Interventi |
ARTESIO Eleonora Io, ovviamente, ringrazio il Consigliere Iaria e l'Assessora Schellino per la tempestività con la quale hanno scambiato le informazioni utili a far sì che il Presidente della IV Commissione potesse presentare la richiesta di comunicazioni in data odierna, così come sottolineo che sarebbe stato desiderabile e sarebbe desiderabile, in futuro, avere una periodica comunicazione da parte dell'Assessore dell'andamento degli argomenti in seno alla Conferenza di programmazione, così eviterà di dover cercare un dialogo bilaterale e potrà informare tutto quanto il Consiglio. Per quanto riguarda, invece, l'oggetto specifico, ricordo bene l'inserimento in programmazione sanitaria dell'intervento di Cascina Grangia e trovo del tutto ragionevole che si chieda all'Amministrazione regionale di concertare- come, peraltro, da previsione legislativa - con i comuni interessati, qualunque aggiornamento del Piano previsto ai sensi dell'articolo 71 e della Legge 448/98. Vorrei, però, sottolineare che avremo l'opportunità, laddove si riuscisse ad organizzarlo, di chiedere delucidazioni sulla materia all'Assessore Saitta, direttamente in quest'Aula, sul Consiglio aperto. Le auguro di avere maggiore fortuna di quella che sembra avere il Presidente nella ricerca di questo contatto, tuttavia, non posso esimermi dal sottolineare, in modo particolare a questa Maggioranza, che quando si definiscono grandi progetti strategici, non solo di area metropolitana, ma di scala regionale o di scala nazionale, il minimo che si possa immaginare, è che il contesto - almeno dell'area metropolitana - ne venga riordinato. E voglio ricordare che quando si definì il primo piano di Città della Salute - ancorché organizzato in altro ambito territoriale - il primo oggetto di riordino del Sistema Sanitario di scala metropolitana, era proprio la necessità di adeguare la ASL Torino 5, in fattispecie, l'Ospedale di Moncalieri, nella capacità di attrezzarsi ad una ricettività, rispetto ai flussi migratori della popolazione del Distretto Sanitario di Nichelino verso Molinette, per richieste di prestazioni di basso livello di intensità assistenziale, così liberando il presidio Molinette da una funzione di ospedale territoriale. Ora, se questa Amministrazione firma l'Accordo di Programma per la Città della Salute, o meglio per il Parco della Ricerca, eccetera, eccetera, il Parco della Salute, è poi del tutto evidente che deve attendersi, che a trasformare l'attuale Molinette, alta specializzazione, in presidio di rilevanza nazionale, riservare al CTO l'ambito di ospedale territoriale con un numero di posti letto ridotto rispetto all'attuale situazione, riveda un riordino delle funzioni di scala metropolitana. Questo, se si è capaci di programmare, se poi si giocano tante parti in commedia, per cui, da una parte si firma l'accordo di programma, non si percepisce che quello comporterà il riordino della Torino 5 e, contestualmente, si apre la vertenza su Torino 5, chiamasi vecchia politica, non degna di chi vuole cambiare lo stato delle cose esistenti. |