Interventi |
IMBESI Serena (Vice Presidente) Siamo al punto n. 16, la mozione è 201703008 del Capogruppo Tresso e altri "Secondo accesso e viabilità complessiva di Falchera" intende discuterlo? Se si prenota le do la parola per l'illustrazione. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Sì, era stata liberata, nell'ambito dell'ultima Commissione, per l'Aula e quindi preferirei chiudere questo percorso. Allora, la mozione che insieme ad altri colleghi ho presentato nasce dal fatto che sul discorso della verità di Falchera e sul progetto a cui questa mozione si riferisce sono state avviate, ormai più di 20 anni fa, una serie di riflessioni che hanno portato a valutare una serie di interventi che hanno poi trovato ristoro dal punto di vista economico nell'ambito degli interventi di qualificazione cittadina che afferivano al programma "Piano Città" varato nel 2012 dal Governo Monti. Allora, nell'ambito di quel programma furono presentate una serie di iniziative e di progettualità che complessivamente cubavano 21 milioni di euro, poi successivamente questa candidatura fu approvata nel 2014 limitando l'intervento a 11 milioni di euro che per sommi capi si riferisce a tre, è articolato su tre principali linee di attuazioni che riguardano: la bonifica e la messa a disposizione dell'area denominata "Laghetti di Falchera"; l'insediamento residenziale misto privato e housing sociale che riguarda appunto il PEC Falchera e, infine, il secondo accesso viabile da corso Romania. Ora, poi, a seguito di una serie di iniziative che hanno caratterizzato l'avviamento di queste progettualità - che peraltro mi fa piacere ricordare - è stata comunque anche oggetto di un'opera di comunicazione, sensibilizzazione che ha curato direttamente, proprio come accompagnamento progettuale, il Comitato per lo sviluppo di Falchera. Quindi, solo per ricordare che comunque questo tipo di progettualità aveva proprio nel budget e nel programma finanziario anche queste iniziative di sensibilizzazione. Ha poi avuto una serie di vicissitudini, per cui i tempi si sono un pochino dilatati, ma finalmente nel 2017 sono stati avviati i lavori con l'apertura del cantiere a seguito di una regolare gara di aggiudicazione e quindi concretizzando le opere che riguardano sostanzialmente questa prima fase, appunto, il completamento del secondo accesso a Falchera da corso Romania. Ora i cantieri partono e nell'ambito di un sopralluogo, che eseguiamo l'estate scorsa, (audio interrotto dal minuto 2.19.30 al minuto 2.20.08) Dicevo, quindi nell'ambito di un sopralluogo che viene eseguito in sede di II Commissione Consiliare, presso il cantiere, insieme anche ad una nutrita rappresentanza dei cittadini, almeno dei cittadini locali che affacciano sulla via Sant'Elia, vengono contestate una serie di particolarità del progetto perché da parte dei frontisti che affacciano sulla via Sant'Elia si teme un incremento di traffico veicolare piuttosto ingente e poi vengono fatte una serie di osservazioni, anche proprio di natura specifica, su quello che è l'oggetto della viabilità. Quello che segue, ed è il motivo per cui, mi sembra, assieme ai colleghi abbiamo pensato alla mozione, è il timore, la preoccupazione che la raccolta di firme da parte di questi cittadini, che lecitamente poi hanno espresso la loro opinione, il loro modo di vedere, possa mettere in discussione una progettualità ben più articolata e complessa che viceversa come abbiamo detto e come ho cercato molto brevemente di riassumere ha delle radici più antiche e che nasce da una serie di esigenze che comunque il quartiere aveva espresso e che erano state concordate con tutta la popolazione. Quindi, io non mi riferisco solo ai frontisti o ai 260 cittadini che hanno sottoscritto la petizione, ma mi riferisco proprio a tutti gli abitanti di quartiere, che ricordiamo sono circa 7.000. Ora lo sforzo permane sul fatto che a seguito di questa prima raccolta di firme è seguita un'altra, forse anche più numerosa, che viceversa voleva mantenere la progettualità tale e quale come era stata originariamente approvata. Però, quello che mi preme sottolineare è che l'atteggiamento dell'Amministrazione ha destato delle preoccupazioni perché a fronte, siamo quindi a giugno dell'anno scorso, che queste preoccupazioni e anche ad una Commissione aperta, che si è tenuta in VI Circoscrizione, l'Amministrazione ha detto, e in particolare l'Assessora Lapietra che purtroppo non vedo oggi presente, che avrebbe provveduto a proporre una variante al progetto già assegnato, ovviamente a parità di costi, quindi una variante non suppletiva, avrebbe consentito, in un primo tempo si è detto, di realizzare a spese sempre del progetto un'ulteriore viabilità di supporto e limitando quindi l'estensione di via Sant'Elia e successivamente invece sembra che questo tipo di viabilità sia poi invece in carico agli esecutori stessi del progetto. Quello che però succede, e ne abbiamo contezza nella Commissione della settimana scorsa, è che in tutti questi mesi, sono passati sette mesi, non è stata fatta una formale ufficializzazione al Ministero e quindi lo status quo è quello a cui ci siamo fermati nel corso dell'estate scorsa, ovvero: progetto avviato, assegnati i lavori, lavori di esecuzione che sono però conformi a quella che è l'originaria assegnazione. Allora, ribadisco, il tema di tutta la relazione che è stata fatta sinteticamente l'ho espresso, la parte di impegna ricorda sostanzialmente, (leggo per sommi capi)) che la richiesta all'Amministrazione di rivisitare l'intero sistema della viabilità del quartiere in una maniera organica e non limitandosi a delle riflessioni parziali, ovvero puntuali, non solamente sulla via Sant'Elia, sulle vie limitrofe, ma a fronte invece di quello che è tutto un processo di rivisitazione del quartiere, che peraltro anche con il nuovo insediamento potrebbe portare nuovi carichi di traffico che comunque vanno considerati nell'ottica di un sistema più articolato della viabilità locale. Quindi, si chiede che oltre a migliorare le condizioni degli attuali residenti la nuova viabilità assicuri un servizio adeguato a tutto il pesante carico insediativo che si verrà a realizzare e che quindi non saturi un quartiere in cui, insomma, il nucleo storico, si sa, è considerato una positiva eredità anche proprio del sistema urbanistico torinese. Inoltre, chiediamo di verificare che tale nuovo assetto migliori l'accessibilità e soprattutto riesca ad enfatizzare e a migliorare quel sistema di interscambio gomma-ferro che la realizzazione della stazione Stura Nord consentirebbe e che è di nuovo un tema fondamentale proprio per poter ottimizzare la viabilità con Torino e di tutta la zona del Canavese e infine di assumere decisioni, dopo aver attivato dei processi partecipativi, che siano realmente tali ovvero inclusivi e rappresentativi dell'insieme totale della popolazione. Chiudo, dicendo che, appunto, lamento solo che la questione non è assolutamente quella di ascoltare i cittadini, ci mancherebbe; l'Amministrazione ben fa a sentire il parere di tutti, anche se questi possono essere una minoranza nell'ambito del quartiere, però il problema è quello di arrivare ad una scelta da parte dell'Amministrazione. Cioè non vorrei che, questo è stato il timore che ha portato, almeno il sottoscritto, a redigere questa mozione, che nella volontà di dare ascolto e nell'indecisione(come dicevo sono passati 7 mesi) di valutare una soluzione alternativa, si metta in discussione un progetto che invece è molto più articolato e che rischia quindi anche di...(abbiamo già visto questo film, ahimè, con la linea 2 della Metropolitana) di perdere poi dei finanziamenti che sono già stati invece allocati e che portano comunque ad un intervento di riqualificazione che (audio interrotto dal minuto 2.25.45 al minuto 2.26.27) IMBESI Serena (Vice Presidente) Le ridò la parola. TRESSO Francesco Adesso ce l'ho, sì. Concludo, così evitiamo questo stillicidio. Lascio la parola agli altri, ma semplicemente dico che io ritengo nei toni e nella narrazione di così come è scritto l'atto, io ho cercato di non usare diciamo delle accezioni polemiche, ma semplicemente dare un contributo nell'ottica proprio di migliorare un sistema complessivo e di non mettere in discussione quello che era un progetto che comunque nasceva con l'ottica di una rivisitazione complessiva. Ne abbiamo parlato in Commissione, spero che anche la Maggioranza possa essere concorde nell'accettare i punti dell'impegna, che comunque non ledono assolutamente anche la volontà di quella minoranza frontista, ma anche in quell'ottica lì possono essere accettate le loro istanze, ma senza che sia messa in discussione tutta la ragione del progetto più articolato, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis che ne ha facoltà per cinque minuti, prego. CANALIS Monica Grazie, Presidente. In origine questa mozione sul secondo accesso e sulla viabilità complessiva di Falchera aveva un significato prevalentemente tecnico, però con il passare dei mesi ha assunto una valenza molto politica su due temi principalmente: il primo è la concezione dello sviluppo di un territorio e in particolare di un territorio periferico e il secondo tema è la concezione della partecipazione; perché ritengo che questi due temi sia prevalsi rispetto al profilo tecnico? Perché nel corso degli ultimi mesi noi abbiamo assistito, da parte della Maggioranza e da parte della Giunta, ad un rinvio della decisione, a un nascondersi dietro la consultazione popolare, ad una totale confusione su una variante in corso d'opera al progetto di riqualificazione di Falchera che poteva anche avere un senso, ma che di fatto non è stata portata avanti. Perché dico che il tema della concezione dello sviluppo del territorio è emerso profondamente? Allora, cerchiamo di fare ordine. Noi stiamo parlando del progetto di riqualificazione di Falchera. Credo che tutti sappiamo dove si trova Falchera rispetto al resto della città e di quali siano le condizioni di vita in quel quartiere. Noi stiamo parlando di creare nuovi collegamenti tra questo quartiere e il resto della città e il resto del territorio circostante. Capiamo benissimo che la riqualificazione di una periferia non può poggiarsi esclusivamente, può anche poggiarsi, ma non esclusivamente sugli alberi e sulle piste ciclabili. Io lo sottolineo, non può poggiarsi esclusivamente su questo; la marginalità di un territorio si risolve, anche, attraverso una migliore viabilità che sia anche una viabilità per automobili o per altri mezzi, non solo per le biciclette. Questo è un fattore fondamentale per aiutare Falchera, non è l'unico, ma è uno dei fattori fondamentali per aiutare Falchera ad avere una maggiore inclusione e attenzione da parte di chi governa questa città. Allora, nel rinvio, a cui abbiamo assistito in questi mesi, io ho visto anche un rinvio della nostra attenzione verso Falchera. Vivere lì non è facile, soprattutto per i pochi giovani che vivono lì. Lo sappiamo, è un quartiere che demograficamente ha una forte presenza di anziani, ma ci sono... (audio interrotto dal minuto 2.30.24 al minuto 2.31.03) Quindi, a me poteva anche andare bene il progetto originario, poteva anche andare bene la variante in corso d'opera per quanto aleatoria e per quanto non compiuta, ma il rinvio di questi mesi non va assolutamente bene perché è il rinvio di un progetto di riqualificazione di un territorio che ha bisogno di quella riqualificazione come il pane. Quindi questo rinvio è fortemente colpevole e ne renderete conto verso i 7.000 abitanti di Falchera, non soltanto verso i 265 che hanno firmato la petizione per via Sant'Elia, perché è ora che la smettiate di rappresentare degli interessi particolari sia quando si parla dell'intera città, sia quando si parla di un quartiere; si deve cercare di rappresentare l'interesse dell'intero quartiere e dell'intera sua popolazione. Quindi, e arrivo al secondo tema, quello della partecipazione, non ci si può ridurre a fare delle consultazioni popolari rabberciate con una minoranza di quella popolazione e non si può neanche ridurre la politica ad una continua consultazione popolare perché ci sono dei momenti in cui la decisione spetta a chi governa e non si può fare un referendum continuo per non assumersi una responsabilità o per nascondersi, oltretutto tra l'altro stiamo parlando di una minoranza di quel quartiere. Quindi, io contesto fortemente il modo in cui si è trattato il tema della partecipazione, perché è stato parziale, non rappresentativo di quella comunità e non realmente inclusivo e infatti ha suscitato forti polemiche e ha ulteriormente diviso un quartiere che di divisioni ne ha già tante e non ha bisogno di averne altre, peraltro suscitate da voi. Quindi la nostra mozione intendeva offrire un contributo, prevalentemente tecnico, sotto il profilo sia urbanistico, sia partecipativo; si è trasformato in qualcosa politico. Io credo, anche, che sia stata anche usata per certi versi come un alibi per rinviare la decisione, perché fino a mercoledì scorso non era stata inviata alcuna lettera formale al Ministero per chiedere questa variante in corso d'opera, quindi evidentemente non c'era tutta questa decisione e ribadisco, infine, che Falchera ha bisogno del secondo accesso e ne ha bisogno in fretta e che nella dinamica Maggioranza/Minoranza la Maggioranza, ancora una volta, ha voluto respingere un contributo che non aveva nulla di polemico da parte del Capogruppo Tresso e mio: era un contributo costruttivo; l'ha voluto respingere ancora una volta dimostrando che non c'è alcuna intenzione di dialogo e quando ci verrete a dire che noi non facciamo proposte citeremo questo esempio, che era una proposta credibile e che stava in piedi. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carretto, ne ha facoltà per cinque minuti, prego. CARRETTO Damiano Buongiorno a tutti e a tutte. Allora, partiamo dall'inizio. Come già detto in Commissione qua non si tratta di ascoltare una Minoranza. L'ha spiegato bene l'Assessore in Commissione. A fronte di una segnalazione, richiesta, raccolta firme, chiamiamola come vogliamo, di alcuni cittadini, l'Assessora ha messo in pratica quello che poi è il primo punto, credo, della mozione, ovvero rivisitare il sistema della mobilità, rivedere i flussi, rifare i calcoli, capire tecnicamente se quel progetto aveva senso o non aveva senso. Rifatti i calcoli è stato palese che quel progetto così come è fatto, forse perché vecchio di 10 anni, 15 anni, lo avete detto voi, non aveva più senso, non aveva più senso di essere, numericamente, quindi sto parlando tecnicamente di numeri. Quindi, ci si è messi ad un tavolo e si è cercato di capire perché fare un doppio senso, perché allargare la strada quando si poteva fare altro? Così è stato fatto. Se i flussi non lo richiedono, non si allargano le strade. In realtà non si dovrebbero mai allargare le strade perché è un concetto vecchio di mobilità; è un concetto: tante auto, strade più grandi, strade più grandi ancora più auto, andiamo avanti così. Almeno questa non è la nostra visione di città. Quando ci dite non avete una visione, da questi piccoli esempi si vede la nostra visione: realizzare un intervento per il quartiere, una strada che è di quartiere per il quartiere, non una strada di attraversamento che di fatto va a penalizzare la vita, la qualità della vita delle persone che abitano in quella parte del quartiere. Se noi partiamo sempre dall'assunto che l'automobile sia al centro della mobilità di Torino, io non sto a tirar fuori Copenaghen, nord, lasciamo perdere, parliamo di Torino. Torino deve andare nel verso della nuova mobilità, quindi i quartieri facciano i quartieri, vivano come quartieri: più verde (audio interrotto dal minuto 3.37.18 al minuto 3.37.52) Dicevo, meno velocità, meno auto, spazi condivisi, più piste ciclabili, più aree verdi, perché poi in tutto questo nessuno cita quello che il progetto ha portato. La revisione del progetto porta: una pista ciclabile; la messa in sicurezza della via di incrocio tra strada Falchera e via Sant'Elia ( richiesta dai cittadini che abitano lì); la messa in sicurezza dell'altro lato di attraversamento; la messa all'onore del mondo, diciamo, dell'area verde; la realizzazione del parcheggio dall'altra parte per favorire poi l'interscambio con Stura. Quindi, l'intervento progettuale, dal nostro punto di vista, è un intervento migliorativo e c'è una scelta di quest'Amministrazione, ed è questa. Noi non abbiamo criticato la proposta, noi non abbiamo mai criticato la vostra proposta e la proposta della mozione. Abbiamo detto apertamente: "non siamo d'accordo" e crediamo di essere liberi di non esser d'accordo. Il lavoro che è stato fatto con questa mozione io l'ho apprezzato molto. Io mi auguro e mi augurerei sempre che la Minoranza lavori in questo modo, poi si può ovviamente - sappiamo che ci sono situazioni difficili - le Commissioni possono essere più accese, meno accese, i rapporti con le Circoscrizioni possono essere accesi o non accesi, però si è discusso dell'impostazione, sono due impostazioni diverse. Quindi, per concludere la mozione, come dice il Consigliere Tresso nell'impegna a... (audio interrotto dal minuto 2.39.51 al minuto 2.40.22) Dicevo, che nel momento in cui però si dice:"la succitata variante in corso d'opera appare aleatoria, eccetera, eccetera". Questa cosa per me non è condivisibile, non serve andare nell'impegna per... Diciamo il resto: "verificare con la nuova viabilità ovvero col PEC Falchera", anche questo; i dati che abbiamo usato per fare la bonifica progettuale sono quelli dei progettisti del PEC Falchera, quindi si suppone che il nuovo carico insediativo sia stato considerato. Inoltre, il nuovo PEC realizza una nuova fermata del 4; quindi noi speriamo che una mobilità principale dell'insediamento PEC Falchera sia legata alla mobilità dei mezzi pubblici: viene realizzata una fermata del 4 apposta. Quindi per questi motivi non condividiamo la mozione ma, ripeto, non condividiamo la mozione nel merito, cioè il metodo ovvero la proposta l'abbiamo apprezzata. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero che ne ha facoltà per tre minuti. FERRERO Viviana Grazie, Presidente. La disponibilità nell'attuare le richieste, legittime, motivate dei residenti su un progetto comunque datato è quella politica della prossimità in cui credo noi siamo stati assolutamente votati. Il Comitato spontaneo si chiama "Preservare Falchera" e preservare una parte di città che ha delle caratteristiche peculiari che non vuole essere definita periferia. È un luogo che ha una sua dignità che sembrerebbe forse più un grande paese ed è fortemente inserito nel verde con una comunità, tra l'altro una comunità forte, che sicuramente è più stretta di tanti luoghi della città. La politica deve tenere insieme i pezzi, ma deve anche avere visione ed è assurdo trasformare una via urbana di quartiere in una via di scorrimento. È un salvataggio di identità quello che noi cerchiamo di fare che si declina utilizzando, proprio sulla riduzione di spesa, un'area verde e un parcheggio; quindi i flussi ci danno ragione. È stato dimostrato che l'attuale mobilità non pregiudica, non aumenta il traffico dovuto ai nuovi insediamenti. Quindi Falchera ha bisogno di tante cose, l'ho già detto in Commissione, ma sicuramente non un aumento di traffico, non di smog, non di nuove automobili. Il degrado non lo si combatte sicuramente tracciando strade di scorrimento, ma migliorando la qualità di vita e noi ci siamo voluti proprio concentrare sulla qualità di vita che in qualche modo la nuova mobilità non intacca il sistema complessivo, ma noi vogliamo ripensare questa visione di mobilità proprio con una visione, non solo veicolare, fatta anche di piste ciclabili, punti di interscambio, treni e mezzi pubblici efficienti, e qui vorrei fare un piccolo spot anche al fatto che noi non festeggiamo mai le vittorie, ma abbiamo anche tutto un piano di risanamento di GTT che porterà dei benefici di cui insomma non ne abbiamo parlato a sufficienza. Quindi, io mi rivolgo alle minoranze proprio per difendere una posizione che è basata sui flussi che sono stati analizzati e che sono superati e quindi l'approccio è stato assolutamente scientifico. Quindi, la politica faccia la politica, i tecnici facciano i tecnici; lavoriamo sulla riduzione del traffico e politicamente parlando io vorrei pensare appunto a strade non allargate, ma ristrette con più verde e più spazi per i ragazzi. Una città dove l'auto non la fa da padrone, incontrastato. È una città sicuramente più umana e termino ancora su un altro piccolo monito alla politica, che non diventi, che non fomenti guerra tra i cittadini: via Sant'Elia contro via Nuvolari, petizioni e contro petizioni, ecco, questo non deve succedere perché noi dobbiamo lavorare per Falchera con un ambiente sano, un quartiere tranquillo che proprio partendo da..., come lo vollero gli architetti stessi che partendo da quest'esperienza di case scandinave pensarono ad un'urbanistica di un quartiere modello a misura d'uomo. Ecco, su questo dovremmo un attimo riflettere: qual era la volontà anche degli architetti di realizzare questo quartiere e di mantenerne l'identità. Quindi io credo che sotto questo punto di vista, attenendoci a quelli che sono appunto tutti i flussi e tutte le indagini che sono state fatte, la mozione non abbia più significato d'essere, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Malanca che ne ha facoltà per tre minuti. MALANCA Roberto Grazie, Presidente. Credo che il grosso delle motivazioni per il voto contrario a questa mozione sia già stato detto dai Colleghi Consiglieri che sono intervenuti prima di me. Io volevo soltanto far rimarcare un paio di aspetti che secondo me meritano un pochino di attenzione. Tutti i temi che si sono svolti nelle tre Commissioni circoscrizionali e consiliari che hanno trattato questo argomento in realtà hanno visto, diciamo, un'unica intenzione da parte di tutti quelli che sono intervenuti che hanno a cuore il quartiere Falchera e la qualità della vita di coloro che ci vivono. Nessuno, neanche in quest'Aula, tende a voler peggiorare la qualità della vita dei cittadini, è evidente. Il problema si sposta ad un livello un pochino più elevato, cioè che cosa si intende per qualità della vita dei cittadini in quel quartiere. Se per qualità della vita si intende una strada più larga dove possono passare più auto, dove possono passare più velocemente, una strada che funga da attraversamento del quartiere, beh, questa è una visione completamente diversa da quella che invece prevede che alcune delle vie del quartiere che non sono state studiate e progettate per fare da attraversamento del quartiere, quindi da attrattori di ulteriore traffico, in una visione moderna della mobilità vengano lasciate e preservate per lo scopo per cui sono state studiate, cioè per fare da punti di incontro dei cittadini, da posti dove si può passeggiare senza essere messi in difficoltà dall'inquinamento e dalla velocità delle auto e soprattutto in maniera coerente con lo sviluppo organico del quartiere, nonostante il nuovo insediamento. La visione che è stata data da questa variante; in Commissione è stato detto "il vecchio progetto" da chi lo difendeva e non si è accorto che dicendo "il vecchio progetto" lo ha qualificato insieme con una vecchia visione, che è la visione del rendiamo il traffico più fluido possibile. Rendere il traffico automobilistico più fluido possibile significa aumentarlo, significa peggiorare la qualità della vita dei cittadini, quindi è ovviamente buona l'intenzione dei proponenti di questa mozione, cioè quella di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Dove non ci siamo è su quale sia la qualità della vita, quali siano i principi da preservare, quale sia la natura urbanistica e trasportistica del quartiere Falchera. Non è un quartiere nato (audio interrotto dal minuto 2.49.07 al minuto 2.49.44) Non è un quartiere nato per fare da collegamento viabile e veloce; questo in realtà non lo è nessun quartiere di Torino. In un'Europa in cui ci sono città come Parigi dove si mette il vincolo a 30 all'ora in quasi tutta la città, noi cerchiamo di allargare le strade per renderle più veloci e diciamo per ospitare una maggior quantità di traffico come è stato fatto in corso Principe Oddone che non ha minimamente scaricato gli altri corsi, ma anzi addirittura ha attratto un nuovo traffico in quella zona. È un problema di visione della città. Quando si interviene su un progetto in maniera coerente con una visione moderna si fanno queste cose: si mettono delle varianti che oltre a soddisfare delle richieste dei cittadini danno anche una maggiore organicità e unitarietà a come è stato sviluppato questo quartiere, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Io non ho altri Consiglieri iscritti a parlare, ma si sono iscritti appunto l'Assessora Lapietra e il Vice Sindaco Montanari, do la parola all'Assessora Lapietra. Prego. LAPIETRA Maria (Assessora) Buonasera. Ci tengo ad intervenire perché su questo argomento sono state dette tante cose, c'è stata molta confusione, sono state fatte veramente tante polemiche inutili, vorrei incominciare dall'inizio. L'Assessore Montanari, tempo fa prima dell'estate, mi chiese il mio parere, diciamo più viabilistico, su una situazione urbanistica, quindi la situazione nuova della ditta Investire; abbiamo già parlato del progetto che porterà in Falchera ed è legata al secondo accesso di Falchera. Io ho dato le mie valutazioni trasportistiche al progetto. Quindi senza sentire cittadini di serie a, cittadini di serie b, cittadini di serie c; qualcuno in Commissione addirittura ha detto che avevamo degli amici, eccetera, eccetera, no! Siamo andati in Commissione in Circoscrizione che è l'unico luogo che conosco ad oggi, ma cercheremo di studiarne altri in futuro perché vedo che non funziona molto. Siamo andati in Commissione in Circoscrizione per cercare di spiegare il progetto che andavamo a presentare. Siamo andati in Commissione in Circoscrizione ed io credo di aver sbagliato nell'ultima Commissione ad usare le parole perché non è stato compreso di nuovo, siamo andati (audio interrotto dal minuto 2.52.13 al minuto 2.52.45) I cittadini presenti in Commissione in Circoscrizione, tutti i cittadini presenti, 150 cittadini - ovviamente non sapevo se erano i cittadini pro via Sant'Elia, contro, non li conosco - quindi tutti i cittadini presenti erano d'accordo in Commissione. Non sto parlando dei Consiglieri presenti in Commissione, c'è stato un equivoco forse, ma i cittadini presenti erano tutti d'accordo al progetto presentato. Progetto che non variava il progetto passato così fortemente, semplicemente si diceva: cerchiamo via Nuvolari di farlo passare all'interno del progetto di Investire e via Sant'Elia lasciandola esattamente com'è, ma facendo semplicemente una pista ciclabile e delle opere di moderazione del traffico come possiamo risparmiare di utilizzare le risorse risparmiate? Questo era il discorso. Un solo cittadino ha posto un'obiezione su un termine della pista ciclabile in terra battuta, unica obiezione. Siamo usciti da questa Commissione molto contenti sia l'Assessore Montanari, poi da lì sono iniziate le polemiche, vabbè, ma non vorrei riprenderle. Per quello che riguarda invece la variante progettuale che hanno portato avanti i miei uffici in questi mesi, sono varianti importanti che riguardano il territorio, il territorio di Falchera che come diciamo sempre è un territorio importante, quindi: una nuova area verde, un nuovo parcheggio, opere di moderazione del traffico su via Sant'Elia, una pista ciclabile. Perché non sono stati portato al Ministero il giorno dopo quella Commissione? Perché nel frattempo stavamo aspettando di sapere se via Nuvolari poteva essere inserita all'interno del progetto di Investire. Questo lo abbiamo conosciuto un mese fa. Un mese fa è stata portata la mozione della Consigliera Canalis e del Consigliere Tresso. Per rispetto giustamente alla mozione, non è che l'abbiamo vista e abbiamo detto no. Allora l'abbiamo portata in Commissione e abbiamo detto con gli uffici:aspettiamo il risultato di questa mozione in Aula, cioè oggi, per far partire la variante e quindi oggi stesso sapremo se far partire la variante e mandare la lettera al Ministero oppure no. Precedentemente è stata rifatta una richiesta al Ministero in maniera informale per sapere se potevamo portare avanti quella variante, c'è stato risposto di sì, spero di aver fugato ogni equivoco, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, lascio la parola al Vice Sindaco Montanari. MONTANARI Guido (Vice Sindaco) Direi che è stato tutto riassunto perfettamente, solo una nota: noi ci troviamo alcune volte a fare delle modifiche a progetti che soltanto perché vengono da un'altra visione politica in sé devono essere mantenuti. Ecco, io vorrei veramente smontare questo meccanismo. Qui noi stiamo parlando di analisi tecniche che abbiamo fatto sul territorio insieme a cittadini, tecnici, esperti, eccetera, eccetera. Quindi cara Consigliera Canalis, non c'è nessun amico, privilegiato o cose. Cioè, lei ha usato dei termini: interessi particolari, voler fare, abbandonare progetti; cioè non c'è nulla di tutto ciò. Però io devo rilevare e spero di rilevarlo, magari per l'ultima volta, che tutte le volte che si fanno modifiche, magari non si è tutti contenti, qualcuno voleva qualcos'altro, ma non c'è una posizione politica sulla modifica, questo è il senso. C'è una visione che è, secondo noi, condivisa da un voto, condivisa da un quartiere, condivisa da una Circoscrizione, i cui risultati sono stati discussi. Anzi, ricordo molto bene che in quella serata c'era un tale unanimismo che la riunione è incredibilmente finita con un applauso che ha coinvolto Consiglieri di Minoranza e Consiglieri di Maggioranza, questi sono i fatti, sono anche registrati. Quindi, voglio dire, il giorno dopo, magicamente, è nata la polemica e dà veramente l'idea che sia una polemica che è stata costruita ad arte per smontare un meccanismo che invece vedeva un unanimismo che io per primo avevo ritenuto quasi sorprendente. Detto ciò, ripeto, noi tutte le volte che siamo di fronte ad un problema che ha dei vari versanti tecnici cerchiamo di affrontarli, di metterli tutti sul tavolo e di esaminarli uno dopo l'altro, se la soluzione di questi problemi tecnici risulta... Certo a partire dalla visione; la visione è quella che è stata richiamata dai Consiglieri: una visione che privilegia il verde, che privilegia il trasporto sostenibile, che privilegia la ridistribuzione del quartiere e sulla città delle risorse, delle ricchezze e delle visioni, questo sì, però sempre a partire da elementi tecnici che di volta in volta valutiamo nel modo che ci sembra migliore, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Non essendoci altri interventi, metto in votazione la proposta di mozione n. 201703008. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Favorevoli 6, contrari 22, un astenuto. La proposta di mozione è respinta. |