Interventi |
FORNARI Antonio Grazie, Presidente. Le dimissioni del Collegio dei Revisori, è vero che sono un fatto non rituale, però avviene perché avviene all'interno di una..., perché in Italia, come ben sapete, sono in pochi che si dimettono, però a volte avviene che qualcuno si dimetta, lasci il proprio incarico. Io sono andato a guardarmi anche altri in casi in Italia, ve ne cito qualcuno: il Presidente del Collegio dei Revisori della Regione Campania, l'anno scorso si è dimesso; andate a leggervi il verbale del Presidente, lì sì che ci sono delle accuse pesanti ed infamanti verso quell'Amministrazione che poi nessuno ha chiarito. Oppure ci sono altre dimissioni, il Revisore unico del nostro omonimo Comune Torino di Sangro, anche lì si è dimesso il Revisore; altri Comuni come Taormina e Lamezia Terme, quindi nella normale dialettica succede, quindi io direi di non farne un dramma. Quindi le dimissioni ci sono state e ne prendiamo atto. Ne prendiamo atto perché? Perché siamo arrivati a questo punto? Siamo arrivati a questo punto perché sono successi degli episodi gravi, quello che personalmente io ho trovato più grave è stato l'esposto sul Ream, ma non tanto l'esposto, perché quello era un diritto del Collegio dei Revisori effettuare quell'esposto, ma contestualmente, perché lo dice il TUEL, non lo dico io, lo dice il TUEL, articolo 239, lettera E, dice che contestualmente, nel caso si riscontrino gravi irregolarità è obbligo, e non facoltà, obbligo, da parte dei Revisori comunicarlo contestualmente al Consiglio Comunale. Bene, noi qui dentro abbiamo avuto notizia dai giornali, noi abbiamo avuto notizia di quell'esposto dai giornali, quindi dopo quel fatto lì sicuramente il rapporto di collaborazione o comunque di fiducia si è incrinato e abbiamo dovuto prendere atto di questo. Si citavano le audizioni del Collegio dei Revisori in Commissione, la maggior parte sono avvenute in Commissione Bilancio; io me le ricordo quelle audizioni, si chiedeva al Collegio di spiegare, dal punto di vista normativo, con riferimenti normativi chiari, precisi, con una giurisprudenza a supporto di quelle tesi, il più delle volte c'è stato sempre, o un silenzio imbarazzante o spiegazioni fumose o rimandi a richieste di pareri scritti e non c'è stata mai data la possibilità, ai Consiglieri che ponevano quelle domande, un chiarimento, quasi mai c'è stato questo comportamento, in più poi leggiamo in un'intervista del Presidente Fenoglio, anche questa è un'altra pratica abbastanza irrituale, c'è l'obbligo di riservatezza eppure invece il Collegio dei Revisori aveva questa abitudine di rilasciare interviste ai giornali in una procedura quasi esclusiva qui a Torino, io non ho visto nel resto di Italia, non ho quasi mai letto interviste di (audio interrotto dal minuto 2.00.43 a minuto 2.01.48) Eccomi, ci sono. Quindi dicevamo, oltre la questione appunto della mancata comunicazione, che ha sicuramente incrinato il rapporto, e le audizioni in cui non abbiamo avuto la possibilità di avere delle spiegazioni compiute e chiare sui rilievi contestati all'Amministrazione, ci sono state appunto queste interviste, in una di queste, nell'ultima, il Presidente Fenoglio appunto ha citato le controdeduzioni degli uffici, ma ben vengano le controdeduzioni degli uffici perché permettono a chi poi vota questo Bilancio all'interno dell'Aula Consiliare, di comprendere se i rilievi che sono stati formulati dal Collegio dei Revisori abbiano un fondamento oppure no, quindi le controdeduzioni degli uffici sono dovute. Invece il Presidente interpreta queste controdeduzioni come una pressione. Quindi già questo ci fa capire il quadro della situazione. La normale dialettica, il normale confronto che ci deve essere tra l'Amministrazione e l'Organo dei Revisori presuppone appunto delle deduzioni e delle controdeduzioni, quello che invece è mancato sono state magari le spiegazioni o comunque gli approfondimenti in Commissione che nelle audizioni che ci sono state il più delle volte, come ripetevo prima, sono stati dei rimandi a pareri successivi oppure a pareri già scritti in cui in realtà poi i riferimenti normativi o... (audio interrotto dal minuto 2.03.17 al minuto 2.04.03) Ci sono. L'ultima questione che volevo sottolineare, evitiamo di raccontare storie sul Bilancio del Comune falso, cioè almeno quello evitiamolo, perché fino a prova contraria la Procura della Repubblica non ha contestato a nessuno il Bilancio falso; per il momento la Procura della Repubblica contesta solo il Bilancio falso della Fondazione del Libro tra cui all'ex Sindaco, che qualcuno vorrebbe anche candidare magari per altri posti. Quindi per il momento l'unica indagine che c'è sul Bilancio falso è quella della Fondazione del Libro, quindi, almeno su questo non facciamo dichiarazioni in Aula, diciamo che il Bilancio del Comune di Torino è falso, almeno questo evitiamolo per rispetto di chi ci lavora all'interno della macchina comunale, perché non è che il Bilancio del Comune di Torino lo fa solo la Sindaca, ma c'è un complesso e un'area di risorse finanziarie tra cui un Direttore e un centinaio di dipendenti che ci lavora, quindi prima di buttare lì dichiarazioni così, all'acqua di rose, pensiamoci bene, per rispetto di tutti quelli che ci lavorano all'interno dell'Ente e che in questi anni e in particolar modo hanno lavorato su questo. Grazie. |