Interventi |
LO RUSSO Stefano Lei, Sindaca, ha detto che non ha capito la ragione delle dimissioni del Collegio dei Revisori, a noi invece sono piuttosto chiare le ragioni e per certi versi non è un caso che noi chiedemmo ai Revisori in Commissione, a verbale, verbalizzato, di non farsi intimidire dall'atteggiamento che lei, il suo Assessore Rolando e la Maggioranza aveva nei confronti di questo Collegio terzo relativamente a delle osservazioni che erano tecniche e come tali andavano gestite; correttamente lei dice uno può essere d'accordo o non d'accordo, ma abbondantemente è stato dato lo spazio per avere un contraddittorio. Invece quello che è capitato, a cui noi abbiamo assistito in questi mesi è stato un atteggiamento davvero aggressivo perché, vede, anche la sua risposta di oggi traduce e tradisce come lei concepisce l'interesse della Città. Lei ha detto cinque volte: "Non dobbiamo mettere i bastoni fra le ruote". A parte il fatto che lei non è la Città di Torino, Sindaca Appendino, lei è la Sindaca di un'Amministrazione politica, la Città di Torino è una cosa un po' più larga, un po' più grande e credo che in un principio corretto di relazione tra Maggioranza e Minoranza sia corretto che la Minoranza faccia una Minoranza Consiliare, del resto mi fa anche sorridere che sia io a dirlo a lei, stante, come dire, il suo cursus honorum in Sala Rossa. Allora vede, Sindaca Appendino, io capisco che lei gradisca poco le critiche e in qualche modo le dia fastidio che la sua immagine venga scalfita, però è compito della Minoranza entrare nel merito delle questioni e sollevare le questioni nella sede propria, nelle forme proprie, se sbaglia toni, cioè fa parte della logica, della dinamica politica. I bilanci che voi avete votato, Sindaca Appendino, sono falsi. Sono falsi, cioè lei se ne deve fare una ragione. Io mi rendo conto che questo le può dar fastidio perché lei ha un'immagine pubblica, come dire, e di grande competenza. Non lo è, non lo è la sua Amministrazione; purtroppo per noi, come dire, non è bastato che i Revisori dei conti lo scrivessero, perché nonostante questo la Maggioranza Consiliare ha pervicacemente perseguito la strada di votare dei bilanci falsi, falsi, che non traduco la reale situazione economico finanziaria dell'Ente, né l'assestamento del 2017, né il Bilancio consolidato. Questo è il punto di merito e tutto il resto, scusate, è un pochino fuffa che viene lanciata negli occhi dei torinesi perché quello che è capitato è una cosa di una gravità inaudita, inedita a Torino (audio mancante dal minuto 1.21.49 a 1.23.50). Riprendo a parlare. Dicevamo relativamente alle motivazioni con cui i Revisori dei Conti hanno stigmatizzato il Bilancio della Città di Torino, ma al di là di questo, e mi avvio alla conclusione, mi permetto altresì di farle rilevare, Sindaca, che se c'è qualcuno che proprio non può lamentarsi di aver avuto il bastone tra le ruote è lei, perché le segnalo sommessamente che non c'è stata volta in cui lei, quando lei ha cambiato registro nell'azione politica e ha chiesto la collaborazione delle forze politiche o delle istituzioni, lei l'ha sempre avuta; le faccio sommessamente rilevare due esempi: uno riguarda il salvataggio presunto tale, lo vedremo quando risponderà all'interpellanza generale del GTT che è possibile solo ed esclusivamente in virtù di una fortissima attività di collaborazione da parte delle istituzioni a guida di gruppi politici diversi dal suo, l'unica volta in cui lei ha chiesto una mano era la questione del bando della Linea 2 della Metropolitana e l'ha trovata, quindi abbia pazienza, fare appelli general generici (incomprensibile) istituzionale è davvero nel suo caso fuori luogo. Lei, che è la Sindaca della Città di Torino, non è la Città di Torino, lei che è il capo di una Maggioranza politica, non è la rappresentante del sentiment politico di questa Città, cambi registro lei. Non servono gli appelli, Sindaca Appendino, la moratoria nella campagna elettorale, bastava che non rispondesse al Segretario Renzi, bastava che non rispondesse al Segretario Renzi. Scelga che profilo avere, Sindaca Appendino. Noi capiamo che lei è oggettivamente in difficoltà, capiamo che le dà fastidio che siano emerse le sostanziali analogie tra lei e la Raggi, capiamo che le dà fastidio che questa allure che aveva, nazionale, per cui fino ad un anno fa, se apre un giornale, lei addirittura era candidata premier e adesso viene associata alla peggiore delle Sindache esistenti. Noi lo capiamo psicologicamente e siamo, Sindaca, disponibili e non mi faccia essere inelegante nel farle rilevare che il PD, nonostante questi scandalucci da bar che abbiamo visto in questi giorni, è stato zitto; noi stiamo stati zitti, ma non perché non avevamo nulla da dire, Sindaca Appendino, perché abbiamo il senso del limite. Allora, invece che fare appelli, si comporti da Sindaca invece che da capo politico, non organizzi gli aperitivi invitando le categorie per il suo amico Di Maio, eviti di rispondere al Segretario Renzi che fa il segretario politico e non fa il Sindaco e noi, stia tranquilla, che avrà piena e totale collaborazione, come abbiamo, noi Consiglieri, dimostrato a fronte di robe che, come dire, diciamo così, ci offrivano il gol a porta vuota, per usare una metafora (audio mancante dal minuto 1.26.45 al minuto 1.28.09). Un'ultima nota esemplificativa alla Sindaca che si è definita sorpresa, non capisce la mancata comunicazione, la restituisco al Presidente Versaci. Tra i tanti esempi che mi vengono in mente ce n'è uno emblematico che quando, Presidente Versaci, i Revisori mandarono a lei una nota in cui formulavano delle riserve lei attese oltre 4 giorni, 4 giorni di calendario, ad inoltrarla ai Consiglieri Comunali. Consigliere Napoli, quando fanno riferimento al tema del Consiglio Comunale forse i Revisori fanno riferimento a quell'episodio o ad altri che purtroppo non conosciamo e quindi in questi termini concordo con lei, con quanto diceva il Consigliere Ricca, forse a tutela dell'Ente varrebbe la pena andare a fondo rispetto alle affermazioni contenute nella lettera. |