Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Bene, riapriamo i lavori della nostra seduta, sono pervenute formali richieste di comunicazioni urgenti relative alle: "Dimissioni del Collegio dei Revisori dei Conti della Città" di Torino, dimissioni rassegnate in data 11 gennaio 2018, su questa richiesta di comunicazione risponde direttamente la Sindaca Appendino. Prego. APPEDINDO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Ringrazio anche i Consiglieri che hanno richiesto queste comunicazioni, in realtà io non posso che ribadire quanto sostanzialmente già detto e cioè che io sono stata molto stupita dal contenuto della lettera che la Città o meglio la sottoscritta e il Presidente del Consiglio hanno ricevuto. Sono stata sorpresa per le motivazioni che sono state scritte e per i toni utilizzati e subito oggettivamente non comprendevo nemmeno quale fosse il significato, in particolare, ovviamente, per quanto concerne il passaggio sulle pressioni, lo dico perché non comprendendo peraltro evidentemente non ero assolutamente d'accordo e non sono d'accordo su quanto è stato scritto anche perché questa Giunta, quest'Amministrazione, i nostri uffici e questo Comune che io rappresento, non hanno mai fatto mancare la collaborazione istituzionale necessaria e richiesta e questo può solo avvenire nel rispetto reciproco dei ruoli e quando parlo di rispetto reciproco dei ruoli è evidente che il rapporto non è di pressioni, ma di collaborazione reciproca con divergenze di opinioni che possono esistere, pertanto quando mi si chiede di dare un significato a quello che è stato scritto all'interno di questa lettera da parte del Collegio dei Revisori non posso che utilizzare le parole del Presidente Fenoglio, che tra l'altro ringrazio per il lavoro svolto, che mi hanno permesso effettivamente di comprendere e peraltro condivido e le cito, anche perché, ovviamente, non posso parlare io per il Presidente, intervista pubblicata sul Corriere, il Presidente Fenoglio chiarisce dal mio punto di vista cosa intende per pressioni, ecco cosa dichiara, lo cito testualmente: "l'ultimo parere negativo sul Bilancio ha suscitato una situazione di continuo rimpallo, noi facciamo le deduzioni, loro le controdeduzioni, poi le controdeduzioni delle controdeduzioni non era più sostenibile, l'abbiamo vista come una pressione". Credo che questa precisazione incaselli abbastanza bene cosa significa, credo eh, poi ovviamente sono mie interpretazioni rispetto alla parola "pressioni", in quella che io credo di poter assolutamente definire una normale dialettica fra Comune e Revisori, si parla in Bilancio che vale un miliardo e 2 complesso e critico e questo credo lo abbiamo imparato tutti e peraltro trovo assolutamente normale che ci sia, in caso di divergenza di opinioni, una dialettica peraltro trasparente formata di deduzioni e controdeduzioni che sono poi allegate agli atti. Un'ulteriore prova che credo questo sia significato attribuito alla parola "pressioni" nella lettera di venerdì scorso sta sempre nelle parole del Presidente, che cito, Repubblica: "io sarei anche rimasto, sono state le mie colleghe ad insistere", sempre su Repubblica Fenoglio dichiara: "non è una questione politica, la nostra è una figura che viene strumentalizza, dai un parere positivo ti attacca l'opposizione e ne dai uno negativo ti attacca la maggioranza, io queste cose me le sono sempre fatte scivolare addosso, era il nostro lavoro, stava diventando sempre più complesso", e in effetti io concordo con il Presidente, il clima e credo lo sappiamo tutti, è davvero complesso e le difficoltà nell'affrontare la situazione economica e finanziaria dell'ente sono enormi e impattano, lo sappiamo credo bene tutti, sulla vita di ciascuno di noi cittadini, dipendenti e comunità che rappresentiamo. Probabilmente mi sarei potuta fermare nelle comunicazioni alle prime tre frasi che ho detto rispondendo ovviamente alla questione delle pressioni, ma credo che sia anche necessario fare un appello al Consiglio, maggioranze e minoranze, ripetendo quanto ho già detto peraltro una volta in sede di discussione di Bilancio consolidato, I Commissione e poi di nuovo in quest'Aula, e forse il parere sul Bilancio, anzi no forse, il parere sul Bilancio consolidato è stato l'ultimo tema in cui c'è stata una divergenza di opinione tra l'Amministrazione e il Collegio, questo piaccia o non piaccia è il tempo delle responsabilità e prendersi delle responsabilità è certamente più difficile che mettere la polvere sotto il tappeto, allora in quell'occasione io ricordo bene che il Presidente Fenoglio disse: "da amministratore avrei fatto lo stesso", riferendosi alla scelta che quest'Amministrazione ha fatto di tutelare l'ente e garantire i servizi essenziali, prendendosi le responsabilità di non bloccare quel Bilancio consolidato e approvandolo, io credo che lo abbiamo fatto con grande senso di restituzione e responsabilità che è una parola che non mi fermerò mai e non smetterò mai di utilizzare, perché abbiamo un dovere nei confronti dei torinesi e allora in questa situazione, l'ultima perché è di cronaca che c'è stata all'interno di quest'Aula, in Commissione dove io stessa sono stata presente, beh, proprio lì penso che si possa ritrovare quella che è la dialettica normale che esiste nell'ambito del lavoro svolto da un Collegio e la comprendo e per questo io ringrazio i Revisori per i lavori che hanno svolto, però il Consiglio Comunale non è composto da Revisori dei Conti, il Consiglio Comunale è composto da amministratori che lavorano nell'interesse della propria città. Guardate, siamo in campagna elettorale, è evidente, lo capisco, però c'è un limite a tutto, chi vuole bene alla città, a questa città non usa polemiche strumentali per attaccare Torino e la comunità e non sfrutta il proprio ruolo per mettere i bastoni tra le ruote alla Città perché ricordo a tutti e a tutte che l'approvazione di un Bilancio è un atto fondamentale non per il Movimento 5 Stelle, non per Chiara Appendino e non per questa maggioranza, ma è un atto fondamentale per ogni singolo cittadino della nostra città, ben vengano le critiche politiche, ben vengano le proposte costruttive, ma in questi mesi, nei prossimi mesi io non accetterò mai che gli atti che sono di proprietà della Città, dell'Amministrazione che io rappresento possano essere strumento di campagna elettorale mettendo a rischio la continuità di questo ente. Dal canto nostro noi siamo sempre aperti a proposte e a dialettica costruttiva, siamo qui per questo e continueremo così, campagna elettorale o non campagna elettorale, continuiamo a lavorare negli interessi dell'ente, ma non accetto e continuerò a non accettare come ho detto più volte che quest'Aula diventi lo scontro per ottenere consenso elettorale, non si fa bene servizio alla propria comunità, che è diverso da una critica legittima rispetto all'operato che fa quest'Amministrazione (parola incomprensibile) politica, il Bilancio è un prodotto, tra virgolette, ed è un qualcosa che appartiene alla comunità, senza Bilancio il Comune può andare in predissesto e dissesto ed io credo che un'Amministrazione responsabile, una maggioranza responsabile e una minoranza responsabile, debba capire fino a che confine si può arrivare nel fare correttamente e agire nel proprio interesse e nella propria legittimità politica. Ora noi siamo pronti, ribadisco, alle critiche, siamo pronti a recepire qualsiasi indicazione, ma chiedo, ribadisco nuovamente, che quelle che sono questioni che non sono legate direttamente alla politica di una Città vengano utilizzate per mettere i bastoni tra le ruote ad un'Amministrazione che sta cercando di portare avanti l'interesse della propria comunità in un momento difficile e di grande responsabilità. Quando qua dentro si discuterà e si discute di politica noi ci siamo, quando qui dentro si strumentalizzano le cose per mettere i bastoni tra le ruote noi non ci siamo, io a questo gioco non ci sto, grazie. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Prima di lasciare la parola al Consigliere Napoli, ricordo che la Conferenza dei Capigruppo ha deciso che per il Gruppo del Movimento 5 Stelle ci saranno complessivamente 30 minuti a disposizione, 15 per il Gruppo del Partito Democratico, 6 minuti per gli altri gruppi. Consigliere Napoli. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Io ho ascoltato con attenzione le parole del Sindaco e direi che sotto un certo aspetto sono perfettamente d'accordo, nello stesso tempo sono altrettanto sincero nel pensare che posso dubitare tremendamente che il suo appello alla campagna elettorale possa essere accolto totalmente, perché la mia esperienza mi pone a dire che ognuno userà le proprie carte per cercare di avere più consensi possibili, mi auguro che quello che lei dice possa essere attuato e chiarisco bene subito, l'intervento di oggi infatti è al di fuori della politica perché, vedete, la lettera in cui i Revisori dei Conti comunicano al Sindaco le dimissioni dall'Organo è un atto di denuncia chiaro e forte rispetto al quale né il Sindaco, né la Giunta, né il Consiglio Comunale può accettare e non è per questioni politiche, vedete, i Revisori scrivono delle difficoltà nello scambio di comunicazione e ostacolo nell'attività di raccordo fra l'ente e il Collegio e tra questo e il Consiglio Comunale, ecco perché aggiungo Consiglio Comunale, lo dicono loro e l'assenza di collaborazione e le pressioni ricevute – si legge – sono state fonte anche di disagi operativi e incomprensioni, la domanda a voi tutti, la domanda al Sindaco, ostacoli posti da chi? Pressioni fatte in che modo e in quali tempi? Vedete, voi me lo insegnate, quello che scrivono sui giornali, ha tutto un suo valore, io sono uno che dico sempre che ne leggo tanti e faccio ben attenzione anche alle righe di quello che dicono i giornali, ma in questi casi abbiamo un organo terzo che non è politico, che scrivono una lettera ufficiale in cui scrivono di subire pressioni e incomprensioni e così via, i giornali sono una cosa a parte, Presidente, i giornali sono una cosa a parte, se il Presidente ha voluto correggere, dire che non era d'accordo, che non voleva dimettersi, è un caso a parte, ha scritto delle cose, io non penso che abbiano scritto queste parole in maniera estremamente facile, perché sarebbe il colmo se mettono una lettera di questo genere, come dire, con un qualunquismo ed una facilità estrema cosa e per cosa loro rappresentavano le scuse che vengono dopo sui giornali a mio giudizio non sono scuse che non hanno senso e non hanno nessun valore. Ebbene, io credo che il Sindaco abbia fatto benissimo dietro richiesta, ma ha fatto benissimo a presentarsi rapidamente in Consiglio e a dare tutti i chiarimenti del caso secondo la sua ottica, non lasciare nessun angolo al buio, la condizione di sofferenza in cui è il Comune di Torino, ha ragione il Sindaco, bianchi, rossi o verdi che essa sia è una condizione certamente di disagio, ci stiamo confrontando su tutto, molto spesso anche in maniera..., io per primo me ne assumo le mie responsabilità, anche in maniera estremamente forte e forse non troppo corretti. Bene, ai torinesi sono richiesti in questi tempi per colpa di chi c'era in precedenza, per colpa di adesso chi più o chi meno si prenda le sue percentuali, enormi sacrifici. Vede, però, e vedete, ho finito, le parole dei Revisori dei Conti sono parole che non possono essere soltanto lasciate ad una risposta in Consiglio Comunale, né da parte del Sindaco, né da parte nostra che rappresentiamo tutti, perché sono parole estremamente negative e diffamatorie. Se le lasciamo fine a se stesse a mio giudizio, Sindaco, non facciamo la nostra parte, noi dobbiamo dare agli organi competenti e farci dire dagli organi competenti se ci sono state queste pressioni o no e se ci sono state queste incomprensioni o no, non lo decidiamo noi ormai, io credo che il terminare la discussione in maniera, ripeto, apolitica correttamente penso che il mio intervento sia estremamente chiarificatorio, non può essere che una fine di questo tipo, ci vuole qualcos'altro, le parole rimaste scritte sono pesanti e sono di una pesantezza che mettono il Consiglio Comunale per primo, ecco perché difendo il Consiglio Comunale, ma difendo anche voi come Sindaco e come Giunta, non possono rimanere limitate a questo tipo di aspetto, bisogna che qualcuno prenda altri provvedimenti e chieda chiarezza agli organi competenti di queste dichiarazioni. Quello che arriva dopo dai giornali mi interessa poco, questa è una dichiarazione ufficiale da parte di un organo che serviva a controllare il Comune, sono parole a mio giudizio troppo pesanti, io desidero difendere le istituzioni al di là del loro colore politico, grazie. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Sindaco, che tra voi e i Revisori dei Conti le cose non andassero così bene si era capito, ma non dagli ultimi mesi, forse dall'inizio, dal Bilancio che qualcosa abbiamo capito che non funzionava. I Revisori dei Conti non sono più i Revisori dei Conti della Città di Torino e quindi se qualcuno dovrà approfondire non saremo noi su queste presunte pressioni, io innanzitutto mi auguro che lei, Sindaco, tuteli l'ente, tuteli la Città di Torino e prenda in difesa della Città quelle che sono, diciamo, sono le dovute, oltre che considerazioni, le dovute azioni perché io credo che l'onorabilità dell'ente difronte ad una lettera dove viene detto che sono state fatte delle pressioni, vada assolutamente tutelata, quindi io mi auguro che a queste sue parole ci sia anche una conseguenza di fatti. Detto questo, mi permetto anche di dire che vi siete giocati un jolly, perché questo era colpa di quei revisori che non capivano niente, come è stato detto più volte in Commissione, da parte dei Consiglieri di maggioranza, che erano loro il problema, che non erano capaci ad entrare nei meriti del Bilancio e capire quali erano le cose e che fosse il tempo della responsabilità, verranno estratti a sorte tre nuovi Revisori che credo che parteciperanno al nuovo Bilancio e da lì in poi capiremo se erano loro che hanno sbagliato qualcosa o se pure c'era qualcosa di sbagliato nei Bilanci, perché un Collegio dei Revisori che sbaglia ci può stare, due mi permetto di dire che non esiste perché a quel punto avremmo sei dottori commercialisti che non capiscono niente, niente di niente, quindi noi adesso oltre ad aspettare quelle che sono le azioni conseguenti alle sue parole attendiamo che la Prefettura sorteggi quelli nuovi e a quel punto vedremo se aveva ragione la Maggioranza, a cui ogni tanto mi sono unito alle critiche, anche solo per i modi utilizzati o seppure aveva ragione chi da questa parte dell'Aula vi diceva che invece quello che stavate facendo era sbagliato e a quel punto si prenderanno le conseguenze. Non resta che aspettare, poco, perché entro il 28 di febbraio dovrà essere consegnato il Bilancio e quindi a questo punto manca davvero poco e siamo qui ad aspettarvi. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Consigliere Ricca. Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano Lei, Sindaca, ha detto che non ha capito la ragione delle dimissioni del Collegio dei Revisori, a noi invece sono piuttosto chiare le ragioni e per certi versi non è un caso che noi chiedemmo ai Revisori in Commissione, a verbale, verbalizzato, di non farsi intimidire dall'atteggiamento che lei, il suo Assessore Rolando e la Maggioranza aveva nei confronti di questo Collegio terzo relativamente a delle osservazioni che erano tecniche e come tali andavano gestite; correttamente lei dice uno può essere d'accordo o non d'accordo, ma abbondantemente è stato dato lo spazio per avere un contraddittorio. Invece quello che è capitato, a cui noi abbiamo assistito in questi mesi è stato un atteggiamento davvero aggressivo perché, vede, anche la sua risposta di oggi traduce e tradisce come lei concepisce l'interesse della Città. Lei ha detto cinque volte: "Non dobbiamo mettere i bastoni fra le ruote". A parte il fatto che lei non è la Città di Torino, Sindaca Appendino, lei è la Sindaca di un'Amministrazione politica, la Città di Torino è una cosa un po' più larga, un po' più grande e credo che in un principio corretto di relazione tra Maggioranza e Minoranza sia corretto che la Minoranza faccia una Minoranza Consiliare, del resto mi fa anche sorridere che sia io a dirlo a lei, stante, come dire, il suo cursus honorum in Sala Rossa. Allora vede, Sindaca Appendino, io capisco che lei gradisca poco le critiche e in qualche modo le dia fastidio che la sua immagine venga scalfita, però è compito della Minoranza entrare nel merito delle questioni e sollevare le questioni nella sede propria, nelle forme proprie, se sbaglia toni, cioè fa parte della logica, della dinamica politica. I bilanci che voi avete votato, Sindaca Appendino, sono falsi. Sono falsi, cioè lei se ne deve fare una ragione. Io mi rendo conto che questo le può dar fastidio perché lei ha un'immagine pubblica, come dire, e di grande competenza. Non lo è, non lo è la sua Amministrazione; purtroppo per noi, come dire, non è bastato che i Revisori dei conti lo scrivessero, perché nonostante questo la Maggioranza Consiliare ha pervicacemente perseguito la strada di votare dei bilanci falsi, falsi, che non traduco la reale situazione economico finanziaria dell'Ente, né l'assestamento del 2017, né il Bilancio consolidato. Questo è il punto di merito e tutto il resto, scusate, è un pochino fuffa che viene lanciata negli occhi dei torinesi perché quello che è capitato è una cosa di una gravità inaudita, inedita a Torino (audio mancante dal minuto 1.21.49 a 1.23.50). Riprendo a parlare. Dicevamo relativamente alle motivazioni con cui i Revisori dei Conti hanno stigmatizzato il Bilancio della Città di Torino, ma al di là di questo, e mi avvio alla conclusione, mi permetto altresì di farle rilevare, Sindaca, che se c'è qualcuno che proprio non può lamentarsi di aver avuto il bastone tra le ruote è lei, perché le segnalo sommessamente che non c'è stata volta in cui lei, quando lei ha cambiato registro nell'azione politica e ha chiesto la collaborazione delle forze politiche o delle istituzioni, lei l'ha sempre avuta; le faccio sommessamente rilevare due esempi: uno riguarda il salvataggio presunto tale, lo vedremo quando risponderà all'interpellanza generale del GTT che è possibile solo ed esclusivamente in virtù di una fortissima attività di collaborazione da parte delle istituzioni a guida di gruppi politici diversi dal suo, l'unica volta in cui lei ha chiesto una mano era la questione del bando della Linea 2 della Metropolitana e l'ha trovata, quindi abbia pazienza, fare appelli general generici (incomprensibile) istituzionale è davvero nel suo caso fuori luogo. Lei, che è la Sindaca della Città di Torino, non è la Città di Torino, lei che è il capo di una Maggioranza politica, non è la rappresentante del sentiment politico di questa Città, cambi registro lei. Non servono gli appelli, Sindaca Appendino, la moratoria nella campagna elettorale, bastava che non rispondesse al Segretario Renzi, bastava che non rispondesse al Segretario Renzi. Scelga che profilo avere, Sindaca Appendino. Noi capiamo che lei è oggettivamente in difficoltà, capiamo che le dà fastidio che siano emerse le sostanziali analogie tra lei e la Raggi, capiamo che le dà fastidio che questa allure che aveva, nazionale, per cui fino ad un anno fa, se apre un giornale, lei addirittura era candidata premier e adesso viene associata alla peggiore delle Sindache esistenti. Noi lo capiamo psicologicamente e siamo, Sindaca, disponibili e non mi faccia essere inelegante nel farle rilevare che il PD, nonostante questi scandalucci da bar che abbiamo visto in questi giorni, è stato zitto; noi stiamo stati zitti, ma non perché non avevamo nulla da dire, Sindaca Appendino, perché abbiamo il senso del limite. Allora, invece che fare appelli, si comporti da Sindaca invece che da capo politico, non organizzi gli aperitivi invitando le categorie per il suo amico Di Maio, eviti di rispondere al Segretario Renzi che fa il segretario politico e non fa il Sindaco e noi, stia tranquilla, che avrà piena e totale collaborazione, come abbiamo, noi Consiglieri, dimostrato a fronte di robe che, come dire, diciamo così, ci offrivano il gol a porta vuota, per usare una metafora (audio mancante dal minuto 1.26.45 al minuto 1.28.09). Un'ultima nota esemplificativa alla Sindaca che si è definita sorpresa, non capisce la mancata comunicazione, la restituisco al Presidente Versaci. Tra i tanti esempi che mi vengono in mente ce n'è uno emblematico che quando, Presidente Versaci, i Revisori mandarono a lei una nota in cui formulavano delle riserve lei attese oltre 4 giorni, 4 giorni di calendario, ad inoltrarla ai Consiglieri Comunali. Consigliere Napoli, quando fanno riferimento al tema del Consiglio Comunale forse i Revisori fanno riferimento a quell'episodio o ad altri che purtroppo non conosciamo e quindi in questi termini concordo con lei, con quanto diceva il Consigliere Ricca, forse a tutela dell'Ente varrebbe la pena andare a fondo rispetto alle affermazioni contenute nella lettera. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Allora, io, nell'ordine in cui mi hanno scritto i Consiglieri qua sul cartaceo, ho il Capogruppo Tresso. Prego. TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Dunque, il Collegio dei Revisori si dimette con una lettera scarna, che lascia stupita la Sindaca, ma francamente lascia stupiti e un po' attoniti anche noi altri Consiglieri. In particolare mi soffermo sul concetto, che però mi sembra basilare, molto semplice, che i Revisori fanno proprio, che è quello in cui dicono che l'Organo di Controllo per sua natura è estraneo alle dinamiche politiche dell'Ente, però per svolgere le sue funzioni di controllo e di vigilanza deve operare in un clima di collaborazione e non di ostilità di comunicazione. Poi aggiungo, tra le altre considerazioni che sono già state richiamate dagli interventi che mi hanno preceduto, quindi sugli ostacoli a questa attività di raccordi e in particolare, quello che è assai più grave, delle paventate pressioni ricevute. Anche io mi unisco a quanti hanno già espresso la preoccupazione, perché si tratta di un fatto assolutamente grave che non ha precedenti nella storia della nostra Città. Il Collegio è di fatto un organo esterno che è eletto per sorteggio e quindi non è, diciamo così, targato politicamente. Che comunque ci fossero delle difformità di vedute, che peraltro può essere assolutamente lecito quando si tratta di materie tecniche era già stato reso evidente ad aprile in fase di approvazione del Bilancio Previsionale in cui i Revisori, ci ricordiamo, hanno espresso ben 14 riserve, 4 prescrizioni e in particolare si erano concentrati su alcuni aspetti che avevano ribadito, non condividevano assolutamente le scelte dell'impostazione della stesura del Bilancio, quali l'entrata una tantum di cui non è certa la riscossione soprattutto a copertura delle spese correnti, cosa che peraltro anche noi come Minoranza abbiamo sollevato a più riprese e più volte è stato fatto notare come cercare di rincarare la dose su multe e oneri di urbanizzazione dà poi la stura alla logica dei supermercati e ad altre eventualità che comunque non erano proprio apprezzate neanche in sede di Corte dei Conti; anche la Magistratura contabile si era espressa più volte contrariamente a questi principi. Però quello che poteva essere ricondotto nell'alveo di una normale dialettica si è subito intuito che, per quello che era il clima ostile che aveva caratterizzato le Commissioni Consiliari, da parte di una Maggioranza che aveva attaccato di fatto abbastanza di petto anche le considerazioni che facevano sotto il profilo tecnico i Revisori, non sarebbe stato quell'auspicato clima invece di confronto a cui lei, Sindaca, ci richiamava proprio prima. Peraltro è anche vero che su alcuni aspetti su cui gli episodi si sono fin da subito concentrati, ricordiamo la vicenda Ream Westinghouse e il famoso aspetto dell'istituzione della caparra su cui ancora è in corso l'indagine della Magistratura (audio mancante dal minuto 1.32.13 al minuto 1.33.04) Dicevo anche sulla faccenda appunto, ahimè, citata della Ream, anche gli uffici, ricordiamo che già Anna Torroni, che all'epoca era Direttore Finanziario, anche il Dirigente al Bilancio Roberto Rosso venne inviato comunque alla Sindaca, all'Assessore Rolando, alla buonanima di Giordana e delle comunicazione che comunque avanzavano delle perplessità in merito a queste decisioni e l'Amministrazione di fatto ha poi risposto nell'ambito del piano di riorganizzazione semplicemente rimuovendo dall'incarico Anna Tornoni e mettendola al Decentramento. Allora, tutto questo per dire cosa? Lei, Sindaca, ci richiama al fatto che il Bilancio è un atto che appartiene alla comunità e siamo pronti a ricevere critiche, io se devo dire rispetto a quello che è stato il giudizio di questo primo anno in cui voi vi siete votati un Bilancio interamente frutto di quelle che sono le vostre scelte politiche, non mi sembra che quello sia stato l'atteggiamento predominante da parte della Giunta. Lei ci richiama al tempo delle responsabilità, ma vede la Magistratura farà il suo corso e anche la Corte dei Conti giudicherà l'operato dell'Amministrazione, questo sotto il profilo contabile, ma io personalmente trovo che i segnali che arrivano anche da queste dimissioni non sono dei segnali buoni e francamente accrescono il livello di preoccupazioni sul futuro di Torino. In merito alle responsabilità che lei richiama, noi vorremmo invece come Minoranza richiamare al fatto che la sua responsabilità è quella di rappresentare l'interezza di una città, l'interezza quindi di un bilancio che come dice lei appartiene alla comunità, mentre invece mi sembra che le scelte finora operate confermano la linea di questa Amministrazione che incarna la visione del Movimento 5 Stelle. Anche sulle questioni tecniche in casi di pareri diversi non si cerca un confronto, ma cocciutamente si procede per la propria strada e si instaura un clima che porta di fatto ad una sorta di autarchia politica che a mio modo di vedere può portare a delle derive molto pericolose. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Nell'ordine degli interventi ho il Consigliere Fornari, che però non vedo in Aula. Quindi la Consigliera Grippo, che ne ha ancora facoltà per otto minuti. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente. Riflettevo sul fatto che la Sindaca ha fatto di tutto per dimostrare nel suo intervento che quella con i Revisori dei Conti è stata una normale dialettica su posizioni diverse, una normale dialettica sarebbe se nell'esito non fosse assolutamente eccezionale, se non unica. Io non sono a conoscenza di altri casi di Comuni italiani dove una dialettica di dissenso tra due organismi abbia portato al venir meno di uno dei due; quindi non c'è nulla di normale e non abbiamo compreso se lei considera normale che, a seguito di quella che ha definito una semplice dialettica, i Revisori dei Conti abbiano abbandonato il campo. Sono anche un po' stanca, se devo essere sincera, che ogni volta gli interventi della prima cittadina si attestino tra la ramanzina, che è quella che mi infastidisce di più, e il vittimismo; sul vittimismo ci siamo un pochino abituati, alla ramanzina non intendo abituarmi. In questa vicenda specifica il comportamento di Maggioranza e di Opposizione è stato diametralmente opposto. Io ero presente alla Commissione dove con una certa onestà intellettuale il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti ha detto: "In effetti da amministratore avrei fatto lo stesso", va bene, cioè ha espresso una serie di opinioni compresa questa. Nessuno della Minoranza ha cercato di entrare nel merito delle affermazioni del Presidente, che tra l'altro era intervenuto senza che fosse, come dire, automaticamente chiamato a farlo, lo ha fatto per onore del dibattito, ma mi ricordo molto bene quale fu il clima di quella Commissione generalmente da parte della Maggioranza e anche dai rappresentanti della Giunta, quindi sono io stupita che la Sindaca sia stupita e incapace di comprendere il clima entro il quale sono maturate queste dimissioni e ripeto, e qui concludo, non può essere normale, esito di una normale dialettica, il fatto che di punto in bianco i Revisori dei Conti di questa città se ne siano andati con l'aggravante del passaggio legato alle pressioni, ma per quanto mi riguarda è un'aggravante. Quindi si faccia chiarezza su che cosa consideriamo "normale" in questa città e quindi questa Amministrazione considera normale e cosa no e che cosa la Maggioranza che sostiene quest'Amministrazione considera "normale", che cosa no, prima di tornare in Aula e su ogni argomento venirci a fare una ramanzina che francamente io di persona non accetto più. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Presidente Versaci. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Presidente. Io inizio ricordando a tutti che il Collegio dei Revisori è un Organo del Consiglio Comunale, quindi è un Organo nostro e non della Giunta, infatti è nel Bilancio, le spese del Collegio, è nel Bilancio del Consiglio Comunale, però poi leggo anche quanto è scritto: "L'assenza di collaborazione dell'Ente con il Collegio dei Revisori e le pressioni ricevute sono state fonte anche di disagi operativi e di incomprensioni. Per contro, i noti accadimenti degli ultimi mesi, di cui è stato dato ampio risalto nei quotidiani cittadini, hanno generato difficoltà nello scambio di comunicazioni ed ostacoli nell'attività di raccordo tra la struttura organizzativa dell'Ente e il Collegio". Io volevo solamente ricordare a tutti che quando si parla di Ente si parla di Ente, della Città di Torino, quindi io sono molto arrabbiato per questa lettera, perché questa qui è una lettera che getta delle ombre; getta delle ombre senza dare delle spiegazioni. Quando io poi leggo l'Ente, io per Ente non intendo Giunta: l'Ente sono tutti, siamo noi, sono gli uffici, sono tutte le persone che lavorano in questo Comune. Io mesi fa, non l'ho fatto in questi giorni ci mancherebbe, siccome più volte avevo sentito dire dai Revisori spesso, ho sentito più interviste del Presidente del Collegio dei Revisori di tanti altri Consiglieri Comunali, quindi chi ha usato i quotidiani, perché io volevo essere molto istituzionale, però a tutto c'è un limite. Io mesi fa, quando sentivo parlare che gli uffici non erano collaborativi, perché non era la prima volta che sentivo dire questa affermazione da parte del Collegio, ho fatto delle richieste di accesso agli atti perché giustamente io avevo anche parlato con il Presidente del Collegio e avevo detto: "Se ci sono dei problemi il Consiglio Comunale, voi siete un organo del Consiglio, vi dovete rivolgere a noi", anche perché il Regolamento del Consiglio Comunale, ve lo vado a leggere, l'articolo 145, comma 4 del nostro Regolamento dice, parlando del Collegio dei Revisori: "Ove emergano gravi irregolarità nella gestione di unità organizzative o delle istituzioni comunali il Collegio dei Revisori trasmette una relazione urgente al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, il Presidente convoca la Conferenza dei Capigruppo non oltre i 5 giorni dal ricevimento della relazione" Io non ho mai sentito, mai ricevuto nulla, nulla da parte del Collegio dei Revisori dove c'erano degli ostacoli per il loro svolgimento, però io mi sono fatto un accesso agli atti, questo nel mese di novembre, ho chiesto alla Direzione Finanziaria tutto lo scambio di e-mail tra la Direzione Finanziaria e il Collegio dei Revisori perché, io ho detto, voglio controllare se davvero non viene dato. Queste qua sono le e-mail ricevute, scambio di e-mail e ovviamente dentro le mail ci sono degli allegati che non ho stampato per ovvi motivi. Questa è la scarsa collaborazione che c'è stata con l'Ente. Inoltre, prima delle vacanze natalizie ho richiesto i verbali del Collegio dei Revisori dei Conti, tutte le volte che si riuniscono fanno un verbale; questi qui sono i verbali, da giugno, da quando si è insediata quest'Amministrazione fino ad oggi e potete andare a fare un accesso agli atti e leggere di tutte le volte che si sono incontrati con uffici di ogni tipo giustamente, è capitato con gli Assessori, quindi quello che è scritto lì non è vero, non risponde a verità, per me è un fatto gravissimo, come diceva il Capogruppo Napoli, per me è un fatto gravissimo scrivere queste parole buttate così. Si abbandona e si scrive una frase, che ovviamente si sapeva che avrebbe portato dei..., che ovviamente non spiega niente, delle pressioni ricevute non si dice come, quando, perché, in che occasione, nulla. Io poi leggendo i verbali, perché poi ho ricostruito un po' di cose, ci sono delle cose simpatiche, la mancata collaborazione, ma voi vi ricordate la discussione del Bilancio, la previsione del 2017? Io in questi giorni mi sono andato a rivedere tutto quello che è accaduto anche perché leggendo i verbali sono saltate fuori delle cose interessanti, io mi ricordo l'esempio della collaborazione quando il 27 di aprile c'era il Consiglio Comunale convocato alle ore 14:00 per l'illustrazione del Bilancio di Previsione, arriva una PEC da parte del Collegio alle 13:45, 15 minuti prima dell'inizio del Consiglio, giusto per essere collaborativi, ma qua dentro è interessante, io vi invito tutti se volete vi faccio delle copie, andatevi a leggere quanto è riportato nei verbali, di tutte le vicende che abbiamo discusso in quest'Aula. È molto interessante. Molto interessante, perché veramente ci sono delle cose che a me hanno fatto veramente rizzare i capelli perché ho letto che il 28 di aprile viene scritto l'esposto da portare in Procura, il 3 maggio viene depositato prima dell'inizio della discussione del Bilancio e della votazione, quindi tante cose sono venute fuori ed è interessante. A me dispiace sinceramente quanto è accaduto ed io credo che... E poi rivendico una cosa, anche io ho letto le interviste del Presidente Fenoglio, quando si dice che le pressioni sono le controdeduzioni perché le Commissioni sono state..., io rivendico il diritto del Consiglio Comunale, dei Consiglieri Comunali, sempre normato dai nostri Regolamenti, di richiedere spiegazioni al Collegio dei Revisori, non c'è niente di male, è stata esercitata questa richiesta sia dalle parti dei gruppi di Minoranza, che dalle parti della Maggioranza e mi sembra legittimo, io non ho visto nulla di..., almeno che negli uffici non succedeva qualcosa di assurdo, anche perché poi a domanda diretta al Presidente gli hanno chiesto: "Ma qualcuno le ha chiesto di fare un passo indietro?", "No, no per carità". Quindi io sinceramente sono molto arrabbiato, perché trovo veramente irrispettoso, irrispettoso verso l'Ente, perché qui parla di Ente, quindi parla di me, parla di tutti i miei colleghi, parla di tutti gli uffici cha lavorano in questo Consiglio, io lo trovo irrispettoso ed è giusto che a questa cosa bisogna avere un seguito perché per me è inaccettabile. (audio interrotto dal minuto 1.44.50 al minuto 1.45.40) Eccomi. Per concludere. Io l'ho trovato veramente non corretto, ma nei confronti di tutti più che altro, perché le cose che sono successe, ci sono stati dei dibattiti, delle discussioni, poi se venire in Commissione e discutere col Consiglio Comunale è un problema, evidentemente qualcuno ha sbagliato a fare delle scelte, perché è tutto previsto dai nostri Regolamenti. Io concludo sperando che venga al più presto nominato il nuovo Collegio dei Revisori perché siamo in un momento difficile, bisogna affrontare il piano di rientro in questo anno e quindi è importante avere il prima possibile un Collegio, abbiamo mandato ufficialmente la lettera alla Prefettura, nei prossimi giorni ci faranno sapere quando avverrà il nuovo sorteggio. Poi ha ragione anche il Capogruppo Ricca, poi dopo si vedrà e si spera di poter lavorare in un clima sereno, perché poi l'utilizzo strumentale probabilmente viene fatto da tutti, viene fatto probabilmente da tutti ad utilizzare male i revisori, però io ad esempio ricordo l'ultima Commissione che il Presidente Fenoglio ha deciso lui di sua spontanea volontà di intervenire, nessuno lo ha obbligato, nel senso che io mi ricordo che il Capogruppo Ricca ha detto: "Se qualcuno del Collegio ha intenzione di intervenire, può intervenire", lui si è alzato ed è intervenuto e anche lì ha detto delle cose che mi hanno lasciato anche lì un po' perplesso. Io concludo e spero che questa sia solamente una brutta pagina da… (audio interrotto dal minuto 1.47.23 al minuto 1.48.03) IMBESI Serena (Vice Presidente) Adesso si sente, sì. Ho iscritto a parlare, ne ha facoltà per cinque minuti, il Consigliere Carretta. CARRETTA Domenico No, ma velocemente prima che poi salti di nuovo l'audio. Allora, innanzitutto, Presidente Versaci, "mal comune mezzo gaudio" che l'ho sentito tanto arrabbiato, però lei ci ha spiegato che i motivi di pressioni sono rivolti a tutto il Consiglio Comunale, quindi evidentemente il Collegio dei Revisori sarà arrabbiato anche con la parte della Minoranza, ma ci andremo a riascoltare anche quelli che sono stati i nostri interventi, dove sono state le nostre inefficienze e dove ci sono state delle pressioni. È un Organo del Consiglio, quindi quando ci si rivolge al Consiglio, ci ha spiegato, ci si rivolge a tutti, non solo ad una parte; se una parte si è sentita chiamata in causa è perché forse, rispetto a quella che è stata la lezione che ci è stata fatta prima dalla Sindaca sull'analisi delle... Poi quando smette semmai di parlare al cellulare in Aula, perché già poche volte viene in Aula la Sindaca, aspettiamo, va. Aspettiamo, siamo qua, intanto che salta di nuovo la linea. No, era solo per dire che gli articoli li abbiamo letti, abbiamo fatto anche le nostre valutazioni su quelle che sono le considerazioni che vengono fatte dal Presidente, ma quando viene a giocare sulle parole, su cosa significa pressione, Sindaca, vada ad ascoltare davvero i verbali delle sedute di Commissione, vada ad ascoltare il tono degli interventi di alcuni Consiglieri, ahimè, quasi tutti di Maggioranza e allora si rende conto di cosa significa la parola "pressione". Poi non deve spiegarlo a noi, non siamo noi che dobbiamo spiegarlo a lei, saranno evidentemente i Revisori dei Conti che dovranno spiegarlo; dovranno spiegare dove e se hanno ricevuto pressioni. Quello che mi aspettavo oggi da lei era tutto, ma non un'analisi di quello che è stata l'interpretazione che viene fatta dalla Sindaca sulla parola "pressione" e sulle parole che vengono rilasciate ad un'intervista, che io non avrei mai rilasciato fossi stato un Revisore dei Conti, a nessun giornale, però, guardi, visto che ci vuol fare tutta la storia su come si sta in Aula, su come ci si comporta, vada ad ascoltare davvero l'intervista, vada ad ascoltare, mi scusi, l'intervento che è stato fatto da autorevoli esponenti della Maggioranza in più sedute di Commissione e allora poi forse quella sorpresa che l'ha sconvolta nel cuore della notte sarà in un certo senso attenuata perché forse riuscirà a capire il perché i revisori hanno parlato di pressioni. Per quanto riguarda la collaborazione ho visto che c'è una mole, quindi si valuta anche sulla base della quantità, una collaborazione, evidentemente l'assenza di collaborazione se c'è, ma non devo rispondere io per i Consiglieri, sarà evidentemente sulla qualità, non sulla quantità delle e-mail che ci sono tra la Presidenza del Consiglio e il Collegio dei Revisori. E tutto questo, signora Sindaca, non richiami poi il clima della campagna elettorale, proprio lei che per cinque anni ha fatto solo campagne elettorali in quest'Aula, non lo richiami o semmai se lo fa lo faccia tra un aperitivo e l'altro perché lei immagino che l'altro giorno era in veste istituzionale ad incontrare le associazioni di categoria, era in veste istituzionale a rilasciare certe dichiarazioni, quindi non ci faccia nemmeno a noi la morale su come ci si comporta in campagna elettorale. Davvero, si concentri su quella che è la parola "pressione" e si concentri sulla gravità di quello che è successo a Torino, si concentri sul fatto, e la Consigliera Grippo non lo sa, ma se non sbaglio c'è un caso, a Palmi in provincia di Reggio Calabria dove c'è stata una lettera simile da parte dei Revisori dei Conti che hanno rinunciato all'incarico, quindi non siamo nemmeno i primi, non abbiamo nemmeno questo primato di cui vantarci, però ragioniamo davvero, facciamolo ad alta voce su quella che è la gravità di quello che sta succedendo e non, come diceva lei, nascondiamo la polvere sotto il tappeto. Non nascondiamo la polvere sotto il tappeto, ma tanto questa polvere verrà fuori, non si preoccupi. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, che ne ha facoltà per sei minuti. MORANO Alberto Signor Sindaco, lei nei suoi studi economici credo che abbia avuto modo di approfondire la differenza che c'è nell'ambito delle società di capitali fra interesse della società e interesse del socio di maggioranza; è una diatriba antica e le teorie più avanzate distinguono fra l'interesse del socio di maggioranza e quello della società come ente in sé, ma questa teoria e questa distinzione non si applica certo a una città; una città non è una società per azioni ed io credo che lei non abbia chiara la distinzione che c'è fra l'interesse della città e l'interesse del Movimento 5 Stelle, perché quando lei più volte richiama: " non accetto che si mettano i bastoni fra le ruote", sembra voler dire che lei non accetta che chi la pensa diversamente da lei o dal Movimento 5 Stelle possa svolgere serenamente, senza pressioni, e pressione è anche dire che non si accettano i bastoni fra le ruote perché vuol dire denigrare il lavoro degli altri, che qualcuno la pensi diversamente. E poi, la pensano diversamente, a torto o a ragione? Perché, vedete, voi del Movimento 5 Stelle credete di essere dotati del pensiero unico, ma non è così nella vita. Io penso e credo fermamente che ci sia legittimità di un diritto di critica, che sia legittimo pensarla diversamente e si può pensarla diversamente anche (audio interrotto dal minuto 1.54.01 al minuto 1.54.43) Cercando di riprendere il filo, c'è un legittimo interesse alla critica e a pensarla diversamente che deve essere tutelato. Io credo che un Collegio dei Revisori, che ha fatto osservazioni sul Bilancio di Previsione, che ha fatto osservazioni sempre critiche sul Piano di rientro, che ha fatto osservazioni critiche sull'assestamento di Bilancio, che si è espresso in senso contrario al Bilancio consolidato, abbia esercitato legittimamente e con la necessità del rispetto da parte della Maggioranza e di chi la pensa diversamente, il suo diritto/dovere di controllo dell'operato dell'Amministrazione, perché se in un contesto normale si contesta questo, allora vengono meno le basi del gioco democratico e poi è ancora più grave che tutto questo venga contestato quando noi siamo in presenza di un assestamento di Bilancio che non si assesta, di un Piano di rientro che non comporta un rientro, di un Bilancio consolidato che non è consolidato e quindi di documenti; io non uso le parole, per una volta, le parole del Capogruppo Lo Russo "falso", ma probabilmente non veritiero o comunque non coerente con quello che è il dettato delle norme e tutto questo è particolarmente grave in una città che ha una situazione debitoria e finanziaria difficile ed è eufemistico, che ha un piano di salvataggio di GTT che ancora non siamo riusciti a capire se esiste o non esiste, che comunque avrà pesantissime ricadute sui conti della Città. Abbiamo il Collegio dei Revisori che si dimette dicendo che non era nella possibilità di svolgere serenamente il proprio lavoro e non sentiamo una parola da parte del Sindaco di sostegno all'attività svolta, perché il fatto che l'attività sia diversa da quella che il Sindaco si aspettava non significa che è di per sé sbagliata, semplicemente è legittimo che il Collegio dei Revisori se non condivide lo dica, ma non dico che è legittimo, è doveroso perché se no il Collegio dei Revisori diventa un Organo della Maggioranza e viene meno a quello che è il compito istituzionale del Collegio dei Revisori: controllare l'operato della Maggioranza (audio interrotto dal minuto 1.57.15 al minuto 1.57.32) IMBESI Serena (Vice Presidente) Ho iscritto a parlare il Consigliere Fornari, prego. FORNARI Antonio Grazie, Presidente. Le dimissioni del Collegio dei Revisori, è vero che sono un fatto non rituale, però avviene perché avviene all'interno di una..., perché in Italia, come ben sapete, sono in pochi che si dimettono, però a volte avviene che qualcuno si dimetta, lasci il proprio incarico. Io sono andato a guardarmi anche altri in casi in Italia, ve ne cito qualcuno: il Presidente del Collegio dei Revisori della Regione Campania, l'anno scorso si è dimesso; andate a leggervi il verbale del Presidente, lì sì che ci sono delle accuse pesanti ed infamanti verso quell'Amministrazione che poi nessuno ha chiarito. Oppure ci sono altre dimissioni, il Revisore unico del nostro omonimo Comune Torino di Sangro, anche lì si è dimesso il Revisore; altri Comuni come Taormina e Lamezia Terme, quindi nella normale dialettica succede, quindi io direi di non farne un dramma. Quindi le dimissioni ci sono state e ne prendiamo atto. Ne prendiamo atto perché? Perché siamo arrivati a questo punto? Siamo arrivati a questo punto perché sono successi degli episodi gravi, quello che personalmente io ho trovato più grave è stato l'esposto sul Ream, ma non tanto l'esposto, perché quello era un diritto del Collegio dei Revisori effettuare quell'esposto, ma contestualmente, perché lo dice il TUEL, non lo dico io, lo dice il TUEL, articolo 239, lettera E, dice che contestualmente, nel caso si riscontrino gravi irregolarità è obbligo, e non facoltà, obbligo, da parte dei Revisori comunicarlo contestualmente al Consiglio Comunale. Bene, noi qui dentro abbiamo avuto notizia dai giornali, noi abbiamo avuto notizia di quell'esposto dai giornali, quindi dopo quel fatto lì sicuramente il rapporto di collaborazione o comunque di fiducia si è incrinato e abbiamo dovuto prendere atto di questo. Si citavano le audizioni del Collegio dei Revisori in Commissione, la maggior parte sono avvenute in Commissione Bilancio; io me le ricordo quelle audizioni, si chiedeva al Collegio di spiegare, dal punto di vista normativo, con riferimenti normativi chiari, precisi, con una giurisprudenza a supporto di quelle tesi, il più delle volte c'è stato sempre, o un silenzio imbarazzante o spiegazioni fumose o rimandi a richieste di pareri scritti e non c'è stata mai data la possibilità, ai Consiglieri che ponevano quelle domande, un chiarimento, quasi mai c'è stato questo comportamento, in più poi leggiamo in un'intervista del Presidente Fenoglio, anche questa è un'altra pratica abbastanza irrituale, c'è l'obbligo di riservatezza eppure invece il Collegio dei Revisori aveva questa abitudine di rilasciare interviste ai giornali in una procedura quasi esclusiva qui a Torino, io non ho visto nel resto di Italia, non ho quasi mai letto interviste di (audio interrotto dal minuto 2.00.43 a minuto 2.01.48) Eccomi, ci sono. Quindi dicevamo, oltre la questione appunto della mancata comunicazione, che ha sicuramente incrinato il rapporto, e le audizioni in cui non abbiamo avuto la possibilità di avere delle spiegazioni compiute e chiare sui rilievi contestati all'Amministrazione, ci sono state appunto queste interviste, in una di queste, nell'ultima, il Presidente Fenoglio appunto ha citato le controdeduzioni degli uffici, ma ben vengano le controdeduzioni degli uffici perché permettono a chi poi vota questo Bilancio all'interno dell'Aula Consiliare, di comprendere se i rilievi che sono stati formulati dal Collegio dei Revisori abbiano un fondamento oppure no, quindi le controdeduzioni degli uffici sono dovute. Invece il Presidente interpreta queste controdeduzioni come una pressione. Quindi già questo ci fa capire il quadro della situazione. La normale dialettica, il normale confronto che ci deve essere tra l'Amministrazione e l'Organo dei Revisori presuppone appunto delle deduzioni e delle controdeduzioni, quello che invece è mancato sono state magari le spiegazioni o comunque gli approfondimenti in Commissione che nelle audizioni che ci sono state il più delle volte, come ripetevo prima, sono stati dei rimandi a pareri successivi oppure a pareri già scritti in cui in realtà poi i riferimenti normativi o... (audio interrotto dal minuto 2.03.17 al minuto 2.04.03) Ci sono. L'ultima questione che volevo sottolineare, evitiamo di raccontare storie sul Bilancio del Comune falso, cioè almeno quello evitiamolo, perché fino a prova contraria la Procura della Repubblica non ha contestato a nessuno il Bilancio falso; per il momento la Procura della Repubblica contesta solo il Bilancio falso della Fondazione del Libro tra cui all'ex Sindaco, che qualcuno vorrebbe anche candidare magari per altri posti. Quindi per il momento l'unica indagine che c'è sul Bilancio falso è quella della Fondazione del Libro, quindi, almeno su questo non facciamo dichiarazioni in Aula, diciamo che il Bilancio del Comune di Torino è falso, almeno questo evitiamolo per rispetto di chi ci lavora all'interno della macchina comunale, perché non è che il Bilancio del Comune di Torino lo fa solo la Sindaca, ma c'è un complesso e un'area di risorse finanziarie tra cui un Direttore e un centinaio di dipendenti che ci lavora, quindi prima di buttare lì dichiarazioni così, all'acqua di rose, pensiamoci bene, per rispetto di tutti quelli che ci lavorano all'interno dell'Ente e che in questi anni e in particolar modo hanno lavorato su questo. Grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Ho ancora iscritto a parlare il Capogruppo Magliano, ne ha facoltà per sei minuti. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Cercherò di essere breve. Ma, la richiesta di comunicazioni serviva per capire che cosa avrebbe fatto quest'Ente e la Sindaca per la tutela dell'Ente stesso. Sentiamo l'intervento di Fornari, gongolante e un po' soddisfatto dall'esito di quello che è accaduto e invece il Presidente Versaci che oggettivamente è molto più rabbioso e anche devo dire da questo punto di vista molto più preoccupato di quello che scrivono, la Sindaca Appendino parla di stupore e rammarico e anche un pizzico di nostalgia di questi Revisori per come li ha citati. Io penso che ci sia un problema, su questo sono d'accordo con alcuni Consiglieri, i Revisori dovrebbero parlare esclusivamente con le carte e non con le interviste, su questo sono assolutamente d'accordo con voi. Il Collegio dei Revisori (audio interrotto dal minuto 2.06.16 al minuto 2.06.44) Sì, continuo, per cui anche a mio giudizio il Collegio dei Revisori deve utilizzare gli atti a lui dedicati per comunicare con l'Amministrazione, per comunicare col Consiglio, ma io volevo capire però che cosa farà l'Ente per difendere l'immagine dell'Ente da questo punto di vista. Quello che poi accadrà rispetto alla Corte dei Conti, la Magistratura, questo lo scopriremo dopo, se i Revisori avevano fatto delle segnalazioni sensate o meno, per cui neanche mi preoccupo in questa sede, però voglio capire se l'Amministrazione cercherà di capire quali erano i funzionari che non collaboravano a dispetto dei funzionari che hanno fattivamente collaborato, come scrivono i Revisori, se quest'Amministrazione cercherà di prendere le distanze da che cosa hanno detto i nostri tre Revisori oppure no. Io non la liquiderei così però, lo dico anche al Presidente Versaci che mi è parso in Capigruppo e anche oggi dire "nelle sedi opportune". Io vorrei sapere alla fine di questo intervento, e penso alla replica della Sindaca, quali sono le sedi opportune. Io voglio sapere come noi tuteliamo l'Ente, anche pensando ai tre che verranno, perché guardate che quando il dottor Fenoglio scrive, insieme agli altri due: "Ringrazio tutti i funzionari che hanno collaborato con il Collegio per agevolare lo svolgimento dell'attività di controllo" e augura ai futuri colleghi che proseguiranno tale attività un buon lavoro - Lino Banfi in "Vieni avanti cretino" - vorrei capire noi che tranquillità diamo ai tre che arriveranno, cioè come tuteliamo i nostri funzionari che hanno collaborato o no e come invece pensiamo di accogliere questi tre nuovi revisori e che clima si creerà per questi tre professionisti. Lo dico perché l'unica cosa che mi interessa è sapere come la Città ne esce a testa alta. L'unica cosa che mi sento di dire alla Sindaca rispetto all'invocazione di responsabilità, guardi, Sindaca, che quando si inizia così, cioè non disturbate... E' lì al telefono. Non disturbate il manovratore, lo faceva già il suo predecessore e già allora non ero personalmente d'accordo. Quando uno chiede responsabilità la chiede se c'è una condivisione, ma la responsabilità non vuol dire darle ragione su tutto quello che lei pone in nome di quello che è stato; la responsabilità è dire se volete e ci saranno alcuni temi che arriveranno in Aula, GTT, ma lo stesso Barattolo, tutta una serie di elementi, sui quali se volete la disponibilità a collaborare c'è. A me pare invece che se l'andazzo è in campagna elettorale, io non faccio campagna elettorale, voi rispettate quello che scelgo come Amministrazione e non fiatate se no state facendo voi campagna elettorale, quello non è il modo con cui aiutare la città di Torino, è solo un modo per cercare di dire che Torino non è come Roma, ma lentamente i nodi stanno venendo al pettine. Grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Io non ho altri iscritti a parlare sulle comunicazioni. Lascio la parola alla Sindaca, prego. APPENDINO Chiara (Sindaca) Io ringrazio i Consiglieri intervenuti e le mie comunicazioni, come ho detto all'inizio, potevano concludersi con tre righe. Questa Giunta e quest'Amministrazione ha sempre collaborato con l'Ente; questa Giunta e quest'Amministrazione ha sempre rispettato i Revisori nel loro ruolo che svolgono e questo Ente, che io rappresento (audio interrotto dal minuto 2.10.23 al minuto 2.11.01) E ogni qualvolta questa Città, e quindi non Chiara Appendino, ma la serietà di questa Città, che sono i suoi uffici, le persone che ci lavorano, perché come veniva detto, il Bilancio di una Città è formato dal lavoro di tante persone. Quando si parla di Bilancio falso, quando si dice a mezzo stampa, su tutti i nazionali, che il Bilancio è falso e che i Bilanci sono falsificati io, da rappresentante di quest'Amministrazione, mi assumo la responsabilità, che continuerò ad assumermi ogni volta che accadrà, di difendere l'ente che rappresento. Poi la Magistratura darà il suo giudizio e ciascuno si assumerà sì la responsabilità, io in primis per l'ente che rappresento, ma quando dico che fare campagna elettorale danneggia l'ente non dico - e credo di essere stata anche molto chiara e quindi il fraintendimento forse è anche in parte voluto - che nessuno deve criticare quest'Amministrazione. Allo stesso modo non dico che non si debba dibattere sulle scelte, anche magari che voi ritenete sbagliate, che sta facendo quest'Amministrazione, ci mancherebbe. Io l'ho fatto tante volte quando ero all'opposizione, di certo non ho mai detto in quest'Aula che il Bilancio è falso quando ero all'opposizione, di certo non ho mai pensato che gli uffici lavorassero senza dedizione e non in collaborazione con altri soggetti come i Revisori dei Conti e certamente mai lo penserò e quindi quello che io chiedo a tutti e a tutte non è di non giudicare politicamente quello che fa quest'Amministrazione, non è di non fare proposte alternative, ma è semplicemente di portare rispetto per questo ente che io rappresento, piaccia o non piaccia pro tempore. Per fortuna i Sindaci cambiano, le Amministrazioni cambiano, ma l'ente rimane ed io credo che un Sindaco ha il dovere di tutelare l'immagine dell'ente e dei suoi uffici. I Sindaci cambiano, le forze politiche cambiano, l'ente-struttura rimane e quindi io questo continuerò a fare e ogni qualvolta qualcuno verrà qui e attaccherà fortemente quella che è l'immagine di questa Città io la difenderò e credo di avere diritto di farlo solo nell'ottica di tutelare quella che è la mia città e assolutamente senza voler togliere a nessuno e mai lo farò, credo di non averlo mai fatto in quest'Aula, il diritto di esercitare giustamente la propria attività politica, la propria critica e portare anche quelle che sono le proposte che ritengono migliori o magari migliorative rispetto a quello che noi stiamo facendo. Questo è il quadro, però non ci vogliono strumentalizzazioni da entrambe le parti e per quanto riguarda gli avvisi di garanzia, guardate, se c'è qualcuno, in particolare mi posso riferire a me, non ho detto una parola giudicando avvisi di garanzia di altri, credo che possa essere la Sindaca in questo momento che in passato non li ha commentati, non li sta commentando e non li commenterà. Non credo che questa sia l'Aula e la sede in cui si giudica l'attività che è un'attività che viene fatta in parallelo dalla Magistratura. Non credo spetti a noi, io non lo farò, non lo faccio e credo che questo non sia il dibattito che si aspetta questa città. Io credo che il dibattito che si aspetta su questa città, anche in modo costruttivo, sia nelle scelte e nella direzione che vogliamo dare, politica, a questa città. Questo è il dibattito: credo che si debba fare nelle Commissioni e nelle sedi consiliari; il resto credo che non sia onestamente quello che i cittadini si aspettano da noi, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. |