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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Gennaio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 14

Comunicazioni della Sindaca su "Dimissioni del Collegio dei Revisori dei Conti della Città".
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Bene, riapriamo i lavori della nostra seduta, sono pervenute formali richieste di
comunicazioni urgenti relative alle: "Dimissioni del Collegio dei Revisori dei Conti
della Città" di Torino, dimissioni rassegnate in data 11 gennaio 2018, su questa
richiesta di comunicazione risponde direttamente la Sindaca Appendino. Prego.

APPEDINDO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. Ringrazio anche i Consiglieri che hanno richiesto queste
comunicazioni, in realtà io non posso che ribadire quanto sostanzialmente già detto e
cioè che io sono stata molto stupita dal contenuto della lettera che la Città o meglio la
sottoscritta e il Presidente del Consiglio hanno ricevuto. Sono stata sorpresa per le
motivazioni che sono state scritte e per i toni utilizzati e subito oggettivamente non
comprendevo nemmeno quale fosse il significato, in particolare, ovviamente, per quanto
concerne il passaggio sulle pressioni, lo dico perché non comprendendo peraltro
evidentemente non ero assolutamente d'accordo e non sono d'accordo su quanto è stato
scritto anche perché questa Giunta, quest'Amministrazione, i nostri uffici e questo
Comune che io rappresento, non hanno mai fatto mancare la collaborazione istituzionale
necessaria e richiesta e questo può solo avvenire nel rispetto reciproco dei ruoli e
quando parlo di rispetto reciproco dei ruoli è evidente che il rapporto non è di pressioni,
ma di collaborazione reciproca con divergenze di opinioni che possono esistere,
pertanto quando mi si chiede di dare un significato a quello che è stato scritto all'interno
di questa lettera da parte del Collegio dei Revisori non posso che utilizzare le parole del
Presidente Fenoglio, che tra l'altro ringrazio per il lavoro svolto, che mi hanno
permesso effettivamente di comprendere e peraltro condivido e le cito, anche perché,
ovviamente, non posso parlare io per il Presidente, intervista pubblicata sul Corriere, il
Presidente Fenoglio chiarisce dal mio punto di vista cosa intende per pressioni, ecco
cosa dichiara, lo cito testualmente: "l'ultimo parere negativo sul Bilancio ha suscitato
una situazione di continuo rimpallo, noi facciamo le deduzioni, loro le controdeduzioni,
poi le controdeduzioni delle controdeduzioni non era più sostenibile, l'abbiamo vista
come una pressione". Credo che questa precisazione incaselli abbastanza bene cosa
significa, credo eh, poi ovviamente sono mie interpretazioni rispetto alla parola
"pressioni", in quella che io credo di poter assolutamente definire una normale dialettica
fra Comune e Revisori, si parla in Bilancio che vale un miliardo e 2 complesso e critico
e questo credo lo abbiamo imparato tutti e peraltro trovo assolutamente normale che ci
sia, in caso di divergenza di opinioni, una dialettica peraltro trasparente formata di
deduzioni e controdeduzioni che sono poi allegate agli atti. Un'ulteriore prova che credo
questo sia significato attribuito alla parola "pressioni" nella lettera di venerdì scorso sta
sempre nelle parole del Presidente, che cito, Repubblica: "io sarei anche rimasto, sono
state le mie colleghe ad insistere", sempre su Repubblica Fenoglio dichiara: "non è una
questione politica, la nostra è una figura che viene strumentalizza, dai un parere positivo
ti attacca l'opposizione e ne dai uno negativo ti attacca la maggioranza, io queste cose
me le sono sempre fatte scivolare addosso, era il nostro lavoro, stava diventando sempre
più complesso", e in effetti io concordo con il Presidente, il clima e credo lo sappiamo
tutti, è davvero complesso e le difficoltà nell'affrontare la situazione economica e
finanziaria dell'ente sono enormi e impattano, lo sappiamo credo bene tutti, sulla vita di
ciascuno di noi cittadini, dipendenti e comunità che rappresentiamo. Probabilmente mi
sarei potuta fermare nelle comunicazioni alle prime tre frasi che ho detto rispondendo
ovviamente alla questione delle pressioni, ma credo che sia anche necessario fare un
appello al Consiglio, maggioranze e minoranze, ripetendo quanto ho già detto peraltro
una volta in sede di discussione di Bilancio consolidato, I Commissione e poi di nuovo
in quest'Aula, e forse il parere sul Bilancio, anzi no forse, il parere sul Bilancio
consolidato è stato l'ultimo tema in cui c'è stata una divergenza di opinione tra
l'Amministrazione e il Collegio, questo piaccia o non piaccia è il tempo delle
responsabilità e prendersi delle responsabilità è certamente più difficile che mettere la
polvere sotto il tappeto, allora in quell'occasione io ricordo bene che il Presidente
Fenoglio disse: "da amministratore avrei fatto lo stesso", riferendosi alla scelta che
quest'Amministrazione ha fatto di tutelare l'ente e garantire i servizi essenziali,
prendendosi le responsabilità di non bloccare quel Bilancio consolidato e approvandolo,
io credo che lo abbiamo fatto con grande senso di restituzione e responsabilità che è una
parola che non mi fermerò mai e non smetterò mai di utilizzare, perché abbiamo un
dovere nei confronti dei torinesi e allora in questa situazione, l'ultima perché è di
cronaca che c'è stata all'interno di quest'Aula, in Commissione dove io stessa sono
stata presente, beh, proprio lì penso che si possa ritrovare quella che è la dialettica
normale che esiste nell'ambito del lavoro svolto da un Collegio e la comprendo e per
questo io ringrazio i Revisori per i lavori che hanno svolto, però il Consiglio Comunale
non è composto da Revisori dei Conti, il Consiglio Comunale è composto da
amministratori che lavorano nell'interesse della propria città. Guardate, siamo in
campagna elettorale, è evidente, lo capisco, però c'è un limite a tutto, chi vuole bene
alla città, a questa città non usa polemiche strumentali per attaccare Torino e la
comunità e non sfrutta il proprio ruolo per mettere i bastoni tra le ruote alla Città perché
ricordo a tutti e a tutte che l'approvazione di un Bilancio è un atto fondamentale non per
il Movimento 5 Stelle, non per Chiara Appendino e non per questa maggioranza, ma è
un atto fondamentale per ogni singolo cittadino della nostra città, ben vengano le
critiche politiche, ben vengano le proposte costruttive, ma in questi mesi, nei prossimi
mesi io non accetterò mai che gli atti che sono di proprietà della Città,
dell'Amministrazione che io rappresento possano essere strumento di campagna
elettorale mettendo a rischio la continuità di questo ente. Dal canto nostro noi siamo
sempre aperti a proposte e a dialettica costruttiva, siamo qui per questo e continueremo
così, campagna elettorale o non campagna elettorale, continuiamo a lavorare negli
interessi dell'ente, ma non accetto e continuerò a non accettare come ho detto più volte
che quest'Aula diventi lo scontro per ottenere consenso elettorale, non si fa bene
servizio alla propria comunità, che è diverso da una critica legittima rispetto all'operato
che fa quest'Amministrazione (parola incomprensibile) politica, il Bilancio è un
prodotto, tra virgolette, ed è un qualcosa che appartiene alla comunità, senza Bilancio il
Comune può andare in predissesto e dissesto ed io credo che un'Amministrazione
responsabile, una maggioranza responsabile e una minoranza responsabile, debba capire
fino a che confine si può arrivare nel fare correttamente e agire nel proprio interesse e
nella propria legittimità politica. Ora noi siamo pronti, ribadisco, alle critiche, siamo
pronti a recepire qualsiasi indicazione, ma chiedo, ribadisco nuovamente, che quelle che
sono questioni che non sono legate direttamente alla politica di una Città vengano
utilizzate per mettere i bastoni tra le ruote ad un'Amministrazione che sta cercando di
portare avanti l'interesse della propria comunità in un momento difficile e di grande
responsabilità. Quando qua dentro si discuterà e si discute di politica noi ci siamo,
quando qui dentro si strumentalizzano le cose per mettere i bastoni tra le ruote noi non
ci siamo, io a questo gioco non ci sto, grazie.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Prima di lasciare la parola al Consigliere Napoli, ricordo che la Conferenza dei
Capigruppo ha deciso che per il Gruppo del Movimento 5 Stelle ci saranno
complessivamente 30 minuti a disposizione, 15 per il Gruppo del Partito Democratico, 6
minuti per gli altri gruppi. Consigliere Napoli.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Io ho ascoltato con attenzione le parole del Sindaco e direi che sotto
un certo aspetto sono perfettamente d'accordo, nello stesso tempo sono altrettanto
sincero nel pensare che posso dubitare tremendamente che il suo appello alla campagna
elettorale possa essere accolto totalmente, perché la mia esperienza mi pone a dire che
ognuno userà le proprie carte per cercare di avere più consensi possibili, mi auguro che
quello che lei dice possa essere attuato e chiarisco bene subito, l'intervento di oggi
infatti è al di fuori della politica perché, vedete, la lettera in cui i Revisori dei Conti
comunicano al Sindaco le dimissioni dall'Organo è un atto di denuncia chiaro e forte
rispetto al quale né il Sindaco, né la Giunta, né il Consiglio Comunale può accettare e
non è per questioni politiche, vedete, i Revisori scrivono delle difficoltà nello scambio
di comunicazione e ostacolo nell'attività di raccordo fra l'ente e il Collegio e tra questo
e il Consiglio Comunale, ecco perché aggiungo Consiglio Comunale, lo dicono loro e
l'assenza di collaborazione e le pressioni ricevute – si legge – sono state fonte anche di
disagi operativi e incomprensioni, la domanda a voi tutti, la domanda al Sindaco,
ostacoli posti da chi? Pressioni fatte in che modo e in quali tempi? Vedete, voi me lo
insegnate, quello che scrivono sui giornali, ha tutto un suo valore, io sono uno che dico
sempre che ne leggo tanti e faccio ben attenzione anche alle righe di quello che dicono i
giornali, ma in questi casi abbiamo un organo terzo che non è politico, che scrivono una
lettera ufficiale in cui scrivono di subire pressioni e incomprensioni e così via, i giornali
sono una cosa a parte, Presidente, i giornali sono una cosa a parte, se il Presidente ha
voluto correggere, dire che non era d'accordo, che non voleva dimettersi, è un caso a
parte, ha scritto delle cose, io non penso che abbiano scritto queste parole in maniera
estremamente facile, perché sarebbe il colmo se mettono una lettera di questo genere,
come dire, con un qualunquismo ed una facilità estrema cosa e per cosa loro
rappresentavano le scuse che vengono dopo sui giornali a mio giudizio non sono scuse
che non hanno senso e non hanno nessun valore. Ebbene, io credo che il Sindaco abbia
fatto benissimo dietro richiesta, ma ha fatto benissimo a presentarsi rapidamente in
Consiglio e a dare tutti i chiarimenti del caso secondo la sua ottica, non lasciare nessun
angolo al buio, la condizione di sofferenza in cui è il Comune di Torino, ha ragione il
Sindaco, bianchi, rossi o verdi che essa sia è una condizione certamente di disagio, ci
stiamo confrontando su tutto, molto spesso anche in maniera..., io per primo me ne
assumo le mie responsabilità, anche in maniera estremamente forte e forse non troppo
corretti. Bene, ai torinesi sono richiesti in questi tempi per colpa di chi c'era in
precedenza, per colpa di adesso chi più o chi meno si prenda le sue percentuali, enormi
sacrifici. Vede, però, e vedete, ho finito, le parole dei Revisori dei Conti sono parole che
non possono essere soltanto lasciate ad una risposta in Consiglio Comunale, né da parte
del Sindaco, né da parte nostra che rappresentiamo tutti, perché sono parole
estremamente negative e diffamatorie. Se le lasciamo fine a se stesse a mio giudizio,
Sindaco, non facciamo la nostra parte, noi dobbiamo dare agli organi competenti e farci
dire dagli organi competenti se ci sono state queste pressioni o no e se ci sono state
queste incomprensioni o no, non lo decidiamo noi ormai, io credo che il terminare la
discussione in maniera, ripeto, apolitica correttamente penso che il mio intervento sia
estremamente chiarificatorio, non può essere che una fine di questo tipo, ci vuole
qualcos'altro, le parole rimaste scritte sono pesanti e sono di una pesantezza che
mettono il Consiglio Comunale per primo, ecco perché difendo il Consiglio Comunale,
ma difendo anche voi come Sindaco e come Giunta, non possono rimanere limitate a
questo tipo di aspetto, bisogna che qualcuno prenda altri provvedimenti e chieda
chiarezza agli organi competenti di queste dichiarazioni. Quello che arriva dopo dai
giornali mi interessa poco, questa è una dichiarazione ufficiale da parte di un organo che
serviva a controllare il Comune, sono parole a mio giudizio troppo pesanti, io desidero
difendere le istituzioni al di là del loro colore politico, grazie.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Sindaco, che tra voi e i Revisori dei Conti le cose non andassero così
bene si era capito, ma non dagli ultimi mesi, forse dall'inizio, dal Bilancio che qualcosa
abbiamo capito che non funzionava. I Revisori dei Conti non sono più i Revisori dei
Conti della Città di Torino e quindi se qualcuno dovrà approfondire non saremo noi su
queste presunte pressioni, io innanzitutto mi auguro che lei, Sindaco, tuteli l'ente, tuteli
la Città di Torino e prenda in difesa della Città quelle che sono, diciamo, sono le dovute,
oltre che considerazioni, le dovute azioni perché io credo che l'onorabilità dell'ente
difronte ad una lettera dove viene detto che sono state fatte delle pressioni, vada
assolutamente tutelata, quindi io mi auguro che a queste sue parole ci sia anche una
conseguenza di fatti. Detto questo, mi permetto anche di dire che vi siete giocati un
jolly, perché questo era colpa di quei revisori che non capivano niente, come è stato
detto più volte in Commissione, da parte dei Consiglieri di maggioranza, che erano loro
il problema, che non erano capaci ad entrare nei meriti del Bilancio e capire quali erano
le cose e che fosse il tempo della responsabilità, verranno estratti a sorte tre nuovi
Revisori che credo che parteciperanno al nuovo Bilancio e da lì in poi capiremo se
erano loro che hanno sbagliato qualcosa o se pure c'era qualcosa di sbagliato nei
Bilanci, perché un Collegio dei Revisori che sbaglia ci può stare, due mi permetto di
dire che non esiste perché a quel punto avremmo sei dottori commercialisti che non
capiscono niente, niente di niente, quindi noi adesso oltre ad aspettare quelle che sono le
azioni conseguenti alle sue parole attendiamo che la Prefettura sorteggi quelli nuovi e a
quel punto vedremo se aveva ragione la Maggioranza, a cui ogni tanto mi sono unito
alle critiche, anche solo per i modi utilizzati o seppure aveva ragione chi da questa parte
dell'Aula vi diceva che invece quello che stavate facendo era sbagliato e a quel punto si
prenderanno le conseguenze. Non resta che aspettare, poco, perché entro il 28 di
febbraio dovrà essere consegnato il Bilancio e quindi a questo punto manca davvero
poco e siamo qui ad aspettarvi.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Consigliere Ricca. Consigliere Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Lei, Sindaca, ha detto che non ha capito la ragione delle dimissioni del Collegio dei
Revisori, a noi invece sono piuttosto chiare le ragioni e per certi versi non è un caso che
noi chiedemmo ai Revisori in Commissione, a verbale, verbalizzato, di non farsi
intimidire dall'atteggiamento che lei, il suo Assessore Rolando e la Maggioranza aveva
nei confronti di questo Collegio terzo relativamente a delle osservazioni che erano
tecniche e come tali andavano gestite; correttamente lei dice uno può essere d'accordo o
non d'accordo, ma abbondantemente è stato dato lo spazio per avere un contraddittorio.
Invece quello che è capitato, a cui noi abbiamo assistito in questi mesi è stato un
atteggiamento davvero aggressivo perché, vede, anche la sua risposta di oggi traduce e
tradisce come lei concepisce l'interesse della Città. Lei ha detto cinque volte: "Non
dobbiamo mettere i bastoni fra le ruote". A parte il fatto che lei non è la Città di Torino,
Sindaca Appendino, lei è la Sindaca di un'Amministrazione politica, la Città di Torino è
una cosa un po' più larga, un po' più grande e credo che in un principio corretto di
relazione tra Maggioranza e Minoranza sia corretto che la Minoranza faccia una
Minoranza Consiliare, del resto mi fa anche sorridere che sia io a dirlo a lei, stante,
come dire, il suo cursus honorum in Sala Rossa. Allora vede, Sindaca Appendino, io
capisco che lei gradisca poco le critiche e in qualche modo le dia fastidio che la sua
immagine venga scalfita, però è compito della Minoranza entrare nel merito delle
questioni e sollevare le questioni nella sede propria, nelle forme proprie, se sbaglia toni,
cioè fa parte della logica, della dinamica politica. I bilanci che voi avete votato, Sindaca
Appendino, sono falsi. Sono falsi, cioè lei se ne deve fare una ragione. Io mi rendo
conto che questo le può dar fastidio perché lei ha un'immagine pubblica, come dire, e di
grande competenza. Non lo è, non lo è la sua Amministrazione; purtroppo per noi, come
dire, non è bastato che i Revisori dei conti lo scrivessero, perché nonostante questo la
Maggioranza Consiliare ha pervicacemente perseguito la strada di votare dei bilanci
falsi, falsi, che non traduco la reale situazione economico finanziaria dell'Ente, né
l'assestamento del 2017, né il Bilancio consolidato. Questo è il punto di merito e tutto il
resto, scusate, è un pochino fuffa che viene lanciata negli occhi dei torinesi perché
quello che è capitato è una cosa di una gravità inaudita, inedita a Torino (audio
mancante dal minuto 1.21.49 a 1.23.50). Riprendo a parlare. Dicevamo relativamente
alle motivazioni con cui i Revisori dei Conti hanno stigmatizzato il Bilancio della Città
di Torino, ma al di là di questo, e mi avvio alla conclusione, mi permetto altresì di farle
rilevare, Sindaca, che se c'è qualcuno che proprio non può lamentarsi di aver avuto il
bastone tra le ruote è lei, perché le segnalo sommessamente che non c'è stata volta in
cui lei, quando lei ha cambiato registro nell'azione politica e ha chiesto la
collaborazione delle forze politiche o delle istituzioni, lei l'ha sempre avuta; le faccio
sommessamente rilevare due esempi: uno riguarda il salvataggio presunto tale, lo
vedremo quando risponderà all'interpellanza generale del GTT che è possibile solo ed
esclusivamente in virtù di una fortissima attività di collaborazione da parte delle
istituzioni a guida di gruppi politici diversi dal suo, l'unica volta in cui lei ha chiesto
una mano era la questione del bando della Linea 2 della Metropolitana e l'ha trovata,
quindi abbia pazienza, fare appelli general generici (incomprensibile) istituzionale è
davvero nel suo caso fuori luogo. Lei, che è la Sindaca della Città di Torino, non è la
Città di Torino, lei che è il capo di una Maggioranza politica, non è la rappresentante del
sentiment politico di questa Città, cambi registro lei. Non servono gli appelli, Sindaca
Appendino, la moratoria nella campagna elettorale, bastava che non rispondesse al
Segretario Renzi, bastava che non rispondesse al Segretario Renzi. Scelga che profilo
avere, Sindaca Appendino. Noi capiamo che lei è oggettivamente in difficoltà, capiamo
che le dà fastidio che siano emerse le sostanziali analogie tra lei e la Raggi, capiamo che
le dà fastidio che questa allure che aveva, nazionale, per cui fino ad un anno fa, se apre
un giornale, lei addirittura era candidata premier e adesso viene associata alla peggiore
delle Sindache esistenti. Noi lo capiamo psicologicamente e siamo, Sindaca, disponibili
e non mi faccia essere inelegante nel farle rilevare che il PD, nonostante questi
scandalucci da bar che abbiamo visto in questi giorni, è stato zitto; noi stiamo stati zitti,
ma non perché non avevamo nulla da dire, Sindaca Appendino, perché abbiamo il senso
del limite. Allora, invece che fare appelli, si comporti da Sindaca invece che da capo
politico, non organizzi gli aperitivi invitando le categorie per il suo amico Di Maio, eviti
di rispondere al Segretario Renzi che fa il segretario politico e non fa il Sindaco e noi,
stia tranquilla, che avrà piena e totale collaborazione, come abbiamo, noi Consiglieri,
dimostrato a fronte di robe che, come dire, diciamo così, ci offrivano il gol a porta
vuota, per usare una metafora (audio mancante dal minuto 1.26.45 al minuto 1.28.09).
Un'ultima nota esemplificativa alla Sindaca che si è definita sorpresa, non capisce la
mancata comunicazione, la restituisco al Presidente Versaci. Tra i tanti esempi che mi
vengono in mente ce n'è uno emblematico che quando, Presidente Versaci, i Revisori
mandarono a lei una nota in cui formulavano delle riserve lei attese oltre 4 giorni, 4
giorni di calendario, ad inoltrarla ai Consiglieri Comunali. Consigliere Napoli, quando
fanno riferimento al tema del Consiglio Comunale forse i Revisori fanno riferimento a
quell'episodio o ad altri che purtroppo non conosciamo e quindi in questi termini
concordo con lei, con quanto diceva il Consigliere Ricca, forse a tutela dell'Ente
varrebbe la pena andare a fondo rispetto alle affermazioni contenute nella lettera.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Allora, io, nell'ordine in cui mi hanno scritto i Consiglieri qua sul cartaceo, ho il
Capogruppo Tresso. Prego.

TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Dunque, il Collegio dei Revisori si dimette con una lettera scarna,
che lascia stupita la Sindaca, ma francamente lascia stupiti e un po' attoniti anche noi
altri Consiglieri. In particolare mi soffermo sul concetto, che però mi sembra basilare,
molto semplice, che i Revisori fanno proprio, che è quello in cui dicono che l'Organo di
Controllo per sua natura è estraneo alle dinamiche politiche dell'Ente, però per svolgere
le sue funzioni di controllo e di vigilanza deve operare in un clima di collaborazione e
non di ostilità di comunicazione. Poi aggiungo, tra le altre considerazioni che sono già
state richiamate dagli interventi che mi hanno preceduto, quindi sugli ostacoli a questa
attività di raccordi e in particolare, quello che è assai più grave, delle paventate
pressioni ricevute. Anche io mi unisco a quanti hanno già espresso la preoccupazione,
perché si tratta di un fatto assolutamente grave che non ha precedenti nella storia della
nostra Città. Il Collegio è di fatto un organo esterno che è eletto per sorteggio e quindi
non è, diciamo così, targato politicamente. Che comunque ci fossero delle difformità di
vedute, che peraltro può essere assolutamente lecito quando si tratta di materie tecniche
era già stato reso evidente ad aprile in fase di approvazione del Bilancio Previsionale in
cui i Revisori, ci ricordiamo, hanno espresso ben 14 riserve, 4 prescrizioni e in
particolare si erano concentrati su alcuni aspetti che avevano ribadito, non
condividevano assolutamente le scelte dell'impostazione della stesura del Bilancio,
quali l'entrata una tantum di cui non è certa la riscossione soprattutto a copertura delle
spese correnti, cosa che peraltro anche noi come Minoranza abbiamo sollevato a più
riprese e più volte è stato fatto notare come cercare di rincarare la dose su multe e oneri
di urbanizzazione dà poi la stura alla logica dei supermercati e ad altre eventualità che
comunque non erano proprio apprezzate neanche in sede di Corte dei Conti; anche la
Magistratura contabile si era espressa più volte contrariamente a questi principi. Però
quello che poteva essere ricondotto nell'alveo di una normale dialettica si è subito
intuito che, per quello che era il clima ostile che aveva caratterizzato le Commissioni
Consiliari, da parte di una Maggioranza che aveva attaccato di fatto abbastanza di petto
anche le considerazioni che facevano sotto il profilo tecnico i Revisori, non sarebbe
stato quell'auspicato clima invece di confronto a cui lei, Sindaca, ci richiamava proprio
prima. Peraltro è anche vero che su alcuni aspetti su cui gli episodi si sono fin da subito
concentrati, ricordiamo la vicenda Ream Westinghouse e il famoso aspetto
dell'istituzione della caparra su cui ancora è in corso l'indagine della Magistratura
(audio mancante dal minuto 1.32.13 al minuto 1.33.04) Dicevo anche sulla faccenda
appunto, ahimè, citata della Ream, anche gli uffici, ricordiamo che già Anna Torroni,
che all'epoca era Direttore Finanziario, anche il Dirigente al Bilancio Roberto Rosso
venne inviato comunque alla Sindaca, all'Assessore Rolando, alla buonanima di
Giordana e delle comunicazione che comunque avanzavano delle perplessità in merito a
queste decisioni e l'Amministrazione di fatto ha poi risposto nell'ambito del piano di
riorganizzazione semplicemente rimuovendo dall'incarico Anna Tornoni e mettendola
al Decentramento. Allora, tutto questo per dire cosa? Lei, Sindaca, ci richiama al fatto
che il Bilancio è un atto che appartiene alla comunità e siamo pronti a ricevere critiche,
io se devo dire rispetto a quello che è stato il giudizio di questo primo anno in cui voi vi
siete votati un Bilancio interamente frutto di quelle che sono le vostre scelte politiche,
non mi sembra che quello sia stato l'atteggiamento predominante da parte della Giunta.
Lei ci richiama al tempo delle responsabilità, ma vede la Magistratura farà il suo corso e
anche la Corte dei Conti giudicherà l'operato dell'Amministrazione, questo sotto il
profilo contabile, ma io personalmente trovo che i segnali che arrivano anche da queste
dimissioni non sono dei segnali buoni e francamente accrescono il livello di
preoccupazioni sul futuro di Torino. In merito alle responsabilità che lei richiama, noi
vorremmo invece come Minoranza richiamare al fatto che la sua responsabilità è quella
di rappresentare l'interezza di una città, l'interezza quindi di un bilancio che come dice
lei appartiene alla comunità, mentre invece mi sembra che le scelte finora operate
confermano la linea di questa Amministrazione che incarna la visione del Movimento 5
Stelle. Anche sulle questioni tecniche in casi di pareri diversi non si cerca un confronto,
ma cocciutamente si procede per la propria strada e si instaura un clima che porta di
fatto ad una sorta di autarchia politica che a mio modo di vedere può portare a delle
derive molto pericolose.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Nell'ordine degli interventi ho il Consigliere Fornari, che però non vedo in
Aula. Quindi la Consigliera Grippo, che ne ha ancora facoltà per otto minuti.

GRIPPO Maria Grazia
Sì, grazie, Presidente. Riflettevo sul fatto che la Sindaca ha fatto di tutto per dimostrare
nel suo intervento che quella con i Revisori dei Conti è stata una normale dialettica su
posizioni diverse, una normale dialettica sarebbe se nell'esito non fosse assolutamente
eccezionale, se non unica. Io non sono a conoscenza di altri casi di Comuni italiani dove
una dialettica di dissenso tra due organismi abbia portato al venir meno di uno dei due;
quindi non c'è nulla di normale e non abbiamo compreso se lei considera normale che, a
seguito di quella che ha definito una semplice dialettica, i Revisori dei Conti abbiano
abbandonato il campo. Sono anche un po' stanca, se devo essere sincera, che ogni volta
gli interventi della prima cittadina si attestino tra la ramanzina, che è quella che mi
infastidisce di più, e il vittimismo; sul vittimismo ci siamo un pochino abituati, alla
ramanzina non intendo abituarmi. In questa vicenda specifica il comportamento di
Maggioranza e di Opposizione è stato diametralmente opposto. Io ero presente alla
Commissione dove con una certa onestà intellettuale il Presidente del Collegio dei
Revisori dei Conti ha detto: "In effetti da amministratore avrei fatto lo stesso", va bene,
cioè ha espresso una serie di opinioni compresa questa. Nessuno della Minoranza ha
cercato di entrare nel merito delle affermazioni del Presidente, che tra l'altro era
intervenuto senza che fosse, come dire, automaticamente chiamato a farlo, lo ha fatto
per onore del dibattito, ma mi ricordo molto bene quale fu il clima di quella
Commissione generalmente da parte della Maggioranza e anche dai rappresentanti della
Giunta, quindi sono io stupita che la Sindaca sia stupita e incapace di comprendere il
clima entro il quale sono maturate queste dimissioni e ripeto, e qui concludo, non può
essere normale, esito di una normale dialettica, il fatto che di punto in bianco i Revisori
dei Conti di questa città se ne siano andati con l'aggravante del passaggio legato alle
pressioni, ma per quanto mi riguarda è un'aggravante. Quindi si faccia chiarezza su che
cosa consideriamo "normale" in questa città e quindi questa Amministrazione considera
normale e cosa no e che cosa la Maggioranza che sostiene quest'Amministrazione
considera "normale", che cosa no, prima di tornare in Aula e su ogni argomento venirci
a fare una ramanzina che francamente io di persona non accetto più.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Ho iscritto a parlare il Presidente Versaci.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Presidente. Io inizio ricordando a tutti che il Collegio dei Revisori è un Organo
del Consiglio Comunale, quindi è un Organo nostro e non della Giunta, infatti è nel
Bilancio, le spese del Collegio, è nel Bilancio del Consiglio Comunale, però poi leggo
anche quanto è scritto: "L'assenza di collaborazione dell'Ente con il Collegio dei
Revisori e le pressioni ricevute sono state fonte anche di disagi operativi e di
incomprensioni. Per contro, i noti accadimenti degli ultimi mesi, di cui è stato dato
ampio risalto nei quotidiani cittadini, hanno generato difficoltà nello scambio di
comunicazioni ed ostacoli nell'attività di raccordo tra la struttura organizzativa
dell'Ente e il Collegio". Io volevo solamente ricordare a tutti che quando si parla di Ente
si parla di Ente, della Città di Torino, quindi io sono molto arrabbiato per questa lettera,
perché questa qui è una lettera che getta delle ombre; getta delle ombre senza dare delle
spiegazioni. Quando io poi leggo l'Ente, io per Ente non intendo Giunta: l'Ente sono
tutti, siamo noi, sono gli uffici, sono tutte le persone che lavorano in questo Comune. Io
mesi fa, non l'ho fatto in questi giorni ci mancherebbe, siccome più volte avevo sentito
dire dai Revisori spesso, ho sentito più interviste del Presidente del Collegio dei
Revisori di tanti altri Consiglieri Comunali, quindi chi ha usato i quotidiani, perché io
volevo essere molto istituzionale, però a tutto c'è un limite. Io mesi fa, quando sentivo
parlare che gli uffici non erano collaborativi, perché non era la prima volta che sentivo
dire questa affermazione da parte del Collegio, ho fatto delle richieste di accesso agli
atti perché giustamente io avevo anche parlato con il Presidente del Collegio e avevo
detto: "Se ci sono dei problemi il Consiglio Comunale, voi siete un organo del
Consiglio, vi dovete rivolgere a noi", anche perché il Regolamento del Consiglio
Comunale, ve lo vado a leggere, l'articolo 145, comma 4 del nostro Regolamento dice,
parlando del Collegio dei Revisori: "Ove emergano gravi irregolarità nella gestione di
unità organizzative o delle istituzioni comunali il Collegio dei Revisori trasmette una
relazione urgente al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, il Presidente
convoca la Conferenza dei Capigruppo non oltre i 5 giorni dal ricevimento della
relazione" Io non ho mai sentito, mai ricevuto nulla, nulla da parte del Collegio dei
Revisori dove c'erano degli ostacoli per il loro svolgimento, però io mi sono fatto un
accesso agli atti, questo nel mese di novembre, ho chiesto alla Direzione Finanziaria
tutto lo scambio di e-mail tra la Direzione Finanziaria e il Collegio dei Revisori perché,
io ho detto, voglio controllare se davvero non viene dato. Queste qua sono le e-mail
ricevute, scambio di e-mail e ovviamente dentro le mail ci sono degli allegati che non
ho stampato per ovvi motivi. Questa è la scarsa collaborazione che c'è stata con l'Ente.
Inoltre, prima delle vacanze natalizie ho richiesto i verbali del Collegio dei Revisori dei
Conti, tutte le volte che si riuniscono fanno un verbale; questi qui sono i verbali, da
giugno, da quando si è insediata quest'Amministrazione fino ad oggi e potete andare a
fare un accesso agli atti e leggere di tutte le volte che si sono incontrati con uffici di
ogni tipo giustamente, è capitato con gli Assessori, quindi quello che è scritto lì non è
vero, non risponde a verità, per me è un fatto gravissimo, come diceva il Capogruppo
Napoli, per me è un fatto gravissimo scrivere queste parole buttate così. Si abbandona e
si scrive una frase, che ovviamente si sapeva che avrebbe portato dei..., che ovviamente
non spiega niente, delle pressioni ricevute non si dice come, quando, perché, in che
occasione, nulla. Io poi leggendo i verbali, perché poi ho ricostruito un po' di cose, ci
sono delle cose simpatiche, la mancata collaborazione, ma voi vi ricordate la
discussione del Bilancio, la previsione del 2017? Io in questi giorni mi sono andato a
rivedere tutto quello che è accaduto anche perché leggendo i verbali sono saltate fuori
delle cose interessanti, io mi ricordo l'esempio della collaborazione quando il 27 di
aprile c'era il Consiglio Comunale convocato alle ore 14:00 per l'illustrazione del
Bilancio di Previsione, arriva una PEC da parte del Collegio alle 13:45, 15 minuti prima
dell'inizio del Consiglio, giusto per essere collaborativi, ma qua dentro è interessante, io
vi invito tutti se volete vi faccio delle copie, andatevi a leggere quanto è riportato nei
verbali, di tutte le vicende che abbiamo discusso in quest'Aula. È molto interessante.
Molto interessante, perché veramente ci sono delle cose che a me hanno fatto veramente
rizzare i capelli perché ho letto che il 28 di aprile viene scritto l'esposto da portare in
Procura, il 3 maggio viene depositato prima dell'inizio della discussione del Bilancio e
della votazione, quindi tante cose sono venute fuori ed è interessante. A me dispiace
sinceramente quanto è accaduto ed io credo che... E poi rivendico una cosa, anche io ho
letto le interviste del Presidente Fenoglio, quando si dice che le pressioni sono le
controdeduzioni perché le Commissioni sono state..., io rivendico il diritto del Consiglio
Comunale, dei Consiglieri Comunali, sempre normato dai nostri Regolamenti, di
richiedere spiegazioni al Collegio dei Revisori, non c'è niente di male, è stata esercitata
questa richiesta sia dalle parti dei gruppi di Minoranza, che dalle parti della
Maggioranza e mi sembra legittimo, io non ho visto nulla di..., almeno che negli uffici
non succedeva qualcosa di assurdo, anche perché poi a domanda diretta al Presidente gli
hanno chiesto: "Ma qualcuno le ha chiesto di fare un passo indietro?", "No, no per
carità". Quindi io sinceramente sono molto arrabbiato, perché trovo veramente
irrispettoso, irrispettoso verso l'Ente, perché qui parla di Ente, quindi parla di me, parla
di tutti i miei colleghi, parla di tutti gli uffici cha lavorano in questo Consiglio, io lo
trovo irrispettoso ed è giusto che a questa cosa bisogna avere un seguito perché per me è
inaccettabile. (audio interrotto dal minuto 1.44.50 al minuto 1.45.40) Eccomi. Per
concludere. Io l'ho trovato veramente non corretto, ma nei confronti di tutti più che
altro, perché le cose che sono successe, ci sono stati dei dibattiti, delle discussioni, poi
se venire in Commissione e discutere col Consiglio Comunale è un problema,
evidentemente qualcuno ha sbagliato a fare delle scelte, perché è tutto previsto dai nostri
Regolamenti. Io concludo sperando che venga al più presto nominato il nuovo Collegio
dei Revisori perché siamo in un momento difficile, bisogna affrontare il piano di rientro
in questo anno e quindi è importante avere il prima possibile un Collegio, abbiamo
mandato ufficialmente la lettera alla Prefettura, nei prossimi giorni ci faranno sapere
quando avverrà il nuovo sorteggio. Poi ha ragione anche il Capogruppo Ricca, poi dopo
si vedrà e si spera di poter lavorare in un clima sereno, perché poi l'utilizzo strumentale
probabilmente viene fatto da tutti, viene fatto probabilmente da tutti ad utilizzare male i
revisori, però io ad esempio ricordo l'ultima Commissione che il Presidente Fenoglio ha
deciso lui di sua spontanea volontà di intervenire, nessuno lo ha obbligato, nel senso che
io mi ricordo che il Capogruppo Ricca ha detto: "Se qualcuno del Collegio ha
intenzione di intervenire, può intervenire", lui si è alzato ed è intervenuto e anche lì ha
detto delle cose che mi hanno lasciato anche lì un po' perplesso. Io concludo e spero che
questa sia solamente una brutta pagina da… (audio interrotto dal minuto 1.47.23 al
minuto 1.48.03)

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Adesso si sente, sì. Ho iscritto a parlare, ne ha facoltà per cinque minuti, il Consigliere
Carretta.

CARRETTA Domenico
No, ma velocemente prima che poi salti di nuovo l'audio. Allora, innanzitutto,
Presidente Versaci, "mal comune mezzo gaudio" che l'ho sentito tanto arrabbiato, però
lei ci ha spiegato che i motivi di pressioni sono rivolti a tutto il Consiglio Comunale,
quindi evidentemente il Collegio dei Revisori sarà arrabbiato anche con la parte della
Minoranza, ma ci andremo a riascoltare anche quelli che sono stati i nostri interventi,
dove sono state le nostre inefficienze e dove ci sono state delle pressioni. È un Organo
del Consiglio, quindi quando ci si rivolge al Consiglio, ci ha spiegato, ci si rivolge a
tutti, non solo ad una parte; se una parte si è sentita chiamata in causa è perché forse,
rispetto a quella che è stata la lezione che ci è stata fatta prima dalla Sindaca sull'analisi
delle... Poi quando smette semmai di parlare al cellulare in Aula, perché già poche volte
viene in Aula la Sindaca, aspettiamo, va. Aspettiamo, siamo qua, intanto che salta di
nuovo la linea. No, era solo per dire che gli articoli li abbiamo letti, abbiamo fatto anche
le nostre valutazioni su quelle che sono le considerazioni che vengono fatte dal
Presidente, ma quando viene a giocare sulle parole, su cosa significa pressione, Sindaca,
vada ad ascoltare davvero i verbali delle sedute di Commissione, vada ad ascoltare il
tono degli interventi di alcuni Consiglieri, ahimè, quasi tutti di Maggioranza e allora si
rende conto di cosa significa la parola "pressione". Poi non deve spiegarlo a noi, non
siamo noi che dobbiamo spiegarlo a lei, saranno evidentemente i Revisori dei Conti che
dovranno spiegarlo; dovranno spiegare dove e se hanno ricevuto pressioni. Quello che
mi aspettavo oggi da lei era tutto, ma non un'analisi di quello che è stata
l'interpretazione che viene fatta dalla Sindaca sulla parola "pressione" e sulle parole che
vengono rilasciate ad un'intervista, che io non avrei mai rilasciato fossi stato un
Revisore dei Conti, a nessun giornale, però, guardi, visto che ci vuol fare tutta la storia
su come si sta in Aula, su come ci si comporta, vada ad ascoltare davvero l'intervista,
vada ad ascoltare, mi scusi, l'intervento che è stato fatto da autorevoli esponenti della
Maggioranza in più sedute di Commissione e allora poi forse quella sorpresa che l'ha
sconvolta nel cuore della notte sarà in un certo senso attenuata perché forse riuscirà a
capire il perché i revisori hanno parlato di pressioni. Per quanto riguarda la
collaborazione ho visto che c'è una mole, quindi si valuta anche sulla base della
quantità, una collaborazione, evidentemente l'assenza di collaborazione se c'è, ma non
devo rispondere io per i Consiglieri, sarà evidentemente sulla qualità, non sulla quantità
delle e-mail che ci sono tra la Presidenza del Consiglio e il Collegio dei Revisori. E
tutto questo, signora Sindaca, non richiami poi il clima della campagna elettorale,
proprio lei che per cinque anni ha fatto solo campagne elettorali in quest'Aula, non lo
richiami o semmai se lo fa lo faccia tra un aperitivo e l'altro perché lei immagino che
l'altro giorno era in veste istituzionale ad incontrare le associazioni di categoria, era in
veste istituzionale a rilasciare certe dichiarazioni, quindi non ci faccia nemmeno a noi la
morale su come ci si comporta in campagna elettorale. Davvero, si concentri su quella
che è la parola "pressione" e si concentri sulla gravità di quello che è successo a Torino,
si concentri sul fatto, e la Consigliera Grippo non lo sa, ma se non sbaglio c'è un caso, a
Palmi in provincia di Reggio Calabria dove c'è stata una lettera simile da parte dei
Revisori dei Conti che hanno rinunciato all'incarico, quindi non siamo nemmeno i
primi, non abbiamo nemmeno questo primato di cui vantarci, però ragioniamo davvero,
facciamolo ad alta voce su quella che è la gravità di quello che sta succedendo e non,
come diceva lei, nascondiamo la polvere sotto il tappeto. Non nascondiamo la polvere
sotto il tappeto, ma tanto questa polvere verrà fuori, non si preoccupi.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, che ne ha facoltà per sei minuti.

MORANO Alberto
Signor Sindaco, lei nei suoi studi economici credo che abbia avuto modo di
approfondire la differenza che c'è nell'ambito delle società di capitali fra interesse della
società e interesse del socio di maggioranza; è una diatriba antica e le teorie più
avanzate distinguono fra l'interesse del socio di maggioranza e quello della società
come ente in sé, ma questa teoria e questa distinzione non si applica certo a una città;
una città non è una società per azioni ed io credo che lei non abbia chiara la distinzione
che c'è fra l'interesse della città e l'interesse del Movimento 5 Stelle, perché quando lei
più volte richiama: " non accetto che si mettano i bastoni fra le ruote", sembra voler dire
che lei non accetta che chi la pensa diversamente da lei o dal Movimento 5 Stelle possa
svolgere serenamente, senza pressioni, e pressione è anche dire che non si accettano i
bastoni fra le ruote perché vuol dire denigrare il lavoro degli altri, che qualcuno la pensi
diversamente. E poi, la pensano diversamente, a torto o a ragione? Perché, vedete, voi
del Movimento 5 Stelle credete di essere dotati del pensiero unico, ma non è così nella
vita. Io penso e credo fermamente che ci sia legittimità di un diritto di critica, che sia
legittimo pensarla diversamente e si può pensarla diversamente anche (audio interrotto
dal minuto 1.54.01 al minuto 1.54.43) Cercando di riprendere il filo, c'è un legittimo
interesse alla critica e a pensarla diversamente che deve essere tutelato. Io credo che un
Collegio dei Revisori, che ha fatto osservazioni sul Bilancio di Previsione, che ha fatto
osservazioni sempre critiche sul Piano di rientro, che ha fatto osservazioni critiche
sull'assestamento di Bilancio, che si è espresso in senso contrario al Bilancio
consolidato, abbia esercitato legittimamente e con la necessità del rispetto da parte della
Maggioranza e di chi la pensa diversamente, il suo diritto/dovere di controllo
dell'operato dell'Amministrazione, perché se in un contesto normale si contesta questo,
allora vengono meno le basi del gioco democratico e poi è ancora più grave che tutto
questo venga contestato quando noi siamo in presenza di un assestamento di Bilancio
che non si assesta, di un Piano di rientro che non comporta un rientro, di un Bilancio
consolidato che non è consolidato e quindi di documenti; io non uso le parole, per una
volta, le parole del Capogruppo Lo Russo "falso", ma probabilmente non veritiero o
comunque non coerente con quello che è il dettato delle norme e tutto questo è
particolarmente grave in una città che ha una situazione debitoria e finanziaria difficile
ed è eufemistico, che ha un piano di salvataggio di GTT che ancora non siamo riusciti a
capire se esiste o non esiste, che comunque avrà pesantissime ricadute sui conti della
Città. Abbiamo il Collegio dei Revisori che si dimette dicendo che non era nella
possibilità di svolgere serenamente il proprio lavoro e non sentiamo una parola da parte
del Sindaco di sostegno all'attività svolta, perché il fatto che l'attività sia diversa da
quella che il Sindaco si aspettava non significa che è di per sé sbagliata, semplicemente
è legittimo che il Collegio dei Revisori se non condivide lo dica, ma non dico che è
legittimo, è doveroso perché se no il Collegio dei Revisori diventa un Organo della
Maggioranza e viene meno a quello che è il compito istituzionale del Collegio dei
Revisori: controllare l'operato della Maggioranza (audio interrotto dal minuto 1.57.15
al minuto 1.57.32)

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Ho iscritto a parlare il Consigliere Fornari, prego.

FORNARI Antonio
Grazie, Presidente. Le dimissioni del Collegio dei Revisori, è vero che sono un fatto non
rituale, però avviene perché avviene all'interno di una..., perché in Italia, come ben
sapete, sono in pochi che si dimettono, però a volte avviene che qualcuno si dimetta,
lasci il proprio incarico. Io sono andato a guardarmi anche altri in casi in Italia, ve ne
cito qualcuno: il Presidente del Collegio dei Revisori della Regione Campania, l'anno
scorso si è dimesso; andate a leggervi il verbale del Presidente, lì sì che ci sono delle
accuse pesanti ed infamanti verso quell'Amministrazione che poi nessuno ha chiarito.
Oppure ci sono altre dimissioni, il Revisore unico del nostro omonimo Comune Torino
di Sangro, anche lì si è dimesso il Revisore; altri Comuni come Taormina e Lamezia
Terme, quindi nella normale dialettica succede, quindi io direi di non farne un dramma.
Quindi le dimissioni ci sono state e ne prendiamo atto. Ne prendiamo atto perché?
Perché siamo arrivati a questo punto? Siamo arrivati a questo punto perché sono
successi degli episodi gravi, quello che personalmente io ho trovato più grave è stato
l'esposto sul Ream, ma non tanto l'esposto, perché quello era un diritto del Collegio dei
Revisori effettuare quell'esposto, ma contestualmente, perché lo dice il TUEL, non lo
dico io, lo dice il TUEL, articolo 239, lettera E, dice che contestualmente, nel caso si
riscontrino gravi irregolarità è obbligo, e non facoltà, obbligo, da parte dei Revisori
comunicarlo contestualmente al Consiglio Comunale. Bene, noi qui dentro abbiamo
avuto notizia dai giornali, noi abbiamo avuto notizia di quell'esposto dai giornali,
quindi dopo quel fatto lì sicuramente il rapporto di collaborazione o comunque di
fiducia si è incrinato e abbiamo dovuto prendere atto di questo. Si citavano le audizioni
del Collegio dei Revisori in Commissione, la maggior parte sono avvenute in
Commissione Bilancio; io me le ricordo quelle audizioni, si chiedeva al Collegio di
spiegare, dal punto di vista normativo, con riferimenti normativi chiari, precisi, con una
giurisprudenza a supporto di quelle tesi, il più delle volte c'è stato sempre, o un silenzio
imbarazzante o spiegazioni fumose o rimandi a richieste di pareri scritti e non c'è stata
mai data la possibilità, ai Consiglieri che ponevano quelle domande, un chiarimento,
quasi mai c'è stato questo comportamento, in più poi leggiamo in un'intervista del
Presidente Fenoglio, anche questa è un'altra pratica abbastanza irrituale, c'è l'obbligo di
riservatezza eppure invece il Collegio dei Revisori aveva questa abitudine di rilasciare
interviste ai giornali in una procedura quasi esclusiva qui a Torino, io non ho visto nel
resto di Italia, non ho quasi mai letto interviste di (audio interrotto dal minuto 2.00.43 a
minuto 2.01.48) Eccomi, ci sono. Quindi dicevamo, oltre la questione appunto della
mancata comunicazione, che ha sicuramente incrinato il rapporto, e le audizioni in cui
non abbiamo avuto la possibilità di avere delle spiegazioni compiute e chiare sui rilievi
contestati all'Amministrazione, ci sono state appunto queste interviste, in una di queste,
nell'ultima, il Presidente Fenoglio appunto ha citato le controdeduzioni degli uffici, ma
ben vengano le controdeduzioni degli uffici perché permettono a chi poi vota questo
Bilancio all'interno dell'Aula Consiliare, di comprendere se i rilievi che sono stati
formulati dal Collegio dei Revisori abbiano un fondamento oppure no, quindi le
controdeduzioni degli uffici sono dovute. Invece il Presidente interpreta queste
controdeduzioni come una pressione. Quindi già questo ci fa capire il quadro della
situazione. La normale dialettica, il normale confronto che ci deve essere tra
l'Amministrazione e l'Organo dei Revisori presuppone appunto delle deduzioni e delle
controdeduzioni, quello che invece è mancato sono state magari le spiegazioni o
comunque gli approfondimenti in Commissione che nelle audizioni che ci sono state il
più delle volte, come ripetevo prima, sono stati dei rimandi a pareri successivi oppure a
pareri già scritti in cui in realtà poi i riferimenti normativi o... (audio interrotto dal
minuto 2.03.17 al minuto 2.04.03) Ci sono. L'ultima questione che volevo sottolineare,
evitiamo di raccontare storie sul Bilancio del Comune falso, cioè almeno quello
evitiamolo, perché fino a prova contraria la Procura della Repubblica non ha contestato
a nessuno il Bilancio falso; per il momento la Procura della Repubblica contesta solo il
Bilancio falso della Fondazione del Libro tra cui all'ex Sindaco, che qualcuno vorrebbe
anche candidare magari per altri posti. Quindi per il momento l'unica indagine che c'è
sul Bilancio falso è quella della Fondazione del Libro, quindi, almeno su questo non
facciamo dichiarazioni in Aula, diciamo che il Bilancio del Comune di Torino è falso,
almeno questo evitiamolo per rispetto di chi ci lavora all'interno della macchina
comunale, perché non è che il Bilancio del Comune di Torino lo fa solo la Sindaca, ma
c'è un complesso e un'area di risorse finanziarie tra cui un Direttore e un centinaio di
dipendenti che ci lavora, quindi prima di buttare lì dichiarazioni così, all'acqua di rose,
pensiamoci bene, per rispetto di tutti quelli che ci lavorano all'interno dell'Ente e che in
questi anni e in particolar modo hanno lavorato su questo. Grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie a lei. Ho ancora iscritto a parlare il Capogruppo Magliano, ne ha facoltà per sei
minuti.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente. Cercherò di essere breve. Ma, la richiesta di comunicazioni
serviva per capire che cosa avrebbe fatto quest'Ente e la Sindaca per la tutela dell'Ente
stesso. Sentiamo l'intervento di Fornari, gongolante e un po' soddisfatto dall'esito di
quello che è accaduto e invece il Presidente Versaci che oggettivamente è molto più
rabbioso e anche devo dire da questo punto di vista molto più preoccupato di quello che
scrivono, la Sindaca Appendino parla di stupore e rammarico e anche un pizzico di
nostalgia di questi Revisori per come li ha citati. Io penso che ci sia un problema, su
questo sono d'accordo con alcuni Consiglieri, i Revisori dovrebbero parlare
esclusivamente con le carte e non con le interviste, su questo sono assolutamente
d'accordo con voi. Il Collegio dei Revisori (audio interrotto dal minuto 2.06.16 al
minuto 2.06.44) Sì, continuo, per cui anche a mio giudizio il Collegio dei Revisori deve
utilizzare gli atti a lui dedicati per comunicare con l'Amministrazione, per comunicare
col Consiglio, ma io volevo capire però che cosa farà l'Ente per difendere l'immagine
dell'Ente da questo punto di vista. Quello che poi accadrà rispetto alla Corte dei Conti,
la Magistratura, questo lo scopriremo dopo, se i Revisori avevano fatto delle
segnalazioni sensate o meno, per cui neanche mi preoccupo in questa sede, però voglio
capire se l'Amministrazione cercherà di capire quali erano i funzionari che non
collaboravano a dispetto dei funzionari che hanno fattivamente collaborato, come
scrivono i Revisori, se quest'Amministrazione cercherà di prendere le distanze da che
cosa hanno detto i nostri tre Revisori oppure no. Io non la liquiderei così però, lo dico
anche al Presidente Versaci che mi è parso in Capigruppo e anche oggi dire "nelle sedi
opportune". Io vorrei sapere alla fine di questo intervento, e penso alla replica della
Sindaca, quali sono le sedi opportune. Io voglio sapere come noi tuteliamo l'Ente, anche
pensando ai tre che verranno, perché guardate che quando il dottor Fenoglio scrive,
insieme agli altri due: "Ringrazio tutti i funzionari che hanno collaborato con il Collegio
per agevolare lo svolgimento dell'attività di controllo" e augura ai futuri colleghi che
proseguiranno tale attività un buon lavoro - Lino Banfi in "Vieni avanti cretino" - vorrei
capire noi che tranquillità diamo ai tre che arriveranno, cioè come tuteliamo i nostri
funzionari che hanno collaborato o no e come invece pensiamo di accogliere questi tre
nuovi revisori e che clima si creerà per questi tre professionisti. Lo dico perché l'unica
cosa che mi interessa è sapere come la Città ne esce a testa alta. L'unica cosa che mi
sento di dire alla Sindaca rispetto all'invocazione di responsabilità, guardi, Sindaca, che
quando si inizia così, cioè non disturbate... E' lì al telefono. Non disturbate il
manovratore, lo faceva già il suo predecessore e già allora non ero personalmente
d'accordo. Quando uno chiede responsabilità la chiede se c'è una condivisione, ma la
responsabilità non vuol dire darle ragione su tutto quello che lei pone in nome di quello
che è stato; la responsabilità è dire se volete e ci saranno alcuni temi che arriveranno in
Aula, GTT, ma lo stesso Barattolo, tutta una serie di elementi, sui quali se volete la
disponibilità a collaborare c'è. A me pare invece che se l'andazzo è in campagna
elettorale, io non faccio campagna elettorale, voi rispettate quello che scelgo come
Amministrazione e non fiatate se no state facendo voi campagna elettorale, quello non è
il modo con cui aiutare la città di Torino, è solo un modo per cercare di dire che Torino
non è come Roma, ma lentamente i nodi stanno venendo al pettine. Grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie a lei. Io non ho altri iscritti a parlare sulle comunicazioni. Lascio la parola alla
Sindaca, prego.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Io ringrazio i Consiglieri intervenuti e le mie comunicazioni, come ho detto all'inizio,
potevano concludersi con tre righe. Questa Giunta e quest'Amministrazione ha sempre
collaborato con l'Ente; questa Giunta e quest'Amministrazione ha sempre rispettato i
Revisori nel loro ruolo che svolgono e questo Ente, che io rappresento (audio interrotto
dal minuto 2.10.23 al minuto 2.11.01) E ogni qualvolta questa Città, e quindi non
Chiara Appendino, ma la serietà di questa Città, che sono i suoi uffici, le persone che ci
lavorano, perché come veniva detto, il Bilancio di una Città è formato dal lavoro di
tante persone. Quando si parla di Bilancio falso, quando si dice a mezzo stampa, su tutti
i nazionali, che il Bilancio è falso e che i Bilanci sono falsificati io, da rappresentante di
quest'Amministrazione, mi assumo la responsabilità, che continuerò ad assumermi ogni
volta che accadrà, di difendere l'ente che rappresento. Poi la Magistratura darà il suo
giudizio e ciascuno si assumerà sì la responsabilità, io in primis per l'ente che
rappresento, ma quando dico che fare campagna elettorale danneggia l'ente non dico - e
credo di essere stata anche molto chiara e quindi il fraintendimento forse è anche in
parte voluto - che nessuno deve criticare quest'Amministrazione. Allo stesso modo non
dico che non si debba dibattere sulle scelte, anche magari che voi ritenete sbagliate, che
sta facendo quest'Amministrazione, ci mancherebbe. Io l'ho fatto tante volte quando ero
all'opposizione, di certo non ho mai detto in quest'Aula che il Bilancio è falso quando
ero all'opposizione, di certo non ho mai pensato che gli uffici lavorassero senza
dedizione e non in collaborazione con altri soggetti come i Revisori dei Conti e
certamente mai lo penserò e quindi quello che io chiedo a tutti e a tutte non è di non
giudicare politicamente quello che fa quest'Amministrazione, non è di non fare proposte
alternative, ma è semplicemente di portare rispetto per questo ente che io rappresento,
piaccia o non piaccia pro tempore. Per fortuna i Sindaci cambiano, le Amministrazioni
cambiano, ma l'ente rimane ed io credo che un Sindaco ha il dovere di tutelare
l'immagine dell'ente e dei suoi uffici. I Sindaci cambiano, le forze politiche cambiano,
l'ente-struttura rimane e quindi io questo continuerò a fare e ogni qualvolta qualcuno
verrà qui e attaccherà fortemente quella che è l'immagine di questa Città io la difenderò
e credo di avere diritto di farlo solo nell'ottica di tutelare quella che è la mia città e
assolutamente senza voler togliere a nessuno e mai lo farò, credo di non averlo mai fatto
in quest'Aula, il diritto di esercitare giustamente la propria attività politica, la propria
critica e portare anche quelle che sono le proposte che ritengono migliori o magari
migliorative rispetto a quello che noi stiamo facendo. Questo è il quadro, però non ci
vogliono strumentalizzazioni da entrambe le parti e per quanto riguarda gli avvisi di
garanzia, guardate, se c'è qualcuno, in particolare mi posso riferire a me, non ho detto
una parola giudicando avvisi di garanzia di altri, credo che possa essere la Sindaca in
questo momento che in passato non li ha commentati, non li sta commentando e non li
commenterà. Non credo che questa sia l'Aula e la sede in cui si giudica l'attività che è
un'attività che viene fatta in parallelo dalla Magistratura. Non credo spetti a noi, io non
lo farò, non lo faccio e credo che questo non sia il dibattito che si aspetta questa città. Io
credo che il dibattito che si aspetta su questa città, anche in modo costruttivo, sia nelle
scelte e nella direzione che vogliamo dare, politica, a questa città. Questo è il dibattito:
credo che si debba fare nelle Commissioni e nelle sedi consiliari; il resto credo che non
sia onestamente quello che i cittadini si aspettano da noi, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie a lei.
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