Interventi |
RUSSI Andrea Grazie, Presidente. Avevo richiesto queste comunicazioni proprio sapendo che c'è stato un incontro sabato scorso e per la rilevanza che ha l'argomento sulla Città di Torino visto il numero di lavoratori torinesi all'interno della ditta e visto l'indotto sulla Città di Torino. La situazione dell'Embraco era arrivata già in Sala Rossa a fine novembre e in Consiglio Comunale all'unanimità avevamo impegnato la Città ad attuare tutte le misure per garantire la continuità occupazionale dello stabilimento di Riva di Chieri. Purtroppo nonostante quasi 3 mesi di presidio dei lavoratori e nonostante gli innumerevoli tavoli istituzionali che si sono svolti in questi mesi il 10 gennaio l'azienda ha inviato 497 lettere di licenziamento su 537 totali, comunicando la decisione di dismettere la produzione nello stabilimento e la comunicazione arriva a 3 mesi dalla decisione riferita dall'azienda il 26 ottobre 2017 di ridurre i volumi produttivi assegnati allo stabilimento torinese, è una scelta che ha reso impossibile l'utilizzo dei contratti di solidarietà applicati fino all'autunno e che determinerà la chiusura definitiva dell'impianto. La decisione della Dirigenza Embraco di ricorrere al licenziamento collettivo è una scelta che per me è gravissima, è dettata dall'esigenza di abbattere i costi dello stabilimento piemontese legati principalmente alla remunerazione dell'organico per aumentare la competitività rispetto alle realtà produttive extra europee. L'azienda aveva infatti recentemente dichiarato la volontà di spostare alcune linee di produzione nel proprio stabilimento in Slovacchia proprio che garantiva minori costi, gli ultimi anni l'organico era già passato da 2.000 dipendenti a 550 dipendenti. Personalmente trovo inaccettabili le dichiarazioni dell'azienda che a mezzo stampa afferma di essere pienamente consapevole delle sue responsabilità nei confronti dei propri dipendenti, questo si leggeva sulla stampa sabato mattina. La totale assenza di responsabilità sociale da parte dell'Embraco è inaccettabile per le istituzioni oltre che per i lavoratori, la trovo inaccettabile perché negli ultimi anni ai lavoratori sono stati chiesti moltissimi sacrifici, mentre l'Embraco era beneficiata di significativi sostegni pubblici, il caso Embraco presenta con evidenza un sistema fallimentare, un'azienda che ha attinto a piene mani ai fondi pubblici, si parla di 15 milioni di euro dal 2004 fino ad oggi e che ora intende smantellare un intero stabilimento produttivo delocalizzando verso piazze che sono più economiche. Si tratta dell'ennesimo di razionalizzazione dei costi che va a ricadere sul lavoro, sulla perdita di capacità produttiva e tecnologica per il territorio. Non siamo più disposti ad accettare questo tipo di situazioni in cui le aziende percepiscono le risorse pubbliche per poi alla fine delocalizzare creando vere e proprie emergenze occupazionali. In Consiglio Regionale è al vaglio della III Commissione la proposta di Legge 204 presentata il 23 marzo 2016 dal Movimento 5 Stelle dalla Consigliera Frediani che parla di contrasto delle delocalizzazioni produttive, vuole introdurre una serie di norme in materia di contrasto alle delocalizzazioni produttive, incentivi alle imprese e sostegno all'imprenditorialità al fine di salvaguardare i livelli produttivi occupazionali. Non può più esistere che le imprese beneficiarie di contributi regionali e statali scelgano di delocalizzare soprattutto quando come in questo caso non sono in crisi. In ogni caso adesso ci sono i canonici 75 giorni di trattativa, gli ultimi in cui tutti secondo le proprie competenze e possibilità dovremmo adoperarci per fare in modo che l'azienda cambi questa decisione. È urgente aprire un tavolo di trattativa e servirà anche un passaggio al Ministero dello Sviluppo Economico per rivalutare le alternative ai licenziamenti. Come riferiva l'Assessore appunto io l'avevo letto sulla Stampa sul Corriere di Riva di Chieri, so che ammise alla Presidenza del Ministro Calenda si è svolto un incontro il 13 gennaio che ha aperto uno spiraglio perché si parla della possibilità di reindustrializzare lo stabilimento in vista dell'arrivo di nuovi investitori. Nel mio ruolo di Presidente della Commissione Lavoro, ma a nome di tutto il Gruppo di Movimento 5 Stelle chiedo al nostro Assessore di lavorare assieme ai suoi omologhi a livelli istituzionali più alti al fine di trovare una soluzione, affinché vengano riportate allo stabilimento di Riva di Chieri alcune delle produzioni spostate negli ultimi anni in Slovacchia, il mantenimento dei posti di lavoro deve venire prima di tutto. Alla Regione Piemonte vogliamo chiedere con fermezza nei confronti della Multinazionale un impegno perché appunto non esistono certi problemi di bilancio dell'azienda per giustificare una delocalizzazione. Alla Giunta Piemontese chiediamo di chiedere la restituzione dei finanziamenti regionali concessi ad Embraco negli anni, tra 50 giorni a prescindere dall'esito delle prossime elezioni nazionali ci sarà un nuovo Ministro dello Sviluppo Economico e questa sarà forse la prima grande sfida e grana che si troverà ad affrontare. La situazione è ormai tragica per più di 500 famiglie e il tempo corre. Esprimiamo la nostra vicenda e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie con l'impegno di non consentire che si spengano i riflettori sul loro destino al termine di questa logorante campagna elettorale, grazie. |