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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Gennaio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 11

Comunicazioni della Sindaca su "Situazione Embraco di Riva di Chieri".
Interventi
RUSSI Andrea
Grazie, Presidente. Avevo richiesto queste comunicazioni proprio sapendo che c'è stato
un incontro sabato scorso e per la rilevanza che ha l'argomento sulla Città di Torino
visto il numero di lavoratori torinesi all'interno della ditta e visto l'indotto sulla Città di
Torino. La situazione dell'Embraco era arrivata già in Sala Rossa a fine novembre e in
Consiglio Comunale all'unanimità avevamo impegnato la Città ad attuare tutte le
misure per garantire la continuità occupazionale dello stabilimento di Riva di Chieri.
Purtroppo nonostante quasi 3 mesi di presidio dei lavoratori e nonostante gli
innumerevoli tavoli istituzionali che si sono svolti in questi mesi il 10 gennaio l'azienda
ha inviato 497 lettere di licenziamento su 537 totali, comunicando la decisione di
dismettere la produzione nello stabilimento e la comunicazione arriva a 3 mesi dalla
decisione riferita dall'azienda il 26 ottobre 2017 di ridurre i volumi produttivi assegnati
allo stabilimento torinese, è una scelta che ha reso impossibile l'utilizzo dei contratti di
solidarietà applicati fino all'autunno e che determinerà la chiusura definitiva
dell'impianto. La decisione della Dirigenza Embraco di ricorrere al licenziamento
collettivo è una scelta che per me è gravissima, è dettata dall'esigenza di abbattere i
costi dello stabilimento piemontese legati principalmente alla remunerazione
dell'organico per aumentare la competitività rispetto alle realtà produttive extra
europee. L'azienda aveva infatti recentemente dichiarato la volontà di spostare alcune
linee di produzione nel proprio stabilimento in Slovacchia proprio che garantiva minori
costi, gli ultimi anni l'organico era già passato da 2.000 dipendenti a 550 dipendenti.
Personalmente trovo inaccettabili le dichiarazioni dell'azienda che a mezzo stampa
afferma di essere pienamente consapevole delle sue responsabilità nei confronti dei
propri dipendenti, questo si leggeva sulla stampa sabato mattina. La totale assenza di
responsabilità sociale da parte dell'Embraco è inaccettabile per le istituzioni oltre che
per i lavoratori, la trovo inaccettabile perché negli ultimi anni ai lavoratori sono stati
chiesti moltissimi sacrifici, mentre l'Embraco era beneficiata di significativi sostegni
pubblici, il caso Embraco presenta con evidenza un sistema fallimentare, un'azienda che
ha attinto a piene mani ai fondi pubblici, si parla di 15 milioni di euro dal 2004 fino ad
oggi e che ora intende smantellare un intero stabilimento produttivo delocalizzando
verso piazze che sono più economiche. Si tratta dell'ennesimo di razionalizzazione dei
costi che va a ricadere sul lavoro, sulla perdita di capacità produttiva e tecnologica per il
territorio. Non siamo più disposti ad accettare questo tipo di situazioni in cui le aziende
percepiscono le risorse pubbliche per poi alla fine delocalizzare creando vere e proprie
emergenze occupazionali. In Consiglio Regionale è al vaglio della III Commissione la
proposta di Legge 204 presentata il 23 marzo 2016 dal Movimento 5 Stelle dalla
Consigliera Frediani che parla di contrasto delle delocalizzazioni produttive, vuole
introdurre una serie di norme in materia di contrasto alle delocalizzazioni produttive,
incentivi alle imprese e sostegno all'imprenditorialità al fine di salvaguardare i livelli
produttivi occupazionali. Non può più esistere che le imprese beneficiarie di contributi
regionali e statali scelgano di delocalizzare soprattutto quando come in questo caso non
sono in crisi. In ogni caso adesso ci sono i canonici 75 giorni di trattativa, gli ultimi in
cui tutti secondo le proprie competenze e possibilità dovremmo adoperarci per fare in
modo che l'azienda cambi questa decisione. È urgente aprire un tavolo di trattativa e
servirà anche un passaggio al Ministero dello Sviluppo Economico per rivalutare le
alternative ai licenziamenti. Come riferiva l'Assessore appunto io l'avevo letto sulla
Stampa sul Corriere di Riva di Chieri, so che ammise alla Presidenza del Ministro
Calenda si è svolto un incontro il 13 gennaio che ha aperto uno spiraglio perché si parla
della possibilità di reindustrializzare lo stabilimento in vista dell'arrivo di nuovi
investitori. Nel mio ruolo di Presidente della Commissione Lavoro, ma a nome di tutto
il Gruppo di Movimento 5 Stelle chiedo al nostro Assessore di lavorare assieme ai suoi
omologhi a livelli istituzionali più alti al fine di trovare una soluzione, affinché vengano
riportate allo stabilimento di Riva di Chieri alcune delle produzioni spostate negli ultimi
anni in Slovacchia, il mantenimento dei posti di lavoro deve venire prima di tutto. Alla
Regione Piemonte vogliamo chiedere con fermezza nei confronti della Multinazionale
un impegno perché appunto non esistono certi problemi di bilancio dell'azienda per
giustificare una delocalizzazione. Alla Giunta Piemontese chiediamo di chiedere la
restituzione dei finanziamenti regionali concessi ad Embraco negli anni, tra 50 giorni a
prescindere dall'esito delle prossime elezioni nazionali ci sarà un nuovo Ministro dello
Sviluppo Economico e questa sarà forse la prima grande sfida e grana che si troverà ad
affrontare. La situazione è ormai tragica per più di 500 famiglie e il tempo corre.
Esprimiamo la nostra vicenda e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie con
l'impegno di non consentire che si spengano i riflettori sul loro destino al termine di
questa logorante campagna elettorale, grazie.

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