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VERSACI Fabio (Presidente) Procediamo con le richieste di comunicazioni, visto che l'Assessore Sacco è qui e poi andrà via, se siete d'accordo darei la parola all'Assessore Sacco sulle comunicazioni della chiusura e del licenziamento dei lavoratori di Embraco. Prego, Assessore Sacco. SACCO Alberto (Assessore) Buongiorno a tutti, auguri, mi unisco agli auguri del Presidente. Allora, purtroppo non abbiamo ancora delle notizie certe, l'ultimo incontro lo abbiamo fatto proprio venerdì pomeriggio, tardo pomeriggio, quindi pochi giorni dopo, esattamente 2 giorni dopo la comunicazione dell'azienda di mettere..., di partire col licenziamento collettivo di 497 lavoratori. Abbiamo ancora parlato con l'Assessore Pentenero questa mattina, lì ci sono due... C'è stato un incontro al Ministero dove è stato confermato venerdì dai rappresentanti sindacali, anche se non sono ancora diciamo cose..., dove ci sono due possibilità, la prima convincere l'azienda a fare dietro front e mantenere comunque la produzione nello stabilimento, questa è quella che ovviamente tutti noi auspichiamo, la seconda prevede invece di iniziare un percorso di reindustrializzazione dell'area coinvolgendo anche Invitalia, quindi l'agenzia nazionale per la trazione degli investimenti, è certamente una soluzione che implicherebbe la chiusura della fabbrica, ma che consentirebbe almeno di attivare 9 mesi di cassa integrazione per proteggere giustamente il reddito dei lavoratori nella prima fase. I prossimi passi sono un incontro giovedì tra i Sindaci insomma e i rappresentanti di ogni Comune che segue peraltro una lettera che abbiamo mandato ai primi di gennaio insieme all'Assessore Regionale, l'abbiamo inviata al Ministero e poi conseguenza di questa lettera c'è stato l'incontro che si è tenuto proprio il 12 presso il Ministero, quindi io vi aggiornerò settimana in settimana degli sviluppi di questa tristissima vicenda. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Assessore Sacco. È iscritto a parlare il Consigliere Russi, ne ha facoltà per 5 minuti. RUSSI Andrea Grazie, Presidente. Avevo richiesto queste comunicazioni proprio sapendo che c'è stato un incontro sabato scorso e per la rilevanza che ha l'argomento sulla Città di Torino visto il numero di lavoratori torinesi all'interno della ditta e visto l'indotto sulla Città di Torino. La situazione dell'Embraco era arrivata già in Sala Rossa a fine novembre e in Consiglio Comunale all'unanimità avevamo impegnato la Città ad attuare tutte le misure per garantire la continuità occupazionale dello stabilimento di Riva di Chieri. Purtroppo nonostante quasi 3 mesi di presidio dei lavoratori e nonostante gli innumerevoli tavoli istituzionali che si sono svolti in questi mesi il 10 gennaio l'azienda ha inviato 497 lettere di licenziamento su 537 totali, comunicando la decisione di dismettere la produzione nello stabilimento e la comunicazione arriva a 3 mesi dalla decisione riferita dall'azienda il 26 ottobre 2017 di ridurre i volumi produttivi assegnati allo stabilimento torinese, è una scelta che ha reso impossibile l'utilizzo dei contratti di solidarietà applicati fino all'autunno e che determinerà la chiusura definitiva dell'impianto. La decisione della Dirigenza Embraco di ricorrere al licenziamento collettivo è una scelta che per me è gravissima, è dettata dall'esigenza di abbattere i costi dello stabilimento piemontese legati principalmente alla remunerazione dell'organico per aumentare la competitività rispetto alle realtà produttive extra europee. L'azienda aveva infatti recentemente dichiarato la volontà di spostare alcune linee di produzione nel proprio stabilimento in Slovacchia proprio che garantiva minori costi, gli ultimi anni l'organico era già passato da 2.000 dipendenti a 550 dipendenti. Personalmente trovo inaccettabili le dichiarazioni dell'azienda che a mezzo stampa afferma di essere pienamente consapevole delle sue responsabilità nei confronti dei propri dipendenti, questo si leggeva sulla stampa sabato mattina. La totale assenza di responsabilità sociale da parte dell'Embraco è inaccettabile per le istituzioni oltre che per i lavoratori, la trovo inaccettabile perché negli ultimi anni ai lavoratori sono stati chiesti moltissimi sacrifici, mentre l'Embraco era beneficiata di significativi sostegni pubblici, il caso Embraco presenta con evidenza un sistema fallimentare, un'azienda che ha attinto a piene mani ai fondi pubblici, si parla di 15 milioni di euro dal 2004 fino ad oggi e che ora intende smantellare un intero stabilimento produttivo delocalizzando verso piazze che sono più economiche. Si tratta dell'ennesimo di razionalizzazione dei costi che va a ricadere sul lavoro, sulla perdita di capacità produttiva e tecnologica per il territorio. Non siamo più disposti ad accettare questo tipo di situazioni in cui le aziende percepiscono le risorse pubbliche per poi alla fine delocalizzare creando vere e proprie emergenze occupazionali. In Consiglio Regionale è al vaglio della III Commissione la proposta di Legge 204 presentata il 23 marzo 2016 dal Movimento 5 Stelle dalla Consigliera Frediani che parla di contrasto delle delocalizzazioni produttive, vuole introdurre una serie di norme in materia di contrasto alle delocalizzazioni produttive, incentivi alle imprese e sostegno all'imprenditorialità al fine di salvaguardare i livelli produttivi occupazionali. Non può più esistere che le imprese beneficiarie di contributi regionali e statali scelgano di delocalizzare soprattutto quando come in questo caso non sono in crisi. In ogni caso adesso ci sono i canonici 75 giorni di trattativa, gli ultimi in cui tutti secondo le proprie competenze e possibilità dovremmo adoperarci per fare in modo che l'azienda cambi questa decisione. È urgente aprire un tavolo di trattativa e servirà anche un passaggio al Ministero dello Sviluppo Economico per rivalutare le alternative ai licenziamenti. Come riferiva l'Assessore appunto io l'avevo letto sulla Stampa sul Corriere di Riva di Chieri, so che ammise alla Presidenza del Ministro Calenda si è svolto un incontro il 13 gennaio che ha aperto uno spiraglio perché si parla della possibilità di reindustrializzare lo stabilimento in vista dell'arrivo di nuovi investitori. Nel mio ruolo di Presidente della Commissione Lavoro, ma a nome di tutto il Gruppo di Movimento 5 Stelle chiedo al nostro Assessore di lavorare assieme ai suoi omologhi a livelli istituzionali più alti al fine di trovare una soluzione, affinché vengano riportate allo stabilimento di Riva di Chieri alcune delle produzioni spostate negli ultimi anni in Slovacchia, il mantenimento dei posti di lavoro deve venire prima di tutto. Alla Regione Piemonte vogliamo chiedere con fermezza nei confronti della Multinazionale un impegno perché appunto non esistono certi problemi di bilancio dell'azienda per giustificare una delocalizzazione. Alla Giunta Piemontese chiediamo di chiedere la restituzione dei finanziamenti regionali concessi ad Embraco negli anni, tra 50 giorni a prescindere dall'esito delle prossime elezioni nazionali ci sarà un nuovo Ministro dello Sviluppo Economico e questa sarà forse la prima grande sfida e grana che si troverà ad affrontare. La situazione è ormai tragica per più di 500 famiglie e il tempo corre. Esprimiamo la nostra vicenda e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie con l'impegno di non consentire che si spengano i riflettori sul loro destino al termine di questa logorante campagna elettorale, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 5 minuti. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Sì, tutto è importante, il Movimento 5 Stelle ha fatto una considerazione secondo me molto giusta chiedendo alla Giunta Regionale di intervenire, io ringrazio l'Assessore Sacco per averci dato una risposta che chiaramente sappiamo che è un ambito che non le compete perché lui è Assessore della Città di Torino, l'azienda è fuori Torino e lui non ha nessuna possibilità di intervento se non diciamo colloquiale. Io quello che avrei voluto sentire erano parole da parte del Sindaco Appendino che è anche Sindaco della Città Metropolitana che lì può fare qualcosa perché è chiaro che dall'opposizione si possono presentare i progetti di legge, in questo caso dall'opposizione anche da Maggioranza, però dove non si va ad incidere niente, si vanno a fare delle richieste. Io però avrei voluto sapere cosa la Città Metropolitana di Torino ha fatto e come è intervenuta, in quali tavoli si è seduta e come ha lavorato per fare in modo che si potesse trovare una soluzione. Io ritengo che l'intervento della Giunta Regionale debba essere immediato, però io ritengo anche che la Città Metropolitana debba fare qualcosa e a che mi risulta non ha fatto assolutamente niente, se non sedersi a qualche tavolo, però neanche in Consiglio Metropolitano, se non sbaglio, il tema è passato, ma non è stata mai presa una decisione, quindi sarebbe stato bello che il Sindaco comunque quest'oggi, che sarà presente per le prossime comunicazioni, prendesse la parola e ci raccontasse cosa lei in qualità di Sindaco della Città Metropolitana ha fatto per affiancarsi alla Regione, affiancarsi al Comune di Riva di Chieri, affiancarsi a tutti quegli enti istituzionali e non che stanno cercando di fermare la chiusura di quest'azienda, quindi il mio rammarico ancora una volta è per aver visto e sentito più che altro silenzio del Sindaco su questo tema. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Si è iscritto a parlare il Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 5 minuti. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie. Noi come Gruppo Consiliare del Partito Democratico siamo stati particolarmente disponibili, abbiamo accolto con favore il fatto che il Consigliere Presidente della Commissione Lavoro della Città di Torino chiedesse al nostro Assessore, all'Assessore al Lavoro di riferirci sullo stato di avanzamento lavori. Ci auguravamo sinceramente che si evitasse ciò che è accaduto e cioè che a valle di una certificazione credo unanime da parte della Sala Rossa di solidarietà, di vicinanza a queste 497 famiglie ed io condivido buona parte dell'analisi che ha fatto il Presidente Russi soprattutto sull'importanza di favorire politiche di contrasto alla delocalizzazione produttiva, questo è uno dei tanti casi, servono misure strutturali, però avrei preferito che si evitasse di strumentalizzare, siamo in campagna elettorale, citare diciamo l'attenzione e la sensibilità di alcune proposte di legge a livello regionale sinceramente l'avrei evitato perché (incomprensibile) e fedele rispetto a ciò che noi possiamo fare. C'è un'attività però che è quella della moral suasion, è per quello che io sono contento del fatto che oggi siano state date queste comunicazioni, cioè l'Assessore che in qualche modo è notaio, cioè parteciperà a quelle riunioni, prenderà appunti, insomma ci riferirà, ha poca competenza per poterlo seguire da vicino e pochi strumenti anche operativi, almeno che non voglia intervenire nel merito del tema dell'ipotesi di delocalizzazione mettendo a disposizione strutture, spazi, cioè entrando nel merito di una riorganizzazione che, guardate, fortunatamente da un certo punto di vista vede oggi interessati e coinvolti soggetti competenti, la Regione Piemonte e il Ministro Calenda, per cui nell'ordine ci uniamo al messaggio politico forte di solidarietà nei confronti di queste 497 famiglie, siamo assolutamente consapevoli del fatto che c'è un fenomeno di delocalizzazione incontrollata o meglio per cui il beneficio economico e ancor di più l'ipotesi che la razionalizzazione passi necessariamente attraverso una ricostruzione dei costi del lavoro è un problema. Segnalo però che ci farebbe piacere che la stessa e medesima attenzione fosse portata avanti dal Consiglio Comunale, dal Presidente della III Commissione, ma soprattutto dall'Assessore al Lavoro per tutti quegli altri casi e sono tanti, guardate, in cui c'è una competenza diretta, dove c'è una responsabilità politica diretta, dove... Mi rendo conto è un po' più difficile che scaricare le responsabilità su altri perché presuppone responsabilità, presuppone impegno e presuppone anche metterci la faccia, faccio solo un esempio perché non vorrei essere fintamente retorico. Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un dibattito che vede 38 lavoratrici che lavorano 15 ore alla settimana, 15 ore alla settimana sono 3 ore al giorno, nell'ambito di un servizio che è quello della ristorazione scolastica, c'è una trattativa anche lì, c'è una procedura anche lì, è in scala ridotta, è una situazione completamente diversa, me ne rendo conto, ma a proposito della moral suasion sarebbe bastato che l'Assessore al Lavoro che è anche committente in quel caso specifico dicesse quello che un po' è stato detto oggi, cioè auspichiamo che la trattativa produca il fatto che non vi sia una riduzione dell'orario per quelle lavoratrice, questo è il committente Città di Torino, questa è la politica della moral suasion. Allora, vorrei evitare che nella democrazia recitativa che caratterizza questa Città noi assistiamo a degli attori che sono particolarmente capaci di attribuire responsabilità ad altri, di indirizzare le criticità in altri ambiti, auspicando che chi è competente faccia e noi ci uniamo su questo fino infondo il proprio mestiere, poi quando c'è una responsabilità diretta invece si taccia, allora potrebbe essere l'occasione, Assessore, per darci anche un segnale piccolo, c'entra poco, ma secondo me ha attinenza sul fatto che così come noi tutti abbiamo a cuore il destino di 497 lavoratori pur non avendo competenze dirette, pur non avendo responsabilità dirette, pur lei potendo fare solo il notaio in quelle riunioni, in quelle discussioni, che magari dove c'è una competenza diretta lei oggi ci dicesse "io auspico che a quei lavoratori in questa fase negoziale non venga ridotto l'orario di lavoro". VERSACI Fabio (Presidente) Consigliera Azzarà, il suo collega ha utilizzato più dei 5 minuti del Gruppo a disposizione, non la posso fare intervenire. Sono 5 minuti a Gruppo, ha utilizzato i 5 minuti il Consigliere Russi. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per 5 minuti. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Io debbo dire che le parole di tutti i Consiglieri sono tutte parole più che mai direi attente, estremamente preoccupato per la situazione economica di Torino, della provincia di Torino, del Piemonte in senso generale e mi permetto di fare un piccolo appunto nel senso anche critico in termine politico all'amico Lavolta. Quando dice che i lavoratori che lavorano 3 ore al giorno e faccio riferimento alle statistiche ISTAT dove tutti quanti avete detto aumenta l'occupazione terribilmente, perché nell'occupazione che viene calcolato l'ISTAT c'è scritto che lavorano 3 ore al giorno e portano a casa 300 Euro al mese. Voglio dire, quindi voi pensate come le statistiche, quindi, si, vendiamo e vendiamo bene specialmente in campagna elettorale, vendiamo bene un'occupazione che sale quando poi andiamo a constatare che ci sono persone che vengono calcolate in occupazione che lavorano 3 ore alla settimana, al giorno. Ecco, vengo a dire, ho voluto precisare questo ecco, tanto perché e sono comprensivo, chi mi conosce comprende benissimo che la mia storia mi dice che tutto è possibile, ma la mia domanda invece era diversa, la preoccupazione di 500 persone ci sono, la mia domanda è rivolta al Governo in questo caso, non dico a voi e lo dico in termine positivo, mi si deve spiegare come faccia Invitalia ad entrare eventualmente nella società produttrice dell'Azienda dell'Embraco, perché chi conosce cos'è Invitalia, mi auguro che tutti voi la conosciate, ma chi non la conosce è certamente un ente che rappresenta, estremamente inutile, attenzione, espressione del Governo al di là dei colori politici, Invitalia come potrebbe essere inserita eventualmente in un salvataggio dell'Embraco? Ecco la mia domanda che io mi pongo tremendamente sotto un aspetto pesante, perché questo è l'interrogativo che io pongo perché (parola incomprensibile) a Torino e dire "facciamo al limite mettere...", cioè intromettersi … Invitalia è estremamente facile, è estremamente facile, ma dalla parola ai fatti come avviene? Vi posso garantire che è molto più difficile di quello che appare, allora io credo che i rappresentanti del Governo ben vengano, ben fanno, però ci devono venire a spiegare, eventualmente, come faccia Invitalia a mettersi all'interno di questa società, aspetto quello e poi eventualmente do un giudizio, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Capogruppo Napoli. Non ci sono altri interventi, lascio la parola all'Assessore Sacco. Prego. SACCO Alberto (Assessore) Grazie. Giusto per alcune precisazioni. La Sindaca è stata presente nell'ultimo incontro, quindi con i lavoratori e in particolare lavoratori di Torino e alcune sigle sindacali, sia come Sindaca della Città di Torino che come Sindaca, anzi come rappresentante della Città Metropolitana. Io sapevo che c'era un Ordine del Giorno della Città Metropolitana proprio sull'argomento, quindi l'argomento era certamente sentito anche lì, riguardo il discorso delle mense che ha ricordato il Consigliere Lavolta, io adesso a me pareva, sembrava in Commissione di aver detto che mi auspicavo quello che ha detto il Consigliere Lavolta, cioè auspicavo che la Camst, non l'ho detto? Mi auspicavo che questa situazione si risolvesse, anche perché giustamente come era stato ricordato in più Commissioni il periodo è molto breve prima del nuovo appalto, quindi questo certamente come Giunta ci auspichiamo che si trovi una soluzione, ci mancherebbe. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Assessore Sacco. |