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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Novembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 21
ORDINE DEL GIORNO 2017-03751
(ODG N. 17/2017) "SOLIDARIET? AL POPOLO CATALANO" PRESENTATA IN DATA 22 SETTEMBRE 2017 - PRIMO FIRMATARIO ROSSO.
Interventi
ROSSO Roberto
Innanzitutto volevo ringraziare il Gruppo dei 5 Stelle che mi consente oggi di
presentare, probabilmente con buon esito, questa mozione, che a mio giudizio è una
cosa innovativa e positiva per la Città di Torino perché è la prima città, tra le grandi
città italiane, che esprime la propria solidarietà ad un popolo, in questo momento in
difficoltà, come quello catalano ed invita, in base ad un emendamento che ho messo alla
mozione, l'Istituzione europea a prendere in considerazione - diversamente da come ha
fatto in modo abbastanza vigliacco - la questione a livello internazionale e a livello
europeo. Questi due popoli, catalano e castigliano, hanno convissuto per secoli in modo
abbastanza strano. Inizialmente convivevano per via dell'unificazione dei regni e per via
matrimoniale, dopo il 700 una parte, quella castigliana, vinse nella Guerra di
Successione Spagnola e costrinse l'altra parte ad addomesticarsi al volere castigliano
attraverso l'uccisione di decine di migliaia di persone, attraverso l'imposizione della
lingua castigliana, come unica lingua anche ai catalani, e attraverso il coraggio che
queste persone, il popolo catalano, ha avuto di salvare la propria lingua per tre secoli
nonostante si andasse in galera per il solo fatto di pronunciare una sola parola in
catalano. Dopo il regime monarchico castigliano hanno avuto poi la sventura di subire
due dittature, l'ultima delle quali quella franchista, e per ulteriore corredo hanno avuto
anche la sfortuna che il partito oggi al governo in Spagna è un partito falsamente
democristiano, ma in realtà franchista, quello di Jose Aznar e quello di Rajoy che
impedisce di fatto a quel popolo di trovare una soluzione alla propria richiesta di
autonomia. Dieci, quindici anni fa il partito socialista, lo dico senza avere nessun
interesse di tipo politico nei confronti di quello di cui sto parlando, ma il partito
socialista, onestamente, ebbe il coraggio di dare una Carta di Autonomia pari a quella
basca anche ai catalani. Arrivò Aznar e cancellò immediatamente questa norma con una
Corte Costituzionale spagnola asservita, in modo fascista, a questi voleri che venivano
espressi in sede politica dal partito prima di Aznar e poi di Rajoy. Oggi abbiamo avuto
un'ulteriore accelerazione del processo che dall'autonomia si è spostato
all'indipendenza. Erano in minoranza gli indipendentisti fino a qualche anno fa, sono
diventati oggi una probabile maggioranza nel paese, perché un popolo non può sempre
essere costretto in condizioni di sudditanza ad un altro popolo. Credo che sia opportuno
che in qualsiasi parte del mondo un popolo voglia esprime il proprio diritto
all'autonomia, possa essere richiesto di esprimerla. Io non sto dicendo che sia giusto o
sbagliato separare la Catalogna dalla Spagna, ma come un leader liberale come
Cameron fece questo esperimento a livello europeo in Gran Bretagna chiedendo agli
scozzesi di esprimersi sul loro diritto all'indipendenza o meno e gli scozzesi,
liberamente, decisero di rimanere con la Gran Bretagna, non vedo perché una cosa
analoga, almeno in termini di autonomia se non di indipendenza, non debba essere
riconosciuta anche al popolo catalano. L'ottusità con cui Rajoy si è espresso fino ad
oggi ha impedito questa possibilità. Il peggio del vecchio regime franchista si è unito, in
questo caso anche addirittura attraverso i falangisti catalani, a questa posizione e quindi
questo popolo si è trovato nella condizione di dover votare la propria indipendenza in
un referendum con la Polizia Civile spagnola che sparava proiettili di gomma a chi
andava a cercare di far valere il proprio voto: 840 persone ferite in quell'occasione con
milioni di schede sequestrate, con migliaia di urne sequestrate e così via. Oggi la gran
parte degli esponenti del governo catalano sono in galera per due reati: quello di
ribellione, quello di sedizione, da tipico processo penale fascista, perché non esistono in
nessun ordinamento liberale del mondo i reati di ribellione e sedizione. In questo Paese
purtroppo c'è questa condizione e questi sono agli arresti con il rischio di 30 anni di
galera. Ecco, io mi auguro che ci possa essere una condivisione ampia al processo di
autonomia, eventualmente di indipendenza catalana attraverso la libertà della loro
scelta, siano loro decisori del proprio destino. C'era una bella indicazione che Schiller
dava nel suo Guglielmo Tell "innalzi la libertà la propria bandiera", anche io credo che
qualsiasi uomo o donna libera del mondo dovrebbe avere questa come riferimento e
chiave di volta, quella che sia la libertà ad innalzare la propria bandiera e a decidere in
che direzione si muove un popolo, noi dovremmo soltanto essere certificatori del fatto
che in democrazia è la popolazione a scegliersi il proprio destino, l'hanno fatto i
norvegesi separandosi dagli svedesi, gli islandesi separandosi dai danesi, gli slovacchi
separandosi dai cechi, i croati, gli sloveni, i macedoni e i kosovari separandosi dai serbi,
non vedo perché sia consentito fare questo quando lo si fa a danno di nemici
dell'America come era in quel caso la Jugoslavia e invece non lo si doveva fare quando
si fa a danni di amici in America come in questo caso la Spagna, io penso che una
regola debba valere per tutti e sempre.

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