Interventi |
LO RUSSO Stefano Chiedo scusa, Presidente. Purtroppo, non avendo sentito l'illustrazione della Sindaca, avendo io non partecipato, in realtà aspettavo l'illustrazione del Vicesindaco che quindi deduco non avverrà, quindi la diamo per illustrata; ho capito bene, Presidente? Perfetto. Allora, solo alcune considerazioni di merito ed altre di metodo. Sul merito, vorrei evitare di infierire sulla Maggioranza 5 Stelle relativamente all'ennesimo arrivo di un ennesimo supermercato di una media struttura di vendita in città come simbolo e come direi flag dell'attività amministrativa-urbanistica di quest'Amministrazione. Speriamo, prima della fine del mandato, di vedere qualcos'altro che non siano supermercati in quest'aula. Fortunatamente per noi la Regione ha, come dire, forzato su Città della Salute, quindi avremo almeno la ratifica di un Accordo di Programma del Piano Regolatore su Città della Salute, non parleremo di supermercati. Invece, oggi parliamo, per l'ennesima volta, di un supermercato e questo è il merito. Io credo davvero che sia stucchevole da parte nostra continuare a ribadire che, forse, questo benedetto tavolo di concertazione coi supermercati, con le associazioni dei commercianti a partire dall'Ascom, da Confesercenti, magari varrebbe la pena convocarlo; magari varrebbe la pena almeno illustrare loro, cioè agli operatori del settore, non ai cittadini del quartiere che cosa Montanari ha in mente da qua ai prossimi sette, otto mesi e conseguentemente evitare, anche, in questo stillicidio di delibere sulle aperture di nuovi supermercati, diciamo così, l'arrivo in Aula. Questo però ha una sua connotazione e anche una sua storicizzazione abbastanza delicata, perché avviene questo intervento in un'area della città che, come dire, non è che sia propriamente decongestionata, siamo in prossimità della Centrale del latte in via Filadelfia; Centrale del latte che in virtù della Variante urbanistica, che è già stata deliberata, e della progressiva delocalizzazione degli impianti produttivi che ha avuto uno stop, a quanto consta rimarrà lì ancora per un po' di anni. Siamo di fronte ad una piscina, di cui fruisce gran parte del quartiere, e siamo in presenza di una viabilità - perché la via Baltimora, la via Filadelfia all'interno sono oggettivamente viabilità di rango minore - e noi cosa facciamo? Ci mettiamo un altro bel supermercato da 1.500 metri quadri di vendita in un'area che, oggettivamente per chi la conosce minimamente, sa essere, come dire, già abbastanza inflazionata. È vero che la teoria dei 5 Stelle è che le medie strutture di vendita favoriscono il commercio di vicinato, questo lo abbiamo capito, e che quindi Montanari passerà alla storia non per essere l'Assessore che ha rifatto il Piano Regolatore, ma per essere l'Assessore che batterà ogni record assoluto di nuovi supermercati. Entro il 31/12, Assessore, le darò conto puntuale dei metri quadri da lei autorizzati e proposti dalla sua Maggioranza. Ma la cosa grave - e sotto questo profilo invece ci teniamo a stigmatizzarla molto - è il metodo e il metodo che continuate a portare avanti è quello della deroga al Piano Regolatore. Allora, delle due l'una: o esiste il Piano Regolatore o non esiste! Ora, è vero che voi con questa storia che avete approvato la delibera di indirizzi Piano Regolatore ci andrà tre anni prima che finisca la procedura, nelle more dovete far qualcosa, ma non è che si possa immaginare che questa città non ha uno strumento urbanistico, perché questa città - nel mentre voi ridisegnate tutta la grande Variante strutturale del Piano Regolatore - un Piano Regolatore ce l'ha, non è che non ci sia ed è abbastanza valido. Allora, non è che si può pensare, Assessore Montanari, di continuare in deroga al Piano Regolatore, cioè davvero è stucchevole questa situazione perché se si chiama Piano Regolatore, regolatore me lo insegna lei dovrebbe regolare; se lei continua a portare in aula provvedimenti in deroga al Piano Regolatore nelle more che noi vediamo questa chimera della Variante strutturale hai tempo, adda passà 'a nuttata, che qui a botte di 1.500, 2.500 lo scorso lunedì, e preparatevi tra un po' ne arriva una sberla, una carrettata da 30.000 metri in deroga al Piano Regolatore, mi chiedo davvero a cosa serva il Piano Regolatore di questa città. Noi non è che abbiamo la pretesa, Assessore Montanari, capiamo la difficoltà che c'è, però, come dire, c'è anche un senso del pudore, un senso del limite di fronte a queste cose. Capiamo benissimo che siete in difficoltà a pensare la città e che avete scritto una delibera di indirizzi praticamente priva di ogni tipo di contenuto, tant'è che vero che fortunatamente per noi lei si fa aiutare da persone più esperte e conseguentemente ha chiesto un largo coinvolgimento della comunità scientifica torinese, non solo torinese, almeno per dare un po' di contenuto all'elenco di slogan che è contenuto nella delibera votata pochi mesi fa. Nel frattempo questa città, la informiamo, che il piano regolatore continua ad averlo, e continua ad essere vigente e l'artificio di evitare le Valutazioni Ambientali Strategiche sulle Varianti parziali ai Piani Regolatori non è un artificio tanto elegante per una Maggioranza che fa dell'ambiente una delle componenti essenziali, perché vorrei informare l'Aula che ogni volta che noi andiamo in deroga al Piano Regolatore non svolgiamo l'iter corretto di Variante parziale, ai sensi dell'articolo 17 della nostra legge urbanistica, che prevede per interventi in variante di assoggettare a Valutazione Ambientale Strategica la variante e conseguentemente di fare analisi sugli impatti sociali, sugli impatti commerciali, sugli impatti trasportistici e dove sono tutti questi tavoli di concertazione? Lasciamo perdere i tavoli di concertazione politica, per la carità. Vi assumete le responsabilità di cosa votate. Montanari fa votare alla sua Maggioranza quello che vuole, poi glielo spiegherete voi ai commercianti che lo avete fatto per il loro bene e perché questo incrementa il tessuto sociale commerciale di vicinato, glielo andrete a spiegare voi. Ma il problema è anche sotto il profilo tecnico procedurale, tutte le volte in cui Montanari arriva in Aula con una delibera 106, si evita una roba che si chiama Valutazione Ambientale Strategica, la verifica di assoggettabilità a VAS. Io non so neanche se sia tanto corretto sotto il profilo, io capisco che dia fastidio; è l'ambiente, Assessore Montanari, lo capisco bene, forse lo capisco più di tanti altri, però se ci sono delle regole si rispettano perché esistono delle leggi, esistono delle leggi nazionali, esistono delle leggi regionali, esistono degli strumenti di pianificazione che non si possono bellamente aggirare ed evitare tutte le volte; ora un conto è il punto di vicinato alle Vallette, un conto è quella roba lì, l'Iperbimbo. Ma quando, sistematicamente, Assessore, lei tutte le sante volte che c'è un Consiglio Comunale butta in Aula un supermercato in deroga al Piano Regolatore, che non ha affrontato nessun iter di Valutazione Ambientale Strategica, se la fa una domanda o non se la fa? Se non se la fa, gliela facciamo noi. Allora, piuttosto chiudiamo l'Urbanistica, chiuda l'Assessorato all'Urbanistica, Assessore, cosa sta a fare? Cosa ci sta a fare? Lasci unicamente l'Assessorato all'Edilizia Privata, si tenga quello e andiamo in deroga uno strumento che è da manutenere, da cambiare, ma vigente, ma è vigente. Ora sotto questo profilo, e purtroppo per noi, consapevoli di quello che a breve arriverà in Aula, che caso strano non saranno residenze universitarie, attività produttive, artigianali, coworking, cohousing, quello che volete, no , saranno dei supermercati, perché questo sapete fare voi, sapete fare supermercati e li sapete fare solo in deroga al Piano regolatore, questa è la realtà dei fatti. Non avete un'idea di città, perché vorrei capire qual è il quadro infrastrutturale, qual è il quadro trasportistico e bellamente utilizzate la tanto vituperata legge del Governo liberista Monti che fece la 106, quei cattivoni che fecero la 106, no, proprio in maniera brutale, mi si permetta anche un pochino becera, anche un pochino becera. Allora, sotto questo profilo ci piacerebbe che le procedure seguissero degli iter ordinari, ordinari di Variante al Piano Regolatore, che gli uffici della Divisione Ambiente del Comune di Torino potessero guardare i progetti ed esprimere se questi progetti impattano o non impattano sul tessuto ambientale intorno e ci pare davvero doveroso stigmatizzare non solo il contenuto, cioè l'ennesimo supermercato di una serie di n, ma anche la procedura che a nostro modo di vedere davvero è sconveniente per un'Amministrazione che ha fatto della partecipazione e del rispetto delle regole e che fa del rispetto delle regole la propria morale di esistenza e non c'è un provvedimento, uno, che non avvenga in deroga alle regole. Io capisco che, come dire, la coerenza ormai non è più cifra della politica, però forse anche questa volta avete varcato il segno. |