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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Novembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-04360
ATTI DI INDIRIZZO PER LA PROGRAMMAZIONE DEL PIANO DI DIMENSIONAMENTO DELLE AUTONOMIE SCOLASTICHE ISTITUITE SUL TERRITORIO COMUNALE.
Interventi
AZZARÀ Barbara
Grazie Presidente. Per anni questa città è stata privata di una visione unitaria del sistema
scolastico. Un pasticcio dietro l'altro, dovuto ad evidenti incapacità di governance su
ciò che davvero rappresenta l'istruzione, non ha permesso a questo importante motore
di essere adeguatamente efficace e siamo addirittura diventati il fanalino di coda del
Paese. Le domande a cui si deve rispondere sono: qual è il valore aggiunto di un istituto
comprensivo? Quali sono le convenienze di aggregarsi in verticale? Come si possono
far fruttare positivamente questi effetti? Gli istituti comprensivi, quando vengono
costituiti, devono tenere conto del territorio, del curriculum e dell'organizzazione. Per il
primo punto, il territorio, una scuola deve rappresentare una comunità, è vero che quasi
sempre i comuni sono stati i primi sponsor di questi precetti di verticalizzazione, perché
l'effetto di semplificazione organizzativa e istituzionale che questo tipo di
dimensionamento comporta, tale scelta, però, consente di rendere più agevoli i rapporti
tra scuola e il territorio. Ma c'è dell'altro. Se riteniamo che la scuola sia un elemento
fondamentale per la qualità della vita di una comunità, che sia il motore per lo sviluppo,
che sia un nodo che crea fiducia, solidarietà, identità, allora questa dote di capitale
sociale va incrementata attraverso azioni dell'Istituto Comprensivo nel territorio, quali
fare un checkup delle relazioni tra la scuola e la società locale, per uscire dalla
occasionalità, consentire una rappresentazione comune dei problemi, costruire
conoscenze sul sistema sociale ed economico, stringere alleanze, rinnovare le strategie
di comunicazione e di intervento, creando un posto di territorio, attivare relazioni
personali con gli attori sociali, proporre idee e progetti e recuperare e attirare risorse. Il
curriculum verticale, lo dicono le ricerche docimologiche, permette di lavorare per
competenze e di rendere l'autonomia scolastica più efficiente ed efficace. Siamo
coscienti che il miglioramento degli apprendimenti dei nostri giovani cittadini dipende
da molte variabili; l'effetto scuola si lega ad un insieme di fattori, che non dipendono
dalla sola variabile organizzativa, in particolare ci riferiamo al ruolo trainante del
dirigente scolastico, ci creda o no nel comprensivo, alla condivisione di un'idea di
comunità professionale, alla qualità delle didattiche in classe, quindi l'utilizzo delle
tecnologie, la cultura valutativa, il clima sociale, al rapporto con i genitori, la comunità
e il territorio. Ebbene, un istituto comprensivo si trova nelle condizioni di poter
intervenire positivamente in queste aree, ad esempio una regia di programmazione
comune favorisce la graduale organizzazione dei saperi, la messa a punto di indicatori di
progressione per una valutazione formativa, la continuità degli approcci metodologici e
degli ambienti didattici. Siamo coscienti, altresì, che solo il lavoro congiunto di tutte le
situazioni coinvolte in tale percorso può davvero far sì che tali intenti si traducano poi in
un effettivo processo virtuoso. Il nostro Gruppo sostiene pienamente questa delibera,
che finalmente fa uscire la Città di Torino da questa situazione di evidente anomalia
rispetto al resto del Paese, ma al contempo vigilerà, affinché poi il processo messo in
atto, porti davvero il nostro sistema scolastico a diventare un interlocutore forte delle
politiche di sviluppo locale, ad essere uno degli attori in gioco e non il solito potere
debole, che sta ai margini della scena.

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