Interventi |
MONTANARI Guido (Vice Sindaca) Grazie Presidente, buonasera a tutti. Si tratta come dice il titolo della deliberazione, di una demolizione di fabbricati in stato, peraltro di abbandono e fatiscenti, in una zona che aspetta una riqualificazione, la zona di via Bologna, che purtroppo non avverrà nella misura che i precedenti provvedimenti urbanistici avevano ipotizzato, ma avverrà invece per singoli punti e questo sarà uno dei primi. In pratica si demoliscono questi prefabbricati si realizza una struttura di vendita secondo…applicando la Legge 106/2011. Alla luce di una serie di parametri che ci siamo dati come Amministrazione in questi casi, cioè, autorizzare superfici tendenzialmente minori di quelle che sarebbero teoricamente possibili e non spostare volumetrie e massimizzare le ricadute di riqualificazione sul territorio. In questo caso si tratta di autorizzare una media struttura di vendita, sono effettivamente 1.000…quasi 1.300 metri quadrati di superficie di vendita, quindi circa 2.000, la superficie complessiva del fabbricato. Questo fabbricato avrà degli aspetti di sostenibilità ambientali interessanti, avrà una superficie, una copertura verde con la possibilità di realizzare orti in concessione alla Circoscrizione, quindi accessibili, avrà una sistemazione verde di una parte abbastanza consistente delle…del parcheggio circostante, avrà una sistemazione a verde dei quattro angoli, diciamo prospicienti all'incrocio della struttura stessa, con realizzazione dei cosiddetti nasi, cioè, strutture, diciamo, di accompagnamento dell'attraversamento in modo un po' più sicuro per i pedoni e avrà una serie di posti auto nel piano, nel livello terreno e la struttura di vendita sarà al piano superiore. I posti auto, se non sbaglio sono una settantina, in parte concessi anche ad uso pubblico. Diciamo, l'operazione porterà nelle casse del Comune poco meno di un milione di Euro e anche la riqualificazione ambientale di cui ho parlato. Si tratta quindi di un, ripeto, un po', di un piccolo tassello su via Bologna. La struttura di vendita sarà della Società Lidl e sostituisce una struttura analoga che è a pochi isolati di distanza in via Ponchielli, quindi, diciamo, il Bilancio diciamo, in termini, diciamo, commerciali è praticamente zero, se ne sposta una se ne fa un'altra, in una zona dove strutture di vendita di piccolo commercio di dettaglio non ce ne sono e quindi è una di quelle ipotesi sulle quali penso che non si vada a dar fastidio al piccolo commercio di vicinato e invece si avviino dei processi di riqualificazione del quartiere interessanti e che sono un po' la motivazione di fondo per autorizzare questo tipo di interventi. Credo anche di averne parlato ampiamente in Commissione, quindi lascerei poi agli atti della Commissione appunto gli ulteriori approfondimenti e in ogni caso sono a disposizione per altri chiarimenti, grazie. MONTANARI Guido (Vice Sindaca) Poche parole, evitando di entrare nel loop della provocazione; qui ormai siamo abbastanza abituati. Intanto una precisazione, tutti gli emendamenti ovviamente hanno il nostro parere negativo, quindi lo dico subito così poi non me ne dimentico. Sono tre brevissime osservazioni; onestà intellettuale: l'unico modo per far fronte in un modo positivo e quindi propositivo per la città ai disastri di una legge nazionale, regionale e locale sul commercio, che non abbiamo fatto noi, è quella di mettere mano al Piano Regolatore. Quindi, quando io dico che nella revisione del Piano Regolatore cercheremo… cercheremo, perché, ripeto, la legge regionale non è nostra, di moderare, riequilibrare sulla città le proposte di inserimento di strutture di media vendita e di grande vendita è un lavoro che faremo, purtroppo arriveremo quando i buoi saranno già quasi tutti fuori dalla stalla, quindi è un po' un problema riuscire adesso a chiudere le cose. Questa è la prima osservazione perché io questa cosa l'ho detta esattamente come la sto raccontando, sia in sede accademica, sia in sedi professionali, sia nelle varie assemblee pubbliche che sto facendo proprio per discutere il Piano Regolatore. Al Consigliere Rosso mi verrebbe da dire, però lei che ha avuto il responsabile dell'Associazione dei Commercianti mi verrebbe da chiedere dove eravate quando passavano quelle leggi micidiali sull'apertura del commercio, sull'apertura degli orari, che sono poi quelle che hanno aperto proprio la strada a questo tipo di lavoro. Ultima osservazione... MONTANARI Guido (Vice Sindaca) Mi fa piacere se avete fatto opposizione, spero che sia vero e se l'avete fatto avete tutta la mia stima. Detto ciò come ho già detto, ripeto, per non entrare nel loop, però tutte le volte che io dico in quella situazione non credo che andiamo a distruggere situazioni di commercio e di vicinato lo dico perché abbiamo fatto delle analisi sull'area, il tavolo sul commercio c'è, esiste e lavora, certamente si potrà far meglio come sempre si dice, ma gli elementi li raccogliamo e quindi non andiamo a cuor leggero ad autorizzare. L'ultima osservazione: sugli automatismi, che sono stati citati dalla Consigliera Grippo e anche dal Consigliere Carretta, in realtà sì, nel senso che se un operatore ha una proprietà che consiste in un capannone abbandonato e degradato che crea sporcizia, inquinamento, problemi nell'area e propone ex articolo 9, 10 della legge 106/2005 una riqualificazione che sia considerabile tale, noi siamo tenuti a prenderla in carico ed eventualmente ad approvarla se ha i requisiti di cui stiamo parlando; quindi esattamente sì, c'è un automatismo di legge che purtroppo viene da lontano perché noi siamo in un Paese in cui non è mai stato separato del tutto il diritto di proprietà dal diritto di costruire, se qualcuno di voi conosce la vicenda, da Sullo in poi, delle leggi urbanistiche italiane ha ben presente cosa sto dicendo; ebbene sì, se io ho questi elementi in mano io posso costruire e l'Amministrazione non può sottrarsi a questa valutazione. Ripeto, è una valutazione sulla quale noi esercitiamo tutto il massimo del nostro controllo che è stata già richiamata qui tutta la questione ambientale, tutta la questione del commercio vicinato, tutta la questione della riduzione delle superfici richieste, tutto il fatto di non trasferire cubature per esempio, che sarebbe anche possibile proprio in virtù del fatto che abbiamo, come dire, un canale abbastanza ormai facilitato per gestire queste pratiche perché le conosciamo ormai bene e le sottoponiamo a quello sguardo, a quelle attenzioni che ho richiamato sia qui e sia nelle Commissioni più volte. Dunque questa è la situazione. Grazie a tutti. |