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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 8 Novembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 22
MOZIONE 2017-02669
(MOZIONE N. 82/2017) "REVISIONE DEL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE" PRESENTATA IN DATA 4 LUGLIO 2017 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO. (Testo coordinato)
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei al punto 21, il meccanografico è 201702669 presentato dal Capogruppo Tresso,
avente per oggetto:"Revisione del piano di emergenza comunale". Sono stati presentati
due emendamenti, uno dal Capogruppo Tresso e uno dal Consigliere Curatella. Prego,
Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Se mi concede, io farei che presentare la proposta di mozione anche
unitamente all'emendamento che abbiamo presentato e poi il Consigliere Curatella potrà
presentare il suo. Io ho presentato questo atto perché ritengo che lo strumento della
pianificazione di emergenza sia una opportunità di cui la Città si deve dotare nell'ottica
di avere degli strumenti, appunto, efficaci e che per essere tali richiedono dei costanti
aggiornamenti. La Città di Torino ha adottato un proprio Piano di Emergenza nel 2013,
quindi in tempi relativamente recenti, però ciononostante la proposta che è contenuta
nell'atto richiede da una parte di aggiornare alcuni temi, che il Piano stesso contiene, e
dall'altra provvedere anche ad una revisione sotto il profilo metodologico proprio per
dotarsi di uno strumento che al di là, diciamo, di rispondere a quelli che sono i dettami
della normativa, possa essere uno strumento più efficace nella prevenzione e nella
gestione degli eventi di emergenza. In primo luogo, quindi, ritengo che, nella proposta
che ho presentato, sia necessaria una revisione di quello che è il quadro, proprio
conoscitivo degli elementi sia che da un lato caratterizzano la pericolosità, pericolosità
può essere poi declinata secondo vari temi legati alla tipologie di rischio che possono
interessare il territorio comunale e quindi sia da rischi legati ad eventi alluvionali, a
rischi legati a eventi meno preannunciabili, come quelli per esempio, la possibilità di
eventi terroristici, anziché altri ancora legati alla possibilità di accadimenti di incidenti
di grande rilevanza, anche sulla rete viaria. E dall'altro la maggiore conoscenza di quelli
che sono i cosiddetti elementi vulnerabili, cioè quelle rappresentazione del territorio che
manifestano una potenziale vulnerabilità in funzione delle categorie di rischio che
abbiamo ora evidenziato. Questo lavoro, a mio modo di vedere, può essere più efficace
se viene svolto intanto avvalendosi di tutto quello che sono elementi cognitivi e…già
presenti nelle banche dati sovraordinate, per esempio quelle delle Città Metropolitane
anziché quelle disponibili a livello regionale. Nella parte di proposta si sottolinea anche
l'importanza di dotarsi di strumenti che possano essere maggiormente utili, anche
facilmente aggiornabili, e quindi di dotarsi di un modulo informatico che preveda, per
esempio, l'utilizzo di sistemi georiferiti, quali quelli GIS, che usualmente vengono
utilizzati in questo tipo di analisi, e anche di vedere il piano di responsabilità di
funzione. Le funzioni sono la definizioni di responsabilità che vengono allocate alle
diverse figure della macchina comunale, in modo tale che qualsiasi tipo di emergenza
possa essere risolta, o comunque si possa efficacemente contrastare identificando delle
precise responsabilità e la catena di comando, ovvero di colloquio che tra le funzione
deve intercorrere. In ultimo, richiamo anche la necessità di definire quindi delle
procedure a supporto delle attività che le diverse funzioni, ovvero i diversi responsabili
delle diverse tematiche devono seguire, proprio per avere anche una sorta di strumento,
di vademecum, da seguire nel corso dell'emergenza, e la possibilità che il Comune si
faccia parte attiva anche nella sensibilizzazione delle tematiche legate al rischio,
fermamente convinti che la prevenzione è la prima forma di…la conoscenza, pardon, e
la divulgazione è la prima forma di prevenzione. Il percorso della mozione, da me
presentata, è stato quello di avere un'ampia discussione in sede di Commissione, di cui
sono stato anche contento della possibilità di... Abbiamo, per esempio, audito dei
rappresentati tecnici degli enti istituzionali quali il magistrato del Po, l'Arpa, la Regione
Piemonte, che hanno fatto presente che esistono anche gli strumenti, le linee guida che
la Regione stessa ha individuato, proprio per la redazione di questi Piani, che come dico
sono degli strumenti, e quindi credo che sia stato anche un percorso arricchente per tutti
noi e ci ha dato anche modo di valutare l'opportunità anche di un segnale politico come
questo - che oggi io chiamo il consiglio ad aree - di avviare un percorso che porti, in
tempi possibilmente rapidi, ad una revisione secondo gli elementi che abbiamo elencati.
L'emendamento che ho presentato è proprio in questo senso, nel senso, nell'individuare
la possibilità di definire un programma di lavoro; questo è un lavoro che potrebbe
richiedere anche tempi e risorse non necessariamente così brevi, ma è importante,
secondo me, definire quale sia il percorso. Quindi, l'emendamento che ho proposto
chiede di presentare un programma per l'aggiornamento complessivo del Piano
definendo obiettivi, metodologia seguita, tempi e risorse che verranno destinate. Questo
sì è un elemento, invece, questo programma, che può essere presentato in tempi rapidi e
sulla base di quello si può sviluppare, un programma anche più lungo che potrà anche
prevedere la possibilità di essere aggiornato nel tempo. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Capogruppo Tresso. È iscritto a parlare il Consigliere Curatella. Ne ha facoltà
per cinque minuti.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente, e ringrazio il Consigliere Tresso per aver proposto questa mozione a
cui come Gruppo ci vede favorevoli perché il Piano di Emergenza Comunale non è
soltanto un documento scritto, depositato e poi …ce lo dimentichiamo nel cassetto.
Scusate sono un po'…la lingua un po' impastata; ma soprattutto deve essere un
documento che segue i cambiamenti che accadono sul territorio, quindi il cambio delle
prospettive, il cambio anche della situazione. Ad esempio, faceva cenno anche il
Consigliere Tresso, l'attuale situazione di terrorismo e quindi di paura diffusa sul
territorio, e in particolare deve essere uno strumento, più che un documento utile a
sensibilizzare e informare i cittadini, da predisporre e attuare tutte le misure necessarie
per intervenire in tempi rapidi a causa di alcuni incidenti che possono presentarsi sul
territorio. Una cosa che però abbiamo notato, e per questo abbiamo presentato un
emendamento, perché nell'attuale Piano di Emergenza Comunale c'è una grave
mancanza, dal nostro punto di vista. Perché questo Piani di Emergenza Comunale,
appunto, dovendo sensibilizzare, informare e attuare in modo rapido degli interventi in
caso di incidenti si è dimenticato completamente dell'inceneritore del Gerbido.
L'inceneritore del Gerbido ha avuto il suo inizio di costruzione il 7 luglio 2010. La sua
entrata in funzione è stata aprile 2013; la sua inaugurazione ufficiale il 20 giugno 2014.
Questo Piano di Emergenza Comunale è stato approvato dal Consiglio comunale l'8
aprile del 2013, esattamente lo stesso mese in cui si avviava l'inceneritore. Però, c'è da
tenere in conto che tutta la normativa sulla sicurezza, in particolare la prevenzione
incendi e ancor di più, nel caso specifico la normativa cosiddetta Seveso, ha già
indicato, e c'era una circolare del Mistero dell'Interno del 2007, che non solo la
gestione dei rifiuti nel suo complesso è da considerare rientrante nella normativa Seveso
ma, in particolare, lo sono tutti gli inceneritori di materiali solidi. Pertanto, era
necessario che nel 2013, in fase di approvazione, in fase di definizione di quali fossero i
potenziali siti a rischio per la città di Torino fosse - ma non solo per la città di Torino,
facendo (inc) tutta la zona metropolitana afferente all'inceneritore - preso in
considerazione all'interno del Piano di Emergenza Comunale, questa è una grave
mancanza che abbiamo riscontrato durante la discussione di questo Piano di Emergenza
Comunale. Ed è in tal senso che nasce questo emendamento perché non può esserci un
Piano di Emergenza Comunale con un rischio da Seveso. Io non so in quanti hanno
memoria di cosa è successo nello stabilimento a Seveso di vernici, di tutte le
problematiche ambientali e problematiche successive di salute per i cittadini della zona;
cittadini non solo quelli afferenti a Seveso ma a tutta l'area. Quindi è importante che
quanto prima si proceda all'aggiornamento di questo Piano di Emergenza. La cosa che
vorremmo è che questo Piano di Emergenza Comunale fosse, come si suol dire in
inglese, un documento live, ovvero, definita una base di partenza, ci fossero dei
frequenti aggiornamenti e non un documento fermo che viene aggiornato in
conseguenza di variazioni normative. Perché come accade in tutte le aziende, ma come
può succedere in una grande città come è Torino, la situazione cambia. Ogni anno un
Piano di emergenza già previsto, già predisposto potrebbe essere già vecchio, quindi
avendo già definito una base solida con degli aggiornamenti live permette nelle
successive variazioni un lavoro un po' meno corposo per gli uffici stessi. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Consigliere Curatella, se il Capogruppo Tresso voleva intervenire sugli
emendamenti per capire se era a favore a entrambi, prego.

TRESSO Francesco
Propongo di mettere in votazione il testo coordinato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ok, grazie, pongo in votazione la mozione con il testo coordinato. Prego, Consiglieri,
votate.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 31, favorevoli 31, dichiaro la mozione approvata.
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