Interventi |
GIOVARA Massimo Ringrazio per l'occasione il Consigliere Carretta e grazie, Presidente, per la parola. Penso che sia estremamente importante questa mozione e io direi la prima parte dell'impegna è quasi pacifica. Non bisogna concedere spazi pubblici a chi fa opera di discriminazione. Io prima di fare questa esperienza, come dire, abbastanza difficile di Consigliere comunale, come sapete, facevo l'attore. Ogni anno ho cercato di realizzare uno spettacolo sulla memoria che non si limitasse a essere una celebrazione di quello che è stato l'antifascismo, perché noi siamo cresciuti pienamente dentro i valori dell'antifascismo. Purtroppo, però, nonostante questo lavoro che è stato fatto a livello di celebrazioni, come dice lo stesso Moni Ovadia, dopo un po' di tempo le celebrazioni rimangono quello che sono. Cosa vuol dire: che uno, ad esempio, se pecca va in chiesa si fa il segno della croce, esce ed è a posto. Io sono andato a visitare Auschwitz ed ero molto critico rispetto a questa esperienza, perché rischia di diventare una cosa che si chiude in sé stessa. Allora, nella seconda parte dell'impegna:"promuovere iniziative culturali affinché sia mantenuta la memoria storica". Vorrei che si ricordasse anche, e ringrazio per l'occasione, che la memoria storica è anche attiva; cioè uno studia la storia la impara e poi cerca di riconoscerla nell'oggi, sennò non serve a niente. E questo vuol dire riconoscere che il fascismo è nato dalle disparità economiche, è nato dalla collaborazione di grandi forze e gruppi di potere, soprattutto in questa città. Io ricordo che la maggiore fabbrica di questa città ha appoggiato il fascismo, ha sostenuto il fascismo, ha scritto il programma del fascismo e questa azienda esiste ancora. Ci sono un sacco di semi di fascismo, tuttora esistenti, che vanno riconosciuti, perché sennò il rischio è che noi attribuiamo ai poveri fascistelli di Casa Pound l'attributo di fascisti, li chiudiamo fuori, loro diventano ancora più fascisti e il reale fascismo ci circonda nella vita di tutti i giorni. C'è un bellissimo libro che è stato scritto credo da un collaboratore della Serrachiani, quindi di area PD, che si intitola, mi pare, se non sbaglio "Nati con la camicia nera". Questo signore che ha scritto questo libro, credo un paio di anni fa, diceva:"Facciamo attenzione perché se non riconosciamo il fascismo che c'è in noi, noi il fascismo non lo sconfiggeremo mai". Grazie Presidente. |