Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Capogruppo Napoli, prego. NAPOLI Osvaldo A posto. Grazie. Grazie Presidente. Ma, mi permetta il collega Lo Russo, mi è parso, il suo intervento, estremamente debole e abbastanza largo. Mi aspettavo qualcosa di molto più incisivo, estremamente forte. Me lo permetta di dirglielo con estrema sincerità, con quel rapporto estremamente politico e d'amicizia. Io credo che il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle una volta per tutte dovrebbero dire la verità, cosa che ad oggi non c'è. Dovrebbero soprattutto mettere fine ad un indecoroso scarica barile sulla genesi, sulle cause del debito che ha portato il Comune sull'orlo del dissesto finanziario. I torinesi hanno diritto di sapere chi, come, dove, quando e perché sono stati fatti questi debiti. Questo debito è figlio, a mio giudizio, della superficialità di chi ha gestito in passato Torino - dopo dò una ciliegina, che nessuno ne ha parlato nei mesi precedenti - e permane a causa dell'incapacità di chi oggi amministra. La condizione umiliante della Città è ben sintetizzata dalla figura di un Sindaco che si presenta alla Regione e a Roma ogni volta con il cappello in mano a questuare finanziamenti mentre continua a vendere i gioielli di famiglia. E' un'elemosina. Si va alla Regione o al Governo a chiedere i soldi dei 61 milioni, e io sono perfettamente d'accordo; si va alla Regione e al Governo per chiedere il ripianamento della GTT di 250 milioni; si va alla Regione e al Governo per chiedere il ripianamento dei 10 milioni per quanto riguarda la progettazione e si va alla Regione o al Nazionale per chiedere i 5 milioni della Westinghouse e cioè, una Città di Torino che va condizionata continuamente a chieder per piacere l'elemosina, per riuscire a mettere i propri conti a posto. E' mai successo, credo, nella storia Sabauda. Ed è brutto. Ed è altrettanto brutto Sindaco, vede, quando io sento gli interventi di Renzi, gli interventi di Grilli, gli interventi di Di Maio, che si immettono per interessi politici nella questione della gestione della Città di Torino mentre invece noi, ripeto noi, dovremmo avere l'orgoglio di respingere questi tipi di atteggiamento, che sono solo atteggiamenti per rivalsa politica e per avere voti, eventualmente elettorali. Ma cosa ci stiamo a fare noi qua? Non è Grilli o Renzi o chi per esso, o Di Maio, che decidono le sorti di Torino. Non ne abbiamo bisogno. Abbiate pazienza, se lo dico con forza. Ebbene, è diretta e totale invece la responsabilità di questa Giunta, per la confusione finanziaria in cui vengono a trovarsi importanti realtà di partecipate o controllate del Comune. A partire dall'ultimo, il caso clamoroso di cui stiamo parlando, del GTT con 200 milioni, con oltre 250 milioni di debiti, che sono l'autentica bomba dentro i conti pubblici. E non dimentico gli altri casi che ho detto prima. Però permettetemi una piccola ciliegina, dicevo prima, lo dico agli amici; ebbene, in data 10 agosto 2017, chi avete nominato voi alla GTT? Rilasciamo un'intervista di una pagina intera ad un quotidiano di Torino. Ebbene, sapete cosa vi diceva? E nessuno ha detto una sola parola su quell'intervista, non l'avete detta né voi che l'avete nominato e né voi, invece, che oggi lo tenete lì. E io non entro in merito se ci vale o via, io non ho chiesto le dimissioni di nessuno. Ebbene, diceva allora, queste parole di Ceresa, estremamente pesanti. Dice: "Vorrei", dice attaccando dopo mesi di silenzio la Giunta Fassino: "Da tempo è sotto pressioni, conti appesi ad un filo, la trattativa con la Regione per veder riconosciuti i vecchi crediti, l'inchiesta della Procura, i battelli affondati". Allora dice, chi intervista dice: "A chi allude?". Dice:"La Giunta aveva un potere enorme, ne avrebbe potuto fare un uso migliore". Attenzione, non lo dico io, eh. Non lo dico io. Chiarisco bene agli amici del Partito Democratico. Lo dice Ceresa nominato da voi. Attenzione. Questo è poco rispetto a quello che ha detto e che nessuno di voi ha detto niente. In quegli anni la situazione di GTT è precipitata! Lo diceva il 10 agosto! E lo ripeto, nessuno di voi diceva niente! L'agenzia ci tagliava i fondi e al tempo stesso ci vietava di ridurre il servizio. Lo diceva lui! E così faceva il Comune non autorizzando revisioni della rete. Andava avanti. Disse:"Ma allora lei si è convertito al rito grillino?". "No- dice- io sono un tecnico, lavoro per la società ma l'azienda opera secondo le direttive - chiedo scusa - l'Azienda opera secondo le direttive del suo azionista, che è il Comune". Sto leggendo parola per parola cosa diceva: "Negli ultimi anni ha ridotto i costi, fatto gare per qualunque acquisto di beni e servizi, ridotto il personale. Purtroppo ha continuato a fatturare, perché obbligata, servizi che non le erano stati pagati". Uhè ragazzi, scusate, non lo dico io eh! Potete andare a prendere esattamente il giornale, esattamente della data in cui vi ho detto. Già allora affermava questo. Cioè è di una gravità enorme, sotto tutti gli aspetti, di cui io non sono abituato, per crescita mia culturale e politica. Andare a fare, denunciare e dire, non è mia abitudine, ma lui diceva questo. "Le abbiamo tentate tutte- finisco l'intervista- abbiamo per anni sollecitato risposte al Comune. Qualche mese fa, poi la nuova Presidente dell'Agenzia per la Mobilità, la professoressa Pronello, si era impegnata ad accertare attraverso revisori esterni, la situazione dei crediti vantati da GTT. Purtroppo la sua proposta è stata bocciata dal CDA dell'Agenzia". Ebbene, io devo anche dire un'altra cosa e, guardate, non sono molto, quello che ho letto è già sufficiente a gran che di tutto. Ma quello che mi ha colpito è anche, e in questi giorni lo dico a voi se mi permettete, l'uso delle intercettazioni. Roba brutta. Non mi piacciono. Sono sincero, mi danno l'impressione che sia un gioco oppure che ci sia un gioco sotto che interessa movimentare tante cose messe insieme per raggiungere un obbiettivo politico o di discredito nei confronti di altri. Non mi piacciono queste intercettazioni che un giornale o l'altro, che fanno il loro dovere, ci mancherebbe, ognuno lo fa, però non mi piacciono come vengono usate. Sono contrarie, anche questo, alla mia cultura e al mio modo di agire. E permettetemi, finisco, perché ci vuole anche questo: i Revisori dei Conti, io sono abituato, ho fatto il Sindaco e ho sempre avuto fiducia nel Revisore dei Conti; i Revisori dei Conti mi insegnavano, mi indirizzavano, mi davano la linea da tenere, poi ero io come Sindaco, su questo non ci sono dubbi. E vedete, il gioco delle tre carte, vado verso la fine, dei Revisori dei Conti e della Giunta Appendino, è uno spettacolo stucchevole e nient'affatto divertente per i contribuenti torinesi. I primi accusano il Comune di non aver passato tutta la documentazione necessaria, intanto però hanno dato giudizio interlocutorio sul piano finanziario, in attesa di conoscere nel dettaglio la situazione dei provvedimenti. I Revisori scrivono di poter dare un giudizio compiuto una volta che si è pronunciata la Corte dei Conti; è il gioco delle tre carte, fatto però sulla pelle dei contribuenti, ai quali viene di fatto negato il diritto di sapere, quanto dovranno sborsare per tenere in piedi quello che in un paese normale sarebbe già crollato da un pezzo. Il parere del Revisore dei Conti, Sindaco, è contraddittorio e assume le sembianze di Ponzio Pilato, infatti da una parte dà parere favorevole alla manovra di Bilancio, ma dall'altra parte lascia aperta la possibilità che tale manovra non sia sufficiente a risanare i conti. Un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Ebbene, ho serie perplessità che voi riusciate, me lo auguro però, me lo auguro. VERSACI Fabrizio (Presidente) La invito a concludere. NAPOLI Osvaldo Ho finito. Bene. Noi di Forza Italia non siamo disfattisti e non privilegiamo, l'ho già detto tante volte, il tanto peggio tanto meglio e ci auguriamo che questa manovra abbia un risultato positivo, perché al contrario, Torino, avrà anni bui e io la invito, Sindaco, cambi linea, abbia il coraggio di rimettere a zero una nuova Giunta e rilanciare l'attività amministrativa politica che questa Città ha il diritto di avere. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Si è iscritto a parlare il Capogruppo Morano. Prego. MORANO Alberto Ho ascoltato attentamente quanto detto dall'Assessore Rolando il 27 settembre e oggi. Oggi cinque minuti e non dire nulla. Un po' deludente, devo dirle Assessore e ho letto poi, con attenzione, il resoconto sugli organi di stampa, perché lei oggi non ha detto nulla di quanto accaduto venerdì nell'incontro tra Regione e Comune, in cui la trattativa avente ad oggetto il risanamento di GTT si sarebbe arenata di fronte alla richiesta avanzata dalla Regione alla Città di Torino, di favorire l'ingresso dei privati. Allora, non l'avete fatto voi, ma ci sono cinquemila persone che attendono delle risposte. Cerchiamo quindi di fare chiarezza su più piani. Innanzi tutto credo che dovreste voi, non lo devo dire io, ma dovreste dirlo voi, che la situazione disastrosa dei conti di GTT, oramai sull'orlo della bancarotta, non è responsabilità del Sindaco Appendino o della Giunta 5 Stelle, la responsabilità vostra è di non saperla affrontare. Ma questa situazione è il risultato di una gestione fallimentare da parte di un CDA che si è dimostrato totalmente incapace di far fronte al sistema trasporti di Torino. Un esempio valga per tutti. Come emerge da documentazione che è stata fornita dalla Dottoressa Villari in risposta a due interpellanze, a due richieste di accesso agli atti, del settembreottobre 2016, il Comune di Torino il 24 maggio e il 15 aprile 2016 e il 2 aprile e il 26 marzo 2015, aveva comunicato a GTT e alla Società Pricewaterhouse che GTT avrebbe dovuto procedere alla radiazione o all'approvazione di un fondo rischicrediti, per un importo superiore ai diciotto milioni, in quanto detti crediti erano stati radiati dalla contabilità del Comune di Torino. Questo non è avvenuto. L'Assessore Tedesco ha approvato il Bilancio 2014, il Sindaco Appendino come delega sulle partecipate ha approvato il Bilancio 2015. Come è possibile, che la Città da un lato dica a GTT e alla Società di Revisione Pricewaterhouse "iscrivi il fondo rischio sui crediti" e dall'altro lato ha appurato che ciò non è stato fatto approva il bilancio? Io me lo chiedo, ma se lo chiederà anche qualcun altro. Forse, Sindaco Appendino, lei era stata appena nominata, e si potrebbe anche scusarla, perché non aveva conoscenza, magari, di queste lettere inviate dalla Città prima che lei entrasse in carica, ma non credo che si possa scusare l'Assessore Tedesco, che faceva parte di una Giunta che le aveva inviate. E ancora più grave è la situazione dei crediti verso l'Agenzia Regionale per la Mobilità. Qui, come risulta da documenti, siamo in presenza di fatture duplicate, di fatture emesse per prestazioni pagate nell'esercizio precedente, il tutto per un importo di oltre 45 milioni di euro. Qui non siamo su crediti contestati, siamo su crediti inesistenti che sono nel Bilancio della Società. Come già ricordato, e faccio quindi una premessa adesso di ordine tecnico, la Città, perché non sono d'accordo con lei Assessore Rolando, la Città di Torino detiene, per il tramite di FCT, l'intero capitale sociale di GTT, ma l'articolo 22 dello Statuto di FCT, dice espressamente che "nel caso di partecipazioni in società che gestiscono servizi pubblici locali, l'organo amministrativo di FCT esegue gli indirizzi e le decisioni assunte dalla Città di Torino". L'articolo 2497 del codice prevede che: "Le società e gli enti che esercitando attività di direzione e coordinamento di società agiscono nell'interesse imprenditoriale proprio o altrui, in violazione dei principi di corretta gestione societaria, sono direttamente responsabili nei confronti dei creditori sociali per la lesione cagionata all'integrità del patrimonio". Poi, l'articolo 2497 del Codice Civile dice che: "Salvo prova contraria, l'attività di direzione e coordinamento si presume sia esercitata dalle società o enti tenuta nel consolidamento". Che GTT venga consolidata nei conti del Comune di Torino quando verrà finalmente approvato il Bilancio consolidato, è un fatto, ma se abbiamo ancora dei dubbi sul fatto dell'attività di direzione e coordinamento, secondo indice, è che la Città nomina la maggioranza dei Consiglieri di Amministrazione, quindi non vi è alcun dubbio che questa attività sia svolta dalla Città di Torino. Ma se questa è la realtà, ne consegue necessariamente, signor Sindaco e signor Assessore, che voi non potete non sapere che cosa sta succedendo. Ogni decisione di GTT, sia essa dell'assemblea o degli Amministratori, deve essere concordata con la Città. Ciò vale per il possibile salvataggio della Società, per la redazione del Bilancio, per l'approvazione dello stesso e per la firma della convenzione con GTT di cui infra. Detto ciò, occorre rilevare ancora, che il bilancio relativo all'esercizio chiusosi al 21 dicembre 2016 non è stato approvato dall'assemblea e quindi dalla Città, mentre, quello relativo al 2015 è oggetto di indagine da parte della Procura, relativamente ad un presunto falso per errata contabilizzazione degli interessi. Ma sorprendentemente la Città di Torino, con delibera del Consiglio Comunale del 13 settembre 2017, con il solo voto favorevole dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle, ha approvato una convenzione per la Città di Torino e la Società GTT, per la regolazione degli interessi moratori. Il raffronto tra quanto previsto, da un lato, dalla delibera del Consiglio Comunale e dalla succitata convenzione, fortunatamente ad oggi non firmata e quanto risulta dalle scritture contabili di GTT che sono riportate nella relazione preparata da Pit Merrik, è imbarazzante e ci lascia senza parole. Non amo le scenografie, però potrei farlo vedere pure ai giornalisti, questo è il dato che si può raffrontare e che cosa emerge da questo dato? Mi limito ad una voce: il Comune di Torino, secondo la ricostruzione che emerge dai dati di GTT, avrebbe un debito per interessi di 12 milioni e 600 mila verso GTT; secondo, invece, il dato riportato dalla delibera approvata dalla Città di Torino, questo debito sarebbe di soli 6 milioni. Lo sbilanciamento di questi crediti, certificato dalla richiamata delibera votata dal Consiglio Comunale, sarebbe, ove fosse accettato questo finanziamento dalla società firmando la convenzione, la prova provata che il Bilancio di GTT non fornisce una corretta rappresentazione dei crediti e dei debiti per interessi nei confronti della Città. Ma ciò che è imbarazzante, è che la falsità del Bilancio GTT, approvato dal Sindaco Appendino, è attestato dal Consiglio Comunale, con un atto ufficiale proposto dal Sindaco e dalla Giunta. Sarà sufficiente produrre questo documento alla Procura della Repubblica per dare corso e completamento alle indagini in corso. Ed io mi chiedo, quindi e chiedo al Sindaco e all'Assessore, come potete pensare di far fermare questa convenzione a GTT nei termini proposti dalla delibera succitata a firmare il Bilancio 2016 della Società attestando, per fatti concludenti e incontestabili, che il Bilancio 215, approvato dalla Giunta Appendino, era falso. E lo stesso ragionamento vale per la presunta transazione proposta dalla Regione relativamente ai crediti verso l'Agenzia Regionale per la Mobilità. Ove detta transazione venisse firmata, certificherebbe, di nuovo, il falso nel Bilancio di GTT, potendolo, invece, sanare oggi radiando questo credito. Ma vi rendete conto che alla luce dei principi sopra richiamati esponete la Città, soggetto che esercita l'attività di direzione e coordinamento su GTT, al rischio di risarcire i territori? Queste considerazioni, secondo me, fanno emergere forti dubbi che io ho sulla vostra capacità di affrontare la situazione. Perché vede, signor Sindaco, credo che sia giunto il momento in cui lei apra gli occhi e esca dall'angolo in cui per incapacità, arroganza, presunzione, è andata a mettere. Le condizioni che le sta ponendo il Partito Democratico per addivenire al salvataggio, io posso anche comprendere che per lei siano accettabili, ma non fare nulla non è accettabile per i dipendenti di GTT. Io modestamente le suggerisco alcune mosse per uscire dall'angolo. Innanzitutto sostituisca uno o due dei suoi Assessori soprammobile, con persone che siano determinati e capaci ad affrontare il risanamento delle partecipate. Denunci anche lei alla Procura i falsi nei Bilanci di GTT. Arriva tardi, io l'ho fatto un anno fa, ma almeno dimostra di non voler coprire le responsabilità di chi c'era prima. Faccia promuovere dall'assemblea di GTT, in cui vota la Città per il tramite di FCT holding, un'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e Sindaci che hanno redatto bilanci falsi, ingannando la Città e i territori. Revochi gli attuali amministratori, non per la vicenda della multa, che è una vicenda tutto sommato uso del malcostume che vige in questo paese, bensì per l'assoluta incapacità. Non lasci ad altri la possibilità di dirle che bisogna avere le dimissioni di Ceresa per 25 euro, quando lo stesso ha ben e più gravi responsabilità. Eviti poi, e glie lo suggerisco, di sedersi al fianco dell'Amministratore Delegato della società che ha causato questo disastro e soprattutto eviti di affidare a questa persona la relazione di un piano di risanamento che non è credibile fatto da chi ha causato il disastro. Richieda all'Agenzia Regionale il pagamento di tutto quanto dovuto, finito e, se questo basta, proceda con il piano di risanamento. Se questi importi non dovessero bastare, può procedere alla richiesta allo Stato. E' stato fatto verso il Comune di Napoli, che sia intervenuto lo Stato in salvataggio. Perché sa, signor Sindaco, se non si addiviene al salvataggio, se la Società va in amministrazione straordinaria, legge Marzano, l'impatto sui conti del Comune di Torino sarebbe disastroso. VERSACI Fabio(Presidente) E' iscritto a parlare il Consigliere Malanca. Prego. MALANCA Roberto Grazie Presidente. Grazie della parola. Io devo rivolgermi alla Presidenza, ma devo dire che poche volte, come questa volta qui, faccio difficoltà a rivolgermi alla Presidenza senza avere, invece, come interlocutori i presentatori di questa interpellanza. Va meglio? Perché, vede, tra i presentatori di questa interpellanza si è parlato, qualcuno si è scusato per le poche imprecisioni che sono riportate in questa interpellanza. In realtà credo che queste imprecisioni siano dovute alla fretta, perché si parla di GTT, come una Azienda che ha ben quattro società controllate, una decina di società partecipate, dimenticando che di quelle quattro società controllate ne esiste, di fatto, solo più una perché le altre tre sono state poste in liquidazione e quella decina sono nove di cui un'altra è stata posta in liquidazione, dove ci sono partecipazioni che valgono 45 centesimi. Questa è un Azienda che era il fiore all'occhiello di questa città, fino a 10 anni fa. Sempre nell'interpellanza si sostiene che questa Amministrazione avrebbe deciso di rinviare l'approvazione di un bilancio che sarebbe stato presentato quando l'Assessore ci ha detto che, di fatto, questo bilancio non è stato nemmeno approvato dal Consiglio di Amministrazione, non vedo come questo possa essere presentato alla città. Ed è piena di termini, come si apprende dai giornali eccetera. Mi sembra alquanto, devo dire, una interpellanza forse che nelle parole del Consigliere che l'ha presentata per primo, forse c'è più una volontà di avere non tanto delle risposte precise alle domande ma di asserire una posizione politica nei confronti della situazione in cui versa questa città, pardon, questa Azienda. Non a caso c'è un invito a superare il momento in cui si definiscono quali sono le responsabilità della situazione attuale e una richiesta di che cosa si vuole fare visto che questa Azienda, in questo momento, è in così gravi difficoltà. Le quattro domande, che sono apparentemente semplici, devo dire sono abbastanza, come dire, ingenue alcune. Nella prima si chiede entro quali termini si intenda presentare un piano industriale credibile, dove la forza della domanda, non è entro quali termini si ritenga presentare, ma è nella parola credibile, perché un piano industriale non credibile forse è già stato presentato in passato. E comunque, poche righe prima, nella stessa interpellanza, l'interpellante dice che, comunque, nella metà di novembre verrà presentato un piano asseverato. Ora questo piano asseverato non si può immaginare che non sia credibile. Di qui una lettura che forse rende la domanda un tantino retorica, assolutamente pleonastica, insomma, superflua per certi versi. Se si sa che a metà novembre arriverà un piano asseverato, non ci si chieda entro quanto tempo si intende presentare il piano industriale, è evidente che fino a metà novembre non si potrà vedere, ne tanto meno potrà essere approvato dal CDA un piano che a oggi, di fatto, non esiste. Si fa anche riferimento a una bozza di piano che l'Azienda avrebbe presentato a luglio e qui forse si fa riferimento forse a una fotocopia che ho visto anche io pubblicata da un giornale, ma che tale è, una fotocopia presentata da un giornale e che viene assurta a dignità di piano industriale dai richiedenti. La seconda domanda anche qui ha un avverbio che la qualifica, cioè chiede se l'Amministrazione è seriamente intenzionata a fare in modo che GTT sottoscriva in tempi rapidi un accordo transattivo con l'Agenzia. Pensano forse gli interpellanti che questa Amministrazione stia giocando, visto che chiede, con forza, la parola seriamente. Sono forse a conoscenza che c'è qualcuno in questa lunga, ormai lunghissima trattativa che sta forse giocando? Io credo che tutti gli attori qui siano seriamente intenzionati a far si che questa questione si risolva. Mi chiedo se questo vale per tutti, in termini di intenzioni. E la terza domanda è quella a cui ha risposto egregiamente il nostro Assessore Orlando, che chiede in quali termini si stia operando per un intervento del Governo, quindi non ci sono aggettivi, c'è semplicemente la volontà di sapere in quali tempi e anche qui mi chiedo, visto che non ci sono aggettivi che qualificano questa domanda, se i proponenti si auspichino tale intervento oppure no, fino in fondo. Perché deve essere chiaro a tutti, sia dentro che fuori da questa stanza, che lo scopo finale di qualsiasi azione di questa Amministrazione in questa partita non è quello di affermare un potere politico sulla città e sull'Azienda, cosa già fatta nel passato, ma quello di fare il bene di questa Azienda, per i suoi lavoratori per le loro famiglie e per i cittadini che ne usufruiscono dei servizi in questa città, e se per fare questo, come diceva il collega Napoli, bisogna andare a questuare, bisogna andare a chiedere l'elemosina in piazza Castello, a Roma, bene, noi ne siamo assolutamente disposti a farlo, perché noi chiederemo l'elemosina di denaro che tagli da una parte e la mala gestione della politica dall'altra hanno fatto mancare a questa Azienda negli anni. Ma il vero punto qualificante di questa interpellanza ritengo che sia nell'ultima domanda, che arriva però a confondere, per certi versi, quello che è la creazione di un consorzio, fa riferimento al Consorzio fatto con Arriva per la partecipazione al Bando di Gara sul Nodo Ferroviario Torinese ed è un Consorzio in cui GTT, dagli accordi che sono intervenuti, ha la guida, contrapposto ad un altro tipo di accordo dove invece GTT sarebbe rimasta subalterna all'interno dell'accordo. Ecco dicevo arriva a confondere questo tipo di accorso che cerca di rilanciare e di dare a questa Azienda delle opportunità veramente importanti nell'ambito del trasporto torinese, con la presunta opportunità di una ricapitalizzazione; anche qui viene dato credito a tesi giornalistiche che sono, di fatto, senza alcun fondamento. E poi comunque se ne parla, la ricapitalizzazione, come sei un piano industriale invece fosse limitato soltanto a tamponare l'energia di cassa, ignorando il fatto che un piano industriale serve, in questo caso specifico, a rilanciare l'Azienda in un orizzonte di medio periodo però, non semplicemente per la necessità di cassa, di pochi mesi. Ora quello che mi chiedo, è ma lo scopo di questa interpellanza, alla fine, è quella di soddisfare delle curiosità originate magari dagli articoli di giornale, per poi avere qualcosa da riferire nelle interviste, oppure, come dovrebbe essere per capire come sia possibile orientare la propria linea politica, le proprie azioni al fine di aiutare, con il dovuto riconoscimento, per carità, quest'opera di salvataggio e di rilancio dell'Azienda di Trasporto Pubblico, cittadina e metropolitana. Devo dire che, forse ho sentito male quando ho sentito dire le frasi che mi sono state riportate, che seguivano la logica del tanto peggio tanto meglio, spero vivamente di si, di aver sentito male, perché questa Azienda non se lo merita, questa città non se lo merita, che venga portata alle conclusioni e alle conseguenze quel cilicio che le politiche di queste Amministrazioni le hanno gettato addosso negli ultimi anni e soprattutto non se lo meritano i dipendenti, le loro famiglie e i cittadini. Abbiamo letto sui giornali che c'è comunque il giochino a scaricare il barile, cosa di cui veniamo noi accusati, sulle precedenti amministrazioni, ma nel caso di GTT non è solo la questione di 2-3-4 amministrazioni fa, come si potrebbe fare intendere leggendo alcuni articoli di giornale, ma è proseguito, questo tipo di gestione, anche nella scorsa Consiliatura. Una gestione caratterizzata da servizi richiesti all'Azienda, ma non coperta dalle cifre, pur previste dal contratto ma ferocemente tagliate e poi c'è la gestione, si viene accusati di essere incapaci di gestire questa Azienda nell'ultimo anno. Per qualcuno è normale, forse, ristrutturare la rete per gerarchie, ma non lo ha fatto quando poteva. Qualcuno ha minimizzato quello che è l'allineamento delle risorse disponibili, l'efficientamento, che però non lo ha fatto, quando toccava a lui. Il fatto che dal 2016 GTT non stia più accumulando ulteriori debiti, questo non è ascrivibile alle gestioni precedenti, come non lo sono l'attrezzatura sulla domanda, la necessità di trasporto, la necessità di rivedere i contratti di servizio, oggi altamente inefficienti, per quello che riguarda un'Azienda moderna. La ricerca costante, continua, di fondi per investimenti nel materiale rotabile, la fine dello spezzatino aziendale, la volontà di salvare e aiutare questa Azienda, sono tutte cose ascrivibili alla nostra Amministrazione, che ha trovato le casse vuote. Ecco, che questo comportamento, tenuto in passato verso questa Azienda, sia stato, in realtà, usato verso tutte le partecipate, beh questo ci preoccupa, ci preoccupa veramente tanto. E a chi oggi ci interpella, interpella questa Amministrazione usando le parole: seriamente, credibile, in tempi rapidi, a noi viene tanta, tanta voglia veramente di chiedere a questi ex amministratori, in fondo in fondo, se riescono veramente a provare un pochino di vergogna, vergogna, vergogna. VERSACI Fabio (Presidente) È iscritto a parlare il Consigliere Lubatti LUBATTI Claudio Va bene, ho scelto di ascoltare il Consigliere Malanca, prima di intervenire, e penso di aver fatto una scelta corretta, perché nell'intervento del Consigliere Malanca, ci sono alcune valutazioni, penso di natura politica, che si basano su alcune informazioni che purtroppo il Consigliere Malanca non ha, oppure, semplicemente fa finta di dimenticare. Mi rivolgo anche io alla Presidenza, come ha fatto il Consigliere Malanca, però lasciatemi sottolineare un aspetto: c'è una decisione di fondo secondo me, noi come Ente, come azionista, Assessore mi è piaciuto tantissimo quel passaggio in cui ha sottolineato come, in realtà, non siamo azionista tecnico di GTT. Noi dobbiamo decidere se consegniamo alla politica il primato di alcune decisioni fondamentali per la gestione di un'Azienda Pubblica, che eroga un servizio pubblico, importante nella nostra città, o se decidiamo - e può anche essere una decisione vostra, della quale noi prendiamo atto, ovviamente, essendo in minoranza - che i tecnici, le Aziende, il Consiglio di Amministrazione, prendono anche le decisioni politiche, il che è una valutazione. Io, mi iscrivo nell'elenco delle persone che credono che ad un certo punto, alcune scelte di natura strategica devono essere consegnate o meglio, lasciate, alla politica. Lo dico perché ascoltando le parole dell'Assessore, che ci ha disegnato un cronoprogramma abbastanza chiaro delle cose che succederanno - gli va dato atto che ci ha dato informazioni puntuali rispetto all'interpellanza, se io fossi un firmatario dell'interpellanza mi dichiarerei soddisfatto dell'interpellanza, nei termini delle informazioni che ci ha dato - manca un piccolo particolare: manca il momento nel quale la Città, cioè l'Amministrazione fa, secondo me, l'Amministrazione, cioè il momento nel quale la politica, fa la politica, si confronta con i soggetti terzi, esterni a questa città, e prende alcune decisioni strategiche che poi, è evidente, hanno una loro declinazione negli atti, che la società deve in qualche maniera approvare. Allora, questo è il buco clamoroso che c'è nel cronoprogramma che l'Assessore Rolando ci ha qui raccontato, dove la Città, l'Amministrazione, l' azionista di FCT, che è azionista di GTT, sceglie se noi andiamo verso una Azienda che è totalmente pubblica, o se è una Azienda che sceglie, un partner industriale che la supporta nel momento in cui si va ad affrontare una scelta, una partita strategica, come quella del mercato, nel quale si muove l'Azienda di trasporto pubblico. Questo buco c'è nelle parole dell'Assessore Rolando, che dal punto di vista tecnico, sono precise, ma da un punto di vista politico sono, in maniera clamorosa, mancanti di una scelta strategica complessiva e ha fatto bene il Consigliere Malanca - lo ha ricordato - si è deciso di andare a fare l'elemosina. Guardate io non la chiamo così, non so se qualcuno l'ha chiamata così prima del Consigliere Malanca e ha sbagliato forse il Consigliere Malanca a riprenderlo. Non è un tema, quello se andiamo o no a trovare l'elemosina. Il tema è se la Città svolge il proprio ruolo che la Regione e il Ministero chiedono di svolgere: costruire il risanamento dell'Azienda. C'è il Ministero che ci da alcune informazioni e ci mette a disposizione alcuni fondi, lo ha detto bene anche l'Assessore. La Regione intende fare un pezzo di questa partita, bene, pone alcune condizioni, che mi sembra sono state richiamate, la separazione del piano eccetera, bene. La Città, perché la matematica non è un opinione, il delta che c'è tra la cifra necessaria per il risanamento e quanto messo a disposizione dal combinato disposto tra Regione e Stato, è evidente che diventa un problema - lasciatemi dire, nostro - della Città. Come intende la Città risolvere questo problema? Come va nella direzione di costruire un puzzle in cui la Regione fa la Regione, lo Stato fa lo Stato e la Città fa la Città? Perché se la Città si limita ad andare al Ministero, e ad andare in Piazza Castello, non basta, e dico di più , sprechiamo anche le risorse che ci vengono messe a disposizione. A quel punto ha ragione l'Onorevole Esposito a dire: fermiamoci prima, perché se prendiamo quella strada lì, è una strada sbagliata perché le risorse messe a disposizione non saranno sufficienti. Guardate, il tema è quindi se noi riconsegniamo a questa Aula e a questa istituzione, la possibilità di dare delle indicazioni strategiche, che ovviamente vanno concordate. Abbiamo, prima, ascoltato qualche lavoratore nel loggione che era risentito nei confronti dell'Amministrazione; ma quando questa Amministrazione, ha dato la possibilità a quei lavoratori, di un confronto formale, ufficiale? Siamo stati obbligati a convocare una Commissione e un Controllo di Gestione, nella quale i Presidenti delle Commissioni - che sono competenti per materia - hanno deciso di non sottoscrivere la convocazione, per dare la possibilità a quei lavoratori di venire in Amministrazione e lasciare un verbale che poi abbiamo divulgato, perché era l'unica cosa che potevano fare per dire la loro. Perché fare politica vuol dire anche questo, cioè, prendere delle decisioni e magari prima di prenderle ascoltare i soggetti che sono i veri player di quella operazione, perché altrimenti, o non si decide nulla, e la sensazione, devo essere sincero è che si vada in questa direzione, cioè che per paura di prendere una decisione, magari per veti incrociati interni, tra chi vuole vendere a Ferrovie Nord Milano, chi vuole vendere a Trenitalia, chi vuole l'accordo con Arriva, alla fine va finire che noi non facciamo nulla di tutto questo, o meglio non diamo mandato a GTT di fare nulla di tutto questo, e le operazioni della Regione e dello Stato saranno semplicemente sprecate. Io non lo so se questa Amministrazione è l' Amministrazione che ha alienato le risorse, Consigliere Malanca. Io so, sicuramente, che in questo anno GTT ha prodotto meno; ma lei dovrebbe sapere che l'Azienda di trasporto pubblico, negli ultimi cinque anni, ha trasportato qualcosa come 224 milioni di persone a fronte dei 209 che trasportava cinque anni prima e ha speso 43 milioni a fronte dei 55. Questa operazione è un operazione di riduzione di servizio che non è avvenuta all'oscuro, come è avvenuta in questo mandato, eh! Nella scorsa Consiliatura che lei cita, faccia attenzione a citare la scorsa Consiliatura, sapendo che cosa è successo nella scorsa Consiliatura, perché l'importante è conoscere gli elementi. Quelle operazioni che cubano qualcosa come 11 milioni di chilometri in meno prodotti nella città sono state condivise, una per una, guardando in faccia la città incontrando i cittadini, non (inc) le linee; guardate che l'operazione di riorganizzazione del trasporto, e quindi le diminuzioni delle risorse, l'obiettivo, segnalo non è 55. Se si vuole arrivare all'allineamento delle risorse di cui lei parla, l'obiettivo non è fermarsi ma ottenere dalla colorazione delle linee che ha annunciato l'Assessore insieme al Sindaco, qualche giorno fa, qualche delta meno, e non parlo di poche risorse, messe dentro un sistema di riorganizzazione aziendale che porti avanti la riorganizzazione del personale che c'è stato, ecco perché è importante parlare con i lavoratori. Perché il settore del personale da 239 milioni di costi del 2012 è andato a 217 milioni. Non è stata una operazione che è stata fatta grazie soltanto ad operazioni della Città. Questa è stata una operazione pagata nelle tasche dei lavoratori, con l'efficientamento; dica quello che vuole, Consigliere Malanca, ma questi sono numeri. Questi sono numeri ottenuti grazie a trattative sindacali estenuanti, dove l'Azienda ha trovato una quadra - e per fortuna che abbiamo qualche dirigente illuminato ancora in Azienda, che non è andato ancora via - e ha lavorato, insieme ai sindacati, per ridurre i costi del personale, che dopo l'esercizio, come noto, sono uno dei costi più importanti dell'Azienda. C'è un tema strategico sulla manutenzione. Questa Amministrazione, che indirizzo dà? Perché sui volantini (e se volete io ce li ho in borsa) l'indirizzo era quello di mantenere all'interno tutta la manutenzione, perché c'erano i voti delle officine e dei lavoratori GTT da prendere. Segnalo che si sta andando in un' altra direzione e questa direzione, signori, è scritta nel Piano industriale. Nel Piano industriale, Consigliere Malanca. Lei leggerà il Piano industriale come documento approvato dal Consiglio di Amministrazione, lei come me non tocca più la palla, non tocca più la palla! La politica deve decidere per tempo, Consigliere Malanca, non può decidere quando l'atto è approvato dal Consiglio di Amministrazione, perché quella sarà un decisione, un simpatico commento, che faremo insieme se quella scelta è o no strategica. Perché lei mi vuole dire che il Consiglio di Amministrazione - come ha detto l'Assessore Rolando - approva il piano industriale, approva il Bilancio e poi io e lei ci troviamo in Commissione e cambiamo quel documento? Guardi che sopravaluta la nostra capacità di modifica degli atti. Io lo dico innanzitutto non sopravalutando la mia, e non voglio sopravvalutare la sua. Magari lei da Consigliere di Maggioranza ha la forza di chiamare l'Assessore Rolando in Commissione, di prenderlo da parte, di dirgli che quella manutenzione invece che completamente esternalizzata, come c'è scritto, deve essere internalizzata e qualcuno riconvoca il Consiglio di Amministrazione, si cambia il piano industriale, si fa di nuovo la separazione del documento e, a quel punto, il Consigliere Malanca avrà raggiunto il suo obiettivo. Io questo film non lo credo, mi scusi Presidente, so che devo andare verso la conclusione . Devo essere sincero, mi spiace sottovalutare la capacità di modifica di fuoco del Consigliere Malanca e degli altri Consiglieri. L'altro giorno parlavamo con il Consigliere Fornari sulle scale, sullo stesso tema, cioè quando il Consiglio Comunale riuscirà a fare una valutazione di merito delle scelte strategiche aziendali? Questo è l'obiettivo vero, poi è evidente che entriamo nel merito delle singole questioni, ma il tema è che oggi, ancora una volta, non c'è stata data una indicazione su quella che è la strategia complessiva. Ci è stato raccontato quello che si farà; ci è stato raccontato come si farà, ma non ci è stato raccontato nulla sul merito. Perché le persone che incontrano l'Amministrazione, lasciano Palazzo Civico senza sapere - lo dico con cognizione di causa - perché ho parlato con qualche azienda che ha incontrato l'allora Capo di Gabinetto, Giordana e l'Assessore al Bilancio e sono uscite senza avere un'indicazione su quella che è la prospettiva su questa Azienda. Allora, visto che già sul Consorzio si è trovato un artifizio tecnico-amministrativo per spiegare che nulla era dovuto da parte della Sindaca, io credo che almeno sul piano industriale, almeno nella fase di bilancio, la Città debba tornare a fare la Città. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Ha chiesto la parola il Capogruppo Giacosa. GIACOSA Chiara Grazie Presidente. Oggi sono state spese moltissime parole, già nei giorni scorsi, forse ancora di più tramite la stampa. Io vorrei cercare di fare riflettere chi oggi ci accusa di essere degli incompetenti, di non avere una visione futura di Torino. Vorrei far riflettere, anche se nutro qualche dubbio sull'efficienza del mio messaggio, purtroppo, chi Torino l'ha governata, nel bene e nel male, per troppi anni. Ce la ricordiamo tutti la favoletta della cicala e della formica? Una allegra cicala cantava su un ramo di un albero, mentre una lunga fila di formiche faticava nel trasportare chicchi di grano. La cicala si rivolge alle formiche e chiede perché loro dovessero lavorare così tanto quando avrebbero potuto solo cantare. Ma le formiche, instancabili, continuavano il loro lavoro, per preparare le provviste dell'inverno. L'estate è lunga, c'è tempo per fare provviste prima che arriva l'inverno. Per tutta l'estate la cicala continua a cantare e le formiche continuano a lavorare, contiamo le estati del 2006, del 2007, del 2008 e seguenti. I giorni passano veloci, così come le settimane e i mesi e gli anni, arriva l'autunno, facciamo l'autunno del 2015. Nella metafora, se non fosse chiaro, la cicala sono le Amministrazioni di centrosinistra degli ultimi 20 anni; le formiche sono gli 800.000 torinesi, di cui 5000 dipendenti della partecipata GTT, con il piccolo dettaglio che la cicala stava banchettando con il loro grano, inscenando fasti e luculliani banchetti, inscenando. Tornando molto velocemente alla favola, una sera la cicala vide una luce lontana, e si avvicinò chiedendo di potere entrare, giugno 2016; le formiche non la fecero entrare, quelle formiche che avevano lavorato così duramente per il bene di tutti, ed erano state prese in giro dalla cicala canterina. "Hai cantato?" Replicarono le formiche. "E ora balla" . La favola ci insegna che in qualsiasi faccenda chi vuole evitare dolori e rischi, o almeno limitarli, non deve essere negligente, ma soprattutto deve dire la verità. Ora nel 2017, a ballare fuori metafora e con un senso completamente diverso, tutt'altro che gioioso, non siamo solo noi Consiglieri del Movimento 5 Stelle, ma siamo tutti noi cittadini di Torino, compresi i cittadini che erano qua sotto a manifestare. È questo, Presidente, che i nostri colleghi delle minoranze non capiscono, o meglio, stando agli elementi riportati dalla stampa questa mattina, fingono di non sapere. E noi Movimento 5 Stelle, lo abbiamo già detto molte volte. La responsabilità di sopperire alla mancanza di scorte durante l'estate (passatemi l'ennesima metafora) ce la prendiamo, eccome che ce la prendiamo; prendiamo gli insulti, le urla, e anche la responsabilità di cercare di mettere a posto le cose. Permettetemi ancora di dire che la negligenza delle numerose cicale che sono state a capo dell'Amministrazione della città si riversa, oggi, tutto in una volta, sui cittadini ignari del fatto che i canti del passato servivano solo a stordirli, negando loro la realtà dei fatti. Ma i cittadini iniziano a capire, è già da un po' che stanno aprendo gli occhi. I giornali di questa mattina, faranno aprire ulteriormente gli occhi a chi è ancora confuso dai canti delle cicale del passato. Più volte, in questa Aula abbiamo sentito: "abbiamo lasciato la città in ordine"; "i debiti sono stati fatti per permettere a Torino di rivivere con le grandi opere", pensiamo alle Olimpiadi. I problemi dei conti di Torino sono nati con le Olimpiadi e poi si è cercato di nascondere le cose. Non sono parole mie ne di qualche appartenente al Movimento che così, orgogliosamente, rappresento, oggi ancora di più. Sono parole attribuite dalla stampa a un esponente di spicco del PD Torinese. Torino non si meritava questo, Torino non si merita questo. I cittadini torinesi non si sono mai meritati canti fasulli e fuorvianti ma li hanno subiti per molti, troppi anni. Torino si merita lealtà, verità e presa di responsabilità, una volta per tutte, da chi amministra la città. Anche per questo, sarebbe auspicabile che chi disse, o meglio scrisse, cito:"cara Appendino, chi c'era prima di lei ha trasformato Torino, ha fatto la Metropolitana, le Olimpiadi, ha riqualificato il centro ed ha reso Torino una meta turistica e un polo culturale internazionale. Ha dimostrato capacità di governo, con i fatti, per ben 23 anni, realizzando le cose, governando i conti, e non con le parole vacue che lei continua ad usare". Ribadisco Presidente, sarebbe auspicabile che l'autore facesse un deciso passo indietro e si dimettesse seduta stante, forse anche solo per rispetto della cittadinanza torinese, che per 23 anni è stata tragicamente allietata dai canti delle cicale. O, se la vuole vedere in maniera più egoistica, come un ultimo tentativo, di salvare la dignità. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Consigliera Giacosa. Ha chiesto la parola Piero Fassino. FASSINO Piero Io ho sentito molti interventi come quest'ultimo. Tutti interventi che non fanno i conti con una cosa molto semplice e che riguarda tutte le Amministrazioni di qualunque colore politico, tutte le Aziende di Trasporto Pubblico Locale, in ogni città italiana. Il dato da cui partite - mi faccia parlare Malanca, ho sentito, l'ho ascoltata non l'ho interrotta, ha detto tante cose imprecise - ed in particolare non ci si è misurati con questo dato: dal 2010 al 2016...2015 c'è stata una costante e continua, drastica, riduzione del Fondo nazionale del Trasporto Pubblico Locale. Allora, questa è la ragione strutturale delle difficoltà, perché nessuna Azienda di Trasporto Pubblico Locale sta in equilibrio soltanto sulla base dell'esercizio. Con abbonamenti e biglietti, con abbonamenti, biglietti ed attività di esercizio si copre a malapena un terzo del costo di un'Azienda. Ma questo non a Torino, in qualsiasi Azienda di Trasporto Pubblico in Italia; tanto è vero che è stato istituito il Fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, e ovunque, il Trasporto Pubblico Locale è assistito. E quando lei dice:"Anni fa questa situazione non c'era", se lei ha la pazienza di andarsi a rileggere i bilanci del 95- 96-98-2000 scoprirà che c'era un contributo, che poi non è stato più possibile, perché è cambiata la legislazione, a carico del bilancio del Comune per ripianare il disavanzo dell'Azienda Pubblica dei Trasporti. Quindi, partiamo da questo dato, che non è ascrivibile alla responsabilità politica di questo o di quello, c'è un dato strutturale. Il Trasporto Pubblico Locale non si paga con l'esercizio, ha bisogno di essere assistito. Se poi un Trasporto Pubblico assistito vede anche una riduzione costante delle risorse con cui deve essere assistito allora entra in sofferenza. Ed è esattamente quello che è accaduto dal 2010 in poi, non solo a Torino, in tutte le città italiane, in tutte le Aziende di Trasporto Pubblico Locale, molte delle quali, difatti hanno deciso, sulla base delle decisioni dei loro azionisti, di aprirsi al mercato e di andare verso la acquisizione di soci privati che fossero in grado di conferire quelle risorse che il socio pubblico non era più in grado di conferire. Firenze per fare un esempio, Perugia per farne un altro, no Genova dove non è andato in porto mentre a Firenze e a Perugia funziona. Poi c'è anche, come dire, la specificità della situazioni aziendali, naturalmente. Milano, dove le Ferrovie Nord hanno la partecipazione delle Ferrovie dello Stato e avanti di questo passo. Allora partiamo da questo dato, perché se non facciamo i conti con questo dato illudiamo la gente che, con qualche misura, pensa che si possa riportare in equilibrio l'esercizio del Trasporto Pubblico Locale quando non è così. E questa è la prima questione, strutturale. Per la prima volta nel 2016, il Fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, non è stato ridotto, si è mantenuto sullo stanziamento dell'anno precedente, ma dal 2010 al 2015 è stato costantemente ridotto, e vada a leggersi le tabelle della riduzione. La quota di riduzione in Piemonte - a cui si aggiunta, quando era alla guida della Regione Piemonte, l'Amministrazione Cota - un taglio aggiuntivo fatto dalla Regione, oltre al taglio del Fondo nazionale al Trasporto Pubblico Locale, e questo ha determinato una sofferenza che evidentemente le Aziende anno subito. La seconda questione, dice: "non si è fatto nulla", perché la cosa più semplice da dire come ha anche detto la Consigliera Giacosa: "siete arrivati voi e avete scoperto che prima di voi nessuno ha fatto nulla", no! Anche questa, se mi permettete è una presunzione infinita. Voi pensate che la gente che prende in mano un'Amministrazione sia così sciocca e irresponsabile da non fare nulla. C'è una regola, guardate, di convivenza civile, che è quella di riconoscere agli altri lo stesso rispetto che si rivendica per sé. E' una regola fondamentale di convivenza civile. Però, così come voi rivendicate di essere degli Amministratori che hanno a cuore la città e sono responsabili, per quale ragione non dovete riconoscere la stessa sensibilità a chi ha amministrato prima di voi? Chiedo soltanto di applicare lo stesso standard, che è una regola di civiltà. Dopodiché non è vero che - questa è la seconda affermazione incauta che viene fatta, che non corrisponde alla realtà - in questi anni non si sia fatto nulla. Chiamiamo in Commissione, sono pronto a chiamarlo, l'Amministratore delegato attuale, il dottor Ceresa, venga e gli chiediamo tutti i provvedimenti, alcuni li ha richiamati il Consigliere Lubatti, che sono stati assunti: di riorganizzazione della rete; di riorganizzazione del personale e di abbattimento del costo; di ridefinizione del sistema tariffario. Io ricordo infuocate riunioni del Consiglio Comunale in cui quando noi abbiamo modificato il sistema tariffario venivamo accusati di quell'intervento. E ricordo gli interventi della Consigliera Appendino dall' opposizione, quando abbiamo discusso delle modifiche al sistema tariffario. Quindi anche questo, che non si sia fatto nulla. Si sono presi dei provvedimenti ma siccome l'insieme di questi provvedimenti, da soli, non sono in grado di colmare quel deficit strutturale che deriva dalla riduzione delle risorse con cui viene assistito, è chiaro che le Aziende sono in sofferenza. Azienda, siccome si parla di GTT, allora vi do un dato asseverato. Sapete quanto lavora un tramviere di GTT? 1400 ore annue. Sapete quanto lavora un tramviere della ATM di Milano? 1200 ore annue. Sapete quanto lavora un tramviere di ASF Como? 700 ore annue. Il che significa che non è vero che questa sia un'Azienda in cui i lavoratori non facciano la loro parte e non ci sia un livello di produttività significativa. Poi, si può sempre migliorare. Ma attenzione, quei lavoratori lavorano quelle 1400 ore in funzione di una organizzazione della produzione del lavoro, che ha quella capacità di produttività. Mica solo per un atto di buona volontà di ciascuno, o della responsabilità di ciascuno, che pure c'è. Anche questo fatto che sarebbe un' Azienda che è stata lasciata andare, un colabrodo, inefficiente, non è così. E comunque io sono per -e lo chiederò come Consigliere - un'audizione di Ceresa in Commissione e gli chiederò tutti i provvedimenti che nell'arco dei cinque anni sono stati assunti. Così vediamo se davvero non è stato assunto nessun provvedimento o invece ne sono stati assunti. Siccome so per certo che ne sono stati assunti, tutti ne prenderanno atto. Arrivo all'ultimo tema in questione. La questione che noi poniamo, e la poniamo senza nessuno elemento polemico, è la domanda che ha posto Lo Russo, perché è una questione vera. Si può trovare, probabilmente si troverà una soluzione, diciamo a breve per il 2017, ce lo auguriamo tutti. Ma se i problemi che l'Azienda ha sono problemi di natura strutturale, il problema di quali sono le scelte di natura strategica di lungo periodo è la questione che sta davanti a noi, perché anche quando noi avessimo risolto nel 2017, speriamo di risolverlo, siamo a Novembre bisogna iniziare a pensare che cosa, come reggerà l'Azienda nel 2018. E siccome non credo si possa procedere ogni anno con provvedimenti congiunturali di emergenza, il problema è una scelta di fondo. Una scelta di fondo, guardate, è soltanto tra due ipotesi: o si riescono ad acquisire più risorse pubbliche per sostenere il Trasporto Pubblico Locale - io non so se questo sia possibile, però è un ipotesi - o si negozia con il Governo di avere più risorse, è un ipotesi. Naturalmente, poi resta sempre il fatto di capire se il negoziato di una misura di questo genere è una misura per Torino o rientra in una misura generale, ma insomma, si negozia con lo Stato e chi lo rappresenta al Governo di avere più risorse. Oppure, non c'è questa prospettiva, allora, parliamoci chiaro, bisogna tornare ad una questione e cioè non sta scritto da nessuna parte, dico molto semplicemente, perché io lo ho sostenuto a suo tempo in Consiglio Comunale, anche in contraddittorio con la mia Maggioranza; non sta scritto da nessuna parte che l'Azienda di trasporto pubblico debba essere al 100% pubblica. Abbiamo molti esempi, in Italia, di società che gestiscono ogni giorno, il trasporto pubblico, un servizio pubblico, ma lo gestiscono con modalità gestionali che non sono assolutamente riferibili ad una Società al 100% pubblica. Questa questione è davanti a voi perché se non si ha la certezza di acquisire più risorse pubbliche che colmino i debiti strutturali di sostegno, allora io credo che sia inevitabile fare una riflessione tra di noi su come aprire GTT al mercato. Lo si può fare in molti modi, con diversi gradi di partecipazione azionaria di capitali privati, è una discussione tutta da fare. E io sono per di farla in modo laico e assolutamente libero da qualsiasi pregiudizio, però questa questione c'è, io penso che non possa essere elusa. Ultima questione, davvero. Ma se tutto era così disastroso, perché avete aspettato 500 giorni? No, perché sono 500 giorni che governate la città eh! E perché avete tenuto per 500 giorni l'amministratore delegato che ha gestito fino a qui se era tutto cosi disastroso? Questo lo dovete pur spiegare, no? Perché 30 giorni, 60 giorni, 80 giorni si può capire, 500 giorni avete fatto una scelta. E siccome io, appunto, penso siate persone responsabili, e probabilmente avete confermato l'amministratore delegato di questa Società perché pensate che non è vero che ha gestito l'Azienda in quel modo disastroso con cui qui lo si descrive. E probabilmente perché vi siete resi conto che i problemi non sono riferibili soltanto alla buona o cattiva volontà di un amministratore o di una Amministrazione comunale, ma hanno ragione i più strutturati. Quindi, io penso che i temi siano seri, credo che necessitino di un confronto serio, libero, scevro da posizioni pregiudiziali. Io sono per discutere apertamente per qualsiasi soluzione che consenta a questa città di continuare ad avere un'Azienda che metta a disposizione dei cittadini un servizio pubblico efficiente; discutiamo, vediamo quale è la soluzione migliore e la soluzione migliore siamo anche in grado sostenerla, però facendo una riflessione che sia seria e non facendo tra di noi della generica propaganda. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie. Se è sull'ordine dei lavori sì, perché abbiamo già chiesto al Consigliere Lo Russo di rinunciare al secondo intervento e quindi vale anche per lei Consigliere. Sull'ordine dei lavori? MALANCA Roberto Volevo solo annunciare che avrei dovuto intervenire per un fatto personale, ma visto il collegamento mi riservo, eventualmente, di intervenire dopo. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie per la comprensione. Hanno chiesto di intervenire l'Assessore Lapietra e la Sindaca Appendino, prego Assessore. Ah no, chiedo scusa, chiedo scusa Assessora, c'è il Consigliere Rosso che ha chiesto la parola. Io inviterei solo a contenere, mi dispiace di doverlo dire prima che intervenga lei ma noi, alle 17, abbiamo programmato un collegamento con la città di Quetzaltenango, prego Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Io partirei dall'ultima domanda che vi ha fatto il Consigliere Fassino, e cioè perché abbiate aspettato 500 giorni per denunciare una cosa che era sotto gli occhi vostri fin dal primo giorno. Così come, perché avete aspettato 500 giorni a far valere quelle ragioni sul bilancio che ciò che vi aveva consegnato Fassino per conto di Chiamparino denunciava come inadeguato. Lei Consigliera, lei Sindaco Appendino, aveva dichiarato che voleva ribaltare questa città, che voleva modificarla, che voleva innovarla. Abbiamo verificato come in questi mesi abbia soltanto cercato di stare all'ombra di un sistema, che qui in città un giornalista ha definito il "Chiappendino", per poter continuare a vivere sul letto comodo del sistema Torino, cioè di quel sistema che metteva insieme interessi impropri e la sinistra cittadina. Sperando, probabilmente, di sostituirsi lei alla sinistra che governava questa città. AMIAT da un lato, GTT dall'altro sono state per anni, a differenza di quello che diceva adesso il Consigliere Fassino, una comoda prebenda da parte della sinistra cittadina per impiegare persone; una comoda prebenda da parte della sinistra cittadina per impiegare persone. 5000 persone impiegate in GTT dimostrano che ci sono margini di contenimento di quel numero di persone. Molte di queste persone - io incontro proprio una delegazione questa settimana - non sono state nemmeno assunte con concorso, ma immesse violentemente dentro la struttura di GTT, per compensare altre funzioni ed altre questioni. Ora voglio chiederle che cosa doveva aspettare lei per capire che le cose non andavano? E' stata cinque anni in questo Consiglio Comunale, ha fatto la Vicepresidente della Commissione Bilancio, mai si è accorta di quello che oggi constata? Ha dovuto aspettare il "para fallimento" della città che le è stata affidata? Ha dovuto aspettare che Rolando si svegliasse dal sonno letargico per richiamarla, tutti insieme con la Giunta e con il Consiglio, ad un' attenzione per i conti pubblici che fino ad oggi non c'è stata? Io mi auguro che da quest'oggi, da questa comunicazione generale (che l' Assessore Rolando ha svolto anche in maniera, devo dire, abbastanza diligente ed egregia) che ci sia da parte vostra la possibilità e la capacità di ovviare a ciò che c'è stato fino ad adesso. Il Consigliere Fassino ha ricordato che in questi cinque anni - bisogna prenderne atto, lui ha preso un'eredità da Chiamparino che nessuno avrebbe voluto sulla faccia della terra - ha saputo contenere anche i costi del personale; mentre l'inflazione avanzava lui ha saputo contenere i costi del personale. Il che non è da tutti soprattutto quando il personale è in diretto contatto politico con la parte politica che si rappresenta. Ma loro lo hanno fatto, voi cosa aspettate? Io ho sentito parlare, da parte della Capogruppo Giacosa, della cicala e delle formiche; delle formiche che lavoravano e della cicala che invece cantava, però voi avete cantato per un anno e mezzo! La realtà vera è che voi in quest'Aula avete cantato per un anno e mezzo sperando che alla fine Chiamparino provvedesse, per tutelare un po' il suo fianco destro, ad integrare con soldi ciò che sul piano economico manca. Ha ragione Fassino, non si può pensare di continuare a gestire un'attività di questo tipo (io che pure ho votato con voi sull'acqua pubblica in mano pubblica) in modo irresponsabile una Società che non può rimanere pubblica per quello che ha determinato. Cioè, l'espansione di un debito per centinaia e centinaia di milioni; non si può arrivare a questo punto. Io mi chiedo, Sindaco Appendino, lei ci darà una risposta? Lei delega sempre i suoi Assessori; in passato era lei la protagonista di una battaglia di Minoranza. Possiamo augurarci che oggi, visto che ha preso la parola, ci voglia spiegare che cosa succederà in questa città per i prossimi mesi? Se vuole accomodarsi soltanto all'ombra di Chiamparino o se ha intenzione di provvedere a cambiare le regole con cui questa città è stata governata fino ad adesso. Io mi voglio augurare che, una parte, delle cose che ha detto il Consigliere Fassino possano essere realizzate, lui non le ha fatte. Ha detto, giustamente, che una società pubblica può essere anche compartecipata da altre parti, da parti private, da parti "para pubbliche", ma lui non lo ha fatto. Ci si può solo augurare che da parte vostra ci sia questa possibilità , anche se avete detto in campagna elettorale che avreste fatto il contrario, cioè che avreste mantenuto il possesso pubblico delle azioni di una Società praticamente in house come GTT. Io mi auguro che queste cose, ribaltando le considerazioni sbagliate che avete fatto in campagna elettorale, voi le possiate esercitare perché non vorremmo arrivare al predissesto in maniera inconsapevole da parte vostra. Ci auguriamo che la sua risposta, Sindaco Appendino, sia adeguata a farci capire con quale rotta il sistema di GTT, che ha creato quasi 500 milioni di debiti in questi anni, possa essere risanato. VERSACI Fabio (Presidente) Prego Assessore Lapietra. LAPIETRA Maria (Assessore) Sì, buonasera a tutti. Io non volevo intervenire su questioni tecniche, perché la discussione è ben altra, ed ho capito perfettamente le parole dell'Assessore Rolando. Mi dispiace solamente che voi non siete mai attenti in quest'Aula e ci chiedete sempre: "ma non abbiamo capito, non avete detto niente". Io ho ascoltato perfettamente le vostre parole e sinceramente ho dei dubbi forti. Innanzitutto ho sentito dire che il Bilancio 2015 di GTT ha dei problemi; addirittura sono state messe due volte le stesse poste, però viene indagato per falso in Bilancio, per il calcolo errato degli interessi, e non per aver messo due volte la stessa posta. Quindi, non capisco perché non ascoltate voi noi; ma non ascoltate neanche voi mentre parlate perché dite delle cose inesatte, soprattutto ad un'indagine che non si è ancora conclusa. Soprattutto, mi meraviglio di sentire parlare un ex Sindaco, un ex Consigliere ed un ex presidente di Agenzia, quando si dice che addirittura non c'è responsabilità politica, quando il Fondo nazionale dei trasporti diminuisce sempre di più e non ci si può fare niente, nessuno può fare niente. Allora abbiamo detto prima, consigliere Rosso, lei mi ha detto: "non fate niente, è da un anno che non fate niente". Io, dal primo giorno che sono qua quando mi è stato chiesto di fare i famosi tagli e mi sono stati depositati sul tavolo i famosi tagli per riallineare - che nessuno aveva mai avuto il coraggio di fare - ho semplicemente chiesto una cosa: farò i tagli quando mi verrà detta la cifra esatta che abbiamo a disposizione. Mi ci è voluto un anno per avere quella cifra, ma non solo. Io ho chiesto in Agenzia dal primo giorno quali erano i criteri di ripartizione di quel Fondo, perché è lì che agisce la politica. Il Fondo nazionale diminuisce, ma noi abbiamo la responsabilità di decidere quali sono i criteri di ripartizione. Noi abbiamo un'Agenzia della Mobilità piemontese, che decide come ripartire i criteri su tutta la Regione. Avevamo un Presidente dell'Agenzia che doveva decidere, aveva la responsabilità politica di decidere quante risorse dovevano essere destinate a Torino. Quando gli ho chiesto, ma non oggi, penso il 2-3 luglio del 2016, appena sono arrivata, stupidamente, ingenuamente, come un ingegnere sa fare, non come un politico: "Quali sono i criteri di ripartizione delle risorse", mi è stato risposto: "criteri storici". Benissimo, "cioè? , storicamente sono stati ripartiti in base a?" "criteri storici", "sì ho capito ma io sono un po' più ottusa, sono ingegnere, cioè quale? Quale è stato il criterio? Cioè il numero di persone con i capelli rossi trasportate dal Trasporto Pubblico? Quale esso sia? Me lo dite per favore?" Ad oggi mi è stato risposto: "criteri storici", questo fa la politica. GTT trasporta il 73% di tutta la popolazione della Regione Piemonte, e secondo lei questi criteri storici rispettano almeno questo criterio? Il 73% delle risorse viene dato alla GTT cioè alla Città Metropolitana di Torino? No, no. E questo fa la politica. È vero che i fondi diminuiscono ma bisogna saperli anche ripartire, in base a dei criteri oggettivi, e questo non è mai stato fatto negli anni. Noi, certo che abbiamo cercato di farlo. Anche la professoressa Pronello ha cercato di farlo dal primo giorno che è stata nominata. Tagli, è stato detto in precedenza, noi stessi abbiamo fatto un sacco di tagli, abbiamo cercato di riallineare, ma intanto non è mai stato riallineato niente. I disallineamenti hanno continuato a crearsi negli anni, e in maniera anche profonda; ma non solo, GTT si è impegnato, anche con delle risorse proprie, a studiare il famoso "Piano Pronello" che è stato messo in un cassetto. Quindi, certo che c'erano gli strumenti per riallineare e non è vero che diminuendo sempre di più il Fondo nazionale trasporti, non si riesce a riallineare. A volte basta veramente fare delle scelte coraggiose per riuscire anche ad organizzare la rete in maniera diversa. Ed è per quello che sto parlando, sto dando una risposta tecnica ad una discussione che qui di tecnico non doveva avere proprio niente. Perché c'erano degli impegni della Giunta, che l'Assessore Rolando ha esplicitato perfettamente, non capisco perché non si siano capiti. L'amministratore delegato, continuate a chiedere di mandarlo via ma negli anni, è riuscito a risparmiare 71 milioni l'anno di costi e ricavi. Non è questo il problema, non è il problema della mala gestione di GTT se si è ridotta così. Il problema era che non veniva pagata per un servizio o di mutui che non venivano riconosciuti, non è la mala gestione di GTT. Io l'ho detto tante volte, e mi sembra strano che ne stiamo riparlando ancora qui, dopo un anno, perché il problema vero non è stato la mala gestione; il problema vero sono state le risorse che non sono arrivate. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Fassino, per cortesia, ha parlato per dieci minuti anche lei. Abbia rispetto per chi sta intervenendo. Per cortesia, stiamo calmi e rispettiamo gli interventi di tutti. No, io sono molto calmo. Ha parlato per dieci minuti e nessuno l'ha interrotta e rispetto alla Presidenza per cortesia. Prego, Sindaca Appendino. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie Presidente, ringrazio anche tutti i Consiglieri intervenuti, ringrazio anche l'Assessore Rolando che ha risposto puntualmente, l'Assessore Lapietra che è entrata più nel merito delle questioni operative dell'Azienda. Sono state dette tante cose, forse io ripartirei da due, tre questioni che sono più politiche. Ha ragione il Consigliere Fassino, le risorse sono scese dal 2010 al 2015, nessuno nega che le risorse non siano scese, ci mancherebbe. Il vero problema è che nessuno ha avuto il coraggio di affrontare la situazione assumendosi di fare scelte politiche complicate. Quello che noi stiamo cercando di fare, è esattamente questo, e non è per nulla divertente ed è su GTT e come su tutte le questioni che riguardano la Città e i rapporti con le proprie partecipate. Qualcuno dice: "è un anno e mezzo, 500 giorni che non fate niente"; la ringrazio per i 500 giorni perché non li avevo contati. Bene, non è vero. Quando ci siamo insediati, una delle prime cose che abbiamo sollevato è stata proprio la questione dei disallineamenti e c'era una Minoranza che oggi ci dice di non aver fatto nulla, che negava l'esistenza, anzi ci diceva: "non avete il coraggio di assumervi le proprie responsabilità e scaricate sugli altri", facendoci quasi passare per bugiardi. Allora, qui non è che quando conviene si dice una cosa e quando non conviene se ne dice un'altra. Partiamo da un dato di fatto, che la situazione è difficile, che le risorse sono diminuite e c'è un problema che la Città sta cercando di affrontare. Sì, poi possiamo discutere su come farlo e darò delle risposte rispetto a quello che è stato detto, ma non può funzionare che in un momento si dice una cosa e in un altro se ne dice un'altra in base a quello che conviene. Questa Amministrazione nel 2016 a giugno, anzi a luglio, chiedo scusa, ha sollevato la questione; ha fatto partire un lavoro da parte di un gruppo di lavoro interno, proprio per la verifica dei disallineamenti. Non solo, ha iniziato a lavorare sulla parte dei debiti e sulla parte del Piano industriale, non è che una delibera ed una revisione, sostanzialmente, sulla rete dei trasporti si fa in due giorni. Ha ragione, non si fa in due giorni, si fa in 500 giorni meno i giorni in cui noi abbiamo presentato la nuova rete, ok? E lo abbiamo fatto perché il primo punto fondante del Piano industriale è il fatto che non si devono più creare disallineamenti e non lo fai in un giorno lo fai in un anno e mezzo di lavoro che ha fatto l'Assessore Lapietra con tutti i soggetti che erano con lei in conferenza stampa. Aggiungo una seconda cosa, Presidente non riesco ad intervenire. VERSACI Fabio (Presidente) Prego Sindaca. APPENDINO Chiara (Sindaca) Il Piano industriale, su cui l'Azienda sta lavorando, si basa su alcuni presupposti che è ovvio..., Presidente, io non riesco ad intervenire in queste condizioni, mi perdoni, però almeno le risposte io vorrei darle... Il Piano industriale, che seguirà tutti i passaggi di cui ha parlato l'Assessore Rolando, è chiaro che si basa su alcuni presupposti che la Città condivide, ma è altrettanto chiaro che parlare di strategia futura quando il nostro primo obiettivo è salvare l'Azienda, grazie ad un Piano industriale che deve essere asseverato, vuol dire non volere affrontare le proprie responsabilità. Quali sono gli obiettivi del Piano? Quali sono gli obiettivi e l'indirizzo politico, se così possiamo chiamarlo, della Città nei confronti del Piano? Primo, aumentare il margine lordo in modo da aumentare la sostenibilità nel medio periodo. Secondo, il razionamento del debito attuale che, quel debito, pesa come un macigno, e il problema dell'Azienda è finanziario di liquidità, perché grazie agli interventi che stiamo facendo, anche in particolare al tema dei disallineamenti, noi diamo un futuro, ma purtroppo c'è una matassa, dal punto di vista del debito finanziario, di difficoltà di liquidità che noi dobbiamo affrontare, è questo il punto debole. Non è la mala gestione come diceva l'Assessore Lapietra. Terzo tema, punto, sostanzialmente obiettivo, il rinnovo del parco automezzi e dei costi. Quarto, utilizzo del turnover fisiologico senza incidere sulla occupazione. Quinto, lo ha già detto l'Assessore Lapietra in conferenza stampa: non sono previste cessioni di quote come Piano industriale all'interno di quello che verrà, speriamo, asseverato. Queste sono le condizioni su cui noi, o meglio l'Azienda sta lavorando. Quali saranno i passi successivi? Lo ha detto l'Assessore Rolando, però io non accetto, davvero, onestamente, che venga detto a questa Amministrazione, a questa Giunta, che in 500 giorni non si è fatto nulla. Perché non è vero, non è vero! Abbiamo trovato una situazione difficile, io non voglio mettermi qui a dire chi ha sbagliato, che cosa, non spetta a me farlo, non è questo, in una situazione difficile abbiamo iniziato lavorare. Sulla prima gamma del Piano industriale, che ribadisco è il tema dei disallineamenti, che non possiamo più avere, evidentemente. Il secondo tema, il tema dei mutui, la parte di copertura del debito, che non era stata messa a bilancio a partire dal 2013, 2014, 2015. Abbiamo cercato di affrontare la questione, abbiamo fatto una delibera, una convenzione con GTT, perché è evidente: da ossigeno all'Azienda, è fondamentale per l'Azienda. Queste cose non si fanno in cinque giorni, si fanno in 500 giorni, sì lo rivendico, l'abbiamo fatto in 500 giorni. E poi abbiamo iniziato a lavorare, o meglio, aspettiamo evidentemente il Piano industriale. Aggiungo una cosa. Guardate che la Regione non fa elemosina a nessuno. La Regione ha delle responsabilità sulla parte dei trasporti e quindi ben venga che ci sia cooperazione tra le due Istituzioni di forze politiche diverse, ma non è che qualcuno elemosina qualcosa a qualcun altro. Sono due soggetti che hanno delle responsabilità nei confronti di un Servizio di Trasporti Pubblico, e nei confronti di persone che lavorano all'interno dell'Azienda e ce la mettono tutta. Entrambi le istituzioni, per trovare una soluzione. Nessuno elemosina nessuno. Questo deve essere chiaro, perché sta nei rapporti tra le parti, sta nei rapporti tra Città di Torino e Regione Piemonte e Governo, che io ringrazio, come ho fatto in passato, per il lavoro che fanno insieme a noi. Quindi, i passi successivi saranno quelli che ha delineato l' Assessore Rolando; noi siamo a disposizione per confrontarci. È chiaro che i prossimi 15 giorni saranno decisivi, però qui davvero, cioè se il tema è ogni volta creare scenari diversi e non rendersi conto di qual è la difficoltà o meglio la gravità della situazione, intesa come possibilità, da un lato di salvare l'Azienda, da un lato di non farcela. Se ciascuno fa la sua parte, ce la facciamo; se non tutti vogliono assumersi questa responsabilità e non fanno la propria parte non ce la facciamo. Noi stiamo facendo la nostra; tra qualche giorno, qualche settimana, torneremo e sono disponibile a rivederci, a ridiscutere la cosa, ma davvero evitiamo di venire qui a dire che la Giunta non ha fatto nulla in 500 giorni contati, evitiamo di dire che il disastro dell'Azienda è stato creato in 500 giorni, invece, veniamo qui a dire, come stiamo facendo, come ha detto l'Assessore Rolando, come ha detto l'Assessore Lapietra, come intendiamo risolvere il problema, noi ce la stiamo mettendo tutta e con noi anche la Regione Piemonte ed il Governo, che io ringrazio. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie Sindaca. Dichiaro chiusa la discussione di questo punto. |