Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Passiamo quindi alla discussione, così come richiesta da numerosi Consiglieri comunali, su "Fenomeni di violenza contro le forze dell'ordine da parte di antagonisti". Ricordo al Consiglio Comunale che diversi Consiglieri hanno sottoposto all'attenzione dell'Ufficio di presidenza questa richiesta di comunicazione; la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di concedere i medesimi tempi delle discussioni delle deliberazioni, quindi saranno per ciascun Gruppo 10 minuti il tempo a disposizione, per ciascun consigliere, poi ciascun consigliere potrà integrare con ulteriori cinque minuti. Inviterei, quindi, i Consiglieri proponenti a chiedere la parola. Primo è il Consigliere Capogruppo Lo Russo, prego. LO RUSSO Stefano Grazie Presidente. La richiesta in realtà era quella di un Consiglio straordinario e sensi dell'articolo 39, secondo comma del TUEL, in quanto, a valle degli episodi avvenuti durante il G7 di Venaria, sebbene, ricorderà l'Aula, furono rigettate le comunica... la richiesta di comunicazioni urgenti dalla Sindaca Appendino, che ovviamente ben si guarda dall'essere presente, nuovamente, al dibattito politico in quest'Aula, evidentemente impegnata in tutt'altre faccende. Alla luce di questi elementi, con gli altri colleghi della Minoranza consiliare, ad eccezione della Consigliera Artesio, abbiamo ritenuto di porre all'attenzione del Consiglio Comunale la discussione in ordine non tanto ai singoli episodi specifici a suo tempo da noi contestati, e che richiamerò brevemente, quanto piuttosto in generale all'atteggiamento assunto dall'Amministrazione comunale, dalla Sindaca nel particolare, relativamente alle questioni di ordine pubblico relative alla gestione operativa di eventi che hanno visto protagonisti molti esponenti dell'area antagonista torinese, che sostanzialmente si sono verificati in questa città, proprio con particolare virulenza a partire dall'insediamento dell'Amministrazione 5 Stelle. Focalizzerò l'attenzione su due questioni, che forse anche per ragioni di ribalta mediatica hanno avuto una maggior rilevanza, facendo esplicito riferimento all'episodio dei manichini dei poliziotti, che erano stati in qualche modo utilizzati su un furgone in occasione del Cannabis parade, proprio in questa città, in un corteo che aveva lo scopo, peraltro anche in larga parte condivisibile, di porre l'attenzione sul tema della legalizzazione delle droghe leggere, che invece è degenerato, a nostro modo di vedere, in un episodio di una volgarità e di una violenza assoluta, con l'esposizione di due fantocci di due poliziotti in assetto antisommossa, che erano stati in qualche modo appoggiati su un furgone, sul muso frontale di un furgone, a simboleggiare con evidenti scopi denigratori l'intenzione di, appunto, colpire gli esponenti delle forze dell'ordine, fotogramma 1, fotografia 1. Seconda fotografia, che vorrei porre l'attenzione dell'Aula, è invece quanto accaduto in occasione del G7 di Venaria con succursale Torino, e cioè la decapitazione della... attraverso una simbolica decapitazione del Segretario nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, e del Ministro del Lavoro di questa Repubblica, che è il Ministro Poletti, ad opera di sedicenti antagonisti, o perlomeno frange in qualche modo contrarie ai temi posti all'attenzione del G7, che erano quelli, come ben ricorderemo, della cultura, della ricerca, dell'università, dell'industria e del lavoro. Perché abbiamo ritenuto che fosse necessario porre l'attenzione politica rispetto a questi episodi? Non tanto perché consideriamo questi episodi in qualche modo rilevanti. Da sempre in questa città poche decine di delinquenti, che occupano abusivamente spazi pubblici, svolgono questo tipo di attività. Non è la prima volta che capitava al Cannabis Parade, non sarà certamente, purtroppo per noi, l'ultima volta in cui capitava a Venaria, e quindi, conseguentemente, come dire, ce ne facciamo una ragione; del resto il fatto che siano minoritari lo dimostra il fatto che sono proprio tanti anni che fanno questo tipo di iniziativa. Non spenderò una parola di più sulla volgarità degli atti, anche se, ovviamente, ritengo che qualunque persona dotata di un minimo di buon senso, a partire da chi siede in quest'Aula, dovrebbe, come dire, capire qual è il confine tra la legittima protesta e la legittima anche di senso, che ci può essere rispetto a determinate tematiche, e invece l'incitamento alla violenza, con scene di morte che colpiscono, nel primo caso, forze dell'ordine, nel secondo caso, il Segretario di un partito politico, e un Ministro di questa Repubblica. Qual è l'elemento grave, vero, politico, su cui noi non vogliamo girarci dall'altra parte? Non in sé il fatto che siano di questi episodi, e guardate, neanche che qualcuno dei Consiglieri comunali, come dire, viva questo come una sorta di avanguardia di un messaggio positivo e propositivo di revisione critica storiografica rispetto a quella che è l'evoluzione dell'economia di mercato della globalizzazione, pensatela come volete. Il problema di fondo è un altro, ed è questa la gravità per cui noi ci siamo (fuori microfono) e veramente c'è poco da ridere su questa cosa qua, ed è grave che non ci sia l'Appendino È grave che non ci sia l'Appendino, perché in entrambi i casi la Sindaca ben si è guardata dal prendere le distanze, e dal condannare senza appello queste due manifestazioni. Non solo, non indugio sulle esternazioni del Vice Sindaco via Facebook dell'ultimo G7, perché è qua presente Vice Sindaco, gliel'ho detto in Aula, poi ho letto che lei ha, come dire, sta valutando di querelarmi; io la invito caldamente a farlo, perché se questa discussione andiamo a farla in un'altra sede io sono solo più contento, quindi valuti e lo faccia, se il tema è ancora nell'ambito della valutazione politica. Lei è il Vice Sindaco della Città di Torino, legittimamente esprime delle opinioni. Il problema qual è? Che lei non è un esponente eletto di una forza politica. Vice Sindaco, lei è stato nominato da una Sindaca che ha l'obbligo istituzionale di rappresentare la città, e fa una differenza, fa una bella differenza! Perché il confine tra politica, posizionamento politico legittimo, io, guardate, lotterò fino all'ultimo giorno in cui deciderò di impegnarmi in questo contesto, perché voi, poi abbiamo... perché guardo voi dall'altra parte dell'Aula, avete tutto il diritto di poter esprimere le vostre opinioni, avete le vostre idee, legittimati da un voto popolare, rappresentate una forza politica, è giusto che possiate farlo, ed è mio dovere garantire che questo capiti. Dove sta il problema? È che il Consiglio Comunale, gli esponenti politici svolgono un ruolo, l'istituzione ne svolge un altro, e l'istituzione deve garantire l'istituzione, poi è anche espressione e ha una Maggioranza consiliare che sostiene e, in qualche modo, dà legittimazione democratica, ma non dimentichiamoci mai questo sottile confine, che in alcuni casi in questi è sottile, in questi casi deve essere nettissimo, ed è questa la critica che noi muoviamo come Partito Democratico. Io credo che il nostro Segretario nazionale e il nostro Ministro del lavoro, come dire, si sono fatti magari anche personalmente una risata a vedere loro teste rotolare giù da una ghigliottina, davanti alla Reggia di Venaria, e magari hanno detto "hanno avuto anche fantasia". Dove sta però il problema? Il problema sta nel fatto che quest'Amministrazione, questa Giunta, a partire da chi la governa, non prende le distanze come deve da questi fatti. Allora questa mancata capacità, questo non coraggio, questa codardia politica di non prendere le distanze è un elemento, a nostro modo di vedere, pericolosissimo, pericolosissimo! Ci sta che i Consiglieri 5 Stelle sfilino ai cortei, ma sfilate in tutti i cortei che volete, sfilate in tutti i cortei che volete, ma ci mancherebbe altro. Voglio dire, è corretto, bene, è giusto così, la democrazia è questa roba qua, non ci sta invece, mi dispiace, che chi rappresenta la Città di Torino, non una parte politica della Città di Torino, faccia altrettanto, solidarizzi con questo tipo di manifestazioni, perché i piani devono essere distinti. Allora, se non capita più niente, non è capitato niente: è una colorata manifestazione di festa, più o meno di discutibile gusto estetico e più o meno condivisibile messaggio. Se invece, come nei due casi che ho citato, ma ci sarebbe anche il Primo Maggio, lo evito, la ragione per cui, invece, ci troviamo qua, è un'altra, e cioè la presa di distanze dell'Amministrazione comunale. Allora, io direi che questa Amministrazione non sta navigando in acque sicure e confortevoli, in generale, e prendere sottogamba questo tipo di elementi, è doppiamente, per questa ragione, un atteggiamento irresponsabile. La Minoranza ha pochi strumenti, guardate, per porre l'attenzione al dibattito; noi questo discorso avremmo dovuto farlo quando è successo, cioè quando è capitato l'episodio di Venaria, e non certamente a distanza di due settimane. Tuttavia, forse perché siamo un pochino più a mente fredda, i fatti assumono una loro sequenzialità: sono meno condizionati da una sorta di emotività fattuale connessa alla prossimità temporale delle questioni, e forse, sotto questo profilo, rendono in maniera più chiara ed evidente il profilo di assoluta inadeguatezza di senso istituzionale che ha quest'Amministrazione. Diteglielo voi, perché non c'è, all'Appendino; diteglielo voi, visto che è assente nuovamente in Aula. Ci facciate la cortesia, Appendino e Assessori, di riconsiderare il fatto, che al di là delle vostre opinioni politiche, legittime e responsabili, nessuno di voi si è misurato con le urne, per quanto ci riguarda voi siete uno staff della Sindaca, per quanto ci riguarda, e conseguentemente siete caldamente invitati a tenere un comportamento istituzionale, soprattutto sotto questo profilo. Discorso diverso, mi rivolgo alla Maggioranza consiliare, di cui riconosco la legittimazione democratica e popolare e di cui riconosco la piena titolarità ad esprimere le opinioni. Ci sia solo consentito, ogni tanto, di esprimere opinioni diverse dalle vostre; penso che questa sia la democrazia e fino a che, come dire, rimane nell'ambito della sfera istituzionale, penso che questo sia un valore, certamente per noi, ma credo che possa essere un valore anche e soprattutto per voi. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Consigliere Lo Russo, Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie Presidente, grazie anche dell'opportunità che abbiamo oggi di affrontare un tema che in questi anni ha rappresentato, oggettivamente, un vulnus, a mio giudizio, di democrazia, perché la possibilità di esprimersi, come i centri sociali in questa città hanno fatto in questi anni, a mio giudizio, non ha a che fare con la democrazia. Io, già nella scorsa consiliatura, intervenivo in maniera molto negativa e anche molto critica su alcuni miei colleghi, che invece davano a quegli spazi, o cercavano di rendere quegli spazi luoghi di dibattito, di dialogo. Io arrivo da una cultura politica per cui se vuoi un luogo, se vuoi la possibilità di esprimerti, questo luogo e questa possibilità di espressione te la devi guadagnare rispettando lo stato di diritto, cosa che questa gente, questa gentaglia non fa e non lo fa apposta e ogni tentativo che si è fatto per integrarli, sia dal punto di vista democratico, sia dal punto i vista della regolamentazione, è stato oggettivamente un buco nell'acqua. Ma quello che è capitato in questi mesi, secondo me ha delle caratteristiche che, a mio giudizio, sono ancora più allarmanti. Abbiamo sentito i centri sociali essere paragonati a degli ospedali, per cui bisognava integrarli; quando trovavi quattro o cinque che occupavano una palazzina dovevamo stare tranquilli perché erano lì, stavano andando a costruire una nuova R.S.A, questo è un po' la modalità di approccio. Abbiamo sentito dire che la piazza doveva essere tolta ai sindacati per lasciarla invece ai facinorosi che si presentavano con bastoni, con mazze. Abbiamo sentito parlare, abbiamo ormai le famose brioche di Montanari. L'Askatasuna che ormai, dopo 20 anni, io mi chiedo se è usucapita; perché se un bene pubblico viene utilizzato sotto la luce del sole per il diritto di questo Stato viene usucapita? Il Fenix in questo momento è ancora occupato. Io pensavo che non si prendesse la responsabilità di liberare quello spazio perché c'era il G7, ma che prontamente, poco dopo, avremmo ripristinato la legalità in quel pezzo della nostra città. I fantocci decapitati, non una parola; non una parola di solidarietà per le sedi del Partito Democratico che, regolarmente, vengono imbrattati sempre dalla stessa gente. Una strana connivenza tra chi mette le bombe, o prova a mettere in seria difficoltà la sicurezza di quello che accade in Val di Susa; non una parola di distanza da questi personaggi. Poi, quello che capita mediamente da quando c'è questa Maggioranza: per cui si possono tranquillamente occupare le piazze delle nostre periferie per.., su piazza Montale, per fare quel che si vuole, perché se ci sono soggetti vicino all'Askatasuna è meglio non intervenire. Io non so come questa modalità di approccio al problema possa mettersi insieme alla tanto vituperata ricerca della legalità che questa Maggioranza prova ad esprimere, togliendo avvisi bonari con Soris, cercando di fare qualsiasi tipo di battaglia sulla mala sosta, cercando di introdurre una forma di stato etico sulla questione dell'ambiente. Io non riesco a capire come da una parte si cerca di costruire uno Stato di diritto, un Comune dove il diritto, le regole e la legge debbano essere rispettati in modo assolutamente preciso e ferreo, e dall'altra parte, invece, si permette che questi soggetti continuino a fare quello che vogliono. Io, a differenza del Capogruppo Lo Russo, non faccio la differenza tra gli Assessori e i Consiglieri comunali, perché il fenomeno, che è rappresentato a me preoccupa da questo punto di vista, perché quello che è rappresentato è un po', se non si prendono le giuste distanze, e che alla fine della fiera il fine giustifica i mezzi, e se un bene ti è necessario - e sulla necessità di questo bene potremmo discutere - te lo vai a prendere perché è giusto così. Io, da questo punto di vista, non sono d'accordo e mi auguro, invece, che questa doppia valenza per cui la Sindaca si pone nei salotti a discutere a certi livelli, e un pezzo della Maggioranza, alcuni Assessori invece fiancheggiano questo tipo di movimento, non penso che faccia del bene a questa città, e penso che non faccia neanche del bene sapere che ci sono tante realtà del mondo associativo, culturale, sociale, anche di associazione di giovani che vogliono avere uno spazio di racconto di se stessi, un luogo dove ritrovarsi, che vedono, invece, qualcuno poter prendere quello che vuole, senza dover mai fare i conti con la Giustizia. Per cui il mio parere è assolutamente negativo. Io mi auguro che alcuni dei Consiglieri, con i quali mi sono soffermato tante volte a parlare, anche della Maggioranza, abbiano il coraggio di segnare anche un punto di diversità, un punto anche di confronto critico con i propri colleghi del Movimento 5 stelle. Abbiamo visto, nelle varie Commissioni, la differenza di trattamento che c'è tra chi prova a organizzare qualcosa nella legalità e poi si becca le multe, e chi invece organizza senza chiedere niente a nessuno, e a questa gente non gli viene mai chiesto conto di nulla. Io non penso che ci siano cittadini di serie A o di serie B, ma più andiamo avanti e più ci rendiamo conto che questo è un po' l'esemplificazione che date, continuando a coprire quel tipo di fenomeno, perché quel tipo di fenomeno, in una fase come questa della nostra città e del nostro Paese, può avere delle implicazioni ancora più preoccupanti. Noi dobbiamo cercare di stare vicino a chi è in difficoltà, vicino a chi vive un momento di difficoltà e non pensare che il fatto che in questo momento per quanto riguarda la casa, occuparla sia un tuo diritto; in questo momento se non hai il cibo andarlo a prendere è un tuo diritto. Non è un tuo diritto; è un nostro dovere fare in modo che casi come questi possano trovare una risposta istituzionale e politica. Per cui sarà mia cura, ma penso anche con altri Consiglieri da questo punto di vista, provare ad aprire un ragionamento serio (se il problema volete affrontarlo). Se invece lì, da quella parte di città avete preso i voti, è evidente che nei prossimi tre anni e mezzo nulla capiterà; non capiterà nulla perché sulla carta direte qualcosa e poi nei fatti continuerete a sostenere quel tipo di attività. Detto ciò, io Presidente concludo, sperando invece, come dicevo poc'anzi, che si possa aprire un ragionamento su quei luoghi, perché quei luoghi non siano più occupati da chi non ha diritto di stare lì; eviterei, appunto, il tema dell'usucapione, su questo sarebbe interessante fare un ragionamento, perché vorrebbe dire, oggettivamente, che l'istituzione ha perso, che chi poteva e voleva fare quel che gli pareva, veniva oggettivamente coperto, non solo da questa Amministrazione. I centri sociali sono una piaga, perché non è quello il modo, almeno, non riconosco quel modo di concepirsi ai cittadini, la dignità che una città come la nostra può permettersi. Mi auguro che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, con chi della Maggioranza avrà voglia, si possa affrontare questo tema veramente, perché quegli spazi, tornino alla città, non possono essere occupati; devono essere dati a chi ha voglia di fare partecipazione. Mi rendo anche conto che alcune cambiali elettorali sono da pagare: dopo un anno e mezzo le avete pagate, i vostri silenzi rispetto a quel mondo lì li avete dati, adesso forse riconsegniamo quegli spazi alla nostra città. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie Consigliere Magliano, ha chiesto la parola il Consigliere Napoli, prego. NAPOLI Osvaldo Grazie Presidente. La manifestazione del G7 ripropone, per l'ennesima volta, il tema della violenza come strumento di lotta politica e delle risposte che le istituzioni devono assolutamente dare per salvaguardare la coesione sociale. I cori di protesta e gli insulti all'indirizzo di Polizia e Carabinieri, ai quali va certamente la nostra incondizionata solidarietà, non sono da sottovalutare per la carica di odio che essi trasmettano sul piano sociale. Di questa manifestazione fanno parte anche esponenti di quei centri sociali torinesi, come Askatasuna o la federazione anarchica Gabrio, che non si sono mai distinti per la civiltà della protesta. Le istituzioni locali non possono rimanere indifferenti rispetto agli atti compiuti o anche solo minacciati da questi gruppi. A nessuno è consentito di assumere un atteggiamento pilatesco: la solidarietà alle forze dell'ordine deve essere accompagnata sempre dalla ferma condanna per gli autori degli atti di violenza e di incitamento all'odio che abbiamo in questi ultimi tempi. Il partito di lotta e di governo - perché entro certamente in senso generale sulla politica, non soltanto sugli atti del G7 - costruito da Beppe Grillo e dalla società Casaleggio, è alle corde. Gli incidenti accaduti a Torino sono la conferma che un' Amministrazione avvolta in una strategia ambigua, che accarezza il pelo ai gruppi estremisti e ai centri social, fino ad avere i loro esponenti in Consiglio Comunale, sta portando la città in un vicolo cieco. Il Movimento 5 Stelle ha seminato vento, ma è a Torino, oggi, che deve raccogliere la tempesta. Il tardivo ripensamento del Vice Sindaco Guido Montanari, che ha aspettato l'ultimo secondo utile per annunciare che non partecipava ai cortei di protesta contro il vertice G7, simboleggia bene la lacerazione che attraversa il mondo grillino nato e cresciuto in aperta contestazione delle istituzioni, è costretto oggi ad indossare la grisaglia di quelle istituzioni che deve rappresentare. Da Torino a Roma il Movimento 5 Stelle manifesta il vero volto di quel mix micidiale di imperizia ed improvvisazione, sta mettendo a dura prova la tenuta delle istituzioni locali. Credo, a questo punto, che ai torinesi sarà bastato vedere come è stata ridotta la nostra città per lasciarsi tentare da una replica sul piano nazionale. Il G7 è stato sulle prime pagine non per i contenuti del vertice, ma per gli scontri che lo hanno accompagnato per le vie di Torino; permettetemi, una figura umiliante per la città. La città di Torino esce ferita da questa vicenda; nessuna eccellenza torinese dall'industria alla tecnologia all'alimentazione, ha goduto della vetrina del G7. Quella del G7 è una brutta pagina nella vita civile di Torino, è una pessima figura, l'ennesima rimediata dagli amministratori grillini. Il Sindaco ha espresso solidarietà alle forze dell'ordine, e questo è positivo, ma anche, diciamolo, scontato. Ancora più scontata doveva essere la condanna degli atti violenti imputabili ai centri sociali, ad Askatasuna in modo particolare. Il Sindaco ha taciuto, per non dire del suo Vice Montanari e di quei Consiglieri grillini che flirtano, non da oggi, con i gruppi violenti di Torino. Su questo servono parole di assoluta chiarezza, che possono venire soltanto da un Sindaco sicuro della sua Maggioranza che lo sostiene; la squadra è politicamente inquinata, o se si vuole, infiltrata dai centri sociali. Si ha un bel dire che si è favorevoli alla libertà di manifestazione, tutti lo siamo, ma quando a manifestare vanno soggetti che vogliono spaccare la testa alle forze dell'ordine, le cose cambiano. Askatasuna che passa, ed ecco qua: è internazionale, dal G7, dal Molin allo stretto di Messina, dalla TAV Torino-Lione alla Gronda di Genova, dal TAP del Salento al petrolio in Basilicata, dagli inceneritori alle antenne in Sicilia. Ma di cosa parlando? Di tutto e di più, no? Al Sindaco Appendino rivolgo un estremo appello: sbaracchi la Giunta, e venga in Consiglio Comunale a portare parole di chiarezza; troverà attenzione e disponibilità di Forza Italia, e non solo per intavolare un discorso nuovo verso i torinesi, fuori dalla fumisterie e dall'ambiguità ormai prevalenti nella Maggioranza grillina. Sindaco, se non cambia rotta, a mio giudizio, lei va verso l'autoaffondamento. Squadre di violenti arrivati da ogni angolo d'Italia nelle strade di Torino, hanno silenziato il vertice G7, e hanno lasciato campo libero ad ogni manifestazione da sfascismo. Dopo la drammatica notte di piazza San Carlo, il vertice del G7 sul lavoro, industria e ricerca doveva essere l'occasione del riscatto civile di Torino. La disperata ricerca, permettetemi - Torino non è Roma - Sindaco e Assessori non possono concedersi il lusso di scrivere bilanci sbagliati e fare spallucce al revisore dei conti. La disperata ricerca di 80 milioni per evitare il predissesto - eredità anche, saranno altri a dirlo, di 26 anni di centrosinistra - è un segnale delle difficoltà crescenti in cui si trova una Giunta, a questo punto, allo sbando, così com'è la situazione della GTT, sull'orlo del collasso finanziario e con 5.000 posti di lavoro a rischio. Una sequenza di errori incredibili, da matita blu, per un amministratore, consenso della cosa pubblica. Su questo terreno il Movimento 5 Stelle sta dilapidando, con una rapidità che mi sorprende, il capitale di consensi acquisito con altrettanta rapidità; sta accadendo a Roma, mi sembra con evidenza più plastica che a Torino. Che il Movimento 5 Stelle si venga a trovare nello scomodo ruolo dello stregone vittima del suo stesso sortilegio: aver promesso l'avvento di un'era nuova, di una stagione in cui uno vale uno; insomma, un nuovo inizio della storia con democrazia diretta a chilometro zero e risultati che scivolano dal produttore al consumatore. Tutta questa minaccia ora si risolve in un boomerang i predicatori del nuovo inizio. Permettetemi, l'anno scorso Torino ha dovuto registrare quasi un dimezzamento dei fondi impegnati per gli investimenti, che sono scesi da 115 milioni a poco più di 59 milioni. Bene, il taglio deciso dalla Giunta Appendino per risanare il bilancio comunale, con una diminuzione di 80 milioni nei prossimi tre anni, lascia presagire la permanenza di questa situazione; la Città infatti potrà fare interventi in conto capitale senza poter accedere a nessun mutuo. Ebbene, potrei parlare del discorso di cui ha parlato l'amico Lo Russo, il tagliare le teste a Renzi e a Poletti, e voi non avete detto una sola parola; avete avuto bisogno che si intromettesse Di Maio da Roma per riuscire a difendervi... dovevate difendervi da soli, non c'era bisogno che qualcuno a livello romano intervenisse per questo. Ebbene, la menzogna di Grillo è molto grave! Come può il Movimento 5 Stelle biasimare i violenti, se fra i suoi Consiglieri comunali siedono sostenitori dei centri sociali? Cioè, gli autori di quelle violenze. Il Sindaco Appendino e Luigi di Maio hanno espresso solidarietà alle forze dell'ordine ma non una sola parola hanno speso per condannare gli autori delle aggressioni alle forze dell'ordine, come Ponzio Pilato. Di Maio ha detto che la violenza è estranea al DNA del Movimento 5 Stelle, aspettiamo di sentire da lui, ora, parole di condanna nei confronti dei centri sociali. Grillo fabbrica menzogne, le riversa nel suo blog, e questi diventano virali, fino a trasformarsi in verità perché i suoi lettori/elettori non hanno altro Vangelo che le sue menzogne. Signor Sindaco, lei ha avuto il buon senso politico di aprire un tavolo istituzionale per evitare che Torino perda 10 milioni per la progettazione della Metro 2. Mi permetta, dopo le ultime vicende - e io mi rivolgo al posto vuoto se voi avete notato – dopo le ultime vicende, un suggerimento politico di più ampio respiro: quel tavolo istituzionale va arricchito di altri non meno scottanti dossier, che tutti conosciamo, fino a ricomprendere la possibilità di una Giunta istituzionale. Non le sto chiedendo altro, Torino sta chiedendo l'elemosina amici cari, a quel centrosinistra state chiedendo l'elemosina, a quel centrosinistra che avete combattuto e l'avete sempre detto in questi lunghi anni, che mai l'avreste fatto. Ebbene, chiedete elemosina nella vostra contraddizione; il vostro verbo è il contrario della contraddizione: 61 milioni per l'ICI; i 100 milioni per la GTT; i 10 milioni per la Metro; i 5 milioni per la Westinghouse. Bene, chiedete l'elemosina alla Regione e al centro politico di cui voi siete gli avversari primi, e come potete fare quest'ambiguità e questa contraddizione? Ebbene, non le sto chiedendo, caro Sindaco, una capitolazione politica; al contrario, il mio invito pressante è di portare l'azione della Giunta fuori dalle sabbie mobili, in cui rischia di sprofondare a causa delle sempre più vistose e insanabili contraddizioni politiche della sua Maggioranza. A lei, alla sua sensibilità, non inferiore alla sua intelligenza politica, rimetto la decisione di vitale importanza per il futuro di Torino. A lei non difetta il coraggio, Sindaco, mi auguro che sappia anche essere generosa nell'interesse della città, grazie. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie Consigliere Napoli, ha chiesto la parola il Consigliere Morano, prego. MORANO Alberto Questo dibattito è surreale, perché il Sindaco, per l'ennesima volta, non è presente e mi sembra che denoti una mancanza di sensibilità istituzionale grave. Nel corso delle manifestazioni promosse in occasione del G7 dai centri sociali, dai gruppi antagonisti, dagli studenti, dagli esponenti no TAV e dai Cobas, con il sostegno e la partecipazione di Consiglieri del Movimento 5 Stelle, si sono infatti verificati episodi di violenza contro le forze dell'ordine, accompagnati da esibizioni di cattivo gusto, che sono il sintomo di un latente e pericoloso odio sociale. In un sistema democratico, che presuppone il riconoscimento e la legittimazione di chi la pensa diversamente da te, è legittimo e doveroso consentire a tutti di manifestare democraticamente e pacificamente, ma non sono certo tollerabili manifestazioni di dissenso, che sfociano nell'esibizione di ghigliottine o di teste di politici italiani, ed esposte al pubblico ludibrio. Diversamente da quanto pensa il Vice Sindaco Montanari, e probabilmente anche l'assente Sindaca Appendino, questa non è critica politica, questo non è esprimere dissenso, ma semplice stupidità che tende a scivolare verso forme delinquenziali, ed in merito stupisce la posizione veramente ambigua dei vertici torinesi del Movimento 5 Stelle. Mi sarei in parte aspettato, e attendevo ancora oggi una risposta, che evidentemente non arriva, dal Sindaco Appendino e dal Vice Sindaco Montanari, una condanna, senza se e senza, degli episodi di violenza contro le forze dell'ordine, e una ferma presa di distanza da forme di dissenso che sfociano e istigano l'odio sociale. Ed invece, sia il Sindaco Appendino che il Vice Sindaco Montanari, si sono limitati ad esprimere vuote parole di circostanza, ex post agli agenti feriti, evitando accuratamente, fino ad oggi, di condannare episodi di cattivo gusto occorsi durante le suddette manifestazioni, anzi, il Vice Sindaco Montanari ha, in più occasioni, pubblicamente sostenuto la legittimità del diritto a manifestare il dissenso, dimenticandosi - e questo mi sembra veramente molto grave- che per un rappresentante delle istituzione, un conto è esprimere la propria opinione, quale che essa sia, un conto è istigare all'odio e alla violenza, e una manifestazione dove vengono esibiti ghigliottine e teste tagliate sono una istigazione alla violenza. Questa ambiguità è in realtà sintomo, secondo me, di un profondo malessere che sta pervadendo varie fasce del Movimento 5 Stelle. Ma se vi è un problema di rappresentatività, se il Vice Sindaco Montanari legittimamente percepisce un distacco tra la base sociale ed elettorale, che ha favorito la vittoria del Movimento 5 stelle a Torino, e la rappresentanza consiliare del Movimento 5 Stelle, non è ammiccando ai violenti o non prendendo le distanze da chi è animato da odio e risentimento verso le altre forze politiche che riconquisterà il consenso. Vi è, infatti, un reale scollamento tra le promesse elettorali e quanto effettivamente realizzato dalla Giunta pentastellata, e questo è il vero nodo politico. I Consiglieri 5 Stelle che fanno proprie alcune istanze dei manifestanti, sono la plastica rappresentazione della distanza che c'è tra le scelte amministrative della Giunta 5 Stelle e le aspettative della base elettorale. Il Sindaco Appendino, che come sempre non è presente, e il Vice Sindaco Montanari, devono quindi avere il coraggio di affrontare questa situazione, perché Torino non si può permettere forme mascherate di sostegno a movimenti che si pongono ai margini della legalità. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Consigliere Morano, ha chiesto la parola il Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Grazie Presidente. Sì, è vero, è un dialogo un po' surreale, ma forse non è poi così surreale, fa parte di una precisa regia, che vede questo tema una posizione politica ambigua da parte della Maggioranza e dell'Amministrazione. Infatti, è per questo che così, mentre la Sindaca è impegnata ad accogliere alla cerimonia di benvenuto ufficiale i Ministri dei 7 paesi più ricchi del mondo, perché intanto in questi salotti, nel contempo il Vice Sindaco Montanari afferma invece di voler scendere in piazza, oppure il Consigliere Carretto invita sui social Ministri e delegazione a non stupirsi dei cortei e delle contestazioni, perché sono figli del loro operato e per noi, e per molti nostri cari... nostri colleghi e colleghe del Consiglio Comunale, sarà più che naturale essere parte di quei cortei. Il problema è proprio questo, è quello di manifestare nei tristi fatti che hanno accompagnato nella storia di questo anno e mezzo da cui si è insediata la Giunta 5 Stelle: mi riferisco, appunto, ai già citati episodi, tipo quello del corte del Primo Maggio, quelli in occasione delle manifestazioni contro il G7 di Venaria, accompagnare poi, con l'esternazione da parte della Sindaca e della Giunta che esprimono solidarietà ai feriti e a chi è stato coinvolto delle forze dell'ordine negli incidenti; è un atto più che dovuto, ma non abbiamo riscontrato, con altrettanta tempestiva e netta dissociazione a priore, un affrancarsi dalle manifestazioni, che si sapeva benissimo che sarebbero degenerate in questo tipo di violenze, è inutile nasconderci dietro un dito. Allora, l'impressione è proprio questa: è che in ripetute occasioni la Città non abbia voluto prendere posizioni nette di distanze e di denuncia, complice probabilmente l'affinità del movimento con i centri sociali, da cui infatti, non a caso, proveniva anche uno dei manifestanti finiti agli arresti, in occasione degli scontri del G7. Il problema, che è evidente, è che ormai questo comportamento dissociato per cui la Sindaca siede a un tavolo con imprenditori, con costruttori sicuramente favorevoli per esempio all'alta velocità, prende anche finanziamenti per le opere di compensazione, e contemporaneamente il Vice Sindaco partecipa alle manifestazioni no TAV in Valle. Così ci si batte per gli ipermercati, per evitare che si cementifichi e che si provveda alla lobby dei grandi centri commerciali, e parallelamente si aumentano le entrate da oneri di urbanizzazione che sappiamo danno la stura, poi, a questi fenomeni. Ecco, però allora quanto potrà durare? Perché questi equilibrismi, di fatto, alimentano sempre di più questa tensione sociale, perché da un lato vengono lecitati dei comportamenti, in quanto non ci si affranca da forme di protesta che già si sanno dove vanno a parare, e dall'altra si afferma, però, che chi si schiera con (inc) lo fa a titolo meramente personale. Io ravviso che su questo tema esiste, comunque, un dovere istituzionale che si va un po' perdendo. Si diventa, alla fine, correi di episodi di violenza, se chi ricopre cariche pubbliche non denuncia con forza e in anticipo, che questo tipo di manifestazioni sfoci in episodi di violenza, e lascia invece sospeso la legittimazione di tali problemi, di tali proteste. Il problema ancora una volta nasce, a mio avviso, dalla mancanza di scelte di campo sui grandi temi dello sviluppo. Che senso ha, allora ospitare un vertice mondiale di questo livello sull'industria, se poi contemporaneamente si fa sapere che questo vertice lo si vuole boicottare? Torino non si è spesa particolarmente e non ha avuto azioni particolarmente propositive per promuovere la propria immagine in occasione di questo vertice, però poi di fatto, all'ultimo, ha ribadito invece, da parte dell'Amministrazione, che questo vertice l'avrebbe voluto, in qualche modo, ospitare. Si è fatta anche carica la Sindaca nei confronti della delegazione di proporre l'immagine di Torino, però contemporaneamente non ha fatto modo che si evitasse, invece, di proporre una Torino violenta, una Torino che alimenta queste tensioni sociali. In queste scelte o in queste non scelte dell'Amministrazione Appendino convivono contraddizioni che i disordini G7 hanno ancora una volta evidenziato. Io credo che si tratti di contraddizioni politiche che devono essere risolte, perché non si può governare strizzando l'occhio a tutti e mantenendo questi comportamenti ambivalenti, dando l'impressione di una Città che non è amministrata, aumentano il livello di incertezza e inevitabilmente acuiscono le tensioni sociali. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie Consigliere Tresso, io non nessun altro iscritto a parlare tra i Consiglieri comunali, si sta iscrivendo in questo momento la Consigliera Paoli, prego. PAOLI Maura Grazie, Presidente. Leggo dalla richiesta di convocazione. "Ripetuti fenomeni di violenza contro le Forze dell'ordine da parte degli antagonisti". Mai viste, effettivamente mai visti tanti anni di particolare virulenza a Torino. Scontri Polizia antagoniste alla manifestazione anti Lega, 28 marzo 2015. Torino, Primo Maggio di violenza, antagonisti in piazza, manganellate e fumogeni, tre fermati e 7 agenti feriti, funzionario Digos colpito con un piccone. Primo Maggio 2014, barricate per le strade, aggressione agli ufficiali giudiziari, irruzione negli uffici del Comune, bombe carta contro la caserma dei Carabinieri. 3 giugno 2014, scontri a Torino. Primo maggio 2013, la Lega sfila contro gli immigrati in una Torino blindata, manganellate e lacrimogeni per gli antirazzisti. 12 ottobre 2013, Torino, scontri, cariche e tensioni al corteo del Primo Maggio, contestato Fassino. Maggio 2012, danneggiamenti, interruzione di pubblico servizio, resistenza a Pubblico Ufficiale, violenza privata e invasione di terreni di edifici, tra gli episodi contestati agli antagonisti ci sono anche i raid vandalici delle scorse settimane a Torino, ai danni delle sedi del PD. Settembre 2012, Torino, scontri all'università, carica studenti ai centri sociali. Marzo 2009, G8 delle università a Torino, scontri tra Polizia e studenti. Maggio 2009, Torino, scontri con fascisti e Polizia. Ottobre 2009... ma di che cosa stiamo parlando? E questi sono ovviamente solo alcuni episodi di questi ultimi anni, continua. Sulla posizione politica ambigua tenuta nelle diverse circostanze da parte dell'Amministrazione Appendino. 20 luglio 2016, "esprimo a nome del Consiglio solidarietà alle Forze dell'ordine, credo che la violenza sia sempre da condannare, per gli scontri di Chiomonte". Aprile 2017, i Capigruppo e i membri dell'ufficio di presidenza esprimono piena solidarietà alle Forze dell'ordine, condannando ogni forma di istigazione alla violenza, per i manichini dei Poliziotti investiti. Primo Maggio 2017, Appendino: "la violenza è sempre sbagliata, senza se e senza ma". Giungo 2017, Appendino: "gli scontri? Non si devono più ripetere, intollerabile a resistere ai controlli, ritrovare ilo senso civico, per i fatti di piazza Santa Giulia.". Settembre 2017, G7, la Sindaca in seguito agli scontri ha espresso sostegno alle Forze dell'ordine per gli attacchi subiti. Torino, Appendino: "Appendino condanna la decapitazione dei fantocci contro il G7, settembre 2017"...ma di che cosa stiamo parlando? Continua. Sulle strategie da adottare, al fine di contrastare la pericolosa deriva assunta negli ultimi mesi in Città, in relazione a questi fenomeni. Se potessi, Presidente, so che non posso, farei una domanda agli esponenti del partito che hanno governato per 20 anni questa Città, quali strategie avete adottato per far sì che nulla cambiasse? Per far sì che la rabbia e la violenza siano stati così costanti nel tempo? E mi piacerebbe chiedere a tutti gli esponenti dei partiti che hanno firmato questo documento cosa hanno ottenuto negli anni, ignorando i motivi del disagio dei movimenti spontanei? La violenza è sbagliata, senza se e senza ma, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, la violenza è sempre sbagliata, è ambiguo affiancare a quest'affermazione che il dissenso manifestato all'interno della legalità sia un valore? Che è nostro dovere proteggere la pacifica espressione del dissenso? Che la politica si deve interrogare, più che sulla strategia da adottare ai fini di contrastare queste pericolose derive, sulle ragioni delle crescenti tensioni sociali, che caratterizzano sempre di più il nostro Paese e sulle responsabilità della politica? È ambiguo affermare che la violenza è sempre sbagliata, da qualsiasi parte arrivi? È come sul G7, abbiamo speso del tempo in quest'Aula a parlare della violenza, di neanche una ventina di persone, che, ripeto, non sono mai giustificabili, in quel corteo, però, c'erano anche migliaia di persone che chiedevano pacificamente conto di violenze ben peggiori, e forse di quelle avremmo dovuto parlare, della violenza di accettare di vedere le persone, pagate 2,50 euro all'ora a consegna, accettare che la gran distribuzione paghi i propri lavoratori la metà se fanno il turno di notte, accettare che le di cooperative paghino 4 euro lordi l'ora, più 80 centesimi per gli straordinari, accettare che intere generazioni siano ora senza diritti. Ma qual è l'obiettivo vero di questa discussione, allora? Conosciamo tutti la divisione dei poteri, condividiamo tutti il rispetto e la gratitudine per chi deve definire quali siano le corrette politiche da attuare in materia di gestione della sicurezza. Esprimiamo tutti solidarietà alle Forze dell'ordine, quando vengono fatte, quando vengono ferite mentre fanno il loro lavoro. Purtroppo, però, non ho sentito cori per dare solidarietà alle Forze dell'ordine quando esprimono disagio, perché sono sotto organico, perché sono costretti ai doppi turni, e devono rinunciare al riposo settimanale e alle ferie, perché hanno autovetture vecchie o inadeguate, strutture fatiscenti, dotazioni come caschi e giubbotti antiproiettili scaduti o non idonei, nonostante il Governo spenda più di Francia e Germania, che sono Paesi molto più vasti. E non ho sentito pretendere chiarezza e verità per la tutela delle immagini delle Forze dell'ordine, quando è capitato che qualche elemento si sia macchiato di atto di violenza, per la tutela degli uomini e delle donne che esercitano con coscienza il loro lavoro, la politica avrebbe dovuto insorgere unanime, invece il disegno di legge per introdurre i numeri identificativi per le Forze dell'ordine è ancora congelato in Commissione Affari Istituzionali. Un provvedimento, che proteggerebbe chi correttamente fa il proprio lavoro senza infangare l'istituzione che rappresenta, è fermo. Che rispetto c'è in questo? Ma forse l'obiettivo vero di questa discussione, oltre a fare esercizio di dialettica, è quello di dividerci in squadre? È quello di farci prendere posizione sugli antagonisti? Volete farci entrare nel teatrino che recitate da 20 anni? Da una parte le destre, sgomberate, sono illegali, e dell'altro la sinistra, avete ragione, ma il Comune non può. Volete farci dire che vogliamo o non vogliamo sgomberare i centri sociali? Tra l'altro colgo l'occasione per dare a tutti uno scoop, io non ho mai militato al Gabrio o in un altro centro sociale, e questo non lo dico per prenderne le distanze, ma per il rispetto di quelle persone che tutti i giorni si impegnano gratuitamente in un centro sociale, rappresentando un pensiero critico, una controcultura, una richiesta di protagonismo che si esprime sempre, spesso, in un antagonismo nei confronti del potere, realizzando, però, azioni concrete, stando vicino agli ultimi, analizzando le problematiche dei propri territori o realizzando attività nei loro quartieri. È proprio così, infatti, che ho conosciuto il Gabrio quando ero in Circoscrizione, stando entrambi sul territorio era impossibile non entrare in contatto, e ammetto che spesso mi hanno aiutato nello studio e nella consultazione di produzione di documentazioni complicate. Ho, infatti, trovato persone con competenze professionali in diversi ambiti, che sono gli stessi che tengono vivi sportelli gratuiti e aperti a tutti, per condividere i loro saperi. Io vi prego, rendiamo utile, oggi, questo esercizio di dialettica, analizziamo il perché delle tensioni sociali, troviamo delle risposte. Chiediamoci come non lasciare spazi vuoti, chiediamoci come questa rabbia possa trasformarsi in una risorsa, in un'opportunità per la Città e non in violenza. Chiediamoci come risolvere i problemi dalla radice e non dal sintomo, per quanto sbagliato e deprecabile sia. Facciamolo oggi questo esercizio di dialettica, ma non ripetiamoci ciò che vi siete detti per 20 anni. Troviamo insieme risposte per la nostra Città, (inc.) una crisi economica, dove ogni giorno restringiamo i servizi per coprire un debito scandaloso, troviamo insieme risposte per le famiglie più fragili, che soffrono la mancanza di una casa, nonostante le migliaia di case vuote, figlie delle speculazioni edilizie perpetrate negli anni. Troviamo insieme risposte per il Moi e per i campi nomadi, troviamo insieme risposte per la metà dei ragazzi con meno di 24 anni che a Torino non studia e non lavora, per il precariato e per gli esodati. Troviamo insieme risposte per la nostra Città in cui non si respira più, a meno che, qualcuno si prenda la responsabilità di dire che la priorità di questa Città è trovare una soluzione per gli antagonisti. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Consigliera Paoli, ha chiesto la parola il Consigliere Ricca, prego. RICCA Fabrizio Grazie Presidente. Prendo atto che la Consigliera delegata ai centri sociali, ma non facente parte, Maura Paoli, e di questo sono contento si schiera incondizionatamente a favore delle Forze dell'ordine, e io questa cosa qua mi fa assolutamente piacere, ma vista la quantità di fuffa che ci ha regalato nelle ultime settimane la Consigliera stessa, le consiglierei di farlo in maniera reale anche durante le manifestazioni. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Consigliere Ricca, si rivolga al Presidente, cortesemente. RICCA Fabrizio Anche durante le manifestazioni, anche durante gli scontri, anche durante i Consigli Comunali, intervenendo a loro favore e non solamente su richiesta. Quello che è successo in questo anno e mezzo a Torino è sicuramente figlio di chi ha governato prima, l'ho detto alla risposta del...rispondendo all'Assessore Finardi nell'interpellanza di oggi pomeriggio sui centri sociali, chiaramente se questi, se queste realtà esistono è perché chi ha governato prima ha fatto in modo che potessero lavorare in maniera indisturbata sul territorio, e io in questo, comunque, vedo, da parte di una parte dell'opposizione, una responsabilità di non aver preso delle decisioni forti quando era il momento di farlo, e oggi chiederei di affrontare il tema, ma con un pochino più di tranquillità, perché quando avete avuto la possibilità di farle le cose, dovevate farle. Ma chi governa oggi, chiederei di uscire da questo silenzio imbarazzante, soprattutto da parte della Giunta, perché a me fa piacere sentire i Consiglieri di Maggioranza, democraticamente eletti, che rappresentano dei torinesi in quest'Aula, prendere delle posizioni personali o meno, parlando a nome del gruppo politico che rappresentano o meno, a me piacerebbe sapere a livello di Giunta, quindi in maniera istituzionale, sentire qual è la vera opinione della Giunta, perché l'ultima volta che abbiamo sentito intervenire qualcuno della Giunta, ha dichiarato di farlo a titolo personale. Oggi ho sentito l'Assessore Finardi raccontarmi che lui sì, fa parte del tavolo per la sicurezza, e quindi insieme al Questore e Prefetto cercano di garantire la legalità, ma non ho sentito niente, nessuna condanna, non ho sentito nessuna presa di posizione, tutte le volte che ho sentito parlare il Sindaco l'ho fatto su richiesta, perché lo interpellavamo in quest'Aula e dopo ore e ore di discussione, allora alzava il dito e diceva "no, però un po' di solidarietà alle Forze dell'ordine gliela diamo", ma azioni concrete non sono mai state fatte. Io di questo sono preoccupato, perché il Sindaco parla da un anno e mezzo di dare solidarietà alle Forze dell'ordine, ma poi quando fanno le manifestazioni, vediamo, e in questo do ragione al Consigliere Napoli, anche i Consiglieri di Maggioranza prenderne parte, io non ho mai detto che loro si sono resi protagonisti di atti contro le Forze dell'ordine, però erano all'interno di quelle manifestazioni, io non sono mai stato in una manifestazione che è finita con scontri contro la Polizia. Io chiederei di mostrare le parole che avete pronunciato quest'oggi, perché credo che la Consigliera Paoli, Presidente, parlasse a nome del Gruppo, dimostrandole anche, tenendo le distanze da determinate persone, perché il Cannabis Parade, forse il primo degli eventi dove partecipavano Consiglieri di Maggioranza, dove tutti dietro a un pulmino con due manichini della Polizia attaccati davanti, per non parlare del Primo Maggio, dove un silenzio imbarazzante della Giunta durato una settimana, dove dopo un Consiglio Comunale dove gli abbiamo chiesto di prendere le distanze, ancora silenzio dopo qualche giorno da quel Consiglio Comunale, allora si dice qualcosa a favore delle Forze dell'ordine. Penso alla Cavallerizza, dove ci è stato detto che era una fucina di idee incredibile, e da dove sono partite, da dove è partito uno dei cortei durante il G7 sfociato in sparare razzi contro la Polizia, fuochi d'artificio in via Po, perché da lì è partito, dove si intonavano cori di morte contro Ministri della Repubblica, poi possono piacere o non piacere,a me non piacciono, ma non mi permetterei mai di dire a Poletti che deve morire, in quel caso successe. Penso alle feste della semina, dove militanti di centri sociali erano accompagnati anche da Consiglieri comunali di Maggioranza, giustamente non c'era (inc.) nelle piante dove venivano, che venivano piantate, però io credo che quello sia un gesto di militanza, è un parere personale. Ripercorrendo quest'anno e mezzo di consiliatura, io dico che se volete fare qualcosa e oggi che avete possibilità di poterla fare, perché vi siete lamentati di loro come hanno governato per 20 anni Torino, oggi lo potete fare, ma dovete farlo, non basta parlare in quest'Aula come si fa troppo spesso a dire "vedremo, faremo", ci manca solo che adesso Montanari si alza e ci dica che farà un tavolo, perché sarebbe davvero il paradosso del non far nulla di quest'anno e mezzo, perché si fanno tavoli per tutti, qua alla fine del mandato avremo un esercito di falegnami. Mi permetto di dire ultimamente, mi permetto di dire che se volete fare qualcosa, così com'è stato detto da parte del Movimento 5 Stelle, per fare in modo che quell'esperienza finisca, io sono in assoluta disposizione, credo che quelle esperienze fallimentari che vedono, purtroppo, sempre più azioni negative rispetto a quelle positive, poi se qualcuno giudica una militanza e volontariato fare delle feste dove si vendono alcolici maniera abusiva, facendo dei soldi, facendo, trasformando quello che qualcuno chiama "volontariato in business", forse del volontariato non avete capito niente. Detto questo, io mi metto a disposizione per trovare una soluzione per far finire esperienze di occupazioni abusive, per poter allontanare i violenti da questa Città, mi piacerebbe parlare di DASPO urbano per chi si rende complice di azioni criminose nei confronti della Città e delle Forze di Polizia, non capisco per quale motivo viene applicato all'interno degli Stadi e non può venir applicato all'interno di alcune manifestazioni, perché all'interno delle manifestazioni politiche o meno si può dire e fare, all'interno della legalità, tutto quello che si vuole, si chiama Democrazia, ma quando si prova ad alzare anche solo un dito verso le Forze dell'ordine in maniera unidirezionale, perché io non ho mai visto un agente di Polizia caricare così a caso, senza nessun motivo, io ho visto invece questi personaggi spingere dei carrelli, con all'interno delle brioche, addosso alle Forze di Polizia, oppure penso al primo maggio, quando si è cercato, quando gli antagonisti hanno cercato volutamente lo scontro, andando addosso fisicamente alle Forze di Polizia. Bene, allora queste sono le persone che dovranno essere allontanate da Torino, non è questa la Torino che si meritano le persone che vivono qua fuor, quindi, e lo ripeto per l'ultima volta, quando si vorrà fare qualcosa di concreto che non siano solo ed esclusivamente parole che ormai riescono ad uscire fluenti dalle bocche dei Consiglieri di Maggioranza trasformati da 1 vale 1, da onesti cittadini ad abili politici, con una retorica incredibile, allora noi siamo qua e saremo pronti a lavorare, grazie. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie Consigliere Ricca, ha chiesto la parola il Consigliere Carretta. CARRETTA Domenico Grazie Presidente. Io, velocemente, allora, anche perché ho sentito, ascoltato con interesse quello che è stato il dibattito fino adesso in questa sala, mi aspettavo, appunto, di portare questo dibattito in altri luoghi, però pazienza. Contrariamente a quello che chiede all'Assessore il Consigliere Ricca, io non chiedo, per carità, il parere della Giunta, non me ne vogliano gli Assessori qui presenti, ma mi accontento di pareri sulle brioche e su altro già fatti in tempi non sospetti, quindi che Dio ce ne scampi ad avere quello che è il parere in merito da parte della Giunta. Mi basta il parere dei Consiglieri. Allora, contrariamente al Consigliere Ricca, io ho fatto parte, ho preso parte a cortei che si sono conclusi anche con scontri con la Polizia, più contrariamente al Consigliere Ricca, ho frequentato per un lungo periodo, e non me ne vergogno, anzi, lo ribadisco ogni volta, realtà vicine ai centri sociali, io, contrariamente al Consigliere Ricca, avevo un'affinità anche ideologica rispetto a chi frequentava quei luoghi nuovi in cui io credevo, luoghi di incontro, di aggregazione. Io, contrariamente ai Consiglieri del Movimento 5 Stelle, non ero Consigliere comunale frequentai, partecipai a movimenti, che tante volte ci furono anche degli scontri con la Polizia, ma non ero Consigliere comunale, non ero nemmeno Assessore, si immagini, non c'era Facebook, quindi non mi potevo nemmeno dilettare in post deliranti, come quelli che abbiamo letto in questi giorni, perché? Perché a un certo punto uno deve scegliere dove restare, non può essere uomo di lotta e di governo, perché diventa una pagliacciata, e quell'esercizio di dialettica che veniva richiamato in quest'Aula, in realtà è stato esercizio di retorica, ci mancava la fame nel mondo, chiudere i balconi e le finestre contro lo smog, e c'era tutto, c'era tutto, non c'era però una parola su quello che è un fenomeno, se non un tentativo, anche abbastanza maldestro, di prenderne le distanze in termini di militanza. Non c'era una parola su quello che è il fenomeno dei centri sociali da qui a 20 anni, quella che è stata, a mio parere, l'involuzione. Un centro sociale 20 anni fa non si sarebbe mai trasformato in comitato elettorale, mai, un centro sociale aveva nel bene o nel male, a prescindere da quelle che sono le nostre considerazioni, aveva un'idea precisa di quello che era lo scontro sociale, non poteva essere un comitato elettorale. Poi, a distanza di 2 anni si può prendere anche le distanze dal proprio comitato elettorale, ma tutto è relativo, sappiamo tutto, conosciamo, e per carità, rispettiamo anche quelle che sono le posizioni, però, guardate, quando uno decide di entrare nelle istituzioni, quando uno decide di diventare Consigliere comunale, e parlo anche per me, non lo fa solo per lo stipendio, lo fa per rispetto di una Città, di tutta la Città, per quanto possibile, e lo fa per difendere le istituzioni e non per spostarsi da una parte e dall'altra a seconda del momento, a seconda anche della convenienza elettorale e quindi ben vengano, Assessori che non hanno preso un voto, che si spostano anche da una Città all'altra, a seconda della chiamata che può invogliare o meno, che però ben vengano questi spostamenti, visto com'è andata nell'ultima Città, non hanno preso voti, quindi non devono dire niente, possono fare tranquillamente delle caricature, perché sono delle caricature e inconsapevoli anche di quello che è il rischio di soffiare sul fuoco, però ognuno si prende la responsabilità, per carità di Dio, quindi a me sarebbe piaciuta anche una riflessione su quello che è ruolo dei centri sociali, su quello che è ruolo del Consigliere comunale, io manifesto ergo cosa? Fai il Consigliere comunale e lo vieni a fare, altrimenti ti dimetti, perché se si arriva al punto di difendere alcune manifestazioni, e magari di negare la piazza ai sindacati, allora il colmo è stato già raggiunto, una discussione così ma è inutile anche farla, però, visto che mi avete sollecitato e avete sollecitato una discussione che va in questo senso, forse era anche utile, utile non è mai offrire un contributo, ma contributi ne avete offerti voi uno dietro l'altro. Ci sarebbe un metodo, che ne so, negarvi l'utilizzo di Facebook, o comunque limitarlo, e forse riuscite a fare meno danni, però al di là di tutto, siete Consiglieri comunali, se volete fare i Consiglieri di lotta e di governo, Carretto puoi intervenire, non devi scrivere solo dei post, come quando diceva "gli accordi erano diversi durante gli scontri del 1° maggio", lei può, lei deve intervenire, lei deve dire qual è la sua posizione, lei è Presidente della Commissione urbanistica, lei è pagato per fare il Presidente della Commissione urbanistica, ma siccome sento degli interventi fuori luogo, non fuori campo, fuori luogo, però, chissà un giorno avrà anche il coraggio di intervenire anziché difendere tutte le cause indifendibili, voi avete una fortuna enorme, avete a chi riesce a fare l'impossibile, quindi mi sarei aspettato una riflessione diversa, mi sarei aspettato una condanna degli atti di violenza, e non retorica, retorica della peggio specie, la fame nel mondo, il decreto che non va avanti, cioè, si fa di tutto, perché poi avete imparato bene, quando una questione dà fastidio la palla si prende e si calcia in tribuna, e quando si calcia la palla in tribuna si può dire tutto e il contrario di tutto. Adesso mi immagino quelli che saranno gli altri interventi, gli altri contributi, io volevo offrire un piccolissimo contributo alla discussione. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Consigliere Carretta, ha chiesto la parola il Consigliere Rosso. |