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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2017-03580
"RESIDENZIALIT? PSICHIATRICA" PRESENTATA IN DATA 12 SETTEMBRE 2017 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
La questione che più mi premeva, in realtà non ha trovato risposta in questa articolata
Relazione dell'Assessora, perché in ordine al punto relativo alla valutazione, mi sarebbe
molto interessato comprendere l'intento di ricorrere al Consiglio di Stato, avverso la
sentenza negativa, di questo, mi è stato detto: "stiamo valutando, di concerto con le
associazioni di riferimento". Io ho ben chiaro il fatto che la riapertura di un ricorso non
risolve il problema specifico, perché, comunque, non introduce una sospensiva
nell'applicazione della delibera, perché, comunque, l'atto deliberativo che ha ricevuto il
via libera, forse lo ha ricevuto anche perché prevedeva un periodo di assestamento del
sistema e quindi non introduceva nell'immediato i cambiamenti né in ordine alla
ricollocazione e alla rivalutazione delle persone, né in ordine ai criteri di sostenibilità
economica. Tuttavia, sapendo, quindi, che l'eventuale ricorso va ad affermare un
confronto di principio, più che annotare nell'immediato le conseguenze organizzative, a
me premeva sottolineare una questione, non è la prima volta, è già accaduto quando si
sono definiti a livello di Piemonte gli EXTRA LEA, che l'Amministrazione Regionale
sposta il piano dei principi e tenta di mitigare l'effetto di questi principi violati,
attraverso dei risarcimenti di natura economica. Intendo dire questo: si espelle, dal
punto di vista terapeutico, la residenzialità autonoma o supportata, come se il territorio
non facesse parte del programma terapeutico, e quindi non fosse più un ambito
sanitario, ma nel contempo si rassicurano i Comuni del fatto che laddove aumentasse il
loro gravame per compensare le rette che gli utenti non possono sostenere, verrà
costituito un fondo apposito, analogamente come quello accaduto sugli EXTRA LEA, si
espelle dal diritto nei livelli essenziali di assistenza, la domiciliarità per la non
autosufficienza, ma si propone, a livello di fondo delle politiche sociali che, quindi, non
corrisponde a un diritto esigibile e a un atto dovuto, ma a una discrezionalità, un
capitolo di risarcimento economico. Di fronte a questo fatto, a me sarebbe veramente
sembrato utile, che l'Amministrazione decidesse di procedere per la via di principio,
anche perché le associazioni rappresentano gli utenti, le loro famiglie, i professionisti, è
anche facilmente comprensibile che dopo due anni di battaglie, siano anche esauste sul
piano della tenuta e sul piano della capacità economica di sostenere altri costi in
giudizio, mentre l'ente locale potrebbe, ragionevolmente, fare da apripista, comunque,
avremo, non chiedo che torni in Commissione, avremo altre occasioni di affrontare
questa tematica.

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