Interventi |
ARTESIO Eleonora La questione che più mi premeva, in realtà non ha trovato risposta in questa articolata Relazione dell'Assessora, perché in ordine al punto relativo alla valutazione, mi sarebbe molto interessato comprendere l'intento di ricorrere al Consiglio di Stato, avverso la sentenza negativa, di questo, mi è stato detto: "stiamo valutando, di concerto con le associazioni di riferimento". Io ho ben chiaro il fatto che la riapertura di un ricorso non risolve il problema specifico, perché, comunque, non introduce una sospensiva nell'applicazione della delibera, perché, comunque, l'atto deliberativo che ha ricevuto il via libera, forse lo ha ricevuto anche perché prevedeva un periodo di assestamento del sistema e quindi non introduceva nell'immediato i cambiamenti né in ordine alla ricollocazione e alla rivalutazione delle persone, né in ordine ai criteri di sostenibilità economica. Tuttavia, sapendo, quindi, che l'eventuale ricorso va ad affermare un confronto di principio, più che annotare nell'immediato le conseguenze organizzative, a me premeva sottolineare una questione, non è la prima volta, è già accaduto quando si sono definiti a livello di Piemonte gli EXTRA LEA, che l'Amministrazione Regionale sposta il piano dei principi e tenta di mitigare l'effetto di questi principi violati, attraverso dei risarcimenti di natura economica. Intendo dire questo: si espelle, dal punto di vista terapeutico, la residenzialità autonoma o supportata, come se il territorio non facesse parte del programma terapeutico, e quindi non fosse più un ambito sanitario, ma nel contempo si rassicurano i Comuni del fatto che laddove aumentasse il loro gravame per compensare le rette che gli utenti non possono sostenere, verrà costituito un fondo apposito, analogamente come quello accaduto sugli EXTRA LEA, si espelle dal diritto nei livelli essenziali di assistenza, la domiciliarità per la non autosufficienza, ma si propone, a livello di fondo delle politiche sociali che, quindi, non corrisponde a un diritto esigibile e a un atto dovuto, ma a una discrezionalità, un capitolo di risarcimento economico. Di fronte a questo fatto, a me sarebbe veramente sembrato utile, che l'Amministrazione decidesse di procedere per la via di principio, anche perché le associazioni rappresentano gli utenti, le loro famiglie, i professionisti, è anche facilmente comprensibile che dopo due anni di battaglie, siano anche esauste sul piano della tenuta e sul piano della capacità economica di sostenere altri costi in giudizio, mentre l'ente locale potrebbe, ragionevolmente, fare da apripista, comunque, avremo, non chiedo che torni in Commissione, avremo altre occasioni di affrontare questa tematica. |