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VERSACI Fabio (Presidente) Torniamo indietro all'interpellanza la 03537, presentatore Lavolta ed altri: "Perché la Città vuole svendere il Centro Agro Alimentare?" VERSACI Fabio (Presidente) Risponde l'Assessore Rolando, prego. ROLANDO Sergio (Assessore) Non la trovo più. C'è, c'è. Questa risposta all'interpellanza vale anche poi per l'interpellanza successiva, lo dico prima perché tocca gli stessi argomenti, poi se volete poi la rileggo. La Città di Torino con riferimento … oltre alle informazioni che ha già fornito la Sindaca in Commissione e in Consiglio sul tema della dismissione CAAT che non replico, la Città di Torino con riferimento alle Città partecipate deve dare attuazione alle prescrizioni della Riforma Madia, D. Lgs. 175/2016, l'obbligo di procedere alla dismissione delle partecipazioni non essenziali per il raggiungimento dei fini istituzionali dell'ente è stato introdotto dal legislatore da diversi anni e per far fronte all'inerzia degli enti locali il legislatore ha emanato il richiamato Decreto 175/2016, la Corte dei Conti sezione regionale per il Piemonte del 2 febbraio 2017 ", che ricordo a tutti, tanto per sfondare il campo, si riferiva al rendiconto 2014, poi richiamato anche nel rendiconto 2015, " ha esaminato il piano di razionalizzazione delle società partecipate approvato dal Comune di Torino nel 2016 con deliberazione del Consiglio Comunale del 7 aprile 2016", si legge nella deliberazione della Corte dei Conti appena richiamata: "in linea generale si riserva che la relazione allegata alla delibera del Comune di Torino non offre adeguato sostegno argomentativo alla valutazione di sussistenza del requisito di essenzialità del servizio, l'essenzialità del servizio al fine del perseguimento delle attività istituzionali per numerose partecipazioni, difetta un'articolata argomentazione...", no, scusi, "un'articolata argomentazione in merito, analoghe valutazioni possono muoversi sulle motivazioni di indispensabilità dello strumento societario, non si evincono in altri termini le motivazioni alla base delle quali la scelta è ricaduta sull'esternalizzazione del servizio, sia pur essenziale, né della scelta dello strumento societario per svolgere il servizio in luogo di altri strumenti. Occorre verificare dunque non solo se il soggetto societario svolge un compito essenziale, oggi compreso tra quelli individuati dal Decreto Madia 175/2016, ma anche se lo strumento societario sia indispensabile sotto il profilo dell'economicità e efficienza della gestione anche in relazione a modelli alternativi più economici. Va ancora ricordato sempre in ordine alla scelta del mantenimento o meno di una certa partecipazione, che la scelta di assumere o mantenere partecipazioni impone anche una valutazione di economicità, detto in altri termini, l'esercizio di attività in costante perdita è incompatibile con lo strumento societario, come tale è ispirato alla logica del profitto o quantomeno dell'economicità di gestione intesa come integrale copertura dei costi con i ricavi, l'esame dei dati finanziari reperiti su sistema informativo SIQuEL evidenzia il perdurare di numerose criticità già rilevate nelle precedenti deliberazioni di questa sezione con riferimento agli organismi partecipati e ai rapporti dell'ente con gli stessi. A tal riguardo la Corte esamina alcune società partecipate in perdita e tra queste anche il CAAT, lo società come è noto ha fatto registrare un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi nel periodo preso come riferimento dal Decreto 175/2016, ovvero 2011/2015 e quindi ai sensi dell'articolo 20, comma 2, lettera E del Testo Unico sulle società partecipate deve essere oggetto di misure di razionalizzazione. Per poter ritenere che il (parola incomprensibile) sia assoggettabile a tale disposizione bisognerebbe sostenere e comprovare che il servizio di gestione della struttura non sarebbe svolto dal mercato senza un intervento pubblico o che alle condizioni con cui oggi il servizio erogato, nessun privato sarebbe disposto a gestire la struttura senza limitare il servizio in termini di accessibilità fisica ed economica, continuità, non discriminazione, qualità e sicurezza", questa è la definizione dell'attività di interesse generale introdotta dalla Riforma Madia. Inoltre a tale valutazione la normativa impone anche una seconda verifica diretta da testare se l'attività svolta dalla società partecipata sia necessaria per lo svolgimento di una funzione fondamentale dell'ente, infatti l'articolo 4 del decreto Madia dispone che le Amministrazioni pubbliche non possono mantenere partecipazioni in società aventi per oggetto, attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, a tal riguardo la Corte dei Conti nella più volte richiamata pronuncia con riferimento al Decreto 78/2010 articolo 14, comma 27, ricordo a tutti, è il famoso Decreto Tremonti del primo grande taglio, la fonte normativa utile per individuare le attività indispensabili per il perseguimento delle finalità istituzionali in materia di servizi pubblici elenca; primo: "l'organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico, l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi", è finito l'articolo. Il piano di razionalizzazione per il 2017/2018 prevede una dismissione di almeno il 5% rinviando ai prossimi piani di razionalizzazione ordinaria l'adozione di altre eventuali misure, la misura adottata mira a ridurre la partecipazione pubblica con l'auspicio che la presenza di una maggiore partecipazione di soggetti privati nella compagine societaria possa dare un'impronta più manageriale alla gestione della struttura e mette al regime le grandi potenzialità che la struttura stessa offre, d'altra parte il legislatore ha da tempo introdotto la figura delle società con partecipazione miste pubblico-privata, proprio per lo scopo anzi rappresentato, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 5 minuti. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente. Ma a beneficio di chi ci ascolta, visto che ha letto molte norme e molti articoli di legge, provo velocemente a riassumere il significato di questa richiesta di chiarimento che il Partito Democratico ha rivolto all'Amministrazione con la consapevolezza che avremo tantissime ore per approfondire il tema e discuterne insieme in occasione di quella sciagurata delibera che questa Amministrazione vuole che questo Consiglio Comunale voti in data odierna. In sintesi, l'Assessore ci ha appena detto che, questa Amministrazione, questa Giunta, questa Sindaca nel corso di questo anno del 2017 ha cambiato idea sul Centro Agro Alimentare di Torino, perché ha cambiato idea? Ha cambiato idea perché, ci comunica, che siccome ci sono tanti elementi che riconducono il Centro Agro Alimentare ad una delle società oggetto del Decreto Madia, elementi tra cui i più rilevanti reiterate perdite e il non interesse pubblico, è opportuno che la Città di Torino venda, io dico, svenda delle quote, perché dico che ha cambiato idea? Perché se i Consiglieri Comunali, tutti, leggessero bene la delibera che discuteremo oggi a un certo punto troverebbero un riferimento ad una determina che è la 149 del 23 marzo del 2017, quella determina ha degli allegati, che cosa sono questi allegati? Sono delle schede che rappresentano la fotografia in quel momento delle società partecipate oggetto della ricognizione, se voi prendeste quelle schede e le confrontaste con quelle allegate alla delibera di oggi, scoprireste che sono state …, la scheda del CAAT del Centro Agro Alimentare è stata stravolta, in particolare nella scheda che fa riferimento a quella determina citata nella delibera di oggi, ci sono scritte alcune cose che è bene che i Consiglieri Comunali, che quest'oggi diligentemente senza leggere la delibera voteranno favorevolmente a quella deliberazione è bene che sappiano. Ve ne dico solo due, ripeto, nel corso del Consiglio ve ne dirò tante altre, la prima, che quella scheda redatta da quest'Amministrazione, non dalla Giunta Fassino, non dall'Amministrazione precedente, da quest'Amministrazione, a marzo ultimava la scheda con queste parole e in particolare diceva la scheda che è bene, adesso non la trovo, ma ve la voglio leggere perché dice: "esito della revisione straordinaria ai sensi del Testo Unico - citato più volte dall'Assessore - mantenimento della partecipazione", perché questa Giunta, quest'Amministrazione a marzo diceva che era giusto mantenere la partecipazione del Centro Agro Alimentare, perché sostanzialmente riconosceva l'interesse pubblico che, Assessore, non è l'interesse istituzionale, è l'interesse di carattere generale in relazione ai benefici che dà la gestione di una società nei confronti della collettività. La cosa che sorprende è che questo giramento, questa, diciamo, questa involuzione da parte dell'esecutivo avviene in che anno? Nel 2017 quando questa stessa Amministrazione che siede nel Consiglio di Amministrazione del Centro Agro Alimentare, prende atto che dopo tanti anni il Centro Agro Alimentare ha esaurito, ha finalmente soddisfatto un mutuo che era stato concesso dallo Stato per svilupparsi e crescere a proposito di interesse pubblico, lo Stato aveva riconosciuto un mutuo a condizioni agevolate nei confronti del Centro Agro Alimentare. Il 2017, dobbiamo essere tutti contenti finalmente quel mutuo è estinto, cioè grazie a una gestione sana, grazie alla positiva gestione del Centro Agro Alimentare, tutto è stato possibile soddisfare un mutuo pluriennale, l'Assessore ci dice il CAAT va venduto perché ci sono reiterate perdite e basta andare a prendere il Bilancio approvato dal Consiglio d'Amministrazione per scoprire che quest'anno il CAAT finisce, diciamo, l'esperienza dell'ultimo anno con un utile, un utile che non si era visto, ma perché non si era visto? Perché doveva nel frattempo soddisfare quel mutuo, allora noi abbiamo una società sana, ben gestita che finalmente ha un utile, che ha soddisfatto e ha pagato un mutuo pluriennale che gli era stato concesso per sviluppare le finalità di interesse pubblico e in questo anno l'Amministrazione, questa Amministrazione e il Movimento 5 Stelle si permette il lusso di dire, a marzo che non andava dismessa e anzi quella partecipazione andava mantenuta, oggi, beh, la Madia ci costringe a farlo. Eh no, caro Assessore, questa è una bugia, il Decreto Madia, il Testo Unico sulle società partecipate non impongono la vendita del CAAT e concludo perché, ripeto, ne parleremo a lungo nel corso di questa bellissima giornata, lo dico ai Consiglieri Comunali, qui si sta cercando di svendere pezzi di società partecipate, allora abbia il coraggio questa Amministrazione, se riconosce l'interesse istituzionale del CAAT, decida, prenda coraggio, prenda carta e penna e scriva su un foglio nuovo che ha un'intenzione politica che è quella di uscire dal Centro Agro Alimentare... IMBESI Serena (Vice Presidente) La invito a concludere. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) E responsabilmente, cara Presidente, lo dico anche lei che voterà quella delibera, responsabilmente noi ci potremo confrontare sul futuro di una struttura che questo Consiglio Comunale, nei confronti della quale, questo Consiglio Comunale ha posto un'attenzione particolare in relazione a 3.000, ripeto, 3.000 dipendenti, 3.000 lavoratori che quotidianamente animano quello spazio più i tantissimi altri che beneficiano della gestione pubblica e pubblicistica, che sono gli operatori di mercato, nei confronti dei quali io credo tutti quanti noi abbiamo il dovere morale di spiegare che cosa vuole fare questa Amministrazione. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. |