Interventi |
ROLANDO Sergio (Assessore) Allora, siccome è stato richiesto di avere qualche informativa, a riguardo si sono sollevati molti dubbi, io vorrei partire da un tema. Questa delibera si intitola "Revisione straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, Decreto Legislativo 19 agosto 2016. Ricognizione delle partecipazioni possedute", quindi il tema che inquadra questa delibera è quello che dice il titolo e fa delle cose che qualcuno ha chiamato compitino due o tre volte, che nel compitino precedente, relazione della Corte dei Conti su rendiconto 2014 e 2015, sono state giudicate come ho già letto nell'interpellanza, non accettabili dalla Corte dei Conti. Quindi noi cercheremo di fare un compitino, con molta umiltà, leggermente migliore: se quello là aveva 4, cercheremo di prendere 6 meno meno con questa cosa. 18 settembre ore 11:30 I Commissione - Capigruppo, questo è il passaggio che ha fatto questa delibera in Commissione, Sindaca presente, proiezione di una trentina di slide con le motivazioni dell'articolazione degli interventi previsti da questa delibera, le spiegazioni a lato; ne darò qualcuna per sommi capi, perché le domande sono state mille oggi, però quali sono le partecipazioni non cedibili? Quelle che svolgono un ruolo di interesse generale: trasporti e rifiuti sono non cedibili, lo dice la norma di riferimento e noi stiamo applicando una norma, noi non stiamo facendo strategia BCI, Boston Consulting Group su una organizzazione di una multinazionale, stiamo facendo la revisione straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, quella che, ripeto, è stata giudicata insufficiente nel giro precedente. Qualcuno ha detto, perché non si vendono i trasporti? Perché non sono cedibili, sono un interesse generale previsto dalla Corte dei Conti. Qualcuno ha chiesto perché si vende SAGAT 10%? Perché è una competenza della Regione, ma dico di più, ieri Sole 24 Ore dice: "I Comuni dismettono aeroporti, autostrade e fiere, addio a una partecipata su tre", se uno legge... questo qui ripeto non è Rolando che lo dice, a Torino il piano cessioni parte dallo Scalo di Caselle; Lombardia con 37 cessioni, abbandonati i settori stradali e fieristici; Emilia Romagna i tagli maggiori a Bologna, Parma, Reggio e Rimini; Toscana, in 57 nel mirino del credito e patrimonio immobiliare, poi se uno si va a leggere dentro ci trova le cose che dirò dopo, società più che dimezzate a Roma, la parte del leone; Napoli punta alla vendita dei gioielli di famiglia, aeroporti Roma cede Fiumicino, Torino lascia Caselle; Napoli vende Capodichino; Verona liquida Aerogest, eccetera. Torno a SAGAT Sole 24 Ore primo ottobre: SAGAT 10%, è stata fatta una disamina, una preoccupazione sul valore, c'è un solo compratore. Intanto questa città è libera di vendere o non vendere, il mercato è così, se il prezzo non è ritenuto interessante da parte di chi fa le valutazioni; tra l'altro ricordo che tutte le partecipate hanno una valutazione secondo un principio contabile che si chiama "fair value", quindi nella contabilità c'è scritto quanto vale IREN: 1,90, per fare un esempio. IREN non è vendibile. Altro tema sollevato dal Consigliere Morano: perché non si vende IREN? Perché non si può vendere IREN dal punto di vista...? Perché non si può mettere nel piano IREN, perché IREN è una Società quotata in borsa e le società quotate in borsa o quelle che dispongono di prestiti obbligazionari non sono cedibili, lo dice sempre la legge. Torniamo a CAAT invece, che è il più entusiasmante di tutti. Come è scritto nella delibera, noi contiamo di vendere a partire dal 5%, perché? Perché vogliamo farci un'idea partendo da una ipotesi di vendita, poi vedremo che c'è un emendamento, ma ne parleremo dopo, di quale può essere l'interesse di quest'operazione. Che CAAT sia una Società che non cura un interesse generale è pacifico, perché non risponde ai due requisiti che ho letto leggendo l'interpellanza prima, quindi non risponde ai due requisiti previsti dalla norma; che CAAT sia però una realtà vendibile ad un prezzo adeguato, visto che, come sostiene qualcuno, è stata risanata, è altrettanto possibile, proprio per questo motivo questa Giunta pensa di metterne in vendita un pezzo limitato, perché facendo questa operazione si cerca di capire, vendendo una quota limitata, qual è l'interesse del mercato. C'è anche un altro fatto che leggendo la Madia si può maturare molto semplicemente, io adesso tra l'altro vi invito a leggere pagina 75 sul CAAT dove è espressamente previsto, nel documento allegato alla delibera, il percorso, sempre tenendo conto che il titolo di questa delibera è: "Revisione straordinaria delle partecipazioni", non è altro, non è cessione di CAAT. C'è un tema perché abbiamo deciso di vendere il 5% e non di più? Perché se noi avessimo messo in vendita la maggioranza, a parte che forse tutti sanno o non tutti sanno, ma è una cosa che io ho imparato tanti anni fa, esistono due prezzi di ogni azione, c'è il prezzo di maggioranza che spunta un premio e c'è il premio di minoranza che non spunta nessun premio, cioè non c'è. Quando si vendono quote sotto la maggioranza, non si guadagna nulla, si prende il prezzo che decide l'assemblea dei compratori, cioè quelli che si presentano davanti a noi, allora se noi provassimo a vendere il 100% di CAAT e non riuscissimo a venderlo, non il 100, il 92,77, in astratto e non lo vendessimo, potremmo mettere in rischio la salute della Società, perché? Perché noi saremmo tenuti, come dice la norma Madia, entro 12 mesi a dismettere la partecipazione e a sostenere noi l'onere di questa dismissione. Quindi, la scelta di incominciare dal 5% è una scelta prudente, sempre nell'ottica, ripeto, del titolo della delibera, perché nessuno di noi qui ha pensato di discutere in questi giorni anche se, ripeto, il 18 settembre non è vero quello che è stato detto da due o tre interventi dei Consiglieri, questa delibera è stata discussa in I Commissione congiunta con la Capigruppo e illustrata dalla Sindaca. Su cosa fanno gli altri vi ho dato un'idea leggendo gli articoli del giornale; noi non facciamo cassa con questa... Lo scopo di questa cosa qui non è fare cassa. No no, noi, la Città non fa cassa perché con queste due eccezioni... ROLANDO Sergio (Assessore) Con queste due cessioni non si fa cassa. (INTERVENTO FUORI MICROFONO) ROLANDO Sergio (Assessore) Io sul tema di risanare i conti... ROLANDO Sergio (Assessore) Quando sarà rappresentato, quando la Giunta approverà il piano di interventi che la Corte dei Conti ci ha chiesto di fare, non ce lo siamo sognato noi, l'ha chiesto la Città di Torino, quando sarà presentato dibatteremo di qual è l'effetto di questa delibera su quell'argomento e vedrete che a parte il problema centrale di IREN, che è un problema diverso, che non fa parte di questa delibera perché ho detto prima che le società quotate in borsa non sono previste nell'ottica della riorganizzazione prevista dalla norma, quindi è un tema diverso quello, vedrete che l'effetto di quello che si pensa di portare a casa dalle dismissioni delle società partecipate per merito della Madia, è più basso. Quello che si cercherà di fare, è di ottenere invece quel 6 meno meno o 6 più dalla Corte dei Conti su un tema aperto perché quello, non dimentichiamolo, è un tema aperto, ci sono due relazioni che oltre a dire quello che hanno detto alcuni Consiglieri con dovizia di particolari sul disequilibrio strutturale ci sono due problematiche evidenziate sulle partecipate che sono note a tutti, che sono insufficienti giudicate dalla Corte dei Conti. Con questa delibera noi ci adeguiamo alla Madia e cerchiamo di adeguarci alle prescrizioni della Corte dei Conti. Grazie. |