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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 26
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-03504
REVISIONE STRAORDINARIA DELLE PARTECIPAZIONI EX ARTICOLO 24, DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2016 N. 175 E S.M.I. - RICOGNIZIONE PARTECIPAZIONI POSSEDUTE.
Interventi
ROLANDO Sergio (Assessore)
Allora, siccome è stato richiesto di avere qualche informativa, a riguardo si sono
sollevati molti dubbi, io vorrei partire da un tema. Questa delibera si intitola "Revisione
straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, Decreto Legislativo 19 agosto 2016.
Ricognizione delle partecipazioni possedute", quindi il tema che inquadra questa
delibera è quello che dice il titolo e fa delle cose che qualcuno ha chiamato compitino
due o tre volte, che nel compitino precedente, relazione della Corte dei Conti su
rendiconto 2014 e 2015, sono state giudicate come ho già letto nell'interpellanza, non
accettabili dalla Corte dei Conti. Quindi noi cercheremo di fare un compitino, con molta
umiltà, leggermente migliore: se quello là aveva 4, cercheremo di prendere 6 meno
meno con questa cosa. 18 settembre ore 11:30 I Commissione - Capigruppo, questo è il
passaggio che ha fatto questa delibera in Commissione, Sindaca presente, proiezione di
una trentina di slide con le motivazioni dell'articolazione degli interventi previsti da
questa delibera, le spiegazioni a lato; ne darò qualcuna per sommi capi, perché le
domande sono state mille oggi, però quali sono le partecipazioni non cedibili? Quelle
che svolgono un ruolo di interesse generale: trasporti e rifiuti sono non cedibili, lo dice
la norma di riferimento e noi stiamo applicando una norma, noi non stiamo facendo
strategia BCI, Boston Consulting Group su una organizzazione di una multinazionale,
stiamo facendo la revisione straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, quella che,
ripeto, è stata giudicata insufficiente nel giro precedente. Qualcuno ha detto, perché non
si vendono i trasporti? Perché non sono cedibili, sono un interesse generale previsto
dalla Corte dei Conti. Qualcuno ha chiesto perché si vende SAGAT 10%? Perché è una
competenza della Regione, ma dico di più, ieri Sole 24 Ore dice: "I Comuni dismettono
aeroporti, autostrade e fiere, addio a una partecipata su tre", se uno legge... questo qui
ripeto non è Rolando che lo dice, a Torino il piano cessioni parte dallo Scalo di Caselle;
Lombardia con 37 cessioni, abbandonati i settori stradali e fieristici; Emilia Romagna i
tagli maggiori a Bologna, Parma, Reggio e Rimini; Toscana, in 57 nel mirino del credito
e patrimonio immobiliare, poi se uno si va a leggere dentro ci trova le cose che dirò
dopo, società più che dimezzate a Roma, la parte del leone; Napoli punta alla vendita
dei gioielli di famiglia, aeroporti Roma cede Fiumicino, Torino lascia Caselle; Napoli
vende Capodichino; Verona liquida Aerogest, eccetera. Torno a SAGAT Sole 24 Ore
primo ottobre: SAGAT 10%, è stata fatta una disamina, una preoccupazione sul valore,
c'è un solo compratore. Intanto questa città è libera di vendere o non vendere, il mercato
è così, se il prezzo non è ritenuto interessante da parte di chi fa le valutazioni; tra l'altro
ricordo che tutte le partecipate hanno una valutazione secondo un principio contabile
che si chiama "fair value", quindi nella contabilità c'è scritto quanto vale IREN: 1,90,
per fare un esempio. IREN non è vendibile. Altro tema sollevato dal Consigliere
Morano: perché non si vende IREN? Perché non si può vendere IREN dal punto di
vista...? Perché non si può mettere nel piano IREN, perché IREN è una Società quotata
in borsa e le società quotate in borsa o quelle che dispongono di prestiti obbligazionari
non sono cedibili, lo dice sempre la legge. Torniamo a CAAT invece, che è il più
entusiasmante di tutti. Come è scritto nella delibera, noi contiamo di vendere a partire
dal 5%, perché? Perché vogliamo farci un'idea partendo da una ipotesi di vendita, poi
vedremo che c'è un emendamento, ma ne parleremo dopo, di quale può essere
l'interesse di quest'operazione. Che CAAT sia una Società che non cura un interesse
generale è pacifico, perché non risponde ai due requisiti che ho letto leggendo
l'interpellanza prima, quindi non risponde ai due requisiti previsti dalla norma; che
CAAT sia però una realtà vendibile ad un prezzo adeguato, visto che, come sostiene
qualcuno, è stata risanata, è altrettanto possibile, proprio per questo motivo questa
Giunta pensa di metterne in vendita un pezzo limitato, perché facendo questa
operazione si cerca di capire, vendendo una quota limitata, qual è l'interesse del
mercato. C'è anche un altro fatto che leggendo la Madia si può maturare molto
semplicemente, io adesso tra l'altro vi invito a leggere pagina 75 sul CAAT dove è
espressamente previsto, nel documento allegato alla delibera, il percorso, sempre
tenendo conto che il titolo di questa delibera è: "Revisione straordinaria delle
partecipazioni", non è altro, non è cessione di CAAT. C'è un tema perché abbiamo
deciso di vendere il 5% e non di più? Perché se noi avessimo messo in vendita la
maggioranza, a parte che forse tutti sanno o non tutti sanno, ma è una cosa che io ho
imparato tanti anni fa, esistono due prezzi di ogni azione, c'è il prezzo di maggioranza
che spunta un premio e c'è il premio di minoranza che non spunta nessun premio, cioè
non c'è. Quando si vendono quote sotto la maggioranza, non si guadagna nulla, si
prende il prezzo che decide l'assemblea dei compratori, cioè quelli che si presentano
davanti a noi, allora se noi provassimo a vendere il 100% di CAAT e non riuscissimo a
venderlo, non il 100, il 92,77, in astratto e non lo vendessimo, potremmo mettere in
rischio la salute della Società, perché? Perché noi saremmo tenuti, come dice la norma
Madia, entro 12 mesi a dismettere la partecipazione e a sostenere noi l'onere di questa
dismissione. Quindi, la scelta di incominciare dal 5% è una scelta prudente, sempre
nell'ottica, ripeto, del titolo della delibera, perché nessuno di noi qui ha pensato di
discutere in questi giorni anche se, ripeto, il 18 settembre non è vero quello che è stato
detto da due o tre interventi dei Consiglieri, questa delibera è stata discussa in I
Commissione congiunta con la Capigruppo e illustrata dalla Sindaca. Su cosa fanno gli
altri vi ho dato un'idea leggendo gli articoli del giornale; noi non facciamo cassa con
questa... Lo scopo di questa cosa qui non è fare cassa. No no, noi, la Città non fa cassa
perché con queste due eccezioni...

ROLANDO Sergio (Assessore)
Con queste due cessioni non si fa cassa. (INTERVENTO FUORI MICROFONO)

ROLANDO Sergio (Assessore)
Io sul tema di risanare i conti...

ROLANDO Sergio (Assessore)
Quando sarà rappresentato, quando la Giunta approverà il piano di interventi che la
Corte dei Conti ci ha chiesto di fare, non ce lo siamo sognato noi, l'ha chiesto la Città di
Torino, quando sarà presentato dibatteremo di qual è l'effetto di questa delibera su
quell'argomento e vedrete che a parte il problema centrale di IREN, che è un problema
diverso, che non fa parte di questa delibera perché ho detto prima che le società quotate
in borsa non sono previste nell'ottica della riorganizzazione prevista dalla norma, quindi
è un tema diverso quello, vedrete che l'effetto di quello che si pensa di portare a casa
dalle dismissioni delle società partecipate per merito della Madia, è più basso. Quello
che si cercherà di fare, è di ottenere invece quel 6 meno meno o 6 più dalla Corte dei
Conti su un tema aperto perché quello, non dimentichiamolo, è un tema aperto, ci sono
due relazioni che oltre a dire quello che hanno detto alcuni Consiglieri con dovizia di
particolari sul disequilibrio strutturale ci sono due problematiche evidenziate sulle
partecipate che sono note a tutti, che sono insufficienti giudicate dalla Corte dei Conti.
Con questa delibera noi ci adeguiamo alla Madia e cerchiamo di adeguarci alle
prescrizioni della Corte dei Conti. Grazie.

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