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LO RUSSO Stefano Ma in questo caso credo che ce ne metterò meno. La deliberazione presentata dalla Amministrazione, e in particolar modo a firma della Sindaca e dell'Assessore Rolando, attiene ad una questione molto delicata che sotto diversi profili a nostro modo di vedere non può essere condivisa ed è il tema dell'adempimento alla legge Madia e in generale del programma di rivisitazione delle società partecipate. Noi avremmo voluto, come Partito Democratico, che l'Amministrazione evitasse di discutere e di far discutere questo Consiglio Comunale sostanzialmente a scatola chiusa. Invece sotto il profilo dell'iter che ha seguito questa deliberazione, è una questione di forma, però poi in politica la forma è anche sostanza, è stata invece richiesta una procedura d'urgenza che ha saltato di fatto la discussione di merito nelle Commissioni, questa deliberazione è arrivata in quest'aula almeno due o tre settimane fa, dopodiché una volta la Sindaca non c'era che era a Madrid, l'altra volta la Sindaca non c'era perché non sappiamo dove fosse, questa volta di nuovo la Sindaca non c'è, però stavolta siccome c'è l'urgenza ne discutiamo. Bene, allora proviamo a discuterne un pochino nel merito. Ripeto, avremmo voluto farlo anche in termini un po' più propositivi e costruttivi. Sotto il profilo generale e in attesa di comprendere quali saranno i contenuti del piano di risanamento di cui apprendiamo dai giornali, la questione della deliberazione a nostro modo di vedere, in questo primo intervento, poi certamente credo che anche i colleghi interverranno sul punto, almeno due... LO RUSSO Stefano Almeno due questioni che a nostro modo di vedere presentano delle criticità. La prima riguarda il tema della dismissione dell'Aeroporto, cioè o meglio della SAGAT, della Società SAGAT. Perché a nostro modo di vedere è un'operazione sbagliata? Semplicemente per i seguenti motivi, primo non esiste un acquirente sul mercato che non sia l'attuale proprietario del rimanente parte del pacchetto azionario, cioè la Città di Torino decide di dismettere il 10% di una società sapendo scientemente che nessun operatore privato diverso da quello che gestisce oggi la rimanente quota parte di SAGAT farà verosimilmente un'offerta. Mi verrebbe da dire, Assessore Rolando, potevamo proprio dargliela direttamente, cioè evitare questa manfrina, come dire, di dare al privato una quota così importante della Società, anche perché non essendoci competizione di mercato è del tutto evidente che quello che voi fate è di fatto vendere in maniera, come dire, estremamente più basse, in termini economici, le quote della Società; lo capisce un bambino, un bambino, cioè mia figlia che ha 10 anni se glielo spiego lo capisce. Se io metto sul mercato una quota di una società che ha un unico acquirente, ma il prezzo, scusate, amici e compagni del Movimento 5 Stelle, ma chi lo fa, lo fa chi vende o lo fa chi compra? Lo fa chi compra, punto primo. Punto secondo, la Città di Torino è titolare di una concessione aeroportuale, sotto il profilo, come dire estetico simbolico quando negli anni scorsi si procedette alla parziale dismissione di SAGAT la discussione che all'epoca fu fatta, perché all'epoca almeno si discuteva di queste questioni, fu quella di fare una scelta strategica di non dismettere l'intero pacchetto azionario, ma di mantenere una quota di proprietà della Società per poter esprimere nel Consiglio di Amministrazione della Società ancorché senza poteri un rappresentante della Città di Torino, invece noi in maniera surreale saremo nella condizione in cui l'Aeroporto della Città di Torino non avrà nessuno della Città di Torino. Allora, per la carità, uno può anche dire non controlliamo niente, quindi tanto vale..., verissimo, è anche una questione, come dire, di interlocuzione formale col gestore privato dell'Aeroporto, c'è una strategia o non c'è una strategia dietro questa questione? Io sono benpensante, non sono malpensante, sul primo punto del fatto che vendiamo delle quote di una società pubblica a un privato sapendo che le può comprare solo lui, lascio, come dire, al ragionevole intendimento di chi ascolta e che poi pigerà il bottone col ditino dopo se si rende conto di che cosa state facendo, perché è incredibile, come dire, che non ci sia sotto questo profilo la discussione. Tuttavia è evidente che sotto il profilo strategico la questione di SAGAT ha anche una valenza oggettivamente simbolica. Terza questione, ma con tutte le società che abbiamo, andiamo a dismettere le quote di una delle Società in salute che dà dividendo? Io sono curioso di vedere, molto curioso di vedere il valore di cessione a cui il privato deciderà di acquisire le quote del 10% di SAGAT, noi, non noi venderemo, ma lui ci dirà: "Io le compro per questo prezzo", perché questo capiterà e comparare quel prezzo che incasserà la Città, ammesso che poi questa cosa avvenga, con il mancato introito derivante dal dividendo che SAGAT stacca tutti gli anni e capire in quale tempo questo dividendo viene di fatto bruciato. Non so se arriveremo al 2021, cioè manco voi, manco la fine di questa Consiliatura vedrà il payback di quell'operazione. C'eravamo permessi di dire alla Sindaca, nei colloqui informali, perché qui non si discute formalmente nelle Commissioni in aula, si discute nei corridoi, al telefono perché la Sindaca non c'è mai, voi non fate discutere le Commissioni e portate le delibere in aula e quindi purtroppo ci troviamo in queste condizioni. Ma ragioniamo insieme, ma siamo mica dei pazzi, voglio dire, ci rendiamo conto di quella che è la situazione. Riteniamo sbagliata la dismissione di SAGAT, ragioniamo sulle quote di IREN, su un tema economico ragioniamo laddove ha un senso ragionare: ma come fa la Città di Torino a dismettere il 10% rimanente del proprio Aeroporto? Un caso unico praticamente in Italia diventeremo, tra i principali aeroporti. Io ricordo distintamente quando governava un'altra Maggioranza e il Governo, il Ministero delle Infrastrutture declassò l'Aeroporto di Torino rispetto agli scali nazionali, partì un'operazione politica perché la SAGAT era anche della Città di Torino. Noi stiamo facendo, state facendo, un'operazione che è in perdita da tutti i punti di vista: ma ci costava così tanto quantificare l'introito di SAGAT? Perché mi verrebbe da chiedere all'Assessore Rolando, scusi, Assessore, lei ci propone di dismettere SAGAT, a quanto? Cioè a quanto? Non c'è scritto e sa perché non c'è scritto? Perché non può scriverlo. Cioè qui in Consiglio Comunale, voi deliberate di vendere una partecipazione, lasciamo perdere se strategica o non strategica, che anche lì mi fa sorridere, non è strategico, la legge giustamente generica e lascia agli Enti Locali la valutazione di che cosa è strategico e di che cosa non è strategico, la lascia ai Consiglieri Comunali, al Consiglio Comunale, voi state venendo una roba a scatola chiusa senza sapere neanche quanto incasseremo e incasseremo quanto deciderà di farci incassare il privato. Ma ce l'avete chiaro? Perché secondo me non ce l'avete chiaro, proprio non l'avete capito perché vi hanno intortato, vi hanno spiegato che serve per il Bilancio, ma se servisse per il Bilancio, ma ci diceste quanto incassiamo, chiedo ad uno dei Consiglieri 5 Stelle, uno che mi risponda o l'Assessore al Bilancio. Assessore al Bilancio, quanto incassiamo da SAGAT? Mistero della fede, anche perché il prezzo, ribadisco, non lo facciamo noi. La seconda questione, questa invece è anche più surreale della prima, la questione del CAAT, ora qui la prendiamo ancora in maniera diversa, arrivate con una delibera che propone di cedere almeno il 5%, io non faccio mistero perché tendo a essere pubblico nei miei colloqui, io nella chiacchierata che ebbi con la Sindaca, perché non ho avuto modo di discuterne in Commissione, la delibera non è andata in Commissione, ho fatto una semplice domanda a cui non ho ricevuto risposta, mi è stato detto: "Ci penso e ti dico", non mi ha più detto niente, siamo arrivati ad oggi. Vendere almeno il 5% vuol dire vendere il 6 o vendere l'80 o il 90 o il 100? Guardate che noi non è che facciamo le barricate se arrivate e ci dite "vendiamo il CAAT nella sua... integralmente", vi chiediamo di dircelo, di dirlo al Consiglio Comunale; voi arrivate con una delibera, che anche qua, cari Consiglieri del Movimento 5 Stelle, voi votate dando mandato alla Giunta di mettere sul mercato la quota indeterminata di una Società, a parte il fatto che io, Segretario Generale, come ho già avuto modo di interloquire con lei, ho dei dubbi sulla legittimità del fatto che il Consiglio Comunale autorizzi la vendita senza una determinazione puntuale del valore, anche perché a mia memoria, e ricordo bene, quando discutiamo di delibere sul patrimonio di questa Città ogni singola delibera c'ha un numerino che sono gli euro, che sono peritati dai tecnici uffici; qui non c'è niente, niente, zero, almeno il 5% che può voler dire l'80, il 50, il 32, ma anche qui, ma venite con un'idea! Un'idea ce l'avete? Arrivate voi: "Allora, noi riteniamo il CAAT non strategico, abbiamo bisogno di soldi perché dobbiamo risanare il Bilancio". Ma pensate che noi possiamo fare le barricate? Noi abbiamo risanato questa Città invertendo un trend di debito, facendo dismissioni importanti. Importanti! Ma c'era almeno un vantaggio da quel punto di vista, che lavoravamo alla luce del sole, non prendevamo in giro nessuno. LO RUSSO Stefano Quando discutemmo, per chi se lo ricorda, ahimè, non c'è nessuno qui che se lo può ricordare, perché l'Appennino è l'unica che se lo può ricordare e non c'è per quello, quando discutemmo della questione di TRM, discutemmo di qual era l'aliquota percentuale di cessione del Termovalorizzatore e ci fu una discussione politica, se doveva essere il 49, il 51 o l'80. LO RUSSO Stefano Prevalse una tesi, che era quella dell'80. C'era un'idea! C'era un'idea! Qui ci fate capire che cosa avete in testa? Guardate, ve lo chiediamo laicamente, fateci, per favore, capire che cosa avete nella testa, se c'è qualcosa ce lo dite, noi non siamo ostili a priori, non lo siamo mai stati, ma per favore rendete alla Città l'onore di avere una linea strategica leggermente più chiara. |