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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Ottobre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 26
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-03504
REVISIONE STRAORDINARIA DELLE PARTECIPAZIONI EX ARTICOLO 24, DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2016 N. 175 E S.M.I. - RICOGNIZIONE PARTECIPAZIONI POSSEDUTE.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Possiamo procedere con il punto 7 del nostro Ordine del Giorno, il meccanografico è lo
03504 avente per oggetto:

"Revisione straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, decreto legislativo 19
agosto 2016. Ricognizione partecipazioni possedute"

VERSACI Fabio (Presidente)
Lascio la parola all'Assessore Rolando per l'illustrazione. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO) Sì, sì, scusate. Allora, possiamo passare agli emendamenti o c'era il
dibattito? Il dibattito, okay. Prego, Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per 10 minuti.

LO RUSSO Stefano
Ma in questo caso credo che ce ne metterò meno. La deliberazione presentata dalla
Amministrazione, e in particolar modo a firma della Sindaca e dell'Assessore Rolando,
attiene ad una questione molto delicata che sotto diversi profili a nostro modo di vedere
non può essere condivisa ed è il tema dell'adempimento alla legge Madia e in generale
del programma di rivisitazione delle società partecipate. Noi avremmo voluto, come
Partito Democratico, che l'Amministrazione evitasse di discutere e di far discutere
questo Consiglio Comunale sostanzialmente a scatola chiusa. Invece sotto il profilo
dell'iter che ha seguito questa deliberazione, è una questione di forma, però poi in
politica la forma è anche sostanza, è stata invece richiesta una procedura d'urgenza che
ha saltato di fatto la discussione di merito nelle Commissioni, questa deliberazione è
arrivata in quest'aula almeno due o tre settimane fa, dopodiché una volta la Sindaca non
c'era che era a Madrid, l'altra volta la Sindaca non c'era perché non sappiamo dove
fosse, questa volta di nuovo la Sindaca non c'è, però stavolta siccome c'è l'urgenza ne
discutiamo. Bene, allora proviamo a discuterne un pochino nel merito. Ripeto, avremmo
voluto farlo anche in termini un po' più propositivi e costruttivi. Sotto il profilo generale
e in attesa di comprendere quali saranno i contenuti del piano di risanamento di cui
apprendiamo dai giornali, la questione della deliberazione a nostro modo di vedere, in
questo primo intervento, poi certamente credo che anche i colleghi interverranno sul
punto, almeno due...

VERSACI Fabio (Presidente)
Scusate, anche il pubblico lassù, perché se no non riusciamo a sentire quello che dicono.
Prego.

LO RUSSO Stefano
Almeno due questioni che a nostro modo di vedere presentano delle criticità. La prima
riguarda il tema della dismissione dell'Aeroporto, cioè o meglio della SAGAT, della
Società SAGAT. Perché a nostro modo di vedere è un'operazione sbagliata?
Semplicemente per i seguenti motivi, primo non esiste un acquirente sul mercato che
non sia l'attuale proprietario del rimanente parte del pacchetto azionario, cioè la Città di
Torino decide di dismettere il 10% di una società sapendo scientemente che nessun
operatore privato diverso da quello che gestisce oggi la rimanente quota parte di
SAGAT farà verosimilmente un'offerta. Mi verrebbe da dire, Assessore Rolando,
potevamo proprio dargliela direttamente, cioè evitare questa manfrina, come dire, di
dare al privato una quota così importante della Società, anche perché non essendoci
competizione di mercato è del tutto evidente che quello che voi fate è di fatto vendere in
maniera, come dire, estremamente più basse, in termini economici, le quote della
Società; lo capisce un bambino, un bambino, cioè mia figlia che ha 10 anni se glielo
spiego lo capisce. Se io metto sul mercato una quota di una società che ha un unico
acquirente, ma il prezzo, scusate, amici e compagni del Movimento 5 Stelle, ma chi lo
fa, lo fa chi vende o lo fa chi compra? Lo fa chi compra, punto primo. Punto secondo, la
Città di Torino è titolare di una concessione aeroportuale, sotto il profilo, come dire
estetico simbolico quando negli anni scorsi si procedette alla parziale dismissione di
SAGAT la discussione che all'epoca fu fatta, perché all'epoca almeno si discuteva di
queste questioni, fu quella di fare una scelta strategica di non dismettere l'intero
pacchetto azionario, ma di mantenere una quota di proprietà della Società per poter
esprimere nel Consiglio di Amministrazione della Società ancorché senza poteri un
rappresentante della Città di Torino, invece noi in maniera surreale saremo nella
condizione in cui l'Aeroporto della Città di Torino non avrà nessuno della Città di
Torino. Allora, per la carità, uno può anche dire non controlliamo niente, quindi tanto
vale..., verissimo, è anche una questione, come dire, di interlocuzione formale col
gestore privato dell'Aeroporto, c'è una strategia o non c'è una strategia dietro questa
questione? Io sono benpensante, non sono malpensante, sul primo punto del fatto che
vendiamo delle quote di una società pubblica a un privato sapendo che le può comprare
solo lui, lascio, come dire, al ragionevole intendimento di chi ascolta e che poi pigerà il
bottone col ditino dopo se si rende conto di che cosa state facendo, perché è incredibile,
come dire, che non ci sia sotto questo profilo la discussione. Tuttavia è evidente che
sotto il profilo strategico la questione di SAGAT ha anche una valenza oggettivamente
simbolica. Terza questione, ma con tutte le società che abbiamo, andiamo a dismettere
le quote di una delle Società in salute che dà dividendo? Io sono curioso di vedere,
molto curioso di vedere il valore di cessione a cui il privato deciderà di acquisire le
quote del 10% di SAGAT, noi, non noi venderemo, ma lui ci dirà: "Io le compro per
questo prezzo", perché questo capiterà e comparare quel prezzo che incasserà la Città,
ammesso che poi questa cosa avvenga, con il mancato introito derivante dal dividendo
che SAGAT stacca tutti gli anni e capire in quale tempo questo dividendo viene di fatto
bruciato. Non so se arriveremo al 2021, cioè manco voi, manco la fine di questa
Consiliatura vedrà il payback di quell'operazione. C'eravamo permessi di dire alla
Sindaca, nei colloqui informali, perché qui non si discute formalmente nelle
Commissioni in aula, si discute nei corridoi, al telefono perché la Sindaca non c'è mai,
voi non fate discutere le Commissioni e portate le delibere in aula e quindi purtroppo ci
troviamo in queste condizioni. Ma ragioniamo insieme, ma siamo mica dei pazzi, voglio
dire, ci rendiamo conto di quella che è la situazione. Riteniamo sbagliata la dismissione
di SAGAT, ragioniamo sulle quote di IREN, su un tema economico ragioniamo laddove
ha un senso ragionare: ma come fa la Città di Torino a dismettere il 10% rimanente del
proprio Aeroporto? Un caso unico praticamente in Italia diventeremo, tra i principali
aeroporti. Io ricordo distintamente quando governava un'altra Maggioranza e il
Governo, il Ministero delle Infrastrutture declassò l'Aeroporto di Torino rispetto agli
scali nazionali, partì un'operazione politica perché la SAGAT era anche della Città di
Torino. Noi stiamo facendo, state facendo, un'operazione che è in perdita da tutti i punti
di vista: ma ci costava così tanto quantificare l'introito di SAGAT? Perché mi verrebbe
da chiedere all'Assessore Rolando, scusi, Assessore, lei ci propone di dismettere
SAGAT, a quanto? Cioè a quanto? Non c'è scritto e sa perché non c'è scritto? Perché
non può scriverlo. Cioè qui in Consiglio Comunale, voi deliberate di vendere una
partecipazione, lasciamo perdere se strategica o non strategica, che anche lì mi fa
sorridere, non è strategico, la legge giustamente generica e lascia agli Enti Locali la
valutazione di che cosa è strategico e di che cosa non è strategico, la lascia ai
Consiglieri Comunali, al Consiglio Comunale, voi state venendo una roba a scatola
chiusa senza sapere neanche quanto incasseremo e incasseremo quanto deciderà di farci
incassare il privato. Ma ce l'avete chiaro? Perché secondo me non ce l'avete chiaro,
proprio non l'avete capito perché vi hanno intortato, vi hanno spiegato che serve per il
Bilancio, ma se servisse per il Bilancio, ma ci diceste quanto incassiamo, chiedo ad uno
dei Consiglieri 5 Stelle, uno che mi risponda o l'Assessore al Bilancio. Assessore al
Bilancio, quanto incassiamo da SAGAT? Mistero della fede, anche perché il prezzo,
ribadisco, non lo facciamo noi. La seconda questione, questa invece è anche più surreale
della prima, la questione del CAAT, ora qui la prendiamo ancora in maniera diversa,
arrivate con una delibera che propone di cedere almeno il 5%, io non faccio mistero
perché tendo a essere pubblico nei miei colloqui, io nella chiacchierata che ebbi con la
Sindaca, perché non ho avuto modo di discuterne in Commissione, la delibera non è
andata in Commissione, ho fatto una semplice domanda a cui non ho ricevuto risposta,
mi è stato detto: "Ci penso e ti dico", non mi ha più detto niente, siamo arrivati ad oggi.
Vendere almeno il 5% vuol dire vendere il 6 o vendere l'80 o il 90 o il 100? Guardate
che noi non è che facciamo le barricate se arrivate e ci dite "vendiamo il CAAT nella
sua... integralmente", vi chiediamo di dircelo, di dirlo al Consiglio Comunale; voi
arrivate con una delibera, che anche qua, cari Consiglieri del Movimento 5 Stelle, voi
votate dando mandato alla Giunta di mettere sul mercato la quota indeterminata di una
Società, a parte il fatto che io, Segretario Generale, come ho già avuto modo di
interloquire con lei, ho dei dubbi sulla legittimità del fatto che il Consiglio Comunale
autorizzi la vendita senza una determinazione puntuale del valore, anche perché a mia
memoria, e ricordo bene, quando discutiamo di delibere sul patrimonio di questa Città
ogni singola delibera c'ha un numerino che sono gli euro, che sono peritati dai tecnici
uffici; qui non c'è niente, niente, zero, almeno il 5% che può voler dire l'80, il 50, il 32,
ma anche qui, ma venite con un'idea! Un'idea ce l'avete? Arrivate voi: "Allora, noi
riteniamo il CAAT non strategico, abbiamo bisogno di soldi perché dobbiamo risanare
il Bilancio". Ma pensate che noi possiamo fare le barricate? Noi abbiamo risanato
questa Città invertendo un trend di debito, facendo dismissioni importanti. Importanti!
Ma c'era almeno un vantaggio da quel punto di vista, che lavoravamo alla luce del sole,
non prendevamo in giro nessuno.

VERSACI Fabio (Presidente)
Per cortesia, Consiglieri.

LO RUSSO Stefano
Quando discutemmo, per chi se lo ricorda, ahimè, non c'è nessuno qui che se lo può
ricordare, perché l'Appennino è l'unica che se lo può ricordare e non c'è per quello,
quando discutemmo della questione di TRM, discutemmo di qual era l'aliquota
percentuale di cessione del Termovalorizzatore e ci fu una discussione politica, se
doveva essere il 49, il 51 o l'80.

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

LO RUSSO Stefano
Prevalse una tesi, che era quella dell'80. C'era un'idea! C'era un'idea! Qui ci fate capire
che cosa avete in testa? Guardate, ve lo chiediamo laicamente, fateci, per favore, capire
che cosa avete nella testa, se c'è qualcosa ce lo dite, noi non siamo ostili a priori, non lo
siamo mai stati, ma per favore rendete alla Città l'onore di avere una linea strategica
leggermente più chiara.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Rosso, ne ha facoltà per 10 minuti.

ROSSO Roberto
Io sono in partenza a favore delle privatizzazioni, quindi in questo caso sono d'accordo
con la Giunta nello svolgerle. Le dico però che ha posto una condizione intelligente Lo
Russo nello specificare alcune cose, cioè che il CAAT venga privatizzato a partire dal
5% in là può anche valer dire qualcosa di grave sul mercato che affronta l'acquisto,
perché acquistare una minoranza da parte del privato significa entrare in un rapporto
confidenziale, purtroppo alcune volte ci sono stati dei reati su questa confidenzialità da
parte dell'acquirente della minoranza nei confronti del Comune che resta in
maggioranza, se invece rimanesse una quota minoritaria al Comune sarebbe
nuovamente una stupidaggine perché non potendo godere di una golden share non si
capisce perché il Comune dovrebbe riservarsi il 20, il 30, il 40, il 5% della quota
azionaria. Allora, da questo punto di vista chiedo che la Giunta almeno su una cosa
rifletta, sul fatto che se vuole vendere il CAAT lo faccia nella sua integralità, non si
potrà pensare che vi siate messi d'accordo con qualcuno, che abbiate contraffatto le
condizioni di vendita, che abbiate addomesticato l'acquirente con alcune contropartite
che non volete mettere in serio e in vero sulla vicenda e pertanto almeno si sa che il
Comune di Torino vende il 100%, non bisogna essere amico di Montanari, della
Sindaca, dell'Assessore al Commercio, non bisogna essere amico di nessuno per poter
avere condizioni di favore nella gestione di quella che è soltanto una compartecipazione
minoritaria o maggioritaria, ma condizionata. Mettetela questa condizione, vendete il
100%; io vi inviterei veramente a ricredervi, perché se no sembra che facciate qualcosa
di sporco, qualcosa di illecito, qualcosa di volutamente destinato a creare problemi alla
gestione di quell'ente e alla contaminazione che la vostra parte politica realizza con
l'acquirente. La seconda cosa è invece, a differenza di Lo Russo, io credo che sia
ragionevole liquidare seppur non porteranno magari grandi finanze alle casse del
Comune, le compartecipazioni minoritarie che sono rimaste fino adesso in cassa al
Comune, cioè non vedo qual è la ragione di tenere il 10% di compartecipazione alla
SAGAT senza avere una golden share sulla cosa, cioè non è che un socio di minoranza
che ha il 10% può determinare più di tanto la prospettiva di come l'Aeroporto di Torino
funzionerà. Quindi da questo punto di vista credo che sia logico, come fa
l'Amministrazione, porre in vendita, dite però per favore anche un prezzo minimale di
vendita, perché su questo ha ragione sicuramente Lo Russo nelle obiezioni che faceva,
ma vendete queste quote facendo sapere a quanto le volete vendere su una perizia, una
certificazione minimale di vendita della cosa.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Consigliere Fassino, ne ha facoltà per 5 minuti, prego.

FASSINO Piero
Voglio tornare sulla questione della SAGAT, perché io credo che si debba partire da
una considerazione e cioè che l'aeroporto di una città, soprattutto di una grande città, di
una città che ha conosciuto negli ultimi anni degli incrementi turistici significativi, che
hanno visto l'Aeroporto di Torino passare nell'arco di 3 anni da 3 milioni di passeggeri
a più di 4, è una struttura che ha un valore strategico. Allora un conto è avere una
partecipazione più o meno alta, ma un conto è uscirne, perché io credo che anche se ho
una partecipazione del 10% però ha un significato. Vorrei segnalare che a Milano, la
Città di Milano è socia della SEA per il 49%, che a Venezia siede nel Consiglio di
Amministrazione della SAVE il Sindaco Brugnaro, per fare solo esempi di due città che
considerano strategico l'aeroporto e investono in termini politici, non in termini
finanziari, la loro presenza. Quindi io penso che sia un grave errore uscire dalla SAGAT
perché ripeto usciamo da una infrastruttura che ha un valore strategico per lo sviluppo
della città e quindi io credo che debba essere riconsiderata attentamente, oltre a tutte le
considerazioni che ha fatto il Consigliere Capogruppo Lo Russo circa modalità di
cessione che rischiano di essere, come dire, non particolarmente vantaggiose e
favorevoli per la città, ma è proprio la valutazione del carattere strategico della
infrastruttura che porta a chiedervi di ripensare a questa decisione. Un'ultima questione
in un minuto, quando il Capogruppo ha detto "noi abbiamo risanato" i banchi di 5 Stelle
si sono messi a ridere, allora una volta per tutte, avete riso ed è un diritto, la
Costituzione sancisce...

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Iaria, se vuole intervenire, si segni.

FASSINO Piero
Una volta per tutte io vorrei che foste in grado di valutare, perché quello che avete
ereditato va valutato non sul momento, va valutato sulla base di cosa sono stati 5 anni di
governo, perché voi ereditate, come io ho ereditato, nel 2011 una situazione, ma dovete
valutare qual è stata la curva e allora ve la dico io: vi dico che nel 2011, quando io sono
diventato Sindaco, il debito della Città era superiore ai 3 miliardi e 3 ed io ve l'ho
lasciato a 2 e 8; che l'esposizione nei confronti delle Partecipate nel 2011 era a 380 ed
io ve l'ho lasciato a 160; che i derivati nel 2011 erano 1 miliardo e 2 e io ve l'ho lasciato
a 600 milioni; che il personale è diminuito di 1000 addetti con incidenza sulla spesa del
personale. Questo significa una strategia di sanamento perché se vuoi pensate non lo
farà neanche l'Appendino che in 5 anni uno porta il debito della Città a zero, non sapete
di cosa parlate, dovete fare una valutazione dei trend e i trend sono queste cifre e quindi
vi prego di prenderne atto. Ultima cosa all'Assessore Rolando. Lei sta facendo tutte le
operazioni necessarie a non andare in predissesto e a garantire l'equilibrio finanziario; le
segnalo che lei sa, e lo diciamo a proposito di eredità, a proposito di eredità, che lei nel
prossimo anno ha la possibilità di cedere quote di IREN senza perdere il controllo della
Società perché io ho fatto modificare lo Statuto e la norma entra in vigore 2 anni dopo la
modifica per legge che consente di ridurre la partecipazione fino al 40% dei soci di
IREN mantenendo il 51% del controllo. Quella roba lì, a valori di oggi, vale tra i 25 e i
30 milioni. Quando lo farete, ricordatevi che anche questa è un'eredità di Fassino.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritta a parlare la Consigliera Grippo, ne ha facoltà per 5 minuti.

GRIPPO Maria Grazia
Grazie, Presidente. Io sono già settimane che cerco di interrogarmi sulla buona fede di
questa Amministrazione rispetto in particolare a una delle Società di cui abbiamo
parlato e cioè il CAAT. Il Capogruppo Lo Russo ha ricordato che in tutti i modi è stata
evitata la discussione in Commissione, ma io sono costretta a rafforzare questa teoria
perché l'Assessore Sacco ricorderà che è da mesi che io tento di affrontare in modo
strutturale il tema di CAAT non soltanto rispetto a quelle che sono state le difficoltà di
interlocuzione tra gli operatori e la direzione, ma anche rispetto alla strategia
dell'Amministrazione nei confronti del Centro Agro Alimentare ed evidentemente se
questa Amministrazione è sempre sfuggita sarà stata una scelta di campo se oggi
vediamo che la soluzione è questo ibrido di dismettere almeno il 5%, che come
giustamente ricordavano quelli che mi hanno preceduto potrebbe voler dire 6, potrebbe
voler dire 60, potrebbe voler dire tutto. Ammetterete perlomeno che questo cambia. In
una delle ultime interlocuzioni che personalmente avevo richiesto su CAAT e che risale
al mese di giugno, l'Assessore Sacco dichiarava: "Io credo molto nel CAAT"- meno
male! - e "ha grandi opportunità" il nuovo Governo di (parola incomprensibile) ha fatto
proposte che entro luglio saranno formalizzate. Parte di queste proposte non ne abbiamo
più sentito parola, ma onestamente se i termini erano quelli denunciati dall'Assessore
Sacco ci doveva essere un atteggiamento conseguente da parte di questa Giunta. Ora,
non è la prima volta che tutti gli Assessori dicono una cosa e l'Assessore Rolando ne
dice un'altra e magari la Sindaca un'altra ancora, il tema qual è però? Che questo non
soltanto ha disorientato da mesi gli operatori, ma finirà per far perdere
complessivamente quello che è il valore di una società che, come è stato ricordato
questa mattina dal collega Lavolta, ha anche fatto uno sforzo per cercare di sistemare i
conti. Il tema di avere una visione riguarda un po' tutti i segmenti non soltanto quelle
delle partecipate, ma in particolare quando si tratta di mettere a valore delle operazioni
che poi andranno ad insistere sul Bilancio, ancora di più lo si dovrebbe avere, altrimenti
questo lavoro che voi state facendo e che noi in un qualche modo stiamo subendo,
perché numericamente lo stiamo subendo, lo potrebbe fare davvero la figlia del
Consigliere Lo Russo che certamente ha un sacco di buone doti, ma anche se ha solo 10
anni si mette lì e taglia i bordi del foglietto a seconda di dove il foglietto cresce. Non è
questo amministrare. Per cui abbiate almeno l'onestà intellettuale di dire se ci fate o ci
siete questa volta, perché viene da chiedersi è dalla fine dell'anno scorso, dalla fine
dell'anno scorso che domandiamo CAAT che fine farà e oggi vi nascondete dietro la
foglia della Madia per annunciarci che farete una riduzione che ancora non siete in
grado di quantificare.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per 10 minuti.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Io ho ascoltato attentamente chi mi ha preceduto e ho ascoltato la
relazione dell'Assessore Rolando, ma da quel momento però alcune cose sono cambiate
perché io, l'ho sempre detto, sono un attento lettore e leggo in continuazione e sento qua
non parlare di quello che invece il Sindaco ha annunciato in questi giorni: tagli per 80
milioni. Appendino vara il piano di risanamento, 3 anni di austerity concordato con la
Corte dei Conti; ha ragione Lo Russo, io non ho mai visto qualcuno,
un'Amministrazione Comunale o il Sindaco che va dalla Corte dei Conti a chiedere
Consiglio come fare eventualmente per. Questa è una grande novità. Attenzione, io non
sono critico, se così è ben venga, se iniziamo ad avere una trattativa con la Corte dei
Conti o d'altro annunciamolo però attraverso (incomprensibile), attraverso tutti i
Sindaci perché cambia completamente il rapporto, chiediamo Consiglio e la Corte dei
Conti a quel punto lì ci dà l'indirizzo. Allora lei si assume la responsabilità di questo
risanamento e dice ma è talmente chiaro Fassino per chi come noi ha vissuto, ma lo dico
in termini estremamente corretti, cambia completamente il rapporto, lo dico al
Segretario Generale e lo sanno anche loro, allora io vorrei sapere...

VERSACI Fabio (Presidente)
Però sul tema.

NAPOLI Osvaldo
No, ma è sul tema, Presidente. Perché? Perché il taglio della vendita che voi volete fare
è, bisogna dire chiaramente che cos'è, per risanare, secondo il vostro giudizio, una
situazione di Bilancio che è estremamente negativa. Attenzione, non può essere
diversamente perché vede, Presidente, quando 35 milioni il piano proposto dalla Giunta
prevede tagli servizi per 35 milioni, 6 milioni è prevista una riduzione dell'8%, i
trasferimenti; per 2 anni, dal 2018 al 2019, la Città non potrà accendere nessun mutuo;
14 società, il Comune metterà in vendita le sue quote in Società come SAGAT e CAAT
e così per esso. Non è che questo sia..., è un annuncio che il Sindaco ha fatto attraverso
la pagina n. 49 della stampa di sabato 30 e cioè voi ritenete di dover fare queste
manovre perché il Bilancio non vi consente; e allora dovete dirlo, non avete detto nulla
e siete rimasti in maniera silenziosa, quindi vede, Presidente, che è attinente al discorso
delle partecipate? Ma c'è un altro aspetto e lo dico qua, cioè nessuno ne ha parlato per
adesso, ma una partecipata è anche la GTT, io sono molto sincero, ne è scaturita una
miscela esplosiva che mette a rischio la gran parte della mobilità di Torino e 5.000
lavoratori. Nessuno parla della GTT che è una partecipata totale? Nessuno dice niente?
E stando a quello che ho sempre letto senza interventi esterni, e per essere più chiari, del
Governo, e l'ho detto la volta scorsa, ecco, è pressoché inevitabile il fallimento della
GTT, Assessore Rolando, perché ha un bisogno di cassa e un fabbisogno di cassa al 31
dicembre del 2016 di 111 milioni. Prima di finanziare il ricambio dei mezzi la Società
genera secondo il piano industriale nel triennio 2016/2018 perdite per ulteriori 47
milioni che dal punto di vista della cassa dovranno essere finanziate e, attenzione, ci
sono altri numeri che potrei dire, smetto qua. Dico soltanto che io credo che la Giunta, il
Sindaco e chi per esso debba venire in aula, l'ho detto la volta scorsa, e a dirci la verità,
cosa ne pensate in maniera tale che anche quanto vi ha detto Fassino prima, non siete
d'accordo? Lo venite a dire, venite a dire, a specificare perché non siete d'accordo
perché lui ha detto in maniera molto chiara alcuni passaggi estremamente
amministrativi, non tanto politici perché ha fatto dei numeri, amici, allora non siete
d'accordo su quei numeri? Venite a dirci perché siamo in queste condizioni. Allora,
guardate, ve lo leggo perché è già l'ennesima volta che lo dico, Presidente. Allora,
guardate, io debbo dire la verità, per quanto riguarda il finanziamento della linea 2 vale
lo stesso suggerimento, il Sindaco a mio giudizio convochi un tavolo istituzionale con
tutte le forze politiche e successivamente coinvolga tutti i parlamentari piemontesi, al di
là del loro colore politico, per organizzare una lobby del territorio e suscitare tutte le
energie necessarie a risolvere una questione che è estremamente importante, che è
quella del Bilancio del Comune, quello delle partecipate. Io credo che dovete e
dobbiamo coinvolgere tutti, non può essere soltanto una cosa vostra, è troppo
importante la partecipazione alla SAGAT e ad altre società, troppo importante perché
voi possiate prendere una decisione a maggioranza. Io ve lo chiedo per favore,
coinvolgete tutti, alla fine il risultato lo portiamo a casa. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Consigliere Fornari, prego.

FORNARI Antonio
Grazie, Presidente. Sì, oggi abbiamo questa delibera sulla riorganizzazione e
razionalizzazione delle partecipate che è importante. È importante perché? Perché c'è
una legge nazionale che ce lo obbliga e quindi noi come Comune di Torino...

VERSACI Fabio (Presidente)
Però scusate, scusate, sta facendo un intervento, chi è intervenuto...

FORNARI Antonio
Cioè voi mi state dicendo che la legge non ci obbliga a fare una delibera in cui
razionalizziamo le partecipate? Buono a sapersi.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non facciamo dibattito, se volete potete intervenire, Vice Presidente, grazie.

FORNARI Antonio
Allora rileggiamoci poi tutti insieme la legge così la andiamo a verificare. Comunque è
la legge che ha fatto comunque l'ex Ministro che c'era precedentemente e quindi chiede
appunto a tutti i Comuni, a tutti gli Enti Locali...

VERSACI Fabio (Presidente)
Chiedo per cortesia, Capogruppo Lo Russo...

FORNARI Antonio
Però, per cortesia, quando avete parlato io non sono...

VERSACI Fabio (Presidente)
No, Consigliere Fornari, aspetti un attimo, un momento. Chiedo per cortesia di non
intervenire specialmente quando le persone parlano, per cortesia, faccio un richiamo, un
secondo richiamo, al terzo richiamo oggi butto fuori dall'aula i Consiglieri. Questo vale
per tutti, che sia chiaro; quando gli altri parlano, chi vuole interviene, si iscrive e
interviene, basta parlare sopra agli altri. Grazie.

FORNARI Antonio
Quindi dicevo, oggi abbiamo questa delibera importante che riorganizza e cerca di
razionalizzare tutte le partecipate che ha il Comune di Torino; ne ha alcune assurde, mi
viene in mente l'Autostrada Garessio-Ceva che non è mai nemmeno iniziata eppure noi
abbiamo ancora una Società che si chiama Ceva Garessio Albenga in cui il Comune di
Torino ha una partecipata, la teniamo ancora in piedi e mai nessuno si è diciamo attivato
nel chiudere questa Società. Poi possiamo parlare di altre partecipate in cui abbiamo lo
0 virgola qualcosa; ce ne sono un elenco lunghissimo. Io mi auguro che nei prossimi
mesi e nei prossimi anni finalmente il Comune di Torino cerchi di razionalizzare tutte
queste partecipate che alla fine dei conti hanno delle funzioni che esulano da...

VERSACI Fabio (Presidente)
Scusi, io però ve lo chiedo veramente col cuore, ho sentito. No, però, scusi...

FASSINO Piero
(INTERVENTO FUORI MICROFONO).

VERSACI Fabio (Presidente)
Scusi, Consigliere Fassino, però per cortesia, le regole valgono anche per lei.
Consigliere Fassino, la richiamo all'ordine, mi scusi. No, però veramente...

FASSINO Piero
(INTERVENTO FUORI MICROFONO).

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho capito, lei può avere la sua opinione, le persone si faranno... Scusi, è suo diritto
anche dire delle fesserie se le vuole dire, poi le persone si faranno una propria opinione.

FORNARI Antonio
Allora, Presidente, scusi...

VERSACI Fabio (Presidente)
Ascolti quello che ho detto però. Ascoltate! Ascoltate, sarebbe opportuno ogni tanto,
quello che non fate mai, vale per tutti. Parlo un attimino io, vale per tutti. Bisognerebbe
ogni tanto... Io ve lo ripeto, per favore, silenzio, io non sono in vena di scherzare oggi
dopo quello che è capitato, sarebbe opportuno ogni tanto ascoltare quando gli altri
parlano, io ho detto che ognuno è libero anche di dire le fesserie che meglio crede, non
ho detto che lei sta dicendo delle fesserie, non è mio compito dare opinioni su quello
che si dice, okay? Io sto solamente dicendo che ognuno è libero di dire quello che
meglio crede, si risponde delle cose che dice e chiedo per favore ai Consiglieri di non
commentare perché se sento delle cose che ho sentito sono costretto ad intervenire.
Grazie.

FORNARI Antonio
Parlavamo di bugie. Io, anche oggi ho sentito altre bugie; si parlava del debito del
Comune di Torino; uno va a vedere, parla sempre, perché poi parla sempre, di questo
debito che è calato in 5 anni, parla del debito con le banche, se poi noi andiamo a
verificare qual è il debito totale del Comune di Torino, quindi tutto compreso e anche le
anticipazioni di liquidità di cui ha usufruito il Comune di Torino negli anni 2013, 2014
e 2015, 500 milioni, stiamo parlando di debiti di 500 milioni che il Comune ha preso col
DL 35 e che restituirà nei prossimi 30 anni; se sommiamo quei 500 milioni con i debiti
che sono calati con le banche, perché quello che cita il Consigliere ex Sindaco sono solo
i debiti con le banche che sono effettivamente calati, però se noi andiamo a verificare
tutti i debiti del Comune di Torino nei 5 anni non sono calati, ma anzi sono rimasti
sempre gli stessi, perché? Perché sono solo stati spostati. Adesso abbiamo i debiti con lo
Stato, col DL 35, abbiamo i debiti delle partecipate che non sono stati pagati e l'altro
giorno parlavamo di GTT e Infra.To e della situazione in cui sono attualmente. Quindi è
bello parlare di indebitamento con le banche e dire: "Io negli anni ho indebitato". Certo,
però ci sono tutti gli altri debiti e il debito totale del Comune di Torino e cioè dei
torinesi, bisogna dirlo che non è diminuito, anzi negli anni è aumentato. Quindi questi
sono i dati. Poi possiamo raccontare quello che vogliamo, possiamo dire che i conti
sono in ordine, poi arriva la Corte dei Conti, ma non Antonio Fornari e né i Consiglieri
del PD, arriva la Corte dei Conti, Ente Terzo, e dice che il Comune di Torino nell'anno
2015 è in deficit strutturale, quindi voi avete lasciato un Comune in deficit strutturale,
cioè avete speso per anni e anni più di quello che erano le entrate, certificato da un Ente
Terzo; non lo sto dicendo io e non lo state dicendo voi. Quindi almeno su queste cose e
quindi sulle cose riferite da enti terzi, certificate con una delibera, smettiamola di
raccontare bugie ai torinesi perché è il momento di dire la verità e di smetterla di
raccontare fesserie, visto che parlavamo di fesserie. Quindi questo è quanto. Tornando
sulla delibera, si parlava di SAGAT. Okay, SAGAT, noi avevamo una partecipazione
strategica in SAGAT, nel 2012 chi era dall'altra parte e che amministrava la città ha
deciso di vendere, quindi noi avevamo una partecipazione del 38% in cui avevamo voce
in capitolo in SAGAT, avevamo un certo peso, cosa si è deciso? Di fare un'operazione
assurda, perché ritengo che quell'operazione fosse assurda, cioè di vendere il 28% e
quindi i vecchi Consiglieri che c'erano, sia la Sindaca che l'ex Consigliere del
Movimento 5 Stelle avevano ovviamente contestato quell'operazione, perché che senso
ha cedere il 28% e rimanere con un 10%? Cioè noi attualmente nel CDA di SAGAT
nominiamo una persona, che è il Presidente, in un CDA composto da 11 persone, quindi
quando si va a decidere quali sono le politiche industriali di SAGAT e di tutto il
Presidente alza la mano e vale 1 su 11, quindi non vale niente. Quindi di conseguenza,
vendere questo 10%, lo vendiamo perché? Perché non è una partecipazione strategica,
perché è bene ricordarlo, le competenze sugli aeroporti sono della Regione, quindi io mi
auguro magari possiamo fare una mozione di indirizzo o un ordine del giorno e chiedere
alla Regione di comprare questo 10% perché effettivamente le competenze sugli
aeroporti sono della Regione, quindi il Comune fa quello che deve fare visto che
l'aeroporto è un aeroporto regionale e anzi direi è rientrato forse tra gli aeroporti
nazionali, quindi probabilmente non è il Comune di Torino che deve mantenere questa
partecipazione, ma mi auguro che sia la Regione Piemonte a proporsi e ad acquistare
questo 10% in modo da avere una politica sugli aeroporti su larga scala; penso ad
esempio Levaldigi che non ha molto senso continuare a tenere aperto, eppure la Regione
continua a tenere aperto quell'aeroporto e invece fare una politica effettivamente sugli
aeroporti da parte della Regione sarebbe utile che non può fare certo il Comune di
Torino con quel 10% visto che non ha né una quota influente sull'aeroporto e né le
competenze perché gli aeroporti non sono competenza della Città. Uno. Su CAAT so
che ci sono queste preoccupazioni perché noi abbiamo scritto, cioè gli uffici hanno
scritto che effettivamente CAAT non è tra i servizi pubblici di interesse generale perché
per quanto il mercato all'ingrosso sia importante, è il mercato all'ingrosso di una città
importante, ma magari non è un servizio di quelli proprio di interesse pubblico generale,
quindi inserirlo all'interno di quella delibera, dal punto di vista normativo della legge è
corretto, se poi ci saranno degli acquirenti che vorranno comprare il 5 o l'80 o 70
arriverà sicuramente dopo questa delibera un'ulteriore delibera proposta
dall'Amministrazione in cui si chiederà di vendere quella quota, ma noi in questo
momento non possiamo fare un processo alle intenzioni e dire: "No, non va bene perché
non è scritto nella delibera quant'è la quota, se non è la quota", prima andiamo a cercare
se ci sono dei soggetti interessati al CAAT e poi eventualmente possiamo dibattere se
conviene cederla oppure no. Noi invece già da ora facciamo un processo alle intenzioni
su un servizio che non è tra i servizi essenziali che deve garantire la Città di Torino,
perché i Mercati Generali, per quanto importanti, non sono tra i servizi essenziali e di
interesse generale previsti da una città e da un ente locale. Quindi io sinceramente come
al solito le polemiche che ho sentito lasciano il tempo che trovano, quello che mi preme
sottolineare invece è l'impulso che voglio dare all'Amministrazione finalmente nel
razionalizzare tutto l'elenco di queste partecipazioni che non hanno senso, e le più non
hanno senso, e di concentrarci invece su quali sono i servizi dei cittadini che devono
essere garantiti in maniera efficiente ed efficace. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 10 minuti.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Ma io parto proprio da quest'ultimo intervento che mi ha preceduto
del Consigliere Fornari, per fare due considerazioni, la prima è proprio... vede,
Consigliere, quello che lei dice è proprio quello che invece a me viene da contestare nel
Piano di Revisione delle Partecipate che oggi andiamo a porre in votazione, è proprio
con questa mentalità del faccio il compitino, cioè dell'adempimento che io contesto,
perché insomma non è che lo dica il Testo Unico della Revisione, che ci dica cosa
considerare strategico, non è che un servizio essenziale è solamente garantire il
trasporto pubblico, c'è bisogno anche di prospettiva, che è quella che continua a
mancare, ma proprio in maniera pesante, da parte di questa Amministrazione. Cioè, lei
ci dice: "Ma in fondo noi abbiamo fatto un po' il compitino, le legge ci dice che
dobbiamo comportarci così, facciamo l'adempimento, facciamo un po' di pulizia",
menomale, almeno ci siamo tolti un po' di cose, peraltro abbiamo anche... e via di
nuovo partiamo con il refrain di poter mettere mano ai conti che sono gravemente in
sofferenza e va bene, i conti sono in sofferenza, però adesso dopo un anno e rotti con i 4
anni davanti diteci quali sono le..., ma ditecelo anche in maniera concreta, cioè con dei
dati, come vogliamo porre mano a questi conti perché io francamente da questa delibera
non capisco quali siano poi le potenziali entrate, perché non è stata fatta una valutazione
di scout, non si è capito quali siano in prospettiva. Il fatto di razionalizzare delle quote
di partecipazione lei ha citato il CAAT, io riprendo alcune considerazioni fatte testé in
risposta a quello che era in discussione a quella che era la mia interpellanza, è ovvio che
comunque vediamo se daremo il 20, se daremo il 5 o se daremo il 60, ma allora è ovvio
che se vuoi avere un valore sul mercato e l'acquirente ti chiederà: "Ma io entro in quella
quota azionaria, se posso poi avere una quota di maggioranza", ma non lo dico io, sa chi
lo dice? Le leggo di nuovo, sempre nel post della Sindaca Appendino del 2012, parole
di Appendino, Chiara Appendino oggi grande assente: "Altrettanto significativo
sembrerebbe essere per questa Giunta perdere le quote di minoranza delle proprie
aziende, tanto almeno così si vuol dire mantenendo il 51% la città continua a essere
socio di maggioranza e ad esercitare un ruolo strategico delle decisioni e nella
operatività aziendale - questo qualora uno volesse mantenerla - credere che sia solo un
modo per rendere politicamente più dolce la vendita. Nessun socio privato entra in
un'azienda senza poter decidere le regole del gioco e avere il controllo effettivo della
stessa, non fa beneficenza e non accetterebbe mai un ruolo troppo limitato da paletti
definiti dal socio pubblico. Sfatiamo questo mito". Ecco sfatiamolo, cioè non è che non
ci sia dietro un disegno un pochino più concreto, oggi ti faccio mettere il piedino e poi
dopo intanto vediamo e ho già definito che intanto ti darò la maggioranza. Ma è chiaro.
Allora realtà come TNE, come CAAT, come Environment Park, ma non hanno un
valore per il patrimonio immobiliare che rivestono. Le risorse a suo tempo individuate
erano sulla progettualità che potevano costituire, su tutto un indotto che potevano
realizzare, sulla capacità di sviluppo della città, sui posti di lavoro che creavano, sulla
capacità di innovazione che queste potevano fornire. Se oggi queste, per fare il
compitino che la Madia ci chiede, noi: "Ah, scusate, abbiamo razionalizzato, il
pulviscolo lo abbiamo tolto, le partecipazioni polvere e allora ci sfiliamo e con questo è
veramente lo svuotamento del valore pubblico. Questo si concettualizza, lo
svuotamento, il pubblico si leva da questi che sono i progetti, non rientra più tra gli
attori; poi si faranno le convenzioni, si farà quello che si vuole, ma io non sono più
l'attore che partecipa, che siedo a quel tavolo e che posso dire quello che la Città ritiene,
che sia la gestione di un aeroporto in cui magari le compagnie aeree possono decidere o
meno ed io potrò decidere anche, e a fare le mie valutazioni come Città, che sia un polo
che parla di capacità, di tecnologia e di innovazione. Poi mi si dirà: "Va bene, ma in
fondo l'articolo 20 del Testo Unico ci vincola anche a quelli che sono i fatturati e quindi
noi abbiamo comunque dei paletti, vede, facciamo di nuovo il compitino". Ma anche
qui, ma un pochino più di capacità di elaborare queste possibilità, di metterci un
pochino di inventiva. Ma perché non pensare a un progetto di incorporazione per
esempio di soggetti eterogenei con un soggetto unico che li gestisca pro quota, per
esempio sul polo di innovazione? Abbiamo due incubatori, uno dell'Università e uno
del Politecnico di Torino che in questi anni hanno prodotto numeri comunque
interessanti per una città che punta all'innovazione, per una città che ha 120 mila
studenti, che vuole essere un Polo Universitario di riferimento, ma se ci manca la
proattività su questo anello che congiunge quello che è il mondo universitario col
mondo delle imprese e io non sto a sciorinarle tutti i dati delle imprese che sono state
incubate in questi anni dagli incubatori, comunque le dico solo che nel quinquennio
recente dal 2011 al 2016 anche solo il numero degli addetti è stato più che triplicato
sugli addetti delle imprese che sono state oggetto di incubazione da parte di questi
incubatori. Allora, ma perché non fare un progetto di questo genere? Ma guardate che lo
hanno fatto molti Comuni, tra l'altro Comuni amministrati anche dalla vostra stessa
compagine politica, Venaria tanto per dire ha fatto dei progetti di questo genere. Ma qui
proprio di nuovo manca la volontà di una visione prospettico, va fatto il compitino,
questo è quello che lei ci sta dicendo, facciamo i compiti siamo tanto bravini. Io credo
che la città, ma non solo quelli che abbiamo votato, ma anche gli altri, voi oggi
rappresenta tutta la città, siete in maggioranza, potete disporre, si aspetta quel lavorino
un po' in più, quella visione un pochino più prospettica, quel tantino in più di capacità
elaborativa, peraltro ribadisco oggi la nostra difficoltà è ancora andare a votare
comunque la delibera che non entra nel merito, perché dà delle indicazioni, in alcuni
casi declinazioni, in altri casi di ridimensionamento, ma senza chiarirci quali siano le
prospettive, parlo del CAAT, parlo di altre realtà come quelle che abbiamo nominato
precedentemente. Quindi ancora una volta io ribadisco grande difficoltà ad individuare
quelle che sono delle strategie e peraltro, appunto, come giustamente citava anche il
Capogruppo Napoli alla luce anche poi di altre realtà che hanno delle criticità ben
maggiori che invece rivestono un carattere di essenzialità per il servizio pubblico di cui
ancora oggi non abbiamo notizia di quella che sia la pianificazione nonostante ci siano
bilanci non approvati e quant'altro, e ancora a monte rammento veramente questa logica
dell'aver fatto il compitino, ma di avere deluso chi si aspettava da voi un'idea di
prospettiva.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Ho iscritta a parlare la Capogruppo Giocosa. Prego.

GIACOSA Chiara
Grazie, Presidente. Non ricordo più chi prima, qualcuno tra i colleghi che mi hanno
preceduto, ha chiesto se ci facciamo o se ci siamo. Beh, noi ci facciamo, ma ci facciamo
proprio tanto, ci facciamo da mesi, da più di un anno una testa così per riuscire a capire
dove trovare i soldi per poter mandare avanti questa Città. Ci facciamo sì! Abbiamo
anche fatto cose senza utilizzo di soldi, ma a nessuno questo interessa, per i cittadini a
nessuno questo interessa delle minoranze. Corte dei Conti. La Corte dei Conti ha
certificato, leggo per non sbagliarmi, che: "Nell'esercizio del 2015 c'è un deficit
strutturale" e noi adesso non dovremmo parlare più di eredità ricevuta? "Deficit
strutturale nell'esercizio del 2015" e poi qualcuno parla di Bilancio che era stato
risanato. Nessuno adesso si deve permettere di accusare noi di fare quello che magari
altri hanno fatto prima di noi. Chi ci accusa di voler distruggere Torino adesso,
dovrebbe avere l'onestà intellettuale, una volta per tutte, di parlare ai cittadini di Torino
e spiegare quello che hanno fatto in passato e quello che non hanno fatto. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. È iscritto a parlare il Consigliere Sicari, ne ha facoltà per 5 minuti.

SICARI Francesco
Presidente, sono 20 secondi che sto in silenzio; vi è familiare il silenzio? Non lo so. Sa
perché sono stato in silenzio? Perché io in quest'aula ho fatto domande e non ho mai
sentito risposte, mai. E allora di che cosa stiamo parlando oggi? Una delibera,
partecipate, dismissioni partecipate, visione prospettica, poi visione politica,
pianificazione, poi Consiglieri della minoranza come il Consigliere Napoli che citano
GTT un potenziale fallimento. Ecco, silenzio. Sempre silenzio. Quindi gentilmente, io
già un po' di tempo fa vi chiesi di prendere i microfoni che avete davanti e rispondere
perché io ho letto anche i vostri emendamenti che andate a presentare oggi, in alcuni
casi è politica, appunto solo politica, nei fatti dove siete? Non riesco a..., non siete
tangibili nei fatti, ma non è che lo sto dicendo io che non siete tangibili nei fatti, fin
quando dobbiamo fare parole siete i migliori, ho solo da imparare perché a parole siete
davvero i numeri uno, io probabilmente in tutta la vita non arriverò mai ai vostri livelli,
poi però quando vi si sbatte in faccia delibere come quelle con cui andiamo a pagare i
debiti di GTT i primi 20 secondi silenzio, nessuno che si alza, nessuno che risponde.
Silenzio. Fa male ai cittadini di Torino però il silenzio perché vorrebbero le risposte, ma
voi non parlate e allora gentilmente spiegateci qual è la visione politica, spiegateci qual
è la visione prospettica, non solo di quello di cui andiamo a discutere oggi, ma
spiegateci anche qual è la visione politica, la strategia del perché andiamo anche a fare
queste operazioni, perché io davvero inizio a vivere in un mondo parallelo, voi prendete
la parola e parlate di derivati, debito, parlate di tutto e di più; io in questi giorni vi dico
ho un problema, cioè proprio perché vivo in questo mondo parallelo, leggo documenti
che parlano chiaro, fanno il grandissimo errore di mettere delle cifre e le cifre si sa
davanti alle parole hanno più importanza, le parole sono nulle, le cifre hanno spessore e
allora anche per i miei studi mi sembra di ricordare che con le cifre noi andiamo a
descrivere le curve, le curve che citava il Consigliere Fassino. Gentilmente mi potrebbe
spiegare se queste curve erano..., salivano, scendevano? Noi questo non l'abbiamo mai
capito, ma la situazione che lei ha ereditato era buona o meno buona? Cioè lei qui si può
esporre, può dire "ho trovato una città in condizioni disastrose", lei può dirci che ha
trovato una città in condizioni...

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere, si rivolga alla Presidenza, grazie.

SICARI Francesco
Sì, chi è qui dentro potrebbe dirci come ha trovato la città, potrebbe magari anche fare
nomi e cognomi, ma sappiamo benissimo che nomi e cognomi non li possono fare e
quindi tutto ciò che gli rimane è fare politica, cioè riempire per minuti e minuti e minuti
quest'aula di parole, parole che però alla fine sono vuote, contenuti non ne lasciano e
l'unica cosa che lasciamo alla città è svendere il proprio patrimonio per andare a
rimettere in equilibrio un qualcosa che è strutturale, non in equilibrio. Forse non
riescono a capire queste parole, perché erano così sul pezzo nel doverci spiegare che
avevano messo qualcosa in ordine che alla fine ci credono davvero. Quindi, Presidente,
io aspetto con ansia tutti gli interventi di oggi perché ho bisogno di imparare a fare
politica e dire solo parole, anzi no, non mi piace fare politica in questo modo, vorrei un
apporto costruttivo alla visione politica, ma qui dentro io non ne sto sentendo, quindi 5
minuti, voglio sentire ancora un pochino di silenzio perché tanto non risponderete mai.
Grazie, Presidente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Consigliere Curatella, ne ha facoltà per 5 minuti.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Articoli di giornale, la Appendino dichiara al giornale, mi sembra
che più che discutere di una delibera stiamo parlando di discutere le interviste o le
dichiarazioni rilasciate. Allora, parliamo delle interviste e delle dichiarazioni 2012/2013
quando si parlava di Torino all'asta, quando si dismetteva il 49% di AMIAT, l'80% di
TRM, quelli sì servizi essenziali; oggi veniamo attaccati perché con una delibera che
cerca di attuare una legge fatta dal vostro ministro Madia di liberazione delle partecipate
non necessarie, ci attaccate che SAGAT no, non va venduta, il 10% SAGAT ed io
voglio leggervi quello che a febbraio diceva la Corte dei Conti perché possiamo parlare
di quello che vogliamo, leggiamo quello che dice la Corte dei Conti, la Corte dei Conti
ci chiede di non vendere ciò che non è servizio indispensabile. L'indispensabilità
richiede una seria analisi in presenza di partecipazioni cosiddette polvere. Simili
partecipazioni non consentendo un controllo sulla partecipata da parte del socio
pubblico non sembrerebbero coerenti con una valutazione di strategicità della
partecipazione riducendosi al rango di mero investimento in capitale di rischio. Mero
investimento di capitale di rischio, questa non è la borsa di Milano, noi non dobbiamo
investire per guadagnare soldi, noi dobbiamo fornire servizi e far stare in piedi la città.
Infatti, al di fuori dei servizi essenziali la Corte dei Conti prosegue, questa è 24 gennaio
2017: "fuori da tali casi peraltro queste partecipazioni non possono giustificarsi - non
possono giustificarsi - neppure nell'ottica della canalizzazione delle risorse pubbliche.
A tal fine infatti la detenzione di "partecipazioni polvere" non è né necessaria, né utile",
quindi di cosa stiamo discutendo? Di partecipazioni in servizi non essenziali, non
indispensabili? Stiamo discutendo della vendita completa di AMIAT? Stiamo
discutendo...? No, non stiamo discutendo di questo e oltretutto perché ci troviamo in
questa situazione? Non è solo perché lo dice la Madia, è anche perché a giugno, sempre
la Corte dei Conti: "l'esistenza al 31 dicembre 2015 -2015 - di un risultato di
amministrazione positivo meramente contabile in presenza di un fondo cassa pari a zero
che dopo l'applicazione di vincoli e accantonamenti diventa negativo per euro
306.763.231,77", oltre 300 milioni di euro in negativo, è meramente contabile. Il
verificarsi nell'esercizio finanzario 2015 definisce parametri di deficitarietà strutturale,
strutturale, non dovuta invece a dover pagare, proprio è una struttura, non è una
questione di "ah, non siamo riusciti a vendere quindi introiti straordinari", strutturale in
conto corrente, infatti parla di un indebitamento di oltre 150% rispetto alle entrate
correnti ed è per questo che nei prossimi giorni, nel rispondere alla Corte dei Conti che
chiedeva entro il 30 settembre di avere un piano di rientro, cercheremo di rimettere in
sesto questo Bilancio che dal punto di vista strutturale è fuori di 80 milioni, non lo
diciamo noi, lo dice la Corte dei Conti, è inutile raccontare una città perfetta, che il
debito sarà sceso, bah, non mi sembra, mi sembra che sia stato nascosto il debito perché
se a questo aggiungiamo anche le delibere che abbiamo dovuto approvare nelle
settimane scorse per rientrare di pagamenti dei mutui di GTT e di Infra.To, delle
carrozze della Linea 4 comprate in occasione delle Olimpiadi mai pagate e poi ci
lamentiamo: "Ma a GTT cosa volete fare, l'avete distrutta". Ma se a GTT non la
pagavate, se a GTT avete chiesto di fare investimenti, le avete promesso soldi, ma poi
silenzio; quando c'era da pagare:"Ah, no, vabbè, fa niente, vedremo, non era
obbligatorio il pagamento, ma solo un'opportunità". Ma di cosa parliamo? Volevate
venderla, nel 2013 la GTT la volevate vendere, era all'asta, il motivo per cui è nato
Infra.To per togliere dalla GTT tutto ciò che erano i binari, la Metro e poi poter
svendere al privato, privatizzare una città. Per questo non possiamo continuare a sentirci
prendere in giro quando stiamo cercando di agire per il benessere dei cittadini. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 5 minuti.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente. C'è innanzitutto un problema di metodo, io poi chiederò nel corso
degli altri interventi, ce ne saranno tantissimi, poi di chiarire. Assessore Rolando,
chiarisca che nulla di tutto questo è presente in questa deliberazione perché da nessuna
parte..., leggetela, da nessuna parte c'è scritto che si sta procedendo alla dismissione per
fare cassa. L'Assessore ce l'ha detto, ci ha detto: "Noi vendiamo perché ce lo dice la
Madia". Allora io, per dare anche soddisfazione ad alcuni Consiglieri leggerò
velocemente due punti che mi sono preso su una delle società partecipate, poi nel corso
della presentazione degli emendamenti lo farò per le altre: "I centri agroalimentari come
CAAT sono infrastrutture strategiche istituite dalla legge - è una legge speciale, è la 41
dell'86 - per coniugare mercato all'ingrosso e logistica e comportavano che la società a
partecipazione pubblica che realizzava l'opera accendesse un mutuo e poi gestendo il
servizio dovesse restituire il mutuo stesso, contando ovviamente su una struttura di
ricavi tendenzialmente rigida" come rigidi sono i fitti degli stend dei grossisti e le
tariffe di accesso. "Oggi, completata la restituzione del mutuo il Centro Agro
Alimentare di Torino, è una Società che raggiunge per l'esercizio 2016 un risultato
d'esercizio prima delle imposte pari a 112.369 euro e a seguito dell'applicazione delle
imposte un utile di 45.233 euro. CAAT possiede MOL e cash flow positivi, un fatturato
medio nell'ultimo triennio di 7,5 milioni di euro e un unico debito residuo di 4 milioni
di euro su mutuo iniziale di 30 milioni assistito da un'ottima liquidità di cassa, più di 4
milioni di euro, e dall'autofinanziamento dell'attività senza ricorso al sistema bancario,
fatta eccezione appunto per il residuo pagamento del mutuo per la costruzione del
Centro. È una Società, quella di cui stiamo parlando, che è stata in grado di restituire al
Comune di Torino una lettera di patronage da 30 milioni di euro. CAAT possiede un
patrimonio immobiliare imponente oltre che aree di espansione caratterizzate da poteri
edificatori molto elevati, circa 60.000 metri quadrati - di tutto questo non c'è traccia
nella delibera -per lo sviluppo delle attività del mercato posizionate in un comprensorio
strategico dal punto di vista logistico sia di dimensionamento infraregionale che
transregionale e nazionale e prossimo a beneficiare di importanti interventi
infrastrutturali in una zona davvero centrale, penso all'autostrada, penso all'alta velocità
già citata. Allora la prima domanda è: perché andare via da questa Società quando la
legge non lo impone? Perché la legge Madia non lo impone. Tra l'altro fa salve le leggi
speciali. Tra l'altro la legge Madia chiarisce in modo inequivocabile e lo dice anche la
Corte dei Conti, Assessore, chiede un motivo, ci chiede di motivare quali siano i riflessi
della Società sulla collettività. Tutto questo non c'è nella deliberazione. Allora io
proverò velocemente, in un minuto e mezzo, a dire alcuni degli elementi per cui vale la
pena tenerla questa Società. Punto primo: abbiamo un regolamento che mi pare che il
Consigliere non abbia ancora codificato, il Regolamento della Città di Torino numero
176 dice, a proposito del Mercato all'Ingrosso, che: "Il Mercato è qualificato come
servizio pubblico a gestione diretta, di cui il CAAT rappresenta una modalità con
finalità di assicurare il libero svolgimento della concorrenzialità, la riduzione del costo
di distribuzione dei prodotti, l'afflusso, la conservazione e l'offerta degli stessi, la più
ampia informazione alimentare commerciale. La struttura ed il servizio pubblico hanno
consentito e consentono che le parti sociali, grossisti, movimentatori, produttori,
fornitori, clienti possano operare godendo di canoni e tariffe calmierate in
contraddittorio fra loro e secondo un equilibrio fra gli interessi, garantito dall'intervento
della mano pubblica, consentendosi altresì una vigilanza sulle dinamiche del mercato fra
cui fondamentale è la formazione dei prezzi di listino mercuriale, oltreché il
mantenimento delle condizioni utili per la vigilanza sanitaria. La struttura pubblica ed il
servizio pubblico consentono che sia garantito il motore dell'approvvigionamento della
distribuzione delle derrate agroalimentari, prima di tutto alla città, animando i gangli
della sua rete distributiva". Ho sentito dire da qualcuno durante il dibattito in
Commissione: "Ma tra l'altro non è neanche a Torino, è a Grugliasco". Bene: "Il Centro
Agro Alimentare garantisce anche la centralità di Torino nei flussi regionali,
extraregionali e transfrontalieri delle derrate agroalimentari oltreché delle esportazioni
alimentando un motore economico; sono 82 le imprese grossiste, 170 produttori
agricoli, 25 imprese di movimentazione con relativi operatori e dipendenti, anche di
servizi derivati di fondamentale importanza nell'attuale incerto momento storico. Il
Mercato all'ingrosso dei prodotti ortofrutticoli è una realtà dove si confrontano interessi
di parti sociali diverse e a volte anche contrapposte fra loro; gli utenti finali sono
interessati a mantenere più basse possibili le tariffe, i grossisti a mantenere più bassi
possibili i canoni di locazione degli spazi e allo stesso tempo i grossisti sono interessati
alla massima utenza possibile e gli utenti alla maggior scelta possibile di prodotti. Si
tratta dunque di un delicato equilibrio nel quale poi si collocano anche i produttori dei
prodotti e i movimentatori degli stessi che nel caso in cui si alteri rischia di mettere in
ginocchio intere categorie sociali..."

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
….prima di tutto il tessuto dei distributori diversi della grande distribuzione e la rete dei
grossisti. Io lascerò altre 32 pagine di motivazioni che sostengono l'interesse pubblico,
Consigliere Fornari; lei dice: "Ma non c'è l'interesse pubblico." Io sono arrivato a 32
pagine, non so se le possono bastare, però era solo per concludere, poi ritorneremo sugli
emendamenti. Ci può dire, Assessore, per cortesia, se è vero che sui fabbricati, di cui
abbiamo fatto menzione, quei fabbricati sono stati classati nella categoria E3 in luogo
della categoria originaria di 8 perché, e poi ho concluso davvero, qui si sta dicendo che
non c'è un interesse pubblico, però quegli immobili non pagano il mutuo proprio in
virtù del fatto che è stato fino a ieri riconosciuto l'interesse pubblico. Allora delle due
l'una, Assessore: c'è questo interesse pubblico o non c'è? Lei ha messo nero su
bianco...

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
…che non c'è l'interesse pubblico. A marzo, in una scheda uguale a questa c'era scritto
invece nero su bianco che l'interesse pubblico c'è. La prego, ci chiarisca questi elementi
di dettaglio, tanto c'è tempo, abbiamo tutto il pomeriggio e tutta la sera.

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere e a rispettare i tempi perché io in Capigruppo ho proposto se
c'erano altre..., quindi vale per tutti, i tempi si rispettano, mi è stato detto e fatta
richiesta di rispettare i tempi del Regolamento e quindi cercherò di essere molto fiscale,
perché avevo fatto una proposta alla Conferenza dei Capigruppo che non è stata accolta.
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 10 minuti.

MORANO Alberto
Mi sembra che questa delibera, sotto il finto richiamo alla legge Madia, di fatto sia
l'ennesima espressione di una mancanza di una strategia e di una visione di insieme da
parte della Maggioranza e della Giunta. Parlare della vendita delle partecipazioni
pulviscolo mettendo in piedi un processo complesso con la nomina di advisor, il
pagamento degli advisor per vendere partecipazioni che non hanno mercato perché la
sostanza brutale della legge economica è che l'1%, il 5%, il 7% non hanno un mercato,
noi possiamo mettere in campo l'advisor più bravo del mondo, pagarlo moltissimo, più
del valore della partecipazione, perché poi questo è il rischio, ma non troverà un
compratore e il prezzo non lo faremo sulla base di una valutazione teorica, il prezzo sarà
fatto dall'acquirente e che cosa volete che venga pagata una partecipazione del 6% o del
10% di SAGAT e rinvio a dopo le valutazioni sull'opportunità o meno di vendere la
partecipazione di SAGAT. Innanzitutto, visto che si dice, lo dichiarano i giornali perché
poi non è stato detto dalla Sindaca o dall'Assessore, che questa vendita avviene per far
cassa, però in Consiglio Comunale è stato detto che questa vendita avviene perché
bisogna rispettare la legge Madia; poi sui giornali invece la Sindaca o chi per essa
dichiara che la vendita avviene perché c'è bisogno di far cassa. Di cassa vendendo
queste partecipazioni non si farà nulla. Io sarei molto contento se i costi dei processi di
vendita fossero inferiori a quello che sarà ricavato dalla vendita delle partecipazioni, ma
non ne sono sicuro e poi perché manca una visione di insieme? Perché il Comune di
Torino ha numerose partecipazioni, ma delle più importanti in questa delibera non si
parla, non parliamo di IREN, non parliamo di AMIAT, non parliamo di SMAT, non
parliamo di GTT, non parliamo di Infra.To o per meglio dire si dice che queste
partecipazioni sono escluse dall'applicazione della legge Madia. Ma io non riesco a
capire perché è esclusa dalla legge Madia la vendita del 20% di AMIAT e invece ricade
nella legge Madia la vendita del 10% di SAGAT, qual è la diversità fra le due
partecipazioni? Non sono due partecipazioni di minoranza in società che comunque
hanno un ruolo essenziale nella vita della città? E perché devono essere trattate
diversamente, forse perché dalla vendita del 10% di SAGAT si ricaverà una cifra
significativa? Io non so se il Sindaco o l'Assessore o la Maggioranza hanno fatto una
valutazione di questa partecipazione; ci sono molti criteri per valutare le partecipazioni,
si può guardare il patrimonio netto, si può guardare il patrimonio netto modificato, si
può guardare un multiplo degli utili, ma quale criterio che si utilizzi alla fine si viene ad
un valore che non va molto lontano dal patrimonio netto che se deve essere venduto,
non essendoci un compratore, sarà venduto a sconto significativo e allora siamo sicuri
che anche solo da un punto di vista economico sia conveniente per la città vendere una
partecipazione ad uno sconto significativo sul patrimonio netto, quando probabilmente
gli utili attesi da questa partecipazione in 3 anni sono più alti del ricavato? Questo prima
considerazione su SAGAT e poi io, onestamente, non riesco a capire perché SAGAT
non abbia una valenza strategica per questa città, perché è vero che si nomina un
Consigliere su 11, ma innanzitutto i Consiglieri non si contano solo per teste, si pesano
e il Presidente pesa all'interno di una società, ma si pesano anche per quello che è il
livello di informazioni che trasmettono alla città. Noi non possiamo pensare che la città
debba essere informata su quelle che sono le strategie di SAGAT leggendolo dai
giornali; è strategico per la città avere un Consigliere dentro questa società che ci
informi su quali sono le linee di sviluppo dell'Aeroporto, che è uno dei principali
aeroporti italiani, e che comunque ha un impatto, se c'è una visione strategica della
città, ma qui veniamo al punto, io penso che non ci sia una visione strategica dello
sviluppo di Torino nell'Amministrazione 5 Stelle, per quello allora diventa totalmente
irrilevante la partecipazione. E parliamo un attimo di GTT e Infra.To. GTT e Infra.To
non sono parte della legge Madia, ma sono forse le due partecipazioni più importanti e
più problematiche della città di cui oggi non parliamo, di cui il Sindaco non vuole
parlare e di cui il Sindaco, quando abbiamo fatto l'interpellanza generale, ha taciuto
qualsiasi risposta perché è venuto qui l'Assessore Lapietra a dirci che si stava lavorando
e poi apprendiamo dai giornali che c'è un documento, un documento che sarebbe
riservato, ma è finito sui giornali, in cui si dice che c'è un fabbisogno di 115 milioni di
cassa, che questa Società genera perdite nei prossimi 3 anni in un piano industriale che
sarebbe quello del salvataggio e genera perdite? Mi sembra che siamo in un mondo
dell'irreale. IREN. Anche IREN si dice che non è parte di questo processo, salvo
apprendere che si vuole scindere FSU e poi vendere una piccola partecipazione, ma
qualcuno di voi si è preso la briga di leggere cos'è lo statuto e il patto parasociale di
IREN? Fino a che livello di controllo la Città di Torino insieme alla Città di Genova
possano esercitare il controllo sulla Società o qual è la soglia delle partecipazioni che fa
perdere questo controllo e quindi fa perdere il premio di maggioranza? Questo a
prescindere dalle considerazioni tecniche che a oggi la Città di Torino insieme alla Città
di Genova per il tramite FSU esercitano un controllo sulla Società senza che questo
controllo rilevi ai fini della normativa OPA, ma nel momento in cui le due società
venissero scisse e si dovesse fare un nuovo patto parasociale, perché di nuovo patto
parasociale si parla, questo controllo non potrà più essere esercitato perché se no poi
scatterebbero degli obblighi. Ora, io non pretendo che i Consiglieri 5 Stelle siano degli
esperti di diritto societario, non pretendo nemmeno che lo sia il Sindaco e l'Assessore al
Bilancio, però mi aspetterei che il Sindaco della quarta città italiana si serva di
consulenti legali che gli spieghino le conseguenze di queste operazioni perché già aver
annunciato sui giornali pubblicamente che si voleva vendere ha portato un calo della
valorizzazione della partecipazione, ma non è in questo modo che si risana la città, non
è dicendo ai giornali vendiamo le partecipate pulviscolo e risaniamo la città che noi
otterremo questo risultato. Quindi quello che io contesto di questa delibera è la
mancanza di visione d'insieme, il diverso trattamento di partecipazioni che sarebbero
omologhe se c'è un interesse della città, AMIAT vale quanto vale SAGAT e perché
AMIAT la dovremmo tenere? Ma poi qualcuno di voi andate a vedere qual è la
esposizione debitoria del Comune di Torino verso AMIAT? La teniamo perché così non
dobbiamo pagare questi debiti? Io è questo che vorrei capire da voi, qual è la visione in
cui inserite le dismissioni. E poi faccio gli auguri. Io volevo portare qui un corno che mi
è stato regalato da un napoletano molto simpatico e che mi sta portando un po' di
fortuna, perché io credo che bisogna regolare al Sindaco Appendino questo corno e
pregare il Sindaco Appendino di avere fortuna perché oggi, amministrando in questo
modo, non risana la città, creerà solo ulteriori problemi aggiuntivi, con il
pressapochismo e l'improvvisazione nella gestione della vicenda IREN andiamo verso
il disastro e domani ci troveremo a discutere degli errori fatti da questa
Amministrazione, non da quella pregressa.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Ricca, che ne ha facoltà per 10 minuti.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Ma poi sul merito specifico di ogni partecipazione noi entreremo
discutendo gli emendamenti. Io, quello di cui sono dispiaciuto è il metodo utilizzato per
arrivare a questo, perché tornando dalle vacanze sono stupito trovandomi di fronte a una
volontà da parte della Giunta di poter provare a condividere dei percorsi importanti per
Torino, per quello che era lo sviluppo della città e quello che era la salvaguardia dei
conti, ovvero quando ci siamo trovati tutti insieme per provare a portare, a mantenere la
Linea 2 della Metropolitana. Allora a quel punto ci siamo tutti guardati in faccia,
abbiamo capito che era una priorità per Torino e insieme abbiamo portato avanti un
percorso. Io mi metto in mezzo in prima persona anche io, perché l'ho voluto e l'ho
sostenuto. Io mi auguravo che lo stesso tipo di percorso potesse essere anche su altre
cose molto importanti, questa è una di quelle, ovvero mettersi insieme a un tavolo e tutti
insieme provare a capire qual era il bene della città, perché io sono convinto che
nessuno qui dentro abbia la verità assoluta nonostante chi provi a difenderla fino alla
morte perché ogni aspetto, ogni partecipazione ha una sua peculiarità e un suo riscontro
poi su quelli che sono nel nostro Bilancio e il percorso, è proprio questo percorso che ci
ha portato poi a fare così tanti emendamenti che andremo a discutere, ad argomentare
uno per uno nel corso di questa serata, perché sono convinto che il bene della città
venga prima di tante prese di posizione. Io sono stato molto critico con Fassino nella
vendita di SAGAT nel 2013, lo sono tutt'altro oggi, ma su tante altre cose, se poi
pensiamo al CAAT, un'altra di quelle partecipazioni che giustamente, questo lo
dicevano i colleghi prima, o si vende o non si vende, fare un'operazione di quel tipo
forse il 5%, forse un po' di più, ma vediamo poi cosa succede. Se bisogna andare ad
analizzare punto per punto, ma soprattutto quando poi ci si confronta con una realtà, che
è quella dei conti torinesi, che poi dobbiamo rispondere fuori alla città di quello che
facciamo qui dentro e allora davvero secondo me era fondamentale mettersi e provare
tutti insieme senza arrivare con una delibera mostro come questa. Detto questo, per
quanto mi riguarda, non c'è nessun tipo di collaborazione perché la collaborazione non
l'ha voluta chi ha proposto la delibera né la Maggioranza che la sostiene perché noi
abbiamo provato in tutti i modi a cercare di essere propositivi portando un numero di
emendamenti, dicendo al Sindaco, venerdì alla Capigruppo, quando si è presentata, che
volevamo provare ancora a metterci nella condizione di migliorarla, questa con un
parere già negativo durante la Capigruppo ci ha detto che non si poteva fare, bene,
allora a questo punto noi continueremo a portare avanti quelle che sono le istanze che ci
chiede Torino e sempre più torinesi ci chiedono di arginare questo vostro modo di
governare. Se dovesse cambiare idea noi siamo qua a disposizione.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, Ho iscritto a parlare il Consigliere Mensio, ne ha facoltà per 5 minuti.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente. Ma, mi stupisco un po', perché quando si parla di vendita di
partecipazioni si fa sempre, come dire, confusione. È stato detto anche da qualche
Consigliere, che non si fa la vendita di partecipazioni per fare cassa; si fa la vendita
perché una legge dello Stato. che è guidato da un governo, che è il Movimento 5 Stelle,
ha dato delle indicazioni agli enti locali, volente o nolente. Conosco abbastanza bene, vi
assicuro, quella norma. Ebbene, in base a questa norma il Comune di Torino fa delle
scelte; ma non solo, le fa perché la Corte dei Conti, a inizio 2017 ha detto: "Guardate
che voi avete delle partecipazioni che non potete mantenere". Perché? "Perché non
incidete, non incidete assolutamente sul controllo di quelle Società". Certo avessimo
avuto il 38% di SAGAT come fino a qualche anno fa forse potevamo incidere, oggi non
incidiamo. Quindi per favore, la Corte dei Conti, ribadisco, ha dato indicazioni
abbastanza specifiche, le ha già ricordate il Consigliere Curatella prima di me. Ma poi
nel 2012 prima il 39 e nel 2014 il 41, il Comune di Torino ha ceduto due delle più
grosse società di servizi pubblici di cui deteneva il 100%: prima AMIAT e poi TRM,
anzi una pure insieme. Ma leggo due passaggi che sono fantastici della discussione che
ci fu in allora, prima nel 2012, prese dal sito del Comune: "La dismissione di tutte le
quote societarie di AMIAT porterà al Comune nuove risorse per i propri investimenti.
Oggi dobbiamo poi prendere atto che la finanza pubblica non è in grado di garantire
investimenti che invece il privato può effettuare. Con le dismissioni diamo modo alle
aziende di operare sul mercato in modo efficace". Prima dichiarazione, poi andatevi a
cercare di chi è, non ve lo dico, non vi tolgo il piacere della sorpresa. Seconda: "Anche
la nostra Città, come tutti i Comuni italiani, opera da anni in un quadro finanziario in
continuo mutamento, una settimana fa per esempio non si sapeva che ci fosse un deficit
aggiuntivo di altri 2 miliardi nel Bilancio Regionale, è un fatto che incide
negativamente anche su di noi, dal novembre 2011 i Comuni italiani sono stati
destinatari di 51 decreti ciascuno dei quali è cambiato ogni volta il quadro di riferimento
finanziario", questo veniva detto nel 2014; nel 2012 la prima delibera di vendita di
AMIAT, del 49% di AMIAT, nella delibera c'è scritto questo, recita la delibera: "Per
reperire le necessarie risorse per poter rientrare nel patto di stabilità del 2012". Quindi
stiamo parlando, noi, di una vendita, anzi di una cessione di quote per norma nazionale.
Non vi va bene? Fatemi una cortesia, chiedete al Governo Nazionale di cancellare
questa norma, chiedeteglielo, avete il potere di farlo, cancellate la norma, voi avete il
potere di andare dalla Ministra Madia e dal capo del Governo Gentiloni e dite:
"Guardate, questa norma a noi non ci soddisfa perché il nostro Comune deve vendere
delle quote". Chiedeteglielo! Ci chiedete a noi. Chiedetelo voi ai vostri referenti al
Governo, qual è il problema? Se il problema è che noi dobbiamo cedere quote in forza
di una norma, chiedeteglielo, se no andate alla Corte dei Conti e chiedete alla Corte dei
Conti: "Rivedete per favore la vostra indicazione sulle cosiddette partecipazioni
povere?" Chiedetele queste cose. Magari voi avete più potere di noi, noi siamo incapaci,
incompetenti, non abbiamo i pareri legali giusti, non governiamo, quindi chiedetelo voi,
semplicemente ci stiamo attenendo a una serie di indicazioni date da un Governo
Nazionale e da una Corte dei Conti. Nel 2012, 2014 ci siamo opposti perché lì non
c'erano motivazioni se non quelle che vi ho letto, cioè veramente di fare cassa, di
ripianare il debito del Comune. Tra l'altro come ha detto prima Curatella,
evidentemente tutto questo non è che sia servito molto nel 2012 e nel 2014, quindi
andate voi a chiedere. Grazie, Presidente.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Ha chiesto di intervenire la Capogruppo Artesio, che ne ha facoltà per 10
minuti.

ARTESIO Eleonora
Bene, credo che la Ministra Madia quando ha fortemente voluto questo atto legislativo
non avrebbe certamente immaginato di essere considerata la giustificazione e la
motivazione delle politiche locali di un Governo a 5 stelle e quindi io mi soffermerò in
modo particolare sulla difficile contraddizione nella quale personalmente mi ritrovo, tra
un'eredità politica, che aveva contestato l'operazione della Maggioranza precedente
riferita appunto ad AMIAT, IREN e SAGAT e la Maggioranza attuale che prosegue con
una intenzionalità equivalente rispetto alle partecipate, forse mi permetto di dire, con
una minore capacità di motivazione delle proprie scelte, tant'è che deve ricorrere a degli
alibi nazionali e con un po' più di confusione nella declinazione delle scelte compiute.
A tutti, a me stessa, che quando intervengo su temi che non appartengono al mio
patrimonio di formazione cerco di informarmi, suggerirei la lettura di interessanti testi
dei professori Cottarelli e Perotti, entrambi dedicatisi nel tempo alle spending review,
nella quale appunto prendendo in considerazione l'applicazione della legge Madia
parlano di falsi miti nelle aspettative che dovrebbero essere prodotti dalla legge Madia e
di alcune contraddizioni che io vorrò citare qua per ricordare come evidentemente
questo totem al quale ci si inchina con la presentazione di questa delibera, in realtà non
è così assertivo, lascerebbe alcuni spazi di manovra e, ahimè, per tutti, tutti coloro che
lo applicano non risolve un problema che io giudico centrale quando parliamo di
partecipate su cui tornerò in conclusione. Ovviamente ridurre, razionalizzare è lo
slogan, è il mantra che accompagna tutti questi processi legislativi, ma la riduzione e la
razionalizzazione è subordinata ad alcuni criteri che comportano la capacità di
discriminazione e di scelta da parte delle pubbliche amministrazioni e questi criteri
riguardano in modo particolare gli aspetti legati ad esempio alla sostenibilità economica
a alla capacità manageriale delle aziende partecipate, ma qui si apre un primo quesito è
ragionevole assumere come elemento deficitario tale da indurre i Comuni ad
abbandonare le proprie partecipazioni il fatto che ci siano dei bilanci in disavanzo?
Perché è possibile che ci siano delle aziende la cui gestione potrebbe essere opinabile,
ma che abbiano invece dei bilanci in attivo, ad esempio perché il tipo di servizi e
prestazioni offerte sul mercato o vengono offerte in maniera monopolistica e non hanno
concorrenti e quindi prevedono entrate certe o hanno una dimensione di necessità da
parte degli utilizzatori, per cui il margine di entrata è sempre garantito. Viceversa
esistono delle condizioni di partecipazioni per le quali la necessità di garantire un livello
di tariffe compatibile con il livello economico del territorio comporti strutturalmente
una condizione di disavanzo ancorché ad esempio la gestione possa essere ottimale da
tutti i punti di vista. Quindi primo criterio non oggettivo sul quale si può esercitare una
discrezionalità politica. Secondo criterio, quello dell'abbandono delle partecipazioni
azionarie in quelle società non strettamente necessarie e devo dire che è ben difficile
nella storia di un'Amministrazione Comunale, dover affermare che qualcosa era
necessario un tempo al punto di parteciparvi, adesso non diventa più necessario, ma
ancora restare in quelle che rappresentano i bisogni della collettività nella logica
dell'omogeneità, dello sviluppo e della coesione sociale e quindi capite bene che la
discrezionalità politica di decidere ciò che è utile per rendere lo sviluppo omogeneo e
quindi più eguale e ciò che è utile per rendere la coesione sociale è di nuovo un
argomento squisitamente politico. E allora come mai, pur dovendo ottemperare, questo
sì, ha l'obbligo della ricognizione, perché questo è l'obbligo, la ricognizione e la
motivazione, pur dovendo ottemperare all'obbligo della ricognizione della motivazione
siamo di fronte a un atto deliberativo che sembra applicare in una maniera francamente
difficilmente comprensibile rispetto alle aspettative di coloro che saranno i futuri
acquirenti, ma in maniera pedissequa in riferimento della legge Madia, tant'è che la si
cita in continuazione come il fatto cogente. Forse vale la pena di ricordare che la
motivazione, almeno così appare agli inesperti quali io ritengo di essere, è quella che era
stata rimproverata all'Amministrazione precedente nel 2013. È curioso leggere gli
interventi a verbale di quel Consiglio e io l'ho fatto, non tanto per vedere che cosa
aveva detto l'attuale Sindaca Appendino allora Consigliera e così continuare a
galvanizzarci tutti quanti e 40 quanti siamo in questa storia del tempo passato e del
tempo odierno, ma l'ho letta per vedere come gli amministratori dell'epoca
rispondevano alle obiezioni del Consiglio e mi piace prendere questa frase dell'allora
Assessora Marta Levi: è falso dire che non abbiamo strategie, pensiamo solo a fare
cassa, che è più o meno quello che ho sentito in quest'aula, cioè sostanzialmente noi
abbiamo un'assemblea politica che quando decide di alienare delle proprie
partecipazioni lo fa negando di farlo per un problema meramente economico, ma
rassicurando tutti che in realtà una strategia c'è, che ancora non viene dichiarata nel
caso della politica 5 Stelle, ma che evidentemente invece veniva garantita e illustrata in
allora. In allora, la forza politica di riferimento votò contro, adesso continuo in questa
linea di differenziazione e di non condivisione della vostra posizione per le molte
ragioni che alcuni colleghi hanno detto, ad esempio ci sono questioni decisamente
incomprensibili, quella di CAAT è una, il ritenere che la permanenza in SAGAT non sia
significativa rispetto alla voce che potrebbe avere la città sul sistema aeroportuale mi
pare francamente un po' miope. Cito ancora perché nessuno l'ha fatto che viene
giudicata non strategica e non necessaria, lo disse il Sindaco in I Commissione, la
partecipazione alla Centrale del Latte che è comunque diventato il terzo produttore
venditore di latte italiano. Ma perché arriviamo a dire che queste partecipate non sono
strategiche, non necessarie? Forse dobbiamo ricordare, io lo ricordo benissimo perché
anche in allora ero, come si suol dire, una voce fuori dal coro, come mai si è arrivati a
trasferire dalla produzione gestione diretta o attraverso le municipalizzate a una rete di
partecipate delle funzioni di cui dobbiamo oggi dire se rivestono ancora un interesse
pubblico oppure no. Lo ricordo a tutti, non solo gli indirizzi comunitari per cui le
aziende pubbliche in nome della libera concorrenza sul mercato non dovevano più agire
in regime di monopolio, ma perché allora si diceva la gestione dei servizi di interesse
generale può essere assicurato da imprese la cui natura giuridica è indifferente, che
opereranno quindi in modo indipendente nei mercati e in regime di concorrenza purché
garantiscano l'interesse generale, cioè che il tariffario sia accessibile e che il servizio sia
di qualità. Sulla onda lunga, gloriosamente, i governi e le amministrazioni si sono
avventurati rassicurando i cittadini tutti non importa che la proprietà sia pubblica, non
importa che la gestione sia pubblica, attraverso il sistema di partecipazione garantiremo
il controllo, cioè l'interesse generale e infatti adesso ci troviamo a ridurre la
partecipazione pubblica, ad annullare la partecipazione pubblica, ma tranquilli tutti che
la volontà politica è di continuare a garantire l'interesse generale, quindi francamente a
me sembra che questa delibera non sia all'altezza della situazione, che non sia affatto
obbligata, ma che necessitasse di una motivazione politica di dettaglio e che quindi
soprattutto non ci sia, su questa delibera, alcuna differenza rispetto allo stile delle
amministrazioni precedenti. Diciamolo con chiarezza, c'è un problema significativo di
finanza locale e quando c'è questo problema significativo le uniche soluzioni che si
trovano vendere quel che c'è da vendere, liquidare le società e mettere sul mercato gli
immobili, Giunte precedenti e Giunta attuale. Dalla Giunta attuale, per l'immagine che
ha voluto spendere nella campagna elettorale ancora, forse ci si sarebbe attesi una
soluzione più innovativa.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Si è iscritta a parlare la Consigliera Canalis che ne ha facoltà per 5 minuti.

CANALIS Monica
Grazie, Presidente. Ma, io ho deciso di intervenire perché ho sentito in questa aula
durante la discussione molti elementi contrastanti e una certa confusione, credo quindi
che sia utile fare chiarezza sulla posizione del Partito Democratico ancora una volta. Il
primo elemento di chiarezza è che noi non stiamo contestando il fatto che si facciano
delle dismissioni, anche noi le abbiamo fatte d'altro canto, noi non stiamo contestando
che ci si debba adeguare, tra l'altro il termine è già scaduto perché era il 30 settembre, il
nuovo Testo Unico sulla partecipazione delle società pubbliche nelle partecipate, non
stiamo contestando questo, vorrei che fosse chiaro. Noi stiamo sostenendo che con il
pretesto della riforma Madia e del nuovo TUSP si stiano allenando degli asset strategici
della città; è molto diverso dal contestare in generale il fatto che si dismettono delle
quote delle nostre partecipate. E poi mi preme anche fare, quello che io ritengo un po' di
chiarezza, su quello che dovrebbe essere un servizio di interesse generale che uno dei
capi del nuovo TUSP, all'articolo 4 si dice che le finalità perseguibili mediante
l'acquisizione e la gestione di partecipazioni pubbliche sono ispirate alla produzione di
un servizio di interesse generale. Allora, io ho sentito usare tante espressioni, servizio
essenziale, interesse istituzionale, qua si parla di interesse generale, quindi quando
maneggiamo l'interesse generale dobbiamo fare molta attenzione e soprattutto non fare
un'infornata generalizzata e un po' casuale di svendite. Io mi sento di dire che quello
che stiamo facendo, che state facendo, è un'operazione un po' grossolana in cui non
stiamo entrando veramente nel merito della mission di ogni singola realtà. Ho sentito
dire che stiamo vendendo le quote per fare cassa, poi da altri Consiglieri di
Maggioranza ho sentito dire che invece non lo stiamo facendo per fare cassa perché di
fatto molte di queste partecipazioni sono definite polvere per la loro esiguità, ma lo
stiamo facendo perché non incidiamo affatto nella compagine societaria; poi ho sentito
dire che stiamo vendendo appunto perché le quote sono troppo basse. Io credo che
dovremmo entrare nel merito di ogni singola partecipata per poter fare una valutazione e
soprattutto farci guidare nella nostra valutazione dalla strategicità di ogni singola
partecipata. Guardate che ancora una volta, con questa delibera, voi decidete di abdicare
al ruolo di indirizzo pubblico che il Comune dovrebbe avere, di registri delle strategie
della Città. Guardate che nei processi di sviluppo locale di Torino, in cui non c'è un
solo attore, ce n'è più di uno, sta scomparendo il Comune come baricentro dei processi
di sviluppo locale. Noi siamo una città fortunata, perché per fortuna a Torino ci sono
anche altri attori di sviluppo, pensiamo ai nostri due grandi atenei, pensiamo alle nostre
due grandi fondazioni bancarie, pensiamo ad altri enti come la Regione che possono
essere motori di sviluppo. Ecco, a differenza di quello che è accaduto negli ultimi
vent'anni in questo momento nei processi di sviluppo di Torino sta scomparendo il
Comune e siamo fortunati perché ci sono altri attori, ma questo non ci scusa, non vi
scusa; allora dobbiamo fare un po' di attenzione nel momento in cui usciamo per
esempio da SAGAT, perché il fatto che la quota di partecipazione sia solo del 10% non
significa che sia una partecipazione non strategica, ma stiamo parlando dell'Aeroporto
della città, di una città che è confinante con un altro Stato, quindi che ha bisogno in
modo essenziale di un aeroporto e di incrementare i collegamenti nazionali e
internazionali di questo aeroporto. Allora capite che anche se la partecipazione è esigua,
sedere in quel Consiglio di Amministrazione significa poter avere più strumenti per
favorire sinergie con il territorio e quindi per creare delle leve per aumentare i
collegamenti della nostra città con il resto del mondo, non è ininfluente esserci o non
esserci. E poi, il fatto che oggi abbiamo più del 90% di CAAT vuol dire che incidiamo
su quella Società, invece ho sentito dire che noi stiamo dismettendo delle realtà su cui
non incidiamo. Incidiamo eccome, allora possiamo discutere del fatto che dobbiamo
tenere insieme tanti fattori, ma non possiamo utilizzare la riforma Madia per una serie
molteplice e confusa di finalità; la riforma Madia dice delle cose molto chiare e serve a
raggiunge degli obbiettivi molto chiari, cioè serve a far sì che...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
La invito a concludere.

CANALIS Monica
Sì, che un arcipelago di municipalizzate presenti in tutta Italia magari dalla gestione
opaca o non produttiva o che sono dei doppioni scompaiono, ma non serve a fare tabula
rasa di realtà importanti. E poi dico un'ultimissima velocissima parola sui due
incubatori del Politecnico, che questi davvero sono partecipazioni polvere perché lì
dentro abbiamo delle quote davvero risicate, ma che hanno consentito anche essi a
Torino di essere al terzo posto in Italia per creazione di start up e quindi di intervenire
nelle politiche per lo sviluppo della città, per l'innovazione, per la creazione di posti di
lavoro. Vi sfido a dirmi che questo non è strategico.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. È iscritto a parlare il Consigliere Giovara che ne ha facoltà per 5 minuti.

GIOVARA Massimo
Grazie, signor Presidente. 23 anni della stessa forza politica danno arroganza e illusione
e io mi scuso, ma non ho ancora imparato bene dopo un anno e mezzo a fare il politico,
volevo fare un intervento, ma prendendo spunto da persone che hanno più esperienza di
me, come l'ex Sindaco Fassino e il Capogruppo Lo Russo, preferisco non intervenire
perché vedo che non ci sono più le telecamere e quindi il mio intervento non avrebbe
effetto come il loro, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie a lei. Io non ho altri scritti a parlare. Se l'Assessore vuole intervenire alla fine del
dibattito. Assessore Rolando? Prego.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Allora, siccome è stato richiesto di avere qualche informativa, a riguardo si sono
sollevati molti dubbi, io vorrei partire da un tema. Questa delibera si intitola "Revisione
straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, Decreto Legislativo 19 agosto 2016.
Ricognizione delle partecipazioni possedute", quindi il tema che inquadra questa
delibera è quello che dice il titolo e fa delle cose che qualcuno ha chiamato compitino
due o tre volte, che nel compitino precedente, relazione della Corte dei Conti su
rendiconto 2014 e 2015, sono state giudicate come ho già letto nell'interpellanza, non
accettabili dalla Corte dei Conti. Quindi noi cercheremo di fare un compitino, con molta
umiltà, leggermente migliore: se quello là aveva 4, cercheremo di prendere 6 meno
meno con questa cosa. 18 settembre ore 11:30 I Commissione - Capigruppo, questo è il
passaggio che ha fatto questa delibera in Commissione, Sindaca presente, proiezione di
una trentina di slide con le motivazioni dell'articolazione degli interventi previsti da
questa delibera, le spiegazioni a lato; ne darò qualcuna per sommi capi, perché le
domande sono state mille oggi, però quali sono le partecipazioni non cedibili? Quelle
che svolgono un ruolo di interesse generale: trasporti e rifiuti sono non cedibili, lo dice
la norma di riferimento e noi stiamo applicando una norma, noi non stiamo facendo
strategia BCI, Boston Consulting Group su una organizzazione di una multinazionale,
stiamo facendo la revisione straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, quella che,
ripeto, è stata giudicata insufficiente nel giro precedente. Qualcuno ha detto, perché non
si vendono i trasporti? Perché non sono cedibili, sono un interesse generale previsto
dalla Corte dei Conti. Qualcuno ha chiesto perché si vende SAGAT 10%? Perché è una
competenza della Regione, ma dico di più, ieri Sole 24 Ore dice: "I Comuni dismettono
aeroporti, autostrade e fiere, addio a una partecipata su tre", se uno legge... questo qui
ripeto non è Rolando che lo dice, a Torino il piano cessioni parte dallo Scalo di Caselle;
Lombardia con 37 cessioni, abbandonati i settori stradali e fieristici; Emilia Romagna i
tagli maggiori a Bologna, Parma, Reggio e Rimini; Toscana, in 57 nel mirino del credito
e patrimonio immobiliare, poi se uno si va a leggere dentro ci trova le cose che dirò
dopo, società più che dimezzate a Roma, la parte del leone; Napoli punta alla vendita
dei gioielli di famiglia, aeroporti Roma cede Fiumicino, Torino lascia Caselle; Napoli
vende Capodichino; Verona liquida Aerogest, eccetera. Torno a SAGAT Sole 24 Ore
primo ottobre: SAGAT 10%, è stata fatta una disamina, una preoccupazione sul valore,
c'è un solo compratore. Intanto questa città è libera di vendere o non vendere, il mercato
è così, se il prezzo non è ritenuto interessante da parte di chi fa le valutazioni; tra l'altro
ricordo che tutte le partecipate hanno una valutazione secondo un principio contabile
che si chiama "fair value", quindi nella contabilità c'è scritto quanto vale IREN: 1,90,
per fare un esempio. IREN non è vendibile. Altro tema sollevato dal Consigliere
Morano: perché non si vende IREN? Perché non si può vendere IREN dal punto di
vista...? Perché non si può mettere nel piano IREN, perché IREN è una Società quotata
in borsa e le società quotate in borsa o quelle che dispongono di prestiti obbligazionari
non sono cedibili, lo dice sempre la legge. Torniamo a CAAT invece, che è il più
entusiasmante di tutti. Come è scritto nella delibera, noi contiamo di vendere a partire
dal 5%, perché? Perché vogliamo farci un'idea partendo da una ipotesi di vendita, poi
vedremo che c'è un emendamento, ma ne parleremo dopo, di quale può essere
l'interesse di quest'operazione. Che CAAT sia una Società che non cura un interesse
generale è pacifico, perché non risponde ai due requisiti che ho letto leggendo
l'interpellanza prima, quindi non risponde ai due requisiti previsti dalla norma; che
CAAT sia però una realtà vendibile ad un prezzo adeguato, visto che, come sostiene
qualcuno, è stata risanata, è altrettanto possibile, proprio per questo motivo questa
Giunta pensa di metterne in vendita un pezzo limitato, perché facendo questa
operazione si cerca di capire, vendendo una quota limitata, qual è l'interesse del
mercato. C'è anche un altro fatto che leggendo la Madia si può maturare molto
semplicemente, io adesso tra l'altro vi invito a leggere pagina 75 sul CAAT dove è
espressamente previsto, nel documento allegato alla delibera, il percorso, sempre
tenendo conto che il titolo di questa delibera è: "Revisione straordinaria delle
partecipazioni", non è altro, non è cessione di CAAT. C'è un tema perché abbiamo
deciso di vendere il 5% e non di più? Perché se noi avessimo messo in vendita la
maggioranza, a parte che forse tutti sanno o non tutti sanno, ma è una cosa che io ho
imparato tanti anni fa, esistono due prezzi di ogni azione, c'è il prezzo di maggioranza
che spunta un premio e c'è il premio di minoranza che non spunta nessun premio, cioè
non c'è. Quando si vendono quote sotto la maggioranza, non si guadagna nulla, si
prende il prezzo che decide l'assemblea dei compratori, cioè quelli che si presentano
davanti a noi, allora se noi provassimo a vendere il 100% di CAAT e non riuscissimo a
venderlo, non il 100, il 92,77, in astratto e non lo vendessimo, potremmo mettere in
rischio la salute della Società, perché? Perché noi saremmo tenuti, come dice la norma
Madia, entro 12 mesi a dismettere la partecipazione e a sostenere noi l'onere di questa
dismissione. Quindi, la scelta di incominciare dal 5% è una scelta prudente, sempre
nell'ottica, ripeto, del titolo della delibera, perché nessuno di noi qui ha pensato di
discutere in questi giorni anche se, ripeto, il 18 settembre non è vero quello che è stato
detto da due o tre interventi dei Consiglieri, questa delibera è stata discussa in I
Commissione congiunta con la Capigruppo e illustrata dalla Sindaca. Su cosa fanno gli
altri vi ho dato un'idea leggendo gli articoli del giornale; noi non facciamo cassa con
questa... Lo scopo di questa cosa qui non è fare cassa. No no, noi, la Città non fa cassa
perché con queste due eccezioni...

VERSACI Fabio (Presidente)
Non si interviene fuori microfono, grazie.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Con queste due cessioni non si fa cassa. (INTERVENTO FUORI MICROFONO)

VERSACI Fabio (Presidente)
Vice Presidente, non si interviene fuori microfono.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Io sul tema di risanare i conti...

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Curatella, per cortesia.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Quando sarà rappresentato, quando la Giunta approverà il piano di interventi che la
Corte dei Conti ci ha chiesto di fare, non ce lo siamo sognato noi, l'ha chiesto la Città di
Torino, quando sarà presentato dibatteremo di qual è l'effetto di questa delibera su
quell'argomento e vedrete che a parte il problema centrale di IREN, che è un problema
diverso, che non fa parte di questa delibera perché ho detto prima che le società quotate
in borsa non sono previste nell'ottica della riorganizzazione prevista dalla norma, quindi
è un tema diverso quello, vedrete che l'effetto di quello che si pensa di portare a casa
dalle dismissioni delle società partecipate per merito della Madia, è più basso. Quello
che si cercherà di fare, è di ottenere invece quel 6 meno meno o 6 più dalla Corte dei
Conti su un tema aperto perché quello, non dimentichiamolo, è un tema aperto, ci sono
due relazioni che oltre a dire quello che hanno detto alcuni Consiglieri con dovizia di
particolari sul disequilibrio strutturale ci sono due problematiche evidenziate sulle
partecipate che sono note a tutti, che sono insufficienti giudicate dalla Corte dei Conti.
Con questa delibera noi ci adeguiamo alla Madia e cerchiamo di adeguarci alle
prescrizioni della Corte dei Conti. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Assessore. Possiamo procedere nell'illustrazione e la discussione degli
emendamenti. Io ricordo a tutti che si discute degli emendamenti. Siccome nella
discussione generale sono stato molto permissivo, non lo farò più nella discussione
degli emendamenti, quindi si rimane esclusivamente sul tema così come è previsto dal
Regolamento che mi è stato chiesto di farlo rispettare.
Quindi il primo emendamento è presentato dal Consigliere Morano e Ricca, non so chi
interviene. Scusate, prego Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 3 minuti.

RICCA Fabrizio
Aspetti, Presidente, è solo che qua ho una montagna di fogli e sto cercando di
orientarmi. Allora, l'articolo pagina 1, la riga 13 chiediamo di aggiungere: "Relativo
alle società controllate o partecipate da enti pubblici", adesso provo a contestualizzarlo.
Provo a contestualizzare l'emendamento, ad inserire l'emendamento all'interno della
delibera. Allora, favorisce una lettura del fenomeno societario coordinato non solo con
le rimanenti disposizione pubbliciste dell'ordinamento, ma soprattutto con la disciplina
di diritto comune relativo alla società controllate o partecipate dagli enti pubblici.
Quello che poi non capiamo, e magari vorrei l'ausilio poi dell'Assessore, è una volta
che il parere favorevole sulla regolarità contabile e la regolarità tecnica, il parere anche
questo è favorevole, per quale motivo il parere politico è contrario, perché poi andiamo
ad inserire diciamo una clausola di garanzia quasi, in quanto va, diciamo, ripeto, va ad
aggiungere: "Relativo alle società controllate e partecipare da enti pubblici". Io credo
che questo sia assolutamente un emendamento di buon senso e andare a cassarlo
soprattutto quando è all'interno della narrativa e non nel dispositivo della delibera,
questo non andrebbe a portare nessun tipo di problematica all'interno del testo della
delibera, ma invece potrebbe rafforzarlo e metterci diciamo nella condizione di essere
un po' più tranquilli. Ripeto, il parere del dirigente di settore favorevole sulla regolarità
tecnica e favorevole sulla regolarità contabile le motivazioni, ma questa è una
motivazione che vorrei capire, poi, se Assessore, emendamento per emendamento, mi
spiega il motivo politico soprattutto nella parte di narrativa e non di dispositivo per
quale si è deciso di andare contro questi emendamenti di assoluto buon senso. Questo ci
permetterebbe io l'ho detto prima nell'intervento, lo ribadisco adesso, lo ribadirò in tutti
i miei interventi, essendo emendamenti di merito e quindi volti a migliorare la delibera
o comunque a renderla, per quanto ci riguarda, il più votabile possibile, invece si è
scelto di fare una strada completamente diversa. È vero che come ha detto lei prima,
Assessore, questa delibera l'abbiamo discussa in una Commissione, l'abbiamo discussa
in una Commissione di un'ora con... No, Assessore, una cosa è poter discutere e poter
entrare nel merito e diciamo poter essere anche efficace all'interno della discussione,
all'interno della Commissione, una cosa è trovarci una delibera che va...

VERSACI Fabio (Presidente)
È terminato il suo tempo, Capogruppo.

RICCA Fabrizio
Sì, va bene. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
No, l'unica cosa che per correttezza visto... Ma non per il tempo, sulla Commissione,
visto che era presieduta da me, perché era una Conferenza dei Capigruppo congiunta, io
vorrei ricordare all'aula che c'è stata la Commissione il 18 settembre con la presenza
della Sindaca e nessuno, non c'è stata nessuna votazione per la liberazione dell'atto
perché nessuno si è opposto a questo atto. No perché questo è anche importante dirlo
perché io ero presente e l'ho presieduta io la Commissione perché non è vero che è stata
fatta nessun tipo di richiesta. Capogruppo Morano.

RICCA Fabrizio
No, giusto per specificare, era una delibera che è stata diciamo mandata in
Commissione la mattina e il pomeriggio in Consiglio non c'è stato neanche modo di
poter approfondire, tanto che oggi il dibattito è stato molto articolato. Io sono convinto
che alcune questioni di cui abbiamo discusso con l'Assessore, Presidente, si potevano
andare a risolvere all'interno della Commissione, magari convocandola il mercoledì
dove non c'è stata la I Commissione, tutto lì.

VERSACI Fabio (Presidente)
Va bene. Ho iscritto il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti.

MORANO Alberto
...alle osservazioni del Capogruppo Ricca perché non riesco realmente a comprendere
come sia possibile avere su un emendamento che è neutro, è semplicemente una
specificazione di quanto è il riferimento normativo, parere tecnico e contabile è
favorevole e il parere politico contrario, cioè non stiamo cambiando il senso di questa
delibera, stiamo precisando che il Testo Unico sulle partecipate, fornendo un approccio
unitario integrata materia, favorisce una lettura del fenomeno societario coordinato non
solo con le altre disposizioni pubblicistiche dell'ordinamento, ma soprattutto con la
disciplina di diritto comune relativa a società controllate o partecipate da enti pubblici
perché il diritto comune, e c'è una parte della Madia che dice espressamente che alle
società partecipate si applicano le disposizioni in tema di fallimento, in tema di
procedure concorsuali, in tema di diritto societario. Allora perché, cioè sembra solo che
sia tutto pretestuoso da parte della Maggioranza di respingere qualsiasi richiesta di
chiarimento, di precisazione che viene formulata dalle Minoranze senza dare una
spiegazione logica del comportamento; e qui io realmente non riesco a capirlo, questi
emendamenti li ho scritti tutti personalmente uno a uno, li ho poi condivisi con Ricca ed
erano tutti sovranimati dal desiderio di rendere più leggibile e più chiara questa delibera,
di cui, come già detto, non condivido la sostanza, non la ritengo coerente con le
necessità del Comune, ma animato da uno spirito di collaborazione mi sono ripromesso
di, leggendola e disgregando tutte le parti di questa delibera, cercare di integrarla e
migliorarla laddove possibile, portando anche dei chiarimenti fattuali. Quindi questo
approccio così negativo da parte dell'Amministrazione non mi è per nulla chiaro.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 2 minuti.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente. Anch'io mi unisco alle considerazioni innanzitutto di carattere
generale rispetto all'atteggiamento che questa Minoranza del Consiglio Comunale che
ha voluto, con qualche emendamento, provare secondo me innanzitutto a chiarire un po'
il senso di questa deliberazione e così come dice già questo emendamento presentato dal
Consigliere Morano, insieme al Consigliere Ricca, particolarmente utile chiarire al
Consiglio Comunale che questa ricognizione e questa deliberazione nulla ha a che fare,
nulla hanno a che fare questi provvedimenti nella ricognizione nella deliberazione con
la volontà esplicita di un'Amministrazione di recuperare risorse per far quadrare i conti,
per almeno due motivi, il primo perché, come c'è stato spiegato in più di un'occasione,
questa attività di ricognizione è preliminare a un percorso che inevitabilmente durerà
molto più tempo rispetto a quello necessario e utile all'Assessore Rolando per far
quadrare i conti quest'anno, perché, c'è stato spiegato in modo molto chiaro che la
ricognizione prelude ad un'attività che porterà inevitabilmente la cessione di alcune
quote di alcune società partecipate in un periodo dato, questo periodo si concluderà nel
settembre 2018 e sarà quella, Presidente, l'occasione in cui andremo a verificare la
bontà di questo percorso, sarà quella la data in cui secondo me, non voglio fare il
profeta facile, ma sarà quella l'occasione in cui noi scopriremo ad esempio che molte
delle società partecipate, oggetto di questa ricognizione, e che anche nelle schede
tecniche sono state giudicate, secondo me impropriamente, perché sottolineo ancora una
volta non attribuire, e il servizio di interesse pubblico, Società come CAAT, è un errore
per tanti motivi, se ci sarà occasione per ribadirlo successivamente, sarà quella dicevo
l'occasione, cioè il settembre del 2018 nella quale andremo a verificare che alcune
considerazioni presenti in questo provvedimento sono improprie. Sono convinto che
sarà anche la Corte dei Conti ad aiutarci a chiarire diciamo alcuni dubbi che sono
emersi. Voteremo convintamente questo emendamento proposto dai Consiglieri Ricca e
Morano per due motivi: il primo perché, come già è stato spiegato aiuta ad esplicitare
meglio il senso del dispositivo fin dalla parte iniziale e il secondo, guardate, perché mi
pare evidente che anche nella discussione di oggi sia emersa la confusione; noi spesso ci
chiediamo ma come hanno fatto a convincere i Consiglieri del Movimento 5 Stelle a
farsi digerire un provvedimento con questa forma e con questa natura? Con questo
emendamento noi andiamo a chiarire meglio la forma del provvedimento...

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha terminato il suo tempo.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritta a parlare la Consigliera Grippo, ne ha facoltà per 2 minuti.

GRIPPO Maria Grazia
Sì, grazie, Presidente. Ma, volevo rafforzare e completare le motivazioni che sono state
espresse dai colleghi prima ritornando su alcuni interventi dei colleghi della
Maggioranza che mi hanno preceduto. Laddove vediamo l'esigenza di rafforzare la
premessa e andare a chiarirle, quindi dove diventa necessario votare l'emendamento che
proponiamo, che i colleghi propongono adesso e alcuni altri che verranno, sul fatto che
è diventato esplicito la non identica visione sulle finalità della delibera perché
l'Assessore ci dice chiaramente che tutto questo non avviene per fare cassa, quindi
quello che viene proposto è semplicemente un adempimento di legge; alcuni colleghi
invece della Maggioranza hanno voluto richiamare lo stato dei conti del Comune di
Torino non rinunciando ad attribuire talvolta, mi permetta di dire, grossolanamente delle
responsabilità a chi governava prima e quindi perlomeno per una logica deduttiva si
deve immaginare che, o sono andati fuori tema, ma sono sicura che lei, Presidente, li
avrebbe richiamati, oppure se non sono andati fuori tema evidentemente intendevano
dire che questa operazione viene fatta per sistemare i conti. Quindi, siccome lei è
sempre preciso, Presidente, e io lo so, e di questo la ringrazio, certamente i colleghi
della Maggioranza che mi hanno preceduto intendevano dire che questa operazione
viene fatta per poter sistemare i conti, ma l'Assessore dice che non è così, quindi
qualche cosa non è chiara, forse non è bastata la chiamiamola breve discussione, quindi
vogliamo trovare un compromesso che c'è stata all'interno della Commissione, peraltro
se quella era l'unica Commissione è stata fatta, come dire, un po' alle ultime, Assessore,
almeno lo ammetterà. Mi sembra evidente dover far comprendere ma non tanto ai
colleghi che andranno a votare questa...

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha concluso il suo tempo, Consigliera. Per correttezza io ho già detto prima che non
sono stati sicuramente i Consiglieri di Maggioranza ad andare fuori tema, è stato in
complessivo, io vi chiedo per cortesia di rimanere sul tema specifico dell'emendamento.
Prego, Consigliera Canalis, ne ha facoltà per 2 minuti.

CANALIS Monica
Sì, grazie, Presidente. Questo è il primo di una serie di emendamenti proposti non solo
dal nostro Gruppo Consiliare, ma anche dagli altri gruppi di Minoranza che noi ci
sentiamo di appoggiare convintamente e lo spirito di questi emendamenti e della
discussione che vi proporremo è quello di essere costruttivi, cioè di contribuire alla
correzione, qualora anche voi l'accogliate, di una delibera che ha un senso, perché ce lo
chiede una riforma dello Stato, la riforma Madia, ma per come è delineata oggi
riteniamo abbia numerose carenze. Quindi questo è un emendamento, il primo, che
intende proprio contribuire al miglioramento della delibera complessiva e sottolinea
come... Aspetti, vado solo a vedere la riga 13, come la lettura del fenomeno societario
riguardi le società controllate e partecipate da enti pubblici. Perché questo rilievo,
questo rafforzamento che potrebbe sembrare superfluo? Proprio per sottolineare che noi
intendiamo non rinunciare al ruolo strategico dell'Ente Pubblico a ruolo di indirizzo nei
processi di sviluppo della città attraverso le società partecipate, quindi questa locuzione
serve proprio a sottolineare come il ruolo del Comune non debba scomparire in
un'operazione un po' affrettata e forse un po' grossolana, anche perché lo ricordiamo la
discussione di questa sera è così prolungata e articolata anche perché la discussione che
abbiamo fatto nella I Commissione congiunta con la Capigruppo è stata una discussione
utile alla presenza della Sindaca, ma proprio in quell'occasione anche la Sindaca era un
po' di fretta, quindi non abbiamo probabilmente potuto completare tutti i punti che
avremmo voluto toccare, quindi assolutamente sosteniamo questo emendamento dei
Consiglieri Morano e Ricca.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha terminato il suo tempo. È iscritta a parlare la Consigliera Tisi, ne ha facoltà per 2
minuti.

TISI Elide
Grazie, Presidente. Io non sono intervenuta prima nel dibattito pensando appunto di
poter avvalermi della possibilità anche di intervenire sui vari emendamenti a partire da
questo primo emendamento che richiede per l'appunto alla riga 13 della pag.1 dell'atto
deliberativo di aggiungere questo riferimento relativo alle società controllate o
partecipare da enti pubblici. Credo che sia il primo, come ricordava già qualche collega
di una serie di emendamenti che vogliono davvero richiamare anche la Maggioranza in
questo Consiglio Comunale a riflettere su una scelta molto precisa che sta avvenendo, in
particolare per quanto riguarda due delle società partecipate che sono state oggetto del
dibattito già in sede di presentazione della delibera e cioè SAGAT e CAAT. Io ricordo
che circa un anno fa alle cinque del mattino con molti colleghi Consiglieri andammo a
fare un sopralluogo al CAAT proprio perché fu considerata in quel momento, quella
Società, non solo un potenziale per la città e non solo per la città perché è stato ricordato
è un'attività che ha sede nella zona ovest del nostro territorio, peraltro coinvolge nella
compagine societaria non soltanto circa 93% della città di Torino, ma anche altri
Comuni che non so se quanto siano coinvolti in queste scelte, ma credo che la
possibilità anzi di un ente locale di incidere sulle...

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha concluso il suo tempo, Consigliera. Ho iscritto a parlare il Consigliere Lubatti, ne ha
facoltà per 2 minuti.

LUBATTI Claudio
Grazie, Presidente. Ma, io credo che la Maggioranza abbia fatto bene, lo dico
rivolgendomi, come è giusto fare, alla Presidenza, a scegliere di non andare verso una
mozione di accorpamento di questi emendamenti intanto perché così non si corrono
rischi, ma credo anche che ci sia una scelta politica dietro a questa volontà di discutere
gli emendamenti e rientrare nel merito delle singole questioni dei 120 emendamenti che
sono stati presentati ed è per questo che io credo che sia importante la discussione che
faremo questa sera, parte di questa notte forse, insieme in quest'aula, perché fare un
ragionamento completo sul tema delle partecipate ci permette di avere uno sguardo più
completo sulla gestione della città e sulle braccia operative che la città utilizza per
erogare i servizi a beneficio dei nostri cittadini. Allora, la singola valutazione di merito
di questo emendamento, che è un emendamento che mi sento di sostenere con questo
intervento e poi nell'atto formale anche del voto, credo che vada ben oltre alle singole
parole che i Consiglieri hanno voluto scrivere in questo emendamento, ma che ci sia una
volontà di rafforzare un concetto, la strumentalità delle partecipate appunto per il
raggiungimento degli obbietti amministrativi e strategici di una gestione di una città
credo che vada sottolineata in tutte le sedi e questa è una sede importante, è la sede più
importante, al di là di quelle dimostrazioni invece di disaffezione che in qualche caso
abbiamo avuto da parte dei cittadini nei confronti della politica o addirittura della
politica come...

VERSACI Fabio (Presidente)
Però sul tema, Consigliere Lubatti, sul tema.

LUBATTI Claudio
Sì, stavo rafforzando il concetto delle due parole, Presidente, non so se ha seguito la
parte centrale del mio intervento perché ho divagato nel primo, nella prima parte nella
quale mi aspettavo un richiamo, invece nella seconda parte che era più centrata lei mi
richiama, quindi forse è ancora legato alla prima parte dell'intervento. Comunque vado
a concludere e intervengo sul prossimo emendamento anche se essendo interrotto avrei
diritto a qualche secondo di recupero, ma che userò più avanti. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 3 minuti.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Ma, intervengo anche io per dire che voterò l'emendamento
proposto dal Capogruppo Morano e dal Consigliere Ricca perché ritengo che comunque
apporta anche un elemento tecnicamente corretto. Riprendo quanto già avevo anche
detto in occasione della mia precedente discussione, che comunque emerge
dall'impostazione di tutta la delibera a parer mio che questa città è legata ad una non
capacità di dare valore alla partecipazione proprio come intrinsecamente legata a quello
che può essere un valore del pubblico nella gestione di partecipate che possono avere un
ruolo comunque sia strategico ancorché non provvedano a servizi essenziali intesi in
termine canonico, ma poi sul ragionamento di cosa siano i servizi essenziali perché
secondo me l'essenzialità per esempio di un ente che sappia generare sviluppo e sappia
generare posti di lavoro è comunque da ritenersi tale. Quindi insisto ancora nel dire che,
così come è stata interpretata, la legge Madia è una scusante per nascondere quello che
invece riguarda la mancanza di una capacità di avere un'idea di come le partecipate
possano essere gestiste, di come la Città di Torino possa porsi all'interno dei processi di
gestione di queste società. Questo lo abbiamo visto e ne abbiamo lungamente dibattuto
a proposito del CAAT, proprio perché ritengo che oltre a commettere un errore, che è
quello di poter sottovalutare anche il valore economico perché, per quanto Assessore
Rolando lei ci dica che questa delibera non è fatta per risanare i conti, queste sono state
invece le indicazioni che ci sono pervenute dagli interventi dei Consiglieri della
Maggioranza. Anche in questa visione peraltro non è detto che la svendita in maniera
parcellizzata possa essere efficace, anche in un'ottica meramente laica di voler
comunque invece, proprio tra virgolette, fare cassa non è detto che questa sia la strategia
migliore, soprattutto se si parla di realtà che hanno nelle loro corde le potenzialità di
valorizzazione molto evidenti legate alla localizzazione, legate a quelle che possono
essere gli sviluppi anche sotto il profilo del mercato su cui questi si insestano. Non solo,
ma come è già stato detto e ripreso anche da interventi di chi mi ha preceduto, manca
una capacità anche di valorizzare ed io su questo..., anche realtà più minori, quelle che
sono state chiamate partecipazioni pulviscolo, ma anche su questo ribadisco quanto già
prima ho detto potevano essere...

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha terminato il suo tempo, Capogruppo.

TRESSO Francesco
Ho finito, va bene, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Non avendo altri interventi chiedo il parere della Giunta. Prego, Assessore.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Non favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Parere contrario... Prego, sull'Ordine dei Lavori. Ricca.

RICCA Fabrizio
No, volevo capire è una richiesta che faccio una volta che spero possa valere per tutte,
visto il parere tecnico favorevole, visto il parere contabile favorevole, volevo capire il
motivo politico... Assessore, perché so che è una persona seria e tendenzialmente
risponde, qual era il motivo del parere politico contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Se non vuole rispondere, non è obbligato l'Assessore, Capogruppo Ricca, non è che
possiamo obbligare qualcuno a rispondere a determinate cose, in questo caso non è
obbligato.
Pongo in votazione l'emendamento col parere contrario della Giunta. Prego,
Consiglieri, votate.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, sono trascorsi 2 minuti, dichiaro chiusa la votazione.
Allora, presenti 31, astenuti 1, favorevoli 9, contrari 21, dichiaro l'emendamento
respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 2 presentato dal Capogruppo Morano e Ricca.
Prego, Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 3 minuti.

RICCA Fabrizio
Allora, Presidente, l'emendamento numero 2 chiede di aggiungere: "L'Assemblea
Straordinaria dei Soci ha recepito adeguamenti statutari obbligatori richiesti ai sensi del
Testo Unico e quelli facoltativamente approvati nel provvedimento sopracitato del
Consiglio Comunale del 12 dicembre (meccanografico 2016-05392/064) manca
approvato il nuovo testo di statuto sociale contenente clausole facoltative conforme agli
indirizzi della Giunta Regionale" e va avanti. Noi chiediamo di aggiungere dopo
"approvati" "con il voto favorevole rappresentanti il 100% del capitale sociale", che
questo permetterebbe appunto di avere un controllo maggiore. Risulta perché è anche
importante in questo caso dove c'è un parere della regolarità tecnica contrario, dove lo
leggo: "motivazione socio del Comune di Torino si è astenuto sull'approvazione
dell'articolo 23 in quanto la modifica è stata proposta dalla Regione, non sussistevano i
tempi tecnici per approntare i necessari atti prodromici". Quello che a me sembra però,
dalle verifiche che abbiamo fatto, ma se è possibile poi nel caso avere il verbale,
l'emendamento poi chiaramente lo andiamo a ritirare, a noi risulta che invece la Città di
Torino ha votato in maniera favorevole. Quindi questa parte, per quanto ci riguarda
secondo me, secondo noi, contestiamo il parere sulla regolarità tecnica non favorevole
per questo motivo. Quindi al di là che probabilmente, Presidente, io credo che
l'educazione sul rispondere su emendamenti di questo tipo, anche solo di rispondere
delle motivazioni per cui la Giunta diciamo non dà parere perché alla fine dà parere, ma
non spiega le motivazioni, potrei iniziare a pensare che magari le motivazioni a questo
diventano sconosciute, io però, Presidente, quello che le chiedo è di capire se è vero, se
corrisponde al vero oppure come abbiamo visto noi in maniera informale dai verbali, se
le votazioni, se la Città si è astenuta o meno, perché se la Città non dovesse essersi
astenuta, ma ha votato in maniera favorevole, le motivazioni per cui diciamo il parere
tecnico non favorevole andrebbero a decadere e quindi l'emendamento sarebbe anche...
Chiaramente poi ci sarebbe una valutazione politica da parte dell'Assessore, però
potrebbe essere senza nessun problema votabile. Chiaramente questo cosa implica?
Implica che la Maggioranza con un parere di questo tipo non ha gli elementi necessari
per poter sapere se votare favorevolmente o meno. Non sto cercando di riempire 3
minuti, Presidente, se mi fa avere questi verbali evitiamo di continuare gli interventi.
Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti.

MORANO Alberto
Da una rapida lettura del verbale dell'assemblea straordinaria della Società 5T S.r.l.
scaricato dal sito della Camera di Commercio emergerebbe il voto favorevole del 100%
del capitale sociale. Io, avendo l'estratto verbale, il mio studio insomma fa quello di
mestiere, ho chiesto a qualcuno di stamparmi il verbale e ho chiesto semplicemente di
precisare che delibere di modifica facoltativa erano state assunte con il voto favorevole
di tutti. Leggo adesso che il Comune di Torino si è astenuto sull'approvazione. Allora io
non vorrei che ci sia un errore di trascrizione da parte del notaio che è stato chiamato a
verbalizzare questa assemblea e che per errore materiale, capita ogni tanto, credetemi,
faccio questo mestiere da 28 anni, che qualcuno si possa sbagliare a riportare la volontà
nella trascrizione perché magari si prende l'appunto, poi dopo l'impiegata va a caricare
il verbale e si dimentica che c'era un'astensione, oppure si scrive col voto favorevole
del 100% e si dimentica di scrivere dei presenti o dei votanti e l'astenuto non è votante
anche se è presente. Allora io chiederei realmente all'Amministrazione di verificare la
corrispondenza fra quanto è stato deciso dall'Amministrazione, che se ha deciso di
astenersi lo avrà formalizzato in un documento, avrà dato una delega e avrà detto nella
delega al delegato che cosa doveva votare, quanto è stato effettivamente fatto dal
delegato rappresentante del Comune di Torino in quella sede e quanto è stato
verbalizzato. È ovvio che una errata verbalizzazione decorsi 60 giorni non è più
impugnabile, però per la verità dei fatti, per la correttezza penso che sarebbe importante
appurarlo e sarebbe però a questo punto anche importante chiarire il significato del
parere tecnico contrario, perché se non corrisponde al vero quello che avete scritto, e
dall'espressione dell'Assessore e del dirigente emergo che forse loro non hanno fatto la
verifica di quello che è stato effettivamente verbalizzato nell'assemblea straordinaria
ricevuta dal notaio, forse prima di dire un parere tecnico contrario bisognerebbe andarsi
a rileggere quello che è stato verbalizzato, perché posso aver letto male, ero stanco,
stavo facendo tanti emendamenti, però mi sembra che il voto favorevole del 100% fosse
scritto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. È iscritto a parlare il Consigliere Lubatti, prego.

LUBATTI Claudio
Nonostante l'assenza delle telecamere in aula mi sembra importante intervenire in
questa discussione che verte su un passaggio, io credo, importante in particolare dopo le
parole del Consigliere Morano io ritengo che sia utile invece per il Consiglio Comunale
fare una valutazione attenta delle questioni accadute perché leggo di un parere tecnico
contrario, del quale ovviamente prendiamo atto, ma una valutazione su quanto e come si
sono svolte le votazioni che vengono riportati in narrativa per quanto la narrativa non
abbia diciamo un valore dispositivo, appunto, lo dico quasi con una contraddizione in
termini, credo che sia importante riportare a beneficio anche delle valutazioni che
verranno fatte da chi riceverà questo atto e quindi penso proprio agli organismi di
governance delle singole partecipate che troveranno in questo documento un loro
documento di indirizzo. Allora, la puntualizzazione sulla percentuale di voto che ha
visto l'approvazione di scelte strategiche fondamentali, come quelle che sono state
riportate nella narrativa di questa delibera, io credo che abbia un valore ed è per questo
che ritengo che i Consiglieri che hanno fatto questa valutazione proponendo e
sottoponendo al voto questo documento, si siano interrogati a lungo sulla necessità di
inserire questa precisazione dentro la normativa, nella delibera, chiedo scusa, nella
narrativa della delibera. Da questo punto di vista oggi l'approccio della Maggioranza, lo
dico con grande rispetto e spero che l'Assessore me lo riconosca, che ho avuto in
passato nei confronti dei suoi interventi in aula, io credo che però ci sia la necessità di
ascoltare, nel momento in cui un Consigliere lo chiede, una valutazione di merito sul
singolo testo da parte della Giunta e quindi il parere della Giunta io credo che nel
momento in cui viene richiesto come è stato richiesto nell'emendamento precedente
vada in qualche maniera ascoltato e vada in qualche maniera data la possibilità al
Consiglio Comunale di interrogarsi se la valutazione politica che la Giunta fa sul
singolo emendamento è una valutazione politica che ha alla base una scelta diciamo più
strategica complessiva o se c'è una valutazione di merito di contrarietà alla singola, al
singolo desiderata, alla singola valutazione dei Consiglieri Comunali che avanzano la
proposta di un'aggiunta di un testo con un emendamento. Questa è una questione che
forse apparirà come una questione strumentale, ma vorrei invece che si entrasse nel
merito di questa riflessione perché facendo questa riflessione io credo che ci si possa
rendere conto se stiamo costruendo una relazione strategica tra la città e le singole
partecipate, supportata anche da valutazioni di natura politica e quindi su questo...

VERSACI Fabio (Presidente)
È terminato il suo tempo.

LUBATTI Claudio
La ringrazio, Presidente, chiudo, su questo io chiedo un supplemento di riflessione da
parte dei Consiglieri Comunali e un voto favorevole da parte del Consiglio Comunale.
Grazie, Presidente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei, non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione il secondo emendamento con il parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato. Se i Consiglieri vogliono votare. Dichiaro chiusa la
votazione.
Presenti 22, favorevoli 1, contrari 21, dichiaro l'emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 3 sempre del Capogruppo Ricca e del Capogruppo
Morano. Chi illustra? Prego, Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 3 minuti.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. L'emendamento numero 3, alla riga 24, manca: "Approvato il nuovo
testo di statuto sociale contenente clausole facoltative conforme all'indirizzo della
Giunta Regione Piemonte approvati con deliberazione dell'11 aprile 2016 n. 1-3120 ai
fini di un più efficiente…." questo chiediamo su richiesta del Consiglio di
Amministrazione, perché? Perché noi riteniamo comunque fondamentale il ruolo del
Consiglio di Amministrazione e questo deve essere richiesto, dobbiamo metterci nella
condizione comunque di poter diciamo andare ad influire o comunque che ci sia la
richiesta ufficiale da parte del Consiglio di Amministrazione. Io, Presidente, però mi
permetto di dire, ne approfitto, che questo tipo..., cioè abbiamo bocciato un
emendamento mentre c'è una verifica su un verbale e su un atto ufficiale firmato da un
dirigente che dava un parere tecnico non favorevole abbiamo votato un emendamento in
fase di verifica. Mi permetto solo di dirlo, mi permetto solo di dirlo, perché magari
verrà fuori in altri emendamenti una situazione di questo tipo, cosa che potrebbe
teoricamente condizionare il voto. Questo a me spiace perché non ci dà la possibilità di
poter avere comunque una votazione serena tanto che io non ho partecipato al voto.
Questa volta il parere invece, sia la regolarità contabile che la regolarità tecnica è
favorevole, quindi un emendamento votabile, mi aspetterei una volta magari, ma io alla
Giunta posso anche..., ne abbiamo due copie, potrei, Presidente, se serve anticipare una
copia alla Giunta almeno così sanno di che emendamento sto parlando. Allora, dato che
li avete letti ditemi il motivo politico per cui questi emendamenti non sono votabili,
perché la questione è che il Sindaco viene in Capigruppo e dice "tutti gli emendamenti
hanno il parere tecnico non favorevole e allora non sono non sono votabili", bene,
questo è il secondo emendamento con parere tecnico e parere contabile favorevole,
vorremmo la motivazione politica per cui questi emendamenti vengono bocciati.
Dopodiché mi dà la motivazione politica, prendo e porto a casa, ma almeno so, almeno
so come ragionate e so qual è la visione che avete di fronte a questi emendamenti perché
se vado a prendere tutti quelli che sono favorevoli e mi permetto di dire, Presidente,
sono molti, noi ci troviamo nella condizione di avere emendamenti tecnicamente e
contabilmente positivi e senza nessun motivo politico vengono cassati, almeno spiegarci
la motivazione dato che non abbiamo avuto modo di poter discutere nel merito degli
emendamenti mai, ci siamo esclusivamente trovati il Sindaco che arriva e dice: "No,
porto io due emendamenti", una Capigruppo prima di questo Consiglio Comunale...

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha terminato il suo tempo.

RICCA Fabrizio
Sì, Presidente, però mi permetta…

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti.

MORANO Alberto
Rischia di diventare quasi noioso, perché veramente non si riesce a comprendere il
significato dei pareri tecnici e contabili favorevoli e del parere politico contrario su una
precisazione che, o risponde al vero e allora non capisco perché non venga dato parere
favorevole, o non risponde al vero e allora non ci può essere il parere tecnico favorevole
perché qui si stava dicendo che anche approvato, un nuovo testo di statuto sociale
contenente clausole facoltative, cioè non erano modifiche imposte dalla legge, ma erano
modifiche facoltativamente richieste e chi conosce le dinamiche delle assemblee sa che
la proposta di modifica è normalmente fatta dal Presidente del Consiglio di
Amministrazione che la illustra, allora noi qui stiamo chiedendo di precisare che la
modifica era stata richiesta dal Consiglio di Amministrazione. Se la modifica non è stata
richiesta dal Consiglio di Amministrazione, ma è stata richiesta da un socio, allora
bisognerebbe dare parere tecnico contrario. Io non ero presente, non so chi è che ha
fatto questa richiesta, ma siccome ha una valenza politica non indifferente la modifica
facoltativa alle norme dello Statuto perché se noi parliamo delle modifiche imposte su
queste non si discute, uno si deve conformare alla legge e lo devono fare anche le
società pubbliche, ma se invece stiamo parlando di modifiche facoltative che nessuna
norma di legge richiede, che nascono dalla richiesta del socio o del Consiglio di
Amministrazione, credo che sia corretto, nella narrativa di questa delibera che ha delle
finalità ampie, anche se poi in realtà si tradurrà in risultati modesti, bisognerà anche
chiarire che cosa è stato fatto, perché è stato fatto, su richiesta di chi.

VERSACI Fabio (Presidente)
È iscritto a parlare il Consigliere Lubatti, prego.

LUBATTI Claudio
Grazie, Presidente. Questo credo che sia un emendamento anche qui che arrivi da
lontano perché il fatto di sottolineare in questa parte della delibera il principio per il
quale il Consiglio di Amministrazione debba in qualche modo esprimere una volontà
ufficiale, una posizione ufficiale, ha una sua ratio che forse va oltre le parole del singolo
emendamento, ma che mi sembra opportuno sottolineare nel dibattito che stiamo
affrontando e che credo in maniera corretta andrà avanti per qualche ora proprio per
approfondire i singoli passaggi della delibera e verificare anche qual è l'intendimento
vero e profondo del Consiglio Comunale. Allora, su questo la valutazione che è stata
fatta dagli..., che ho interrogato informalmente anche il sottoscrittore dell'emendamento
e la genesi dell'emendamento è proprio la sottolineatura del ruolo strategico e
fondamentale del Consiglio di Amministrazione, tanto da doverlo legittimare nella sua
piena funzione da un passaggio formale e da una esplicita citazione nell'atto diciamo
più importante che il Consiglio Comunale può andare ad approvare, che è una delibera.
Allora, su questo qualche elemento di preoccupazione in passato c'è stato, qualche
elemento che ci ha fatto riflettere sulla mancanza di attenzione nei confronti del
Consiglio di Amministrazione c'è stata e quindi bene ha fatto il Consigliere Morano a
sottolineare in questa sede l'importanza di una individuazione puntuale ed esplicita del
ruolo del Consiglio di Amministrazione, perché guardate, il rischio di perdere il
controllo delle nostre partecipate e dei relativi Consigli di Amministrazione è molto
alto. Qual è la capacità della macchina pubblica di governance delle proprie partecipate
se non quello di verificare se il Consiglio di Amministrazione lavora in piena
esecuzione degli indirizzi che l'Amministrazione in qualche maniera vuole consegnare
alla singola partecipata e le scelte strategiche che vengono effettuate dei singoli Consigli
di Amministrazione devono per forza trovare una risposta in questa sede, più che una
risposta addirittura direi un mandato in questa sede. Come non sottolineare le scelte
strategiche che abbiamo visto in passato dei Consigli di Amministrazione che non
hanno avuto atti formali da parte della Città di un indirizzo specifico da parte del
Consiglio di Amministrazione, non ultimo quello di GTT, ma lo voglio usare soltanto
come un caso, GTT sceglie di partecipare a una gara per il Servizio Ferroviario
Metropolitano, sceglie di costituire un consorzio e oggi arriva finalmente dopo un po' di
giorni la risposta alla mia richiesta di accesso agli atti, non c'è nessun atto formale di
indirizzo da parte di questa Città, non uno straccio di lettera da parte della Sindaca che
dice: "Cara GTT, vai in questa direzione".

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha terminato il suo tempo.

LUBATTI Claudio
Ringrazio il Presidente, voterò favorevolmente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare la Consigliere Canalis, ne ha facoltà per 2 minuti.

CANALIS Monica
Grazie, Presidente. Contestualizzerei innanzitutto l'emendamento numero 3 di cui
stiamo discutendo che insiste sulla pagina 1 e la riga 24 e aggiunge: "Su richiesta del
Consiglio di Amministrazione". Di cosa stiamo parlando? Noi stiamo parlando della
società 5T S.r.l. cito: "Ai fini di un aggiornamento, occorre rilevare con riferimento alla
società 5T che in data 19 luglio 2017 l'Assemblea Straordinaria dei Soci ha recepito gli
adeguamenti statutari obbligatori, richiesta ai sensi del Testo Unico e quelli facoltativi
come approvati nel provvedimento sopracitato del Consiglio Comunale del 12 dicembre
2016, ma anche approvato - e qui si inserisce l'emendamento - un nuovo testo di statuto
sociale contenente clausole facoltative conformi agli indirizzi della Giunta della
Regione Piemonte ai fini di un più efficiente controllo analogo, il tutto come risulta nel
testo che si allega al presente provvedimento per farne parte integrante e sostanziale".
Ebbene, ritengo che questo emendamento abbia una sua ragion d'essere per alcune
ragioni, la prima è che avendo un parere tecnico e un parere contabile favorevole non
vedo la ragione per respingerlo. La seconda è che da un punto di vista politico è
assolutamente innocuo, quindi mi chiedo come la Giunta lo possa rimandare al mittente
senza una adeguata giustificazione e infine credo che in un quadro come quello di
questa delibera che è finalizzata ad un adempimento formale, ad un allineamento
adeguamento ad una legge dello Stato, questa precisazione formale, cioè precisare che
le modifiche dello Statuto sono state fatte su richiesta del Consiglio di
Amministrazione, ricalca questa esigenza di precisione formale. Quindi credo che non
ci sia assolutamente alcun elemento ostativo all'emendamento anche perché...

VERSACI Fabio (Presidente)
È terminato il suo tempo. Prego, Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 2 minuti.

CANALIS Monica
Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 2 minuti.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente. Ma mi pare particolarmente opportuno unirmi a chi ha voluto, e lo
ringrazio tra l'altro, perché ci mette nelle condizioni di introdurre un elemento che dal
mio punto di vista è tutt'altro che trascurabile, anzi il rischio è che noi troppo spesso si
sottovaluti qual è il ruolo, ma anche qual è la responsabilità dei Consigli di
Amministrazione. Io adesso ho letto con attenzione dove propone di integrare questa
frase il Consigliere Morano e credo che sia tra l'altro particolarmente opportuno poi
riprendere questo tema nel corso della discussione perché sono anche altri i momenti
della deliberazione in cui questa precisazione io credo che sia particolarmente
opportuna. Il ruolo e il coinvolgimento del Consiglio di Amministrazione tutt'altro che
residuali, anzi particolarmente strategico, soprattutto nella misura in cui è in grado di
fare propri recependo gli indirizzi dell'Amministrazione e interpretando anche un po'
qual è la volontà politica. Devo dire che questa deliberazione in qualche modo, su
alcune società in particolare, sancisce una volta per tutte, qualora ne avessimo ancora
bisogno, la totale assenza di indirizzo politico da parte di questa Amministrazione e
quindi io ho un giudizio controverso su questo emendamento perché da un lato sarebbe
bene formalmente inserirlo, dall'altro tuttavia inserirlo potrebbe in una situazione di
compromissione dei rapporti tra l'indirizzo politico e il Consiglio di Amministrazione
scaricare eccessivamente la responsabilità politica sul Consiglio di Amministrazione,
quindi mi consulterò ovviamente nei prossimi secondi con i colleghi del Gruppo perché
mi pare particolarmente evidente che il suggerimento dei Consiglieri Ricca e Morano,
pur andando nella giusta direzione, mal si conciliano con lo stato di fatto e lo stato di
fatto è un'Amministrazione che non ha...

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha terminato il suo tempo, mi dispiace. Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego,
Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento n. 3 con il parere contrario della Giunta, prego,
Consiglieri, votate.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento n. 4 sempre presentato dal capogruppo Morano. Il
presentatore è il Capogruppo... Prego, Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Chiediamo, nell'emendamento numero 4, lo leggo, pagina 1 l'ultima
riga, la 26: "Approvati con deliberazione dell'11 aprile 2016 numero 1-3120" di
aggiungere: "ai fini di un più efficiente controllo analogo", noi chiediamo alla Giunta
nella delibera di specificare la finalità ripetendo la norma. Quello che viene risposto è la
frase specifica: "al fine della disposizione normativa regionale richiamata", e quindi?
No, la domanda è: quindi? Cioè ripetere una norma all'interno di una delibera dove
scrive "ai fini di un più efficiente controllo analogo" viene dato il parere tecnico non
favorevole perché la frase specifica il fine della disposizione normativa regionale
richiamata. No, ma quindi? Sarebbe anche interessante capire le motivazioni per cui ci
perculano dicendo la frase "specifica così..."

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Ricca, però...

RICCA Fabrizio
No, no, Presidente, io mi sento preso in giro.

VERSACI Fabio (Presidente)
In giro, okay, preso in giro lo posso accettare.

RICCA Fabrizio
Mi sento preso in giro perché mi dicono che... Qualcuno ride, ma da ridere c'è davvero
poco, eh. (INTERVENTO FUORI MICROFONO)

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Iaria, per cortesia.

RICCA Fabrizio
Non dovrei perdere tempo, però a questo punto mi stimolate, quindi io agli stimoli
reagisco sempre chiedendo, ripetendo, chiedendo al Vice Sindaco, che lo vedo così
tanto entusiasta di passarsi la serata qui dentro, e l'Assessore Rolando un po' meno, per
quale motivo ripetere la normativa regionale è un problema e non si può dare parere
tecnico favorevole. Detto questo, poi tanto so già che si alzerà in piedi per dire..., forse
neanche quello, per dire solamente parere contrario, poi magari un giorno mi spiegherà,
Assessore, quali sono le motivazioni che la spingono a cambiare completamente il suo
modo di essere e non rispondere perché almeno la cortesia e l'educazione, almeno per
quest'anno di lavoro insieme non sono mai mancati, per quale motivo questa sera ha
deciso di cambiare completamente tipo di atteggiamento. Detto questo, ripeto, rimarrà
solo per il verbale o per le 15 persone che sono in diretta su Facebook sull'account del
Comune di Torino, viene bocciato un emendamento perché la frase specifica; "al fine
della disposizione normativa regionale richiamata", quindi viene bocciato un
emendamento perché richiamiamo una normativa regionale.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Di nuovo, le motivazioni addotte dall'Amministrazione suonano perlomeno poco
chiare. Noi abbiamo fatto una precisazione dove dicevamo: "Al fine di un più efficiente
controllo", questo è vero che richiama una norma, ma io credo che l'Amministrazione
sappia o perlomeno dovrebbe sapere che non è che le norme si inseriscono nel testo di
una delibera per relationem, non è che perché il fatto che esiste una norma quella norma
è di per sé inserita in un testo di una delibera, in un testo di un contratto, in un testo di
un'altra norma; una norma si inserisce nel testo di una delibera o di un contratto in
quanto venga richiamata e allora uno poteva dire che veniva fatto al fine di dare
attuazione agli indirizzi manifestati dalla Regione o, come abbiamo fatto noi,
specificare qual era il motivo per cui si richiamava la norma e specificare che c'è un
parere tecnico contrario perché noi nella costruzione della narrativa della delibera
chiediamo di precisare le finalità di quelle modifiche statutarie dicendo che non c'è
bisogno di specificarlo perché c'è una norma, non vuol dire niente perché la norma, se
impatta su questa delibera deve essere richiamata, se non viene richiamata, non viene
inserito il contenuto della norma questo non è riportato nel testo, quindi sempre il
dubbio è che ci sia una posizione pretestuosamente contraria a quelle che sono richieste
legittime di chiarimenti avanzate dalle minoranze. Non depone a favore di un
equilibrato dibattito il dare perennemente parere contrario anche quando non ve ne sono
le motivazioni; forse un approccio diverso più pragmaticamente concreto, più
favorevole ad esaminare nel merito le modifiche proposte dalla Minoranza e esprimersi
in senso contrario laddove questo contrasti con le finalità politiche perseguite dalla
Maggioranza, mentre accettare quelle modifiche che sono semplici chiarimenti,
esplicazioni di quanto è contenuto nella delibera che non modificano la sostanza della
proposta della Maggioranza potrebbe favorire un approccio più discorsivo e dialogante
delle opposizioni.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Non ho nessun iscritto nessun altro... Consigliere Carretto, se vuole intervenire,
si segni. Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Allora, il parere della Giunta è contrario. Come specificazione, come richiesto dal
Consigliere, mi limito ad osservare che il parere non favorevole dato dagli uffici, che è
motivato nella parte retrostante dello stesso emendamento, mi risulta confacente rispetto
all'opinione data.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento n. 4 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Votanti 21, contrari 21, dichiaro l'emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 5 presentato dal Capogruppo Morano e Ricca, prego,
Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
Nell'emendamento numero 5 chiediamo di aggiungere dopo la riga 2 a pagina 2 dopo
allegato 2 aggiungere "dello Statuto sociale"; l'emendamento trasformerebbe così il
testo "in tutto come risulta dal testo che si allega al presente provvedimento per fare
parte integrante e sostanziale allegato 2 dello Statuto sociale". La motivazione del
parere tecnico non favorevole l'allegato 2 parte integrante della delibera e non dello
Statuto sociale. No, se poi se qualcuno..., perché non lo capisco, perché non ho capito il
senso, poi di fronte una spiegazione mi taccio, se è possibile avere una spiegazione,
interrompo l'intervento così lascio gli altri 2 minuti all'Assessore della motivazione per
cui non si può andare ad inserire "dello Statuto sociale" dopo allegato 2, nonostante
capisco che l'allegato 2 è parte integrante della delibera e non dello Statuto sociale, però
vorrei una spiegazione se fosse possibile, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Se non ci sono interventi, prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Anche qui il parere è contrario, mi limito a osservare che l'allegato 2, come dice la
motivazione, è parte integrante della delibera non dello Statuto e poco bisogna
aggiungere perché anche normalmente, non so se vi è capitato di leggere qualche statuto
societario, ben difficilmente uno statuto ha un allegato, una delibera invece
normalmente ha degli allegati.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Assessore Rolando. Pongo in votazione l'emendamento numero 5 col parere
contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato...
Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento n. 5 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 6 presentato dal Capogruppo Ricca e Morano. Prego,
Capogruppo Ricca.

RICCA Fabrizio
Vediamo se è parere contrario anche nei limiti consentiti dalla legge. In questo caso
sarebbe curioso, Assessore. Chiediamo a pagina 2 alla riga 5 dopo "demanda" di
inserire "nei limiti consentiti dalla legge": Leggo come verrebbe l'emendamento con
questa modifica: "relativamente al tema degli adeguamenti statutari qualora in
esecuzione il Testo Unico come modificato dal decreto correttivo decreto legge numero
100 del 2017 infra meglio indicatosi rendesse necessario procedere a ulteriori
adeguamenti obbligatori statutari delle società partecipate della Città di Torino, si
demanda nei limiti consentiti dalla legge fin da ora alla Giunta Comunale
l'approvazione degli stessi trattandosi di adeguamenti necessari per effetto della
normativa sopravvenuta". Qui stiamo parlando di limiti consentiti dalla legge con parere
tecnico favorevole, parere contabile favorevole, Assessore, io davvero se va a bocciarmi
pure "nei limiti consentiti dalla legge" inizio a preoccuparmi anche un pochino perché
sarebbe davvero un brutto segnale andare a bocciare un emendamento del genere dove
non c'è nessun tipo di problema. Io sono convinto che questa volta il parere sarà
favorevole, anche se il Sindaco che non ha letto neanche un emendamento ha detto che
tutti i pareri tecnici erano sfavorevoli, dato che qui il parere favorevole c'è, mi sembra
un emendamento di buon senso, mi fido di lei.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lavolta, ne ha facoltà per 3 minuti.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente. Mi sembra un po' pretenzioso l'emendamento del collega Ricca. Il
Consigliere Ricca pretende che vi sia una coerenza tra quello che vuol fare questa
Amministrazione e la legge; voglio dire non c'è coerenza, abbiamo avuto modo di
verificarlo, tra documenti scritti da questa Amministrazione Qualche mese fa, più o
meno poco dopo l'insediamento, è stato redatto il programma operativo, ben due
Assessori o forse tre, se si considerano gli scavalchi, scrivevano rispetto al Centro Agro
Alimentare che era necessaria la valorizzazione, ma non questa valorizzazione, si
parlava di valorizzazione in relazione alle aree mercatali, agli operatori del territorio. È
pretenzioso, Consigliere Ricca, lei chiede la coerenza con una norma che non è stata
scritta dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle, figuriamoci se voteranno a favore della
coerenza con una norma che loro non hanno scritto; del resto, mi sembra evidente che
questa giornata fino ad adesso è stata perlomeno utile io credo, ha chiarito una volta per
tutte che le motivazioni con cui nottetempo sono stati convinti i Consiglieri del
Movimento 5 Stelle è calata. È precipitata, non c'è più, per cui quella motivazione
secondo la quale i debiti lasciati da Fassino, dall'Amministrazione precedente, era
necessario riempire, risolvere quel problema con questo provvedimento, abbiamo
chiarito che non è questo, il motivo non è quello. Il Consigliere Mensio ci ha spiegato,
anche tu, scusa, Presidente, se faccio riferimento al Consigliere Mensio, ma è stato
particolarmente preciso, lui ci ha spiegato che la legge che ce lo impone; ora io
perlomeno per analogia mi aspetto che di fronte a un emendamento del genere che
propone la coerenza con la legge ci sia un'unanimità del Consiglio Comunale.
Guardate, sembra un elemento di forma e non è neanche così vero che la forma è
sempre sostanza in politica, da questo punto di vista però la sostanza la verifica; quindi
io non solo esprimo soddisfazione e ringraziamento per i Consiglieri Ricca e Morano
che hanno presentato questo emendamento, ma davvero mi rivolgo alla Maggioranza
sapendo che raccogliendo il loro interesse e la loro attenzione soprattutto sui prossimi
emendamenti, perché ce ne sono alcuni che al di là diciamo della corposità e chiedo
scusa in anticipo, uno è particolarmente lungo, io credo che possano davvero perlomeno
mettere in sicurezza il Consiglio Comunale soprattutto se il Consiglio Comunale non è
pienamente consapevole. Ovviamente, io credo che tutti quanti abbiano avuto modo di
approfondirlo questo provvedimento; io credo che tutti quanti abbiano avuto modo di
leggerlo, dagli interventi che abbiamo sentito questo oggi in realtà non è proprio così,
però abbiamo ancora qualche ora prima dell'approvazione di questa delibera, io invito
davvero a rileggere la delibera, ma soprattutto l'emendamento.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È finito il tempo a sua disposizione. Prego, Consigliera Canalis, ne ha facoltà per 2
minuti.

CANALIS Monica
Sì, io credo che la posizione dell'Assessore sull'emendamento 6 sia un'occasione per
verificare l'assenza di pregiudizi nei confronti delle Minoranze, nel senso che questo
emendamento è del tutto innocuo, sottolinea semplicemente che quando viene espresso
in delibera venga fatto nei limiti consentiti dalla legge, quindi mi chiedo con quale
argomentazione l'Assessore potrebbe respingerlo anche alla luce di un parere tecnico e
di un parere contabile favorevole, può essere davvero un'occasione per venirsi incontro
e per una volta accogliere le proposte delle Minoranze.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Morano, prego.

MORANO Alberto
Io attendo con ansia di vedere come si esprimerà l'Amministrazione perché c'è il parere
tecnico favorevole; era difficile immaginare che su un emendamento che richiede solo
rispetto delle norme di legge avessimo dall'Amministrazione un parere tecnico
contrario, però al di là di come sia il parere, qui è interessante comprendere se il
giudizio politico dell'Amministrazione sarà: "si esprime parere contrario" perché a
questo punto noi dovremo dedurre che l'Amministrazione ritiene importante che non vi
sia il rispetto della legge, si ritiene che si possa demandare al di là di quello che è
consentito dalla legge l'operato della Giunta. E poi mi rivolgo ai Consiglieri 5 Stelle
perché quand'anche noi avessimo un parere contrario dell'Amministrazione, ma siete
sicuri che autorizzare la Giunta a operare oltre i limiti consentiti dalla legge o in
contrasto coi limiti consentiti dalla legge sia una cosa saggia? Perché, vedete, bocciare
un emendamento che si limita a dire che viene demandato nei limiti consentiti dalla
legge, se l'italiano ha ancora un significato, prima ho avuto qualche dubbio sentendo
l'intervento di un Consigliere 5 Stelle sulla piena padronanza della lingua italiana, ma
se l'italiano ha ancora un significato come si può pensare ragionevolmente di votare
contro questo emendamento? Questo emendamento obbliga i Consiglieri a delegare alla
Giunta a operare nei limiti della legge, se noi diciamo no, il segno è una proprietà
transitiva, è un concetto logico che autorizziamo a votare contro i limiti consentiti dalla
legge. Io sarei molto interessato a sentire il parere dei Consiglieri 5 Stelle, non possono
dare parere, ma certamente sarà interessante valutare nel concreto come verrà votato
perché poi da questo possiamo trarre delle conseguenze su quello che è il confine
nell'ambito del quale il Movimento 5 Stelle intende operare in questa città.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per 3 minuti.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Ma guardate, voi avete sorriso, però io devo dirvi la verità, ma
ascoltate, se voi votate contro questa è lo sottigliezza della politica
dell'Amministrazione, ve l'abbiamo fatto apposta. Scusate, se voi votate contro, votate
contro vuol dire che significa quello che ha detto Morano, che avete intenzione di
andare contro legge, ma è tutto calcolato perché questa è la politica. Scusate, ma io
sorrido perché voi ridendo vi mettiamo in difficoltà, perché voi ridete, però alla fine se
votate in maniera contrario ai sensi della legge vi mettete dalla parte che non volete la
legge, è talmente chiaro. È un gioco di parole che però, guardate, non è da sorridere
sotto un certo aspetto, quindi sta a voi decidere se votare o meno a favore o contrario.
Se votate contrario c'è da ridere sotto un certo aspetto, ma triste, se votate a favore mi
pare che sia una logica talmente chiara che tutto il resto passa in seconda parte, quindi
pensateci un attimo, io non ci rido mica, però onestamente, da parte nostra, il gioco vale
la candela, tocca a voi vedere un attimo se accenderla o spegnerla, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Ha chiesto di intervenire la Consigliere Foglietta, ne ha facoltà per 2 minuti.

FOGLIETTA Chiara
Sì, grazie, Presidente. Volevo subito rassicurare coloro i quali sono seduti nei banchi
della Giunta che mi ero alzata per sgranchire le gambe, non me ne sto andando, quindi
rimango per questi emendamenti e per la loro discussione. Volevo un attimo fare... uso
il tempo per gli emendamenti per rimproverare il Consigliere Ricca perché dice delle
cose non vere. Non è vero che la Sindaca ha detto che non ha letto gli emendamenti; la
Sindaca ha detto che non ha letto gli emendamenti con parere tecnico sfavorevole,
quindi questo lo ha letto sicuramente. E a maggior ragione io adesso non è che voglia
qui parlare di legalità perché, per carità, ci sono degli esponenti che sono più degni della
sottoscritta per parlare di legalità e applicazione di più che norme io userei il termine
leggi perché è più appropriato, ma anche lì non starò a fare la differenza tra norma,
normativa e legge. Come mai in merito all'emendamento del Capogruppo Morano, del
Capogruppo Ricca che chiede semplicemente di applicare, di aggiungere alla narrativa il
termine "nei limiti consentiti dalla legge" il parere politico è negativo? Bisognava
specificare che tipo di legge o c'è una motivazione un po' più articolata? Perché io non
sarei intervenuta, però in merito a questo emendamento che ha un parere tecnico
sfavorevole vorrei capire qual è la motivazione politica che vi spinge a dare un parere
politico negativo, però, Presidente, non ci mettiamo oggi a parlare di legalità perché non
vorrei che i Consiglieri del Movimento 5 Stelle si arrabbiassero eccessivamente.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Assessore Rolando per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Allora, il parere è contrario, però la motivazione è semplice perché è una frase
ridondante nel preambolo, però ho una sorpresa relativamente all'emendamento 2,
abbiamo fatto un controllo su quella delibera votata dell'art. 23 risulta come è scritto
dagli uffici, farò delle copie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Metto in votazione l'emendamento n. 6 col parere contrario della Giunta. Prego,
Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti al voto 21, contrari 21, dichiaro l'emendamento respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passiamo all'emendamento n. 7 a firma Capogruppo Morano e Capogruppo Ricca,
illustra il Capogruppo Ricca che ne ha facoltà per 3 minuti.

RICCA Fabrizio
Pag. 2, riga 7, chiediamo di aggiungere dopo "sopravvenuta essendo esclusa la
possibilità di inserire clausole facoltative preventiva autorizzazione del Consiglio
Comunale". Inizio dicendo che il parere è favorevole sia tecnico che contabile, provo a
leggere come sarà l'emendamento una volta votato, "fin da ora la Giunta Comunale
l'approvazione degli stessi trattandosi di adeguamenti necessari per effetti della
normativa sopravvenuta essendo esclusa la possibilità di inserire clausole facoltative
senza la preventiva autorizzazione del Consiglio Comunale". In questo emendamento
ridiamo centralità al Consiglio Comunale e torniamo ad essere in maniera chiaramente
marginale rispetto a tutto il contesto della delibera, ma in maniera più importante
rispetto a quello che è il ruolo di questo Consiglio Comunale. Con questo emendamento
voi che siete la Maggioranza avete la possibilità di poter dire "beh", poi che a voi visto
questo tipo di delibera di intervenire, poter provare a fare qualcosa di diverso, magari
non interessa, o se vi interessa ve lo tenete per voi in qualche riunione di Maggioranza o
magari in un post Commissione. Noi crediamo invece di poter dare anche se per poco,
anche per alcune cose specifiche un ruolo al nostro lavoro, poter essere comunque
vincolanti o doversi sedere ad un tavolo con solo la Maggioranza, Maggioranza e
Giunta o volendo coinvolgere l'opposizione. Questa possibilità c'è, poi al momento in
cui la Maggioranza che questo Consiglio Comunale governa le delibere di questo tipo
avrà poi la possibilità di poter dire: andiamo avanti lo stesso, per noi va bene tutto, va
bene comunque esattamente come questa delibera, però il giorno in cui domani viene
fuori che su un qualcosa vorremmo dire la nostra, votando questo emendamento la
nostra la possiamo dire, non facendolo invece ci escludiamo automaticamente,
castriamo il nostro potere "di vetro", perché poi non è un potere di vetro perché so
perfettamente che quando la Giunta decide chiaramente la Maggioranza si va ad
adeguare, ma in questo anno quasi e mezzo abbiamo già avuto modo di intuirlo, però
almeno formalmente si fa finta di fronte alla città che il Consiglio Comunale ha ancora
un ruolo soprattutto in questione così importanti, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti.

MORANO Alberto
Di nuovo, questo è un emendamento che si dovrebbe spiegare da solo che non avrebbe
bisogno quasi di illustrazione, ma che avrebbe, penso, la necessità di un parere anche
politico favorevole. Rileggo il contesto in cui si inserisce perché è importante:
"relativamente al tema degli adeguamenti statutari qualora in esecuzione del Testo
Unico, come modificato del decreto correttivo infra meglio indicato, si rendesse
necessario procedere ad ulteriori adeguamenti "obbligatori" statutari richiesti delle
società partecipate si demanda, cioè si autorizza e si delega fin da ora la Giunta
Comunale all'approvazione degli stessi, trattandosi di adeguamenti necessari per effetto
della normativa sopravvenuta, ciò che essa specifica in modo molto chiaro quali sono i
limiti della delega date dal Consiglio Comunale alla Giunta di apportare solo ed
esclusivamente quelle modifiche statutarie che si rendano obbligatorie per effetto delle
norme di legge per conformarsi alle norme di legge. In questo contesto la precisazione,
essendo esclusa la possibilità di inserire clausole facoltative senza la preventiva
autorizzazione del Consiglio Comunale, trova la sua giustificazione in quello che è il
limite della delega sopra specificato. Oggi non stiamo autorizzando la Giunta ad
apportare modifiche facoltative; le uniche modifiche consentite sono quelle obbligatorie
per legge e questo ha una sua giustificazione perché la Giunta nonostante quanto sia
stato detto prima - per cui si potrà operare oltre i limiti consentiti dalla legge - la Giunta
dovrebbe normalmente conformarsi alla legge e siccome questo è un obbligo nessuno
pensa di porre limiti alla necessità per la Giunta di conformarsi alla norma di legge,
mentre le clausole facoltative che sono l'espressione di valutazioni politiche legittime
richiedono un dibattito nelle sedi opportune. In questo contesto si è ritenuto di escludere
dai poteri conferiti alla Giunta quello di prendere scelte politiche senza una preventiva
discussione in Consiglio perché in questo caso si eccederebbero quelle che sono le
finalità di questa norma.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Non ho altri iscritti a parlare. Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario in quanto lo Statuto delle società partecipate è sempre materia di
Consiglio.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento n. 7 col parere contrario della Giunta. Prego,
Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti 22, contrari 22, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento n. 8 presentato dai Capigruppo Morano e Ricca. Chi illustra?
Prego, Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti.

MORANO Alberto
Qui, dice il testo della narrativa della delibera "pertanto con tale pronuncia la Corte
Costituzionale ha sospeso l'eventuale declaratoria di incostituzionalità dei decreti
delegati dando il tempo al Governo di procedere ad una sorta di sanatoria, di
conseguenza il TUSP è rimasto chiaramente valido e prescrittivo in quanto in vigore e
la sospensione", noi abbiamo ritenuto di precisare, anche se non si ritiene dare
opportuna attuazione alle norme del TUSP incostituzionali ci pare nella logica delle
cose che non venga data attuazione a norme incostituzionali e qui io realmente, faccio
fatica a comprendere, però probabilmente è un limite, non coerente col contesto
(incomprensibile), cioè "dare attuazione a norme incostituzionali" sarebbe coerente col
contesto del periodo? Quello che noi stiamo chiedendo è semplicemente di precisare che
non verrà data attuazione a norme che sono state dichiarate incostituzionali e in
pendenza delle modifiche di queste norme per renderle conforme al dettato della
Costituzione e quindi io, veramente, parere tecnico contrario non lo comprendo; il
parere politico contrario lo comprendo ancora meno in questo contesto, però se poi
guardo e ricollego tutti i pareri politici che sono stati dati agli emendamenti proposti
dove tendenzialmente si cercava di richiamare il rispetto delle norme di legge, limitare
la delega a quanto strettamente necessario per dare attuazione a norme di legge e qui si
richiede di non dare attuazione a norme incostituzionali e su tutto questo arriva sempre
un parere contrario, io mi chiedo qual è l'ambito normativo nel quale intende muoversi
quest'Amministrazione. L'ambito normativo è quello del rispetto della legge o quello
del rispetto dei desiderata del Movimento 5 Stelle quand'anche tutto ciò contrasti con le
norme di legge? Perché questo penso che debba essere chiarito a noi Consiglieri, ma
chiarito anche alla città e vedete io non ho smania di apparire davanti alle televisioni,
quindi parlo adesso che non c'è nessuno che riprende questo intervento, ma realmente
ho poca chiarezza su come si muove questa Amministrazione. È interessante che il
Sindaco Appendino abbia detto "ho letto tutti gli emendamenti", ho letto tutti gli
emendamenti per nulla perché se no queste valutazioni che presumo non vengano solo
da una scelta dall'Assessore Rolando, ma siano frutto di una decisione politica della
Giunta forse non avremmo avuto questi commenti.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Fassino, ne ha facoltà per 3 minuti.

FASSINO Piero
A me sembra che le ragioni che ha addotto adesso il Consigliere Morano siano più che
ragionevoli perché la Corte Costituzionale ha sospeso la dichiarazione di
incostituzionalità chiedendo al Governo di prendere un atto di sanatoria, se il Governo
non prende atto di sanatoria quelle norme sono incostituzionali, quindi aggiungere la
frase che ha proposto Morano io credo che sia ragionevole e che sia un elemento di
salvaguardia anche per noi.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie non ho altri... Prego, Consigliere Capogruppo Ricca, per 3 minuti.

RICCA Fabrizio
Innanzitutto chiedo alla Consigliera Ferrero se vuole foto gliele mando anche in alta
definizione su whatsapp.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Non si possono fare fotografie in Aula.

RICCA Fabrizio
No, no, no, ma se me le chiede ne ho anche di più belle. No, anche io sono
assolutamente... Cioè chiaramente l'ho proposto, l'ho firmato l'emendamento, quindi
mi permetto di dire che anzi è assolutamente fondamentale approvarlo, anche perché poi
rischiamo di trovarci in una situazione poco chiara successivamente. La cosa che chiedo
è contestualizzare, non coerente con il contesto del periodo, perché anche lì sembra
voler trovare in tutto una motivazione per dare un parere contrario, sembra... No che poi
cambi perché tanto poi l'Assessore si alza e mi dice parere contrario, parere politico
contrario. Sembra davvero che ci sia sempre la continua ricerca di trovare un modo per
dare un parere tecnico sfavorevole; questo un po' mi lascia perplesso perché secondo
me ragionando se ci fosse la volontà un'armonizzazione dell'emendamento si può
assolutamente trovare armonizzandolo così come lei ritiene più opportuno sarebbe
anche votabile; questo, ma come tanti altri che abbiamo discusso fino adesso, siamo ad
8, se devo pensare a quante cose e a quanto si potrà migliorare la delibera, su 100
votazioni, probabilmente avremmo fatto un buon lavoro tutti insieme. Detto questo, lo
ribadisco secondo me c'è stata una sottovalutazione della possibilità emendativa da
parte delle Minoranze, che quando fa comodo si chiamano in Sala Colonne per fare le
foto insieme al Presidente della Regione per cercare di trovare un modo per salvare la
Linea 2 della Metropolitana, quando invece si va a parlare di partecipazioni comunali
invece no, noi andiamo dritti e anche le cose furbe vengono cassate perché tanto noi
siamo unti dal Signore, quindi possiamo andare e quindi possiamo votare qualsiasi cosa.
Sono dispiaciuto perché, ribadisco, dare un contributo alla propria città credo che sia
una cosa positiva soprattutto quando lo spirito non è ostruzionistico, ma è quello di dare
una mano alla Giunta. Ancora una volta ci troviamo ad avere presentato un
emendamento intelligente e ancora una volta ci troviamo sicuramente una risposta
negativa da parte di chi governa.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore Rolando, per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Come già detto nell'espressione di alcuni pareri non c'è nessun intento di mancanza di
dialogo, preciso soltanto il parere è contrario, ma lo motivo, nel paragrafo successivo è
contenuto già espressamente individuato il provvedimento sanatorio preso dal Governo.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Metto in votazione l'emendamento n. 8 col parere contrario della Giunta.
Prego, Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti al voto 22, contrari 22, l'emendamento n. 8 è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 8 bis del Vice Presidente Lavolta, che ha facoltà di illustrare
l'emendamento per 3 minuti.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Come ho cercato di condividere con il Consiglio Comunale in queste condizioni, nelle
condizioni date, invocare la legge nascondendosi dietro la stessa per sostenere la
necessità di vendere in un anno ai termini dell'art. 24 correndo il rischio in caso di
invenduto di costringere la società a consentire la liquidazione in denaro sulla quota è
una scelta da danno erariale ed è per questo che gli emendamenti di merito che abbiamo
proposto - questo è il primo di una lunga serie - consentono di condividere alcune
riflessioni; in particolare l'emendamento, che non sto a rileggere perché è molto lungo,
è un estratto delle linee di indirizzo per la revisione straordinarie delle partecipazioni
della Corte dei Conti dove chiarisce molte cose, molti aspetti che evidentemente non
erano chiari, perlomeno prima della discussione di oggi. Il primo, che il piano di
revisione straordinaria è un aggiornamento del precedente, quindi c'è una continuità;
secondo, che la sorte delle partecipazioni ai sensi dell'art. 20 è l'alienazione o le misure
di razionalizzazione, quindi non è imposta una scelta; terzo, che gli esiti della
ricognizione sono rimessi alla discrezionalità, lo dico ai tanti Consiglieri Comunali che
dicono "siamo costretti a farlo". Siete costretti a votare la delibera perché vi hanno detto
di votarla, ma non siete costretti a sostenere un'operazione con queste caratteristiche
perché la Corte dei Conti dice, lo ripeto, che gli esiti di questo lavoro della ricognizione
sono rimessi alla discrezionalità delle amministrazioni partecipanti le quali, che questo è
l'aspetto che veramente io credo meriti più di tutti l'attenzione, sono tenute, Assessore,
a motivare espressamente sulla scelta effettuata, cioè alienazione e razionalizzazione e
fusione o mantenimento della partecipazione stessa senza intervento. Io chiedo, ma lo
chiedo in modo esplicito ai Consiglieri Comunali che andranno ad esprimere il proprio
voto a sostegno di questa delibera ma dov'è la motivazione di dismissione, di
alienazione in relazione ad alcune società partecipate? Dove sta scritto perché vendiamo
CAAT ad esempio? Io non l'ho capito perché voi avete detto che vendiamo per fare
cassa, l'Assessore ci ha detto che non è quello lo scopo, nella delibera non c'è scritta la
motivazione politica che fa riferimento alla discrezionalità politica
dell'Amministrazione nell'individuazione delle priorità, qual è la motivazione? Io dico
che in assenza di una motivazione questo provvedimento rischi di essere impugnabile;
rischia senza una puntuale motivazione che giustifica gli interventi di riassetto, rischia
di essere illegittima e lo dico in modo molto chiaro. Nel caso in cui, e ho concluso,
entro un anno non si procedesse alla vendita di quella quota individuata da questo
provvedimento voi lo sapete, ve lo ha spiegato l'Assessore, voi sapete che cosa
succede? Succede che la società interessata deve rifondere il valore di quelle azioni non
cedute.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È terminato il tempo a sua disposizione, grazie. Ha chiesto di intervenire la Consigliera
Canalis che ne ha facoltà per 2 minuti.

CANALIS Monica
Sì, grazie, Vice Presidente. Sì, oggi abbiamo sentito in quest'Aula evocare la Corte dei
Conti, lo facciamo anche noi con questo emendamento che cita la pronuncia della Corte
dei Conti del 2016 in cui come diceva chi mi ha preceduto poco fa si specifica che
l'ente locale partecipante ha un'autonomia e una discrezionalità nelle proprie scelte,
anche nell'applicazione della riforma Madia. Allora, il Consigliere Lavolta, il Vice
Presidente Lavolta faceva riferimento al CAAT, ma io ad esempio faccio riferimento ad
un altro tipo di partecipata del nostro Comune, come gli incubatori I3P, 2i3T, scusatemi.
Io non ho ravvisato reali elementi ostativi alla permanenza del Comune di Torino in
questi due incubatori. Nelle tabelle che ci sono state fornite, a corredo della delibera, si
ricorre al punto D dell'art. 3 della delibera, quindi si fa riferimento al fatto che nel
triennio precedente la società abbia conseguito un fatturato medio non superiore ad un
milione di euro. In realtà questo principio non può essere applicato per gli incubatori, di
sicuro non all'incubatore del Politecnico I3P, perché andando a verificare i dati di
bilancio, il fatturato e i ricavi dell'incubatore si ravvisa che invece si è superato il
milione di euro; allora come l'Amministrazione ha discrezionalmente scelto di uscire
dall'incubatore credo che avrebbe potuto, in maniera più lodevole, discrezionalmente
scegliere di restarci senza mascherare la propria scelta con questo falso riferimento alla
riforma Madia perché non sussiste quel principio di non sufficiente fatturato medio
negli ultimi 3 anni. Quindi, il fare riferimento alle linee di indirizzo della Corte dei
Conti ci consente di spronarvi ad una maggiore autonomia e discrezionalità di scelta, io
ho fatto un esempio, quello degli incubatori, ma...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È finito il tempo a sua disposizione, ha chiesto di intervenire il Consigliere Fassino che
ne ha facoltà per 2 minuti.

FASSINO Piero
Sì, scusatemi, grazie. Io riprendo l'argomento che ha già sviluppato il Consigliere
Lavolta per ciò che riguarda Sagat, perché se l'obiettivo non è fare cassa e l'Assessore
ha detto questo, qual è la ragione per cui noi dobbiamo alienare la nostra partecipazione
in Sagat? Lei, Assessore, ha detto, ha citato un articolo del Sole 24 Ore che è un
articolo, ma poi in quell'articolo sono citate dismissioni di aeroporti minori. La Toscana
dismette aeroporti in disuso, non dismette la partecipazione all'aeroporto di Pisa e di
Firenze e il Comune di Venezia non esce dalla partecipazione in Save che gestisce
l'aeroporto di Verona; si dismette una società minore che aveva prima delle funzioni
nell'aeroporto di Verona, ma da quando Verona è entrata in Save non è più necessaria.
Se noi guardiamo ai grandi aeroporti del nostro Paese dovunque la presenza del sistema
istituzionale , con quote diverse, e Morano, mi pare, ha spiegato in modo egregio che
non è un argomento "vabbè, ma siccome non abbiamo il 51 poi lì non conteremo
niente", non è vero, perché stare in un Consiglio di Amministrazione ti consente di
avere, in ogni caso, sempre e comunque una voce in capitolo tanto più quando sei il
Comune e a Torino segnalo, forse questo è sfuggito, Torino è l'unica città in Italia in cui
la licenza aeroportuale non è intestata alla società di gestione, ma alla Città in prima
persona, quindi a maggior ragione questo fatto che noi siamo l'unica città italiana che
ha intestato alla Città la licenza aeroportuale rende importante la presenza
nell'aeroporto. Per essere ancora più chiari...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È finito il tempo a sua disposizione. Prego, Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 3
minuti.

TRESSO Francesco
Grazie. Riprendo e cito testualmente dal testo proposto per l'emendamento che "è
necessaria una puntuale motivazione" riportando quanto il presentatore
dell'emendamento richiama come parere della Corte dei Conti e quindi "è necessaria
una puntuale motivazione sia per giustificare gli interventi di riassetto, sia per
giustificare il mantenimento della partecipazione senza interventi". E poi omissis "nel
motivare sugli esiti della ricognizione effettuata è importante tener conto dell'attività
svolta della società a beneficio della comunità amministrata". Ecco, è questo, veda,
Assessore, che io dico quando mi richiamo al compitino, al fatto di comunque
adempiere, è molto importante questa frase invece della Corte dei Conti "l'attività
svolta dalla società a beneficio della comunità amministrata". Qui il concetto di apre
molto perché il beneficio della comunità amministrata è da intendersi con una visione
molto più articolata che non è strettamente solo quella che in termini finanziari o in
termini di gestione operativa rimanda il Testo Unico; qui entra in campo proprio quello
che si diceva prima, ribadisco ancora riprendendo quando stava dicendo in precedenza
la Consigliera Canalis, il discorso degli incubatori, ma davvero ma perché non
pensiamo all'importanza per esempio di creare un soggetto unico, però ci facciamo
anche in questo parte proattiva nella proposizione. Voi sapete che ad oggi la
partecipazione del Comune nei due incubatori è pari al 25%, ma non è il problema di
trovare chi acquisterà e tantomeno quello di capire quant'è il valore nominale di quelle
quote che sarà comunque sempre insignificante ai fini di quello che è la necessità di
sanare i conti del Bilancio del Comune di Torino; invece andiamo a modificare degli
equilibri perché ad oggi per come sono strutturate le composizioni societarie si basano
su questo equilibrio di cui domani si possa prefigurare la possibilità che acquistando ci
sia un socio maggioritario che detiene più del 50% si vanno completamente ad alterare
degli equilibri. Allora, di nuovo come anche prima aveva giustamente, secondo me,
sottolineato il Consigliere Morano l'importanza di sedere a quel tavolo è anche di avere
un filo diretto e avere la possibilità di comunicare direttamente con quell'istituzione e di
poter quindi avere un ruolo decisamente più attivo, non certo quella solamente di
demandare, poi come nel caso che caso ci è stato anche raccontato in Commissione
proprio degli incubatori di dire "ma noi poi faremo delle convenzioni", ma convenzioni
per cosa? Adesso, l'Assessora Pisano non c'è perché sicuramente aveva di meglio da
fare, ma convenzioni di che? Per continuare a garantire dei getti degli incubatori, cosa
che il Comune non ha mai fatto in questi anni, dei servizi, ma sulla base di cosa? È un
discorso estremamente molto, molto confuso. Io trovo che invece il testo
dell'emendamento richiami...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È terminato il tempo a sua disposizione, grazie. Non ho altri interventi, quindi chiedo il
parere della Giunta.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario. Aggiungo un elemento di informazione perché ovviamente gli uffici
hanno fatto un lavoro tenendo conto come risulta a pag. 9 se ho la stessa impaginatura
del Consiglio, della delibera della Corte dei Conti nel predisporre lo schema tipo
dell'atto di ricognizione.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Metto in votazione l'emendamento 8bis col parere contrario della Giunta. Prego,
Consiglieri, votate.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti al voto 28, contrari 22, favorevoli 6, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 8 ter del Vice Presidente Lavolta che ha facoltà per 3 minuti per
l'illustrazione.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Sì, grazie. Volevo solo rappresentare all'Assessore che ha espresso parere politico
contrario che lo ha fatto in relazione ad un estratto di un parere della Corte dei Conti,
cioè non ha voluto che il Consiglio Comunale introducesse all'interno della delibera un
pezzo esplicito di un parere della Corte dei Conti; lo segnalo perché secondo me
qualcuno è un po' distratto. Io credo che la non ricomprensione di quel pezzo del parere
all'interno della delibera, di quell'estratto del parere della delibera, secondo me possa
evidenziare qualche vizio, ma su questo torneremo sicuramente dopo, ma ancora di più
nei prossimi mesi. Abbiamo pazienza, noi abbiamo molta pazienza. Per quanto riguarda
invece questo emendamento, anche in questo caso la non approvazione
dell'emendamento potrebbe rappresentare un vizio nel provvedimento deliberativo;
infatti il percorso di legge che il Comune avrebbe dovuto fare per ogni società è chiarito
attraverso il richiamo letterale delle singole norme ed è per quello che noi le abbiamo
richiamate e le proponiamo sotto forma di emendamento, perché lo facciamo in modo
esplicito? Lo facciamo per due motivi, uno per farle leggere a chi non ha avuto tempo,
pazienza, voglia di andare a consultare direttamente la legge solo citata, solo richiamata,
ma c'è un motivo più importante, io non ce l'ho con gli uffici, lo dico in modo molto
esplicito, però c'è un riassunto che definirei ad usum delfini o ad usum diciamo dei
Consiglieri che non hanno voglia di leggere le norme. Questo riassunto è operato nella
deliberazione evidentemente nella speranza che i Consiglieri in qualche modo si
potessero persuadere, non leggendo probabilmente le singole schede, e quindi non
avendo accettato l'emendamento precedente e probabilmente non accettando anche
questo io rammento e rappresento ai signori Consiglieri che l'assenza di questi due
espliciti richiami normativi potrebbe addirittura viziare il provvedimento perché il
riassunto, così come operato, non è sufficientemente garante dell'iter, anzi in qualche
modo in alcuni passaggi lo stravolge, ripeto, per una finalità chiara che scopriremo
purtroppo solo con l'esperienza e cioè verificheremo probabilmente che gli intendimenti
dell'Amministrazione erano un po' più chiari e definiti di come ci sono stati
rappresentati, probabilmente un'interlocuzione con alcuni operatori, alcuni soggetti c'è
già. Guardate, da un certo punto saremmo, almeno io sarei un po' confortato perché
vorrebbe dire che un po' di politica c'è, cioè un po' di lavoro si sta facendo, ho paura
che non sarà così. Per quello che proponiamo è che il Consiglio Comunale...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Ha terminato il tempo a sua disposizione. Prego, Consigliera Foglietta, ne ha facoltà per
2 minuti.

FOGLIETTA Chiara
Sì, visto che il Vice Presidente Lavolta ha già espresso ampiamente quanto scritto
nell'emendamento 8 ter vado a leggerlo, a pag. 4 in alto dopo "come sarà richiamato"
sopprimere tutto il paragrafo da si evince fino all'art 4 e sostituirlo con "l'art. 24 primo
comma del decreto legislativo 175 del 2016 stabilisce che, punto primo le partecipazioni
detenute direttamente e indirettamente - lo abbiamo già detto mille volte - dalle
Amministrazioni pubbliche alla data di entrata in vigore del presente decreto in società
non riconducibile ad alcune delle categorie di cui all'art. 4, ovvero che non soddisfano i
requisiti di cui all'art. 5, commi 1 e 2 che ricadono in una delle ipotesi di cui all'art. 20,
comma 2, sono alienate solo oggetto delle misure di cui all'art. 20, comma 1 e comma
2. L'art. 5 commi 1 e 2 del medesimo testo di legge stabilisce che ad eccezione dei casi
in cui la costituzione della società o l'acquisto di una partecipazione anche attraverso
aumento di capitale avvenga in conformità ed espresse revisioni legislative, l'atto
deliberativo di costituzione della società partecipazione pubblica anche nei casi di cui
all'art. 17 o di acquisto di partecipazioni anche indirette da parte di amministrazioni
pubbliche in società già costituite deve essere analiticamente motivato con riferimento
alla necessità della società per il proseguimento della finalità istituzionale di cui all'art.
4, evidenziando altresì le ragioni e le finalità che giustificano tale scelta, anche sul piano
della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria nonché di gestione diretta
o esternalizzata del servizio affidato. La motivazione deve anche dare conto della
compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia e di..."

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È terminato il tempo a sua disposizione. Prego, Consigliere Fassino, ne ha facoltà per 2
minuti.

FASSINO Piero
Sì, grazie. Volevo riprendere il ragionamento perché siamo sempre alle solite, cioè noi
vorremmo capire bene le motivazioni dei singoli atti di dismissione. Voglio essere
chiaro, Assessore, noi non contestiamo una strategia di dismissione perché questo lo
abbiamo fatto anche noi nella precedente Amministrazione, corrisponde ad un indirizzo
che viene dall'azione del Governo; il problema è valutare le dismissioni in merito e
continuiamo a pensare che ci sono alcune dismissioni che non sono motivate e non ci
pare che ci siano motivazioni perché se non è una ragione fare cassa, non può essere
l'unica ragione, ma c'è un provvedimento legislativo, c'è un indirizzo da parte del
Governo del provvedimento Madia perché il provvedimento Madia non assolve ogni
ente da una discrezionalità di valutazione su quelli che sono gli interessi specifici che si
ritengono strategici a tutelare; quindi da questo punto di vista non lo capiamo per la
Sagat, devo dire come ha detto il Consigliere Canalis non lo capiamo neanche per gli
incubatori. Non c'è convegno, da qualche anno, in cui non si spieghi che il grande
problema che ha l'Italia è quello di accrescere il contenuto di innovazione del suo
sistema attraverso il sostegno a incubatori, acceleratori, ricerca, eccetera. Si è costruito
insieme al Politecnico che è un Istituto universitario di eccellenza un incubatore
importante, che in questi anni ha accompagnato le imprese in una strategia di
innovazione. Una città che investa sulla formazione, sull'innovazione, sulla tecnologia
non riduce la propria partecipazione, tra l'altro da un punto di vista finanziario
assolutamente con rientri minimi; quindi non è che quel rientro lì determini chissà che
cosa dal punto di vista finanziario, ma è un segnale al sistema universitario, della ricerca
noi diamo un segnale, la città se ne disinteressa e se ne va, io credo che questo sia un
errore.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Consigliera Canalis, ne ha facoltà per 2 minuti.

CANALIS Monica
Sì, grazie. L'emendamento 8 ter ci riporta alla non obbligatorietà delle dismissioni
contenute nella delibera in discussione perché questo emendamento si riferisce alla pag.
4 primo capoverso dove si dice "come sopra richiamato si evince pertanto che debbano
essere alienate ad oggetto delle misure di cui all'art. 20, ossia di un piano di riassetto
per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione anche mediante messa in
liquidazione o cessione le partecipazioni" e c'è l'elenco delle partecipazioni. Noi
contestiamo il ricorso l'espressione "si evince" e citiamo in modo puntuale in questo
emendamento il testo della legge nell'art. 24 e l'art. 5, li citiamo perché le dismissioni
oggetto della delibera non sono una conseguenza assoluta e obbligata del TUSP del
Testo Unico, sono discrezionali, sono una scelta in capo alla Giunta e richiamiamo
anche quello che abbiamo detto precedentemente, cioè che il Testo Unico sulle
partecipazioni in società pubbliche sottolinea che non si debba uscire da quelle società
che espletino dei servizi di interesse generale. Io mi chiedo veramente ma voi ritenete
che il CAAT, Sagat, gli incubatori, l'Evinpark non corrispondano ad un interesse
generale? Ma se non corrispondono queste società ad un interesse generale quali società
potrebbero corrispondervi? Quindi, la vera aderenza al dettato della legge ci
richiederebbe di rimanere, di mantenere la nostra presenza nella compagine societaria di
questi enti proprio in nome di quell'interesse generale che dobbiamo difendere che
dobbiamo interpretare per i nostri concittadini.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È finito il tempo a sua disposizione, grazie. Prego, Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per
3 minuti.

RICCA Fabrizio
Premetto che avendone fatti così tanti non l'ho letto, però se non l'ha letto il Sindaco
posso non averlo letto neanche io, mi do una piccola ripassata. Quindi voi chiedete,
collega Lavolta, mi corregga, di sopprimere praticamente tutta una parte di delibera e di
integrarla con la parte successiva, okay; quindi se non ho capito male sopprimiamo art.
24, comma 1 "le partecipazioni detenute direttamente o indirettamente delle
amministrazioni pubbliche alla data di entrata in vigore del presente decreto in società
non riconducibili ad alcuna delle categorie di cui all'art. 4, ovvero che non soddisfano i
requisiti dell'art. 5, commi 1 e 2 o che ricada in una delle ipotesi di cui all'art. 20,
comma 2 sono alienate e sono oggetto delle misure di cui all'art. 20, commi 1 e 2",
giusto? E poi sopprimere anche... Ah, qui aggiungiamo l'art. 5, "ad eccezione di casi in
cui la costituzione di una società o l'acquisto di una partecipazione anche attraverso
aumento di capitale avvenga in conformità a espresse previsioni legislative l'atto
deliberativo di costituzione di una società a partecipazione pubblica anche nel caso in
cui l'art. 17 o di acquisto di partecipazioni anche indirette da parte di amministrazioni
pubbliche in società già costituite deve essere analiticamente motivato con riferimento
ad una necessità della società per il proseguimento delle finalità istituzionali di cui
all'art. 4. Evidenziate altresì le ragioni e le finalità che giustificano tale scelta anche sul
piano della convivenza economica della sostenibilità finanziaria nonché di gestione
diretta o esternalizzata del servizio affidato, la motivazione deve anche dare conto della
compatibilità con la scelta dei principi di efficienza e di efficacia e di economicità
dell'azione amministrativa", giusto? Perfetto. Aggiungere anche il punto 2 sempre
chiedere di aggiungere "l'atto deliberativo di cui il comma 1 dà atto della compatibilità
dell'intervento finanziario previsto con le norme e i trattati europei ed in particolare con
la disciplina europea in materia di aiuti di stato alle imprese. Gli enti locali sottopongo
lo schema di atto deliberativo a forme di consultazione pubblica secondo la modalità da
essi stessi disciplinate e poi sempre di aggiungere "i piani di razionalizzazione correlato
da un'apposita relazione tecnica con specifica indicazione di modalità e tempi di
attuazione sono dotati ove in sede di analisi di cui al comma 1 e le amministrazioni
pubbliche rilevino a) partecipazioni societarie che non rientrino in alcune delle categorie
di cui all'art. 4; b) società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di
amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) partecipazioni di società che
svolgono attività analoghe o similari a quelle già svolte da altre società partecipate da
enti pubblici strumentali; d) partecipazioni di società che nel triennio precedente
abbiano conseguito un fatturato medio non superiore al milione di euro, e).".

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, ha terminato il tempo a sua disposizione.

RICCA Fabrizio
Grazie, credo che non voterò comunque l'emendamento.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 3 minuti.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Riprendo anche io il ragionamento fatto da chi mi ha preceduto sul
fatto che non è l'unica opzione quella che si presenta. L'opzione appunto delle
alienazioni sulle partecipate. D'altronde, come giustamente richiama il testo
dell'emendamento ci riporta al fatto che il decreto prevede altre soluzioni. Se motivate
le alienazioni possono essere comprensibili e in certi casi possono essere anche salutari;
mi chiedo di nuovo come invece sia stata motivata la scelta per esempio di uscita da
Envinpark. Environment Park è un parco etnologico che comunque ha avuto anche in
questo caso un interessamento da parte della Città nella definizione di quello che è lo
sviluppo anche di un'area urbanistica, è una definizione di quello che poteva essere un
polo che aveva sulle tecnologie tutta una sua prospezione, una sua valutazione, così
come anche.... Adesso capisco se si parla nel piano delle dismissioni tra l'altro non sono
poi una quantità enorme le società che si va a dismettere, diverso è se mi si dice di
IPLA. Per quanto in Commissione io abbia cercato di perorare la causa ma solo per il
fatto che comunque il mantenimento di una percentuale in questa società consentirebbe
di mantenere la possibilità di avere in house alcuni servizi, che io ritengo sarebbero
utili; dopodiché capisco che la percentuale dell'1% in un ente che ha una valenza e
nasce con una valenza di tipo regionale possa essere più difficile da sostenere perché qui
davvero stiamo parlando di quel pulviscolo che è difficile poi a sostenere, ancorché
anche in questo caso mi sembra non ci sia neanche posto il problema di valutare come
eventualmente certi servizi quali: la lotta alle zanzare, tutte le consulenze sul piano del
verde, nonché l'esempio, ricordiamo, delle microfillon che abbiamo dovuto affrontare
per le cosiddette impropriamente alghe del Po. Abbiamo comunque chiesto come Città
consulenze a quest'ente proprio in ragione del fatto che è una società in house; ma
anche società come CEIP Piemonte, per dire, di nuovo dove per esempio è scarsa a
livello di partecipazione, però non c'è stato spiegato il motivo per cui si ritiene che non
sia necessario mantenere questo tipo di partecipazione e di interlocutorio. Quindi, di
nuovo ribadisco che non era l'unica strada percorribile. Il decreto che giustamente
nell'emendamento viene richiamato propone tutta una visione diversa quando ci dice di
valutare effettivamente che cosa costituisca la partecipazione pubblica in un'ottica di
capacità di dare un servizio alla città...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, ha terminato il tempo a sua disposizione. Prego, Assessore, per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario, sul tema degli incubatori sottolineo il paragrafo se non vedo male a pag. 8
dove è previsto lo strumento della convenzione sostitutivo delle partecipazioni
societarie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 8 ter col parere contrario della Giunta.
Prego, Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti al voto 29, contrari 23, favorevoli 6, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento n. 9 presentato dai Capogruppo Morano e Ricca. Illustra il
Capogruppo Ricca, prego, ne ha facoltà per 3 minuti.

RICCA Fabrizio
Pag. 5, riga 10, chiediamo di aggiungere tenuto conto del fatto che non vi sono vincoli
contrattuali derivanti da contratto in essere con le società le cui partecipazioni saranno
oggetto di dismissione che ne impediscono la vendita o la cui vendita comporti il
peggioramento delle condizioni contrattuali medesime. Contestualizzo, all'interno della
delibera al punto 2 che non soddisfano i requisiti di cui all'art. 5, commi 1 e 2 e quindi
per le quali non si ravvisa la necessità del mantenimento per il proseguimento delle
finalità istituzionali dell'ente anche sul piano della convivenza economica della
sostenibilità finanziaria tenuto poi conto che il fatto che non vi sono vincoli contrattuali
derivanti dai contratti in essere con le società le cui partecipazioni saranno oggetto di
dismissione che ne impediscono la vendita o la cui vendita comporti peggioramento
delle condizioni contrattuali medesime nonché di gestione diretta o esternalizzata del
servizio per le quali non si riconosca la compatibilità della scelta coi principi di
efficienza, di efficacia e di economicità dell'azione amministrativa. Il parere ci tengo a
leggere anche la motivazione del parere tecnico non favorevole: "l'individuazione delle
partecipazioni da dismettere e razionalizzare effettuata sulla base di criteri previsti
dall'art. 4 e 5, commi 1 e 2 e art. 20 comma 2, fra detti criteri non figura la presenza o
meno di vincoli contrattuali, anzi art. 20, comma 5 dispone che gli atti di scioglimento,
alienazioni sono compiuti anche in deroga alla previsione normativa originaria,
riguardante la costituzione di società o all'acquisto di partecipate. Direi che va tutto
bene, però secondo me se rileggiamo, soprattutto, la seconda parte dell'emendamento
dice: "che ne impediscono la vendita, la cui vendita comporti peggioramento delle
condizioni contrattuali medesime". Io adesso quello che chiedo è, soprattutto se noi
escludessimo la prima parte, a quel punto credo che il parere tecnico diventerebbe
assolutamente positivo in quanto qui stiamo chiedendo di bloccare la vendita che
comporta un peggioramento delle condizioni contrattuali. Se fosse possibile anche con
un super emendamento, io credo che il Presidente non avrebbe niente da obiettare; io
potrei andare ad intervenire per poter cercare di tutelare ulteriormente. Chiedo se è
possibile, l'Assessore è in Aula ed io mi chiedo anche se possiamo continuare la
discussione senza l'Assessore in Aula.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È andato un attimo in bagno, c'è il Vice Sindaco. (INTERVENTI FUORI
MICROFONO). Vada avanti perché sta finendo il tempo a sua disposizione.

RICCA Fabrizio
Sì, però io ho fatto una domanda all'Assessore, mi piacerebbe potergliela rifare magari
per poter avere una risposta.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Io non ho altri interventi. Prego, Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 3
minuti. Prego, Lavolta.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
No, se ha la risposta il Vice Sindaco l'ascolto anche io con attenzione perché io ho dei
dubbi su questo emendamento, non sono convintissimo; però ne approfitto per dire che
ancora una volta anche su questo tema, sollevato dal collega rispetto al quale spero che
abbia soddisfazione perlomeno nell'interlocuzione con la Giunta, si evidenzia la
principale delle criticità e cioè che questa Amministrazione in assenza di una strategia
di prospettiva, in assenza di un chiarimento rispetto al futuro delle società partecipate
che sono strumentali al raggiungimento di obiettivi politici, di miglioramento del
territorio, di consolidamento di scelte politiche utili a sviluppare economicamente e
socialmente lo stesso territorio, in assenza di tutto questo l'Amministrazione oggi si
nasconde dietro questo decreto e definisce senza definire le motivazioni, cioè senza
spiegarci perché, ma semplicemente perché bisogna farlo. Non sono praticamente
fiducioso, Assessore, dell'iter che si avvierà a valle dell'approvazione di questa
delibera, perché è un iter complesso, un iter non uguale per tutte le dismissioni, per tutte
le per tutte le svendite. In tutto questo credo che sia arrivato anche a voi pochi minuti fa,
in tutto questo, oltre ad essere assente la Sindaca, no anzi non è assente perché tutti
quanti noi abbiamo ricevuto il suo comunicato stampa un'ora fa sulle nutrie, ecco, cioè
qui noi stiamo discutendo...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Direi però di stare sul merito dell'emendamento.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
No, è esattamente quello che stavo dicendo, Presidente; qui noi stiamo discutendo
dell'assenza di scelte politiche utili a definire le strategie di prospettiva di questo
territorio, però giustamente... Rilanciandolo, è vero, ha ragione, Presidente, non mi ha
interrotto, non mi ha sottratto secondi perché devo confermare che ha ragione, ha
rilanciato un comunicato stampa dell'Assessore Unia sulla nutrie, quindi plasticamente
durante questa discussione noi abbiamo immediatamente avuto contezza di quelle che
sono le priorità vere di questa Amministrazione, con tutto il rispetto per le nutrie, ci
mancherebbe altro. Ci piacerebbe però sapere qual è l'idea ad esempio in relazione allo
sviluppo dell'area che io definisco il polo logistico più importante nel Nord Ovest che è
quella che insiste sul CAAT e che coinvolge tra l'altro anche il sito interporto che come
abbiamo detto più volte vedrà l'attraversamento dell'alta velocità; quali sono quindi le
idee strategiche su quello che è il polo logistico e il servizio dello sviluppo di questo
territorio non ci è dato saperlo. Le motivazioni della dismissione non le abbiamo, la
Sindaca non è presente in Aula, però ci conforta sulla sua posizione serie e intransigente
di tutelare le nutrie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, ha terminato il tempo a sua disposizione. Ha chiesto di intervenire la
Consigliera Canalis. La Sindaca è bloccata per uno sciopero Alitalia di 24 ore.

CANALIS Monica
L'emendamento di cui stiamo discutendo, che è l'emendamento n. 9, ha stranamente un
parere di regolarità tecnica non favorevole, dico stranamente perché questo
emendamento si riferisce alla pag. 5, riga 10 della nostra delibera in cui si dice che
appunto possono essere liquidate o cedute le partecipazioni - sintetizzo per non rubarvi
troppo tempo - che di fatto non siano sostenibili sul fatto della convenienza economica e
finanziaria e in questa pag. 5 art. 2 si fa riferimento all'art. 5, comma 1 e 2 del TUSP,
l'art. 5 non so se ce lo avete tutti sottomano vista l'analiticità della nostra discussione si
intitola "Oneri di motivazione analitica", che cosa dice l'art. 5 del TUSP? Che la scelta
di dismettere o meno le partecipazioni dell'ente pubblico deve essere fatta anche sul
piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria. Allora, io faccio
nuovamente un esempio per poter suffragare la mia argomentazione e l'esempio in
questo caso è quello di Sagat. Lo diceva molto bene in precedenza il Capogruppo
Morano, dobbiamo capire se ci conviene rinunciare oggi rinunciare ai dividendi di Sagat
dei prossimi anni piuttosto che rimanere e il calcolo ci dice che non ci conviene...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
E' terminato il tempo a sua disposizione, grazie. Non ho altri interventi, chiedo il parere
della Giunta.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Metto in votazione l'emendamento 9 con il parere contrario della Giunta. Prego,
Consiglieri, votate.
Hanno votato tutti i Consiglieri, chiudo la votazione.
Presenti al voto 23, contrari 23, l'emendamento 9 è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 10 presentato dai Consiglieri Morano e Ricca, prego,
Consigliere Ricca per l'illustrazione.

RICCA Fabrizio
Allora, la domanda semplice era; se scorporavo una parte dell'emendamento l'esito
poteva essere diverso, vabbè, però è finita anche quella. Pagina 5 riga 11 chiediamo di
sostituire "si riconosce la" con "si pone un problema di". Contestualizzo, punto 2 che
non soddisfano i requisiti di cui all'articolo 5 commi 1 e 2 del TUSP e quindi per le
quali non si ravvisa la necessità del mantenimento per il perseguimento delle finalità
istituzionali dell'ente anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità
finanziaria nonché di gestione diretta o esternalizzante il servizio affidato per le quali si
pone un problema di compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia e
di economicità dell'azione amministrativa, dato che il parere è favorevole, tutti e due i
pareri sono favorevoli e magari qualcuno potrà dire è solamente una questione di
semantica. Non è solamente una questione di parole, ma in questo caso le parole hanno
un senso molto importante perché una cosa è riconoscere, una cosa è porre un problema;
perché io posso conoscere un problema senza porlo e questo chiaramente cambia la
sostanza del come affronto la situazione perché ci si potrebbe riconoscere problema e
uno dice sì va bene, è un problema, ma invece porre un problema soprattutto quando
andiamo a parlare di compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia,
economicità dell'azione amministrativa io ritengo che rafforzare questo tipo di concetto
possa essere favorevole e dare comunque, ripeto, una maggiore forza; lasciarla così sì,
può rimanere, però il fatto di conoscerla non vuol dire comunque intraprendere
un'azione. Al momento in cui si pone un problema di compatibilità a quel punto devo
per forza intraprendere un'azione e chiaramente questa azione sarà più forte essendo
motivata, grazie.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie a lei. Non ho Consiglieri iscritti a parlare. Prego, Assessore, per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 10 col parere contrario della Giunta. Prego,
Consiglieri, votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti 22, contrari 22, l'emendamento è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 11 del Capogruppo Morano e Ricca. Prego, Capogruppo Ricca
per l'illustrazione.

RICCA Fabrizio
Arrivo, Presidente, sto cercando solamente la riga 31. Okay. Eccomi, chiediamo di
aggiungere nella riga 31 dopo tutta la lista delle partecipazioni in concordato
preventivo, parere che viene dato non favorevole con regolarità tecnica dicendo che
l'articolo 24, comma 1 dispone che il periodo temporale di riferimento è la situazione
del 23 settembre 2016, io premetto che non sono... Questo è un emendamento proposto
dal collega Morano, non sono completamente competente su questo tema e quindi lo do
per illustrato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Capogruppo Ricca. Non avendo nessun altro iscritto a parlare si chiede il parere
della Giunta. Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario perché come… accolgo comunque la segnalazione degli uffici perché il
periodo temporale di riferimento alla citazione al 23 settembre 2016 come è esplicitato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento numero 11 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 12 sempre del Capogruppo Morano e Ricca. Prego,
Ricca.

RICCA Fabrizio
Pagina 6, riga 37 contestualizzo, l'emendamento AFC Torino S.p.A. CAAT SCPA;
CCT S.r.l., CEIPIEMONTE SCPA; CSP S.c.a.r.l.; Environment Park S.p.A.; fallimento
ATM S.p.A. in liquidazione; Farmacie comunali S.p.A.; FCT Holding S.p.A.;
Finpiemonte S.p.A.; I3P S.C.P.A.; Icarus S.C.P.A. in liquidazione; Infra.To S.r.l.; IPLA
S.p.A.; Pracatinat S.C.P.A. in liquidazione; SMAT S.p.A.; Soris S.p.A.; TRM S.p.A.;
Virtual Reality & Multimedia Park S.p.A. in liquidazione; e indirettamente per il tramite
di FCT Holding S.p.A. nelle seguenti altre: agenzia di Pollenzo S.p.A.; AMIAT S.p.A.;
Autostrada Albenga Garessio Ceva S.p.A.; Banca Popolare Etica SCPA; Finanziaria
Centrale del Latte S.p.A.; Finpiemonte partecipazioni S.p.A.; FSU S.r.l.; GTT S.p.A.;
Iren S.p.A., Sagat S.p.A., TNE S.p.A.. Si precisa che le seguenti società saranno escluse
dalla revisione straordinaria in oggetto per le motivazioni infra indicate in liquidazione
quota di partecipazione detenuta alla città di Torino pari al 76,52; in liquidazione quota
di partecipazione detenuta dalla Città di Torino pari a 16,57% in quanto le stesse società
in liquidazione destinate ad una prossima chiusura, relativamente a dette società alla
procedura in evidenza un possibile incasso per la Città di Torino in cui si sia tenuto
conto della predisposizione del bilancio 2017. Qui il parere tecnico… Allora, la
regolarità contabile è okay, il parere tecnico non favorevole perché le liquidazioni non
sono ancora chiuse e pertanto le somme non accertabili. Però, chiaramente qui
all'interno della delibera non abbiamo potuto accertare, chiaramente gli uffici hanno
tutte le possibilità per andare a fare degli accertamenti che noi dai nostri terminali
INTRACOM appunto non sono accessibili, quindi io recepisco il parere di regolarità
tecnica non favorevole e ne prendo atto, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario in quanto le somme che derivano da eventuali sentenze sono accertabili
soltanto previa sentenza tra le mani.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento numero 12 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 24, contrari 24, dichiaro l'emendamento numero 12 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 13 del Capogruppo Morano e Ricca, prego.

RICCA Fabrizio
La stessa è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Alessandria sezione civile con
sentenza 75/16 fallimento numero 7316 chiediamo di aggiungere "al riguardo la Città di
Torino ha proceduto all'azzeramento del valore della partecipazione", questo credo che
sia pleonastico come emendamento. Andiamo ad aggiungere, mi auguro che sia stato
fatto, ma sono convinto che gli uffici abbiamo già lavorato in tal senso in quanto
essendoci qui l'azienda dichiarata fallita io mi auguro che la Città abbia già provveduto
all'azzeramento del valore della partecipazione. Nel caso questo non fosse stato fatto o
nello scrivere nella delibera non si pensava fosse così importante metterlo, secondo me,
secondo noi invece andare solo a richiamarlo sarebbe una cosa utile, anche perché non
possiamo pensare che la Città di Torino non abbia proceduto all'azzeramento del valore
della partecipazione dopo un fallimento comunque di più di un anno fa. Vedo che
l'Assessore si consulta, magari poi mi sa dire qualcosa di più anche perché tutti e due
pareri sono favorevoli, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
È iscritto a parlare il Consigliere Fassino, prego.

FASSINO Piero
Questa è la partecipazione si aveva nella società di trasporti di Alessandria, come
sappiamo è uscito un esito fallimento. La Giunta che viene proposta mi pare sia diciamo
ragionevole, quella di..., o è già stato fatto, se l'Assessore ci dice che è già stato fatto
bene, se no è giusto io credo rendere evidente che a riguardo la Città di Torino ha
proceduto all'azzeramento del valore della partecipazione trattandosi di società fallita
non c'è più valore.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Non sono in condizioni di rispondere affermativamente all'inserimento di questa frase e
il parere favorevole vuol dire soltanto che non è contraria la norma, però in questa sede
io non sono in condizioni di dire se la Città di Torino ha proceduto all'azzeramento del
valore della partecipazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Per cosa l'ordine dei lavori? Prego.

RICCA Fabrizio
Perché magari mettiamo da parte l'emendamento tanto abbiamo ancora un po' di tempo;
lo sospendiamo, cerchiamo tanto non è vincolante sul resto della sul resto della delibera,
si va a verificare la cosa se... Non lo so.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non si può accantonare perché bisogna votarli, non si può accantonarli... Prego,
Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
L'atto ricognitivo di questa delibera penso non sarà un atto fine a se stesso, provocherà
poi delle eventuali azioni che riguardano le dismissioni o le riorganizzazioni. Magari
troveremo il modo con..., la prima occasione che mi viene utile è con il rendiconto
sicuramente daremo conto di come sono queste cose, prima d'altro canto il rendiconto
serve per rendere conto. Parere contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Pongo in votazione l'emendamento n. 13 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 23, contrari 23, dichiaro l'emendamento n. 13 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'emendamento numero 14 sempre del Capogruppo Ricca e Morano, prego.

RICCA Fabrizio
Uguale a prima, esattamente uguale a prima. Chiediamo invece su Pracatinat che è in
liquidazione la quota di partecipazione detenuta dalla Città di Torino pari al 17,11 su
capitale sociale totale del 31,47; sul capitale ordinario poiché in data 9 maggio 2017 è
stato dichiarato con la sentenza del Tribunale ordinario di Torino il fallimento della
stessa. Al riguardo chiediamo di aggiungere: "al riguardo la Città di Torino ha
proceduto all'azzeramento del valore della partecipazione", esattamente la domanda
l'emendamento è esattamente come l'altro essendo più recente io posso ipotizzare che
sia stato fatto ed è da aggiungere se chiaramente non è stato fatto non lo andiamo ad
inserire, però almeno sapere come è la situazione. Chiaro che l'Assessore con le deleghe
alle partecipate dovrebbe essere lei a darci una risposta, però sapendo che è demandato
tutto all'Assessore Rolando magari l'Assessore Rolando è informato sulla questione,
grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
È iscritto a parlare il Vicepresidente Lavolta, prego.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente, ma io sono..., propongo una questione di metodo, questi
emendamenti sono stati presentati ormai una decina di giorni fa più o meno, una
settimana fa, alcuni tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana. La particolare
rilevanza di questo emendamento così come del precedente non è strategico, Consigliere
Ricca, però è rilevante, credo che meriterebbe un'attenzione e una consapevolezza
maggiore da parte dell'Amministrazione; non poterlo votare o dover esprimere un
parere contrario solo perché non si hanno gli elementi conoscitivi mi pare perlomeno
non ci metta nelle condizioni di svolgere un'interlocuzione seria e costruttiva. Può
succedere su un emendamento, ripeto sono tutti emendamenti di merito che sono stati
vagliati da lei, Assessore. Il rischio è che se questo, io sono sicuro e voglio sperare che
non sia così, ma se questo è l'atteggiamento allora ci preoccupa ancora di più il fatto
che non siano stati approvati degli emendamenti proposti dalla Maggioranza e che i
Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle pensano che siano irrilevanti i
suggerimenti che arrivano dalla Minoranza perché, guardate, dal punto di vista
strategico abbiamo detto, ma dal punto di vista della leicità di quest'atto, della
sostenibilità nel prossimo futuro, di questo invece verrebbe la pena parlare. Io ad
esempio, Assessore, gliel'ho chiesto prima, non ho avuto risposta, però le ho fatto una
domanda precisa, puntuale, specifica. Nel corso degli ultimi anni, in particolare
nell'esercizio 2016 alcuni fabbricati strettamente connessi ai fini statutari del Centro
Agro Alimentare hanno avuto una... sono stati classati in una determinata categoria. Al
Consigliere che lavora all'Agenzia delle Entrate, ai Consiglieri che pagano IMU e
tributi vari comunico e segnalo che il mio immobile non ha quella..., non è classificato
in quel modo perché non è considerato di interesse pubblico. Nel caso del CAAT quegli
immobili sono classati in quel modo, cioè come categoria E3 in luogo di una categoria
originaria D8, che cosa consente quella classificazione? Consente sostanzialmente di
non pagare... Lei ride, Consigliere Carretto, lo capisco, questo tema lo produce ilarità,
però questa classificazione degli immobili ha consentito al Centro Agro Alimentare,
consente al Centro Agro Alimentare di non pagare l'IMU. Consentirà anche in futuro di
non pagare l'IMU anche quando ci saranno dei soci privati, non sappiamo oggi che
natura abbiamo questi soci privati, allora non mi risponda oggi, Assessore, perché è una
domanda specifica tecnica che forse merita...

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha terminato il suo tempo.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Del resto non era inserita all'interno degli emendamenti, però se il livello di
consapevolezza è questo, Presidente, io ho davvero paura di continuare questa
discussione, le chiedo di sospendere i lavori e di attendere magari l'arrivo della Sindaca.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto la Consigliera Canalis, ne ha facoltà per 2 minuti.

CANALIS Monica
Sì, grazie, Presidente. Io sono particolarmente legata a Pracatinat in quanto come alcuni
altri Consiglieri comunali che siedono anche sui banchi di Città Metropolitana mi sono
occupata di questo dossier anche nell'altro ente e quindi sono particolarmente
interessata a capire dall'Assessore Rolando se effettivamente è stato dato seguito
all'azzeramento del valore della partecipazione del Comune di Torino nella società
Pracatinat perché ho seguito la vicenda sul lato Città Metropolitana, un po' meno sul
lato Comune di Torino. Ricordiamo come si inserisce questo emendamento all'interno
della delibera, cioè si citano alcune società che saranno escluse della revisione
straordinaria in oggetto tra cui appunto si cita Pracatinat SCPA, il processo che ha
condotto alla dichiarazione di fallimento lo scorso 9 maggio è stato un processo lungo,
direi anche sofferto perché per molti anni si è tentato il salvataggio di questo organismo,
si è tentato in tutti i modi dai vari lati, da parte delle diverse istituzioni coinvolte,
ricordiamo partecipavano a Pracatinat anche la Regione Piemonte, il Comune di
Moncalieri e una serie di altri Comuni del Torinese, non si è potuto fare a meno, dopo
una serie di anni di tentativi, di dichiarare il fallimento. Si era tentato, prima del
fallimento una procedura di concordato che avrebbe salvaguardato soprattutto il TFR
dei 5 dipendenti che ancora erano presenti nella Società; purtroppo per l'impossibilità
della Città Metropolitana di onorare il piano di rientro che era stato concordato si è
dovuti addivenire a un fallimento, quindi proprio per...

VERSACI Fabio (Presidente)
È terminato il suo tempo. Non avendo nessun altro iscritto, prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario, su questo caso particolare il riferimento della delibera con riferimento alla
Madia sono i beni, le società presenti nello stato del 23 settembre 2016. Il fallimento è
avvenuto dopo, questo sarà registrato dopo. 2017.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento numero 14 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 22, contrari 22 dichiaro l'emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 15 sempre del Capogruppo Ricca e Morano, prego.

RICCA Fabrizio
Sì, l'Assessore Giusta prima entrando mi diceva che c'erano i Comitati dell'acqua che
aspettavano la delibera, adesso non so se ci siano ancora, però approfittavo di questo
emendamento per dargli un po' di soddisfazione perché SMAT S.p.A. (quota di
partecipazione detenuta dalla Città di Torino pari a 60,37% e quota di partecipazione
detenuta tramite FCT Holding S.p.A. pari a 3,78%) in quanto la stessa ai sensi articolo
26 comma 5 del TUSP esclusa dall'applicazione del medesimo decreto avendo adottato,
entro la data del 30 giugno 2016, atti volti all'emissione di strumenti finanziari diversi
dalle azioni quotati in mercati regolamentati, chiediamo di aggiungere "dando atto che
la Città sta studiando la possibilità di proporre la trasformazione della società in
Azienda Consortile sempre che l'operazione non comporti un costo a carico della Città
o un aggravio delle responsabilità della stessa per il pagamento dei debiti della società".
Anche questo credo che sia un emendamento importante, qui la motivazione del parere
tecnico non positivo e la norma richiede la ricognizione delle Partecipate in data
23/09/2016 ai sensi dell'art. 24, comma 1. A me sembra di ricordare, poi il collega
Fassino potrà dirmi che dico una fesseria o meno, che la ricognizione era stata fatta,
quindi comunque una base di partenza sulla quale poter discutere l'emendamento ci
dovrebbe essere; nel caso in cui questa fosse fatta, ma è una cosa che dico a memoria
del vecchio Consiglio Comunale. Se questa fosse stata fatta e lui potesse confermarlo a
quel punto io credo che l'emendamento sarebbe fondamentale perché noi diamo atto che
c'è la volontà da parte dell'Amministrazione che sta studiando la possibilità di proporre
la trasformazione dell'azienda in società Consortile, però mettendo il vincolo che credo
sia fondamentale. Sarà poi quel vincolo nel momento in cui voi vorrete iniziare questa
trasformazione o provare ad iniziare questa trasformazione che scoprirete che ci sono
dei debiti molto importanti che prima vanno pagati, prima di iniziare a fare
un'operazione di quel tipo; poi se su quei debiti magicamente qualcuno troverà 180
milioni da mettere in Smat per pagare il bond, a quel punto credo che si potrà fare
l'indomani mattina. Io credo che nero su bianco non faccia male a nessuno scriverlo che
si possa fare perché se si vuole fare giustamente avete vinto, potete farlo, avendo la
contezza che bisognerà pagare tutti quei debiti. Mi taccio perché sono curioso di sapere
se quella ricognizione era stata fatta, a quel punto viene fuori che è stata fatta votiamo
l'emendamento ci fa solo bene.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Vice Presidente Lavolta.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
La collega Capogruppo Artesio mi è testimone del fatto che nel corso di una VI
Commissione Consiliare purtroppo non abbiamo potuto tutti insieme verificare un atto
che è stato approvato da questo Consiglio Comunale. È stato approvato e quindi vede il
consenso, il sostegno del Movimento 5 Stelle. Con questo atto nel marzo scorso il
Consiglio Comunale di Torino chiedeva, era una mozione, chiedeva alla Giunta, all'
l'esecutivo di predisporre un piano di fattibilità utile a costruire le condizioni per la
trasformazione della società SMAT S.p.A. in Azienda Consortile di diritto pubblico.
Consigliere Ricca, io sono in imbarazzo perché se votassi questo suo emendamento
dovrei ammettere una cosa che però non abbiamo verificato perché nessuno della
Giunta si è presentato in quella Commissione Consiliare con l'imbarazzo tra l'altro del
Presidente Malanca che ci spiegava che la Giunta aveva dato buca in quella occasione,
non aveva risposto all'invito del Presidente Malanca. Io credo che questo emendamento
dovrebbe essere messo in votazione dopo la verifica di quella mozione e quindi
varrebbe la pena, dal mio punto di vista, insistere perché prima della discussione della
deliberazione che nel frattempo è diventata una mozione, un atto di indirizzo del
Consiglio Comunale alla Giunta di trasformazione di SMAT si facesse perlomeno
quella verifica. Nel merito non possiamo che ribadire anche in questa sede la nostra più
netta contrarietà ad un'ipotesi che non potrebbe produrre dei danni inenarrabili, anzi
sono narrabili perché l'azienda di Napoli ABC li ha già vissuti. È una notizia recente, lo
dico ai presentatori di quel provvedimento, che in tarda nottata verrà discusso, sulla
trasformazione di SMAT. Segnalo che c'è stato recentemente ancora il rinnovo delle
cariche; è cambiato il presidente per l'ennesima volta, continuano però ad essere quattro
gli esercizi non approvati, ci sono quattro bilanci che ABC Napoli non ha potuto
approvare. Questi sono i buoni esempi, ecco, le aziende alle quali ispirarsi; cioè questa
Amministrazione, il Consiglio Comunale, la Giunta pentastellata non ha uno straccio di
idea sulle prospettive sul futuro delle aziende partecipate, non entra neanche nel merito,
non gli interessa sapere. Vanno bene, vanno male, CAAT è in attivo, però dice che va
male, quindi bisogna venderlo e poi prende le aziende sanissime, cioè quelle dove in
tutto il mondo si parla di Torino per la qualità, la continuità del Servizio Idrico Integrato
Torinese, quella sì, quella però diventa l'attenzione, su quella si concentra l'attenzione
del Movimento 5 Stelle chiedendo la trasformazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
È terminato il suo tempo. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, prego.

TRESSO Francesco
Sì, riprendo anche io quanto ha già asserito il collega Lavolta in merito a un punto che
ci anticipa una discussione che potremmo affrontare più avanti nella seduta di questo
Consiglio, che è appunto quello della trasformazione di SMAT da società per azioni in
Azienda Consortile di diritto pubblico. Il tema posto dall'emendamento è quanto mai
vero e attuale insomma perché comunque è assolutamente legittimo chiedere che
l'operazione che voteremo in una delibera successiva non comporti un costo a carico
della Città o un aggravio delle responsabilità della stessa per il pagamento dei debiti
della società. Questo è un punto che abbiamo più volte posto. Io stesso avevo posto in
sede di Commissione quando abbiamo fatto delle audizioni e, quando abbiamo
consultato anche dei pareri degli esperti ed effettivamente - rimando anche a quanto
diceva il collega Lavolta - ancora non abbiamo notizia di questo piano o meno questa
(incomprensibile) insomma che doveva essere svolta per capire come tecnicamente si
poteva svolgere questa trasformazione. Io credo che la posizione di SMAT che è
caratterizzata da un forte indebitamente e come è logico che sia per una città che ha un
piano industriale di un miliardo e mezzo nei prossimi 15 anni, che ancora recentemente
ha fatto ricorso, comunque ha dei bond sulla borsa irlandese, così come tutto un
patteggiamento di condizioni di credito che ha pattuito con Istituti bancari e che è
riuscita a patteggiare in virtù del fatto che godeva di un buon rating e che aveva la
possibilità di ottenere dei piani di rientro con certe caratteristiche. Nulla ci è stato detto
sulla valutazione: se è stata fatta, se è in corso di valutazione, su quello che potrebbero
degli oneri collegati a dovere rifondere dei bond emessi sulla borsa irlandese, dove
troveremo i fondi per rimetterli; poi, come rimetteremo mano a ripatteggiare altre
condizioni di credito che possono dare continuità a un programma, a un piano
industriale che caratterizza un servizio così fondamentale, come quello del Servizio
Idrico Integrato, nell'ambito dell'area metropolitana torinese. In effetti, io trovo
assolutamente sensato e centrato il contenuto dell'emendamento stesso. Anche io mi
trovo in difficoltà a votarlo nell'ambito della revisione straordinaria delle partecipate
dalla delibera che è oggetto dell'attuale discussione e in mancanza di...

VERSACI Fabio (Presidente)
È terminato il suo tempo. Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario perché anche in questo caso l'atto è successivo al 23 settembre.
Aggiungo che la delibera in oggetto, SMAT la vede al di fuori dell'area di
problematiche di quelle evidenziate.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento numero 15 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 23, contrari 23, dichiaro l'emendamento 15 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 16 del Capogruppo Ricca e Morano, prego.

RICCA Fabrizio
Sì, pagina 7, riga 14 parliamo di Iren, chiediamo di sostituire il 7,40% con 6,31 in
quanto sono gli ultimi dati di borsa disponibili, quindi quelli più aggiornati almeno al
giorno della compilazione dell'emendamento. Così il testo si trasformerebbe in questo
modo: Iren S.p.A. (quota di partecipazione detenuta alla Città di Torino per il tramite
FCT Holding S.p.A). pari al 6,31% sul capitale sociale complessivo e quota di
partecipazione detenuta dalla FCT Holding S.p.A. per il tramite di FSU Srl pari al 35,96
sul capitale sociale ordinario e al 33,30 sul capitale sociale complessivo) in quanto alla
stessa, essendo una società quotata, ai sensi dell'articolo 1, comma 5 del TUSP le
disposizioni del Testo Unico si applicano solo se espressamente previsto dall'articolo 24
del TUSP sulla revisione straordinaria delle partecipazioni se non lo prevede
espressamente, quindi questo chiaramente è un emendamento numerico che ci risulta
con... quotazioni che ci risultano al momento della stesura dell'emendamento, se poi il
collega Morano che mi ha raggiunto e che ha sicuramente più esperienza nel leggere i
dati di borsa, potrà confermarmelo, potrà confermarlo oppure no, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ci sono altri interventi? Prego, Consigliera Canalis.

CANALIS Monica
Fermo restando che i dati di borsa cambiano di giorno in giorno, per cui dovremmo
ulteriormente aggiornare l'emendamento, però sicuramente lo spirito dell'emendamento
è corretto, tra l'altro ha ricevuto il parere tecnico e contabile favorevole proprio perché
ha senso; o non mettiamo proprio il dato sul valore delle azioni oppure ne mettiamo uno
aggiornato. Essere aggiornati in tempo reale giorno per giorno è difficile, per cui
rimando all'Assessore.

VERSACI Fabio (Presidente)
Se non ci sono altri interventi lascio la parola all'Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
...Come sopra, il dato del 7,40% come dice la legge è al 23 settembre 2016. Parere
contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento n. 16 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 24, contrari 24, dichiaro emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 17 sempre del Capogruppo Morano e Ricca, chi
illustra? Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Allora, qui si chiede di precisare che lo statuto della Società Iren prevede un
meccanismo particolarmente complesso di voto maggiorato e questo voto maggiorato è
attuato secondo una clausola statutaria e presuppone che alcuni azionisti, fra questi ci
sono la Città di Torino e di Reggio Emilia, vengano iscritti in un elenco speciale che
individua i soggetti legittimati al beneficio del voto maggiorato. Lo statuto e il patto
parasociale prevedono però che questo voto maggiorato presuppone la detenzione, da
parte dei soci, di una certa percentuale del capitale sociale che viene calcolata sul totale
delle azioni, incluse quelle prive del diritto di voto, sul presupposto che queste azioni
potrebbero essere convertite in azioni ordinarie. La possibilità che la Città di Torino per
il tramite di FSU venda una partecipazione seppur piccola del 5% e successivamente o
contestualmente la sola Città di Torino venda la sua partecipazione in azioni di
risparmio mette a serio rischio questo meccanismo di voto maggiorato che era stato
predisposto dalla precedente Giunta al fine di assicurare ai soci pubblici il controllo
della società. Se questo non si dovesse più verificare senza che si sia dato corso alla
vendita della partecipazione complessiva e quindi senza che si sia beneficiato del
premio di maggioranza, mettendo d'altra parte a rischio la stessa esistenza del patto
parasociale a seguito della scissione questo, potrebbe comportare una perdita di valore
della partecipazione detenuta dalla Città di Torino, alcune problematiche di non poco
conto nei rapporti con i soci e la messa in gioco di tutto il meccanismo che assicurava ai
soggetti pubblici il controllo di Iren. Io non sono certo fra i fautori del controllo
pubblico di Iren, anzi, sono pienamente disponibile e favorevole a valutare in un
contesto complessivo la dismissione dell'intera partecipazione; quello che mi sembra
sbagliato è il procedere per piccoli passi cedendo piccole partecipazioni e quindi il
richiamo nel contesto di questa delibera al meccanismo è semplicemente per rendere
edotti tutti i Consiglieri di qual è il significato del contesto in cui tutto ciò si riferisce.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Capogruppo Morano. Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Assessore
Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Formazione assolutamente corretta; parere contrario perché è ritenuto non rilevante sia
ai fini della trattazione della delibera, sia al fatto che come noto Iren è fuori dal
perimetro.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento numero 17 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento 17 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento n. 18 sempre del Capogruppo Ricca e Morano. Prego, Ricca.

RICCA Fabrizio
Pagina 7, riga 15 dopo FSU Srl chiediamo di aggiungere "con la precisazione che detta
partecipazione gravata dal pegno a favore di Intesa San Paolo" e così si va a
contestualizzare Iren S.P.A. a quota di partecipazione detenuta dalla città di Torino per
il tramite di FCT Holding S.p.A. pari a 7,40% sul capitale sociale complessivo e quota
di partecipazione detenuta da FC Holding S.p.A. per il tramite FSU Srl con la
precisazione che detta partecipazione gravata da un pegno a favore di Intesa Sanpaolo
sul capitale sociale ordinario e al 33% sul capitale sociale complessivo, in quanto alla
stessa essendo una società quotata ai sensi dell'articolo 1, comma 5 del TUSP le
disposizioni del Testo Unico si applicano solo se espressamente previsto dall'articolo 24
del TUSP sulla revisione straordinaria delle partecipazioni che non lo prevede
espressamente. Se non ricordo male, questa fu la prima delibera votata da questo
Consiglio Comunale, quello dove davamo in pegno le azioni Intesa Sanpaolo. Visto che
questo Consiglio Comunale è stato protagonista di quella delibera, ci ricordiamo tutti
l'acceso dibattito sul merito, credo che sia fondamentale andare ad inserirlo, anche
perché i pareri sono favorevoli; qui è vero che è una precisazione, però è una
precisazione importante perché è stato questo Consiglio Comunale con questa
Maggioranza a porre in pegno quelle azioni ad Intesa Sanpaolo. Motivo ulteriore, che è
forse il primo vero motivo politico, per cui questa Maggioranza dovrebbe votare questo
tipo di emendamento che è stata una cosa voluta, sostenuta: quando dicevamo che forse
era meglio rifletterci ancora un attimo su quel tipo di operazione, ci è stato detto che
invece era fondamentale farla subito. Ripeto, la prima delibera di questo Consiglio
Comunale merita di essere ricordata non solamente per aver dato in pegno azioni Intesa
San Paolo ma perché è stato anche il primo vostro voto, vero, su una delibera così
importante. Ripeterò importante all'infinito perché, ripeto, abbiamo dato in pegno
azioni di Iren ad Intesa, quindi secondo me è importante aggiungerlo all'interno della
delibera non solo per la forma, ma anche per il contenuto stesso, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Ha detto bene il Capogruppo Ricca, questa fu la prima occasione in cui io presi la parola
in questo Consiglio per esprimere il mio dissenso sull'operato della Giunta perché
avevo, all'epoca, e ho ancora oggi forti dubbi sull'opportunità di quella costituzione in
pegno che oggi non si vuole richiamare perché quella costituzione in pegno era ed è
ultronea rispetto agli obiettivi di tutela della banca che era già pienamente tutelata dai
flussi dei dividendi. Anche se adesso alla luce delle operazioni che ha in testa, forse,
l'Amministrazione, aveva ragione la banca a chiedere il pegno perché almeno si cautela
sul rimborso del suo debito. Qui, di nuovo il dubbio che viene è il perché non si vuole
precisare che questa partecipazione è in pegno; è un dato di fatto che impatta
sull'operatività della Giunta, che presuppone che il ricavato della vendita di queste
partecipazione, in parte, deve andare a soddisfare le esigenze della banca, dell'istituto
finanziatore, quindi inserire in questo contesto della delibera un dato fattuale, quando
c'è il parere favorevole dell'ufficio tecnico, il parere favorevole dal punto di vista
contabile diventano incomprensibili le ragioni che inducono l'Amministrazione a dare
un suggerimento di voto contrario, non è che non inserendo il riferimento al pegno, il
pegno viene meno, il pegno continua ad esistere, le garanzie della banca continuano a
sussistere. Io veramente non riesco a comprendere quali sono le motivazioni che vi
inducono ad un atteggiamento così eccessivamente antagonista rispetto a ricostruzioni
che hanno solo il desiderio, l'auspicio di portare questa delibera nel contesto fattuale in
cui deve essere inserito.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Non ho nessun altro iscritto a parlare, prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario in quanto è un'informazione non necessaria ai fini della delibera.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento n. 18 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento 18 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 19. Prego, Ricca.

RICCA Fabrizio
Allora, pagina 7, riga 16 dopo "ordinario" chiediamo con la precisazione che detta
partecipazione è gravata dal pegno a favore di Intesa Sanpaolo. Capisco che non è
fondamentale ai fini della delibera, però ci tengo a ribadirlo. Dato che è stata una scelta
così forte da parte dell'Amministrazione come primo atto, prima delibera portata in
Consiglio Comunale io ritengo opportuno che questa ci possa essere, uno perché
rinfreschi la memoria su determinate azioni che sicuramente...

VERSACI Fabio (Presidente)
Scusate, per cortesia. Grazie.

RICCA Fabrizio
Che sicuramente oggi la Maggioranza rivendica, secondo per ricordare quella Intesa San
Paolo, la Compagnia di cui al primo giorno da Sindaco si chiedeva la testa del
Presidente e subito dopo come prima delibera si portava un pegno sulle azioni di Iren.
Giusto per raccontare tutta una piccola storia di questo Consiglio Comunale perché
ritengo importante che quello che è rimasto nei verbali e nelle votazioni venga, almeno
solo a verbale, ricordato nel corso del tempo. Detto questo non sarà fondamentale, ma
credo che non che sia neanche un problema inserirlo all'interno della delibera perché
essendo una cosa che c'è, è stata votata - credo ormai che San Paolo abbia quel pegno -
quindi metterlo, non metterlo cambio poco; però così qualcuno si può ricordare quella
banca cattiva che faceva gli interessi di un certo sistema come quella banca è diventata
poi d'improvviso amica quando si è capito che determinate operazioni senza di lei non
si potevano andare a fare. Quindi ribadisco, chiedo, ripropongo l'emendamento con lo
stesso spirito con cui ho proposto l'altro, ovvero ricordare la prima delibera votata da
questo Consiglio Comunale, da questa Maggioranza e metterlo nero su bianco
all'interno di un'altra delibera, io credo altrettanto importante in due momenti
amministrativi diversi, ma con l'impatto sempre - per come la vedo io, per quanto mi
riguarda - molto simile, perché quella delibera permette di fare determinate operazioni;
questa permetterà di farne delle altre che non è chiaramente cassa come ci stato detto
durante gli interventi all'inizio della discussione, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non ho nessun altro iscritto a parlare, prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
L'emendamento 19 non è che una replica a tre parole di distanza del 18, quindi è
ridondante, parere contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento numero 19 col parere contrario della Giunta
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento 19 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 20 sempre di Ricca e Morano. Morano, prego.

MORANO Alberto
Con questo emendamento chiedevamo alla Giunta di darsi atto che l'eventuale
procedura di vendita del 5% di Iren da parte di FSU che è stata sbandierata sugli organi
di stampa come una misura che servirà per fare cassa e poi c'è stato detto che questo
non fa parte di questa delibera e ci viene detto che la disciplina di Iren non è della legge
Madia, salvo poi surrettiziamente prevedere che è disciplinata in questa delibera la
vicenda di FSU e la possibile azione straordinaria avente oggetto FSU; che venisse
precisato perché vorremmo che fosse scritto perché questo ci dimostrerebbe che ne
hanno conosce e ne tengono conto che l'eventuale vendita di questo 5% non comporta
oggi e non comporterà successivamente a seguito della cessata applicazione delle norme
statutarie il venir meno del controllo pubblico di Iren. Controllo pubblico di Iren che
oggi è assicurato dal meccanismo, come abbiamo detto, di voto maggiorato.
Risponderci che il parere tecnico è contrario perché la procedura descritta non fa parte
delle misure richieste dal decreto legislativo, legge Madia, è una risposta che non ha
molto significato. Non ha molto significato perché in altra parte della delibera nel
dispositivo e anche nella narrativa si dice che si vuole operare su FSU. Si vogliono
prevedere operazioni straordinarie su FSU, allora quello che noi non è chiaro è quali
sono queste operazioni straordinarie che si vuole prevedere e che mandato stiamo dando
alla Giunta in relazione ad FSU? Perché noi apprendiamo dagli organi di stampa che
FSU vuole vendere il 5%, che hanno stimato di incassare 70/75 milioni che serviranno a
coprire i buchi del bilancio preventivo approvato da questa Giunta, salvo poi dirci che
questo non è l'oggetto della delibera e certamente questo non è l'oggetto di questa
delibera, ma la scissione di FSU è oggetto di questa delibera laddove si parla di
operazioni straordinarie che concernono FSU. Ci sarà poi un emendamento specifico sul
punto e quello che mi sorprende è la contraddittorietà dell'operato di questa Giunta che
da una parte dice e dall'altra parte nega salvo poi arrivare all'ultimo minuto con la
sorpresa dire "eh, no, ma noi non l'avevamo detto prima, ma lo diciamo oggi". Se
stiamo facendo una delibera che riguarda il riordino delle partecipazioni non possiamo
omettere di parlare di quella che è una delle partecipazioni più rilevanti di questa Città.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Sì, l'emendamento proposto dal Capogruppo Morano effettivamente punto il dito su un
tema di assoluta importanza su cui occorre fare una riflessione molto attenta che a me
impone, richiede, un atteggiamento di estrema cautela. Il vero tema non è tanto sulle
dismissioni di altre partecipate - di cui anche la ritualità è molto più limitata - ma è
quello veramente di capire quale sarà il futuro di partecipazione in società come Iren. È
ben vero che non è quello in discussione oggi, però è giusto richiamarlo ed è questo il
punto che anche a me preoccupa parecchio, cioè capire se effettivamente la cessata
applicazione delle clausole statutarie non costa comportare in futuro il venir meno del
controllo pubblico di Iren, perché questo davvero è un tema che invece mi preoccupa
parecchio proprio per il fatto di quello che Iren stessa può rappresentare nel contesto del
territorio cittadino e quindi tutti quei processi che la società governa e che io ritengo sia
importante che continui a essere sotto il controllo anche dell'Amministrazione pubblica
e non venga lasciato completamente in mano ai privati e mi riferisco a quello che può
essere la gestione dei rifiuti, la gestione anche di tutto quello che è un aspetto legato al
territorio. Io penso, per esempio, a tutti i bacini idrici, alle dighe che su questo territorio
insistono, di cui peraltro ovviamente la Città di Torino non ha un controllo diretto, ma
che servono a sostenere, ad alimentare tutto quello che è un sistema energetico di cui
invece Torino fruisce. Quindi, io trovo che sia assolutamente corretto attenzionare su
questo punto. Non ho ancora capito effettivamente quale sia la strategia che sulla
Società e su Iren si vuole mettere in atto, se ci sia poi l'intenzione allo scadere dei Patti
sociali di provvedere alla vendita decisamente maggiore; sicuramente questo potrebbe
comportare delle entrate che possono sanare in maniera consistente quella che è la
situazione debitoria e anche consentire di fare degli investimenti; però da un lato si
rinuncerebbe anche a quelle che sono invece dei gettiti, dei proventi di utili che
comunque hanno una loro continuità e una loro sostanza e poi soprattutto come dicevo e
che io assolutamente vedo con forza anche di dover contrastare sarebbe questa idea
dell'uscita del pubblico da una società che amministra dei beni invece fondamentali per
quello che sono i servizi dei cittadini.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Morano. Ricca, prego non l'avevo vista. Prego, Ricca.

RICCA Fabrizio
L'ha già detto molto bene Morano, magari per qualcuno è troppo tecnico, prova a dirlo
in un linguaggio un po' meno tecnico che magari è meno preciso, però può essere un
pochino più comprensibile. Pagina 7, riga 20 vi leggo come sarà il testo se dovesse
essere approvato l'emendamento. Iren S.p.A. (quota di partecipazione detenuta alla
Città di Torino per il tramite di FTC Holding S.p.A. pari a 7,40% sul capitale sociale
complessivo e quota di partecipazione detenuta FCT Holding S.p.A. per il tramite di
FSU S.r.l. pari al 35,96 sul capitale sociale ordinario e al 33,30 sul capitale sociale
complessivo) in quanto alla stessa, essendo una società quotata ai sensi dell'articolo 1,
comma 5 del TUSP e disposizioni del Testo Unico si applicano solo se espressamente
previsto e l'articolo 24 del TUSP sulla revisione straordinaria delle partecipazioni non
lo prevede espressamente "dandosi atto che la procedura di vendita del 5% di azioni di
Iren detenute da FSU, non comporta oggi e a seguito della cessata applicazione delle
clausole statutarie, non comporterà per il futuro il venir meno del controllo pubblico di
Iren. Io credo che il testo dell'emendamento a un certo punto poi parli da solo, sono
curioso a questo punto, visto anche... E' vero che la procedura , l'Assessore mi dice che
la procedura descritta non fa parte delle misure richieste dal decreto legge, però mi
permetto anche di dire che tanto poi ci sono amministrazioni che approvano i bilanci
senza il parere dei revisori dei conti; a questo punto sta diventando quasi un vale tutto e
a questo punto dato che sta diventando un vale tutto mettiamo anche qualcosa di sensato
all'interno della discussione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario, per le stesse motivazione del parere tecnico. FSU è oggetto di una delibera
per quanto riguarda la cessione delle azioni fuori dal sindacato di blocco. Ci sarà
occasione di discutere eventualmente di questo tema. Ricordo che FSU entra in questa
delibera non per il tema che è stato citato, ma per due motivi: FSU è una holding
doppia, cioè una holding che non dovrebbe esistere in questa città, perché ne ha già una
che si chiama FCT ed è un doppione; il secondo motivo è che ha più amministratori che
dipendenti, ci sono due buoni motivi per cui FSU è una holding che secondo la Madia,
non secondo questa Giunta e Rolando non dovrebbe esistere e non dovrebbe neanche
esistere per i cittadini perché ci costa due volte. Contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento numero 20 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 24, contrari 24, dichiaro l'emendamento 20 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 21 sempre del Capogruppo Morano e Ricca. Prego,
Ricca.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Partecipata chiediamo se non sbaglio riga 23 AMIAT S.p.A. (quota
di partecipazione detenuta da FCT Holding a socio unico città di Torino pari al 20% del
capitale sociale) in quanto alla stessa essendo una società partecipata da quotata e non
controllata o partecipata da amministrazioni pubbliche ai sensi articolo 1, comma 5 le
disposizioni del Testo Unico si applicano solo se espressamente e l'articolo 24 al TUSP
sulla revisione straordinaria delle partecipazioni non lo prevede espressamente.
Chiediamo di mettere l'80% così da inserire quello che è il valore della partecipazione
perché è chiaro che una cosa è di dire partecipato, una cosa è esplicitare la
partecipazione, l'Assessore in questo poi magari so già che mi risponderà che questo
non è utile al fine della delibera, provo ad anticipare anche la risposta, però riaffermare
un principio che la partecipazione è l'80 mettiamo l'80, come quando ricordavamo
prima che era una delibera votata dal Consiglio Comunale con impegno che San Paolo
aveva in pegno azioni di Iren, qua inseriamo che la partecipazione è dell'80%, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Qui l'emendamento intende solo fare chiarezza mettendo in conto quella che è la
partecipazione detenuta da Iren in AMIAT che è l'80% .Questo però mi consente una
precisazione su quanto è stato detto prima forse non correttamente dall'Assessore in
relazione all'importanza FSU; perché è vero che la Madia dice che certe partecipate
devono essere chiuse, liquidate, ma bisogna andare a vedere in che contesto queste
partecipate si riferiscono. Dire che FSU è un doppione non rende merito alla verità dei
fatti. FSU non è un doppione di un'altra partecipata, è un veicolo che è stato
appositamente costruito per assicurare a due città il controllo congiunto senza far
scattare gli obblighi che nascono dalla normativa sulle società quotate per l'ipotesi di
controllo. Allora, quando noi dovessimo andare accogliendo quelle che saranno
prossimamente le richieste dell'Amministrazione a sciogliere FSU ci troveremo, anzi vi
troverete, perché noi ci saremo solo qui a constatare che questo non è corretto, vi
troverete a far fronte al problema del controllo da contratto, che nascerà nuovo, perché
vedete oggi non c'è controllo rilevante perché questa è partecipazione ereditata;
allorquando invece verrà stipulato un patto parasociale in cui quanto oggi spetta a FSU
in quanto titolare di quella partecipazione spetterà a Genova e Torino in quanto aderenti
al patto parasociale, che congiuntamente esercita un'influenza, ci accorgeremo che non
è così neutra la presenza della FSU e che non si può valutare l'importanza o la rilevanza
da un punto di vista strategico della partecipazione detenuta in FSU perché ci sono delle
osservazioni sulle quali posso non essere d'accordo, ma possono essere corrette. Questa,
oltre a non essere d'accordo con quanto affermato dall'Assessore non sono d'accordo
perché è un'affermazione scorretta; è un'affermazione che non tiene conto di quelle che
sono le norme, la conseguenza delle norme e la conseguenza dei fatti e quindi per
tornare a questo emendamento qui intendiamo precisare che Iren detiene l'80% di
AMIAT, è un dato di fatto e che anche in questo contesto la partecipazione, le vicende
di FSU non sono irrilevanti nella gestione della partecipata.

VERSACI Fabio (Presidente)
Se non ci sono altri interventi, prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento numero 21 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 23, contrari 23, dichiaro l'emendamento respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 22 sempre del Capogruppo Ricca e Morano. Prego,
Ricca.

RICCA Fabrizio
Sì, allora, espressamente... Perfetto. Pagina 7, riga 26, contestualizzo l'emendamento
AMIAT S.p.A. (quota di partecipazione detenuta FCT Holding S.p.A. a socio unico
Città di Torino pari al 20% del capitale sociale) in quanto alla stessa essendo una società
partecipata da quotata e non controllata o partecipata da amministrazioni pubbliche ai
sensi dell'art. 1, comma 5 del TUSP le disposizioni del Testo Unico si applicano solo se
espressamente previsto dall'articolo 24 del TUSP sulla revisione straordinaria delle
partecipazioni non lo prevede espressamente "con la precisazione che la prospettata
cessione del 5% di Iren da parte di FSU non comporterebbe modifiche nella gestione
dei crediti vantati da AMIAT nei confronti della Città di Torino". Mi dà il parere non
favorevole perché la procedura descritta non fa parte di misure di ricognizione
razionalizzazione richieste. Chiaro, però FSU è così, cioè il fatto che non faccia parte
non vuol dire che non sia così, anche perché è una precisazione che la prospettata
cessione del 5% di Iren da parte di FSU non comporterebbe modifiche nella gestione
dei crediti vantati da AMIAT nei confronti della Città di Torino e questo, mi permetto
di dire, non è neanche da portare in ricognizione perché è una cosa che è già così, quindi
mi permetto di dire che l'emendamento potrebbe essere tranquillamente approvabile.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
La procedura descritta non fa parte delle misure di ricognizione e razionalizzazione, ma
fosse stato; l'emendamento è superfluo perché nei fatti tutto ciò non può accadere,
sarebbe stata una valutazione politica, forse non condivisibile, o forse non
sufficientemente meditata, ma poteva avere un senso. Dire che la ricognizione con...
AMIAT non è ricompresa nel perimetro da ricognizione è un dato di fatto che sappiamo
tutti; ma quello dove vi state nascondendo, dietro un dito, è che in realtà queste delibere
trattano delle vicende che attengono FSU, Iren e AMIAT e AMIAT, forse diversamente
da FSU, ha rapporti di credito nei confronti del Comune di Torino o se preferite il
Comune di Torino ha rapporti di debito nei confronti di AMIAT estremamente
significativi. AMIAT svolge un servizio per la città molto importante, servizio il cui
costo è stato oggetto già di interpellanze e alle quali sono state date risposte
dall'Amministrazione. Il cambio del controllo di Iren farebbe diventare AMIAT una
società che si rivolgerebbe al Comune di Torino come si rivolge a qualunque suo
cliente, a qualunque debitore e allora sarebbe ancora possibile ipotizzare che ci siano
180 milioni di crediti di AMIAT verso il Comune di Torino? Questa è la domanda, alla
quale chiede risposta questo emendamento, cioè che l'eventuale cessazione del
controllo pubblico è stato tenuto in considerazione da questa Amministrazione che è
consapevole che, perché l'ha verificato nei fatti, perché ha parlato con management che
tutto ciò non comporterebbe alcuna modifica nei rapporti fra AMIAT e la Città di
Torino perché se così non fosse allora forse prima di pensare a scindere FSU, cessare il
controllo pubblico su FSU, fare diventare la partecipazione del Comune di Torino una
partecipazione meramente finanziaria, perdere probabilmente il diritto di nominare il
presidente e di influire sulla nomina dell'amministratore delegato di Iren, bisognerebbe
ragionare sulle conseguenze a cascata.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario, in quanto l'emendamento agisce anche qui fuori dalla misura di ricognizione
e razionalizzazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento 22 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 23, contrari 23, dichiaro l'emendamento n. 22 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 23 sempre del Capogruppo Morano e Ricca. Prego,
Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Allora, qui si intende precisare, leggo l'emendamento contestualizzandolo, pertanto
tenuto conto della normativa di cui sopra in particolare dell'art. 24, comma 1 del TUSP
e delle condizioni ivi stabilite, dopo approfondita e meditata verifica da parte degli
uffici, si ritiene che sussistono le motivazioni per procedere. Allora, qui abbiamo parere
tecnico favorevole, parere contabile favorevole; dobbiamo pensare che avremo parere
della Giunta contrario che è come dire che non ci sono state approfondite, meditate
verifiche da parte degli uffici? Perché questo poi mi dovete spiegare, le parole hanno un
senso, non è che questi emendamenti sono stati inseriti a caso all'interno della delibera.
Ci sono state o non ci sono state queste verifiche da parte degli uffici? Se ci sono state,
allora non si comprende perché l'emendamento non possa essere accettato e non possa
avere il parere favorevole della Giunta, se invece non ci sono state lo si comprende, ma
votare contro questo emendamento è come andare a dire che queste verifiche non ci
sono state e allora tutta questa delibera si inserisce in una prospettiva completamente
diversa, si inserisce nella prospettiva di una delibera fatta a caso.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario perché l'approfondita e meditata verifica da parte degli uffici è stata
fatta prima di scrivere le righe che seguono.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento numero 23 col parere contrario della Giunta.
Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 24, contrari 24, dichiaro l'emendamento 23 respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei all'emendamento numero 24 sempre del Capogruppo Morano e Ricca. Prego,
Ricca.

RICCA Fabrizio
Chiediamo, alla riga 35 di pagina 7 di aggiungere e pertanto tenuto conto della
normativa di cui sopra ed in particolare l'art. 24, comma 1 delle condizioni ivi stabilite
si ritiene che sussistano le motivazioni "che verranno dettagliatamente illustrate in sede
di presentazione della delibera in Consiglio Comunale". Anche questa, credo, che come
l'emendamento di prima sia una cosa assolutamente anche normale, ma che secondo
me, secondo noi, vada esplicitato; che l'Assessore venga in sede di Consiglio Comunale
in presentazione della delibera a spiegare dettagliatamente le motivazioni che
sussistano, quindi l'emendamento c'è il paragrafo diventerebbe così: pertanto tenuto
conto della normativa di cui sopra ed in particolare dell'articolo 24, comma 1 del TUSP
e delle condizioni ivi stabilite si ritiene che sussistano le motivazioni che verranno
dettagliatamente illustrate in sede di presentazione della delibera in Consiglio Comunale
per procedere all'alienazione e alla razionalizzazione delle seguenti partecipazioni per le
valutazioni riportate in progetto di ricognizione e di revisione straordinaria contenente
le schede tecniche di ciascuna società nella relazione tecnica rispettivamente all'allegato
1 e all'allegato 1.1 al presente provvedimento.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Prego, Assessore Rolando per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Contrario in quanto l'emendamento non è coerente con il contesto della frase in quanto
le valutazioni sono riportate nel progetto di ricognizione e revisione straordinaria
illustrata nell'allegato 1 e 1.1.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 24 col parere contrario della Giunta. Prego,
Consiglieri, votate.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti 24, contrari 24, l'emendamento 24 è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 25 dei Consiglieri Capogruppo Morano e Ricca. Chi illustra?
Prego, Consigliere Morano.

MORANO Alberto
...La risposta degli uffici perché l'Assessore Rolando ha dato la risposta a questo
emendamento non a quello precedente, perché in riferimento… Ah, no, no, giusto.
Allora, qui chiediamo una cosa diversa, le valutazioni il commento della Giunta e la
normativa prevede l'approvazione da parte del Consiglio Comunale. Allora, noi
certamente saremo chiamati ad approvare, ma vorremmo capire chi è che darà le
valutazioni sul valore di queste partecipazioni perché queste valutazioni vengono date
dalla Giunta, vengono date dalla Giunta sul parere di un advisor o vengono date dalla
Giunta sulla base...? Il concetto ho sentito parlare di (incomprensibile) che per chi ha un
po' di familiarità (incomprensibile) vuol dire tutto e non vuol dire niente, dipende in
base a quali criteri in quali contesti determini (incomprensibile) se applichi premi di
maggioranza o sconti di minoranza, se lo fai sulla base del patrimonio netto, se lo fai
sulla base delle ultime transazioni occorse, in segmenti di business similari, se lo fai
invece semplicemente sulla base del fatto che ci sia un compratore e un venditore,
perché il (incomprensibile) è una considerazione molto ampia. Siccome è previsto nel
contesto di questa delibera che ci sia l'intervento e l'operato di alcuni advisor, questo
operato advisor interviene su che cosa? Sul valore, interviene sull'opportunità, dà corso
alla vendita e interviene sulla ricerca del compratore o sulla ricerca del compratore a un
dato prezzo o su quale prezzo deve essere ricercato il compratore. Queste cose sono
quelle che venivano richiamate qui e che verranno richiamate di nuovo nel contesto
della delibera.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, non ho altri interventi. Prego, Assessore Rolando, per il parere.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Parere contrario, la procedura che è citata anche nella motivazione è quella seguita da
legge, ovviamente l'advisor sarà chiamato non a confermare i valori, ma a dare i valori.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie, metto in votazione l'emendamento 25 col parere contrario della Giunta. Prego.
Se tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti 23, contrari 23, l'emendamento 25 è respinto.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Passo all'emendamento 25 bis presentato dal Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per
3 minuti.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente. Ma in realtà con questo semplicissimo emendamento volevamo
mettere in evidenza come questa Amministrazione dal punto di vista politico e a valle di
una ricognizione che io ho già definito superficiale, non approfondita, addirittura
omissiva, omissiva in relazione a documenti che hanno caratterizzato il percorso nel
corso degli ultimi mesi. Con questo semplice emendamento in realtà volevamo
stimolare una riflessione sulla necessità di avviare una discussione seria sulle
prospettive di alcune società, che per noi sono importanti, perché io so che forse ad
alcuni Consiglieri comunali neofiti della Sala Rossa CAAT non dice nulla, così come
I3P, così come le Envipark, così come il CEIP Piemonte; Iaria, lei continua a ridere da
due ore, io non mi sto rivolgendo a lei.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Chiedo per favore di fare silenzio e di consentire al Vice Presidente Lavolta di fare il
suo intervento.

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Grazie, Presidente, non volevo redarguire il collega, può ridere, ci mancherebbe altro.
Però è chiaro, Iaria, che io capisco che le faccia sorridere il fatto che noi si dica
seriamente e lo facciamo anche con un ostruzionismo di merito, che questo
provvedimento è viziato. È viziato e lo è anche perché sono troppi i buchi che abbiamo
cercato di evidenziare e questo emendamento è molto semplice; voleva aprire una
riflessione, cioè ma proviamo a discutere del futuro dell'Envipark? L'Envipark è uno
spazio in cui sono incubate delle aziende che si occupano di Green Economy. Nel
programma elettorale io adesso copia nel DUP, nel Documento Unico di
Programmazione abbiamo sentito parole clamorose nei confronti della necessità di
mantenere pubbliche alcune società, il controllo pubblico di alcune società, ed in
particolare quello che manca non possiamo non evidenziarlo con forza è l'assenza di
una strategia, dove ci state portando? Dove state portando la Città di Torino? In quale
direzione? Senza l'aeroporto, senza gli incubatori del Politecnico e dell' Università,
senza il Centro Agro Alimentare, senza l'Envipark, senza il centro estero per
l'internazionalizzazione; è vero che come dice il collega Lo Russo ci pensa open for
business a rappresentare all'estero questa città, il lavoro straordinario che questa
Amministrazione sta facendo sui temi dell'internalizzazione. Segnalo che da qualche
mese siamo usciti da tutti i radar, eravamo all'interno di Eurocities ad esempio che è
una realtà... Lei anche qui sorride, Consigliere Iaria, ma...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È terminato il tempo a sua disposizione, grazie. Prego, Capogruppo Lo Russo, ne ha
facoltà per 2 minuti.

LO RUSSO Stefano
Io credo che questo emendamento sia in realtà molto importante, perché mi concentrerò
in questo breve intervento su un tema, che non condividiamo proprio sotto il profilo
politico, che è la dismissione del CEIP, che è la quota del CEIP. Noi siamo in una
condizione oggettivamente complicata e di questo ci rendiamo conto, ma riteniamo,
invece, che la partecipazione formale della città nella compagine societaria del CEIP
Piemonte sia un segnale comunque importante relativamente al tema della trazione di
investimenti. Da un lato assistiamo attoniti ai proclami vuoti di contenuti del
programma open for business annunciato in pompa magna dalla nostra mitica Sindaca
Appendino e di cui non vediamo traccia alcuna da quasi un anno, speriamo prima o
poi... Mi risulta che siano state prodotte delle mappe, quindi spero che a breve avremo
le mappe, nel frattempo speriamo entro tre anni, oltre alle mappe, di avere anche
qualcos'altro. Nel frattempo usciamo dall' l'unico soggetto che con Regione si arriva
esattamente ad attrarre investimenti o comunque a generare, a promuovere l'immagine
della città a livello internazionale. Ora io, per la carità, non capisco niente di partecipate,
chiedo scusa, però non mi sembra propriamente di lana caprina la questione. Definire la
partecipazione del CEIP Piemonte non strategica in assenza di un'alternativa perché il
problema non è qui se il CEIP funziona o non funziona, funziona bene o non funziona
bene; il problema è: l'Amministrazione si è messa nell'ottica di darci un'alternativa
credibile? No, malamente proviamo a uscire dal CEIP Piemonte, sarebbe interessante
capire come si coniuga questa fondamentale strategia di razionalizzazione con gli
annunciati proclami ripeto vuoti di contenuti fino adesso, però mai non vogliamo
mettere il carro davanti ai buoi...

IMBESI Serena (Vice Presidente)
È terminato il tempo a disposizione.

LO RUSSO Stefano
...Dei programmi di internalizzazione della Città.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Prego, Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti.

MORANO Alberto
Sì, questo è un emendamento presentato dal gruppo del PD. Io intervengo solo su un
punto perché non mi sembra coerente con altri emendamenti non presentate
(incomprensibile) ma dall'Amministrazione. Qui si parla di cedere CAAT, ma di cedere
che cosa di CAAT, l'intera partecipazione, una quota di minoranza, una quota di
minoranza finalizzata alla maggioranza o di sopprimerla direttamente? Qui si parla di
sopprimere in riferimento questa partecipazione e la Giunta invece chiede che venga
respinto l'emendamento sulla base di una motivazione abbastanza articolata. Questo
significa che CAAT resta fra le partecipazioni da cedere nella sua totalità ? Perché se si
sopprime l'emendamento e non si fa riferimento a che cosa si vuole cedere, perché io
nella discussione che è stata fatta prima non ho capito un punto, relativamente a CAAT,
che non è che mi appassioni particolarmente, ma pensare che si vuole cedere il 5% per
capire se c'è interesse ad acquistare sembra il discorso di chi nulla capisce di finanza;
cioè trovare interesse ad acquistare il 5% è diverso che trovare interesse ad acquistare il
51% o il 100%, perché poi il 51% dipende anche da quale governance si impone
all'acquirente del 51%, quindi qui mi sembra che ci vada fatta chiarezza a tutti noi, che
cosa intende fare la città su questa partecipazione. Io sulle altre partecipazioni che sono
più di stretta minoranza non voglio prendere posizioni, ma su questa che è una
partecipazione importante della Città di Torino, di una società che non perde soldi dire
che si intende dar corso alla cessione senza precisare in modo coerente qual è la finalità
ultima della città onestamente non riesco a comprendere.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Chiedo il parere dell'Assessore.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Come risulta dalla motivazione degli uffici le attività svolte dalla società non rientrano
in quelle elencate dagli articoli 14, comma 27, lettera B, del decreto 78 richiamato
anche nella pronuncia 23/2017 del 2 febbraio della Corte dei Conti per delimitare
l'ambito delle attività istituzionali fondamentali degli enti locali.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Grazie. Metto in votazione l'emendamento 25 bis col parere contrario della Giunta.
Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione.
Presenti 24, contrari 23, l'emendamento 25 bis è respinto.
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