Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Possiamo procedere con il punto 7 del nostro Ordine del Giorno, il meccanografico è lo 03504 avente per oggetto: "Revisione straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, decreto legislativo 19 agosto 2016. Ricognizione partecipazioni possedute" VERSACI Fabio (Presidente) Lascio la parola all'Assessore Rolando per l'illustrazione. (INTERVENTO FUORI MICROFONO) Sì, sì, scusate. Allora, possiamo passare agli emendamenti o c'era il dibattito? Il dibattito, okay. Prego, Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per 10 minuti. LO RUSSO Stefano Ma in questo caso credo che ce ne metterò meno. La deliberazione presentata dalla Amministrazione, e in particolar modo a firma della Sindaca e dell'Assessore Rolando, attiene ad una questione molto delicata che sotto diversi profili a nostro modo di vedere non può essere condivisa ed è il tema dell'adempimento alla legge Madia e in generale del programma di rivisitazione delle società partecipate. Noi avremmo voluto, come Partito Democratico, che l'Amministrazione evitasse di discutere e di far discutere questo Consiglio Comunale sostanzialmente a scatola chiusa. Invece sotto il profilo dell'iter che ha seguito questa deliberazione, è una questione di forma, però poi in politica la forma è anche sostanza, è stata invece richiesta una procedura d'urgenza che ha saltato di fatto la discussione di merito nelle Commissioni, questa deliberazione è arrivata in quest'aula almeno due o tre settimane fa, dopodiché una volta la Sindaca non c'era che era a Madrid, l'altra volta la Sindaca non c'era perché non sappiamo dove fosse, questa volta di nuovo la Sindaca non c'è, però stavolta siccome c'è l'urgenza ne discutiamo. Bene, allora proviamo a discuterne un pochino nel merito. Ripeto, avremmo voluto farlo anche in termini un po' più propositivi e costruttivi. Sotto il profilo generale e in attesa di comprendere quali saranno i contenuti del piano di risanamento di cui apprendiamo dai giornali, la questione della deliberazione a nostro modo di vedere, in questo primo intervento, poi certamente credo che anche i colleghi interverranno sul punto, almeno due... VERSACI Fabio (Presidente) Scusate, anche il pubblico lassù, perché se no non riusciamo a sentire quello che dicono. Prego. LO RUSSO Stefano Almeno due questioni che a nostro modo di vedere presentano delle criticità. La prima riguarda il tema della dismissione dell'Aeroporto, cioè o meglio della SAGAT, della Società SAGAT. Perché a nostro modo di vedere è un'operazione sbagliata? Semplicemente per i seguenti motivi, primo non esiste un acquirente sul mercato che non sia l'attuale proprietario del rimanente parte del pacchetto azionario, cioè la Città di Torino decide di dismettere il 10% di una società sapendo scientemente che nessun operatore privato diverso da quello che gestisce oggi la rimanente quota parte di SAGAT farà verosimilmente un'offerta. Mi verrebbe da dire, Assessore Rolando, potevamo proprio dargliela direttamente, cioè evitare questa manfrina, come dire, di dare al privato una quota così importante della Società, anche perché non essendoci competizione di mercato è del tutto evidente che quello che voi fate è di fatto vendere in maniera, come dire, estremamente più basse, in termini economici, le quote della Società; lo capisce un bambino, un bambino, cioè mia figlia che ha 10 anni se glielo spiego lo capisce. Se io metto sul mercato una quota di una società che ha un unico acquirente, ma il prezzo, scusate, amici e compagni del Movimento 5 Stelle, ma chi lo fa, lo fa chi vende o lo fa chi compra? Lo fa chi compra, punto primo. Punto secondo, la Città di Torino è titolare di una concessione aeroportuale, sotto il profilo, come dire estetico simbolico quando negli anni scorsi si procedette alla parziale dismissione di SAGAT la discussione che all'epoca fu fatta, perché all'epoca almeno si discuteva di queste questioni, fu quella di fare una scelta strategica di non dismettere l'intero pacchetto azionario, ma di mantenere una quota di proprietà della Società per poter esprimere nel Consiglio di Amministrazione della Società ancorché senza poteri un rappresentante della Città di Torino, invece noi in maniera surreale saremo nella condizione in cui l'Aeroporto della Città di Torino non avrà nessuno della Città di Torino. Allora, per la carità, uno può anche dire non controlliamo niente, quindi tanto vale..., verissimo, è anche una questione, come dire, di interlocuzione formale col gestore privato dell'Aeroporto, c'è una strategia o non c'è una strategia dietro questa questione? Io sono benpensante, non sono malpensante, sul primo punto del fatto che vendiamo delle quote di una società pubblica a un privato sapendo che le può comprare solo lui, lascio, come dire, al ragionevole intendimento di chi ascolta e che poi pigerà il bottone col ditino dopo se si rende conto di che cosa state facendo, perché è incredibile, come dire, che non ci sia sotto questo profilo la discussione. Tuttavia è evidente che sotto il profilo strategico la questione di SAGAT ha anche una valenza oggettivamente simbolica. Terza questione, ma con tutte le società che abbiamo, andiamo a dismettere le quote di una delle Società in salute che dà dividendo? Io sono curioso di vedere, molto curioso di vedere il valore di cessione a cui il privato deciderà di acquisire le quote del 10% di SAGAT, noi, non noi venderemo, ma lui ci dirà: "Io le compro per questo prezzo", perché questo capiterà e comparare quel prezzo che incasserà la Città, ammesso che poi questa cosa avvenga, con il mancato introito derivante dal dividendo che SAGAT stacca tutti gli anni e capire in quale tempo questo dividendo viene di fatto bruciato. Non so se arriveremo al 2021, cioè manco voi, manco la fine di questa Consiliatura vedrà il payback di quell'operazione. C'eravamo permessi di dire alla Sindaca, nei colloqui informali, perché qui non si discute formalmente nelle Commissioni in aula, si discute nei corridoi, al telefono perché la Sindaca non c'è mai, voi non fate discutere le Commissioni e portate le delibere in aula e quindi purtroppo ci troviamo in queste condizioni. Ma ragioniamo insieme, ma siamo mica dei pazzi, voglio dire, ci rendiamo conto di quella che è la situazione. Riteniamo sbagliata la dismissione di SAGAT, ragioniamo sulle quote di IREN, su un tema economico ragioniamo laddove ha un senso ragionare: ma come fa la Città di Torino a dismettere il 10% rimanente del proprio Aeroporto? Un caso unico praticamente in Italia diventeremo, tra i principali aeroporti. Io ricordo distintamente quando governava un'altra Maggioranza e il Governo, il Ministero delle Infrastrutture declassò l'Aeroporto di Torino rispetto agli scali nazionali, partì un'operazione politica perché la SAGAT era anche della Città di Torino. Noi stiamo facendo, state facendo, un'operazione che è in perdita da tutti i punti di vista: ma ci costava così tanto quantificare l'introito di SAGAT? Perché mi verrebbe da chiedere all'Assessore Rolando, scusi, Assessore, lei ci propone di dismettere SAGAT, a quanto? Cioè a quanto? Non c'è scritto e sa perché non c'è scritto? Perché non può scriverlo. Cioè qui in Consiglio Comunale, voi deliberate di vendere una partecipazione, lasciamo perdere se strategica o non strategica, che anche lì mi fa sorridere, non è strategico, la legge giustamente generica e lascia agli Enti Locali la valutazione di che cosa è strategico e di che cosa non è strategico, la lascia ai Consiglieri Comunali, al Consiglio Comunale, voi state venendo una roba a scatola chiusa senza sapere neanche quanto incasseremo e incasseremo quanto deciderà di farci incassare il privato. Ma ce l'avete chiaro? Perché secondo me non ce l'avete chiaro, proprio non l'avete capito perché vi hanno intortato, vi hanno spiegato che serve per il Bilancio, ma se servisse per il Bilancio, ma ci diceste quanto incassiamo, chiedo ad uno dei Consiglieri 5 Stelle, uno che mi risponda o l'Assessore al Bilancio. Assessore al Bilancio, quanto incassiamo da SAGAT? Mistero della fede, anche perché il prezzo, ribadisco, non lo facciamo noi. La seconda questione, questa invece è anche più surreale della prima, la questione del CAAT, ora qui la prendiamo ancora in maniera diversa, arrivate con una delibera che propone di cedere almeno il 5%, io non faccio mistero perché tendo a essere pubblico nei miei colloqui, io nella chiacchierata che ebbi con la Sindaca, perché non ho avuto modo di discuterne in Commissione, la delibera non è andata in Commissione, ho fatto una semplice domanda a cui non ho ricevuto risposta, mi è stato detto: "Ci penso e ti dico", non mi ha più detto niente, siamo arrivati ad oggi. Vendere almeno il 5% vuol dire vendere il 6 o vendere l'80 o il 90 o il 100? Guardate che noi non è che facciamo le barricate se arrivate e ci dite "vendiamo il CAAT nella sua... integralmente", vi chiediamo di dircelo, di dirlo al Consiglio Comunale; voi arrivate con una delibera, che anche qua, cari Consiglieri del Movimento 5 Stelle, voi votate dando mandato alla Giunta di mettere sul mercato la quota indeterminata di una Società, a parte il fatto che io, Segretario Generale, come ho già avuto modo di interloquire con lei, ho dei dubbi sulla legittimità del fatto che il Consiglio Comunale autorizzi la vendita senza una determinazione puntuale del valore, anche perché a mia memoria, e ricordo bene, quando discutiamo di delibere sul patrimonio di questa Città ogni singola delibera c'ha un numerino che sono gli euro, che sono peritati dai tecnici uffici; qui non c'è niente, niente, zero, almeno il 5% che può voler dire l'80, il 50, il 32, ma anche qui, ma venite con un'idea! Un'idea ce l'avete? Arrivate voi: "Allora, noi riteniamo il CAAT non strategico, abbiamo bisogno di soldi perché dobbiamo risanare il Bilancio". Ma pensate che noi possiamo fare le barricate? Noi abbiamo risanato questa Città invertendo un trend di debito, facendo dismissioni importanti. Importanti! Ma c'era almeno un vantaggio da quel punto di vista, che lavoravamo alla luce del sole, non prendevamo in giro nessuno. VERSACI Fabio (Presidente) Per cortesia, Consiglieri. LO RUSSO Stefano Quando discutemmo, per chi se lo ricorda, ahimè, non c'è nessuno qui che se lo può ricordare, perché l'Appennino è l'unica che se lo può ricordare e non c'è per quello, quando discutemmo della questione di TRM, discutemmo di qual era l'aliquota percentuale di cessione del Termovalorizzatore e ci fu una discussione politica, se doveva essere il 49, il 51 o l'80. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano Prevalse una tesi, che era quella dell'80. C'era un'idea! C'era un'idea! Qui ci fate capire che cosa avete in testa? Guardate, ve lo chiediamo laicamente, fateci, per favore, capire che cosa avete nella testa, se c'è qualcosa ce lo dite, noi non siamo ostili a priori, non lo siamo mai stati, ma per favore rendete alla Città l'onore di avere una linea strategica leggermente più chiara. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Capogruppo Rosso, ne ha facoltà per 10 minuti. ROSSO Roberto Io sono in partenza a favore delle privatizzazioni, quindi in questo caso sono d'accordo con la Giunta nello svolgerle. Le dico però che ha posto una condizione intelligente Lo Russo nello specificare alcune cose, cioè che il CAAT venga privatizzato a partire dal 5% in là può anche valer dire qualcosa di grave sul mercato che affronta l'acquisto, perché acquistare una minoranza da parte del privato significa entrare in un rapporto confidenziale, purtroppo alcune volte ci sono stati dei reati su questa confidenzialità da parte dell'acquirente della minoranza nei confronti del Comune che resta in maggioranza, se invece rimanesse una quota minoritaria al Comune sarebbe nuovamente una stupidaggine perché non potendo godere di una golden share non si capisce perché il Comune dovrebbe riservarsi il 20, il 30, il 40, il 5% della quota azionaria. Allora, da questo punto di vista chiedo che la Giunta almeno su una cosa rifletta, sul fatto che se vuole vendere il CAAT lo faccia nella sua integralità, non si potrà pensare che vi siate messi d'accordo con qualcuno, che abbiate contraffatto le condizioni di vendita, che abbiate addomesticato l'acquirente con alcune contropartite che non volete mettere in serio e in vero sulla vicenda e pertanto almeno si sa che il Comune di Torino vende il 100%, non bisogna essere amico di Montanari, della Sindaca, dell'Assessore al Commercio, non bisogna essere amico di nessuno per poter avere condizioni di favore nella gestione di quella che è soltanto una compartecipazione minoritaria o maggioritaria, ma condizionata. Mettetela questa condizione, vendete il 100%; io vi inviterei veramente a ricredervi, perché se no sembra che facciate qualcosa di sporco, qualcosa di illecito, qualcosa di volutamente destinato a creare problemi alla gestione di quell'ente e alla contaminazione che la vostra parte politica realizza con l'acquirente. La seconda cosa è invece, a differenza di Lo Russo, io credo che sia ragionevole liquidare seppur non porteranno magari grandi finanze alle casse del Comune, le compartecipazioni minoritarie che sono rimaste fino adesso in cassa al Comune, cioè non vedo qual è la ragione di tenere il 10% di compartecipazione alla SAGAT senza avere una golden share sulla cosa, cioè non è che un socio di minoranza che ha il 10% può determinare più di tanto la prospettiva di come l'Aeroporto di Torino funzionerà. Quindi da questo punto di vista credo che sia logico, come fa l'Amministrazione, porre in vendita, dite però per favore anche un prezzo minimale di vendita, perché su questo ha ragione sicuramente Lo Russo nelle obiezioni che faceva, ma vendete queste quote facendo sapere a quanto le volete vendere su una perizia, una certificazione minimale di vendita della cosa. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Consigliere Fassino, ne ha facoltà per 5 minuti, prego. FASSINO Piero Voglio tornare sulla questione della SAGAT, perché io credo che si debba partire da una considerazione e cioè che l'aeroporto di una città, soprattutto di una grande città, di una città che ha conosciuto negli ultimi anni degli incrementi turistici significativi, che hanno visto l'Aeroporto di Torino passare nell'arco di 3 anni da 3 milioni di passeggeri a più di 4, è una struttura che ha un valore strategico. Allora un conto è avere una partecipazione più o meno alta, ma un conto è uscirne, perché io credo che anche se ho una partecipazione del 10% però ha un significato. Vorrei segnalare che a Milano, la Città di Milano è socia della SEA per il 49%, che a Venezia siede nel Consiglio di Amministrazione della SAVE il Sindaco Brugnaro, per fare solo esempi di due città che considerano strategico l'aeroporto e investono in termini politici, non in termini finanziari, la loro presenza. Quindi io penso che sia un grave errore uscire dalla SAGAT perché ripeto usciamo da una infrastruttura che ha un valore strategico per lo sviluppo della città e quindi io credo che debba essere riconsiderata attentamente, oltre a tutte le considerazioni che ha fatto il Consigliere Capogruppo Lo Russo circa modalità di cessione che rischiano di essere, come dire, non particolarmente vantaggiose e favorevoli per la città, ma è proprio la valutazione del carattere strategico della infrastruttura che porta a chiedervi di ripensare a questa decisione. Un'ultima questione in un minuto, quando il Capogruppo ha detto "noi abbiamo risanato" i banchi di 5 Stelle si sono messi a ridere, allora una volta per tutte, avete riso ed è un diritto, la Costituzione sancisce... VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Iaria, se vuole intervenire, si segni. FASSINO Piero Una volta per tutte io vorrei che foste in grado di valutare, perché quello che avete ereditato va valutato non sul momento, va valutato sulla base di cosa sono stati 5 anni di governo, perché voi ereditate, come io ho ereditato, nel 2011 una situazione, ma dovete valutare qual è stata la curva e allora ve la dico io: vi dico che nel 2011, quando io sono diventato Sindaco, il debito della Città era superiore ai 3 miliardi e 3 ed io ve l'ho lasciato a 2 e 8; che l'esposizione nei confronti delle Partecipate nel 2011 era a 380 ed io ve l'ho lasciato a 160; che i derivati nel 2011 erano 1 miliardo e 2 e io ve l'ho lasciato a 600 milioni; che il personale è diminuito di 1000 addetti con incidenza sulla spesa del personale. Questo significa una strategia di sanamento perché se vuoi pensate non lo farà neanche l'Appendino che in 5 anni uno porta il debito della Città a zero, non sapete di cosa parlate, dovete fare una valutazione dei trend e i trend sono queste cifre e quindi vi prego di prenderne atto. Ultima cosa all'Assessore Rolando. Lei sta facendo tutte le operazioni necessarie a non andare in predissesto e a garantire l'equilibrio finanziario; le segnalo che lei sa, e lo diciamo a proposito di eredità, a proposito di eredità, che lei nel prossimo anno ha la possibilità di cedere quote di IREN senza perdere il controllo della Società perché io ho fatto modificare lo Statuto e la norma entra in vigore 2 anni dopo la modifica per legge che consente di ridurre la partecipazione fino al 40% dei soci di IREN mantenendo il 51% del controllo. Quella roba lì, a valori di oggi, vale tra i 25 e i 30 milioni. Quando lo farete, ricordatevi che anche questa è un'eredità di Fassino. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritta a parlare la Consigliera Grippo, ne ha facoltà per 5 minuti. GRIPPO Maria Grazia Grazie, Presidente. Io sono già settimane che cerco di interrogarmi sulla buona fede di questa Amministrazione rispetto in particolare a una delle Società di cui abbiamo parlato e cioè il CAAT. Il Capogruppo Lo Russo ha ricordato che in tutti i modi è stata evitata la discussione in Commissione, ma io sono costretta a rafforzare questa teoria perché l'Assessore Sacco ricorderà che è da mesi che io tento di affrontare in modo strutturale il tema di CAAT non soltanto rispetto a quelle che sono state le difficoltà di interlocuzione tra gli operatori e la direzione, ma anche rispetto alla strategia dell'Amministrazione nei confronti del Centro Agro Alimentare ed evidentemente se questa Amministrazione è sempre sfuggita sarà stata una scelta di campo se oggi vediamo che la soluzione è questo ibrido di dismettere almeno il 5%, che come giustamente ricordavano quelli che mi hanno preceduto potrebbe voler dire 6, potrebbe voler dire 60, potrebbe voler dire tutto. Ammetterete perlomeno che questo cambia. In una delle ultime interlocuzioni che personalmente avevo richiesto su CAAT e che risale al mese di giugno, l'Assessore Sacco dichiarava: "Io credo molto nel CAAT"- meno male! - e "ha grandi opportunità" il nuovo Governo di (parola incomprensibile) ha fatto proposte che entro luglio saranno formalizzate. Parte di queste proposte non ne abbiamo più sentito parola, ma onestamente se i termini erano quelli denunciati dall'Assessore Sacco ci doveva essere un atteggiamento conseguente da parte di questa Giunta. Ora, non è la prima volta che tutti gli Assessori dicono una cosa e l'Assessore Rolando ne dice un'altra e magari la Sindaca un'altra ancora, il tema qual è però? Che questo non soltanto ha disorientato da mesi gli operatori, ma finirà per far perdere complessivamente quello che è il valore di una società che, come è stato ricordato questa mattina dal collega Lavolta, ha anche fatto uno sforzo per cercare di sistemare i conti. Il tema di avere una visione riguarda un po' tutti i segmenti non soltanto quelle delle partecipate, ma in particolare quando si tratta di mettere a valore delle operazioni che poi andranno ad insistere sul Bilancio, ancora di più lo si dovrebbe avere, altrimenti questo lavoro che voi state facendo e che noi in un qualche modo stiamo subendo, perché numericamente lo stiamo subendo, lo potrebbe fare davvero la figlia del Consigliere Lo Russo che certamente ha un sacco di buone doti, ma anche se ha solo 10 anni si mette lì e taglia i bordi del foglietto a seconda di dove il foglietto cresce. Non è questo amministrare. Per cui abbiate almeno l'onestà intellettuale di dire se ci fate o ci siete questa volta, perché viene da chiedersi è dalla fine dell'anno scorso, dalla fine dell'anno scorso che domandiamo CAAT che fine farà e oggi vi nascondete dietro la foglia della Madia per annunciarci che farete una riduzione che ancora non siete in grado di quantificare. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per 10 minuti. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Io ho ascoltato attentamente chi mi ha preceduto e ho ascoltato la relazione dell'Assessore Rolando, ma da quel momento però alcune cose sono cambiate perché io, l'ho sempre detto, sono un attento lettore e leggo in continuazione e sento qua non parlare di quello che invece il Sindaco ha annunciato in questi giorni: tagli per 80 milioni. Appendino vara il piano di risanamento, 3 anni di austerity concordato con la Corte dei Conti; ha ragione Lo Russo, io non ho mai visto qualcuno, un'Amministrazione Comunale o il Sindaco che va dalla Corte dei Conti a chiedere Consiglio come fare eventualmente per. Questa è una grande novità. Attenzione, io non sono critico, se così è ben venga, se iniziamo ad avere una trattativa con la Corte dei Conti o d'altro annunciamolo però attraverso (incomprensibile), attraverso tutti i Sindaci perché cambia completamente il rapporto, chiediamo Consiglio e la Corte dei Conti a quel punto lì ci dà l'indirizzo. Allora lei si assume la responsabilità di questo risanamento e dice ma è talmente chiaro Fassino per chi come noi ha vissuto, ma lo dico in termini estremamente corretti, cambia completamente il rapporto, lo dico al Segretario Generale e lo sanno anche loro, allora io vorrei sapere... VERSACI Fabio (Presidente) Però sul tema. NAPOLI Osvaldo No, ma è sul tema, Presidente. Perché? Perché il taglio della vendita che voi volete fare è, bisogna dire chiaramente che cos'è, per risanare, secondo il vostro giudizio, una situazione di Bilancio che è estremamente negativa. Attenzione, non può essere diversamente perché vede, Presidente, quando 35 milioni il piano proposto dalla Giunta prevede tagli servizi per 35 milioni, 6 milioni è prevista una riduzione dell'8%, i trasferimenti; per 2 anni, dal 2018 al 2019, la Città non potrà accendere nessun mutuo; 14 società, il Comune metterà in vendita le sue quote in Società come SAGAT e CAAT e così per esso. Non è che questo sia..., è un annuncio che il Sindaco ha fatto attraverso la pagina n. 49 della stampa di sabato 30 e cioè voi ritenete di dover fare queste manovre perché il Bilancio non vi consente; e allora dovete dirlo, non avete detto nulla e siete rimasti in maniera silenziosa, quindi vede, Presidente, che è attinente al discorso delle partecipate? Ma c'è un altro aspetto e lo dico qua, cioè nessuno ne ha parlato per adesso, ma una partecipata è anche la GTT, io sono molto sincero, ne è scaturita una miscela esplosiva che mette a rischio la gran parte della mobilità di Torino e 5.000 lavoratori. Nessuno parla della GTT che è una partecipata totale? Nessuno dice niente? E stando a quello che ho sempre letto senza interventi esterni, e per essere più chiari, del Governo, e l'ho detto la volta scorsa, ecco, è pressoché inevitabile il fallimento della GTT, Assessore Rolando, perché ha un bisogno di cassa e un fabbisogno di cassa al 31 dicembre del 2016 di 111 milioni. Prima di finanziare il ricambio dei mezzi la Società genera secondo il piano industriale nel triennio 2016/2018 perdite per ulteriori 47 milioni che dal punto di vista della cassa dovranno essere finanziate e, attenzione, ci sono altri numeri che potrei dire, smetto qua. Dico soltanto che io credo che la Giunta, il Sindaco e chi per esso debba venire in aula, l'ho detto la volta scorsa, e a dirci la verità, cosa ne pensate in maniera tale che anche quanto vi ha detto Fassino prima, non siete d'accordo? Lo venite a dire, venite a dire, a specificare perché non siete d'accordo perché lui ha detto in maniera molto chiara alcuni passaggi estremamente amministrativi, non tanto politici perché ha fatto dei numeri, amici, allora non siete d'accordo su quei numeri? Venite a dirci perché siamo in queste condizioni. Allora, guardate, ve lo leggo perché è già l'ennesima volta che lo dico, Presidente. Allora, guardate, io debbo dire la verità, per quanto riguarda il finanziamento della linea 2 vale lo stesso suggerimento, il Sindaco a mio giudizio convochi un tavolo istituzionale con tutte le forze politiche e successivamente coinvolga tutti i parlamentari piemontesi, al di là del loro colore politico, per organizzare una lobby del territorio e suscitare tutte le energie necessarie a risolvere una questione che è estremamente importante, che è quella del Bilancio del Comune, quello delle partecipate. Io credo che dovete e dobbiamo coinvolgere tutti, non può essere soltanto una cosa vostra, è troppo importante la partecipazione alla SAGAT e ad altre società, troppo importante perché voi possiate prendere una decisione a maggioranza. Io ve lo chiedo per favore, coinvolgete tutti, alla fine il risultato lo portiamo a casa. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Consigliere Fornari, prego. FORNARI Antonio Grazie, Presidente. Sì, oggi abbiamo questa delibera sulla riorganizzazione e razionalizzazione delle partecipate che è importante. È importante perché? Perché c'è una legge nazionale che ce lo obbliga e quindi noi come Comune di Torino... VERSACI Fabio (Presidente) Però scusate, scusate, sta facendo un intervento, chi è intervenuto... FORNARI Antonio Cioè voi mi state dicendo che la legge non ci obbliga a fare una delibera in cui razionalizziamo le partecipate? Buono a sapersi. VERSACI Fabio (Presidente) Non facciamo dibattito, se volete potete intervenire, Vice Presidente, grazie. FORNARI Antonio Allora rileggiamoci poi tutti insieme la legge così la andiamo a verificare. Comunque è la legge che ha fatto comunque l'ex Ministro che c'era precedentemente e quindi chiede appunto a tutti i Comuni, a tutti gli Enti Locali... VERSACI Fabio (Presidente) Chiedo per cortesia, Capogruppo Lo Russo... FORNARI Antonio Però, per cortesia, quando avete parlato io non sono... VERSACI Fabio (Presidente) No, Consigliere Fornari, aspetti un attimo, un momento. Chiedo per cortesia di non intervenire specialmente quando le persone parlano, per cortesia, faccio un richiamo, un secondo richiamo, al terzo richiamo oggi butto fuori dall'aula i Consiglieri. Questo vale per tutti, che sia chiaro; quando gli altri parlano, chi vuole interviene, si iscrive e interviene, basta parlare sopra agli altri. Grazie. FORNARI Antonio Quindi dicevo, oggi abbiamo questa delibera importante che riorganizza e cerca di razionalizzare tutte le partecipate che ha il Comune di Torino; ne ha alcune assurde, mi viene in mente l'Autostrada Garessio-Ceva che non è mai nemmeno iniziata eppure noi abbiamo ancora una Società che si chiama Ceva Garessio Albenga in cui il Comune di Torino ha una partecipata, la teniamo ancora in piedi e mai nessuno si è diciamo attivato nel chiudere questa Società. Poi possiamo parlare di altre partecipate in cui abbiamo lo 0 virgola qualcosa; ce ne sono un elenco lunghissimo. Io mi auguro che nei prossimi mesi e nei prossimi anni finalmente il Comune di Torino cerchi di razionalizzare tutte queste partecipate che alla fine dei conti hanno delle funzioni che esulano da... VERSACI Fabio (Presidente) Scusi, io però ve lo chiedo veramente col cuore, ho sentito. No, però, scusi... FASSINO Piero (INTERVENTO FUORI MICROFONO). VERSACI Fabio (Presidente) Scusi, Consigliere Fassino, però per cortesia, le regole valgono anche per lei. Consigliere Fassino, la richiamo all'ordine, mi scusi. No, però veramente... FASSINO Piero (INTERVENTO FUORI MICROFONO). VERSACI Fabio (Presidente) Ho capito, lei può avere la sua opinione, le persone si faranno... Scusi, è suo diritto anche dire delle fesserie se le vuole dire, poi le persone si faranno una propria opinione. FORNARI Antonio Allora, Presidente, scusi... VERSACI Fabio (Presidente) Ascolti quello che ho detto però. Ascoltate! Ascoltate, sarebbe opportuno ogni tanto, quello che non fate mai, vale per tutti. Parlo un attimino io, vale per tutti. Bisognerebbe ogni tanto... Io ve lo ripeto, per favore, silenzio, io non sono in vena di scherzare oggi dopo quello che è capitato, sarebbe opportuno ogni tanto ascoltare quando gli altri parlano, io ho detto che ognuno è libero anche di dire le fesserie che meglio crede, non ho detto che lei sta dicendo delle fesserie, non è mio compito dare opinioni su quello che si dice, okay? Io sto solamente dicendo che ognuno è libero di dire quello che meglio crede, si risponde delle cose che dice e chiedo per favore ai Consiglieri di non commentare perché se sento delle cose che ho sentito sono costretto ad intervenire. Grazie. FORNARI Antonio Parlavamo di bugie. Io, anche oggi ho sentito altre bugie; si parlava del debito del Comune di Torino; uno va a vedere, parla sempre, perché poi parla sempre, di questo debito che è calato in 5 anni, parla del debito con le banche, se poi noi andiamo a verificare qual è il debito totale del Comune di Torino, quindi tutto compreso e anche le anticipazioni di liquidità di cui ha usufruito il Comune di Torino negli anni 2013, 2014 e 2015, 500 milioni, stiamo parlando di debiti di 500 milioni che il Comune ha preso col DL 35 e che restituirà nei prossimi 30 anni; se sommiamo quei 500 milioni con i debiti che sono calati con le banche, perché quello che cita il Consigliere ex Sindaco sono solo i debiti con le banche che sono effettivamente calati, però se noi andiamo a verificare tutti i debiti del Comune di Torino nei 5 anni non sono calati, ma anzi sono rimasti sempre gli stessi, perché? Perché sono solo stati spostati. Adesso abbiamo i debiti con lo Stato, col DL 35, abbiamo i debiti delle partecipate che non sono stati pagati e l'altro giorno parlavamo di GTT e Infra.To e della situazione in cui sono attualmente. Quindi è bello parlare di indebitamento con le banche e dire: "Io negli anni ho indebitato". Certo, però ci sono tutti gli altri debiti e il debito totale del Comune di Torino e cioè dei torinesi, bisogna dirlo che non è diminuito, anzi negli anni è aumentato. Quindi questi sono i dati. Poi possiamo raccontare quello che vogliamo, possiamo dire che i conti sono in ordine, poi arriva la Corte dei Conti, ma non Antonio Fornari e né i Consiglieri del PD, arriva la Corte dei Conti, Ente Terzo, e dice che il Comune di Torino nell'anno 2015 è in deficit strutturale, quindi voi avete lasciato un Comune in deficit strutturale, cioè avete speso per anni e anni più di quello che erano le entrate, certificato da un Ente Terzo; non lo sto dicendo io e non lo state dicendo voi. Quindi almeno su queste cose e quindi sulle cose riferite da enti terzi, certificate con una delibera, smettiamola di raccontare bugie ai torinesi perché è il momento di dire la verità e di smetterla di raccontare fesserie, visto che parlavamo di fesserie. Quindi questo è quanto. Tornando sulla delibera, si parlava di SAGAT. Okay, SAGAT, noi avevamo una partecipazione strategica in SAGAT, nel 2012 chi era dall'altra parte e che amministrava la città ha deciso di vendere, quindi noi avevamo una partecipazione del 38% in cui avevamo voce in capitolo in SAGAT, avevamo un certo peso, cosa si è deciso? Di fare un'operazione assurda, perché ritengo che quell'operazione fosse assurda, cioè di vendere il 28% e quindi i vecchi Consiglieri che c'erano, sia la Sindaca che l'ex Consigliere del Movimento 5 Stelle avevano ovviamente contestato quell'operazione, perché che senso ha cedere il 28% e rimanere con un 10%? Cioè noi attualmente nel CDA di SAGAT nominiamo una persona, che è il Presidente, in un CDA composto da 11 persone, quindi quando si va a decidere quali sono le politiche industriali di SAGAT e di tutto il Presidente alza la mano e vale 1 su 11, quindi non vale niente. Quindi di conseguenza, vendere questo 10%, lo vendiamo perché? Perché non è una partecipazione strategica, perché è bene ricordarlo, le competenze sugli aeroporti sono della Regione, quindi io mi auguro magari possiamo fare una mozione di indirizzo o un ordine del giorno e chiedere alla Regione di comprare questo 10% perché effettivamente le competenze sugli aeroporti sono della Regione, quindi il Comune fa quello che deve fare visto che l'aeroporto è un aeroporto regionale e anzi direi è rientrato forse tra gli aeroporti nazionali, quindi probabilmente non è il Comune di Torino che deve mantenere questa partecipazione, ma mi auguro che sia la Regione Piemonte a proporsi e ad acquistare questo 10% in modo da avere una politica sugli aeroporti su larga scala; penso ad esempio Levaldigi che non ha molto senso continuare a tenere aperto, eppure la Regione continua a tenere aperto quell'aeroporto e invece fare una politica effettivamente sugli aeroporti da parte della Regione sarebbe utile che non può fare certo il Comune di Torino con quel 10% visto che non ha né una quota influente sull'aeroporto e né le competenze perché gli aeroporti non sono competenza della Città. Uno. Su CAAT so che ci sono queste preoccupazioni perché noi abbiamo scritto, cioè gli uffici hanno scritto che effettivamente CAAT non è tra i servizi pubblici di interesse generale perché per quanto il mercato all'ingrosso sia importante, è il mercato all'ingrosso di una città importante, ma magari non è un servizio di quelli proprio di interesse pubblico generale, quindi inserirlo all'interno di quella delibera, dal punto di vista normativo della legge è corretto, se poi ci saranno degli acquirenti che vorranno comprare il 5 o l'80 o 70 arriverà sicuramente dopo questa delibera un'ulteriore delibera proposta dall'Amministrazione in cui si chiederà di vendere quella quota, ma noi in questo momento non possiamo fare un processo alle intenzioni e dire: "No, non va bene perché non è scritto nella delibera quant'è la quota, se non è la quota", prima andiamo a cercare se ci sono dei soggetti interessati al CAAT e poi eventualmente possiamo dibattere se conviene cederla oppure no. Noi invece già da ora facciamo un processo alle intenzioni su un servizio che non è tra i servizi essenziali che deve garantire la Città di Torino, perché i Mercati Generali, per quanto importanti, non sono tra i servizi essenziali e di interesse generale previsti da una città e da un ente locale. Quindi io sinceramente come al solito le polemiche che ho sentito lasciano il tempo che trovano, quello che mi preme sottolineare invece è l'impulso che voglio dare all'Amministrazione finalmente nel razionalizzare tutto l'elenco di queste partecipazioni che non hanno senso, e le più non hanno senso, e di concentrarci invece su quali sono i servizi dei cittadini che devono essere garantiti in maniera efficiente ed efficace. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 10 minuti. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma io parto proprio da quest'ultimo intervento che mi ha preceduto del Consigliere Fornari, per fare due considerazioni, la prima è proprio... vede, Consigliere, quello che lei dice è proprio quello che invece a me viene da contestare nel Piano di Revisione delle Partecipate che oggi andiamo a porre in votazione, è proprio con questa mentalità del faccio il compitino, cioè dell'adempimento che io contesto, perché insomma non è che lo dica il Testo Unico della Revisione, che ci dica cosa considerare strategico, non è che un servizio essenziale è solamente garantire il trasporto pubblico, c'è bisogno anche di prospettiva, che è quella che continua a mancare, ma proprio in maniera pesante, da parte di questa Amministrazione. Cioè, lei ci dice: "Ma in fondo noi abbiamo fatto un po' il compitino, le legge ci dice che dobbiamo comportarci così, facciamo l'adempimento, facciamo un po' di pulizia", menomale, almeno ci siamo tolti un po' di cose, peraltro abbiamo anche... e via di nuovo partiamo con il refrain di poter mettere mano ai conti che sono gravemente in sofferenza e va bene, i conti sono in sofferenza, però adesso dopo un anno e rotti con i 4 anni davanti diteci quali sono le..., ma ditecelo anche in maniera concreta, cioè con dei dati, come vogliamo porre mano a questi conti perché io francamente da questa delibera non capisco quali siano poi le potenziali entrate, perché non è stata fatta una valutazione di scout, non si è capito quali siano in prospettiva. Il fatto di razionalizzare delle quote di partecipazione lei ha citato il CAAT, io riprendo alcune considerazioni fatte testé in risposta a quello che era in discussione a quella che era la mia interpellanza, è ovvio che comunque vediamo se daremo il 20, se daremo il 5 o se daremo il 60, ma allora è ovvio che se vuoi avere un valore sul mercato e l'acquirente ti chiederà: "Ma io entro in quella quota azionaria, se posso poi avere una quota di maggioranza", ma non lo dico io, sa chi lo dice? Le leggo di nuovo, sempre nel post della Sindaca Appendino del 2012, parole di Appendino, Chiara Appendino oggi grande assente: "Altrettanto significativo sembrerebbe essere per questa Giunta perdere le quote di minoranza delle proprie aziende, tanto almeno così si vuol dire mantenendo il 51% la città continua a essere socio di maggioranza e ad esercitare un ruolo strategico delle decisioni e nella operatività aziendale - questo qualora uno volesse mantenerla - credere che sia solo un modo per rendere politicamente più dolce la vendita. Nessun socio privato entra in un'azienda senza poter decidere le regole del gioco e avere il controllo effettivo della stessa, non fa beneficenza e non accetterebbe mai un ruolo troppo limitato da paletti definiti dal socio pubblico. Sfatiamo questo mito". Ecco sfatiamolo, cioè non è che non ci sia dietro un disegno un pochino più concreto, oggi ti faccio mettere il piedino e poi dopo intanto vediamo e ho già definito che intanto ti darò la maggioranza. Ma è chiaro. Allora realtà come TNE, come CAAT, come Environment Park, ma non hanno un valore per il patrimonio immobiliare che rivestono. Le risorse a suo tempo individuate erano sulla progettualità che potevano costituire, su tutto un indotto che potevano realizzare, sulla capacità di sviluppo della città, sui posti di lavoro che creavano, sulla capacità di innovazione che queste potevano fornire. Se oggi queste, per fare il compitino che la Madia ci chiede, noi: "Ah, scusate, abbiamo razionalizzato, il pulviscolo lo abbiamo tolto, le partecipazioni polvere e allora ci sfiliamo e con questo è veramente lo svuotamento del valore pubblico. Questo si concettualizza, lo svuotamento, il pubblico si leva da questi che sono i progetti, non rientra più tra gli attori; poi si faranno le convenzioni, si farà quello che si vuole, ma io non sono più l'attore che partecipa, che siedo a quel tavolo e che posso dire quello che la Città ritiene, che sia la gestione di un aeroporto in cui magari le compagnie aeree possono decidere o meno ed io potrò decidere anche, e a fare le mie valutazioni come Città, che sia un polo che parla di capacità, di tecnologia e di innovazione. Poi mi si dirà: "Va bene, ma in fondo l'articolo 20 del Testo Unico ci vincola anche a quelli che sono i fatturati e quindi noi abbiamo comunque dei paletti, vede, facciamo di nuovo il compitino". Ma anche qui, ma un pochino più di capacità di elaborare queste possibilità, di metterci un pochino di inventiva. Ma perché non pensare a un progetto di incorporazione per esempio di soggetti eterogenei con un soggetto unico che li gestisca pro quota, per esempio sul polo di innovazione? Abbiamo due incubatori, uno dell'Università e uno del Politecnico di Torino che in questi anni hanno prodotto numeri comunque interessanti per una città che punta all'innovazione, per una città che ha 120 mila studenti, che vuole essere un Polo Universitario di riferimento, ma se ci manca la proattività su questo anello che congiunge quello che è il mondo universitario col mondo delle imprese e io non sto a sciorinarle tutti i dati delle imprese che sono state incubate in questi anni dagli incubatori, comunque le dico solo che nel quinquennio recente dal 2011 al 2016 anche solo il numero degli addetti è stato più che triplicato sugli addetti delle imprese che sono state oggetto di incubazione da parte di questi incubatori. Allora, ma perché non fare un progetto di questo genere? Ma guardate che lo hanno fatto molti Comuni, tra l'altro Comuni amministrati anche dalla vostra stessa compagine politica, Venaria tanto per dire ha fatto dei progetti di questo genere. Ma qui proprio di nuovo manca la volontà di una visione prospettico, va fatto il compitino, questo è quello che lei ci sta dicendo, facciamo i compiti siamo tanto bravini. Io credo che la città, ma non solo quelli che abbiamo votato, ma anche gli altri, voi oggi rappresenta tutta la città, siete in maggioranza, potete disporre, si aspetta quel lavorino un po' in più, quella visione un pochino più prospettica, quel tantino in più di capacità elaborativa, peraltro ribadisco oggi la nostra difficoltà è ancora andare a votare comunque la delibera che non entra nel merito, perché dà delle indicazioni, in alcuni casi declinazioni, in altri casi di ridimensionamento, ma senza chiarirci quali siano le prospettive, parlo del CAAT, parlo di altre realtà come quelle che abbiamo nominato precedentemente. Quindi ancora una volta io ribadisco grande difficoltà ad individuare quelle che sono delle strategie e peraltro, appunto, come giustamente citava anche il Capogruppo Napoli alla luce anche poi di altre realtà che hanno delle criticità ben maggiori che invece rivestono un carattere di essenzialità per il servizio pubblico di cui ancora oggi non abbiamo notizia di quella che sia la pianificazione nonostante ci siano bilanci non approvati e quant'altro, e ancora a monte rammento veramente questa logica dell'aver fatto il compitino, ma di avere deluso chi si aspettava da voi un'idea di prospettiva. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritta a parlare la Capogruppo Giocosa. Prego. GIACOSA Chiara Grazie, Presidente. Non ricordo più chi prima, qualcuno tra i colleghi che mi hanno preceduto, ha chiesto se ci facciamo o se ci siamo. Beh, noi ci facciamo, ma ci facciamo proprio tanto, ci facciamo da mesi, da più di un anno una testa così per riuscire a capire dove trovare i soldi per poter mandare avanti questa Città. Ci facciamo sì! Abbiamo anche fatto cose senza utilizzo di soldi, ma a nessuno questo interessa, per i cittadini a nessuno questo interessa delle minoranze. Corte dei Conti. La Corte dei Conti ha certificato, leggo per non sbagliarmi, che: "Nell'esercizio del 2015 c'è un deficit strutturale" e noi adesso non dovremmo parlare più di eredità ricevuta? "Deficit strutturale nell'esercizio del 2015" e poi qualcuno parla di Bilancio che era stato risanato. Nessuno adesso si deve permettere di accusare noi di fare quello che magari altri hanno fatto prima di noi. Chi ci accusa di voler distruggere Torino adesso, dovrebbe avere l'onestà intellettuale, una volta per tutte, di parlare ai cittadini di Torino e spiegare quello che hanno fatto in passato e quello che non hanno fatto. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. È iscritto a parlare il Consigliere Sicari, ne ha facoltà per 5 minuti. SICARI Francesco Presidente, sono 20 secondi che sto in silenzio; vi è familiare il silenzio? Non lo so. Sa perché sono stato in silenzio? Perché io in quest'aula ho fatto domande e non ho mai sentito risposte, mai. E allora di che cosa stiamo parlando oggi? Una delibera, partecipate, dismissioni partecipate, visione prospettica, poi visione politica, pianificazione, poi Consiglieri della minoranza come il Consigliere Napoli che citano GTT un potenziale fallimento. Ecco, silenzio. Sempre silenzio. Quindi gentilmente, io già un po' di tempo fa vi chiesi di prendere i microfoni che avete davanti e rispondere perché io ho letto anche i vostri emendamenti che andate a presentare oggi, in alcuni casi è politica, appunto solo politica, nei fatti dove siete? Non riesco a..., non siete tangibili nei fatti, ma non è che lo sto dicendo io che non siete tangibili nei fatti, fin quando dobbiamo fare parole siete i migliori, ho solo da imparare perché a parole siete davvero i numeri uno, io probabilmente in tutta la vita non arriverò mai ai vostri livelli, poi però quando vi si sbatte in faccia delibere come quelle con cui andiamo a pagare i debiti di GTT i primi 20 secondi silenzio, nessuno che si alza, nessuno che risponde. Silenzio. Fa male ai cittadini di Torino però il silenzio perché vorrebbero le risposte, ma voi non parlate e allora gentilmente spiegateci qual è la visione politica, spiegateci qual è la visione prospettica, non solo di quello di cui andiamo a discutere oggi, ma spiegateci anche qual è la visione politica, la strategia del perché andiamo anche a fare queste operazioni, perché io davvero inizio a vivere in un mondo parallelo, voi prendete la parola e parlate di derivati, debito, parlate di tutto e di più; io in questi giorni vi dico ho un problema, cioè proprio perché vivo in questo mondo parallelo, leggo documenti che parlano chiaro, fanno il grandissimo errore di mettere delle cifre e le cifre si sa davanti alle parole hanno più importanza, le parole sono nulle, le cifre hanno spessore e allora anche per i miei studi mi sembra di ricordare che con le cifre noi andiamo a descrivere le curve, le curve che citava il Consigliere Fassino. Gentilmente mi potrebbe spiegare se queste curve erano..., salivano, scendevano? Noi questo non l'abbiamo mai capito, ma la situazione che lei ha ereditato era buona o meno buona? Cioè lei qui si può esporre, può dire "ho trovato una città in condizioni disastrose", lei può dirci che ha trovato una città in condizioni... VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere, si rivolga alla Presidenza, grazie. SICARI Francesco Sì, chi è qui dentro potrebbe dirci come ha trovato la città, potrebbe magari anche fare nomi e cognomi, ma sappiamo benissimo che nomi e cognomi non li possono fare e quindi tutto ciò che gli rimane è fare politica, cioè riempire per minuti e minuti e minuti quest'aula di parole, parole che però alla fine sono vuote, contenuti non ne lasciano e l'unica cosa che lasciamo alla città è svendere il proprio patrimonio per andare a rimettere in equilibrio un qualcosa che è strutturale, non in equilibrio. Forse non riescono a capire queste parole, perché erano così sul pezzo nel doverci spiegare che avevano messo qualcosa in ordine che alla fine ci credono davvero. Quindi, Presidente, io aspetto con ansia tutti gli interventi di oggi perché ho bisogno di imparare a fare politica e dire solo parole, anzi no, non mi piace fare politica in questo modo, vorrei un apporto costruttivo alla visione politica, ma qui dentro io non ne sto sentendo, quindi 5 minuti, voglio sentire ancora un pochino di silenzio perché tanto non risponderete mai. Grazie, Presidente. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Consigliere Curatella, ne ha facoltà per 5 minuti. CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Articoli di giornale, la Appendino dichiara al giornale, mi sembra che più che discutere di una delibera stiamo parlando di discutere le interviste o le dichiarazioni rilasciate. Allora, parliamo delle interviste e delle dichiarazioni 2012/2013 quando si parlava di Torino all'asta, quando si dismetteva il 49% di AMIAT, l'80% di TRM, quelli sì servizi essenziali; oggi veniamo attaccati perché con una delibera che cerca di attuare una legge fatta dal vostro ministro Madia di liberazione delle partecipate non necessarie, ci attaccate che SAGAT no, non va venduta, il 10% SAGAT ed io voglio leggervi quello che a febbraio diceva la Corte dei Conti perché possiamo parlare di quello che vogliamo, leggiamo quello che dice la Corte dei Conti, la Corte dei Conti ci chiede di non vendere ciò che non è servizio indispensabile. L'indispensabilità richiede una seria analisi in presenza di partecipazioni cosiddette polvere. Simili partecipazioni non consentendo un controllo sulla partecipata da parte del socio pubblico non sembrerebbero coerenti con una valutazione di strategicità della partecipazione riducendosi al rango di mero investimento in capitale di rischio. Mero investimento di capitale di rischio, questa non è la borsa di Milano, noi non dobbiamo investire per guadagnare soldi, noi dobbiamo fornire servizi e far stare in piedi la città. Infatti, al di fuori dei servizi essenziali la Corte dei Conti prosegue, questa è 24 gennaio 2017: "fuori da tali casi peraltro queste partecipazioni non possono giustificarsi - non possono giustificarsi - neppure nell'ottica della canalizzazione delle risorse pubbliche. A tal fine infatti la detenzione di "partecipazioni polvere" non è né necessaria, né utile", quindi di cosa stiamo discutendo? Di partecipazioni in servizi non essenziali, non indispensabili? Stiamo discutendo della vendita completa di AMIAT? Stiamo discutendo...? No, non stiamo discutendo di questo e oltretutto perché ci troviamo in questa situazione? Non è solo perché lo dice la Madia, è anche perché a giugno, sempre la Corte dei Conti: "l'esistenza al 31 dicembre 2015 -2015 - di un risultato di amministrazione positivo meramente contabile in presenza di un fondo cassa pari a zero che dopo l'applicazione di vincoli e accantonamenti diventa negativo per euro 306.763.231,77", oltre 300 milioni di euro in negativo, è meramente contabile. Il verificarsi nell'esercizio finanzario 2015 definisce parametri di deficitarietà strutturale, strutturale, non dovuta invece a dover pagare, proprio è una struttura, non è una questione di "ah, non siamo riusciti a vendere quindi introiti straordinari", strutturale in conto corrente, infatti parla di un indebitamento di oltre 150% rispetto alle entrate correnti ed è per questo che nei prossimi giorni, nel rispondere alla Corte dei Conti che chiedeva entro il 30 settembre di avere un piano di rientro, cercheremo di rimettere in sesto questo Bilancio che dal punto di vista strutturale è fuori di 80 milioni, non lo diciamo noi, lo dice la Corte dei Conti, è inutile raccontare una città perfetta, che il debito sarà sceso, bah, non mi sembra, mi sembra che sia stato nascosto il debito perché se a questo aggiungiamo anche le delibere che abbiamo dovuto approvare nelle settimane scorse per rientrare di pagamenti dei mutui di GTT e di Infra.To, delle carrozze della Linea 4 comprate in occasione delle Olimpiadi mai pagate e poi ci lamentiamo: "Ma a GTT cosa volete fare, l'avete distrutta". Ma se a GTT non la pagavate, se a GTT avete chiesto di fare investimenti, le avete promesso soldi, ma poi silenzio; quando c'era da pagare:"Ah, no, vabbè, fa niente, vedremo, non era obbligatorio il pagamento, ma solo un'opportunità". Ma di cosa parliamo? Volevate venderla, nel 2013 la GTT la volevate vendere, era all'asta, il motivo per cui è nato Infra.To per togliere dalla GTT tutto ciò che erano i binari, la Metro e poi poter svendere al privato, privatizzare una città. Per questo non possiamo continuare a sentirci prendere in giro quando stiamo cercando di agire per il benessere dei cittadini. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 5 minuti. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente. C'è innanzitutto un problema di metodo, io poi chiederò nel corso degli altri interventi, ce ne saranno tantissimi, poi di chiarire. Assessore Rolando, chiarisca che nulla di tutto questo è presente in questa deliberazione perché da nessuna parte..., leggetela, da nessuna parte c'è scritto che si sta procedendo alla dismissione per fare cassa. L'Assessore ce l'ha detto, ci ha detto: "Noi vendiamo perché ce lo dice la Madia". Allora io, per dare anche soddisfazione ad alcuni Consiglieri leggerò velocemente due punti che mi sono preso su una delle società partecipate, poi nel corso della presentazione degli emendamenti lo farò per le altre: "I centri agroalimentari come CAAT sono infrastrutture strategiche istituite dalla legge - è una legge speciale, è la 41 dell'86 - per coniugare mercato all'ingrosso e logistica e comportavano che la società a partecipazione pubblica che realizzava l'opera accendesse un mutuo e poi gestendo il servizio dovesse restituire il mutuo stesso, contando ovviamente su una struttura di ricavi tendenzialmente rigida" come rigidi sono i fitti degli stend dei grossisti e le tariffe di accesso. "Oggi, completata la restituzione del mutuo il Centro Agro Alimentare di Torino, è una Società che raggiunge per l'esercizio 2016 un risultato d'esercizio prima delle imposte pari a 112.369 euro e a seguito dell'applicazione delle imposte un utile di 45.233 euro. CAAT possiede MOL e cash flow positivi, un fatturato medio nell'ultimo triennio di 7,5 milioni di euro e un unico debito residuo di 4 milioni di euro su mutuo iniziale di 30 milioni assistito da un'ottima liquidità di cassa, più di 4 milioni di euro, e dall'autofinanziamento dell'attività senza ricorso al sistema bancario, fatta eccezione appunto per il residuo pagamento del mutuo per la costruzione del Centro. È una Società, quella di cui stiamo parlando, che è stata in grado di restituire al Comune di Torino una lettera di patronage da 30 milioni di euro. CAAT possiede un patrimonio immobiliare imponente oltre che aree di espansione caratterizzate da poteri edificatori molto elevati, circa 60.000 metri quadrati - di tutto questo non c'è traccia nella delibera -per lo sviluppo delle attività del mercato posizionate in un comprensorio strategico dal punto di vista logistico sia di dimensionamento infraregionale che transregionale e nazionale e prossimo a beneficiare di importanti interventi infrastrutturali in una zona davvero centrale, penso all'autostrada, penso all'alta velocità già citata. Allora la prima domanda è: perché andare via da questa Società quando la legge non lo impone? Perché la legge Madia non lo impone. Tra l'altro fa salve le leggi speciali. Tra l'altro la legge Madia chiarisce in modo inequivocabile e lo dice anche la Corte dei Conti, Assessore, chiede un motivo, ci chiede di motivare quali siano i riflessi della Società sulla collettività. Tutto questo non c'è nella deliberazione. Allora io proverò velocemente, in un minuto e mezzo, a dire alcuni degli elementi per cui vale la pena tenerla questa Società. Punto primo: abbiamo un regolamento che mi pare che il Consigliere non abbia ancora codificato, il Regolamento della Città di Torino numero 176 dice, a proposito del Mercato all'Ingrosso, che: "Il Mercato è qualificato come servizio pubblico a gestione diretta, di cui il CAAT rappresenta una modalità con finalità di assicurare il libero svolgimento della concorrenzialità, la riduzione del costo di distribuzione dei prodotti, l'afflusso, la conservazione e l'offerta degli stessi, la più ampia informazione alimentare commerciale. La struttura ed il servizio pubblico hanno consentito e consentono che le parti sociali, grossisti, movimentatori, produttori, fornitori, clienti possano operare godendo di canoni e tariffe calmierate in contraddittorio fra loro e secondo un equilibrio fra gli interessi, garantito dall'intervento della mano pubblica, consentendosi altresì una vigilanza sulle dinamiche del mercato fra cui fondamentale è la formazione dei prezzi di listino mercuriale, oltreché il mantenimento delle condizioni utili per la vigilanza sanitaria. La struttura pubblica ed il servizio pubblico consentono che sia garantito il motore dell'approvvigionamento della distribuzione delle derrate agroalimentari, prima di tutto alla città, animando i gangli della sua rete distributiva". Ho sentito dire da qualcuno durante il dibattito in Commissione: "Ma tra l'altro non è neanche a Torino, è a Grugliasco". Bene: "Il Centro Agro Alimentare garantisce anche la centralità di Torino nei flussi regionali, extraregionali e transfrontalieri delle derrate agroalimentari oltreché delle esportazioni alimentando un motore economico; sono 82 le imprese grossiste, 170 produttori agricoli, 25 imprese di movimentazione con relativi operatori e dipendenti, anche di servizi derivati di fondamentale importanza nell'attuale incerto momento storico. Il Mercato all'ingrosso dei prodotti ortofrutticoli è una realtà dove si confrontano interessi di parti sociali diverse e a volte anche contrapposte fra loro; gli utenti finali sono interessati a mantenere più basse possibili le tariffe, i grossisti a mantenere più bassi possibili i canoni di locazione degli spazi e allo stesso tempo i grossisti sono interessati alla massima utenza possibile e gli utenti alla maggior scelta possibile di prodotti. Si tratta dunque di un delicato equilibrio nel quale poi si collocano anche i produttori dei prodotti e i movimentatori degli stessi che nel caso in cui si alteri rischia di mettere in ginocchio intere categorie sociali..." VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) ….prima di tutto il tessuto dei distributori diversi della grande distribuzione e la rete dei grossisti. Io lascerò altre 32 pagine di motivazioni che sostengono l'interesse pubblico, Consigliere Fornari; lei dice: "Ma non c'è l'interesse pubblico." Io sono arrivato a 32 pagine, non so se le possono bastare, però era solo per concludere, poi ritorneremo sugli emendamenti. Ci può dire, Assessore, per cortesia, se è vero che sui fabbricati, di cui abbiamo fatto menzione, quei fabbricati sono stati classati nella categoria E3 in luogo della categoria originaria di 8 perché, e poi ho concluso davvero, qui si sta dicendo che non c'è un interesse pubblico, però quegli immobili non pagano il mutuo proprio in virtù del fatto che è stato fino a ieri riconosciuto l'interesse pubblico. Allora delle due l'una, Assessore: c'è questo interesse pubblico o non c'è? Lei ha messo nero su bianco... VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) …che non c'è l'interesse pubblico. A marzo, in una scheda uguale a questa c'era scritto invece nero su bianco che l'interesse pubblico c'è. La prego, ci chiarisca questi elementi di dettaglio, tanto c'è tempo, abbiamo tutto il pomeriggio e tutta la sera. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere e a rispettare i tempi perché io in Capigruppo ho proposto se c'erano altre..., quindi vale per tutti, i tempi si rispettano, mi è stato detto e fatta richiesta di rispettare i tempi del Regolamento e quindi cercherò di essere molto fiscale, perché avevo fatto una proposta alla Conferenza dei Capigruppo che non è stata accolta. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 10 minuti. MORANO Alberto Mi sembra che questa delibera, sotto il finto richiamo alla legge Madia, di fatto sia l'ennesima espressione di una mancanza di una strategia e di una visione di insieme da parte della Maggioranza e della Giunta. Parlare della vendita delle partecipazioni pulviscolo mettendo in piedi un processo complesso con la nomina di advisor, il pagamento degli advisor per vendere partecipazioni che non hanno mercato perché la sostanza brutale della legge economica è che l'1%, il 5%, il 7% non hanno un mercato, noi possiamo mettere in campo l'advisor più bravo del mondo, pagarlo moltissimo, più del valore della partecipazione, perché poi questo è il rischio, ma non troverà un compratore e il prezzo non lo faremo sulla base di una valutazione teorica, il prezzo sarà fatto dall'acquirente e che cosa volete che venga pagata una partecipazione del 6% o del 10% di SAGAT e rinvio a dopo le valutazioni sull'opportunità o meno di vendere la partecipazione di SAGAT. Innanzitutto, visto che si dice, lo dichiarano i giornali perché poi non è stato detto dalla Sindaca o dall'Assessore, che questa vendita avviene per far cassa, però in Consiglio Comunale è stato detto che questa vendita avviene perché bisogna rispettare la legge Madia; poi sui giornali invece la Sindaca o chi per essa dichiara che la vendita avviene perché c'è bisogno di far cassa. Di cassa vendendo queste partecipazioni non si farà nulla. Io sarei molto contento se i costi dei processi di vendita fossero inferiori a quello che sarà ricavato dalla vendita delle partecipazioni, ma non ne sono sicuro e poi perché manca una visione di insieme? Perché il Comune di Torino ha numerose partecipazioni, ma delle più importanti in questa delibera non si parla, non parliamo di IREN, non parliamo di AMIAT, non parliamo di SMAT, non parliamo di GTT, non parliamo di Infra.To o per meglio dire si dice che queste partecipazioni sono escluse dall'applicazione della legge Madia. Ma io non riesco a capire perché è esclusa dalla legge Madia la vendita del 20% di AMIAT e invece ricade nella legge Madia la vendita del 10% di SAGAT, qual è la diversità fra le due partecipazioni? Non sono due partecipazioni di minoranza in società che comunque hanno un ruolo essenziale nella vita della città? E perché devono essere trattate diversamente, forse perché dalla vendita del 10% di SAGAT si ricaverà una cifra significativa? Io non so se il Sindaco o l'Assessore o la Maggioranza hanno fatto una valutazione di questa partecipazione; ci sono molti criteri per valutare le partecipazioni, si può guardare il patrimonio netto, si può guardare il patrimonio netto modificato, si può guardare un multiplo degli utili, ma quale criterio che si utilizzi alla fine si viene ad un valore che non va molto lontano dal patrimonio netto che se deve essere venduto, non essendoci un compratore, sarà venduto a sconto significativo e allora siamo sicuri che anche solo da un punto di vista economico sia conveniente per la città vendere una partecipazione ad uno sconto significativo sul patrimonio netto, quando probabilmente gli utili attesi da questa partecipazione in 3 anni sono più alti del ricavato? Questo prima considerazione su SAGAT e poi io, onestamente, non riesco a capire perché SAGAT non abbia una valenza strategica per questa città, perché è vero che si nomina un Consigliere su 11, ma innanzitutto i Consiglieri non si contano solo per teste, si pesano e il Presidente pesa all'interno di una società, ma si pesano anche per quello che è il livello di informazioni che trasmettono alla città. Noi non possiamo pensare che la città debba essere informata su quelle che sono le strategie di SAGAT leggendolo dai giornali; è strategico per la città avere un Consigliere dentro questa società che ci informi su quali sono le linee di sviluppo dell'Aeroporto, che è uno dei principali aeroporti italiani, e che comunque ha un impatto, se c'è una visione strategica della città, ma qui veniamo al punto, io penso che non ci sia una visione strategica dello sviluppo di Torino nell'Amministrazione 5 Stelle, per quello allora diventa totalmente irrilevante la partecipazione. E parliamo un attimo di GTT e Infra.To. GTT e Infra.To non sono parte della legge Madia, ma sono forse le due partecipazioni più importanti e più problematiche della città di cui oggi non parliamo, di cui il Sindaco non vuole parlare e di cui il Sindaco, quando abbiamo fatto l'interpellanza generale, ha taciuto qualsiasi risposta perché è venuto qui l'Assessore Lapietra a dirci che si stava lavorando e poi apprendiamo dai giornali che c'è un documento, un documento che sarebbe riservato, ma è finito sui giornali, in cui si dice che c'è un fabbisogno di 115 milioni di cassa, che questa Società genera perdite nei prossimi 3 anni in un piano industriale che sarebbe quello del salvataggio e genera perdite? Mi sembra che siamo in un mondo dell'irreale. IREN. Anche IREN si dice che non è parte di questo processo, salvo apprendere che si vuole scindere FSU e poi vendere una piccola partecipazione, ma qualcuno di voi si è preso la briga di leggere cos'è lo statuto e il patto parasociale di IREN? Fino a che livello di controllo la Città di Torino insieme alla Città di Genova possano esercitare il controllo sulla Società o qual è la soglia delle partecipazioni che fa perdere questo controllo e quindi fa perdere il premio di maggioranza? Questo a prescindere dalle considerazioni tecniche che a oggi la Città di Torino insieme alla Città di Genova per il tramite FSU esercitano un controllo sulla Società senza che questo controllo rilevi ai fini della normativa OPA, ma nel momento in cui le due società venissero scisse e si dovesse fare un nuovo patto parasociale, perché di nuovo patto parasociale si parla, questo controllo non potrà più essere esercitato perché se no poi scatterebbero degli obblighi. Ora, io non pretendo che i Consiglieri 5 Stelle siano degli esperti di diritto societario, non pretendo nemmeno che lo sia il Sindaco e l'Assessore al Bilancio, però mi aspetterei che il Sindaco della quarta città italiana si serva di consulenti legali che gli spieghino le conseguenze di queste operazioni perché già aver annunciato sui giornali pubblicamente che si voleva vendere ha portato un calo della valorizzazione della partecipazione, ma non è in questo modo che si risana la città, non è dicendo ai giornali vendiamo le partecipate pulviscolo e risaniamo la città che noi otterremo questo risultato. Quindi quello che io contesto di questa delibera è la mancanza di visione d'insieme, il diverso trattamento di partecipazioni che sarebbero omologhe se c'è un interesse della città, AMIAT vale quanto vale SAGAT e perché AMIAT la dovremmo tenere? Ma poi qualcuno di voi andate a vedere qual è la esposizione debitoria del Comune di Torino verso AMIAT? La teniamo perché così non dobbiamo pagare questi debiti? Io è questo che vorrei capire da voi, qual è la visione in cui inserite le dismissioni. E poi faccio gli auguri. Io volevo portare qui un corno che mi è stato regalato da un napoletano molto simpatico e che mi sta portando un po' di fortuna, perché io credo che bisogna regolare al Sindaco Appendino questo corno e pregare il Sindaco Appendino di avere fortuna perché oggi, amministrando in questo modo, non risana la città, creerà solo ulteriori problemi aggiuntivi, con il pressapochismo e l'improvvisazione nella gestione della vicenda IREN andiamo verso il disastro e domani ci troveremo a discutere degli errori fatti da questa Amministrazione, non da quella pregressa. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Ricca, che ne ha facoltà per 10 minuti. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Ma poi sul merito specifico di ogni partecipazione noi entreremo discutendo gli emendamenti. Io, quello di cui sono dispiaciuto è il metodo utilizzato per arrivare a questo, perché tornando dalle vacanze sono stupito trovandomi di fronte a una volontà da parte della Giunta di poter provare a condividere dei percorsi importanti per Torino, per quello che era lo sviluppo della città e quello che era la salvaguardia dei conti, ovvero quando ci siamo trovati tutti insieme per provare a portare, a mantenere la Linea 2 della Metropolitana. Allora a quel punto ci siamo tutti guardati in faccia, abbiamo capito che era una priorità per Torino e insieme abbiamo portato avanti un percorso. Io mi metto in mezzo in prima persona anche io, perché l'ho voluto e l'ho sostenuto. Io mi auguravo che lo stesso tipo di percorso potesse essere anche su altre cose molto importanti, questa è una di quelle, ovvero mettersi insieme a un tavolo e tutti insieme provare a capire qual era il bene della città, perché io sono convinto che nessuno qui dentro abbia la verità assoluta nonostante chi provi a difenderla fino alla morte perché ogni aspetto, ogni partecipazione ha una sua peculiarità e un suo riscontro poi su quelli che sono nel nostro Bilancio e il percorso, è proprio questo percorso che ci ha portato poi a fare così tanti emendamenti che andremo a discutere, ad argomentare uno per uno nel corso di questa serata, perché sono convinto che il bene della città venga prima di tante prese di posizione. Io sono stato molto critico con Fassino nella vendita di SAGAT nel 2013, lo sono tutt'altro oggi, ma su tante altre cose, se poi pensiamo al CAAT, un'altra di quelle partecipazioni che giustamente, questo lo dicevano i colleghi prima, o si vende o non si vende, fare un'operazione di quel tipo forse il 5%, forse un po' di più, ma vediamo poi cosa succede. Se bisogna andare ad analizzare punto per punto, ma soprattutto quando poi ci si confronta con una realtà, che è quella dei conti torinesi, che poi dobbiamo rispondere fuori alla città di quello che facciamo qui dentro e allora davvero secondo me era fondamentale mettersi e provare tutti insieme senza arrivare con una delibera mostro come questa. Detto questo, per quanto mi riguarda, non c'è nessun tipo di collaborazione perché la collaborazione non l'ha voluta chi ha proposto la delibera né la Maggioranza che la sostiene perché noi abbiamo provato in tutti i modi a cercare di essere propositivi portando un numero di emendamenti, dicendo al Sindaco, venerdì alla Capigruppo, quando si è presentata, che volevamo provare ancora a metterci nella condizione di migliorarla, questa con un parere già negativo durante la Capigruppo ci ha detto che non si poteva fare, bene, allora a questo punto noi continueremo a portare avanti quelle che sono le istanze che ci chiede Torino e sempre più torinesi ci chiedono di arginare questo vostro modo di governare. Se dovesse cambiare idea noi siamo qua a disposizione. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, Ho iscritto a parlare il Consigliere Mensio, ne ha facoltà per 5 minuti. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Ma, mi stupisco un po', perché quando si parla di vendita di partecipazioni si fa sempre, come dire, confusione. È stato detto anche da qualche Consigliere, che non si fa la vendita di partecipazioni per fare cassa; si fa la vendita perché una legge dello Stato. che è guidato da un governo, che è il Movimento 5 Stelle, ha dato delle indicazioni agli enti locali, volente o nolente. Conosco abbastanza bene, vi assicuro, quella norma. Ebbene, in base a questa norma il Comune di Torino fa delle scelte; ma non solo, le fa perché la Corte dei Conti, a inizio 2017 ha detto: "Guardate che voi avete delle partecipazioni che non potete mantenere". Perché? "Perché non incidete, non incidete assolutamente sul controllo di quelle Società". Certo avessimo avuto il 38% di SAGAT come fino a qualche anno fa forse potevamo incidere, oggi non incidiamo. Quindi per favore, la Corte dei Conti, ribadisco, ha dato indicazioni abbastanza specifiche, le ha già ricordate il Consigliere Curatella prima di me. Ma poi nel 2012 prima il 39 e nel 2014 il 41, il Comune di Torino ha ceduto due delle più grosse società di servizi pubblici di cui deteneva il 100%: prima AMIAT e poi TRM, anzi una pure insieme. Ma leggo due passaggi che sono fantastici della discussione che ci fu in allora, prima nel 2012, prese dal sito del Comune: "La dismissione di tutte le quote societarie di AMIAT porterà al Comune nuove risorse per i propri investimenti. Oggi dobbiamo poi prendere atto che la finanza pubblica non è in grado di garantire investimenti che invece il privato può effettuare. Con le dismissioni diamo modo alle aziende di operare sul mercato in modo efficace". Prima dichiarazione, poi andatevi a cercare di chi è, non ve lo dico, non vi tolgo il piacere della sorpresa. Seconda: "Anche la nostra Città, come tutti i Comuni italiani, opera da anni in un quadro finanziario in continuo mutamento, una settimana fa per esempio non si sapeva che ci fosse un deficit aggiuntivo di altri 2 miliardi nel Bilancio Regionale, è un fatto che incide negativamente anche su di noi, dal novembre 2011 i Comuni italiani sono stati destinatari di 51 decreti ciascuno dei quali è cambiato ogni volta il quadro di riferimento finanziario", questo veniva detto nel 2014; nel 2012 la prima delibera di vendita di AMIAT, del 49% di AMIAT, nella delibera c'è scritto questo, recita la delibera: "Per reperire le necessarie risorse per poter rientrare nel patto di stabilità del 2012". Quindi stiamo parlando, noi, di una vendita, anzi di una cessione di quote per norma nazionale. Non vi va bene? Fatemi una cortesia, chiedete al Governo Nazionale di cancellare questa norma, chiedeteglielo, avete il potere di farlo, cancellate la norma, voi avete il potere di andare dalla Ministra Madia e dal capo del Governo Gentiloni e dite: "Guardate, questa norma a noi non ci soddisfa perché il nostro Comune deve vendere delle quote". Chiedeteglielo! Ci chiedete a noi. Chiedetelo voi ai vostri referenti al Governo, qual è il problema? Se il problema è che noi dobbiamo cedere quote in forza di una norma, chiedeteglielo, se no andate alla Corte dei Conti e chiedete alla Corte dei Conti: "Rivedete per favore la vostra indicazione sulle cosiddette partecipazioni povere?" Chiedetele queste cose. Magari voi avete più potere di noi, noi siamo incapaci, incompetenti, non abbiamo i pareri legali giusti, non governiamo, quindi chiedetelo voi, semplicemente ci stiamo attenendo a una serie di indicazioni date da un Governo Nazionale e da una Corte dei Conti. Nel 2012, 2014 ci siamo opposti perché lì non c'erano motivazioni se non quelle che vi ho letto, cioè veramente di fare cassa, di ripianare il debito del Comune. Tra l'altro come ha detto prima Curatella, evidentemente tutto questo non è che sia servito molto nel 2012 e nel 2014, quindi andate voi a chiedere. Grazie, Presidente. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Ha chiesto di intervenire la Capogruppo Artesio, che ne ha facoltà per 10 minuti. ARTESIO Eleonora Bene, credo che la Ministra Madia quando ha fortemente voluto questo atto legislativo non avrebbe certamente immaginato di essere considerata la giustificazione e la motivazione delle politiche locali di un Governo a 5 stelle e quindi io mi soffermerò in modo particolare sulla difficile contraddizione nella quale personalmente mi ritrovo, tra un'eredità politica, che aveva contestato l'operazione della Maggioranza precedente riferita appunto ad AMIAT, IREN e SAGAT e la Maggioranza attuale che prosegue con una intenzionalità equivalente rispetto alle partecipate, forse mi permetto di dire, con una minore capacità di motivazione delle proprie scelte, tant'è che deve ricorrere a degli alibi nazionali e con un po' più di confusione nella declinazione delle scelte compiute. A tutti, a me stessa, che quando intervengo su temi che non appartengono al mio patrimonio di formazione cerco di informarmi, suggerirei la lettura di interessanti testi dei professori Cottarelli e Perotti, entrambi dedicatisi nel tempo alle spending review, nella quale appunto prendendo in considerazione l'applicazione della legge Madia parlano di falsi miti nelle aspettative che dovrebbero essere prodotti dalla legge Madia e di alcune contraddizioni che io vorrò citare qua per ricordare come evidentemente questo totem al quale ci si inchina con la presentazione di questa delibera, in realtà non è così assertivo, lascerebbe alcuni spazi di manovra e, ahimè, per tutti, tutti coloro che lo applicano non risolve un problema che io giudico centrale quando parliamo di partecipate su cui tornerò in conclusione. Ovviamente ridurre, razionalizzare è lo slogan, è il mantra che accompagna tutti questi processi legislativi, ma la riduzione e la razionalizzazione è subordinata ad alcuni criteri che comportano la capacità di discriminazione e di scelta da parte delle pubbliche amministrazioni e questi criteri riguardano in modo particolare gli aspetti legati ad esempio alla sostenibilità economica a alla capacità manageriale delle aziende partecipate, ma qui si apre un primo quesito è ragionevole assumere come elemento deficitario tale da indurre i Comuni ad abbandonare le proprie partecipazioni il fatto che ci siano dei bilanci in disavanzo? Perché è possibile che ci siano delle aziende la cui gestione potrebbe essere opinabile, ma che abbiano invece dei bilanci in attivo, ad esempio perché il tipo di servizi e prestazioni offerte sul mercato o vengono offerte in maniera monopolistica e non hanno concorrenti e quindi prevedono entrate certe o hanno una dimensione di necessità da parte degli utilizzatori, per cui il margine di entrata è sempre garantito. Viceversa esistono delle condizioni di partecipazioni per le quali la necessità di garantire un livello di tariffe compatibile con il livello economico del territorio comporti strutturalmente una condizione di disavanzo ancorché ad esempio la gestione possa essere ottimale da tutti i punti di vista. Quindi primo criterio non oggettivo sul quale si può esercitare una discrezionalità politica. Secondo criterio, quello dell'abbandono delle partecipazioni azionarie in quelle società non strettamente necessarie e devo dire che è ben difficile nella storia di un'Amministrazione Comunale, dover affermare che qualcosa era necessario un tempo al punto di parteciparvi, adesso non diventa più necessario, ma ancora restare in quelle che rappresentano i bisogni della collettività nella logica dell'omogeneità, dello sviluppo e della coesione sociale e quindi capite bene che la discrezionalità politica di decidere ciò che è utile per rendere lo sviluppo omogeneo e quindi più eguale e ciò che è utile per rendere la coesione sociale è di nuovo un argomento squisitamente politico. E allora come mai, pur dovendo ottemperare, questo sì, ha l'obbligo della ricognizione, perché questo è l'obbligo, la ricognizione e la motivazione, pur dovendo ottemperare all'obbligo della ricognizione della motivazione siamo di fronte a un atto deliberativo che sembra applicare in una maniera francamente difficilmente comprensibile rispetto alle aspettative di coloro che saranno i futuri acquirenti, ma in maniera pedissequa in riferimento della legge Madia, tant'è che la si cita in continuazione come il fatto cogente. Forse vale la pena di ricordare che la motivazione, almeno così appare agli inesperti quali io ritengo di essere, è quella che era stata rimproverata all'Amministrazione precedente nel 2013. È curioso leggere gli interventi a verbale di quel Consiglio e io l'ho fatto, non tanto per vedere che cosa aveva detto l'attuale Sindaca Appendino allora Consigliera e così continuare a galvanizzarci tutti quanti e 40 quanti siamo in questa storia del tempo passato e del tempo odierno, ma l'ho letta per vedere come gli amministratori dell'epoca rispondevano alle obiezioni del Consiglio e mi piace prendere questa frase dell'allora Assessora Marta Levi: è falso dire che non abbiamo strategie, pensiamo solo a fare cassa, che è più o meno quello che ho sentito in quest'aula, cioè sostanzialmente noi abbiamo un'assemblea politica che quando decide di alienare delle proprie partecipazioni lo fa negando di farlo per un problema meramente economico, ma rassicurando tutti che in realtà una strategia c'è, che ancora non viene dichiarata nel caso della politica 5 Stelle, ma che evidentemente invece veniva garantita e illustrata in allora. In allora, la forza politica di riferimento votò contro, adesso continuo in questa linea di differenziazione e di non condivisione della vostra posizione per le molte ragioni che alcuni colleghi hanno detto, ad esempio ci sono questioni decisamente incomprensibili, quella di CAAT è una, il ritenere che la permanenza in SAGAT non sia significativa rispetto alla voce che potrebbe avere la città sul sistema aeroportuale mi pare francamente un po' miope. Cito ancora perché nessuno l'ha fatto che viene giudicata non strategica e non necessaria, lo disse il Sindaco in I Commissione, la partecipazione alla Centrale del Latte che è comunque diventato il terzo produttore venditore di latte italiano. Ma perché arriviamo a dire che queste partecipate non sono strategiche, non necessarie? Forse dobbiamo ricordare, io lo ricordo benissimo perché anche in allora ero, come si suol dire, una voce fuori dal coro, come mai si è arrivati a trasferire dalla produzione gestione diretta o attraverso le municipalizzate a una rete di partecipate delle funzioni di cui dobbiamo oggi dire se rivestono ancora un interesse pubblico oppure no. Lo ricordo a tutti, non solo gli indirizzi comunitari per cui le aziende pubbliche in nome della libera concorrenza sul mercato non dovevano più agire in regime di monopolio, ma perché allora si diceva la gestione dei servizi di interesse generale può essere assicurato da imprese la cui natura giuridica è indifferente, che opereranno quindi in modo indipendente nei mercati e in regime di concorrenza purché garantiscano l'interesse generale, cioè che il tariffario sia accessibile e che il servizio sia di qualità. Sulla onda lunga, gloriosamente, i governi e le amministrazioni si sono avventurati rassicurando i cittadini tutti non importa che la proprietà sia pubblica, non importa che la gestione sia pubblica, attraverso il sistema di partecipazione garantiremo il controllo, cioè l'interesse generale e infatti adesso ci troviamo a ridurre la partecipazione pubblica, ad annullare la partecipazione pubblica, ma tranquilli tutti che la volontà politica è di continuare a garantire l'interesse generale, quindi francamente a me sembra che questa delibera non sia all'altezza della situazione, che non sia affatto obbligata, ma che necessitasse di una motivazione politica di dettaglio e che quindi soprattutto non ci sia, su questa delibera, alcuna differenza rispetto allo stile delle amministrazioni precedenti. Diciamolo con chiarezza, c'è un problema significativo di finanza locale e quando c'è questo problema significativo le uniche soluzioni che si trovano vendere quel che c'è da vendere, liquidare le società e mettere sul mercato gli immobili, Giunte precedenti e Giunta attuale. Dalla Giunta attuale, per l'immagine che ha voluto spendere nella campagna elettorale ancora, forse ci si sarebbe attesi una soluzione più innovativa. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Si è iscritta a parlare la Consigliera Canalis che ne ha facoltà per 5 minuti. CANALIS Monica Grazie, Presidente. Ma, io ho deciso di intervenire perché ho sentito in questa aula durante la discussione molti elementi contrastanti e una certa confusione, credo quindi che sia utile fare chiarezza sulla posizione del Partito Democratico ancora una volta. Il primo elemento di chiarezza è che noi non stiamo contestando il fatto che si facciano delle dismissioni, anche noi le abbiamo fatte d'altro canto, noi non stiamo contestando che ci si debba adeguare, tra l'altro il termine è già scaduto perché era il 30 settembre, il nuovo Testo Unico sulla partecipazione delle società pubbliche nelle partecipate, non stiamo contestando questo, vorrei che fosse chiaro. Noi stiamo sostenendo che con il pretesto della riforma Madia e del nuovo TUSP si stiano allenando degli asset strategici della città; è molto diverso dal contestare in generale il fatto che si dismettono delle quote delle nostre partecipate. E poi mi preme anche fare, quello che io ritengo un po' di chiarezza, su quello che dovrebbe essere un servizio di interesse generale che uno dei capi del nuovo TUSP, all'articolo 4 si dice che le finalità perseguibili mediante l'acquisizione e la gestione di partecipazioni pubbliche sono ispirate alla produzione di un servizio di interesse generale. Allora, io ho sentito usare tante espressioni, servizio essenziale, interesse istituzionale, qua si parla di interesse generale, quindi quando maneggiamo l'interesse generale dobbiamo fare molta attenzione e soprattutto non fare un'infornata generalizzata e un po' casuale di svendite. Io mi sento di dire che quello che stiamo facendo, che state facendo, è un'operazione un po' grossolana in cui non stiamo entrando veramente nel merito della mission di ogni singola realtà. Ho sentito dire che stiamo vendendo le quote per fare cassa, poi da altri Consiglieri di Maggioranza ho sentito dire che invece non lo stiamo facendo per fare cassa perché di fatto molte di queste partecipazioni sono definite polvere per la loro esiguità, ma lo stiamo facendo perché non incidiamo affatto nella compagine societaria; poi ho sentito dire che stiamo vendendo appunto perché le quote sono troppo basse. Io credo che dovremmo entrare nel merito di ogni singola partecipata per poter fare una valutazione e soprattutto farci guidare nella nostra valutazione dalla strategicità di ogni singola partecipata. Guardate che ancora una volta, con questa delibera, voi decidete di abdicare al ruolo di indirizzo pubblico che il Comune dovrebbe avere, di registri delle strategie della Città. Guardate che nei processi di sviluppo locale di Torino, in cui non c'è un solo attore, ce n'è più di uno, sta scomparendo il Comune come baricentro dei processi di sviluppo locale. Noi siamo una città fortunata, perché per fortuna a Torino ci sono anche altri attori di sviluppo, pensiamo ai nostri due grandi atenei, pensiamo alle nostre due grandi fondazioni bancarie, pensiamo ad altri enti come la Regione che possono essere motori di sviluppo. Ecco, a differenza di quello che è accaduto negli ultimi vent'anni in questo momento nei processi di sviluppo di Torino sta scomparendo il Comune e siamo fortunati perché ci sono altri attori, ma questo non ci scusa, non vi scusa; allora dobbiamo fare un po' di attenzione nel momento in cui usciamo per esempio da SAGAT, perché il fatto che la quota di partecipazione sia solo del 10% non significa che sia una partecipazione non strategica, ma stiamo parlando dell'Aeroporto della città, di una città che è confinante con un altro Stato, quindi che ha bisogno in modo essenziale di un aeroporto e di incrementare i collegamenti nazionali e internazionali di questo aeroporto. Allora capite che anche se la partecipazione è esigua, sedere in quel Consiglio di Amministrazione significa poter avere più strumenti per favorire sinergie con il territorio e quindi per creare delle leve per aumentare i collegamenti della nostra città con il resto del mondo, non è ininfluente esserci o non esserci. E poi, il fatto che oggi abbiamo più del 90% di CAAT vuol dire che incidiamo su quella Società, invece ho sentito dire che noi stiamo dismettendo delle realtà su cui non incidiamo. Incidiamo eccome, allora possiamo discutere del fatto che dobbiamo tenere insieme tanti fattori, ma non possiamo utilizzare la riforma Madia per una serie molteplice e confusa di finalità; la riforma Madia dice delle cose molto chiare e serve a raggiunge degli obbiettivi molto chiari, cioè serve a far sì che... IMBESI Serena (Vice Presidente) La invito a concludere. CANALIS Monica Sì, che un arcipelago di municipalizzate presenti in tutta Italia magari dalla gestione opaca o non produttiva o che sono dei doppioni scompaiono, ma non serve a fare tabula rasa di realtà importanti. E poi dico un'ultimissima velocissima parola sui due incubatori del Politecnico, che questi davvero sono partecipazioni polvere perché lì dentro abbiamo delle quote davvero risicate, ma che hanno consentito anche essi a Torino di essere al terzo posto in Italia per creazione di start up e quindi di intervenire nelle politiche per lo sviluppo della città, per l'innovazione, per la creazione di posti di lavoro. Vi sfido a dirmi che questo non è strategico. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. È iscritto a parlare il Consigliere Giovara che ne ha facoltà per 5 minuti. GIOVARA Massimo Grazie, signor Presidente. 23 anni della stessa forza politica danno arroganza e illusione e io mi scuso, ma non ho ancora imparato bene dopo un anno e mezzo a fare il politico, volevo fare un intervento, ma prendendo spunto da persone che hanno più esperienza di me, come l'ex Sindaco Fassino e il Capogruppo Lo Russo, preferisco non intervenire perché vedo che non ci sono più le telecamere e quindi il mio intervento non avrebbe effetto come il loro, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Io non ho altri scritti a parlare. Se l'Assessore vuole intervenire alla fine del dibattito. Assessore Rolando? Prego. ROLANDO Sergio (Assessore) Allora, siccome è stato richiesto di avere qualche informativa, a riguardo si sono sollevati molti dubbi, io vorrei partire da un tema. Questa delibera si intitola "Revisione straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, Decreto Legislativo 19 agosto 2016. Ricognizione delle partecipazioni possedute", quindi il tema che inquadra questa delibera è quello che dice il titolo e fa delle cose che qualcuno ha chiamato compitino due o tre volte, che nel compitino precedente, relazione della Corte dei Conti su rendiconto 2014 e 2015, sono state giudicate come ho già letto nell'interpellanza, non accettabili dalla Corte dei Conti. Quindi noi cercheremo di fare un compitino, con molta umiltà, leggermente migliore: se quello là aveva 4, cercheremo di prendere 6 meno meno con questa cosa. 18 settembre ore 11:30 I Commissione - Capigruppo, questo è il passaggio che ha fatto questa delibera in Commissione, Sindaca presente, proiezione di una trentina di slide con le motivazioni dell'articolazione degli interventi previsti da questa delibera, le spiegazioni a lato; ne darò qualcuna per sommi capi, perché le domande sono state mille oggi, però quali sono le partecipazioni non cedibili? Quelle che svolgono un ruolo di interesse generale: trasporti e rifiuti sono non cedibili, lo dice la norma di riferimento e noi stiamo applicando una norma, noi non stiamo facendo strategia BCI, Boston Consulting Group su una organizzazione di una multinazionale, stiamo facendo la revisione straordinaria delle partecipazioni ex articolo 24, quella che, ripeto, è stata giudicata insufficiente nel giro precedente. Qualcuno ha detto, perché non si vendono i trasporti? Perché non sono cedibili, sono un interesse generale previsto dalla Corte dei Conti. Qualcuno ha chiesto perché si vende SAGAT 10%? Perché è una competenza della Regione, ma dico di più, ieri Sole 24 Ore dice: "I Comuni dismettono aeroporti, autostrade e fiere, addio a una partecipata su tre", se uno legge... questo qui ripeto non è Rolando che lo dice, a Torino il piano cessioni parte dallo Scalo di Caselle; Lombardia con 37 cessioni, abbandonati i settori stradali e fieristici; Emilia Romagna i tagli maggiori a Bologna, Parma, Reggio e Rimini; Toscana, in 57 nel mirino del credito e patrimonio immobiliare, poi se uno si va a leggere dentro ci trova le cose che dirò dopo, società più che dimezzate a Roma, la parte del leone; Napoli punta alla vendita dei gioielli di famiglia, aeroporti Roma cede Fiumicino, Torino lascia Caselle; Napoli vende Capodichino; Verona liquida Aerogest, eccetera. Torno a SAGAT Sole 24 Ore primo ottobre: SAGAT 10%, è stata fatta una disamina, una preoccupazione sul valore, c'è un solo compratore. Intanto questa città è libera di vendere o non vendere, il mercato è così, se il prezzo non è ritenuto interessante da parte di chi fa le valutazioni; tra l'altro ricordo che tutte le partecipate hanno una valutazione secondo un principio contabile che si chiama "fair value", quindi nella contabilità c'è scritto quanto vale IREN: 1,90, per fare un esempio. IREN non è vendibile. Altro tema sollevato dal Consigliere Morano: perché non si vende IREN? Perché non si può vendere IREN dal punto di vista...? Perché non si può mettere nel piano IREN, perché IREN è una Società quotata in borsa e le società quotate in borsa o quelle che dispongono di prestiti obbligazionari non sono cedibili, lo dice sempre la legge. Torniamo a CAAT invece, che è il più entusiasmante di tutti. Come è scritto nella delibera, noi contiamo di vendere a partire dal 5%, perché? Perché vogliamo farci un'idea partendo da una ipotesi di vendita, poi vedremo che c'è un emendamento, ma ne parleremo dopo, di quale può essere l'interesse di quest'operazione. Che CAAT sia una Società che non cura un interesse generale è pacifico, perché non risponde ai due requisiti che ho letto leggendo l'interpellanza prima, quindi non risponde ai due requisiti previsti dalla norma; che CAAT sia però una realtà vendibile ad un prezzo adeguato, visto che, come sostiene qualcuno, è stata risanata, è altrettanto possibile, proprio per questo motivo questa Giunta pensa di metterne in vendita un pezzo limitato, perché facendo questa operazione si cerca di capire, vendendo una quota limitata, qual è l'interesse del mercato. C'è anche un altro fatto che leggendo la Madia si può maturare molto semplicemente, io adesso tra l'altro vi invito a leggere pagina 75 sul CAAT dove è espressamente previsto, nel documento allegato alla delibera, il percorso, sempre tenendo conto che il titolo di questa delibera è: "Revisione straordinaria delle partecipazioni", non è altro, non è cessione di CAAT. C'è un tema perché abbiamo deciso di vendere il 5% e non di più? Perché se noi avessimo messo in vendita la maggioranza, a parte che forse tutti sanno o non tutti sanno, ma è una cosa che io ho imparato tanti anni fa, esistono due prezzi di ogni azione, c'è il prezzo di maggioranza che spunta un premio e c'è il premio di minoranza che non spunta nessun premio, cioè non c'è. Quando si vendono quote sotto la maggioranza, non si guadagna nulla, si prende il prezzo che decide l'assemblea dei compratori, cioè quelli che si presentano davanti a noi, allora se noi provassimo a vendere il 100% di CAAT e non riuscissimo a venderlo, non il 100, il 92,77, in astratto e non lo vendessimo, potremmo mettere in rischio la salute della Società, perché? Perché noi saremmo tenuti, come dice la norma Madia, entro 12 mesi a dismettere la partecipazione e a sostenere noi l'onere di questa dismissione. Quindi, la scelta di incominciare dal 5% è una scelta prudente, sempre nell'ottica, ripeto, del titolo della delibera, perché nessuno di noi qui ha pensato di discutere in questi giorni anche se, ripeto, il 18 settembre non è vero quello che è stato detto da due o tre interventi dei Consiglieri, questa delibera è stata discussa in I Commissione congiunta con la Capigruppo e illustrata dalla Sindaca. Su cosa fanno gli altri vi ho dato un'idea leggendo gli articoli del giornale; noi non facciamo cassa con questa... Lo scopo di questa cosa qui non è fare cassa. No no, noi, la Città non fa cassa perché con queste due eccezioni... VERSACI Fabio (Presidente) Non si interviene fuori microfono, grazie. ROLANDO Sergio (Assessore) Con queste due cessioni non si fa cassa. (INTERVENTO FUORI MICROFONO) VERSACI Fabio (Presidente) Vice Presidente, non si interviene fuori microfono. ROLANDO Sergio (Assessore) Io sul tema di risanare i conti... VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Curatella, per cortesia. ROLANDO Sergio (Assessore) Quando sarà rappresentato, quando la Giunta approverà il piano di interventi che la Corte dei Conti ci ha chiesto di fare, non ce lo siamo sognato noi, l'ha chiesto la Città di Torino, quando sarà presentato dibatteremo di qual è l'effetto di questa delibera su quell'argomento e vedrete che a parte il problema centrale di IREN, che è un problema diverso, che non fa parte di questa delibera perché ho detto prima che le società quotate in borsa non sono previste nell'ottica della riorganizzazione prevista dalla norma, quindi è un tema diverso quello, vedrete che l'effetto di quello che si pensa di portare a casa dalle dismissioni delle società partecipate per merito della Madia, è più basso. Quello che si cercherà di fare, è di ottenere invece quel 6 meno meno o 6 più dalla Corte dei Conti su un tema aperto perché quello, non dimentichiamolo, è un tema aperto, ci sono due relazioni che oltre a dire quello che hanno detto alcuni Consiglieri con dovizia di particolari sul disequilibrio strutturale ci sono due problematiche evidenziate sulle partecipate che sono note a tutti, che sono insufficienti giudicate dalla Corte dei Conti. Con questa delibera noi ci adeguiamo alla Madia e cerchiamo di adeguarci alle prescrizioni della Corte dei Conti. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Assessore. Possiamo procedere nell'illustrazione e la discussione degli emendamenti. Io ricordo a tutti che si discute degli emendamenti. Siccome nella discussione generale sono stato molto permissivo, non lo farò più nella discussione degli emendamenti, quindi si rimane esclusivamente sul tema così come è previsto dal Regolamento che mi è stato chiesto di farlo rispettare. Quindi il primo emendamento è presentato dal Consigliere Morano e Ricca, non so chi interviene. Scusate, prego Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 3 minuti. RICCA Fabrizio Aspetti, Presidente, è solo che qua ho una montagna di fogli e sto cercando di orientarmi. Allora, l'articolo pagina 1, la riga 13 chiediamo di aggiungere: "Relativo alle società controllate o partecipate da enti pubblici", adesso provo a contestualizzarlo. Provo a contestualizzare l'emendamento, ad inserire l'emendamento all'interno della delibera. Allora, favorisce una lettura del fenomeno societario coordinato non solo con le rimanenti disposizione pubbliciste dell'ordinamento, ma soprattutto con la disciplina di diritto comune relativo alla società controllate o partecipate dagli enti pubblici. Quello che poi non capiamo, e magari vorrei l'ausilio poi dell'Assessore, è una volta che il parere favorevole sulla regolarità contabile e la regolarità tecnica, il parere anche questo è favorevole, per quale motivo il parere politico è contrario, perché poi andiamo ad inserire diciamo una clausola di garanzia quasi, in quanto va, diciamo, ripeto, va ad aggiungere: "Relativo alle società controllate e partecipare da enti pubblici". Io credo che questo sia assolutamente un emendamento di buon senso e andare a cassarlo soprattutto quando è all'interno della narrativa e non nel dispositivo della delibera, questo non andrebbe a portare nessun tipo di problematica all'interno del testo della delibera, ma invece potrebbe rafforzarlo e metterci diciamo nella condizione di essere un po' più tranquilli. Ripeto, il parere del dirigente di settore favorevole sulla regolarità tecnica e favorevole sulla regolarità contabile le motivazioni, ma questa è una motivazione che vorrei capire, poi, se Assessore, emendamento per emendamento, mi spiega il motivo politico soprattutto nella parte di narrativa e non di dispositivo per quale si è deciso di andare contro questi emendamenti di assoluto buon senso. Questo ci permetterebbe io l'ho detto prima nell'intervento, lo ribadisco adesso, lo ribadirò in tutti i miei interventi, essendo emendamenti di merito e quindi volti a migliorare la delibera o comunque a renderla, per quanto ci riguarda, il più votabile possibile, invece si è scelto di fare una strada completamente diversa. È vero che come ha detto lei prima, Assessore, questa delibera l'abbiamo discussa in una Commissione, l'abbiamo discussa in una Commissione di un'ora con... No, Assessore, una cosa è poter discutere e poter entrare nel merito e diciamo poter essere anche efficace all'interno della discussione, all'interno della Commissione, una cosa è trovarci una delibera che va... VERSACI Fabio (Presidente) È terminato il suo tempo, Capogruppo. RICCA Fabrizio Sì, va bene. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) No, l'unica cosa che per correttezza visto... Ma non per il tempo, sulla Commissione, visto che era presieduta da me, perché era una Conferenza dei Capigruppo congiunta, io vorrei ricordare all'aula che c'è stata la Commissione il 18 settembre con la presenza della Sindaca e nessuno, non c'è stata nessuna votazione per la liberazione dell'atto perché nessuno si è opposto a questo atto. No perché questo è anche importante dirlo perché io ero presente e l'ho presieduta io la Commissione perché non è vero che è stata fatta nessun tipo di richiesta. Capogruppo Morano. RICCA Fabrizio No, giusto per specificare, era una delibera che è stata diciamo mandata in Commissione la mattina e il pomeriggio in Consiglio non c'è stato neanche modo di poter approfondire, tanto che oggi il dibattito è stato molto articolato. Io sono convinto che alcune questioni di cui abbiamo discusso con l'Assessore, Presidente, si potevano andare a risolvere all'interno della Commissione, magari convocandola il mercoledì dove non c'è stata la I Commissione, tutto lì. VERSACI Fabio (Presidente) Va bene. Ho iscritto il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti. MORANO Alberto ...alle osservazioni del Capogruppo Ricca perché non riesco realmente a comprendere come sia possibile avere su un emendamento che è neutro, è semplicemente una specificazione di quanto è il riferimento normativo, parere tecnico e contabile è favorevole e il parere politico contrario, cioè non stiamo cambiando il senso di questa delibera, stiamo precisando che il Testo Unico sulle partecipate, fornendo un approccio unitario integrata materia, favorisce una lettura del fenomeno societario coordinato non solo con le altre disposizioni pubblicistiche dell'ordinamento, ma soprattutto con la disciplina di diritto comune relativa a società controllate o partecipate da enti pubblici perché il diritto comune, e c'è una parte della Madia che dice espressamente che alle società partecipate si applicano le disposizioni in tema di fallimento, in tema di procedure concorsuali, in tema di diritto societario. Allora perché, cioè sembra solo che sia tutto pretestuoso da parte della Maggioranza di respingere qualsiasi richiesta di chiarimento, di precisazione che viene formulata dalle Minoranze senza dare una spiegazione logica del comportamento; e qui io realmente non riesco a capirlo, questi emendamenti li ho scritti tutti personalmente uno a uno, li ho poi condivisi con Ricca ed erano tutti sovranimati dal desiderio di rendere più leggibile e più chiara questa delibera, di cui, come già detto, non condivido la sostanza, non la ritengo coerente con le necessità del Comune, ma animato da uno spirito di collaborazione mi sono ripromesso di, leggendola e disgregando tutte le parti di questa delibera, cercare di integrarla e migliorarla laddove possibile, portando anche dei chiarimenti fattuali. Quindi questo approccio così negativo da parte dell'Amministrazione non mi è per nulla chiaro. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 2 minuti. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente. Anch'io mi unisco alle considerazioni innanzitutto di carattere generale rispetto all'atteggiamento che questa Minoranza del Consiglio Comunale che ha voluto, con qualche emendamento, provare secondo me innanzitutto a chiarire un po' il senso di questa deliberazione e così come dice già questo emendamento presentato dal Consigliere Morano, insieme al Consigliere Ricca, particolarmente utile chiarire al Consiglio Comunale che questa ricognizione e questa deliberazione nulla ha a che fare, nulla hanno a che fare questi provvedimenti nella ricognizione nella deliberazione con la volontà esplicita di un'Amministrazione di recuperare risorse per far quadrare i conti, per almeno due motivi, il primo perché, come c'è stato spiegato in più di un'occasione, questa attività di ricognizione è preliminare a un percorso che inevitabilmente durerà molto più tempo rispetto a quello necessario e utile all'Assessore Rolando per far quadrare i conti quest'anno, perché, c'è stato spiegato in modo molto chiaro che la ricognizione prelude ad un'attività che porterà inevitabilmente la cessione di alcune quote di alcune società partecipate in un periodo dato, questo periodo si concluderà nel settembre 2018 e sarà quella, Presidente, l'occasione in cui andremo a verificare la bontà di questo percorso, sarà quella la data in cui secondo me, non voglio fare il profeta facile, ma sarà quella l'occasione in cui noi scopriremo ad esempio che molte delle società partecipate, oggetto di questa ricognizione, e che anche nelle schede tecniche sono state giudicate, secondo me impropriamente, perché sottolineo ancora una volta non attribuire, e il servizio di interesse pubblico, Società come CAAT, è un errore per tanti motivi, se ci sarà occasione per ribadirlo successivamente, sarà quella dicevo l'occasione, cioè il settembre del 2018 nella quale andremo a verificare che alcune considerazioni presenti in questo provvedimento sono improprie. Sono convinto che sarà anche la Corte dei Conti ad aiutarci a chiarire diciamo alcuni dubbi che sono emersi. Voteremo convintamente questo emendamento proposto dai Consiglieri Ricca e Morano per due motivi: il primo perché, come già è stato spiegato aiuta ad esplicitare meglio il senso del dispositivo fin dalla parte iniziale e il secondo, guardate, perché mi pare evidente che anche nella discussione di oggi sia emersa la confusione; noi spesso ci chiediamo ma come hanno fatto a convincere i Consiglieri del Movimento 5 Stelle a farsi digerire un provvedimento con questa forma e con questa natura? Con questo emendamento noi andiamo a chiarire meglio la forma del provvedimento... VERSACI Fabio (Presidente) Ha terminato il suo tempo. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritta a parlare la Consigliera Grippo, ne ha facoltà per 2 minuti. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente. Ma, volevo rafforzare e completare le motivazioni che sono state espresse dai colleghi prima ritornando su alcuni interventi dei colleghi della Maggioranza che mi hanno preceduto. Laddove vediamo l'esigenza di rafforzare la premessa e andare a chiarirle, quindi dove diventa necessario votare l'emendamento che proponiamo, che i colleghi propongono adesso e alcuni altri che verranno, sul fatto che è diventato esplicito la non identica visione sulle finalità della delibera perché l'Assessore ci dice chiaramente che tutto questo non avviene per fare cassa, quindi quello che viene proposto è semplicemente un adempimento di legge; alcuni colleghi invece della Maggioranza hanno voluto richiamare lo stato dei conti del Comune di Torino non rinunciando ad attribuire talvolta, mi permetta di dire, grossolanamente delle responsabilità a chi governava prima e quindi perlomeno per una logica deduttiva si deve immaginare che, o sono andati fuori tema, ma sono sicura che lei, Presidente, li avrebbe richiamati, oppure se non sono andati fuori tema evidentemente intendevano dire che questa operazione viene fatta per sistemare i conti. Quindi, siccome lei è sempre preciso, Presidente, e io lo so, e di questo la ringrazio, certamente i colleghi della Maggioranza che mi hanno preceduto intendevano dire che questa operazione viene fatta per poter sistemare i conti, ma l'Assessore dice che non è così, quindi qualche cosa non è chiara, forse non è bastata la chiamiamola breve discussione, quindi vogliamo trovare un compromesso che c'è stata all'interno della Commissione, peraltro se quella era l'unica Commissione è stata fatta, come dire, un po' alle ultime, Assessore, almeno lo ammetterà. Mi sembra evidente dover far comprendere ma non tanto ai colleghi che andranno a votare questa... VERSACI Fabio (Presidente) Ha concluso il suo tempo, Consigliera. Per correttezza io ho già detto prima che non sono stati sicuramente i Consiglieri di Maggioranza ad andare fuori tema, è stato in complessivo, io vi chiedo per cortesia di rimanere sul tema specifico dell'emendamento. Prego, Consigliera Canalis, ne ha facoltà per 2 minuti. CANALIS Monica Sì, grazie, Presidente. Questo è il primo di una serie di emendamenti proposti non solo dal nostro Gruppo Consiliare, ma anche dagli altri gruppi di Minoranza che noi ci sentiamo di appoggiare convintamente e lo spirito di questi emendamenti e della discussione che vi proporremo è quello di essere costruttivi, cioè di contribuire alla correzione, qualora anche voi l'accogliate, di una delibera che ha un senso, perché ce lo chiede una riforma dello Stato, la riforma Madia, ma per come è delineata oggi riteniamo abbia numerose carenze. Quindi questo è un emendamento, il primo, che intende proprio contribuire al miglioramento della delibera complessiva e sottolinea come... Aspetti, vado solo a vedere la riga 13, come la lettura del fenomeno societario riguardi le società controllate e partecipate da enti pubblici. Perché questo rilievo, questo rafforzamento che potrebbe sembrare superfluo? Proprio per sottolineare che noi intendiamo non rinunciare al ruolo strategico dell'Ente Pubblico a ruolo di indirizzo nei processi di sviluppo della città attraverso le società partecipate, quindi questa locuzione serve proprio a sottolineare come il ruolo del Comune non debba scomparire in un'operazione un po' affrettata e forse un po' grossolana, anche perché lo ricordiamo la discussione di questa sera è così prolungata e articolata anche perché la discussione che abbiamo fatto nella I Commissione congiunta con la Capigruppo è stata una discussione utile alla presenza della Sindaca, ma proprio in quell'occasione anche la Sindaca era un po' di fretta, quindi non abbiamo probabilmente potuto completare tutti i punti che avremmo voluto toccare, quindi assolutamente sosteniamo questo emendamento dei Consiglieri Morano e Ricca. VERSACI Fabio (Presidente) Ha terminato il suo tempo. È iscritta a parlare la Consigliera Tisi, ne ha facoltà per 2 minuti. TISI Elide Grazie, Presidente. Io non sono intervenuta prima nel dibattito pensando appunto di poter avvalermi della possibilità anche di intervenire sui vari emendamenti a partire da questo primo emendamento che richiede per l'appunto alla riga 13 della pag.1 dell'atto deliberativo di aggiungere questo riferimento relativo alle società controllate o partecipare da enti pubblici. Credo che sia il primo, come ricordava già qualche collega di una serie di emendamenti che vogliono davvero richiamare anche la Maggioranza in questo Consiglio Comunale a riflettere su una scelta molto precisa che sta avvenendo, in particolare per quanto riguarda due delle società partecipate che sono state oggetto del dibattito già in sede di presentazione della delibera e cioè SAGAT e CAAT. Io ricordo che circa un anno fa alle cinque del mattino con molti colleghi Consiglieri andammo a fare un sopralluogo al CAAT proprio perché fu considerata in quel momento, quella Società, non solo un potenziale per la città e non solo per la città perché è stato ricordato è un'attività che ha sede nella zona ovest del nostro territorio, peraltro coinvolge nella compagine societaria non soltanto circa 93% della città di Torino, ma anche altri Comuni che non so se quanto siano coinvolti in queste scelte, ma credo che la possibilità anzi di un ente locale di incidere sulle... VERSACI Fabio (Presidente) Ha concluso il suo tempo, Consigliera. Ho iscritto a parlare il Consigliere Lubatti, ne ha facoltà per 2 minuti. LUBATTI Claudio Grazie, Presidente. Ma, io credo che la Maggioranza abbia fatto bene, lo dico rivolgendomi, come è giusto fare, alla Presidenza, a scegliere di non andare verso una mozione di accorpamento di questi emendamenti intanto perché così non si corrono rischi, ma credo anche che ci sia una scelta politica dietro a questa volontà di discutere gli emendamenti e rientrare nel merito delle singole questioni dei 120 emendamenti che sono stati presentati ed è per questo che io credo che sia importante la discussione che faremo questa sera, parte di questa notte forse, insieme in quest'aula, perché fare un ragionamento completo sul tema delle partecipate ci permette di avere uno sguardo più completo sulla gestione della città e sulle braccia operative che la città utilizza per erogare i servizi a beneficio dei nostri cittadini. Allora, la singola valutazione di merito di questo emendamento, che è un emendamento che mi sento di sostenere con questo intervento e poi nell'atto formale anche del voto, credo che vada ben oltre alle singole parole che i Consiglieri hanno voluto scrivere in questo emendamento, ma che ci sia una volontà di rafforzare un concetto, la strumentalità delle partecipate appunto per il raggiungimento degli obbietti amministrativi e strategici di una gestione di una città credo che vada sottolineata in tutte le sedi e questa è una sede importante, è la sede più importante, al di là di quelle dimostrazioni invece di disaffezione che in qualche caso abbiamo avuto da parte dei cittadini nei confronti della politica o addirittura della politica come... VERSACI Fabio (Presidente) Però sul tema, Consigliere Lubatti, sul tema. LUBATTI Claudio Sì, stavo rafforzando il concetto delle due parole, Presidente, non so se ha seguito la parte centrale del mio intervento perché ho divagato nel primo, nella prima parte nella quale mi aspettavo un richiamo, invece nella seconda parte che era più centrata lei mi richiama, quindi forse è ancora legato alla prima parte dell'intervento. Comunque vado a concludere e intervengo sul prossimo emendamento anche se essendo interrotto avrei diritto a qualche secondo di recupero, ma che userò più avanti. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 3 minuti. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Ma, intervengo anche io per dire che voterò l'emendamento proposto dal Capogruppo Morano e dal Consigliere Ricca perché ritengo che comunque apporta anche un elemento tecnicamente corretto. Riprendo quanto già avevo anche detto in occasione della mia precedente discussione, che comunque emerge dall'impostazione di tutta la delibera a parer mio che questa città è legata ad una non capacità di dare valore alla partecipazione proprio come intrinsecamente legata a quello che può essere un valore del pubblico nella gestione di partecipate che possono avere un ruolo comunque sia strategico ancorché non provvedano a servizi essenziali intesi in termine canonico, ma poi sul ragionamento di cosa siano i servizi essenziali perché secondo me l'essenzialità per esempio di un ente che sappia generare sviluppo e sappia generare posti di lavoro è comunque da ritenersi tale. Quindi insisto ancora nel dire che, così come è stata interpretata, la legge Madia è una scusante per nascondere quello che invece riguarda la mancanza di una capacità di avere un'idea di come le partecipate possano essere gestiste, di come la Città di Torino possa porsi all'interno dei processi di gestione di queste società. Questo lo abbiamo visto e ne abbiamo lungamente dibattuto a proposito del CAAT, proprio perché ritengo che oltre a commettere un errore, che è quello di poter sottovalutare anche il valore economico perché, per quanto Assessore Rolando lei ci dica che questa delibera non è fatta per risanare i conti, queste sono state invece le indicazioni che ci sono pervenute dagli interventi dei Consiglieri della Maggioranza. Anche in questa visione peraltro non è detto che la svendita in maniera parcellizzata possa essere efficace, anche in un'ottica meramente laica di voler comunque invece, proprio tra virgolette, fare cassa non è detto che questa sia la strategia migliore, soprattutto se si parla di realtà che hanno nelle loro corde le potenzialità di valorizzazione molto evidenti legate alla localizzazione, legate a quelle che possono essere gli sviluppi anche sotto il profilo del mercato su cui questi si insestano. Non solo, ma come è già stato detto e ripreso anche da interventi di chi mi ha preceduto, manca una capacità anche di valorizzare ed io su questo..., anche realtà più minori, quelle che sono state chiamate partecipazioni pulviscolo, ma anche su questo ribadisco quanto già prima ho detto potevano essere... VERSACI Fabio (Presidente) Ha terminato il suo tempo, Capogruppo. TRESSO Francesco Ho finito, va bene, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Non avendo altri interventi chiedo il parere della Giunta. Prego, Assessore. ROLANDO Sergio (Assessore) Non favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Parere contrario... Prego, sull'Ordine dei Lavori. Ricca. RICCA Fabrizio No, volevo capire è una richiesta che faccio una volta che spero possa valere per tutte, visto il parere tecnico favorevole, visto il parere contabile favorevole, volevo capire il motivo politico... Assessore, perché so che è una persona seria e tendenzialmente risponde, qual era il motivo del parere politico contrario. VERSACI Fabio (Presidente) Se non vuole rispondere, non è obbligato l'Assessore, Capogruppo Ricca, non è che possiamo obbligare qualcuno a rispondere a determinate cose, in questo caso non è obbligato. Pongo in votazione l'emendamento col parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Se tutti i Consiglieri hanno votato, sono trascorsi 2 minuti, dichiaro chiusa la votazione. Allora, presenti 31, astenuti 1, favorevoli 9, contrari 21, dichiaro l'emendamento respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 2 presentato dal Capogruppo Morano e Ricca. Prego, Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 3 minuti. RICCA Fabrizio Allora, Presidente, l'emendamento numero 2 chiede di aggiungere: "L'Assemblea Straordinaria dei Soci ha recepito adeguamenti statutari obbligatori richiesti ai sensi del Testo Unico e quelli facoltativamente approvati nel provvedimento sopracitato del Consiglio Comunale del 12 dicembre (meccanografico 2016-05392/064) manca approvato il nuovo testo di statuto sociale contenente clausole facoltative conforme agli indirizzi della Giunta Regionale" e va avanti. Noi chiediamo di aggiungere dopo "approvati" "con il voto favorevole rappresentanti il 100% del capitale sociale", che questo permetterebbe appunto di avere un controllo maggiore. Risulta perché è anche importante in questo caso dove c'è un parere della regolarità tecnica contrario, dove lo leggo: "motivazione socio del Comune di Torino si è astenuto sull'approvazione dell'articolo 23 in quanto la modifica è stata proposta dalla Regione, non sussistevano i tempi tecnici per approntare i necessari atti prodromici". Quello che a me sembra però, dalle verifiche che abbiamo fatto, ma se è possibile poi nel caso avere il verbale, l'emendamento poi chiaramente lo andiamo a ritirare, a noi risulta che invece la Città di Torino ha votato in maniera favorevole. Quindi questa parte, per quanto ci riguarda secondo me, secondo noi, contestiamo il parere sulla regolarità tecnica non favorevole per questo motivo. Quindi al di là che probabilmente, Presidente, io credo che l'educazione sul rispondere su emendamenti di questo tipo, anche solo di rispondere delle motivazioni per cui la Giunta diciamo non dà parere perché alla fine dà parere, ma non spiega le motivazioni, potrei iniziare a pensare che magari le motivazioni a questo diventano sconosciute, io però, Presidente, quello che le chiedo è di capire se è vero, se corrisponde al vero oppure come abbiamo visto noi in maniera informale dai verbali, se le votazioni, se la Città si è astenuta o meno, perché se la Città non dovesse essersi astenuta, ma ha votato in maniera favorevole, le motivazioni per cui diciamo il parere tecnico non favorevole andrebbero a decadere e quindi l'emendamento sarebbe anche... Chiaramente poi ci sarebbe una valutazione politica da parte dell'Assessore, però potrebbe essere senza nessun problema votabile. Chiaramente questo cosa implica? Implica che la Maggioranza con un parere di questo tipo non ha gli elementi necessari per poter sapere se votare favorevolmente o meno. Non sto cercando di riempire 3 minuti, Presidente, se mi fa avere questi verbali evitiamo di continuare gli interventi. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti. MORANO Alberto Da una rapida lettura del verbale dell'assemblea straordinaria della Società 5T S.r.l. scaricato dal sito della Camera di Commercio emergerebbe il voto favorevole del 100% del capitale sociale. Io, avendo l'estratto verbale, il mio studio insomma fa quello di mestiere, ho chiesto a qualcuno di stamparmi il verbale e ho chiesto semplicemente di precisare che delibere di modifica facoltativa erano state assunte con il voto favorevole di tutti. Leggo adesso che il Comune di Torino si è astenuto sull'approvazione. Allora io non vorrei che ci sia un errore di trascrizione da parte del notaio che è stato chiamato a verbalizzare questa assemblea e che per errore materiale, capita ogni tanto, credetemi, faccio questo mestiere da 28 anni, che qualcuno si possa sbagliare a riportare la volontà nella trascrizione perché magari si prende l'appunto, poi dopo l'impiegata va a caricare il verbale e si dimentica che c'era un'astensione, oppure si scrive col voto favorevole del 100% e si dimentica di scrivere dei presenti o dei votanti e l'astenuto non è votante anche se è presente. Allora io chiederei realmente all'Amministrazione di verificare la corrispondenza fra quanto è stato deciso dall'Amministrazione, che se ha deciso di astenersi lo avrà formalizzato in un documento, avrà dato una delega e avrà detto nella delega al delegato che cosa doveva votare, quanto è stato effettivamente fatto dal delegato rappresentante del Comune di Torino in quella sede e quanto è stato verbalizzato. È ovvio che una errata verbalizzazione decorsi 60 giorni non è più impugnabile, però per la verità dei fatti, per la correttezza penso che sarebbe importante appurarlo e sarebbe però a questo punto anche importante chiarire il significato del parere tecnico contrario, perché se non corrisponde al vero quello che avete scritto, e dall'espressione dell'Assessore e del dirigente emergo che forse loro non hanno fatto la verifica di quello che è stato effettivamente verbalizzato nell'assemblea straordinaria ricevuta dal notaio, forse prima di dire un parere tecnico contrario bisognerebbe andarsi a rileggere quello che è stato verbalizzato, perché posso aver letto male, ero stanco, stavo facendo tanti emendamenti, però mi sembra che il voto favorevole del 100% fosse scritto. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. È iscritto a parlare il Consigliere Lubatti, prego. LUBATTI Claudio Nonostante l'assenza delle telecamere in aula mi sembra importante intervenire in questa discussione che verte su un passaggio, io credo, importante in particolare dopo le parole del Consigliere Morano io ritengo che sia utile invece per il Consiglio Comunale fare una valutazione attenta delle questioni accadute perché leggo di un parere tecnico contrario, del quale ovviamente prendiamo atto, ma una valutazione su quanto e come si sono svolte le votazioni che vengono riportati in narrativa per quanto la narrativa non abbia diciamo un valore dispositivo, appunto, lo dico quasi con una contraddizione in termini, credo che sia importante riportare a beneficio anche delle valutazioni che verranno fatte da chi riceverà questo atto e quindi penso proprio agli organismi di governance delle singole partecipate che troveranno in questo documento un loro documento di indirizzo. Allora, la puntualizzazione sulla percentuale di voto che ha visto l'approvazione di scelte strategiche fondamentali, come quelle che sono state riportate nella narrativa di questa delibera, io credo che abbia un valore ed è per questo che ritengo che i Consiglieri che hanno fatto questa valutazione proponendo e sottoponendo al voto questo documento, si siano interrogati a lungo sulla necessità di inserire questa precisazione dentro la normativa, nella delibera, chiedo scusa, nella narrativa della delibera. Da questo punto di vista oggi l'approccio della Maggioranza, lo dico con grande rispetto e spero che l'Assessore me lo riconosca, che ho avuto in passato nei confronti dei suoi interventi in aula, io credo che però ci sia la necessità di ascoltare, nel momento in cui un Consigliere lo chiede, una valutazione di merito sul singolo testo da parte della Giunta e quindi il parere della Giunta io credo che nel momento in cui viene richiesto come è stato richiesto nell'emendamento precedente vada in qualche maniera ascoltato e vada in qualche maniera data la possibilità al Consiglio Comunale di interrogarsi se la valutazione politica che la Giunta fa sul singolo emendamento è una valutazione politica che ha alla base una scelta diciamo più strategica complessiva o se c'è una valutazione di merito di contrarietà alla singola, al singolo desiderata, alla singola valutazione dei Consiglieri Comunali che avanzano la proposta di un'aggiunta di un testo con un emendamento. Questa è una questione che forse apparirà come una questione strumentale, ma vorrei invece che si entrasse nel merito di questa riflessione perché facendo questa riflessione io credo che ci si possa rendere conto se stiamo costruendo una relazione strategica tra la città e le singole partecipate, supportata anche da valutazioni di natura politica e quindi su questo... VERSACI Fabio (Presidente) È terminato il suo tempo. LUBATTI Claudio La ringrazio, Presidente, chiudo, su questo io chiedo un supplemento di riflessione da parte dei Consiglieri Comunali e un voto favorevole da parte del Consiglio Comunale. Grazie, Presidente. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei, non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione il secondo emendamento con il parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato. Se i Consiglieri vogliono votare. Dichiaro chiusa la votazione. Presenti 22, favorevoli 1, contrari 21, dichiaro l'emendamento respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 3 sempre del Capogruppo Ricca e del Capogruppo Morano. Chi illustra? Prego, Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 3 minuti. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. L'emendamento numero 3, alla riga 24, manca: "Approvato il nuovo testo di statuto sociale contenente clausole facoltative conforme all'indirizzo della Giunta Regione Piemonte approvati con deliberazione dell'11 aprile 2016 n. 1-3120 ai fini di un più efficiente…." questo chiediamo su richiesta del Consiglio di Amministrazione, perché? Perché noi riteniamo comunque fondamentale il ruolo del Consiglio di Amministrazione e questo deve essere richiesto, dobbiamo metterci nella condizione comunque di poter diciamo andare ad influire o comunque che ci sia la richiesta ufficiale da parte del Consiglio di Amministrazione. Io, Presidente, però mi permetto di dire, ne approfitto, che questo tipo..., cioè abbiamo bocciato un emendamento mentre c'è una verifica su un verbale e su un atto ufficiale firmato da un dirigente che dava un parere tecnico non favorevole abbiamo votato un emendamento in fase di verifica. Mi permetto solo di dirlo, mi permetto solo di dirlo, perché magari verrà fuori in altri emendamenti una situazione di questo tipo, cosa che potrebbe teoricamente condizionare il voto. Questo a me spiace perché non ci dà la possibilità di poter avere comunque una votazione serena tanto che io non ho partecipato al voto. Questa volta il parere invece, sia la regolarità contabile che la regolarità tecnica è favorevole, quindi un emendamento votabile, mi aspetterei una volta magari, ma io alla Giunta posso anche..., ne abbiamo due copie, potrei, Presidente, se serve anticipare una copia alla Giunta almeno così sanno di che emendamento sto parlando. Allora, dato che li avete letti ditemi il motivo politico per cui questi emendamenti non sono votabili, perché la questione è che il Sindaco viene in Capigruppo e dice "tutti gli emendamenti hanno il parere tecnico non favorevole e allora non sono non sono votabili", bene, questo è il secondo emendamento con parere tecnico e parere contabile favorevole, vorremmo la motivazione politica per cui questi emendamenti vengono bocciati. Dopodiché mi dà la motivazione politica, prendo e porto a casa, ma almeno so, almeno so come ragionate e so qual è la visione che avete di fronte a questi emendamenti perché se vado a prendere tutti quelli che sono favorevoli e mi permetto di dire, Presidente, sono molti, noi ci troviamo nella condizione di avere emendamenti tecnicamente e contabilmente positivi e senza nessun motivo politico vengono cassati, almeno spiegarci la motivazione dato che non abbiamo avuto modo di poter discutere nel merito degli emendamenti mai, ci siamo esclusivamente trovati il Sindaco che arriva e dice: "No, porto io due emendamenti", una Capigruppo prima di questo Consiglio Comunale... VERSACI Fabio (Presidente) Ha terminato il suo tempo. RICCA Fabrizio Sì, Presidente, però mi permetta… VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti. MORANO Alberto Rischia di diventare quasi noioso, perché veramente non si riesce a comprendere il significato dei pareri tecnici e contabili favorevoli e del parere politico contrario su una precisazione che, o risponde al vero e allora non capisco perché non venga dato parere favorevole, o non risponde al vero e allora non ci può essere il parere tecnico favorevole perché qui si stava dicendo che anche approvato, un nuovo testo di statuto sociale contenente clausole facoltative, cioè non erano modifiche imposte dalla legge, ma erano modifiche facoltativamente richieste e chi conosce le dinamiche delle assemblee sa che la proposta di modifica è normalmente fatta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione che la illustra, allora noi qui stiamo chiedendo di precisare che la modifica era stata richiesta dal Consiglio di Amministrazione. Se la modifica non è stata richiesta dal Consiglio di Amministrazione, ma è stata richiesta da un socio, allora bisognerebbe dare parere tecnico contrario. Io non ero presente, non so chi è che ha fatto questa richiesta, ma siccome ha una valenza politica non indifferente la modifica facoltativa alle norme dello Statuto perché se noi parliamo delle modifiche imposte su queste non si discute, uno si deve conformare alla legge e lo devono fare anche le società pubbliche, ma se invece stiamo parlando di modifiche facoltative che nessuna norma di legge richiede, che nascono dalla richiesta del socio o del Consiglio di Amministrazione, credo che sia corretto, nella narrativa di questa delibera che ha delle finalità ampie, anche se poi in realtà si tradurrà in risultati modesti, bisognerà anche chiarire che cosa è stato fatto, perché è stato fatto, su richiesta di chi. VERSACI Fabio (Presidente) È iscritto a parlare il Consigliere Lubatti, prego. LUBATTI Claudio Grazie, Presidente. Questo credo che sia un emendamento anche qui che arrivi da lontano perché il fatto di sottolineare in questa parte della delibera il principio per il quale il Consiglio di Amministrazione debba in qualche modo esprimere una volontà ufficiale, una posizione ufficiale, ha una sua ratio che forse va oltre le parole del singolo emendamento, ma che mi sembra opportuno sottolineare nel dibattito che stiamo affrontando e che credo in maniera corretta andrà avanti per qualche ora proprio per approfondire i singoli passaggi della delibera e verificare anche qual è l'intendimento vero e profondo del Consiglio Comunale. Allora, su questo la valutazione che è stata fatta dagli..., che ho interrogato informalmente anche il sottoscrittore dell'emendamento e la genesi dell'emendamento è proprio la sottolineatura del ruolo strategico e fondamentale del Consiglio di Amministrazione, tanto da doverlo legittimare nella sua piena funzione da un passaggio formale e da una esplicita citazione nell'atto diciamo più importante che il Consiglio Comunale può andare ad approvare, che è una delibera. Allora, su questo qualche elemento di preoccupazione in passato c'è stato, qualche elemento che ci ha fatto riflettere sulla mancanza di attenzione nei confronti del Consiglio di Amministrazione c'è stata e quindi bene ha fatto il Consigliere Morano a sottolineare in questa sede l'importanza di una individuazione puntuale ed esplicita del ruolo del Consiglio di Amministrazione, perché guardate, il rischio di perdere il controllo delle nostre partecipate e dei relativi Consigli di Amministrazione è molto alto. Qual è la capacità della macchina pubblica di governance delle proprie partecipate se non quello di verificare se il Consiglio di Amministrazione lavora in piena esecuzione degli indirizzi che l'Amministrazione in qualche maniera vuole consegnare alla singola partecipata e le scelte strategiche che vengono effettuate dei singoli Consigli di Amministrazione devono per forza trovare una risposta in questa sede, più che una risposta addirittura direi un mandato in questa sede. Come non sottolineare le scelte strategiche che abbiamo visto in passato dei Consigli di Amministrazione che non hanno avuto atti formali da parte della Città di un indirizzo specifico da parte del Consiglio di Amministrazione, non ultimo quello di GTT, ma lo voglio usare soltanto come un caso, GTT sceglie di partecipare a una gara per il Servizio Ferroviario Metropolitano, sceglie di costituire un consorzio e oggi arriva finalmente dopo un po' di giorni la risposta alla mia richiesta di accesso agli atti, non c'è nessun atto formale di indirizzo da parte di questa Città, non uno straccio di lettera da parte della Sindaca che dice: "Cara GTT, vai in questa direzione". VERSACI Fabio (Presidente) Ha terminato il suo tempo. LUBATTI Claudio Ringrazio il Presidente, voterò favorevolmente. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare la Consigliere Canalis, ne ha facoltà per 2 minuti. CANALIS Monica Grazie, Presidente. Contestualizzerei innanzitutto l'emendamento numero 3 di cui stiamo discutendo che insiste sulla pagina 1 e la riga 24 e aggiunge: "Su richiesta del Consiglio di Amministrazione". Di cosa stiamo parlando? Noi stiamo parlando della società 5T S.r.l. cito: "Ai fini di un aggiornamento, occorre rilevare con riferimento alla società 5T che in data 19 luglio 2017 l'Assemblea Straordinaria dei Soci ha recepito gli adeguamenti statutari obbligatori, richiesta ai sensi del Testo Unico e quelli facoltativi come approvati nel provvedimento sopracitato del Consiglio Comunale del 12 dicembre 2016, ma anche approvato - e qui si inserisce l'emendamento - un nuovo testo di statuto sociale contenente clausole facoltative conformi agli indirizzi della Giunta della Regione Piemonte ai fini di un più efficiente controllo analogo, il tutto come risulta nel testo che si allega al presente provvedimento per farne parte integrante e sostanziale". Ebbene, ritengo che questo emendamento abbia una sua ragion d'essere per alcune ragioni, la prima è che avendo un parere tecnico e un parere contabile favorevole non vedo la ragione per respingerlo. La seconda è che da un punto di vista politico è assolutamente innocuo, quindi mi chiedo come la Giunta lo possa rimandare al mittente senza una adeguata giustificazione e infine credo che in un quadro come quello di questa delibera che è finalizzata ad un adempimento formale, ad un allineamento adeguamento ad una legge dello Stato, questa precisazione formale, cioè precisare che le modifiche dello Statuto sono state fatte su richiesta del Consiglio di Amministrazione, ricalca questa esigenza di precisione formale. Quindi credo che non ci sia assolutamente alcun elemento ostativo all'emendamento anche perché... VERSACI Fabio (Presidente) È terminato il suo tempo. Prego, Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 2 minuti. CANALIS Monica Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 2 minuti. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente. Ma mi pare particolarmente opportuno unirmi a chi ha voluto, e lo ringrazio tra l'altro, perché ci mette nelle condizioni di introdurre un elemento che dal mio punto di vista è tutt'altro che trascurabile, anzi il rischio è che noi troppo spesso si sottovaluti qual è il ruolo, ma anche qual è la responsabilità dei Consigli di Amministrazione. Io adesso ho letto con attenzione dove propone di integrare questa frase il Consigliere Morano e credo che sia tra l'altro particolarmente opportuno poi riprendere questo tema nel corso della discussione perché sono anche altri i momenti della deliberazione in cui questa precisazione io credo che sia particolarmente opportuna. Il ruolo e il coinvolgimento del Consiglio di Amministrazione tutt'altro che residuali, anzi particolarmente strategico, soprattutto nella misura in cui è in grado di fare propri recependo gli indirizzi dell'Amministrazione e interpretando anche un po' qual è la volontà politica. Devo dire che questa deliberazione in qualche modo, su alcune società in particolare, sancisce una volta per tutte, qualora ne avessimo ancora bisogno, la totale assenza di indirizzo politico da parte di questa Amministrazione e quindi io ho un giudizio controverso su questo emendamento perché da un lato sarebbe bene formalmente inserirlo, dall'altro tuttavia inserirlo potrebbe in una situazione di compromissione dei rapporti tra l'indirizzo politico e il Consiglio di Amministrazione scaricare eccessivamente la responsabilità politica sul Consiglio di Amministrazione, quindi mi consulterò ovviamente nei prossimi secondi con i colleghi del Gruppo perché mi pare particolarmente evidente che il suggerimento dei Consiglieri Ricca e Morano, pur andando nella giusta direzione, mal si conciliano con lo stato di fatto e lo stato di fatto è un'Amministrazione che non ha... VERSACI Fabio (Presidente) Ha terminato il suo tempo, mi dispiace. Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento n. 3 con il parere contrario della Giunta, prego, Consiglieri, votate. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento n. 4 sempre presentato dal capogruppo Morano. Il presentatore è il Capogruppo... Prego, Capogruppo Ricca. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Chiediamo, nell'emendamento numero 4, lo leggo, pagina 1 l'ultima riga, la 26: "Approvati con deliberazione dell'11 aprile 2016 numero 1-3120" di aggiungere: "ai fini di un più efficiente controllo analogo", noi chiediamo alla Giunta nella delibera di specificare la finalità ripetendo la norma. Quello che viene risposto è la frase specifica: "al fine della disposizione normativa regionale richiamata", e quindi? No, la domanda è: quindi? Cioè ripetere una norma all'interno di una delibera dove scrive "ai fini di un più efficiente controllo analogo" viene dato il parere tecnico non favorevole perché la frase specifica il fine della disposizione normativa regionale richiamata. No, ma quindi? Sarebbe anche interessante capire le motivazioni per cui ci perculano dicendo la frase "specifica così..." VERSACI Fabio (Presidente) Capogruppo Ricca, però... RICCA Fabrizio No, no, Presidente, io mi sento preso in giro. VERSACI Fabio (Presidente) In giro, okay, preso in giro lo posso accettare. RICCA Fabrizio Mi sento preso in giro perché mi dicono che... Qualcuno ride, ma da ridere c'è davvero poco, eh. (INTERVENTO FUORI MICROFONO) VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Iaria, per cortesia. RICCA Fabrizio Non dovrei perdere tempo, però a questo punto mi stimolate, quindi io agli stimoli reagisco sempre chiedendo, ripetendo, chiedendo al Vice Sindaco, che lo vedo così tanto entusiasta di passarsi la serata qui dentro, e l'Assessore Rolando un po' meno, per quale motivo ripetere la normativa regionale è un problema e non si può dare parere tecnico favorevole. Detto questo, poi tanto so già che si alzerà in piedi per dire..., forse neanche quello, per dire solamente parere contrario, poi magari un giorno mi spiegherà, Assessore, quali sono le motivazioni che la spingono a cambiare completamente il suo modo di essere e non rispondere perché almeno la cortesia e l'educazione, almeno per quest'anno di lavoro insieme non sono mai mancati, per quale motivo questa sera ha deciso di cambiare completamente tipo di atteggiamento. Detto questo, ripeto, rimarrà solo per il verbale o per le 15 persone che sono in diretta su Facebook sull'account del Comune di Torino, viene bocciato un emendamento perché la frase specifica; "al fine della disposizione normativa regionale richiamata", quindi viene bocciato un emendamento perché richiamiamo una normativa regionale. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto Di nuovo, le motivazioni addotte dall'Amministrazione suonano perlomeno poco chiare. Noi abbiamo fatto una precisazione dove dicevamo: "Al fine di un più efficiente controllo", questo è vero che richiama una norma, ma io credo che l'Amministrazione sappia o perlomeno dovrebbe sapere che non è che le norme si inseriscono nel testo di una delibera per relationem, non è che perché il fatto che esiste una norma quella norma è di per sé inserita in un testo di una delibera, in un testo di un contratto, in un testo di un'altra norma; una norma si inserisce nel testo di una delibera o di un contratto in quanto venga richiamata e allora uno poteva dire che veniva fatto al fine di dare attuazione agli indirizzi manifestati dalla Regione o, come abbiamo fatto noi, specificare qual era il motivo per cui si richiamava la norma e specificare che c'è un parere tecnico contrario perché noi nella costruzione della narrativa della delibera chiediamo di precisare le finalità di quelle modifiche statutarie dicendo che non c'è bisogno di specificarlo perché c'è una norma, non vuol dire niente perché la norma, se impatta su questa delibera deve essere richiamata, se non viene richiamata, non viene inserito il contenuto della norma questo non è riportato nel testo, quindi sempre il dubbio è che ci sia una posizione pretestuosamente contraria a quelle che sono richieste legittime di chiarimenti avanzate dalle minoranze. Non depone a favore di un equilibrato dibattito il dare perennemente parere contrario anche quando non ve ne sono le motivazioni; forse un approccio diverso più pragmaticamente concreto, più favorevole ad esaminare nel merito le modifiche proposte dalla Minoranza e esprimersi in senso contrario laddove questo contrasti con le finalità politiche perseguite dalla Maggioranza, mentre accettare quelle modifiche che sono semplici chiarimenti, esplicazioni di quanto è contenuto nella delibera che non modificano la sostanza della proposta della Maggioranza potrebbe favorire un approccio più discorsivo e dialogante delle opposizioni. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Non ho nessun iscritto nessun altro... Consigliere Carretto, se vuole intervenire, si segni. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Allora, il parere della Giunta è contrario. Come specificazione, come richiesto dal Consigliere, mi limito ad osservare che il parere non favorevole dato dagli uffici, che è motivato nella parte retrostante dello stesso emendamento, mi risulta confacente rispetto all'opinione data. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento n. 4 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Votanti 21, contrari 21, dichiaro l'emendamento respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 5 presentato dal Capogruppo Morano e Ricca, prego, Capogruppo Ricca. RICCA Fabrizio Nell'emendamento numero 5 chiediamo di aggiungere dopo la riga 2 a pagina 2 dopo allegato 2 aggiungere "dello Statuto sociale"; l'emendamento trasformerebbe così il testo "in tutto come risulta dal testo che si allega al presente provvedimento per fare parte integrante e sostanziale allegato 2 dello Statuto sociale". La motivazione del parere tecnico non favorevole l'allegato 2 parte integrante della delibera e non dello Statuto sociale. No, se poi se qualcuno..., perché non lo capisco, perché non ho capito il senso, poi di fronte una spiegazione mi taccio, se è possibile avere una spiegazione, interrompo l'intervento così lascio gli altri 2 minuti all'Assessore della motivazione per cui non si può andare ad inserire "dello Statuto sociale" dopo allegato 2, nonostante capisco che l'allegato 2 è parte integrante della delibera e non dello Statuto sociale, però vorrei una spiegazione se fosse possibile, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Se non ci sono interventi, prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Anche qui il parere è contrario, mi limito a osservare che l'allegato 2, come dice la motivazione, è parte integrante della delibera non dello Statuto e poco bisogna aggiungere perché anche normalmente, non so se vi è capitato di leggere qualche statuto societario, ben difficilmente uno statuto ha un allegato, una delibera invece normalmente ha degli allegati. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Assessore Rolando. Pongo in votazione l'emendamento numero 5 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato... Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento n. 5 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 6 presentato dal Capogruppo Ricca e Morano. Prego, Capogruppo Ricca. RICCA Fabrizio Vediamo se è parere contrario anche nei limiti consentiti dalla legge. In questo caso sarebbe curioso, Assessore. Chiediamo a pagina 2 alla riga 5 dopo "demanda" di inserire "nei limiti consentiti dalla legge": Leggo come verrebbe l'emendamento con questa modifica: "relativamente al tema degli adeguamenti statutari qualora in esecuzione il Testo Unico come modificato dal decreto correttivo decreto legge numero 100 del 2017 infra meglio indicatosi rendesse necessario procedere a ulteriori adeguamenti obbligatori statutari delle società partecipate della Città di Torino, si demanda nei limiti consentiti dalla legge fin da ora alla Giunta Comunale l'approvazione degli stessi trattandosi di adeguamenti necessari per effetto della normativa sopravvenuta". Qui stiamo parlando di limiti consentiti dalla legge con parere tecnico favorevole, parere contabile favorevole, Assessore, io davvero se va a bocciarmi pure "nei limiti consentiti dalla legge" inizio a preoccuparmi anche un pochino perché sarebbe davvero un brutto segnale andare a bocciare un emendamento del genere dove non c'è nessun tipo di problema. Io sono convinto che questa volta il parere sarà favorevole, anche se il Sindaco che non ha letto neanche un emendamento ha detto che tutti i pareri tecnici erano sfavorevoli, dato che qui il parere favorevole c'è, mi sembra un emendamento di buon senso, mi fido di lei. IMBESI Serena (Vice Presidente) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lavolta, ne ha facoltà per 3 minuti. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente. Mi sembra un po' pretenzioso l'emendamento del collega Ricca. Il Consigliere Ricca pretende che vi sia una coerenza tra quello che vuol fare questa Amministrazione e la legge; voglio dire non c'è coerenza, abbiamo avuto modo di verificarlo, tra documenti scritti da questa Amministrazione Qualche mese fa, più o meno poco dopo l'insediamento, è stato redatto il programma operativo, ben due Assessori o forse tre, se si considerano gli scavalchi, scrivevano rispetto al Centro Agro Alimentare che era necessaria la valorizzazione, ma non questa valorizzazione, si parlava di valorizzazione in relazione alle aree mercatali, agli operatori del territorio. È pretenzioso, Consigliere Ricca, lei chiede la coerenza con una norma che non è stata scritta dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle, figuriamoci se voteranno a favore della coerenza con una norma che loro non hanno scritto; del resto, mi sembra evidente che questa giornata fino ad adesso è stata perlomeno utile io credo, ha chiarito una volta per tutte che le motivazioni con cui nottetempo sono stati convinti i Consiglieri del Movimento 5 Stelle è calata. È precipitata, non c'è più, per cui quella motivazione secondo la quale i debiti lasciati da Fassino, dall'Amministrazione precedente, era necessario riempire, risolvere quel problema con questo provvedimento, abbiamo chiarito che non è questo, il motivo non è quello. Il Consigliere Mensio ci ha spiegato, anche tu, scusa, Presidente, se faccio riferimento al Consigliere Mensio, ma è stato particolarmente preciso, lui ci ha spiegato che la legge che ce lo impone; ora io perlomeno per analogia mi aspetto che di fronte a un emendamento del genere che propone la coerenza con la legge ci sia un'unanimità del Consiglio Comunale. Guardate, sembra un elemento di forma e non è neanche così vero che la forma è sempre sostanza in politica, da questo punto di vista però la sostanza la verifica; quindi io non solo esprimo soddisfazione e ringraziamento per i Consiglieri Ricca e Morano che hanno presentato questo emendamento, ma davvero mi rivolgo alla Maggioranza sapendo che raccogliendo il loro interesse e la loro attenzione soprattutto sui prossimi emendamenti, perché ce ne sono alcuni che al di là diciamo della corposità e chiedo scusa in anticipo, uno è particolarmente lungo, io credo che possano davvero perlomeno mettere in sicurezza il Consiglio Comunale soprattutto se il Consiglio Comunale non è pienamente consapevole. Ovviamente, io credo che tutti quanti abbiano avuto modo di approfondirlo questo provvedimento; io credo che tutti quanti abbiano avuto modo di leggerlo, dagli interventi che abbiamo sentito questo oggi in realtà non è proprio così, però abbiamo ancora qualche ora prima dell'approvazione di questa delibera, io invito davvero a rileggere la delibera, ma soprattutto l'emendamento. IMBESI Serena (Vice Presidente) È finito il tempo a sua disposizione. Prego, Consigliera Canalis, ne ha facoltà per 2 minuti. CANALIS Monica Sì, io credo che la posizione dell'Assessore sull'emendamento 6 sia un'occasione per verificare l'assenza di pregiudizi nei confronti delle Minoranze, nel senso che questo emendamento è del tutto innocuo, sottolinea semplicemente che quando viene espresso in delibera venga fatto nei limiti consentiti dalla legge, quindi mi chiedo con quale argomentazione l'Assessore potrebbe respingerlo anche alla luce di un parere tecnico e di un parere contabile favorevole, può essere davvero un'occasione per venirsi incontro e per una volta accogliere le proposte delle Minoranze. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Morano, prego. MORANO Alberto Io attendo con ansia di vedere come si esprimerà l'Amministrazione perché c'è il parere tecnico favorevole; era difficile immaginare che su un emendamento che richiede solo rispetto delle norme di legge avessimo dall'Amministrazione un parere tecnico contrario, però al di là di come sia il parere, qui è interessante comprendere se il giudizio politico dell'Amministrazione sarà: "si esprime parere contrario" perché a questo punto noi dovremo dedurre che l'Amministrazione ritiene importante che non vi sia il rispetto della legge, si ritiene che si possa demandare al di là di quello che è consentito dalla legge l'operato della Giunta. E poi mi rivolgo ai Consiglieri 5 Stelle perché quand'anche noi avessimo un parere contrario dell'Amministrazione, ma siete sicuri che autorizzare la Giunta a operare oltre i limiti consentiti dalla legge o in contrasto coi limiti consentiti dalla legge sia una cosa saggia? Perché, vedete, bocciare un emendamento che si limita a dire che viene demandato nei limiti consentiti dalla legge, se l'italiano ha ancora un significato, prima ho avuto qualche dubbio sentendo l'intervento di un Consigliere 5 Stelle sulla piena padronanza della lingua italiana, ma se l'italiano ha ancora un significato come si può pensare ragionevolmente di votare contro questo emendamento? Questo emendamento obbliga i Consiglieri a delegare alla Giunta a operare nei limiti della legge, se noi diciamo no, il segno è una proprietà transitiva, è un concetto logico che autorizziamo a votare contro i limiti consentiti dalla legge. Io sarei molto interessato a sentire il parere dei Consiglieri 5 Stelle, non possono dare parere, ma certamente sarà interessante valutare nel concreto come verrà votato perché poi da questo possiamo trarre delle conseguenze su quello che è il confine nell'ambito del quale il Movimento 5 Stelle intende operare in questa città. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per 3 minuti. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Ma guardate, voi avete sorriso, però io devo dirvi la verità, ma ascoltate, se voi votate contro questa è lo sottigliezza della politica dell'Amministrazione, ve l'abbiamo fatto apposta. Scusate, se voi votate contro, votate contro vuol dire che significa quello che ha detto Morano, che avete intenzione di andare contro legge, ma è tutto calcolato perché questa è la politica. Scusate, ma io sorrido perché voi ridendo vi mettiamo in difficoltà, perché voi ridete, però alla fine se votate in maniera contrario ai sensi della legge vi mettete dalla parte che non volete la legge, è talmente chiaro. È un gioco di parole che però, guardate, non è da sorridere sotto un certo aspetto, quindi sta a voi decidere se votare o meno a favore o contrario. Se votate contrario c'è da ridere sotto un certo aspetto, ma triste, se votate a favore mi pare che sia una logica talmente chiara che tutto il resto passa in seconda parte, quindi pensateci un attimo, io non ci rido mica, però onestamente, da parte nostra, il gioco vale la candela, tocca a voi vedere un attimo se accenderla o spegnerla, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Ha chiesto di intervenire la Consigliere Foglietta, ne ha facoltà per 2 minuti. FOGLIETTA Chiara Sì, grazie, Presidente. Volevo subito rassicurare coloro i quali sono seduti nei banchi della Giunta che mi ero alzata per sgranchire le gambe, non me ne sto andando, quindi rimango per questi emendamenti e per la loro discussione. Volevo un attimo fare... uso il tempo per gli emendamenti per rimproverare il Consigliere Ricca perché dice delle cose non vere. Non è vero che la Sindaca ha detto che non ha letto gli emendamenti; la Sindaca ha detto che non ha letto gli emendamenti con parere tecnico sfavorevole, quindi questo lo ha letto sicuramente. E a maggior ragione io adesso non è che voglia qui parlare di legalità perché, per carità, ci sono degli esponenti che sono più degni della sottoscritta per parlare di legalità e applicazione di più che norme io userei il termine leggi perché è più appropriato, ma anche lì non starò a fare la differenza tra norma, normativa e legge. Come mai in merito all'emendamento del Capogruppo Morano, del Capogruppo Ricca che chiede semplicemente di applicare, di aggiungere alla narrativa il termine "nei limiti consentiti dalla legge" il parere politico è negativo? Bisognava specificare che tipo di legge o c'è una motivazione un po' più articolata? Perché io non sarei intervenuta, però in merito a questo emendamento che ha un parere tecnico sfavorevole vorrei capire qual è la motivazione politica che vi spinge a dare un parere politico negativo, però, Presidente, non ci mettiamo oggi a parlare di legalità perché non vorrei che i Consiglieri del Movimento 5 Stelle si arrabbiassero eccessivamente. IMBESI Serena (Vice Presidente) Prego, Assessore Rolando per il parere. ROLANDO Sergio (Assessore) Allora, il parere è contrario, però la motivazione è semplice perché è una frase ridondante nel preambolo, però ho una sorpresa relativamente all'emendamento 2, abbiamo fatto un controllo su quella delibera votata dell'art. 23 risulta come è scritto dagli uffici, farò delle copie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Metto in votazione l'emendamento n. 6 col parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato? Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Presenti al voto 21, contrari 21, dichiaro l'emendamento respinto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Passiamo all'emendamento n. 7 a firma Capogruppo Morano e Capogruppo Ricca, illustra il Capogruppo Ricca che ne ha facoltà per 3 minuti. RICCA Fabrizio Pag. 2, riga 7, chiediamo di aggiungere dopo "sopravvenuta essendo esclusa la possibilità di inserire clausole facoltative preventiva autorizzazione del Consiglio Comunale". Inizio dicendo che il parere è favorevole sia tecnico che contabile, provo a leggere come sarà l'emendamento una volta votato, "fin da ora la Giunta Comunale l'approvazione degli stessi trattandosi di adeguamenti necessari per effetti della normativa sopravvenuta essendo esclusa la possibilità di inserire clausole facoltative senza la preventiva autorizzazione del Consiglio Comunale". In questo emendamento ridiamo centralità al Consiglio Comunale e torniamo ad essere in maniera chiaramente marginale rispetto a tutto il contesto della delibera, ma in maniera più importante rispetto a quello che è il ruolo di questo Consiglio Comunale. Con questo emendamento voi che siete la Maggioranza avete la possibilità di poter dire "beh", poi che a voi visto questo tipo di delibera di intervenire, poter provare a fare qualcosa di diverso, magari non interessa, o se vi interessa ve lo tenete per voi in qualche riunione di Maggioranza o magari in un post Commissione. Noi crediamo invece di poter dare anche se per poco, anche per alcune cose specifiche un ruolo al nostro lavoro, poter essere comunque vincolanti o doversi sedere ad un tavolo con solo la Maggioranza, Maggioranza e Giunta o volendo coinvolgere l'opposizione. Questa possibilità c'è, poi al momento in cui la Maggioranza che questo Consiglio Comunale governa le delibere di questo tipo avrà poi la possibilità di poter dire: andiamo avanti lo stesso, per noi va bene tutto, va bene comunque esattamente come questa delibera, però il giorno in cui domani viene fuori che su un qualcosa vorremmo dire la nostra, votando questo emendamento la nostra la possiamo dire, non facendolo invece ci escludiamo automaticamente, castriamo il nostro potere "di vetro", perché poi non è un potere di vetro perché so perfettamente che quando la Giunta decide chiaramente la Maggioranza si va ad adeguare, ma in questo anno quasi e mezzo abbiamo già avuto modo di intuirlo, però almeno formalmente si fa finta di fronte alla città che il Consiglio Comunale ha ancora un ruolo soprattutto in questione così importanti, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Prego, Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti. MORANO Alberto Di nuovo, questo è un emendamento che si dovrebbe spiegare da solo che non avrebbe bisogno quasi di illustrazione, ma che avrebbe, penso, la necessità di un parere anche politico favorevole. Rileggo il contesto in cui si inserisce perché è importante: "relativamente al tema degli adeguamenti statutari qualora in esecuzione del Testo Unico, come modificato del decreto correttivo infra meglio indicato, si rendesse necessario procedere ad ulteriori adeguamenti "obbligatori" statutari richiesti delle società partecipate si demanda, cioè si autorizza e si delega fin da ora la Giunta Comunale all'approvazione degli stessi, trattandosi di adeguamenti necessari per effetto della normativa sopravvenuta, ciò che essa specifica in modo molto chiaro quali sono i limiti della delega date dal Consiglio Comunale alla Giunta di apportare solo ed esclusivamente quelle modifiche statutarie che si rendano obbligatorie per effetto delle norme di legge per conformarsi alle norme di legge. In questo contesto la precisazione, essendo esclusa la possibilità di inserire clausole facoltative senza la preventiva autorizzazione del Consiglio Comunale, trova la sua giustificazione in quello che è il limite della delega sopra specificato. Oggi non stiamo autorizzando la Giunta ad apportare modifiche facoltative; le uniche modifiche consentite sono quelle obbligatorie per legge e questo ha una sua giustificazione perché la Giunta nonostante quanto sia stato detto prima - per cui si potrà operare oltre i limiti consentiti dalla legge - la Giunta dovrebbe normalmente conformarsi alla legge e siccome questo è un obbligo nessuno pensa di porre limiti alla necessità per la Giunta di conformarsi alla norma di legge, mentre le clausole facoltative che sono l'espressione di valutazioni politiche legittime richiedono un dibattito nelle sedi opportune. In questo contesto si è ritenuto di escludere dai poteri conferiti alla Giunta quello di prendere scelte politiche senza una preventiva discussione in Consiglio perché in questo caso si eccederebbero quelle che sono le finalità di questa norma. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Non ho altri iscritti a parlare. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario in quanto lo Statuto delle società partecipate è sempre materia di Consiglio. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, metto in votazione l'emendamento n. 7 col parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Presenti 22, contrari 22, l'emendamento è respinto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo all'emendamento n. 8 presentato dai Capigruppo Morano e Ricca. Chi illustra? Prego, Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti. MORANO Alberto Qui, dice il testo della narrativa della delibera "pertanto con tale pronuncia la Corte Costituzionale ha sospeso l'eventuale declaratoria di incostituzionalità dei decreti delegati dando il tempo al Governo di procedere ad una sorta di sanatoria, di conseguenza il TUSP è rimasto chiaramente valido e prescrittivo in quanto in vigore e la sospensione", noi abbiamo ritenuto di precisare, anche se non si ritiene dare opportuna attuazione alle norme del TUSP incostituzionali ci pare nella logica delle cose che non venga data attuazione a norme incostituzionali e qui io realmente, faccio fatica a comprendere, però probabilmente è un limite, non coerente col contesto (incomprensibile), cioè "dare attuazione a norme incostituzionali" sarebbe coerente col contesto del periodo? Quello che noi stiamo chiedendo è semplicemente di precisare che non verrà data attuazione a norme che sono state dichiarate incostituzionali e in pendenza delle modifiche di queste norme per renderle conforme al dettato della Costituzione e quindi io, veramente, parere tecnico contrario non lo comprendo; il parere politico contrario lo comprendo ancora meno in questo contesto, però se poi guardo e ricollego tutti i pareri politici che sono stati dati agli emendamenti proposti dove tendenzialmente si cercava di richiamare il rispetto delle norme di legge, limitare la delega a quanto strettamente necessario per dare attuazione a norme di legge e qui si richiede di non dare attuazione a norme incostituzionali e su tutto questo arriva sempre un parere contrario, io mi chiedo qual è l'ambito normativo nel quale intende muoversi quest'Amministrazione. L'ambito normativo è quello del rispetto della legge o quello del rispetto dei desiderata del Movimento 5 Stelle quand'anche tutto ciò contrasti con le norme di legge? Perché questo penso che debba essere chiarito a noi Consiglieri, ma chiarito anche alla città e vedete io non ho smania di apparire davanti alle televisioni, quindi parlo adesso che non c'è nessuno che riprende questo intervento, ma realmente ho poca chiarezza su come si muove questa Amministrazione. È interessante che il Sindaco Appendino abbia detto "ho letto tutti gli emendamenti", ho letto tutti gli emendamenti per nulla perché se no queste valutazioni che presumo non vengano solo da una scelta dall'Assessore Rolando, ma siano frutto di una decisione politica della Giunta forse non avremmo avuto questi commenti. IMBESI Serena (Vice Presidente) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Fassino, ne ha facoltà per 3 minuti. FASSINO Piero A me sembra che le ragioni che ha addotto adesso il Consigliere Morano siano più che ragionevoli perché la Corte Costituzionale ha sospeso la dichiarazione di incostituzionalità chiedendo al Governo di prendere un atto di sanatoria, se il Governo non prende atto di sanatoria quelle norme sono incostituzionali, quindi aggiungere la frase che ha proposto Morano io credo che sia ragionevole e che sia un elemento di salvaguardia anche per noi. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie non ho altri... Prego, Consigliere Capogruppo Ricca, per 3 minuti. RICCA Fabrizio Innanzitutto chiedo alla Consigliera Ferrero se vuole foto gliele mando anche in alta definizione su whatsapp. IMBESI Serena (Vice Presidente) Non si possono fare fotografie in Aula. RICCA Fabrizio No, no, no, ma se me le chiede ne ho anche di più belle. No, anche io sono assolutamente... Cioè chiaramente l'ho proposto, l'ho firmato l'emendamento, quindi mi permetto di dire che anzi è assolutamente fondamentale approvarlo, anche perché poi rischiamo di trovarci in una situazione poco chiara successivamente. La cosa che chiedo è contestualizzare, non coerente con il contesto del periodo, perché anche lì sembra voler trovare in tutto una motivazione per dare un parere contrario, sembra... No che poi cambi perché tanto poi l'Assessore si alza e mi dice parere contrario, parere politico contrario. Sembra davvero che ci sia sempre la continua ricerca di trovare un modo per dare un parere tecnico sfavorevole; questo un po' mi lascia perplesso perché secondo me ragionando se ci fosse la volontà un'armonizzazione dell'emendamento si può assolutamente trovare armonizzandolo così come lei ritiene più opportuno sarebbe anche votabile; questo, ma come tanti altri che abbiamo discusso fino adesso, siamo ad 8, se devo pensare a quante cose e a quanto si potrà migliorare la delibera, su 100 votazioni, probabilmente avremmo fatto un buon lavoro tutti insieme. Detto questo, lo ribadisco secondo me c'è stata una sottovalutazione della possibilità emendativa da parte delle Minoranze, che quando fa comodo si chiamano in Sala Colonne per fare le foto insieme al Presidente della Regione per cercare di trovare un modo per salvare la Linea 2 della Metropolitana, quando invece si va a parlare di partecipazioni comunali invece no, noi andiamo dritti e anche le cose furbe vengono cassate perché tanto noi siamo unti dal Signore, quindi possiamo andare e quindi possiamo votare qualsiasi cosa. Sono dispiaciuto perché, ribadisco, dare un contributo alla propria città credo che sia una cosa positiva soprattutto quando lo spirito non è ostruzionistico, ma è quello di dare una mano alla Giunta. Ancora una volta ci troviamo ad avere presentato un emendamento intelligente e ancora una volta ci troviamo sicuramente una risposta negativa da parte di chi governa. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Prego, Assessore Rolando, per il parere. ROLANDO Sergio (Assessore) Come già detto nell'espressione di alcuni pareri non c'è nessun intento di mancanza di dialogo, preciso soltanto il parere è contrario, ma lo motivo, nel paragrafo successivo è contenuto già espressamente individuato il provvedimento sanatorio preso dal Governo. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Metto in votazione l'emendamento n. 8 col parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Presenti al voto 22, contrari 22, l'emendamento n. 8 è respinto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo all'emendamento 8 bis del Vice Presidente Lavolta, che ha facoltà di illustrare l'emendamento per 3 minuti. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Come ho cercato di condividere con il Consiglio Comunale in queste condizioni, nelle condizioni date, invocare la legge nascondendosi dietro la stessa per sostenere la necessità di vendere in un anno ai termini dell'art. 24 correndo il rischio in caso di invenduto di costringere la società a consentire la liquidazione in denaro sulla quota è una scelta da danno erariale ed è per questo che gli emendamenti di merito che abbiamo proposto - questo è il primo di una lunga serie - consentono di condividere alcune riflessioni; in particolare l'emendamento, che non sto a rileggere perché è molto lungo, è un estratto delle linee di indirizzo per la revisione straordinarie delle partecipazioni della Corte dei Conti dove chiarisce molte cose, molti aspetti che evidentemente non erano chiari, perlomeno prima della discussione di oggi. Il primo, che il piano di revisione straordinaria è un aggiornamento del precedente, quindi c'è una continuità; secondo, che la sorte delle partecipazioni ai sensi dell'art. 20 è l'alienazione o le misure di razionalizzazione, quindi non è imposta una scelta; terzo, che gli esiti della ricognizione sono rimessi alla discrezionalità, lo dico ai tanti Consiglieri Comunali che dicono "siamo costretti a farlo". Siete costretti a votare la delibera perché vi hanno detto di votarla, ma non siete costretti a sostenere un'operazione con queste caratteristiche perché la Corte dei Conti dice, lo ripeto, che gli esiti di questo lavoro della ricognizione sono rimessi alla discrezionalità delle amministrazioni partecipanti le quali, che questo è l'aspetto che veramente io credo meriti più di tutti l'attenzione, sono tenute, Assessore, a motivare espressamente sulla scelta effettuata, cioè alienazione e razionalizzazione e fusione o mantenimento della partecipazione stessa senza intervento. Io chiedo, ma lo chiedo in modo esplicito ai Consiglieri Comunali che andranno ad esprimere il proprio voto a sostegno di questa delibera ma dov'è la motivazione di dismissione, di alienazione in relazione ad alcune società partecipate? Dove sta scritto perché vendiamo CAAT ad esempio? Io non l'ho capito perché voi avete detto che vendiamo per fare cassa, l'Assessore ci ha detto che non è quello lo scopo, nella delibera non c'è scritta la motivazione politica che fa riferimento alla discrezionalità politica dell'Amministrazione nell'individuazione delle priorità, qual è la motivazione? Io dico che in assenza di una motivazione questo provvedimento rischi di essere impugnabile; rischia senza una puntuale motivazione che giustifica gli interventi di riassetto, rischia di essere illegittima e lo dico in modo molto chiaro. Nel caso in cui, e ho concluso, entro un anno non si procedesse alla vendita di quella quota individuata da questo provvedimento voi lo sapete, ve lo ha spiegato l'Assessore, voi sapete che cosa succede? Succede che la società interessata deve rifondere il valore di quelle azioni non cedute. IMBESI Serena (Vice Presidente) È terminato il tempo a sua disposizione, grazie. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis che ne ha facoltà per 2 minuti. CANALIS Monica Sì, grazie, Vice Presidente. Sì, oggi abbiamo sentito in quest'Aula evocare la Corte dei Conti, lo facciamo anche noi con questo emendamento che cita la pronuncia della Corte dei Conti del 2016 in cui come diceva chi mi ha preceduto poco fa si specifica che l'ente locale partecipante ha un'autonomia e una discrezionalità nelle proprie scelte, anche nell'applicazione della riforma Madia. Allora, il Consigliere Lavolta, il Vice Presidente Lavolta faceva riferimento al CAAT, ma io ad esempio faccio riferimento ad un altro tipo di partecipata del nostro Comune, come gli incubatori I3P, 2i3T, scusatemi. Io non ho ravvisato reali elementi ostativi alla permanenza del Comune di Torino in questi due incubatori. Nelle tabelle che ci sono state fornite, a corredo della delibera, si ricorre al punto D dell'art. 3 della delibera, quindi si fa riferimento al fatto che nel triennio precedente la società abbia conseguito un fatturato medio non superiore ad un milione di euro. In realtà questo principio non può essere applicato per gli incubatori, di sicuro non all'incubatore del Politecnico I3P, perché andando a verificare i dati di bilancio, il fatturato e i ricavi dell'incubatore si ravvisa che invece si è superato il milione di euro; allora come l'Amministrazione ha discrezionalmente scelto di uscire dall'incubatore credo che avrebbe potuto, in maniera più lodevole, discrezionalmente scegliere di restarci senza mascherare la propria scelta con questo falso riferimento alla riforma Madia perché non sussiste quel principio di non sufficiente fatturato medio negli ultimi 3 anni. Quindi, il fare riferimento alle linee di indirizzo della Corte dei Conti ci consente di spronarvi ad una maggiore autonomia e discrezionalità di scelta, io ho fatto un esempio, quello degli incubatori, ma... IMBESI Serena (Vice Presidente) È finito il tempo a sua disposizione, ha chiesto di intervenire il Consigliere Fassino che ne ha facoltà per 2 minuti. FASSINO Piero Sì, scusatemi, grazie. Io riprendo l'argomento che ha già sviluppato il Consigliere Lavolta per ciò che riguarda Sagat, perché se l'obiettivo non è fare cassa e l'Assessore ha detto questo, qual è la ragione per cui noi dobbiamo alienare la nostra partecipazione in Sagat? Lei, Assessore, ha detto, ha citato un articolo del Sole 24 Ore che è un articolo, ma poi in quell'articolo sono citate dismissioni di aeroporti minori. La Toscana dismette aeroporti in disuso, non dismette la partecipazione all'aeroporto di Pisa e di Firenze e il Comune di Venezia non esce dalla partecipazione in Save che gestisce l'aeroporto di Verona; si dismette una società minore che aveva prima delle funzioni nell'aeroporto di Verona, ma da quando Verona è entrata in Save non è più necessaria. Se noi guardiamo ai grandi aeroporti del nostro Paese dovunque la presenza del sistema istituzionale , con quote diverse, e Morano, mi pare, ha spiegato in modo egregio che non è un argomento "vabbè, ma siccome non abbiamo il 51 poi lì non conteremo niente", non è vero, perché stare in un Consiglio di Amministrazione ti consente di avere, in ogni caso, sempre e comunque una voce in capitolo tanto più quando sei il Comune e a Torino segnalo, forse questo è sfuggito, Torino è l'unica città in Italia in cui la licenza aeroportuale non è intestata alla società di gestione, ma alla Città in prima persona, quindi a maggior ragione questo fatto che noi siamo l'unica città italiana che ha intestato alla Città la licenza aeroportuale rende importante la presenza nell'aeroporto. Per essere ancora più chiari... IMBESI Serena (Vice Presidente) È finito il tempo a sua disposizione. Prego, Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 3 minuti. TRESSO Francesco Grazie. Riprendo e cito testualmente dal testo proposto per l'emendamento che "è necessaria una puntuale motivazione" riportando quanto il presentatore dell'emendamento richiama come parere della Corte dei Conti e quindi "è necessaria una puntuale motivazione sia per giustificare gli interventi di riassetto, sia per giustificare il mantenimento della partecipazione senza interventi". E poi omissis "nel motivare sugli esiti della ricognizione effettuata è importante tener conto dell'attività svolta della società a beneficio della comunità amministrata". Ecco, è questo, veda, Assessore, che io dico quando mi richiamo al compitino, al fatto di comunque adempiere, è molto importante questa frase invece della Corte dei Conti "l'attività svolta dalla società a beneficio della comunità amministrata". Qui il concetto di apre molto perché il beneficio della comunità amministrata è da intendersi con una visione molto più articolata che non è strettamente solo quella che in termini finanziari o in termini di gestione operativa rimanda il Testo Unico; qui entra in campo proprio quello che si diceva prima, ribadisco ancora riprendendo quando stava dicendo in precedenza la Consigliera Canalis, il discorso degli incubatori, ma davvero ma perché non pensiamo all'importanza per esempio di creare un soggetto unico, però ci facciamo anche in questo parte proattiva nella proposizione. Voi sapete che ad oggi la partecipazione del Comune nei due incubatori è pari al 25%, ma non è il problema di trovare chi acquisterà e tantomeno quello di capire quant'è il valore nominale di quelle quote che sarà comunque sempre insignificante ai fini di quello che è la necessità di sanare i conti del Bilancio del Comune di Torino; invece andiamo a modificare degli equilibri perché ad oggi per come sono strutturate le composizioni societarie si basano su questo equilibrio di cui domani si possa prefigurare la possibilità che acquistando ci sia un socio maggioritario che detiene più del 50% si vanno completamente ad alterare degli equilibri. Allora, di nuovo come anche prima aveva giustamente, secondo me, sottolineato il Consigliere Morano l'importanza di sedere a quel tavolo è anche di avere un filo diretto e avere la possibilità di comunicare direttamente con quell'istituzione e di poter quindi avere un ruolo decisamente più attivo, non certo quella solamente di demandare, poi come nel caso che caso ci è stato anche raccontato in Commissione proprio degli incubatori di dire "ma noi poi faremo delle convenzioni", ma convenzioni per cosa? Adesso, l'Assessora Pisano non c'è perché sicuramente aveva di meglio da fare, ma convenzioni di che? Per continuare a garantire dei getti degli incubatori, cosa che il Comune non ha mai fatto in questi anni, dei servizi, ma sulla base di cosa? È un discorso estremamente molto, molto confuso. Io trovo che invece il testo dell'emendamento richiami... IMBESI Serena (Vice Presidente) È terminato il tempo a sua disposizione, grazie. Non ho altri interventi, quindi chiedo il parere della Giunta. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario. Aggiungo un elemento di informazione perché ovviamente gli uffici hanno fatto un lavoro tenendo conto come risulta a pag. 9 se ho la stessa impaginatura del Consiglio, della delibera della Corte dei Conti nel predisporre lo schema tipo dell'atto di ricognizione. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Metto in votazione l'emendamento 8bis col parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Se tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Presenti al voto 28, contrari 22, favorevoli 6, l'emendamento è respinto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo all'emendamento 8 ter del Vice Presidente Lavolta che ha facoltà per 3 minuti per l'illustrazione. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Sì, grazie. Volevo solo rappresentare all'Assessore che ha espresso parere politico contrario che lo ha fatto in relazione ad un estratto di un parere della Corte dei Conti, cioè non ha voluto che il Consiglio Comunale introducesse all'interno della delibera un pezzo esplicito di un parere della Corte dei Conti; lo segnalo perché secondo me qualcuno è un po' distratto. Io credo che la non ricomprensione di quel pezzo del parere all'interno della delibera, di quell'estratto del parere della delibera, secondo me possa evidenziare qualche vizio, ma su questo torneremo sicuramente dopo, ma ancora di più nei prossimi mesi. Abbiamo pazienza, noi abbiamo molta pazienza. Per quanto riguarda invece questo emendamento, anche in questo caso la non approvazione dell'emendamento potrebbe rappresentare un vizio nel provvedimento deliberativo; infatti il percorso di legge che il Comune avrebbe dovuto fare per ogni società è chiarito attraverso il richiamo letterale delle singole norme ed è per quello che noi le abbiamo richiamate e le proponiamo sotto forma di emendamento, perché lo facciamo in modo esplicito? Lo facciamo per due motivi, uno per farle leggere a chi non ha avuto tempo, pazienza, voglia di andare a consultare direttamente la legge solo citata, solo richiamata, ma c'è un motivo più importante, io non ce l'ho con gli uffici, lo dico in modo molto esplicito, però c'è un riassunto che definirei ad usum delfini o ad usum diciamo dei Consiglieri che non hanno voglia di leggere le norme. Questo riassunto è operato nella deliberazione evidentemente nella speranza che i Consiglieri in qualche modo si potessero persuadere, non leggendo probabilmente le singole schede, e quindi non avendo accettato l'emendamento precedente e probabilmente non accettando anche questo io rammento e rappresento ai signori Consiglieri che l'assenza di questi due espliciti richiami normativi potrebbe addirittura viziare il provvedimento perché il riassunto, così come operato, non è sufficientemente garante dell'iter, anzi in qualche modo in alcuni passaggi lo stravolge, ripeto, per una finalità chiara che scopriremo purtroppo solo con l'esperienza e cioè verificheremo probabilmente che gli intendimenti dell'Amministrazione erano un po' più chiari e definiti di come ci sono stati rappresentati, probabilmente un'interlocuzione con alcuni operatori, alcuni soggetti c'è già. Guardate, da un certo punto saremmo, almeno io sarei un po' confortato perché vorrebbe dire che un po' di politica c'è, cioè un po' di lavoro si sta facendo, ho paura che non sarà così. Per quello che proponiamo è che il Consiglio Comunale... IMBESI Serena (Vice Presidente) Ha terminato il tempo a sua disposizione. Prego, Consigliera Foglietta, ne ha facoltà per 2 minuti. FOGLIETTA Chiara Sì, visto che il Vice Presidente Lavolta ha già espresso ampiamente quanto scritto nell'emendamento 8 ter vado a leggerlo, a pag. 4 in alto dopo "come sarà richiamato" sopprimere tutto il paragrafo da si evince fino all'art 4 e sostituirlo con "l'art. 24 primo comma del decreto legislativo 175 del 2016 stabilisce che, punto primo le partecipazioni detenute direttamente e indirettamente - lo abbiamo già detto mille volte - dalle Amministrazioni pubbliche alla data di entrata in vigore del presente decreto in società non riconducibile ad alcune delle categorie di cui all'art. 4, ovvero che non soddisfano i requisiti di cui all'art. 5, commi 1 e 2 che ricadono in una delle ipotesi di cui all'art. 20, comma 2, sono alienate solo oggetto delle misure di cui all'art. 20, comma 1 e comma 2. L'art. 5 commi 1 e 2 del medesimo testo di legge stabilisce che ad eccezione dei casi in cui la costituzione della società o l'acquisto di una partecipazione anche attraverso aumento di capitale avvenga in conformità ed espresse revisioni legislative, l'atto deliberativo di costituzione della società partecipazione pubblica anche nei casi di cui all'art. 17 o di acquisto di partecipazioni anche indirette da parte di amministrazioni pubbliche in società già costituite deve essere analiticamente motivato con riferimento alla necessità della società per il proseguimento della finalità istituzionale di cui all'art. 4, evidenziando altresì le ragioni e le finalità che giustificano tale scelta, anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria nonché di gestione diretta o esternalizzata del servizio affidato. La motivazione deve anche dare conto della compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia e di..." IMBESI Serena (Vice Presidente) È terminato il tempo a sua disposizione. Prego, Consigliere Fassino, ne ha facoltà per 2 minuti. FASSINO Piero Sì, grazie. Volevo riprendere il ragionamento perché siamo sempre alle solite, cioè noi vorremmo capire bene le motivazioni dei singoli atti di dismissione. Voglio essere chiaro, Assessore, noi non contestiamo una strategia di dismissione perché questo lo abbiamo fatto anche noi nella precedente Amministrazione, corrisponde ad un indirizzo che viene dall'azione del Governo; il problema è valutare le dismissioni in merito e continuiamo a pensare che ci sono alcune dismissioni che non sono motivate e non ci pare che ci siano motivazioni perché se non è una ragione fare cassa, non può essere l'unica ragione, ma c'è un provvedimento legislativo, c'è un indirizzo da parte del Governo del provvedimento Madia perché il provvedimento Madia non assolve ogni ente da una discrezionalità di valutazione su quelli che sono gli interessi specifici che si ritengono strategici a tutelare; quindi da questo punto di vista non lo capiamo per la Sagat, devo dire come ha detto il Consigliere Canalis non lo capiamo neanche per gli incubatori. Non c'è convegno, da qualche anno, in cui non si spieghi che il grande problema che ha l'Italia è quello di accrescere il contenuto di innovazione del suo sistema attraverso il sostegno a incubatori, acceleratori, ricerca, eccetera. Si è costruito insieme al Politecnico che è un Istituto universitario di eccellenza un incubatore importante, che in questi anni ha accompagnato le imprese in una strategia di innovazione. Una città che investa sulla formazione, sull'innovazione, sulla tecnologia non riduce la propria partecipazione, tra l'altro da un punto di vista finanziario assolutamente con rientri minimi; quindi non è che quel rientro lì determini chissà che cosa dal punto di vista finanziario, ma è un segnale al sistema universitario, della ricerca noi diamo un segnale, la città se ne disinteressa e se ne va, io credo che questo sia un errore. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Prego, Consigliera Canalis, ne ha facoltà per 2 minuti. CANALIS Monica Sì, grazie. L'emendamento 8 ter ci riporta alla non obbligatorietà delle dismissioni contenute nella delibera in discussione perché questo emendamento si riferisce alla pag. 4 primo capoverso dove si dice "come sopra richiamato si evince pertanto che debbano essere alienate ad oggetto delle misure di cui all'art. 20, ossia di un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione anche mediante messa in liquidazione o cessione le partecipazioni" e c'è l'elenco delle partecipazioni. Noi contestiamo il ricorso l'espressione "si evince" e citiamo in modo puntuale in questo emendamento il testo della legge nell'art. 24 e l'art. 5, li citiamo perché le dismissioni oggetto della delibera non sono una conseguenza assoluta e obbligata del TUSP del Testo Unico, sono discrezionali, sono una scelta in capo alla Giunta e richiamiamo anche quello che abbiamo detto precedentemente, cioè che il Testo Unico sulle partecipazioni in società pubbliche sottolinea che non si debba uscire da quelle società che espletino dei servizi di interesse generale. Io mi chiedo veramente ma voi ritenete che il CAAT, Sagat, gli incubatori, l'Evinpark non corrispondano ad un interesse generale? Ma se non corrispondono queste società ad un interesse generale quali società potrebbero corrispondervi? Quindi, la vera aderenza al dettato della legge ci richiederebbe di rimanere, di mantenere la nostra presenza nella compagine societaria di questi enti proprio in nome di quell'interesse generale che dobbiamo difendere che dobbiamo interpretare per i nostri concittadini. IMBESI Serena (Vice Presidente) È finito il tempo a sua disposizione, grazie. Prego, Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per 3 minuti. RICCA Fabrizio Premetto che avendone fatti così tanti non l'ho letto, però se non l'ha letto il Sindaco posso non averlo letto neanche io, mi do una piccola ripassata. Quindi voi chiedete, collega Lavolta, mi corregga, di sopprimere praticamente tutta una parte di delibera e di integrarla con la parte successiva, okay; quindi se non ho capito male sopprimiamo art. 24, comma 1 "le partecipazioni detenute direttamente o indirettamente delle amministrazioni pubbliche alla data di entrata in vigore del presente decreto in società non riconducibili ad alcuna delle categorie di cui all'art. 4, ovvero che non soddisfano i requisiti dell'art. 5, commi 1 e 2 o che ricada in una delle ipotesi di cui all'art. 20, comma 2 sono alienate e sono oggetto delle misure di cui all'art. 20, commi 1 e 2", giusto? E poi sopprimere anche... Ah, qui aggiungiamo l'art. 5, "ad eccezione di casi in cui la costituzione di una società o l'acquisto di una partecipazione anche attraverso aumento di capitale avvenga in conformità a espresse previsioni legislative l'atto deliberativo di costituzione di una società a partecipazione pubblica anche nel caso in cui l'art. 17 o di acquisto di partecipazioni anche indirette da parte di amministrazioni pubbliche in società già costituite deve essere analiticamente motivato con riferimento ad una necessità della società per il proseguimento delle finalità istituzionali di cui all'art. 4. Evidenziate altresì le ragioni e le finalità che giustificano tale scelta anche sul piano della convivenza economica della sostenibilità finanziaria nonché di gestione diretta o esternalizzata del servizio affidato, la motivazione deve anche dare conto della compatibilità con la scelta dei principi di efficienza e di efficacia e di economicità dell'azione amministrativa", giusto? Perfetto. Aggiungere anche il punto 2 sempre chiedere di aggiungere "l'atto deliberativo di cui il comma 1 dà atto della compatibilità dell'intervento finanziario previsto con le norme e i trattati europei ed in particolare con la disciplina europea in materia di aiuti di stato alle imprese. Gli enti locali sottopongo lo schema di atto deliberativo a forme di consultazione pubblica secondo la modalità da essi stessi disciplinate e poi sempre di aggiungere "i piani di razionalizzazione correlato da un'apposita relazione tecnica con specifica indicazione di modalità e tempi di attuazione sono dotati ove in sede di analisi di cui al comma 1 e le amministrazioni pubbliche rilevino a) partecipazioni societarie che non rientrino in alcune delle categorie di cui all'art. 4; b) società che risultino prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) partecipazioni di società che svolgono attività analoghe o similari a quelle già svolte da altre società partecipate da enti pubblici strumentali; d) partecipazioni di società che nel triennio precedente abbiano conseguito un fatturato medio non superiore al milione di euro, e).". IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, ha terminato il tempo a sua disposizione. RICCA Fabrizio Grazie, credo che non voterò comunque l'emendamento. IMBESI Serena (Vice Presidente) Prego, Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 3 minuti. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Riprendo anche io il ragionamento fatto da chi mi ha preceduto sul fatto che non è l'unica opzione quella che si presenta. L'opzione appunto delle alienazioni sulle partecipate. D'altronde, come giustamente richiama il testo dell'emendamento ci riporta al fatto che il decreto prevede altre soluzioni. Se motivate le alienazioni possono essere comprensibili e in certi casi possono essere anche salutari; mi chiedo di nuovo come invece sia stata motivata la scelta per esempio di uscita da Envinpark. Environment Park è un parco etnologico che comunque ha avuto anche in questo caso un interessamento da parte della Città nella definizione di quello che è lo sviluppo anche di un'area urbanistica, è una definizione di quello che poteva essere un polo che aveva sulle tecnologie tutta una sua prospezione, una sua valutazione, così come anche.... Adesso capisco se si parla nel piano delle dismissioni tra l'altro non sono poi una quantità enorme le società che si va a dismettere, diverso è se mi si dice di IPLA. Per quanto in Commissione io abbia cercato di perorare la causa ma solo per il fatto che comunque il mantenimento di una percentuale in questa società consentirebbe di mantenere la possibilità di avere in house alcuni servizi, che io ritengo sarebbero utili; dopodiché capisco che la percentuale dell'1% in un ente che ha una valenza e nasce con una valenza di tipo regionale possa essere più difficile da sostenere perché qui davvero stiamo parlando di quel pulviscolo che è difficile poi a sostenere, ancorché anche in questo caso mi sembra non ci sia neanche posto il problema di valutare come eventualmente certi servizi quali: la lotta alle zanzare, tutte le consulenze sul piano del verde, nonché l'esempio, ricordiamo, delle microfillon che abbiamo dovuto affrontare per le cosiddette impropriamente alghe del Po. Abbiamo comunque chiesto come Città consulenze a quest'ente proprio in ragione del fatto che è una società in house; ma anche società come CEIP Piemonte, per dire, di nuovo dove per esempio è scarsa a livello di partecipazione, però non c'è stato spiegato il motivo per cui si ritiene che non sia necessario mantenere questo tipo di partecipazione e di interlocutorio. Quindi, di nuovo ribadisco che non era l'unica strada percorribile. Il decreto che giustamente nell'emendamento viene richiamato propone tutta una visione diversa quando ci dice di valutare effettivamente che cosa costituisca la partecipazione pubblica in un'ottica di capacità di dare un servizio alla città... IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, ha terminato il tempo a sua disposizione. Prego, Assessore, per il parere. ROLANDO Sergio (Assessore) Contrario, sul tema degli incubatori sottolineo il paragrafo se non vedo male a pag. 8 dove è previsto lo strumento della convenzione sostitutivo delle partecipazioni societarie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, metto in votazione l'emendamento 8 ter col parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Presenti al voto 29, contrari 23, favorevoli 6, l'emendamento è respinto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo all'emendamento n. 9 presentato dai Capogruppo Morano e Ricca. Illustra il Capogruppo Ricca, prego, ne ha facoltà per 3 minuti. RICCA Fabrizio Pag. 5, riga 10, chiediamo di aggiungere tenuto conto del fatto che non vi sono vincoli contrattuali derivanti da contratto in essere con le società le cui partecipazioni saranno oggetto di dismissione che ne impediscono la vendita o la cui vendita comporti il peggioramento delle condizioni contrattuali medesime. Contestualizzo, all'interno della delibera al punto 2 che non soddisfano i requisiti di cui all'art. 5, commi 1 e 2 e quindi per le quali non si ravvisa la necessità del mantenimento per il proseguimento delle finalità istituzionali dell'ente anche sul piano della convivenza economica della sostenibilità finanziaria tenuto poi conto che il fatto che non vi sono vincoli contrattuali derivanti dai contratti in essere con le società le cui partecipazioni saranno oggetto di dismissione che ne impediscono la vendita o la cui vendita comporti peggioramento delle condizioni contrattuali medesime nonché di gestione diretta o esternalizzata del servizio per le quali non si riconosca la compatibilità della scelta coi principi di efficienza, di efficacia e di economicità dell'azione amministrativa. Il parere ci tengo a leggere anche la motivazione del parere tecnico non favorevole: "l'individuazione delle partecipazioni da dismettere e razionalizzare effettuata sulla base di criteri previsti dall'art. 4 e 5, commi 1 e 2 e art. 20 comma 2, fra detti criteri non figura la presenza o meno di vincoli contrattuali, anzi art. 20, comma 5 dispone che gli atti di scioglimento, alienazioni sono compiuti anche in deroga alla previsione normativa originaria, riguardante la costituzione di società o all'acquisto di partecipate. Direi che va tutto bene, però secondo me se rileggiamo, soprattutto, la seconda parte dell'emendamento dice: "che ne impediscono la vendita, la cui vendita comporti peggioramento delle condizioni contrattuali medesime". Io adesso quello che chiedo è, soprattutto se noi escludessimo la prima parte, a quel punto credo che il parere tecnico diventerebbe assolutamente positivo in quanto qui stiamo chiedendo di bloccare la vendita che comporta un peggioramento delle condizioni contrattuali. Se fosse possibile anche con un super emendamento, io credo che il Presidente non avrebbe niente da obiettare; io potrei andare ad intervenire per poter cercare di tutelare ulteriormente. Chiedo se è possibile, l'Assessore è in Aula ed io mi chiedo anche se possiamo continuare la discussione senza l'Assessore in Aula. IMBESI Serena (Vice Presidente) È andato un attimo in bagno, c'è il Vice Sindaco. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Vada avanti perché sta finendo il tempo a sua disposizione. RICCA Fabrizio Sì, però io ho fatto una domanda all'Assessore, mi piacerebbe potergliela rifare magari per poter avere una risposta. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Io non ho altri interventi. Prego, Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 3 minuti. Prego, Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) No, se ha la risposta il Vice Sindaco l'ascolto anche io con attenzione perché io ho dei dubbi su questo emendamento, non sono convintissimo; però ne approfitto per dire che ancora una volta anche su questo tema, sollevato dal collega rispetto al quale spero che abbia soddisfazione perlomeno nell'interlocuzione con la Giunta, si evidenzia la principale delle criticità e cioè che questa Amministrazione in assenza di una strategia di prospettiva, in assenza di un chiarimento rispetto al futuro delle società partecipate che sono strumentali al raggiungimento di obiettivi politici, di miglioramento del territorio, di consolidamento di scelte politiche utili a sviluppare economicamente e socialmente lo stesso territorio, in assenza di tutto questo l'Amministrazione oggi si nasconde dietro questo decreto e definisce senza definire le motivazioni, cioè senza spiegarci perché, ma semplicemente perché bisogna farlo. Non sono praticamente fiducioso, Assessore, dell'iter che si avvierà a valle dell'approvazione di questa delibera, perché è un iter complesso, un iter non uguale per tutte le dismissioni, per tutte le per tutte le svendite. In tutto questo credo che sia arrivato anche a voi pochi minuti fa, in tutto questo, oltre ad essere assente la Sindaca, no anzi non è assente perché tutti quanti noi abbiamo ricevuto il suo comunicato stampa un'ora fa sulle nutrie, ecco, cioè qui noi stiamo discutendo... IMBESI Serena (Vice Presidente) Direi però di stare sul merito dell'emendamento. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) No, è esattamente quello che stavo dicendo, Presidente; qui noi stiamo discutendo dell'assenza di scelte politiche utili a definire le strategie di prospettiva di questo territorio, però giustamente... Rilanciandolo, è vero, ha ragione, Presidente, non mi ha interrotto, non mi ha sottratto secondi perché devo confermare che ha ragione, ha rilanciato un comunicato stampa dell'Assessore Unia sulla nutrie, quindi plasticamente durante questa discussione noi abbiamo immediatamente avuto contezza di quelle che sono le priorità vere di questa Amministrazione, con tutto il rispetto per le nutrie, ci mancherebbe altro. Ci piacerebbe però sapere qual è l'idea ad esempio in relazione allo sviluppo dell'area che io definisco il polo logistico più importante nel Nord Ovest che è quella che insiste sul CAAT e che coinvolge tra l'altro anche il sito interporto che come abbiamo detto più volte vedrà l'attraversamento dell'alta velocità; quali sono quindi le idee strategiche su quello che è il polo logistico e il servizio dello sviluppo di questo territorio non ci è dato saperlo. Le motivazioni della dismissione non le abbiamo, la Sindaca non è presente in Aula, però ci conforta sulla sua posizione serie e intransigente di tutelare le nutrie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, ha terminato il tempo a sua disposizione. Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis. La Sindaca è bloccata per uno sciopero Alitalia di 24 ore. CANALIS Monica L'emendamento di cui stiamo discutendo, che è l'emendamento n. 9, ha stranamente un parere di regolarità tecnica non favorevole, dico stranamente perché questo emendamento si riferisce alla pag. 5, riga 10 della nostra delibera in cui si dice che appunto possono essere liquidate o cedute le partecipazioni - sintetizzo per non rubarvi troppo tempo - che di fatto non siano sostenibili sul fatto della convenienza economica e finanziaria e in questa pag. 5 art. 2 si fa riferimento all'art. 5, comma 1 e 2 del TUSP, l'art. 5 non so se ce lo avete tutti sottomano vista l'analiticità della nostra discussione si intitola "Oneri di motivazione analitica", che cosa dice l'art. 5 del TUSP? Che la scelta di dismettere o meno le partecipazioni dell'ente pubblico deve essere fatta anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria. Allora, io faccio nuovamente un esempio per poter suffragare la mia argomentazione e l'esempio in questo caso è quello di Sagat. Lo diceva molto bene in precedenza il Capogruppo Morano, dobbiamo capire se ci conviene rinunciare oggi rinunciare ai dividendi di Sagat dei prossimi anni piuttosto che rimanere e il calcolo ci dice che non ci conviene... IMBESI Serena (Vice Presidente) E' terminato il tempo a sua disposizione, grazie. Non ho altri interventi, chiedo il parere della Giunta. ROLANDO Sergio (Assessore) Contrario. IMBESI Serena (Vice Presidente) Metto in votazione l'emendamento 9 con il parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Hanno votato tutti i Consiglieri, chiudo la votazione. Presenti al voto 23, contrari 23, l'emendamento 9 è respinto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo all'emendamento 10 presentato dai Consiglieri Morano e Ricca, prego, Consigliere Ricca per l'illustrazione. RICCA Fabrizio Allora, la domanda semplice era; se scorporavo una parte dell'emendamento l'esito poteva essere diverso, vabbè, però è finita anche quella. Pagina 5 riga 11 chiediamo di sostituire "si riconosce la" con "si pone un problema di". Contestualizzo, punto 2 che non soddisfano i requisiti di cui all'articolo 5 commi 1 e 2 del TUSP e quindi per le quali non si ravvisa la necessità del mantenimento per il perseguimento delle finalità istituzionali dell'ente anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria nonché di gestione diretta o esternalizzante il servizio affidato per le quali si pone un problema di compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia e di economicità dell'azione amministrativa, dato che il parere è favorevole, tutti e due i pareri sono favorevoli e magari qualcuno potrà dire è solamente una questione di semantica. Non è solamente una questione di parole, ma in questo caso le parole hanno un senso molto importante perché una cosa è riconoscere, una cosa è porre un problema; perché io posso conoscere un problema senza porlo e questo chiaramente cambia la sostanza del come affronto la situazione perché ci si potrebbe riconoscere problema e uno dice sì va bene, è un problema, ma invece porre un problema soprattutto quando andiamo a parlare di compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia, economicità dell'azione amministrativa io ritengo che rafforzare questo tipo di concetto possa essere favorevole e dare comunque, ripeto, una maggiore forza; lasciarla così sì, può rimanere, però il fatto di conoscerla non vuol dire comunque intraprendere un'azione. Al momento in cui si pone un problema di compatibilità a quel punto devo per forza intraprendere un'azione e chiaramente questa azione sarà più forte essendo motivata, grazie. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie a lei. Non ho Consiglieri iscritti a parlare. Prego, Assessore, per il parere. ROLANDO Sergio (Assessore) Contrario. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, metto in votazione l'emendamento 10 col parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Presenti 22, contrari 22, l'emendamento è respinto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo all'emendamento 11 del Capogruppo Morano e Ricca. Prego, Capogruppo Ricca per l'illustrazione. RICCA Fabrizio Arrivo, Presidente, sto cercando solamente la riga 31. Okay. Eccomi, chiediamo di aggiungere nella riga 31 dopo tutta la lista delle partecipazioni in concordato preventivo, parere che viene dato non favorevole con regolarità tecnica dicendo che l'articolo 24, comma 1 dispone che il periodo temporale di riferimento è la situazione del 23 settembre 2016, io premetto che non sono... Questo è un emendamento proposto dal collega Morano, non sono completamente competente su questo tema e quindi lo do per illustrato. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Capogruppo Ricca. Non avendo nessun altro iscritto a parlare si chiede il parere della Giunta. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario perché come… accolgo comunque la segnalazione degli uffici perché il periodo temporale di riferimento alla citazione al 23 settembre 2016 come è esplicitato. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento numero 11 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 12 sempre del Capogruppo Morano e Ricca. Prego, Ricca. RICCA Fabrizio Pagina 6, riga 37 contestualizzo, l'emendamento AFC Torino S.p.A. CAAT SCPA; CCT S.r.l., CEIPIEMONTE SCPA; CSP S.c.a.r.l.; Environment Park S.p.A.; fallimento ATM S.p.A. in liquidazione; Farmacie comunali S.p.A.; FCT Holding S.p.A.; Finpiemonte S.p.A.; I3P S.C.P.A.; Icarus S.C.P.A. in liquidazione; Infra.To S.r.l.; IPLA S.p.A.; Pracatinat S.C.P.A. in liquidazione; SMAT S.p.A.; Soris S.p.A.; TRM S.p.A.; Virtual Reality & Multimedia Park S.p.A. in liquidazione; e indirettamente per il tramite di FCT Holding S.p.A. nelle seguenti altre: agenzia di Pollenzo S.p.A.; AMIAT S.p.A.; Autostrada Albenga Garessio Ceva S.p.A.; Banca Popolare Etica SCPA; Finanziaria Centrale del Latte S.p.A.; Finpiemonte partecipazioni S.p.A.; FSU S.r.l.; GTT S.p.A.; Iren S.p.A., Sagat S.p.A., TNE S.p.A.. Si precisa che le seguenti società saranno escluse dalla revisione straordinaria in oggetto per le motivazioni infra indicate in liquidazione quota di partecipazione detenuta alla città di Torino pari al 76,52; in liquidazione quota di partecipazione detenuta dalla Città di Torino pari a 16,57% in quanto le stesse società in liquidazione destinate ad una prossima chiusura, relativamente a dette società alla procedura in evidenza un possibile incasso per la Città di Torino in cui si sia tenuto conto della predisposizione del bilancio 2017. Qui il parere tecnico… Allora, la regolarità contabile è okay, il parere tecnico non favorevole perché le liquidazioni non sono ancora chiuse e pertanto le somme non accertabili. Però, chiaramente qui all'interno della delibera non abbiamo potuto accertare, chiaramente gli uffici hanno tutte le possibilità per andare a fare degli accertamenti che noi dai nostri terminali INTRACOM appunto non sono accessibili, quindi io recepisco il parere di regolarità tecnica non favorevole e ne prendo atto, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Contrario in quanto le somme che derivano da eventuali sentenze sono accertabili soltanto previa sentenza tra le mani. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento numero 12 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 24, contrari 24, dichiaro l'emendamento numero 12 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 13 del Capogruppo Morano e Ricca, prego. RICCA Fabrizio La stessa è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Alessandria sezione civile con sentenza 75/16 fallimento numero 7316 chiediamo di aggiungere "al riguardo la Città di Torino ha proceduto all'azzeramento del valore della partecipazione", questo credo che sia pleonastico come emendamento. Andiamo ad aggiungere, mi auguro che sia stato fatto, ma sono convinto che gli uffici abbiamo già lavorato in tal senso in quanto essendoci qui l'azienda dichiarata fallita io mi auguro che la Città abbia già provveduto all'azzeramento del valore della partecipazione. Nel caso questo non fosse stato fatto o nello scrivere nella delibera non si pensava fosse così importante metterlo, secondo me, secondo noi invece andare solo a richiamarlo sarebbe una cosa utile, anche perché non possiamo pensare che la Città di Torino non abbia proceduto all'azzeramento del valore della partecipazione dopo un fallimento comunque di più di un anno fa. Vedo che l'Assessore si consulta, magari poi mi sa dire qualcosa di più anche perché tutti e due pareri sono favorevoli, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) È iscritto a parlare il Consigliere Fassino, prego. FASSINO Piero Questa è la partecipazione si aveva nella società di trasporti di Alessandria, come sappiamo è uscito un esito fallimento. La Giunta che viene proposta mi pare sia diciamo ragionevole, quella di..., o è già stato fatto, se l'Assessore ci dice che è già stato fatto bene, se no è giusto io credo rendere evidente che a riguardo la Città di Torino ha proceduto all'azzeramento del valore della partecipazione trattandosi di società fallita non c'è più valore. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Non sono in condizioni di rispondere affermativamente all'inserimento di questa frase e il parere favorevole vuol dire soltanto che non è contraria la norma, però in questa sede io non sono in condizioni di dire se la Città di Torino ha proceduto all'azzeramento del valore della partecipazione. VERSACI Fabio (Presidente) Per cosa l'ordine dei lavori? Prego. RICCA Fabrizio Perché magari mettiamo da parte l'emendamento tanto abbiamo ancora un po' di tempo; lo sospendiamo, cerchiamo tanto non è vincolante sul resto della sul resto della delibera, si va a verificare la cosa se... Non lo so. VERSACI Fabio (Presidente) Non si può accantonare perché bisogna votarli, non si può accantonarli... Prego, Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) L'atto ricognitivo di questa delibera penso non sarà un atto fine a se stesso, provocherà poi delle eventuali azioni che riguardano le dismissioni o le riorganizzazioni. Magari troveremo il modo con..., la prima occasione che mi viene utile è con il rendiconto sicuramente daremo conto di come sono queste cose, prima d'altro canto il rendiconto serve per rendere conto. Parere contrario. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Pongo in votazione l'emendamento n. 13 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 23, contrari 23, dichiaro l'emendamento n. 13 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'emendamento numero 14 sempre del Capogruppo Ricca e Morano, prego. RICCA Fabrizio Uguale a prima, esattamente uguale a prima. Chiediamo invece su Pracatinat che è in liquidazione la quota di partecipazione detenuta dalla Città di Torino pari al 17,11 su capitale sociale totale del 31,47; sul capitale ordinario poiché in data 9 maggio 2017 è stato dichiarato con la sentenza del Tribunale ordinario di Torino il fallimento della stessa. Al riguardo chiediamo di aggiungere: "al riguardo la Città di Torino ha proceduto all'azzeramento del valore della partecipazione", esattamente la domanda l'emendamento è esattamente come l'altro essendo più recente io posso ipotizzare che sia stato fatto ed è da aggiungere se chiaramente non è stato fatto non lo andiamo ad inserire, però almeno sapere come è la situazione. Chiaro che l'Assessore con le deleghe alle partecipate dovrebbe essere lei a darci una risposta, però sapendo che è demandato tutto all'Assessore Rolando magari l'Assessore Rolando è informato sulla questione, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) È iscritto a parlare il Vicepresidente Lavolta, prego. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente, ma io sono..., propongo una questione di metodo, questi emendamenti sono stati presentati ormai una decina di giorni fa più o meno, una settimana fa, alcuni tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana. La particolare rilevanza di questo emendamento così come del precedente non è strategico, Consigliere Ricca, però è rilevante, credo che meriterebbe un'attenzione e una consapevolezza maggiore da parte dell'Amministrazione; non poterlo votare o dover esprimere un parere contrario solo perché non si hanno gli elementi conoscitivi mi pare perlomeno non ci metta nelle condizioni di svolgere un'interlocuzione seria e costruttiva. Può succedere su un emendamento, ripeto sono tutti emendamenti di merito che sono stati vagliati da lei, Assessore. Il rischio è che se questo, io sono sicuro e voglio sperare che non sia così, ma se questo è l'atteggiamento allora ci preoccupa ancora di più il fatto che non siano stati approvati degli emendamenti proposti dalla Maggioranza e che i Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle pensano che siano irrilevanti i suggerimenti che arrivano dalla Minoranza perché, guardate, dal punto di vista strategico abbiamo detto, ma dal punto di vista della leicità di quest'atto, della sostenibilità nel prossimo futuro, di questo invece verrebbe la pena parlare. Io ad esempio, Assessore, gliel'ho chiesto prima, non ho avuto risposta, però le ho fatto una domanda precisa, puntuale, specifica. Nel corso degli ultimi anni, in particolare nell'esercizio 2016 alcuni fabbricati strettamente connessi ai fini statutari del Centro Agro Alimentare hanno avuto una... sono stati classati in una determinata categoria. Al Consigliere che lavora all'Agenzia delle Entrate, ai Consiglieri che pagano IMU e tributi vari comunico e segnalo che il mio immobile non ha quella..., non è classificato in quel modo perché non è considerato di interesse pubblico. Nel caso del CAAT quegli immobili sono classati in quel modo, cioè come categoria E3 in luogo di una categoria originaria D8, che cosa consente quella classificazione? Consente sostanzialmente di non pagare... Lei ride, Consigliere Carretto, lo capisco, questo tema lo produce ilarità, però questa classificazione degli immobili ha consentito al Centro Agro Alimentare, consente al Centro Agro Alimentare di non pagare l'IMU. Consentirà anche in futuro di non pagare l'IMU anche quando ci saranno dei soci privati, non sappiamo oggi che natura abbiamo questi soci privati, allora non mi risponda oggi, Assessore, perché è una domanda specifica tecnica che forse merita... VERSACI Fabio (Presidente) Ha terminato il suo tempo. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Del resto non era inserita all'interno degli emendamenti, però se il livello di consapevolezza è questo, Presidente, io ho davvero paura di continuare questa discussione, le chiedo di sospendere i lavori e di attendere magari l'arrivo della Sindaca. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto la Consigliera Canalis, ne ha facoltà per 2 minuti. CANALIS Monica Sì, grazie, Presidente. Io sono particolarmente legata a Pracatinat in quanto come alcuni altri Consiglieri comunali che siedono anche sui banchi di Città Metropolitana mi sono occupata di questo dossier anche nell'altro ente e quindi sono particolarmente interessata a capire dall'Assessore Rolando se effettivamente è stato dato seguito all'azzeramento del valore della partecipazione del Comune di Torino nella società Pracatinat perché ho seguito la vicenda sul lato Città Metropolitana, un po' meno sul lato Comune di Torino. Ricordiamo come si inserisce questo emendamento all'interno della delibera, cioè si citano alcune società che saranno escluse della revisione straordinaria in oggetto tra cui appunto si cita Pracatinat SCPA, il processo che ha condotto alla dichiarazione di fallimento lo scorso 9 maggio è stato un processo lungo, direi anche sofferto perché per molti anni si è tentato il salvataggio di questo organismo, si è tentato in tutti i modi dai vari lati, da parte delle diverse istituzioni coinvolte, ricordiamo partecipavano a Pracatinat anche la Regione Piemonte, il Comune di Moncalieri e una serie di altri Comuni del Torinese, non si è potuto fare a meno, dopo una serie di anni di tentativi, di dichiarare il fallimento. Si era tentato, prima del fallimento una procedura di concordato che avrebbe salvaguardato soprattutto il TFR dei 5 dipendenti che ancora erano presenti nella Società; purtroppo per l'impossibilità della Città Metropolitana di onorare il piano di rientro che era stato concordato si è dovuti addivenire a un fallimento, quindi proprio per... VERSACI Fabio (Presidente) È terminato il suo tempo. Non avendo nessun altro iscritto, prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Contrario, su questo caso particolare il riferimento della delibera con riferimento alla Madia sono i beni, le società presenti nello stato del 23 settembre 2016. Il fallimento è avvenuto dopo, questo sarà registrato dopo. 2017. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento numero 14 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 22, contrari 22 dichiaro l'emendamento respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 15 sempre del Capogruppo Ricca e Morano, prego. RICCA Fabrizio Sì, l'Assessore Giusta prima entrando mi diceva che c'erano i Comitati dell'acqua che aspettavano la delibera, adesso non so se ci siano ancora, però approfittavo di questo emendamento per dargli un po' di soddisfazione perché SMAT S.p.A. (quota di partecipazione detenuta dalla Città di Torino pari a 60,37% e quota di partecipazione detenuta tramite FCT Holding S.p.A. pari a 3,78%) in quanto la stessa ai sensi articolo 26 comma 5 del TUSP esclusa dall'applicazione del medesimo decreto avendo adottato, entro la data del 30 giugno 2016, atti volti all'emissione di strumenti finanziari diversi dalle azioni quotati in mercati regolamentati, chiediamo di aggiungere "dando atto che la Città sta studiando la possibilità di proporre la trasformazione della società in Azienda Consortile sempre che l'operazione non comporti un costo a carico della Città o un aggravio delle responsabilità della stessa per il pagamento dei debiti della società". Anche questo credo che sia un emendamento importante, qui la motivazione del parere tecnico non positivo e la norma richiede la ricognizione delle Partecipate in data 23/09/2016 ai sensi dell'art. 24, comma 1. A me sembra di ricordare, poi il collega Fassino potrà dirmi che dico una fesseria o meno, che la ricognizione era stata fatta, quindi comunque una base di partenza sulla quale poter discutere l'emendamento ci dovrebbe essere; nel caso in cui questa fosse fatta, ma è una cosa che dico a memoria del vecchio Consiglio Comunale. Se questa fosse stata fatta e lui potesse confermarlo a quel punto io credo che l'emendamento sarebbe fondamentale perché noi diamo atto che c'è la volontà da parte dell'Amministrazione che sta studiando la possibilità di proporre la trasformazione dell'azienda in società Consortile, però mettendo il vincolo che credo sia fondamentale. Sarà poi quel vincolo nel momento in cui voi vorrete iniziare questa trasformazione o provare ad iniziare questa trasformazione che scoprirete che ci sono dei debiti molto importanti che prima vanno pagati, prima di iniziare a fare un'operazione di quel tipo; poi se su quei debiti magicamente qualcuno troverà 180 milioni da mettere in Smat per pagare il bond, a quel punto credo che si potrà fare l'indomani mattina. Io credo che nero su bianco non faccia male a nessuno scriverlo che si possa fare perché se si vuole fare giustamente avete vinto, potete farlo, avendo la contezza che bisognerà pagare tutti quei debiti. Mi taccio perché sono curioso di sapere se quella ricognizione era stata fatta, a quel punto viene fuori che è stata fatta votiamo l'emendamento ci fa solo bene. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Vice Presidente Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) La collega Capogruppo Artesio mi è testimone del fatto che nel corso di una VI Commissione Consiliare purtroppo non abbiamo potuto tutti insieme verificare un atto che è stato approvato da questo Consiglio Comunale. È stato approvato e quindi vede il consenso, il sostegno del Movimento 5 Stelle. Con questo atto nel marzo scorso il Consiglio Comunale di Torino chiedeva, era una mozione, chiedeva alla Giunta, all' l'esecutivo di predisporre un piano di fattibilità utile a costruire le condizioni per la trasformazione della società SMAT S.p.A. in Azienda Consortile di diritto pubblico. Consigliere Ricca, io sono in imbarazzo perché se votassi questo suo emendamento dovrei ammettere una cosa che però non abbiamo verificato perché nessuno della Giunta si è presentato in quella Commissione Consiliare con l'imbarazzo tra l'altro del Presidente Malanca che ci spiegava che la Giunta aveva dato buca in quella occasione, non aveva risposto all'invito del Presidente Malanca. Io credo che questo emendamento dovrebbe essere messo in votazione dopo la verifica di quella mozione e quindi varrebbe la pena, dal mio punto di vista, insistere perché prima della discussione della deliberazione che nel frattempo è diventata una mozione, un atto di indirizzo del Consiglio Comunale alla Giunta di trasformazione di SMAT si facesse perlomeno quella verifica. Nel merito non possiamo che ribadire anche in questa sede la nostra più netta contrarietà ad un'ipotesi che non potrebbe produrre dei danni inenarrabili, anzi sono narrabili perché l'azienda di Napoli ABC li ha già vissuti. È una notizia recente, lo dico ai presentatori di quel provvedimento, che in tarda nottata verrà discusso, sulla trasformazione di SMAT. Segnalo che c'è stato recentemente ancora il rinnovo delle cariche; è cambiato il presidente per l'ennesima volta, continuano però ad essere quattro gli esercizi non approvati, ci sono quattro bilanci che ABC Napoli non ha potuto approvare. Questi sono i buoni esempi, ecco, le aziende alle quali ispirarsi; cioè questa Amministrazione, il Consiglio Comunale, la Giunta pentastellata non ha uno straccio di idea sulle prospettive sul futuro delle aziende partecipate, non entra neanche nel merito, non gli interessa sapere. Vanno bene, vanno male, CAAT è in attivo, però dice che va male, quindi bisogna venderlo e poi prende le aziende sanissime, cioè quelle dove in tutto il mondo si parla di Torino per la qualità, la continuità del Servizio Idrico Integrato Torinese, quella sì, quella però diventa l'attenzione, su quella si concentra l'attenzione del Movimento 5 Stelle chiedendo la trasformazione. VERSACI Fabio (Presidente) È terminato il suo tempo. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, prego. TRESSO Francesco Sì, riprendo anche io quanto ha già asserito il collega Lavolta in merito a un punto che ci anticipa una discussione che potremmo affrontare più avanti nella seduta di questo Consiglio, che è appunto quello della trasformazione di SMAT da società per azioni in Azienda Consortile di diritto pubblico. Il tema posto dall'emendamento è quanto mai vero e attuale insomma perché comunque è assolutamente legittimo chiedere che l'operazione che voteremo in una delibera successiva non comporti un costo a carico della Città o un aggravio delle responsabilità della stessa per il pagamento dei debiti della società. Questo è un punto che abbiamo più volte posto. Io stesso avevo posto in sede di Commissione quando abbiamo fatto delle audizioni e, quando abbiamo consultato anche dei pareri degli esperti ed effettivamente - rimando anche a quanto diceva il collega Lavolta - ancora non abbiamo notizia di questo piano o meno questa (incomprensibile) insomma che doveva essere svolta per capire come tecnicamente si poteva svolgere questa trasformazione. Io credo che la posizione di SMAT che è caratterizzata da un forte indebitamente e come è logico che sia per una città che ha un piano industriale di un miliardo e mezzo nei prossimi 15 anni, che ancora recentemente ha fatto ricorso, comunque ha dei bond sulla borsa irlandese, così come tutto un patteggiamento di condizioni di credito che ha pattuito con Istituti bancari e che è riuscita a patteggiare in virtù del fatto che godeva di un buon rating e che aveva la possibilità di ottenere dei piani di rientro con certe caratteristiche. Nulla ci è stato detto sulla valutazione: se è stata fatta, se è in corso di valutazione, su quello che potrebbero degli oneri collegati a dovere rifondere dei bond emessi sulla borsa irlandese, dove troveremo i fondi per rimetterli; poi, come rimetteremo mano a ripatteggiare altre condizioni di credito che possono dare continuità a un programma, a un piano industriale che caratterizza un servizio così fondamentale, come quello del Servizio Idrico Integrato, nell'ambito dell'area metropolitana torinese. In effetti, io trovo assolutamente sensato e centrato il contenuto dell'emendamento stesso. Anche io mi trovo in difficoltà a votarlo nell'ambito della revisione straordinaria delle partecipate dalla delibera che è oggetto dell'attuale discussione e in mancanza di... VERSACI Fabio (Presidente) È terminato il suo tempo. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario perché anche in questo caso l'atto è successivo al 23 settembre. Aggiungo che la delibera in oggetto, SMAT la vede al di fuori dell'area di problematiche di quelle evidenziate. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento numero 15 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 23, contrari 23, dichiaro l'emendamento 15 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 16 del Capogruppo Ricca e Morano, prego. RICCA Fabrizio Sì, pagina 7, riga 14 parliamo di Iren, chiediamo di sostituire il 7,40% con 6,31 in quanto sono gli ultimi dati di borsa disponibili, quindi quelli più aggiornati almeno al giorno della compilazione dell'emendamento. Così il testo si trasformerebbe in questo modo: Iren S.p.A. (quota di partecipazione detenuta alla Città di Torino per il tramite FCT Holding S.p.A). pari al 6,31% sul capitale sociale complessivo e quota di partecipazione detenuta dalla FCT Holding S.p.A. per il tramite di FSU Srl pari al 35,96 sul capitale sociale ordinario e al 33,30 sul capitale sociale complessivo) in quanto alla stessa, essendo una società quotata, ai sensi dell'articolo 1, comma 5 del TUSP le disposizioni del Testo Unico si applicano solo se espressamente previsto dall'articolo 24 del TUSP sulla revisione straordinaria delle partecipazioni se non lo prevede espressamente, quindi questo chiaramente è un emendamento numerico che ci risulta con... quotazioni che ci risultano al momento della stesura dell'emendamento, se poi il collega Morano che mi ha raggiunto e che ha sicuramente più esperienza nel leggere i dati di borsa, potrà confermarmelo, potrà confermarlo oppure no, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Ci sono altri interventi? Prego, Consigliera Canalis. CANALIS Monica Fermo restando che i dati di borsa cambiano di giorno in giorno, per cui dovremmo ulteriormente aggiornare l'emendamento, però sicuramente lo spirito dell'emendamento è corretto, tra l'altro ha ricevuto il parere tecnico e contabile favorevole proprio perché ha senso; o non mettiamo proprio il dato sul valore delle azioni oppure ne mettiamo uno aggiornato. Essere aggiornati in tempo reale giorno per giorno è difficile, per cui rimando all'Assessore. VERSACI Fabio (Presidente) Se non ci sono altri interventi lascio la parola all'Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) ...Come sopra, il dato del 7,40% come dice la legge è al 23 settembre 2016. Parere contrario. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento n. 16 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 24, contrari 24, dichiaro emendamento respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 17 sempre del Capogruppo Morano e Ricca, chi illustra? Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto Allora, qui si chiede di precisare che lo statuto della Società Iren prevede un meccanismo particolarmente complesso di voto maggiorato e questo voto maggiorato è attuato secondo una clausola statutaria e presuppone che alcuni azionisti, fra questi ci sono la Città di Torino e di Reggio Emilia, vengano iscritti in un elenco speciale che individua i soggetti legittimati al beneficio del voto maggiorato. Lo statuto e il patto parasociale prevedono però che questo voto maggiorato presuppone la detenzione, da parte dei soci, di una certa percentuale del capitale sociale che viene calcolata sul totale delle azioni, incluse quelle prive del diritto di voto, sul presupposto che queste azioni potrebbero essere convertite in azioni ordinarie. La possibilità che la Città di Torino per il tramite di FSU venda una partecipazione seppur piccola del 5% e successivamente o contestualmente la sola Città di Torino venda la sua partecipazione in azioni di risparmio mette a serio rischio questo meccanismo di voto maggiorato che era stato predisposto dalla precedente Giunta al fine di assicurare ai soci pubblici il controllo della società. Se questo non si dovesse più verificare senza che si sia dato corso alla vendita della partecipazione complessiva e quindi senza che si sia beneficiato del premio di maggioranza, mettendo d'altra parte a rischio la stessa esistenza del patto parasociale a seguito della scissione questo, potrebbe comportare una perdita di valore della partecipazione detenuta dalla Città di Torino, alcune problematiche di non poco conto nei rapporti con i soci e la messa in gioco di tutto il meccanismo che assicurava ai soggetti pubblici il controllo di Iren. Io non sono certo fra i fautori del controllo pubblico di Iren, anzi, sono pienamente disponibile e favorevole a valutare in un contesto complessivo la dismissione dell'intera partecipazione; quello che mi sembra sbagliato è il procedere per piccoli passi cedendo piccole partecipazioni e quindi il richiamo nel contesto di questa delibera al meccanismo è semplicemente per rendere edotti tutti i Consiglieri di qual è il significato del contesto in cui tutto ciò si riferisce. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Capogruppo Morano. Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Formazione assolutamente corretta; parere contrario perché è ritenuto non rilevante sia ai fini della trattazione della delibera, sia al fatto che come noto Iren è fuori dal perimetro. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento numero 17 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento 17 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento n. 18 sempre del Capogruppo Ricca e Morano. Prego, Ricca. RICCA Fabrizio Pagina 7, riga 15 dopo FSU Srl chiediamo di aggiungere "con la precisazione che detta partecipazione gravata dal pegno a favore di Intesa San Paolo" e così si va a contestualizzare Iren S.P.A. a quota di partecipazione detenuta dalla città di Torino per il tramite di FCT Holding S.p.A. pari a 7,40% sul capitale sociale complessivo e quota di partecipazione detenuta da FC Holding S.p.A. per il tramite FSU Srl con la precisazione che detta partecipazione gravata da un pegno a favore di Intesa Sanpaolo sul capitale sociale ordinario e al 33% sul capitale sociale complessivo, in quanto alla stessa essendo una società quotata ai sensi dell'articolo 1, comma 5 del TUSP le disposizioni del Testo Unico si applicano solo se espressamente previsto dall'articolo 24 del TUSP sulla revisione straordinaria delle partecipazioni che non lo prevede espressamente. Se non ricordo male, questa fu la prima delibera votata da questo Consiglio Comunale, quello dove davamo in pegno le azioni Intesa Sanpaolo. Visto che questo Consiglio Comunale è stato protagonista di quella delibera, ci ricordiamo tutti l'acceso dibattito sul merito, credo che sia fondamentale andare ad inserirlo, anche perché i pareri sono favorevoli; qui è vero che è una precisazione, però è una precisazione importante perché è stato questo Consiglio Comunale con questa Maggioranza a porre in pegno quelle azioni ad Intesa Sanpaolo. Motivo ulteriore, che è forse il primo vero motivo politico, per cui questa Maggioranza dovrebbe votare questo tipo di emendamento che è stata una cosa voluta, sostenuta: quando dicevamo che forse era meglio rifletterci ancora un attimo su quel tipo di operazione, ci è stato detto che invece era fondamentale farla subito. Ripeto, la prima delibera di questo Consiglio Comunale merita di essere ricordata non solamente per aver dato in pegno azioni Intesa San Paolo ma perché è stato anche il primo vostro voto, vero, su una delibera così importante. Ripeterò importante all'infinito perché, ripeto, abbiamo dato in pegno azioni di Iren ad Intesa, quindi secondo me è importante aggiungerlo all'interno della delibera non solo per la forma, ma anche per il contenuto stesso, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto Ha detto bene il Capogruppo Ricca, questa fu la prima occasione in cui io presi la parola in questo Consiglio per esprimere il mio dissenso sull'operato della Giunta perché avevo, all'epoca, e ho ancora oggi forti dubbi sull'opportunità di quella costituzione in pegno che oggi non si vuole richiamare perché quella costituzione in pegno era ed è ultronea rispetto agli obiettivi di tutela della banca che era già pienamente tutelata dai flussi dei dividendi. Anche se adesso alla luce delle operazioni che ha in testa, forse, l'Amministrazione, aveva ragione la banca a chiedere il pegno perché almeno si cautela sul rimborso del suo debito. Qui, di nuovo il dubbio che viene è il perché non si vuole precisare che questa partecipazione è in pegno; è un dato di fatto che impatta sull'operatività della Giunta, che presuppone che il ricavato della vendita di queste partecipazione, in parte, deve andare a soddisfare le esigenze della banca, dell'istituto finanziatore, quindi inserire in questo contesto della delibera un dato fattuale, quando c'è il parere favorevole dell'ufficio tecnico, il parere favorevole dal punto di vista contabile diventano incomprensibili le ragioni che inducono l'Amministrazione a dare un suggerimento di voto contrario, non è che non inserendo il riferimento al pegno, il pegno viene meno, il pegno continua ad esistere, le garanzie della banca continuano a sussistere. Io veramente non riesco a comprendere quali sono le motivazioni che vi inducono ad un atteggiamento così eccessivamente antagonista rispetto a ricostruzioni che hanno solo il desiderio, l'auspicio di portare questa delibera nel contesto fattuale in cui deve essere inserito. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Non ho nessun altro iscritto a parlare, prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario in quanto è un'informazione non necessaria ai fini della delibera. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento n. 18 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento 18 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 19. Prego, Ricca. RICCA Fabrizio Allora, pagina 7, riga 16 dopo "ordinario" chiediamo con la precisazione che detta partecipazione è gravata dal pegno a favore di Intesa Sanpaolo. Capisco che non è fondamentale ai fini della delibera, però ci tengo a ribadirlo. Dato che è stata una scelta così forte da parte dell'Amministrazione come primo atto, prima delibera portata in Consiglio Comunale io ritengo opportuno che questa ci possa essere, uno perché rinfreschi la memoria su determinate azioni che sicuramente... VERSACI Fabio (Presidente) Scusate, per cortesia. Grazie. RICCA Fabrizio Che sicuramente oggi la Maggioranza rivendica, secondo per ricordare quella Intesa San Paolo, la Compagnia di cui al primo giorno da Sindaco si chiedeva la testa del Presidente e subito dopo come prima delibera si portava un pegno sulle azioni di Iren. Giusto per raccontare tutta una piccola storia di questo Consiglio Comunale perché ritengo importante che quello che è rimasto nei verbali e nelle votazioni venga, almeno solo a verbale, ricordato nel corso del tempo. Detto questo non sarà fondamentale, ma credo che non che sia neanche un problema inserirlo all'interno della delibera perché essendo una cosa che c'è, è stata votata - credo ormai che San Paolo abbia quel pegno - quindi metterlo, non metterlo cambio poco; però così qualcuno si può ricordare quella banca cattiva che faceva gli interessi di un certo sistema come quella banca è diventata poi d'improvviso amica quando si è capito che determinate operazioni senza di lei non si potevano andare a fare. Quindi ribadisco, chiedo, ripropongo l'emendamento con lo stesso spirito con cui ho proposto l'altro, ovvero ricordare la prima delibera votata da questo Consiglio Comunale, da questa Maggioranza e metterlo nero su bianco all'interno di un'altra delibera, io credo altrettanto importante in due momenti amministrativi diversi, ma con l'impatto sempre - per come la vedo io, per quanto mi riguarda - molto simile, perché quella delibera permette di fare determinate operazioni; questa permetterà di farne delle altre che non è chiaramente cassa come ci stato detto durante gli interventi all'inizio della discussione, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Non ho nessun altro iscritto a parlare, prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) L'emendamento 19 non è che una replica a tre parole di distanza del 18, quindi è ridondante, parere contrario. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento numero 19 col parere contrario della Giunta Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 22, contrari 22, dichiaro l'emendamento 19 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 20 sempre di Ricca e Morano. Morano, prego. MORANO Alberto Con questo emendamento chiedevamo alla Giunta di darsi atto che l'eventuale procedura di vendita del 5% di Iren da parte di FSU che è stata sbandierata sugli organi di stampa come una misura che servirà per fare cassa e poi c'è stato detto che questo non fa parte di questa delibera e ci viene detto che la disciplina di Iren non è della legge Madia, salvo poi surrettiziamente prevedere che è disciplinata in questa delibera la vicenda di FSU e la possibile azione straordinaria avente oggetto FSU; che venisse precisato perché vorremmo che fosse scritto perché questo ci dimostrerebbe che ne hanno conosce e ne tengono conto che l'eventuale vendita di questo 5% non comporta oggi e non comporterà successivamente a seguito della cessata applicazione delle norme statutarie il venir meno del controllo pubblico di Iren. Controllo pubblico di Iren che oggi è assicurato dal meccanismo, come abbiamo detto, di voto maggiorato. Risponderci che il parere tecnico è contrario perché la procedura descritta non fa parte delle misure richieste dal decreto legislativo, legge Madia, è una risposta che non ha molto significato. Non ha molto significato perché in altra parte della delibera nel dispositivo e anche nella narrativa si dice che si vuole operare su FSU. Si vogliono prevedere operazioni straordinarie su FSU, allora quello che noi non è chiaro è quali sono queste operazioni straordinarie che si vuole prevedere e che mandato stiamo dando alla Giunta in relazione ad FSU? Perché noi apprendiamo dagli organi di stampa che FSU vuole vendere il 5%, che hanno stimato di incassare 70/75 milioni che serviranno a coprire i buchi del bilancio preventivo approvato da questa Giunta, salvo poi dirci che questo non è l'oggetto della delibera e certamente questo non è l'oggetto di questa delibera, ma la scissione di FSU è oggetto di questa delibera laddove si parla di operazioni straordinarie che concernono FSU. Ci sarà poi un emendamento specifico sul punto e quello che mi sorprende è la contraddittorietà dell'operato di questa Giunta che da una parte dice e dall'altra parte nega salvo poi arrivare all'ultimo minuto con la sorpresa dire "eh, no, ma noi non l'avevamo detto prima, ma lo diciamo oggi". Se stiamo facendo una delibera che riguarda il riordino delle partecipazioni non possiamo omettere di parlare di quella che è una delle partecipazioni più rilevanti di questa Città. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Sì, l'emendamento proposto dal Capogruppo Morano effettivamente punto il dito su un tema di assoluta importanza su cui occorre fare una riflessione molto attenta che a me impone, richiede, un atteggiamento di estrema cautela. Il vero tema non è tanto sulle dismissioni di altre partecipate - di cui anche la ritualità è molto più limitata - ma è quello veramente di capire quale sarà il futuro di partecipazione in società come Iren. È ben vero che non è quello in discussione oggi, però è giusto richiamarlo ed è questo il punto che anche a me preoccupa parecchio, cioè capire se effettivamente la cessata applicazione delle clausole statutarie non costa comportare in futuro il venir meno del controllo pubblico di Iren, perché questo davvero è un tema che invece mi preoccupa parecchio proprio per il fatto di quello che Iren stessa può rappresentare nel contesto del territorio cittadino e quindi tutti quei processi che la società governa e che io ritengo sia importante che continui a essere sotto il controllo anche dell'Amministrazione pubblica e non venga lasciato completamente in mano ai privati e mi riferisco a quello che può essere la gestione dei rifiuti, la gestione anche di tutto quello che è un aspetto legato al territorio. Io penso, per esempio, a tutti i bacini idrici, alle dighe che su questo territorio insistono, di cui peraltro ovviamente la Città di Torino non ha un controllo diretto, ma che servono a sostenere, ad alimentare tutto quello che è un sistema energetico di cui invece Torino fruisce. Quindi, io trovo che sia assolutamente corretto attenzionare su questo punto. Non ho ancora capito effettivamente quale sia la strategia che sulla Società e su Iren si vuole mettere in atto, se ci sia poi l'intenzione allo scadere dei Patti sociali di provvedere alla vendita decisamente maggiore; sicuramente questo potrebbe comportare delle entrate che possono sanare in maniera consistente quella che è la situazione debitoria e anche consentire di fare degli investimenti; però da un lato si rinuncerebbe anche a quelle che sono invece dei gettiti, dei proventi di utili che comunque hanno una loro continuità e una loro sostanza e poi soprattutto come dicevo e che io assolutamente vedo con forza anche di dover contrastare sarebbe questa idea dell'uscita del pubblico da una società che amministra dei beni invece fondamentali per quello che sono i servizi dei cittadini. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Capogruppo Morano. Ricca, prego non l'avevo vista. Prego, Ricca. RICCA Fabrizio L'ha già detto molto bene Morano, magari per qualcuno è troppo tecnico, prova a dirlo in un linguaggio un po' meno tecnico che magari è meno preciso, però può essere un pochino più comprensibile. Pagina 7, riga 20 vi leggo come sarà il testo se dovesse essere approvato l'emendamento. Iren S.p.A. (quota di partecipazione detenuta alla Città di Torino per il tramite di FTC Holding S.p.A. pari a 7,40% sul capitale sociale complessivo e quota di partecipazione detenuta FCT Holding S.p.A. per il tramite di FSU S.r.l. pari al 35,96 sul capitale sociale ordinario e al 33,30 sul capitale sociale complessivo) in quanto alla stessa, essendo una società quotata ai sensi dell'articolo 1, comma 5 del TUSP e disposizioni del Testo Unico si applicano solo se espressamente previsto e l'articolo 24 del TUSP sulla revisione straordinaria delle partecipazioni non lo prevede espressamente "dandosi atto che la procedura di vendita del 5% di azioni di Iren detenute da FSU, non comporta oggi e a seguito della cessata applicazione delle clausole statutarie, non comporterà per il futuro il venir meno del controllo pubblico di Iren. Io credo che il testo dell'emendamento a un certo punto poi parli da solo, sono curioso a questo punto, visto anche... E' vero che la procedura , l'Assessore mi dice che la procedura descritta non fa parte delle misure richieste dal decreto legge, però mi permetto anche di dire che tanto poi ci sono amministrazioni che approvano i bilanci senza il parere dei revisori dei conti; a questo punto sta diventando quasi un vale tutto e a questo punto dato che sta diventando un vale tutto mettiamo anche qualcosa di sensato all'interno della discussione. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Contrario, per le stesse motivazione del parere tecnico. FSU è oggetto di una delibera per quanto riguarda la cessione delle azioni fuori dal sindacato di blocco. Ci sarà occasione di discutere eventualmente di questo tema. Ricordo che FSU entra in questa delibera non per il tema che è stato citato, ma per due motivi: FSU è una holding doppia, cioè una holding che non dovrebbe esistere in questa città, perché ne ha già una che si chiama FCT ed è un doppione; il secondo motivo è che ha più amministratori che dipendenti, ci sono due buoni motivi per cui FSU è una holding che secondo la Madia, non secondo questa Giunta e Rolando non dovrebbe esistere e non dovrebbe neanche esistere per i cittadini perché ci costa due volte. Contrario. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento numero 20 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 24, contrari 24, dichiaro l'emendamento 20 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 21 sempre del Capogruppo Morano e Ricca. Prego, Ricca. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Partecipata chiediamo se non sbaglio riga 23 AMIAT S.p.A. (quota di partecipazione detenuta da FCT Holding a socio unico città di Torino pari al 20% del capitale sociale) in quanto alla stessa essendo una società partecipata da quotata e non controllata o partecipata da amministrazioni pubbliche ai sensi articolo 1, comma 5 le disposizioni del Testo Unico si applicano solo se espressamente e l'articolo 24 al TUSP sulla revisione straordinaria delle partecipazioni non lo prevede espressamente. Chiediamo di mettere l'80% così da inserire quello che è il valore della partecipazione perché è chiaro che una cosa è di dire partecipato, una cosa è esplicitare la partecipazione, l'Assessore in questo poi magari so già che mi risponderà che questo non è utile al fine della delibera, provo ad anticipare anche la risposta, però riaffermare un principio che la partecipazione è l'80 mettiamo l'80, come quando ricordavamo prima che era una delibera votata dal Consiglio Comunale con impegno che San Paolo aveva in pegno azioni di Iren, qua inseriamo che la partecipazione è dell'80%, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto Qui l'emendamento intende solo fare chiarezza mettendo in conto quella che è la partecipazione detenuta da Iren in AMIAT che è l'80% .Questo però mi consente una precisazione su quanto è stato detto prima forse non correttamente dall'Assessore in relazione all'importanza FSU; perché è vero che la Madia dice che certe partecipate devono essere chiuse, liquidate, ma bisogna andare a vedere in che contesto queste partecipate si riferiscono. Dire che FSU è un doppione non rende merito alla verità dei fatti. FSU non è un doppione di un'altra partecipata, è un veicolo che è stato appositamente costruito per assicurare a due città il controllo congiunto senza far scattare gli obblighi che nascono dalla normativa sulle società quotate per l'ipotesi di controllo. Allora, quando noi dovessimo andare accogliendo quelle che saranno prossimamente le richieste dell'Amministrazione a sciogliere FSU ci troveremo, anzi vi troverete, perché noi ci saremo solo qui a constatare che questo non è corretto, vi troverete a far fronte al problema del controllo da contratto, che nascerà nuovo, perché vedete oggi non c'è controllo rilevante perché questa è partecipazione ereditata; allorquando invece verrà stipulato un patto parasociale in cui quanto oggi spetta a FSU in quanto titolare di quella partecipazione spetterà a Genova e Torino in quanto aderenti al patto parasociale, che congiuntamente esercita un'influenza, ci accorgeremo che non è così neutra la presenza della FSU e che non si può valutare l'importanza o la rilevanza da un punto di vista strategico della partecipazione detenuta in FSU perché ci sono delle osservazioni sulle quali posso non essere d'accordo, ma possono essere corrette. Questa, oltre a non essere d'accordo con quanto affermato dall'Assessore non sono d'accordo perché è un'affermazione scorretta; è un'affermazione che non tiene conto di quelle che sono le norme, la conseguenza delle norme e la conseguenza dei fatti e quindi per tornare a questo emendamento qui intendiamo precisare che Iren detiene l'80% di AMIAT, è un dato di fatto e che anche in questo contesto la partecipazione, le vicende di FSU non sono irrilevanti nella gestione della partecipata. VERSACI Fabio (Presidente) Se non ci sono altri interventi, prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Contrario. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento numero 21 col parere contrario della Giunta. Se tutti i Consiglieri hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 23, contrari 23, dichiaro l'emendamento respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 22 sempre del Capogruppo Ricca e Morano. Prego, Ricca. RICCA Fabrizio Sì, allora, espressamente... Perfetto. Pagina 7, riga 26, contestualizzo l'emendamento AMIAT S.p.A. (quota di partecipazione detenuta FCT Holding S.p.A. a socio unico Città di Torino pari al 20% del capitale sociale) in quanto alla stessa essendo una società partecipata da quotata e non controllata o partecipata da amministrazioni pubbliche ai sensi dell'art. 1, comma 5 del TUSP le disposizioni del Testo Unico si applicano solo se espressamente previsto dall'articolo 24 del TUSP sulla revisione straordinaria delle partecipazioni non lo prevede espressamente "con la precisazione che la prospettata cessione del 5% di Iren da parte di FSU non comporterebbe modifiche nella gestione dei crediti vantati da AMIAT nei confronti della Città di Torino". Mi dà il parere non favorevole perché la procedura descritta non fa parte di misure di ricognizione razionalizzazione richieste. Chiaro, però FSU è così, cioè il fatto che non faccia parte non vuol dire che non sia così, anche perché è una precisazione che la prospettata cessione del 5% di Iren da parte di FSU non comporterebbe modifiche nella gestione dei crediti vantati da AMIAT nei confronti della Città di Torino e questo, mi permetto di dire, non è neanche da portare in ricognizione perché è una cosa che è già così, quindi mi permetto di dire che l'emendamento potrebbe essere tranquillamente approvabile. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto La procedura descritta non fa parte delle misure di ricognizione e razionalizzazione, ma fosse stato; l'emendamento è superfluo perché nei fatti tutto ciò non può accadere, sarebbe stata una valutazione politica, forse non condivisibile, o forse non sufficientemente meditata, ma poteva avere un senso. Dire che la ricognizione con... AMIAT non è ricompresa nel perimetro da ricognizione è un dato di fatto che sappiamo tutti; ma quello dove vi state nascondendo, dietro un dito, è che in realtà queste delibere trattano delle vicende che attengono FSU, Iren e AMIAT e AMIAT, forse diversamente da FSU, ha rapporti di credito nei confronti del Comune di Torino o se preferite il Comune di Torino ha rapporti di debito nei confronti di AMIAT estremamente significativi. AMIAT svolge un servizio per la città molto importante, servizio il cui costo è stato oggetto già di interpellanze e alle quali sono state date risposte dall'Amministrazione. Il cambio del controllo di Iren farebbe diventare AMIAT una società che si rivolgerebbe al Comune di Torino come si rivolge a qualunque suo cliente, a qualunque debitore e allora sarebbe ancora possibile ipotizzare che ci siano 180 milioni di crediti di AMIAT verso il Comune di Torino? Questa è la domanda, alla quale chiede risposta questo emendamento, cioè che l'eventuale cessazione del controllo pubblico è stato tenuto in considerazione da questa Amministrazione che è consapevole che, perché l'ha verificato nei fatti, perché ha parlato con management che tutto ciò non comporterebbe alcuna modifica nei rapporti fra AMIAT e la Città di Torino perché se così non fosse allora forse prima di pensare a scindere FSU, cessare il controllo pubblico su FSU, fare diventare la partecipazione del Comune di Torino una partecipazione meramente finanziaria, perdere probabilmente il diritto di nominare il presidente e di influire sulla nomina dell'amministratore delegato di Iren, bisognerebbe ragionare sulle conseguenze a cascata. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Contrario, in quanto l'emendamento agisce anche qui fuori dalla misura di ricognizione e razionalizzazione. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento 22 col parere contrario della Giunta. Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 23, contrari 23, dichiaro l'emendamento n. 22 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 23 sempre del Capogruppo Morano e Ricca. Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto Allora, qui si intende precisare, leggo l'emendamento contestualizzandolo, pertanto tenuto conto della normativa di cui sopra in particolare dell'art. 24, comma 1 del TUSP e delle condizioni ivi stabilite, dopo approfondita e meditata verifica da parte degli uffici, si ritiene che sussistono le motivazioni per procedere. Allora, qui abbiamo parere tecnico favorevole, parere contabile favorevole; dobbiamo pensare che avremo parere della Giunta contrario che è come dire che non ci sono state approfondite, meditate verifiche da parte degli uffici? Perché questo poi mi dovete spiegare, le parole hanno un senso, non è che questi emendamenti sono stati inseriti a caso all'interno della delibera. Ci sono state o non ci sono state queste verifiche da parte degli uffici? Se ci sono state, allora non si comprende perché l'emendamento non possa essere accettato e non possa avere il parere favorevole della Giunta, se invece non ci sono state lo si comprende, ma votare contro questo emendamento è come andare a dire che queste verifiche non ci sono state e allora tutta questa delibera si inserisce in una prospettiva completamente diversa, si inserisce nella prospettiva di una delibera fatta a caso. VERSACI Fabio (Presidente) Non ho nessun altro iscritto a parlare. Prego, Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario perché l'approfondita e meditata verifica da parte degli uffici è stata fatta prima di scrivere le righe che seguono. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'emendamento numero 23 col parere contrario della Giunta. Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 24, contrari 24, dichiaro l'emendamento 23 respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passerei all'emendamento numero 24 sempre del Capogruppo Morano e Ricca. Prego, Ricca. RICCA Fabrizio Chiediamo, alla riga 35 di pagina 7 di aggiungere e pertanto tenuto conto della normativa di cui sopra ed in particolare l'art. 24, comma 1 delle condizioni ivi stabilite si ritiene che sussistano le motivazioni "che verranno dettagliatamente illustrate in sede di presentazione della delibera in Consiglio Comunale". Anche questa, credo, che come l'emendamento di prima sia una cosa assolutamente anche normale, ma che secondo me, secondo noi, vada esplicitato; che l'Assessore venga in sede di Consiglio Comunale in presentazione della delibera a spiegare dettagliatamente le motivazioni che sussistano, quindi l'emendamento c'è il paragrafo diventerebbe così: pertanto tenuto conto della normativa di cui sopra ed in particolare dell'articolo 24, comma 1 del TUSP e delle condizioni ivi stabilite si ritiene che sussistano le motivazioni che verranno dettagliatamente illustrate in sede di presentazione della delibera in Consiglio Comunale per procedere all'alienazione e alla razionalizzazione delle seguenti partecipazioni per le valutazioni riportate in progetto di ricognizione e di revisione straordinaria contenente le schede tecniche di ciascuna società nella relazione tecnica rispettivamente all'allegato 1 e all'allegato 1.1 al presente provvedimento. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Prego, Assessore Rolando per il parere. ROLANDO Sergio (Assessore) Contrario in quanto l'emendamento non è coerente con il contesto della frase in quanto le valutazioni sono riportate nel progetto di ricognizione e revisione straordinaria illustrata nell'allegato 1 e 1.1. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, metto in votazione l'emendamento 24 col parere contrario della Giunta. Prego, Consiglieri, votate. Se tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Presenti 24, contrari 24, l'emendamento 24 è respinto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo all'emendamento 25 dei Consiglieri Capogruppo Morano e Ricca. Chi illustra? Prego, Consigliere Morano. MORANO Alberto ...La risposta degli uffici perché l'Assessore Rolando ha dato la risposta a questo emendamento non a quello precedente, perché in riferimento… Ah, no, no, giusto. Allora, qui chiediamo una cosa diversa, le valutazioni il commento della Giunta e la normativa prevede l'approvazione da parte del Consiglio Comunale. Allora, noi certamente saremo chiamati ad approvare, ma vorremmo capire chi è che darà le valutazioni sul valore di queste partecipazioni perché queste valutazioni vengono date dalla Giunta, vengono date dalla Giunta sul parere di un advisor o vengono date dalla Giunta sulla base...? Il concetto ho sentito parlare di (incomprensibile) che per chi ha un po' di familiarità (incomprensibile) vuol dire tutto e non vuol dire niente, dipende in base a quali criteri in quali contesti determini (incomprensibile) se applichi premi di maggioranza o sconti di minoranza, se lo fai sulla base del patrimonio netto, se lo fai sulla base delle ultime transazioni occorse, in segmenti di business similari, se lo fai invece semplicemente sulla base del fatto che ci sia un compratore e un venditore, perché il (incomprensibile) è una considerazione molto ampia. Siccome è previsto nel contesto di questa delibera che ci sia l'intervento e l'operato di alcuni advisor, questo operato advisor interviene su che cosa? Sul valore, interviene sull'opportunità, dà corso alla vendita e interviene sulla ricerca del compratore o sulla ricerca del compratore a un dato prezzo o su quale prezzo deve essere ricercato il compratore. Queste cose sono quelle che venivano richiamate qui e che verranno richiamate di nuovo nel contesto della delibera. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, non ho altri interventi. Prego, Assessore Rolando, per il parere. ROLANDO Sergio (Assessore) Parere contrario, la procedura che è citata anche nella motivazione è quella seguita da legge, ovviamente l'advisor sarà chiamato non a confermare i valori, ma a dare i valori. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie, metto in votazione l'emendamento 25 col parere contrario della Giunta. Prego. Se tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Presenti 23, contrari 23, l'emendamento 25 è respinto. IMBESI Serena (Vice Presidente) Passo all'emendamento 25 bis presentato dal Vice Presidente Lavolta, ne ha facoltà per 3 minuti. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente. Ma in realtà con questo semplicissimo emendamento volevamo mettere in evidenza come questa Amministrazione dal punto di vista politico e a valle di una ricognizione che io ho già definito superficiale, non approfondita, addirittura omissiva, omissiva in relazione a documenti che hanno caratterizzato il percorso nel corso degli ultimi mesi. Con questo semplice emendamento in realtà volevamo stimolare una riflessione sulla necessità di avviare una discussione seria sulle prospettive di alcune società, che per noi sono importanti, perché io so che forse ad alcuni Consiglieri comunali neofiti della Sala Rossa CAAT non dice nulla, così come I3P, così come le Envipark, così come il CEIP Piemonte; Iaria, lei continua a ridere da due ore, io non mi sto rivolgendo a lei. IMBESI Serena (Vice Presidente) Chiedo per favore di fare silenzio e di consentire al Vice Presidente Lavolta di fare il suo intervento. LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario) Grazie, Presidente, non volevo redarguire il collega, può ridere, ci mancherebbe altro. Però è chiaro, Iaria, che io capisco che le faccia sorridere il fatto che noi si dica seriamente e lo facciamo anche con un ostruzionismo di merito, che questo provvedimento è viziato. È viziato e lo è anche perché sono troppi i buchi che abbiamo cercato di evidenziare e questo emendamento è molto semplice; voleva aprire una riflessione, cioè ma proviamo a discutere del futuro dell'Envipark? L'Envipark è uno spazio in cui sono incubate delle aziende che si occupano di Green Economy. Nel programma elettorale io adesso copia nel DUP, nel Documento Unico di Programmazione abbiamo sentito parole clamorose nei confronti della necessità di mantenere pubbliche alcune società, il controllo pubblico di alcune società, ed in particolare quello che manca non possiamo non evidenziarlo con forza è l'assenza di una strategia, dove ci state portando? Dove state portando la Città di Torino? In quale direzione? Senza l'aeroporto, senza gli incubatori del Politecnico e dell' Università, senza il Centro Agro Alimentare, senza l'Envipark, senza il centro estero per l'internazionalizzazione; è vero che come dice il collega Lo Russo ci pensa open for business a rappresentare all'estero questa città, il lavoro straordinario che questa Amministrazione sta facendo sui temi dell'internalizzazione. Segnalo che da qualche mese siamo usciti da tutti i radar, eravamo all'interno di Eurocities ad esempio che è una realtà... Lei anche qui sorride, Consigliere Iaria, ma... IMBESI Serena (Vice Presidente) È terminato il tempo a sua disposizione, grazie. Prego, Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per 2 minuti. LO RUSSO Stefano Io credo che questo emendamento sia in realtà molto importante, perché mi concentrerò in questo breve intervento su un tema, che non condividiamo proprio sotto il profilo politico, che è la dismissione del CEIP, che è la quota del CEIP. Noi siamo in una condizione oggettivamente complicata e di questo ci rendiamo conto, ma riteniamo, invece, che la partecipazione formale della città nella compagine societaria del CEIP Piemonte sia un segnale comunque importante relativamente al tema della trazione di investimenti. Da un lato assistiamo attoniti ai proclami vuoti di contenuti del programma open for business annunciato in pompa magna dalla nostra mitica Sindaca Appendino e di cui non vediamo traccia alcuna da quasi un anno, speriamo prima o poi... Mi risulta che siano state prodotte delle mappe, quindi spero che a breve avremo le mappe, nel frattempo speriamo entro tre anni, oltre alle mappe, di avere anche qualcos'altro. Nel frattempo usciamo dall' l'unico soggetto che con Regione si arriva esattamente ad attrarre investimenti o comunque a generare, a promuovere l'immagine della città a livello internazionale. Ora io, per la carità, non capisco niente di partecipate, chiedo scusa, però non mi sembra propriamente di lana caprina la questione. Definire la partecipazione del CEIP Piemonte non strategica in assenza di un'alternativa perché il problema non è qui se il CEIP funziona o non funziona, funziona bene o non funziona bene; il problema è: l'Amministrazione si è messa nell'ottica di darci un'alternativa credibile? No, malamente proviamo a uscire dal CEIP Piemonte, sarebbe interessante capire come si coniuga questa fondamentale strategia di razionalizzazione con gli annunciati proclami ripeto vuoti di contenuti fino adesso, però mai non vogliamo mettere il carro davanti ai buoi... IMBESI Serena (Vice Presidente) È terminato il tempo a disposizione. LO RUSSO Stefano ...Dei programmi di internalizzazione della Città. IMBESI Serena (Vice Presidente) Prego, Capogruppo Morano, ne ha facoltà per 3 minuti. MORANO Alberto Sì, questo è un emendamento presentato dal gruppo del PD. Io intervengo solo su un punto perché non mi sembra coerente con altri emendamenti non presentate (incomprensibile) ma dall'Amministrazione. Qui si parla di cedere CAAT, ma di cedere che cosa di CAAT, l'intera partecipazione, una quota di minoranza, una quota di minoranza finalizzata alla maggioranza o di sopprimerla direttamente? Qui si parla di sopprimere in riferimento questa partecipazione e la Giunta invece chiede che venga respinto l'emendamento sulla base di una motivazione abbastanza articolata. Questo significa che CAAT resta fra le partecipazioni da cedere nella sua totalità ? Perché se si sopprime l'emendamento e non si fa riferimento a che cosa si vuole cedere, perché io nella discussione che è stata fatta prima non ho capito un punto, relativamente a CAAT, che non è che mi appassioni particolarmente, ma pensare che si vuole cedere il 5% per capire se c'è interesse ad acquistare sembra il discorso di chi nulla capisce di finanza; cioè trovare interesse ad acquistare il 5% è diverso che trovare interesse ad acquistare il 51% o il 100%, perché poi il 51% dipende anche da quale governance si impone all'acquirente del 51%, quindi qui mi sembra che ci vada fatta chiarezza a tutti noi, che cosa intende fare la città su questa partecipazione. Io sulle altre partecipazioni che sono più di stretta minoranza non voglio prendere posizioni, ma su questa che è una partecipazione importante della Città di Torino, di una società che non perde soldi dire che si intende dar corso alla cessione senza precisare in modo coerente qual è la finalità ultima della città onestamente non riesco a comprendere. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Chiedo il parere dell'Assessore. ROLANDO Sergio (Assessore) Come risulta dalla motivazione degli uffici le attività svolte dalla società non rientrano in quelle elencate dagli articoli 14, comma 27, lettera B, del decreto 78 richiamato anche nella pronuncia 23/2017 del 2 febbraio della Corte dei Conti per delimitare l'ambito delle attività istituzionali fondamentali degli enti locali. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Metto in votazione l'emendamento 25 bis col parere contrario della Giunta. Tutti i Consiglieri hanno votato, chiudo la votazione. Presenti 24, contrari 23, l'emendamento 25 bis è respinto. |