Interventi |
MORANO Alberto Sono stato molto incerto se intervenire, ma questo dibattito e soprattutto la posizione del Movimento 5 Stelle in risposta alla relazione letta dal Capogruppo Russo, pongono secondo me, alcuni quesiti abbastanza importanti. C’è, nella vicenda di piazza San Carlo, un profilo di responsabilità penale, c’è un profilo di responsabilità amministrative, un profilo di responsabilità civili e queste non attengono al compito del Consiglio Comunale accertarle, questo è compito della Magistratura, perché da questo discenderanno conseguenze nel risarcimento dei danni e nel pagare, o espiare le colpe, se ci saranno colpe, ma c’è anche un profilo, che emerge chiarissimo dalla Relazione e dal dibattito, di responsabilità politiche di adeguatezza di questa Amministrazione ad affrontare eventi complessi. Io ho estrapolato, l’ho letto più volte, e ogni tanto pensavo di essere su Scherzi a Parte, leggendo quello che riportava il Capogruppo Lo Russo, perché ho letto più volte, ho estrapolato 5 momenti: il 26 giugno 2017 vi è una riunione presso gli uffici di Paolo Giordana, maggio, 25 maggio sì, presso gli uffici di Paolo Giordana, dove Paolo Giordana non ha un incarico formale a presiedere una riunione, non ha responsabilità, non ha poteri di firma e convoca telefonicamente Montagnese, che era con Sacco e si trovava per caso vicino alla sede degli uffici di Paolo Giordana, si presenta e qui mi viene la prima domanda: “ma se non aveva deleghe, se non aveva poteri, perché ha convocato?” E se è stato convocato da qualcuno che non aveva poteri, perché è stato deciso in quella sede, senza che nessuno avesse poteri di firma, senza che nessuno potesse impegnare il Comune di dar corso alla manifestazione, chi è che si è preso questa responsabilità? Certo, abbiamo poi appreso successivamente, che Paolo Giordana è solo un passacarte, ma se è un passacarte, passerà le carte da un soggetto ad un altro e allora io vorrei sapere da quale soggetto a quale altro soggetto ha passato le carte? Le ha passate da un’entità vana, vuota, che non si riesce a identificare al Sindaco Appendino? O dal Sindaco Appendino a qualcun altro? Questo è il primo punto che emerge, perché non può essere che un evento di questa portata sia stato deciso da persone che passavano di lì per caso e che son state convocate o perché hanno risposto a una telefonata. E se non avessero risposto alla telefonata? A me capita una volta su due di non rispondere al telefono, se non avessero risposto alla telefonata si faceva il giorno dopo una riunione formale? Poi il 31 maggio 2017 c’è stato un tavolo tecnico, in cui viene illustrato quanto richiesto dalla Questura e dove Paolo Giordana si fa carico, presumo questa volta veramente nel ruolo di passacarte, di trasmettere alla Sindaca quelle che sono stati gli argomenti discussi in questa sede. Ma veniamo poi al giorno del 3 giugno, perché è qui che tutta la vicenda, se non fosse drammatica, per i 1.526 feriti, un morto e una persona che rischia di restare paralizzata, saremmo su Scherzi a Parte. Perché alla mattina si riunisce la Commissione Provinciale di Vigilanza, emette 19 articolate prescrizioni, queste prescrizioni vengono comunicate a Città, Questura e Vigili, vengono comunicate, alcune, anche agli esercizi di piazza San Carlo alle 3 e alle 4 del pomeriggio, quando la piazza era già occupata dai tifosi della Juventus. Io ho parlato con due perché sono amici e mi hanno detto: “ noi abbiamo ricevuto la comunicazione alle 15.30, non sapevamo come fare con la piazza occupata a smontare i dehors”. Poi a metà pomeriggio ed estrapolo e mi scuso per la ripetizione, quanto letto già dal Capogruppo Lo Russo, il Presidente dell’Ascom, Maria Luisa Coppa, che non è membro della Giunta, che non ha alcun ruolo istituzionale nell’Amministrazione della città, il Presidente di Ascom, che si occupa degli esercenti, probabilmente sollecitata da qualche esercente che ha ricevuto queste richieste inattuabili, prende il telefono e telefona allarmata per segnalare il problema all’Assessore Sacco, che si trova insieme al Sindaco, a Cardiff, per vedere la partita. Gli segnala la questione degli abusivi in piazza, Sacco tranquillizza la Coppa, dicendole che ne avrebbe parlato con la Sindaca davanti ad un caffè e, ovvio, d’altronde loro erano a Londra, non erano in città. Il colloquio tra i due avviene, Sacco comunica alla Sindaca la segnalazione dell’Ascom e Chiara Appendino gli conferma che ne è già al corrente e che se ne è già occupata, se n’è già occupata di un qualche cosa che non ha portato ad alcun risultato, per cui la Sindaca Appendino non ha detto: “non conosco il problema”, che forse tutto sommato oggi sarebbe stata una risposta migliore, perché dire: “me ne sono occupata” e poi succede il disastro, non è una risposta tranquillizzante. Ma veniamo poi alle 20.21, sulla pagina Facebook del Sindaco, appare un messaggio: “vi assicuro che tanti cittadini sono al lavoro da settimane”, 7 giorni non sono settimane, è una settimana scarsa, per garantire la sicurezza e l’ordine per quella che deve essere una festa per tutti. Allora, guardando solo l’ultimo giorno, la Sindaca Appendino ha detto due cose che sono fra loro in contraddizione e questo è il profilo di responsabilità politica, che secondo me tutta la Giunta deve valutare attentamente, ha detto è stata informata e ha detto che si è già occupata dell’evento e alle 20.20 di sera dice: “è tutto a posto, tutto funziona, state tranquilli”. Non ha funzionato nulla, ci sono stati 1.526 feriti e io non sono come il Capogruppo Rosso, non chiedo le dimissioni di nessuno, è alla coscienza di ognuno di noi guardarsi dentro, guardarsi allo specchio e dire: “ma io ho fatto quello che era richiesto? Ho gestito correttamente l’evento non avendo delegato Giordana?”, perché Giordana non aveva poteri di firma. Se l’ho delegato allora ho delle responsabilità che non sono forse giudiziali, ma sono sicuramente politiche. Ma se non l’ho delegato e ho tollerato che il dottor Giordana gestisse l’evento senza la delega ho responsabilità politiche anche più importanti di quelle che emergono da una cattiva gestione di una delega, quindi io chiedo a lei Sindaca, se l’è fatto l’esame di coscienza? È sicura di aver operato correttamente? È sicura di aver gestito l’evento in modo prudente a tutela dei cittadini? Perché se lei di questo non è sicura, è lei che deve trarre le conclusioni. |