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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 31 Luglio 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 31
MOZIONE 2017-02481
"REVOCA ORDINANZA N. 46" PRESENTATA IN DATA 23 GIUGNO 2017 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
FOGLIETTA Chiara
Grazie Presidente, io sono seconda firmataria di questa proposta di mozione. La mozione è stata
presentata in data 23 giugno, pochi giorni dopo gli infausti e poco chiari, ancora poco chiari eventi
di piazza Santa Giulia. Hanno già ricordato i Colleghi, che sono intervenuti prima di me, che la
scorsa settimana abbiamo ampiamente dibattuto su questa proposta di mozione in Commissione
Consiliare. Ci è stato detto che quest'ordinanza, la n. 46, a firma della Sindaca e su proposta anche
dell'Assessore al Commercio, dell'Assessore alle Politiche giovanili e dell'Ambiente, che mi
dispiace, nessuna di queste quattro figure è oggi presente in aula per discutere e per dare il loro
contributo, sicuramente importante su questa proposta di mozione. Dicevo che ci è stato detto che
questa ordinanza è un test per capire come arginare il fenomeno della cosiddetta "movida".
Abbiamo anche dibattuto con i colleghi per dichiarare che il termine "movida", forse, non è il
termine più azzeccato, però, anche giornalisticamente viene definito così e per arginare
temporaneamente la vendita per asporto di alcolici e superalcolici dei minimarket e dei
supermarket, nelle zone di S. Salvario, Vanchiglia e piazza Vittorio. Abbiamo parlato, e l'ha detto
anche il Consigliere del Movimento Cinque Stelle che mi ha preceduto, delle eccessive licenze
concesse nelle zone più congestionate, è anche vero che però la Legge è stata recepita dalla regione
Piemonte con la Legge Regionale del 29 Dicembre 2006, la n. 38, e ulteriori modifiche, legge
regionale che in maniera molto corretta riportata poi anche nell'ordinanza, faccio ancora due
passaggi sulla Legge Regionale 29 Dicembre 2006, la numero 38, facendo riferimento all'articolo 2,
comma 1: "Ai fini della presente Legge si intende per somministrazione di alimenti, bevande, la
vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano con
apposito servizio assistito i prodotti nel locale dell'esercizio o in un'area aperta al pubblico a tal fine
attrezzati", che vuol dire i dehors. Faccio ancora un ulteriore riferimento alla Legge sull'articolo 7,
comma 3: "Gli esercizi di quel presente articolo, hanno facoltà di vendere per asporto i prodotti
oggetto dell'attività di somministrazione". Ha ragione il Consigliere che mi ha preceduto nel
dichiarare che, probabilmente, giornalisticamente, ma non solo giornalisticamente, sia un po'
interpretata in maniera non corretta l'ordinanza. Perché è vero, io posso, io avventore della movida
posso consumare o all'interno del dehors, o seduto all'interno del locale, non posso stazionare sul
marciapiede. Questo non lo dice la vice capo gruppo del Partito Democratico, lo dice l'ordinanza
che ha firmato la Sindaca Appendino. I Consiglieri di maggioranza hanno anche parlato di
divertimento, a verbale, in Commissione; mi rendo conto che non sono gli unici ad usare la parola
divertimento, l'aveva usata anche la Sindaca Appendino il 9 giugno, dichiarando in un fantomatico
post su facebook: "Il divertimento è un diritto, figuratevi se non lo condivido io a poco più di 30
anni, ma va tutelato finché non sconfina nel ledere le libertà ed i diritti di tutti". Io concordo
particolarmente con questa frase, eccetto il termine divertimento. Noi esponenti del Partito
Democratico abbiamo sempre parlato di Torino come città a vocazione universitaria e questo va
anche un po' in contrasto, questo nel particolare l'ordinanza 46 e la successiva 60, con quanto
abbiamo votato il 13 febbraio 2017, mi riferisco alla delibera sull'immobile di via Lombroso 16,
che è stato ceduto a EDISU. Abbiamo poi successivamente sempre nella Commissione Consiliare
parlato dell'ordinanza 60 che è successiva all'ordinanza 46, sulla riduzione di apertura degli orari
notturni e dehors, e non solo, anche dei locali. Colgo l'occasione visto che ne ho facoltà per
rammentare chi confondeva le parole dell'Assessore Curti e accostava il dehors ad un concetto di
democrazia in un suo scritto del 2011, che in realtà non è che il dehors venisse accostato ad un
concetto di democrazia, era l'uso dello spazio pubblico che veniva accostato al concetto di
democrazia stessa. Ci sono criteri e requisiti che valgono per tutti, però è certo che spetta alla
politica definire e far rispettare. Io conoscendo già, perché ci è già stato anticipato ed espresso la
volontà dei Consiglieri della maggioranza di non votare a favore della nostra revoca, chiedo
comunque che i Consiglieri della maggioranza facciano una riflessione in merito alla nostra
proposta di mozione, della Consigliera Artesio, mia e del Consigliere Lavolta, perché questa
ordinanza è partita male, è partita in un momento estremamente delicato per la Città di Torino,
esattamente pochi giorni dopo la tragedia di piazza S. Carlo. L'ordinanza può essere migliorata, ci
abbiamo provato, è stato un test come voi avete ampiamente detto, mi auguro che la prossima volta
possa essere fatta in una maniera nettamente migliore, grazie.

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