Interventi |
CARRETTO Damiano Presidente, allora, ho tre minuti quindi sarò breve e conciso. Prima questione, è un dato di fatto che qualcosa sulla malamovida o sui problemi dei quartieri interessati dall'attività, diciamo, di commercio notturno, chiamiamolo come vogliamo, è un dato di fatto che qualcosa andasse fatto, perché i segnali che arrivavano dai cittadini non ultimo l'esposto che stavano preparando i cittadini di S. Salvario sono un segnale, sono un segnale per cui l'Amministrazione doveva agire per riportare una situazione che era obiettivamente sfuggita al controllo, in una situazione di quanto meno vivibilità. Come già detto in Commissione, la sfida è quella di trovare un punto di equilibrio tra tutti gli interessi in gioco e al momento dalle nostre diciamo... da quello che ci viene riferito e stiamo andando in questa direzione, e l'ordinanza sta avendo questi risultati. E' palese, Consigliera Foglietta, malgrado le sia già stato spiegato in Commissione, ma purtroppo qua sembra che arrivino con il compitino lo leggono e dimenticano quello che è stato già detto in Commissione. Non si parla di test nel senso proviamo, vediamo cosa succede. Siccome la situazione della movida è un problema complesso che non ha una bacchetta magica, non ha una soluzione che chiunque può mettere in campo e sa con la certezza del cento per cento risolverà quel problema. E' un problema complesso che ha tante sfaccettature, questa è solo una parte della soluzione, sappiamo che può essere migliorata ma questo non vuol dire con test, ovvero, che si tira il dado e vediamo cosa succede. E' costruita, come ha detto il Consigliere Russi, sulla base di dialogo sul territorio, per cui quello che è il risultato finale può essere migliorabile, ma sicuramente si va in quella direzione. Ultima cosa, questione città universitaria, l'ho già detto in Commissione, per le residenze Lombroso si parla di 60 posti letto, non è che quella residenza cambierà l'equilibrio di S. Salvario, non è quella residenza che cambia l'equilibrio della città universitaria. E come ho detto sicuramente la città deve garantire degli spazi di socialità, dei luoghi del divertimento, ma come ho già detto il divertimento non significa... non è un'equazione per cui divertimento uguale libertà di fare quello che si vuole, quindi da questo punto di vista deve essere abbastanza chiaro, seconda cosa io voglio sperare che l'attività di Torino come città universitaria, sia basata sul fatto che abbiamo delle università che sono delle eccellenze. Quindi io mi auguro che gli studenti vengano a studiare a Torino perché abbiamo delle signore università. Con questo ripeto siamo contrari all'annullamento dell'ordinanza perché secondo noi è un primo passo, che deve essere ovviamente poi implementato, per rendere i quartieri vivibili e trovare questo famoso punto di equilibrio tra tutti gli interessi. E' una cosa facile? No, ma ci stiamo provando, grazie. |