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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 17 Luglio 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 27
INTERPELLANZA 2017-02528
"CRISI IDRICA" PRESENTATA IN DATA 26 GIUGNO 2017 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
UNIA Alberto (Assessore)
Grazie, Presidente. Allora, l'amministratore delegato Paolo Romano riferisce che non
risultano situazioni che evidenziano una grave crisi idrica nell'area torinese, approvato
dal ATO 3 torinese sono state adottate, già da tempo, misure che consentono di evitare
sofferenze, in particolare per la cittadinanza torinese, che potrebbero essere determinate
per periodi di lunga siccità, dalla diminuzione dell'acqua presente sul Po. Proprio in
considerazione di tale remota evenienza, è stato realizzato a La Loggia un bacino di
lagunaggio da 2 milioni metri cubi a cui è in corso di collegamento un altro bacino di 5
milioni di metri cubi per un totale di 7 milioni di metri cubi che consentono
un'autonomia completa di oltre 45 giorni. Più vulnerabili risultano le fonti montane per
le quali ATO 3 e SMAT hanno adottato, primi in Italia, una politica di tutela delle
risorse da destinare prioritariamente all'idropotabile, così è stato anche grazie al
coinvolgimento della Regione Piemonte per la definizione del grande acquedotto Valle
di Susa, che entrerà in funzione nel 2018 e che utilizzerà l'ottima acqua della Diga di
Rochemolles, garantendo l'erogazione montana a 27 Comuni della Valle D'Aosta.
Analoga operazione è iniziata con l'approvazione del piano industriale SMAT
2015/2019 relativo piano di investimenti da parte di ATO 3 che prevedono la
realizzazione nel prossimo decennio del grande acquedotto Valle Orco. Si evidenzia che
lo sviluppo totale della rete di acquedotto supera i 12.000 chilometri con oltre 3 milioni
di giunti che sollecitati con pressioni diverse producono delle perdite che in Torino
risultano del 24,7% a fronte di una media nazionale di oltre il 35%. È proprio di questi
giorni l'utilizzo di un radar satellitare per individuare la presenza di perdite della rete
che ha consentito di sviluppare anche attività di preverifiche su 400 chilometri di rete
idrica e che a seguito di validazione consentirà di impostare interventi preventivi con
un'organizzazione di lavoro industriale sulle perdite. Pur migliorando con interventi
mirati si potrà raggiungere un ordine di dispersione intorno al 18-20% e comporterà in
ogni caso perdite fisiologiche di oltre 70 milioni di metri cubi. Per quanto riguarda gli
investimenti finalizzati alla riduzione delle perdite il totale annuo solo sulla città di
Torino ammonta a 2 milioni e 600.000 euro, inoltre per competenza di trattazione si
evidenzia che il centro ricerche SMAT, il CNR IGG, il Politecnico di Torino, ARPA
Piemonte, Società Meteorologica Italiana stanno sviluppando una ricerca finalizzata allo
studio degli impianti del cambiamento climatico sui corpi idrici sotterranei e di
approvvigionamento per scopi idropotabili nell'area metropolitana torinese. Possiamo
pertanto concludere evidenziando i seguenti punti: la programmazione di interventi con
relativi investimenti per l'eliminazione delle perdite è prevista dal piano di investimenti
e dal piano industriale SMAT nei termini sopra riportati, anche se prevediamo di
valutare eventualmente altri investimenti a breve, sono già state individuate aree
significative per l'allestimento di invasi di acque superficiali, come chiedeva la
Consigliera Artesio, la diga di Tournon già Combanera come tutti i grandi invasi è
un'infrastruttura non prevista nel piano degli investimenti fino al 2033 da parte
dell'ATO 3.

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