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"Cambio di destinazione d'uso, da produttivo a commerciale, in fabbricato sito in via De Sanctis 32, per l'insediamento di media struttura di vendita di mq 1.334,76 di SLP - Permesso di costruire in deroga ex articolo 14 D.P.R. 380/2001 e articolo 5, commi 9-14, Legge 106/2011. Approvazione intervento in deroga" VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201601109/020, presentata dalla Giunta Comunale in data 25 ottobre 2016, avente per oggetto: "Cambio di destinazione d'uso, da produttivo a commerciale, in fabbricato sito in via De Sanctis 32, per l'insediamento di media struttura di vendita di mq 1.334,76 di SLP - Permesso di costruire in deroga ex articolo 14 D.P.R. 380/2001 e articolo 5, commi 9-14, Legge 106/2011. Approvazione intervento in deroga". VERSACI Fabio (Presidente) Comunico che in data 28/11/2016 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula. A questa proposta di deliberazione sono stati presentati 75 emendamenti. La parola, per l'illustrazione, al Vicesindaca Montanari. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Si tratta di una piccola modifica di destinazione d'uso di un fabbricato attualmente in abbandono già da alcuni anni, al primo piano e al piano terreno, in una zona non lontana da Venchi Unica. Il cambiamento di destinazione d'uso lo destina ad un'attività commerciale non alimentare. Ne abbiamo parlato ampiamente in Commissione. Dalle analisi che abbiamo fatto, sia sul territorio, sia in contatto con le associazioni di cittadini e di commercianti della Circoscrizione, ritengo che questo intervento non dovrebbe creare problemi da un punto di vista del commercio, anzi, forse è stato pensato come un intervento di piccola, parziale riqualificazione di una zona tutto sommato poco vivace e poco vissuta. In ogni caso, si inserisce in una riflessione sul commercio più ampia che stiamo conducendo, come spiegavo in Commissione, con un Tavolo che è costituito dal sottoscritto, dall'Assessore Sacco, dalle associazioni dei commercianti e da esperti del Politecnico e dell'IRES del commercio, con il quale stiamo cercando di valutare, caso per caso, tutti i casi di trasformazione di destinazione d'uso oppure di insediamento di piccole e medie strutture di vendita, proprio per cercare di capire qual è il loro impatto sul territorio, sui cittadini, e riuscire a governare un'attività che, tutto sommato, è piuttosto difficile, che finora è stata usata come semplice modo per fare cassa e che adesso vorremmo pian piano indirizzare sempre di più verso un miglioramento delle condizioni sociali e ambientali delle varie zone dove vanno ad insediarsi. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano Intervengo soltanto per confermare il sostegno del Partito Democratico a questo atto deliberativo, banalmente, perché siamo convinti che le operazioni attraverso la Legge 106 siano operazioni che hanno esattamente le finalità che venivano declinate. Siamo in attesa di capire l'esito di questo mirabolante Tavolo condotto dal Vicesindaco Montanari e dall'Assessore Sacco con le associazioni dei commercianti, che ha esattamente la finalità di capire gli impatti sul commercio, e soprattutto siamo molto attenti e in attesa di capire quale sarà il metodo di valutazione con cui questi impatti verranno determinati, perché sotto questo profilo i criteri di adeguamento o meno, di ammissibilità o meno della Legge 106 sono, come ben sappiamo, per una mancata chiarificazione normativa, come minimo interpretabili. Conseguentemente, anche alla luce di una proposta di mozione che è stata presentata dal Consigliere Carretto proprio in ordine alla valutazione della modalità di gestione dei decreti di sviluppo in questa Città, che ha trovato un discreto interesse anche in Commissione, siamo assolutamente pronti a discutere nel merito di come l'Amministrazione intenda interpretare questi provvedimenti. Sono provvedimenti che, a nostro modo di vedere, rispondono a un'esigenza che ha la Città di consentire comunque riqualificazione di patrimonio edilizio dismesso, che evidentemente associano, oltre a una dimensione edilizia ed urbanistica, anche una dimensione occupazionale, in quanto si tratta di attività nuove che vengono ad insediarsi all'interno di perimetri dismessi e, conseguentemente, in perfetta linea con quelle che sono state le politiche urbanistiche degli ultimi anni, che stanno trovando in maniera un po' inaspettata, confesso, ma sostanzialmente anche positiva, una piena continuità nell'azione dell'Amministrazione Appendino nelle deliberazioni del Vicesindaco Montanari che vengono proposte all'attenzione dell'Aula, ovviamente, essendo questo provvedimento in perfetta linea con quanto portato avanti negli ultimi anni, il Partito Democratico non farà mancare il suo sostegno a questo e a tutti gli altri atti che sono in gestazione e che il Vicesindaco credo, a questo punto, porterà all'attenzione dell'Aula. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Per le stesse ragioni per cui il Consigliere Lo Russo è d'accordo, io sono contrario a questa proposta di deliberazione. Ritengo che avere un'area produttiva impegnerebbe una Giunta del Movimento 5 Stelle a renderla funzionale a quella produttività. Un fatto è sempre un fatto, Vicesindaco Montanari, non è che cambia e, se lo fate voi, integra socialmente un'area e, se lo fanno gli ex pidiessini, diventa, invece, un fatto di speculazione commerciale. Un fatto è un fatto. Il fatto è che in questo caso, dopo già aver fatto corso Romania, una struttura di media commercializzazione dimensionalmente significativa viene adottata in questa città. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Perché? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora 2.000 metri fanno schifo, la maggior parte della propensione al commercio che verrà realizzata nei prossimi anni è di quella dimensione. Forse il Consigliere Iaria non lo sa, perché ignorare è possibile, ma sono quattro le grandi dimensioni commerciali previste a Torino: una, senza averne alcun obbligo, gliel'avete già data, ed è corso Romania (non avevate alcun impegno a farlo e gliela avete già data); due sono sotto procedura giudiziaria, una è Palazzo del Lavoro e l'altra è Westinghouse; la quarta è TNE all'ex Mirafiori e anche quella diventerà... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Anche quella, non lo sapevo neppure, perfetto. Quindi, questo è il vostro rivoluzionario metodo di porvi attorno al problema. Ma quando è andata, mi scusi? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ah, è andata in Giunta, ma lei sa tutto, sa anche quello che succede in Giunta. La cosa, però, mi ha preoccupato, se è vero - e mi piacerebbe che il Vicesindaco Montanari lo confermasse - che anche TNE, cioè anche il centro commerciale Mirafiori, viene approvato da questa Giunta. Avete la faccia di pauta, siete incredibili. È vero, siete incredibili. Voi sarete distrutti dal vostro elettorato, perché siete incredibili, non credibili, nel senso reale dell'accezione. È assurdo che una Giunta che si era posta, con il Vicesindaco Montanari e con la Sindaca Appendino, come colei che avrebbe impedito la grande distribuzione in questa città, non soltanto completa il quadro della grande distribuzione, perché le altre due probabilmente passeranno per via giudiziaria. Gli altri li avete completati voi, uno addirittura mi si dice adesso per via di Giunta, e rimangono soltanto più le medie dimensioni, caro Consigliere Iaria, quelle di 1.500 e 2.000 metri. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). VERSACI Fabio (Presidente) Per cortesia, potete smettere di fare dialogo? ROSSO Roberto Se voi darete anche queste alla grande distribuzione, cosa rimarrà? Cosa rimarrà della vostra credibilità? Voi avete gli elettori a prova di ferro, avete gli elettori a doppia prova, sono degli elettori incredibili, perché sopportano da voi cose mai più viste: la costituzione in giudizio su Zoom, i centri commerciali che passano come fossero cavallette, cioè veramente c'è da chiedersi chi siete, dottor Jekyll e Mr. Hyde, quelli che dicono delle cose e poi ne fanno altre. Altro che, Giovara, fare la comica di quelli aggressivi come faceva lei adesso. Il problema è: vi domandate mai davanti allo specchio chi siete voi? Come avete la credibilità di guardarvi allo specchio? È veramente incredibile, è assurdo quello che state facendo. Il Vicesindaco Montanari arriva addirittura al punto di dire che queste sono operazioni di integrazione sociale, cioè trasformare un'area produttiva in area commerciale è un'operazione di integrazione sociale. Voi non ci provate neppure a rendere produttive le aree della città. Potevate renderle anche residenziali e invece no, commerciali. Mi dite in che cosa vi differenziate dal PD? Io devo dirlo sinceramente: a fare il PD il Consigliere Lo Russo vi è maestro, non ha bisogno di voi, lo sa fare bene lui. Quando voi andate ai convegni della Christillin a fare i selfie di gradimento generale, non avete neppure la faccia giusta per farlo. Bisogna avere le sue competenze tecniche per fare queste cose. Io mi chiedo se un giorno cercherete di ridiventare normali o se rimarrete sempre nel campo dell'assurdo. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Consigliere Rosso, anche per questo intervento molto folcloristico. La parola al Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Cedo il mio intervento al Consigliere Mensio. VERSACI Fabio (Presidente) Bastava che il Consigliere Mensio si segnasse e l'avrei fatto parlare. La parola al Consigliere Mensio. MENSIO Federico Grazie, Presidente, mi ha visto tardi. Volevo rassicurare il Consigliere Rosso che, se fosse venuto stamattina in Commissione, quando discutevamo di questo cambio di destinazione d'uso, avrebbe sentito cose un po' diverse. Abitando in quella zona lì, conoscendo la zona, posso anche dire che questa è una delle 106 meno impattanti da quel punto di vista. È un edificio che esiste già; mettere un'attività produttiva, per quanto mi potrebbe piacere avere un'altra attività produttiva, le assicuro che è una situazione abbastanza complicata, ha un impatto relativamente anche sul commercio di zona, che - come ho detto io - potrebbe anche avere dei risvolti favorevoli, visto che quello è un negozio, a tutti gli effetti, che è rimasto sfitto credo da cinque-sei anni a questa parte. Dopodiché, è veramente una delle 106 che, dal mio punto di vista e credo anche dal punto di vista del Movimento 5 Stelle, sia meno impattante, anche perché non consumiamo suolo, diamo, in quel senso, un nuovo impulso al commercio. Tra l'altro, non stiamo parlando di un centro commerciale, ma di un supermercato, che è molto specifico e settoriale, perché si parlava di un Mondo Bimbo, quindi una cosa che non va neanche ad impattare sul piccolo commercio, inteso come negozio di vicinato alimentare, pertanto non mi fa assolutamente specie questa cosa. È una delle cose che ci siamo trovati e che prendiamo atto di poter fare, perché è meno impattante di altre; su altre ne stiamo discutendo, come lei sa benissimo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Iaria. IARIA Antonino Intervengo per fatto personale. Volevo dire al Consigliere Rosso che non sono importanti le dimensioni, è come le si usano le dimensioni. Poi, io sono calabrese, "faccia di pauta" è un insulto o che cos'è? Non lo so. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Va bene, grazie mille. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Ferrero. FERRERO Viviana Noi stiamo parlando di Mondo Bimbo, cioè di un piccolo intervento di cambio di destinazione in un immobile abbandonato, con nessun riferimento preciso a supermercati intesi come supermercati alimentari. Mondo Bimbo in quella zona non impatta con nulla ed è una cosa che l'Assessore ha verificato. Anche noi arriveremo presto a una dialettica precisa, anche noi arriveremo magari a parlare, tra un anno, tra sei mesi, come il Consigliere Lo Russo; io non credo che non riusciremo ad arrivare a tanto, però essere presi a manate di fango ogni volta che siamo in Consiglio (così tramutiamo la "pauta" in un nome italiano), io credo che sia sgradevole, soprattutto per chi sta gestendo semplicemente un'eredità negativa. Io credo che dal prossimo anno finalmente potremo fare quella che viene definita la "politica della riconoscibilità", una politica che non sarà deludente, perché sono questi conti che sono deludenti e noi dobbiamo affrontare dei conti deludenti. Noi non ci barcameniamo e credo che nel tempo anche il nostro elettorato sarà felice di averci votato. Io credo che questi sei mesi siano veramente duri, ma non dureranno per sempre, per fortuna. Barcamenarci - quello che è stato detto prima - è una cosa che non ci appartiene. Io credo che noi finalmente apriremo i coperchi e mi sembra che ci siano anche delle attività della Magistratura in questo senso. Quindi, continuare ad insistere sul fatto che noi non siamo il cambiamento, il cambiamento si fa con il tempo, si fa con un nostro Bilancio. Aspettate a giudicare questo Bilancio, perché non abbiamo ancora un Bilancio da gestire noi completamente. Davvero, Consigliere Rosso, io credo che non siamo così impresentabili come lei ci descrive e questo veramente un po' urta le persone che qui sono venute con grande passione e ci hanno votato perché in noi hanno riconosciuto questa passione, io vorrei dirglielo. Questo voto non è stato un voto di persone che non sapevano cosa votavano, sono cittadini che ci hanno votato perché hanno riconosciuto in noi una voglia di cambiamento e questo dovete riconoscerlo. Allora, sono sei mesi, passeranno, finirà questo 2016, questo Bilancio che abbiamo ereditato. Il prossimo Bilancio, tra cinque anni, sarà un Bilancio diverso che erediterà chi verrà dopo di noi. Tutti i lunedì io vengo qui e mi sento continuamente sbeffeggiata e mi dà fastidio, lo dico sinceramente. Sono anche contenta che poi noi usciamo per le strade, però noi possiamo uscire per le strade, perché comunque la spieghiamo questa cosa del Bilancio ereditato. Quindi, il nostro elettorato - continuo a spiegare - non è un elettorato per caso, è un elettorato che ci ha voluto e noi prima o poi - e siamo molto vicini a poterlo fare - faremo una politica riconoscibile. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Non intervengo per aggiungere molto, ma soltanto per completare l'intervento del Collega. Siccome io c'ero stamattina in Commissione, ovviamente sono del tutto d'accordo sulla posizione del Capogruppo, però mi è parso che la posizione dell'Assessore fosse di entusiasmo nei confronti di questo cambio di destinazione, cioè che non ci fossero esitazioni o i toni del: "Ce lo siamo trovati e siamo costretti a farlo". Più che altro è per riportare la realtà dei fatti, nel senso che io ho utilizzato la Commissione di oggi anche per avere degli elementi rispetto ai sentimenti che la Giunta, e in particolare il Vicesindaco, hanno oggi nei confronti della grande distribuzione, quella piccola e quella media. Il Vicesindaco ha parlato di un cambio di prospettiva rispetto a quello che è il modo di valutare. Quindi, io credo che questa operazione sia del tutto rivendicata da questa maggioranza e da questa Giunta. Il fatto che venga utilizzato un condizionale quando si fa riferimento all'interlocuzione con il territorio, dicendo: "Non dovrebbe essere impattante", io voglio immaginare che sia stato valutato un po' di più del condizionale, perché non è che tutte le scelte che vengono fatte possono essere un: "Purtroppo dovevamo farlo". Io ho compreso dalle parole del Vicesindaco che ci fosse una volontà, addirittura mi sembra che abbia detto, di sveltire tutte le pratiche di questo genere che potevano andare in una direzione che addirittura è stata individuata come riqualificazione. Solo per riportare la verità dei fatti, solo quello. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Per quanto ci siano toni quasi di entusiasmo per questa proposta di deliberazione, però, Vicesindaco, glielo posso dire: lei è davvero diventato l'Assessore ai centri commerciali, perché fino adesso ha portato solamente deliberazioni di centri commerciali più o meno belli. Mi permetta che, oltre all'Urbanistica, farei una virgola e aggiungerei questa nuova delega. Vorrei tranquillizzarla, possiamo uscire tutti quanti, non siamo in un regime e quindi possiamo tutti camminare per la strada ed esprimere la nostra opinione. Fortunatamente, tra 25 giorni, forse anche qualcosa di meno, i lavori di quest'anno del Consiglio Comunale si fermeranno e vorrò vedere se verranno fermate anche le altre 106 per costruire i 14 Lidl che sono stati annunciati alla Circoscrizione 8, quando veniva presentato il centro commerciale Coop - mi sembra - che sorgerà in corso Traiano. Sarò curioso di vedere quale sarà poi l'atteggiamento della maggioranza, non tanto adesso, che ve la raccontano che ci sono problemi di Bilancio che li costringono a votare, poi su qualcuno ci credo che magari lo vota controvoglia e su qualcuno un po' meno, perché forse fa comodo dire così, però sono curioso di vedere cosa succederà quando poi il 1° gennaio 2017 ci saranno ancora interventi come questi da approvare, sono curioso di vedere cosa farete. Io, nel dubbio, oggi comunque ho presentato un po' di emendamenti, la deliberazione verrà approvata la prossima settimana, giusto per farvi capire quanto gradisco questo tipo di interventi. Dopodiché, nel frattempo cercherò di capire anche cosa ne pensa la Circoscrizione, perché non so se sia stato chiesto il parere della Circoscrizione per questo intervento, se siano favorevoli o contrari; mi attiverò con il mio Consigliere alla Circoscrizione 3 e quindi poi vedremo se il territorio sentiva tutto questo bisogno di aprire un Mondo Bimbo oppure no. Detto questo, anticipo - poi lo ribadirò quando ci saranno le dichiarazioni di voto - la mia contrarietà all'intervento, magari si poteva fare qualcosa di più con le strutture già presenti sul territorio, perché non mi sembra che Torino sia sguarnita di questo tipo di attività commerciali. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Facciamo un attimo il punto della situazione. Se si vuole attaccare sui 106 - penso che il Consigliere Lo Russo mi darà ragione -, almeno bisogna sapere di che cosa si sta parlando. La normativa definisce centro commerciale, ipermercato, media struttura di vendita e struttura di vicinato in base alle superfici, quindi si sa di che cosa si sta parlando, nel senso che qui si sta parlando di una media struttura di vendita, non di un centro commerciale, quindi almeno usiamo i termini corretti, se proprio si vogliono dire le cose. La 106 divide in riqualificazione e razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente. In questo caso, come ha detto il Consigliere Mensio, si tratta di un edificio sfitto da molto tempo, è un edificio che onestamente anche dalla zona, per come è inserito, è palese che non può più essere un edificio produttivo; forse non sapete dov'è, però, se uno ha chiaro dov'è, è evidente che non può essere un edificio produttivo, perché quella non è una zona produttiva, non è più una zona produttiva, magari una volta lo era, adesso non lo è più. Quindi, nel momento in cui un intervento, un 106 va in una direzione che ha un senso, che non impatta sul territorio, perché è una tipologia non alimentare, è una tipologia molto di nicchia, che di fatto potrebbe anche essere utile all'area. Quindi, non è una questione di entusiasmo, è una questione di dare corso a quello che prevede la Legge. Sappiamo benissimo che la 106 ha delle maglie larghissime, quindi da qui a dire: "Bloccherete le 106", bloccherete le 106 se la Legge ce lo consentirà, nelle more della Legge. Se il Consiglio Comunale ha delle facoltà, se un intervento è un intervento che secondo il Consiglio Comunale non è una riqualificazione, quindi la riqualificazione per tot motivi, il Consiglio Comunale boccia il 106, ma non perché non lo vuole il Movimento 5 Stelle, ma perché chi ha pensato la Legge l'ha pensata fondamentalmente perché non potesse essere quasi mai impedita la riqualificazione, poi, ripeto, sappiamo benissimo qual è stata la ratio della Legge, quindi non stiamo a ripeterlo, ne riparleremo in Commissione. La cosa principale, su cui la Consigliera Grippo forse non è stata attentissima, non è la questione di velocizzare perché si è entusiasti di un certo tipo di intervento, ma perché, siccome la Legge lo consente, tanto vale evitare e dare un segnale, visto che noi vogliamo dare il segnale a chi vuole investire a Torino, che comunque, quando un intervento ha una certa valenza e ha un senso per noi, dal nostro punto di vista, noi saremo collaborativi e avremo risposte pronte e tempi certi, in modo che chi vuole investire può sapere che a Torino le cose funzionano in un certo modo. Questo non significa che da qui a cinque anni tutto ciò che verrà presentato come permesso di costruire in deroga verrà approvato. Sappiamo benissimo che viene fatto già uno screening a monte, quindi molte pratiche vengono bloccate dagli Uffici direttamente. Si è scelto, secondo me molto oculatamente, di prevedere il passaggio nelle Circoscrizioni, addirittura prima dell'approvazione in Giunta. In questo caso era un intervento molto piccolo, poco impattante e questo passaggio, vuoi anche perché era una parte molto vecchia, si è scelto di andare avanti velocizzando. Si è scelto di mettere in piedi un Tavolo del commercio, l'ha detto questa mattina il Vicesindaco, quindi un Tavolo che valuti intervento su intervento, per capire con una certa valenza, anche se sappiamo benissimo che non è una scienza esatta, perché non è facile prevedere l'impatto di una struttura su un territorio, però coinvolgendo esperti, associazioni di categoria, Circoscrizioni, Uffici, Urbanistica e quant'altro, è più facile capire e avere un quadro della situazione. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere, Consigliere. CARRETTO Damiano Quindi, noi stiamo andando in questa direzione, che, ripeto, non vuol dire essere entusiasti di qualsiasi intervento, però purtroppo la Legge l'hanno scritta così e noi ce la teniamo così e cerchiamo di applicarla in maniera più lungimirante, cercando di badare al bene dei cittadini. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Napoli. NAPOLI Osvaldo Io credo che, quando sarà ora poi di votarla, personalmente non avrò nulla in contrario a votare a favore rispetto a quello che voi avete proposto, però mi rifaccio anche all'intervento del Consigliere Ferrero. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Perché il mio cognome è facile, capite? Quando parlo con qualcuno... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, io continuo il mio metodo, l'ho detto al primo Consiglio e continuo a farlo, quindi vi chiedo molte scuse di questo, sarà un grave errore, però le mie abitudini sono quelle e non le cambio. Guardi, Consigliere, è esattamente dal 1975 che ho fatto anche il mio lavoro, ho fatto 37 anni di lavoro, io ho fatto dal 1985 il Consigliere Comunale, 10 anni di opposizione, 27 anni di maggioranza, facendo il Sindaco, il Consigliere provinciale, guardate, ho vissuto. Se avessi dovuto dire quello che ha detto lei, a quest'ora se io tutti gli insulti che ho ricevuto, tutte le cose in un Consiglio Comunale o Provinciale e il resto, mi creda Consigliere, avrei preso la pistola e a quest'ora mi sarei suicidato. Invece, in un Consiglio Comunale, quando c'è un dibattito franco, corretto, buono, educato e c'è rispetto di tutti, guardi, ben venga. La cosa importante è non trascinarsi all'esterno al limite la cattiveria, l'invidia, qualcosa; invece - lo dico con profondo rammarico, sono molto sincero, lo dico io per primo, non mi faccio alcun problema - qui sembra che voi siate i puri e che noi siamo gli impuri. Bene, vi dico una cosa, vi do un nome, che a voi forse non dice nulla, ma c'era Nenni che diceva: "Attenzione al puro, che prima o poi trovate un altro puro più puro di voi". Quindi, attenzione. Allora io non mi sento un impuro, mi sento uno che fa politica, mi sento uno che fa amministrazione, mi sento orgoglioso di quello che faccio, non ho alcun problema sotto tutti gli aspetti, vado estremamente orgoglioso della mia vita, sia privata che pubblica. Dico sempre che non ho mai messo piede in Procura della Repubblica facendo l'amministratore per 30 anni. Quindi, io non mi offendo se lei mi attacca, mi dice qualcosa e il resto, la cosa importante è che sono puro anche io, non siete soltanto puri voi. Questa è la dialettica che possiamo avere tra di noi. Io sono orgoglioso di quello che faccio, voi siete orgogliosi di quello che fate, però una cosa è certa: io tengo rispetto e quando ho finito posso garantire che offro la cena a tutti a Giaveno ben volentieri, l'importante è che non ci sia alcun problema. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Vicesindaca Montanari. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Registro che abbiamo parlato per un'ora dell'apertura di un negozio, in una zona dove negozi come quelli non ce ne sono, in un edificio abbandonato da anni, un negozio che 99 su 100 - io la mano sul fuoco non ce la metto, perché purtroppo sulle questioni commerciali è veramente difficile avere la sfera magica che ci dica cosa succeda -, tendenzialmente dovrebbe riqualificare un pezzettino di città, perché probabilmente porterà qualche cittadino in più a girare in quella zona. Probabilmente lascerà delle vetrine accese quando la strada è buia e quindi renderà più sicura un'area, nella quale sinceramente io, nonostante non pensi di continuare - come dice il Consigliere Lo Russo - in perfetta linea con le politiche urbanistiche in continuità, non lo credo assolutamente, credo che, cercando di guardare con laicità i problemi, si debba guardare al tema delle attività commerciali con laicità, cercando di valutare serenamente di caso in caso quali sono i problemi. In questo caso, secondo me, non c'è alcun problema. Quindi, io invito tranquillamente questa Sala ad approvare. Mi piacerebbe che anche il Consigliere Napoli, che fa sempre interventi molto accalorati e divertenti, mi ascoltasse, perché io sono un po' narciso e mi piace avere la platea che mi ascolta, come lei del resto, io però tendo ad ascoltare abbastanza. Dunque, ripeto, stiamo approvando una cosa assolutamente ridicola, che, secondo me, se posso dire, così come ho detto che è inutile passare in Aula l'altezza di 40 centimetri di un tetto perché devo fare la coibentazione, analogamente secondo me è inutile passare in Aula una cosa del genere. Il tema grosso, invece, è che noi abbiamo un Piano Regolatore che prevede per ogni area di trasformazione delle importanti zone commerciali, che passano attraverso la sigla "aree per servizi alle imprese e alle persone". Questa roba qui è veramente devastante, perché in ogni trasformazione io ho la possibilità di fare aree commerciali per un 40%-50% delle aree di trasformazione. Questo è il vero problema. Ed è ancora più grave il problema, perché una Legge Regionale e una Legge nazionale fanno sì che non solo uno possa iniziare ad aprire un'attività commerciale, ma, una volta aperta, con un po' di residenza intorno, la si può raddoppiare ed aumentare, e le norme di contenimento di questa roba da parte del Pubblico sono estremamente limitate. Il tema sul commercio io lo riaffronterò con calma in Commissione e probabilmente anche in un'assemblea cittadina pubblica per spiegare bene le cose, però effettivamente l'ho detto in Commissione, non mi nascondo dietro a un dito - io credo che quando io in campagna elettorale pensavo ai centri commerciali, in realtà pensavo al grande centro commerciale, Le Gru per intenderci. Il problema non è quello. Il problema che invaderà il nostro territorio e che creerà dei problemi sui quali bisogna riflettere con attenzione non è il grande centro commerciale, perché, nonostante quello che dice il Consigliere Rosso - e lo ringrazio sempre per i suoi stimoli divertenti e gradevoli -, non è quello, perché le tre grandi strutture che giustamente il Consigliere Rosso ha citato, a parte che non è detto che le faremo, ma in ogni caso non saranno quelle, perché quella di Mirafiori andrà a sostituire Beinasco, ed è una roba dove già l'iniziativa privata ha comprato l'area da TNE per 23 milioni, quindi, se permettete, sono soldi... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Io non posso essere nella testa di Delle Rive e degli altri direttori di Nova Coop, però mi immagino che, se uno va a fare un altro centro commerciale altrettanto grande come quello preesistente, probabilmente uno dei due o è smantellato o è... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Esatto. Poi, ripeto, vorrei approfondire questi temi con calma, uno per uno, forse questa non è la sede, adesso il Presidente mi stoppa. Se gentilmente il Presidente mi lascia tre minuti per fare un minimo il quadro, dico solo questo: TNE, ovvero Mirafiori, è probabilmente un grande centro commerciale in mezzo al deserto. Se questo va a coprirmi un bacino già occupato, tutto sommato non sto facendo un grande danno al commercio piccolo, eccetera. Posso dire qualcosa di simile per Botticelli, posso dire qualcosa di simile per Westinghouse e per il Palazzo del Lavoro, con delle differenze, perché lì effettivamente per Westinghouse siamo abbastanza nel centro e a Palazzo del Lavoro invece si ha un edificio storico nel quale, secondo me, il centro commerciale non ci dovrebbe andare. Dopodiché finisce lì, non abbiamo altre questioni. Le affronteremo, ma sono quelle. Il vero problema è che, per esempio, con Nova Coop su Scalo Vallino, che invece è in centro, hanno assolutamente disponibilità a non fare il grande centro commerciale, ma a fare una piccola distribuzione collegata in uno spazio pubblico da definire, e quella è una cosa aperta. Quello che invece mi preoccupa sono le decine di medie strutture - e qui guardo il Consigliere Rosso - sulle quali noi, anche in sede di campagna elettorale, non eravamo preparati, perché, ripeto, in campagna elettorale io, che ho contribuito a scrivere il programma, pensavo alla grande distribuzione come problema; invece il problema che si sta rivelando tale è il combinato disposto di due cose, di quello che ho detto, e cioè un Piano Regolatore che lascia praticamente aperta la strada a far commercio dappertutto, e una spinta della media distribuzione a moltiplicare gli interventi. Oltretutto, curiosamente, quello che fa questa media distribuzione è che, se hai un Eurospin da una parte, arriva subito un Lidl, e dopo il Lidl ne arriva un altro. C'è evidentemente una sorta di sinergia-competizione che fa sì che tendano a concentrarsi. Allora, ripeto, dobbiamo studiare caso per caso. Il caso di corso Traiano è un caso dove si fa un centro commerciale in una zona già costruita, che va a sostituire un centro commerciale... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Evidentemente, quando si fa gli urbanisti, alla fine si usano queste frasi. Dicevo, corso Traiano - ne parleremo - è un caso simile a questo di Mondo Bimbo, perché andiamo a fare un centro commerciale in un'area abbandonata, la riqualifichiamo, si chiude un centro commerciale a due isolati di distanza e si apre quello. Oltretutto, noi, rispetto a quel caso lì, potevamo fare più di 4.000 metri quadrati e ne facciamo 2.000. Quindi, se iniziamo a vedere le cose con una logica un po' sgombra dalle solite cose, dal solito refrain, "Avete detto che non li fate e adesso li fate", la continuità, eccetera, forse ci accorgiamo che le cose non stanno esattamente così e che alcuni di questi interventi - penso alla piccola-media distribuzione - non distruggono un bel niente. Però, ripeto, va studiato caso per caso, dobbiamo avere i dati, li stiamo raccogliendo e il nostro mirabolante Tavolo sul commercio servirà proprio a questo: a raccogliere i dati e ad essere il più possibile oggettivi sui problemi, nell'interesse della maggioranza dei cittadini. È questo che io spero e credo vorrei continuare a difendere ed affermare. VERSACI Fabio (Presidente) Dichiaro chiuso il termine per la presentazione degli emendamenti e rinvio la proposta di deliberazione al primo Consiglio utile. |