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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 28 Novembre 2016 ore 14,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2016-04931
"NATALE COI FIOCCHI" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI NAPOLI E LO RUSSO IN DATA 2 NOVEMBRE 2016.
Interventi
"Natale coi fiocchi"
"Destino dell'iniziativa 'Natale coi fiocchi'"

VERSACI Fabio (Presidente)
Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo congiuntamente
l'interpellanza n. mecc. 201604931/002, presentata in data 2 novembre 2016, avente
per oggetto:

"Natale coi fiocchi"

e l'interpellanza n. mecc. 201605095/002, presentata in data 10 novembre 2016,
avente per oggetto:

"Destino dell'iniziativa 'Natale coi fiocchi'"

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Sacco.

SACCO Alberto (Assessore)
Sono stato delegato dalla Sindaca a rispondere alle interpellanze presentate dal
Consigliere Lavolta e dal Consigliere Napoli. Quindi vi leggo la risposta che ci
hanno dato gli Uffici in merito alle osservazioni presentate.
Partiamo dall'interpellanza del Consigliere Lavolta. Mi scrivono gli Uffici: è
necessario innanzitutto ricordare che con determinazione dirigenziale n.
201643617/069, del 5/10/2016, si è proceduto all'annullamento in autotutela della
procedura negoziata per l'affidamento del servizio di organizzazione dell'evento a
Torino un 'Natale coi fiocchi', proprio come viene rilevato dal Consigliere Lavolta,
per il venir meno del principio di segretezza dei partecipanti.
Peraltro, essendo stata annullata l'intera procedura negoziata, è da intendersi che tutti
gli atti ad essa connessi caducano obbligatoriamente. In tal senso ivi
ricomprendendosi l'avvenuta manifestazione di interesse e il conseguente elenco dei
soggetti da invitare. L'affidamento mediante procedura negoziata, indetto con
successiva determinazione dirigenziale, la n. 201643626/069, è dunque da intendersi
come una nuova e autonoma procedura, a cui specificatamente ineriscono i diversi
atti conseguenti, assunti ovviamente in relazione ai principi propri della vigente
normativa.
In tal senso, l'avvenuta modifica di parti sostanziali del capitolato e relativi allegati,
operata tra il testo approvato con la procedura annullata e quello approvato e
trasmesso agli invitati alla seconda e nuova procedura, con particolare riferimento
alle voci costitutive del punteggio relativo all'offerta tecnica e alla declaratoria
interna alle stesse singole voci, hanno reso una differenziazione tra le due gare tale
da garantire l'esigenza di una differente formulazione dell'offerta da parte dei
soggetti eventualmente interessati, anche qualora gli stessi avessero ricevuto il
capitolato relativo alla procedura annullata.
È altresì da richiamare come, approvando una nuova ed autonoma procedura, è
ritornata in capo all'Amministrazione la facoltà di individuare i soggetti da invitare,
con ciò ricreandosi una condizione di non conoscibilità a priori dei potenziali
soggetti coinvolti. Ne risultano dunque due connotazioni preliminari e innovative,
valevoli anche nei confronti di chi avesse espresso la propria iniziale manifestazione
di interesse.
I capitolati erano tra loro differenti, tanto da richiedere una nuova specifica offerta, e
i soggetti invitati non erano a priori determinabili nello stesso numero e
composizione di quelli relativi alla procedura annullata. Questo risponde al punto 1
dell'interpellanza.
Sul punto 2, la stessa richiamata dal Consigliere Lavolta, la società Valpellice
S.s.d.r.l., nella propria nota, inviata all'Amministrazione, in data 20 ottobre, nelle sue
elencate precisazioni avvalorava indirettamente, ma di fatto, la sussistenza dei criteri
di segretezza e di parità di trattamento allorquando testualmente affermava "non è
dato sapere se con il secondo invito sono stati invitati gli stessi soggetti interessati
dal primo invito, non è dato sapere quale platea di riferimento sia stata invitata con la
seconda lettera", con ciò pertanto proprio appalesando la sussistenza dei criteri
richiesti.
Né può essere richiamato un secondo elemento che, sempre in via subordinata,
seppur sostanziale, conferma il rispetto della segretezza e della novazione del
capitolato di gara, ovvero il fatto che su 17 operatori invitati alla procedura, solo due
abbiano infine presentato offerta e che nel caso specifico nessuno dei due operatori
sia rappresentativo di eventuali temporanei accordi tra soggetti diversi, quali ad
esempio una associazione di imprese.
Non corrisponde, peraltro, al vero quanto asserito nell'interpellanza relativamente a
un presunto ampiamento dei soggetti partecipanti tra l'invito relativo alla procedura
annullata e quello della seconda e definitiva procedura, al fine di favorire la
partecipazione di un nuovo soggetto non ricompreso nella prima rosa di invitati.
Infatti, la Confederazione Artigiani Torino aveva già espresso il proprio interesse
rispondendo allo specifico primo bando, risultando pertanto già inserita anche nel
primo invito. Nulla ancora è stato modificato nell'ambito dei requisiti di
partecipazione tra il primo e il secondo invito; sicché, essendo che i requisiti richiesti
dei soggetti ammessi a partecipare alla gara non risultano né modificati né ampliati,
si conferma come nulla possa essere stato introdotto per facilitare una supposta e non
sussistente innovazione tra i due bandi, al fine di reintrodurre surrettiziamente
soggetti potenzialmente esclusi.
Semplicemente, come ben ricordato, peraltro, nella stessa interpellanza del
Consigliere Lavolta, veniva a concretizzarsi potenzialmente solo ed esclusivamente
un ampliamento dei soggetti invitati, a condizione di partecipazione rimaste
immutate, con ciò ancor di più riconfermandosi una totale discontinuità tra il primo e
il secondo invito.
Passiamo invece all'altra interpellanza del Consigliere Napoli. In merito al punto 1,
"quali siano i motivi alla base della scelta di dare comunque corso all'aggiudicazione,
pur in presenza di una ristrettissima platea di concorrenti". La Commissione
appositamente formata per la valutazione delle offerte ha verificato che quanto
presentato dalla Confederazione Artigiani Torino, e per la quale la Commissione ha
proceduto con l'aggiudicazione provvisoria, rispondeva pienamente ai requisiti
progettuali richiesti dalla procedura negoziata, tanto da assegnare alla stessa un
punteggio pari a 67,40 su 100.
Sussistendo, quindi, quei criteri di convenienza e di idoneità in relazione all'oggetto
del contratto, così come richiamati dal capitolato speciale e considerato il
significativo numero di concorrenti comunque invitati, ben difficilmente si sarebbe
potuto riscontrare una concreta motivazione alla non aggiudicazione della gara,
anche considerando l'interesse pubblico all'individuazione di un soggetto attuatore.
In merito ai punti 2 e 3, "quali motivi vi siano alla base della scelta di ammettere a
gara soggetti di recente costituzione; se nella predisposizione del bando di gara sia
stata predisposta una valutazione della capacità tecnica ed economica da far valere ai
fini dell'aggiudicazione", il capitolato di gara indicava coerentemente, all'articolo 45
del Decreto Legislativo 50/2016, i soggetti ammissibili a partecipare alla gara e i
relativi requisiti, così come richiamato dalla normativa vigente.
Proprio per questo, una piena coerenza al dettato normativo, né si sarebbe peraltro
potuto precludere tale requisito, pena una possibile invalidità degli atti stessi, si è
previsto il ricorso all'avvalimento nei modi e nei termini di cui all'articolo 89,
sempre del Decreto Legislativo 50/2016.
In tal senso si ricorda che i soggetti di cui al primo richiamato articolo 45 possono
soddisfare la richiesta relativa al possesso dei requisiti di carattere economico,
finanziario, tecnico e professionali avvalendosi delle capacità di altri soggetti, a
prescindere dalla natura giuridica dei legami esistenti tra i due soggetti. Ciò è
avvenuto nel caso di specie attraverso la documentazione fornita dalla società Eva
S.r.l., che rispondeva ai requisiti richiesti.
In merito infine a "quali correttivi sono stati previsti per garantire comunque il
successo della manifestazione anche in caso di inadempimento dell'appaltatore", si
precisa che, oltre all'eventuale incameramento della cauzione definitiva, il capitolato
speciale, all'articolo 13, a cui si rimanda, specifica con esaustività le penali previste
per inadempimento dell'obbligazione o ritardo nell'adempimento e, secondo la
tipologia, l'entità e la complessità della prestazione, nonché il suo livello qualitativo.
L'applicazione delle penali non esime comunque dall'obbligo della prestazione e,
comunque, l'Amministrazione potrà procedere al risarcimento del danno ulteriore o,
se ritenuto, a eventuali azioni giudiziarie.
È infine previsto che, qualora permanga un inadempimento a procedere, la stazione
appaltante possa procedere d'ufficio all'acquisizione del servizio al suo
completamento, in danno all'esecutore inadempiente.
Per tutti i sopraelencati motivi, si ritiene, dunque, non sussistano fondate motivazioni
per l'interruzione della procedura in atto.

VERSACI Fabio (Presidente)
I primi firmatari sono il Consigliere Napoli e il Consigliere Lavolta; poi ci sono altri
firmatari dell'interpellanza, se vogliono intervenire.
La parola al Consigliere Lavolta.

LAVOLTA Enzo
Nella mia piccola esperienza politica mi è capitato più volte di sentir pronunciare la
frase "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca"; non ho ancora capito a
chi bisogna riconoscere questa frase, c'è chi dice Giulio Andreotti, chi Charles de
Gaulle.
Spero di non dimostrare, con questo piccolo intervento, di pensare particolarmente
male e cercherò di essere il più fedele possibile ai documenti e alle carte che ho a
disposizione.
Tutto nasce quando il 30 agosto la Giunta di questa Città decide di organizzare un
palinsesto di manifestazioni culturali per il Natale. L'incipit della deliberazione a
firma Appendino, Sacco e Leon è chiaro: la Città di Torino intende realizzare un
armonico e coordinato carnet di appuntamenti di arte, musica, spettacolo, che
coinvolgeranno nella magica atmosfera del Natale, tra il 28 novembre, oggi, e il 15
gennaio 2017, turisti e cittadini nelle vie e piazze della nostra città, come un'unica
offerta di intrattenimento per tutti.
Nelle stesse ore, mentre la Giunta si trovava ad approvare questa deliberazione,
nasceva nella nostra città una nuova associazione che si chiama "CAT", che è un
fatto di per sé irrilevante se si considera che, per le informazioni in nostro possesso,
la procedura che dava origine a questa deliberazione, in realtà, escludeva le
associazioni culturali.
Cosa produceva questa procedura? Automaticamente produceva il congelamento di
qualunque altra manifestazione, dice sempre questa deliberazione, nel periodo 1°
novembre 2016 e 15 gennaio 2017. Cioè, che cosa è successo? Che nella Città di
Torino tutti i soggetti interessati a promuovere delle manifestazioni culturali,
aggregative, in questo periodo, non potevano farlo.
Quindi erano impossibilitati anche a richiedere l'occupazione del suolo pubblico, ad
interloquire anche con l'Amministrazione, perché questa deliberazione
sostanzialmente diceva: stiamo avviando una procedura e vogliamo individuare un
soggetto che ci organizzi queste manifestazioni culturali; quindi, qualunque altra
manifestazione nella nostra città non si potrà svolgere, salvo alcune, quelle
tradizionali, che la cultura da sempre organizza. Il primo effetto, quindi, è questo.
Il secondo effetto è che la Città di Torino, di fatto, avvia un percorso che, come ha
già ricordato l'Assessore, è stato viziato in più di una occasione, che si è interrotto,
probabilmente - io credo alle parole dell'Assessore - con soluzione di continuità,
quindi con una differenza tra il primo e il secondo tempo.
Ma la cosa particolarmente interessante è che nella seconda gara, cioè quella che si è
svolta ex novo, ad aggiudicarsi la procedura è stata proprio quella associazione che
nasceva il 30 agosto, cioè il giorno in cui la Giunta decideva di avviare questo
percorso. Per carità, è una coincidenza, non voglio pensare necessariamente male. È
sicuramente una coincidenza con i fiocchi.
Entriamo nel merito, però, di questa associazione; che cosa avrebbe dovuto fare
secondo la procedura e secondo la deliberazione? Avrebbe dovuto proporre un
palinsesto di manifestazioni culturali nelle nostre piazze. Quali piazze? L'allegato al
bando prevedeva un elenco di piazze e di luoghi, per cui l'Amministrazione,
giustamente, si è preoccupata di definire di interesse strategico.
Per cui ci sono delle piazze nel bando che sono nella disponibilità dei promotori e
degli organizzatori, per organizzare iniziative culturali; si dice nell'allegato: guardate
potete anche organizzare delle manifestazioni di carattere commerciale, in alcune ci
piacerebbe che organizzaste delle attività ludico-motorie.
A me non è ancora arrivato il progetto, quello che si è aggiudicato il bando. Tra
l'altro sono due i soggetti che hanno partecipato alla seconda procedura, il secondo
soggetto che ha partecipato è stato eliminato per un vizio di forma. Ma di fatto cosa
sta succedendo e cosa è successo in queste settimane, che questa associazione, che è
un'associazione culturale, e voi tutti sapete che le associazioni culturali che si
relazionano con l'Amministrazione, perlomeno, devono essere iscritte nel registro
delle associazioni della Città di Torino, questa mattina sono andato a consultarlo e ad
oggi questa associazione CAT non è iscritta nel registro delle associazioni della Città
di Torino.
Qualunque associazione culturale, per avere un contributo, per mettere un gazebo in
piazza, per aprire un tavolino e comunicare con la Città, deve necessariamente essere
iscritto in quel registro. Questa associazione, che nasce il 30 agosto e che sta
monopolizzando di fatto le iniziative per adesso solo economiche e commerciali
della Città di Torino per il periodo natalizio, non è neanche iscritta nel registro delle
associazioni della Città di Torino.
Ma entriamo nel merito, nel corso di queste settimane abbiamo avuto modo di
leggere tante cose sui giornali, per cui non mi dilungo, tutte particolarmente rilevanti,
ma abbiamo avuto modo anche di trovare in giro per la città dei volantini che di fatto
mettevano in vendita degli spazi commerciali.
Allora, un'associazione culturale si è aggiudicata un bando per promuovere delle
iniziative di carattere culturale, questa stessa associazione, che non aveva i requisiti
per svolgere l'attività commerciale, si è affidata, per via dell'avvalimento, di una
società, che è la Eva S.r.l., che non compare da nessuna parte, perché ad oggi a
contrattualizzare quegli spazi commerciali sono altri soggetti, di cui
l'Amministrazione non è a conoscenza; o meglio spero che l'Amministrazione sia a
conoscenza e mi piacerebbe sapere, però, in che forma si stanno relazionando con gli
operatori del nostro territorio.
Allora, primo vizio particolarmente clamoroso: nell'elenco allegato 4 del bando, tra
le piazze a disposizione non compariva piazza Castello. Vi segnalo che in queste ore,
probabilmente sono stati già montati, 40 banchi, venduti a un importo che vale tra gli
8.000 e 9.000 Euro, sono stati posizionati in una piazza che non era prevista nel
bando.
Allora la prima domanda è: ma scusate, probabilmente, io operatore commerciale, se
avessi saputo della disponibilità di piazza Castello, avrei partecipato; non ho
partecipato perché piazza Castello non era presente. Primo clamoroso vizio, il valore
commerciale di quest'operazione solo per piazza Castello è di 360.000 Euro, e su
questo torno successivamente.
Secondo vizio: questi mercatini, perché sono mercatini a tutti gli effetti, ancorché
gestiti da un'associazione che evidentemente fa da paravento a una situazione
economica e commerciale, questi mercatini, in base alla normativa regionale che
l'Assessore conosce sicuramente bene, sicuramente meglio di me, che è la DGR
32/2001, avrebbero dovuto essere subordinati alla normativa di commercio su area
pubblica e, quindi, avrebbero dovuto svolgersi con tutta una serie di rispetto di regole
che non sono rispettate.
La domanda è: chi è che in questo momento sta stilando le graduatorie per poter
posizionare quei banchi, perché la normativa sui mercati dice questo? Quali sono i
criteri con cui si stanno individuando gli operatori commerciali che possono accedere
a quei luoghi?
Il criterio è solo uno ed è economico, è commerciale, cioè questa associazione
culturale, che avrebbe dovuto proporci un palinsesto di manifestazioni culturali della
nostra città, in realtà, per adesso, si è solo preoccupata, violando la Legge, o meglio
non rispettando la DGR regionale, si sta preoccupando semplicemente, lei o
qualcuno per lei, non ci è dato saperlo, di affittare degli spazi sul suolo pubblico che,
come la normativa ci dice, debbono essere subordinate a dei criteri che in questo
momento non vengono rispettati, a meno che l'Assessora oggi non mi dica che sono
stato fatti i bandi, ci sono delle graduatorie e gli operatori che stanno montando i
banchi hanno rispettato determinati requisiti da noi individuati e sono ovviamente
coerenti con la normativa regionale e nazionale.
Perché insisto che l'associazione culturale avrebbe dovuto semplicemente occuparsi
della parte culturale? Perché non è titolare di partita IVA, perché per
contrattualizzare la sistemazione in quegli spazi c'è bisogno di una partita IVA, il
soggetto deve avere la possibilità di sottoscrivere quei contratti. E qual è il
corrispettivo di questo servizio? Non ci è dato sapere neanche questo punto.
La querelle sui giornali è stata infinita, si sono aggiunte delle piazze e tolte altre;
ovviamente non è stato coinvolto nessuno, non sono state coinvolte le associazioni di
rappresentanza dei commercianti, non è stata coinvolta la Soprintendenza, che in più
di un'occasione mi è sembrata quantomeno imbarazzata; scopriamo che si stanno
aggiungendo dei nuovi spazi, anche questi non previsti nel bando. Mi piacerebbe
sapere, ad esempio, chi sta contrattualizzando e con chi la gestione del mercato del
cioccolato "Choco Amore", in un luogo tra l'altro che è vincolato da un Decreto del
2009 della Soprintendenza, dal 1° all'8 dicembre del 2016.
Insomma, mi pare evidente che l'organizzazione di questa manifestazione, sia dal
punto di vista procedurale, sia dal punto di vista del merito di che cosa scopriremo
tra poche ore in conferenza stampa, sia particolarmente lacunosa.
Allora, io mi permetto di dire soltanto questo, il valore economico probabilmente di
tutte queste piazze si aggira intorno al milione/milione e mezzo di Euro, io mi aspetto
che in conferenza stampa, tra pochi minuti, questi soggetti, chi si è aggiudicato la
gara, metta nella disponibilità della Città di Torino un valore economico-culturale
corrispondente e proporzionato.
Se così non sarà, caro Presidente, qui abbiamo assistito a un percorso che secondo
me merita l'attenzione non solo del Consiglio Comunale, ma anche di tanti altri
soggetti che devono entrare nel merito di questa procedura, ma soprattutto che
devono mettere in evidenza il fatto che questa Amministrazione, nonostante avesse
avuto il tempo per poterlo fare, nonostante avesse tentato di avviare la procedura
corretta, ha sbagliato.
Il Natale non so se sarà coi fiocchi, ma credo che qui abbiamo un "pacco" e che
l'Amministrazione lo stia consegnando a tutta la città.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Napoli. Ne ha facoltà per 5 minuti.

NAPOLI Osvaldo
L'Assessore Sacco, giustamente, ha letto una nota preparata dai tecnici, però mi sarei
aspettato una risposta meno tecnica, per capire una situazione che, stando anche ai
giornali, ma non soltanto ai giornali, mi sembra un circo Barnum. Onestamente, mi
sembra un qualcosa di tutto meno che di una gara di appalto. Credetemi, è qualcosa
di inimmaginabile quello che è avvenuto in merito all'iniziativa Natale coi Fiocchi.
Io pongo una domanda che sintetizza tutto, lo dico al Collega Lavolta, che forse non
lo ha detto, lo dico io. Ma scusate, da una parte c'è un capitolato d'appalto, ma
insieme al capitolato d'appalto c'era un indirizzo che questa società, chiamatela come
volete, doveva rispettare? Perché se si fa un capitolato d'appalto senza l'indicazione
delle piazze, di cosa si possa fare, allora il problema nasce.
Il mio interrogativo oggi è proprio questo, cioè uno partecipa in base a che cosa?
Dicendo ci sono queste piazze e mi indichi il valore, perché se non c'è l'indicazione
delle piazze dove loro possono operare, e dall'altra parte c'è un capitolato d'appalto,
allora, lo dico a tutti, crolla il castello, perché loro hanno partecipato a un'offerta,
ripeto, su che cosa? Pongo la domanda a tutti, perché hanno partecipato sul sesso
degli angeli: "Sì, partecipiamo, ma dove lo mettiamo il banco?".
Inoltre, quello che mi rende estremamente perplesso è il connubio tra chi vince e
l'altro che vende. Anche qui è una roba da finimondo, dove è scritto? Da quanto
anticipato dal Consigliere Lavolta, parliamoci chiaro, lo dico all'Assessore e al
Vicesindaco, tra due giorni ci sarà la Festa del Cioccolato in Galleria San Federico,
ma da quello che ne so io, senza alcuna autorizzazione. Io vi pongo una domanda:
dove sono le autorizzazioni per quanto riguarda l'utilizzo di Galleria San Federico e
per quanto riguarda la manifestazione sul cioccolato?
Ripeto, perché tanto ha già detto tutto il Consigliere Lavolta, ma questi interrogativi
però li ho posti e li pongo, ma pongo in modo particolare il primo interrogativo: da
una parte il capitolato e dall'altra che cosa? L'offerta avviene su che cosa, se non
c'era niente? Invece, se c'era qualcosa, questi hanno disatteso quel qualcosa e se
hanno disatteso quel qualcosa, allora bisognava ricominciare da capo, in maniera tale
da mettere allo stesso livello chi voleva partecipare all'appalto, perché non è corretto
modificare le destinazioni in corso d'opera.
Quindi le problematiche sono parecchie e gli interrogativi sono stati posti da parte
dei commercianti, delle categorie, da tutti quanti. Quindi non è un problema della
nostra opposizione, io onestamente non ne faccio un problema, però questa
problematica è nata dal mondo del commercio in termini generali.
La preoccupazione è anche in termine economici. Negli anni scorsi è stato raggiunto
un obiettivo anche di introito, la paura è che questo non possa avvenire nei termini
previsti e, quindi, non si riesca a raggiungere lo scopo che i commercianti volevano,
con il rischio di pagare senza poi avere un ritorno.
Sono sicuro che l'Assessore ci dirà qualcosa di più preciso, però le domande sono
estremamente delicate e direi molto... Il Consigliere Lavolta è andato più avanti, io
non dico così, non lo faccio per mia abitudine e non l'ho mai fatto, però le
problematiche qualcuno le ha poste in qualche Ufficio di Torino. È talmente chiaro,
da parte della città e soprattutto da parte del mondo del commercio, che ci siano
alcune perplessità su tutta l'operazione, che qualche risposta più chiara ci deve
essere.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Lo Russo. Ne ha facoltà per 5 minuti.

LO RUSSO Stefano
Molte cose le ha illustrate già il Collega del Partito Democratico, Enzo Lavolta, e
certamente non è compito mio qui richiamarle. Invece è compito nostro richiamare
un pochino l'attenzione di questo Consiglio Comunale, anche perché ci risulta che
non sia l'unico soggetto che sta osservando la dinamica di questa gara, relativamente
a due questioni.
La prima riguarda l'efficacia e l'efficienza amministrativa di una procedura di gara
che, ancorché conforme al nuovo Testo Unico sugli Appalti, che certamente non
obbliga l'Amministrazione a consentire l'avvalimento, è una facoltà, consente di
selezionare o preselezionare i soggetti che partecipano alle gare indette dalla Città di
Torino.
Al di là delle circostanze strane, stravaganti, già richiamate dal Collega Enzo
Lavolta, in ordine alla singolare e, quantomeno, inaspettata circostanza temporale
della costituzione di un soggetto negli stessi giorni in cui la Giunta Comunale
deliberava una modalità di indizione di una gara, che anche a noi risulta alquanto
stravagante come coincidenza, il tema di fondo sono gli orientamenti che
l'Amministrazione assume e che dà agli Uffici quando valuta che tipi di criteri
mettere in un bando, ovviamente conformemente al Codice Unico degli Appalti, in
ordine a una preselezione dei soggetti in questione.
Questa è una delle materie molto delicate e molto complicate, anche sotto il profilo
normativo, ma proprio perché complicata e delicata richiede particolare attenzione. E
certamente non può essere sfuggita all'Amministrazione la stravagante coincidenza
di un soggetto, qualunque esso sia, che ha messo nelle disponibilità di operatori
privati spazi su plateatico comunale che, di fatto, non solo non erano previsti, ma,
come abbiamo avuto modo di apprendere nei giorni successivi, neanche
autorizzabili.
Il fatto che questa gara sia nata a fine mese di agosto e che la Soprintendente
dottoressa Papotti abbia dovuto apprendere dai giornali di come e di quali sono state
le modalità con cui la Città di Torino ha affrontato il tema delle piazze e delle
occupazioni delle piazze, certamente non depone rispetto a uno stile che, perlomeno
negli annunci che erano stati fatti, voleva essere sostanzialmente e strutturalmente
diverso da quello passato, cioè uno stile che vedesse certamente nel decoro del nostro
centro storico aulico, ma anche in una modalità concertativa con la Soprintendenza,
l'utilizzo dei medesimi sedimi.
Però l'elemento davvero suggestivo è invece il fatto che, sulla base di quanto c'è
stato detto anche dall'Assessore Sacco quest'oggi in Aula, non sono apparsi, se non
unicamente per questioni di diritto formale, gli elementi sostanziali e strutturanti di
quella che era la deliberazione della Giunta Comunale che individuava invece
proprio nell'operazione di carattere culturale l'elemento intorno a cui far emergere,
anche in sede di attribuzione del vincitore, il soggetto che avrebbe dovuto sviluppare
l'iniziativa di Natale coi Fiocchi.
Perché l'Assessore Sacco ha letto diligentemente quanto gli è stato predisposto dagli
Uffici, da cui però io, personalmente, ma non credo sia un problema solo mio, non ho
evinto alcun elemento di valutazione in corso che è stato invece utilizzato per
rispondere a quello che era l'indirizzo dato dalla Giunta Comunale, che invece era
quello di premiare e valutare la qualità dell'offerta culturale.
Allora, delle due l'una: o il tema era che la gara serviva a trovare qualcuno che
piazzasse le bancarelle in centro, e allora la chiamiamo così; cioè la Città ha fatto una
gara per trovare chi, meglio di altri, piazzava delle bancarelle nel centro storico e nel
centro aulico. Oppure, la gara della Città, sulla base di quanto ha citato il Collega
Enzo Lavolta, peraltro leggendo un atto sottoscritto esattamente dall'Assessore
Sacco, invece aveva una valenza culturale.
Bene, Assessore, ma qual è la valenza culturale che avete attribuito in seno alla
aggiudicazione del soggetto che sviluppava il progetto? Perché a noi non è dato
saperlo, dalle carte non è emerso e la risposta data all'interpellanza si basa
unicamente su criteri di rispondenza meramente formale al nuovo Testo Unico sugli
Appalti, Decreto Legislativo del 2016.
Ora, è ovvio che a noi sta a cuore che Natale coi Fiocchi abbia veramente i fiocchi e
che sostanzialmente si possa sviluppare un'iniziativa di carattere commerciale
adeguata ai luoghi in cui questa iniziativa si sviluppa, e ci attendiamo anche noi di
vedere qual è questo mirabolante contenuto culturale che voi avete selezionato per
individuare i soggetti sviluppatori del progetto.
Quindi, per la carità, nessuno vuole rovinare il Natale ai torinesi, men che meno il
Partito Democratico; tuttavia, rammentiamo all'Amministrazione, e a beneficio del
verbale di quest'Aula e di chi ci assiste attonito, che questa non è una questione tanto
facilmente derubricabile con un'alzata di spalle, una battutina e un sorriso, perché
dietro, e lo ha citato il Collega Enzo Lavolta, ci sono interessi economici rilevanti,
milioni di Euro di vendita di spazi commerciali.
Noi, Assessore Sacco, a consuntivo di questa questione, le anticipo che
verificheremo puntualmente, attraverso una richiesta di accesso agli atti, il
differenziale prodotto dall'incasso che hanno sviluppato i soggetti vincitori e l'incasso
della Città per questa questione.
Tanto per essere chiari, ci attendiamo di vedere (se non ce lo fornirà spontaneamente,
glielo chiederemo), di capire qual è il margine differenziale prodotto dalla vendita
degli spazi commerciali di questi soggetti e, invece, quanto ha incassato la Città di
Torino, onde poter con serenità verificare se questa somma incassata dalla Città di
Torino risponda o meno rispetto alle questioni che, ricordiamo, non erano questioni
di mero carattere commerciale, ma dovevano avere una valenza culturale, di cui noi
fino adesso non abbiamo intravisto l'orizzonte.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Sacco.

SACCO Alberto (Assessore)
Ringrazio i Consiglieri Lavolta, Napoli e Lo Russo per l'intervento e rispondo
immediatamente alle domande. Grazie anche all'aiuto della P.O. che si è occupata di
seguire l'evento.
Da dove partiamo? Iniziamo dalla valenza economica. Anno 2014, mi dicono sempre
gli Uffici (mi dispiace ma io non c'ero), parliamo del Natale coi Fiocchi, alla Città
l'evento è costato 100.000 Euro di comunicazioni e 170.000 Euro sono dati,
chiamiamolo così, dagli sponsor. Totale costo evento, mi scrivono gli Uffici, 270.000
Euro. Anno 2015, comunicazioni, alla Città 87.300 Euro, sponsor 200.000 Euro,
costo per la Città 287.300 Euro.
Arriviamo a questo famigerato Natale coi fiocchi 2016, che, sulla fiducia, non ha
determinate caratteristiche. Per ora, la comunicazione alla Città, che vuol dire questo
librettino che verrà presentato oggi, più dei banner, sono costati 30.000 Euro, più
quello che ha fatto di comunicazione. Questo CAT da 15.000 Euro.
Quindi, da 270.000 nel 2014, 287.300 Euro nel 2015, la Città quest'anno per avere
Natale coi Fiocchi avrà una spesa di 15.000 Euro. Quanto incasseranno quelli che
l'hanno organizzata, non lo so; so quanto ci è costato come Città, questi sono i dati.
Il contenuto culturale dell'evento verrà presentato alle 16.30 dagli Uffici,
dall'Assessora Leon, dal Capo di Gabinetto e anche da me. Certamente, ha ragione il
Consigliere Lo Russo, adesso non lo potete ancora sapere. Mi scrivono che ci
saranno una marea di iniziative che non ci costano nulla, solo per essere chiari, o ci
costano solo come mancato guadagno, mettetela come volete.
Cinque concerti nelle chiese, due piste di pattinaggio, sette cori gospel, 33 momenti
di cultura con giochi e bambini, due piste di pattinaggio, i remieri sul Po, la corsa di
Babbo Natale, a Borgo Dora c'è anche la casa di Babbo Natale. Quindi, sul contenuto
culturale qui c'è un libretto di 50 pagine che spiega tutti i concerti che potranno
andare a vedersi i Torinesi, sempre gratis per la Città, scusate se lo sottolineo.
Per quanto riguarda le critiche concrete sul bando, l'allegato A del capitolato del
bando dava un punteggio maggiore alle aree che erano considerate di interesse
strategico. Quindi queste aree nel capitolato davano la possibilità di avere più punti
in caso di gara, però nel bando c'era scritto che era possibile anche inserire e proporre
altre aree.
Qui cosa è successo? Semplicemente, alla fine, gli Uffici hanno parlato anche con la
Soprintendenza per determinare le aree che potevano andare bene. Se non lo sapete,
c'è stata un po' di polemica all'inizio perché la proposta era su via Garibaldi, questo
lo so perché sono venuti i commercianti di via Garibaldi a lamentarsi che non
volevano il mercatino in via Garibaldi. Via Garibaldi non è stata inserita, la
Soprintendenza non era neanche d'accordo, e sono state trovate tranquillamente altre
aree di comune accordo, si è tentato di trovare una soluzione migliore per tutti.
Galleria San Federico, su cui ha insistito sia il Consigliere Lavolta, sia il Consigliere
Lo Russo, è un area privata, chiariamolo, purtroppo non è di proprietà del Comune.
C'è l'accordo con la Soprintendenza, si sta parlando con la Soprintendenza, ma
personalmente non seguo le trattative, però è un area privata e con l'accordo della
Soprintendenza potrebbero andare a fare qualcosa. Questa è la spiegazione alle
domande; se avete altri quesiti, siamo qui.

VERSACI Fabio (Presidente)
Le interpellanze sono discusse.
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