Interventi |
"Fondazione Cultura, obiettivo chiusura, se sì quando?" LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza generale n. mecc. 201605262/002, presentata in data 17 novembre 2016, avente per oggetto: "Fondazione Cultura, obiettivo chiusura, se sì quando?" LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Mi scuso, ma ero impegnata in una riunione con tante persone e non sono riuscita ad arrivare prima. Per quanto riguarda il punto 1) dell'interpellanza, "se la Sindaca è ancora convinta di chiudere la Fondazione", la risposta è sì. Relativamente al punto 2), "se e con quali modalità la Giunta ha avviato quel processo di chiusura della Fondazione votato come obiettivo a breve termine delle Linee Programmatiche della loro maggioranza", come sicuramente saprete, è stata avviata una riorganizzazione degli Uffici comunali, accorpando alcune funzioni che, precedentemente, erano divise in differenti direzioni. L'Ufficio unico delle Manifestazioni, come si evince anche dall'organigramma pubblicato sul sito della Città, prevede due distinte Posizioni Organizzative; una è deputata ad organizzare le manifestazioni proprie della Città di Torino (per intenderci, quelle organizzate dagli Assessorati o dai Settori) e una è invece deputata a seguire manifestazioni organizzate da soggetti terzi. Questa organizzazione del lavoro consente di avere un service unico al quale ogni Assessorato può rivolgersi per organizzare i propri eventi e le proprie manifestazioni, con un sistema di ordinativo e di contabilità interna esattamente come avviene nelle aziende private. Allo stesso modo, qualsiasi soggetto voglia organizzare eventi nella Città di Torino può usufruire di un servizio completo (dalle autorizzazioni per l'occupazione del suolo pubblico alla comunicazione, solo per fare alcuni esempi). Nei medesimi Uffici si colloca anche la funzione in capo a un'altra Posizione Organizzativa, che si occupa di curare le sponsorizzazioni, come, ad esempio, sta avvenendo per il TIEF che si terrà a Torino dal 6 al 7 marzo 2017. Contemporaneamente, in collaborazione con le Risorse Umane, sta partendo un progetto di applicazione della e-management, in collaborazione con l'Università degli Studi di Torino e tra Settori dell'Amministrazione (uno di questi sarà proprio l'Ufficio Manifestazioni). Per quanto riguarda il punto 3) dell'interpellanza, "quando e con quali modalità intendono organizzare la macchina amministrativa per sopperire alla (eventuale?) chiusura della Fondazione", il quando è subito; il provvedimento di avvio della riorganizzazione dell'Ufficio Manifestazioni è già approvato dalla Giunta Comunale e la riorganizzazione è in corso. Una prima tappa di strutturazione ci sarà nei primi mesi del 2017 con l'attribuzione degli incarichi dirigenziali e, conseguentemente, delle Posizioni Organizzative dell'Ente; le modalità sono state espresse precedentemente nell'organizzazione dell'Ufficio Manifestazioni. Relativamente al punto 4), "se, passati ormai più di tre mesi, non intendono ridefinire almeno in 'obiettivo a lungo termine' la chiusura della Fondazione", come già espresso, l'avvio del processo di chiusura è già avvenuto andando a creare le condizioni necessarie affinché il tutto avvenga senza soluzione di continuità e soprattutto senza cagionare danni alla Città. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca; le ricordo che ha a disposizione cinque minuti. RICCA Fabrizio Sono contento e soddisfatto della risposta, anche perché era una di quelle cose su cui, discutendo anche nella prima seduta del Consiglio Comunale, abbiamo dato tutto il nostro appoggio per proseguire in questa direzione, però inizio a fare fatica a fidarmi e, viste le nuove amicizie del nostro Sindaco (viene ritratta insieme ai suoi nuovi amici all'interno di serate molto particolari di una certa Torino), mi permetto di dire che questa fiducia non gliela concedo. Al di là di questa interpellanza (ribadisco che mi ritengo soddisfatto per le parole che ha riferito in Aula), vorrei vedere delle azioni ed è per questo motivo che stiamo predisponendo una proposta di mozione che impegnerà la Giunta a farlo non nei prossimi anni, ma entro e non oltre il 2017; perché, se le cose si vogliono fare, si devono fare dandosi un obiettivo temporale. Aspettavo queste sue parole per terminare la preparazione della proposta di mozione, in quanto ritengo che, essendo lei l'Assessore alla Cultura, abbia avuto mandato da parte del Sindaco di rispondere in questa maniera. È per questo motivo che utilizzerò - glielo anticipo - queste sue parole all'interno della proposta di mozione, che presenteremo domani, chiedendo poi all'Aula di poterla votare dando un tempo, perché mi preoccupa alquanto dire che le cose si faranno, ma non dando una tempistica. Quindi, chiederemo all'Aula di esprimersi, così magari agirete con un po' più di velocità, e finalmente tutti insieme potremo essere contenti di aver chiuso la Fondazione per la Cultura. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Fassino; le ricordo che ha a disposizione cinque minuti. FASSINO Piero Contrariamente al Consigliere Ricca, non solo non sono soddisfatto, ma penso che questa decisione sia sbagliata e non sono convincenti le motivazioni con cui viene sostenuta questa decisione. Dico con grande chiarezza che mi pare che ci sia soltanto un intento di natura punitiva e vendicativa; visto che la Fondazione per la Cultura è stata una scelta della precedente Amministrazione e in campagna elettorale la si è assunta come il simbolo o il bersaglio di una polemica sulla cultura nei confronti dell'Amministrazione uscente, la si chiude per questa ragione. Non c'è alcuna ragione seria per chiuderla, in quanto questa Fondazione, che è nata nel 2012, ha svolto un lavoro egregio nell'organizzare iniziative significative della Città: da Biennale Democrazia a MITO Settembre Musica, al Jazz Festival, a Musica Classica in Piazza, a Natale coi Fiocchi ed altre ancora. Su ciascuna di queste iniziative la Fondazione per la Cultura ha dimostrato non solo la sua capacità di gestione di eventi culturali, ma per ciascuna di queste iniziative ha sviluppato un'azione di fundraising che ha consentito alla Città di acquisire risorse aggiuntive; rispetto ai quattro anni di attività della Fondazione, nei primi due anni, ha raccolto circa sei milioni di Euro di contributi da sponsor e soggetti privati, nel 2015 ha raccolto otto milioni di Euro e a metà del 2016 aveva raccolto sei milioni di Euro, per cui, proseguendo in questa traiettoria, avrebbe potuto confermare gli otto milioni di Euro del 2015 o, forse, incrementarli. Voglio segnalare che per ciascuno di questi anni l'apporto della Città su quelle dimensioni non ha mai superato il milione e mezzo di Euro, il che vuol dire che la gran parte delle risorse che hanno finanziato e sostenuto gli eventi culturali organizzati dalla Fondazione per la Cultura sono stati reperiti attraverso un'azione di fundraising che ha consentito alla Fondazione di acquisire risorse aggiuntive, oltre a quelle stanziate dall'Amministrazione nel Bilancio per la cultura. Probabilmente, molte di quelle iniziative, senza l'apporto di quelle risorse raccolte, non avrebbero potuto essere né promosse, né organizzate. Tutto questo è avvenuto con una struttura minima, per cui non è certamente un problema di risparmio quello che viene addotto, perché c'è un Direttore e quattro dipendenti, tre dei quali distaccati dal Comune, quindi, quando si chiuderà la Fondazione per la Cultura, quei tre dipendenti rientreranno nel Comune e continueranno ad essere pagati. Quindi, non è certamente una ragione di risparmio, non è una ragione attinente alla qualità degli eventi promossi, perché sono tra gli eventi che hanno accresciuto significativamente l'attrattività della Città e alzato la qualità dell'offerta culturale della Città, e non è certamente per mancanza di professionalità di chi dirige la Fondazione e di chi vi lavora, perché i risultati testimoniano la professionalità. Non solo, la Fondazione grazie a questa attività ha dilatato significativamente il numero dei soggetti privati che sono diventati partner della Città nella promozione di eventi culturali. Quindi, non c'è una sola ragione per fare questa scelta. Voi riporterete queste attività in capo all'Amministrazione Comunale e agli Uffici dell'Amministrazione, non avendo alcuna garanzia che gli Uffici abbiano accumulato l'esperienza che la Fondazione ha accumulato in questi anni e, quindi, mettendo a rischio rapporti con soggetti privati che avevano costruito la relazione con la Fondazione, per cui mettete a rischio anche eventi culturali promossi dalla Fondazione. La verità è che volete chiudere questa Fondazione unicamente perché è una bandiera di una battaglia politica. Secondo voi, era il simbolo del "sistema Torino", a cui, come è già stato detto, la Sindaca a Torino si sta omologando molto rapidamente; forse, per coprire questa omologazione, come una foglia di fico usa lo scioglimento della Fondazione per la Cultura. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Carretta; le ricordo che ha a disposizione cinque minuti. CARRETTA Domenico In realtà, questa interpellanza arriva nel momento in cui viene presentata e subito dopo la presentazione della deliberazione con cui la Giunta e l'Assessore hanno programmato le attività culturali e le manifestazioni per il 2017. Anche io mi aspettavo di ricevere un'altra risposta. Da parte dell'Assessore mi aspettavo un'inversione di marcia e che qui in Aula venisse confermata la validità di uno strumento, la cui importanza viene ribadita anche nell'ultimo bando, anzi, nell'ultima deliberazione (mi scusi, sono ancora fermo al bando di prima) rispetto alle manifestazioni del 2017. In quella deliberazione, quello che c'è è quello che di bello e di importante era stato fatto grazie alla Fondazione, il resto non c'è. Non c'è niente nella deliberazione: non c'è niente di coraggioso, non c'è un'idea nuova, non c'è un'idea sbagliata, un'idea altezzosa o da condannare, c'è solo quello che è stato fatto grazie alla Fondazione. Oggi, forse, non è proprio l'occasione per parlare di un'ancora di salvataggio, però era importante, da parte nostra, ribadire all'Assessore la necessità di ritornare sui suoi passi, perché come Città di Torino non possiamo permetterci di ridurre la discussione sulla cultura e sulla Fondazione a una mera discussione sullo spoils system; non è nelle intenzioni dell'Assessore e non è nelle intenzioni della Giunta, ne siamo convinti. Da parte mia, quello che, in un certo senso, ho sempre visto con invidia nei confronti del Movimento 5 Stelle era questo modo di proporsi nella Città con coraggio, facendo sognare la gente e indicando delle ricette nuove per cambiare una rotta, che, legittimamente, per il Movimento 5 Stelle era sbagliata e da invertire. Però, forse, abbiamo sbagliato il momento. Il momento non lo abbiamo ancora sbagliato, perché nel 2017, per adesso, ci si avvale completamente dello strumento della Fondazione, anche perché senza la Fondazione la brochure che è stata presentata (che passa dall'Oktoberfest al Collegno Flowers Festival) avrebbe ben poco da raccontare. Quindi, noi confidiamo ancora in un cambio di marcia, nella necessità che sia più una voglia di urlare al mondo una rabbia e nel fatto - ve lo dico sempre - che la vostra possa essere qualcosa di riconducibile alla rivoluzione, oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Giovara; le ricordo che ha a disposizione cinque minuti. GIOVARA Massimo Sono molto contento di intervenire su questa questione, anche se le risposte dell'Assessore sono già state date; sono molto contento soprattutto perché vedo che, quando il tema è così interessante e appassionante, ci sono opinioni di nuovo conflittuali. Da una parte, ci si chiede di accelerare il processo di attuazione del nostro programma (bisogna andare più veloci) e, dall'altra parte, ci si dice che è tutto completamente sbagliato. Rispetto l'opinione del Consigliere Fassino, perché è un'opinione politica ed è diversa dalla nostra. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non ho capito. VERSACI Fabio (Presidente) Non dialogate tra di voi. GIOVARA Massimo Credo che su questi fatti da lei citati si possa essere di opinioni diverse; eravamo di opinioni diverse prima delle elezioni e lo siamo anche adesso. La risposta è no, non è una vendetta su una persona e mi pare che lo dimostri tutta l'attività della Giunta in questo periodo; lei stesso ha citato una continuità, quindi o si cita la continuità o non la si cita, o siamo in rottura o non lo siamo. Lei ha detto che questa è una foglia di fico, ma immaginiamo se un comparto così strategico come quello della cultura può essere una foglia di fico. Per quanto riguarda la capacità di attrarre sponsor privati, vorrei sottolineare che tra gli sponsor privati che ha attratto la Fondazione per la Cultura ci sono SMAT, IREN, Poste Italiane e Intesa Sanpaolo; penso che il Comune di Torino sia in grado di attrarre questi sponsor anche senza la Fondazione per la Cultura e lo pensa anche Chiara Appendino, così come l'Assessore alla Cultura e tutti i Consiglieri di questa maggioranza votata dai cittadini. Vorrei aggiungere che, se noi siamo omologati al "sistema Torino", mi aspetto che il Consigliere Ricca ci faccia un'opposizione su questo argomento, ma non il Partito Democratico, perché dovreste essere contenti se siamo in continuità e dovreste dire che va tutto bene. Il problema è che i vostri interventi continuano a essere uguali, identici e costanti. I cittadini capiscono che questi interventi non sono costruttivi, ma puramente strumentali; più andiamo avanti, noi che siamo dei poveri ignoranti, più impariamo e iniziamo a capire come funziona questa strategia. Poco fa - esco brevemente dall'argomento - siete intervenuti sulle due imbarcazioni, dicendo in continuazione che non è sicuramente colpa della Sindaca Appendino, ma allora perché fate gli interventi se non volete incolpare la Sindaca Appendino? I cittadini non sono così deficienti e capiscono questo metodo opaco di fare politica, dicendo una cosa, ma non dicendola, dicendo una cosa e facendo finta di dirne un'altra; si tratta di un modo di fare che ho incontrato costantemente nei salotti torinesi in questi venti anni e lo sanno anche i cittadini. Lo sapranno sempre di più, mano a mano che noi impareremo a fare politica molto meglio di quanto la stiamo facendo adesso, proprio grazie alla vostra opposizione strumentale. VERSACI Fabio (Presidente) L'interpellanza è discussa. |