Interventi |
"Torino Living Lab" IMBESI Serena (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201604692/002, presentata in data 19 ottobre 2016, avente per oggetto: "Torino Living Lab" IMBESI Serena (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessora Pisano. PISANO Paola (Assessora) Rispondo alle domande poste nell'interpellanza. La prima domanda chiede se sia prevista una proroga della sperimentazione in atto nel quartiere Campidoglio. Le proroghe sulle singole sperimentazioni vanno valutate caso per caso, poiché sono regolate da un contratto, per cui gli Uffici sono a vostra disposizione per condividere in formato elettronico tutto il materiale e il report complessivo di valutazione delle misure di Living Lab e lo stato dell'arte e di avanzamento di ogni sperimentazione. Questo per quanto riguarda la prima domanda. La seconda domanda chiede se sia intenzione dell'Amministrazione confermare il progetto ed in quali tempi e modalità. Questa è una domanda molto interessante. L'intenzione è ovviamente quella di prolungare questa sperimentazione ed è provata dal fatto che, come Amministrazione, abbiamo già avviato altri bandi per ulteriori sperimentazioni, uno tra questi è il Mobile Payment, cioè il pagamento via cellulare, presso gli Uffici dell'anagrafe. Qual è la nostra visione dei Living Lab? Attualmente il Living Lab è un'ottima vetrina, è un'ottima iniziativa, da considerare molto positiva per l'inizio di questa Amministrazione dal punto di vista dell'innovazione, ma che, come ogni progetto, ha bisogno di evolversi. L'ipotesi che stiamo analizzando è di creare un Living Lab permanente sul territorio torinese che riguardi sia lo sviluppo di tecnologie, di dimostratori e di servizi, in collaborazione con il cittadino. Infatti, i Living Lab sono nati proprio per fare questa progettazione congiunta con il cittadino e per aumentare la User Experience. Ovviamente durante i Living Lab non si co-progetta un servizio o un prodotto o un dimostratore, ma se ne fa anche il test di tecnologia e di servizi, ma soprattutto di modelli di business, per cercare di far sì che i progetti del Living Lab diventino poi non solo sperimentazioni, ma progetti veri e propri da espandere su tutta la città. Ovviamente il Living Lab è anche molto utile per la diffusione e per la comunicazione. Nel nostro progetto Torino ESE Platform i dati del Living Lab dovranno confluire su un database open per fare attività di data analysis e quindi i quartieri dovranno essere dotati di infrastruttura e broadband, di Wi-Fi per quanto riguarda i dati delle persone, e di reti mesh per quanto riguarda i dati delle cose; ovviamente non IoT su tutte le cose e non Internet of Data su tutti i dati, ma sul dato giusto, e mettere i sensori sulle cose giuste. Il focus dei Living Lab dovrà poi essere non generico, ma potrà anche essere specifico su determinante industry, e di testing di innovazioni e di tecnologie estremamente innovative. Stiamo, infatti, avviando la sperimentazione del testing del 5G e iniziando un progetto di Smart Mobility e di Ambiente, con la creazione di un'auto elettrica connessa, creata attraverso la tecnica di Additive Manufacturing insieme all'azienda cinese Jackel e al Politecnico di Torino. Il Living Lab, quindi, è uno strumento, per noi, di sviluppo, di testing di tecnologia e di innovazione, ma si innesta in una visione di ecosistema che riguarda il supporto alle start up e la creazione di acceleratori sul suolo torinese. Sosteniamo, come Comune, il progetto di acceleratore EIA e altri progetti di accelerazione, di cui a breve vi daremo comunicazione, nonché lo sviluppo di hub tecnologici per la città. La Città di Torino partecipa, insieme al Politecnico e all'Università di Torino, al progetto di MAB per la creazione di un centro diffuso di competenza di tecnologia in ambito di Smart Factory, a disposizione per le piccole e medie imprese del tessuto torinese regionale, il modello ESE Service. Spero di aver risposto alle domande. IMBESI Serena (Vicepresidente) La parola al Consigliere Lavolta. LAVOLTA Enzo Sarò brevissimo, anche perché credo che i cofirmatari vogliano aggiungere qualcosa. Comincio col dichiararmi soddisfatto della risposta dell'Assessora Pisano, che ringrazio. La motivazione che ci ha indotto a presentare questa interpellanza non era tanto la paura che venisse meno questo progetto. I Consiglieri Comunali sanno che qualche mese fa la Città di Torino è salita sul podio tra le capitali dell'innovazione in Europa, siamo arrivati al secondo posto. Una delle motivazioni di questo secondo posto, dopo la città di Amsterdam e prima della città di Parigi, era proprio la capacità di questo territorio di osare nei Living Lab. Del resto, questi apprezzamenti sono stati unanimi, anche dal punto di vista politico, non ci sono distinzioni particolari, ma non era tanto questo il motivo; non era neanche il fatto che rappresenta un sano rapporto di relazione tra il pubblico e i privati che compongono l'ecosistema di innovazione nel nostro territorio, quanto piuttosto perché ci risulta che i commenti dei cittadini residenti siano particolarmente lusinghieri, sia rispetto all'impatto che nel quartiere Campidoglio ha prodotto questo insieme di sperimentazioni, sia per la capacità di coinvolgimento da parte dei cittadini su specifici progetti, alcuni dei quali paiono davvero essere particolarmente capaci di migliorare la qualità della vita degli stessi su quel territorio. Quindi, grazie, ci conforta e mi conforta sapere il fatto che ci sarà una fase 2 di questo progetto, che ci sarà un'evoluzione. Ci fa particolarmente piacere che questa Amministrazione abbia colto il senso del progetto così come lo avevamo immaginato, ma soprattutto che voglia dare continuità e gambe ad un progetto che credo meriti l'attenzione anche di questa Amministrazione. IMBESI Serena (Vicepresidente) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Mi associo ai ringraziamenti e alla soddisfazione del Consigliere Lavolta. Aggiungo anche io due brevi considerazioni, che vanno sulla linea che ha tracciato l'Assessora. Prima di tutto, l'esperienza, che mi sembra rilevante anche dal punto di vista di interesse di questo Living Lab prodotto a Campidoglio, si esplica sia sui costi relativamente contenuti, perché ovviamente è costato alla macchina amministrativa metterlo in piedi, ma non sono stati previsti particolari esborsi specifici sui progetti. In secondo luogo, per quanto riguarda la localizzazione, è comunque interessante che certi tipi di risultati sono stati ottenuti proprio perché le installazioni sono state previste in un'area pericentrale e questo ha dato modo probabilmente anche di attivare maggiormente un senso di partecipazione attiva e di maggiore appartenenza in luoghi che vanno, come giustamente si è fatto notare più volte, ricuciti rispetto alla zona centrale. Cito soltanto due esempi su una realtà che conosco meglio, che è quella della Piazza Intelligente, della Smart Square: gli orti urbani, che peraltro ho avuto piacere di inaugurare con l'Assessora, sono stati previsti 25 stalli che nella settimana successiva hanno ricevuto il doppio di richieste, quindi da 25 assegnati subito in una settimana sono state fatte altre 50 richieste. Anche gli atti di vandalismo relativi alle installazioni, che in tutto il Campidoglio sono state realizzate, sono veramente minimali in questi primi mesi, il che vuol dire che comunque c'è stato anche un sistema pervasivo di coscientizzazione, di presa a carico e di valorizzazione di questa esperienza. Altri ancora sarebbero interessanti: il bookcrossing è partito con 30 testi e nel giro di pochi mesi ne ha già più di 150, quindi ha avviato anche un sistema virtuoso di presa a carico da parte delle Associazioni, che adesso si occupano di fare reading e altre cose di questo genere. Lei giustamente ha parlato di due aspetti, che mi sono segnato: uno era quello di capire come esperienze di questo genere vadano comunque alimentate e quale sia l'evoluzione. Nel breve vedo anche una diretta connessione, per esempio, con il Regolamento dei beni comuni, che potrà farsi carico anche forse di alcune di queste realizzazioni, anche tecnologicamente avanzate, ancorché sia poi necessario magari individuare delle risorse, però su questo sarebbe interessante fare una valutazione di cosa si può effettivamente lasciare anche coinvolgendo la cittadinanza. L'altro aspetto - ed è quello di cui lei parlava giustamente - è che questa è una sperimentazione rivolta ai cittadini, ma anche per offrire modelli di business attuabili alle start up che queste realizzazioni mettono a terra. Su questo sarebbe interessante capire ulteriormente la capacità di queste progettazioni, che livello di attrattività hanno anche verso start up estere. Alcune delle realizzazioni che ci sono, sono già state oggetto di start up, società, company che hanno anche delle attività non solo italiane, però sarebbe veramente interessante riuscire ad avere un bando di taratura, fatta questa prima sperimentazione, ma anche di livello più internazionale. IMBESI Serena (Vicepresidente) L'interpellanza è discussa. |