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"Fondazione Torino Musei: un affare di famiglia?" LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201604878/002, presentata in data 27 ottobre 2016, avente per oggetto: "Fondazione Torino Musei: un affare di famiglia?" LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Presidente, Consiglieri, rispondo all'interpellanza presentata dal Consigliere Ricca in data 27 ottobre. Per rispondere ai primi tre requisiti riguardo alle competenze necessarie e quelle riconosciute del dottor Roberto Coda e alle ragioni che hanno portato alla sua nomina, la cui competenza specifica è nel settore riconosciuta, ricordo quali siano le competenze attribuite al Consiglio Direttivo, che hanno determinato poi la scelta del dottor Coda per la sua esperienza, che mette a disposizione della Città. Cito l'articolo 8 dello Statuto. I compiti sono: "a) l'elezione e la revoca del Presidente con il voto favorevole della maggioranza dei componenti; la prima seduta del Consiglio Direttivo è convocata e presieduta dal Consigliere più anziano di età fino all'elezione del Presidente; b) la modifica dello Statuto, con voto favorevole di almeno due terzi dei componenti e previo parere favorevole del Primo Fondatore espresso in conformità alle leggi vigenti; c) la predisposizione, anche sulla base delle proposte avanzate dal Comitato Scientifico, e l'approvazione del documento programmatico-finanziario pluriennale, di cui all'articolo 14, e la relativa trasmissione al Presidente e a chi riveste la qualifica di Fondatore; d) l'approvazione del bilancio preventivo annuale e pluriennale nonché del documento programmatico annuale di cui all'articolo 13, nonché del bilancio d'esercizio e della relativa relazione sull'attività svolta; e) l'approvazione dei Regolamenti di funzionamento; f) la nomina e la revoca, su proposta del Presidente, del Segretario Generale, nonché la determinazione del relativo compenso; g) l'attribuzione al Segretario Generale, su proposta del Presidente, del compimento di specifiche operazioni e la delega dei relativi poteri; h) la nomina e la revoca, su proposta del Presidente, dei direttori e dei dirigenti, nonché la determinazione delle relative attribuzioni e dei compensi; i) la nomina e la revoca dei componenti il Comitato Scientifico". Rispetto a questo, dunque, ad avviso nostro e della Sindaca, era necessaria un'esperienza più di taglio economico-finanziario che un'esperienza nel settore culturale che ha le sue specificità nell'ambito dell'organizzazione e della natura anche fiscale e giuridica. È stato ritenuto, in particolare, utile il profilo del dottor Coda: tra quelli presentati, è il più rispondente alle necessità dell'Ente, a nostro avviso ovviamente. Inoltre, a proposito della necessità di avere un esperto di musei all'interno del Consiglio Direttivo, rilevo che le proposte culturali dovrebbero arrivare dall'organo a ciò deputato, ovvero dal Comitato Scientifico della Fondazione; basta andare a vedere l'articolo 10 dello Statuto, che, se volete, vi leggo. Scaduto dal 2013 e da allora mai rinominato, è indispensabile che venga nuovamente nominato, anche perché è tra le funzioni di questo organo supportare il Presidente, quindi il Consiglio Direttivo, ed ha una funzione consultiva ed esprime pareri obbligatori, ma non vincolanti, nella predisposizione degli indirizzi scientifici, di ricerca della gestione e sviluppo delle collezioni, nonché dei programmi culturali. Dunque, le competenze più scientifiche e culturali dovrebbero essere demandate al Comitato Scientifico, di cui fanno parte di diritto i Direttori dei Musei e il Comitato Scientifico, che è da tre anni vacante ed è uno degli organi della Fondazione. Rispondo al punto 4. In linea di massima, per presentare un ricorso amministrativo esistono condizioni generali e relazioni imprescindibili, ovverosia "essendo il processo amministrativo un processo ad istanza di parte, è necessario che il soggetto che propone il ricorso abbia la legittimazione a ricorrere e l'interesse a ricorrere. La legittimazione a ricorrere è individuata nella titolarità della posizione giuridica soggettiva che si vuole dedurre in giudizio. Il ricorrente deve pertanto essere un soggetto in una posizione qualificata rispetto alla molteplicità di soggetti dell'ordinamento. L'interesse ad agire coincide invece con l'utilità concreta che ne potrebbe derivare dalla proposizione del ricorso. L'interesse deve essere concreto, attuale e personale". Punto 5. L'attuale Regolamento Nomine prevede che ad ogni avviso sia indicata la data entro la quale presentare la proposta di candidatura. Tale termine non ha natura perentoria, in quanto non previsto a pena di decadenza, ma a meri fini organizzativi, e non sono previste sanzioni nel caso di arrivo successivo. In termini più giuridici, il termine perentorio obbliga, in termini assoluti, il compimento di un'attività in quel determinato lasso di tempo, al fine di fornire certezza all'attività stessa. Se la legge non si esprime in merito, la dottrina afferma unitamente che si considerano ordinatori i termini per l'emanazione di atti favorevoli, mentre si considerano perentori quelli previsti per gli atti a carattere sanzionatorio. Pertanto, nel caso in cui il termine non sia espresso come perentorio o ordinatorio, la qualificazione del termine dipende dall'esistenza o meno di sanzioni. A tale proposito, nella sezione dedicata agli avvisi di nomina è indicato che le dichiarazioni pervenute successivamente potranno essere prese in considerazione nei casi in cui ciò sia compatibile con le singole scadenze e i tempi tecnici di effettuazione delle nomine. L'avviso nomine è previsto dal Regolamento Nomine per raccogliere le manifestazioni di interesse alle nomine o designazioni nei vari Enti. Sulla base delle candidature presentate, è facoltà del Sindaco individuare quella, a suo giudizio, più idonea a ricoprire la carica. Nel caso in cui il Sindaco non individui tra le domande pervenute, entro la data indicata sull'avviso, il candidato con le competenze adeguate alla carica, può ricercarlo vagliando anche candidature pervenute successivamente, fino all'ultimo momento prima dell'effettuazione della nomina. L'avviso nomine non è paragonabile a nessuna delle procedure citate al punto 5, tutte disciplinate di specifica normativa, che prevede altrettanti specifici termini di scadenze. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Ricca. Ha cinque minuti a disposizione per il suo intervento. RICCA Fabrizio Inizio a prendere atto che avete voluto nominare un vostro amichetto all'interno della Fondazione, però, giusto per dovere, perché è successo esattamente un anno fa in questo Consiglio Comunale, Assessore ed anche Consiglieri, voglio leggervi le parole con cui l'allora Consigliere Comunale Chiara Appendino rispondeva alla stessa identica interpellanza fatta all'allora Sindaco Piero Fassino, ho cambiato solamente le date e i nomi delle persone, perché l'interpellanza è la stessa. Diceva: "Continuo ad avere fortissime perplessità sulla correttezza di questa nomina e le spiego perché. Lei ha interpretato che non si tratta di un bando e, quindi, in qualche modo, si tratta solo di una ricerca di manifestazione di interesse, [...] e ci tengo a dirlo, perché per me valgono i Regolamenti approvati da questo Consiglio Comunale [...], al comma 4.3, punto c): 'Gli elenchi devono contenere la data entro cui deve essere presentata la proposta di candidatura'. [...] Se veramente è come dice lei, Sindaco, per cui, a sua interpretazione, le scadenze non sono in qualche modo significative e si tratta solo di un modo di manifestare interesse, allora scriviamolo nel Regolamento. [...] ...C'è scritto che questo avviene in conformità con il Regolamento n. 347, ma io la conformità continuo a non vederla, perché evidentemente questa nomina - lo sappiamo entrambi - è arrivata successivamente [...]. Ci sono due modi per fare le nomine, Sindaco, lei lo sa sicuramente meglio di me: c'è un modo, che è quello di prendersi la propria responsabilità come politico, perché lei ha diritto e facoltà, in quanto Sindaco, di fare queste nomine in totale autonomia, senza neanche far finta di fare dei bandi o far finta di rispettare un Regolamento, che, in questo caso, mi dispiace Sindaco, non è stato rispettato, perché noi possiamo scrivere sul sito quello che vogliamo, ma, allora, questo deve essere conforme con il Regolamento. Il Regolamento dice chiaramente che esiste una scadenza ed entro tale data deve essere presentato. Quindi, la clausola di salvaguardia sul sito, dal mio punto di vista - poi, per carità, non sono un amministrativista -, vale praticamente nulla. Allora, abbiamo due strade, ritorno al concetto: la prima è quella in cui si dice: 'Lei, Sindaco, è il Sindaco e non deve fare per forza dei bandi e non deve assolutamente per forza fare delle procedure di trasparenza, si assume la sua responsabilità e nomina'. Io, però, sinceramente, sono un po' stufa, perché è l'ennesima volta - e mi dispiace - che mi ritrovo a sollecitare su un caso di nomina, dove si fa finta di rispettare una procedura trasparente e, poi, in realtà non si va fino in fondo. [...] Per esempio il MAO, dove addirittura avevamo una Commissione esterna, si è fatto finta che esisteva una graduatoria, che poi non esisteva, e si è nominata una persona che non era la prima in graduatoria, dicendo che, invece, era la prima. Cioè, delle cose obbrobriose, di cui ci dovremmo vergognare come Città. [...] Il caso del Salone del Libro, dove è successo tutto quello che poteva succedere, però, Sindaco, arriviamo a nominare una persona teoricamente in conformità con il Regolamento, dove c'è scritto che c'è una scadenza. [...] Allora, sinceramente, io dico che se lei, Sindaco, non vuole utilizzare questo strumento e vuole invece assumersi le sue responsabilità di nominare direttamente, lo faccia [...], però poi non nascondetevi dietro a queste finte operazioni di bando di risposta e di trasparenza, perché, sinceramente, si rischia anche di perdere di peso rispetto a tutto un lavoro che è stato fatto dal Consiglio Comunale. Io ricordo bene la discussione fatta su quel Regolamento, però penso che sia assolutamente necessario, se lei decide di fare diversamente, che la discussione sia posta in Consiglio Comunale, perché è potere del Consiglio Comunale andare a cambiare quel Regolamento e lei è tenuto, per i poteri che ha, a rispettarlo fino ad oggi, per quanto mi concerne, e questa volta, dal mio punto di vista, lei, Sindaco, non l'ha rispettato". Queste non sono parole mie, ma - ripeto - sono le parole della Consigliera Comunale Chiara Appendino, che sedeva nei banchi dove adesso siete seduti voi. Quello che mi fa riflettere è come in Conferenza dei Capigruppo abbia richiamato alla clausola di salvaguardia il Sindaco Chiara Appennino, la stessa che se la prendeva con l'allora Sindaco Fassino perché applicava le clausole di salvaguardia. Le domande sono due: o quando uno si siede su quella sedia cambia il modo di vedere tutto quanto, e allora, permettetemi, anche lì, ha fatto tanta propaganda, si è costruita un personaggio, per poi diventare esattamente come chi l'ha preceduta, oppure questo Consiglio Comunale deve cambiare il modo di fare le nomine, magari tornando totalmente in capo al Consiglio Comunale. Poi, chiaramente, la maggioranza a quel punto potrà esprimere i nomi che la Giunta le darà, ma sarà il Consiglio Comunale a farlo, nel rispetto del Regolamento che si è votato, anche perché si è lamentata per tanto tempo per queste cose - ripeto, sono parole sue - e oggi fa l'esatto opposto. Mi viene da pensare che - stavo dicendo Chiamparino, perché ormai Chiamparino e Appendino sono diventati la stessa cosa - il Sindaco Appendino stia diventando esattamente uguale all'ex Sindaco Fassino. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Se ho ben inteso dal suo intervento, non è soddisfatto. RICCA Fabrizio Presidente, io mi auguro - perché faccio opposizione - che qualcuno in maggioranza due domande se le faccia. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola all'Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Intervengo soltanto per ribadire che la persona è stata scelta per competenza e non per relazioni personali. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Non si agiti, Assessora, tanto avrà tante altre occasioni per agitarsi sempre in quest'Aula. Io sto ancora aspettando, da parte del Sindaco, la risposta alla mia interpellanza, che è stata trasformata in interrogazione un mese e mezzo fa. Il Sindaco, che probabilmente deve farsi le foto da qualche parte, non riesce a dire ai suoi Uffici di rispondermi. Dato che metà di quell'interrogazione era la risposta al Consigliere Lo Russo, l'altra metà doveva essere data tre settimane fa ed ancora oggi non è pervenuta risposta, chiederei di chiedere urgentemente che venga fatta, perché comunque si sta bloccando l'attività ispettiva del Consiglio Comunale. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Bene, in Conferenza dei Capigruppo riporteremo all'attenzione del Sindaco la sua richiesta. L'interpellanza è discussa. |