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"Convenzione CSI-Piemonte per l'outsourcing del Sistema Informativo della Città approvata con deliberazione del Consiglio Comunale del 17 dicembre 2015. Modifica scadenza" VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201604999/027, presentata dalla Giunta Comunale in data 8 novembre 2016, avente per oggetto: "Convenzione CSI-Piemonte per l'outsourcing del Sistema Informativo della Città approvata con deliberazione del Consiglio Comunale del 17 dicembre 2015. Modifica scadenza" VERSACI Fabio (Presidente) Comunico che in data 18/11/2016 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula. La parola, per l'illustrazione, all'Assessora Pisano. PISANO Paola (Assessora) Io oggi vi presento una modifica della data di convenzione tra CSI Piemonte e Comune per l'outsourcing di sistemi informativi, la modifica della data al 31/12/2016 con opzione di proroga fino al 2018. Questa scelta è dettata dall'incertezza dello scenario futuro. Infatti, ad oggi, il CSI ha avviato un dialogo competitivo per la privatizzazione del ramo operativo del Consorzio, sul quale dialogo alcuni punti ad oggi non sono chiari. Il primo punto non chiaro è ovviamente l'esito della procedura. Se il dialogo avesse esito positivo non sono chiare le scelte operative strategiche e il piano industriale operativo del privato e, ovviamente, l'impatto che questo piano strategico avrebbe sul nostro Comune. Dovrà essere verificata, inoltre, sempre nel caso in cui il dialogo avesse esito positivo, la posizione in house del CSI e le conseguenti operatività amministrative per lo sviluppo e il mantenimento degli applicativi. Se la procedura avesse esito negativo dovranno essere definiti comunque gli indirizzi strategici del Consorzio, che, immaginiamo, potrebbe avviare eventuali procedure di ristrutturazione con conseguente impatto sui soci. Indipendentemente dall'esito, ad oggi il Comune di Torino deve valutare i servizi e le competenze che necessiterà per il 2017. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano Noi non saremmo intervenuti sul merito di questa proposta di deliberazione, in quanto la deliberazione ha un oggetto estremamente limitato nell'ambito del contratto di servizio. Però, come abbiamo avuto modo di dire venerdì in Commissione, la questione del CSI ci pare un pochino sottovalutata dall'Amministrazione Comunale, innanzitutto sotto il profilo della chiarezza della posizione dell'Amministrazione civica torinese rispetto all'esito della procedura del dialogo competitivo e, soprattutto, in ordine alla strategia che ha o non ha questa Amministrazione rispetto al tema dei servizi informativi. Nella precedente discussione abbiamo rappresentato, l'abbiamo fatto anche con chiarezza in Commissione venerdì, la difficoltà di immaginare un'Amministrazione Comunale che, contemporaneamente, afferma di ritenere il CSI strategico ed essenziale nell'ambito del proprio sviluppo dei sistemi informativi e, contemporaneamente, annuncia anche a mezzo scritto di dover rinegoziare per oltre il 25% a ribasso, nell'ambito del proprio contratto di servizio, per una cifra superiore ai 5.000.000 di Euro, il contratto di servizio. Non riusciamo a comprendere, in realtà, che cosa l'Amministrazione Appendino (non riusciamo a comprenderlo forse perché non è neanche così chiaro nell'Amministrazione Appendino) ha in testa sul futuro del CSI Piemonte, perché da un lato afferma in ogni dove, sotto il profilo politico, di andare verso una sostanziale contrarietà a un processo di esternalizzazione di servizi informativi, per contro però, in questi termini, adotta misure che inevitabilmente produrranno un danno operativo nell'ambito del contratto di servizio, perché qui non si tratta di modificare alcuni capitoli, alcune attività marginali o, per capirci, limitare un piano di sviluppo per il futuro del CSI. Lo scenario che è stato dipinto al CSI Piemonte da parte del Comune di Torino è uno scenario quasi catastrofico in termini di servizi informativi erogati. L'applicazione pratica di un taglio secco del 25% produrrebbe un effetto indotto estremamente dannoso sulla permanenza stessa in vita del CSI Piemonte e, contemporaneamente, il Comune di Torino, che da un lato si pone come fruitore di servizi informativi e quindi correttamente negozia, con un Consorzio che fornisce dei servizi informativi, prestazioni elevate al minor costo possibile, dall'altro però è un socio conferitario del Consorzio che dovrà farsi carico del futuro di questo Consorzio. Allora, Assessora Pisano, ce lo dite che cosa avete in mente per il CSI Piemonte? Qual è la strategia? Abbiamo capito che non condividete il tema dell'esternalizzazione di una parte dei servizi, che è alla base del dialogo competitivo avviato dalla precedente Amministrazione, questo lo abbiamo capito, ma, alla luce della situazione economico-finanziaria, badate bene, esternalizzazione che non era solo figlia di un capriccio dell'Amministrazione precedente, non era solo figlia di un tema connesso a normative che impongono sotto alcuni aspetti elementi di concorrenzialità nell'erogazione di servizi informativi, era anche figlia di una reale, pragmatica presa d'atto di una situazione che doveva contemperare diverse esigenze, da un lato, la fornitura dei servizi informativi e, dall'altro lato, la salvaguardia di un patrimonio esperienziale di professionalità e ovviamente, terza e ultima componente, il tema dei servizi al cittadino forniti dal CSI Piemonte attraverso la struttura informatica del Comune, e che ha visto nella modalità del dialogo competitivo una modalità che consentisse di tenere insieme le diverse esigenze. Bene, questa roba qui abbiamo capito che non vi piace, che non piace al Movimento 5 Stelle, abbiamo capito dalla Sindaca Appendino che non è quello su cui avete in mente di lavorare. Però, ed è questo il senso per cui abbiamo chiesto fortemente in Commissione di discuterne, peraltro senza ricevere risposta, non abbiamo capito che cosa avete in mente voi, non in teoria generale astratta, perché lì ci sono centinaia di persone che sono in balia di informazioni che vengono date e che sono in balia di una Amministrazione che, a nostro modo di vedere, dicendo che cosa non le piaceva non dice che cosa vuole fare e questo ci inquieta parecchio. Allora, cogliamo l'occasione di questa deliberazione, che, apparentemente, non c'entra nulla con tutto il discorso che stiamo facendo per ribadire a lei, Assessora, essendo nuovamente assente la Sindaca Appendino da questa discussione, esattamente come prima, che forse varrebbe la pena riordinare un po' le idee e costruire - e noi su questo punto ci facciamo trovare pronti anche a fornire eventuali suggerimenti e collaborazioni, avendo ragionato negli anni passati rispetto a quello che era il futuro del Consorzio per i Sistemi Informativi - la strada che si vuole percorrere, cercando davvero di contemperare queste diverse esigenze. Noi voteremo a favore della proposta di deliberazione ovviamente, perché è una deliberazione che ha attinenza minima, però rappresentiamo a lei, Assessora, l'esigenza di fare questa discussione nel rispetto del dialogo competitivo in essere, quindi certamente senza preconfigurare eventuali turbative di questo dialogo competitivo, ma contemporaneamente cercando di dare risposta concreta a quella domanda, che è apparentemente banale: il progetto dell'Amministrazione precedente non ci piaceva, anzi è vergognoso, era figlio di alcune esigenze che adesso anche voi state toccando con mano, perché, poi, quando uno si siede su certe scomode sedie si accorge che passare dai proclami alla realpolitik, forse, richiede un minimo più di prudenza anche nelle esternazioni. Non vi piace, ci dite gentilmente che cosa Appendino e il Movimento 5 Stelle vuole fare del Consorzio per il Sistema Informativo? Qual è la strategia? Qual è il piano industriale? Qual è la prospettiva verso cui si deve muovere il servizio informativo in capo al CSI Piemonte? La domanda è semplice, chiara, diretta. Ci attendiamo analoga chiarezza nell'esposizione di una posizione che in questo momento, ci dispiace, non stiamo assolutamente vedendo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Iaria. IARIA Antonino Intervengo solo per ribadire che, nella Commissione che è stata fatta venerdì scorso, sono stati già trattati alcuni di questi temi, ma non sono l'oggetto della proposta di deliberazione. Questa proposta di deliberazione non parla di tagli al CSI Piemonte, cosa che è sembrata essere il leitmotiv dell'intervento del Consigliere Lo Russo e, quindi, io ritornerei sull'oggetto della proposta di deliberazione e farei la discussione su questo tema. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Mensio. MENSIO Federico In Commissione abbiamo discusso anche del fatto che queste scelte, che non sono di taglio, come ha già ricordato il Collega Iaria, ma sono di una programmazione che, ricordo, è dovuta a una scelta della governance. La governance è in mano alla Regione, che ha un differente colore politico, che ha fatto una scelta di dialogo competitivo. Vogliamo chiamarla privatizzazione? Chiamiamola privatizzazione, ma è un dialogo competitivo, è una scelta della governance, che esprime un Presidente, che è il Presidente scelto dalla Regione e non dal Comune di Torino. In questo senso, noi chiediamo che cosa vuole fare la Regione, non tanto del CSI, ma di tutte le sue partecipate, CSI in particolare. Ma vorremmo sapere anche dal Governo cosa vuole fare, questo lo ribadiamo perché sembra che sia il Comune di Torino che abbia in mano la gestione del CSI, ma non è così. Mi sembra che sia stata chiara la posizione in Commissione e qui ancora di più. Qui si è scelto, in base alla scelta di un ente diverso, di spostare semplicemente una pianificazione dell'attività su dei dati più certi che non ci sono oggi non per scelta del Comune. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Pisano. PISANO Paola (Assessora) Ringrazio il Capogruppo Lo Russo per la richiesta di delucidazioni e provo a dare una visione di questa Amministrazione. Prima di tutto, non tocca a noi la decisione strategica, ma una decisione strategica su un Consorzio è frutto della decisione del Consorzio e di tutti i soci. La decisione va condivisa e non calata dall'alto, normalmente. Per definire una strategia bisogna analizzare le competenze dell'ente per capire i suoi punti di forza e di debolezza. L'analisi non deve essere fatta in modo autoreferenziale, per dimostrare di avere servizi in linea con il mercato, ma per definire esattamente su quali competenze si possa puntare e quali le necessità dei clienti in ottica futura, questa è la prima cosa. La seconda cosa è la razionalizzazione della spesa verso il CSI. Si è parlato in questi giorni del taglio del 25%. Come abbiamo già detto in Commissione, è una simulazione che stiamo facendo su tutti gli Assessorati per colmare delle mancanze di Bilancio ereditate. Questo non è un esercizio di stile che noi stiamo facendo, ma è un esercizio doveroso sia nei riguardi del Comune sia nei riguardi del CSI. È interessante notare che voi parlate sempre di cifre, ma mai di servizi. La competitività si basa, infatti, sul dare il servizio migliore ad un prezzo di mercato e non nell'ottenere soldi dai propri consociati indipendentemente dal servizio erogato. Penso che sia giusto capire quali siano i servizi di cui il Comune di Torino oggi ha bisogno e non partire, come si è sempre fatto, dall'importo che un nostro fornitore vuole per riuscire a quadrare il suo bilancio. Il nostro approccio non è un esercizio di stile, ma è un approccio basato sui fatti e sugli impatti che le nostre scelte avranno sul Comune di Torino. L'ottica di ristrutturazione e di scelte strategiche per noi è un'ottica che deve portare i nostri fornitori a offrire i migliori servizi in un'ottica di limitata inefficienza. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione: Presenti 33, astenuti 1, favorevoli 32. La proposta di deliberazione è approvata. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: Presenti 33, astenuti 1, favorevoli 32. L'immediata eseguibilità è concessa. |