Interventi |
"Contro la cessione dell'area ex-zoo di Parco Michelotti" VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201604568/002, presentata in data 12 ottobre 2016, avente per oggetto: "Contro la cessione dell'area ex-zoo di Parco Michelotti" VERSACI Fabio (Presidente) La parola, per l'illustrazione, alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Colleghi del Consiglio, quando il Gruppo Consiliare Torino in Comune ha presentato questa mozione lo ha fatto per due ragioni: la prima segnare la propria posizione su un argomento da parte di un Gruppo Consiliare che non aveva precedentemente rappresentanza e che quindi non aveva potuto esprimere un'analisi della proposta avanzata dall'allora Giunta Fassino e riteneva, invece, di farlo sull'attuale stato delle cose; la seconda, la data nella quale è stata presentata questa mozione era intermedia ai lavori delle due VI Commissioni convocate su questo oggetto e non si era ancora chiaramente definita la posizione della Giunta, in merito alla procedura avviata e alle intenzioni di conferma o di revoca della procedura stessa. Spendo due parole, anche se la materia ne meriterebbe molte di più, ma spero di averle sufficientemente articolate in Commissione sul merito e ritorno, però, alla questione del metodo, cioè della procedura. Nel merito, il Gruppo Consiliare Torino in Comune titola questa mozione contro la cessione dell'area ex zoo di Parco Michelotti. Mi pare che non ci sia bisogno di ulteriore illustrazione, le obiezioni riguardano quanto scritto nella parte di impegnativa, cioè ritenere che sia necessaria la conservazione della fruizione pubblica del Parco, ritenere che, laddove l'Amministrazione voglia addire ad una riqualificazione, questa debba riguardare esclusivamente i singoli edifici e quindi su questi si sarebbe dovuto concentrare l'eventuale bando di affidamento esterno, non tutta l'area, ma soltanto gli edifici; ritenere che il tipo di progetto avanzato è delocalizzato e che quindi comporterà sicuramente sull'area in questione degli aggravi di mobilità, di traffico, non risolti dalle soluzioni sommariamente enunciate nella sede della Commissione - non poteva essere altrimenti, perché lo stato delle cose è evidentemente soltanto iniziale - e che anche le funzioni che lì sono allocate possono essere giudicate variamente sul piano culturale, ma certamente non paiono coerenti con la memoria del luogo. Queste le ragioni di merito. Mi soffermerei ora sulle ragioni di metodo. Per tutto il tempo della discussione, da quando mi è stato chiaro, anche in relazione alla mozione presentata, che la Giunta avrebbe ritenuto di procedere sul percorso già avviato dall'Amministrazione precedente, ho provato a cercare delle ipotesi di via d'uscita da una situazione che sembrava congelata in quel tipo di contraddizione che abbiamo visto consumarsi in quest'Aula anche prima: la contraddizione tra il voler perseguire una posizione politica annunciata precedentemente a risultato elettorale, quindi di contrarietà alla concessione per valorizzazione del Parco Michelotti, e l'apparente ineluttabilità invece di dover procedere a causa di un'obbligatorietà di carattere formale. Allora, proprio perché mi sembrava che quel conflitto fosse esplicito ed esplicitato, ho provato nel tempo a cercare di ragionare, proporre ed avanzare delle soluzioni possibili, trovandomi nel tempo sempre davanti a risposte, compresa quella fornitaci questo pomeriggio, rispetto al fatto che esistono obblighi di natura amministrativa. Allora, vorrei provare soltanto e per conclusione a riassumere per me stessa le ragioni per le quali continuo ad essere perplessa rispetto a questa ineluttabilità, quindi mi convinco almeno di una timidezza dell'attuale maggioranza. Mi fermo all'aspetto della timidezza. È ovvio che la dirigenza, che ha concluso il procedimento amministrativo attraverso una determina dirigenziale, ha dato continuità tecnica a un indirizzo politico assunto dalla precedente Giunta e dal precedente Consiglio, quindi nulla quaestio sul procedimento amministrativo, ma è lecito cambiare idea da parte di una maggioranza nuova che viene confermata dal risultato elettorale ed è anche lecito nel cambiamento di idea ricostruire il percorso procedurale. Io non conosco la materia giuridica. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. ARTESIO Eleonora Va bene. Ritengo che la questione giuridica abbia degli spazi diversi, che il presunto danno erariale, nel caso in cui l'Amministrazione dovesse soccombere nel risultato al TAR, sia comunque una questione derivante dalla soccombenza, non dal fatto di non costituirsi in giudizio e quindi ritengo che la modalità con cui questa Amministrazione ha ritenuto di dover continuare in modo meramente esecutivo sulle linee precedenti non sia un atto obbligato, ma un atto di debolezza politica. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Lavolta, per cinque minuti. LAVOLTA Enzo Mi ero ripromesso di non intervenire, però credo che questo Consiglio Comunale, di fronte alla trasformazione di una porzione nel nostro territorio particolarmente importante, che credo tutti quanti si condivida essere di particolare pregio e questo è stato sempre ribadito in tutto l'iter amministrativo che ha condotto l'Amministrazione e che ha portato all'aggiudicazione definitiva già richiamata, debba un po' emanciparsi da alcuni atteggiamenti che leggo in questa discussione, più attenti alla tattica politica, se mi è consentito, più attenti a segnare il punto con delle bandierine. Cioè ci stiamo allontanando in modo particolarmente evidente dal senso del progetto, dall'intendimento della precedente Amministrazione rispetto all'ipotesi che noi ci auguriamo come forza del Partito Democratico possa il più velocemente possibile portare alla riqualificazione di un'area, che - lo ricordo a questo Consiglio Comunale - più o meno, salvo qualche momento nella storia, negli ultimi trent'anni è stata particolarmente abbandonata a se stessa. Se andate a rileggervi alcune parti del ricorso giurisdizionale presentato pochi giorni fa, alcune delle motivazioni per cui l'Amministrazione precedente ha messo sotto la lente di ingrandimento quell'area sono proprio contenute all'interno di questo ricorso, con motivazioni opposte ovviamente. A un certo punto, a sostegno dell'impugnazione del procedimento amministrativo, nel ricorso c'è scritto: "Alla luce di quanto precede, appare in tutta evidenza come gli interventi previsti dal progetto di valorizzazione della società aggiudicatrice, complessivamente considerati, alterino in modo irreversibile i caratteri percettivo e identitario del Parco Michelotti nella sua unitarietà". Allora, forse è da qui che dovremmo partire: qual è la percezione che abbiamo di quell'area? Probabilmente è una percezione diversa. Io vi dico qual era la percezione che aveva la precedente Amministrazione e che aveva quella maggioranza di Consiglieri Comunali che hanno votato l'atto di cui stiamo parlando quest'oggi. La percezione era quella di un'aera di pregio per la qualità arborea, per la prossimità al centro, per la prossimità al fiume Po, ma un'area assolutamente abbandonata a se stessa, un'area che aveva bisogno di una manutenzione, un'area che aveva bisogno di risorse che quell'Amministrazione non aveva per procedere ad investimenti adeguati alla qualità di quel territorio. Allora la prima domanda che ho posto da Consigliere Comunale alla neo Assessora Giannuzzi è: ci sono le risorse per poter realizzare ciò che voi vorreste portare avanti, cioè la restituzione - perché così si dice -, la restituzione pubblica di 60.000 mq alla cittadinanza? Mi pare che le risorse non ci siano, o meglio segnalo e comunico a questo Consiglio Comunale che in questo momento le risorse complessivamente a disposizione per la manutenzione delle aree verdi della Città di Torino coprono per il full service, quindi per il combinato disposto della pulizia e della manutenzione e lo sfalcio, soltanto l'attività e le prestazioni utili a garantire il servizio per le prossime due settimane. Vuol dire che in assenza di una integrazione da parte della Giunta - che sono sicuro non mancherà - tra due settimane si interromperà l'attività di pulizia e di manutenzione delle aree verdi della Città di Torino. Allora è la realpolitik e non tanto i tatticismi politici, non me ne voglia la Consigliera Artesio, che ci devono portare a discutere nel merito di questo progetto. Entrando nel merito, questo progetto non privatizza nulla, questo progetto di 60.000 mq abbandonati da trent'anni a se stessi dice che un privato garantisce la riqualificazione del 50%, quindi 30.000 mq, e immediatamente li mette a disposizione della cittadinanza, e degli altri 30.000 mq, contrariamente a quanto si è affermato fino adesso, realizza un bioparco, che non è uno zoo, perché il Consiglio Comunale precedente ha già svolto il dibattito su questo tema. Secondo, finalmente individua la destinazione d'uso di quell'area, mantenendone naturalmente tutto il patrimonio arboreo, garantendo la qualità del verde di quel territorio, ma soprattutto restituendo finalmente dopo trent'anni a un non luogo una destinazione d'uso riconoscibile, credibile e con prospettive utili a far sì che finalmente quel posto possa ricominciare a vivere. Lo ricordo, e concludo, sono trent'anni che quel non luogo, salvo sporadiche apparizioni, salvo alcuni tentativi, non tutti riusciti a dir la verità, di valorizzazione di quell'area, non è utilizzato. Allora, l'obiettivo della precedente Amministrazione ovviamente non era rivolto al passato, ma era rivolto al futuro. Io sono contento che quest'Amministrazione oggi, a tutela della macchina amministrativa e della struttura amministrativa, ma anche a tutela di un percorso che si può contestare in maniera assolutamente legittima, perché condiviso con il Consiglio Comunale, condiviso naturalmente dalla Giunta e soprattutto portato avanti con serietà e onestà dall'Amministrazione, ha prodotto come risultato quello di incontrare un soggetto privato (l'unico purtroppo, a noi avrebbe fatto piacere confrontarci con diversi soggetti, ma uno solo ha partecipato) che con serietà ha portato avanti delle istanze e una progettualità che rispondono appieno agli intendimenti e alle richieste che il Consiglio Comunale precedente aveva palesato e manifestato. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Mensio. MENSIO Federico Intervengo sull'ordine dei lavori. La Consigliera Artesio ha presentato anche un emendamento, non so se vuole illustrarlo prima delle dichiarazioni di voto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento. La parola alla Consigliera Artesio, ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione. ARTESIO Eleonora Illustro l'emendamento, perché mi consente di completare il ragionamento precedente. L'emendamento verte proprio sulla possibilità per l'Amministrazione di non procedere in modo meccanico alla determinazione assunta precedentemente dal Consiglio Comunale. Credo che ci siano le possibilità per cambiare idea, certo, cambiando idea bisogna motivarne la ragione; certo, per cambiare idea si sarebbe dovuto dimostrare l'interesse pubblico ad assumere una posizione diversa da quella della concessione per valorizzazione. Laddove ci fosse stato un ricorso da parte del soggetto attuatore, si sarebbe aperto un conflitto tra la capacità dell'Amministrazione di manifestare l'interesse pubblico prevalente, decidendo di non realizzare il Parco Michelotti, e il soggetto attuatore; questa soluzione non è stata adottata ed è qui che parlo di timidezza. Secondo, esisteva ancora una possibilità per rendere esplicita una distanza tra l'intenzione su quell'area che l'Amministrazione avrebbe autonomamente e quanto, invece, ritiene di dover subire per scelte precedenti. Veniamo al tema della costituzione in giudizio. Non riesco a capire per quale ragione, infatti non credo che sia così, ciò che è stato presentato come ineluttabile ed è ovviamente comprensibile che sia dovere di un ente difendere la regolarità dei propri atti, ma in un contesto delicato come questa fattispecie in cui pubblicamente si dice che non si vorrebbe realizzare quel percorso, però amministrativamente si continua a perseguirlo, la mia osservazione è questa: per decidere la costituzione in giudizio occorre il parere del settore competente ed è comprensibile che il settore competente dia parere favorevole, perché è un settore che ha applicato l'indirizzo che la politica ha assegnato a quel settore, quindi ha svolto autonomamente nella responsabilità professionale un atto sul quale aveva avuto un orientamento, ma va deliberato dalla Giunta. Quindi, significa che esiste un'espressione di intenzione della Giunta. Viene detto, la Giunta dovrà comunque fornire tutti i documenti, questo ça va sans dire in tutti i procedimenti, ma laddove dovesse dimostrare di non aver difeso sufficientemente e fosse soccombente dovrebbe pagare i danni. Torniamo alla questione di prima, cioè quali danni si sarebbero subiti se si fosse esplicitamente e chiaramente cambiato idea. Torniamo alla questione di prima: il rischio di soccombere c'è, esiste, ma in questo momento vi ha fatto velo sulla chiarezza e sulla trasparenza di un'intenzione politica che continuate a dire voler essere, se foste nella libertà e nell'autonomia di poter recedere dalla soluzione della concessione per valorizzazione. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Mensio. MENSIO Federico Premetto che il Movimento 5 Stelle voterà in modo contrario alla mozione e anche all'emendamento, anche in base a quanto già espresso dalla Giunta per parola dell'Assessore Sacco; vorrei, però, motivare la decisione del voto contrario alla mozione. Mi limiterò alla sola parte dell'impegnativa, come ha già ricordato il Consigliere Tresso, perché nelle varie Commissioni succedutesi fino ad oggi abbiamo chiarito che la nostra posizione va letta in merito a una valutazione di tipo più tecnico-amministrativo che politico. È fuori discussione, mi pare di capire e penso che abbiano capito tutti, la posizione del Gruppo di cui faccio parte sull'operazione del Parco Michelotti, come anche la Consigliera Giacosa ha espresso bene precedentemente, ma ci preme ribadire che, a nostro avviso, questa mozione rimane per aspetti collegati a quell'iter amministrativo avviato dopo una discussione politica non da questa Amministrazione ma dalla precedente tornata amministrativa, ma sono ovviamente legate a riflessioni di tipo politico. Sul primo punto dell'impegnativa, che chiede di non procedere alla sottoscrizione del contratto, mi pare che al momento sia difficile, per non dire assolutamente impossibile, esprimersi in un modo certo e sicuro, soprattutto anche in merito all'interesse di tutela della Città. Se infatti ci si esprimesse in modo favorevole si rischierebbe di esporre quasi certamente, ovviamente non ne siamo sicuri, la Città ad un probabile, per non dire anche qui certo, ricorso da parte dell'aggiudicatario. Per contro, ad oggi, visto che c'è un iter giuridico in corso, avviato con il ricorso al TAR da parte del gruppo di associazioni, che, vale tra l'altro la pena di ricordarlo, prevede la richiesta di sospensiva, non possiamo assicurare che lo stesso non si concluda a favore dei ricorrenti. Ne consegue quindi anche che il parere relativamente al secondo punto che l'area sia aperta al pubblico, il bando per la cessione delle attività economiche venga fatto per i singoli edifici, eccetera, è analogo al precedente e quindi contrario, in quanto il contenuto dell'impegnativa è subordinato al punto 1. Sottolineiamo l'ovvietà del diritto di presentare tale mozione con altrettanto ovvia intenzione di esprimere una posizione politica da parte del Gruppo Torino in Comune, ma ci teniamo nuovamente a far presente che non ci debba essere confusione sulla scelta già espressa della nostra contrarietà, che è da leggersi prettamente in merito agli aspetti tecnico-amministrativi. Aggiungo una piccola puntualizzazione: sono state fatte diverse Commissioni su questo punto, abbiamo invitato le associazioni, abbiamo invitato Zoom, abbiamo fatto due Commissioni su questa specifica mozione, il nostro Gruppo è giovane dal punto di vista politico, sta imparando, ma sentirmi dire una volta in questa Aula che non ci fidiamo degli Uffici e due volte o tre volte dopo che addirittura, per una dichiarazione sui giornali, siamo in grado di influenzare il giudizio dei tecnici, questo mi dispiace, Presidente, non ci sto perché o non siamo in grado di influenzarlo o siamo troppo bravi ad influenzarlo. Credo che i tecnici debbano fare il loro lavoro e lo faranno coscientemente, senza dover leggere dichiarazioni di chicchessia, né della maggioranza né della minoranza sui giornali. Lasciamo lavorare gli Uffici senza influenzarli. Ci hanno dato un parere di un certo tipo dal punto di vista del ricorso, di difendere la Città dal ricorso e quindi a quello noi ci atterremo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Ferrero. FERRERO Viviana Mi sembra che il Consigliere Lavolta non sia in Aula. Devo dire che mi dispiace intanto perché il Parco Michelotti non si è abbandonato da solo, vorrei ricordarlo, e direi che oltretutto non è neanche così abbandonato dal momento che fino al 2005 c'è stato Experimenta, è stato sede di concerti, mostre ed eventi estivi. Parliamo anche di 27.000 mq di parco, forse ci sono immobili che andavano ripensati e messi a disposizione dei cittadini e anche delle tante associazioni che ne avrebbero bisogno. È veramente una privatizzazione, perché quando si parla di far pagare l'ingresso di una parte pubblica è veramente privatizzazione, quindi piange il cuore perché quello era un luogo che rappresentava anche il fine di un modello di sfruttamento dello zoo. Quindi è veramente un luogo e non è un non luogo come è stato definito in questa Aula. Ci sono delle eredità negative, la famosa zia che muore e lascia la casa ipotecata. La nostra politica della riconoscibilità - e qui lo vogliamo ribadire - è questa: noi non l'avremmo mai fatto, non avremmo mai messo un inquilino a fine mandato per trent'anni, ribadisco, trent'anni, però abbiamo degli obblighi di natura amministrativa: il danno erariale non è lecito per una Città che, ora lo sappiamo, non ha le energie per contrastarlo, ma mi auguro che non si realizzi Zoom, ma che la Città non paghi i vostri errori. Come Consiglieri non vogliamo pagare i vostri errori, la Città non deve pagare i vostri errori. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Carretta. CARRETTA Domenico In realtà ci sono stati gli interventi dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle che mi hanno chiarito un punto, più che altro lo hanno chiarito alla Consigliera Artesio che chiedeva coraggio. Questo coraggio non c'è, c'è però il coraggio e la volontà di voler ribadire un no a un progetto; c'è la volontà di continuare a puntare delle bandierine, ma non c'è la capacità di dire come; c'è però una cosa interessante, diceva adesso la Consigliera: arriva in un determinato posto una società che investe 50.000.000 Euro per riorganizzare una zona del tutto abbandonata, perché fare un concerto ogni tanto non significa riqualificare un'area, significa occuparla momentaneamente, bisogna però trovare ogni tanto anche una sostenibilità economica alle proprie idee. La stessa cosa per cui poi ci troveremo, immagino, a discutere del Palazzo del Lavoro in Aula. Ciò che interessava a noi oggi non era tanto ricevere gli applausi da parte dei Consiglieri o testare la tenuta o il coraggio di alcuni Consiglieri; no, a noi interessava sapere la posizione della Giunta ed è scritto questo nell'interpellanza generale, avere delle rassicurazioni dalla Giunta e da quello che ho sentito dalla Giunta nemmeno constatare una non totale contrarietà ad un'opera, che noi sosteniamo, che consideriamo utile per quella parte della Città, un'opera che sappiamo, visto l'investimento, deve reggersi su una sostenibilità economica importante. Consigliera, in un altro mondo forse potrà andare bene che uno investe 50.000.000 Euro e poi la fa entrare gratis nell'opera che realizza, ma in questo mondo no e se ne accorgeranno presto anche gli altri Consiglieri. Dopodiché se vogliamo andare avanti a sentire certi interventi dei Consiglieri di stampo giacobino, andiamo avanti, li ascoltiamo, siamo terrorizzati da quanto viene detto in Aula, da quanto viene detto in Commissione, noi abbiamo comunque fiducia in quanto è stato fatto, una fiducia negli Uffici e ha ragione, Consigliere Mensio, non sono assolutamente convinto che una minoranza né una maggioranza possa in un certo senso determinare una procedura in atto, ma davvero le vengo dietro in questo senso, dico solo che bisogna fare di ragion virtù, bisogna andare avanti e bisogna sostenere con forza le proprie idee, se se ne hanno. Prima l'Assessore Sacco e altri Consiglieri hanno ribadito che la Consigliera Appendino e il Consigliere Bertola avevano votato contro questo provvedimento, ci mancherebbe. Quindi voi dovete andare avanti, dovete continuare a seguire l'azione dei Consiglieri di opposizione, anche se poi si può sempre cambiare. Per esempio, la Consigliera Appendino aveva votato una mozione che limitava l'utilizzo delle piazze auliche, dopodiché ha cambiato idea, visto il bando di Natale in piazza. Si può cambiare idea, si può cambiare opinione, perché quando cambia anche la prospettiva da maggioranza a minoranza aumentano anche le responsabilità e il fatto di andare a incontrare i vostri comitati, va bene, ma poi bisogna dare risposte ai comitati, anche negative. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento: Presenti 35, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 32. L'emendamento è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di mozione: Presenti 35, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 32. La proposta di mozione è respinta. |