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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 21 Novembre 2016 ore 14,00
Paragrafo n. 17
MOZIONE 2016-04568
"CONTRO LA CESSIONE DELL'AREA EX-ZOO DI PARCO MICHELOTTI" PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA ARTESIO IN DATA 12 OTTOBRE 2016.
Interventi
"Contro la cessione dell'area ex-zoo di Parco Michelotti"

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201604568/002,
presentata in data 12 ottobre 2016, avente per oggetto:

"Contro la cessione dell'area ex-zoo di Parco Michelotti"

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, per l'illustrazione, alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Colleghi del Consiglio, quando il Gruppo Consiliare Torino in Comune ha presentato
questa mozione lo ha fatto per due ragioni: la prima segnare la propria posizione su
un argomento da parte di un Gruppo Consiliare che non aveva precedentemente
rappresentanza e che quindi non aveva potuto esprimere un'analisi della proposta
avanzata dall'allora Giunta Fassino e riteneva, invece, di farlo sull'attuale stato delle
cose; la seconda, la data nella quale è stata presentata questa mozione era intermedia
ai lavori delle due VI Commissioni convocate su questo oggetto e non si era ancora
chiaramente definita la posizione della Giunta, in merito alla procedura avviata e alle
intenzioni di conferma o di revoca della procedura stessa.
Spendo due parole, anche se la materia ne meriterebbe molte di più, ma spero di
averle sufficientemente articolate in Commissione sul merito e ritorno, però, alla
questione del metodo, cioè della procedura.
Nel merito, il Gruppo Consiliare Torino in Comune titola questa mozione contro la
cessione dell'area ex zoo di Parco Michelotti. Mi pare che non ci sia bisogno di
ulteriore illustrazione, le obiezioni riguardano quanto scritto nella parte di
impegnativa, cioè ritenere che sia necessaria la conservazione della fruizione
pubblica del Parco, ritenere che, laddove l'Amministrazione voglia addire ad una
riqualificazione, questa debba riguardare esclusivamente i singoli edifici e quindi su
questi si sarebbe dovuto concentrare l'eventuale bando di affidamento esterno, non
tutta l'area, ma soltanto gli edifici; ritenere che il tipo di progetto avanzato è
delocalizzato e che quindi comporterà sicuramente sull'area in questione degli
aggravi di mobilità, di traffico, non risolti dalle soluzioni sommariamente enunciate
nella sede della Commissione - non poteva essere altrimenti, perché lo stato delle
cose è evidentemente soltanto iniziale - e che anche le funzioni che lì sono allocate
possono essere giudicate variamente sul piano culturale, ma certamente non paiono
coerenti con la memoria del luogo. Queste le ragioni di merito.
Mi soffermerei ora sulle ragioni di metodo. Per tutto il tempo della discussione, da
quando mi è stato chiaro, anche in relazione alla mozione presentata, che la Giunta
avrebbe ritenuto di procedere sul percorso già avviato dall'Amministrazione
precedente, ho provato a cercare delle ipotesi di via d'uscita da una situazione che
sembrava congelata in quel tipo di contraddizione che abbiamo visto consumarsi in
quest'Aula anche prima: la contraddizione tra il voler perseguire una posizione
politica annunciata precedentemente a risultato elettorale, quindi di contrarietà alla
concessione per valorizzazione del Parco Michelotti, e l'apparente ineluttabilità
invece di dover procedere a causa di un'obbligatorietà di carattere formale.
Allora, proprio perché mi sembrava che quel conflitto fosse esplicito ed esplicitato,
ho provato nel tempo a cercare di ragionare, proporre ed avanzare delle soluzioni
possibili, trovandomi nel tempo sempre davanti a risposte, compresa quella fornitaci
questo pomeriggio, rispetto al fatto che esistono obblighi di natura amministrativa.
Allora, vorrei provare soltanto e per conclusione a riassumere per me stessa le
ragioni per le quali continuo ad essere perplessa rispetto a questa ineluttabilità,
quindi mi convinco almeno di una timidezza dell'attuale maggioranza.
Mi fermo all'aspetto della timidezza. È ovvio che la dirigenza, che ha concluso il
procedimento amministrativo attraverso una determina dirigenziale, ha dato
continuità tecnica a un indirizzo politico assunto dalla precedente Giunta e dal
precedente Consiglio, quindi nulla quaestio sul procedimento amministrativo, ma è
lecito cambiare idea da parte di una maggioranza nuova che viene confermata dal
risultato elettorale ed è anche lecito nel cambiamento di idea ricostruire il percorso
procedurale. Io non conosco la materia giuridica.

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

ARTESIO Eleonora
Va bene. Ritengo che la questione giuridica abbia degli spazi diversi, che il presunto
danno erariale, nel caso in cui l'Amministrazione dovesse soccombere nel risultato al
TAR, sia comunque una questione derivante dalla soccombenza, non dal fatto di non
costituirsi in giudizio e quindi ritengo che la modalità con cui questa
Amministrazione ha ritenuto di dover continuare in modo meramente esecutivo sulle
linee precedenti non sia un atto obbligato, ma un atto di debolezza politica.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Lavolta, per cinque minuti.

LAVOLTA Enzo
Mi ero ripromesso di non intervenire, però credo che questo Consiglio Comunale, di
fronte alla trasformazione di una porzione nel nostro territorio particolarmente
importante, che credo tutti quanti si condivida essere di particolare pregio e questo è
stato sempre ribadito in tutto l'iter amministrativo che ha condotto
l'Amministrazione e che ha portato all'aggiudicazione definitiva già richiamata,
debba un po' emanciparsi da alcuni atteggiamenti che leggo in questa discussione,
più attenti alla tattica politica, se mi è consentito, più attenti a segnare il punto con
delle bandierine. Cioè ci stiamo allontanando in modo particolarmente evidente dal
senso del progetto, dall'intendimento della precedente Amministrazione rispetto
all'ipotesi che noi ci auguriamo come forza del Partito Democratico possa il più
velocemente possibile portare alla riqualificazione di un'area, che - lo ricordo a
questo Consiglio Comunale - più o meno, salvo qualche momento nella storia, negli
ultimi trent'anni è stata particolarmente abbandonata a se stessa. Se andate a
rileggervi alcune parti del ricorso giurisdizionale presentato pochi giorni fa, alcune
delle motivazioni per cui l'Amministrazione precedente ha messo sotto la lente di
ingrandimento quell'area sono proprio contenute all'interno di questo ricorso, con
motivazioni opposte ovviamente.
A un certo punto, a sostegno dell'impugnazione del procedimento amministrativo,
nel ricorso c'è scritto: "Alla luce di quanto precede, appare in tutta evidenza come gli
interventi previsti dal progetto di valorizzazione della società aggiudicatrice,
complessivamente considerati, alterino in modo irreversibile i caratteri percettivo e
identitario del Parco Michelotti nella sua unitarietà".
Allora, forse è da qui che dovremmo partire: qual è la percezione che abbiamo di
quell'area? Probabilmente è una percezione diversa.
Io vi dico qual era la percezione che aveva la precedente Amministrazione e che
aveva quella maggioranza di Consiglieri Comunali che hanno votato l'atto di cui
stiamo parlando quest'oggi. La percezione era quella di un'aera di pregio per la
qualità arborea, per la prossimità al centro, per la prossimità al fiume Po, ma un'area
assolutamente abbandonata a se stessa, un'area che aveva bisogno di una
manutenzione, un'area che aveva bisogno di risorse che quell'Amministrazione non
aveva per procedere ad investimenti adeguati alla qualità di quel territorio.
Allora la prima domanda che ho posto da Consigliere Comunale alla neo Assessora
Giannuzzi è: ci sono le risorse per poter realizzare ciò che voi vorreste portare avanti,
cioè la restituzione - perché così si dice -, la restituzione pubblica di 60.000 mq alla
cittadinanza? Mi pare che le risorse non ci siano, o meglio segnalo e comunico a
questo Consiglio Comunale che in questo momento le risorse complessivamente a
disposizione per la manutenzione delle aree verdi della Città di Torino coprono per il
full service, quindi per il combinato disposto della pulizia e della manutenzione e lo
sfalcio, soltanto l'attività e le prestazioni utili a garantire il servizio per le prossime
due settimane. Vuol dire che in assenza di una integrazione da parte della Giunta -
che sono sicuro non mancherà - tra due settimane si interromperà l'attività di pulizia
e di manutenzione delle aree verdi della Città di Torino.
Allora è la realpolitik e non tanto i tatticismi politici, non me ne voglia la Consigliera
Artesio, che ci devono portare a discutere nel merito di questo progetto.
Entrando nel merito, questo progetto non privatizza nulla, questo progetto di 60.000
mq abbandonati da trent'anni a se stessi dice che un privato garantisce la
riqualificazione del 50%, quindi 30.000 mq, e immediatamente li mette a
disposizione della cittadinanza, e degli altri 30.000 mq, contrariamente a quanto si è
affermato fino adesso, realizza un bioparco, che non è uno zoo, perché il Consiglio
Comunale precedente ha già svolto il dibattito su questo tema.
Secondo, finalmente individua la destinazione d'uso di quell'area, mantenendone
naturalmente tutto il patrimonio arboreo, garantendo la qualità del verde di quel
territorio, ma soprattutto restituendo finalmente dopo trent'anni a un non luogo una
destinazione d'uso riconoscibile, credibile e con prospettive utili a far sì che
finalmente quel posto possa ricominciare a vivere.
Lo ricordo, e concludo, sono trent'anni che quel non luogo, salvo sporadiche
apparizioni, salvo alcuni tentativi, non tutti riusciti a dir la verità, di valorizzazione di
quell'area, non è utilizzato. Allora, l'obiettivo della precedente Amministrazione
ovviamente non era rivolto al passato, ma era rivolto al futuro.
Io sono contento che quest'Amministrazione oggi, a tutela della macchina
amministrativa e della struttura amministrativa, ma anche a tutela di un percorso che
si può contestare in maniera assolutamente legittima, perché condiviso con il
Consiglio Comunale, condiviso naturalmente dalla Giunta e soprattutto portato
avanti con serietà e onestà dall'Amministrazione, ha prodotto come risultato quello
di incontrare un soggetto privato (l'unico purtroppo, a noi avrebbe fatto piacere
confrontarci con diversi soggetti, ma uno solo ha partecipato) che con serietà ha
portato avanti delle istanze e una progettualità che rispondono appieno agli
intendimenti e alle richieste che il Consiglio Comunale precedente aveva palesato e
manifestato.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Intervengo sull'ordine dei lavori. La Consigliera Artesio ha presentato anche un
emendamento, non so se vuole illustrarlo prima delle dichiarazioni di voto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento.
La parola alla Consigliera Artesio, ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione.

ARTESIO Eleonora
Illustro l'emendamento, perché mi consente di completare il ragionamento
precedente.
L'emendamento verte proprio sulla possibilità per l'Amministrazione di non
procedere in modo meccanico alla determinazione assunta precedentemente dal
Consiglio Comunale. Credo che ci siano le possibilità per cambiare idea, certo,
cambiando idea bisogna motivarne la ragione; certo, per cambiare idea si sarebbe
dovuto dimostrare l'interesse pubblico ad assumere una posizione diversa da quella
della concessione per valorizzazione. Laddove ci fosse stato un ricorso da parte del
soggetto attuatore, si sarebbe aperto un conflitto tra la capacità dell'Amministrazione
di manifestare l'interesse pubblico prevalente, decidendo di non realizzare il Parco
Michelotti, e il soggetto attuatore; questa soluzione non è stata adottata ed è qui che
parlo di timidezza.
Secondo, esisteva ancora una possibilità per rendere esplicita una distanza tra
l'intenzione su quell'area che l'Amministrazione avrebbe autonomamente e quanto,
invece, ritiene di dover subire per scelte precedenti.
Veniamo al tema della costituzione in giudizio. Non riesco a capire per quale
ragione, infatti non credo che sia così, ciò che è stato presentato come ineluttabile ed
è ovviamente comprensibile che sia dovere di un ente difendere la regolarità dei
propri atti, ma in un contesto delicato come questa fattispecie in cui pubblicamente si
dice che non si vorrebbe realizzare quel percorso, però amministrativamente si
continua a perseguirlo, la mia osservazione è questa: per decidere la costituzione in
giudizio occorre il parere del settore competente ed è comprensibile che il settore
competente dia parere favorevole, perché è un settore che ha applicato l'indirizzo che
la politica ha assegnato a quel settore, quindi ha svolto autonomamente nella
responsabilità professionale un atto sul quale aveva avuto un orientamento, ma va
deliberato dalla Giunta. Quindi, significa che esiste un'espressione di intenzione
della Giunta. Viene detto, la Giunta dovrà comunque fornire tutti i documenti, questo
ça va sans dire in tutti i procedimenti, ma laddove dovesse dimostrare di non aver
difeso sufficientemente e fosse soccombente dovrebbe pagare i danni.
Torniamo alla questione di prima, cioè quali danni si sarebbero subiti se si fosse
esplicitamente e chiaramente cambiato idea. Torniamo alla questione di prima: il
rischio di soccombere c'è, esiste, ma in questo momento vi ha fatto velo sulla
chiarezza e sulla trasparenza di un'intenzione politica che continuate a dire voler
essere, se foste nella libertà e nell'autonomia di poter recedere dalla soluzione della
concessione per valorizzazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Premetto che il Movimento 5 Stelle voterà in modo contrario alla mozione e anche
all'emendamento, anche in base a quanto già espresso dalla Giunta per parola
dell'Assessore Sacco; vorrei, però, motivare la decisione del voto contrario alla
mozione. Mi limiterò alla sola parte dell'impegnativa, come ha già ricordato il
Consigliere Tresso, perché nelle varie Commissioni succedutesi fino ad oggi
abbiamo chiarito che la nostra posizione va letta in merito a una valutazione di tipo
più tecnico-amministrativo che politico. È fuori discussione, mi pare di capire e
penso che abbiano capito tutti, la posizione del Gruppo di cui faccio parte
sull'operazione del Parco Michelotti, come anche la Consigliera Giacosa ha espresso
bene precedentemente, ma ci preme ribadire che, a nostro avviso, questa mozione
rimane per aspetti collegati a quell'iter amministrativo avviato dopo una discussione
politica non da questa Amministrazione ma dalla precedente tornata amministrativa,
ma sono ovviamente legate a riflessioni di tipo politico.
Sul primo punto dell'impegnativa, che chiede di non procedere alla sottoscrizione del
contratto, mi pare che al momento sia difficile, per non dire assolutamente
impossibile, esprimersi in un modo certo e sicuro, soprattutto anche in merito
all'interesse di tutela della Città. Se infatti ci si esprimesse in modo favorevole si
rischierebbe di esporre quasi certamente, ovviamente non ne siamo sicuri, la Città ad
un probabile, per non dire anche qui certo, ricorso da parte dell'aggiudicatario.
Per contro, ad oggi, visto che c'è un iter giuridico in corso, avviato con il ricorso al
TAR da parte del gruppo di associazioni, che, vale tra l'altro la pena di ricordarlo,
prevede la richiesta di sospensiva, non possiamo assicurare che lo stesso non si
concluda a favore dei ricorrenti. Ne consegue quindi anche che il parere
relativamente al secondo punto che l'area sia aperta al pubblico, il bando per la
cessione delle attività economiche venga fatto per i singoli edifici, eccetera, è
analogo al precedente e quindi contrario, in quanto il contenuto dell'impegnativa è
subordinato al punto 1.
Sottolineiamo l'ovvietà del diritto di presentare tale mozione con altrettanto ovvia
intenzione di esprimere una posizione politica da parte del Gruppo Torino in
Comune, ma ci teniamo nuovamente a far presente che non ci debba essere
confusione sulla scelta già espressa della nostra contrarietà, che è da leggersi
prettamente in merito agli aspetti tecnico-amministrativi.
Aggiungo una piccola puntualizzazione: sono state fatte diverse Commissioni su
questo punto, abbiamo invitato le associazioni, abbiamo invitato Zoom, abbiamo
fatto due Commissioni su questa specifica mozione, il nostro Gruppo è giovane dal
punto di vista politico, sta imparando, ma sentirmi dire una volta in questa Aula che
non ci fidiamo degli Uffici e due volte o tre volte dopo che addirittura, per una
dichiarazione sui giornali, siamo in grado di influenzare il giudizio dei tecnici, questo
mi dispiace, Presidente, non ci sto perché o non siamo in grado di influenzarlo o
siamo troppo bravi ad influenzarlo. Credo che i tecnici debbano fare il loro lavoro e
lo faranno coscientemente, senza dover leggere dichiarazioni di chicchessia, né della
maggioranza né della minoranza sui giornali. Lasciamo lavorare gli Uffici senza
influenzarli. Ci hanno dato un parere di un certo tipo dal punto di vista del ricorso, di
difendere la Città dal ricorso e quindi a quello noi ci atterremo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Ferrero.

FERRERO Viviana
Mi sembra che il Consigliere Lavolta non sia in Aula. Devo dire che mi dispiace
intanto perché il Parco Michelotti non si è abbandonato da solo, vorrei ricordarlo, e
direi che oltretutto non è neanche così abbandonato dal momento che fino al 2005
c'è stato Experimenta, è stato sede di concerti, mostre ed eventi estivi. Parliamo
anche di 27.000 mq di parco, forse ci sono immobili che andavano ripensati e messi a
disposizione dei cittadini e anche delle tante associazioni che ne avrebbero bisogno.
È veramente una privatizzazione, perché quando si parla di far pagare l'ingresso di
una parte pubblica è veramente privatizzazione, quindi piange il cuore perché quello
era un luogo che rappresentava anche il fine di un modello di sfruttamento dello zoo.
Quindi è veramente un luogo e non è un non luogo come è stato definito in questa
Aula. Ci sono delle eredità negative, la famosa zia che muore e lascia la casa
ipotecata. La nostra politica della riconoscibilità - e qui lo vogliamo ribadire - è
questa: noi non l'avremmo mai fatto, non avremmo mai messo un inquilino a fine
mandato per trent'anni, ribadisco, trent'anni, però abbiamo degli obblighi di natura
amministrativa: il danno erariale non è lecito per una Città che, ora lo sappiamo, non
ha le energie per contrastarlo, ma mi auguro che non si realizzi Zoom, ma che la
Città non paghi i vostri errori. Come Consiglieri non vogliamo pagare i vostri errori,
la Città non deve pagare i vostri errori.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Carretta.

CARRETTA Domenico
In realtà ci sono stati gli interventi dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle che mi
hanno chiarito un punto, più che altro lo hanno chiarito alla Consigliera Artesio che
chiedeva coraggio. Questo coraggio non c'è, c'è però il coraggio e la volontà di voler
ribadire un no a un progetto; c'è la volontà di continuare a puntare delle bandierine,
ma non c'è la capacità di dire come; c'è però una cosa interessante, diceva adesso la
Consigliera: arriva in un determinato posto una società che investe 50.000.000 Euro
per riorganizzare una zona del tutto abbandonata, perché fare un concerto ogni tanto
non significa riqualificare un'area, significa occuparla momentaneamente, bisogna
però trovare ogni tanto anche una sostenibilità economica alle proprie idee. La stessa
cosa per cui poi ci troveremo, immagino, a discutere del Palazzo del Lavoro in Aula.
Ciò che interessava a noi oggi non era tanto ricevere gli applausi da parte dei
Consiglieri o testare la tenuta o il coraggio di alcuni Consiglieri; no, a noi interessava
sapere la posizione della Giunta ed è scritto questo nell'interpellanza generale, avere
delle rassicurazioni dalla Giunta e da quello che ho sentito dalla Giunta nemmeno
constatare una non totale contrarietà ad un'opera, che noi sosteniamo, che
consideriamo utile per quella parte della Città, un'opera che sappiamo, visto
l'investimento, deve reggersi su una sostenibilità economica importante. Consigliera,
in un altro mondo forse potrà andare bene che uno investe 50.000.000 Euro e poi la
fa entrare gratis nell'opera che realizza, ma in questo mondo no e se ne accorgeranno
presto anche gli altri Consiglieri.
Dopodiché se vogliamo andare avanti a sentire certi interventi dei Consiglieri di
stampo giacobino, andiamo avanti, li ascoltiamo, siamo terrorizzati da quanto viene
detto in Aula, da quanto viene detto in Commissione, noi abbiamo comunque fiducia
in quanto è stato fatto, una fiducia negli Uffici e ha ragione, Consigliere Mensio, non
sono assolutamente convinto che una minoranza né una maggioranza possa in un
certo senso determinare una procedura in atto, ma davvero le vengo dietro in questo
senso, dico solo che bisogna fare di ragion virtù, bisogna andare avanti e bisogna
sostenere con forza le proprie idee, se se ne hanno.
Prima l'Assessore Sacco e altri Consiglieri hanno ribadito che la Consigliera
Appendino e il Consigliere Bertola avevano votato contro questo provvedimento, ci
mancherebbe. Quindi voi dovete andare avanti, dovete continuare a seguire l'azione
dei Consiglieri di opposizione, anche se poi si può sempre cambiare. Per esempio, la
Consigliera Appendino aveva votato una mozione che limitava l'utilizzo delle piazze
auliche, dopodiché ha cambiato idea, visto il bando di Natale in piazza. Si può
cambiare idea, si può cambiare opinione, perché quando cambia anche la prospettiva
da maggioranza a minoranza aumentano anche le responsabilità e il fatto di andare a
incontrare i vostri comitati, va bene, ma poi bisogna dare risposte ai comitati, anche
negative.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento:
Presenti 35, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 32.
L'emendamento è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di mozione:
Presenti 35, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 32.
La proposta di mozione è respinta.
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