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"Giunta allergica ai 'Saloni Culturali'?" LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201604345/002, presentata in data 29 settembre 2016, avente per oggetto: "Giunta allergica ai 'Saloni Culturali'?" LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessora Patti. PATTI Federica (Assessora) Il Salone a cui immagino vi riferiste era il Salone dell'Orientamento. Rispetto a quello che chiedete, quindi il dettaglio dei costi economici, prima di passare a quanto vi dirò in dettaglio, vorrei però fare una premessa su ciò che si intende per "orientamento scolastico" e ciò che si intende per "informazione" sulle scuole secondarie di secondo grado. L'orientamento scolastico, che investe gli alunni delle scuole medie, ovvero delle scuole secondarie di primo grado, in realtà è costituito da una serie di azioni volte al fatto che dobbiamo riuscire a indirizzare e orientare dei ragazzi, riuscendo a percepire quali sono le loro abilità e quelli che sono i loro desideri; in un incontro spesso è molto difficile, all'interno di un mondo lavorativo complesso e frammentato. Dunque, questo è ciò che, a grandi linee, si chiama "orientamento" e ciò che nella circolare che ho fatto scrivere - ve la leggo testualmente - era la mia proposta: "Per l'anno scolastico 2016-2017 la scelta è stata quella di puntare sullo sviluppo di una serie di azioni orientative, rivolte agli allievi che devono scegliere il percorso dopo la terza media, da tenersi all'interno di ciascuna sede scolastica, in luogo del Salone dell'Orientamento, così come organizzato fino ad ora. Riteniamo, infatti, che sia più efficace coinvolgere in modo attivo tutti i ragazzi, dando loro l'opportunità di confrontarsi direttamente in classe con orientatori esperti attraverso incontri informativi. Saranno momenti dedicati ad approfondire il sistema scolastico, le opportunità presenti sul territorio, i criteri di scelta e le modalità di iscrizione". Dunque, questa è stata una serie di azioni indubbiamente perfettibile, che però è arrivata ad ogni singola scuola, andando a raccogliere un bacino di 50 alunni per volta, con incontri mirati sull'orientamento, anche in un contesto che si ritiene più adeguato rispetto a quello di un salone, in cui la maggior parte delle scuole mostra un banchetto con tutta una serie di volantini e flyer, che, appunto, è ciò che noi chiamiamo "informazione", sulla quale c'è indubbiamente da lavorare, perché, oltre al sito specifico in cui vengono mostrate tutte le date degli open day e tutte le possibilità di andare a visitare le scuole, bisogna in qualche modo arrivare anche alla Città Metropolitana. Non è questo il luogo per dibatterne, ma di sicuro dobbiamo concertarci tra Città Metropolitana e Regione su tutta una serie di azioni da fare sul territorio. Per quel che riguarda i costi - che non è stato comunque un aspetto indifferente -, il Salone dell'Orientamento, nel suo complesso, aveva un costo di circa 50.000 Euro. Quest'anno Città Metropolitana non era in grado di finanziare la parte di attività relativa al Salone di Orientamento, che si aggirava circa sui 20.000 Euro, dunque, ciò che era la nostra parte come Comune di Torino - che erano più o meno i restanti 30.000 Euro - è stata impiegata esclusivamente per fare tutti gli incontri orientativi in ogni singola scuola, per dare questa opportunità anche in tutte le scuole nelle quali i percorsi di orientamento ad oggi non hanno un livello adeguato. Questa è la risposta in merito alle vostre domande. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Carretta. Può intervenire per cinque minuti. CARRETTA Domenico Ringrazio l'Assessora per la risposta e anche per la lezione su quella che è la sua idea di linee sull'orientamento. Guardi, noi non le stavamo chiedendo questo e naturalmente, se non lo ha capito bene, è scritto in più punti che non ci riferiamo chiaramente al Salone dell'Orientamento. È chiarissima quella che è la sua presa di posizione: lei considera un salone come quello che è stato fatto fino adesso a Torino un salone inutile, perché dispersivo, e quindi si può fare dell'altro. Peccato che forse quell'"altro" andava concordato. Non c'è stato alcun passaggio, immagino che lei abbia frequentato qualche volta le nostre Commissioni, quindi forse si sarà anche lamentata tante volte del non coinvolgimento di quelli che sono gli attori principali della vicenda; quindi, la Conferenza cittadina delle Autonomie Scolastiche non è stata per niente interpellata, anche per sapere un parere che potesse in un certo senso anche scalfire quelle che sono le sue certezze, che noi consideriamo granitiche, e su quello ci confrontiamo. Assessore, noi siamo costretti - e lo dico spesso - a produrre delle interpellanze, perché dobbiamo rispondere a quello che leggiamo sui giornali, perché atti ne vediamo ben pochi. Visto che l'interlocuzione non c'è, visto che è quantomeno singolare la sua dichiarazione dove dice: "Cambiamo, vediamo quelle che saranno le modalità...", poi adesso le abbiamo viste e vedremo se saranno migliori o meno, "...e la spesa sarà simile a quella del Salone", quando prima, nell'intervista - mi rifaccio all'intervista perché è l'unico modo che abbiamo avuto per interloquire sulla vicenda - parlava, appunto, di una necessità di rivedere quelli che erano i costi impiegati. Dopodiché, sempre nell'intervista, diceva: "Però faremo la stessa cosa spendendo sempre gli stessi soldi. Queste cose dette da un Consigliere qualunque o da un cittadino, possono anche essere accettate; dette da un Assessore, bisogna quantomeno approfondirle. Bisogna anche approfondire la validità di quello che sarà l'esito di questa serie di incontri, che è stata pianificata e che saranno sicuramente migliori rispetto al Salone dell'Orientamento. Non ce ne voglia, Assessore, però noi dobbiamo produrre delle interpellanze e lei deve venire qui a rispondere, semmai, come ha fatto puntualmente, cercando di non fare necessariamente - come fanno altri -, per forza, degli interventi di natura propagandistica e politica. Noi prendiamo atto di quello che ha detto, quindi potremmo anche aggiornare la discussione dell'interpellanza nel momento in cui andremo a verificare quella che è stata la validità o meno della nuova esperienza che è stata da lei inaugurata in splendida solitudine. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Consigliere, preferisce un approfondimento in Commissione Consiliare? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Va bene. La parola, per una breve replica, all'Assessora Patti. PATTI Federica (Assessora) Credo di aver capito abbastanza bene le vostre domande sulla questione dei costi e credo di avervi risposto. Il Salone costava 50.000 Euro, la Città Metropolitana doveva metterne 20.000 e noi ne avevamo 30.000. Con quei 30.000 Euro si sono fatte delle azioni che già esistevano sul territorio, ma solo per alcune scuole, che sono delle azioni mirate all'orientamento. La premessa iniziale che ho fatto non voleva altro che dire che il Salone dell'Orientamento era un elemento di informazione, in cui le scuole... (io come insegnante, che ho orientato molti ragazzi, li ho portati), di fatto è un luogo di informazione dove le singole scuole mostrano i loro volantini, i loro progetti ed è molto legata, quindi, alla scuola in maniera concreta. Mentre gli incontri sono mirati al fatto che si facciano riflettere i ragazzi e le ragazze in un ambiente adeguato, in cui possono fare domande e ricevere risposte sui percorsi della scuola secondaria. Come dicevo prima, ogni percorso è perfettibile e sulla Conferenza delle Autonomie credo di aver risposto, in quell'intervista che diceva il Consigliere, che c'è stato un disallineamento di informazione all'interno dei miei Uffici. Ho chiesto scusa e me ne sono dispiaciuta, avrei preferito confrontarmi, anche perché avrei avuto il loro totale appoggio, dal momento che tutti i dirigenti scolastici (nell'intervista che ha letto il Consigliere c'era anche l'intervista al preside dell'Avogadro) erano concordi sul fatto che comunque questo strumento non era adeguato all'orientamento. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Carretta. Consigliere, chiarisca se vuole che l'interpellanza vada in Commissione. CARRETTA Domenico Certo, anche perché, siccome abbiamo ridotto tutto a un'intervista, l'Assessora, già sapendo che avrebbe ottenuto un responso positivo, ha pensato bene di non interloquire. Lo ha detto l'Assessora. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo ha detto lei, poi si riascolti attentamente il verbale. Dopodiché, visto che ha citato un preside che era favorevole, io dico che c'erano anche dei presidi che non erano favorevoli. Per correttezza doveva citarli, altrimenti era inutile farlo. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) L'interpellanza è discussa. L'argomento viene rimandato in Commissione. |