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"Dopo Manet, anche il Futurismo?" LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc. 201604742/002, presentata dal Consigliere Ricca in data 20 ottobre 2016, avente per oggetto: "Dopo Manet, anche il Futurismo?". LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Rispondo ai punti indicati nell'interpellanza presentata dal Consigliere Ricca relativa alla mostra sul Futurismo. Non sono a conoscenza del motivo per cui la mostra non sia stata proposta alla Fondazione Torino Musei; non vi è traccia di proposte da parte del soggetto organizzatore, né hanno incontrato la Direttrice della GAM. Dalle informazioni ricevute dalla Direzione dei Musei Reali, questi hanno ricevuto la proposta della mostra oggetto dell'interpellanza intorno al mese di febbraio 2016. Ho incontrato i proponenti il 12 ottobre 2016 e, in quell'occasione, mi è stato presentato il dettaglio del progetto e sono stata aggiornata sull'interlocuzione con i Musei Reali per la realizzazione della mostra a Palazzo Chiablese. A seguito dell'incontro che avrebbero avuto con i Musei Reali, proprietari della sede prescelta, i proponenti si riservavano di aggiornarmi in merito alla mostra. I proponenti hanno incontrato i Musei Reali il 19 ottobre 2016 e dalla Direzione dei Musei Reali mi è stato riferito che erano addivenuti ad un accordo che prevedeva l'approfondimento della parte progettuale, anche attraverso alcuni sopralluoghi presso i collezionisti coinvolti e l'interlocuzione con musei di arte moderna e contemporanea di primaria importanza, per accentuare il valore di sistema della mostra. L'incontro con i Musei Reali si è chiuso alle ore 11,45 del 19 ottobre e mi è stato detto dalla Direzione dei Musei Reali che si sono lasciati con l'intenzione di proseguire nello sviluppo del programma. A fronte di una manifestazione di contrarietà emersa nelle ore successive all'incontro con i Musei Reali rispetto all'effettiva possibilità di rivedere il progetto di mostra da parte degli organizzatori - a me riferita indirettamente e non dagli organizzatori -, ho contattato la Direzione dei Musei Reali per fare il punto della situazione, risolvendo, di fatto, il problema, perché i Musei Reali hanno confermato che avrebbero concesso l'uso di Palazzo Chiablese per la realizzazione della mostra. Nonostante la ribadita necessità di un approfondimento scientifico del progetto e nonostante abbia comunicato immediatamente la soluzione del problema agli organizzatori, sorprendentemente il giorno successivo un quotidiano riportava una versione diversa rispetto alla disponibilità accordata ai Musei Reali, decidendo di proseguire a mezzo stampa con la polemica e, di fatto, di non fare la mostra a Palazzo Chiablese. Pur avendo trovato una soluzione, non ne hanno tenuto conto. Ho dovuto prendere atto della scelta degli organizzatori e, però, non si può non tenere conto delle indicazioni di un comitato scientifico dei Musei Reali, secondo cui occorreva approfondire alcuni elementi (stiamo comunque parlando dei Musei dello Stato e di persone competenti). Un dialogo in genere porta a risultati migliori, non necessariamente da ritenere indebita intrusione, vista l'interlocuzione con i Musei Reali. Il risultato è stato questo, cioè è stata trovata una soluzione per realizzare la mostra così com'era a Palazzo Chiablese, ma, evidentemente, non era la soluzione che era stata individuata dagli organizzatori; a me è dispiaciuto moltissimo, perché, sinceramente, la soluzione era stata da me trovata e rispondeva alle richieste degli organizzatori. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Assessore, mi dispiace molto che, pur essendo l'Assessore alle fontane e ai musei - ribadisco "ai musei" -, lei non abbia ancora avuto modo di capire perché la mostra non sia stata proposta alla Fondazione Torino Musei, perché i curatori non abbiano incontrato la Direttrice della GAM, o perché siano stati mandati ai Musei Reali. Forse l'avrebbe scoperto se avesse trovato il tempo di incontrare la dottoressa Asproni. L'unica cosa che posso immaginare è che la responsabilità non sia sua, ma del Sindaco Giordana e Appendino, che, in teoria, dovrebbero occuparsi di cultura e di eventi culturali, che, in effetti, non rientrano tra le sue deleghe, forse per mancanza di fiducia nelle sue competenze in materia. Però posso capire che non se ne siano interessati, visto che loro, invece di promuovere le mostre, sono molto impegnati a liquidarle e a chiuderle. È vero che la proposta della mostra è arrivata ai Musei Reali nel febbraio 2016, ma è altrettanto vero che la via crucis dei curatori è iniziata già nel 2015: con una presentazione al Ministro Franceschini nell'aprile 2015, con un incontro con il Presidente del Consiglio Regionale, Laus, il 19 novembre 2015, poi con due incontri con l'Assessore Braccialarghe l'11 e il 25 febbraio 2016 e, infine, con un incontro con il Sindaco Fassino il 29 febbraio 2016. I curatori sono stati illusi e tenuti occupati con richieste urgenti di integrazione al progetto, per poi scoprire che la dottoressa Pagella avrebbe dato una risposta solo dopo le elezioni del 21 giugno. I curatori non hanno saputo più nulla fino a ottobre, per poi ricevere la notizia che la dottoressa Pagella aveva cambiato idea. Quindi, oltre ai mesi persi da febbraio a giugno, c'è stato anche un periodo morto da giugno a ottobre 2016. Le faccio notare che il curatore, Maurizio Scudiero, importante storico dell'arte, mentre qui si discuteva ancora della mostra, ha fatto una mostra al Museo d'Arte Contemporanea di San Paolo in Brasile e, poi, al Museo di Arte Moderna di Lima in Perù, ha chiuso una mostra sul Rinascimento Italiano che si farà ad Helsinki a settembre e ad Osaka a novembre e, a breve, chiuderà una grande antologia su Lyonel Feininger che si terrà a Madrid nel febbraio del 2017; ha anche iniziato a lavorare al progetto di una mostra di aeropittura che porterà in Nord America nell'autunno del 2017. Questo è il mondo reale. Nel mondo reale si presenta un progetto che viene accolto o bocciato nelle sue linee generali; se è accolto, si danno tutte le informazioni necessarie sulla location per poter formulare un progetto puntuale e, solo dopo che questo è approvato, si richiedono le opere. Lei invece viene qui a dirci che, dopo mesi di tira e molla per un sostanziale rifiuto di concessione degli spazi, è intervenuta risolvendo il problema con i Musei Reali; lei non ha risolto un bel nulla, perché nella sua risposta continua ancora ad affermare che i Musei Reali avrebbero concesso l'uso di Palazzo Chiablese per la realizzazione della mostra, nonostante la ribadita necessità di un approfondimento scientifico, inclusi gli elenchi dettagliati delle opere. In altre parole, lei vorrebbe che i curatori tornassero a Torino per essere presi nuovamente per i fondelli, visto che la concessione dello spazio è legata a non meglio precisate necessità di approfondimento scientifico. Nel mondo surreale suo e della dottoressa Pagella bisogna stendere di corsa un progetto pressoché definitivo con la conferma delle opere, prima ancora di sapere se lo spazio ci sarà; nel mondo surreale suo e della dottoressa Pagella bisogna aspettare dei mesi per avere una risposta; nel mondo surreale suo e della dottoressa Pagella professionisti che hanno lavorato con grandi musei internazionali devono subire l'umiliazione di continuare ad essere sballottati per mesi. Lei è stata molto brava, almeno quanto la Sindaca, a ribadire le responsabilità; dalla sua risposta sembra che gli organizzatori siano quelli che hanno fatto fallire il progetto e non voi, soprattutto lei che, nonostante tutto il tira e molla, non è ancora sicura della concessione dello spazio, vincolandolo ad approfondimenti scientifici e ribadendo che non si può non tener conto delle indicazioni del comitato scientifico dei Musei Reali, che non ha certo al suo interno storici del Futurismo, mentre i curatori, che non sono certo dei novellini, di futurismo sicuramente se ne intendono più della dottoressa Pagella. Sono dispiaciuto per questa mostra, perché sul progetto ho letto che sarebbe stata incardinata in un processo di valorizzazione di Torino e delle sue periferie, partendo da via Bava, dove il torinese Giacomo Balla e Fortunato Depero sottoscrissero il manifesto della Ricostruzione futurista dell'universo, con diversi eventi che si sarebbero sviluppati come corollario di questa grande mostra; erano previsti convegni organizzati presso l'Università, il Politecnico e l'Unione Industriale e si sarebbe anche sviluppata sul territorio grazie all'affiancamento di un contest artistico di pittura murale tra giovani autori, che avrebbero ravvivato con le loro opere fabbricati degradati e con il colore futurista alcune zone della nostra città. A scanso di equivoci, tutto questo era previsto nel programma prima ancora che territorio e periferie diventassero le parole d'ordine della vostra campagna elettorale; quindi, fa un po' effetto che non ci sia stato tanto impegno da parte sua e da parte della Sindaca per recuperare il progetto, lamentando che gli organizzatori se ne sono andati sbattendo la porta. Presidente, le chiedo di portare questa interpellanza in Commissione, magari convocando il curatore e la dottoressa Pagella, così da poter, forse una volta per tutte, avere una risposta definitiva e sentire tutte le voci all'interno della stessa Commissione, per metterci nella condizione di fare chiarezza su un'altra occasione persa per Torino. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Mi pare di aver capito che non si dichiara soddisfatto della risposta. La parola, per una breve replica, all'Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Vorrei precisare che, dalla date che il Consigliere ha citato, noi siamo intervenuti per ultimi e la sede di Palazzo Chiablese io l'avevo portata a casa. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Comunico al Consiglio Comunale che questa interpellanza viene rinviata in Commissione. |