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Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 3 Novembre 2016 ore 14,00
Paragrafo n. 33
MOZIONE 2016-04002
(MOZIONE N. 79/2016) "PROMOZIONE DEL RECUPERO DI IMMOBILI ABBANDONATI PER L'EMERGENZA ABITATIVA" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MONTALBANO ED ALTRI IN DATA 12 SETTEMBRE 2016.
Interventi
"Promozione del recupero di immobili abbandonati per l'emergenza abitativa"

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201604002/002,
presentata in data 12 settembre 2016, avente per oggetto:

"Promozione del recupero di immobili abbandonati per l'emergenza abitativa"

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Montalbano.

MONTALBANO Deborah
La proposta di mozione che oggi presentiamo in Consiglio riguarda la promozione
del recupero di immobili abbandonati o in disuso per destinarli a chi vive in una
condizione di emergenza abitativa. Questa necessità in Commissione ha incontrato il
parere favorevole di tutte le forze politiche presenti, che ci auguriamo non venga
oggi smentito dalle stesse forze politiche.
È un atto che ci indirizza a occuparci delle emergenze sociali... (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Naturalmente mi riferivo agli interventi che si sono
susseguiti in Commissione.
Ripeto, questa necessità in Commissione ha incontrato il parere favorevole degli
interventi che si sono susseguiti delle forze politiche presenti e rimaste in Aula e ci
auguriamo che anche oggi resti tale.
Nello specifico si chiede alla Sindaca e alla Giunta di attivarsi sul fronte di una
sperimentazione per provare a costruire risposte alternative al disagio abitativo,
sostanzialmente promuovendo il recupero di immobili abbandonati o in disuso,
attraverso quattro concrete azioni: un censimento aggiornato dei possibili spazi di
proprietà pubblica di altri enti o di società partecipate, per intercedere alla
disponibilità reale presente sul territorio cittadino da destinare a tale scopo; il
coinvolgimento del territorio, delle sue parti sociali e di tutte le realtà attive
attraverso l'apertura di un bando pubblico per raccogliere tutte le possibili
manifestazioni di interesse; qualora fossero individuati interessi all'utilizzo di spazi
tramite la proprietà privata, promuovere e realizzare accordi tra le parti.
Inoltre si impegna la Sindaca e la Giunta ad aprire un tavolo di concertazione con la
Regione per attuare una revisione della Legge Regionale 3/2010, nello specifico di
questo lavoro all'articolo 22 bis del 5 febbraio 2015, in materia di auto-recupero,
previsto ad oggi solo ed esclusivamente per i singoli alloggi e non per la complessità
degli immobili di altra natura, proponendo quindi tra le possibili proposte di modifica
anche questa.
Considerando la condizione economica che abbiamo purtroppo ereditato, è
essenziale precisare che, escludendo il quarto punto dell'"impegna", questo lavoro
può svilupparsi solo compatibilmente con le risorse di Bilancio. Queste procedure
hanno comunque già trovato spazio di attuazione in diverse città italiane, verso le
quali possiamo valutare eventuali interfacciamenti, come ad esempio Bologna,
Roma, Milano e non solo, anche fuori dal perimetro nazionale abbiamo esempi utili
rispetto a queste esperienze.
Con questo "impegna" parliamo, credo, per la prima volta, in Consiglio Comunale,
di emergenza casa. Signor Presidente, le chiedo ancora qualche minuto in quanto
ritengo doveroso esporre al Consiglio, quello rimasto, e ai cittadini che ci seguono da
casa, una fotografia della situazione attuale e anche alcune premesse necessarie per
comprendere al meglio il contenuto e le richieste di questo atto.
Oggi affrontiamo un tema molto sentito nella nostra città, di questo ne siamo
assolutamente sicuri, mentre siamo un po' meno sicuri che questo sentore sia stato
percepito e condiviso dalla politica che fino a poco tempo fa ha amministrato Torino,
almeno fino al momento della campagna elettorale, dove invece poi il voto lo si è
andato a chiedere agli abitanti delle periferie, eccome, anche se ancora oggi non
comprendo con quale coraggio.
Direi che è arrivato il momento, però, visti anche tutti gli attacchi che riceviamo, di
iniziare un po' a raccontare quello che stiamo trovando in Comune e qual è la
situazione globale e reale.
Che cos'è l'emergenza casa a Torino? I dati ufficiali - non sono quelli del
Movimento 5 Stelle torinese, ma sono quelli del 12° Rapporto sull'osservatorio della
condizione abitativa della città - ci dicono che dal 2004 al 2012 le domande
presentate per il bando generale - sottolineo generale - per la richiesta di una casa
popolare sono passate da 7.271 a 12.688, e ad oggi l'ultimo bando aperto nel 2012,
che si concluderà quest'anno, ha raccolto intorno alle 15.475 richieste per una casa
popolare.
Tutto qui, direbbe qualcuno, pur considerando importante questo dato? No, non è
tutto qui, purtroppo. Di questi 15.475 nuclei familiari circa 1.000 all'anno risultano
anche in emergenza abitativa, oppure pur trovandosi in una condizione abitativa
precaria o nulla restano fuori dal riconoscimento del diritto alla casa per mancanza di
requisiti, restando nella terra di nessuno, nel vuoto e senza futuro, ma tanto chi se ne
frega. Al massimo poi durante la prossima campagna elettorale si negherà l'esistenza
delle emergenze sociali in città e il problema è risolto. E invece no.
Andiamo avanti. La mancanza di requisiti, spesso, è determinata da motivi talvolta
futili. Ad esempio, la prerogativa sulla retroattività della presa in carico dei servizi
sociali, un anno prima di quando si presenta la domanda; oppure dalla presenza di
una partita IVA precedentemente aperta dal nucleo familiare. Questi sono alcuni
esempi che dimostrano quanto determinati parametri, quelli della Legge Regionale
3/2010, non siano attuabili rispetto alle moderne condizioni e alle caratteristiche
strutturali rappresentate dalle nuove povertà, per non parlare delle tempistiche
regolate dalla Legge sulle assegnazioni.
Ci domandiamo, da anni, come sia possibile tutto questo? Proviamo a rispondere,
sarà forse perché troppo spesso chi scrive le Leggi non conosce neanche
lontanamente i problemi di cui si sta occupando e non coinvolge i cittadini
interessati. E perché succede questo? Perché, c'è da chiederselo, questo disinteresse
nei confronti di coloro che si dovrebbero rappresentare al meglio, perché più fragili o
più deboli? Sarà perché la politica moderna le Leggi non le scrive più per rispondere
davvero ai bisogni dei cittadini, ma per limitarne l'accesso al bisogno. Quindi, meno
accesso, meno bisogno e più risparmio. Infatti si contengono così i costi finanziari a
discapito dei cittadini e a discapito delle loro vite e sulla loro pelle, tanto il benessere
di una città la si può poi illudere.

VERSACI Fabio (Presidente)
Concluda, Consigliera Montalbano.

MONTALBANO Deborah
Sì, Presidente. Un po' di turismo di là, un pezzetto di cultura, una vetrina
superficiale, un gigante albero di Natale regalato da qualche banca in una piazza, ed
eccovi il modello del sistema Torino, che però poi al buio ha lasciato gli ultimi e le
famiglie più sfortunate. Forse qualche esperto di politica su questo ci potrà
rispondere.

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliera Montalbano, però sta andando fuori tema. Sono 6 minuti e 20 secondi
che parla e aveva 5 minuti. Ha 10 secondi per concludere il suo intervento.

MONTALBANO Deborah
Signor Presidente, mi scusi, ma rispondo a tutte le battutine che riceviamo, quando le
facciamo noi è bene che anche gli altri le accettino.

VERSACI Fabio (Presidente)
Concluda il suo intervento.

MONTALBANO Deborah
Gli Uffici ci riportano che le previsioni di questo anno, rispetto alle assegnazioni di
alloggi in risposta alle oltre 15.000 richieste a cui facevo riferimento prima, saranno
intorno ai 650 alloggi. Se tutto va bene consegniamo 650 alloggi. Nel 2015 la Città di
Torino ha consegnato 458 alloggi su 12.000 richieste. Nessun piano di progettazione
a livello regionale per far ripartire l'edilizia pubblica, e ricordo a tutti che dal 2001 è
una competenza regionale. La Regione ha profugato i fondi Gescal, non li ha più
finanziati. Il fondo per l'edilizia pubblica a livello nazionale è azzerato e a nessuno
sembra interessare.
Ho ancora tempo o mi devo fermare?

VERSACI Fabio (Presidente)
No, non ha più tempo. Aveva cinque minuti e ha parlato sette minuti.
La parola alla Consigliera Grippo.

GRIPPO Maria Grazia
Innanzitutto, in merito al richiamo della Collega al voto favorevole in Commissione,
sicuramente siamo favorevoli a trattare con grande attenzione il tema dell'emergenza
abitativa. Abbiamo garantito presenza, ascolto e partecipazione. È chiaro anche che
se si richiede una conferma di quello che è stato interpretato come un voto
favorevole, probabilmente i toni dovrebbero essere un po' meno da campagna
elettorale, a mio avviso, e un po' più di condivisione rispetto a questioni che nella
passata Amministrazione, che piaccia o no, comunque sono state trattate.
Quelle che la Collega definisce concrete azioni indicate nell'atto di indirizzo, in
realtà, hanno evidenziato una serie di punti di caduta che sono stati quelli rispetto ai
quali la minoranza, o quello che è rimasto, ha cercato di intervenire nel corso della
Commissione.
Fra quello che è rimasto ci sono io, che faccio parte di questa Commissione, in cui
avevamo chiesto come, nel metodo, si sarebbe poi sostanziata questa azione, e non
tutte le risposte sono arrivate. Se ne era accorto anche il Vicesindaco Montanari, io
mi ero appuntata il suo commento, che aveva detto: "Alla fin fine si tratta di un
invito all'Amministrazione a impegnarsi su questo tema, che non risolveremo in due
giorni, ma ci impegneremo".
Ben diversa è l'ambizione dell'atto di indirizzo, se si deve risolvere in questo, ma ci
mancherebbe altro, avevo già fatto presente in sede di Commissione che rispetto
all'auto-recupero, ad esempio, quello delle case ATC, poi la disponibilità
proveniente da coloro che abitano era nel numero di 13. Quindi, 13 significa che
bisogna trovare un sistema che in effetti metta questi affittuari nelle condizioni di
considerare l'auto-recupero. E qui il sistema confonde patrimonio pubblico, rispetto
al quale si può fare un tipo di azione più attiva, e patrimonio privato, rispetto al quale
il ruolo è inevitabilmente solo di tipo promozionale.
Mi sembra che, invece, tutto quello sul quale possiamo trovarci concordi, ed è il
perno a mio avviso di un'acquisizione di consapevolezza che va da corso Romania
(così oggi l'ho detto anche io e ho partecipato) in avanti, è il passaggio dove si dice
compatibilmente con le risorse disponibili.
Ora, compatibilmente con le risorse disponibili, che ci crediate o no, è un po' quello
che succede quando ci si trova ad amministrare. Poi è chiaro che le battutine volano,
per l'amor del cielo; secondo me ci sono momenti e momenti. Faccio notare che
quello che è stato fatto nel passato era assoggettato allo stesso criterio:
compatibilmente con le risorse disponibili.
Due progetti sono stati citati dall'altro Assessore che era presente in Commissione,
piazza Massaua e via Borgo Ticino, dove sono stati recuperati degli alloggi da
destinare a persone in condizione di fragilità, e strada del Meisino per il social
housing, due progetti della vecchia Amministrazione che stanno proseguendo il loro
iter anche nel corso di questa tornata amministrativa.
Io credo di non dover aggiungere altro. Se questo atto di indirizzo, estremamente
articolato, si risolve in un invito all'Amministrazione a impegnarsi su questo fronte,
benché consapevole di non essere in grado di risolverlo nel giro di breve, ma ci
mancherebbe altro.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
È stato premesso un forse, io devo smentire il fatto che forse questa sia la prima volta
in cui si parla di politica abitativa in questo Consiglio, perché lo abbiamo fatto
durante la discussione delle Linee Programmatiche, anche con la presentazione di
emendamenti, e la risposta è stata: aspettate i nostri programmi operativi. Vedrete,
facciamo noi. Benissimo.
Quindi, in merito alla proposta di mozione che è stata qui depositata e discussa
precedentemente in Commissione, io assumo l'emergenza della questione, che
conosco bene; assumo la buona volontà manifestata da questa proposta di mozione e
continuo a ribadire le preoccupazioni di fattibilità che ravviso nella parte
impegnativa della mozione stessa, in modo proprio didascalico.
Individuare e censire gli immobili di proprietà comunale o di proprietà di altri Enti
pubblici. Avevo sottolineato in Commissione, forse anche nel dibattito generale in
questo Consiglio, che mi risulterebbe (credo che questo le Giunte precedenti lo
abbiano fatto) che il censimento delle unità immobiliari di proprietà pubblica esista,
non sono sicura che così avvenga per le società di altri Enti pubblici.
Sarebbe bene fosse aggiornato quello delle IPAB, di cui non si continua a parlare, ma
soprattutto quello che interesserebbe a una mozione di questo tipo è sapere quale
tipologia di immobili di proprietà siano sottoposti a ipotesi di alienazioni oppure no.
Perché magari l'alienazione di patrimonio pubblico non appartiene alla cultura, alle
intenzioni e alla filosofia di chi governa attualmente la Città, ma magari dopodomani
saremo in una condizione di emergenza, per cui non potremmo dispiegare totalmente
la volontà autonoma del Movimento 5 Stelle e ci troveremo a subire scelte negative
delle Amministrazioni precedenti, quali alienare del patrimonio pubblico.
Allora sarebbe carino se si ragionasse su quali progetti far avviare delle prospettive
di auto-recupero, sulla base di un censimento del patrimonio pubblico che ci dicesse
a quale stato è questo censimento e se escludete completamente le ipotesi di
alienazione, perché questo sarebbe un bel punto politico.
Passaggio numero 2. Assegnare a gruppi di cittadini, associazioni e altri operatori
sociali, senza scopo di lucro, l'impegno a realizzare il progetto di auto-recupero dei
beni immobiliari da mettere a disposizione non di se stessi, coloro che realizzano
l'auto-recupero, ma delle persone in emergenza abitativa o comunque aventi titolo.
Ora, io sono molto fiduciosa nelle caratteristiche sociali degli essere umani. Devo
dire che non sarei qui se non avessi ancora questo tipo di fiducia. Vedo molto
difficile avere una relazione organizzata da parte di un Ente pubblico, con livelli
intermedi di libera associazione dei cittadini che, assumendosi tutti gli oneri di spesa
di un accompagnamento al recupero edilizio, concedano poi il bene così recuperato
ad altre persone in emergenza abitativa. Credo che neanche l'Arcivescovo Nosiglia
ce la farebbe.
Punto numero 3. Valutare l'impegno finanziario. Benissimo. Punto numero 4.
Garantire il recupero di unità immobiliari private che siano in stato di degrado, ai fini
di recuperarle e renderle disponibili agli inquilini, con una modalità di recupero
leggera, questo lo comprendo molto bene, per un uso flessibile e temporaneo, e lo
comprendo altrettanto bene, ma con una modalità tale per cui, da un lato, si apra uno
spazio abitativo temporaneo ad alcune persone; ma, dall'altro, laddove il proprietario
decidesse che il mercato immobiliare migliore può mettere il proprio bene sul
mercato, si può ritornare in pieno possesso del bene stesso, anche perché chi lo
occupa non è tutelato da alcun contratto di locazione. Ma sono sicura che in quel
momento ci sarà tutta la solidarietà contro gli eventuali sgomberi forzosi che quei
proprietari che hanno messo a disposizione il loro bene in questo bel progetto di
auto-recupero intenderanno agire. Quindi, creeremo un'ulteriore condizione di
conflitto sociale.
Io credo che questa sia una strada di ottime intenzioni. Dice il proverbio che le buone
intenzioni, se non sono attentamente studiate nella pratica, lastricano vie sgradevoli.
Là si vuole fare così, la si faccia così. Io mi asterrò, nel senso che partecipo al voto
con un voto di astensione, perché condivido la necessità, ma davvero il modo mi
sembra un po' troppo ancora grezzo per arrivare a definire dei percorsi operativi
concreti.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Paoli.

PAOLI Maura
Come abbiamo detto in Commissione, questo documento è importante perché
assegna un percorso. È ovvio che sarà da approfondire, abbiamo esempi diversi in
Italia e in Europa e sono ovviamente da studiare e adattare alla nostra realtà; questo è
il percorso che vogliamo seguire.
Con questo documento, oggi, nonostante tutte le difficoltà lasciateci, nonostante le
poche risorse e gli strumenti insufficienti, vogliamo fare una scelta diversa, vogliamo
ascoltare e prendere esempio, vogliamo impostare un discorso che probabilmente
non porterà a risposte immediate, ma vogliamo dire ai torinesi non che se stessero in
un'altra città probabilmente starebbero per strada, andate in albergo, come è stato
fatto finora, ma vogliamo dire loro: "Ho sentito il tuo grido e non sono indifferente".
È scandaloso che ci siano case senza persone e persone senza casa. Iniziamo a
contarli, iniziamo a fare un percorso.
Dato che ci sono due emendamenti, colgo l'occasione per iniziare a dire che dopo la
Commissione sul Regolamento dei beni comuni ci è sembrato opportuno proporre un
emendamento aggiuntivo. A pagina 2, nell'impegna, al secondo punto, dopo la frase
"da parte di gruppi di cittadini", inserire la seguente frase: "secondo il Regolamento
dei beni comuni". Per quanto riguarda, invece, l'emendamento proposto dal
Consigliere Magliano, siamo contrari.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 1.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
Presenti 25, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 1 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 2, presentato dalle Consigliere Montalbano e Paoli, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2:
Presenti 26, favorevoli 26.
L'emendamento n. 2 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la
proposta di mozione:
Presenti 28, astenuti 3, favorevoli 25.
La proposta di mozione.
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