Interventi |
"Promozione del recupero di immobili abbandonati per l'emergenza abitativa" VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201604002/002, presentata in data 12 settembre 2016, avente per oggetto: "Promozione del recupero di immobili abbandonati per l'emergenza abitativa" VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Montalbano. MONTALBANO Deborah La proposta di mozione che oggi presentiamo in Consiglio riguarda la promozione del recupero di immobili abbandonati o in disuso per destinarli a chi vive in una condizione di emergenza abitativa. Questa necessità in Commissione ha incontrato il parere favorevole di tutte le forze politiche presenti, che ci auguriamo non venga oggi smentito dalle stesse forze politiche. È un atto che ci indirizza a occuparci delle emergenze sociali... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Naturalmente mi riferivo agli interventi che si sono susseguiti in Commissione. Ripeto, questa necessità in Commissione ha incontrato il parere favorevole degli interventi che si sono susseguiti delle forze politiche presenti e rimaste in Aula e ci auguriamo che anche oggi resti tale. Nello specifico si chiede alla Sindaca e alla Giunta di attivarsi sul fronte di una sperimentazione per provare a costruire risposte alternative al disagio abitativo, sostanzialmente promuovendo il recupero di immobili abbandonati o in disuso, attraverso quattro concrete azioni: un censimento aggiornato dei possibili spazi di proprietà pubblica di altri enti o di società partecipate, per intercedere alla disponibilità reale presente sul territorio cittadino da destinare a tale scopo; il coinvolgimento del territorio, delle sue parti sociali e di tutte le realtà attive attraverso l'apertura di un bando pubblico per raccogliere tutte le possibili manifestazioni di interesse; qualora fossero individuati interessi all'utilizzo di spazi tramite la proprietà privata, promuovere e realizzare accordi tra le parti. Inoltre si impegna la Sindaca e la Giunta ad aprire un tavolo di concertazione con la Regione per attuare una revisione della Legge Regionale 3/2010, nello specifico di questo lavoro all'articolo 22 bis del 5 febbraio 2015, in materia di auto-recupero, previsto ad oggi solo ed esclusivamente per i singoli alloggi e non per la complessità degli immobili di altra natura, proponendo quindi tra le possibili proposte di modifica anche questa. Considerando la condizione economica che abbiamo purtroppo ereditato, è essenziale precisare che, escludendo il quarto punto dell'"impegna", questo lavoro può svilupparsi solo compatibilmente con le risorse di Bilancio. Queste procedure hanno comunque già trovato spazio di attuazione in diverse città italiane, verso le quali possiamo valutare eventuali interfacciamenti, come ad esempio Bologna, Roma, Milano e non solo, anche fuori dal perimetro nazionale abbiamo esempi utili rispetto a queste esperienze. Con questo "impegna" parliamo, credo, per la prima volta, in Consiglio Comunale, di emergenza casa. Signor Presidente, le chiedo ancora qualche minuto in quanto ritengo doveroso esporre al Consiglio, quello rimasto, e ai cittadini che ci seguono da casa, una fotografia della situazione attuale e anche alcune premesse necessarie per comprendere al meglio il contenuto e le richieste di questo atto. Oggi affrontiamo un tema molto sentito nella nostra città, di questo ne siamo assolutamente sicuri, mentre siamo un po' meno sicuri che questo sentore sia stato percepito e condiviso dalla politica che fino a poco tempo fa ha amministrato Torino, almeno fino al momento della campagna elettorale, dove invece poi il voto lo si è andato a chiedere agli abitanti delle periferie, eccome, anche se ancora oggi non comprendo con quale coraggio. Direi che è arrivato il momento, però, visti anche tutti gli attacchi che riceviamo, di iniziare un po' a raccontare quello che stiamo trovando in Comune e qual è la situazione globale e reale. Che cos'è l'emergenza casa a Torino? I dati ufficiali - non sono quelli del Movimento 5 Stelle torinese, ma sono quelli del 12° Rapporto sull'osservatorio della condizione abitativa della città - ci dicono che dal 2004 al 2012 le domande presentate per il bando generale - sottolineo generale - per la richiesta di una casa popolare sono passate da 7.271 a 12.688, e ad oggi l'ultimo bando aperto nel 2012, che si concluderà quest'anno, ha raccolto intorno alle 15.475 richieste per una casa popolare. Tutto qui, direbbe qualcuno, pur considerando importante questo dato? No, non è tutto qui, purtroppo. Di questi 15.475 nuclei familiari circa 1.000 all'anno risultano anche in emergenza abitativa, oppure pur trovandosi in una condizione abitativa precaria o nulla restano fuori dal riconoscimento del diritto alla casa per mancanza di requisiti, restando nella terra di nessuno, nel vuoto e senza futuro, ma tanto chi se ne frega. Al massimo poi durante la prossima campagna elettorale si negherà l'esistenza delle emergenze sociali in città e il problema è risolto. E invece no. Andiamo avanti. La mancanza di requisiti, spesso, è determinata da motivi talvolta futili. Ad esempio, la prerogativa sulla retroattività della presa in carico dei servizi sociali, un anno prima di quando si presenta la domanda; oppure dalla presenza di una partita IVA precedentemente aperta dal nucleo familiare. Questi sono alcuni esempi che dimostrano quanto determinati parametri, quelli della Legge Regionale 3/2010, non siano attuabili rispetto alle moderne condizioni e alle caratteristiche strutturali rappresentate dalle nuove povertà, per non parlare delle tempistiche regolate dalla Legge sulle assegnazioni. Ci domandiamo, da anni, come sia possibile tutto questo? Proviamo a rispondere, sarà forse perché troppo spesso chi scrive le Leggi non conosce neanche lontanamente i problemi di cui si sta occupando e non coinvolge i cittadini interessati. E perché succede questo? Perché, c'è da chiederselo, questo disinteresse nei confronti di coloro che si dovrebbero rappresentare al meglio, perché più fragili o più deboli? Sarà perché la politica moderna le Leggi non le scrive più per rispondere davvero ai bisogni dei cittadini, ma per limitarne l'accesso al bisogno. Quindi, meno accesso, meno bisogno e più risparmio. Infatti si contengono così i costi finanziari a discapito dei cittadini e a discapito delle loro vite e sulla loro pelle, tanto il benessere di una città la si può poi illudere. VERSACI Fabio (Presidente) Concluda, Consigliera Montalbano. MONTALBANO Deborah Sì, Presidente. Un po' di turismo di là, un pezzetto di cultura, una vetrina superficiale, un gigante albero di Natale regalato da qualche banca in una piazza, ed eccovi il modello del sistema Torino, che però poi al buio ha lasciato gli ultimi e le famiglie più sfortunate. Forse qualche esperto di politica su questo ci potrà rispondere. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliera Montalbano, però sta andando fuori tema. Sono 6 minuti e 20 secondi che parla e aveva 5 minuti. Ha 10 secondi per concludere il suo intervento. MONTALBANO Deborah Signor Presidente, mi scusi, ma rispondo a tutte le battutine che riceviamo, quando le facciamo noi è bene che anche gli altri le accettino. VERSACI Fabio (Presidente) Concluda il suo intervento. MONTALBANO Deborah Gli Uffici ci riportano che le previsioni di questo anno, rispetto alle assegnazioni di alloggi in risposta alle oltre 15.000 richieste a cui facevo riferimento prima, saranno intorno ai 650 alloggi. Se tutto va bene consegniamo 650 alloggi. Nel 2015 la Città di Torino ha consegnato 458 alloggi su 12.000 richieste. Nessun piano di progettazione a livello regionale per far ripartire l'edilizia pubblica, e ricordo a tutti che dal 2001 è una competenza regionale. La Regione ha profugato i fondi Gescal, non li ha più finanziati. Il fondo per l'edilizia pubblica a livello nazionale è azzerato e a nessuno sembra interessare. Ho ancora tempo o mi devo fermare? VERSACI Fabio (Presidente) No, non ha più tempo. Aveva cinque minuti e ha parlato sette minuti. La parola alla Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Innanzitutto, in merito al richiamo della Collega al voto favorevole in Commissione, sicuramente siamo favorevoli a trattare con grande attenzione il tema dell'emergenza abitativa. Abbiamo garantito presenza, ascolto e partecipazione. È chiaro anche che se si richiede una conferma di quello che è stato interpretato come un voto favorevole, probabilmente i toni dovrebbero essere un po' meno da campagna elettorale, a mio avviso, e un po' più di condivisione rispetto a questioni che nella passata Amministrazione, che piaccia o no, comunque sono state trattate. Quelle che la Collega definisce concrete azioni indicate nell'atto di indirizzo, in realtà, hanno evidenziato una serie di punti di caduta che sono stati quelli rispetto ai quali la minoranza, o quello che è rimasto, ha cercato di intervenire nel corso della Commissione. Fra quello che è rimasto ci sono io, che faccio parte di questa Commissione, in cui avevamo chiesto come, nel metodo, si sarebbe poi sostanziata questa azione, e non tutte le risposte sono arrivate. Se ne era accorto anche il Vicesindaco Montanari, io mi ero appuntata il suo commento, che aveva detto: "Alla fin fine si tratta di un invito all'Amministrazione a impegnarsi su questo tema, che non risolveremo in due giorni, ma ci impegneremo". Ben diversa è l'ambizione dell'atto di indirizzo, se si deve risolvere in questo, ma ci mancherebbe altro, avevo già fatto presente in sede di Commissione che rispetto all'auto-recupero, ad esempio, quello delle case ATC, poi la disponibilità proveniente da coloro che abitano era nel numero di 13. Quindi, 13 significa che bisogna trovare un sistema che in effetti metta questi affittuari nelle condizioni di considerare l'auto-recupero. E qui il sistema confonde patrimonio pubblico, rispetto al quale si può fare un tipo di azione più attiva, e patrimonio privato, rispetto al quale il ruolo è inevitabilmente solo di tipo promozionale. Mi sembra che, invece, tutto quello sul quale possiamo trovarci concordi, ed è il perno a mio avviso di un'acquisizione di consapevolezza che va da corso Romania (così oggi l'ho detto anche io e ho partecipato) in avanti, è il passaggio dove si dice compatibilmente con le risorse disponibili. Ora, compatibilmente con le risorse disponibili, che ci crediate o no, è un po' quello che succede quando ci si trova ad amministrare. Poi è chiaro che le battutine volano, per l'amor del cielo; secondo me ci sono momenti e momenti. Faccio notare che quello che è stato fatto nel passato era assoggettato allo stesso criterio: compatibilmente con le risorse disponibili. Due progetti sono stati citati dall'altro Assessore che era presente in Commissione, piazza Massaua e via Borgo Ticino, dove sono stati recuperati degli alloggi da destinare a persone in condizione di fragilità, e strada del Meisino per il social housing, due progetti della vecchia Amministrazione che stanno proseguendo il loro iter anche nel corso di questa tornata amministrativa. Io credo di non dover aggiungere altro. Se questo atto di indirizzo, estremamente articolato, si risolve in un invito all'Amministrazione a impegnarsi su questo fronte, benché consapevole di non essere in grado di risolverlo nel giro di breve, ma ci mancherebbe altro. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora È stato premesso un forse, io devo smentire il fatto che forse questa sia la prima volta in cui si parla di politica abitativa in questo Consiglio, perché lo abbiamo fatto durante la discussione delle Linee Programmatiche, anche con la presentazione di emendamenti, e la risposta è stata: aspettate i nostri programmi operativi. Vedrete, facciamo noi. Benissimo. Quindi, in merito alla proposta di mozione che è stata qui depositata e discussa precedentemente in Commissione, io assumo l'emergenza della questione, che conosco bene; assumo la buona volontà manifestata da questa proposta di mozione e continuo a ribadire le preoccupazioni di fattibilità che ravviso nella parte impegnativa della mozione stessa, in modo proprio didascalico. Individuare e censire gli immobili di proprietà comunale o di proprietà di altri Enti pubblici. Avevo sottolineato in Commissione, forse anche nel dibattito generale in questo Consiglio, che mi risulterebbe (credo che questo le Giunte precedenti lo abbiano fatto) che il censimento delle unità immobiliari di proprietà pubblica esista, non sono sicura che così avvenga per le società di altri Enti pubblici. Sarebbe bene fosse aggiornato quello delle IPAB, di cui non si continua a parlare, ma soprattutto quello che interesserebbe a una mozione di questo tipo è sapere quale tipologia di immobili di proprietà siano sottoposti a ipotesi di alienazioni oppure no. Perché magari l'alienazione di patrimonio pubblico non appartiene alla cultura, alle intenzioni e alla filosofia di chi governa attualmente la Città, ma magari dopodomani saremo in una condizione di emergenza, per cui non potremmo dispiegare totalmente la volontà autonoma del Movimento 5 Stelle e ci troveremo a subire scelte negative delle Amministrazioni precedenti, quali alienare del patrimonio pubblico. Allora sarebbe carino se si ragionasse su quali progetti far avviare delle prospettive di auto-recupero, sulla base di un censimento del patrimonio pubblico che ci dicesse a quale stato è questo censimento e se escludete completamente le ipotesi di alienazione, perché questo sarebbe un bel punto politico. Passaggio numero 2. Assegnare a gruppi di cittadini, associazioni e altri operatori sociali, senza scopo di lucro, l'impegno a realizzare il progetto di auto-recupero dei beni immobiliari da mettere a disposizione non di se stessi, coloro che realizzano l'auto-recupero, ma delle persone in emergenza abitativa o comunque aventi titolo. Ora, io sono molto fiduciosa nelle caratteristiche sociali degli essere umani. Devo dire che non sarei qui se non avessi ancora questo tipo di fiducia. Vedo molto difficile avere una relazione organizzata da parte di un Ente pubblico, con livelli intermedi di libera associazione dei cittadini che, assumendosi tutti gli oneri di spesa di un accompagnamento al recupero edilizio, concedano poi il bene così recuperato ad altre persone in emergenza abitativa. Credo che neanche l'Arcivescovo Nosiglia ce la farebbe. Punto numero 3. Valutare l'impegno finanziario. Benissimo. Punto numero 4. Garantire il recupero di unità immobiliari private che siano in stato di degrado, ai fini di recuperarle e renderle disponibili agli inquilini, con una modalità di recupero leggera, questo lo comprendo molto bene, per un uso flessibile e temporaneo, e lo comprendo altrettanto bene, ma con una modalità tale per cui, da un lato, si apra uno spazio abitativo temporaneo ad alcune persone; ma, dall'altro, laddove il proprietario decidesse che il mercato immobiliare migliore può mettere il proprio bene sul mercato, si può ritornare in pieno possesso del bene stesso, anche perché chi lo occupa non è tutelato da alcun contratto di locazione. Ma sono sicura che in quel momento ci sarà tutta la solidarietà contro gli eventuali sgomberi forzosi che quei proprietari che hanno messo a disposizione il loro bene in questo bel progetto di auto-recupero intenderanno agire. Quindi, creeremo un'ulteriore condizione di conflitto sociale. Io credo che questa sia una strada di ottime intenzioni. Dice il proverbio che le buone intenzioni, se non sono attentamente studiate nella pratica, lastricano vie sgradevoli. Là si vuole fare così, la si faccia così. Io mi asterrò, nel senso che partecipo al voto con un voto di astensione, perché condivido la necessità, ma davvero il modo mi sembra un po' troppo ancora grezzo per arrivare a definire dei percorsi operativi concreti. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Paoli. PAOLI Maura Come abbiamo detto in Commissione, questo documento è importante perché assegna un percorso. È ovvio che sarà da approfondire, abbiamo esempi diversi in Italia e in Europa e sono ovviamente da studiare e adattare alla nostra realtà; questo è il percorso che vogliamo seguire. Con questo documento, oggi, nonostante tutte le difficoltà lasciateci, nonostante le poche risorse e gli strumenti insufficienti, vogliamo fare una scelta diversa, vogliamo ascoltare e prendere esempio, vogliamo impostare un discorso che probabilmente non porterà a risposte immediate, ma vogliamo dire ai torinesi non che se stessero in un'altra città probabilmente starebbero per strada, andate in albergo, come è stato fatto finora, ma vogliamo dire loro: "Ho sentito il tuo grido e non sono indifferente". È scandaloso che ci siano case senza persone e persone senza casa. Iniziamo a contarli, iniziamo a fare un percorso. Dato che ci sono due emendamenti, colgo l'occasione per iniziare a dire che dopo la Commissione sul Regolamento dei beni comuni ci è sembrato opportuno proporre un emendamento aggiuntivo. A pagina 2, nell'impegna, al secondo punto, dopo la frase "da parte di gruppi di cittadini", inserire la seguente frase: "secondo il Regolamento dei beni comuni". Per quanto riguarda, invece, l'emendamento proposto dal Consigliere Magliano, siamo contrari. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 1. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1: Presenti 25, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 1 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 2, presentato dalle Consigliere Montalbano e Paoli, recita: VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2: Presenti 26, favorevoli 26. L'emendamento n. 2 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la proposta di mozione: Presenti 28, astenuti 3, favorevoli 25. La proposta di mozione. |