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Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 3 Novembre 2016 ore 14,00
Paragrafo n. 20
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2016-01824
VARIANTE PARZIALE N. 311 AL P.R.G., AI SENSI DELL'ARTICOLO 17, COMMA 5, L.U.R. 56/1977 E S.M.I., CONCERNENTE L'AMBITO 2.8 CORSO ROMANIA E AREE PER ATTIVITA' PRODUTTIVE COMPRESE TRA CORSO ROMANIA E STRADA DELLE CASCINETTE. APPROVAZIONE.
Interventi
"Variante parziale n. 311 al P.R.G., ai sensi dell'articolo 17, comma 5, L.U.R.
56/1997 e s.m.i. concernente l'Ambito 2.8 corso Romania e aree per attività
produttive comprese tra corso Romania e strada delle Cascinette. Approvazione"
"Accompagnamento a deliberazione (mecc. 201601824/009) 'Variante parziale n.
311 al PRG' - Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del centro commerciale
Auchan di corso Romania attualmente trasferiti in altre sedi"
"Accompagnamento a deliberazione (mecc. 201601824/009) 'Variante parziale n.
311' - La Giunta si scusi"

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'esame congiunto della proposta di deliberazione n. mecc.
201601824/009, presentata dalla Giunta Comunale in data 12 aprile 2016, avente per
oggetto:

"Variante parziale n. 311 al P.R.G., ai sensi dell'articolo 17, comma 5, L.U.R.
56/1997 e s.m.i. concernente l'Ambito 2.8 corso Romania e aree per attività
produttive comprese tra corso Romania e strada delle Cascinette. Approvazione".

della proposta di mozione n. mecc. 201604794/002, presentata dai Consiglieri
Albano, Fornari, Carretto, Tevere, Imbesi, Giovara, Chessa, Unia, Azzarà, Curatella,
Russi e Amore in data 24 ottobre 2016, avente per oggetto:

"Accompagnamento a deliberazione (mecc. 201601824/009) 'Variante parziale n.
311 al PRG' - Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del centro commerciale
Auchan di corso Romania attualmente trasferiti in altre sedi".

e della proposta di mozione n. mecc. 201604961/002, presentata dal Consigliere
Ricca in data 3 novembre 2016, avente per oggetto:

"Accompagnamento a deliberazione (mecc. 201601824/009) 'Variante parziale n.
311' - La Giunta si scusi".

VERSACI Fabio (Presidente)
Comunico che in data 20/10/2016 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
A proposito di bugie, 1° settembre 2016: "Nell'immediato, ho visto una serie di
problemi e progetti che sono in corso da parte della Città e il taglio che stiamo dando
è quello di cercare il più possibile di affermare una linea politica forse leggermente
diversa da quella dell'Amministrazione che ci ha preceduto. Io ho avuto
l'impressione che l'Amministrazione precedente abbia interpretato l'Urbanistica
come un posto, un luogo, uno strumento per fare arrivare soldi nelle casse comunali.
Posizione assolutamente legittima, niente da dire, non è esattamente la mia
posizione. La mia posizione è che l'Urbanistica deve servire a far stare meglio i
cittadini"; ditelo a tutte quelle persone che, grazie a quei 25.000 metri quadrati in più
di area commerciale, avranno meno lavoro, anche perché ricordiamo che, per ogni
persona che viene assunta all'interno di un centro commerciale, perdono il lavoro 5
persone nel commercio di prossimità. "Da subito credo che alcune scelte politiche e
amministrative che sono state affrontate e sono state viste e vedere come far
coincidere la vita dei cittadini con il proliferare dei centri commerciali, che è un
tema. Da qui in poi, nel giro di tempi abbastanza ridotti, noi avvieremo - come è stato
detto nel programma di mandato - una revisione generale del Piano Regolatore, che
vorrà dire prendere area per area (come è stato detto all'inizio del mandato) e che
vorrà dire prendere quali sono le trasformazioni accettabili e quali di queste
cambiare, sempre nell'ottica che ho detto prima. Faccio presente che è un
semplicissimo calcolo matematico: abbiamo visto che, in 20 anni di attuazione del
Piano Regolatore, più o meno sono state fatte, mediamente, Varianti ogni 12 giorni,
compresi il sabato e domenica. Questo vuol dire che gli Uffici sono stati sottoposti a
una pressione di lavoro straordinaria e che chiunque in questa Città abbia proposto di
portare qualche soldo e di fare qualche Variante, ha potuto farla. Non credo che sia il
nostro atteggiamento. Intanto, l'indicazione che ho dato agli Uffici è: freno a mano
tirato; le Varianti si fanno solo in casi eccezionali", quando mancano soldi magari,
fatti con il cemento? "Lo strumento urbanistico c'è, esiste, lo rivedremo, ma, per
quanto esiste, lo manteniamo esattamente com'è, se non per casi eccezionali. La
Variante del Piano del caso deve essere un caso eccezionale, dove c'è effettivamente
una proposta di tale intervento pubblico da far sì che una Legge pubblica venga
trasformata nell'interesse pubblico"; qual è l'interesse pubblico in questa Variante?
"Quindi, capite che questo è un approccio forse un po' diverso da quello precedente e
forse alcuni di voi erano abituati a questo approccio e dovranno cambiare",
deliberazione a firma Stefano Lo Russo. Era il 1° settembre, quando si è riunita la
prima Commissione Urbanistica, e oggi è il 3 novembre, due mesi e due giorni dopo,
ed è già cambiato il mondo. Benvenuti nel loro partito, quello della falce e del
cemento, quello di chi riempie Torino di centri commerciali. Prima il Presidente ha
mandato in Commissione un'altra proposta di deliberazione riguardante un centro
commerciale e vedremo tutto questo cambiamento, soprattutto nell'Urbanistica, che
ci era stato promesso e che, invece, con questa proposta di deliberazione si porta
esattamente in continuità quella che era la politica dell'Amministrazione precedente,
ovvero un bel centro commerciale. Diciamo che è una cosa che dovevamo
assolutamente fare, perché, senza quei 3.500.000,00 Euro, non si chiude il Bilancio,
ma mi verrebbe anche da pensare che, in questi 4 mesi, ci avrete pensato che, magari,
i soldi si potevano prendere da un'altra parte.
Capisco che bisogna promettere per prendere i voti, però avevate promesso ai
comitati "No zoo" che lo Zoom non si sarebbe fatto e abbiamo visto che cosa è
successo l'altra volta in Commissione; avete promesso ai comitati dell'acqua
pubblica che l'acqua non si sarebbe toccata e non andate a chiedere l'80%, come
aveva fatto l'ex Sindaco Fassino, ma avete chiesto il 100%; avete promesso di non
fare il tunnel di corso Grosseto e vi leggo questo titolo: "Chiappendino, trovato
l'accordo: il tunnel di corso Grosseto si farà"; bravi, questo vuol dire mantenere le
promesse.
Poi si arriva al centro commerciale, perché, giustamente, in quattro mesi non poteva
mancare la quarta bugia: 25.000 metri quadrati. Non si tratta di un piccolo punto
spesa - perché, magari, quell'area delle Vallette o di Falchera ha dei problemi
oggettivi e conosciamo tutti la situazione dei mercati -, perché invece verrà ampliato
un centro commerciale che già esiste e, quindi, andiamo ad aumentare l'area
commerciale, mettendo in cassa 3.500.000,00 Euro e altri 4 milioni di Euro
arriveranno nel 2017.
Vi chiedo con che coraggio oggi voterete "sì"; con che faccia andrete poi a
raccontare ai commercianti di Torino Nord che il loro lavoro diminuirà grazie al
nuovo ampliamento dell'area commerciale e con che faccia andrete da tutti quelli in
corso Grosseto da cui avete preso i voti a dirgli che il tunnel dovete farlo perché ne
avete bisogno, in quanto altrimenti non vi danno i soldi. Voi l'avete promesso e
queste si chiamano bugie.
Vi do anche una via di fuga, perché sono bravo e oggi mi sento anche molto
generoso: ho presentato una proposta di mozione di accompagnamento che invita -
non mi sembra il caso di obbligare - il Sindaco e la Giunta a riflettere prima di fare
promesse che non possono mantenere (quelle che ho elencato prima sono tutte
promesse della campagna elettorale, ma che non sono state mantenute) e di parlare
solo quando sono sicuri di poter mantenere quelle promesse; quindi, le prossime
volte che andranno in giro a raccontare le cose che vogliono fare devono avere delle
basi concrete per poter fare certe affermazioni, dovranno evitare di parlare a
sproposito e, soprattutto, di rilasciare dichiarazioni mendaci, perché poi la gente si
arrabbia.
Tutta quella gente vi ha votato (perché, giustamente, era difficile continuare a votare
loro) sperando che, forse, oggi qualcuno con un minimo di coerenza si sarebbe
seduto su questi banchi, ma li avete di nuovo presi in giro. Voglio vedere con che
faccia voterete; vi scatterò una foto mentre schiacciate il "sì" e poi la porterò a tutti i
commercianti di Torino Nord, agli ambulanti di Barriera di Milano, delle Vallette, di
Falchera e a tutte quelle persone che orbitano intorno a quel centro commerciale e
vedremo se saranno contenti di sapere che la maggioranza che hanno sostenuto alle
ultime elezioni gli sta regalando un bel segno "meno" nella chiusura dei loro conti
del prossimo anno; ribadisco che, alla fine, la coerenza conta e state dimostrando,
giorno dopo giorno, quanto lo siate sempre meno.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Gli antichi romani avevano un universo antropomorfo con una marea di divinità. Ce
n'era una in particolare, chiamata "Bifronte" che aveva una caratteristica: aveva una
faccia per il tempo di guerra e una faccia per il tempo di pace; si tratta di Giano.
Peccato che non ci sia la Sindaca Appendino per vedere se dietro la nuca ha questa
seconda faccia, perché è incredibile che, durante tutta la campagna elettorale, si sia
riusciti a raccontare cose e, poi, si sia fatto l'esatto contrario in Aula al momento di
decidere.
Oltretutto, la Sindaca Appendino non è una sprovveduta, perché ha passato cinque
anni in questo Consiglio, per cui sapeva, quando prometteva, le conseguenze degli
atti che avrebbe dovuto assumere; come ha detto il Vicesindaco Montanari in altre
riunioni, è chiaro che non si può pretendere di fare cassa con l'urbanistica, perché
l'urbanistica dovrebbe prevedere dei progetti sulla socialità delle persone. Quello che
è successo oggi non è derivante da sanzioni, cioè non sareste incorsi in sanzioni
particolari revocando la possibilità di andare a creare un centro commerciale - il
Consigliere Ricca è stato troppo bravo - non di 25.000 metri quadrati, ma di quasi
80.000 metri quadrati (25.000 più 45.000 la variante Ponchia e 10.000 la variante
Canale). Siamo di fronte a un iper centro commerciale di 80.000 metri quadrati e
c'era da aspettarsi che agiste come avete sempre detto, perché ho conosciuto
tantissimi commercianti che dicevano che noi del centrodestra non eravamo credibili
su queste cose, mentre lo sarebbero stati quelli del Movimento 5 Stelle; invece avete
fatto l'esatto opposto, la prima importante Variante Urbanistica prevede 80.000 metri
quadrati di centri commerciali e di iper mercati commerciali in corso Romania.
C'è una prima fetta, che è quella di Auchan, ed una seconda fetta, che è quella di
Ponchia da 70.000 metri quadrati a cui vengono aggiunti 10.000 metri quadrati di
Canale, e poi l'area Michelin. Avrei potuto capire che da parte vostra vi fosse un
interesse anche a concedere questi 80.000 metri quadrati commerciali se fossero stati
garantiti nuovi dipendenti, cioè se, in una contrattazione legittima alla luce del sole
con quel titolare di impresa, si fosse realizzato questo obiettivo: da un lato, si porta la
direzione commerciale, che era a Pero e adesso si sta spostando a Milano, a Torino e,
dall'altro lato, io concedo qualcosa in cambio. Non è stato fatto neppure questo. È
stato fatto un regalo alla grande distribuzione, esattamente l'opposto di quello che
avevate detto.
Come ricordava prima il Consigliere Ricca, abbiamo registrato - spero di non
essermene dimenticato nessuno - l'eliminazione di Profumo da Presidente della
Compagnia di San Paolo, ma ciò non è avvenuto, è stato mantenuto, con profluvio di
amorosi sensi; l'eliminazione di Peveraro, per cui avevate anche la ragione dei
derivati, e ciononostante Peveraro è rimasto al suo posto e ha rilasciato un'intervista
in cui ha raccontato il meglio che poteva dell'attuale Sindaco; La Rotella, moglie di
Vergnano, è la Presidente della Fondazione Cultura ed era il primo obiettivo da
eliminare da parte del Movimento 5 Stelle, invece è venuta molto tranquillamente in
Commissione a raccontare quello che farà con l'avallo del Movimento 5 Stelle. Il
Consigliere Ricca ha già parlato di corso Grosseto: si mantiene il tunnel così com'era
e non si fa un secondo tunnel o una diversificazione dell'area di impatto delle
macchine in quella zona; per quanto riguarda la Linea 2 della Metropolitana, si
procede con l'appalto di progettazione senza cambiare minimamente quello che era
stato previsto (cioè, la partecipazione popolare per l'individuazione di un percorso
alternativo, completativo o migliorativo di quello che era stato previsto dall'ex
Sindaco Fassino); in quest'Aula avevate assicurato - avete addirittura adottato un mio
emendamento che parlava di questo - la rotazione dei dirigenti all'interno
dell'Amministrazione Comunale, ma non è stato ancora sostituito un dirigente dopo
quattro mesi di permanenza del Sindaco Appendino e dei suoi Assessori in questa
Amministrazione Comunale.
In altre parole si può dire che dal "Sistema Torino" ci si sta spostando al "Sistema
Appendino", che non cambia le cose, le mantiene inalterate, perché mantiene ciò che
la sinistra aveva fatto; criticava la sinistra quando c'era, ma realizza le stesse cose
adesso che la sinistra non c'è più. Non so se questo possa dipendere, come dicono
alcuni, dalle frequentazioni, dalle amicizie, dal padre della Sindaca Appendino, che
ha collegamenti con il mondo che sta dietro anche a quello dei DS o con
Confindustria. È veramente incredibile che in quest'Aula si possano verificare queste
cose e, soprattutto, che non ci sia un solo esponente del Movimento 5 Stelle che
abbia il coraggio e la dignità per obiettare e chiedere dove state andando e come vi
state muovendo. Voi lo sapevate che occorrevano soldi per il Bilancio anche prima di
dichiarare in campagna elettorale che non avreste fatto i centri commerciali. Non è
possibile avere dichiarato quella cosa e che oggi vengano inseriti gli 80.000 metri
quadrati. Sicuramente il Vicesindaco Montanari ci dirà che è stata un po' ridotta la
capacità insediativa, passando da circa l'1% allo 0,70%; è vero, ma nulla toglie che,
oggi, sono previsti circa 80.000 metri quadrati totali di commercializzazione e di
grande distribuzione in quell'area ed è una cifra enorme.
Mi chiedo davvero - anche soltanto per capire se qualcuno di voi è rimasto coerente
con se stesso, con la propria dignità, con la propria faccia, con i cittadini che l'hanno
votato - se c'è qualcuno che ha qualcosa da obiettare su questa cosa. I leninisti di
vecchia taglia avevano un centralismo democratico per rimettersi in comune dopo
che avevano espresso opinioni diverse, ma se 24 tradiscono sistematicamente le loro
impostazioni, cambiano le loro decisioni, modificano ciò che avevano promesso e
non dicono una parola, c'è veramente da ricordarsi che neppure gli stalinisti e i
leninisti erano così ordinati all'interno delle manifestazioni pubbliche.
Vorrei terminare il mio intervento ricordando che Novelli, quando diventò Sindaco
di Torino, promise - una scelta, secondo me, sciagurata - di non realizzare la
Metropolitana a Torino. Aveva i soldi, aveva il progetto e ciononostante, per
coerenza con il suo elettorato, decise di smantellare quell'operazione. Fu
un'operazione scellerata, ma vorrei sottolineare la coerenza di quell'uomo. Noto che,
da parte vostra, c'è sempre l'esatto contrario di quello che avete promesso. È
veramente brutto avere davanti dei Giano Bifronte che realizzano in quest'Aula
l'esatto contrario di ciò che avevano promesso in campagna elettorale.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Napoli; le ricordo che ha a disposizione 10 minuti per
intervenire.

NAPOLI Osvaldo
Probabilmente, il mio intervento deluderà il Consigliere Ricca e altri, perché, questa
volta, sarà un intervento espressamente amministrativo e non politico. Ho voluto
scriverlo perché penso di dover dare l'esatta situazione di quella che è la verità
rispetto a corso Romania. La proposta di deliberazione in oggetto deve essere
considerata non solo nel merito della previsione che contiene, ma anche nei
presupposti sui quali la stessa è stata proposta dalla precedente Amministrazione e
confermata dall'attuale. In altre parole, non è sufficiente esprimere una valutazione
discrezionale politica, ma la proposta in discussione deve essere considerata anche
dal punto di vista, che deve avere un Consigliere Comunale rispettoso, del dovere di
non arrecare danni all'Amministrazione che ci è affidata a prescindere dal fatto che si
sia maggioranza o minoranza.
Con questa preoccupazione doverosa, occorre ricordare che la Variante contiene una
previsione commerciale che, sotto il profilo giuridico, è già stata autorizzata e di cui
viene prevista solo la diversa dislocazione. Infatti, è da circa otto anni che il Comune,
su conforme parere della Regione, ha rilasciato le autorizzazioni per l'attivazione di
un centro commerciale di 12.000 metri quadrati. In allora, la programmazione
regionale prevedeva una dimensione massima per la localizzazione L2, il che obbligò
a dislocare la struttura in posizione perpendicolare rispetto a corso Romania con una
soluzione edificatoria molto sacrificata ed inopportuna, che personalmente mai avrei
approvato, ma che il Consiglio Comunale del tempo invece accettò approvando
anche il relativo PEG tuttora efficace.
Nel frattempo fu messo allo studio un intervento di riqualificazione e potenziamento
di corso Romania, che poi è stato formalizzato ed esteso a tutta la tratta della strada
dall'attuale centro commerciale di Auchan sino al confine comunale; prevede un
ampliamento dell'asse viario con potenziamento del livello di servizio e la
realizzazione di una vasta fascia di rispetto che la dislocazione ora prevista non
rispetta. Ciò in quanto i soggetti titolari delle autorizzazioni hanno reperito un'area
attigua che consente di dislocare la struttura di vendita in termini paralleli a corso
Romania con una soluzione decisamente di maggiore qualità. Tale area aggiuntiva
non ha la destinazione commerciale, di qui la necessità della Variante.
Allo scopo è stato approvato un Accordo di Programma tra la Regione, la Città
Metropolitana e il Comune per l'ampliamento dell'L2, così come viene ora proposto.
Con il buonsenso di amministratore, non di politico di parte, mi basta leggere il
contenuto di questo accordo sottoscritto dalla precedente Giunta per comprendere
che, sotto il profilo giuridico, il Comune è assolutamente vincolato a dare seguito a
questa previsione, visto che ha sottoscritto l'impegno non solo a darvi attuazione, ma
anche a non assumere atti che contrastino tale previsione commerciale. Sarebbe un
atto illegittimo farlo, che esporrebbe l'Amministrazione al pagamento di danni
enormi di cui dovrebbero rispondere i Consiglieri che si assumono la responsabilità
di votare "no", determinando così la bocciatura del provvedimento. Attenzione, due
pesi e due misure. Fino a questo punto, la scelta che, di fatto, ci vede chiamati a
pronunciarci non è tra realizzare il centro commerciale o non realizzarlo, perché la
società titolare delle autorizzazioni potrebbe comunque attivare la struttura già
autorizzata nel rispetto del PEG vigente sia pure in termini che piacciono veramente
poco.
Non si tratta di un'ipotesi teorica. Infatti, poche settimane fa, è stata autorizzata dalla
Conferenza dei Servizi regionale una diversa articolazione interna della superficie di
vendita per tenere conto della commercializzazione effettuata; in altre parole, il
soggetto promotore ha trovato operatori commerciali effettivamente interessati ad
attivare i negozi previsti, tutti nel settore extra alimentare, con specifico riguardo al
settore dell'abbigliamento.
Ripeto che, però, ciò non farebbe venire meno - lo dico ai miei Colleghi - il rischio
concreto di dover pagare altri danni, perché vi sarebbe un soggetto che non vende più
l'area oggetto di cambio di destinazione d'uso per la ridislocazione del centro
commerciale, un soggetto promotore che ha speso considerevoli risorse per la
progettazione di tutti gli adempimenti necessari e vedrebbe tutte queste spese
vanificate, oltre che perduto il margine economico di quella rilevante operazione.
Sono in ballo milioni di Euro e il Comune dovrebbe rispondere per avere
illegittimamente bocciato una previsione che, invece, è obbligato ad approvare.
Il problema politico nasce dalla circostanza per cui la Variante non riguarda soltanto
l'area strettamente necessaria per la diversa dislocazione del centro commerciale
interessato, ma anche ulteriori superfici, che non prevedono anch'esse la possibilità
di realizzare nuovo commercio al dettaglio. È vero che l'attuale perimetro dell'L2 è
sostanzialmente limitato soltanto a questo specifico obiettivo, per cui, in base alla
programmazione commerciale regionale, tale ulteriore dotazione potrebbe essere
destinata alla realizzazione di soli esercizi di vicinato. Siccome, di fatto, sarà
impossibile con qualche negozio o negozietto distribuito tra altre funzioni non
commerciali che si possa attivare una significativa dotazione edificabile, non occorre
essere profeti per concludere che con ulteriori modifiche delle previsioni di
programmazione commerciale verrà data la possibilità di ottenere nuove
autorizzazioni per medie e grandi superfici di vendita. Questo pone un problema
politico assai rilevante.
Sotto il profilo istituzionale, deve essere stigmatizzata la scelta della precedente
Amministrazione di integrare la previsione necessaria per dare esecuzione
all'Accordo di Programma con previsioni aggiuntive, mettendo i Consiglieri
Comunali nella necessità di dover scegliere tra la decisione di approvare una
previsione che non condividono o di non votare una Variante che contiene una
previsione relativa al Consiglio Comunale autorizzato che invece ha contenuto,
vincolato da un accordo che è stato sottoscritto addirittura prevedendo il divieto del
Comune di recedere dalla relativa obbligazione; cioè, tra la scelta di assumere una
posizione che per una parte disattende una scelta ormai vincolata, oppure la decisione
di dare via libera a una scelta pianificatoria, che invece sarebbe nella piena
disponibilità del Consiglio e che quindi potrebbe essere legittimamente contestabile.
Un'alternativa, alla quale personalmente intendo sottrarmi, con profilo irrispettoso
delle prerogative dei componenti di questa Assemblea di un simile modo di operare.
Siano i rappresentanti della precedente maggioranza e quelli dell'attuale a farsi
carico del dovere di chiudere questa procedura con una decisione che salvaguardi
anche l'Amministrazione e l'interesse dei cittadini torinesi.
Scelgo di dare rappresentanza agli impegni che ho assunto in sede di campagna
elettorale: da una parte, voterei contro e, dall'altra parte, sono consapevole, da
modesto curriculum amministrativo, che, come si dice, o si mangia questa minestra o
si salta dalla finestra. Per questo motivo, mi asterrò.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio; le ricordo che ha a disposizione 10 minuti per
intervenire.

ARTESIO Eleonora
Credo che se, in questa fattispecie, la Giunta avesse potuto vantare un obbligo di
autotutela e, quindi, la condizione forzata di dover assumere questa Variante
Urbanistica per le ragioni che venivano descritte dall'intervento precedente del
Consigliere, lo avrebbe fatto nella narrativa dell'atto deliberativo, lo avrebbe fatto
nell'illustrazione da parte del Vicesindaco Montanari e non avrebbe mancato di farci
notare come alcune scelte siano certamente fatte in quest'epoca storica con questa
attuale maggioranza, ma inevitabilmente indotte dall'Amministrazione precedente e,
con dispiacere, subite dall'Amministrazione attuale. Nulla di tutto questo è avvenuto,
quindi dubito che questo sia un atto assunto in forma di autotutela e credo - ritengo
con buone ragioni - che, invece, sia una volontaria assunzione di deliberazione,
necessitata, presumibilmente, da una questione di carattere finanziario.
La questione però è molto seria, perché possiamo anche essere brillanti - io meno di
altri - a fare dell'ironia sulla credibilità politica della maggioranza e della Giunta,
però l'Amministrazione ci dice che vorrebbe ma non può, anzi, che non può ancora,
ma che dal 2017, quando avrà la piena agibilità politica che si accompagnerà alla
piena agibilità finanziaria (perché sarà il primo Bilancio che risponderà onestamente
ai loro indirizzi), potrà manifestarsi; da qui ad allora si può, in qualche modo,
traccheggiare: quando si può, rinviare, altrimenti adottare obtorto collo quello che era
già stato deciso dall'Amministrazione procedente. Il problema è che, quando si parla
di scelte di politica urbanistica, questo limbo che ci separa da ora ad allora e che
produce deliberazioni come quella della zona di corso Romania produce delle scelte
irreversibili. A gennaio 2017, quando ci sveglieremo nella piena agibilità politica e
finanziaria della Giunta Appendino, la Variante di corso Romania non scomparirà
magicamente. Se questo Consiglio la approverà, quella ci sarà e le conseguenze
inizieranno a essere evidenti e procederanno inesorabilmente. Quindi, è un fatto
grave che in questa distanza, che viene giudicata una condizione non autonoma e non
originale di questa Giunta, si assumano provvedimenti come questi. È un fatto al
quale io non mi associo. Quindi, non credo sia una scelta obbligata o, probabilmente,
una scelta motivata dalla necessità - come si criticava la Giunta precedente - di fare
cassa con le politiche urbanistiche, ma è una scelta che comporta alcune conseguenze
rilevanti sul piano della distribuzione delle funzioni in quel territorio e che definisce
anche un profilo politico di questa Amministrazione nei confronti di alcuni settori
economici, in particolare della grande distribuzione, che, a volte, io ritengo molto
preoccupante. Altri Consiglieri hanno già detto che, durante la campagna elettorale,
avevate dichiarato di voler bloccare i grandi insediamenti di terziario commerciale e
di essere contro la grande distribuzione per favorire il commercio di prossimità e la
diffusione delle iniziative economiche a livello territoriale, mentre, oggi, adottate un
atto deliberativo che autorizza un processo di moltiplicazione, di ingrandimento e
anche di organizzazione di società finanziarie o di soggetti finanziari alla gestione,
che sono gli interlocutori di questo atto deliberativo che è, evidentemente, una grave
contraddizione rispetto ai vostri principi politici.
Questa è una contraddizione rispetto alle relazioni tra la politica, l'urbanistica e
l'economia, ma c'è una contraddizione ancora più rilevante, perché, se è colpa
incassare con le politiche del suolo e con le politiche di consumo del suolo pubblico,
è anche colpa indebolirsi in una relazione con degli interlocutori che, rispetto alla
Città di Torino, stanno chiedendo di poter acquisire un bene comune e non stanno
restituendo alla Città di Torino alcun interesse collettivo, a meno che non mettiamo
in conto che l'interesse collettivo sia quello di offrire ulteriori spazi commerciali
aperti sempre e comunque. Quando penso alla scarsa restituzione all'interesse
collettivo - anche se so già che il Vicesindaco Montanari replicherà dicendo che sono
state date alcune possibilità di riqualificazione dell'area ad uso comune - mi riferisco
a quella condizione particolare che ha visto un braccio di ferro, purtroppo
asimmetrico, tra coloro che gestiscono queste imprese commerciali e coloro che lì vi
lavorano. Siamo di fronte a delle scelte di carattere imprenditoriale, che, da un lato,
chiedono di espandersi e chiedono all'Ente Pubblico di diventare alleato
dell'espansione, ma, dall'altro lato, riducono le possibilità di lavoro dignitoso da
parte degli operatori e delle operatrici che portano avanti, nel concreto quotidiano
della propria attività professionale, l'esercizio della vendita. Detto in soldoni, questo
gruppo cresce in dimensioni e diminuisce in soggetti occupati in quell'attività
lavorativa.
Siamo di fronte ad un gruppo che, mentre avanzava al Comune di Torino la richiesta
di ampliare le proprie attività, trasferiva in altri Comuni i propri dipendenti e, in
particolare, le dipendenti donne, a volte in condizioni di contratti di lavoro non di
pieno orario, con una condizione di ricatto permanente tra l'accettazione dei
trasferimenti e la conservazione del proprio lavoro. È ovvio che le modalità non
fossero quelle che ho così sintetizzato. Uso il termine in forma retorica, come si può
fare in quest'Aula, ma credo che ciascuno di noi conosca la condizione di debolezza
di chi vive un lavoro dipendente rispetto ad un rapporto con la parte datoriale, che,
evidentemente, gestisce la logica della qualità del lavoro sulla base del profitto allo
stesso modo in cui gestisce la logica del rapporto con le politiche pubbliche sulla
base della guida del suo profitto.
Si rinunciò a trattare questa materia, cioè quella della qualità dell'occupazione,
durante la discussione della prima Variante Urbanistica e, adesso, noto che il
Movimento 5 Stelle accompagna questa Variante Urbanistica con una proposta di
mozione a tutela delle condizioni di lavoro. Lo capisco, nel senso che capisco tutto
l'imbarazzo, perché è stato anche il mio imbarazzo. In campagna elettorale,
sostenendo ragionamenti analoghi, contrari al consumo del suolo, alcune volte mi
sono sentita dire da vostri Colleghi del Consiglio di Circoscrizione - uno a caso, la 6
-, che, quando fu presentata la Variante Urbanistica dalla Giunta Fassino, alcuni
Consiglieri che appartenevano alla mia area politica non si erano accorti di quanto
stesse avvenendo e che gli unici che se ne erano accorti erano quelli del Movimento
5 Stelle, che infatti votarono contro.
Capisco l'imbarazzo odierno e il tentativo di calmierare il tema con un gesto che
vorrebbe dare nobiltà alla problematica di tutela dell'occupazione; lo apprezzo, ma
trovo molto debole aprire una trattativa in fase di progettazione, quando si è
rinunciato ad aprirla nella fase di discussione della Variante, magari dicendo
chiaramente che questo poteva essere uno di quegli atti da discutere nel 2017, con la
lucidità di mente della politica autentica del Movimento 5 Stelle (ripeto le vostre
parole, non è un mio giudizio) e che non si prendono adesso, ancora nelle condizioni
subordinate a quanto fatto dalla Giunta precedente.
Non so se, poi, il Presidente consentirà, per la distinzione del voto, di intervenire
anche sulla proposta di mozione di accompagnamento; sulla proposta di
deliberazione della Variante Urbanistica sfido il pessimismo del Consigliere Napoli
che annuncia cataclismi su chi voterà contro e annuncio il mio voto contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
La discussione è congiunta con la proposta di mozione e si potrà fare la dichiarazione
di voto sulla proposta di deliberazione, mentre non è prevista per le proposte di
mozione.
Ricordo ai Gruppi con più di un componente che un Consigliere per Gruppo può
intervenire per 10 minuti, mentre gli altri possono intervenire per 5 minuti.
La parola al Consigliere Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Questa sera continuiamo la discussione che è iniziata con l'illustrazione della
Variante da parte del Vicesindaco Montanari; una Variante che, in realtà, ha una
lunga e antica storia e che, a nostro modo di vedere, rappresenta una grande
opportunità di riqualificazione di un territorio di cerniera tra la città di Torino e, in
qualche modo, la parte Nord, che, in questi anni, è stata oggettivamente messa in
difficoltà sotto il profilo urbano da un'espansione della parte commerciale della Città
di Settimo verso Sud e che per queste ragioni ha progressivamente visto anche
impoverire il tessuto urbano e commerciale di quel quadrante.
È per questo motivo che già la Variante n. 311 fu adottata dalla precedente
Amministrazione e, sostanzialmente, il provvedimento deliberativo è stato
integralmente riconfermato dall'attuale Amministrazione Comunale. Ovviamente,
noi quindi non possiamo fare altro che condividere l'impostazione generale del
provvedimento e, conseguentemente - sarebbe illogico se facessimo altro -,
sosterremo con il nostro voto favorevole la proposta di deliberazione in questione.
Il dibattito politico assume però dei connotati di stimolo culturale di una certa qual
rilevanza, perché è del tutto evidente che, acclarato che sotto il profilo
amministrativo e politico questo si configura come un intervento di riqualificazione
che noi condividiamo, l'intervento dei Consiglieri che mi hanno preceduto e poi
soprattutto l'illustrazione del Vicesindaco ci può far esimere dal fare alcune
considerazioni politiche.
Mi giro da questo lato e mi rivolgo ai Consiglieri Rosso, Ricca e a tutti coloro che,
durante il ballottaggio, hanno invitato i cittadini a sostenere la nostra Sindaca
Appendino che è lì e che oggi, insieme a tanti altri torinesi, scoprono con un candore
che a me sorprende in senso positivo e amichevole - ma che, oggettivamente, era
abbastanza intuibile sarebbe finita così - che ci sono delle cose che sono buone di per
sé e che, fortunatamente, abbiamo un'Amministrazione che su alcuni profili, come
quello urbanistico, sta andando esattamente nell'ottica che noi auspicavamo, avendo
lasciato una notevole mole di atti da concludere e credo che sia assolutamente
auspicabile - sappiamo che la trasformazione urbana è un processo lento e complesso
- che il Vicesindaco Montanari (non me ne voglia il Consigliere Rosso) prosegua le
politiche urbanistiche della Città. Non possiamo fare altro che esserne contenti. Non
so chi ha fatto l'elenco: corso Grosseto, Zoom, la Linea 2 della Metropolitana, oggi
corso Romania, ma, Consigliere Rosso, le anticipo un elenco di titoli e mi rivolgo
anche al Vicesindaco Montanari, perché avremmo piacere di esaminare:
Westinghouse, Palazzo del Lavoro, Torino Esposizioni, Manifattura Tabacchi, corso
Marche, corso Bramante, area Thyssen e Castello di Lucento, Pescarito, via Corte
d'Appello, via Barbaroux, via Onorato Vigliani, via Ala di Stura, il quartiere Dora,
via Natta e via Reiss Romoli, corso Novara, la Variante di Palazzo Accorsi, quella
della Sisport, Borgata Tesso, Lungo Po Antonelli, Regaldi, Comau, Cascina Città,
via Servais.
Se, gentilmente, entro l'anno ci porta in Giunta il PEC Falchera, perché stanno
aspettando e se, gentilmente, chiudete anche il tema dell'area Borsetto, ci fate una
cortesia, anzi, la fate alla Città, non a noi. Poi, ci sono: via Servais, Isolato Santa
Croce, strada della Pronda, il PEC di Scalo Vallino - Vicesindaco, non si può
bamblinare più di tanto -, andiamo avanti, la Variante n. 319 di via Nizza e via
Morgari, la Variante n. 316 di strada San Mauro, ripeto strada della Pronda,
Steffenoni, strada della Verna, via Millio, che deve passare da un MP a qualcos'altro,
sul tema urbanistico.
Vorrei dire però alla Sindaca Appendino e all'Assessore Rolando, visto che non siete
stati in grado di portare a casa l'extra dividendo di SMAT - mi dispiace tantissimo e,
non abbiamo avuto occasione, vi volevo fare i complimenti per l'abilissima regia
politica con cui vi siete mossi, continuate così -, però sappiate che all'edilizia privata,
spero ve l'abbia detto il Vicesindaco, abbiamo ferme un sacco di istanze di 106 da
portare avanti.
Oggi, ho visto nel supplemento un altro supermercato in via De Santis. Vicesindaco,
ci sono tanti altri supermercati che vanno portati avanti, ad esempio, di corso
Traiano, del Lidl, di via Sansovino, via Orbetello, via San Bernardino; sono tutti lì
fermi e sono oneri di urbanizzazione che, magari, possono anche aiutarvi a mettere le
toppe al fatto che non siete capaci di fare politica.
Da un punto di vista strutturale, avete tutte le condizioni per continuare, uno, le
politiche urbanistiche di trasformazione di questa Città e, due, di provare a mettere le
toppe, perché ci sono, sono lì e sono solo da portare avanti. Poi, guardo i miei
Colleghi Consiglieri del Movimento 5 Stelle e li guardo davvero con un misto anche
di ammirazione, perché capisco che alzarsi al mattino, lavarsi i denti, mettere lo
spazzolino da denti e la propria dignità politica dentro al vasetto, uscire, venire qui e
doversi beccare questa selva di schiaffi morali che stanno prendendo, oggettivamente
richiede una struttura di personalità che io capisco, ma non è semplice, e vi ammiro
per la compostezza che avete, per la compattezza che dimostrate e, soprattutto, vi
ammiro per la capacità che avete di, in un post moderno trasformismo politico di cui
la nostra Sindaca, anche in virtù... Peraltro, Sindaca, lei non ha risposto alla
considerazione - Presidente, mi scusi non mi riprenda subito - che ha fatto il
Consigliere Morano rispetto a quanto lei ha dichiarato in Aula sulla vicenda di
Asproni e Manet. Chiusa parentesi.
Torniamo al tema urbanistico. Voi davvero avete tutta la mia personale, non politica,
personale, ammirazione e stima, perché mi rendo conto che non sia facile guardarsi
allo specchio, dopo aver contestato per anni le politiche di trasformazione urbana,
contestato le politiche di uccisione del commercio di vicinato, per cui se lo faceva il
centrosinistra era uccisione e sabotaggio del commercio di vicinato, mentre se lo fa il
Movimento 5 Stelle è una straordinaria occasione di riqualificazione urbana. Non
vedo l'ora di vedere le motivazioni politiche del Vicesindaco Montanari, poveraccio,
anche lui ha la mia umana stima e considerazione, perché una quantità di figuracce
collezionate in quattro mesi come quelle di Montanari è da record assoluto del
quadro politico.
Sono curioso di vedere come andrà a giustificare la proposta di deliberazione che
oggi abbiamo inserito nell'Ordine del Giorno del 106 su via De Santis e come andrà
a giustificare le altre che sarà costretto, dal suo Collega Rolando e dall'Appendino
(che ogni tanto, fortunatamente, dimostra di avere gli attributi in senso positivo
nell'interesse della Città), a portare e guarderò le vostre facce, cari Colleghi del
Movimento 5 Stelle.
Vi guarderò negli occhi, così come guarderò la Consigliera Paoli - per favore, chieda
su fatto personale - quando lei dovrà votare in quest'Aula la residenza universitaria
di via Malta, quando con i suoi amici del Gabrio non perdeva occasione di contestare
le politiche di trasformazione urbana della Città.
Io, quindi, ovviamente, nel ribadire il pieno sostegno del Partito Democratico alla
Variante, nel ribadire anche la mia solidarietà umana nei vostri confronti, perché mi
rendo conto che avete questi conflitti anche di coscienza politica, e nel ribadire la
mia piena solidarietà al Vicesindaco Montanari, che comincio a pensare che porti
anche un po' fortuna alle Varianti, nel senso che sto osservando una discreta
correlazione lineare tra affermazione perentoria di contrarietà e, poi, prosecuzione
dell'iter istruttorio della Variante: è successo su Linea 2 della Metro, classificato
come grande bluff, benissimo, poi la Sindaca l'ha riportato a più miti consigli lui e la
sua Collega Lapietra; è successo su corso Grosseto, ma la chicca delle chicche è
Zoom al Parco Michelotti, cioè il capo del Comitato contro Zoom Parco Michelotti si
è trovato costretto ad organizzare ed approvare questa cosa.
Se, gentilmente, il Vicesindaco Montanari ci facesse la cortesia di rilasciare altre
dichiarazioni perentorie come quelle che ha ricordato il Consigliere Ricca e come
quelle che lei ha rilasciato ai giornali in questi mesi sull'elenco dei provvedimenti -
gliene ho elencati alcuni, non tutti - e, poi, ovviamente, comportarsi come si sta
comportando, lei ha da lavorare per cinque anni in scioltezza e stia tranquillo che
avrà il nostro pieno e costante sostegno in Sala Rossa su questi provvedimenti.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, per fatto personale, al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Presidente, volevo ricordare al Collega Lo Russo che io ho ribadito il fatto che, dal
mio punto di vista, i due candidati Sindaci erano esattamente uguali, lo dimostrano
tutte le deliberazioni approvate fino ad ora che portano la firma, se non della vecchia
Giunta, comunque solo di alcune modificazioni. Quindi, Capogruppo Lo Russo stia
tranquillo, noi sappiamo cogliere le differenze.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Purtroppo, cambio un attimo il discorso, sollecitato dagli interventi del Consigliere
Lo Russo e del Consigliere Napoli. Prima di tutto, vorrei dire che quelli che voi
ritenete schiaffi per noi sono carezze. Non so se voi reagirete nello stesso modo agli
schiaffi che, magari, forse, riceverete dalla Procura e dalla Corte dei Conti, ma
questo lo scopriremo nei prossimi tempi. In merito a questa Variante...
(INTERVENTO FUORI MICROFONO).

VERSACI Fabio (Presidente)
Chiedo ai Consiglieri di fare silenzio. Capogruppo Napoli, adesso basta. Quando
qualcuno interviene, non si fa dibattito e non si parla fuori microfono; non è corretto
nei confronti dei Consiglieri che stanno zitti e in silenzio quando qualcuno
interviene.
Prego, prosegua Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
In realtà, volevo dire che, in un certo senso, avevo apprezzato l'intervento del
Consigliere Napoli di prima.
Abbiamo guardato questa Variante nell'ottica di singolarità dello specifico intervento
(forse, in parte, l'ha accennato il Consigliere lo Russo). Io credo che bisogna valutare
dove cade una Variante e io, da questo punto di vista, capisco la scelta dell'Assessore
di portare avanti, tra tutte le Varianti che ha fermato - perché ne ha fermate, forse il
Capogruppo Lo Russo non se lo ricorda -, questa Variante in particolare.
Questa area non è un'area di commercio di vicinato, Consigliere Ricca: è un'area
che, in questi anni, è stata principalmente colpita dal Comune di Settimo e non mi
pare che nessuno, Città Metropolitana, Regione o chi la amministrava abbia mai
agito sulla politica commerciale del Comune di Settimo, probabilmente non era
neanche in grado di farlo, però il Comune di Torino, in realtà, si trova a sostenere la
concorrenza di Settimo Cielo e, non ultimo, dell'outlet di lusso, quello sì sarà un vero
problema per il Comune di Torino, ma è un problema dovuto al Comune di Settimo,
che avrà un impatto serio.
Secondo la mia personale opinione, da pianificatore, vista la politica degli ultimi anni
sul tema dei grandi centri commerciali e della grande distribuzione, non ritengo che
questa Variante nello specifico possa avere un impatto significativo sul tessuto
commerciale, credo che, al massimo, possa avere un impatto negativo, se ce l'avrà
mai, su quella tipologia di strutture, quindi la concorrenza, secondo me, la farà su
Settimo e non su altre realtà.
Non ultimo, valutare l'area, che ha delle potenzialità di decentramento di determinate
funzioni. L'Assessora Lapietra ha già anticipato: il terminal bus, Stazione Stura,
Capolinea della Linea 4, i cui interventi di miglioramento potrebbero renderlo un
mezzo di trasporto assolutamente importante per la città di Torino. Riteniamo che
questo sistema di interventi possa, in qualche modo, dare una certa importanza
all'area.
Tutto ciò, ha un piccolo problema ed è la viabilità di corso Romania, che in questo
momento non è assolutamente strutturato per sostenere i carichi di traffico, che,
ripeto, purtroppo, l'outlet di Settimo attirerà, perché l'outlet di Settimo drenerà al
commercio di alto livello del centro, probabilmente, o comunque della città e drenerà
da Vicolungo e Mondovicino, che sono i due grandi outlet del lusso, e, forse, anche
da Serravalle, e quello sarà il vero problema. In questo contesto, ripensare alla
viabilità di corso Romania è importante e il fatto che questo intervento ci consenta di
intervenire anche su corso Romania è sicuramente un lato positivo. A tal proposito, il
Vicesindaco Montanari ha dichiarato che la parte a Nord di corso Romania subirà
una Variante, per cui verrà trasformata ad area verde. Io credo che si debba andare
avanti nel cercare di intervenire sull'area Michelin; questa, secondo me, potrebbe
essere in un'ottica produttiva un'alternativa importante e, quindi, tendenzialmente,
capisco e condivido la scelta del Vicesindaco Montanari.
Per chiudere, vorrei uscire un attimino dal seminato, se me lo consentite, per
rispondere al Consigliere Lo Russo: basta fare i Bilanci bene per non dover ricorrere
a queste operazioni e quello che faremo nel 2017 sarà un Bilancio fatto bene. Quindi,
mi spiace, probabilmente alcuni 106 non passeranno, alcune Varianti non verranno
portate avanti, magari a Scalo Vallino non faremo il centro commerciale, se i
Comitati vincono i ricorsi al TAR, magari, non proseguiremo in maniera ostinata,
come è successo al Palazzo del Lavoro, su interventi che non stanno né in cielo né in
terra. Ripeto, basta avere un'idea di città e di Bilancio che non si fondi su queste
operazioni. Lo dico anche alla Consigliera Artesio, che ha molta più esperienza di
me, quindi sa benissimo qual è il problema di agire su un Bilancio che non si è fatto,
ma sul quale io non voglio dire nulla, perché ci sono altri soggetti che diranno
qualcosa. Nel 2017, avremo la possibilità, spero e mi auguro, di agire in libertà, di
valutare come e quando fare gli interventi, in che modo, con che vincoli, con che
paletti e via dicendo.
Lo so che il Partito Democratico spera che entro dicembre noi andiamo a casa; lo
sappiamo, perché state spingendo per questo, ma mi dispiace, perché mi sa che ci
dovrete sopportare fino al 2021 e dovrete anche vedere quello che faremo, perché di
cose ne faremo, anche tante. Ora è facile, perché ci avete avvelenato i pozzi e,
quindi, adesso ci guardate morire di sete, peccato che abbiamo la fortuna di avere
una Sindaca e una Giunta molto più brave di quelle precedenti e, quindi, noi siamo
assolutamente tranquilli.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Giovara. Ne ha facoltà per cinque minuti.

GIOVARA Massimo
Ho una voglia incredibile di intervenire. Non è democrazia mandare a casa un
Governo anzitempo, non è democrazia mandare a casa un'Amministrazione
Comunale utilizzando la stampa amica. Presidente, io non so se se n'è accorto, ma a
Torino è avvenuto un miracolo qualche mese fa, è successa una cosa incredibile: un
gruppo di cittadini con pochi soldi e poca esperienza politica è entrato a Palazzo
Civico dopo 20 anni, anzi 23, in cui la stessa forza politica ha gestito il potere in
questa Città e a volte i miracoli hanno delle spiegazioni. Nessuna forza politica che
governi per così tanto tempo, anche se su base democratica, è esente da tentazioni
egemoniche. Si ha l'illusione di poter fare tutto, di poter passare sopra alle regole e
spesso si ha pure l'impressione di avere ragione. E come reagiscono i vecchi poteri a
questo cambio epocale, a questo miracolo? Usano tutti i mezzi a loro disposizione,
Presidente, per sopravvivere, per tutelare interessi consolidati, per coprire mancanze,
per puntare il dito su questa nuova Amministrazione, che per loro ovviamente è un
incubo, e adesso abbiamo gli ultimi sprazzi di agitazione; lasciamoli agitare,
Presidente. Non sono tanto divertenti, ripetono sempre lo stesso copione da un mese
a questa parte: Manet, Monet, non sanno dire altro. Loro ci attribuiscono tutto e il
contrario di tutto. Per una volta la storiella del dito che indica la luna - ve la
ricordate? - non funziona più. Non funziona più, perché in questo caso bisogna
guardare il dito e non la luna, cari cittadini e cari elettori, perché la luna non c'è, è
un'illusione, un trucco abile, sono molto abili, ma è sempre un trucco. Presidente,
questa Amministrazione eredita senza beneficio di inventario e in questa eredità ci
sono delle cose buone, qualcun altro in 20 anni aveva fatto cose bene, chiunque in 20
anni avrebbe fatto almeno una cosa buona. E ci sono anche delle cose non buone,
Presidente, e su questo io vorrei ricordare ancora una volta che non siamo noi a dire
che sono state fatte cose non buone, ma quelli che ci hanno votato, il che in una
democrazia - questa sì che è democrazia - avrebbe un certo valore il giudizio di quelli
che vanno a votare. Il vecchio potere, che non se ne va purtroppo con il voto, agisce
per distrarre i cittadini dalla verità e cerca di attribuire le cose buone a se stesso,
legittimamente per carità, e le cose cattive al nuovo Governo e su queste cose cattive
- cose importanti per carità, ma bazzecole in confronto ai disallineamenti di Bilancio
- si cerca di dare la responsabilità ad una Sindaca e ad una Giunta che sono in carica
da pochi mesi. Spesso ci si riesce e spesso i cittadini vengono affascinati da questa
luna inesistente, grazie ai titoli di giornale ad effetto, letti frettolosamente, grazie a
dichiarazioni sui social network fatte da chi in quel sistema ci stava bene, nonostante
i poveri, la disoccupazione, gli sfratti, la scarsa meritocrazia, nonostante la mancanza
oggettiva di prospettive per i giovani. Qualcuno ci stava bene, pochi però.
È uno spettacolo pietoso vedere come quasi tutta la minoranza gioisca di fronte al
mancato voto favorevole per il prelievo dal fondo di riserva Smat; una scelta difficile
per salvaguardare la priorità imprescindibile di poter garantire i servizi indispensabili
dei cittadini. Prego, parlate, questa è la vostra democrazia. Una scelta fatta,
addirittura, contro il nostro programma e per la quale abbiamo pagato dure critiche e
continuiamo a pagare e che dimostra il senso di responsabilità che altri, prima di noi,
non hanno avuto nella stessa misura.
Caro Presidente e cari elettori, noi abbiamo ereditato un Bilancio in corsa, abbiamo
ereditato un Bilancio già strutturato, strutturato male, magari con dei disallineamenti,
e possiamo fare il possibile per salvare le priorità, possiamo fare il possibile per
iniziare a inserire punti del programma che hanno scritto i cittadini e per cui io sono
stato votato, ma, in questo caso, non possiamo fare miracoli, dobbiamo capire come
sono stati amministrati i soldi dei cittadini, dobbiamo fare prima chiarezza; questa è
la priorità e questo è quello che stiamo facendo. Ereditiamo Consigli di
Amministrazione di Fondazioni culturali costruiti sulla base dell'affinità politica,
quando vorremmo invece persone scelte per competenza, per migliorare la vita di
tutti e non di quella di un partito. Ereditiamo una situazione sociale abitativa
devastante, che non si risolve in due giorni, è stata creata in ventitré anni nonostante
Torino sia stata una delle Città più finanziate del Nord; cari cittadini, stiamo
provando a risolverla questa situazione, ma senza di voi, cittadini, sarà molto
difficile. Ereditiamo un Bilancio che si basava anche sugli oneri di urbanizzazione; a
noi non piace, lo abbiamo sempre detto e continuiamo a ripeterlo, ma non possiamo
far pagare ai più deboli un repentino cambio di passo. Il passaggio deve essere
graduale, perché l'Amministrazione di una Città non è come giocare ad un
videogame, non esiste una seconda chance, se sbagli pagano in troppi e soprattutto i
più deboli.
Noi andiamo avanti, Presidente, in mezzo a tutto questo, perché crediamo che non
esistano alternative alla speranza di cambiare in meglio questa città e la vita dei
cittadini. A quelli che in buonafede pensano che si stava meglio prima e che credono
ai titoli di giornale, dico solo questo: provate a guardare il dito e, soprattutto, a chi
appartiene prima di giudicare e scoprirete che quel dito non indica la luna, ma un
asino che vola.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
L'abbiamo lasciata finire, io oggettivamente mi complimento con lei. Presidente, a
me va bene tutto, per carità, ma - parlo con lei, Presidente - rappresento solo
un'esigenza: se adottiamo questo metro, a noi va benissimo, sia chiaro, però il metro
deve essere uguale per tutti e, quindi, andiamo avanti così.

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Lo Russo, lei prima è intervenuto per 10 minuti e ha parlato di qualsiasi
cosa, ha toccato tantissimi temi, parlando anche di Smat. Possiamo riascoltarli
insieme, ha parlato di tantissimi temi e non mi sembra di averla mai interrotta. Visto
che l'altra volta mi ha fatto notare che la interrompevo, durante la sua illustrazione
della proposta di deliberazione non l'ho mai interrotta.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Anch'io saluto i cittadini. A me va benissimo e sono contentissimo che abbia
cambiato registro nel lasciar intervenire i Consiglieri. Mi auguro che continui sempre
così, perché è quello che serve a quest'Aula; quindi, se continuiamo così, credo che
ne benefici solo il dialogo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Carretta.

CARRETTA Domenico
Intervengo solo per dire che, in merito all'ultimo intervento, a me sta bene che si
parli di tutto, il problema è che non si è proprio parlato di corso Romania. Il copione
mi sembra chiaro: schiaffoni che vengono scambiati per carezze da parte del
Consigliere Carretto e, ad un certo punto, si interviene con una lezione sulla morale e
su come bisognerebbe comportarsi, parlando di tutto, per cercare invece di
nascondere quelle che sono delle, dico io, colpe che invece io certifico in maniera
diversa.
Io intervengo al netto di quelle che sono le derive giustizialiste giacobine del
Consigliere Carretto, o di chi cerca ancora il tintinnare delle manette, o di chi dice
che la stampa cattiva gli sta facendo del male e che non deve farlo a loro, perché
sono la parte buona. Al netto di tutto questo, io sono d'accordo con il Consigliere
Carretto. Io ero preoccupato e pensavo che una grossa trasformazione come quella di
corso Romania andasse ad arenarsi, perché mi avevano convinto dell'illogicità di
avere un altro centro commerciale di quelle dimensioni. Io non avevo considerato
quella che è la Variante di zona, cioè, in base alla zona dove vado a sistemare,
cambio quella che è la mia disposizione, la mia idea di quello che deve essere un
centro commerciale. Poi, non ho capito se il Consigliere parlava a nome di Presidente
del Comitato Palazzo del Lavoro, perché diceva: "Noi del Comitato", forse c'è stato
un lapsus, ma vedremo poi come sarà la posizione sul Palazzo del Lavoro, se
corrisponderà a quella del Comitato o se ci sarà un tentativo di equilibrismo che io
apprezzo; io apprezzo davvero questo tentativo di equilibrismo e volevo sapere come
andava a finire il suo intervento, perché ero emozionato (poi, mi sono emozionato
per un altro intervento) ed ero contento di sentire che, forse, quelle che erano delle
mie convinzioni, che ad un certo punto consideravo anche sbagliate, erano giuste e
che venivano fatte proprie dai Consiglieri, argomentate in maniera diversa come io
non sarei riuscito a fare e fatte proprie soprattutto dalla Giunta.
Abbiamo fatto tanta ironia e mi sono anche divertito su quelle che erano le profezie
di Fassino; era anche divertente sui social network vedere le profezie che giravano:
c'era la profezia su Scalo Vallino, c'era la profezia su Palazzo del Lavoro e, poi, una
serie di proposte, perché noi sappiamo che lavorerete, basta la lista della spesa che ha
fatto il Consigliere Lo Russo prima, se vi attenete a quella lista voi lavorerete e
lavorerete in tranquillità. Il problema è che al posto del Consigliere Lo Russo io non
scommetterei su niente. Come funziona? C'è un ribasso, cioè una scommessa troppo
bassa e, quindi, bloccano le scommesse. Non ho mai scommesso in vita mia, quindi
non so come funzioni, però so che ad un certo punto vengono annullate, perché
sarebbe troppo facile individuare quale sarà il risultato.
All'inizio, ero un po' preoccupato, perché - lo ha ricordato il Consigliere Ricca - ero
presente in quella Commissione dove c'è stata un'altra lectio magistralis
dell'Assessore - dov'è andato l'Assessore? È andato a preparare qualche altra
proposta di deliberazione? -, che aveva una lezione che mi aveva emozionato, aveva
detto che l'unica Variante che avrebbe portato sarebbe stata quella sul Piano
Regolatore. E lì raffica di interventi, non me ne ricordo, da parte dei Consiglieri, però
c'erano degli ammiccamenti, dei sorrisi, abbiamo individuato quello che il nostro
Assessore farà, le nostre battaglie. Quindi, mettiamo da parte gli striscioni contro
corso Grosseto, mettiamo da parte gli striscioni contro lo Zoom, mettiamo da parte
tutto, perché quello che deve vivere è il buon senso, la realpolitik.
Quindi, benvenuti, noi saremo qui e voteremo quelle che sono delle proposte che
avevamo sostenuto prima e che vengono fatte proprie da chi, la maggior parte di voi,
in un modo o nell'altro era in qualche Comitato (se non lo si è, meglio iscriversi,
perché poi non fa curriculum e si viene mandati via dal Movimento 5 Stelle). Però,
siamo gratificati dal fatto che proprio voi, che eravate in tutti i Comitati, adesso
votate quelle che erano delle decisioni fatte dai cattivi.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Curatella. Ne ha facoltà per cinque minuti.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente e grazie al Consigliere Carretta che suggerisce l'iscrizione ad un
Comitato. Correrò ad iscrivermi ad un qualche Comitato. Cercherò di spiegare le
ragioni per cui arriviamo su questa Variante n. 311 di corso Romania. Come ben sa
chi fa politica da una vita e, magari, anche ricoprendo dei ruoli di importanza dal
punto di vista amministrativo, un'Amministrazione ha l'obbligo di gestire le entrate e
le spese garantendo sempre il Bilancio delle due macro voci. Non è possibile avere
un disallineamento delle due voci. E arrivando in questo Consiglio Comunale a fine
giugno 2016, quindi pochi mesi fa, probabilmente ingenuamente - questo lo
dobbiamo ammettere -, visto che su tutti i giornali apparivano titoloni in cui
l'Amministrazione diceva che lasciava una Città con i conti in ordine, pensavamo di
non trovare casistiche strane, problematiche varie, o sorprese. Infatti, il Bilancio
Previsionale 2016 era stato approvato il 23 maggio 2016, diciamo Previsionale, quasi
a metà anno, quindi avendo lavorato un po' in alcune aziende e occupandomi anche
di bilancio dal punto di vista del forecast e delle metodologie con cui si devono
generare le stime, pensavo che, essendo passati i sei mesi, la stima di entrate e spese
fosse ben chiara, perché è sugli ultimi sei mesi che ci può essere una problematica
legata ad entrate non previste o previste in modalità un pochino inferiori, sempre
perché il Bilancio va definito con il metodo del buon padre di famiglia, quindi le
entrate certe le inserisco, mentre per le spese, se c'è un rischio di determinate spese,
io le metto maggiorate e non minorate.
Ci ritroviamo a fine luglio, al 28 luglio per essere precisi, a dover approvare una
deliberazione di urgenza perché c'è un disallineamento sulle entrate per 6 milioni di
Euro. Sono state sovrastimate le entrate nelle casse comunali per 6 milioni di Euro a
metà anno, dopo due mesi dall'approvazione del Bilancio. Già questo ci è parso un
po' strano, infatti come è possibile che approvo un Bilancio a maggio e a luglio già
mi mancano 6 milioni di Euro? Nella parte di definizione del Previsionale di entrata
del Bilancio qualcosa non è quadrato. Ma andiamo avanti. Al Bilancio in entrata,
sempre il buon padre di famiglia, ha inserito 6 milioni di Euro per la distribuzione
delle riserve Smat basate su una lettera. Però, non c'è nessuna approvazione da parte
dell'Assemblea Smat, quindi come posso aver messo io da buon padre di famiglia in
entrata 6 milioni di Euro se non ho l'approvazione di chi quei 6 milioni di Euro me li
deve dare? C'è qualcosa che non mi torna: o il Bilancio del Comune di Torino
funziona in modo diverso dalle buone pratiche di Bilancio della Pubblica
Amministrazione o qualcosa non mi torna. Io non metterei mai nel mio bilancio
un'entrata di cui non sono sicuro; non metto a Bilancio la vincita al Superenalotto se
non sono sicuro di vincere il Superenalotto. Quindi, le spese le affronto sperando,
poi, di vincere al Superenalotto.
Se a questo disallineamento andiamo ad aggiungere anche la riduzione degli
stanziamenti sia a livello regionale che nazionale, ci troviamo come amministratori a
dover affrontare e fare delle scelte, perché non possiamo penalizzare i cittadini
andando a tagliare il welfare, andando a tagliare i servizi minimi essenziali, quindi
dobbiamo in qualche modo intervenire, pertanto...

VERSACI Fabio (Presidente)
Scusi, Consigliere Curatella, altrimenti diventa complicato. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Capogruppo Lo Russo, sono io che presiedo l'Aula e quando
presiedo sono io che decido che cosa si fa in Aula, grazie. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Sono sempre tranquillo, ma è il Presidente che decide. La pregherei
di non intervenire sempre fuori microfono, sarà la quinta o la sesta volta che lei
interviene fuori microfono. Mi meraviglio di lei, che è anche il Capogruppo di un
partito importante, che continua ad avere questo atteggiamento. Lo so che la fa
sorridere, ma a me no. Chiedo veramente di rimanere sul tema, altrimenti la
discussione dei punti all'Ordine del Giorno diventa ingestibile, perché se tutti
intervengono e dicono quello che gli passa per la testa non finiamo più e possiamo
passare tutta la notte a parlare di cose che non sono inerenti all'Ordine del Giorno.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente, ci stavo arrivando. Come anche l'Assessore Montanari ha
dichiarato in Commissione, quando si parlava della Variante n. 311 e quindi di corso
Romania - non faccio come il Consigliere Ricca che ogni due parole ripete "corso
Romania" per rimane nel tema, vorrei evitare di arrivare a quei livelli - questa è una
proposta di deliberazione che, tutto sommato, a livello di casse, quindi a livello di
Bilancio Comunale, fa rientrare 10 milioni di Euro circa... (INTERVENTO FUORI
MICROF0ONO). Parlo del totale, non parlo solo del 2016.

VERSACI Fabio (Presidente)
Scusi, Consigliere Curatella, ma la interrompo.
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