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Comunicazioni della Sindaca: - "Mostra Manet a Milano". VERSACI Fabio (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Vi riferisco in merito all'incontro che abbiamo avuto insieme alla Sindaca Appendino il 26 ottobre con Massimo Vitta Zelman, Presidente di Skira, cioè l'editore che doveva occuparsi della mostra di Manet, che si terrà a Milano. Precisiamo che l'incontro si è svolto all'insegna della collaborazione e della cordialità; è stato un momento di conoscenza reciproca nel quale sono state chiarite le visioni di ciascuno e sono state concordate possibilità di collaborazioni future, qualora queste siano compatibili con il tessuto espositivo di Torino e con le condizioni economiche che si verranno a creare. In questo specifico caso, ci è stato semplicemente comunicato da Skira che sono mancate le condizioni per poter realizzare la mostra di Manet, non per volontà dell'Amministrazione, ma per una scelta autonoma dell'organizzatore, che peraltro ha anche precisato che non tutte le opere di Manet presenti al Musée d'Orsay sarebbero state disponibili per l'esposizione. Come ho avuto più volte occasione di dire nell'interlocuzione anche con soggetti privati, l'idea deve essere quella di aumentare la capacità produttiva dei nostri musei, in modo tale che il privato non si sostituisca ad essi, ma possa essere di supporto, affinché siano costruiti progetti e programmi espositivi che contribuiscano a rafforzare la capacità del nostro territorio e il ruolo delle nostre sedi museali. La Fondazione Torino Musei ha senso se è un luogo dove si produce cultura, anche in collegamento con gli altri musei della Città e fuori dalla nostra Città. Le dimensioni espositiva e museale devono essere parte integrante di un'unica strategia. Il problema è che, in realtà, gli eventi espositivi che si sono tenuti in questi anni alla GAM ne hanno depotenziato la funzione museale: le collezioni del museo non ne hanno tratto una valorizzazione, se non in termini di visitatori a specifiche attività espositive, ma tra una mostra e l'altra la frequentazione del museo risulta abbastanza ridotta. Torino, quindi, non ha mai detto no alla mostra di Manet e neanche ai grandi eventi in generale, semplicemente l'Amministrazione rivendica anche un ruolo di ente programmatore delle future strategie e sinergie culturali per costruire nella nostra città eventi espositivi e culturali che verranno sempre pensati avendo a cuore la tutela degli interessi della collettività. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca, per cinque minuti. RICCA Fabrizio Presidente, chiedo la parola sull'ordine dei lavori, perché prima di intervenire vorrei chiedere la presenza del Sindaco, perché c'è una comunicazione importante, o magari, come se ne sta lavando le mani di Manet, si lava le mani anche della… VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Ricca, risponde la Sindaca o un Assessore delegato. Ha appena parlato l'Assessora Leon alla Cultura; non sospendo il Consiglio per chiedere se la Sindaca viene a rispondere. Prego, Consigliere Ricca, può intervenire per cinque minuti. RICCA Fabrizio Iniziamo con una battuta: se qualcuno pensa che i torinesi facciano fatica a distinguere Monet da Manet, forse qualcuno a Torino inizia a farsi la domanda su chi sia davvero il Sindaco, se il Sindaco o la Sindaca. Tutta questa discussione mostra la pessima gestione da parte dell'Amministrazione di tutti i grandi eventi, perché io ritengo che quella mostra sia un grande evento per Torino. Sono convinto che errare è umano, ma perseverare è diabolico; si può sbagliare una volta, ma non si può continuare a sbagliare mantenendo sempre la stessa impostazione. Ricordo che non è il primo grande evento che Torino perde: il Salone del Libro è un'altra cosa che ha perso ed è andata a Milano, cioè un'altra iniziativa importante della Città dove il nostro Sindaco non è riuscito ad avere la forza per contrastare l'apertura di un nuovo Salone a Milano; oppure il Jazz Festival, che sbarca anch'esso a Milano, inizialmente per un'incapacità di gestione di un evento di questo tipo, forse la non volontà di fare un evento di questo tipo, un'altra cosa che consegniamo a Milano. Se andiamo a contestualizzare tutta questa serie di perdite, mettiamo un commercialista all'interno della Fondazione Torino Musei quasi come se avessimo bisogno di un liquidatore fallimentare per controllare i conti, non fidandosi del lavoro dei revisori. Se questa è l'impostazione che questa Amministrazione vuole fare per il futuro della cultura torinese, allora noi ci facciamo delle domande molto serie: quali sono le idee? Mettiamo una persona che non sa niente di cultura a parlare di cultura, quando lui stesso ieri nell'audizione in Conferenza dei Capigruppo ci viene a dire: "Sono stato lì per mettere a posto i conti". Bene, questo è quello che ci dobbiamo aspettare, Assessore? L'avrei chiesto anche al Sindaco, ma probabilmente ha qualcosa di più importante da fare o forse deve chiedere di cancellare il post su Facebook. Un'altra cosa che vorremmo sapere, che forse è un po' più delicata Assessora, avete un'idea di cosa fare a livello culturale a Torino? Vorremmo avere una risposta e vorremmo anche vedere il programma che ci ha promesso nel primo Consiglio Comunale, quando si discutevano le linee guida e di cui finora non se ne è parlato. Fino adesso abbiamo fatto audizioni in Commissione Cultura di iniziative che provengono dal passato, ci date qualche indicazione sul futuro culturale di Torino? Perdere Manet oggi vuol dire perdere una fetta importante di persone che vengono a Torino, che, come poi ci dice anche Federalberghi, chiaramente non torneranno, perché non ci sono avvenimenti culturali importanti che possano anche solo permettere una programmazione. Quindi mi permetto di dire che se una persona non è capace a gestire i grandi eventi, lo faccia fare ad altri; se uno non è capace a gestire una delega, cambi, non è difficile. Capisco che un Sindaco abbia la necessità di utilizzare tutto il suo tempo per gestire tutte le problematiche di Torino; se non è capace di gestire determinati eventi lo faccia fare a qualcun altro, non tenga quella delega. Mi permetto di dire che in questa Amministrazione può essere nata una nuova sindrome, la sindrome di Gastaldo, ovvero la sindrome che ha colpito il Sindaco Appendino che quando era seduta sotto il quadro di Bellezia si lamentava perché era sbagliato, era sbagliato e oggi, per sua ammissione, poi i verbali saranno disponibili tra pochissimo, io faccio come Fassino: se questo è il cambiamento, abbiate il coraggio di chiamarlo continuità, ma almeno che questa continuità sia davvero continua e non che sia una continuità solamente nel gestire determinate cose e poi mandare a ramengo anni e anni, questo lo dico, di discreto - perché si poteva sempre fare di più - lavoro in ambito culturale a Torino. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Carretta, per cinque minuti. CARRETTA Domenico Forse il Capogruppo Ricca chiedeva la presenza del Sindaco non perché la presenza dell'Assessora non sia gradita, ma solo perché in capo al Sindaco ci sono alcune deleghe tra cui i grandi eventi e quindi forse era giusto parlarne con lei. Comunque noi ci adattiamo a parlare con le sedie vuote, dato che va di moda anche ultimamente, vista l'interlocuzione che c'è stata. Dico la verità, parlare dopo un mese della vicenda Manet che va a Milano è ridondante, stucchevole, ne abbiamo già parlato, è come un b-movie dove il colpevole è il maggiordomo, lo sapevamo dall'inizio dove saremmo andati: c'erano delle orme di sangue, c'è la camera che segue le orme e poi arriva al maggiordomo col coltello insanguinato e Manet non c'è più. Non ci sono i Manet sul muro, c'è la poltrona vuota della Presidente della Fondazione, ma lo sapevamo già da un mese. Come tutti i b-movie grossolani, quelli di fine Anni Settanta, inizio Anni Ottanta, poi alla fine ogni volta che si ritorna sul luogo del delitto c'è sempre un particolare che rende l'aspetto più appetitoso, cioè il delitto perfetto non esiste e allora ogni volta che si ritorna sul luogo del delitto si scoprono nuovi elementi. Noi eravamo convinti che l'assassino fosse Fassino, quindi la mancanza della sua autorevole conoscenza degli attori principali ha reso il dialogo un po' monco, poi abbiamo scoperto che invece era l'Asproni che non telefonava o il Museo d'Orsay e oggi scopriamo che era Skira che aveva già deciso di andare a Milano, magari puntando anche su Caravaggio, quindi facendo un'operazione congrua dal punto di vista economico, chi ha un'attività cerca di fare impresa - è naturale - e nel momento in cui si rende conto che c'è un'interlocuzione pari a zero con le Amministrazioni allora cerca una nuova soluzione. Milano non ci ha scippato, noi abbiamo fatto un regalo a Milano, che aspetta i prossimi regali che arriveranno dall'Amministrazione. Nei b-movie ci sono sempre nuovi elementi: l'ultimo elemento che abbiamo scoperto sulla mostra di Manet o di Monet è il fatto che scopriamo che chi non ha voce o, almeno, il social manager del Sindaco, parlando - immagino - a nome del Sindaco, dà a tutti degli ignoranti, inizia a dire che siamo degli ignorantoni perché non sappiamo distinguere Monet da Manet. Io per primo non so la differenza, dovrò accontentarmi di andare a studiare e approfondire sui libri di scuola, perché purtroppo non ho le sue conoscenze, Consigliere, che sono altissime. Io però invece cerco di studiare e non avrò la possibilità di andare a vedere quei quadri, semplicemente perché i quadri non ci saranno. Il portavoce, però - pagato con i soldi dei cittadini -, pensa bene di sfruttare la vicenda per dare a tutti degli ignoranti, allora non chiedo al Sindaco di alzare un cartellino giallo o rosso nei confronti di questo portavoce - pagato con i soldi dei cittadini -, non chiedo nemmeno le scuse del portavoce - pagato con i soldi dei cittadini -, chiedo solo al Sindaco di prendere una posizione, visto che il portavoce, quando dice qualcosa, il social manager o come viene indicato, lo fa per conto e per nome del Sindaco, evidentemente le cose che ha scritto in quel post sono condivise dal Sindaco; se invece è contrario, il Sindaco in questa sede farà una smentita, quindi in un certo senso andrà a sbugiardare l'azione del suo social manager, può essere. L'ho detto l'altra volta al Presidente, quando uno fa il social manager del Sindaco, quando uno fa il Presidente del Consiglio lo fa ventiquattro ore su ventiquattro, non è che la sera su Facebook si trasforma come Clark Kent, toglie gli occhiali e diventa Superman, è sempre il social manager che ci ha dato degli ignoranti. Volevo andare a fondo, volevo capire se la differenza di una vocale è una differenza anche di impostazione, di una visione artistica, non lo so, mi accontenterò di sapere che, per esempio, la differenza - lo faccio come battuta - tra me e il Consigliere Carretto non sta solo in una vocale, ma in una differenza ben più profonda. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Unia. UNIA Alberto Intervengo per dire che anche per i Consiglieri di Circoscrizione vale la stessa questione, non solo per i social media manager. LO RUSSO Stefano Scusi, Capogruppo Unia, non ho capito, può gentilmente esplicitare meglio a che cosa fa riferimento, per favore? Non ho capito cosa c'entra il Consigliere di Circoscrizione con questo dibattito. Capogruppo Unia, davvero, non abbia timore, parli liberamente. VERSACI Fabio (Presidente) Per cortesia, andiamo avanti con la discussione sulle comunicazioni inerenti la mostra di Manet. La parola alla Consigliera Ferrero, per cinque minuti. FERRERO Viviana Ringrazio il Consigliere Carretta perché veramente è il nuovo Sherlock Holmes e nella sua ricostruzione ci sono dei particolari per i quali forse questa narrazione può essere ricostruita e quindi nuovamente articolata. Vorrei ricordare la vicenda Asproni, la conosciamo tutti, l'abbiamo appresa dai giornali, è una vicenda recente, mentre le mostre di questa entità sono organizzate non in due o tre mesi, ma in un anno e più di lavoro. Ci possiamo interrogare sulle modalità che hanno portato a chiedere le dimissioni, perché arrivare a tanto, perché quando si chiede di fare un passo indietro sia sempre così difficile nella nostra Città, dove - e succede in tutte le città - i cambiamenti sono vettori di novità, dove si potrebbe pensare di cambiare passo. Ora sappiamo che c'erano ben altri problemi e la stessa Skira diceva che erano i tempi, gli spazi e le condizioni e che questo era già stato comunicato mesi prima, ma non era stato trasmesso, diventando così veicolo di un'errata interpretazione. È la trasformazione di un problema logistico in un problema politico, assunto a forza di dibattito cittadino, a cui non ci sottraiamo. Non ci sottraiamo in un'ottica più ampia: come Movimento 5 Stelle, infatti, crediamo fortemente in un cambio di passo della politica che ritorna ai cittadini e che la rilancia come una palla lunga, che trova nelle istituzioni un rapporto dialettico e sinergico: libro dei sogni, poesia, paese delle meraviglie, non so, ma dopo dovrà avere caratteristiche come l'attenzione al territorio e molta attenzione alle produzioni, diventare laboratorio di progetti, attingere a quell'enorme capacità di opere e di archivistica, produttori di format esportabili perché di qualità. Le grandi mostre si preparano in mesi e mesi di lavoro costante, ora questa palla di Manet scotta, scotta pensare che sarebbe stata una buona mostra, ma possiamo guardare oltre? Una Città che ha bisogno di reinventarsi, di raccontarsi, di guardare a quel modello europeo che tanto gli appartiene. Arrivare a dire: noi a Torino facciamo così, è una citazione grande, di Pericle, che parlava di Atene, un paragone grande e immenso, ma la Torino del post industriale, del post indotto, del post PD è una Torino tutta da reinventare, una Torino che non si ridimensiona, che non decresce, ma cresce in modo diverso da protagonista, come imprenditore e come imprenditrice. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Morano, per cinque minuti. MORANO Alberto Qualche tempo fa in quest'Aula il Sindaco Appendino, parlando dei prodromi della vicenda Monet, parlando della vicenda Asproni, prima che esplodesse con le dimissioni, ci ha detto che il 5 ottobre ha chiesto alla Presidente Asproni di venire qui a Palazzo, la quale ha comunicato che la prima data utile era il 25 ottobre; ma se c'erano queste criticità forse sarebbe stato utile comunicarle. Ciò vuol dire che in quella data si sapeva che la possibile non presenza della mostra di Manet era una criticità. Oggi apprendiamo qualcosa di diverso: apprendiamo che non c'erano le condizioni, questo almeno ha dichiarato l'Assessora Leon, e l'interesse della Città, da un lato, e, dall'altro, non c'erano le condizioni per chi organizzava la mostra in questa Città. Allora questo è qualcosa di molto diverso da quello che ci è stato prospettato. Non amo molto quando uno mi racconta le bugie e non amo molto che si menta a questo Consiglio o si induca questo Consiglio a presentare una mozione di sfiducia all'Asproni sul presupposto che la stessa non aveva preso contatto con il Sindaco. Signori, qui ci sono dieci mail e lettere inviate al Sindaco, al dottor Giordana, alla Segreteria del Sindaco in cui la Asproni ha chiesto più volte l'incontro, che è stato negato. Ve ne leggo una: "Gentile signora Sindaca, faccio seguito alla lettera inviatale il 22 giugno con la quale chiedevamo un incontro al fine di illustrarle i programmi in corso e quelli futuri per rinnovarle la richiesta di appuntamento, con l'auspicio di poter avviare quanto prima una proficua collaborazione"; questa lettera è del 19 luglio, ha avuto risposta il 24 ottobre. Andiamo avanti. C'è un interessante scambio di mail tra il 5 e il 13 luglio fra gli Uffici di Presidenza della dottoressa Asproni e il dottor Giordana, in cui la presentazione del rendiconto semestrale viene spostata dal 7 al 13 luglio, perché così la Sindaca può essere presente. Dopodiché l'11 luglio arriva una mail del dottor Giordana che dice che, per precedenti impegni… - precedenti impegni rispetto al 13 o al 5 luglio, quando ha detto che il 13 luglio poteva essere presente -, la Sindaca non poteva essere presente e che avrebbe presenziato l'Assessora Leon; poi credo che nemmeno l'Assessora Leon abbia presenziato. Dico tutto questo, perché governare è una cosa seria, ma non lo si fa raccontando bugie a quest'Aula, perché è una mancanza di rispetto grave. Signor Sindaco, vorrei ricordarle - e lo faccio con il sorriso - che Dante colloca i bugiardi nella decima bolgia e li condanna ad essere arsi vivi dalla febbre. Noi non vogliamo tutto questo per lei, perché lei è anche una brava persona, vorremmo, però, signor Sindaco, che lei ci dicesse se ha un programma culturale per questa Città perché noi non vorremmo, come hanno accennato il Consigliere Ricca e il Consigliere Carretta, che di Fassino si tenesse quello che non andava bene e si lasciasse tutto quello che andava bene, perché comunque Fassino ha dato un apporto nella visione culturale di questa Città. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Napoli, per cinque minuti. NAPOLI Osvaldo Ascoltando le parole del Consigliere Morano devo cambiare il mio intervento. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Io non rido mica, perché le ha dato della bugiarda, Sindaco. Voi ridete, io no. Il Consigliere Morano ha avuto il coraggio di dirle che lei è bugiarda; se lei non ritiene a questo punto di contrastare le dichiarazioni che ha fatto il Consigliere Morano e le date che lui ha fornito e che lei non ha mai detto - anzi, ha detto il contrario -, credo che lei non abbia il diritto di sedersi su quella sedia. Vi chiedo scusa, ma il vostro Sindaco vi ha raccontato balle. Ha detto che l'Asproni è così e così e lui ha dimostrato dichiarando qua, in maniera ufficiale, che quanto ha detto il Sindaco non è vero, perché vi ha dato delle date diverse. Caro Sindaco, se fossimo in America le posso garantire che lei andrebbe direttamente a dare le dimissioni. Io le dico di pensarci, perché davanti alla popolazione di Torino lei oggi, con tutto quello che ha detto negli anni precedenti, tutto quello che ha detto in campagna elettorale e tutto quello che ha detto, dimostra chiaramente che non si può affidare a lei niente dell'Amministrazione locale; mi dispiace doverlo dire. Volevo parlare d'altro, volevo leggervi le dichiarazioni dell'Ascom e del Presidente Coppa quest'oggi sulla stampa, non mie. Potrei leggervele ma sono superate, potrei dire cosa vi dice oggi il Presidente dell'Ascom per quanto riguarda la cultura e per quanto riguarda il futuro di questa Città. Dice di muoversi e di dire cosa volete fare nel 2017, perché, piaccia o non piaccia, quello che ha detto qualcuno in precedenza, in tutti i casi la Giunta di centrosinistra ha portato in questi giorni a Torino, basta leggere i giornali, migliaia di persone che hanno riempito alberghi, ristoranti e così via. Voi siete pronti a una futura e migliore collocazione del turismo nella Città di Torino? Coppa fa gli elogi di Sacco, che è sempre presente e al contrario dice: "Stiamo ancora aspettando la convocazione dell'Assessora Leon". Io sono bravo in queste cose, in altre no, ma in queste sono bravo, l'esperienza mi porta ad essere estremamente chiaro, in termini politici, sia chiaro, in termini personali non ce l'ho con nessuno. In vita mia mi si può dire di tutto, ma non certamente di avere problemi con qualcuno, ho rapporti personali ottimi con tutti e quindi, Sindaco, le dico di pensare bene e di guardare bene se stessa o di chiedere scusa alla Città e al Consiglio Comunale perché lei ha mentito, oppure di avere il coraggio di fare un passo indietro e dimettersi; lo deve fare, Sindaco, per il bene della Città. Chieda almeno le scuse, se non lo fa, la Città perde un riferimento istituzionale estremamente forte. Sarebbe da parte mia una delusione totale, conoscendola come una persona corretta e seria. Sarà soltanto mia la delusione, però la mia c'è e quindi auspico che lei oggi, domani o nei prossimi giorni abbia il coraggio di dire: "Ho sbagliato, abbiate pazienza, ricomincio una strada nuova". VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Iaria, per due minuti. IARIA Antonino Cari Consiglieri, chi deve chiedere scusa oggi non è presente, giusto per rispondere al Consigliere Napoli. Brevemente, il Salone del Libro l'ha perso l'ex Giunta e cioè Piero Fassino, per la mostra di Manet la colpa è dell'ex Giunta di Fassino, perché non c'erano i soldi per pagarla, in quanto quelle mostre si fanno semplicemente con i soldi; quindi se qualcuno è esperto a trovare i soldi per portare degli eventi culturali, magari è una possibilità in più per farla. Il Consigliere Carretta ha parlato di b-movie e della colpa del maggiordomo, quindi, facendo un sillogismo, se la colpa della perdita del Salone del Libro è dell'ex Sindaco Fassino e la colpa della perdita della mostra di Manet è sempre dell'ex Giunta di Fassino, lei ha dato del maggiordomo all'ex Sindaco Fassino. Tornando al post del social manager… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). VERSACI Fabio (Presidente) Silenzio, per cortesia. Chiedo di non parlare fuori microfono e chiedo al Consigliere Iaria di rivolgersi alla Presidenza. Prego, continui. IARIA Antonino Presidente, ho fatto le scuole alte, cioè a Beaulard, a 1.300 metri. Allora, abbiamo tutti questi piccoli particolari che nessuno dice e che nessuno racconta, continuiamo a parlare anche del nostro social manager, che ha fatto una battuta che si riferisce a tutto questo interesse per gli organi di stampa che danno notizie sbagliate. L'ordine dei giornalisti dà notizie, sulla base delle quali voi fate le interpellanze: mi sembra un'attività politica sbagliata e controproducente per voi. Voi avete tutta l'esperienza necessaria per fare interpellanze sul pezzo, mi riferisco anche al Consigliere Lubatti prima, senza andare a leggere i giornali per poi preparare delle argomentazioni che poi vengono smentite in Aula. A proposito di Manet - e qui chiudo -, spero che la Guardia di Finanza non sia il prossimo ente a organizzare una mostra di manette (con una "t" e una "e" finale) nella sede del Consiglio Comunale. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Consigliere Iaria. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per cortesia, se possiamo smettere di parlare fuori microfono, grazie. La parola al Consigliere Lo Russo, sull'ordine dei lavori. LO RUSSO Stefano Chiederei, se fosse possibile, di sentire altri Consiglieri del Movimento 5 Stelle, non abbiamo nessun problema ad ascoltare ulteriori interventi. VERSACI Fabio (Presidente) Non accetto la sua richiesta. LO RUSSO Stefano Mi dispiace. VERSACI Fabio (Presidente) Dispiace anche a me. Io non ho nessun altro iscritto a parlare. La parola all'Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Mai detto che non c'era interesse nei confronti della mostra, non l'ho mai detto, neanche nel mio intervento adesso. Il Salone del Libro di Milano, mi ha anticipato il Consigliere Iaria, non è stato perso da questa Sindaca, ma era stato perso molto tempo prima, perché nessuno è intervenuto per risolvere problemi importanti che erano in capo al Salone del Libro. Noi abbiamo lavorato responsabilmente per salvare il Salone insieme con la Regione Piemonte, stiamo lavorando per il prossimo Salone del Libro, lo stiamo rafforzando, stiamo lavorando con tante persone, con tutti gli interlocutori e quindi non accetto che venga detto che noi abbiamo fatto fallire e scappare il Salone del Libro, perché la storia è un po' più antica rispetto alla nostra Amministrazione. A breve ci sarà la pubblicazione della programmazione culturale del 2017. E qui mi fermo, tutto il resto sono speculazioni giornalistiche. Riguardo alla nomina di Roberto Coda, forse non siete esperti nell'organizzazione culturale, ma chi sa come funziona l'organizzazione culturale sa bene che è necessario avere una competenza che sia in grado di aiutare a costruire i progetti, a evidenziarne le debolezze prima che intervengano i Revisori dei Conti a dire che le cose non funzionano, ad analizzare la contrattualistica, le conseguenze fiscali della contrattualistica, ebbene questa professionalità serve all'interno di un Consiglio di Amministrazione. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). VERSACI Fabio (Presidente) Capogruppo Lo Russo, continua a parlare fuori microfono, non è proprio una cosa corretta. LEON Francesca Paola (Assessora) Parliamo di continuità e discontinuità, tutti veniamo dalle Amministrazioni precedenti. Se andiamo in discontinuità tutto è sbagliato, se andiamo in continuità nessuno fa niente. La Città si è trasformata in vent'anni, non si è trasformata in cinque anni. Stiamo lavorando perché Torino continui a essere una Città produttiva, creativa, interessante per i turisti, che sia meta per i turisti. Ho già espresso le mie opinioni nello scorso Consiglio e quindi non ritengo necessario ribadirle, è tutto a verbale. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Sindaca. SINDACA Devo dire che trovo questo dibattito abbastanza stucchevole, ma ho fatto anch'io l'opposizione e quindi mi rendo conto che si voglia strumentalizzare tutto. Parto da un punto: non è il mio portavoce la persona che ha scritto questo commento, voglio solo correggere a verbale almeno rimane… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ci sono altre persone che ci ascoltano, quindi mi sembra giusto dire il ruolo di ciascuna persona. Questa persona, di cui lei ha prontamente rilevato e rivelato un post, che ritengo peraltro sbagliato, non solo io ma lui stesso, ha già chiesto scusa pubblicamente e ha anche scritto chiaramente che si trattava del suo pensiero personale, non agiva peraltro dal mio profilo dove io effettivamente rispondo di quanto scriviamo. Non ho quindi niente da aggiungere rispetto a quello che questa persona ha già scritto su Facebook pubblicamente e quindi io lo ridico in Aula: non è il mio pensiero, non è il pensiero di Chiara Appendino, non è stato scritto sul profilo di Chiara Appendino, vorrei solo chiarirlo perché quando una persona lavora come social manager si immagina che quanto si dice è scritto sul profilo di Chiara Appendino. Per quanto viene scritto sul profilo di Chiara Appendino, ne risponde Chiara Appendino e quel pensiero io non lo condivido. La persona, peraltro, ha già chiesto scusa pubblicamente, ha specificato peraltro che parlava a titolo personale e quindi credo onestamente che forse questa discussione la potevamo evitare. Poi, per carità, ognuno ha giustamente diritto di esprimere il proprio pensiero in questa Aula, io rispondo per me, per una cosa che era già stata puntualizzata. Per quanto riguarda la vicenda della mostra e degli eventi, mi rendo conto e capisco che questa sia una fase critica, perché è chiaro che forse la Giunta precedente, che lavorava in continuità da anni, non si poneva la questione del cosa farete tra un mese o tra due mesi, perché si dava per assodato che quanto succedeva nel 2015, si faceva nel 2016 e poi anche nel 2017. Io chiedo onestamente, l'hanno detto anche l'Assessora Leon e l'Assessore Sacco, di darci il tempo per programmare il 2017. Voglio ricordare a quest'Aula, come è già stato fatto dall'Assessora, non so se in questa occasione, che la Giunta precedente ha deliberato a febbraio 2016 gli eventi del 2016. Ora noi delibereremo a breve, entro metà novembre, gli eventi del 2017, dateci il tempo di fare le valutazioni che devono essere fatte e corrette. Discuteremo con il Consiglio Comunale questo atto non appena sarà pronto, come di dovere, però date anche a noi del tempo per poter lavorare; non c'è l'intenzione di smantellare tutto, non c'è l'intenzione di voler perdere delle occasioni esistenti. Per quanto riguarda la famosa mostra di Manet, credo che abbia già spiegato l'Assessora, non ho nulla da aggiungere: non c'erano le condizioni per poter procedere in tal senso. Questo non esclude che si valuterà di procedere con altre mostre, lo faremo, stiamo lavorando nell'esclusivo interesse della Città. Chiedo davvero che si possa andare oltre su questa discussione, perché se ogni volta che parliamo di cultura - ma lo dico anche a me e alla mia maggioranza, lo dico alla Città e all'Aula - si parla di Asproni sì, Asproni no, mostra sì, mostra no, cosa è successo in passato, i tre mesi, eccetera, diventa difficile per tutti avere un clima, dal mio punto di vista, per lavorare in un'ottica futura. Quindi da parte di questa Giunta non c'è nessuna volontà, lo diceva l'Assessora Leon, di distruggere il tessuto culturale della Città. No, non è questa l'intenzione, c'è l'intenzione di programmare una stagione che riguarda il 2017 con risorse che sono scarse, perché non dico nulla di nuovo, le risorse sono minori rispetto al 2016, quindi noi abbiamo il dovere di prenderci del tempo, alla luce anche delle esigenze e delle necessità di bilancio del prossimo anno, per fare delle riflessioni che faremo e condivideremo a breve con il Consiglio Comunale. Io chiedo davvero di permettere a questa Giunta di prendersi del tempo, stiamo parlando di settimane rispetto al passato, per lavorare, lo stiamo facendo, verremmo a relazionare, come è giusto che sia, nell'interesse esclusivo della Città. Per quanto riguarda la vicenda Asproni, ribadisco la posizione di questa Giunta, di quello che ho detto e quello che ho fatto, non ho nulla da nascondere, credo che onestamente, anche quanto si sta continuando a fare in tal senso, non aiuti nessuno. Per me non c'era un rapporto di fiducia, non c'era da entrambe le parti, credo che sia reciproco, ognuno ha le sue responsabilità. Non credo che quest'Aula, tra l'altro non in presenza di una persona, sia il soggetto che debba entrare nel merito di chi ha ragione e chi no, cosa ho sbagliato io e cosa magari ha sbagliato l'ex Presidente Asproni. Credo che abbiamo tutti il dovere di guardare oltre, noi stiamo provando a fare questo. Io chiedo davvero a tutti, a quest'Aula di guardare oltre. VERSACI Fabio (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Napoli. NAPOLI Osvaldo Vorrei che quanto ha affermato il Consigliere Morano sia messo in discussione in Consiglio Comunale, se corrisponde a verità o meno che il Sindaco ha mentito rispetto a quelle lettere e quelle convocazioni che ha fatto rispetto alla questione Asproni. Chiedo che venga discusso… VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Napoli, non funziona così. Chiedo di non urlare fuori microfono al Capogruppo Unia, lo sto dicendo a tutti. Capogruppo Napoli, non si interviene sull'ordine dei lavori e si chiede di calendarizzare una qualsiasi cosa; se vuole parlare di qualsiasi cosa in questa Aula esistono degli strumenti previsti dal Regolamento del Consiglio Comunale, come ad esempio oggi c'era un'interpellanza generale sul trasporto pubblico, dove tutti hanno potuto intervenire. Ci sono tantissimi strumenti che questo Regolamento concede, ritengo anche che sia un buon Regolamento e sono contento di applicarlo, quindi, per cortesia, scriva tutti i documenti che vuole e faccia tutto quello che vuole, però non così. |