Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 3 Novembre 2016 ore 14,00
Paragrafo n. 15

Comunicazioni della Sindaca su: "Mostra Manet a Milano".
Interventi
Comunicazioni della Sindaca:
- "Mostra Manet a Milano".

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessora Leon.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Vi riferisco in merito all'incontro che abbiamo avuto insieme alla Sindaca
Appendino il 26 ottobre con Massimo Vitta Zelman, Presidente di Skira, cioè
l'editore che doveva occuparsi della mostra di Manet, che si terrà a Milano.
Precisiamo che l'incontro si è svolto all'insegna della collaborazione e della
cordialità; è stato un momento di conoscenza reciproca nel quale sono state chiarite
le visioni di ciascuno e sono state concordate possibilità di collaborazioni future,
qualora queste siano compatibili con il tessuto espositivo di Torino e con le
condizioni economiche che si verranno a creare.
In questo specifico caso, ci è stato semplicemente comunicato da Skira che sono
mancate le condizioni per poter realizzare la mostra di Manet, non per volontà
dell'Amministrazione, ma per una scelta autonoma dell'organizzatore, che peraltro
ha anche precisato che non tutte le opere di Manet presenti al Musée d'Orsay
sarebbero state disponibili per l'esposizione.
Come ho avuto più volte occasione di dire nell'interlocuzione anche con soggetti
privati, l'idea deve essere quella di aumentare la capacità produttiva dei nostri musei,
in modo tale che il privato non si sostituisca ad essi, ma possa essere di supporto,
affinché siano costruiti progetti e programmi espositivi che contribuiscano a
rafforzare la capacità del nostro territorio e il ruolo delle nostre sedi museali.
La Fondazione Torino Musei ha senso se è un luogo dove si produce cultura, anche
in collegamento con gli altri musei della Città e fuori dalla nostra Città. Le
dimensioni espositiva e museale devono essere parte integrante di un'unica strategia.
Il problema è che, in realtà, gli eventi espositivi che si sono tenuti in questi anni alla
GAM ne hanno depotenziato la funzione museale: le collezioni del museo non ne
hanno tratto una valorizzazione, se non in termini di visitatori a specifiche attività
espositive, ma tra una mostra e l'altra la frequentazione del museo risulta abbastanza
ridotta.
Torino, quindi, non ha mai detto no alla mostra di Manet e neanche ai grandi eventi
in generale, semplicemente l'Amministrazione rivendica anche un ruolo di ente
programmatore delle future strategie e sinergie culturali per costruire nella nostra
città eventi espositivi e culturali che verranno sempre pensati avendo a cuore la tutela
degli interessi della collettività.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca, per cinque minuti.

RICCA Fabrizio
Presidente, chiedo la parola sull'ordine dei lavori, perché prima di intervenire vorrei
chiedere la presenza del Sindaco, perché c'è una comunicazione importante, o
magari, come se ne sta lavando le mani di Manet, si lava le mani anche della…

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Ricca, risponde la Sindaca o un Assessore delegato. Ha appena parlato
l'Assessora Leon alla Cultura; non sospendo il Consiglio per chiedere se la Sindaca
viene a rispondere.
Prego, Consigliere Ricca, può intervenire per cinque minuti.

RICCA Fabrizio
Iniziamo con una battuta: se qualcuno pensa che i torinesi facciano fatica a
distinguere Monet da Manet, forse qualcuno a Torino inizia a farsi la domanda su chi
sia davvero il Sindaco, se il Sindaco o la Sindaca. Tutta questa discussione mostra la
pessima gestione da parte dell'Amministrazione di tutti i grandi eventi, perché io
ritengo che quella mostra sia un grande evento per Torino. Sono convinto che errare
è umano, ma perseverare è diabolico; si può sbagliare una volta, ma non si può
continuare a sbagliare mantenendo sempre la stessa impostazione.
Ricordo che non è il primo grande evento che Torino perde: il Salone del Libro è
un'altra cosa che ha perso ed è andata a Milano, cioè un'altra iniziativa importante
della Città dove il nostro Sindaco non è riuscito ad avere la forza per contrastare
l'apertura di un nuovo Salone a Milano; oppure il Jazz Festival, che sbarca anch'esso
a Milano, inizialmente per un'incapacità di gestione di un evento di questo tipo, forse
la non volontà di fare un evento di questo tipo, un'altra cosa che consegniamo a
Milano.
Se andiamo a contestualizzare tutta questa serie di perdite, mettiamo un
commercialista all'interno della Fondazione Torino Musei quasi come se avessimo
bisogno di un liquidatore fallimentare per controllare i conti, non fidandosi del lavoro
dei revisori. Se questa è l'impostazione che questa Amministrazione vuole fare per il
futuro della cultura torinese, allora noi ci facciamo delle domande molto serie: quali
sono le idee? Mettiamo una persona che non sa niente di cultura a parlare di cultura,
quando lui stesso ieri nell'audizione in Conferenza dei Capigruppo ci viene a dire:
"Sono stato lì per mettere a posto i conti".
Bene, questo è quello che ci dobbiamo aspettare, Assessore? L'avrei chiesto anche al
Sindaco, ma probabilmente ha qualcosa di più importante da fare o forse deve
chiedere di cancellare il post su Facebook.
Un'altra cosa che vorremmo sapere, che forse è un po' più delicata Assessora, avete
un'idea di cosa fare a livello culturale a Torino? Vorremmo avere una risposta e
vorremmo anche vedere il programma che ci ha promesso nel primo Consiglio
Comunale, quando si discutevano le linee guida e di cui finora non se ne è parlato.
Fino adesso abbiamo fatto audizioni in Commissione Cultura di iniziative che
provengono dal passato, ci date qualche indicazione sul futuro culturale di Torino?
Perdere Manet oggi vuol dire perdere una fetta importante di persone che vengono a
Torino, che, come poi ci dice anche Federalberghi, chiaramente non torneranno,
perché non ci sono avvenimenti culturali importanti che possano anche solo
permettere una programmazione.
Quindi mi permetto di dire che se una persona non è capace a gestire i grandi eventi,
lo faccia fare ad altri; se uno non è capace a gestire una delega, cambi, non è
difficile. Capisco che un Sindaco abbia la necessità di utilizzare tutto il suo tempo
per gestire tutte le problematiche di Torino; se non è capace di gestire determinati
eventi lo faccia fare a qualcun altro, non tenga quella delega.
Mi permetto di dire che in questa Amministrazione può essere nata una nuova
sindrome, la sindrome di Gastaldo, ovvero la sindrome che ha colpito il Sindaco
Appendino che quando era seduta sotto il quadro di Bellezia si lamentava perché era
sbagliato, era sbagliato e oggi, per sua ammissione, poi i verbali saranno disponibili
tra pochissimo, io faccio come Fassino: se questo è il cambiamento, abbiate il
coraggio di chiamarlo continuità, ma almeno che questa continuità sia davvero
continua e non che sia una continuità solamente nel gestire determinate cose e poi
mandare a ramengo anni e anni, questo lo dico, di discreto - perché si poteva sempre
fare di più - lavoro in ambito culturale a Torino.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Carretta, per cinque minuti.

CARRETTA Domenico
Forse il Capogruppo Ricca chiedeva la presenza del Sindaco non perché la presenza
dell'Assessora non sia gradita, ma solo perché in capo al Sindaco ci sono alcune
deleghe tra cui i grandi eventi e quindi forse era giusto parlarne con lei. Comunque
noi ci adattiamo a parlare con le sedie vuote, dato che va di moda anche ultimamente,
vista l'interlocuzione che c'è stata. Dico la verità, parlare dopo un mese della vicenda
Manet che va a Milano è ridondante, stucchevole, ne abbiamo già parlato, è come un
b-movie dove il colpevole è il maggiordomo, lo sapevamo dall'inizio dove saremmo
andati: c'erano delle orme di sangue, c'è la camera che segue le orme e poi arriva al
maggiordomo col coltello insanguinato e Manet non c'è più. Non ci sono i Manet sul
muro, c'è la poltrona vuota della Presidente della Fondazione, ma lo sapevamo già da
un mese. Come tutti i b-movie grossolani, quelli di fine Anni Settanta, inizio Anni
Ottanta, poi alla fine ogni volta che si ritorna sul luogo del delitto c'è sempre un
particolare che rende l'aspetto più appetitoso, cioè il delitto perfetto non esiste e
allora ogni volta che si ritorna sul luogo del delitto si scoprono nuovi elementi. Noi
eravamo convinti che l'assassino fosse Fassino, quindi la mancanza della sua
autorevole conoscenza degli attori principali ha reso il dialogo un po' monco, poi
abbiamo scoperto che invece era l'Asproni che non telefonava o il Museo d'Orsay e
oggi scopriamo che era Skira che aveva già deciso di andare a Milano, magari
puntando anche su Caravaggio, quindi facendo un'operazione congrua dal punto di
vista economico, chi ha un'attività cerca di fare impresa - è naturale - e nel momento
in cui si rende conto che c'è un'interlocuzione pari a zero con le Amministrazioni
allora cerca una nuova soluzione. Milano non ci ha scippato, noi abbiamo fatto un
regalo a Milano, che aspetta i prossimi regali che arriveranno dall'Amministrazione.
Nei b-movie ci sono sempre nuovi elementi: l'ultimo elemento che abbiamo scoperto
sulla mostra di Manet o di Monet è il fatto che scopriamo che chi non ha voce o,
almeno, il social manager del Sindaco, parlando - immagino - a nome del Sindaco, dà
a tutti degli ignoranti, inizia a dire che siamo degli ignorantoni perché non sappiamo
distinguere Monet da Manet. Io per primo non so la differenza, dovrò accontentarmi
di andare a studiare e approfondire sui libri di scuola, perché purtroppo non ho le sue
conoscenze, Consigliere, che sono altissime. Io però invece cerco di studiare e non
avrò la possibilità di andare a vedere quei quadri, semplicemente perché i quadri non
ci saranno. Il portavoce, però - pagato con i soldi dei cittadini -, pensa bene di
sfruttare la vicenda per dare a tutti degli ignoranti, allora non chiedo al Sindaco di
alzare un cartellino giallo o rosso nei confronti di questo portavoce - pagato con i
soldi dei cittadini -, non chiedo nemmeno le scuse del portavoce - pagato con i soldi
dei cittadini -, chiedo solo al Sindaco di prendere una posizione, visto che il
portavoce, quando dice qualcosa, il social manager o come viene indicato, lo fa per
conto e per nome del Sindaco, evidentemente le cose che ha scritto in quel post sono
condivise dal Sindaco; se invece è contrario, il Sindaco in questa sede farà una
smentita, quindi in un certo senso andrà a sbugiardare l'azione del suo social
manager, può essere.
L'ho detto l'altra volta al Presidente, quando uno fa il social manager del Sindaco,
quando uno fa il Presidente del Consiglio lo fa ventiquattro ore su ventiquattro, non è
che la sera su Facebook si trasforma come Clark Kent, toglie gli occhiali e diventa
Superman, è sempre il social manager che ci ha dato degli ignoranti.
Volevo andare a fondo, volevo capire se la differenza di una vocale è una differenza
anche di impostazione, di una visione artistica, non lo so, mi accontenterò di sapere
che, per esempio, la differenza - lo faccio come battuta - tra me e il Consigliere
Carretto non sta solo in una vocale, ma in una differenza ben più profonda.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Unia.

UNIA Alberto
Intervengo per dire che anche per i Consiglieri di Circoscrizione vale la stessa
questione, non solo per i social media manager.

LO RUSSO Stefano
Scusi, Capogruppo Unia, non ho capito, può gentilmente esplicitare meglio a che
cosa fa riferimento, per favore? Non ho capito cosa c'entra il Consigliere di
Circoscrizione con questo dibattito. Capogruppo Unia, davvero, non abbia timore,
parli liberamente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Per cortesia, andiamo avanti con la discussione sulle comunicazioni inerenti la
mostra di Manet.
La parola alla Consigliera Ferrero, per cinque minuti.

FERRERO Viviana
Ringrazio il Consigliere Carretta perché veramente è il nuovo Sherlock Holmes e
nella sua ricostruzione ci sono dei particolari per i quali forse questa narrazione può
essere ricostruita e quindi nuovamente articolata. Vorrei ricordare la vicenda
Asproni, la conosciamo tutti, l'abbiamo appresa dai giornali, è una vicenda recente,
mentre le mostre di questa entità sono organizzate non in due o tre mesi, ma in un
anno e più di lavoro. Ci possiamo interrogare sulle modalità che hanno portato a
chiedere le dimissioni, perché arrivare a tanto, perché quando si chiede di fare un
passo indietro sia sempre così difficile nella nostra Città, dove - e succede in tutte le
città - i cambiamenti sono vettori di novità, dove si potrebbe pensare di cambiare
passo.
Ora sappiamo che c'erano ben altri problemi e la stessa Skira diceva che erano i
tempi, gli spazi e le condizioni e che questo era già stato comunicato mesi prima, ma
non era stato trasmesso, diventando così veicolo di un'errata interpretazione.
È la trasformazione di un problema logistico in un problema politico, assunto a forza
di dibattito cittadino, a cui non ci sottraiamo. Non ci sottraiamo in un'ottica più
ampia: come Movimento 5 Stelle, infatti, crediamo fortemente in un cambio di passo
della politica che ritorna ai cittadini e che la rilancia come una palla lunga, che trova
nelle istituzioni un rapporto dialettico e sinergico: libro dei sogni, poesia, paese delle
meraviglie, non so, ma dopo dovrà avere caratteristiche come l'attenzione al
territorio e molta attenzione alle produzioni, diventare laboratorio di progetti,
attingere a quell'enorme capacità di opere e di archivistica, produttori di format
esportabili perché di qualità.
Le grandi mostre si preparano in mesi e mesi di lavoro costante, ora questa palla di
Manet scotta, scotta pensare che sarebbe stata una buona mostra, ma possiamo
guardare oltre? Una Città che ha bisogno di reinventarsi, di raccontarsi, di guardare a
quel modello europeo che tanto gli appartiene. Arrivare a dire: noi a Torino facciamo
così, è una citazione grande, di Pericle, che parlava di Atene, un paragone grande e
immenso, ma la Torino del post industriale, del post indotto, del post PD è una
Torino tutta da reinventare, una Torino che non si ridimensiona, che non decresce,
ma cresce in modo diverso da protagonista, come imprenditore e come imprenditrice.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Morano, per cinque minuti.

MORANO Alberto
Qualche tempo fa in quest'Aula il Sindaco Appendino, parlando dei prodromi della
vicenda Monet, parlando della vicenda Asproni, prima che esplodesse con le
dimissioni, ci ha detto che il 5 ottobre ha chiesto alla Presidente Asproni di venire
qui a Palazzo, la quale ha comunicato che la prima data utile era il 25 ottobre; ma se
c'erano queste criticità forse sarebbe stato utile comunicarle. Ciò vuol dire che in
quella data si sapeva che la possibile non presenza della mostra di Manet era una
criticità. Oggi apprendiamo qualcosa di diverso: apprendiamo che non c'erano le
condizioni, questo almeno ha dichiarato l'Assessora Leon, e l'interesse della Città,
da un lato, e, dall'altro, non c'erano le condizioni per chi organizzava la mostra in
questa Città. Allora questo è qualcosa di molto diverso da quello che ci è stato
prospettato.
Non amo molto quando uno mi racconta le bugie e non amo molto che si menta a
questo Consiglio o si induca questo Consiglio a presentare una mozione di sfiducia
all'Asproni sul presupposto che la stessa non aveva preso contatto con il Sindaco.
Signori, qui ci sono dieci mail e lettere inviate al Sindaco, al dottor Giordana, alla
Segreteria del Sindaco in cui la Asproni ha chiesto più volte l'incontro, che è stato
negato.
Ve ne leggo una: "Gentile signora Sindaca, faccio seguito alla lettera inviatale il 22
giugno con la quale chiedevamo un incontro al fine di illustrarle i programmi in
corso e quelli futuri per rinnovarle la richiesta di appuntamento, con l'auspicio di
poter avviare quanto prima una proficua collaborazione"; questa lettera è del 19
luglio, ha avuto risposta il 24 ottobre.
Andiamo avanti. C'è un interessante scambio di mail tra il 5 e il 13 luglio fra gli
Uffici di Presidenza della dottoressa Asproni e il dottor Giordana, in cui la
presentazione del rendiconto semestrale viene spostata dal 7 al 13 luglio, perché così
la Sindaca può essere presente. Dopodiché l'11 luglio arriva una mail del dottor
Giordana che dice che, per precedenti impegni… - precedenti impegni rispetto al 13
o al 5 luglio, quando ha detto che il 13 luglio poteva essere presente -, la Sindaca non
poteva essere presente e che avrebbe presenziato l'Assessora Leon; poi credo che
nemmeno l'Assessora Leon abbia presenziato.
Dico tutto questo, perché governare è una cosa seria, ma non lo si fa raccontando
bugie a quest'Aula, perché è una mancanza di rispetto grave.
Signor Sindaco, vorrei ricordarle - e lo faccio con il sorriso - che Dante colloca i
bugiardi nella decima bolgia e li condanna ad essere arsi vivi dalla febbre. Noi non
vogliamo tutto questo per lei, perché lei è anche una brava persona, vorremmo, però,
signor Sindaco, che lei ci dicesse se ha un programma culturale per questa Città
perché noi non vorremmo, come hanno accennato il Consigliere Ricca e il
Consigliere Carretta, che di Fassino si tenesse quello che non andava bene e si
lasciasse tutto quello che andava bene, perché comunque Fassino ha dato un apporto
nella visione culturale di questa Città.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Napoli, per cinque minuti.

NAPOLI Osvaldo
Ascoltando le parole del Consigliere Morano devo cambiare il mio intervento.
(INTERVENTI FUORI MICROFONO). Io non rido mica, perché le ha dato della
bugiarda, Sindaco. Voi ridete, io no.
Il Consigliere Morano ha avuto il coraggio di dirle che lei è bugiarda; se lei non
ritiene a questo punto di contrastare le dichiarazioni che ha fatto il Consigliere
Morano e le date che lui ha fornito e che lei non ha mai detto - anzi, ha detto il
contrario -, credo che lei non abbia il diritto di sedersi su quella sedia.
Vi chiedo scusa, ma il vostro Sindaco vi ha raccontato balle. Ha detto che l'Asproni è
così e così e lui ha dimostrato dichiarando qua, in maniera ufficiale, che quanto ha
detto il Sindaco non è vero, perché vi ha dato delle date diverse. Caro Sindaco, se
fossimo in America le posso garantire che lei andrebbe direttamente a dare le
dimissioni. Io le dico di pensarci, perché davanti alla popolazione di Torino lei oggi,
con tutto quello che ha detto negli anni precedenti, tutto quello che ha detto in
campagna elettorale e tutto quello che ha detto, dimostra chiaramente che non si può
affidare a lei niente dell'Amministrazione locale; mi dispiace doverlo dire.
Volevo parlare d'altro, volevo leggervi le dichiarazioni dell'Ascom e del Presidente
Coppa quest'oggi sulla stampa, non mie. Potrei leggervele ma sono superate, potrei
dire cosa vi dice oggi il Presidente dell'Ascom per quanto riguarda la cultura e per
quanto riguarda il futuro di questa Città. Dice di muoversi e di dire cosa volete fare
nel 2017, perché, piaccia o non piaccia, quello che ha detto qualcuno in precedenza,
in tutti i casi la Giunta di centrosinistra ha portato in questi giorni a Torino, basta
leggere i giornali, migliaia di persone che hanno riempito alberghi, ristoranti e così
via. Voi siete pronti a una futura e migliore collocazione del turismo nella Città di
Torino? Coppa fa gli elogi di Sacco, che è sempre presente e al contrario dice:
"Stiamo ancora aspettando la convocazione dell'Assessora Leon".
Io sono bravo in queste cose, in altre no, ma in queste sono bravo, l'esperienza mi
porta ad essere estremamente chiaro, in termini politici, sia chiaro, in termini
personali non ce l'ho con nessuno. In vita mia mi si può dire di tutto, ma non
certamente di avere problemi con qualcuno, ho rapporti personali ottimi con tutti e
quindi, Sindaco, le dico di pensare bene e di guardare bene se stessa o di chiedere
scusa alla Città e al Consiglio Comunale perché lei ha mentito, oppure di avere il
coraggio di fare un passo indietro e dimettersi; lo deve fare, Sindaco, per il bene della
Città.
Chieda almeno le scuse, se non lo fa, la Città perde un riferimento istituzionale
estremamente forte. Sarebbe da parte mia una delusione totale, conoscendola come
una persona corretta e seria. Sarà soltanto mia la delusione, però la mia c'è e quindi
auspico che lei oggi, domani o nei prossimi giorni abbia il coraggio di dire: "Ho
sbagliato, abbiate pazienza, ricomincio una strada nuova".

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Iaria, per due minuti.

IARIA Antonino
Cari Consiglieri, chi deve chiedere scusa oggi non è presente, giusto per rispondere
al Consigliere Napoli.
Brevemente, il Salone del Libro l'ha perso l'ex Giunta e cioè Piero Fassino, per la
mostra di Manet la colpa è dell'ex Giunta di Fassino, perché non c'erano i soldi per
pagarla, in quanto quelle mostre si fanno semplicemente con i soldi; quindi se
qualcuno è esperto a trovare i soldi per portare degli eventi culturali, magari è una
possibilità in più per farla.
Il Consigliere Carretta ha parlato di b-movie e della colpa del maggiordomo, quindi,
facendo un sillogismo, se la colpa della perdita del Salone del Libro è dell'ex
Sindaco Fassino e la colpa della perdita della mostra di Manet è sempre dell'ex
Giunta di Fassino, lei ha dato del maggiordomo all'ex Sindaco Fassino.
Tornando al post del social manager… (INTERVENTO FUORI MICROFONO).

VERSACI Fabio (Presidente)
Silenzio, per cortesia. Chiedo di non parlare fuori microfono e chiedo al Consigliere
Iaria di rivolgersi alla Presidenza.
Prego, continui.

IARIA Antonino
Presidente, ho fatto le scuole alte, cioè a Beaulard, a 1.300 metri.
Allora, abbiamo tutti questi piccoli particolari che nessuno dice e che nessuno
racconta, continuiamo a parlare anche del nostro social manager, che ha fatto una
battuta che si riferisce a tutto questo interesse per gli organi di stampa che danno
notizie sbagliate. L'ordine dei giornalisti dà notizie, sulla base delle quali voi fate le
interpellanze: mi sembra un'attività politica sbagliata e controproducente per voi.
Voi avete tutta l'esperienza necessaria per fare interpellanze sul pezzo, mi riferisco
anche al Consigliere Lubatti prima, senza andare a leggere i giornali per poi
preparare delle argomentazioni che poi vengono smentite in Aula.
A proposito di Manet - e qui chiudo -, spero che la Guardia di Finanza non sia il
prossimo ente a organizzare una mostra di manette (con una "t" e una "e" finale)
nella sede del Consiglio Comunale.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Consigliere Iaria. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per cortesia, se
possiamo smettere di parlare fuori microfono, grazie.
La parola al Consigliere Lo Russo, sull'ordine dei lavori.

LO RUSSO Stefano
Chiederei, se fosse possibile, di sentire altri Consiglieri del Movimento 5 Stelle, non
abbiamo nessun problema ad ascoltare ulteriori interventi.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non accetto la sua richiesta.

LO RUSSO Stefano
Mi dispiace.

VERSACI Fabio (Presidente)
Dispiace anche a me. Io non ho nessun altro iscritto a parlare.
La parola all'Assessora Leon.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Mai detto che non c'era interesse nei confronti della mostra, non l'ho mai detto,
neanche nel mio intervento adesso.
Il Salone del Libro di Milano, mi ha anticipato il Consigliere Iaria, non è stato perso
da questa Sindaca, ma era stato perso molto tempo prima, perché nessuno è
intervenuto per risolvere problemi importanti che erano in capo al Salone del Libro.
Noi abbiamo lavorato responsabilmente per salvare il Salone insieme con la Regione
Piemonte, stiamo lavorando per il prossimo Salone del Libro, lo stiamo rafforzando,
stiamo lavorando con tante persone, con tutti gli interlocutori e quindi non accetto
che venga detto che noi abbiamo fatto fallire e scappare il Salone del Libro, perché la
storia è un po' più antica rispetto alla nostra Amministrazione.
A breve ci sarà la pubblicazione della programmazione culturale del 2017. E qui mi
fermo, tutto il resto sono speculazioni giornalistiche.
Riguardo alla nomina di Roberto Coda, forse non siete esperti nell'organizzazione
culturale, ma chi sa come funziona l'organizzazione culturale sa bene che è
necessario avere una competenza che sia in grado di aiutare a costruire i progetti, a
evidenziarne le debolezze prima che intervengano i Revisori dei Conti a dire che le
cose non funzionano, ad analizzare la contrattualistica, le conseguenze fiscali della
contrattualistica, ebbene questa professionalità serve all'interno di un Consiglio di
Amministrazione. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Lo Russo, continua a parlare fuori microfono, non è proprio una cosa
corretta.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Parliamo di continuità e discontinuità, tutti veniamo dalle Amministrazioni
precedenti. Se andiamo in discontinuità tutto è sbagliato, se andiamo in continuità
nessuno fa niente. La Città si è trasformata in vent'anni, non si è trasformata in
cinque anni. Stiamo lavorando perché Torino continui a essere una Città produttiva,
creativa, interessante per i turisti, che sia meta per i turisti. Ho già espresso le mie
opinioni nello scorso Consiglio e quindi non ritengo necessario ribadirle, è tutto a
verbale.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Sindaca.

SINDACA
Devo dire che trovo questo dibattito abbastanza stucchevole, ma ho fatto anch'io
l'opposizione e quindi mi rendo conto che si voglia strumentalizzare tutto.
Parto da un punto: non è il mio portavoce la persona che ha scritto questo commento,
voglio solo correggere a verbale almeno rimane… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Ci sono altre persone che ci ascoltano, quindi mi sembra giusto dire
il ruolo di ciascuna persona. Questa persona, di cui lei ha prontamente rilevato e
rivelato un post, che ritengo peraltro sbagliato, non solo io ma lui stesso, ha già
chiesto scusa pubblicamente e ha anche scritto chiaramente che si trattava del suo
pensiero personale, non agiva peraltro dal mio profilo dove io effettivamente
rispondo di quanto scriviamo. Non ho quindi niente da aggiungere rispetto a quello
che questa persona ha già scritto su Facebook pubblicamente e quindi io lo ridico in
Aula: non è il mio pensiero, non è il pensiero di Chiara Appendino, non è stato
scritto sul profilo di Chiara Appendino, vorrei solo chiarirlo perché quando una
persona lavora come social manager si immagina che quanto si dice è scritto sul
profilo di Chiara Appendino. Per quanto viene scritto sul profilo di Chiara
Appendino, ne risponde Chiara Appendino e quel pensiero io non lo condivido.
La persona, peraltro, ha già chiesto scusa pubblicamente, ha specificato peraltro che
parlava a titolo personale e quindi credo onestamente che forse questa discussione la
potevamo evitare. Poi, per carità, ognuno ha giustamente diritto di esprimere il
proprio pensiero in questa Aula, io rispondo per me, per una cosa che era già stata
puntualizzata.
Per quanto riguarda la vicenda della mostra e degli eventi, mi rendo conto e capisco
che questa sia una fase critica, perché è chiaro che forse la Giunta precedente, che
lavorava in continuità da anni, non si poneva la questione del cosa farete tra un mese
o tra due mesi, perché si dava per assodato che quanto succedeva nel 2015, si faceva
nel 2016 e poi anche nel 2017.
Io chiedo onestamente, l'hanno detto anche l'Assessora Leon e l'Assessore Sacco, di
darci il tempo per programmare il 2017. Voglio ricordare a quest'Aula, come è già
stato fatto dall'Assessora, non so se in questa occasione, che la Giunta precedente ha
deliberato a febbraio 2016 gli eventi del 2016.
Ora noi delibereremo a breve, entro metà novembre, gli eventi del 2017, dateci il
tempo di fare le valutazioni che devono essere fatte e corrette. Discuteremo con il
Consiglio Comunale questo atto non appena sarà pronto, come di dovere, però date
anche a noi del tempo per poter lavorare; non c'è l'intenzione di smantellare tutto,
non c'è l'intenzione di voler perdere delle occasioni esistenti.
Per quanto riguarda la famosa mostra di Manet, credo che abbia già spiegato
l'Assessora, non ho nulla da aggiungere: non c'erano le condizioni per poter
procedere in tal senso. Questo non esclude che si valuterà di procedere con altre
mostre, lo faremo, stiamo lavorando nell'esclusivo interesse della Città. Chiedo
davvero che si possa andare oltre su questa discussione, perché se ogni volta che
parliamo di cultura - ma lo dico anche a me e alla mia maggioranza, lo dico alla Città
e all'Aula - si parla di Asproni sì, Asproni no, mostra sì, mostra no, cosa è successo
in passato, i tre mesi, eccetera, diventa difficile per tutti avere un clima, dal mio
punto di vista, per lavorare in un'ottica futura.
Quindi da parte di questa Giunta non c'è nessuna volontà, lo diceva l'Assessora
Leon, di distruggere il tessuto culturale della Città. No, non è questa l'intenzione, c'è
l'intenzione di programmare una stagione che riguarda il 2017 con risorse che sono
scarse, perché non dico nulla di nuovo, le risorse sono minori rispetto al 2016, quindi
noi abbiamo il dovere di prenderci del tempo, alla luce anche delle esigenze e delle
necessità di bilancio del prossimo anno, per fare delle riflessioni che faremo e
condivideremo a breve con il Consiglio Comunale. Io chiedo davvero di permettere a
questa Giunta di prendersi del tempo, stiamo parlando di settimane rispetto al
passato, per lavorare, lo stiamo facendo, verremmo a relazionare, come è giusto che
sia, nell'interesse esclusivo della Città.
Per quanto riguarda la vicenda Asproni, ribadisco la posizione di questa Giunta, di
quello che ho detto e quello che ho fatto, non ho nulla da nascondere, credo che
onestamente, anche quanto si sta continuando a fare in tal senso, non aiuti nessuno.
Per me non c'era un rapporto di fiducia, non c'era da entrambe le parti, credo che sia
reciproco, ognuno ha le sue responsabilità. Non credo che quest'Aula, tra l'altro non
in presenza di una persona, sia il soggetto che debba entrare nel merito di chi ha
ragione e chi no, cosa ho sbagliato io e cosa magari ha sbagliato l'ex Presidente
Asproni. Credo che abbiamo tutti il dovere di guardare oltre, noi stiamo provando a
fare questo. Io chiedo davvero a tutti, a quest'Aula di guardare oltre.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Napoli.

NAPOLI Osvaldo
Vorrei che quanto ha affermato il Consigliere Morano sia messo in discussione in
Consiglio Comunale, se corrisponde a verità o meno che il Sindaco ha mentito
rispetto a quelle lettere e quelle convocazioni che ha fatto rispetto alla questione
Asproni. Chiedo che venga discusso…

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Napoli, non funziona così. Chiedo di non urlare fuori microfono al
Capogruppo Unia, lo sto dicendo a tutti.
Capogruppo Napoli, non si interviene sull'ordine dei lavori e si chiede di
calendarizzare una qualsiasi cosa; se vuole parlare di qualsiasi cosa in questa Aula
esistono degli strumenti previsti dal Regolamento del Consiglio Comunale, come ad
esempio oggi c'era un'interpellanza generale sul trasporto pubblico, dove tutti hanno
potuto intervenire.
Ci sono tantissimi strumenti che questo Regolamento concede, ritengo anche che sia
un buon Regolamento e sono contento di applicarlo, quindi, per cortesia, scriva tutti i
documenti che vuole e faccia tutto quello che vuole, però non così.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)