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Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 3 Novembre 2016 ore 14,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2016-04639
(GENERALE) "TAGLI ALLE LINEE SERALI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI TRESSO ED ALTRI IN DATA 17 OTTOBRE 2016.
Interventi
"Tagli alle linee serali del Trasporto Pubblico Locale"

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza generale n. mecc. 201604639/002,
presentata in data 17 ottobre 2016, avente per oggetto:

"Tagli alle linee serali del Trasporto Pubblico Locale"

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso. Ha tre minuti di tempo a disposizione per
l'illustrazione.

TRESSO Francesco
Mi rivolgo all'Assessora Lapietra, perché, alcune settimane or sono, sono apparsi
nelle cronache cittadine dei giornali alcuni articoli che hanno destato delle
preoccupazioni in merito a paventati possibili tagli ai servizi del Trasporto Pubblico
Locale. In particolare, si faceva riferimento a delle ipotesi che derivavano anche dai
programmi dell'Agenzia per la Mobilità Metropolitana regionale, che, come dicevo,
paventavano la possibilità di soluzioni che prevedevano la riduzione delle fermate
lungo alcuni tragitti di alcune linee e la possibilità di tagli delle corse serali. Tagli
che, poi, verrebbero esplicati secondo diverse modalità per fasce orarie, a seconda
delle linee, e che comunque avrebbero già potuto iniziare alle ore 21.00 per poi
diventare totali alla mezzanotte. Ora, questo peraltro ci sembra molto in disaccordo,
intanto, con altri servizi, quali la Linea della Metropolitana che, viceversa, ha
prolungato le corse notturne fino all'1.30 del mattino nelle serate del venerdì e del
sabato, serate di maggiore affluenza anche verso le zone del centro cittadino, e
soprattutto ci pare che sia in netto contrasto anche con quanto rimarcato in campagna
elettorale e, soprattutto, con le linee guida approvate e redatte dalla Giunta, che si
riferiscono a tutta una serie di misure e di azioni tese a disincentivare l'uso dei mezzi
propri. Questo appariva anche in contrasto con un articolo in cui si riportava una
dichiarazione del Presidente di GTT, Walter Ceresa, che ribadiva che, grazie ai tagli
di circa 80 milioni dell'ultimo biennio, il bilancio dell'azienda pubblica era in attivo.
Stante questa situazione, quindi, questo elevato livello di preoccupazione, ancorché
l'Assessora stessa dichiarasse, nell'intervista, che era allo studio la valutazione di
questo tipo di tagli e che, addirittura, avrebbero avuto un carattere di sperimentalità,
ci preme sapere quali siano le intenzioni dell'Amministrazione in merito ai possibili
risparmi e se davvero potranno essere previste anche queste forme di tagli, ma,
soprattutto, vorremmo capire a che punto sia la trattativa con la Regione, perché non
ne siamo stati informati in sede consiliare, se quindi si sia conclusa, e se le somme
accordate comportino la necessità di provvedere a queste forme di risparmio.
Peraltro, ci interessa capire anche se queste forme paventate siano state considerate
sotto il profilo della riduzione del livello occupazionale o, comunque, comportino
una riduzione anche dal punto di vista delle possibilità remunerative dei dipendenti.
In ultimo, ci piacerebbe sapere a che punto sia lo stato della trattativa, se saranno
necessari questi tagli, che tipo di tagli l'Amministrazione intenda esercitare e se
siano state valutate altre azioni tese al recupero di risorse, senza dover limitare il
servizio attualmente offerto.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessora Lapietra.

LAPIETRA Maria (Assessora)
I primi articoli dei giornali, pubblicati dopo la nomina della nuova Sindaca il 30
giugno 2016, parlavano dei tagli necessari sul trasporto pubblico che la Giunta
ancora da insediare avrebbe dovuto affrontare.
Nei primi giorni di luglio l'Agenzia della Mobilità Piemontese portava sul mio
tavolo un elenco molto fitto dei tagli da effettuare, per riallineare l'esercizio previsto
in base alle risorse disponibili a fine dicembre 2015 con la disponibilità accertata da
Agenzia in quel momento, cioè luglio 2016. I tagli riguardavano il servizio serale, le
linee speciali e alcune linee di particolare importanza per il tessuto urbano di Torino.
L'obiettivo di questa Giunta è di riorganizzare il Servizio di Trasporto Pubblico e
non di fare tagli in modo irrazionale, per questo motivo è stato richiesto ad Agenzia
di fornire il dato del finanziamento disponibile per l'Esercizio 2016 e anche per
l'Esercizio 2017, in modo da pianificare con anticipo azioni adeguate, per non
impattare troppo sulla qualità del servizio.
La comunicazione dei valori del contratto per l'anno in corso e per l'anno futuro non
è stata allora fornita.
Il 29 luglio, in riunione con Agenzia, GTT e l'Assessore Regionale ai Trasporti
(dopo l'incontro con il Presidente Chiamparino del 19 luglio), la Regione si
impegnava a fornire tali dati entro fine settembre, inizio ottobre, con la
rassicurazione verbale che le risorse sarebbero rimaste invariate sia per il 2016 che
per il 2017, così come proposto dal programma triennale dei sevizi di Regione
Piemonte, cioè pari a 140 milioni per il servizio di superficie. Per il momento vorrei
lasciare da parte la questione relativa alla Metropolitana e al suo finanziamento.
Per spiegare bene la problematica, vorrei sottolineare che l'Agenzia della Mobilità
Piemontese è l'Ente preposto per gestire il contratto di esercizio con le società dei
trasporti e fornirne la programmazione, in gergo tecnico l'esercizio, da effettuare in
termini di veicoli chilometro annui e per tipologia di veicolo.
Ultimo dato fornito da Agenzia, con relativo esercizio pianificato, risale al 17
dicembre 2015 per l'anno 2016, pari a circa 140 milioni di Euro. Ricordo che il
contratto firmato da GTT nel 2012 era pari a 174 milioni di Euro per il solo servizio
di superficie, escluse le agevolazioni tariffarie, mentre la domanda è cresciuta, dal
2012 ad oggi, da 232 milioni a 247 milioni di passeggeri l'anno.
Il 28 gennaio 2016 GTT scrive una lettera ad Agenzia, evidenziando che con il
programma di esercizio fornitogli non è possibile avere un costo per l'esercizio pari a
140 milioni di Euro, bensì molto più elevato. Per dirla in modo semplice, il servizio
richiesto da Agenzia Regionale per il 2016 sarebbe costato molto di più rispetto al
presunto budget non ancora formalizzato.
Dinanzi a questa difformità di informazioni, da un lato le presunte risorse (140
milioni di Euro) e dall'altro la richiesta di servizi (maggiore della somma a
disposizione), GTT correttamente ha chiesto un incontro con Agenzia e Comune di
Torino, al fine di sapere se tenere conto di una o dell'altra richiesta. A questa missiva
GTT non riceverà mai risposta né dall'Agenzia né dalla Città di Torino. Vorrei
ricordare che in quel tempo il Presidente dell'Agenzia e l'Assessore ai Trasporti
della Città coincidevano.
Il 6 ottobre è avvenuto dunque un nuovo incontro con Assessore e Presidente della
Regione Piemonte, dove è stata portata richiesta formale per conoscere le risorse a
disposizione per il trasporto pubblico per l'anno che sta per finire, attendendoci una
conferma quantomeno del budget ipotizzato a inizio anno, pari a 140 milioni di Euro,
e per il 2017. Ci è stato assicurato che dopo qualche giorno avrebbero fornito i dati
richiesti.
Il giorno 10 ottobre ho incontrato Agenzia e GTT per parlare con la neo eletta
Presidente di Agenzia della ristrutturazione del Trasporto Pubblico Locale, sulla base
dei dati che speravo ci sarebbero stati forniti. Nessun dato è stato fornito nemmeno in
quell'occasione. Durante questa riunione l'argomento tagli non è stato affrontato, né
tanto meno si è parlato di riduzione del servizio serale. Il giorno successivo le
principali testate giornalistiche pubblicavano tagli ipotetici che questa Giunta
avrebbe voluto apportare al servizio di Trasporto Pubblico Locale, pubblicizzando
invece dati di vecchi studi di Agenzia, associandoli ai nostri nomi e alle nostre facce.
I cittadini hanno diritto a un Servizio di Trasporto Pubblico efficiente ed adeguato
alla domanda, ma, in via prioritaria, hanno diritto ad un'informazione veritiera e
completa.
Il 27 ottobre ho incontrato nuovamente Agenzia e Assessore dei Trasporti Regionale,
i quali hanno ammesso candidamente che i primi di gennaio 2016 già conoscevano le
risorse a disposizione per l'anno 2016, ma che non avevano cuore di comunicarle al
mio predecessore. Per comprendere meglio, l'ex Presidente dell'Agenzia della
Mobilità non ha avuto cuore di comunicarle all'ex Assessore Comunale dei
Trasporti, che, caso vuole, erano però due figure incarnate dalla stessa persona.
Nonostante i numerosi solleciti fino a ieri non è stato comunicato formalmente
all'Amministrazione Comunale il valore per l'Esercizio 2016, né tanto meno per
l'Esercizio 2017. Ne consegue che le rilevazioni riportate dagli organi di stampa sui
tagli che questa Amministrazione vorrebbe apportare al servizio pubblico sono false:
per ora si tratta di determinazioni assunte in precedenza su ipotesi di finanziamento
ignoto.
In data 31 ottobre GTT ha fornito ad Agenzia e alla Sindaca il valore della
produzione di superficie per il 2016, che si attesterà sui 143 milioni, così come da
esercizio indicato da Agenzia a gennaio 2016.
Aspettando la conferma del valore da Regione auspicato pari a 140 milioni, la
presente Amministrazione, congiuntamente a GTT, si è messa al lavoro dai primi di
luglio per programmare l'esercizio per l'anno 2017 sulla base di tale cifra, in modo
da non farci trovare impreparati e soprattutto in modo da non aumentare i crediti di
GTT. L'Azienda GTT mi ha fornito il piano dei 140 milioni il 19 ottobre.
Nella giornata di oggi ho ricevuto una lettera da Agenzia della Mobilità, in cui si
parla di decisioni molto importanti sul futuro del trasporto pubblico di Torino.
Le risorse disponibili per l'anno 2016 risultano infatti essere 137 milioni di Euro. In
due mesi risulta impossibile ricalibrare il servizio al fine di risparmiare 6 milioni di
Euro solo sul servizio di superficie. Io trovo inaccettabile aggiungere crediti non
riscossi per GTT, aumentando il disallineamento tra Agenzia e GTT come è
avvenuto negli ultimi quattro anni, gravando sui debiti dei cittadini.
A fine 2015 il disallineamento tra GTT e Agenzia era pari a 61,8 milioni, maturato
dal 2012, in soli quattro anni.
Per l'anno 2017 la cifra che la Regione Piemonte ha deciso di destinare a GTT per il
trasporto in superficie è pari a 133 milioni di Euro, con incluse le agevolazioni
tariffarie. Questo argomento apre un'altra parentesi di crediti di GTT nei confronti
dell'Agenzia Regionale che vorrei accantonare, anche perché probabilmente sarà
oggetto di contenzioso.
Mi basta però ricordare, per mantenere il filo del ragionamento, che per l'anno 2017
le agevolazioni tariffarie sono stimate in circa 6 milioni di Euro l'anno. Questo vuol
dire che la Regione Piemonte desidera, per l'anno 2017, destinare al trasporto dei
torinesi una cifra pari a 127 milioni di Euro. Vorrei ricordare che eravamo partiti da
oltre 170 milioni di Euro. Con piena facoltà, il finanziamento del TPL spetta infatti
alla Regione Piemonte, prendiamo atto che per il 2017 ci potranno essere pesanti
effetti per i torinesi.
Cosa ha intenzione di fare questa Giunta? Dai primi di luglio ha richiesto a due
avvocature di controllare il contratto di servizio per capire se i crediti vantati da GTT
siano reali; nel caso affermativo, procederemo per via giudiziaria e mi riferisco agli
importi relativi ai servizi resi (esercizio), agli importi relativi alle agevolazioni
tariffarie concesse da Regione Piemonte e mai pagate e infine agli importi relativi
agli interessi maturati da parte dell'Azienda, regolarmente fatturati e contabilizzati.
Questa Giunta chiederà in Regione di pagare l'indennizzo per le tessere gratuite che
ha concesso, introducendo nel contratto di servizio un nuovo articolo che esplicita
ciò che per noi e per GTT è sempre stato palese e che è scritto anche nella Legge
Regionale, anche in base alla normativa esistente, ossia che l'Ente che concede le
agevolazioni le deve monetizzare alla società che eroga il servizio.
Inoltre, questa Giunta intende: interrompere il circolo vizioso che ha creato i
disallineamenti degli ultimi anni fra Agenzia, GTT e Infra.To, garantendo per il
futuro una cifra chiara e certa per almeno un biennio, in base alla quale poter
programmare il servizio; garantire un finanziamento congruo, che noi stimiamo
debba essere come minimo pari a 140 milioni di Euro inizialmente ipotizzati, al fine
di non dover incidere pesantemente sul trasporto pubblico.
È evidente, per ciò che ci riguarda, che la rete del trasporto pubblico di Torino è stata
realizzata negli anni Ottanta e da allora non è stata mai modificata, pur essendo
mutate le esigenze e le abitudini. La garanzia di un finanziamento certo di 140
milioni di Euro deve essere accompagnata da una riorganizzazione strutturale della
rete.
In particolare, la nostra azione sarà finalizzata a: dare un'impostazione gerarchica
della rete, con linee forti a cadenza elevata e linee di adduzione a minore frequenza;
coordinare i servizi sia in termini di percorsi che di orari; definire i nodi di
interscambio; eliminare la sovrapposizione dei percorsi e delle tratte non utilizzate,
razionalizzando i percorsi; aumentare le velocità commerciali; aumentare le corsie
riservate; creare maggiori semafori intelligenti; eliminare le fermate troppo vicine, e
vorrei puntualizzare che per "vicine" si intende inferiori ai 300 metri, l'elenco che è
comparso sui giornali delle fermate che volevamo chiudere non usciva dalla mia
bocca, erano sempre tagli che volevano essere effettuati in precedenza; aumentare
l'intermodalità, soprattutto alle stazioni ferroviarie e facilitazioni per chi utilizza le
biciclette; migliorare l'orario in termini di offerta, puntualità e cadenzamento,
soprattutto nelle ore serali; creare un'interazione con le linee extraurbane;
riorganizzare le linee speciali, alla luce delle reali esigenze dei dipendenti.
Di sicuro questi interventi non si potranno fare in brevissimo tempo. Qualcosa si è
già iniziato a fare, altro richiederà più tempo. In ogni caso, ogni decisione verrà presa
considerando i pro e i contro e non facendoci suggerire tagli facili, come nell'ultima
lettera di questa mattina, dove ci viene richiesto di ridurre le linee di tram. L'Agenzia
regionale ci ha infatti suggerito di eliminare gran parte delle linee tramviarie per
risparmiare; ciò, per i non addetti ai lavori, è dovuto al fatto che il chilometro
percorso in tram viene pagato da Agenzia a GTT di più rispetto a quello fatto da
autobus. A parte le implicazioni ambientali che tutti noi conosciamo, riteniamo sia
inaccettabile un semplice calcolo, invece di una riorganizzazione che avvenga
secondo i principi che ho esposto poco fa.
Inoltre, vorrei sottolineare che l'attuale Presidente di Agenzia non è né mittente, né
destinataria della comunicazione appena ricevuta.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Lubatti. Ha a disposizione 5 minuti per il suo intervento.

LUBATTI Claudio
Io parto dalla fine. Sebbene avessi preparato questa discussione sulle informazioni
che erano apparse sui giornali, che praticamente l'Assessora ha smentito oggi nella
loro totalità, prendiamo atto che si tratta di un insieme di informazioni che i giornali
di queste settimane hanno dato - come ha ricordato anche il Consigliere Tresso, che
ringrazio per aver sollevato il tema con questa richiesta di interpellanza generale - e
sostanzialmente raccontano delle cose che non corrispondono alle intenzioni
dell'Amministrazione.
Parto dalla fine però, cioè parto dalla comunicazione che l'Assessora ha ricevuto
questa mattina, nella quale l'Agenzia della Mobilità chiede la cancellazione di buona
parte delle linee tramviarie - ripeto testualmente le parole dell'Assessora, che
ovviamente può correggermi se ho malinteso le sue dichiarazioni -, chiede la
cancellazione o comunque la sospensione dell'attività delle linee tranviarie nella
nostra città, al fine di risparmiare le risorse, da qui a fine anno, che sono necessarie
per riallineare le risorse disponibili all'esercizio prodotto. Nella conclusione del suo
intervento, però, dice che il Presidente dell'Agenzia non ha firmato questa lettera e
quindi non ne risponde.
Guardate, io sono stato Presidente dell'Agenzia per qualche anno, bene o male, su
questo lascio a ognuno di voi le proprie valutazioni e ci mancherebbe altro che non
sia possibile esprimerle, però un Presidente di un Ente come quello dell'Agenzia
Regionale, nel momento in cui parte una missiva nei confronti della Città capoluogo
che rappresenta e che gestisce, compreso il proprio contratto di servizio, quantomeno
ne risponde, a meno che non ne sia neanche a conoscenza.
Visto e considerato che conosco bene la struttura dell'Agenzia della Mobilità e
conosco la loro professionalità e anche il livello di capacità di coinvolgimento
dell'organo amministrativo che è chiamato a governare quell'Ente, tendo ad
escludere che il Presidente attuale dell'Agenzia Regionale non sapesse del contenuto
di questa missiva. Allora, delle due l'una: dato che il Presidente dell'Agenzia non
sono più io e dato che il Presidente dell'Agenzia è stato indicato e ha ben frequentato
le Aule anche di questo Consiglio e delle nostre Commissioni, lo studio che è stato
ricordato con i tagli - anche se l'Assessore, giustamente, le chiama riorganizzazioni -
sostanzialmente porta la firma dell'attuale Presidente dell'Agenzia, che adesso ha in
mano uno strumento per poterlo attuare ed evidentemente è stata indicata in quella
posizione esattamente per portare a compimento quello che era uno studio che, prima
da tecnico e ora da amministratore diretto dell'Agenzia, sarà in grado di applicare.
Qui c'è il nodo, perché tra le cose che l'Assessore non ci ha detto è che cosa intende
fare l'Amministrazione domani.
Se quello che abbiamo letto sul giornale non è vero, se quello che è scritto nella
lettera in qualche maniera non risponde alla volontà dell'Agenzia, perché ha chiuso
l'intervento dicendo che il Presidente dell'Agenzia non è né mittente né firmatario di
quella lettera, io non capisco come io e il Consigliere Tresso riusciamo ad uscire da
questa Sala sapendo che cosa succederà domani, vista la gravità della situazione nel
suo complesso che è stata raccontata.
Mi dispiace di avere soltanto 5 minuti, ma tocco il secondo punto. Ci è stata
raccontata una situazione nella quale sembrerebbe - ma io vorrei che venisse
smentito questo fatto - che la cifra a disposizione della Città di Torino e di tutti i
contratti di servizio regionali sia frutto di una comunicazione ufficiale che doveva
arrivare nel corso del 2016. Qui, mi dispiace Assessore, devo correggere la sua
relazione, che qualcuno con puntualità le ha preparato. Guardi che il dato è un dato
pubblico ed è dato pubblicato in allegato a una deliberazione del Consiglio Regionale
che si chiama Piano Triennale dei Trasporti. Quindi quella cifra è una cifra a
disposizione, non è una cifra che lei scopre o che io ho scoperto in una veste, in quel
simpatico giochino che ha fatto, dicendo che l'Assessore non sapeva cosa avrebbe
dovuto sapere il Presidente dell'Agenzia. Il dato è pubblico. Quello che è oggetto di
trattativa, forse - a me risulta, e non ci è stato ancora detto quanto è stato riconosciuto
alla Città di Torino -, è un'aggiunta rispetto a quel dato, perché il Piano Triennale dei
Trasporti può essere corretto, come tutti gli atti di indirizzo del Bilancio, in fase di
assestamento, documento che è in corso di valutazione nelle competenti
Commissioni Consiliari - mi risulta - presso il Consiglio Regionale, non molto
lontano da qui. Quello è il dato che doveva raccontarci oggi. Doveva raccontarci che
cosa intende fare l'Amministrazione per impattare la differenza di risorse che c'è tra
le risorse disponibili e le risorse necessarie, in base alle quantità di denaro che sono
state inserite in fase di assestamento.
Queste due informazioni non le abbiamo. E guardate che non è l'ex Assessore
Lubatti preoccupato o neanche il cittadino, è anche l'Azienda che è preoccupata di
quello che sta succedendo, perché noi dobbiamo considerare questo elemento come
un elemento strutturale per la tenuta dei conti dell'Azienda e di GTT. Il fatto che i
Sindacati abbiano chiesto un'audizione all'Azienda sugli articoli apparsi sul giornale,
che oggi sono stati clamorosamente smentiti, che non siano stati... chiudo,
Presidente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Lubatti, se vuole intervenire per 10 minuti, il suo Gruppo rinuncia agli
interventi e la faccio parlare per 10 minuti.

LUBATTI Claudio
Vado verso la chiusura in maniera tale che se ci sono altri Consiglieri, possano
intervenire.
Dicevo che il tema è anche di tenuta della struttura dell'Azienda. Il fatto che i
Sindacati abbiano chiesto un incontro all'Azienda per avere delucidazioni su quanto
affermato, e oggi smentito, dall'Amministrazione Comunale e non siano stati ricevuti
dall'Azienda, non abbiano avuto informazioni su quello che succederà alla modalità
di erogazione del servizio, è un tema strutturale, sul quale io chiedo una riflessione
aggiuntiva da parte dell'Assessorato, che non può limitarsi agli "n" incontri che sono
stati raccontati oggi.
Dal 19 luglio (che è stato il primo incontro, è stato raccontato, dell'Agenzia in
Assessorato, dove è stato fatto l'elenco delle cose da fare) a oggi sono trascorsi ormai
quasi quattro mesi. Che cosa succederà nelle prossime settimane? Oltre ai desiderata
e ai punti di programmazione che l'Assessora ha raccontato nella fase finale del suo
intervento, che cosa succederà praticamente alla rete della nostra città? Qual è la data
nella quale si comincerà questa riorganizzazione? Da quali Linee si inizierà? Perché
tanto il tempo passa e il 2016 ormai è quasi terminato, e quel buco che l'Assessora ha
raccontato esserci di disallineamento tra il prodotto e lo stanziato, continuerà ad
ampliarsi.
Quindi benissimo i suoi desiderata, lo vedremo come applicherà la sua prospettiva
rispetto alla mobilità e al trasporto pubblico. Per il momento c'è un immobilismo
pericolosissimo, prima di tutto per l'Azienda, perché stando fermi, in questa
situazione, non c'è nessuna soluzione in prospettiva.
Quindi noi ci aspettiamo, almeno in questa Aula, visto che non viene fatto sui
giornali, o se viene fatto dopo 15 giorni viene smentito, un po' di correttezza e un po'
di sincerità, chiarezza sulle cose che succederanno. Il suo intervento è stato puntuale
in termini di numeri, perché i tecnici che per fortuna assistono un Assessorato sono
molto capaci e molto preparati, ma da un punto di vista di prospettive non abbiamo
capito che cosa succederà, quando ci sarà questo riallineamento, Assessora.
Che cosa succederà nella nostra città sul trasporto pubblico? Questa è una
informazione che le chiede il Consigliere Lubatti, che le chiedono i Consiglieri che
hanno sottoscritto l'interpellanza generale. Ne discuteremo il 7 e chissà se il 7
arriverà con qualche risposta in più, ma in quel momento noi avremo piacere di
conoscere quali sono le sue prospettive, al di là delle Linee Programmatiche che ci ha
ricordato nuovamente, che già conoscevamo, perché ne avevamo sentito parlare in
più di una occasione, in particolare nella discussione in Aula sulle Linee
Programmatiche della nuova Giunta.
Adesso abbiamo bisogno di fatti concreti, perché le risposte devono essere date in
maniera puntuale, non possono essere evasive e di racconto rispetto a quello che si
vorrebbe fare. Oggi l'onere dell'Amministrazione spetta a voi, a noi l'onore e l'onere
di controllare, ma se non ci date qualche elemento da controllare sul quale discutere,
è anche molto difficile fare opposizione.
Quindi attendiamo qualche segnale concreto sul futuro, qualche data precisa, qualche
azione, qualche criterio con i quali queste azioni verranno messe in campo, in
maniera tale che la situazione che l'Assessora ha puntualmente raccontato vedrà,
come è giusto che sia, una soluzione.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Ringrazio l'Assessore per questa esaustiva cronologia di accadimenti, che hanno del
kafkiano proprio nella loro narrazione, però effettivamente quello che adesso credo
interessi, e ribadisco quanto già detto, è veramente capire come questo sistema di
riorganizzazione - che necessariamente, come l'Assessore ha già premesso, non avrà
tempi immediati, né tanto meno rapidi - si esplicherà, nell'arco di più annualità,
sicuramente, da quanto l'Assessore ci ha elencato.
Però c'è bisogno di capire quanto invece verrà messo in atto dall'Amministrazione in
tempi immediati. Io le chiedo anche, a questo punto, di concordare una seduta in II
Commissione per illustrarci nel dettaglio questo piano di riorganizzazione, che però
deve essere poi abbastanza esaustivo anche nelle tempistiche e nelle risorse, perché si
tratta di nuovo di investimenti su quello che lei ha descritto.
Per cui la invito davvero a darci, in tempi più rapidi possibili, ci sarà occasione anche
di parlarne nel prossimo Consiglio, indicazioni di quali possono essere, anche in
virtù di questi accadimenti che sono ancora recentissimi, da quello che ci ha detto, di
come si chiude questa trattativa, dirci appunto se ci sono queste somme ulteriori a
disposizione, quali saranno gli interventi immediatamente necessari per chiudere
l'annualità e pensare alla prossima, e soprattutto di spiegarci nel dettaglio, in
un'apposita seduta di Commissione, il piano complessivo di riorganizzazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Malanca.

MALANCA Roberto
Anche oggi sentiamo la parola "tagli" portata in quest'Aula dall'interpellanza e dalla
risposta dell'Assessora, la stessa parola che troviamo sui giornali. Si tratta
sostanzialmente di prefigurazione di azioni che la Regione Piemonte sta facendo nei
confronti del Trasporto Pubblico Locale torinese, come ha fatto negli ultimi anni. Dal
2011, voglio ricordare, che il Trasporto Pubblico Locale torinese ha subito una
riduzione del 3%, poi del 9%, poi del 15% fino al 26% in 5 anni. Il 26% è la
percentuale che ha portato a quei 140 milioni di Euro che sono stati detti
dall'Assessora, che era la cifra per il 2016.
Noi speriamo che non venga ulteriormente ridotta, come invece sembra dalla lettera
che ha citato oggi l'Assessora, perché la qualità, la frequenza dei passaggi, la
manutenzione dei mezzi, la qualità generale del servizio pubblico locale di trasporto
della città di Torino, e non solo della città, ma dell'Area Metropolitana di Torino,
subiscono in maniera evidentissima tutte le conseguenze di questi tagli.
Abbiamo la Regione Piemonte che proclama di voler combattere l'inquinamento, che
propugna segnali semaforici di allarme per la qualità dell'aria. E poi cosa fa? Taglia
il servizio pubblico di trasporto e, di fatto, invita le persone a spostarsi in auto, che
mi sembra, come minimo, un po' incoerente.
Vediamo da dove viene questo vulnus, questo taglio continuo al Trasporto Pubblico
Locale. Ricordo che nelle Linee guida della programmazione triennale del trasporto
pubblico, quindi il documento che precede il piano triennale del trasporto della
Regione Piemonte, la Regione recita: garantire il diritto alla mobilità significa
garantire ai cittadini la possibilità di esercitare i diritti fondamentali riconosciuti dalla
Costituzione, quali il diritto alla cura, all'istruzione e al lavoro. Il sistema di
Trasporto Pubblico Locale rappresenta in misura sempre maggiore la chiave di
accesso a tutti gli altri servizi. Investire sul trasporto pubblico locale significa anche
intervenire sull'ambiente, riducendo l'inquinamento atmosferico e acustico e
valorizzando l'economia locale e le imprese del territorio, tutelando e migliorando i
livelli occupazionali. Il sistema del Trasporto Pubblico Locale rappresenta dunque un
volano economico e sociale di rilevante valore, la cui pianificazione e
programmazione generale è affidata alla Regione.
Poi, la stessa Regione, nel Piano di rientro del disavanzo sul trasporto pubblico;
afferma che il disavanzo nel Settore dei Trasporti - cito testualmente - non è derivato
da cause strutturali di sistema, ma da manovre finanziarie regionali necessarie per far
fronte ai deficit di Bilanci in ambito sanitario. Quindi, la stessa Regione ci dice che
lei taglia il trasporto pubblico perché ha problemi di deficit in ambito sanitario.
Uno dice, va bene, saranno ereditate dalle Giunte precedenti, che hanno lasciato
questa eredità all'attuale Amministrazione Regionale, che è saldamente in mano ad
Amministratori accorti. Bene, prendo un altro documento del 1° luglio 2016 della
Corte dei Conti, che si chiama "Giudizio di parificazione del Rendiconto Generale
della Regione Piemonte per l'Esercizio finanziario 2015". La Corte dei Conti cita
questo documento dicendo che negli anni di gestione regionale non si è mai
seriamente proceduto a un'effettiva stima dei costi necessari, parlando del trasporto
pubblico, non si è mai individuato in altri termini un fabbisogno parametrato a un
livello minimo di servizio efficace. In difetto di una stima dei fabbisogni la
determinazione delle risorse non poteva e non può avvenire secondo la logica dei
tagli lineari.
Questo è quello che dice la Corte dei Conti alla Regione Piemonte. Proprio questo
sistema - sempre parole della Corte dei Conti - è all'origine dell'ingente debito fuori
Bilancio formatosi negli anni. La prassi di stanziare un certo ammontare di risorse
che poi, in corso di esercizio (ricordo che siamo a novembre, altro che in corso di
esercizio, siamo quasi alla fine dell'esercizio), subiva continue riduzioni in termini di
effettivo impegno, non ha consentito ai soggetti gestori di adeguare rapidamente i
contratti o i servizi per far fronte alle ridotte risorse disponibili. Non si può chiedere
a novembre di ridurre il servizio per adeguarsi alle risorse che la Regione taglia.
Sotto altro aspetto - continua la Corte dei Conti - si è rilevato come ancora nel corso
del 2015 (ovviamente loro prendono in esame solo il 2015, ma mi sembra che nel
2016 non sia cambiato molto rispetto a questo scenario) ci sia stata una riduzione
delle risorse disponibili in corso di anno. L'incertezza delle risorse disponibili è, in
ultima analisi, il principale fattore di rischio della creazione di disavanzi e
l'autonomia di Bilancio dell'Agenzia per la Mobilità non può essere certamente
considerata una rassicurazione in questo senso.
Sarebbe auspicabile - è un invito della Corte dei Conti alla Regione Piemonte - che
con la prossima determinazione dei fabbisogni standard la Regione programmasse in
modo certo le risorse destinate al TPL e ne assicurasse l'integrale e tempestiva
disponibilità al soggetto gestore.
Di questa situazione di incertezza, così palese e così evidente da risultare perfino
imbarazzante, che non consente di sapere fino alla fine dell'anno quanto denaro potrà
arrivare, a fronte di un servizio che si è dovuto fornire ai cittadini, di questa
situazione si fa carico l'Amministrazione Comunale, che è una delle vittime, insieme
con i cittadini, di questa allegra gestione dei fondi nazionali destinata al Trasporto
Pubblico Locale e dei quali la Regione non dovrebbe che avere un ruolo di mero
trasferitore.
Concludo invitando con fortissima decisione e veemenza i Colleghi Consiglieri dello
stesso partito responsabile in Regione di queste sciagurate politiche di gestione della
cosa pubblica, a invitare i loro Colleghi ad aderire all'invito della Corte dei Conti,
non al nostro, a tradurre in realtà quello che proclamano nelle Linee guida e a
provare a rendere qualche volta un servizio a questa Città e ai suoi cittadini, che sono
privati da questi improvvidi Amministratori Regionali di uno dei loro diritti
fondamentali, cioè il diritto a una mobilità pubblica sana e soprattutto certa.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessora Lapietra.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Accolgo volentieri l'invito del Consigliere Tresso a parlarne più approfonditamente
in una Commissione apposita (a parte che so che lunedì ho un'altra interpellanza che
mi chiede cose analoghe), però vorrei proprio parlarne tecnicamente, perché io sono
un tecnico, sono un ingegnere che studia trasporti da 14 anni e non ho bisogno di
farmi preparare una relazione dai tecnici, questa è mia.
Non accolgo le provocazioni del Consigliere Lubatti, perché a provocare io sono
molto più brava, e allora potrei chiederle come mai, se è così tutto chiaro dai Bilanci
della Regione, nei cinque anni passati non è stato fatto niente per mettere a posto i
disallineamenti, e come mai si arrivava a fine anno senza sapere quali erano i soldi
messi a Bilancio, continuando ad aumentare questo disallineamento.
Però, giusto per chiarezza, visto che lei era Presidente di Agenzia e lo sa meglio di
me, mi sembra strano doverla correggere, mi imbarazza: i soldi per il finanziamento
del trasporto pubblico arrivano dal Ministero, vengono trasferiti dalla Regione, che
ne mette una minima parte, e i soldi del Ministero chissà come mai sono rimasti
praticamente invariati negli ultimi 5 anni.
Regione Piemonte stanzia a Bilancio per ogni bacino a Regione; Agenzia, a sua
volta, ridistribuisce per ogni Comune del bacino le risorse, decidendo a suo uso e
consumo, con dei criteri che io sinceramente ho anche chiesto dal 1° luglio quali
sono questi criteri, ma questo, lo ammetto, non l'ho ancora capito. Non accetto
neanche la provocazione sul nuovo Presidente di Agenzia, perché spero che le
risponderà lei direttamente un giorno.

VERSACI Fabio (Presidente)
Visto che c'è la disponibilità ad approfondire il discorso in Commissione, passeremo
la discussione alla Commissione competente.
L'interpellanza è discussa.
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