Interventi |
"Italiaonline - Ex Seat Pagine Gialle" VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di ordine del giorno n. mecc. 201604594/002, presentata in data 13 ottobre 2016, avente per oggetto: "Italiaonline - Ex Seat Pagine Gialle" VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora La questione nasce a seguito di un'audizione e a seguito di due approfondimenti avvenuti precedentemente in Commissione Lavoro e riguarda una preoccupante situazione rispetto a un'attività produttiva della nostra città, storicamente conosciuta e di valenza nazionale. Si tratta cioè della incorporazione nel tempo avvenuta da parte di Italiaonline di Seat Pagine Gialle, incorporazione che ha prodotto la quotazione in Borsa di Italiaonline, ma che ha anche avviato un processo di riconversione, che oggi sta manifestando delle preoccupazioni rilevanti rispetto alle conseguenze occupazionali e alle modifiche delle attività produttive nel nostro tessuto. Si tratta, cioè, di una conversione dalla tradizionale attività di Seat di ricerca, pubblicità, distribuzione (la stampa, purtroppo, è già stata dismessa da tempo) verso un'attività che privilegerà la costituzione di un data center, non in sede torinese, con una vocazione di carattere internazionale e, quindi, con una previsione di altre e minori professionalità. La ricaduta occupazionale di questa questione è significativa. Parliamo di persone già in cassa integrazione e di più di cento persone per le quali viene richiesta la cassa integrazione per esubero e, quindi, il tema interessa immediatamente, sui risvolti sociali, l'Amministrazione Comunale e il territorio torinese, ma interessa altrettanto rapidamente su risvolti nazionali credo anche la politica industriale di questo Paese e le modalità con le quali nelle relazioni si riesce a contrattare condizioni di maggiore consapevolezza nei programmi da sviluppare e di maggiore tutela delle persone dipendenti. Per questo, abbiamo previsto non solo una proposta di ordine del giorno, che rappresenti la Città al futuro incontro di questa settimana al Ministero dello Sviluppo Economico, ma anche di coinvolgere i Parlamentari piemontesi, perché possano svolgere a livello adeguato della complessità della questione una trattativa di salvaguardia della situazione del lavoro a Torino e ancor più delle previsioni di investimento produttivo in questo settore. Si è incontrata l'adesione di tutto il Consiglio e spero che questa unanimità possa favorire anche la sensibilità dei Parlamentari torinesi e piemontesi. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Russi. RUSSI Andrea La storia di Seat è sicuramente molto tormentata. Fino all'avvento di internet era considerata una fonte di guadagni molto facili, grazie alla sua capacità di generare del profitto con le Pagine Gialle. Nasce come un'azienda di Stato e rilevata due volte da gruppi privati attraverso dei leveraged buyout, ovvero gli acquirenti si sono indebitati per comprarla e hanno ripagato il debito con la liquidità dell'azienda. Con l'arrivo di internet, l'impresa ha cercato di spostare le proprie attività dalla carta al web con delle difficoltà, però, che sono state sempre crescenti. Nel 2014, grazie al buon esito della procedura concordataria, venne portato a termine il piano di salvataggio del gruppo, che comunque ebbe un impatto negativo sulle aziende torinesi dell'indotto. Non solo, purtroppo, nell'aprile 2014, a seguito di un precedente accordo che metteva, anche se per pochi giorni al mese, alcuni lavoratori in cassa integrazione, un dipendente Seat di 43 anni, padre di due figli, si tolse la vita, gettandosi dal decimo piano di un palazzo oppresso dall'angoscia e dalla sensazione di non avere prospettive per sé e per la sua famiglia, quindi un episodio davvero molto spiacevole legato alla crisi. Nel 2015, Italiaonline è passata dal concordato e diventa azionista di maggioranza e successivamente porta avanti il progetto di fusione che si completa nel giugno 2016. Per rendere possibile la fusione con Italiaonline i lavoratori hanno fatto grandissimi sacrifici pagando pesantemente la tenuta dell'azienda. L'accordo siglato dai sindacati prevedeva, infatti, un piano di riorganizzazione, che attualmente è in atto, con l'abbattimento del costo del personale per quasi 17.000.000 di Euro risparmiati da Seat e scaricati sulla collettività, attraverso strumenti quali la cassa integrazione guadagni straordinaria a zero ore, la cassa integrazione a rotazione, esodi volontari e utilizzo del part time. Tra i lavoratori in cassa integrazione a rotazione anche dipendenti di Torino, città in cui Seat aveva costruito il suo quartier generale fino allo spostamento ad Assago nel maggio 2016. A distanza di mesi, però, continuano a non vedersi delle prospettive, purtroppo, dal punto di vista dello sviluppo industriale e non sono mai state ottenute risposte relativamente al piano di rilancio dell'azienda. Durante l'incontro avvenuto nel luglio 2016 tra i sindacati e i vertici aziendali è stata annunciata la vendita delle partecipate e la presenza di esuberi. In III Commissione, purtroppo, abbiamo appreso che sotto la Mole dovrebbero restare soltanto alcuni uffici a supporto dell'attività della società, che concentrerà, però, la maggior parte degli investimenti sul data center in fase di costruzione in provincia di Pavia. Nel piano di ristrutturazione, si ipotizza la cassa integrazione a zero ore per 163 dipendenti torinesi, che non hanno, però, purtroppo, delle reali speranze di reintegro. Un numero così grande di lavoratori in cassa integrazione appare più un sintomo di difficoltà aziendale che l'espressione di una volontà di riorganizzazione. Inoltre, al conteggio delle persone in cassa integrazione che temono per il proprio futuro vanno aggiunti gli addetti delle società controllate come Consodata, Pronto Seat, Europages, oltre a quelli dell'indotto e a Torino si parla di più di duemila persone tra diretti e indiretti. Nell'ambito delle nostre competenze, abbiamo intenzione di attuare tutte le iniziative possibili affinché venga tutelato il mantenimento della sede torinese e dell'occupazione. La nostra firma congiunta insieme a quella delle altre forze politiche presenti in quest'Aula di questa proposta di ordine del giorno va assolutamente in questa direzione e, quindi, vogliamo proprio che sia un segnale da parte delle Istituzioni a una richiesta di aiuto. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di ordine del giorno: Presenti 33, favorevoli 33. La proposta di ordine del giorno è approvata. |