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"Collocazione delle attività di libero scambio 'suk' via Monteverdi" VERSACI Fabio (Presidente) Iniziamo l'adunanza odierna discutendo l'interpellanza n. mecc. 201604193/002, presentata in data 21 settembre 2016, avente per oggetto: "Collocazione delle attività di libero scambio 'suk' via Monteverdi" VERSACI Fabio (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Giusta. GIUSTA Marco (Assessore) L'attività di libero scambio nasce dalla necessità di riportare alla legalità mestieri regolari estromessi dall'applicazione del decreto Bersani (ad esempio, cenciaioli e rigattieri) e dalla risposta concordata in seno al Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblico di spostare e risolvere attività illecite presenti sull'area del Balon, in piazza della Repubblica, Esedra, PalaFuksas (Regolamento n. 316). È stimato in più di mille espositori per un bacino di 15.000 utenti, mantiene in vita circa otto tonnellate di oggetti diversi che andrebbero a gravare sul sistema di raccolta rifiuti. Tra gli espositori, la presenza italiana supera il 25% e le donne sono arrivate ad essere più del 14%. La fascia di età più presente è quella tra i 20 e i 40 anni pari al 53%; tra gli utenti (coloro che acquistano) la presenza italiana supera il 60% e le donne superano il 22%. Le fasce di età 31-40 anni sono al 22%, 51-60 anni al 26% con un aumento della percentuale nella fascia 61-70 anni intorno al 15%. La Città, nel concedere tramite gara la gestione dell'area di via Monteverdi, introita circa 55.000 Euro a fronte di 480 stalli. L'esperienza di via Monteverdi è monitorata settimanalmente dal Servizio Suolo Pubblico, Rigenerazione Urbana e Integrazione, Polizia Municipale oltre che dalla Circoscrizione 6 in incontri che prevedono la presenza e, quindi, l'immediato confronto con l'associazione Vivi Balon. Trascorso il primo mese di avvio, opportuno per gli aggiustamenti logistici necessari per passare dalla fase teorica a quella gestionale, si è dimostrato ottimale sia geograficamente, in prossimità con l'area della città da cui provengono gli utenti (lontananza dalle civili abitazioni, perimetrazione e accessi viabili controllati, sicurezza della logistica) sia per l'interazione con l'area del canale Molassi, diminuzione della pressione ed emersione dell'abusivismo, miglioramento del rapporto e della qualità dell'oggettistica esposta, controlli sia da parte dell'Associazione che della Polizia Municipale. Tutto ciò premesso, a dimostrazione dell'attenzione necessaria per operare un cambiamento significativo tanto da valutare la modifica del Regolamento n. 316, occorre completare uno studio delle possibili location, che, ad oggi, comprende circa 24 luoghi diversi, secondo criteri di presenza di perimetri netti, separazione dell'abitato, raggiungibilità dei clienti, dotazione di parcheggi. Occorre, inoltre, ridefinire il servizio da mettere a gara cambiando il progetto e partendo dai principi educativi del riuso e della riparazione; modificare, magari, il sistema di riscossione e incasso valutando se portarlo in capo all'Amministrazione e lasciare al soggetto la parte logistica, ma soprattutto progettuale; definire una quota COSAP di restituzione alla Circoscrizione che ospita la/le aree di libero scambio, vincolandola ad esempio ad interventi di rigenerazione urbana. Consolidato quanto sopra descritto, occorre riportare il nuovo progetto in sede al Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblico per condividerne le scelte e la responsabilità. Quindi, quanto sopra vi ho detto evidenzia la delicatezza della materia in questione presente sul nostro territorio, ma anche in molte altre città (Genova, Milano, Roma, Napoli, Catania) e la necessità di dotarsi di tutte le valutazioni oggettive necessarie a una decisione di lungo periodo, assumendosi così la responsabilità di declinare il programma temporale dato dal cambiamento, che può comprendere anche una fase intermedia utile al governo dell'attività, deliberando un bando di gara intermedio in cui iniziare a inserire la nuova ripartizione COSAP e la progettualità sui principi rieducativi del riuso e della riparazione. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Sto rimpiangendo l'Assessore Mangone, perché almeno rispondeva alle domande. Sappiamo tutti che cos'è il suk, viviamo quasi tutti a Torino e se ieri qualcuno avesse fatto una passeggiata in via Monteverdi avrebbe capito che quei mestieri, di cui parlava prima, non sono vendere trapani, anche nuovi, perché difficilmente una persona che è in quelle condizioni può acquistare un trapano nuovo e rivenderlo a un prezzo inferiore di quello regolare. Detto questo, tralasciando la parte di abusivismo e irregolarità che c'è all'interno del suk e che è alla luce di tutti e di chiunque sia passato in via Monteverdi la domenica, ci viene da pensare che tutto quello che è stato detto, soprattutto durante la campagna elettorale, di intervento su quell'area siano bugie. Sono state fatte delle promesse, i cittadini soprattutto della zona di via Bologna sono molto arrabbiati, perché se la Giunta precedente aveva ipotizzato uno spostamento del suk a Basse di Stura, questa ricomincia il percorso completamente daccapo. I 24 siti di cui parlava prima, Assessore, sono gli stessi che ci propinava esattamente un anno fa l'ex Assessore Mangone e, quindi, capiamo che non c'è una visione di come andare a risolvere il problema. Io dico che, anziché stralciare la deliberazione che iniziava il percorso di spostamento da via Monteverdi a Basse di Stura, forse si poteva iniziare da lì un percorso che coinvolgeva la Circoscrizione favorevole allo spostamento e il Consiglio Comunale, che da anni chiede di poter intervenire insieme alla Giunta per cercare di trovare una soluzione equilibrata per tutti. Bastava andare avanti; forse non era la soluzione perfetta, però poteva essere l'inizio del cambiamento. Tornare indietro, ricominciare a discutere di quei 24 siti, il come, il Tavolo per l'Ordine e la Sicurezza e tutto quello che ne consegue, vuol dire posticipare di un altro anno lo spostamento del suk da un'altra parte. Quello che chiedo oggi alla Giunta è, innanzitutto, una presa di posizione forte per andare a contrastare l'abusivismo, perché, se ci sono persone che con questo tipo di attività sopravvivono, io sono d'accordo a dargli la possibilità di poterlo fare in maniera regolare, ma coloro che vendono le gomme invernali nuove, ancora con l'etichetta, le stesse che si possono trovare da un gommista, difficilmente credo che siano persone che compiono un mestiere regolare. Anche le persone che vendono yogurt nelle bottiglie di plastica, probabilmente usate, non credo che siano regolari e se andassimo a chiedere a qualcuno che si occupa di Haccp ci direbbe che quella merce così non può essere venduta, soprattutto in un banchetto esposto in mezzo a tante cianfrusaglie. Poi c'è anche il problema dello spaccio, perché in mezzo a tutto quel casino si nascondono anche gli spacciatori e io non vorrei che l'Amministrazione andasse a tutelare anche lo spaccio in quell'area. Quello che chiedo alla Giunta oggi è di intervenire, da domenica prossima, contro l'abusivismo e di portare il prima possibile al Consiglio Comunale un piano che preveda lo spostamento e io auspico anche il superamento del suk, perché quel suk lì - Assessore, se c'è stato, se ne sarà reso conto - non è più supportabile. Se, poi, vogliamo fare qualcosa di diverso e metterci nella condizione, in un'area chiusa, di poter controllare chi entra e che cosa ha, di dare una sorta di piccola licenza per poter vendere materiale preso da cantine svuotate regolarmente (perché, a volte, vengono anche svuotate in maniera irregolare), se lei verrà in Commissione con un piano potremo discuterne; noi siamo totalmente favorevoli e le daremo tutto il supporto disponibile, esattamente come abbiamo fatto con la scorsa Giunta e con la passata Amministrazione. Se questo non dovesse avvenire, potremmo iniziare a pensare che questa sia un'altra bugia raccontata in campagna elettorale che oggi non si va a concretizzare. VERSACI Fabio (Presidente) L'interpellanza è discussa. |