Interventi |
"Nomadi al Cimitero Parco" VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201603981/002, presentata in data 9 settembre 2016, avente per oggetto: "Nomadi al Cimitero Parco" VERSACI Fabio (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Giusta. GIUSTA Marco (Assessore) In data 9 settembre esce su "Specchio dei Tempi" una lettera che riporta una segnalazione relativa al presunto accampamento rom sul piazzale antistante il Cimitero Parco. Immediatamente la segnalazione viene inviata ai Servizi Sociali e alla Polizia Municipale, per una richiesta di approfondimento ed eventuale intervento. Precedentemente, in data 30 agosto e 4 settembre, erano pervenute due segnalazioni sullo stesso tema, una delle quali inviata anche in copia alla Direzione della Polizia Municipale. Per avere un'idea più chiara della situazione, in data 31 agosto, a seguito di una visita che ho fatto in zona, ho personalmente visitato il piazzale del Cimitero Parco, notando la presenza di un gruppo di persone, con circa una trentina di veicoli tra autocaravan, roulotte e autovetture. La zona in questione è costantemente monitorata dal personale del Nucleo Nomadi, con interventi che vengono ripetuti nel tempo. In seguito alla segnalazione, in data 13 settembre 2016, lo stesso Nucleo ha effettuato un intervento più strutturato rispetto alle verifiche che venivano già fatte. Al momento del controllo si è rilevata la presenza di circa 100 persone, tra donne, uomini e bambini, appartenenti al gruppo dei Camminanti siciliani, e di 39 veicoli tra autocaravan, roulotte e autovetture. Tutti i veicoli presenti sono stati sottoposti ad accertamenti giudiziari sia con l'aiuto della Polizia Stradale, sia con la Polizia Giudiziaria. Nessun veicolo è risultato di provenienza illecita e tutti si sono rivelati regolarmente assicurati. Al termine delle operazioni tutte le persone sottoposte ad accertamento si sono allontanate con i propri veicoli, lasciando libera l'area. Il giorno successivo è stata attivata AMIAT per la pulizia della zona. Con la finalità di assicurare la riuscita dell'intervento, il personale del Nucleo Nomadi ha continuato a eseguire quotidianamente due momenti di osservazioni, un turno mattutino e un turno pomeridiano. Finora non si sono registrati ritorni nell'area in argomento. I Camminanti (o "siciliani erranti") sono cittadini italiani provenienti dalla regione Sicilia. La comunità più cospicua si trova nel Comune di Noto, in provincia di Siracusa, ma, semi stanziali, anche a Milano, Roma e Napoli, discendenti dei rom giunti nell'isola intorno al 300, quantunque rifiutino l'idea di identificarsi con essi. Sono continuatori di un'antica tradizione centrata sulla parola, il canto e le leggende. Questa frangia etnica ben radicata nel territorio cerca di far valere la propria identità popolare, ricordando a tutti come la parola "rom" abbia un significato ben diverso dall'uso oggi in voga e sia semplicemente la traduzione di uomini liberi. I giramondo di Noto negano di essere zingari di professione e negli anni hanno sempre fatto attività come riparatori ambulanti (arrotino, stagnino e ombrellaio), attualmente specializzati nelle riparazioni delle cucine a gas. Sono tuttora non stanziali o semi stanziali. Passano la maggior parte dei mesi invernali nelle loro abitazioni, solitamente roulotte o altri mezzi, e dalla Sicilia girano un po' per tutta l'Italia. Loro dicono di se stessi: "Ci basta avere il cielo come tetto e il fuoco per scaldarci, ma non siamo zingari, siamo siciliani e somigliamo alle rondini, perché viviamo liberi". Alcune famiglie di ambulanti continuano a migrare ciclicamente da sud a nord, per poi traslocare nella provincia siracusana in primavera, svernando come gli uccelli. A ogni cambio di stagione traslocano nei paesi dell'entroterra. La condizione di emarginazione sociale dei Camminanti è simile a quella degli altri gruppi rom presenti nella penisola. Insieme alla grave precarietà della condizione abitativa rilevabile in molti loro stanziamenti, si affianca anche una difficile situazione economica. Essa deriva dalla già citata problematica del declino dei loro mestieri tradizionali, a cui si aggiunge una marcata discriminazione da parte dei datori di lavori, basata su stereotipi attribuibili a tale etnia. Comunque, sono considerati i più grandi camminatori della storia, disseminati nel ventaglio, come dicevamo prima, tra Catania, Agrigento e Siracusa, ma durante l'inverno vivono proprio in un quartiere specifico della cittadina di Noto, che appunto porta il proprio nome. I siciliani erranti sono gli ultimi eredi di una cultura fondata sul movimento, ma hanno fatto proprie le tradizioni locali, favorendo la nascita di una stranissima mescolanza variopinta di stili di vita. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio A prescindere da dove arrivino i Camminanti, l'importante è che riprendano a camminare lontano dalla nostra città, perché se quello che devono lasciare, quando si accampano circa 100 persone nell'area del Cimitero Parco, è quella porcheria fatta di escrementi, di rifiuti, anche sotto i gazebo dei fiorai che lì lavorano, allora dalla nostra città se ne possono andare, Assessore. Io la ringrazio anche per la nota di colore con cui ci ha raccontato da dove vengono, cosa fanno e come vivono. Io invece le racconto che i pali della luce intorno al Cimitero Parco non hanno più rame perché è stato rubato; all'interno dell'area dove loro sostano è pieno di escrementi, e non credo siano fatti da chissà chi di notte, ma sono prodotti dalle persone che probabilmente vivono lì; tutte le staccionate di legno intorno al Parco, quello fronte stante al parcheggio, non ci sono più, perché sono utilizzate come legna da ardere per il fuoco. Questa situazione è inaccettabile. L'Assessore ha anche la delega dei Servizi Cimiteriali, per cui vada a vedere come riducono i bagni del Cimitero. Qualcuno dovrebbe spiegargli che gli escrementi si fanno nelle tazze bianche, chiamate anche WC, e non per terra, perché questa è la loro abitudine, e dato che la loro abitudine è quella di defecare per terra, vadano a farlo in un'altra città. Torino è civiltà, Torino non è quella roba lì. Se vogliono fare le loro cose, si trovino un posto dove vengono accettate. Parliamo anche della condizione dei dipendenti del Cimitero, che si trovano a combattere con queste persone che vanno all'interno e spaccano le automazioni dei cancelli, rompono i bagni, le fioriere, in qualche caso vanno anche a deturpare le lapidi. Io sono convinto che in un paese normale quella gente lì sarebbe già stata mandata via. Ero presente il giorno in cui la Polizia Municipale ha fatto l'intervento, ed è giusto fare gli interventi, però se non si trova un rimedio per impedire a queste persone di entrare, torneranno esattamente come hanno fatto più volte. Possiamo contare le interpellanze presentate durante la precedente Amministrazione che segnalavano sempre lo stesso problema, ma non è stato fatto niente in maniera strutturale per far sì che questa gente non tornasse. Basterebbe mettere delle sbarre di ferro che impediscano l'entrata dei camper, come quelle che sono state messe dall'altra parte del Cimitero dove possono entrare esclusivamente le auto. Facendo un'operazione di questo tipo iniziamo a creare un deterrente, ovvero che i camper non si possono avvicinare e quindi queste persone vanno a stazionare in una zona un po' più adatta. Poi, se vogliamo creare delle aree di sosta per chi è nomade (perché se uno è camminante deve camminare, quelle persone vivono lì credo da tantissimo tempo, sicuramente più di un anno; quindi, nomadi, ma fino a un certo punto) facciamogli pagare l'area di sosta. Non vedo per quale motivo i fiorai che lavorano lì debbano pagare più di 4.000 Euro l'anno di occupazione di suolo pubblico, invece chi si fa allegramente i fatti propri può stare, deturpando anche il patrimonio pubblico. Io ringrazio la Polizia Municipale, perché so che è sempre molto attiva e tutte le volte che viene chiamata risponde e cerca di fare il possibile; però se facciamo qualche intervento un po' più strutturale per fare in modo che questa gente non si avvicini, magari permettiamo alle persone di recarsi al cimitero, ma che oggi non possono perché si sentono insicure, perché magari quando parcheggiano se non danno la monetina al bambino arriva qualcuno dopo che gli riga la macchina, con gli anziani che si trovano quasi obbligati a dover dare le monetine. Credo che questi comportamenti siano una forma di violenza privata che queste persone mettono in pratica verso chiunque si avvicini al Cimitero. Poi ci sono persone che al cimitero ci lavorano, lo fanno onestamente, sia dentro che fuori. Tuteliamo chi lavora, perché è impossibile pensare che in questa città ci sia qualcuno che impedisca di lavorare. Tra parentesi, le segnalo che le ritorsioni fatte a chi lavora lì consistono ad esempio nel tagliargli i gazebo; quindi, questi lavoratori, la mattina, oltre a trovare "torte" incredibili sotto i gazebo, si trovano anche i gazebo tagliati. Ricordo che pagano più di 4.000 Euro all'anno per poter mettere quattro pali per terra con una copertura, per poter lavorare. Se almeno li tutelassimo, potrebbero lavorare con serenità. VERSACI Fabio (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Giusta. GIUSTA Marco (Assessore) Effettivamente ci sono delle problematicità in merito a questo. La soluzione che il Consigliere Ricca prospetta in effetti mi è stata già sottoposta da un paio di cittadini, cioè quella di inserire delle barriere fatte ad arco in modo da evitare ai camper di entrare nella zona. Un altro suggerimento che è arrivato da un altro cittadino è stato quello di modificare la viabilità dello stesso spazio in modo da non consentire una sosta, anche se bisogna ragionarla un po' bene, perché essendo un piazzale antistante al cimitero bisogna consentire un'area di sosta e di avvicinamento per tutte le persone, principalmente anziane e con disabilità. Da questo punto di vista è chiaro che va risolta una serie di situazioni. A me non risulta che si siano verificate tutte le situazioni indicate dal Consigliere Ricca. Ho alcune lettere di cittadini, che però non si lamentavano né della sporcizia né del lordume, ma semplicemente della presenza di determinate persone. Per questo ho tenuto molto a sottolineare la storia di chi era presente in quella zona; tra l'altro, è una storia molto interessante, molto particolare e molto affascinante, soprattutto per chi difende le autonomie locali. Rilevo interessante anche la proposta di provare a istituire uno spazio dove giustamente i Camminanti possano interagire con il Comune, anche portando avanti tutta la loro tradizione, tutte le possibilità di conoscenza. La cosa che mi ha stupito molto quando sono andato a fare la visita direttamente in quella strada è stata l'accoglienza che ci hanno riservato. Sono venuti a chiederci chi eravamo, cosa facevamo lì, ci hanno raccontato un po' di loro stessi; è stato un piccolo momento di incontro culturale. I Camminanti hanno un'enorme tradizione, anche rispetto alla storia, alla modalità di vivere, e sono stati fatti oggetto di molte ricerche sia a livello nazionale, ma soprattutto a livello internazionale, tant'è che nelle procedure dell'Unione Europea si riporta sempre la sigla "Rom, Sinti e Camminanti". Quindi è un gruppo etnico molto interessante, che potrebbe essere valorizzato nelle sue potenzialità di stile di vita. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Nelle Linee Programmatiche avevamo chiesto di istituire delle aree di sosta dove la gente veniva, stanziava e se ne andava. L'emendamento è stato bocciato, Assessore, giusto per ribadire un concetto già espresso in un lungo Consiglio Comunale che abbiamo fatto a luglio. Non c'è niente di nuovo nella nostra proposta. Però, chiedo, all'Assessore e a tutta la Giunta, l'impegno, prima di novembre (un mese in cui il Cimitero è molto frequentato, soprattutto in occasione del giorno dei morti e dei santi), di trovare una soluzione affinché questa gente non sia più là. Se la Giunta vorrà fare proprio questo impegno, ci troverà a favore di tutte quelle iniziative che permettano che quella gente se ne vada da lì. VERSACI Fabio (Presidente) L'interpellanza è discussa. |