Interventi |
"DPCM recante la nuova definizione dei LEA - Riconoscimento del diritto all'assistenza tutelare alla persona nell'ambito delle cure domiciliari" VERSACI Fabio (Presidente) Riprendiamo l'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201603865/002, presentata in data 31 agosto 2016, avente per oggetto: "DPCM recante la nuova definizione dei LEA - Riconoscimento del diritto all'assistenza tutelare alla persona nell'ambito delle cure domiciliari" VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento, presentato dal Consigliere Russi, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Io, invece, ritengo che la Consigliera Grippo sia stata troppo generosa dando la disponibilità all'accoglienza dell'emendamento, perché quella parte del testo è una parte che storicamente rafforzerebbe la posizione del Comune di Torino nella sua autorevole funzione di contrattazione verso la Regione e verso il Governo. Credo che nessuno mi possa, sul piano politico, rimproverare di aver in qualche modo ammorbidito, quando era necessario, le mie valutazioni critiche rispetto all'attività delle Giunte precedenti, ma per onore della storia devo dire che il modello di cure domiciliari in lungoassistenza è iniziato esattamente con il Comune di Torino, perché altrove le cure domiciliari erano gestite meramente... Sì, c'è poco da scuotere la testa, purtroppo uno degli elementi per cui si è vecchi è anche quello che si ricordano le cose, quando ancora non insorgono le amnesie senili, e non è ancora il caso. Ricordo esplicitamente l'accordo intercorso tra le quattro Aziende Sanitarie della Città di Torino e il Comune di Torino, con l'autorizzazione della Regione Piemonte, a maggioranza diversa da quella attuale, per autorizzare l'applicazione delle cure domiciliari in lungoassistenza con compartecipazione - e quindi non relegandole a assistenza - della spesa sanitaria. Modello che poi fondò la delibera regionale del 2009 e che istruì l'avvio della Legge Regionale. Poi possiamo discutere se sia stato giusto nel passato che la Regione trasferisse al Comune i fondi per la gestione delle cure domiciliari in lungoassistenza, che lo Sportello Unico di accesso fosse gestito dal Comune piuttosto che dalle ASL. Altrove, quando si formalizzò come diritto esigibile, come obbligo degli Enti, l'attività di cura domiciliare, lo Sportello di Accoglienza e la gestione dei fondi furono dati alle ASL, in altri luoghi ancora fu dato ai consorzi, in altri ancora ai Comuni. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliera, la invito a concludere. ARTESIO Eleonora Concludo. Io invece voterò contro questo emendamento, perché devo dire che racconta correttamente una verità storica. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Intervengo per fare una precisazione. Ringrazio per il riconoscimento rispetto alla generosità. In realtà, è stato proprio l'ultimo tentativo di fermare la vendetta, che non si fa sulla pelle della gente. Quindi, io rimango ferma sul fatto che siamo disponibili a emendare la parte, perché non c'è bisogno che una verità storica sia riportata anche nel mio atto di indirizzo, ripeto, con tanti ringraziamenti alla Consigliera Artesio, che ha saputo riconoscere che non ci sono stati orpelli, ma semplicemente la verità dei fatti. Mi spiace che la maggioranza non abbia voluto andare oltre la vendetta. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Buccolo. BUCCOLO Giovanna Nessuna vendetta, anzi, io in Commissione - ci tenevo a dire anche questo - giovedì ho presentato il mio ordine del giorno e non è rimasto nessuno della minoranza ad ascoltare. Pensavo che fosse un tema importante su cui discutere, non è rimasto nessuno di voi e quindi mi è dispiaciuto anche da questo punto di vista, perché magari si poteva invece trovare un elemento di condivisione e anche far uscire un testo condiviso, come anche noi volevamo fare. Abbiamo raccolto anche la vostra istanza, però non si è trovato l'accordo perché mancavano le 24 ore, poi tutte banalità formali che alla fine hanno poi lasciato in realtà uscire due atti diversi. Vi stiamo appunto anche proponendo di far uscire oggi da quest'Aula due atti diversi, un ordine del giorno e una mozione, e quindi non c'è alcun atto né di vendetta, né di posizioni non condivise. Se approvate l'emendamento così com'è, noi abbiamo proposto questo emendamento, è nella nostra facoltà proporre anche delle modifiche, come è nelle vostre, quindi non c'è alcun tipo di vendetta, anzi, per di più sulla pelle delle persone. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Carretta. CARRETTA Domenico Intervengo velocemente soltanto perché quello che lei chiama "banalità" è il Regolamento. Quello che lei chiama "formalità inutili" è il Regolamento, quel Regolamento che la prima volta è stato eluso, perché le mozioni vanno discusse. Da parte della Consigliera e da parte del PD c'è tutta la disponibilità ad accogliere un emendamento; è quella postilla iniziale che fa assaporare l'odore della vendetta. Lei ha detto che non c'è vendetta, non c'è rancore politico, non c'è niente; io invece ho sentito in alcune parole, specie in quelle del Consigliere Russi, tutto quello che la peggior politica dovrebbe fare, è il peggio della politica, è quello della retorica, è quello di tirar fuori tutto e il contrario di tutto, pur di affossare un'iniziativa che era arrivata dalla minoranza. Quell'iniziativa è stata affossata con emendamenti, subemendamenti, ordini del giorno. Io volevo farvi i complimenti, perché veramente state imparando bene e lo state facendo sulla pelle delle persone. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento: presenti 34, astenuti 1, favorevoli 31, contrari 2. L'emendamento è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di mozione così emendata: presenti 34, favorevoli 34. La proposta di mozione è approvata. |