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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 5 Settembre 2016 ore 14,00
Paragrafo n. 8

Comunicazioni della Sindaca su "Interventi di pulizia nelle acque del Po".
Interventi
Comunicazioni della Sindaca:
- "Interventi di pulizia nelle acque del Po".

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo alle comunicazioni della Sindaca, aventi per oggetto: "Interventi di pulizia
nelle acque del Po".
La parola all'Assessora Lapietra.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Vi ringrazio per questa domanda, perché è un da po' che se ne parla e vorrei che
fosse fatta chiarezza. Il 15 giugno, quindi prima che si insediasse questa Giunta, sono
state rinvenute per la prima volta queste piante tropicali nei giardini del Parco del
Valentino.
I tecnici dell'ambiente hanno provveduto immediatamente a rimuoverle, proprio
perché l'ENEA aveva comunicato che questa pianta tropicale è invasiva e che non
può più essere detenuta, quindi i tecnici hanno estirpato a mano queste piante dai
giardini. In realtà, poi, a luglio si è trovata la stessa tipologia di piante in una parte
del Po, prima della diga, proprio nella parte dei Murazzi, tra ponte e ponte, dove si
ferma la corrente (quindi, queste piante trovano un habitat ideale per proliferare).
Il 4 agosto è entrata in vigore la lista nera dell'Unione Europea con l'elenco delle
piante tropicali da estirpare immediatamente e l'11 agosto siamo intervenuti, in
quanto vi leggo proprio il testo della normativa dell'Unione Europea: "A partire dal
momento in cui una specie esotica invasiva è introdotta, è fondamentale disporre di
misure di rilevamento precoce e di eradicazione rapida per impedirne l'insediamento
e la diffusione. La risposta più efficace ed efficiente in termini di costi spesso
consiste nell'eradicare la popolazione il più presto possibile, quando il numero di
esemplari è ancora limitato. Se l'eradicazione non è fattibile o se i suoi costi non
compensano nel lungo periodo i vantaggi ambientali, sociali ed economici, si
dovrebbero applicare misure di contenimento e di controllo. Le misure di gestione
dovrebbero essere proporzionate all'impatto sull'ambiente, evitare effetti negativi
sulla salute umana e tenere debitamente conto delle condizioni biogeografiche e
climatiche dello Stato membro interessato".
A questo punto, visto che non si potevano usare antiparassitari chimici e neanche
effettuare un'operazione di pulitura meccanica come si faceva prima per le alghe
lungo il Po, altrimenti si rischiava l'espansione, a quel punto si è deciso per l'unico
modo efficace veramente: l'eradicazione a mano. Per farlo, abbiamo contattato una
ditta specializzata, che però verrà il 6 settembre per fare il primo preventivo e il
primo sopralluogo. Nel frattempo, l'urgenza c'era, perché ad agosto, con la
situazione climatica e la bassa portata del fiume, si sarebbero espanse ad una velocità
molto rapida.
Quindi, contattando gli Enti principali (ENEA, ARPA, Settore Ambiente della
Regione, Settore Ambiente del Comune, l'IPLA, non vorrei dimenticarne qualcuno),
abbiamo deciso tutti insieme di procedere a questa eradicazione manuale. Siamo
andati e abbiamo tenuto sotto controllo la situazione per evitare che si espandesse
verso valle e, quindi, è stata tolta la parte di Myriophyllum aquaticum, che è questa
pianta invasiva tropicale.
Il problema, però, che rimane qual è? È che il Po, in realtà, ahimè, non ha più un
deflusso come il vero Po, ma sembra più uno stagno e, quindi, non solo le piante
tropicali trovano facilità di crescere, ma anche le alghe autoctone. Adesso, il
problema vero è che il Po, in questo momento, è verde proprio perché è pieno di
queste piante in superficie, che si chiamano lenticchie d'acqua, e anche di alghe.
Il 6 settembre faremo un Tavolo tecnico con tutti i vari Enti interessati per decidere il
futuro del Po e per valutare se rifare un vero dragaggio un'altra volta. Riporto alcuni
dati. Nel 2004 e nel 2005 è stato fatto il dragaggio con l'aiuto della Regione; in
realtà, al Settore Ponti e Vie d'Acqua, a cui prima veniva destinato circa 1.000.000 di
Euro l'anno per fare questi interventi, nell'ultimo anno sono stati dati semplicemente
100.000 Euro. Con 100.000 Euro è difficile fare una serie di interventi anche proprio
di pulizia e di ordinaria manutenzione del Po. Adesso, cercheremo di istituire un
Tavolo tecnico per cercare di ridare al Po finalmente una situazione ambientale da
vero fiume, quindi con una corrente, perché non si riproponga più una situazione
come quella degli ultimi mesi.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ricordo che ogni Gruppo ha a disposizione 5 minuti per intervenire.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Le alghe erano all'interno dello strumento di prima. Battute a parte, io pensavo che,
peggio della spiaggia che ci propose l'Assessora Curti tre anni fa, non si potesse fare.
Ebbene, oggi la Giunta Appendino è riuscita a superarsi e, addirittura, a fare un prato
al posto del fiume - volutamente, a questo punto mi viene da pensare -. Leggo un
comunicato del 31 luglio dell'IPLA, che dice: "Nessun allarme, ma la pianta va
rimossa in modo certosino, estraendola dal fondale, altrimenti si rischia di infestare il
Po chissà fino a dove". Il 9 agosto, un altro comunicato dell'ARPA dice: "Anche
piccoli frammenti possono creare un danno ambientale sull'intero ecosistema
fluviale". Il 10 agosto, l'Assessora ad un giornale dice: "È facilmente estirpabile,
mentre un intervento meccanizzato potrebbe facilmente rompere solo i pezzi
facendoli andare a valle, contribuendo così alla diffusione della pianta". Il 12 agosto,
l'Assessora ad un giornale, a tutto titolo, dice: "Un test riuscito, un successo". Il 18
agosto: "Tecnici dell'ARPA hanno rilevato la presenza di materiale vegetale
asportato ed abbandonato sulla banchina. È doveroso che qualsiasi intervento di
eradicazione vada effettuato in modalità controllata e smaltito correttamente. I
frammenti, infatti, se non rimossi correttamente, possono essere trasportati dalla
corrente e rigenerare popolamenti altrove. Si invita, pertanto, a non effettuare
autonomamente estirpazioni della pianta, ma di lasciare il compito a personale
esperto in materia", rendendo tutto l'effetto del vostro lavoro nullo.
Il 19 agosto, l'Assessora dice: "L'intervento di estirpazione manuale è stato efficace.
Adesso, però, in collaborazione con Regione e ARPA, stiamo valutando seriamente
di affidare la pulizia ad una ditta specializzata", tanto che il 3 settembre le piante
infestanti hanno superato la barriera della diga Michelotti portando macchie verdi
fino a Sassi.
Questo cosa vuol dire? Che tutto quello che avete fatto ha contribuito a peggiorare.
Io ho letto su un quotidiano locale che sarebbe bastato un intervento da 40.000 Euro
all'inizio del problema per poterlo risolvere completamente, evitando così di fare un
successivo intervento. Quando l'ARPA e l'IPLA segnalavano che l'intervento
manuale avrebbe avuto conseguenze negative, avete fatto di testa vostra, per avere
dei titoli sul giornale e mettere qualche foto su Facebook (probabilmente, dovevate
prendere un po' di like estivi), piuttosto che avvalervi di aziende specializzate e ora il
problema è aumentato. Forse, se anziché parlare dopo con la Regione e l'ARPA
l'aveste fatto prima, si poteva intervenire subito, anziché farsi fotografare come le
mondine del Po che raccolgono le alghe e lasciando, poi, il problema ancora più
forte. Adesso, noi vogliamo sapere a quanto ammonterà il preventivo e vogliamo
capire a quanto sarebbe ammontato il primo preventivo e ogni Euro in più che si
spenderà da quel preventivo dovrete metterlo di tasca vostra, perché sono soldi che
voi avete sprecato.
È per questo che, nel momento in cui vedremo i preventivi, capiremo come fare; nel
frattempo, è pronto un esposto alla Corte dei Conti, perché vogliamo capire se ci sia
stato un danno erariale nei confronti della Città, perché, se si trattasse anche soltanto
di 40.001 Euro di intervento, rispetto a quei 40.000 Euro che erano stati preventivati
all'inizio, la Città avrebbe un danno.
Inoltre, evidentemente, le persone che avete consultato voi non erano tecnicamente
quelle adatte, perché, altrimenti, vi avrebbero detto, come l'IPLA e l'ARPA, che quel
tipo di intervento non sarebbe stato risolutivo, quindi cercheremo di capire se ci sia
stato anche un danno ambientale. Ci adopereremo, quindi, nei prossimi giorni per
capire la responsabilità di chi ha proposto questo tipo di intervento. Magari,
potremmo chiedere al Presidente della Commissione Controllo di Gestione, Lubatti,
nel momento in cui saranno pronti tutti i documenti, di analizzare anche le spese
sostenute dalla Città, perché non si può pensare che la Città sia data in mano a delle
persone che non sono competenti.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Napoli.

NAPOLI Osvaldo
Al di là di quanto ha riferito il Capogruppo Ricca, che certamente, in parte, sotto
l'aspetto tecnico, non può che aver ragione, ma il mio intervento è in maniera
diversa. Ogni tanto faccio riferimento alla mia esperienza, che sicuramente non è
stata sempre positiva, né positiva, né negativa, ma un po' di esperienza da Sindaco
l'ho avuta e ciò che mi ha lasciato estremamente perplesso - lo dico a tutti voi, amici
Consiglieri - è stata la leggerezza nel dire e nell'andare, amministratori o privati, ad
effettuare un'operazione che avrebbe richiesto autorizzazioni. Vi faccio una
domanda: se fosse successo qualcosa, cosa avremmo fatto? Chi sarebbe stato il
responsabile penalmente? Vi posso garantire che, se l'avessi fatto io, qualcuno mi
avrebbe denunciato alla Procura della Repubblica, non ho alcuna paura a dirlo.
All'interno del mio Consiglio Comunale a Giaveno, dove la politica c'è, se avessi
fatto la stessa operazione, la denuncia alla Procura della Repubblica sarebbe arrivata
immediatamente.
Faccio una domanda: per caso, avete chiesto consiglio al Segretario Generale per
quello che avete voluto fare, dove non vi era né assicurazione di chi andava a
lavorare lì sopra, né autorizzazioni in anticipo rispetto a quello che andavate a fare?
Assessore, io sono uno che dice che nessuno nasce saputo, quindi l'ammiro, quello
che lei ha letto, le hanno preparato e lei ha detto, perché bisogna imparare. Io ho
iniziato a fare il Sindaco e le posso dire che nel fare delle esperienze ho fatto
figuracce, lo ammetto, non ho alcuna paura; poi sono cresciuto, nel bene o nel male,
a seconda dei casi, ma quando ho letto gli articoli sui giornali, devo essere sincero,
avrei voluto fare subito una nota al Presidente dicendo: "Ma cosa state facendo? Ma
chi vi ha dato l'autorizzazione? Da dove arriva?". Ci sono tutte le assicurazioni, i
permessi, con cui Assessori, Consiglieri Comunali e privati vanno, su mandato
dell'Amministrazione Comunale, ad effettuare un'operazione, che, ripeto, è
completamente illegittima sotto l'aspetto legale, lo dico come esperienza a voi,
perché, se fosse successo qualcosa, vi pongo il problema di cosa avreste risposto ai
cittadini in termini penali. Guardate, sono così accalorato perché mi è sembrata quasi
una cosa da finimondo.
Non entro in merito al procedimento, come diceva il Consigliere Ricca, che ci sta, lo
chiarisco, ma, siccome io ho profondo rispetto dei dirigenti - l'avete già capito tutti -,
ho fiducia e profondo rispetto, so il lavoro che svolgono, mi chiedo chi è stato, se c'è
stato qualcuno, che all'interno della macchina vi abbia dato l'autorizzazione ad
effettuare questa operazione, che è diventata un'operazione di comunicazione, ma
fallimentare sotto tutti gli aspetti, sia per quanto riguarda quanto detto dal
Consigliere Ricca, sia per quanto riguarda la parte legale, che io ritengo abbiate fatto
in maniera totalmente sbagliata.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Alcune precisazioni: intanto sarebbe opportuno chiamarle "piante", come si
dovrebbero chiamare, perché la corretta informazione e la corretta educazione
ambientale passano anche dai giusti termini.
Il 25 luglio una lettera della Regione Piemonte invitava il Comune di Torino ad
effettuare l'intervento di eradicazione, non di sfalcio, in modo rapido, specificando
anche che: "pur trattandosi di una pianta acquatica radicata sul fondo e facilmente
asportabile con una debole trazione meccanica, si deve tuttavia porre attenzione a
non disperdere in acqua frammenti o parti di questa pianta". Quel giorno erano
presenti tecnici di IPLA, ARPA, ENEA, Regione Piemonte, Fitosanitario della
Regione, io credo che cinque Enti... (INTERVENTO FUORI MICROFONO).

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Napoli, non intervenga fuori microfono, per cortesia.
Prego, Consigliere Mensio, prosegua il suo intervento.

MENSIO Federico
Erano presenti cinque Enti che hanno decretato la presenza di quella specie, che, tra
l'altro, la Regione Piemonte, con una DGR di febbraio 2016, chiede di estirpare,
quindi credo che sia stato fatto un lavoro in modo corretto.
Il Capogruppo Ricca citava una nota dell'ARPA. A leggere quella nota dell'ARPA
evidentemente bisogna essere capaci, perché la nota dice che non va fatto da privati,
non che non va fatto da Enti autorizzati come possono essere ARPA, IPLA, ENEA,
Fitosanitario Regione Piemonte e anche il Comune.
Il 31 agosto la stessa ARPA dice: "Quanto alla presenza di Myriophyllum aquaticum,
si è constatato che le piccole emergenze segnalate nei giorni scorsi in prossimità
della sponda dei Murazzi non sono al momento più visibili, mentre piccole e
localizzate emergenze sono riscontrabili tra il tappeto di Lemna in sponda opposta",
quindi la pianta non c'è più. Dove sarà finita? Sarà finita a valle? Non credo, perché
proprio quel giorno, in cui è stata fatta l'estirpazione, è stata posizionata una rete di
sicurezza per evitare il deflusso. Io mi stupisco, nel senso che qui cinque Enti hanno
detto che è tutto a posto, anche l'IPLA stessa invita il Comune a fare un intervento, e
ha detto che è stato fatto bene.
Faccio una piccola nota al Capogruppo Napoli: io nel 1994, appena ventenne, con
l'Operazione Mato Grosso - credo che il Consigliere Lo Russo sappia di cosa sto
parlando -, sono partito per Canelli per andare a spalare il fango: nessuno mi ha
pagato un'assicurazione, ma ho ricevuto tanti grazie per quello che avevo fatto ed era
un'operazione di volontariato.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, per fatto personale, al Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Intervengo per fatto personale. Consigliere Mensio, siccome lei parla a verbale in
Sala Rossa, prima di fare certe affermazioni si dovrebbe sincerare di che cosa sta
dicendo, perché ha detto una cosa che non è assolutamente vera. All'epoca i
volontari a cui lei fa riferimento erano pienamente coperti da polizza assicurativa;
magari lei non ne era consapevole, nel suo slancio di generosità verso gli alluvionati
di Canelli, ma la posso tranquillizzare che all'epoca l'organizzazione da lei citata era
assolutamente e legittimamente coperta da polizza assicurativa. Chiedo scusa, forse
lei, preso dalla foga del suo intervento, ha voluto citare cose che non c'entrano
niente, la tranquillizzo e mi permetto di rettificare.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, per fatto personale, al Capogruppo Napoli.

NAPOLI Osvaldo
Consigliere, io non ho nulla, nella maniera più assoluta, col fatto che voi abbiate fatto
questa operazione mediatica. Io ho trasmesso la preoccupazione. Io sono sicuro che,
se voi aveste detto al Segretario Generale che andavate in un fiume e che lo facevate
come Comune, vi avrebbe detto: "Fermi un attimo, guardate che non è così". Io lo
dico per il futuro. Se l'avessi fatto io da Sindaco, lo ripeto con una sicurezza del
100%, mi avrebbero fatto subito la denuncia, perché voi siete Consiglieri Comunali
privati su un fiume se non avete le autorizzazioni precedenti.

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere, la invito a concludere.

NAPOLI Osvaldo
Non entro in merito a quello che lei ha detto, se adesso va bene o va male. È che non
dovevate andare lì. Se uno, per caso, fosse scivolato e se lo fosse trovato a 200 metri,
cosa sarebbe successo all'Amministrazione Comunale? Guardi che un piccolo
Consigliere Comunale appena nato le avrebbe dato la risposta.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Lubatti.

LUBATTI Claudio
Io intervengo su questo tema prima di tutto per porre una questione di metodo,
perché c'è un tema di competenze: è competenza dell'Assessorato che ci ha risposto
o è competenza dell'Assessorato all'Ambiente? Vale l'assegnazione delle
comunicazioni in Sala Rossa il fatto di chi è intervenuto direttamente in quella
giornata, perché magari qualcun altro era in vacanza - legittimamente, ci
mancherebbe -, o c'è una suddivisione di competenze tra Settori che, vivaddio,
questa Amministrazione intende ancora rispettare? Io segnalo che il Settore Ponti e
Vie d'Acqua su questa vicenda non ha competenze dirette, perché l'intervento diretto
ad estirpare o a utilizzare i termini che per formazione professionale non sono in
grado di ricordare con esattezza, o comunque per intervenire e risolvere il problema è
una questione di competenza diretta dell'Assessorato all'Ambiente. Allora
bisognerebbe capire con quali risorse e da quali capitoli si intende intervenire e con
quali capitoli si è intervenuti direttamente.
L'11 agosto c'è stata questa interessante iniziativa, che non abbiamo ancora capito se
abbia risolto, se abbia migliorato o se abbia peggiorato la situazione. Anche qui io
non ho elementi per dire se abbia migliorato o peggiorato la situazione, ma
sicuramente non l'ha risolta. Chi è intervenuto? La Regione - prendiamo atto, io
adesso chiederò tutto il carteggio che c'è stato tra gli Uffici comunali e regionali,
affinché possa anche io prendere atto delle comunicazioni che ci sono state - ha dato
indicazione al Comune di Torino. Il Comune di Torino è intervenuto con un insieme
di settori autorizzati - immagino, lo spero, lo ha detto bene il Consigliere Napoli -, in
qualche maniera legittimati ad intervenire, e si è avvalso della collaborazione di
alcuni dipendenti del Comune che non mi risulta facciano parte né dell'Assessorato
all'Ambiente, né tantomeno dell'Assessorato del Settore Ponti e Vie d'Acqua. A
quale titolo sono intervenuti? Come volontari? C'è stata una chiamata? C'è stata una
formazione per arrivare a quel momento? Si è intervenuti con una delicatezza della
questione particolare? Tutte le note che ha ricordato il Consigliere Ricca, che
facendo qualche minuto di rassegna stampa è molto facile recuperare, disegnano
questo intervento come un intervento oggettivamente difficile, non è banale, non
stiamo andando a raccogliere qualche ortaggio in un campo che chiunque di noi è
abituato a riconoscere. Qui si tratta di un intervento tecnico ed è giusto che sia stato
ricordato come un intervento tecnico; e allora non lo si improvvisa.
Io dico una cosa al Consigliere Napoli: io credo che qui non sia ancora stato fatto un
salto di qualità tra l'associazionismo, il movimentismo e l'Amministrazione. Quella
non era una simpatica scampagnata nella quale farsi due foto. Quello era un
intervento ufficiale dell'Amministrazione dietro un intervento richiesto da un altro
Ente sovraordinato, che indicava al Comune di Torino di risolvere un problema. Il
problema non è risolto. Quella è stata una bellissima giornata, mediaticamente
interessante, io mi complimento con chiunque all'interno di questa Sala abbia
immaginato, studiato e pensato quella iniziativa da un punto di vista mediatico, ma
quella non era una conferenza stampa. La Regione ci ha chiesto di risolvere un
problema, che non è stato risolto.
Allora io chiederò quanto è stato speso in quella giornata, che mi sembrava la cosa
più banale da iniziare a raccontarci; qualcuno è intervenuto, quei dipendenti erano
pagati o erano in ferie? Bisognerà fare un'analisi, verificare se erano coperti da
un'assicurazione, questa è una chicca, Consigliere Napoli. Intanto, io vorrei capire
chi li ha pagati, se sono andati a titolo volontario, se è un nuovo metodo
l'interscambio tra dipendenti di un Assessorato piuttosto che un altro, a seconda delle
sensibilità dei singoli dipendenti comunali. L'11 agosto è vero che siamo in piena
settimana di Ferragosto, ma è un giorno lavorativo per il Comune di Torino; quindi,
se quello era un orario lavorativo, intanto cerchiamo di capire se c'era un ordine di
servizio per fare un servizio esterno per quei dipendenti. Lo dico con serenità anche
nei confronti dell'Assessora, che è persona che stimo e che si è messa a servizio di
questa vicenda, però facciamo attenzione, perché non stiamo improvvisando
un'iniziativa. Qui stiamo rispondendo ad una chiamata della Regione Piemonte e si è
un po' improvvisata - lasciatemelo dire - questa risposta; non mi è chiara la
prospettiva.
Qui c'è un tema di mancanza di risorse? È stata richiamata la mancanza di risorse del
capitolo Ponti e Vie d'Acqua. Bene, c'è un tema di competenze che ho posto
all'inizio, conosco bene il bilancio di quell'Assessorato, io mi chiedo soltanto allora
quali sono le risorse che vengono messe a disposizione del Tavolo tecnico che è stato
annunciato, per poter eventualmente risolvere il problema con il dragaggio, anche se,
segnalo - e vorrò capire qual è il documento sul quale c'è scritta questa cosa -, il 9
agosto l'intervento del dragaggio definitivo è stato ritenuto non efficace, anzi,
peggiorativo, perché si rischiava di mandare - mi permetta - dei pezzettini di queste
piante in giro per il fiume e peggiorare la situazione. Adesso, invece, è immaginato
come un intervento risolutivo.
Non mi è chiaro qual è la prospettiva, non mi è chiaro il metodo con il quale è stato
fatto l'intervento. Non mi è chiara l'efficacia dell'intervento, semplicemente perché
ieri pomeriggio ho passeggiato lungo il Po e direi che l'efficacia non è stata
comprovata dai fatti, e non mi è chiara la prospettiva.
Allora io prego soltanto l'Amministrazione, nel momento in cui si decide di arrivare
in Sala Rossa a fare delle comunicazioni su un tema così delicato, di dare le
informazioni che la Sala Rossa merita, non soltanto immaginando che si risolva tutto
con un comunicato stampa o, peggio ancora, con qualche foto su Facebook, ma
avendo rispetto almeno di questa Sala.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Capogruppo Ricca; ha a disposizione ancora 40 secondi.

RICCA Fabrizio
Intervengo per precisare che chiaramente il 31 era difficile vederle, dopo una
fortissima grandinata il problema si è limitato. Poi, come ha detto bene il Consigliere
Lubatti, basta fare un giro sulle sponde del Po in questo momento per vedere che
quelle alghe sono ancora lì e probabilmente forse un daltonico non le vede, perché i
colori sono quelli, però per me il problema è risolto quando il problema non c'è più.
Dato che le alghe sono ancora lì, il problema non è stato risolto.
Invito il Consigliere Lubatti a portare il prima possibile la questione in Commissione
Controllo di Gestione, perché vogliamo approfondire innanzitutto le questioni che lei
ha citato poco fa e poi anche per capire quali sono i margini di spesa eccessivi su un
intervento fatto prima di quello manuale.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Vorrei ribadire anche io, in parte, quanto ha già detto precedentemente il Consigliere
Lubatti. Anche io ho avuto l'impressione che forse, sotto il profilo prettamente
tecnico, l'intervento fosse stato un po' sottostimato come tipologia anche proprio di
intervento. Intanto, giustamente, come è stato detto, questo Myriophyllum va
eradicato integralmente. Ora, in una giornata di lavoro, anche condotta in parte con
volontari, era impensabile che si potesse sradicare completamente tutto il tratto
interessato da questo tipo di fenomeno.
Teniamo presente che, giustamente, sono intervenuti tutti gli Enti che hanno
competenza almeno sotto il profilo ambientale, però c'è un problema di natura
strettamente idraulica che riguarda il fatto che in periodo di magra - questo è stato un
anno siccitoso, ma non particolarmente se si guardano le statistiche degli ultimi venti
anni almeno - questo tratto di fiume è condizionato dalla presenza (questo sì che
invece è un elemento di novità), verso la traversata Michelotti, di questo braccio
meccanico pneumatico realizzato pochi anni fa, che condiziona integralmente tutto il
regime idraulico del tratto e il cui effetto di rigurgito, cioè di rallentamento della
corrente, si propaga fino a Moncalieri. Stiamo parlando di circa cinque chilometri a
monte. Allora o si interveniva integralmente su tutto il tratto, oppure, proprio per la
natura stessa del fluire delle acque del Po, da monte verso valle, era inutile farne solo
un pezzo.
Al riguardo, direi che tra gli Enti citati manca comunque chi, per esempio l'AIPO,
ovvero l'Agenzia Interregionale per il Po, ha competenza anche sugli aspetti
idraulici, perché sono strettamente connessi gli aspetti ambientali. Cioè questi
fenomeni sono legati a un problema di atrofizzazione spinto laddove le acque hanno
dei battenti bassi e quindi sono in regime molto lento, e il carico salino con l'effetto
delle alte temperature estive provvede ad aumentare questo fenomeno atrofizzativo.
Quindi, la mia impressione è solo questa. Intanto speriamo, come ci ha detto
l'Assessore, che la riunione di domani ci possa fornire un quadro più esaustivo,
anche a valle di questo intervento, quindi con un monitoraggio che spero sia stato
attuato in questo periodo, anche per sapere ad esempio qual è il tenore salino rispetto
alle medie.
Lo dico con un minimo di competenza perché per venti anni ho remato nelle acque
del Po e vi assicuro che acque basse ci sono sempre state, e per venti anni mi sono
occupato di monitoraggio per conto della Regione Piemonte, proprio anche del tratto
torinese del Po. Quindi ci sono tutti i dati registrati di continuo dalle stazioni e anche
la SMAT ha una stazione che funziona nel tratto di monte che registra di continuo.
Poi c'è questo aspetto fondamentale di natura idraulica che oggigiorno si può
benissimo simulare anche con l'ausilio della [parola incomprensibile]. È vero che
queste piante sono infestanti (ma il Myriophyllum non è nato adesso, quindi com'è
che proprio quest'anno si è verificato, quali sono le condizioni che l'hanno causato?),
però bisogna oggettivamente pensare a un piano di interventi che sia commisurato al
tipo di fenomeno che stiamo affrontando.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Mensio. Le ricordo che il suo Gruppo ha ancora due minuti
a disposizione.

MENSIO Federico
Ribadisco, una cosa è il Myriophyllum aquaticum, specie esotica invasiva, rinvenuta
per la prima volta quest'anno in Piemonte, nel Po, proprio perché la DGR regionale
dice che prima di quest'anno non era ancora stata rinvenuta. Quello che i cittadini e i
Consiglieri possono vedere nel Po, oggi, si chiama Lemna minor, che è una specie
autoctona, quindi locale, che non crea alcun problema, probabilmente neanche alla
navigazione e neanche ai canottieri, poi io con i canottieri non ho parlato, tanto più
che i battelli continuano a viaggiare, e che addirittura è una fitodepuratrice.
Evidentemente, quindi, quella pianta non fa male e forse... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO).

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Lubatti, non può intervenire fuori microfono, per cortesia. Capogruppo
Lo Russo, possiamo non intervenire fuori microfono?
Prego, Consigliere Mensio.

MENSIO Federico
Io non ho detto che ce la teniamo o non ce la teniamo; voi state contestando il fatto
che l'intervento non sia stato risolutivo. L'ARPA, il 31 agosto, ha detto di nuovo che
non ha più trovato il Myriophyllum aquaticum; per la Lemna questo non è stato un
intervento, perché l'intervento meccanizzato di diserbo, se vogliamo chiamarlo così,
come veniva fatto negli anni passati, fino al 2014, con la macchina, sarebbe stato
peggiorativo, perché era un taglio, uno sfalcio.
Qui bisogna eradicare dalla base e il costo per quella eradicazione, che tra l'altro
sarebbe stata fatta solo adesso, perché la ditta, a quanto mi risulta, non avrebbe
potuto farla prima di adesso, avrebbe creato maggiori problemi sia in termini di
tempo, perché bisognava eradicarlo subito come richiesto dalla Regione, sia in
termini di operazione meccanica, perché una cosa è il taglio e una cosa è
l'eradicazione.
Posso assicurare che l'eradicazione è stata fatta con tutti i crismi, perché in quel
momento, volontari o no, ma comunque presenti come Enti operanti sul territorio e,
quindi, credo con un'assicurazione lavorativa, c'erano i tecnici di IPLA, ARPA ed
ENEA che controllavano minuto per minuto quello che veniva fatto e venivano tolti
con le reti i piccoli pezzettini che venivano a galla.
È chiaro che quello che stava sotto al tappeto di Lenticchia Lemna minor non lo
potevamo vedere, ci volevano i sub; quindi è stata fatta una rimozione solo di quello
che si poteva vedere.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
A me piacerebbe che l'Assessore e il Consigliere che sono espressione dello stesso
Gruppo si mettessero d'accordo. Abbiamo o non abbiamo un problema? Se non
abbiamo un problema, ce le teniamo (sono brutte, orribili, ero a cena all'Esperia
sabato sera e devo dire che vedevo un manto verde); se sono un problema, ci sono;
poi, che un giorno siano sparite non è rilevante.
Però se l'Assessore competente (poi il Consigliere Lubatti dubita che sia
l'Assessorato competente) ci dice che abbiamo un problema, proprio per il rispetto
che dobbiamo a questa città, oltre che a noi stessi, forse sarebbe opportuno che prima
di arrivare in Consiglio Comunale si parlassero tra loro.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessora Lapietra.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Ringrazio di nuovo per tutti questi interventi, perché finalmente possiamo fare
chiarezza. Inizialmente si è parlato di questo problema ambientale, come dice
giustamente il Consigliere Lubatti, che era dovuto al Myriophyllum aquaticum, una
pianta invasiva tropicale, presente lungo il Po. Io ho le deleghe Ponti e Vie d'Acqua,
quindi mi assumo tutte le responsabilità di questo intervento.
La ditta, quella di cui parlava il Consigliere Ricca, che diceva che c'erano 40.000
Euro e si potevano spendere, in realtà non avrebbe risolto il problema, perché
avrebbe sfalciato meccanicamente, come facevano un tempo con le alghe, e avrebbe
creato un enorme danno.
Quindi per trovare la ditta giusta ci vorrà ancora del tempo, non sappiamo neanche se
la troveremo e neanche quanto costerà. La ditta cui si faceva riferimento quando si
parlava dei 40.000 Euro non faceva quell'intervento, quindi bisognava intervenire in
tempi brevi, perché finché - come dice la normativa CEE - il problema è localizzato
si può risolvere.
Quindi sono stati contattati gli Enti, di cui rifaccio l'elenco perché prima qualche
Ente non è stato citato: Enea, ARPA, IPLA, Regione Settore Ambiente, Provincia
Settore Fauna e Flora del Po. Quindi abbiamo cercato di contattare più Enti possibili,
ma era agosto, quindi non tutti gli Enti sono potuti intervenire.
Come dice la normativa CEE bisogna proprio cercare di fare un Tavolo tecnico di
esperti ambientali. Io non sono un'esperta ambientale, sono un ingegnere, quindi non
conosco niente di queste piante e ho dovuto studiare per intervenire. Quando
abbiamo fatto l'intervento io non ho voluto nessun volontario; sono venute con me,
volontariamente, persone di questi Enti ambientali, che erano in vacanza, e si è
presentato qualche Consigliere. Mi dispiace, non lo sapevo, altrimenti avrei chiamato
anche voi, perché era un intervento che interessava tutto il Comune, non solo loro,
ma anche voi, avrei fatto la chiamata a tutti.
Ci siamo presentati lì, i principali Enti ci hanno spiegato come fare, erano presenti
anche Protezione Civile, Vigili Urbani e AMIAT, perché anche lo smaltimento era
molto importante, proprio per non diffondere queste piante tropicali lungo il Po.
In relazione alle piante di cui si parlava in quell'articolo, che erano state rinvenute
lungo l'argine del Po, è stata proprio AMIAT che ha trovato ancora un cespuglio di
queste piante e l'ha messo a essiccare lungo il Po, ma non è stato fatto da nessun
cittadino. Nessuno si è improvvisato a fare questo intervento, questo lo vorrei
sottolineare. Non è stato un intervento improvvisato.
I Consiglieri che sono venuti hanno semplicemente tolto con i rastrelli le piante dalla
riva e le hanno messe negli appositi cassoni dell'AMIAT, ma nessuno dei Consiglieri
è salito su un natante per andare lungo il Po, quindi non c'era pericolo. Io,
comunque, mi assumo tutte le responsabilità del caso, al di là dei volontari e delle
assicurazioni.
Quello che c'è adesso è un altro problema. Io ringrazio il Consigliere per averlo fatto
notare, quindi non sono in contraddizione con lui. Il problema, adesso, non sono le
lenticchie d'acqua o le alghe, ma è il Po, perché si è formato questo ristagno d'acqua
in grado di far nascere questa pianta tropicale. Il problema c'è, ma non è
rappresentato dalle piante autoctone. Il problema è il Po, che in questo momento non
è un fiume.
Il problema vero è che, nel 2004, noi, come Settore Ponti e Vie d'Acqua, avevamo
un milione di Euro a disposizione per pulire il Po, adesso abbiamo 100.000,00 Euro.
Il problema è questo e il Tavolo tecnico deve parlare di questo, deve parlare di come
facciamo a mantenere pulito il fiume. Sicuramente ascolteremo anche gli altri Enti,
come diceva giustamente il Consigliere, perché adesso il problema è dove trovare le
risorse per riportare il Po a essere un fiume.
Il problema non sono le lenticchie d'acqua, non sono le alghe, il problema è che
dopodomani potremmo trovarci con la Leptospirosi nel Po, perché lì non c'è
corrente. Questo è il problema ed è un problema di tutta la città, non è un problema
del Settore Ponti e Vie d'Acqua. È un problema reale e non è di sicuro risolvibile con
i volontari. I volontari al massimo, sempre che si possano chiamare tali, potevano
prendere i rastrelli e buttare le alghe dentro i cassoni, ma questo non mi sembra un
problema di sicurezza.

VERSACI Fabio (Presidente)
Le comunicazioni sono state effettuate.
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