Interventi |
"Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato 2016-2021 - Approvazione (articolo 42 comma 3 e articolo 46 comma 3 D. Lgs. 267/2000 - Articolo 38 dello Statuto della Città)" VERSACI Fabio (Presidente) Riprendiamo l'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201603358/002, presentata dalla Sindaca in data 18 luglio 2016, avente per oggetto: "Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato 2016-2021 - Approvazione (articolo 42 comma 3 e articolo 46 comma 3 D. Lgs. 267/2000 - Articolo 38 dello Statuto della Città)" VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Sindaca per l'illustrazione delle sue deleghe. SINDACA Mi scuso con il Consiglio per l'assenza, ma la mia presenza era necessaria al Tavolo per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Sarò molto breve. Per quanto riguarda le deleghe sono decentramento, partecipate, eventi e sicurezza, che sono quelle principali, in discontinuità forse rispetto al mandato precedente, mentre le relazioni internazionali erano già in capo al Sindaco, per cui procederò con l'attività in tal senso. La scelta di tenere le deleghe sui grandi eventi e sulle partecipate deriva in realtà da una scelta fatta insieme alla Giunta: mantenere in capo al Sindaco un ruolo di regia rispetto a due deleghe che, evidentemente, vanno ad intersecarsi con le deleghe degli Assessori specifici. La scelta di avere in capo a me la delega degli eventi è dovuta al fatto che, in base agli eventi specifici (che possono riguardare lo sport, la cultura ed il turismo e sono tutti collegati), il ragionamento si farà insieme e sui grandi eventi si farà semplicemente quello che è stato detto in questi anni e che è la linea di indirizzo specificata nel programma: sui grandi eventi la valutazione verrà fatta sulla base dell'impatto economico sul territorio. Ad esempio, quando si tratterà di un evento che riguarderà lo sport, si andrà a verificare quali sono gli impatti in termini di costi e benefici e di ritorno economico sul territorio dell'evento e, sulla base di questi criteri oggettivi, si valuterà se investire o meno. Sarà diverso (per questo motivo abbiamo deciso di scollegare la cultura dal turismo) valutare quali sono le ragioni per cui ha senso investire delle risorse in ambito culturale; ha senso produrre un prodotto o un servizio culturale che non sempre ragiona sulla base di logiche di ritorno economico. La scelta di scorporare la cultura dal turismo è proprio dettata da questa linea guida che è diversa e, quindi, su cultura e turismo si fanno ragionamenti diversi, perciò rimane in capo al Sindaco la scelta di mantenere la delega ai grandi eventi. Per quanto riguarda il decentramento, come avrete visto nelle linee guida, il primo percorso che faremo, insieme alle Circoscrizioni, sarà una ricognizione di quelle che sono le discrasie tra l'attuale Statuto ed il Regolamento approvato dalla Consiliatura precedente. I Consiglieri che hanno seguito il percorso della Commissione del Decentramento sanno, perché conoscono quel testo, che, in questo momento, ci sono alcune discrasie che determinano anche delle evidenti difficoltà di organizzazione e di gestione delle Circoscrizioni. Insieme alle Circoscrizioni, a cui abbiamo chiesto al primo incontro di iniziare a fare una ricognizione per quanto riguarda le singole Circoscrizioni, l'Ente con i vari Assessorati ed i vari Uffici sta facendo una prima analisi e, in base a quanto emergerà da questa analisi, partirà un percorso di revisione del Regolamento. Questo è affiancato alla riorganizzazione della macchina comunale di cui parlava l'Assessore Rolando, perché le due cose hanno dei punti paralleli e non si può immaginare una riforma del decentramento ed una revisione di alcune deleghe e di alcune responsabilità senza ragionare anche sul personale. Relativamente alle partecipate, il lavoro che stiamo svolgendo è iniziato soprattutto per quanto riguarda il tema dei trasporti, dove ci sono delle urgenze; stiamo lavorando con tutti i soggetti coinvolti (la Regione ed anche le partecipate di riferimento) per fare una prima ricognizione per capire effettivamente, ad oggi, qual è la situazione. La linea guida che utilizzeremo per quanto riguarda eventuali dismissioni è quella per cui le partecipate che erogano servizi essenziali verranno mantenute, come è scritto nel programma, dalla Città di Torino con una quota del 100% e, in particolare, in questo caso mi riferisco a GTT. Per quanto riguarda la sicurezza, arrivo adesso da un Tavolo ed è chiaro che si procederà lavorando insieme a tutti i soggetti coinvolti che ne fanno parte. Come è scritto nel programma, la nostra idea è di valorizzare il ruolo del Corpo della Polizia Municipale e, in particolare, andare a sviluppare i cosiddetti "nuclei di prossimità", che esistono già e che riteniamo siano un'esperienza positiva che deve essere estesa a tutto il territorio. Lavoreremo su una serie di percorsi che trovate nel programma e che affrontano i temi che riteniamo emergenziali e, quindi, importanti: i minori e la violenza di genere, il commercio, di cui forse è già stato detto precedentemente, in particolare per quanto riguarda l'abusivismo, gli anziani e, quindi, l'attenzione agli anziani, che, in questo momento, sono vittime di situazioni di disagio e per questo motivo, come abbiamo detto in campagna elettorale e come trovate nel programma, c'è l'idea di istituire per gli over 65 un fondo di tutela per i risarcimenti delle vittime, tra l'altro su un modello di altri Comuni che hanno già lavorato in tal senso e che hanno avuto riscontri positivi. Vi è il tema dello spaccio e dell'identità elettronica, su cui vogliamo lavorare, perché è anche collegata a quella che giornalisticamente è stata definita un'app per la sicurezza. È chiaro che si collega ad un processo di identità elettronica, per cui le segnalazioni verranno fatte su una certificazione dell'identità elettronica, per cercare in tutti i modi di sviluppare ed utilizzare al meglio le nuove tecnologie. Per quanto riguarda i campi nomadi, parliamo del superamento dei campi nomadi come luogo di emarginazione sociale. C'è poi il grande tema della lotta alle forme di dipendenza (ludopatia ed alcolismo). Evidentemente, sono tanti i temi che vorremmo affrontare (in particolare con alcune emergenze che partono dalla situazione dell'ex MOI) per cercare di dare delle risposte ad un territorio che, in questo momento, ha bisogno di avere risposte, perché c'è un clima generale, che non vogliamo assolutamente alimentare, di percezione di insicurezza su cui vogliamo lavorare insieme a tutte le Forze dell'Ordine, partendo dalla nostra Polizia Municipale, che vogliamo rafforzare anche nel ruolo che ha nei confronti dei cittadini, in modo che possa essere percepita sempre più come parte della nostra comunità ed a servizio della comunità, naturalmente chiedendo aiuto anche a tutte le altre Forze dell'Ordine. È chiaro a tutti noi che alcuni interventi devono essere fatti con l'aiuto e l'ausilio delle altre Forze dell'Ordine che fanno parte del Tavolo per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio la Sindaca e gli Assessori per l'illustrazione. Non utilizzerò tutti i 15 minuti e mi scuso in anticipo con l'Aula se dovrò assentarmi, ma dovrò rientrare a casa per motivi personali. Penso che sui temi che sono stati trattati e sui punti che sono stati esposti in questo programma di breve, medio e lungo periodo entreremo nel merito negli anni che avremo davanti per lavorare insieme. Mi pare però doveroso, almeno rispetto alla forza politica che rappresento, segnalare quelle che sono, a mio giudizio, alcune gravissime mancanze all'interno di questo programma. La prima mancanza è che, quando parliamo del sistema educativo, non vi è alcun riferimento al sistema paritario, se non in una parentesi; negli anni, la nostra Città ha costruito un sistema per cui scuole comunali, scuole statali e scuole paritarie rappresentavano un fiore all'occhiello dal punto di vista dell'offerta che dava ai suoi cittadini. Mi stupisce il fatto che l'attuale Assessora non abbia assolutamente preso in considerazione l'ipotesi di ragionare sull'attuale condizione che vivono, ad esempio, le scuole convenzionate FISM. La condizione che vivono è di fatica; è una convenzione che è stata prima ridotta e poi, in parte, rialzata, ma, negli ultimi due anni, ha comunque subito una riduzione di quasi 600.000 Euro e vi è l'aumento delle tariffe e dei costi che queste scuole devono sostenere, come tutte le scuole. Mi pare grave il fatto che vi sia una totale mancanza per quel comparto e per quei lavoratori (perché, oltre ad essere scuole convenzionate, che, di fatto, hanno tanti bimbi - e mi pare che non ci siano bimbi di serie A e di serie B -, hanno anche delle maestre che hanno applicato il contratto FISM, che è un po' diverso dai contratti nazionali, in quanto le fa vivere in una condizione di minor redditività dal punto di vista contrattuale). Non vorrei che questo, invece, sia frutto di un pregiudizio ideologico verso il sistema paritario, perché questo vorrebbe dire attaccare un portato culturale ed educativo che ha sempre cercato, anche nella laicità che questa istituzione ha sempre garantito, di compartecipare nella qualità dei servizi. Non trovando a tal proposito un ragionamento più vasto nel breve, medio o lungo periodo, mi auguro che su questo ci sia poi da parte della Sindaca un'attenzione, perché nella scorsa Consiliatura abbiamo anche presentato qualche atto insieme legato alla necessità che queste scuole abbiano un sostegno da parte della Città. Auspico quindi che su questo si possa lavorare insieme. Dal punto di vista del welfare, per quanto riguarda la prima proposta di deliberazione che abbiamo sviluppato e votato insieme, ho presentato un emendamento che è stato recepito sulla figura del Disability Manager. Nelle Linee Programmatiche non trovo lo sviluppo della sua funzione e la possibilità di capire fino in fondo come quella figura possa essere utilizzata di più e meglio di come è stato fatto a suo tempo. Noi l'abbiamo proposta in Aula nella scorsa Consiliatura e si decise di incardinare quella funzione sul Direttore Generale della Città. Ero di parere diverso, ma si trovò la mediazione per iniziare a fare un lavoro da questo punto di vista. Non avendo più la figura del City Manager, mi sarei aspettato, all'interno di queste Linee Programmatiche (proprio perché la settimana scorsa è stata approvata la proposta di deliberazione), di trovare lo sviluppo di questa funzione, come l'Amministrazione intende utilizzare questa funzione oppure se preferisce toglierla o, comunque, capire a chi verrà assegnata. Lo dico anche perché la figura del Disability Manager, per come sarà chiaro anche per chi ha lavorato sul tema dei PEBA (ne discutevo prima con un Consigliere della maggioranza), non si occupa di abbattere le barriere architettoniche, ma cerca di fare in modo che i servizi, quando nascono e quando vengono strutturati, abbiano in sé un'attenzione all'accessibilità più totale, sia che si tratti di servizi che vengono dati ai cittadini, che servizi telematici. Questo per quanto riguarda il tema della disabilità. Relativamente al coinvolgimento del Terzo settore e del volontariato, sono portato a fare una differenza tra ciò che è Terzo settore in sé e quello che è il volontariato, perché, a mio giudizio, sono due attività o due modalità di approccio ai problemi diversi (questo lo dico anche per la mia esperienza personale), per cui vorrei capire - ho provato e proveremo ad approfondire il tema - che cosa intendiamo fino in fondo per volontariato civico. L'idea della casa del volontariato civico che ho trovato all'interno delle Linee Programmatiche sarà interessante da approfondire. Ci sono dei modelli di case del volontariato, penso a Milano, ma partono dal volontariato che esiste già. Ho sempre molta paura quando le Istituzioni chiedono ai cittadini di fare gratis quello che dovrebbero fare le Istituzioni stesse. Se questa è l'idea di volontariato che si ha, secondo me c'è un problema, perché c'è una mancanza di conoscenza di che cosa è il volontariato almeno nella nostra provincia o, quantomeno, nella nostra città. A proposito della nostra città (per chi di voi si è occupato di sociale, anche nelle precedenti esperienze lavorative), è evidente che il nostro volontariato arriva da una storia sia di matrice più religiosa, pensiamo a quella dei Santi sociali, ma anche di matrice laica. Se si volesse portare avanti un'idea di questo tipo, a mio giudizio sarebbe importante, più che inventarsi una Consulta del volontariato civico o una Casa del volontariato civico, partire da quello che c'è. Vi assicuro, Consiglieri, che quello che c'è è molto e, spesso, non vede l'ora di essere ascoltato e valorizzato per quello che oggi chiede. Da questo punto di vista, uno degli altri elementi che abbiamo affrontato con i Colleghi di maggioranza e di minoranza nella scorsa Consiliatura era l'evidente carenza di spazi dove queste realtà associative potessero vivere, realizzare le loro attività associative e pensare a nuovi servizi e a nuove forme di collaborazione con le Istituzioni. Dal punto di vista degli spazi, in queste Linee Programmatiche vedo la completa assenza del problema dei centri sociali. Non c'è una riga che dica cosa vuole fare questa Città rispetto a questi luoghi che sono occupati e le cui utenze, di fatto, vengono pagate dai cittadini. Si parla del superamento dei campi nomadi, questo sì, si parla del superamento dell'ex MOI, si parla del superamento di tutte quelle condizioni che hanno rappresentato una criticità non banale in questi anni, ma non si fa alcuna menzione del tema dei centri sociali. A me piacerebbe che si dicesse con coraggio che forse quelli sono luoghi ai quali noi oggi diamo tutte le risorse possibili ed immaginabili per esistere, ma, magari, potrebbero essere convertiti a luoghi e spazi di aggregazione, visto che anche la forza che oggi guida la Città parte da un presupposto di sostegno ed aiuto alle forze ed ai cittadini che si mettono insieme in un'ottica di una sussidiarietà orizzontale. Di conseguenza, mi piacerebbe che su questo, prima o poi, si arrivasse al superamento del fatto che quelli sono non luoghi della città, affinché diventino luoghi della città di quelle forze buone che provano a rispondere ai bisogni delle persone. Vorrei affrontare un ultimo tema e, poi, concludo il mio intervento: capisco il fatto di cambiare il nome della delega dell'Assessorato alla famiglia, facendolo diventare Assessorato alle famiglie, ma, Assessore, citare almeno una volta la parola in Aula non sarebbe stato male. Sono abbastanza convinto che tutto il tema che dovremo affrontare non riguarda soltanto la questione della discriminazione ed il tema dell'omofobia, perché, come Città, dobbiamo dare una risposta a chi oggi fa famiglia e mette al mondo dei figli e, quindi, per cercare di aiutare queste persone che investono nel futuro della Città e nel futuro del nostro Paese avrei detto qualcosa in più. Ho trovato attenzione sul tema del sistema educativo e, quindi, provare a ricalcolare le tariffe in modo tale che vi sia un'attenzione alle nuove famiglie, alle famiglie monoparentali, però vi assicuro che, secondo gli ultimi dati ISTAT - che avrete letto anche voi -, i nuovi poveri sono le famiglie che hanno due figli. A mio giudizio, sarebbe stato interessante questo dato che la Città si pone il tema di come sostenere chi oggi investe ancora nel futuro e che lo faccia con coraggio, al di là del cambiamento del nome. Poi, si può fare polemica o meno, ma entreremo anche nel merito delle posizioni che l'attuale Assessore prendeva prima di assumere questo incarico, che prendeva perché, oggettivamente, l'identità digitale è una cosa che non va nell'oblio, per cui alcune posizioni che uno prende poi rimangono alla storia, rimangono agli atti e mi auguro che, nel tempo, li approfondiremo, in modo tale da capire fino in fondo se quello che trovavamo scritto troverà poi anche un'attuazione politica rispetto a questa Città e alle politiche che vorrà fare. Mi sarebbe piaciuto (ma, invece, manca) un segnale forte per le giovani coppie che decidono di investire sul futuro della Città e di investire anche su di loro mettendo al mondo dei figli; su questo non ho trovato alcunché. Come la Sindaca sa, la mia attività di Consigliere Comunale e di rappresentante di un Gruppo della minoranza sarà collaborativa tutte le volte che si vorranno trovare delle soluzioni per cercare di fare dei passi avanti che tengano conto della realtà, e non di un'idea di società che si vuole imporre rispetto a quello che è oggi il tessuto sociale di Torino, e delle sfide che abbiamo davanti. Ringrazio anche per l'attenzione che si è avuta su alcuni settori. Penso al settore del commercio e a tutto il tema dell'abusivismo; mi fa piacere che, adesso, qualcosa inizi a muoversi, soprattutto sulle nostre vie più importanti, quelle del centro. Mi auguro che la disponibilità al dialogo dimostrata almeno a parole dagli Assessori nella loro relazione sia non solo scritta su queste Linee Programmatiche, ma che possa tenere conto anche dell'apporto che le minoranze potranno dare. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Lo Russo; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti. LO RUSSO Stefano Per quanto riguarda le Linee Programmatiche presentate dalla Sindaca e dalla sua squadra, l'analisi che formuliamo è impietosa, lo dico con franchezza. Infatti, le Linee Programmatiche che sono state presentate e che, oggi, sono in approvazione sono completamente sprovviste di visione sulla Città. Sono Linee che non inquadrano il ruolo di Torino nel moderno contesto territoriale di riferimento del Nord-Ovest, non è stata rimarcata una sola parola rispetto alla dimensione spaziale della Città nei confronti del resto della Città Metropolitana, non c'è una sola parola con cui si faccia riferimento alle componenti relative allo sviluppo territoriale e all'esigenza di dare inquadramento e corpo quantomeno alla vicenda della conurbazione torinese come elemento e fattore di sviluppo e non una sola parola si cita, ad esempio, rispetto al tema dell'esigenza di attrarre investimenti italiani ed esteri. Questi elementi - insieme ad una corposa mole di obiettivi velleitari, privi di sostenibilità economica, contraddittori e, in taluni casi, anche singolari dal punto di vista della prospettiva e dell'esigenza di metterli nero su bianco in un programma di mandato - rappresentano, a nostro modo di vedere e lo diciamo anche con franchezza, la visione di Città del Movimento 5 Stelle e della Sindaca Appendino. Una Città che fa della decrescita una cifra culturale, che non scommette, come avrebbe invece potuto e dovuto, nello sviluppo di alcuni assi, che, ad eccezione di qualche torinese critico, vengono riconosciuti nell'immediato esterno della città, in Italia e nel mondo, come assi che hanno rappresentato in questi anni una frontiera di sviluppo urbano e che hanno consentito a questa Città, che nei primi anni Novanta si trovava in una sostanziale crisi di vocazione, di identificare elementi di carattere prospettico e progettuale, che poi, negli anni successivi, sarebbero stati declinati ed avrebbero contribuito a definirne la fisionomia in Italia e nel mondo. Una fisionomia che è stata caratterizzata da alcune scelte importanti, anche contestabili se vogliamo, e, per certi versi, ben venga, perché in un certo qual modo si fa anche chiarezza; sono state contestate anche all'interno di queste Linee Programmatiche e si tratta di scelte che, però, credo che sia davvero opportuno sottolineare e continuare a rivendicare: la scelta di fare della trasformazione urbana del comparto fisico di questa Città un'occasione di sviluppo, investire in settori che per decenni erano stati trascurati nella grande fase di espansione industriale di Torino e che, proprio alla luce dell'abbandono del modello di città fabbrica, si ponevano come frontiere di sviluppo (faccio in particolar modo riferimento alla cultura), ma che, invece, vengono strutturalmente contestate. Le Linee Programmatiche della Giunta Appendino mettono in discussione i cardini fondamentali della trasformazione di Torino di questi ultimi 20 anni e lo fanno rivendicandone con orgoglio la specificità e la discontinuità e, in questi termini, noi non ci sentiamo di condividerle sotto l'impianto generale. Sono Linee Programmatiche lacunose, perché i problemi non vengono toccati, e, al loro interno, ci sono aggiramenti e slalom speciali rispetto ad alcuni nodi della Città. Nodi che sappiamo essere conflittuali, che generano conflitto in questa Città, che generano problematicità specifiche territoriali, sociali, culturali, etniche e religiose e, con grande accuratezza, in tutto questo enorme impianto di punti, in questo elenco puntato di cose, non si colgono le prospettive. Praticamente, non si parla mai di partnership pubblico-privato, se non accennandone in alcuni aspetti assolutamente ancillari, ma non andando al cuore del sistema. Non si parla del rapporto di partnership pubblico-privato strutturato come nuovo paradigma dell'erogazione del servizio (ad esempio, nel campo del welfare o dei servizi per l'istruzione), senza dimenticare il rapporto di partnership pubblico-privato nel campo della trasformazione urbana. Mi soffermo brevemente su questo ultimo punto. Il lungo elenco di buone intenzioni all'interno del documento programmatico, in particolar modo per quanto riguarda il futuro di molte riconversioni urbane, ha una serie di elementi che, in linea di principio, il Partito Democratico condivide e che, per certi versi, trova anche un po' pleonastico ripetere in una Linea Programmatica. Il tanto decantato tema del consumo di suolo - mi fa un po' sorridere - parte dal presupposto che a Torino si sia consumato suolo, ma a Torino non si è consumato suolo in questi 20 anni di trasformazione. Le statistiche (non di parte o di pericolosi facinorosi cementificatori, ma della nostra Città) dimostrano che il processo di riconversione urbana di questa Città è insistito sui 10.000.000 di metri quadrati di aree industriali dismesse che avevamo in eredità nei primi anni Novanta. Lo stesso nostro Piano Regolatore dice la stessa cosa. Questo come elemento esemplificativo di un elenco di buone pratiche e di buone azioni su cui, con grande onestà intellettuale e con grande franchezza, siamo anche d'accordo, ma c'è un problema: la sostenibilità economica di quanto viene elencato qui dentro e, purtroppo, potremo accorgercene nel momento in cui partirà l'attività amministrativa in molti dei settori che sono qui elencati. Le buone intenzioni, i bei pensieri, l'atteggiamento positivo che si ha e questo spontaneismo, per certi versi anche nobile, talvolta un po' ingenuo rispetto alle grandi tematiche ed alle grandi questioni della Città si scontreranno contro alcuni paletti molto stretti che, purtroppo, non dipendono certamente da chi guida la Città e - ahimè - non dipendono neanche da chi guidava prima la Città, ma da condizioni oggettive di contorno che sono estremamente critiche: una Città che ha un elevato grado di povertà, che ha una crisi strutturale del comparto produttivo e che ha un comparto edilizio in grande sofferenza. Non porsi il problema di come si fa a costruire un meccanismo positivo di relazione tra pubblico e privato per favorire la leva della trasformazione urbana è un elemento di sottofondo culturale che manca completamente all'interno di questo programma, che, purtroppo per noi, renderà molte delle previsioni - se non la stragrande maggioranza - di queste Linee Programmatiche completamente velleitarie ed aleatorie. Rispetto alle tante altre questioni, l'elemento che ci pare di poter ulteriormente evidenziare è proprio la questione della dimensione spaziale della Città e della dimensione economica della Città nella prospettiva dell'area del Nord-Ovest e dell'area nel contesto europeo. Si afferma con grande veemenza - tema di cui abbiamo discusso tanti anni e ne discuteremo ancora - la totale contrarietà al collegamento ad Alta Velocità Torino-Lione, ma non si discute, ad esempio, dell'esigenza del rafforzamento dell'Aeroporto di Caselle. Non vi è alcuna traccia della dimensione relazionale e spaziale tra Torino-Milano e Torino-Genova, come Torino si relaziona con i Comuni contermini e con quale tipo di innovazione anche nell'erogazione dei servizi della Città di Torino, in quanto entità comunale autonoma e certamente come capofila della Città Metropolitana, si pone rispetto a tutti quei Comuni banalmente confinanti. In queste Linee Programmatiche non c'è traccia di tutto ciò. Ci sono elementi e spunti interessanti e, peraltro, devo dare atto ad alcuni Assessori di avere, con grande onestà intellettuale, riconosciuto di essersi insediati in contesti che non sono stati propriamente distrutti da 20 anni di malgoverno, in cui tutti erano dei banditi pericolosi, in cui c'erano dei disonesti alla guida, in cui i funzionari erano corrotti ed i politici incapaci; forse, finalmente, questa narrazione, con cui francamente ci avete anche un po' stracciato le sfere - lo dico in senso buono -, di questa campagna elettorale finisce. Una narrazione alla quale abbiamo provato a dare risposte, non ci siamo riusciti, per cui abbiamo perso le elezioni, ma siamo contenti dell'onestà intellettuale di alcuni degli Assessori, che hanno riconosciuto di occupare in questo momento posizioni che hanno personale all'altezza e strategie avviate. Siamo contenti che molte delle strategie delle Amministrazioni precedenti e, in particolare modo, di quella che è stata sconfitta alle urne non verranno smontate, perché questa è una delle preoccupazioni non del centrosinistra, non del Partito Democratico, ma dei cittadini, delle cittadine e del sistema delle imprese, che guarda con un po' di timore e un po' di preoccupazione il cambio di governo della Città. Siamo contenti che vi sia la capacità di cogliere quanto di buono è stato fatto e, da questo punto di vista, vi invitiamo nei prossimi mesi a non smontare e a lavorare per migliorare, per adeguare e per perfezionare, ma, certamente, nell'ottica dello sviluppo. Noi abbiamo valutato - poi sicuramente i Consiglieri del Partito Democratico che decideranno di intervenire puntualizzeranno ulteriormente queste mie brevi considerazioni -, abbiamo discusso molto sulle vostre Linee Programmatiche (le abbiamo lette e le abbiamo analizzate) e ci siamo interrogati su quale atteggiamento tenere nell'ambito di questa discussione. È importante la discussione sulle Linee Programmatiche che viene affrontata dal Consiglio Comunale, soprattutto in un momento in cui la geometria politica è sostanzialmente variata, in cui abbiamo, di fatto, un'Aula completamente rinnovata, con Consiglieri Comunali al primo mandato, con una Giunta tutta scelta su base di staff e, quindi, senza alcuna legittimazione politica e democratica, se non quella derivante dalla legittimazione della nostra Sindaca Appendino, e anche con un modello politico totalmente inedito e diverso rispetto a quello che era il modello politico dei mandati precedenti, in cui la dinamica di articolazione del dibattito non scaricava tutta la responsabilità politica delle scelte in capo alla Sindaca, ma, invece, aveva un'articolazione maggiore sia all'interno di un quadro coalizionale di forze politiche, sia all'interno di una Giunta, che evidentemente non solo era espressione di un curriculum inviato alla Sindaca, ma era espressione di forze politiche o, in taluni casi, anche di consenso elettorale dei cittadini di Torino. Quindi è una dimensione inedita per noi e per la Città. Ci siamo chiesti più volte come intervenire rispetto alle sue Linee Programmatiche e, poi, abbiamo scelto l'orientamento di non presentare emendamenti alle sue Linee Programmatiche, in quanto le riteniamo, per le ragioni che ho esposto in premessa, totalmente inadeguate rispetto alla prospettiva ed alla difficoltà di questa Città. Oggettivamente, riteniamo di cortissimo respiro la prospettiva contenuta in queste Linee Programmatiche. Si è parlato molto di periferie: l'attuazione di queste Linee Programmatiche, ahinoi, tra qualche anno consegneranno Torino ad un ruolo di periferia nella sua interezza e, quindi, il problema di fondo che abbiamo sarà cercare di evitare che Torino diventi periferia di Milano e, soprattutto, periferia d'Europa. Questo è il tema. Se dovessi individuare un hashtag delle sue Linee Programmatiche, lo chiamerei: "con Appendino Torino periferia di Milano". Cercheremo di evitarlo, abbiamo provato a valutare come fare ed abbiamo stabilito di non presentare emendamenti. Queste Linee Programmatiche non ci trovano d'accordo sotto il profilo dell'impostazione culturale e dell'impostazione metodologica, le troviamo povere di contenuti e, per questa ragione, ci asteniamo dal contribuire a migliorarle. Sono inemendabili, andrebbero riscritte e, per questa ragione, il Gruppo del Partito Democratico non ha presentato emendamenti. Valuteremo caso per caso (man mano che, nelle prossime settimane, si svilupperanno le questioni inerenti la Città) come la sua Amministrazione, Sindaca Appendino, analizzerà i problemi. Dicevamo prima che voi vi siete seduti su delle comode poltrone, per qualche Assessore, in taluni casi, sono comodissime, per qualche altro Assessore, oggettivamente, sono poltrone un po' meno comode ed un po' più problematiche, ma certamente, a differenza della sua Collega Raggi che si è seduta in un contesto un po' diverso, lei guida un'Amministrazione che non è propriamente come è stata descritta in queste settimane. Siamo consapevoli del fatto che, se non succede nulla, la sua Amministrazione andrà dritta e tranquilla fino al 2021, ma siamo altresì consapevoli che, purtroppo o per fortuna, la Città presenta problemi. Si presentano sempre nuovi problemi e questi problemi sono il banco di prova su cui si misura la qualità della soluzione o meno. Ne abbiamo avuto contezza in queste settimane: mi dispiace anche dal punto di vista umano che appena insediata il primo problema che si è posto e che si è trovata a gestire sia quello del Salone del Libro; è il primo di una serie di altri problemi, avremo il suk, avremo il MOI, avremo le occupazioni abusive, avremo i cantieri, avremo "n" mila problemi, avremo i centri sociali, come che diceva il Consigliere Magliano, ci sarà una serie di altre cose (il problema del Bilancio, il problema di come finanzieremo il sistema complementare dell'istruzione ed il problema di come garantiremo il livello di servizi) e, visto che non è scritto da nessuna parte, lì ci riserveremo di intervenire e finalmente, a distanza di un po' tempo, capiremo - e potremo anche dare un nostro contributo, se verrà richiesto - come si affronteranno le singole questioni. Buon lavoro, Sindaca Appendino. Il Partito Democratico svolgerà correttamente il ruolo assegnatogli dai cittadini: siamo minoranza consiliare, non siamo opposizione aprioristica; saremo una forza politica che, anche in virtù del forte consenso popolare, ha un obbligo particolare, che è quello di garantire agibilità democratica e funzionamento dell'Istituzione e di provare a dare i suggerimenti. Ci comporteremo in questo modo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti. RICCA Fabrizio Rispetto al 2011, abbiamo deciso di avere una posizione completamente differente su queste Linee Programmatiche, perché il voto dei cittadini ha risposto ad una necessità di cambiamento dell'Amministrazione che noi condividiamo, nonostante io dica orgogliosamente di non aver votato nessuno dei due candidati Sindaci al ballottaggio, perché mi rappresentavano poco per quelli che erano i loro programmi. Sindaco, le dico che bisogna guardare i dati: voi avete preso il 30% dei voti al primo turno, che corrispondono al 15% degli aventi diritto al voto, dopodiché al ballottaggio c'era la Appendino, ma se anche ci fosse stato "Comodino" avrebbe vinto lo stesso. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Mi permetta: anche questo cambierà. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È una profezia. Detto questo, questo programma rappresenta una parziale visione della Città, perché è una parziale vita che voi avete vissuto sul territorio comunale; avete lavorato al vostro programma con gruppi di lavoro e con comitati che rappresentano una parte della città, perché, dall'altra parte di questo Consiglio, c'è quella città che non vi ha votato e che comunque bisogna tenere in considerazione. Non dovete fare come è stato fatto nel mandato precedente, perché, dal mio punto di vista, se chi ha governato avesse ascoltato un po' di più le esigenze del territorio, forse l'esito elettorale sarebbe stato completamente diverso. Non diciamo "no" a priori, perché, quando ci sono le buone idee, noi le condividiamo e le portiamo avanti. Dico che è semplice fare l'Assessore al Commercio quando, prima, l'Assessore al Commercio non faceva niente, per essere più bravo basta fare qualcosa; non è difficile fare l'Assessore al Bilancio, se poi si parla di conti concreti, quando l'Assessore al Bilancio precedente parlava tanto e, adesso, ci troviamo con 6.000.000 di Euro in meno rispetto a quello che abbiamo approvato tre mesi fa. Sindaca, quello che deve fare è ascoltare, perché abbiamo letto praticamente dappertutto il programma, c'è scritto che verrà condiviso online sul sito e la condivisione va benissimo, però meno Internet e più cittadinanza: la gente va incontrata, con la gente bisogna parlare. VERSACI Fabio (Presidente) Mi scusi se la interrompo, Consigliere Ricca. Chiedo ai Colleghi di evitare di sghignazzare all'interno dell'Aula; se si può evitare per rispetto nei confronti dei Colleghi. Prego, Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Sono amareggiato dal fatto che non sia stata detta una volta la parola "famiglia" o "famiglie" all'interno degli interventi di tutta la Giunta. Credo che la famiglia sia una base fondamentale, soprattutto in un momento come questo, dove scopriamo che c'è un disavanzo di IMU, come ci ha spiegato l'Assessore Rolando questa mattina in Conferenza dei Capigruppo, di 5.000.000 di Euro e, quando la gente non può pagare, è uno dei primi segnali della crisi. Sono i valori della famiglia che possono permettere ad una società di andare avanti. A questo punto, le chiedo di prendere le distanze da chi vive con leggerezza la morte di un Cardinale e dà dei pedofili a tutti i preti, perché credo che anche questo debba essere tenuto lontanissimo da questo Consiglio Comunale; dal mio punto di vista, sono parole davvero gravi. Detto questo, come ho anticipato all'inizio, quando ci sarà da essere collaborativi, noi saremo collaborativi; i nostri emendamenti parlano da soli. Credo che ci saranno delle sorprese, potendoli discutere, perché, quando c'è da creare qualcosa di buono, noi siamo assolutamente favorevoli. Ho già firmato un emendamento del Movimento 5 Stelle, che era esattamente identico al mio; questo significa che su determinati argomenti ci sono dei punti di contatto. Per quanto riguarda, per esempio, l'Urbanistica, dovremo però fare un ragionamento molto intenso, perché, dal nostro punto di vista, tutto quello che avete scritto - poi approfondirà meglio il Consigliere Morano - è incondivisibile, almeno così come lo avete presentato. Il Sindaco sa, non glielo devo dire, che, se avessimo voluto fare ostruzionismo, con 62 pagine di proposta di deliberazione, l'avremmo votata nell'aprile del 2017. Quindi, siamo totalmente disponibili al dialogo ed al confronto, nell'assoluto interesse del miglioramento della Città. Cito una frase di Gipo Farassino del primo giorno in cui si insediò in Consiglio Regionale (chi lo conosceva sa che era una persona molto particolare); alla fine del suo intervento disse al Presidente Ghigo: "Finito lo champagne, finito l'amore". Le ricordo che il consenso è altamente liquido e tutte le elezioni glielo possono dimostrare, perché gli equilibri cambiano costantemente. Non vivete di preconcetti, perché, da questa parte, sicuramente ci saranno ottime idee per continuare a migliorare la nostra Città. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Tresso; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti. TRESSO Francesco Il mio intervento sarà molto più breve. Premetto che, rispetto a chi mi ha preceduto, mi reputo ancora sufficientemente inesperto per fare considerazioni di tipo politico e, tanto meno, mi permetto di fare confronti con la passata Amministrazione, in quanto mi limitavo a leggere quello che succedeva, ma non ero sicuramente addentro a queste situazioni. Mi sono ritrovato in molte delle considerazioni fatte dal Consigliere Lo Russo, però la mia personale scelta è stata, invece, quella di provare a fare, nell'ottica di una critica costruttiva, alcune - anche se mirate - considerazioni, quindi basandomi sulla presentazione di alcuni emendamenti, pur comprendendo la difficoltà di potere incidere su un programma complesso ed articolato, come giustamente deve essere quello che intende avere l'ambizione di governare le scelte della Giunta e del governo della Città per i prossimi 5 anni; è, quindi, molto complicato questo lavoro di lavorare su singoli emendamenti. Ho cercato di analizzare il programma nel suo impianto complessivo e di capirne la sua strutturazione, proprio esaminando i diversi ambiti in cui è articolato, per coglierne elementi di sinergia e di multisettorialità. A mio modo di vedere, emergono molto chiaramente e sono anche ben sottolineati degli approcci metodologici fondanti, su cui è evidente che l'Amministrazione vorrà basare il suo operato: sono i criteri di trasparenza, di pianificazione partecipata e di monitoraggio periodico degli indicatori che verranno scelti come indicatori di performance e di risultati, su cui, ovviamente, sono assolutamente allineato e non posso che condividere. Dall'altro canto, mi sembra che il programma sia carente sotto il profilo di un'individuazione più precisa di gerarchie, di priorità e di obiettivi strategici. Mi sarei aspettato che emergessero più chiaramente le linee, anche in maniera trasversale, per rafforzare meglio proprio gli aspetti strategici. Farò degli esempi e, poi, li riprenderemo anche al momento dell'analisi degli emendamenti. Non che sia un indicatore significativo al massimo, ma, per esempio, ho trovato 20 azioni sul tema della tutela degli animali, che peraltro considero assolutamente degno ed importante, mentre (anche proprio in termini di spazio) occupa molte meno pagine - e, quindi, azioni - il tema dell'istruzione. A mio modo di vedere, anche questo è un elemento che, forse, denota la mancanza proprio di una visione di priorità. Si spendono parecchi punti sullo sviluppo della mobilità dolce - da sempre mi muovo in bicicletta e sono felice che si attenzioni su questo tema -, però il tema del completamento della Linea 1 e della progettazione della Linea 2 della Metropolitana viene liquidato in un punto e ritengo che, a livello di una Città Metropolitana come Torino, questi ultimi siano veramente gli interventi che, invece, possano avviare un mutamento reale delle condizioni anche periferiche e di altri settori della Città, se intesi in un'ottica di trasformazione delle condizioni socio-economiche di quelle aree e della valorizzazione stessa di quegli ambiti. In sostanza, mi sembra che non emerga una visione d'insieme adeguata al governo di una metropoli importante e di livello europeo come quella che Torino deve avere e che le proposte non siano commisurate ad un'analisi attenta delle realtà profonde anche di trasformazione che stiamo vivendo; in sintesi, sono la trasformazione di una realtà post industriale degli ultimi decenni, con tutta l'emergenza lavorativa che ne consegue, le nuove occasioni di conflitto sociale - e, quindi, mi riferisco al tema dei migranti in particolare - e anche, è già stato ribadito negli interventi che mi hanno preceduto, il fare sistema con le altre grandi realtà metropolitane limitrofe. Credo davvero che - l'abbiamo già ribadito nei chiarimenti che sono stati dati prima in merito, per esempio, al Salone del Libro - sia importante, anziché entrare in competizione, lavorare nell'ottica di creare proprio un hub importante con Milano e solo in questo modo si riuscirà ad essere attrattivi nei confronti di possibili investitori ad un livello internazionale. Mi è sembrato di non leggere con sufficiente risalto la proposta e le idee innovative per attrarre questi investimenti, affinché questi investimenti sappiano creare opportunità di sviluppo e di lavoro, che poi è la finalità ultima, prevedendo delle trasformazioni adeguate ad un livello di grande città e di grande metropoli. In effetti, anche io, come diceva prima il Consigliere Lo Russo, ho ravvisato una mancanza nel sapere trovare sufficienti stimoli per coinvolgere attori pubblici e privati in sinergia. Non vengono citate con sufficiente risalto anche le politiche di rilancio di settori fondamentali per l'economia della Città, mi riferisco in particolare a quelle del settore edile, che comunque ha ricadute positive su tutto il sistema economico; non ho visto citata la salvaguardia del settore manifatturiero, che a Torino ha sempre rivestito delle punte di eccellenza (come il settore automobilistico, aeronautico spaziale ed a tutto l'indotto che creano), così come lo sviluppo di reti operative di piccole imprese nella direzione di un'internazionalizzazione. Si parla di Smart City, c'è un capitolo interessante a proposito, però, per esempio, non è chiaro il processo con cui si vogliono attrarre anche dei player importanti a livello mondiale, che siano disponibili a vedere in Torino un territorio di sviluppo e, quindi, anche a spendere ed a scommettere su questa realtà. Ho trovato una diffusa mancanza di omogeneità e nelle diverse sezioni vi sono delle proposte che, talvolta, evidenziano situazioni di conflitto. Ad esempio, si mette in guarda, giustificandola dal punto di vista della salubrità ma soprattutto della sostenibilità ambientale, sull'utilizzo del Wi-Fi - francamente, a mio modo di vedere, non sufficientemente supportato da atti e risultati di tipo scientifico -, mentre nel capitolo Smart City si evidenzia la promozione della realizzazione di un sistema a banda larga su tutta la città; mi sembrano delle dicotomie che andavano comunque risolte. Come in parte è già stato detto prima, non è sufficiente il rimando ad un'amplificazione, che comunque deve essere necessariamente di livello sovraordinato ed in coerenza, di maggiore respiro, anche con quello che è sicuramente l'ambito della Città Metropolitana; il Piano strategico della Città Metropolitana non viene citato, ma non ho visto comparire neanche una volta la parola Europa, se vogliamo davvero creare una realtà che sia di primo ordine a livello europeo. Nell'ambito di alcune tematiche, trovo ancora che manchi una visione chiara dei ruoli istituzionali (degli attori che compaiono) e, quindi, una lettura della corretta collocazione dell'Amministrazione in riferimento ai diversi temi che, per loro natura, devono necessariamente richiedere integrazione e trasversalità. Insomma, in definitiva non riscontro una visione sufficientemente chiara in questo programma che sappia definire linee strategiche ed assi prioritari e, soprattutto, che sappia fornire indicazioni per allocare criteri di priorità sulle risorse necessarie. È vero che in premessa si rimanda a programmi operativi che i singoli Assessori svilupperanno nell'arco di questi 60 giorni, definendo con chiarezza gli obiettivi, i mezzi, i tempi e gli indicatori, però mi aspettavo già in questa fase almeno le indicazioni su cui poi far emergere come si intende… In sostanza, è sempre un problema di risorse e dei criteri con cui allocare le risorse, ma non mi sembra né sufficiente, né chiaro. L'impressione complessiva è, forse, quella più di un assemblaggio di Linee Programmatiche con una logica di tipo verticale, ma manca una necessaria definizione degli aspetti nodali su cui ricostruire questi elementi di trasversalità che offrano una visione di tipo più sistemico. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Artesio; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti. ARTESIO Eleonora Dalla lettura del documento programmatico avevo tratto una sensazione di insieme e devo dire che la scelta con la quale si è presentato il documento a questo Consiglio è stata la dimostrazione plastica e la conferma del mio giudizio di partenza; una sequenza di capitoli di settore giustapposti, ciascuno con una ricerca di coerenza interna, di obiettivi condivisibili e di azioni minute che possono anche essere apprezzabili, ma ciascuna non coerente con una visione integrata delle altre politiche pubbliche e, soprattutto, vi è la grandissima assenza di un racconto di questa Città che restituisca, a cominciare da questo Consiglio, la visione che questa nuova maggioranza e questo nuovo governo hanno per la nostra Città. Ci si potrebbe dilettare ad intervenire su aspetti specifici, anche per dire che, pur all'interno dei capitoli e delle politiche di settore, è difficile rintracciare una sequenza ragionevole ed una previsione credibile dei tempi di realizzazione degli obiettivi e delle azioni; ne cito una, a puro titolo di provocazione, perché so che il Sindaco ama questo tipo di dialettica e il Vicesindaca ancora di più: ad esempio, il fatto che, all'interno di tutte le programmazioni di politica urbanistica, si parta con un preambolo molto insistente sulla manutenzione dell'esistente. Ciò sembrerebbe restituire alla nostra lettura ed alle nostre aspettative una visione eccessivamente conservatrice e riduttiva, tutt'altro! Perché, poi, leggendo i capitoli successivi o le ambizioni successive, si vede che si va ben al di là, ma questo andare ben al di là evidentemente sarà difficile da raggiungersi con la sola manutenzione dell'esistente, ed è anche vero che in quel capitolo non ci si accontenta della sola manutenzione dell'esistente, perché, addirittura, si propone la revisione del Piano Regolatore Generale come questione qualificante per il futuro. Il Piano Regolatore Generale è un'impresa di tipo tecnico e, soprattutto, di tipo culturale, di dibattito pubblico, di protocolli, di procedure, di risorse e di tempi; è talmente strategicamente importante e potente da richiedere moltissimo tempo e, rispetto al tempo, forse sarebbe meglio sfruttare gli elementi di flessibilità che esistono ancora nel Piano Regolatore Generale e che consentirebbero quel miglioramento dell'esistente e quella cura della realtà, della quotidianità e della manutenzione che ci venivano restituiti dal preambolo e dalla premessa. In sostanza, il tema della Città fisica ricorre più volte (non solo nel capitolo dell'urbanistica, ma anche negli altri capitoli) con una descrizione di futuro che, però, è terribilmente concentrata e contenuta nelle politiche di settore. Le politiche di settore, in un momento come questo ed in una città come questa, non bastano a gestire la complessità e non bastano nemmeno a raccontarla questa complessità. Infatti, la critica più rilevante che muovo allo stile di questo programma di governo è esattamente quella di avere ridotto il programma di mandato ad un elenco di casi specifici e ad un elenco indifferenziato dal punto di vista delle priorità, senza averci restituito una visione integrata. Se la critica fosse soltanto quella di averci fatto intravedere un mondo più sostenibile ed il desiderio di praticare con le leve dell'Amministrazione Comunale questo mondo più sostenibile e, quindi, noi avessimo soltanto un problema stilistico, le mie obiezioni sarebbero ben risibili, poco più che battute sul protocollo utilizzato dall'Aula per discutere questo programma; in realtà, credo che la scelta di stesura di questo programma sia, purtroppo, una scelta che non solo rinuncia ad una visione, ma rivela - e questa è la vera colpa, è la vera responsabilità ai miei occhi - una pericolosa difficoltà di leggere la società nella quale ci muoviamo, di rappresentarla e, soprattutto, di agire con leve di governo. Dico questo perché se in campagna elettorale non sono stata sicuramente leggera e non lo è stata la mia forza politica nel muovere le critiche al governo precedente, nel farlo, per quello che mi ha riguardato, sostanzialmente svolgevo questo tipo di sintesi: la Città che Fassino ci raccontava aveva raggiunto i traguardi nella scena nazionale ed internazionale ed aveva mutato la pelle dalla vecchia città manifatturiera per diventare la città del turismo, del terziario e così via, ma quella Città ci restituiva il racconto di un territorio senza società. Questa era la critica più forte che muovevo all'Amministrazione precedente. Oggi, al programma della Giunta Appendino dico che la Sindaca ci racconta una società senza le differenze, le disuguaglianze e le soggettività che vivono in questa società. Forse questo succede perché, quando voi ci parlate delle persone che vivono in questa città e che la animano, parlate di cittadine e di cittadini, ma le cittadini ed i cittadini sono operai piuttosto che imprenditori, sono studenti piuttosto che studenti lavoratori, sono pensionate al minimo - lo dico al femminile volutamente, perché sono i redditi più bassi e, quindi, le situazioni previdenziali più fragili - piuttosto che anziani, sono precari piuttosto che dipendenti. Le cittadine ed i cittadini, ve lo rivelo, sono differenti. Se non si considera la condizione delle disuguaglianze che attraversano la società, compresa la società torinese, non ci si può assumere nemmeno l'impegno di contrastare quelle disuguaglianze ed è questa la critica sostanziale e radicale che muovo a questo programma di governo. Vi faccio alcuni esempi del perché produco questa critica: intanto, è macroscopica in tutto il programma la completa assenza delle politiche attive per il lavoro, sette righe su 62 pagine. Certamente, si dirà - questo mi stupirebbe, perché appartiene alla cosiddetta vecchia politica - che il Comune non può fare; noi, per quello che mi riguarda, siamo qui nel mio piccolo, ma voi, che volete rappresentare la novità, l'interruzione delle politiche precedenti e la discontinuità, non potete non volere cambiare il lessico di questa politica rinunciataria e, quindi, dovreste ed avreste dovuto introdurre una volontà di promuovere il lavoro nella nostra Città. Questo non lo leggo all'interno del documento; anzi, leggiamo le politiche di settore: il capitolo di welfare denuncia le insufficienze degli operatori sociali; il capitolo della cultura vorrebbe ampliare gli orari delle biblioteche, facendo riferimento a nuove risorse umane; l'istruzione contempla l'ammissione di nuove figure specialistiche; le logiche operative degli Uffici Tecnici, alla luce dei principi, necessiterebbero di lavorare in maniera integrata e, quindi, con risorse dedicate al coordinamento. Ebbene, nulla di tutta questa aspettativa, dal punto di vista degli organici pubblici, si trova all'interno delle politiche del personale di questa Amministrazione, né sfidando il Patto di Stabilità, né facendo una programmazione oltre 2018. Quindi, le cittadini ed i cittadini, magari genitori di giovani laureati o diplomati, non si illudano che il Pubblico promuova del buon lavoro pubblico. Se non siamo capaci o non possiamo produrre buon lavoro nel settore pubblico, vorremo preoccuparci almeno della situazione dell'indotto? Ma vi sembra normale, Consigliere e Consiglieri di maggioranza, che il capitolo sulle politiche ambientali dedichi attenzione ai criteri vincolanti da inserire nei capitolati di appalto sull'uso di prodotti detergenti non testati sugli animali e non dedichi una riga sul salario dei lavoratori addetti alle pulizie? Ma vi sembra un equilibrio ragionevole all'interno di una programmazione della Pubblica Amministrazione? Se rinunciate - mi auguro che non lo farete - a contrastare il lavoro povero nella nostra Città, proviamo a rendere un po' più credibile le proposte operative che, invece, volete introdurre, come l'uso dei famosi 5.000.000 di Euro, o uno all'anno, per l'assunzione. Intanto, per favore diteci quanti sono, perché i 5.000.000 di Euro li trovo all'interno della pagina 37 del capitolo del lavoro e all'interno della pagina 47 del capitolo dei giovani; uno si chiama: "Risparmi dalla riorganizzazione" e l'altro si chiama: "Risparmi dagli articoli correttamente citati del personale di staff". Tutti e due li vogliono utilizzare: l'uno cercando di acquisire anche altri contributi dalle fondazioni e l'altro limitandosi a dire che saranno destinati al contrasto della disoccupazione giovanile. Il contrasto alla disoccupazione non avviene magicamente e naturalmente per un incontro tra domanda ed offerta, ma avviene se ci sono dei percorsi di accompagnamento e questi percorsi di accompagnamento li mettono in campo le politiche pubbliche. Quindi, il contrasto alla povertà ed al lavoro povero, la Città "voucher free", come piacerebbe a me, e le misure di accompagnamento per l'inserimento lavorativo sono tutti temi che propongono un'idea di una Città che sappia leggere e riconoscere le proprie differenze, se ne preoccupi e ritenga di svolgere un ruolo contro le disuguaglianze, ma per svolgere questo ruolo bisogna assumere una posizione. So che il Movimento 5 Stelle non è un partito e non mi permetterei mai di discutere delle prospettive politiche altrui, ma, quando governa, anche il Movimento 5 Stelle deve prendere partito, deve dire verso quali categorie sociali indirizza le proprie priorità, le proprie risorse e le proprie scelte. L'indifferenziato mondo di cittadine e cittadini non ha una risposta. Se, alla fine, anche con questo programma vi permettete di ignorare il dolore, le umiliazioni e le esclusioni che ci sono nella nostra società e se la partecipazione e la Smart City vi restituiscono solo le graduatorie sui progetti che dovrete finanziarie, allora non siete e non sarete la novità, ma soltanto una riproposizione dei più antichi rapporti di forza. Per questo motivo non riesco a convincermi del cambiamento contenuto in questo programma, anzi me ne preoccupo, perché prende meno partito di altre programmazioni precedenti. Ho provato a migliorarlo con dei contributi che spero saranno apprezzati, ma la struttura ed il DNA della cultura che ci avete restituito in questa fase di avvio del governo è certamente ben lontana non solo dalla mia cultura politica, ma da ciò che credo sarebbe necessario per la Città. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti. ROSSO Roberto Sono entrato in quest'Aula a capo di una Lista Civica che si proponeva poche cose: alcuni punti sulla sicurezza (i Vigili di strada, le telecamere nei condomini ed una sicurezza più generale per la città), un punto sul welfare (cioè, garantire a tanti cittadini italiani - ho notato che anche il Consigliere Fassino ha recentemente citato questo episodio - una parità di condizioni e una non discriminazione rispetto a quelli stranieri nell'assegnazione del welfare e delle case popolari) e, infine, alcuni temi sul lato economico, sull'infrastrutturazione sotterranea, sia viaria che ferroviaria, della città e, soprattutto, un fondo per il lavoro (che, in piccolo, è anche presente nel vostro programma) finanziato sostanzialmente e sostanziosamente soprattutto dalle Fondazioni bancarie. A proposito delle Fondazioni bancarie, il prossimo anno vedranno la Compagnia di San Paolo incassare qualcosa come due miliardi di Euro. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Fino a ieri era destinata ad incassare quasi due miliardi di Euro dalla vendita delle quote di Intesa Sanpaolo. Ogni anno, la Compagnia di San Paolo eroga al Comune di Torino, sul suo territorio, 150.000.000 Euro, quindi si tratta di somme significative che possono dare un incentivo serio su come operare all'interno di questa Città soprattutto sul tema del lavoro. Condivido molte delle questioni, pur essendo di un'altra parte politica, che poneva oggi la Consigliera Artesio. Però, c'è un tema che ho posto all'attenzione dei torinesi ed ho notato che molti torinesi, anche di sinistra (da quello che dice l'Istituto Cattaneo), ci hanno creduto: l'eliminazione del "sistema Torino". Il "sistema Torino" non è necessariamente soltanto una specificazione del Partito Democratico; probabilmente, la Democrazia Cristiana, a cui io ho appartenuto quando ero giovane, avrà visto poteri - soprattutto nel Sud - molto più insistenti di quanto lo stesso Partito Democratico non facesse a Torino, ma è evidente per chiunque abbia fatto una campagna elettorale in questa città che questo "sistema Torino" è pervasivo, escludente gli altri e troppo compromesso con il potere. Mi sono segnato alcune cose di questo "sistema Torino". La prima è quella di vedere se il Comune di Torino si è limitato, attraverso la voce della Sindaca, a fare il Babau a Profumo, dicendo il primo giorno che si sarebbe dovuto dimettere, oppure se vuole davvero provare a sperimentare la strada di una revoca della persona (lo trovo più difficile per quanto riguarda Peveraro, ma abbiamo fatto alcuni consulti con uno studio legale e sul tema di Profumo mi sembra più ragionevole), perché credo che ci debba essere un'omogeneità di indirizzo politico tra il Presidente della Fondazione ed il Sindaco di questa Città. La seconda, quella approvata da voi e di questo vi ringrazio, riguarda la rotazione dei dirigenti. È una preoccupazione che l'A.N.AC., l'Autorità Nazionale Anticorruzione, ha posto a tutti i Comuni, che pochi Comuni hanno applicato e spero che il Comune di Torino, oltre ad averlo dichiarato in una propria deliberazione, voglia anche attuare la rotazione dei dirigenti, facendo in modo che la gente non si incrosti nel potere. La terza riguarda le procedure di gara. Vorrei verificare se vi sia l'intenzione onesta da parte del Comune di Torino di rompere quelle che erano le modalità di assegnazione di queste gare fino a ieri. Negli asili nido si è addirittura arrivati a fare dei blocchi da 10.000.000 di Euro, che sono incompatibili con la presenza di numerose piccole cooperative che possono voler giocare nella partita dell'assegnazione delle gare, ma non poi possono farlo concretamente, avendo 10.000.000 di Euro da affrontare. L'A.N.AC., l'Autorità Nazionale Anticorruzione, suggerisce ai Comuni di fare individuazioni settoriali e non massificate per questo tipo di assegnazioni. Spero che, per quanto riguarda gli asili nido e per quanto riguarda l'immigrazione (altro appalto da 10.000.000 di Euro), si possa cambiare da domani. La revisione del Regolamento nomine è altrettanto importante ed ho visto che l'avete inserito. La partecipazione popolare alle decisioni mi sembra un elemento intelligente, penso alla Linea 2 della Metropolitana, che avete espressamente citato, oppure a corso Grosseto, il tunnel che, in molti casi, provocherebbe più danni dei vantaggi che porterebbe. Per quanto riguarda l'assegnazione degli impianti sportivi, sono andato con il Presidente di una delle più importanti federazioni sportive del Piemonte a parlare con il nuovo l'Assessore allo Sport di questa Giunta ed è incredibile come l'assegnazione degli impianti passi per vie che con la trasparenza, la correttezza e l'istituzionalità non hanno nulla a che vedere. Altro che la rotazione dei dirigenti e fare il tagliagola, come diceva il Consigliere Lo Russo: viva Dio se davvero si arrivasse al cambio di queste regole ed al fatto che tutti sono pari davanti alla Legge e all'assegnazione di un impianto. Vorrei introdurre un'altra questione, piccola ma non ultima: le feste di via. Tutte le feste di via sono monopolizzate - ne parlavo all'ex Sindaco Fassino, che, probabilmente, non le seguiva neppure, perché sono competenza delle Circoscrizioni - dalla stessa mano invadente. Queste cose (che valgono per le bocciofile e per i centri sociali) devono cambiare. Mi auguro che, a monte delle differenze di opinione e di valutazione che ci saranno tra noi e voi, vi sia almeno una cosa che condividiamo: bonificare il campo da gioco. Se vogliamo giocare una squadra contro l'altra e se vogliamo essere onesti e trasparenti - come voi, spesso, affermate di voler essere -, bisogna creare le condizioni per cui i buchi nel campo vengono tappati, ricresca l'erba e si possa giocare una partita onesta e trasparente. Ho avuto modo di leggere le Linee Programmatiche di governo. Ci sono delle cose che condivido; devo dire che non sono dell'idea che queste Linee di programmazione prevedano la decrescita felice, perché prevedono una crescita armoniosa; ad esempio, il fatto di eliminare la programmazione pervasiva di centri commerciali di grandi dimensioni per ogni intervento urbanistico che si fa in questa Città, credo che sia una cosa intelligente e utile e, per fortuna, si fa finalmente. Mi chiedo se si farà anche rispetto a tutte le innumerevoli posizioni che sono state fin qui denunciate dal sottoscritto, che non riguardano soltanto i due grandi casi della Westinghouse e del Palazzo del Lavoro, ma infinite altre, in cui le operazioni, persino all'ex Mirafiori, si realizzavano in cambio di un centro commerciale da costruire. Mi auguro, anche per la vivibilità della gente in questa città, che il piccolo commercio possa avere di nuovo un'espansione. Dico sinceramente che mi stupisce che la prima richiesta che la Presidente dell'Associazione Commercianti ha fatto alla Sindaca di Torino sia stata quella di avere il centro commerciale alla Westinghouse; mi sembra davvero incredibile che la Presidente dell'Associazione Commercianti vada a chiedere questa cosa. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, del centro commerciale alla Westinghouse; il Centro Congressi è un succedaneo, ma chi muove i soldi è il centro commerciale della Esselunga e sappiamo anche chi lo propone. Ci sono degli argomenti che condivido: la ciclabilità, l'ambiente, il verde pubblico, lo smaltimento dei rifiuti, la tutela del benessere degli animali, il "no" ai centri commerciali, il "sì" al piccolo commercio e la promozione della produzione culturale e non solo il consumo di cultura, che è una cosa molto importante per questa Città. Ci sono geni artistici che non sono mai stati coinvolti nella programmazione culturale di questa Città. Un direttore d'orchestra come Rimonda, che nella mia originaria Vercelli ha fatto cose egregie e stupende a favore del patrimonio culturale di Viotti, qui non è mai stato considerato; un artista come Filippo di Sambuy, che ha lavorato in tutto il mondo, qui non è mai stato considerato, perché si mettono dei burocrati a ricoprire degli incarichi per i quali non hanno le giuste competenze. Da ultimo, vorrei ricordare la compartecipazione alla Fondazione per lo sviluppo del lavoro. Per come l'avete proposta voi, è una cosa molto misera, perché, se riguarderà soltanto 5.000.000 di Euro in cinque anni, pur con la programmazione di fondi da parte della Fondazione CRT e da parte della Compagnia di San Paolo, ribadisco che è una cosa ancora un po' misera. Ho presentato un emendamento in questo senso e spero che si voglia cercare di aumentarlo per quanto riguarda il Comune di Torino, ma, soprattutto, per quanto riguarda le Fondazioni che si impegneranno in questo senso. Ci sono altre cose che non ho visto; ad esempio, credo che sia giunto il momento - lo propongo al Vicesindaca - di sganciarsi dall'ATC Regionale, come hanno fatto quelli del CIT, cioè i Comuni vicini a Torino. Non è possibile che la gente povera di questa città - ne parlava la Consigliera Artesio - viva in quelle case, con nessuno che provvede, con l'umidità ovunque, con i rubinetti che colano acqua per mesi nel serafico menefreghismo di chi dovrebbe dirigere queste cose. Converrebbe anche al Comune di Torino, sia economicamente sia come modo di sviluppo della città e sia come funzionalità del servizio, fare un proprio ATC, dare una propria risposta (non dico un proprio baraccone) autonoma come ha fatto il CIT a queste cose. Per quanto riguarda le Circoscrizioni, io personalmente ritengo che sarebbe utile smettere la strada della riduzione. La mia parte politica è talmente piccola che, evidentemente, da una rastremazione delle Circoscrizioni avrebbe oggi da guadagnarci, perché comunque manterremmo uno o due Consiglieri nelle Circoscrizioni, però sarebbe utile veramente ricostruire una frammentazione della città per quartieri (i 30 vecchi quartieri della Città di Torino) e metterli probabilmente sotto tre persone (un Presidente, uno di maggioranza e uno di minoranza) che gestiscano le cose utili da fare in questa città (quindi, i Vigili di quartiere, i nuclei di prossimità - come li chiamava la Sindaca -, la manutenzione del Verde Pubblico e altre cose che riguardano oggettivamente il territorio minuto di questa città). Pongo ancora una domanda al Vicesindaca, relativa al PRG. Ho visto che voi volete fare un intervento di rivisitazione del PRG, non semplici varianti come avveniva fino adesso. Mi piacerebbe capire quando partirebbero i tempi, perché, visto che si tratta di breve termine, è importante capire come e quando, perché la clausola di salvaguardia potrebbe condizionare molto le condizioni di utilizzabilità della Città. Infine, gli inciampi; ce n'è uno clamoroso che voi, invece, portate come bandiera: la TAV è oggi quello che in passato, ai tempi di Cavour, fu il Frejus. Io sono anche d'accordo che qualcuno da Bologna dica che è più importante un'altra linea (la Genova- Rotterdam, o quella del Brennero, o la linea 5 Kiev-Lisbona), però come si può pensare che non ci sia un'utilità fortissimamente oggettiva a far sì che da Torino si arrivi in tre ore a Parigi? Addirittura, si è arrivati ad ipotizzare - e credo che diventerà a breve dato di realtà - 26 minuti da Torino a Milano. Pensate che cosa vorrebbe dire, nel nome dell'Europa, di cui parlava prima il Consigliere Tresso, avere una congiunzione con Parigi in tre ore e, poi, domani, con i nuovi TGV addirittura in un tempo inferiore. Come si può pensare che Torino possa rinunciare ad una cosa del genere? Io capisco che le battaglie di bandiera non si cambiano, però almeno si potrebbe andare all'Osservatorio a protestare per destinare i risparmi determinati dalla TAV a favore dell'infrastrutturazione metropolitana della città. Le due Linee (la prosecuzione della Linea 1 e la nuova Linea 2) rimarranno sempre nel libro dei sogni se non si arriva a concepire che i 2,6 miliardi di Euro che sono stati risparmiati sulla nuova utilizzabilità della linea TAV possono venire seriamente utilizzati in questa città. Che voi siate d'accordo o meno con la TAV, questa deve essere una battaglia che dovete fare nel vostro interesse, di questa Giunta, di questa Amministrazione e dei cittadini di questa città. Per quanto riguarda la privatizzazione, so che voi avete l'idea di mantenimento del pubblico, forse in ragione del fatto che alcuni di voi compartecipavano a Comitati per i beni pubblici, ma, sinceramente, per come funziona oggi la GTT, o l'AMIAT, ci deve essere l'esigenza, non soltanto contabile, per far risparmiare il Bilancio di Torino in termini di debiti, ma anche funzionale, di mettere nelle mani di qualcun altro queste amministrazioni. Oggi, chiunque utilizzi un tram sa che questi tram non funzionano; la gente non paga il biglietto. I tram sono inadeguati e si è persino tolta la linea tranviaria. Voi dite - credo, giustamente - di aumentare la linea tranviaria rispetto a quella su gomma, però è stato fatto l'esatto contrario fino a ieri, da questi stessi amministratori e da queste stesse aziende. Riguardo ai parcheggi sotterranei nel centro, penso sia assurdo non consentire alla gente, in mancanza delle due Linee Metropolitane e soltanto in presenza dell'attuale Linea di Metropolitana, di arrivare fino al centro città non potendo, poi, parcheggiare la macchina sotto il suolo. Certo, non bisogna fare la porcheria che è stata fatta con l'avallo della Soprintendenza di andare a toccare i percorsi di mina e antimina che passavano dalla Cittadella di Pietro Micca, quelle sì che sono cose da non fare, ma in tutto il resto della città, dove non ci sono sopravvenienze architettoniche ed archeologiche particolari, mi sembra importante che ci possa essere l'opportunità di parcheggiare la macchina sotto il terreno. Dell'assegnazione del welfare e delle case popolari ne ho già parlato: evitiamo un razzismo dei poveri italiani contro i poveri stranieri; bisogna fare in modo che la residenza abbia un significato diverso da quello che ha oggi e che la cittadinanza abbia un valore diverso per l'assegnazione delle case e del welfare. Questo mi sembra indispensabile, altrimenti consegneremo - lo dico con tutta la simpatia del mondo al mio amico Consigliere Ricca - quote incredibili di elettorato nelle mani della protesta populista, perché, francamente, hanno ragione loro a dire con chiarezza che il razzismo non può essere a parti invertite contro gli italiani. Facciamo qualcosa che consenta agli italiani di riconoscersi cittadini di questa città e non esteri in questa città. Faccio un'ultima considerazione e chiudo. Io ho notato con piacere, a differenza dei miei Colleghi, che oggi l'Assessore alle Famiglie e alle Pari Opportunità abbia parlato in termini non contundenti di questo argomento. Questo è un tema su cui i cittadini italiani sono sostanzialmente spaccati a metà, ma, a mio giudizio, si è trovato un punto di compromesso intelligente alla Camera ed al Senato, che prevedeva la non adottabilità, ma prevedeva tutte le altre garanzie economiche, patrimoniali, sentimentali ed affettive nei confronti di chi ha affettività che possono essere tranquillamente omo- lesbo-bi-transessuali, però, francamente, spero, come ha fatto giustamente l'Assessore quest'oggi - lo ringrazio di questo -, che possano essere usate non in modo contundente per irritare gli altri, ma siano modi per consentire a tutti di includere e non di escludere. All'interno della mia lista, ho avuto la maggiore percentuale di persone dichiaratamente lesbo, omo e transessuali, ciononostante ritengo che, al di là dell'ampio spettro di libertà che dev'essere consentito a tutti e del fatto che la violenza non debba essere esercitata su nessuno, ci debba essere rispetto anche per chi ha della famiglia una concezione diversa e più attinente a quello che è il regime costituzionale. Infine, la tempistica per gli impegni. Campi nomadi, ex MOI e risanamento del debito sono cose sulle quali bisognerebbe mettere un termine. Non si può dire, in modo generico, che si provvederà a sgombrare i campi rom. I campi rom si possono sgomberare, anche per dare una sistemazione più degna e più civile a quelle persone, a quei bambini che devono andare a scuola e che non devono vivere in mezzo ai topi. Facciamolo in condizioni di tempo realistiche. Ho avanzato anche alcune proposte in questo senso e speriamo che vengano accolte. VERSACI Fabio (Presidente) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Iaria. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo so chi c'era per primo. La parola al Consigliere Iaria. Se interviene a nome del Gruppo, ha a disposizione 15 minuti. IARIA Antonino Presidente, la ringrazio per avermi redarguito ulteriormente, ma io penso che ci fosse prima il Consigliere Morano. Ci avete sempre richiesto una visione trasversale ed integrata del nostro programma; in un certo senso - forse, non è stata colto -, il nostro programma rivede il concetto di crescita e rivede il concetto di aumento del PIL, perché, come avete notato in tutti i punti della deliberazione programmatica, mette al centro il cittadino, la persona con tutte le sue esigenze. Questo parametro, visto che parliamo di parametri, si può esprimere non con un concetto, per esempio, di aumento del PIL e aumento della crescita produttiva (perché, come sappiamo - non siamo noi a dirlo, non siamo noi i fautori della non crescita -, la crescita è pari a zero), ma si può esprimere in un'altra maniera, con un parametro che è diverso dal PIL, cioè il BIL (Benessere Interno Lordo). Se noi riusciamo ad aumentare questo parametro (il BIL, che non è soltanto economico, ma riguarda tutte le esigenze della persona e del cittadino nel vivere quotidiano, sia nell'ambito lavorativo, sia nell'ambito dell'istruzione, sia nell'ambito sociale) e a sviluppare ogni parte del nostro programma, anche quella che affronta temi grossi, anche macroeconomici o di grande impatto come i grandi cantieri, noi riusciremo a diminuire la diversità che si è creata in questa città in questi anni. Non ci può essere crescita se non diminuiamo la disparità di situazione sia economica, sia sociale, sia di vita cittadina che abbiamo visto in questa nostra campagna elettorale e in questa nostra esperienza sul territorio. Io continuo a dire che la visione integrata c'è e la visione integrata è cambiare questo tipo di prospettiva. Partendo dal benessere del cittadino, riusciamo a migliorare anche altri tipi di parametri della nostra vita cittadina e anche vita economica. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Fassino. Ha a disposizione 10 minuti. FASSINO Piero Scontato che i programmi sono sempre onnicomprensivi e l'onnicomprensività, ovviamente, determina genericità, qui ho l'impressione che si esageri, perché ho letto le 56 cartelle attentamente e c'è tutto; da questo punto di vista, è un programma ambiziosissimo, non manca nulla. Il punto è che non c'è quantificazione di risorse finanziarie per fare tutto quello che c'è qui. Avendo amministrato la Città per cinque anni, posso dirvi che per fare tutte quelle cose lì non bastano le risorse che ha la Città, ce ne vorrebbero dieci volte tanto e, quindi, intanto, c'è una debolezza di impianto. È un elenco di buone intenzioni, molte condivisibili e sulle quali ritornerò, ma senza una quantificazione finanziaria e senza una selezione di priorità che è necessaria in rapporto al dimensionamento delle risorse. La seconda cosa è che, in realtà, come è già stato detto, questo non è un programma, è un elenco di obiettivi che ogni Assessore si propone di fare; essendo tutti di prima nomina e di fresca investitura, ciascuno ha messo in questo elenco tutto lo scibile umano e tutto quello che vorrebbe fare e che bisognerebbe ottimalmente fare, ma tutto questo non esprime un programma di governo della Città e non esprime una visione. La cosa non mi stupisce, perché, l'ho detto in campagna elettorale e la lettura di questo vostro programma me lo conferma, Chiara Appendino è diventata Sindaca più con un programma che diceva dei no che dei sì. Poi, naturalmente si è resa conto che soltanto una sequenza di no non era sufficiente per governare la Città e, quindi, ha cercato di darsi un programma, ma questo programma - ripeto - è un assemblaggio di obiettivi, settore per settore, senza che tutto questo corrisponda ad una visione e ad un'idea di sviluppo della città. Adesso, il Consigliere Iaria ci ha spiegato che questa visione, in realtà, c'è perché al centro si mettono le persone. Certo che si mettono le persone, una città è fatta di uomini e di donne, una comunità di persone, ma la povertà non si sconfigge senza produrre ricchezza e una città che diventa più piccola, che ha meno ambizioni, che rinuncia a politiche di investimento non ridurrà i 100.000 poveri con cui avete fatto la campagna elettorale. Quindi, da questo punto di vista, io penso che questo sia un programma assolutamente inadeguato a pensare lo sviluppo di questa Città nei prossimi anni. Non c'è una visione, non c'è un impianto strategico, c'è una somma di obiettivi che vengono assemblati l'uno dopo l'altro, senza che ci sia un filo che ci consenta di capire per quale Torino volete governare. Peraltro, l'altra cosa che emerge è che, siccome non c'è una visione, ma ogni Assessore si è sforzato di mettere tutto quello che si poteva mettere, in moltissimi settori - lo ha già sottolineato il Consigliere Lo Russo -, in realtà, la lettura di quelle pagine manifesta un'assoluta continuità, perché le cose che sono scritte nella parte su Smart City e che abbiamo sentito anche questa sera dall'Assessora Pisano sono in assoluta continuità con quanto ha fatto l'ex Assessore Lavolta. Le politiche ambientali e tutto lo sforzo di investimento sul Verde che viene descritto sono assolutamente in continuità con il progetto Corona Verde, con il progetto di valorizzazione dei fiumi e con una serie di cose che la precedente Giunta ha fatto. Anche quando si parla di welfare, le cose che io ho ascoltato sono in continuità con quanto ha fatto l'ex Vicesindaco Tisi. Inoltre, per quanto riguarda i trasporti, salvo dire che bisogna mettere un po' più di tram al posto dei bus, non ho ritrovato nessun elemento di discontinuità rispetto alle politiche di trasporto che sono state perseguite nella precedente Amministrazione, a dimostrazione del fatto che, avendo vinto la campagna elettorale dicendo che bisogna cambiare tutto, ma non avendo un programma che esprimesse questo cambiare tutto, poi, quando si è dovuto scrivere un programma, in realtà, si sono dovute scrivere cose che, in gran parte, sono in continuità con quanto fatto, salvo in due settori: la cultura e l'urbanistica. Francamente, lì c'è da essere preoccupati, perché io ho letto e ho ascoltato quanto ci ha detto il Vicesindaca Montanari: della Città della Salute non si parla, di che cosa si vuole fare di Italia '61 non si parla, della Cavallerizza non si parla, di via Asti non si parla, di Torino Esposizioni non si parla, del Centro Congressi non si parla, si dice che non lo si vuole fare lì, cioè in tutti i progetti di trasformazione urbana, che sono espressione di una trasformazione e di una revisione, non c'è un solo supermercato, salvo che per il Centro Congressi, dove l'insediamento commerciale è funzionale al finanziamento della realizzazione del Centro Congressi, ma in tutte le altre trasformazioni, dalla Cavallerizza a via Asti, a Torino Esposizioni, non sono previsti centri commerciali; di tutte queste trasformazioni non c'è una parola. Probabilmente, il Vicesindaca Montanari ritiene che queste trasformazioni non vadano fatte ed è del tutto legittimo che lo pensi, ma significa essere una città che rinuncia a quello che è stato il motore fondamentale per venti anni di quella trasformazione di Torino, che tutti esaltiamo, perché il principale motore della trasformazione di Torino negli ultimi venti anni è stata la trasformazione urbana. Il cambiamento dell'identità e del profilo della città e delle sue vocazioni ha avuto come motore principale la trasformazione urbana, cioè la trasformazione di quei 10.000.000 di metri quadrati di aree industriali che si erano svuotate di produzione e di lavoro tra il 1980 e il 1990 e che sono diventate la leva principale della trasformazione di questi venti anni che abbiamo alle spalle. Sappiamo che quella trasformazione ha trasformato 6.000.000 di metri quadrati e ce ne sono almeno altri 4 che devono essere destinati. Di tutto questo non si fa parola, quindi è un programma di minima, un programma di buona manutenzione della città, il che non è inutile naturalmente, ma io non penso che con la manutenzione della città si determinerà lo sviluppo, l'attrazione di investimenti, l'accumulo di quella ricchezza che serve anche in termini di ridistribuzione ad intervenire sulle fasce deboli e sulle fasce di povertà. Sulla cultura, mi permetto di essere abbastanza stupito, perché l'Assessora Leon, fino a qualche settimana fa, era organicamente inserita nella struttura dell'Assessorato alla Cultura di questa Città e l'ho sentita fare affermazioni francamente incredibili per chi abbia condiviso le politiche culturali che si sono fatte e, anzi, abbia avuto il mandato, per le finalità a cui era destinato il suo incarico, di realizzarle. Intanto, chiedo a tutti un po' di onestà intellettuale, perché qui viene scritto una cosa che la Sindaca Appendino ha detto molte volte, cioè, per negare l'investimento culturale che è stato fatto dalla Giunta Fassino, si sostiene che la grande trasformazione culturale è avvenuta tra il 1980 e il 2000, così è scritto qui. Un po' di onestà intellettuale: i 4.000.000 di visitatori ai musei non si sono realizzati tra il 1980 e il 2000, ma si sono realizzati tra il 2011 e il 2015; il passaggio per il Museo di Arte Orientale da 50-60.000 visitatori all'anno, da quando è nato, a 115.000 nel 2015 è avvenuto in questi anni. La valorizzazione del patrimonio artistico-culturale di questa città, che ha conosciuto un salto, è avvenuta in questi anni. I grandi eventi che hanno determinato una diversa immagine della città e una sua maggiore attrattività sono avvenuti in questi anni. È in questi anni che il New York Times si è raccomandato ai suoi lettori di andare a visitare Torino, non nel 2000 e non nel 1980. In questi anni i flussi turistici a Torino, che mi permetto di sottolineare, sono stati legati intrinsecamente e indissolubilmente all'investimento culturale; tant'è vero che quando La Stampa di Torino, o la Repubblica, deve fare una rappresentazione iconografica della cultura a Torino, mette le fotografie delle code ai Musei, che sono la rappresentazione del turismo a Torino. Quindi, dire che il turismo a Torino va dissociato, separato dalla cultura, che deve avere altre modalità, io lo trovo assolutamente insensato alla luce del fatto che il principale volano dello sviluppo turistico della città è l'investimento culturale. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. FASSINO Piero Anche questa teoria, che sento ripetere spesso e che ho sempre trovato sbagliata - e dirò perché -, secondo cui hanno bisogno di investire nei grandi eventi perché c'è un sistema culturale più diffuso, questa contrapposizione manichea tra grandi eventi e gli altri attori del sistema è sbagliata in radice. Ve lo dimostra proprio la vicenda del Salone del Libro. Se Torino perde il Salone del Libro sarà più forte il sistema del libro, il sistema delle biblioteche, il sistema delle librerie in questa città? No, non sarà più forte. Il grande evento ha un elemento di traino anche sull'intero sistema. Se il Regio si deprime non è che il resto del sistema musicale è più forte. Se il Teatro Stabile riduce la sua capacità di produzione non è che il resto del sistema teatrale è più forte. C'è una funzione traente, sempre, delle istituzioni principali che, nella capacità di proporsi come eccellenze, produce un effetto di ricaduta sull'intero sistema culturale. Oltre al fatto che non è vero, e mi stupisce che lo dica l'Assessora Leon, perché dovrebbe avere le conoscenze del caso... VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere, Consigliere, per cortesia. FASSINO Piero ...che a Torino si siano fatte delle mostre a consumo, perché tutte le mostre, anche quelle organizzate con i grandi musei internazionali (dal Musée d'Orsay al Guggenheim e altri) hanno sempre avuto un curatore espressione del sistema museale torinese. Sono sempre state coprodotte, non abbiamo mai comperato esposizioni a scatola chiusa e a pacchetto. Concludo, ma si potrebbero fare tante altre considerazioni. Siccome bisogna essere sintetici, io ve la dico così. Io ho letto attentamente le 56 pagine e ne ho tratto questa conclusione, che quel che è buono - e ci sono molte cose buone - non è nuovo e molto di quello che viene presentato come nuovo non è buono. Anche questo continuo richiamo alla partecipazione, fatto da tutti gli Assessori che sono intervenuti, come un mantra, spiegandoci all'inizio che avevano elaborato quello che ci dicevano insieme ai cittadini, insieme ai cittadini poi bisognerà discutere nel merito. È bastato proporre di allungare la ZTL per vedere che una parte dei cittadini, per esempio il mondo del commercio, non era d'accordo. È bastato che l'Assessore Montanari annunciasse tutta una serie di... VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere, Consigliere, per cortesia. FASSINO Piero ...di suoi obiettivi in materia urbanistica, che gran parte del mondo dei costruttori ha espresso grandi perplessità. Quindi, la partecipazione va poi misurata sul merito delle questioni, e lì naturalmente noi (come ha detto il Consigliere Lo Russo) ci saremo e vedremo, punto per punto, se sarete in grado di soddisfare le esigenze della città, oppure no. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Napoli. Le ricordo che ha a disposizione 15 minuti. NAPOLI Osvaldo Devo dire che, al di là delle appartenenze politiche, il Consigliere Fassino mi ha anticipato in alcune parti del suo intervento, perché, quando si parla di cultura, avendo scritto 2000 - devo dire la verità - rimango allibito. Io sono nato a Torino, chiamandomi Napoli, dove ho vissuto 28 anni, abito a Giaveno da 45 anni, ma non c'è persona a Torino che non sappia che il livello culturale a Torino è cambiato - con tutte le risorse che sono state mandate a Torino, al di là dei governi di centrodestra o di centrosinistra - dal momento in cui sono arrivate le Olimpiade del 2006. Devo dire che sono rimasto allibito di fronte a chi ha scritto questo, perché, da quel momento, con la connessione fra una Giunta di centrodestra alla Regione e con una Giunta di centrosinistra al Comune, Torino ha rilanciato tutto l'apparato turistico e culturale iniziato dopo il 2006, che è cresciuto costantemente; perché poi le Amministrazioni locali, insieme allo Stato, capendo che a Torino poteva esserci una continua crescita turistica e culturale, hanno continuato, al di là delle Giunte di centrodestra o di centrosinistra, a capire che quel settore diventava trainante per l'economia della nostra città. Chi ha scritto quello mi lascia allibito, perché voi parlate di cittadini, ma andate a chiedere a qualsiasi cittadino se prima del 2006 si poteva pensare che Torino sarebbe diventata quella che è diventata. Ripeto, non è un problema di Fassino, di Castellani, di Ghigo o di Cota, perché tutte e due le Giunte hanno fatto in maniera tale di crescere da quella data. Quindi, dite a chi ha redatto questo documento che la storia è molto semplice, non c'è bisogno di grandi complicazioni, andando ad inventare per dire chissà che cosa. Mi permetta, Consigliere Iaria, lei ha parlato di mettere al centro il benessere del cittadino. Ma qui parliamo del "sesso degli angeli". Rispetto a quello che ha detto lei dove sono i dati di fatto? Quali sono le prospettive, qual è il programma? Abbiamo parlato in campagna elettorale di 150.000 poveri, di 10.000 famiglie povere, ma dov'è rispetto a quello che lei dice? Anche io sono bravo a parole. Se voglio parlare del sesso degli angeli, parlo sei ore. Perché dire di mettere al centro il benessere del cittadino, chi è che non lo dice, Sindaco, lo dicono tutti, basta dirlo nella maniera in cui lo avete detto voi oggi e in campagna elettorale. Il problema però è un altro. Le dico che (mi permetto, perché lei è molto più brava di me e non ha bisogno dei miei suggerimenti) io sono preoccupato, perché con tutto quello che avete scritto, in base a quello che sta succedendo (il Prodotto Interno Lordo che sta scendendo allo 0,8%), lei si troverà con la prossima Legge di Stabilità (che da oggi ha un altro nome) in una condizione per cui il Governo centrale le taglierà talmente tanto (12 miliardi sono stati tagliati negli ultimi cinque anni di trasferimenti dallo Stato centrale alla periferia) che dove troverete le coperture finanziarie per fare quello che avete scritto in questo documento? Lo dico da modesto amministratore, perché riempire di parole e poi illudere il cittadino quando poi le cose che avete scritto non riuscite a farle, credo che sia veramente un peccato. È per quello che mi rivolgevo a lei, Consigliere Iaria, perché lei ha detto delle banalità; mi permetta, lo dico con profondo rispetto, perché qualsiasi persona parla del benessere del cittadino, non c'è persona che dica diversamente. Sindaco, lei è Sindaco dell'Area Metropolitana. Io vivo in montagna e mi auguro (è una banalità anche questa, lo dico a tutti, però riguarda la vita quotidiana del cittadino, proprio quello che diceva prima) che tutti gli appalti sulla pulizia della neve, sulla questione delle scuole, sul riscaldamento, vengano fatti al più presto, altrimenti, ad ottobre, a Sestriere ci saranno 30 centimetri di neve e nessuno che pulisce le strade, lo dico da amministratore. Lei, essendo Sindaco dell'Area Metropolitana, in merito al problema della TAV, che qualcuno ha tirato fuori, non può rappresentare il No Tav, perché è Sindaco di tutti; in Val di Susa ci sono alcuni amministratori favorevoli e altri contrari alla TAV, quindi lei deve svolgere il proprio mandato di Sindaco dell'Area Metropolitana al di sopra delle parti, andando a coprire tutte e due le posizioni per quanto riguarda la TAV, non soltanto una posizione. Aggiungo un'altra cosa per quanto riguarda gli appalti. Facciamo attenzione, perché, Sindaco, secondo le ultime novità che può leggere sui giornali, ma non soltanto sui giornali, il Codice degli Appalti ha 190 errori e costringe tutti a non fare appalti, che sono diminuiti a livello nazionale tra l'80 e il 90%, perché le ditte hanno paura di partecipare a un appalto, ma anche gli stessi Enti Locali, sapendo sin dall'inizio che quasi certamente gli appalti non verranno concessi perché nel Codice degli Appalti ci sono 190 errori. Io raccomando al Consiglio Comunale di fare attenzione. Quindi quello che voi scrivete è di tutto e di più. Io mi auguro che l'Assessore Rolando tenga presente che il problema è il sistema economico e che bisogna fare attenzione, perché - l'ho detto prima - la sostenibilità economica di tutto quello che prospettate in queste Linee Programmatiche, se tutto va bene, ha la copertura del 10 o 20%. Quindi, devo dirvi di stare con i piedi per terra. Per quanto riguarda gli investimenti, Sindaco (l'ho detto prima nell'intervento sul Salone del Libro), se non andiamo a cercare investimenti e non mettiamo, cosa che non c'è, la sintesi tra privato e pubblico, noi avremo grandi negatività, perché solo con i nostri fondi non riusciremo a fare nulla; anche in questo caso lo dico in un clima di collaborazione. Io sono uno di quelli che non esprime giudizi su quello che state facendo adesso, e a chi mi chiede (a Torino, a Roma o in un qualsiasi posto in cui mi trovo) "come va il nuovo Sindaco?" (è naturale che tutti me lo chiedano, perché è una novità, perché negarlo, è nella storia umana di chiunque di noi), sa cosa rispondo? Che ne riparliamo fra sei mesi o un anno, perché parlarne adesso non ha senso, se non quello che uno può dire in termini generali. Fra sei mesi o un anno faremo la sintesi e diremo che cosa il Sindaco Appendino, insieme alla sua Giunta e alla sua maggioranza, sarà riuscita a fare rispetto a quanto indicato in queste Linee Programmatiche. Oggi, dare dei giudizi, da parte mia, non sarebbe corretto, però quanto le ho trasmesso credo che possa essere accettato nella maniera giusta; poi, che sia condiviso o meno, non ha alcuna importanza. Finisco dicendo una cosa al Consigliere Ricca. Non c'è. In campagna elettorale sono stato in via Cuneo, dove è nato Gipo Farassino, e anche io sono nato lì vicino. Non è una banalità, perché ritengo che le persone che hanno dato lustro alla Città, al Piemonte, in qualunque settore, debbano essere ricordate. Bene, dove è nato Gipo Farassino non c'è nemmeno una targa che ricordi che in quel luogo è nato Gipo Farassino, che è stato una grande personalità di Torino e del Piemonte. Io invito il Sindaco (è una piccola cosa) a ricordarsi di questo, dedicando a quest'uomo una piccola targa di riconoscimento, dal punto di vista culturale, al di là delle appartenenze politiche. Sono piccole cose che vanno incontro ai cittadini, specialmente in via Cuneo e in quelle zone, che sono aree di periferia e di degrado. Io, Sindaco, mi auguro, al di là degli errori commessi e delle illusioni, che possa essere realizzato tutto quello che avete scritto nelle Linee Programmatiche, nel bene o nel male. Per quanto riguarda le critiche, sono completamente d'accordo con il Consigliere Fassino. Cavallerizza, Torino Esposizioni, Centro Congressi: Torino è una città che vive di questo e se non si svilupperà in questa direzione credo che la città si fermerà. Lo vediamo tutti i giorni. Quindi, credo che anche questo aspetto urbanistico non debba essere visto con troppa negatività. Io sono tra coloro che dicono che non vanno costruite nuove case, l'ho detto anche in campagna elettorale in maniera molto chiara. Ho detto no a nuove case, ma ho detto anche di incentivare, attraverso finanziamenti, la ristrutturazione di quello che c'è, perché - lo diciamo tutti - non c'è soltanto la periferia, perché via Milano è periferia? Attorno all'ex Palazzo di Giustizia, il quadrilatero con tutte le vie centrali, è periferia? San Salvario è periferia? Io non ritengo che sia periferia, tutt'altro, è il centro di Torino. Quindi, invece di costruire case nuove o di occupare il suolo, al di là della Legge nazionale sul suolo, credo che sia necessario incentivare anche il privato, piaccia o meno, a ristrutturare quello che c'è, cambiando specialmente tutte queste zone che hanno un impatto visivo estremamente negativo. Io non sono uno di quelli che dice che bisogna costruire a tutti i costi, però una buona edilizia significa anche delle buone entrate per i Comuni, tenetelo presente. Quindi chiudere totalmente questo settore sarebbe un grave danno nei confronti delle entrate comunali. Io ringrazio il Sindaco e mi auguro che riusciate, con tutte le forze immaginabili possibili, a portare a termine queste Linee Programmatiche, al di là delle negatività che ci possono essere. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Ferrero; le ricordo che ha a disposizione 10 minuti per intervenire. FERRERO Viviana Colleghe Consigliere e Consiglieri, il Movimento ha una visione diversa e usa anche linguaggi diversi. Il nostro programma è complesso, frutto di un lavoro continuo di ascolto, di interazione con i cittadini, con i banchetti per anni e con le associazioni. Noi abbiamo fatto sistema, quando veniamo accusati di non aver fatto sistema. È un cambio di passo che tiene assolutamente conto di un sistema generale, direi mondiale, di un limite di sviluppo. Ricordiamo che a Torino è nato Aurelio Peccei, pensiamo al Club di Roma e ai limiti dello sviluppo, mostrando i limiti evidentissimi dello sviluppo. In un sistema globale Torino ha delle peculiarità uniche, è una città ottocentesca, con università e ospedali. Continuando a guardare la velocità, abbiamo perso troppi pezzi, come la cura puntuale della città e troppe persone sono rimaste indietro. È riemersa un'area grigia che proprio la torinesità teneva nascosta la vergogna. I cittadini ci hanno dato fiducia, i torinesi hanno sognato un cambiamento, e questo cambiamento, questo ascolto puntuale, questa ricucitura tra Istituzioni e cittadini, questo sogno lo vogliamo declinare con una qualità di vita che non è solo ricchezza, perché io ho sentito parlare diverse volte di ricchezza, ma è qualità della vita. Una città si sviluppa sulla fiducia e noi abbiamo ridato fiducia. Il nostro racconto è piaciuto. Il futuro appartiene a coloro che credono, che infondono fiducia. Io vorrei chiudere il mio intervento che vuole essere breve e soprattutto vuole portarvi a pensare, perché ho sentito tanta ostilità negli interventi, che comunque se i cittadini ci hanno dato fiducia c'è un motivo. Leggo le parole di Fabio Volo: "Fai vedere al tuo sogno che veramente ci tieni ad incontrarlo, senza pretendere che lui faccia tutta la sua strada da solo per arrivare fino a te, poi le cose accadono. I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi". LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola alla Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Mi scuso se finirò per ribadire concetti già espressi dai miei Colleghi prima di me, certamente espressi meglio di quanto non saprò fare io, però debbo dire che mi devo compiacere del fatto che nella lettura del programma il mio Gruppo abbia trovato terreno per una convergenza mai così piena. Non è stato nemmeno troppo difficile. Nelle 62 pagine che sono state offerte alla lettura da questa Amministrazione abbiamo trovato un carattere forte che inevitabilmente ha finito per far convergere le opinioni; questo elemento fortemente caratterizzante è la genericità degli obiettivi, ma ancor di più la genericità degli strumenti con i quali perseguire questi obiettivi. Quando ho letto il programma mi sono detta che probabilmente contiene un'implicita richiesta di rinvio. La dico male, un modo per prendere tempo e magari spianare la strada a quelle deliberazioni che verranno e che sono citate nella stessa premessa del documento. Però, di fronte a chi oggi non esita a offrire, non tanto a noi, quanto all'opinione pubblica, un'immagine di città che somiglia più al disegno di un bambino che non alla road map di cui avremmo avuto bisogno, il minimo che possiamo fare è non chiudere gli occhi. E se oggi, come è giusto che sia, noi non chiudiamo gli occhi, immediatamente la preoccupazione per il futuro diventa grande. Se guardiamo il disegno con cui sono stati tratteggiati i prossimi anni della nostra città ci accorgiamo quasi subito che il tratto è sempre incerto. Voglio prendere, ad esempio, il capitolo dello sport, del quale mi sembra che oggi si sia poco parlato e magari riesco a essere un po' meno noiosa. Qui l'aggettivo più ricorrente è "eventuale", spesso abbinato ad un altro aggettivo di incertezza che è "ipotetico". Eventuale ed ipotetico messi insieme rimandano a chi legge un messaggio inevitabilmente di preoccupazione e che più o meno dice: "Voglio fare una cosa, ma anche no". Eventuale è considerata, ad esempio, la revisione del Regolamento cittadino per la gestione degli impianti sportivi comunali. Ora, che questa revisione la si faccia o non la si faccia resta chiaro che non c'è verso di capire se, e soprattutto, come questa Amministrazione vorrà, ad esempio, tutelare le numerose società sportive che nel corso degli ultimi 20 anni hanno rappresentato di fatto l'anima sociale dello sport torinese, non soltanto gestendo gli impianti sportivi secondo i criteri che questa Amministrazione gli ha dato, ma anche anticipandone gli oneri, perché questa Amministrazione, come tutte le Amministrazioni periferiche, è solita pagare con incolpevole ritardo i suoi debiti verso terzi. Se rimaniamo allo stesso capitolo, ci rendiamo conto che pressoché tutte le azioni a breve termine portano con sé l'aggettivo "eventuale"; per contro, però, si elaborano ipotesi quante se ne vuole, si intraprendono analisi, nei passaggi più coraggiosi si attua l'esistente, oppure lo si pubblicizza. Non pervenuti risultano gli enti di promozione sportiva, mentre arrivano puntualmente e in modo esplicito segnali di ostilità nei confronti dell'iniziativa privata in qualunque sua forma, compresi i presunti o, se preferite, eventuali sconfinamenti commerciali da parte dei gestori di quelle bocciofile che pure vengono indicate come un patrimonio da preservare. Se si tirano le somme, le maggiori aspettative, più ancora dei grandi eventi e più ancora dell'eredità olimpica, ricadono quindi sulle palestre scolastiche, metà delle quali però hanno bisogno di un forte intervento di riqualificazione per poter essere fruite. Quindi, il documento ci lascia una domanda: con quali denari questa Amministrazione intende affrontare questa riqualificazione? E, soprattutto, con quale approccio intende reperire queste risorse? Faccio un esempio. Le associazioni o i consorzi di associazioni che intendono partecipare a questa riqualificazione saranno della partita, oppure verranno tenuti ai margini, magari in vista o in previsione dell'istituzione di un qualche - permettetemi di dire - eventuale fondo dedicato? Nel documento non abbiamo traccia di questo. Devo riconoscere invece che - e questo è apprezzabile - numerose sono le citazioni che il documento fa ai giovani. Il problema è che, tutte le volte che ne parla, ne parla per dire quasi nulla o, perlomeno, nulla di concreto. Quindi, la visione complessiva è che leggiamo di tante buone intenzioni, molte delle quali, come hanno ricordato i Consiglieri Lo Russo e Fassino, sono ampiamente condivisibili. Addirittura godiamo di una inedita genuinità di approccio, debbo dire talvolta anche disarmante, ad esempio quando ad un certo punto si parla dell'attivazione di un servizio per reperire partner con i quali fare delle attività sportive. Servizio che io utilizzerò moltissimo, ma che potrebbe essere non difficilmente considerato corollarico nell'insieme delle politiche. Ma non è tanto questo che stupisce, stupisce il fatto di ritrovarlo indicato tra le azioni addirittura a medio termine, laddove, vi chiedo scusa, per quanto è nelle mie povere competenze, un'azione a medio termine dovrebbe avere un carattere un po' più strutturale. Badate, non è la freschezza della narrazione che scoraggia, anzi, fa venir voglia di andare oltre e di approfondire; e andando oltre ed approfondendo si finisce per lasciarsi cullare da continue rassicuranti dinamiche di concertazione, di partecipazione e di condivisione, però nelle stesse dinamiche poi finisce per perdersi il senso della proposta, che poi è l'unica cosa sulla quale vale la pena discutere e che sarebbe stata l'unica cosa che avremmo avuto il piacere eventualmente di emendare. A questo schema fumoso nessun segmento che viene trattato si sottrae, neppure quello del welfare, per il quale ci si aspettava, in modo particolare, intanto un'analisi accurata delle criticità, perché le parole come povertà, abbandono delle periferie, non soltanto hanno caratterizzato la campagna elettorale, ma credo abbiano condizionato l'esito della campagna elettorale. Di questa analisi puntuale non c'è traccia, e ancor più non c'è traccia di quel carattere di innovazione forte nell'offerta delle soluzioni che a me pareva solamente automatico. Lo dico prendendo spunto dalla questione dei migranti, che tra l'altro in questo capitolo vengono definiti stranieri, a proposito dell'approccio. Dei migranti ci si limita a dire solo in termini di rifugiati e in particolare degli occupanti della palazzina ex MOI, e non c'è traccia di quella educazione all'interculturalità che invece è fondamentale, nemmeno nel capitolo dell'istruzione che dovrebbe essere la sua collocazione naturale. A proposito di comunità di migranti, nemmeno nel capitolo sulla cultura c'è traccia del contributo all'evoluzione culturale della città che ha prodotto la contaminazione con persone che vengono da lontano e che vivono qui. Concludo Presidente. Quindi, in questo meccanismo lillipuziano finiscono per rimpicciolirsi anche le ambizioni di un tema trasversale (e qui rivolgo un affettuoso pensiero alla Presidente della Commissione della quale sono Vicepresidente) come le Pari Opportunità, perché le ambizioni anche delle Pari Opportunità sono confinate alle politiche di genere e ai diritti LGBT, entrambe questioni sacrosante, ma che poi nelle azioni concrete vedono l'abbandono di ogni altro gruppo vulnerabile. È questo, Presidente, che voglio dire, in conclusione, che proprio nel meccanismo lillipuziano temiamo di scomparire nel prossimo futuro. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Carretta. CARRETTA Domenico Io sarò brevissimo nell'illustrare quello che è stato illustrato sicuramente in maniera più dettagliata dai Colleghi del mio partito. Devo ammettere che faccio addirittura fatica a leggere il termine Linee Programmatiche, un documento di 43 pagine scritte in carattere Arial 14, perché per una città come Torino mi sembra un po' poco. In molte parti del testo sembrava di leggere una sorta di tema di terza media, ma la cosa più sorprendente è stato il fatto che sono stati resi talmente generici i contenuti, che è stato molto difficile per noi scrivere le integrazioni. Anno Domini 2011, dal diario di bordo dell'ex Capogruppo Bertola. Sono andato a rivedermi i propositi immagino non solo del Capogruppo, ma condivisi dall'allora Consigliera Appendino, all'inizio della stagione, quando vennero illustrate le Linee Programmatiche del Sindaco Fassino. Sono andato a rivederle e le ho lette. Ebbene, io spero davvero che la rivoluzione copernicana, cioè tutto questo casino che avete montato su, non si concretizzi nel cambiare il format del carattere e nell'aggiungere una ventina di pagine in più, perché io davvero non è che ci abbia trovato tanto. E non voglio entrare di nuovo nel merito del documento delle Linee Programmatiche, perché, in realtà, io non è che mi aspettassi tanto dalle Linee Programmatiche, mi aspettavo sicuramente qualcosa di diverso, qualcosa che in un certo senso si svincolasse da quelli che erano i toni ed i contenuti utilizzati durante la campagna elettorale. C'è la campagna elettorale, si vince o si perde, poi si producono delle Linee Programmatiche che devono contenere altro, o devono contenere qualcosa per cui davvero caratterizzano l'azione di governo di un Sindaco importante per una città importante come Torino. Forse in realtà non abbiamo messo mano alle Linee Programmatiche perché forse ci sembrava anche destabilizzante mettere mano a questo libro dei sogni che avete prodotto. Guardate, per una questione mia di studi, uno dei miei autori preferiti nell'analisi dei testi è il russo Propp, che nel 1920 scrisse un libro fondamentale per il formalismo in letteratura, sulla morfologia della fiaba, in cui ci sono degli elementi interessanti, che non c'entrano niente con le Linee Programmatiche, ma che offrono degli spunti di riflessione importanti. Propp diceva, sostanzialmente, che le situazioni e i personaggi possono essere tanti, ma le funzioni sono costanti: si parte da una situazione, che poi viene rivoluzionata e si ritorna ad una situazione che è diversa da quella iniziale; il tutto deve essere accompagnato da uno stile narrativo semplice, pochi punti, estremamente generico e che non faccia assolutamente riferimento alle coordinate spazio-temporali in cui si potrebbe inquadrare una storia. Ecco perché forse ricorrere a elementi di lettura diversi potrebbe anche aiutarci a decifrare meglio il programma che avete in mente per la città. Al di là di questo, però, Propp a parte, quello che davvero non riesco a capire sono delle omissioni, che so (scusate, non sono tanto ingenuo) non essere figlie dell'inesperienza o dell'incapacità della Giunta o del Sindaco, assolutamente no, perché io considero il Sindaco, voi e la Giunta estremamente capaci. Penso invece che quando ci si lancia nel generico e si prova a cancellare o comunque a mettere da parte certi elementi è perché dietro c'è un disegno politico ben definito. Ed è questo che ci terrorizza di più, non tanto il fatto di avere la supponenza di essere migliori, ci mancherebbe altro, ma il fatto che in un documento così importante come le Linee Programmatiche ci siano degli omissis inspiegabili. Città Metropolitana. Signor Sindaco, io oggi l'ho sentita, ho sentito quello che è stato il suo incipit politico, condivisibile o meno, ho sentito quelle che sono le sue preoccupazioni per la Città Metropolitana. Ma davvero possiamo pensare di richiamare la Città Metropolitana nelle Linee Programmatiche di una città come Torino quando parliamo di parcheggi di interscambio? Cose nobilissime, fondamentali, importanti. O convocheremo i Sindaci della cintura quando ci sarà da prendere delle decisioni importanti sull'ambiente. Questa è ordinaria amministrazione, non c'entra niente con quella che deve essere la nuova visione di una città in un contesto più ampio, se no - ed è questa la mia preoccupazione - significa davvero pensare a Torino come un qualcosa di provinciale, ma all'interno di una nuova governance, all'interno di una nuova Provincia. Io non parlo di competizione con Milano o con altre Città Metropolitane, ma parlo di una Torino che si isola all'interno di un contesto particolare. La Città Metropolitana non è più un modo di dire, poi uno può essere d'accordo o meno sulla Legge Delrio, sulle dinamiche che l'hanno attivata, ma la Città Metropolitana deve diventare una risorsa, un punto di partenza, un punto di arrivo. Io sono d'accordissimo sulla necessità di cambiare il Piano Regolatore, ma è possibile che in 61 pagine (non sono le 45 pagine di Fassino, ma sono 61, quindi c'era spazio per ampliare la discussione) non ci sia nemmeno un riferimento al Piano strategico territoriale, non ci sia nemmeno un riferimento alle politiche integrate per la raccolta dei rifiuti? Per quanto siamo all'opposto anche sull'idea, fortemente osteggiata, di solidarietà, espressa oggi dal Sindaco e da me (concetto che a me veniva insegnato da bambino: la solidarietà sociale, economica), la solidarietà qui non esiste. Ma non parlo di miopia, qui siamo oltre, qui siamo a una politica che pensa alla città fino a quando non ci si imbatte nel cartello Collegno, Grugliasco. Finisce tutto lì. Io avrei desiderato produrre degli emendamenti che in un certo senso riuscissero a fornire un contributo; anche perché - l'ho detto l'altra volta - io so qual è la partita in gioco, conosco quale sarà il nostro ruolo, il ruolo del Sindaco e della Giunta, e noi saremo disponibili a offrire un contributo, però dobbiamo conoscere il campo dove si gioca per capire quale potrebbe essere il nostro contributo. Questo documento non ci offre la possibilità, in maniera sistematica e deliberata, di offrire dei contributi; lo dico perché ho un'opinione diversa delle qualità espresse da questa Giunta, quindi non posso immaginare che ci sia davvero il tentativo di ricorrere a delle Linee Programmatiche così generiche. Chiudo, anche perché condivido i passaggi che hanno determinato gli interventi dei miei Colleghi. Però, non ho detto una cosa: sempre secondo il formalismo di Propp, lo status quo, che viene messo in discussione dalle nuove dinamiche, alla fine, ritorna. Ed è questo è il mio augurio. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Tisi; le ricordo che ha a disposizione 10 minuti per intervenire. TISI Elide Io ci terrei a fare alcune considerazioni integrative, perché molte cose sono state già dette, e vorrei partire da una suggestione che ha fatto la Consigliera Ferrero, che mi pare, parlando di questo programma, facesse riferimento al disegno di un sogno. Io credo che chi fa il mestiere che noi cerchiamo di fare, quindi di essere al servizio dei cittadini attraverso lo strumento della politica, abbia assolutamente questo dovere, questa necessità di riuscire intanto a immaginare quella che può essere la Città, da qui a 5 anni, e disegnare un sogno. Penso, però, anche che, nel momento in cui si assume la responsabilità di amministrare, bisogna fare il grandissimo sforzo, credo che sia davvero una cosa estremamente impegnativa, e lo è stata per me negli anni in cui ho fatto questo lavoro, di tradurre questo sogno in opportunità e possibilità concrete, dentro un quadro di sostenibilità e di regole che la Pubblica Amministrazione, il momento storico, le risorse pubbliche e della Città ci forniscono. Io vi auguro davvero di riuscire a fare questo, perché credo che oggi la politica debba avere questa capacità di aiutare le persone a guardare oltre, ma debba anche riuscire a incardinare questo sguardo dentro un contesto di realtà, con il quale bisogna inevitabilmente fare i conti. E credo che questo contesto di realtà, in questa Città, è stato e sarà sicuramente non semplice. Io penso che molte delle cose che ha rappresentato il Gruppo di cui faccio parte - quindi una visione anche di sviluppo di città, qualcuno ha citato anche il tema della ricchezza, quando si è parlato di cultura, di infrastrutture, di turismo - non sono da intendersi come la rappresentazione dell'orgoglio che noi vogliamo avere per la nostra città, o quantomeno, sicuramente dell'orgoglio che vogliamo avere per la nostra città, ma non solo quello. Questa idea di sviluppo anche in questi termini di città rappresenta l'opportunità per quei cittadini, io vorrei dire per quelle persone che a Torino vivono, di conquistarsi quel benessere di cui parlava il Consigliere Iaria, che non è influente da questi elementi, perché siccome molti di voi hanno detto che il tema del lavoro non può non essere centrale, ecco io credo che noi dobbiamo leggere tutte queste azioni, non solo, come dicevo, nella gradevolezza di una città che si pone con delle opportunità, ma anche in termini di occupazione e di lavoro che queste attività producono. Allora io vi chiedo di fare un'attenta riflessione su questi temi, prima di fare scelte che potrebbero rappresentare un arretramento rispetto a delle opportunità che sono state realizzate su questa città. Poi vorrei fare anche alcune considerazioni rispetto ad alcune parole che ho ritrovato molto all'interno del programma; una in particolare da cui partire è quella della partecipazione. Io penso che la partecipazione sia una cosa tutt'altro che semplice, perché la partecipazione va strutturata; partecipare non è parlare (forse dico una cosa ovvia) con chi conosco; partecipare significa saper impostare dei modelli di partecipazione che coinvolgano davvero non solo i cittadini, ma i corpi sociali di una città, perché la partecipazione deve essere finalizzata. Ad esempio, il tema della programmazione partecipata è un tema importante che credo vada però declinato operativamente. Io vorrei capire come la parola partecipazione può avere una declinazione concreta. Mentre un'altra parola che non ho ritrovato all'interno del programma è sussidiarietà. Il concetto di sussidiarietà è sancito dalla nostra Carta Costituzionale. La sussidiarietà significa che un'Istituzione, come un Comune, sostiene non solo la partecipazione, ma qualcosa in più, cioè la capacità dei cittadini autorganizzati di rispondere ai bisogni del loro territorio. Io sono convinta, anche per la storia di sussidiarietà di questa Città, che un compito straordinariamente importante che questo Ente deve svolgere sia proprio nel sostegno, nella promozione e nello sviluppo della sussidiarietà, perché (torno di nuovo alla mia esperienza di questi anni) bisogna avere anche l'umiltà di comprendere che i problemi così complessi di una città grande come Torino sicuramente non li può risolvere l'Istituzione da sola, ma ha bisogno davvero non solo della partecipazione, ma della sussidiarietà che i cittadini, anche nella loro capacità auto-organizzata, sanno esprimere. Questa sera sono stati citati due esempi di sussidiarietà: uno quello della FISM, che ricordava il Consigliere Magliano, l'altro è quello dell'associazionismo sportivo, ricordato dalla Consigliera Grippo. Io vorrei aggiungere tutto il tema della sussidiarietà rappresentato dal mondo del terzo settore che lavora nel sociale, nel welfare, che sempre più spesso rappresenta un elemento fondamentale per lo sviluppo e per la sostenibilità di questo tipo di politiche. Credo anche che sia fondamentale ragionare sul rapporto tra Istituzione e privato, non solo il privato sociale, perché oggi sempre di più abbiamo la necessità, proprio per la complessità dei problemi da affrontare, di confrontarci e di creare delle sinergie, delle collaborazioni e anche delle progettualità condivise anche con quei privati che, ad esempio, anche su un tema come il welfare, possono fare investimenti. Nella Città di Torino, negli ultimi anni, ci sono stati quasi 100 milioni di Euro di investimenti che hanno consentito di creare una rete di strutture per anziani che l'Istituzione da sola non sarebbe stata in grado di fare. Su questo credo che occorra davvero fare un approfondimento, riflettere, perché di questo non ho trovato assolutamente riferimenti nel programma. Voglio ringraziare l'Assessora Schellino per aver ricordato nel suo intervento il tema dei minori e dei rapporti con la sanità, perché sono temi completamente assenti nel programma. Il tema dei minori non è soltanto rappresentato dal sistema educativo, il tema dei minori è centrale, perché dei minori bisogna garantire la tutela. Il Sindaco di una Città non ha molti obblighi di Legge, solo pochi i compiti istituzionali che vengono attribuiti alla responsabilità di un Comune; c'è l'anagrafe, c'è la Polizia Municipale e c'è la tutela delle persone deboli. I minori, sicuramente, a rischio di pregiudizio, rappresentano un elemento che deve essere nelle attenzioni di questa Città. Nel programma non c'è alcun riferimento, come non c'è riferimento al sostegno alla genitorialità. Io non voglio chiamare famiglia o famiglie, non mi interessa questa dialettica; credo, però, che abbiamo il dovere di sostenere la genitorialità di chi oggi fa molta fatica o, meglio, di continuare a sostenere questa importante azione della società, che necessita molto spesso di essere supportata. In ultimo, e chiudo, il rapporto con la sanità. Il Sindaco presiede la Conferenza della Programmazione Sanitaria e il tema, per esempio, dei diritti non è una mera enunciazione, ma il diritto si traduce in esigibilità, soprattutto in campo sanitario. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. TISI Elide Concludo, Presidente. Chi è stato presente nel passato Consiglio Comunale sa quante volte quest'Aula ha preso posizioni anche molto dure, anche attraverso azioni legali davanti al TAR o al Consiglio di Stato per garantire questo tipo di tutela. Anche su questo non ho trovato riferimenti dentro il programma, ma spero davvero che questo fattore non sia secondario e la tutela delle persone fragili, dei disabili, dei non autosufficienti continui a essere una priorità. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto Io ho letto con grande attenzione il programma, a me risultavano 62 pagine, ad altri 43, dipende dalle stampanti. Ho ascoltato tutti gli interventi con altrettanta attenzione e devo dire che alla fine della lettura mi sono chiesto se questo è un programma di governo di una Città, è un libro dei sogni, o è la sceneggiatura di un film comico mal riuscito. E, onestamente, qualche dubbio me lo sono posto. Normalmente, un programma di governo di una Città, di amministrazione di una società, presuppone la coscienza dei problemi, l'individuazione delle opportunità, delle prospettive, delle risorse e delle azioni. In questa accozzaglia di buone intenzioni (perché io non giudico le intenzioni, che possono essere anche buone), si parla di azioni, non si parla di risorse, non si individuano con dettaglio i problemi, non si indica dove si vuole che sia la città e non si immagina dove sarà la città se si darà attuazione a tutto questo. Quindi, è un po' difficile giudicare questo programma, perché forse non si tratta di un programma. È stato già detto da altri, tutte le buone intenzioni che ci sono in queste Linee Programmatiche hanno un costo, ma sembra che a qualcuno sia sfuggito che il Bilancio di Torino, negli ultimi anni, ha chiuso sempre in sostanziale pareggio, molte volte arrivando al sostanziale pareggio con delle vendite di asset nell'ultimo mese dell'anno. Dove si pensa di trovare i soldi per finanziare questi progetti? Dove si pensa che debba essere Torino tra cinque anni? Quali azioni in concreto si pensa di fare perché Torino sia dove si vuole che sia? Io non voglio entrare nel dettaglio di tutti gli argomenti, mi limiterò all'urbanistica, al lavoro, alla cultura e al turismo. L'urbanistica: è un dato di fatto che lo sviluppo urbano di Torino è stato il motore del cambiamento. Questo motore del cambiamento oggi non ci sarà più nella visione dell'Assessore Montanari. Io sono stato tra quelli che ha detto che non voglio nuove costruzioni a Torino, ce ne sono già troppe e non si riescono a vendere; però, progetti infrastrutturali sì. Ci sono recuperi di aree che sono importanti, al servizio della città, se si vuole dare una prospettiva di sviluppo a questa città. Di converso, scrivere nelle Linee Programmatiche che si vogliono riconvertire aree edificabili senza titoli abilitativi rilasciati in aree agricole, espone a qualche rischio, dà un'immagine di poca credibilità, perché chi ha comprato queste aree e ha investito si vede privato del suo valore. Del pari, prevedere che si vogliono aumentare gli oneri di urbanizzazione per l'edilizia privata, in un settore che è già morente, che fa fatica a sostenere il costo della costruzione, perché il prezzo di vendita oggi non copre il costo di costruzione e gli oneri di urbanizzazione bassi, o più bassi di quelli che hanno in testa, cosa significa? Significa che non si vuole più l'edilizia privata? Allora diciamolo. Dire che si vogliono aumentare le quote di edilizia sociale in questa città, sapendo che l'edilizia sociale ha un mercato limitato, ma come pensiamo di attrarre operatori torinesi, e non, a investire in questa città? Lavoro: io nel programma non ho trovato nulla che sia un programma serio per creare condizioni di sviluppo della città. Non ho trovato nulla che dica seriamente come si vuole attrarre nuove imprese in questa città. Questo è preoccupante, perché se non si crea ricchezza non si superano i problemi. La ricchezza non è una parola negativa, purtroppo solo creando ricchezza si creano le risorse per affrontare i problemi. Cultura: anche qui si vuole interrompere e invertire la rotta della precedente Giunta. Io credo di essere stato molte volte critico nei confronti della precedente Giunta, ma pensare di fare cultura se non ci si rivolge al mercato, se non si vende quello che si fa, non si crea ricchezza e risorse per la città. Dopodiché, se uno dice che vuole sviluppare la città senza creare nuove risorse, senza creare nuove ricchezze, allora abbia anche il coraggio di dirci che vuole una città che lentamente decrescerà. Turismo: anche qui non ho visto una parola sullo sviluppo del turismo a Torino. È stato fatto un grande lavoro dalla precedente Giunta, ma c'è un passaggio ulteriore che andrebbe fatto nello sviluppo del turismo: internazionalizzare il turismo, attrarre a Torino un turismo più ricco, il turismo che spende. Questo si fa cambiando la politica degli aeroporti, migliorando la connessione dell'Aeroporto di Torino con le grandi capitali. Di queste cose non c'è traccia nel programma. Nel programma, però, troviamo con grande diffusione traccia di nuove piste ciclabili, nuovi percorsi pedonali, ma questi non sono quanto serve a questa città, servono forse alla qualità della vita nel breve periodo, ma io non vorrei che i nostri giovani crescano felici, possano giocare a calcio, praticare lo sport nei giardini, andare in bicicletta e arrivati a 18 anni prendano la macchina per andare a Milano a cercare lavoro, perché a Torino non si sono create le condizioni per nuovi posti di lavoro. È un po' sorprendente inoltre che in un programma di sogni ci siano tre striminzite paginette sul welfare, che nulla dicono. Si dice "compatibilmente con le risorse disponibili", forse perché è l'unica parte del programma in cui si è presa coscienza che le risorse non ci sono, e quindi non si possono vendere sogni di investimenti se non ci sono i soldi per farli. L'altro aspetto che lascia un po' perplesso è questo approccio pedagogico del programma, cioè dire che si vuole favorire la cultura vegana e vegetariana, dire che si vuole insegnare - c'è nel programma - ai torinesi che lo sport fa bene alla salute. Ognuno di noi farà quello che ritiene, ma non abbiamo bisogno di un'Amministrazione che deve governare la città e che si preoccupa della salute dell'individuo. Io non vado in bicicletta, non sono vegano e non sono interessato a queste cose. Io sono interessato a una città che crei opportunità di crescita, perché altrimenti fra 5 anni questa città lentamente morirà. Finisco, accennando al perché ho parlato di un film comico mal riuscito. Perché con tutti i problemi di Torino, trovare scritto nel programma che si vogliono organizzare le Olimpiadi di quartiere per la raccolta dei rifiuti, scusatemi, l'ho trovato veramente fuori luogo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo all'analisi degli emendamenti. Comunico che gli emendamenti dal n. 1 al 60 sono ritirati. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 61. Qual è il parere della Giunta? ROLANDO Sergio (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 61: Presenti 31, astenuti 3, favorevoli 4, contrari 24. L'emendamento n. 61 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Volevo che fosse scritto a verbale il mio voto favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 62. La parola al Consigliere Rosso. Le ricordo che ha tre minuti. ROSSO Roberto Si chiede, per quanto possibile, di contenere il debito pubblico; lo ha fatto l'ex Sindaco Fassino, egregiamente, in questi 5 anni, lo dico pur essendo un suo contestatore, mi sembrerebbe strano che il Movimento 5 Stelle non si proponesse di contenere per quanto possibile il debito pubblico del Comune di Torino. Ci mancherebbe ancora che non riuscissimo, nei prossimi 5 anni, a rattoppare e ridurre l'indebitamento che Chiamparino ha lasciato a questa Città. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? ROLANDO Sergio (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 62: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 62 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 63. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Si commenta da solo, è il tentativo di dare una direzione di marcia un po' rigida a quelli che saranno i conti pubblici di questa Città. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? ROLANDO Sergio (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 63: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 63 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 64. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto È la continuazione del ragionamento che si faceva prima; visto che si è parlato di libro dei sogni, non da parte mia, ma di altre componenti di quest'Aula Consiliare, dare la certezza che sulle indicazioni che voi avete fornito ci siano anche le modalità di finanziamento adeguate. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? ROLANDO Sergio (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 64: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 64 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 65. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Dato che questa mattina alla Conferenza dei Capigruppo l'Assessore Rolando ha presentato un emendamento, che discuteremo come emendamento alla proposta di deliberazione successiva, nella quale sembra prefigurarsi un indirizzo analogo a quello contenuto in questo emendamento, ritiro l'emendamento n. 65. VERSACI Fabio (Presidente) Comunico che l'emendamento n. 65 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 66. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo emendamento interviene nel punto delle azioni preliminari in cui si dice: "avvio in collaborazione con l'Università e il Politecnico di un gruppo di lavoro per identificare i bisogni e gli standard del nuovo sistema informativo comunale". È un emendamento, quello che ho presentato, volto a far ricordare a quest'Aula e anche all'Amministrazione Comunale l'esistenza del CSI (Consorzio informatico pubblico), sul quale ci sono delle ipotesi di razionalizzazione, riorganizzazione e trasformazione avanzate dalla Regione, ma di cui anche l'Amministrazione Comunale è socia. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? ROLANDO Sergio (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. Del CSI ne discuteremo appositamente a breve, penso dopo il periodo feriale; quindi, riteniamo non opportuno legare iniziative sul Sistema Informativo a un nome. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 66: Presenti 28, astenuti 3, favorevoli 1, contrari 24. L'emendamento n. 66 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 67. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Spero che l'Assessore Rolando non respinga anche questo emendamento, perché è il tentativo di raccordare i valori premiali dei dipendenti, dei funzionari e dei dirigenti, e anche l'esito del rinnovo della loro nomina, a effettivi parametri di benchmarking, che vengono definiti da voi oltretutto. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? ROLANDO Sergio (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 67: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 67 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 68. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Questa volta sarebbe comico se ci fosse ancora un parere negativo da parte della Giunta, perché sono le cose che avete messo nel programma, il ritorno sociale ed ecologico delle azioni amministrative che voi andate a compiere. Se volete respingere anche questo, mi chiedo perché scrivete queste cose. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? ROLANDO Sergio (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 68: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24. L'emendamento n. 68 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 69. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Mi piacerebbe capire perché l'Assessore Rolando mi dà sempre contro. Questa è invece un'opportunità, che viene fornita all'Amministrazione e al Consiglio Comunale, di acquisire in anticipo informazioni e ragguagli circa le dismissioni che si hanno intenzione di fare. Questo sta a voi decidere se farlo o meno, però è incredibile che prima abbiate votato contro anche a cose che avete dichiarato. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? ROLANDO Sergio (Assessore) Il parere della Giunta è negativo, come gli altri pareri, che non sono influenzati da una valutazione nel merito del singolo emendamento, ma siccome intendiamo comportarci come previsto dalle Leggi, su questi temi non abbiamo bisogno di dirlo e di fare un emendamento al programma di governo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 69: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24. L'emendamento n. 69 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 70. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Questo emendamento deve essere a pagina 34 e non a pagina 5, c'è stato un errore nella compilazione. Quindi, se è possibile correggerlo e discuterlo poi quando arriviamo a pagina 34. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Ricca, possiamo votarlo in questo momento come se fosse a pagina 34. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Chiediamo, nella parte relativa al commercio, nella linea che indica le azioni da intraprendere, l'eliminazione dei mercati di libero scambio. Quelli che sono definiti volgarmente i suk, che adesso interessano le zone di San Pietro in Vincoli, nella Circoscrizione 7, e la zona adiacente a via Bologna nella Circoscrizione 6, stanno causando moltissimi problemi sia di ordine pubblico e anche alla Polizia Municipale, costretta sovente a fare interventi per portare via materiale sequestrato, in quanto rubato. Noi chiediamo che questa esperienza fallimentare portata avanti dalla Giunta precedente possa terminare nel più breve tempo possibile. Se la Giunta avrà intenzione di riformulare qualcosa di simile in maniera più adeguata, ne discuteremo poi in III Commissione. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SACCO Alberto (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. Formuleremo qualcosa di simile, ma nelle prossime Linee. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 70 così emendato: Presenti 27, astenuti 0, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 70 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 71. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Alla riga 14, alla frase "il metodo sarà quello di privilegiare la manutenzione dell'esistente e realizzare piccole opere", chiediamo di aggiungere "prevalentemente", perché noi siamo convinti che le grandi opere debbano continuare a essere fatte. Noi pensiamo che il tunnel che passa sotto piazza Statuto sia un'opera fondamentale, credo che lo ritengano tutte le persone di Torino che attraversano la città la mattina o il pomeriggio per andare e tornare da lavoro. Quindi, va bene privilegiare le opere più piccole, però comunque con un occhio di riguardo per determinate grandi opere. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è negativo. La parola "privilegiare" comprende già il fatto che si privilegiano delle cose, non vuol dire che si eliminano le altre. Quindi è ridondante. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 71: Presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 71 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 72, presentato dalla Consigliera Artesio, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo emendamento tende a precisare il rapporto tra la funzione di programmazione dell'Amministrazione Comunale e gli altri Enti di programmazione. Il paragrafo dice che: "occorre decentrare i servizi: scuole e ospedali". La programmazione degli ospedali non è in capo alla programmazione autonoma dell'Amministrazione Comunale; anzi, la tendenza non è quella della capillarizzazione del servizio ospedaliero, ma dell'accentramento del servizio ospedaliero su alcuni centri hub. Quindi si può, immaginando di interpretare il concetto di prossimità che qui si voleva fare emergere, fare riferimento alla territorializzazione in rapporto ai servizi di carattere sociosanitario, non a quelli ospedalieri. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 72: Presenti 32, favorevoli 30, contrari 2. L'emendamento n. 72 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 73. La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco È una questione quasi più lessicale. Trovo molto tranchant le accezioni che riguardano "fermare il consumo di suolo", riproposto negli obiettivi dove veniva ribadito lo stop al consumo di suolo. Fermo restando l'assoluta condivisione di limitare il consumo di suolo, provvedendo invece a interventi di rigenerazione, tecnicamente possono esserci ancora delle zone residuali di PRG o forse anche interventi di riqualificazione in zone intercluse che prevedono, anche se limitatamente, un consumo di suolo. Quindi non ne farei una finalità quella di arrivare ad azzerare il consumo di suolo, ma più uno strumento di buonsenso. Propongo solo questa modifica. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è negativo. Capisco l'intento del Consigliere, però noi non riteniamo che sia positivo utilizzare questo termine, perché apre troppo la strada a una concezione che non condividiamo e che tutto sommato è la stessa della Legge in discussione in Parlamento attualmente, cioè una finta riduzione del suolo. Noi ci diamo come obiettivo stoppare il consumo di suolo. Poi chiaramente ci si arriverà per gradi, magari non del tutto, ma è un obiettivo, quindi una finalità. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 73: Presenti 32, astenuti 1, favorevoli 6, contrari 25. L'emendamento n. 73 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 74, presentato dal Consigliere Tresso, comprensivo del subemendamento, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco In questo caso, sempre in termini di obiettivi, avrei aggiunto un obiettivo che ritengo prioritario, cioè quello di rivisitare il quadro normativo vigente nell'ottica di semplificarlo, ma soprattutto con la finalità di ridurre le tempistiche autorizzative. Ero favorevole ad accettare anche una variazione all'emendamento che rinunciasse a ridurre i margini di discrezionalità interpretativa, in quanto mi è stato fatto notare che effettivamente l'obiettivo è già chiaro e poi rientra più nella modalità di trovare le forme con cui ottenere questo risultato. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è favorevole, con la modifica accettata dal Consigliere, cioè togliendo: "ridurre i margini di discrezionalità interpretativa", perché, come è stato detto, fa parte della Legge; mentre nel quadro normativo vigente, l'ottica di semplificazione e di ridurre le tempistiche sono due obiettivi che condividiamo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 74 così subemendato: Presenti 33, favorevoli 33. L'emendamento n. 74 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 75. La parola al Consigliere Rosso. ARTESIO Eleonora In tutta la redazione del programma e in modo particolare nei capitoli riguardanti il patrimonio ho notato che viene rimossa una recente rivisitazione normativa, che io giudico particolarmente brillante, realizzata dal Consiglio Comunale in prossimità della sua scadenza, il 25 gennaio 2016. Sto parlando di quell'indirizzo genericamente riassunto con "beni comuni", cioè la possibilità, attraverso un censimento periodico realizzato dall'Amministrazione Comunale degli immobili in disuso di proprietà dell'Ente Comune, di attivare la disponibilità delle organizzazioni intermedie dei cittadini, più o meno formalizzate, associazioni o gruppi di cittadini, che si facciano carico della cura della manutenzione del riutilizzo di quegli spazi e di quegli edifici, anche attraverso interventi di automanutenzione che potrebbero essere riconosciuti a sgravio ad esempio di tributi, quindi con benefici per i diritti interessati. Quindi, mi sembra opportuno richiamare un patrimonio collettivo, perché è un atto di questa Amministrazione che, curiosamente, vedo ignorato. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) La Giunta condivide questo spirito; però, da un lato, non riteniamo congruo mettere nel programma un riferimento a una deliberazione del Consiglio Comunale, eccetera; dall'altro, richiamo anche il fatto che tutelare e valorizzare i beni comuni è presente nel nostro programma poche righe sotto. Quindi, se vogliamo metterlo fino alle prime due righe, si può anche fare, però sinceramente mi sembra un po' ridondante, cioè è un obiettivo che abbiamo chiaramente indicato a mio avviso. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se la Consigliera vuole inserire integralmente l'emendamento, allora il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 75: Presenti 30, astenuti 1, favorevoli 6, contrari 23. L'emendamento n. 75 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 76. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Condividendo la motivazione sull'urbanistica espressa dal Vicesindaca Montanari, visto che volete concertare con tutti, concertate anche con la proprietà ai fini di ridimensionare questo sovradimensionamento edificatorio. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 76: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 76 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 77. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Viene data l'impressione che il sito internet del Comune di Torino sia fatto da un bambino di sette anni, invece credo che chi ci lavora abbia sempre lavorato bene. Quindi propongo di sostituire "revisionare" con "continuare a migliorare", perché credo che sia stato lo spirito di chi ha sempre lavorato dietro quel sito internet. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 77: Presenti 29, astenuti 1, favorevoli 4, contrari 24. L'emendamento n. 77 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 78. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Sono contento perché finalmente c'è la possibilità, esattamente come abbiamo condiviso tante volte insieme alla Sindaca, quando era seduta nei banchi della opposizione, di dare un valore ai pareri delle Circoscrizioni. Dato che si è sempre detto di dare non solamente un parere scritto con cui poi qualcuno ci fa palline di carta da buttare nel cestino, invece diamo un peso all'espressione del territorio. Noi chiediamo di rendere vincolanti i pareri espressi dalle Circoscrizioni stesse, perché riteniamo che sia importantissimo far sì che il territorio possa esprimersi con un atto vincolante nei confronti della Giunta. Questo può permettere, a chi governerà nel futuro, di avere un maggior dialogo con le sempre meno Circoscrizioni che ci saranno nel 2021 e, quindi, credo che sarà anche più facile interagire con esse. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) La Giunta condivide lo spirito dell'emendamento nel senso di valorizzare i pareri dal basso delle Circoscrizioni, eccetera. Però, questa è una questione regolata dai Regolamenti e dagli Statuti, quindi non possiamo metterla nel nostro programma. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Faccio una piccola eccezione. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio La riforma del decentramento l'abbiamo approvata pochi mesi fa; una riforma su cui la Giunta aveva messo fortemente le mani. Io credo che, oltre a modificare la Legge elettorale delle Circoscrizioni, si possa intervenire. Quindi, se mi permette, Vicesindaca, si potrebbe riformulare, così da fare in modo che lo spirito che lei condivide possa essere tradotto in una votazione favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Vicesindaca. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Noi abbiamo scritto poche righe dopo: "rafforzare il ruolo delle Circoscrizioni come luogo di confronto e partecipazione". Mi sembra che sia chiaro il nostro obiettivo. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 78: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24. L'emendamento n. 78 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 79. La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto Questo, l'abbiamo già menzionato prima, è indice di un approccio della nuova Amministrazione che non possiamo condividere e temo che la concreta attuazione di questo punto del programma possa esporre la Città a impugnative da parte dei soggetti lesi, perché se questo avviene in concordia con il soggetto le cui aree vengono portate da edificabili ad agricole, nulla quaestio, ma se questo avviene senza il suo consenso, la Città si esporrà, nel fatto concreto, a delle azioni legali. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano Solo per tranquillizzare il Consigliere Morano e anche il Consigliere Rosso. È una roba non fattibile quello che è contenuto in questo programma. Ritengo che forse l'Unione Sovietica ai tempi di Stalin fosse più liberale di questo programma, sul punto specifico. Però, siccome viviamo in uno Stato di diritto, in cui esiste ancora la proprietà privata e la tutela della proprietà privata, vorrei sia su questo argomento che sull'altro che sollevava il Consigliere Rosso... Io non sto votando gli emendamenti, ma non perché non ci sia una condivisione, ma perché oggettivamente quando andremo nella pratica concreta delle questioni ci renderemo perfettamente conto che quanto previsto in queste Linee Programmatiche è inapplicabile sotto tutti i profili, soprattutto quello giuridico. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Grazie per questa lezioncina assolutamente fuori luogo, perché di aree edificabili ritrasformate e ritornate in agricole ce ne sono ormai in Italia milioni di metri quadrati; solo a Rivalta ho tolto 300.000 metri quadrati di area edificabile ritornata ad agricola, lo si fa a Genova, in Lombardia in tanti Comuni, lo si è fatto a Cassinetta di Lugagnano che ha iniziato una traiettoria, lo raccomanda la Regione Piemonte, lo raccomanda il PTC2 della Provincia di Torino. Quindi, non proponiamo niente di sovietico, né di illegale. Ovviamente va fatto con gli strumenti urbanistici e con le norme che di volta in volta verranno proposte. Dunque con molta felicità propongo che questa proposta venga assolutamente respinta. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 79: Presenti 28, favorevoli 4, contrari 24. L'emendamento n. 79 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 80, presentato dal Consigliere Tresso, comprensivo del subemendamento, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco L'emendamento fa riferimento al medesimo punto. Anche la riconversione dei titoli abilitativi rilasciati in area a servizio aree agricole va un po' valutata caso per caso. Quindi, non si può generalizzare così, nel senso che ci possono essere delle situazioni in cui addirittura le aree servizi sono già presenti, sono esuberanti e le aree agricole non hanno un senso. Mi permetto di proporre una dicitura un po' più morbida, tipo: "valutare la riconversione di aree edificabili senza titoli abilitativi a seguito di una ricognizione che tenga conto delle effettive esigenze del territorio", questo mi sembra fondamentale. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) L'approccio è condivisile, lo ritengo accettabile. L'unica cosa, però, nella sua proposta salterebbe la frase: "anche agevolando le istanze di chi rinuncia a costruire in aree libere". Se riuscissimo a integrare anche questo con la seconda parte dove lei dice: "aree edificabili rilasciate... ", la vera modifica che io accoglierei è "a seguito di una ricognizione che tenga conto delle effettive esigenze del territorio". Questo peraltro è già espresso in altre parti del nostro programma, però è condivisibile. Se il Consigliere ritiene accettabile questa proposta. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Sono d'accordo sulla questione dell'agevolare. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Vicesindaca. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Quindi, dopo "aree libere", si aggiunge "a seguito di una ricognizione che tenga conto delle effettive esigenze del territorio". Va bene? Se il Consigliere è d'accordo, direi che è una precisazione più che accettabile. Con questa specificazione che abbiamo fatto, il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 80 così subemendato: Presenti 32, favorevoli 30, contrari 2. L'emendamento n. 80 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 81, presentato dal Consigliere Tresso, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Ovviamente favorevole all'istituzione di un Tavolo permanente, trovo solo un'omissione non citare tra i partecipanti anche i rappresentanti delle associazioni professionali, delle imprese del settore e i professionisti, che possono dare un apporto maggiormente concreto a questo Tavolo. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 81: Presenti 30, favorevoli 28, contrari 2. L'emendamento n. 81 approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 82. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora In questo emendamento si fa riferimento alla necessità di reperire patrimonio abitativo per fronteggiare il tema dell'emergenza abitativa. Tra i soggetti potenzialmente portatori di un patrimonio destinabile ai fini pubblici viene fatto un elenco in parentesi. Nell'elenco in parentesi mancano le IPAB, gli Enti di Pubblica Assistenza e Beneficenza, il cui patrimonio pubblico è oggetto, a seconda che abbiano conservato o non abbiano conservato i fini statutari, di diverse aspettative. Si presume, almeno questa è la mia opinione e la descriverò più puntualmente nel capitolo riguardante le politiche sociali, che le IPAB che abbiano esaurito i proprio fini statutari possano confluire nel patrimonio pubblico. In ogni caso, che si tratti di quelle che hanno esaurito i fini statutari o di quelle che li hanno mantenuti, il loro patrimonio potrebbe convergere in questo tavolo di disponibilità, coordinato dall'Amministrazione, per reperire risorse abitative per l'emergenza. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Io sono d'accordo, il parere della Giunta sarebbe favorevole, però forse più che IPAB bisognerebbe scrivere ex IPAB. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Guardate che c'è un vincolo di legittimità su questo che state dicendo. Se è un'ex IPAB chiaramente è nella disponibilità di cui parla la Consigliera Artesio, ma se è un'IPAB è prevista una procedura. Il Comune potrebbe farlo, censisce tutto il patrimonio IPAB fittiziamente ancora in campo all'Ente, ma che non funziona più, chiede alla Regione di toglierlo alle IPAB e di conferirlo al Comune come spetta per Legge, non è che possiamo fare le cose illegittime, scusate se ve lo dico. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Confermo che il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 82: Presenti 30, favorevoli 29, contrari 1. L'emendamento n. 82 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 83. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Premetto che sono sempre stato favorevolissimo a rallentare il più possibile i parcheggi sotterranei, però ritengo alcuni di questi obiettivamente importanti a livello logistico. Quindi credo che, mettendo un vincolo stringente ("qualora l'impatto sul territorio costituisca un danno comprovato per l'ambiente, sottosuolo e/o crei problematiche relative al patrimonio storico e culturale della Città", che è quello che è successo in quasi tutti gli ultimi parcheggi sotterranei presenti nella Città di Torino) e se il parcheggio è utile alla città, si possa dare la possibilità di realizzarlo. Penso al parcheggio di piazza Bodoni, che è stato realizzato senza che ci fossero problematiche e senza intaccare eventuali resti, che non c'erano. Quindi, se c'è la possibilità e se diventa utile alla città, si potrebbe mettere questo vincolo e prevedere la possibilità di realizzarli, qualora ne sussistano i requisiti. Sono convinto che possa essere una cosa intelligente. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto A me sembra un emendamento molto ben scritto e intelligente. Capisco la diversa posizione dell'Assessore Montanari per disincentivare il traffico automobilistico nel centro della città, ma dico anche che, oggi, il centro città è intasato di automobili perché quasi nessuno di coloro che vive in centro ha la possibilità di posizionare la propria macchina altrove. Allora veniamone fuori, perché se per creare una minore mobilità intasiamo il centro, facciamo una cosa controproducente. In questo caso, che cosa dice il Consigliere Ricca? Facciamo in modo che si evitino, come purtroppo è successo in passato (l'ho detto per quanto riguardava la fortezza della Cittadella), porcherie come quelle che la Sovrintendenza stessa ha accettato e che si stanno adesso ultimando, e che ci sia la possibilità di fare le cose in modo ragionevole ed intelligente, senza intaccare il patrimonio artistico-culturale e l'ambiente, perché non farlo? VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Non si fanno perché portare parcheggi in centro significa portare automobili, quindi intensificare il traffico, l'inquinamento e tutto il resto. A parte che l'Assessora Lapietra potrà dirlo meglio di me, comunque questo non è soltanto un problema di danno comprovato per l'ambiente e il sottosuolo, ma è un problema proprio viabilistico. Quindi la nostra strategia rispetto all'auto è ridurre la costruzione di parcheggi in centro, costruirli invece nelle aree esterne della città e potenziare il mezzo di trasporto pubblico. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 83: Presenti 28, favorevoli 4, contrari 24. L'emendamento n. 83 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 84, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà, Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria, Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Imbesi. IMBESI Serena Questo è un emendamento aggiuntivo alla pagina 9, dove parliamo di attuare il piano di eliminazione della barriere architettoniche, aggiungiamo "coinvolgendo le Circoscrizioni, gli uffici e le associazioni del settore", questo anche sulla base di esperienze positive che ci sono state nella passata tornata amministrativa in alcune Circoscrizioni. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 84: Presenti 27, favorevoli 27. L'emendamento n. 84 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 85. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Questo è un emendamento che ritengo molto importante per la vita concreta dei cittadini di questa città. Attualmente, gli oneri di urbanizzazione si pagano comunque anche su quelle aree in cui l'urbanizzazione non viene più fatta. Non è, come dovrebbe essere, una compensazione di un servizio fatto dal Comune al cittadino che edifica, ristruttura o manutiene, è una tassa vera e propria, impropria, che viene commessa anche a quello che ha già tutte le tubazioni agganciate al condominio. Da questo punto di vista, penso che l'Assessore Montanari non possa non cogliere positivamente in prospettiva quantomeno una posizione del genere. La seconda cosa, se noi vogliamo incentivare davvero il rifacimento delle periferie e premere in modo più urgente nei confronti delle parti centrali, collinari e così via, mettiamo un parametro di oneri di urbanizzazione che faccia sì che si paghi molto poco nelle zone periferiche, in cui i valori immobiliari sono molto bassi, e si paghi molto in quelle zone, come la collina, il centro e così via, in cui i valori sono molto alti. Dovrebbe essere una linea anche in ragione di quello che andate sempre sostenendo. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 85: Presenti 27, astenuti 2, favorevoli 1, contrari 24. L'emendamento n. 85 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 86. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Ritiriamo l'emendamento. VERSACI Fabio (Presidente) Comunico che l'emendamento n. 86 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 87. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Con questo emendamento si chiede semplicemente di allargare la fascia di competenza del Comune anche verso gli investitori internazionali, che possono davvero favorire questa realizzazione, perché troppo se ne parla e molto poco si fa. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 87: Presenti 25, favorevoli 1, contrari 24. L'emendamento n. 87 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 88. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Vediamo se vi confrontate qualche volta anche su cose ragionevoli. Attualmente, la gestione di 9.800 alloggi dati in gestione alle ATC regionali costa al Comune di Torino 3,5 milioni di Euro all'anno. È aumentato di 200.000,00 Euro da un anno all'altro compromettendo la funzionalità del servizio, perché nel frattempo le umidità sono maggiori, le disfunzioni degli alloggi sono maggiori, le perdite dei rubinetti sono maggiori e ciononostante è aumentato di 200.000,00 Euro. Allora, mi sembra ragionevole copiare da chi ha fatto meglio. I piccoli e medi Comuni dell'area urbana torinese si sono tolti dalla gestione dell'ATC regionale e hanno risparmiato in un solo anno il 60% del contributo calorico. Almeno i risparmi che volete fare e che si possono fare provate a considerarli. Io non dico che debba essere un imperativo, mettiamola in fase dubitativa, ma almeno potremmo considerarlo. Solo questo. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 88: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 88 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 89. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Si dimostra nell'evidenza di quello che ho scritto, tanto so che il parere sarà negativo, quindi non lo illustro neppure. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 89: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24. L'emendamento n. 89 è respinto. A verbale il voto favorevole del Consigliere Ricca. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 90. La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto Chiediamo di eliminare la frase: "coinvolgere investitori istituzionali e/o internazionali per implementare i servizi e migliorare la qualità della vita", non perché non pensiamo che questo vada fatto, ma perché nel contesto in cui voi andrete a operare è ridicolo. Quindi, mettere nel programma una cosa che è ridicola, perché nessuno verrà ad operare in questo contesto, non ci sembra serio. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? MONTANARI Guido (Vicesindaca) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 90: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 90 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 91. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Sapendo che il traffico veicolare e del trasporto pubblico, soprattutto negli orari della mattina, viene rallentato intorno alle aree ZTL, noi proponiamo di eliminare le ZTL. Dato che sappiamo già quale sarà il parere, anticipo già che proporremo un referendum e chiederemo ai torinesi cosa ne pensano delle ZTL, soprattutto quelle di quartiere che volete introdurre, su cui c'è un emendamento più avanti, se non sbaglio. Quindi, sicuramente il parere sarà negativo, però anticipo che, visto l'amore che torinesi hanno verso le ZTL, soprattutto verso le multe, vedremo poi cosa vi diranno loro. Ve l'ho già detto prima e ve lo ripeto: magari, ogni tanto, ascoltate. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 91: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 91 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 92. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Detto che le Zone 20 e 30, in determinati casi, hanno un senso e, in altri, possono solamente rallentare il traffico, noi chiediamo di aggiungere: "laddove esso non costituisca problematica al normale traffico veicolare", così da non congestionare le strade. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo, anche se le assicuro che studieremo caso per caso, adeguatamente, ma sono fatte proprio per rallentare il traffico. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 92: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 92 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 93. La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Forse sono io che ho avuto un problema interpretativo, però non mi è chiara la dicitura, nel senso che è ovvio che è obbligatoria la validazione dei titoli di viaggio. Per cui, propongo di cambiare la dicitura: "la validazione obbligatoria dei titoli di viaggio al fine di ricostruire la domanda attuale del TPL grazie anche al supporto attivo dei cittadini", inserendo: "strumenti efficaci di controllo delle validazioni al fine di contenere le perdite di esercizio del TPL". VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) In realtà, la validazione obbligatoria è un obbligo della Legge regionale, quindi, visto che da settembre partirà questa validazione obbligatoria, non è una misura che suggeriamo noi, ma servirà proprio per ricostruire la domanda attuale del TPL. Non studieremo degli strumenti efficaci, ma ci avalleremo proprio di questa Legge Regionale, che ci fornirà tale dato, con il supporto del BIP obbligatorio, visto che fino a oggi la domanda non è mai stata studiata. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Alla luce di questa delucidazione, ritiro l'emendamento. VERSACI Fabio (Presidente) Comunico che l'emendamento n. 93 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 94. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Questo emendamento è di mera testimonianza per affermare che, a mio giudizio, si dovrebbe andare proprio nel senso contrario a quello che proponete voi. Cioè, se c'è una cosa da privatizzare quanto prima è GTT, per le perdite che determina la mancata validazione di ciò che fa. Liberi di tenere anche le porcherie in vita, però evidentemente c'è un'esigenza di far sì che questo invece abbia un contributo privato nella gestione, per migliorare il servizio e ridurre il costo. Oltretutto, potrebbe servire ad attivare quella rivisitazione delle Linee metropolitane (voi proponete sulla Linea 1 e sulla Linea 2) che potrebbe costituire un primo cespite fondamentale per attivare il finanziamento di quelle Linee. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Su questo siamo ottimisti. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 94: Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 26. L'emendamento n. 94 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 95. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Questa è proprio una dichiarazione di intenti più che vaga, nel senso che conosco benissimo la vostra linea, però rimane la necessità di evidenziare che le cose intelligenti possono passare anche quando non hanno il consenso democratico della maggioranza, tipo il fatto di far passare la TAV da Torino. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 95: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24. L'emendamento n. 95 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 96. Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 96: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24. L'emendamento n. 96 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 97. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Questo potrebbe essere modificato come volete, è una cosa di buon senso, cercare cioè di fare in modo che 2,4 miliardi di Euro che sono stati risparmiati sulla linea TAV, in corrispondenza della Città di Torino, vengano recuperati a vantaggio di questa città. Io credo che si possa difficilmente ottenere questo risultato se non si partecipa in modo attivo ai lavori dell'Osservatorio. Potete parteciparvi anche dichiarando tutta l'ostilità del mondo, ma fate in modo di gestire la possibilità di recuperare questi soldi per Torino. Nella contrarietà alla TAV - libera, legittima, consentita, tutto quello che si vuole - ci dovrebbe però essere anche l'opportunità di far sì che le Linee metropolitane a Torino si realizzino con i soldi che sono stati risparmiati. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 97: Presenti 27, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 97 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 98, presentato dal Consigliere Rosso, comprensivo del subemendamento, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto È una cosa di buon senso, speriamo che possa passare. Si chiede che ci possa essere l'opportunità di far funzionare la Metropolitana in notturna il venerdì e il sabato sera. Questo consentirebbe a tanti giovani di non dover usare la macchina, specie con qualche gradazione alcolica in più, e consentirebbe un utilizzo veramente più pieno dello strumento metropolitano. Se siete contrari anche a queste cose, non so che cosa dire. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Questo emendamento mi piace. L'unica cosa che le chiedo è di completare la frase con: "compatibilmente con le risorse disponibili", perché in questo momento le risorse di capacità della Metropolitana sono limitate. VERSACI Fabio (Presidente) Il Consigliere Rosso ha accettato l'integrazione. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 98 così subemendato: Presenti 29, favorevoli 29. L'emendamento n. 98 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 99. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Vorrei fare un atto di fiducia. Ho visto con l'Assessora il contenuto di questo emendamento e mi sembra che abbia espresso una convergenza rispetto agli intenti, ma abbia bisogno di una verifica rispetto alle entrate con le quali si vorrebbe finanziare il potenziamento. Quindi, confido che l'intenzione coincida con la sua attività di programmazione e ritiro l'emendamento. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Lapietra. LAPIETRA Maria (Assessora) Esattamente. Siamo in linea. L'unico nostro dubbio è la percentuale di entrate da dedicare al Biciplan; quindi, rimandiamo al Piano Esecutivo. VERSACI Fabio (Presidente) Comunico che l'emendamento n. 99 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 100. Chiedo al Consigliere Ricca di specificare la riga della pagina 16. RICCA Fabrizio Pagina 16, riga 23. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo, perché non condivido le parole: "forti azioni di contrasto", che non comprendo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Quindi, i controllori continueranno ad essere picchiati. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 100: Presenti 26, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 100 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 101. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Ritiro l'emendamento. VERSACI Fabio (Presidente) Comunico che l'emendamento n. 101 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 102. La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto Già sappiamo che il parere è negativo, però tutte le città del mondo vanno in senso diverso; quindi è molto interessante pensare a Torino come una città di ZTL e piste ciclabili. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 102: Presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 102 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 103. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Questo emendamento e l'emendamento n. 105 sono solo delle testimonianze di una linea politica diversa dalla vostra, in cui si chiede di fare parcheggi sotterranei in centro, ma evidentemente voi siete su tutt'altra posizione. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 103: Presenti 25, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 23. L'emendamento n. 103 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 104. Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 104: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 104 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 105. Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 105: Presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 105 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 106. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Porto l'esempio della Linea 6, creata in occasione dell'Ostensione della Sindone, durante la quale aveva obiettivamente un senso, perché la sua portata era importante. Scopriamo, poi, post Ostensione, che la Linea 6 costa 1 milione di Euro l'anno e ha una portata per vettura di circa 60 persone. Noi vorremmo che questa cosa venisse eliminata, perché sarebbe più comodo ed economico portare in giro tutte quelle persone con un Porsche preso a noleggio che far girare quelle vetture. Noi crediamo che le linee senza un carico adeguato non debbano esserci, soprattutto in tratti già serviti da mezzi. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Sono pienamente d'accordo con il Consigliere Ricca, però non intendo inserirla in programma perché è ovvio, è proprio nella linea del programma fare pianificazione accurata, quindi il parere è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Se tutto quello che viene proposto verrà fatto in un'altra sede, per quale motivo noi discutiamo di Linee Programmatiche? Tanto verrà fatto tutto dopo; praticamente chiudiamo il Consiglio, perché non ha più senso stare qui. LAPIETRA Maria (Assessora) Non ho capito, mi sono distratta. VERSACI Fabio (Presidente) Non facciamo discussioni. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 106: Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 106 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 107. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Lo modificherei, se è ancora possibile; non sono esperto di Regolamenti consiliari, però scriverei: "si lavorerà affinché, durante il mandato in oggetto, la rete metropolitana comunale possa avere" anziché "dovrà avere". Sostanzialmente, si dice che si cercherà di lavorare affinché la Sindaca Appendino, che è anche Sindaca della Città Metropolitana, crei le condizioni già previste dalla precedente Giunta, ma mai attuate, per arrivare fino al Castello di Rivoli, da un lato, e alla biforcazione Stazione di Moncalieri e il distretto sanitario di Orbassano dall'altro. Credo che sia una cosa utile oggettivamente sia alla Città di Torino sia alla Città Metropolitana. Non si impegna, con la frase che ho modificato, la Giunta a realizzare questo risultato entro 5 anni, però si veda almeno ad operare in questo senso. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Grazie per i consigli. In realtà, quello che sto trovando in queste settimane è proprio una mancanza di dati e di analisi proprio della domanda. A seguito, quindi, di un'analisi attenta verranno fatti tutti gli studi in merito per realizzare le nuove Linee di tratta della Metropolitana. Non lo voglio inserire a programma perché non le so ancora dire quali saranno quelle giuste e quelle sbagliate, proprio per una carenza di dati. Nei prossimi mesi lavoreremo su questo. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 107: presenti 25, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 107 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 108. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Questo è un suggerimento, è un'aspettativa, non è che debba essere impegnativa, perché è una cosa molto complicata. Mi riferisco al progetto per la trasformazione del Lingotto a Torino, realizzato da uno dei più grandi architetti mondiali, César Pelli (l'architetto che ha rifatto la stazione ferroviaria di Milano facendola in quella misura molto bella, a differenza dei nostri grattacieli realizzati a Torino). Vorrei che venisse considerata - non chiedo certamente che l'emendamento venga approvato - l'ipotesi di mantenere l'asse ferroviario sulle due stazioni principali, Porta Nuova e Lingotto, con la creazione di un Grand Boulevard, cioè uno sfogo sia di verde sia di residenze sia di piccolo commercio e quant'altro da Porta Nuova fino al Lingotto; cambierebbe la faccia di Torino. Non dico che si possa realizzare domani, però dovreste almeno provare a vedere se ci si può impegnare in questo senso. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Grazie per il consiglio, ma per ora non lo inserirei nel programma. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 108: presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 108 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 109. La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto È un emendamento di testimonianza, già sappiamo che il parere è contrario. L'unico auspicio è che, essendo nell'ambito degli interventi a lungo termine, oltre 5 anni, non ci sia più questa Giunta. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LAPIETRA Maria (Assessora) Avrei preferito che leggesse quelle ultime quattro righe davanti a tutti... MORANO Alberto "Bisognerà incentivare la riduzione del tasso di motorizzazione con conseguente e graduale ripartizione dello share modale a favore dei mezzi di Trasporto Pubblico Locale, della mobilità ciclabile e di quella pedonale". Torniamo alla Pechino degli anni Venti. LAPIETRA Maria (Assessora) Se non siamo d'accordo su questo, abitiamo proprio in due città diverse. Almeno su questo speravo che fossimo d'accordo. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 109: presenti 25, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 109 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 110, presentato dalla Consigliera Artesio, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo è soprattutto un emendamento di contesto, nel senso che il tema della casa, della difficoltà al suo mantenimento, nonché dell'insufficienza dell'accesso alla casa attraverso le graduatorie dell'Edilizia Residenziale Pubblica è certamente torinese, ma non è solo torinese. Di conseguenza, l'Amministrazione Comunale di Torino, agendo con le leve proprie, ha però la responsabilità politica di attivare i livelli interistituzionali, e in questo caso si pensava all'ANCI, al fine di ottenere un piano nazionale straordinario sul diritto alla casa. È un emendamento politico. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Siamo d'accordo, il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 110: presenti 27, favorevoli 27. L'emendamento n. 110 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 111, presentato dalla Consigliera Artesio, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Il contenuto sostanziale di questo emendamento riguarda la possibilità che l'Amministrazione Comunale svolga un ruolo di moral suasion anche nei confronti delle situazioni in cui il proprietario di casa è privato ed interviene con procedimenti, anche comprensibili dal punto di vista della sua titolarità, a ritornare in possesso del bene, senza però prendersi carico o aver cura delle conseguenze che questo può comportare sulle fasce deboli dei conduttori dell'alloggio. L'idea era quella, proprio per esprimere la presenza dell'Amministrazione Comunale su tutta la tematica dell'abitazione, di adottare un modello simile a quello di Parigi e delle municipalità parigine, nelle quali in ogni Circoscrizione, nelle loro municipalità, viene proposta una Commissione partecipata che fa monitoraggio sull'andamento delle locazioni nella zona. Questo permette alle parti sociali anche di intravedere per tempo le possibili situazioni di speculazione, ma soprattutto le dinamiche del mercato e quindi l'andamento dei costi degli alloggi. Questo è il senso. Poi, il Consigliere Unia mi aveva chiesto di semplificare, ma adesso non so come abbia semplificato. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Intervengo soltanto per dire che, fortunatamente, nella nostra minoranza abbiamo opinioni diverse, perché la posizione della Consigliera Artesio, legittima, è una posizione molto sinistrorsa. Attuare una deliberazione di questo tipo, in una città in cui non ci sono quasi più gli affitti, perché sono a prezzi stracciati, e dove le persone non riescono più a tornare in possesso della loro casa, io non so a che cosa serva questo monitoraggio. Parla anche di vincoli, mi sembra un modo un po' difficile e obliquo per affrontare il problema della casa a Torino. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Provo a proporle le semplificazioni solo per ragioni di sintesi: "Il Comune deve svolgere un ruolo in rapporto al mercato privato della casa. Accanto alle funzioni dell'urbanistica si vogliono promuovere la cultura e la sensibilità diffuse sulla materia: a tal fine, presso ogni Circoscrizione sarà proposta/promossa una commissione partecipata. Sul modello di Parigi e delle sue municipalità, l'Amministrazione - anche solo con finalità deterrenti - deve conoscere le dinamiche del mercato della casa". Le vanno bene le semplificazioni? Con queste semplificazioni, il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) È d'accordo? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Va bene. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 111 come testo coordinato: presenti 26, astenuti 1, favorevoli 24, contrari 1. L'emendamento n. 111 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 112. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo era l'emendamento madre dei cosiddetti emendamenti che io chiamo ripetitivi e che la maggioranza ha chiamato ostruzionistici. Si tratta di assumere il dato del contrasto alle povertà e del rafforzamento del sistema di welfare torinese, con alcune certezze di tipo economico. In particolare, per trovare un aggancio rispetto alla programmazione di queste certezze, ho fatto riferimento all'accordo siglato dalla Vicesindaco Tisi e dal Sindaco Fassino il 26 maggio 2016, nel quale si impegnavano a mantenere per l'anno le risorse equivalenti all'anno precedente di 142.000.000 di Euro. Poiché credo che loro stessi possano affermare la difficoltà incontrata nell'affrontare le domande con quelle risorse, nonché anche giudizi politici di critica sull'insufficienza di quelle risorse, ad esempio, da parte nostra, avevo introdotto un impegno di crescita progressiva del 10% l'anno. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Non ce la sentiamo di prendere un impegno di spesa in sede di Linee Programmatiche generali, ma - e questo vale anche per alcuni altri suoi emendamenti - ne terremo conto magari anche articolandolo un po' meglio in sede del programma operativo che verrà fatto entro i 60 giorni. Con questa specificazione, il parere della Giunta è negativo su questo punto. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 112: presenti 25, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 23. L'emendamento n. 112 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 113, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà, Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria, Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari, Tevere e Ricca, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Imbesi. IMBESI Serena È un emendamento aggiuntivo. Chiediamo di aggiungere, dopo il punto "- Legalità", il seguente punto: "- Promozione di stili di vita sani e contrasto ai fenomeni di dipendenza da gioco d'azzardo". Questo emendamento è scritto anche sulla base del programma nazionale Guadagnare Salute, volto ad incentivare uno stile di vita sano, che passa dall'alimentazione all'attività fisica, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, fumo, alcol e comportamenti a rischio, ma anche sull'ambito del lavoro da stress psicofisico, burnout e mobbing e anche per ottemperare a tutti gli atti del Consiglio Comunale della passata tornata amministrativa sul gioco d'azzardo e le misure per contrastarne il fenomeno. Ci sono vari atti e ordini del giorno sia del Consiglio Comunale che del Consiglio Regionale. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Se non erro, è l'emendamento che ho sottoscritto anch'io. Ne approfitto e ritiro l'emendamento n. 123, che è quello con cui si chiedeva di attuare azioni di contrasto al fenomeno della ludopatia. Mi auguro - questo lo dico alla Sindaca ed alla Giunta - che si faccia qualcosa di concreto, non come ha fatto la Giunta precedente che approvava proposte di ordini del giorno e, poi, lasciava in maniera assolutamente libera l'apertura di sale scommesse. Basta poter andare nelle periferie della città per potersene accorgere. Io mi auguro che vengano attuate azioni concrete e che non resti un ulteriore pezzo di carta, perché con la carta non curiamo davvero nessuno. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 113: presenti 29, favorevoli 29. L'emendamento n. 113 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 114. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo è un emendamento che, dal mio punto di vista, segna gli elementi di differenza. L'emendamento si inserisce in un paragrafo che fa riferimento alla necessità di affrontare il tema delle povertà e di rimettere in campo nuovi strumenti, in cui la questione dell'assegno economico e del sostegno economico si congiunge a forme di restituzione alla comunità. Perché vedo con particolare sospetto, o diffidenza, questo tipo di inciso? Perché le misure di sostegno al reddito sono misure largamente insufficienti, come denuncia l'Alleanza nazionale contro la povertà, anche lo stesso strumento adottato recentemente dal Governo (il SIA) è ampiamente insufficiente. Allora, mi sembra che la politica debba necessariamente strutturare e rafforzare gli strumenti di contrasto alla povertà, prima che di preoccuparsi di come chi riceve un beneficio debba restituirlo alla collettività. Questo è il tema della perplessità politica. Nel merito, gli esempi citati, invece, mi sembrano oggettivamente sbagliati, per alcune ragioni. Qui si cita il baratto. Intanto, il baratto amministrativo viene previsto nella Legge di Stabilità che lo ha istituito come uno strumento per favorire associazioni e gruppi di cittadini che intendano riqualificare e rigenerare le aree urbane, ricevendone in cambio sconti o esenzioni su alcuni tributi. In più, la Corte dei Conti dell'Emilia Romagna l'ha recentemente dichiarato illegittimo. Il secondo strumento, la Banca del Tempo si fonda sullo scambio, sulla mutualità e sulla reciprocità, non è uno strumento di sostegno alle persone in difficoltà. I lavori socialmente utili - dovremmo fare quel famoso dibattito sul lavoro che richiamavo nella mia introduzione generale - collocati in questo contesto sono uno strumento che rischia di creare nuovo lavoro povero per persone che già sono in sofferenza economica. Quindi, ritengo che siano stati individuati come esempi delle situazioni che non raggiungono quell'obiettivo e creano confusione. SCHELLINO Sonia (Assessora) Terremo naturalmente conto delle osservazioni sempre in redazione di documenti più ampi. Queste erano esemplificazioni che sono state scelte come esempi. Per il momento, il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 114: presenti 25, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 114 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 115. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo emendamento si congiunge all'intenzione dichiarata dall'Amministrazione di costituire un Comitato scientifico ai fini di individuare le migliori metodologie e gli strumenti più efficaci per intervenire nel contrasto alle povertà. Io aggiungo - ovviamente, non nego che sia chiaramente un riflesso della mia posizione politica - che il mandato a questo Comitato scientifico debba essere esplicito. Il mandato esplicito che io individuo è l'insufficienza, come dicevo prima e non ripeto il discorso, degli strumenti attualmente in essere, non solo la mancanza di un'analisi su quali sono le caratteristiche della povertà nei contesti familiari, perché sappiamo che la povertà adesso riguarda anche il lavoro povero e riguarda prevalentemente le famiglie con minori, che è la più vergognosa delle povertà, perché la povertà da piccoli riproduce situazioni di emarginazione e di segregazione in età adulta. Non sto a citare tutta la ricerca in questo campo, però coloro che si sono costruiti esperienza e cultura (parlo dell'Alleanza contro la povertà) sostengono anche che, accanto a misure universali e nazionali, occorrano strategie di welfare locale. È lì che entra in campo anche la modalità della restituzione alla comunità. Allora, indicavo compiti specifici per questo Comitato scientifico. Non nascondo che la selezione dei compiti è del tutto discrezionale dalla mia posizione politica chiaramente. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Condivido l'osservazione generale. Ci sembra, però, un argomento da inserire nella programmazione operativa, nella quale ovviamente si terrà conto di questa indicazione come di altre, e non nel documento programmatico più sintetico. Quindi, con questa riserva, il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 115: presenti 27, astenuti 2, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 115 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 116, presentato dalla Consigliera Artesio, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora La motivazione è la stessa dell'emendamento che introduceva le IPAB per l'urbanistica. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Con le stesse discussioni che sono state fatte, il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 116: presenti 26, astenuti 1, favorevoli 25. L'emendamento n. 116 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 117. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo proprio non lo capisco. C'è un principio del tutto condivisibile che riguarda l'inclusione delle persone con disabilità, in cui viene assunto un impegno per favorire l'accesso a tutte le opportunità e poi si aggiunge: "tenuto conto del tempo del 'dopo di noi'". Il tempo del "dopo di noi" sono quelle misure che i familiari delle persone disabili cercano di mettere preventivamente in campo per garantire un agio e un benessere ai propri congiunti anche quando appunto loro, i familiari, non ci saranno più. Non capisco il nesso tra il "dopo di noi" e l'accessibilità alle opportunità. SCHELLINO Sonia (Assessora) Cerco di chiarire. L'idea è quella che l'Amministrazione possa essere di aiuto alle famiglie e alle associazioni delle famiglie nella costruzione di quadri. Anche in questo senso, è uscita recentemente questa Legge, assolutamente perfettibile, sul "dopo di noi" e crediamo che l'impegno dell'Amministrazione in questo senso possa avere un qualche valore. Cercheremo di essere più precisi ed esplicitare meglio nelle Linee Programmatiche. Grazie per aver sottolineato che non è chiaro, però vorremmo mantenerlo, quindi il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 117: presenti 26, astenuti 2, favorevoli 1, contrari 23. L'emendamento n. 117 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 118, presentato dalla Consigliera Artesio, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo è un emendamento di principio, nel senso che nell'ultimo paragrafo si parla della condizione delle persone anziane e della volontà di potenziare le azioni di aiuto e, poi, si fa riferimento alle condizioni di non autosufficienza. La non autosufficienza è una condizione di malattia cronica. Come condizione di malattia cronica ha come conseguenza la possibilità di esercitare dei diritti. Questi diritti non sempre sono esigibili e non lo sono a causa delle riduzioni delle risorse del sistema sanitario e sociosanitario. Mi sembra, quindi, molto leggera l'intenzione che qui viene espressa di tutela delle condizioni degli anziani, equiparando la fragilità, la solitudine, la vulnerabilità, che possono essere supportate con azioni di vicinato, alla condizione della non autosufficienza che può essere seguita solo con un impianto di cure a domicilio o nella residenzialità assistita. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Dichiarandomi a favore all'emendamento, spero che la Giunta lo possa recepire. Segnalo che qui a Torino si parla spesso di Parco della Salute come fosse un problema attinente all'urbanistica, ai lavori pubblici, ai grandi affari e ai grandi lavori. Il Parco della Salute ridurrà da 3.200 a 850 la disponibilità di letti in questa città, quindi mi auguro che la Sindaca di Torino nell'affrontarlo pensi anche a quei tanti che non debbono andare necessariamente nella sanità privata per salvarsi la vita o per farsi curare. C'è tanta gente in questa città che ha bisogno di un letto in ospedale e non lo ottiene. Chissà in futuro che cosa potrà succedere. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 118: presenti 28, favorevoli 28. L'emendamento n. 118 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 119. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Credo che questo emendamento potrebbe essere commentato da più parti politiche. Il tema della non autosufficienza, come dicevo, riguarda l'ambito sanitario. Le persone che hanno titolo di accedere alle cure sanitarie sono da considerarsi malate e, come gli altri malati, la compartecipazione alle spese della loro cura deve essere regolata da norme nazionali e regionali. In particolare, la situazione delle persone non autosufficienti introduce un aspetto di particolare complessità, che è l'obbligo all'assistenza dei familiari. La posizione che io qui rappresento, che non è personale, ma è dell'associazionismo di tutela, è che la condizione di malattia riguarda il singolo e quindi la partecipazione ai costi debba avvenire sulla base dell'accertamento del reddito del singolo, non delle condizioni dei familiari. Da questo punto di vista, molti Comuni hanno cercato di aggirare questo principio in modalità diverse. Dal mio punto di vista, anche l'Amministrazione Comunale ha adottato, nella valutazione della condizione reddituale, delle condizioni più restrittive di quelle nazionali, ad esempio rispetto al nuovo ISEE 2017. Quindi, io qui propongo che vengano modificati i criteri economici che hanno regolato questa materia. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Di nuovo ci sembra un tema più da programmazione operativa. Terremo conto delle osservazioni, non al momento. Per ora, il parere della Giunta è negativo. IMBESI Serena (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 119: presenti 23, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 20. L'emendamento n. 119 è respinto. IMBESI Serena (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 120. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Lo annunciavo già nel discorso preliminare a questo dibattito sugli emendamenti. C'è un razzismo al contrario, che fa sì che moltissima gente povera, soprattutto di sinistra, non è successo in questa città, devo darvene atto, perché moltissimi hanno votato per voi, quindi in posizione differenziata rispetto al normale... però è normalità in tutta Italia avere la condizione per cui il welfare è ormai quasi più un'esclusiva dell'immigrato. L'italiano povero ne è quasi sempre escluso. Io vorrei che si considerasse la possibilità, per ragioni di equità sociale, di prendere anche in considerazione gli anni di residenza che includono sia gli stranieri sia gli italiani e, dall'altro lato, la possibilità di valutare anche la cittadinanza come requisito a cui dare un punteggio. Questa sarebbe, a mio giudizio, una cosa importante per questa città, che lo stesso ex Sindaco Fassino ha ricordato essere stato uno degli elementi che ha determinato la sua sconfitta. IMBESI Serena (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Alcune norme che danno punteggio in base alla residenza già esistono. Per l'osservazione generale, il parere della Giunta è negativo. IMBESI Serena (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 120: presenti 24, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 22. L'emendamento n. 120 è respinto. IMBESI Serena (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 121. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Qui c'è stata un'omissione e chiederei di reintegrarla, dicendo: "Sarà costituito uno Sportello Unico per le condizioni di povertà sotto la vigilanza di un Osservatorio sullo stato della povertà", perché altrimenti non aveva senso l'emendamento. A chi, come il sottoscritto, ha messo il suo numero di telefono sui manifesti con cui ha fatto campagna elettorale, ricorrono giornalmente non decine, ma centinaia di persone che sono in uno stato di abbrutimento terribile. Credo che una delle ragioni per cui il PD ha perso in questa città derivi anche da questo. Ci sono centinaia e migliaia di persone che non riescono più a mettersi i denti in bocca, che non riescono più a curarsi, che non riescono più a trovare una casa, che non riescono più a trovare un lavoro. Ora, trovare una forma intelligente per convogliare, almeno dal punto di vista del dialogo, questa esigenza mi sembra importante, lo dico accoratamente alla Sindaca Appendino. Io spero che l'Assessore voglia provvedere con urgenza alla creazione di uno Sportello Unico in cui si sappia a chi rivolgersi, perché molta di questa in gente non è in grado neppure di autotutelarsi. Allora, troviamo soltanto una forma, quella che si vuole. Io ho proposto questo Sportello Unico sotto l'Osservatorio generale, ma si trovi una modalità con cui affrontare questo problema, perché, davvero, questa è una città che ha condizioni di povertà diverse da quelle della restante parte del Centro-Nord Italia. IMBESI Serena (Vicepresidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) I temi del coordinamento tra gli sportelli e di un approccio inclusivo dei bisogni della persona sono già in altri punti trattati nel programma. Per alcuni punti che ha citato, ci sono le Commissioni Consiliari, altre cose saranno coperte dal Comitato scientifico che andrà ad essere costituito e quindi riteniamo che ci sia già quello che richiede. Ne terremo, comunque, conto per meglio esplicitarlo in sede di delibere programmatiche, però ci pare che ci siano già tutti i requisiti all'interno del programma generale. Quindi, il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 121: Presenti 27, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 121 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 122. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Ritengo che questo debba essere un emendamento da approvare. Ho semplicemente chiesto alla Sindaca, alla Giunta e al Consiglio Comunale che in questa materia venga fatta finalmente chiarezza su quanto successo fino a ieri. Chiedo di applicare le norme dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, di modo che sugli appalti per gli asili nidi, per l'immigrazione e così via non possano accedere soltanto in pochi, come è successo fino a ieri, addirittura è stato sospesa la cosa dei 10 milioni dell'immigrazione, ma si facciano piccoli appalti, differenziati per merito, in cui tutti possono concorrere. Mi auguro che almeno su questo voi, che parlate sempre di onestà e trasparenza, abbiate il coraggio di riconoscere che è una cosa dovuta; lo chiede l'A.N.AC. esplicitamente all'Amministrazione. Fino a ieri in questo Comune, non so se per colpa dei politici o dei funzionari, non veniva applicato, spero domani venga applicato a partire dal prossimo appalto per gli asili nido in questa città. SCHELLINO Sonia (Assessora) Ci sembra un tema più da determine che non da atto programmatico qual è quello che stiamo discutendo, quindi il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 122. Presenti 27, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 122 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 123 è stato ritirato dal Consigliere Ricca. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 124. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Sostituiamo la parola "chiusura" del CIE con "spostamento", effettivamente il CIE lì non deve esistere, abbiamo avuto modo negli scorsi anni di poterlo visionare più volte e sicuramente è una struttura fatiscente; chiediamo che venga spostato fuori dalla cintura di Torino. SCHELLINO Sonia (Assessora) Per il CIE è prevista la chiusura, perché questo è stato dichiarato anche in campagna elettorale, quindi il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 124: Presenti 28, favorevoli 3, contrari 25. L'emendamento n. 124 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 125. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Come ce la racconta la Giunta, quello che si vuole fare è regalare case e lavoro ai nomadi; noi abbiamo un'idea un po' diversa del tema. Siamo tutti d'accordo che i campi nomadi vadano superati, però nella maniera in cui chi vuole fare il nomade possa farlo, ovvero arrivare, stare e poi ripartire. Noi chiediamo che vengano create delle vere e proprie aree di sosta attrezzate nel pieno rispetto della legalità dove chi si definisce nomade potrà restare sul territorio cittadino per un tempo prestabilito e poi proseguire il suo cammino. Ne parleremo domani durante la comunicazione che abbiamo richiesto per i 20 nuclei familiari inseriti nell'ex area studenti delle palazzine dell'ex MOI, dove stanno creando un sacco di problemi nel quartiere. Se poi pensiamo che si tratta di un quartiere già particolare, perché alcune palazzine sono occupate dai presunti profughi, lì abbiamo aggravato una situazione, però tutte le esperienze in cui sono stati inseriti nuclei familiari dai campi nomadi in abitazioni ci hanno dimostrato che si creano delle problematiche. Ritengo che chi voglia una casa la debba comprare o affittare, come tutte le persone normali, chi vuole un lavoro, fa come tutti i torinesi normali, se lo va a cercare, se lo trova, dopodiché chi vuole fare il nomade, lo faccia e chi non vuol fare il nomade, se ne vada. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Schellino. SCHELLINO Sonia (Assessora) Non è previsto il regalo di case a nessuno, ahimè, non avremo i soldi per farlo. Le linee sono quelle indicate, il comportamento nei confronti di questi nuclei è quello che abbiamo indicato nel programma. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 125: presenti 25, favorevoli 3, contrari 22. L'emendamento n. 125 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 126. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Era solo per far sì che quello che voi vi impegnate a fare, cioè lo sgombero dell'ex MOI e lo sgombero dei campi nomadi, abbia una tempistica, mi sono tenuto abbastanza largo, due anni per uno e tre anni per l'altro, però almeno impegnarsi in un computo del tempo, a quando queste cose verranno realizzate. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) I tempi saranno i più ridotti possibili, ma non indichiamo nelle linee delle date certe, quindi il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 126: presenti 26, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 126 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 127. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Per venire incontro alla giusta osservazione dell'Assessore, toglierei "entro il 20 novembre 2016" e partirei dalla Giunta, provveda almeno a fare una cosa, siccome si chiede, giustamente - ho visto il vostro programma a fondo -, di valorizzare le culture che sono venute da noi da altrove, ci sia l'intelligenza anche di dare una base culturale un po' omogenea sulla base della Costituzione Italiana e sulla base dei valori della storia di questo territorio, di questa Città, anche a tutti coloro che arrivano da altri luoghi. È semplicemente un piano di parità, quantomeno su questo piano. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Ci sono già indicazioni all'interno del programma con l'impegno a far socializzare i nuovi cittadini e anche queste persone, quindi lo riteniamo superfluo in quanto già contenuto nel programma. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 127. presenti 24, favorevoli 1, contrari 23. L'emendamento n. 127 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 128. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questa questione si propone di avanzare anche delle possibilità di recupero risorse ai fini del finanziamento delle politiche sociali. La questione è antica ed è molto combattuta e dibattuta. Esiste una norma nazionale secondo la quale i redditi e i patrimoni dei beni con vincoli IPAB debbano essere destinati a finanziare l'assistenza e in modo particolare la condizione di povertà. Questo tema è sempre stato controverso, perché può accadere che l'equivalente del valore patrimoniale dell'estinzione di una IPAB o del bene detenuto dalla IPAB stessa sia trasferito su altri immobili e si ritenga così di garantire e di assolvere la predisposizione normativa, dando le risorse alle politiche socioassistenziali. Il problema che si pone è che non si riesce mai esattamente a misurare questa equivalenza. È proprio vero che tutto il patrimonio delle IPAB estinte è stato utilizzato per finanziare le politiche a favore dei poveri e delle politiche sociali? Ancor di più ci sono, come dicevamo, delle IPAB che sono tuttora attive, pur non rispettando i fini statutari. Non compete all'Amministrazione Comunale procedere allo scioglimento, però può competere all'Amministrazione procedere alla sollecitazione di una legge regionale specifica. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Intervengo solo per dire che è un emendamento molto intelligente, spero che venga accolto, perché serve moltissimo censire questi immobili per fare in modo che la Regione li svincoli dalle IPAB non più finalizzate alle funzioni per cui erano nate e possano essere destinate ai poveri della città. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Tisi. TISI Elide Su questo punto volevo specificare che già dalla precedente Amministrazione, con una serie di atti del Consiglio, si era andati proprio in questa direzione, in particolare per l'estinzione delle IPAB del Buon Pastore, che era di fatto in fase di conclusione, mancavano pochissimi atti da parte della Regione per l'estinzione. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Siamo d'accordo nel sollecitare la Regione. Tra l'altro c'è in sede regionale un disegno di deliberazione e dal punto di vista dell'azione sulla Regione abbiamo anche già provato ad interagire con i Consiglieri Regionali, però ci sembra un tema da programmazione operativa, da trattare in modo un po' più ampio che non soltanto in un'aggiunta al programma, quindi con l'impegno di trattarlo in modo articolato nel programma operativo e non in questa sede. Il parere della Giunta è negativo, sulla filosofia siamo tutti d'accordo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 128: presenti 27, favorevoli 4, contrari 23. L'emendamento n. 128 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 129. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo è un emendamento letterale nel senso che, a fronte dell'intenzione di favorire l'inclusione e l'uguaglianza delle opportunità alle persone portatrici di disabilità, si segnalava il vincolo della Legge 179 di riservare una quota non superiore al 15% dei fondi di edilizia agevolata e sovvenzionata ai fini dei problemi abitativi di particolari categorie sociali, quindi in modo particolare alla necessità di predisporre alloggi e comunità alloggio per persone con disabilità. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SCHELLINO Sonia (Assessora) Come nel caso precedente, c'è condivisione nell'impegno ad interagire al massimo con la Regione su questo tema, come su altri, anche sul tema dell'ATC e di altre cose, però in sede di programmazione operativa. Quindi, su questo punto il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 129: presenti 26, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 129 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 130. La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Suggerivo di omettere le due frasi in questione, se volete le leggo: "Chiederemo, in concerto con le altre Amministrazioni pubbliche, di ridurre il tempo e/o la quantità delle emissioni in modo che venga garantita la connettività per lo stretto necessario", ci riferiamo alla connettività Wi-Fi. Inoltre: "Ove sarà possibile chiederemo di ridurre il numero di singoli impianti o emittenti, riducendole al numero strettamente necessario a garantire la copertura e/o la connettività dei dispositivi mobili". Premesso il fatto che anche le direttive dell'OMS non hanno reso evidenza scientifica dei possibili danni alla salute delle onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi router per la rete Wi-Fi e premesso anche che un router Wi-Fi emette onde per un equivalente di circa 100 millibar, che sono un ordine di grandezza di quello che emette un forno a microonde normale, mi sembra anche nettamente in contrasto con quanto si dice invece nel capitolo delle Smart City, in cui una delle azioni a medio termine è: "utilizzare al meglio tutte le infrastrutture di rete già esistenti in Città, per costruire un sistema Wi-Fi a banda larga, attraverso l'installazione di routers e antenne Wi-Fi dedicate all'utilizzo da parte di cittadini e imprese". Mi sembrava quindi non coerente e propongo l'omissione di queste due frasi. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Come ho già detto in queste settimane, adotteremo il principio di precauzione. Ricordo che c'è stata anche una mozione, la n. 45/2013 del Consiglio Comunale della scorsa tornata amministrativa, che impegnava il Sindaco e la Giunta Comunale affinché l'Amministrazione Comunale verificasse per l'installazione dei nuovi hotspot Wi-Fi free non solo l'impatto economico e sociale, ma anche sanitario, con una speciale attenzione alla fascia dei bambini e adolescenti, tenendo conto del principio di precauzione a tutela della salute dei cittadini, e altresì a convocare una Commissione sul tema. Il parere della Giunta è negativo. TRESSO Francesco Ne deduco che anche in Sala Rossa non avremo il Wi-Fi. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 130: presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 130 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 131. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo credo che sia un emendamento inequivocabile, che applica l'articolo 80 dello Statuto della Città di Torino, che dice cose di nuovo precise e inequivocabili. In particolare cito il comma 1: "Per tutti i fini previsti dalla legislazione vigente, la Città si impegna per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia operata senza scopo di lucro" e il comma 2: "In osservanza della legge, la proprietà delle infrastrutture e delle reti del servizio idrico integrato è pubblica ed inalienabile. La Città si impegna per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia effettuata esclusivamente mediante soggetti interamente pubblici". Di qui, quindi, la richiesta di inserire esplicitamente all'interno del programma della Giunta attraverso la trasformazione di SMAT in azienda speciale di diritto pubblico, come certamente espresso dagli intenti della deliberazione di iniziativa popolare, ma come è anche ben supportato normativamente dall'articolo 80 del nostro Statuto. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 131: presenti 27, astenuti 2, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 131 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 132. La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto Chiederei all'Assessore di spiegare come funziona questo punto programmatico, se siamo soddisfatti della spiegazione, ritiriamo l'emendamento. È la modifica del Regolamento edilizio per la realizzazione di isole ecologiche in ogni caso in cui sia possibile e l'installazione di sistemi per la differenziata negli spazi e nelle strutture pubbliche di grande frequentazione; vorremmo solo capire come funziona in concreto. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto Abbiamo chiesto una spiegazione di come funziona. Ci fa piacere che diano un parere negativo, è segno che l'Assessore non sa come funziona, è molto interessante, ne prendiamo atto. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 132: presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 132 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 133, presentato dal Consigliere Tresso, comprensivo del subemendamento, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Stiamo parlando della manutenzione del verde, suggerivo di inserire questa frase: "individui a livello di territorio metropolitano in coerenza con il Piano Strategico della Città". Il Piano Strategico, a parere mio opportunamente, ha individuato il territorio metropolitano come quello a cui far riferimento per i modelli di gestione, anche con comprensibili vantaggi economici, quindi mi sembrava un'omissione. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Giannuzzi. GIANNUZZI Stefania (Assessora) Per me la parola "pianificazione" al posto di "gestione" va bene. Propongo di modificare l'aggiunta del testo dopo: "verde pubblico" semplicemente con le parole: "in coerenza con la normativa sovracomunale". VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Sovraordinata, sovracomunale, va bene, comunque l'importante è che… VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Potete ripetere il testo per gli Uffici? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Ci sono due modifiche. Una è sostituire la parola "gestione del verde pubblico" con "pianificazione del verde pubblico" e poi alla fine della frase, dopo le parole: "verde pubblico", aggiungere: "in coerenza con la normativa sovracomunale" o "sovraordinata". Sovracomunale va bene. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È anche a livello regionale, quindi lo lascerei proprio il più generale possibile. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 133 così subemendato: presenti 23, favorevoli 22, contrari 1. L'emendamento n. 133 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 134, presentato dal Consigliere Rosso, comprensivo del subemendamento, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Così come richiestomi dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle, integrerei la parola "valorizzazione" con "valorizzazione, manutenzione e gestione del verde nei parchi pubblici della collina torinese". VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Dopo "valorizzazione", "manutenzione e gestione del verde nei parchi pubblici della collina torinese". VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 134 così subemendato: presenti 23, favorevoli 23. L'emendamento n. 134 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 135. La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Si parla di acqua pubblica e di condividere le politiche di investimento. Vengono citati una serie di attori, mi sembrava importante aggiungere anche l'ente gestore, ovvero la SMAT, di cui tra l'altro il Comune detiene circa il 65% del capitale sociale. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 135: presenti 25, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 23. L'emendamento n. 135 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 136. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora In questo emendamento si riprendono, ovviamente partendo dalla auspicabile condivisione di principi comuni, le raccomandazioni fondamentali relative alla considerazione dell'acqua come bene comune, che come tale non debba essere sprecata, che come tale debba essere gestita pubblicamente nell'interesse pubblico e in forma partecipata, quindi seguendo le indicazioni del referendum relativo. In particolare qui si fanno alcuni esempi del tutto praticabili dal punto di vista degli obiettivi, quali quelli del consumo gratuito di 50 litri al giorno per abitante di acqua potabile; l'applicazione di tariffe improntate a equità e progressività; la possibilità di migliorare l'ecologia legata al circuito del consumo dell'acqua, quindi l'introduzione del divieto di vendita di bottiglie di plastica da mezzo litro per acque e bibite negli uffici; la formazione dei gestori affinché l'acqua nella caraffa diventi una componente di ogni coperto, insomma l'esempio delle buone pratiche che conservano il bene comune. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Curatella. CURATELLA Cataldo Abbiamo letto con attenzione questa proposta di emendamento. Anche noi siamo a favore di una gestione pubblica e di una tariffa che non porti ad avere un guadagno per chi la gestisce. Ci sono effettivamente alcune interessanti osservazioni o comunque nella parte dell'emendamento il consumo gratuito dell'acqua, il riuso ai fini idrici, il non utilizzo delle bottiglie di plastica all'interno degli edifici pubblici, così come la formazione affinché in tutti i locali ci sia la possibilità di avere le caraffe d'acqua. Con l'Assessore all'Ambiente andremo ad inserire queste azioni nel dettaglio all'interno della deliberazione assessorile nei prossimi 60 giorni, quindi non a livello di linea programmatica, ma come obiettivi e azioni da seguire. Altre azioni, come le tariffe, sono praticamente già esplicitate nel nostro emendamento, il n. 137, che discuteremo subito dopo, che riguarda la parte della verifica sulla gestione dell'acqua pubblica. Altre azioni, come la distribuzione delle borracce, sono interessanti, però tra un po' voteremo una deliberazione di assestamento del Bilancio per raggiungere la parità di 6 milioni di Euro, quindi ci troviamo in una situazione in cui dovremo anche quantificare il costo a 835.000 torinesi per un costo medio per ciascuna borraccia di 10 Euro e si arriva a circa 8 milioni di Euro, direi che in questo momento, come Comune di Torino, ci penserei un attimo prima di proporre una azione del genere. Dal nostro punto di vista, come Gruppo, siamo contrari a questo tipo di emendamento. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) I punti sono condivisibili, come detto dal Consigliere Curatella li inseriremo nella deliberazione di Giunta, saranno inseriti nella serie di azioni sulla promozione della cultura ambientale, però nella successiva deliberazione di Giunta. Quindi, per quanto riguarda le Linee Programmatiche, il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 136: presenti 25, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 23. L'emendamento n. 136 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 137, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà, Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria, Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, comprensivo del subemendamento, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Amore. AMORE Monica Questo è un tema abbastanza delicato perché l'acqua è un bene primario di vitale importanza per l'organismo dell'essere umano. Quindi è doveroso da parte dell'Amministrazione tutelare la sua esistenza, per il bene della collettività occorre garantirne la qualità. Abbiamo ritenuto opportuno integrare le Linee Programmatiche per l'ambiente con alcuni aspetti che riassumono le principali linee di governo del sistema idrico integrato del nostro territorio, inteso come area della Città Metropolitana, nella quale il governo dell'acqua compete all'autorità d'ambito ATO 3 torinese, che ne ha affidato la gestione in house a SMAT S.p.A.. Questo è un emendamento aggiuntivo, pagina 25, azioni di breve periodo, al punto "acqua pubblica" aggiungere dopo il primo capoverso: "il Comune di Torino si impegna per la propria competenza in sede di ATO 3: - a dotarsi degli strumenti necessari a garantire che il prelievo idrico corrisponda al fabbisogno dell'area comunale limitando gli emungimenti dannosi alle falde". Perché limitando gli emungimenti dannosi alle falde? Gli emungimenti sono dannosi nel momento in cui il prelievo idrico supera il fabbisogno dell'area comunale, perché impoveriscono la falda. "- a monitorare la qualità dell'acqua tramite la definizione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano per tutte le captazioni esistenti;" perché ad oggi solo il 14,5% delle captazioni di acqua potabile sul nostro territorio viene salvaguardata, quindi chiediamo che tutte le captazioni siano salvaguardate. "- a verificare gli impianti idrici comunali al fine di diminuire la dispersione dell'acqua potabile nel terreno e monitoraggio delle perdite valutando la sostituzione delle tubazioni danneggiate o in cemento-amianto". C'è la constatazione che Torino ha inquinato irrimediabilmente le sue falde acquifere, con la conseguenza di non poter più estrarre una sola goccia d'acqua che non sia contaminata da ogni sorta di veleni. La Città è quindi tributaria del proprio approvvigionamento idrico alle nostre montagne e persino al fiume Po. La sua politica dell'acqua non può pertanto prescindere all'area metropolitana. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. AMORE Monica "- a revisionare le tariffe attraverso una attenta analisi delle priorità economiche e sociali", perché l'obiettivo è quello di contenere le tariffe, valutando se gli investimenti previsti sono veramente prioritari; "- a verificare di intesa con gli altri Comuni soci di SMAT la fattibilità della trasformazione della stessa in azienda di diritto pubblico, partecipata dai cittadini, e orientata esclusivamente alla produzione, erogazione e gestione del servizio idrico integrato nel territorio degli enti locali coinvolti, senza fini di lucro". Quindi l'intenzione è di avviare un percorso partecipato con tutti i Comuni convolti, perché sono trascorsi cinque anni dal referendum 2011, dove 26 milioni di italiani hanno espresso la volontà di non applicare profitti sull'acqua... VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere, Consigliera. AMORE Monica Ho quasi concluso, Presidente, abbia pazienza. E ad oggi questa volontà è stata disattesa. Noi chiediamo che l'acqua non sia una merce. Concludo dicendo che di questo mondo non siamo proprietari, ma usufruttuari. VERSACI Fabio (Presidente) Vi chiedo, per cortesia, di rimanere nei tempi previsti. La parola alla Consigliera Albano. ALBANO Daniela Volevo presentare un subemendamento all'ultima parte dell'emendamento: "a verificare d'intesa con gli altri Comuni soci di SMAT e i Comuni dell'area metropolitana la fattibilità della trasformazione della stessa in azienda di diritto pubblico". Con questo emendamento comprendiamo anche l'emendamento presentato dalla Consigliera Artesio, il n. 131. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Comprendo che c'è anche la necessità di ascrivere battaglie alla propria appartenenza, vorrei soltanto dire che la modalità con cui si conclude il tema della gestione pubblica attraverso un'azienda pubblica in questa proposta di emendamento avanzata dal Movimento 5 Stelle è identica alla modalità seguita dal Gruppo del Partito Democratico nel momento in cui è pervenuta in discussione in quest'Aula la deliberazione di iniziativa popolare. In allora fu recepita la richiesta, che è invece quella che ho illustrato nel mio emendamento, esattamente con queste frasi: "a verificare la fattibilità della trasformazione". Ci sembra di poter dire che è un modo elegante per aggirare la sostanza del problema; se ritardo c'è stato in precedenza, questa scelta e questa formulazione proseguiranno in quel ritardo. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 137 così subemendato: presenti 26, astenuti 1, favorevoli 24, contrari 1. L'emendamento n. 137 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 138. La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto È un emendamento di bandiera, già sappiamo che il parere della Giunta sarà contrario. Ci auspichiamo che la Giunta e tutti i Consiglieri del Movimento 5 Stelle partecipino attivamente a queste olimpiadi dei rifiuti e noi ne saremo spettatori. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. È una azione di sensibilizzazione molto importante visto che la percentuale della raccolta differenziata della Città di Torino è ferma al 43%, molto lontana dalla percentuale indicata sia dalla Regione che dalla Commissione Europea, che è del 65%. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 138: presenti 25, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 138 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 139. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Con questo emendamento chiediamo di fermare l'attività del termovalorizzazione del Gerbido. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Ricca, c'è sempre il problema della riga. RICCA Fabrizio Al capitolo "Ciclo dei rifiuti" aggiungerei: "fermare, concordando con tutti i tempi tecnici, l'attività del termovalorizzatore del Gerbido". VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. Non è nelle competenze del Comune. Noi vogliamo mettere in pratica la strategia dei rifiuti zero e i principi dell'economia circolare, diminuendo in modo sensibile la quantità di rifiuti conferiti presso l'inceneritore. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 139: presenti 25, astenuti 1, contrari 24. L'emendamento n. 139 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 140. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio A questo emendamento ha già risposto il Sindaco. Ho letto un'intervista ieri su un quotidiano, dove ha sconfessato tutta la parte della promozione della dieta vegetariana e vegana, quindi questo emendamento sarebbe anche un po' superfluo, rimane scritto, però poi dalla sua viva voce abbiamo sentito che ognuno farà quello che vorrà e questa Città non imporrà niente a nessuno. Comunque tengo l'emendamento, perché ritengo importante che le parole del Sindaco vengano applicate e quindi, a parte che non so come si potrebbe promuovere la dieta vegetariana e vegana sul territorio comunale, detto questo, non so come il Comune possa intervenire per la salute e la salvaguardia degli animali attraverso interventi di sensibilizzazione sul territorio, quando credo che pochi torinesi lavorino al mattatoio. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. Non abbiamo mai detto che imporremo la dieta vegana e vegetariana, come ha detto lei prima. Come invece poi ha letto alla fine, nel programma c'è scritto che noi promuoveremo delle azioni di sensibilizzazione della cultura ambientale, quindi nella promozione di stili di vita più sostenibili c'è anche quella della promozione di una dieta a basso impatto ambientale, come quella vegana e vegetariana. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 140: presenti 25, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 22. L'emendamento n. 140 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 141. La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Si riallaccia al precedente emendamento. Sono assolutamente favorevole a promuovere iniziative di sensibilizzazione per diete che siano ambientalmente sostenibili, filiera corta o quello che si vuole, però rimango sempre dell'idea che ci sia libero arbitrio, per cui mi sembrava giusto proporre questa variazione e quindi non limitarsi solo alla dieta vegana e vegetariana, ma promuovere un'alimentazione equilibrata e bilanciata con una scelta consapevole degli alimenti. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 141: presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 141 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 142. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Chiediamo di aggiungere ad azioni: "concordare immediatamente insieme ad AMIAT la bonifica dell'intera zona dell'ex campo Rom di lungo Stura Lazio". Quella è credo forse una delle aree più inquinate, il sottosuolo è una delle aree più inquinate della Città, crediamo, anche vista la vicinanza con il fiume, di dover intervenire subito. Crediamo che la bonifica sia necessaria in tempi strettissimi. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Credo che se non si votasse da parte vostra un emendamento come questo ci sarebbe da chiedere qual è l'intelligibilità delle norme che voi date. Francamente chi è stato in lungo Stura Lazio sa che hanno sgomberato i Rom, hanno tenuto tutta la porcheria, altro che verde pubblico ambientale, per tonnellate di merce sul luogo; hanno recintato il luogo con la porcheria dentro, la cosa più pazza di tutte. Se non fate qualcosa, siete da ammazzare. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Non è compito di AMIAT fare le bonifiche ambientali. Il parere della Giunta è negativo. RICCA Fabrizio Se togliessimo "AMIAT"? VERSACI Fabio (Presidente) Però non può intervenire così, Consigliere Ricca, non può accendere il microfono e intervenire, stava parlando l'Assessora Giannuzzi. Oltretutto, visto che è già intervenuto, non le posso concedere la parola. Lasciamo finire l'Assessora Giannuzzi. GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca, sull'ordine dei lavori. RICCA Fabrizio Se togliessimo "AMIAT" mettendo "organi competenti"? VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 142: presenti 25, favorevoli 3, contrari 22. L'emendamento n. 142 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 143, presentato dai Consiglieri Ricca e Morano, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Verificato che in alcuni canili e in quasi tutti i gattili presenti sul territorio della Città di Torino non ci sono allacciamenti di acqua e gli operatori che lavorano all'interno sono costretti a fare la spola tra la prima fontana disponibile per riempire le taniche e portarla direttamente all'interno, chiediamo - qui con SMAT si può concordare, perché gli allacciamenti idrici li fa SMAT - le modalità per portare l'allacciamento dell'acqua. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIANNUZZI Stefania (Assessora) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere Ricca, gli Uffici vogliono sapere la riga dove aggiungere l'emendamento. RICCA Fabrizio Presidente, nel capitolo "Benessere e tutela degli animali" ci sono dei pallini, io nell'emendamento ho messo un trattino, che aggiungerei a quei trattini, sotto "Azioni", il primo punto evidenziato è l'emendamento. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 143: presenti 28, astenuti 2, favorevoli 26. L'emendamento n. 143 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 144 è ritirato dal Capogruppo Rosso? ROSSO Roberto (Intervento fuori microfono). VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. L'emendamento n. 144 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 145. La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto Si intende tutelare gli animali selvatici nocivi e non, o solo i non nocivi? Se è solo i non nocivi, ritiriamo l'emendamento così come lo abbiamo formulato, altrimenti lo conserviamo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Giannuzzi. GIANNUZZI Stefania (Assessora) "Predisporre ed elaborare dei progetti di tutela e salvaguardia delle popolazioni animali selvatici presenti sul territorio", si riferisce a quello. Si riferisce agli animali selvatici in generale. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Cosa vuol dire "nocivi"? VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto Nella vecchia storia di scienze naturali si distinguevano animali nocivi e animali non nocivi. Se lei ritiene di tutelare tutti, il lupo probabilmente è un animale nocivo, il cervo è un animale non nocivo, anche se si può discutere perché adesso arreca parecchio danno. Vorrei solo capire, dopodiché per noi se lei ritiene di dare parere contrario, conserviamo l'emendamento e ne prendiamo atto. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Giannuzzi. GIANNUZZI Stefania (Assessora) Faremo dei progetti in coerenza con le normative regionali, sovracomunali ed europee. Quindi, il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 145: presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 145 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 146. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Ritiriamo l'emendamento. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 146 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 147. La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Laddove si cita lo studio per l'ottimizzazione della gestione degli interventi di manutenzione ordinaria del patrimonio scolastico, essendo un patrimonio piuttosto cospicuo, che mi risulta consta più di 320 edifici, suggerivo questa frase che sostanzialmente recita così: "implementare una piattaforma digitale che costituisca una banca dati sul patrimonio edilizio scolastico, raccogliendo dati architettonico-strutturali, autorizzazioni e certificazioni, nonché realizzare un programma informatico per ottimizzare la gestione degli interventi di manutenzione basandosi su indicatori di priorità". Mi rendo conto che potrebbe già far parte forse dell'aspetto più programmatico successivo, però era un po' debole, siccome sono situazioni abbastanza articolate, perché sono anche frequenti, allora proponevo di dotarci di uno strumento operativo un po' più robusto. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Qual è il parere della Giunta? PATTI Federica (Assessora) Volevo solo giustificare il fatto per cui in questo momento il parere non è favorevole, non perché non ci stiamo lavorando, anzi, abbiamo guardato anche tutti gli archivi relativi ai lavori. È un tema un po' delicato che preferirei prima affrontare anche insieme agli Uffici per capire bene in che termine e che in modo questa banca dati possa essere disponibile e sicuramente sarà oggetto delle Linee Programmatiche più approfondite, non è un argomento che abbiamo escluso a priori, ma preferirei fare degli approfondimenti, vista anche la delicatezza del tema. Il parere della Giunta è negativo. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Mi permetto di far rilevare che c'è una questione anche di messa a norma, che è parecchio urgente e importante. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola all'Assessora Patti. PATTI Federica (Assessora) Sì, la messa a norma è su vari capitoli, su vari ambiti, dall'antincendio alla statica, per cui c'è anche una normativa che è cambiata, da poco soprattutto, per quanto riguarda la normativa antincendio e ci sono vari aspetti ed è proprio il motivo per cui ho preferito non inserire adesso, per capire meglio, anche rispetto ad alcune scadenze, come poter operare insieme agli Uffici per rendere questi dati consultabili. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Intervengo solo per ribadire che, purtroppo, la messa a norma non riguarda solo la manutenzione ordinaria, ma va ben oltre. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola all'Assessora Patti. PATTI Federica (Assessora) Sì, ho molto ben presente che non riguarda solo la manutenzione ordinaria, ma riguarda anche tutta la parte dell'amianto, delle fibre vetrose, insomma ce ne sono di strutturali assolutamente. Le ripeto che è uno dei temi su cui stiamo lavorando per capire anche come agire. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 147: 22 contrari, 5 favorevoli, presenti 27. L'emendamento n. 147 è respinto. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 148. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Semplicemente è la riproposizione del tema della residenza e della cittadinanza con il criterio di premialità all'interno dell'assegnazione del welfare, in questo caso dei bambini. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Qual è il parere della Giunta? PATTI Federica (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 148: presenti 25, contrari 22, favorevoli 2, astenuto 1. L'emendamento n. 148 è respinto. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Solo per il verbale, sulla votazione precedente il sottoscritto si era astenuto. L'emendamento n. 149, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà, Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria, Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, recita: LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola alla Consigliera Albano. ALBANO Daniela Questo emendamento è stato presentato al fine di valorizzare le competenze già esistenti all'interno del personale dei Servizi Educativi, implementando dei percorsi di autoformazione, anche attraverso la collaborazione con l'Università di Torino. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Qual è il parere della Giunta? PATTI Federica (Assessora) Il parere della Giunta è favorevole. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 149: presenti 25, favorevoli 24, contrari 1. L'emendamento n. 149 è approvato. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 150. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Se non sbaglio, c'è una richiesta di modifica da parte della Giunta che attenderei di conoscere. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola all'Assessora Patti. PATTI Federica (Assessora) Corrisponde al vero. Noi proponevamo di tenere dall'inizio "sostegno alle disabilità" fino a "dei servizi sociosanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore", togliendo tutta l'ultima parte e finendo con "compatibilmente con la verifica della disponibilità di bilancio e della pianta organica". LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Credo che sia difficilmente sostenibile anche la coerenza interna del periodo, però quello che si vuole tenere è semplicemente la declinazione della Legge 107/2015 e in quanto tale, essendo un'indicazione della legge di riforma del sistema nazionale, nulla aggiunge agli impegni del Comune. Peraltro prendo atto, e ho votato favorevolmente, che un emendamento che prevede la valorizzazione delle competenze attraverso percorsi formativi che evidentemente hanno un costo, sia per sostenere la formazione che per distaccarvi il personale, non ha posto alla Giunta problemi di compatibilità economica; questo che chiede la continuità nell'assistenza educativa delle figure professionali di sostegno pone problemi di compatibilità economica. Mi dispiace, ma mantengo l'emendamento e ovviamente il Consiglio valuterà. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Qual è il parere della Giunta? PATTI Federica (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 150: presenti 25, contrari 21, favorevoli 3, astenuti 1. L'emendamento n. 150 è respinto. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 151. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio La Giunta promuove la gratuità dei mezzi di trasporto per i ragazzi fino a 14 anni, discriminando in base al criterio ISEE. Ritengo che non ci debba essere discriminazione, soprattutto verso ragazzi di quell'età, quindi proponiamo di eliminare la parte dove dice "secondo il modello ISEE", così che ci possa essere parità di trattamento verso tutti i ragazzi. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Qual è il parere della Giunta? PATTI Federica (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 151: 27 presenti, 23 contrari, 4 favorevoli. L'emendamento n. 151 è respinto. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 152. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Alla luce di quanto è successo all'Istituto Darwin e visto lo stato di tante scuole torinesi, credo che un'osservazione di questo tipo sarebbe utile, quantomeno a voi che avete la responsabilità di amministrare la Città. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Qual è il parere della Giunta? PATTI Federica (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 152: 23 presenti, 20 contrari, 3 favorevoli. L'emendamento n. 152 è respinto. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 153. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Lo accennavo già prima, a mio giudizio rimane utile ed è stato accolto anche dalla Giunta il fatto che si possa dare un'educazione integrativa sul ruolo della Città di Torino, sulla sua storia, sul suo territorio; credo che possa essere accettato anche in questo caso. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Qual è il parere della Giunta? PATTI Federica (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Intervengo sull'ordine dei lavori, perché è incredibile, sulla stessa cosa una volta danno parere favorevole e una volta danno parere contrario; si tratto dello stesso emendamento. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La parola all'Assessora Patti. PATTI Federica (Assessora) In realtà credo che sia inutile specificare questo fatto, avviene già normalmente nell'integrazione dei bambini a scuola, si parla della cultura del territorio, della città, non vedo quale sia il motivo di precisarlo. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 153: presenti 27, contrari 23, favorevoli 3, astenuti 1. L'emendamento n. 153 è respinto. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 154. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Spero che almeno possiate votare questo emendamento, perché rappresenta l'esatto contenuto della lotta al sistema Torino che voi siete andati a fare a mille commercianti. Ho sentito con le mie orecchie decine di commercianti dire: "Se vince il Movimento 5 Stelle queste cose non succederanno più, le feste di via saranno libere, potranno partecipare tutti". Spero che almeno su queste cose così banali e così evidenti, che rappresentavano il peggio del sistema precedente, possiate votare a favore. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SACCO Alberto (Assessore) Le riformeremo completamente, quindi il parere della Giunta è negativo solo per questo motivo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 154: presenti 25, favorevoli 3, contrari 22. L'emendamento n. 154 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 155. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Ho avuto già modo di dirlo prima, ma apprezzo molto il fatto che con l'Assessore stiamo già lavorando per risolvere alcuni problemi lasciati dalla vecchia Amministrazione, c'è da aggiungere, oltre al sistema di pagamento elettronico, la trasformazione di quello che gli ambulanti chiamano volgarmente il pagamento unico giornaliero, ovvero plateatico più TARI vengono pagati allo stesso momento con il passaggio della tessera. Ci teniamo a ribadire il fatto che non debba esserci l'aggiunta di quello che adesso è il 25%, perché oggi chi fa il pagamento giornaliero ha una maggiorazione del 25% sul voucher, quindi vorremmo parificare il pagamento giornaliero alla tariffa TARI, che poi sarà da andare a ridurre, su questo, Assessore, mi auguro che possiamo trovarci concordi. Sugli equilibri di bilancio, come qualcuno paventava prima, non cambia niente perché se cento persone pagano X, cento persone continueranno a pagare X. Se già c'è l'indicazione di voler andare nella direzione del pagamento giornaliero, credo che - non sono un esperto di bilanci -, mantenendo esattamente lo stesso numero di persone che pagano la stessa cifra, l'equilibrio non cambi. Credo che questo emendamento sia il completamento naturale di quanto scritto in deliberazione. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessore Sacco. SACCO Alberto (Assessore) Come ho detto prima al Consigliere, l'idea è assolutamente condivisibile. La metteremo nella deliberazione di programmazione, vogliamo soltanto capire meglio il discorso del bilancio. Quindi, al momento il parere della Giunta è negativo, ma la direzione è assolutamente quella. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 155: 26 presenti, 3 favorevoli, 23 contrari. L'emendamento n. 155 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Volevo far registrare a verbale che il mio voto è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 156, presentato dai Consiglieri Ricca e Morano, comprensivo del subemendamento, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Informalmente prima abbiamo riformulato l'emendamento, togliendo la parte con l'opposizione. È un emendamento che chiede di rafforzare il principio della contrarietà della normativa sulla Bolkestein. Chiediamo di rafforzare il concetto, comunque la posizione espressa in deliberazione tende a quello, però ci teniamo a questo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessore Sacco. SACCO Alberto (Assessore) Siamo assolutamente favorevoli con il subemendamento, quindi "Ribadire la contrarietà della Città alla normativa Bolkestein" rimarrebbe. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 156 così subemendato: presenti 28, favorevoli 28. L'emendamento n. 156 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 157, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà, Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria, Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Russi. RUSSI Andrea Questo è un emendamento che pone una particolare attenzione alle tematiche relative al settore agricolo e propone la valorizzazione dei mercati all'ingrosso torinesi e dei mercati riservati ai produttori agricoli. Per quanto riguarda la valorizzazione dei mercati all'ingrosso torinesi, sia il CAAT, che è il Centro Agroalimentare di Torino, che il Mercato all'Ingrosso dei Fiori sono nati con ambizioni superiori al loro effettivo utilizzo, che già comunque è cospicuo, perché si parla di flussi di 550 milioni di tonnellate di merce all'anno, di 500 milioni di Euro di transazioni commerciali soltanto per il CAAT. Sia per il CAAT che per il Mercato dei Fiori i numeri sono importanti, assolutamente, ma non basta, perché il primo doveva diventare il polo ortofrutticolo del nord Italia, con proiezioni verso il Veneto e le regioni francesi di confine; attualmente è sicuramente il perno tra l'area ad elevata vocazione agricola e i centri urbani. Il secondo, il Mercato dei Fiori, invece poteva rappresentare sicuramente la piattaforma per la compravendita di tutto il florovivaismo piemontese. Il loro rilancio sicuramente potrebbe costituire un elemento per rafforzare tutto il comparto agroalimentare piemontese. Per quanto riguarda invece lo sviluppo dei mercati riservati ai produttori agricoli, questo potrebbe avvenire attraverso un ampliamento degli spazi a loro dedicati e un allargamento della gamma di attività che propongono come, ad esempio, la somministrazione all'interno dei mercati. Lo spirito dell'emendamento è andare incontro anche al settore agricolo che molto spesso non viene trattato come tematica comunale. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SACCO Alberto (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 157: presenti 27, astenuti 2, favorevoli 25. L'emendamento n. 157 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 158. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo è un esempio concreto di come, almeno nelle intenzioni programmatiche, si potrebbe dar corso alla sostenibilità di una politica di promozione del lavoro e dell'occupazione nella Città, assumendo un punto di vista sull'organizzazione del sistema produttivo e attivando quindi i collegamenti necessari. Sostanzialmente, mi pare che sia un dato inconfutabile, Torino ha nel proprio DNA una cultura del lavoro manifatturiero; noi pensiamo che questa cultura possa essere rilanciata attraverso nuove produzioni e attraverso nuove professioni. È del tutto evidente, ad esempio, che nel settore dell'automotive siamo ancora in presenza di piccole e medie imprese, ma non soltanto di una dimensione media di imprese, che sarebbero in grado di coprire tutta la filiera di produzione dei veicoli. Abbiamo certamente ottimi carrozzieri che sono in grado di lavorare materiali innovativi e molto leggeri, creando auto con bassissimi consumi; abbiamo aziende leader nella produzione dei motori elettrici; abbiamo l'unica azienda europea in grado di assemblare batterie con ottime prestazioni; abbiamo una condizione di produzione di veicoli elettrici e non inquinanti, quindi leader nell'innovazione della mobilità che potrebbero competere con altri partner europei. Pensiamo che la produzione di auto di nuova generazione possa fondare un distretto, il distretto dell'automotive, con queste caratteristiche a condizione che l'Amministrazione possa svolgere un ruolo di promozione. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SACCO Alberto (Assessore) Il discorso è uguale all'emendamento n. 155. Al momento devo esprimere parere negativo, ma solo perché l'idea è assolutamente da condividere e ci stiamo già muovendo in quella direzione; la metteremo meglio nella deliberazione di programmazione. Quindi il parere della Giunta è negativo solo per questo motivo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 158: presenti 26, favorevoli 3, contrari 23. L'emendamento n. 158 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 159 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 160. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo è proprio quel punto nel quale non riuscivo ad orientarmi sulla destinazione dei 5 milioni di risparmio per la contemporanea citazione in due capitoli differenti del programma della Giunta. Il tema che però voglio sottolineare non è tanto la possibile sovrapposizione, quanto il fatto che nella definizione dei patti finalizzati a promuovere occupazione, secondo me, in conseguenza dell'approccio culturale che ho cercato di commentare nella mia relazione introduttiva, non si definiscono i target sociali a cui sono indirizzati questi patti per l'occupazione. È del tutto evidente che la crisi occupazionale della nostra Città produce, a fronte di una situazione di esclusione del lavoro, anche ulteriori rischi di emarginazione, che sono particolarmente evidenti nella popolazione giovanile, quando questa è anche fragile dal punto di vista del livello di scolarità, dell'accesso alle opportunità formative e dell'autonomia personale, ma contemporaneamente, se la crisi della disoccupazione giovanile è quella più evidente, abbiamo una condizione fortemente critica di quelle fasce di lavoratori adulti che sono stati incolpevolmente espulsi dal mercato del lavoro per riconversione e chiusura delle attività produttive e non sono ancora in grado di vivere autonomamente grazie alla copertura previdenziale. Quindi, propongo che in questi patti per l'occupazione si tenga conto di questi due target come profili privilegiati. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SACCO Alberto (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. Terremo in considerazione le sue osservazioni quando andremo a fare la deliberazione di programmazione, contemperandole anche con le esigenze delle persone che perdono il lavoro a un'età avanzata. Oggi eravamo in SEAT e sono tutte persone di 40-50 anni. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 160: presenti 28, favorevoli 4, contrari 24. L'emendamento n. 160 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 161. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Nell'ultimo anno la Fondazione della Compagnia di San Paolo ha erogato 150 milioni di Euro sul territorio di Torino, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ne ha erogati 50 milioni: questo è il minimo ammontare di contributi erogato negli anni dalle due Fondazioni. A fronte di 200-250-300 milioni che queste Fondazioni erogano abitudinariamente sul territorio del Comune di Torino, mi sembra che limitare la richiesta di loro contribuzione al patto del lavoro che propone la Sindaca Appendino soltanto a una cifra equivalente a quella che viene messa in campo dal Comune è veramente poca cosa; sarebbe opportuno che la Sindaca, la Giunta battessero davvero i pugni nei confronti di due istituzioni che sono nominate nei punti apicali dallo stesso Comune di Torino. Se vogliamo fare in modo che il mercato del lavoro si smuova a Torino, ed è lodevole la vostra iniziativa di mettere in campo questo primo milione di Euro, per arrivare a cinque milioni sul dato del mandato, però è veramente una cifra molto bassa, allora, siccome non può essere trovata nelle casse, nelle pieghe del Bilancio del Comune di Torino, mi sembra opportuno quantomeno chiedere alle due Fondazioni bancarie un contributo maggiore: davvero dovreste cercare di portare a casa 5 milioni dalla Cassa di Risparmio di Torino e 10-15 milioni dalla Compagnia di San Paolo, solo così si avrebbe un effetto anticongiunturale sulla situazione lavorativa che Torino sta vivendo. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SACCO Alberto (Assessore) Anche in questo caso terremo in considerazione le osservazioni del Consigliere Rosso. Al momento, però, il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 161: presenti 27, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 161 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 162, presentato dai Consiglieri Ricca e Morano, comprensivo del subemendamento, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Aggiungerei, davanti a creazione: "- Favorire la creazione, coinvolgendo tutti i soggetti preposti, di un HUB di compagnie aeree low cost così da aumentare l'attrattività internazionale, la connessione con altre realtà e incrementare il traffico aereo dell'aeroporto della città". Questo va anche nel discorso che si faceva all'inizio sulla discussione della volontà di aumentare il traffico aereo e comunque la connettività internazionale, questo sarebbe un ottimo modo sia per attrarre sia per far viaggiare. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SACCO Alberto (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 162 così subemendato: presenti 27, favorevoli 27. L'emendamento n. 162 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 163. Qual è il parere della Giunta? LEON Francesca Paola (Assessora) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 163: presenti 27, favorevoli 3, contrari 24. L'emendamento n. 163 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 164, presentato dalla Consigliera Artesio, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Si tratta di recuperare all'interno del programma, per le parti di competenza, quanto poi è contenuto in maniera generale nella mozione di accompagnamento. Devo dire che ho apprezzato che l'Assessorato per la Cultura si sia preoccupato sia di evitare il ricorso al volontariato, laddove questo sostituisca il lavoro professionale, e anche di indicare la tutela della dignità e del costo del lavoro nei servizi appaltati; solo che viene usato come termine di tutela la condizione salariale minima. Ovviamente immagino che volesse dire essenziale, nel senso di tutelata dal contratto collettivo più favorevole, ovviamente la formulo in questo modo. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? LEON Francesca Paola (Assessora) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 164: presenti 29, favorevoli 29. L'emendamento n. 164 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 165. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Questo tema si inserisce in una serie di emendamenti anche successivi, per cui parlerò una volta sola, in cui si chiede di fare attenzione a una cosa, perché è giusto rispettare l'inclusione, l'educazione ai valori delle comunità che vengono da noi, però è altrettanto giusto rispettare anche i valori costituzionali che dovremmo onorare, perché molte di queste unità, non tutte, ma alcune propongono nei confronti, ad esempio, degli omosessuali o delle donne posizioni inaccettabili per la cultura costituzionale e repubblicana italiana. Non è che nell'accettare l'inclusione della cultura altrui si violi, come purtroppo è successo in alcune parti d'Italia (lo dico perché non è una cosa teorica, poi mi rispondete che lo volete fare, però non lo mettete e così via), quello che è un preciso intento costituzionale, perché mi sembrerebbe contraddittorio fare norme a livello nazionale con cui rendere più liberi i settori di affettività in questo nostro Paese, il settore della dignità umana e, contemporaneamente, includere culture che disprezzano queste cose. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) La Costituzione Italiana, all'articolo 3, recita che è compito della Repubblica, e quindi delle Istituzioni, rimuovere qualunque ostacolo per la vita di tutte le persone e garantire la piena uguaglianza sostanziale. Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 165: presenti 26, favorevoli 2, contrari 24. L'emendamento n. 165 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 166, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà, Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria, Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Ferrero. FERRERO Viviana Si tratta di un emendamento aggiuntivo. Il testo è: "Prevenire e contrastare lo sfruttamento e l'abuso sessuale dei minori con riferimento alla convenzione di Lanzarote del Consiglio d'Europa del 25 ottobre 2007". Questo è un riferimento legislativo, ratificato nel nostro Paese con questa convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. La convenzione impone agli Stati di criminalizzare globalmente le forme di abuso sessuale, compresi gli abusi all'interno della famiglia con l'uso di forza, costrizione e minacce. L'intenzione è dare centralità ai bambini e alle bambine, che giuridicamente chiamiamo minori, minori di età, ma non di importanza, quindi bambini e bambine che sono voci troppo spesso inascoltate, vittime mute di violenza domestica, fruitori di una città che non è stata costruita per loro, figli di migranti atterrati come pacchetti da luoghi lontani. È quindi molto importante ridare centralità alla figura del bambino e della bambina. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 166: presenti 29, favorevoli 29. L'emendamento n. 166 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 167. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Su questo emendamento ho depositato anche un ordine del giorno, che riassume in maniera più complessiva l'intenzione e la possibile risoluzione organizzativa. Quindi, se, come mi risulterebbe, la Commissione Pari Opportunità procederà all'esame di questo ordine del giorno, come lei, Presidente, credo abbia iscritto in apertura della seduta, ritirerei l'emendamento in attesa della definizione del tema generale. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 167 è ritirato. Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 168. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Chiediamo di sostituire completamente il capitolo Servizio LGBT, in quanto sembra che per Torino girino squadroni di nazisti pronti a cercare tutto ciò che non è ariano e pestarlo a sangue. Dato che fortunatamente Torino è una città che negli anni ha dimostrato di essere all'avanguardia soprattutto su determinati argomenti e dato che è abbastanza monotematico il capitolo sulle discriminazioni, chiediamo di ampliare il discorso e di intraprendere azioni volte alla tutela delle persone che si sentono discriminate per il loro orientamento sessuale, politico, religioso e sociale partendo dal presupposto che tutti i cittadini torinesi devono avere uguale trattamento, tutela e possibilità di partecipazione alla vita cittadina. La costruzione di una rete solida tra l'Amministrazione, le scuole, gli Uffici Scolastici Regionale e Territoriale, il CE.SE.DI. e altri enti e associazioni vicine al mondo della scuola per realizzare azioni formative, di sensibilizzazione e sviluppo di corsi di prevenzione nelle scuole in materia di bullismo e discriminazione di ogni natura. Noi siamo convinti che facendo un'operazione di questo tipo andiamo a comprendere tutte quelle discriminazioni che purtroppo vengono fatte in questa città, non solamente verso il mondo LGBT, a cui diamo totalmente il nostro sostegno quando accadono determinate cose, però crediamo che sia esclusa una parte di Città. Soprattutto per la parte dove si dice: "costruzione di una rete solida", abbiamo ripreso quanto diceva la deliberazione e l'abbiamo spogliata delle parti dove si parlava esclusivamente di LGBT e ampliata a tutte le forme di discriminazione che vengono attuate in questa Città. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) Colgo un interesse da parte del Gruppo della Lega Nord sul tema di discriminazioni, che rilevo in maniera estremamente positiva. Il parere della Giunta, però, è negativo, ma preferirei motivarlo con due parole in più. Abbiamo un Servizio LGBT del Comune di Torino, istituito con una deliberazione, tra l'altro dell'Assessora Artesio nel 2001: si tratta di un vanto, un fiore all'occhiello, tant'è che i Ministeri e il Governo ci hanno affidato tutta una serie di progettualità a livello nazionale e internazionale, anche con i progetti che sono stati seguiti e portati avanti con ottimi risultati e quindi quel capitolo nel programma riguarda il lavoro specifico dell'ufficio. Sicuramente però il lavoro di quest'Assessorato sarà quello di costruire una progettualità su tutte le discriminazioni, sulle sei aree di discriminazione dell'Unione Europea, così come correttamente riportato qui sopra; l'intenzione è di andare in una piena parità per tutte le cittadine e i cittadini. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 168: 30 presenti, 6 favorevoli, 24 contrari. L'emendamento n. 168 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 169. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora In una conversazione informale con l'Assessore, che mi chiedeva di specificare ulteriormente le intenzioni di questo emendamento, e a sua volta mi rappresentava il tempo necessario per svolgere un'azione di sistema rispetto alle realtà attualmente presenti, attendo che questa azione di sistema venga svolta e ritiro l'emendamento. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 169 è ritirato. L'emendamento n. 170, presentato dalla Consigliera Artesio, comprensivo del subemendamento, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Sull'emendamento n. 170 propongo un subemendamento che sopprime l'inciso "tramite un aumento dell'organico", al fine di evitare che mi si risponda che ad oggi non possono essere previsti incrementi; mantengo, però, l'intenzione e la necessità del potenziamento del servizio. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 170 così subemendato: presenti 28, astenuti 1, favorevoli 27. L'emendamento n. 170 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) L'emendamento n. 171, presentato dalla Consigliera Artesio, recita: VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Quando l'Amministrazione si accingeva a redigere le linee guida del programma, si era ancora in attesa della definizione da parte del Governo dei regolamenti attuativi della legge sulle unioni civili. Ora noi siamo ad un punto che sembrerebbe essere, salvo smentite, sufficientemente avanzato per consentire a metà agosto un atteggiamento omogeneo e uniforme da parte delle Amministrazioni Comunali. Questo ci solleva anche rispetto alle segnalazioni di situazioni di urgenza avanzate dalle persone e dalle coppie interessate. Quindi, considerando che gli aspetti generali di omogeneità e di regolarità sono definiti, resta nella nostra autonomia la determinazione delle forme con le quali procedere alle unioni civili e all'applicazione della legge. Poiché i simboli hanno un loro significato, specialmente in contesti nei quali si agisce sul piano della tutela dei diritti delle persone e sul piano dell'attenzione delle istituzioni a rendere esigibili tali diritti, si chiede per la celebrazione delle unioni civili che possa essere adottata (ho usato il termine "celebrazione", ma il termine corretto formalmente è "costituzione") una procedura di rito analoga a quella che l'ufficiale di stato civile e le Amministrazioni Comunali adottano per la celebrazione del matrimonio civile e quindi stessi spazi, orari e forme analoghe, perché le unioni civili almeno dal punto di vista della loro costituzione siano giudicate agli occhi dell'istituzione e dell'opinione pubblica come celebrazioni di matrimonio; è evidente che chi parla ha in mente una successiva evoluzione legislativa verso il matrimonio egualitario. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Ero anche intenzionato a votare questo emendamento, ma poi quando sento che ci si propone di violare le leggi dello Stato, di cambiarne il tono, la natura, la finalità, per arrivare a ciò che la maggioranza dei cittadini non ha ancora deciso di accettare, ritengo che bisognerebbe, invece, accettare la democrazia anche quando è contro di te, non solo quando è a favore. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, perché lei ha detto che vorrebbe che ci fosse una omologazione nelle forme al matrimonio, perché questa è la cosa che lei vorrebbe portare. Ritengo che sia giusto e logico che qualsiasi tipo di affettività umana, qualsiasi tipo di relazione possa essere sancito nella forma che la legge ritiene sia doveroso, però realisticamente credo che sia molto sbagliato continuare a perseguire un atteggiamento così contundente nei confronti di chi non la pensa alla stessa maniera. VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Consigliera Artesio, per fatto personale. ARTESIO Eleonora Intervengo solo per la parte del fatto personale, nella quale vengono attribuite opinioni che non corrispondono alle dichiarazioni; non mi sento minimamente offesa dall'intervento del Consigliere Rosso. La materia mi è troppo cara per consentire che, sulla base di un equivoco, ci possano essere comportamenti difformi dalla volontà. Ho detto che ho una personale - e credo di non essere la sola - aspettativa in direzione del matrimonio egualitario, ma nell'applicazione rigorosa della legge sulle unioni civili, per come è stata votata e come è stata regolamentata dal Governo, sulle componenti autonome che attengono a come organizzare gli spazi e l'attività di costituzione delle unioni, chiedo che il Comune di Torino si comporti nello svolgimento in modo analogo a quello dei matrimoni civili. Voglio dire usare quei locali, avere un calendario analogo a quello adottato, consentire che il personale deputato sia presente in forme analoghe, perché non ci sia discriminazione tra chi deve costituire la propria unione e chi deve celebrare il proprio matrimonio. Questo è quanto ho detto; poi l'interpretazione sul tema dei diritti civili attiene ad ognuno e a quanto saremo bravi a far approvare da leggi nazionali situazioni più avanzate. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) La volontà della Sindaca, di questa Amministrazione e del Movimento 5 Stelle è in linea con quanto presentato in questo emendamento. Ci stiamo già attrezzando, anzi, ci siamo già attrezzati, siamo tra i primi Comuni in Italia ad aver dato la possibilità alle persone di usufruire di moduli già predisposti, in modo da portarci avanti con il lavoro, quindi il parere della Giunta è favorevole, proprio perché è già all'interno della visione dell'Amministrazione e del Comune. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 171: presenti 31, astenuti 1, favorevoli 28, contrari 2. L'emendamento n. 171 è approvato. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 172. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Se qualcuno pensava che io e l'Assessore Giusta saremmo stati allineati sulle analisi politiche, sicuramente ci divideremo su questo emendamento e quindi smentiremo questi giudizi. La questione riguarda la famosa destinazione dei 5 milioni di Euro. Credo che sia stato evidente dagli interventi precedenti come ritenga non solo inadeguato quest'unico intervento rispetto alle politiche complessive di promozione e di attivazione del lavoro, ma come sia perplessa rispetto al fatto che la destinazione di queste risorse alle piccole e medie imprese sia uno strumento efficace per contrastare la disoccupazione giovanile. Purtroppo l'esperienza maturata a livello di Consiglio Regionale, che pure agiva attraverso fondi europei, e quindi legittimamente attraverso un sostegno alle imprese, mi ha portata a verificare durante il periodo di funzionamento di quei programmi, volti alla tutela e all'incremento dell'occupazione, come le imprese avessero aumentato in termini percentualmente irrilevanti i propri dipendenti, quindi come poco avessero contribuito all'aumento dell'occupazione. A contestazione di questa natura mi veniva risposto che, laddove non ci fosse stato il contributo in quel caso dei fondi europei, non avremmo avuto il congelamento del livello occupazionale, ma ci sarebbe stata una decrescita, quindi comunque era stato vantaggioso e utile quel finanziamento. In realtà, credo che non possano esserci solo sulla base di trasferimenti economici processi di assunzione, formazione e soprattutto mantenimento in servizio di persone qualificate, o meno qualificate ma sostenute attraverso percorsi formativi finalizzati, quali possono essere i giovani disoccupati di cui qui si parla. Non vedo come soluzione sostenibile e credibile questa ipotesi di trasferire le risorse alle piccole e medie imprese; se si vuole fare, credo che debba essere fatto con un governo molto autorevole dell'ente pubblico, che debba essere sensibile alle diseguaglianze, quindi accompagnare in modo specifico i soggetti più fragili. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Iaria. IARIA Antonino Intervengo brevemente per precisare che molte volte si cita questo come l'unico intervento a finanziare le politiche giovanili sul lavoro; questo è il primo intervento che possiamo fare ad oggi, però ne faremo sicuramente altri, non è quindi l'unico intervento, ma è il primo intervento sulle politiche giovanili. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) La stupirò, Consigliera Artesio, in realtà il gruppo di lavoro del Movimento 5 Stelle, che è il gruppo dei giovani che ha scritto questo pezzo, che ha ragionato anche su questo, ha fatto un ampio discorso che stiamo ancora finalizzando su come il Comune dovrà controllare che queste risorse vengano utilizzate per evitare l'uso indiscriminato dei giovani come forza lavoro senza dare loro una professionalità, ma proprio per un ragionamento complessivo sull'inserimento lavorativo a 360 gradi. Oltre a questo, e mi permetto di riprendere un attimo l'emendamento n. 160, che lei aveva presentato sui target di questo fondo, come Comune di Torino abbiamo un progetto che è appena stato finanziato, che si chiama "Always On", che dà la possibilità proprio a un ragionamento complessivo per quanto riguarda i neet, ovvero le persone che in questo momento non studiano e non ricercano il lavoro. Sarà una ricerca-azione molto interessante, che ci potrà dire proprio come utilizzare al meglio i fondi per i giovani e le giovani. Quindi, in questo momento, il parere della Giunta è negativo, ma il ragionamento sarà inserito all'interno delle linee di programmazione più dettagliate. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 172: 25 presenti, 1 favorevole, 24 contrari. L'emendamento n. 172 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 173. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Questo emendamento esplicita la contrarietà, per quanto mi riguarda, a individuare come interlocutori per possibili collocazioni professionali soltanto le piccole e medie imprese, magari ci sarà in programma di fare altro verso altri soggetti, poiché non è l'unica azione, ma è solo la prima, per adesso però leggo quanto c'è, cioè il riferimento solo alle piccole e medie imprese. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 173: 28 presenti, 4 favorevoli, 24 astenuti. L'emendamento n. 173 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 174. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Le strade dell'inferno sono percorse da tante buone intenzioni. Intervengo una sola volta per tre emendamenti, perché sono uguali. Gli emendamenti n. 174, 175 e 176 cercano di specificare una cosa. Tutti gli atti dimostrano che attualmente le intelligence contro il terrorismo stanno valutando per spiegare il perché del terrorismo, non in coloro che immigrano in Europa, ma in coloro che hanno la famiglia da due-tre generazioni. Abbiamo una cosa per cui confondendo le etnie, che sono oggettivamente diverse, con le culture si creano delle grandi confusioni. La cultura deve essere sempre tentativamente unitaria, per questa ragione i paesi democratici e liberali hanno una Costituzione. L'America che persegue questo scopo cerca di avere etnie diverse, rispettarle, coltivarne le differenze, ma cerca di avere una cultura unitaria, costituzionalmente unitaria per tutti coloro che vivono su un dato territorio. Se non coltiveremo questo tipo di cose e se davvero voi volete andare nella direzione di una multiculturalità addirittura promuovendola, avremo come esito soltanto l'accentuarsi della spinta estremistica interna all'Islam e, probabilmente, la conseguenza anche di un terrorismo di seconda o terza generazione all'interno del nostro Paese che fino adesso, per fortuna, non abbiamo ancora avuto. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) Il ragionamento è in direzione opposta a quello proposto dal Consigliere Rosso, ovvero nei casi in cui abbiamo una cultura molto forte del paese che ospita tutta una serie di situazioni, ci rendiamo conto che la mancata relazione con l'altro e la mancata interazione sono proprio alla base di quei fenomeni di cui raccontavo prima, quando avevo fatto l'intervento iniziale parlando di marginalizzazione all'interno della società. All'interno di un'ottica quindi, più che andare a parlare di multietnicità o successivamente, come da lei proposto negli emendamenti successivi, di etnie, quello di cui vorremmo farci carico è un ragionamento non solo sulla multiculturalità, ma proprio sulla interculturalità, quindi il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 174: presenti 25, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 174 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 175. Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 175: presenti 25, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 175 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 176. Qual è il parere della Giunta? GIUSTA Marco (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 176: presenti 25, favorevoli 2, contrari 23. L'emendamento n. 176 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 177. La parola al Consigliere Rosso. ROSSO Roberto Questo era stato uno dei refrain della mia campagna elettorale. Il Comune di Orbassano che ha realizzato questo stesso obiettivo, garantendo il 50% del costo di ogni telecamera messa nei condomini della Città, ha speso molto poco finora e ha realizzato molta sicurezza in più. Penso che una cosa del genere sarebbe utile a prescindere dalla collocazione politica dei nostri schieramenti e spero che un domani quantomeno la Giunta voglia approvarla. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SINDACA Il parere della Giunta è negativo. Ricordo bene il refrain della campagna elettorale, abbiamo più volte discusso in tal senso e quindi evidentemente l'opinione non è cambiata in seguito alla chiusura della campagna. Riteniamo importante andare a rafforzare il sistema delle telecamere, che sono un importante strumento di sicurezza, ma immaginare di mettere le telecamere per ogni condominio con il finanziamento previsto ci pare irrealizzabile. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 177: presenti 25, favorevoli 1, contrari 24. L'emendamento n. 177 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 178. La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Per quanto riguarda la sicurezza, chiediamo di creare un capitolo dedicato ai centri sociali, dove chiediamo al Sindaco di intraprendere insieme a tutte le autorità competenti, nel più breve tempo possibile, azioni di chiusura e smantellamento di tutti gli edifici abusivamente occupati, soprattutto laddove siano create forme di violenza sovversiva e delinquenziale, così da poter restituire alla collettività spazi non più utilizzati dall'Amministrazione. VERSACI Fabio (Presidente) Qual è il parere della Giunta? SINDACA Il parere della Giunta è negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 178: presenti 26, favorevoli 4, contrari 22. L'emendamento n. 178 è respinto. VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla proposta di deliberazione. La parola al Consigliere Ricca, per cinque minuti. RICCA Fabrizio Siete riusciti a raccontare una bellissima storia, l'ultima volta che l'ho sentita era il 2011, il Sindaco era Fassino e raccontava di quanto sarebbe stata bella e fantastica Torino nei successivi cinque anni, non tenendo conto di tutte le osservazioni propositive da parte delle minoranze, che poi, con il loro lavoro, hanno contribuito a dare il giro a quell'Amministrazione. Da quel giorno del 2011 l'unica cosa che trovo differente è la mia collocazione all'interno di questo Consiglio Comunale, perché ho trovato la stessa miopia da parte di una Giunta e di una maggioranza incapaci di andare oltre i motivi ideologici, emendamenti più che di buonsenso non votati, solamente perché non presentati dal Gruppo di maggioranza, credo che sia un pessimo inizio per questa tornata amministrativa. Sono state scritte tante cose che saranno irrealizzabili, perché si faceva fatica nei cinque anni passati a fare quel poco che era stato proposto, figuriamoci andare a realizzare tutte queste cose; l'unica speranza, davvero, è che in un sistema economico così complicato come questo, per un motivo a me ignoto, possano tornare i fondi di dieci anni fa e si possa ricominciare a fare qualcosa di concreto, soprattutto per il lavoro, perché sul lavoro si è parlato di creazione di cantieri, si è parlato di valutare opportunità, però, scendendo nel concreto, è una visione a zero assoluto: i cantieri di lavoro, come l'Assessore sa, sono un palliativo, non sono un lavoro, ma una cosa a tempo determinato e non danno sicurezza e neanche la possibilità per una famiglia di poter avere una prospettiva oltre i due anni. Non condivido la visione medievale dell'urbanistica proposta da questa Giunta, perché credo che si debba guardare avanti e non indietro, salvaguardando tutto il nostro patrimonio. Credo che ci sia una visione miope da parte dell'Assessorato all'Ambiente, tanto che abbiamo fatto una sola domanda e a quell'unica domanda non si è data risposta. Credo che ci sia qualche problema a livello di bilancio e oggi l'Assessore Rolando se ne è reso conto, forse per la prima volta, e da domani, è vero che la colpa è di chi ha governato prima, ma dal mio punto di vista se uno non giunge ad una soluzione è causa del problema. Oggi non ho visto soluzioni, ma ho visto solo tante belle parole, ho visto un Consiglio Comunale senza dialogo, perché alla fine sul singolo emendamento, dato che era tutto merito, sarebbe stato bello sapere dalla maggioranza cosa migliorare, a parte i no secchi della Giunta, perché siamo perfettamente consci di non essere perfetti, tutto è migliorabile, abbiamo fatto delle proposte che non sono neanche state prese in considerazione, anzi, si rideva; bene, magari ci faremo anche due risate sulle deliberazioni successive. Detto questo, vedremo cosa succederà da settembre, siamo curiosissimi di vedere tutte queste deliberazioni programmatiche di cui ci hanno parlato gli Assessori, dove inseriranno tutte le nostre ottime proposte fatte questa sera, ma per il momento bocciate, perché forse non era l'occasione adatta per presentarle. Tutto questo per dire che il nostro voto sarà contrario. Io non ho votato Chiara Appendino al ballottaggio, non l'ho votata al primo turno, non la rivoterei, come non ho votato Fassino e non lo rivoterei. Quindi, nonostante qualcuno invece abbia detto pubblicamente di aver dato sostegno, io ritengo di avere le mani completamente libere e, per questo motivo, il nostro voto sarà contrario. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Lavolta. LAVOLTA Enzo Utilizzerò meno dei cinque minuti a disposizione per dichiarare la nostra posizione, la nostra non partecipazione al voto su questo provvedimento che non ci ha convinti, come ha già detto il Capogruppo Lo Russo e tanti Consiglieri del Partito Democratico che sono intervenuti. Nell'introduzione delle Linee Programmatiche discusse quest'oggi vi è scritto a un certo punto: "La fiducia, esattamente come accade nei rapporti interpersonali, va conquistata...". Il provvedimento discusso quest'oggi non ha conquistato la nostra fiducia, per diversi motivi, sono costretto a riassumerne alcuni, ancorché velocemente. Il primo: è evidente l'assenza importante della politica all'interno di questo provvedimento, non c'è visione, è stato detto, non c'è gerarchia, non c'è politica nel senso che non c'è scelta, cioè non ci si è preoccupati di scegliere all'interno di quel calderone, che noi rispettiamo, essendo stato probabilmente un lavoro di condivisione, partecipato, mi pare di aver capito ed intuito che sono stati tanti gruppi di lavoro che hanno partecipato alla stesura di questo programma. Bene, manca la politica che serve quando ci sono tanti gruppi di lavoro che si preoccupano di costruire una proposta di governo, delle proposte utili al nostro territorio, la politica riesce a fare sintesi, riesce a produrre obiettivi concreti, misurabili, che non vediamo all'interno di queste Linee Programmatiche. Il primo elemento per cui non parteciperemo alla votazione di questo provvedimento è l'assenza, dal nostro punto di vista, di politica. Le Linee Programmatiche sono straordinariamente utili, non solo per verificare di anno in anno l'andamento delle politiche dell'Amministrazione, quindi per verificare insieme se la direzione di marcia è quella giusta, sono anche uno straordinario strumento per immaginare la Città che sarà. Facciamo fatica sinceramente, leggendo queste Linee Programmatiche, a capire dove sarà la nostra Città nei prossimi cinque anni; facciamo fatica ad immaginare quale sarà il suo posizionamento nazionale ed internazionale; facciamo fatica a capire se, come diceva qualcuno quest'oggi, sarà più piccola e periferica la nostra Torino; perché? Perché manca la politica, manca la visione. Non pretendevamo una visione necessariamente strategica, ci saremmo accontentati semplicemente di una direzione di marcia, chiara ed inequivocabile e questo, evidentemente, non c'è. Il secondo motivo per cui non parteciperemo al voto è perché manca l'unità di misura, manca un elemento che ci consenta di misurare gli sforzi. Se ho ben compreso, a queste Linee Programmatiche seguiranno singoli provvedimenti dei singoli Assessori, mi auguro che quei provvedimenti e quelle deliberazioni siano circostanziate, siano capaci di rappresentare l'elaborazione che sinteticamente è stata rappresentata qui oggi; però la politica ha bisogno di un'unità di misura chiara, ha bisogno di misurabilità, ha bisogno anche di avere a disposizione degli strumenti che ci consentano di verificare la rendicontazione, ad un certo punto, dello sforzo di un'Amministrazione. Oggi queste Linee Programmatiche non hanno un'unità di misura, non sono misurabili, non c'è un numero, non c'è una percentuale, non sappiamo qual è l'unità di misura dell'azione di governo di questa Amministrazione; e anche di questo ci dispiacciamo. Ci sono delle attenuanti, nonostante l'esperienza pregressa della Sindaca Appendino nella Commissione Bilancio per cinque anni, una è sicuramente la non conoscenza approfondita della situazione economica e finanziaria; è un'attenuante, dobbiamo essere onesti intellettualmente. L'audit rispetto alla situazione economica finanziaria della Città di Torino evidentemente serve - immagino - a comprendere meglio quale sia la situazione della nostra Amministrazione, forse per questo mi chiedo se manchino elementi utili a misurare lo sforzo dell'Amministrazione. Sicuramente alcune attenuanti riguardano naturalmente le nuove esperienze che siedono sui banchi della Giunta; noi assisteremo, come è già stato ricordato da alcuni miei Colleghi, cercheremo di contribuire in modo costruttivo al dibattito nei prossimi mesi e attendiamo con ansia quei singoli provvedimenti che ci consentiranno di capire effettivamente qual è la direzione di marcia. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliere, la invito a concludere. LAVOLTA Enzo C'è un terzo motivo, e poi mi taccio Presidente. Noi abbiamo fatto uno sforzo, comprendete e credetemi, non è facile per chi sino a qualche settimana fa cercava quotidianamente di impegnarsi per migliorare la qualità della vita della nostra Città, come il sottoscritto e tanti altri Colleghi che sono intervenuti quest'oggi, noi abbiamo fatto uno sforzo di umiltà, abbiamo cercato quindi di superare un atteggiamento che è stato fortemente enfatizzato durante la campagna elettorale, abbiamo letto con attenzione queste Linee Programmatiche e ci siamo detti ancora quest'oggi, questa mattina prima della conferenza stampa che dobbiamo essere sufficientemente umili e dobbiamo anche essere capaci di imparare alcune cose che probabilmente non siamo ancora stati capaci di apprendere fino in fondo. VERSACI Fabio (Presidente) Le chiedo di rispettare i tempi, Consigliere. LAVOLTA Enzo C'è una cosa però - e poi mi taccio davvero, Presidente -, una cosa che non siamo disponibili ad imparare, Sindaca Appendino, e alla quale non siamo disponibili ad assistere, che si è verificata proprio in queste ore e in questi giorni. Lei sempre nell'introduzione di questo documento in discussione quest'oggi dice: "È indispensabile coinvolgere in questo progetto tutte le Istituzioni, quelle locali come le Circoscrizioni, la Città Metropolitana e la Regione…" e quant'altro. Bene, proprio in queste ore, mentre ci presentava questo documento, si è nascosta dietro la firma della Ragioneria della Città di Torino nel comunicare dall'alto alle Circoscrizioni su quali capitoli di bilancio avrebbero dovuto tagliare, senza chiedere il coinvolgimento delle Circoscrizioni, senza chiedere la partecipazione; non siamo disponibili ad assistere ad una restrizione della partecipazione democratica delle nostre Circoscrizioni. Chiedo scusa, Presidente. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Rosso, per cinque minuti. ROSSO Roberto Mi sono convinto sempre di più questa sera che la coazione dell'impulso che aveva studiato Pavlov sul suo cane riguarda anche gli umani, perché ho visto che persino i componenti del Movimento 5 Stelle, che ovunque si dichiarano per la partecipazione, la consultazione, la verifica, vorrebbero consultarsi con tutti, non hanno la capacità di cominciare a consultarsi con quelli che gli stanno di fronte in Consiglio Comunale, che è la prima regola della democrazia, cioè la fatica della democrazia è anche questa. Lo facevano un tempo, ero venuto qualche volta a vedere i lavori di questo Consiglio, il Partito Democratico, c'erano strilli da parte delle minoranze, da parte dei Consiglieri Bertola e Appendino, e vedo che oggi, a parti invertite, le cose non sono cambiate. Abbiamo chiesto cose ragionevoli, abbiamo chiesto alcune cose che erano principi di battaglie, di bandiere che ci differenziano in modo evidente, però avevamo chiesto cose normali: dare dei tempi, ad esempio, sulla modalità con cui si sarebbero sgomberati i campi Rom o l'ex MOI; abbiamo chiesto di dare un po' più di sostegno al fondo per il lavoro, con i fondi della Fondazione, non quelli del Comune; abbiamo chiesto di poter mettere telecamere - lo dico alla Sindaca Appendino -, non con il 50% del contributo comunale, ma con il 50% del contributo pubblico, integrato dal 16% di quello comunale, dal 16% della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dal 16% dall'Istituto Sanpaolo. Non siamo matti neppure noi a pretendere cifre impossibili. Avevamo chiesto molte cose che apparivano in linea con quanto detto anche nelle ultime dichiarazioni della Sindaca Appendino, che mostravano di essere condivise. Indirettamente mi ha citato il Capogruppo Ricca, dicendo che ho fatto votare la Sindaca Appendino, l'ho fatto anche in maniera evidente e non nascosta, senza chiedere mai nessuna compravendita di voto, non c'è stata nessuna ragione. Da sempre ho pensato di fare l'opposizione alla Sindaca Appendino e alla sua maggioranza e lei da sempre ha pensato di non coinvolgermi nelle scelte della sua maggioranza, però credo che anche questa sera si sia dimostrato un limite: come possono essere veri i discorsi sulla partecipazione se riguardano il cittadino comune e non riguardano, invece, chi ha una legittimazione democratica? Mi sembra difficile argomentarlo da parte del Movimento 5 Stelle, credo che una riflessione in questo senso vada coltivata e vada fatta; pertanto, ci auguriamo che almeno il prosieguo di questa discussione possa avere un esito diverso, anche imprevedibile. La Sindaca non c'era quando ho fatto il mio primo intervento, avevo evidenziato una serie di novità positive nel programma, non le approvavo tutte naturalmente, ma, ad esempio, la possibilità di avere un diverso atteggiamento sull'ambiente, persino sulla dieta vegetariana, sulla tutela degli animali, sulla ciclabilità, sulla tutela del verde, su tanti argomenti intelligenti e interessanti, sulla partecipazione democratica alle scelte infrastrutturali della Città, pensavo che potessero essere cose su cui intervenire positivamente; mi sembra che, invece, non vada così la discussione questa sera, spero che sia soltanto una rondine che non fa primavera e che nel prosieguo dei nostri lavori ci sia da parte della Sindaca Appendino, della sua Giunta e della sua maggioranza anche la possibilità di considerare le ragioni altrui. Così come voglio pervicacemente mantenermi nella condizione di votare a favore tutte le volte che lo ritengo, anche dei molti emendamenti che voi avete presentato o emendamenti che cassavano le vostre linee che, secondo me, erano invece non corrispondenti all'interesse della Città di Torino, spero che anche il Movimento 5 Stelle abbia l'originalità di non essere un qualsiasi partito, come voi lo definite, nato per restituire il potere, ma in grado invece di realizzare le cose. Ultima osservazione: non mi pento di aver fatto votare la Sindaca Appendino, la sua maggioranza e la sua Giunta, sapendo che sarei rimasto all'opposizione per motivi evidenti, dalla TAV e tante altre cose, addirittura mi ha stupito questa sera che non ci sia stata la possibilità neppure di considerare di andare all'Osservatorio per chiedere per Torino i soldi che sono stati risparmiati; magari lo fate per una questione di principio, per non dichiararvi favorevoli in questa sede, ma fatelo nell'interesse della Città, create le condizioni per cui due Linee di Metropolitana possono essere completate e realizzate, perché i soldi ci sono. Pertanto, davvero, ritengo che sia stato importante abbattere un sistema, credo anche nell'interesse della freschezza del Partito Democratico, ci sono qui moltissimi giovani donne e giovani uomini che lo compongono e lo articolano, fosse importante smetterla con certe prassi del passato. Queste prassi del passato legavano il Partito Democratico a una sorta di convettiva del potere, oggi è un Partito più libero di esporre le sue posizioni, credo che sia nell'interesse suo, nostro e di questa Città avere una Giunta che propone cose nuove, anche se queste cose spesso non vanno nella direzione che auspichiamo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Consigliere Morano. MORANO Alberto Realmente non ruberò cinque minuti. Questo programma o questo abbozzo di programma non è ricevibile. Manca, come abbiamo detto prima e come è stato ripetuto, qualsiasi progettualità, non c'è una visione di dove sarà Torino fra cinque anni ed è triste dover pensare, e speriamo che non succeda, fra cinque anni che si stava meglio quando si stava peggio, cioè, per chi è al centrodestra e per chi è stato di opposizione alla Giunta Fassino e per chi oggi è all'opposizione, dover ammettere che forse la Giunta Fassino ha operato meglio di come potrebbe operare questa Giunta sarebbe grave. L'auspicio è che nella declinazione dei singoli programmi degli Assessori si veda qualche segno di concretezza, qualche segno pratico di programmi basati su un bilancio sostenibile, perché se i programmi sono quelli che abbiamo visto, dove non c'è una copertura finanziaria, dove non c'è un progetto concreto, credo che per Torino non si preannunci un futuro molto sorridente. VERSACI Fabio (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: presenti 27, favorevoli 24, contrari 3. La proposta di deliberazione è approvata. VERSACI Fabio (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento: presenti 24, favorevoli 24. L'immediata eseguibilità è concessa. |