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Estratto dal verbale della seduta di Giovedì 28 Luglio 2016 ore 14,00
Paragrafo n. 13
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2016-03358
LINEE PROGRAMMATICHE RELATIVE ALLE AZIONI ED AI PROGETTI DA REALIZZARE NEL CORSO DEL MANDATO 2016-2021 - APPROVAZIONE (ARTICOLO 42 COMMA 3 E ARTICOLO 46 COMMA 3 D.LGS. 267/2000 - ARTICOLO 38 DELLO STATUTO DELLA CITTA').
Interventi
"Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del
mandato 2016-2021 - Approvazione (articolo 42 comma 3 e articolo 46 comma 3 D.
Lgs. 267/2000 - Articolo 38 dello Statuto della Città)"

VERSACI Fabio (Presidente)
Riprendiamo l'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 201603358/002,
presentata dalla Sindaca in data 18 luglio 2016, avente per oggetto:

"Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del
mandato 2016-2021 - Approvazione (articolo 42 comma 3 e articolo 46 comma 3 D.
Lgs. 267/2000 - Articolo 38 dello Statuto della Città)"

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Sindaca per l'illustrazione delle sue deleghe.

SINDACA
Mi scuso con il Consiglio per l'assenza, ma la mia presenza era necessaria al Tavolo per
l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Sarò molto breve. Per quanto riguarda le deleghe sono
decentramento, partecipate, eventi e sicurezza, che sono quelle principali, in
discontinuità forse rispetto al mandato precedente, mentre le relazioni internazionali
erano già in capo al Sindaco, per cui procederò con l'attività in tal senso.
La scelta di tenere le deleghe sui grandi eventi e sulle partecipate deriva in realtà da una
scelta fatta insieme alla Giunta: mantenere in capo al Sindaco un ruolo di regia rispetto
a due deleghe che, evidentemente, vanno ad intersecarsi con le deleghe degli Assessori
specifici. La scelta di avere in capo a me la delega degli eventi è dovuta al fatto che, in
base agli eventi specifici (che possono riguardare lo sport, la cultura ed il turismo e sono
tutti collegati), il ragionamento si farà insieme e sui grandi eventi si farà semplicemente
quello che è stato detto in questi anni e che è la linea di indirizzo specificata nel
programma: sui grandi eventi la valutazione verrà fatta sulla base dell'impatto
economico sul territorio. Ad esempio, quando si tratterà di un evento che riguarderà lo
sport, si andrà a verificare quali sono gli impatti in termini di costi e benefici e di ritorno
economico sul territorio dell'evento e, sulla base di questi criteri oggettivi, si valuterà se
investire o meno.
Sarà diverso (per questo motivo abbiamo deciso di scollegare la cultura dal turismo)
valutare quali sono le ragioni per cui ha senso investire delle risorse in ambito culturale;
ha senso produrre un prodotto o un servizio culturale che non sempre ragiona sulla base
di logiche di ritorno economico. La scelta di scorporare la cultura dal turismo è proprio
dettata da questa linea guida che è diversa e, quindi, su cultura e turismo si fanno
ragionamenti diversi, perciò rimane in capo al Sindaco la scelta di mantenere la delega
ai grandi eventi.
Per quanto riguarda il decentramento, come avrete visto nelle linee guida, il primo
percorso che faremo, insieme alle Circoscrizioni, sarà una ricognizione di quelle che
sono le discrasie tra l'attuale Statuto ed il Regolamento approvato dalla Consiliatura
precedente. I Consiglieri che hanno seguito il percorso della Commissione del
Decentramento sanno, perché conoscono quel testo, che, in questo momento, ci sono
alcune discrasie che determinano anche delle evidenti difficoltà di organizzazione e di
gestione delle Circoscrizioni. Insieme alle Circoscrizioni, a cui abbiamo chiesto al
primo incontro di iniziare a fare una ricognizione per quanto riguarda le singole
Circoscrizioni, l'Ente con i vari Assessorati ed i vari Uffici sta facendo una prima
analisi e, in base a quanto emergerà da questa analisi, partirà un percorso di revisione
del Regolamento. Questo è affiancato alla riorganizzazione della macchina comunale di
cui parlava l'Assessore Rolando, perché le due cose hanno dei punti paralleli e non si
può immaginare una riforma del decentramento ed una revisione di alcune deleghe e di
alcune responsabilità senza ragionare anche sul personale.
Relativamente alle partecipate, il lavoro che stiamo svolgendo è iniziato soprattutto per
quanto riguarda il tema dei trasporti, dove ci sono delle urgenze; stiamo lavorando con
tutti i soggetti coinvolti (la Regione ed anche le partecipate di riferimento) per fare una
prima ricognizione per capire effettivamente, ad oggi, qual è la situazione. La linea
guida che utilizzeremo per quanto riguarda eventuali dismissioni è quella per cui le
partecipate che erogano servizi essenziali verranno mantenute, come è scritto nel
programma, dalla Città di Torino con una quota del 100% e, in particolare, in questo
caso mi riferisco a GTT.
Per quanto riguarda la sicurezza, arrivo adesso da un Tavolo ed è chiaro che si
procederà lavorando insieme a tutti i soggetti coinvolti che ne fanno parte. Come è
scritto nel programma, la nostra idea è di valorizzare il ruolo del Corpo della Polizia
Municipale e, in particolare, andare a sviluppare i cosiddetti "nuclei di prossimità", che
esistono già e che riteniamo siano un'esperienza positiva che deve essere estesa a tutto il
territorio. Lavoreremo su una serie di percorsi che trovate nel programma e che
affrontano i temi che riteniamo emergenziali e, quindi, importanti: i minori e la violenza
di genere, il commercio, di cui forse è già stato detto precedentemente, in particolare per
quanto riguarda l'abusivismo, gli anziani e, quindi, l'attenzione agli anziani, che, in
questo momento, sono vittime di situazioni di disagio e per questo motivo, come
abbiamo detto in campagna elettorale e come trovate nel programma, c'è l'idea di
istituire per gli over 65 un fondo di tutela per i risarcimenti delle vittime, tra l'altro su
un modello di altri Comuni che hanno già lavorato in tal senso e che hanno avuto
riscontri positivi.
Vi è il tema dello spaccio e dell'identità elettronica, su cui vogliamo lavorare, perché è
anche collegata a quella che giornalisticamente è stata definita un'app per la sicurezza.
È chiaro che si collega ad un processo di identità elettronica, per cui le segnalazioni
verranno fatte su una certificazione dell'identità elettronica, per cercare in tutti i modi di
sviluppare ed utilizzare al meglio le nuove tecnologie.
Per quanto riguarda i campi nomadi, parliamo del superamento dei campi nomadi come
luogo di emarginazione sociale. C'è poi il grande tema della lotta alle forme di
dipendenza (ludopatia ed alcolismo).
Evidentemente, sono tanti i temi che vorremmo affrontare (in particolare con alcune
emergenze che partono dalla situazione dell'ex MOI) per cercare di dare delle risposte
ad un territorio che, in questo momento, ha bisogno di avere risposte, perché c'è un
clima generale, che non vogliamo assolutamente alimentare, di percezione di
insicurezza su cui vogliamo lavorare insieme a tutte le Forze dell'Ordine, partendo dalla
nostra Polizia Municipale, che vogliamo rafforzare anche nel ruolo che ha nei confronti
dei cittadini, in modo che possa essere percepita sempre più come parte della nostra
comunità ed a servizio della comunità, naturalmente chiedendo aiuto anche a tutte le
altre Forze dell'Ordine. È chiaro a tutti noi che alcuni interventi devono essere fatti con
l'aiuto e l'ausilio delle altre Forze dell'Ordine che fanno parte del Tavolo per l'Ordine e
la Sicurezza Pubblica.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Ringrazio la Sindaca e gli Assessori per l'illustrazione.
Non utilizzerò tutti i 15 minuti e mi scuso in anticipo con l'Aula se dovrò assentarmi,
ma dovrò rientrare a casa per motivi personali. Penso che sui temi che sono stati trattati
e sui punti che sono stati esposti in questo programma di breve, medio e lungo periodo
entreremo nel merito negli anni che avremo davanti per lavorare insieme. Mi pare però
doveroso, almeno rispetto alla forza politica che rappresento, segnalare quelle che sono,
a mio giudizio, alcune gravissime mancanze all'interno di questo programma. La prima
mancanza è che, quando parliamo del sistema educativo, non vi è alcun riferimento al
sistema paritario, se non in una parentesi; negli anni, la nostra Città ha costruito un
sistema per cui scuole comunali, scuole statali e scuole paritarie rappresentavano un
fiore all'occhiello dal punto di vista dell'offerta che dava ai suoi cittadini. Mi stupisce il
fatto che l'attuale Assessora non abbia assolutamente preso in considerazione l'ipotesi
di ragionare sull'attuale condizione che vivono, ad esempio, le scuole convenzionate
FISM. La condizione che vivono è di fatica; è una convenzione che è stata prima ridotta
e poi, in parte, rialzata, ma, negli ultimi due anni, ha comunque subito una riduzione di
quasi 600.000 Euro e vi è l'aumento delle tariffe e dei costi che queste scuole devono
sostenere, come tutte le scuole. Mi pare grave il fatto che vi sia una totale mancanza per
quel comparto e per quei lavoratori (perché, oltre ad essere scuole convenzionate, che,
di fatto, hanno tanti bimbi - e mi pare che non ci siano bimbi di serie A e di serie B -,
hanno anche delle maestre che hanno applicato il contratto FISM, che è un po' diverso
dai contratti nazionali, in quanto le fa vivere in una condizione di minor redditività dal
punto di vista contrattuale).
Non vorrei che questo, invece, sia frutto di un pregiudizio ideologico verso il sistema
paritario, perché questo vorrebbe dire attaccare un portato culturale ed educativo che ha
sempre cercato, anche nella laicità che questa istituzione ha sempre garantito, di
compartecipare nella qualità dei servizi. Non trovando a tal proposito un ragionamento
più vasto nel breve, medio o lungo periodo, mi auguro che su questo ci sia poi da parte
della Sindaca un'attenzione, perché nella scorsa Consiliatura abbiamo anche presentato
qualche atto insieme legato alla necessità che queste scuole abbiano un sostegno da
parte della Città. Auspico quindi che su questo si possa lavorare insieme.
Dal punto di vista del welfare, per quanto riguarda la prima proposta di deliberazione
che abbiamo sviluppato e votato insieme, ho presentato un emendamento che è stato
recepito sulla figura del Disability Manager. Nelle Linee Programmatiche non trovo lo
sviluppo della sua funzione e la possibilità di capire fino in fondo come quella figura
possa essere utilizzata di più e meglio di come è stato fatto a suo tempo. Noi l'abbiamo
proposta in Aula nella scorsa Consiliatura e si decise di incardinare quella funzione sul
Direttore Generale della Città. Ero di parere diverso, ma si trovò la mediazione per
iniziare a fare un lavoro da questo punto di vista. Non avendo più la figura del City
Manager, mi sarei aspettato, all'interno di queste Linee Programmatiche (proprio perché
la settimana scorsa è stata approvata la proposta di deliberazione), di trovare lo sviluppo
di questa funzione, come l'Amministrazione intende utilizzare questa funzione oppure
se preferisce toglierla o, comunque, capire a chi verrà assegnata. Lo dico anche perché
la figura del Disability Manager, per come sarà chiaro anche per chi ha lavorato sul
tema dei PEBA (ne discutevo prima con un Consigliere della maggioranza), non si
occupa di abbattere le barriere architettoniche, ma cerca di fare in modo che i servizi,
quando nascono e quando vengono strutturati, abbiano in sé un'attenzione
all'accessibilità più totale, sia che si tratti di servizi che vengono dati ai cittadini, che
servizi telematici. Questo per quanto riguarda il tema della disabilità.
Relativamente al coinvolgimento del Terzo settore e del volontariato, sono portato a
fare una differenza tra ciò che è Terzo settore in sé e quello che è il volontariato, perché,
a mio giudizio, sono due attività o due modalità di approccio ai problemi diversi (questo
lo dico anche per la mia esperienza personale), per cui vorrei capire - ho provato e
proveremo ad approfondire il tema - che cosa intendiamo fino in fondo per volontariato
civico. L'idea della casa del volontariato civico che ho trovato all'interno delle Linee
Programmatiche sarà interessante da approfondire. Ci sono dei modelli di case del
volontariato, penso a Milano, ma partono dal volontariato che esiste già. Ho sempre
molta paura quando le Istituzioni chiedono ai cittadini di fare gratis quello che
dovrebbero fare le Istituzioni stesse. Se questa è l'idea di volontariato che si ha, secondo
me c'è un problema, perché c'è una mancanza di conoscenza di che cosa è il
volontariato almeno nella nostra provincia o, quantomeno, nella nostra città. A
proposito della nostra città (per chi di voi si è occupato di sociale, anche nelle
precedenti esperienze lavorative), è evidente che il nostro volontariato arriva da una
storia sia di matrice più religiosa, pensiamo a quella dei Santi sociali, ma anche di
matrice laica. Se si volesse portare avanti un'idea di questo tipo, a mio giudizio sarebbe
importante, più che inventarsi una Consulta del volontariato civico o una Casa del
volontariato civico, partire da quello che c'è. Vi assicuro, Consiglieri, che quello che c'è
è molto e, spesso, non vede l'ora di essere ascoltato e valorizzato per quello che oggi
chiede. Da questo punto di vista, uno degli altri elementi che abbiamo affrontato con i
Colleghi di maggioranza e di minoranza nella scorsa Consiliatura era l'evidente carenza
di spazi dove queste realtà associative potessero vivere, realizzare le loro attività
associative e pensare a nuovi servizi e a nuove forme di collaborazione con le
Istituzioni.
Dal punto di vista degli spazi, in queste Linee Programmatiche vedo la completa
assenza del problema dei centri sociali. Non c'è una riga che dica cosa vuole fare questa
Città rispetto a questi luoghi che sono occupati e le cui utenze, di fatto, vengono pagate
dai cittadini. Si parla del superamento dei campi nomadi, questo sì, si parla del
superamento dell'ex MOI, si parla del superamento di tutte quelle condizioni che hanno
rappresentato una criticità non banale in questi anni, ma non si fa alcuna menzione del
tema dei centri sociali. A me piacerebbe che si dicesse con coraggio che forse quelli
sono luoghi ai quali noi oggi diamo tutte le risorse possibili ed immaginabili per
esistere, ma, magari, potrebbero essere convertiti a luoghi e spazi di aggregazione, visto
che anche la forza che oggi guida la Città parte da un presupposto di sostegno ed aiuto
alle forze ed ai cittadini che si mettono insieme in un'ottica di una sussidiarietà
orizzontale. Di conseguenza, mi piacerebbe che su questo, prima o poi, si arrivasse al
superamento del fatto che quelli sono non luoghi della città, affinché diventino luoghi
della città di quelle forze buone che provano a rispondere ai bisogni delle persone.
Vorrei affrontare un ultimo tema e, poi, concludo il mio intervento: capisco il fatto di
cambiare il nome della delega dell'Assessorato alla famiglia, facendolo diventare
Assessorato alle famiglie, ma, Assessore, citare almeno una volta la parola in Aula non
sarebbe stato male. Sono abbastanza convinto che tutto il tema che dovremo affrontare
non riguarda soltanto la questione della discriminazione ed il tema dell'omofobia,
perché, come Città, dobbiamo dare una risposta a chi oggi fa famiglia e mette al mondo
dei figli e, quindi, per cercare di aiutare queste persone che investono nel futuro della
Città e nel futuro del nostro Paese avrei detto qualcosa in più.
Ho trovato attenzione sul tema del sistema educativo e, quindi, provare a ricalcolare le
tariffe in modo tale che vi sia un'attenzione alle nuove famiglie, alle famiglie
monoparentali, però vi assicuro che, secondo gli ultimi dati ISTAT - che avrete letto
anche voi -, i nuovi poveri sono le famiglie che hanno due figli. A mio giudizio, sarebbe
stato interessante questo dato che la Città si pone il tema di come sostenere chi oggi
investe ancora nel futuro e che lo faccia con coraggio, al di là del cambiamento del
nome. Poi, si può fare polemica o meno, ma entreremo anche nel merito delle posizioni
che l'attuale Assessore prendeva prima di assumere questo incarico, che prendeva
perché, oggettivamente, l'identità digitale è una cosa che non va nell'oblio, per cui
alcune posizioni che uno prende poi rimangono alla storia, rimangono agli atti e mi
auguro che, nel tempo, li approfondiremo, in modo tale da capire fino in fondo se quello
che trovavamo scritto troverà poi anche un'attuazione politica rispetto a questa Città e
alle politiche che vorrà fare.
Mi sarebbe piaciuto (ma, invece, manca) un segnale forte per le giovani coppie che
decidono di investire sul futuro della Città e di investire anche su di loro mettendo al
mondo dei figli; su questo non ho trovato alcunché.
Come la Sindaca sa, la mia attività di Consigliere Comunale e di rappresentante di un
Gruppo della minoranza sarà collaborativa tutte le volte che si vorranno trovare delle
soluzioni per cercare di fare dei passi avanti che tengano conto della realtà, e non di
un'idea di società che si vuole imporre rispetto a quello che è oggi il tessuto sociale di
Torino, e delle sfide che abbiamo davanti.
Ringrazio anche per l'attenzione che si è avuta su alcuni settori. Penso al settore del
commercio e a tutto il tema dell'abusivismo; mi fa piacere che, adesso, qualcosa inizi a
muoversi, soprattutto sulle nostre vie più importanti, quelle del centro. Mi auguro che la
disponibilità al dialogo dimostrata almeno a parole dagli Assessori nella loro relazione
sia non solo scritta su queste Linee Programmatiche, ma che possa tenere conto anche
dell'apporto che le minoranze potranno dare.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Lo Russo; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti.

LO RUSSO Stefano
Per quanto riguarda le Linee Programmatiche presentate dalla Sindaca e dalla sua
squadra, l'analisi che formuliamo è impietosa, lo dico con franchezza. Infatti, le Linee
Programmatiche che sono state presentate e che, oggi, sono in approvazione sono
completamente sprovviste di visione sulla Città. Sono Linee che non inquadrano il ruolo
di Torino nel moderno contesto territoriale di riferimento del Nord-Ovest, non è stata
rimarcata una sola parola rispetto alla dimensione spaziale della Città nei confronti del
resto della Città Metropolitana, non c'è una sola parola con cui si faccia riferimento alle
componenti relative allo sviluppo territoriale e all'esigenza di dare inquadramento e
corpo quantomeno alla vicenda della conurbazione torinese come elemento e fattore di
sviluppo e non una sola parola si cita, ad esempio, rispetto al tema dell'esigenza di
attrarre investimenti italiani ed esteri. Questi elementi - insieme ad una corposa mole di
obiettivi velleitari, privi di sostenibilità economica, contraddittori e, in taluni casi, anche
singolari dal punto di vista della prospettiva e dell'esigenza di metterli nero su bianco in
un programma di mandato - rappresentano, a nostro modo di vedere e lo diciamo anche
con franchezza, la visione di Città del Movimento 5 Stelle e della Sindaca Appendino.
Una Città che fa della decrescita una cifra culturale, che non scommette, come avrebbe
invece potuto e dovuto, nello sviluppo di alcuni assi, che, ad eccezione di qualche
torinese critico, vengono riconosciuti nell'immediato esterno della città, in Italia e nel
mondo, come assi che hanno rappresentato in questi anni una frontiera di sviluppo
urbano e che hanno consentito a questa Città, che nei primi anni Novanta si trovava in
una sostanziale crisi di vocazione, di identificare elementi di carattere prospettico e
progettuale, che poi, negli anni successivi, sarebbero stati declinati ed avrebbero
contribuito a definirne la fisionomia in Italia e nel mondo.
Una fisionomia che è stata caratterizzata da alcune scelte importanti, anche contestabili
se vogliamo, e, per certi versi, ben venga, perché in un certo qual modo si fa anche
chiarezza; sono state contestate anche all'interno di queste Linee Programmatiche e si
tratta di scelte che, però, credo che sia davvero opportuno sottolineare e continuare a
rivendicare: la scelta di fare della trasformazione urbana del comparto fisico di questa
Città un'occasione di sviluppo, investire in settori che per decenni erano stati trascurati
nella grande fase di espansione industriale di Torino e che, proprio alla luce
dell'abbandono del modello di città fabbrica, si ponevano come frontiere di sviluppo
(faccio in particolar modo riferimento alla cultura), ma che, invece, vengono
strutturalmente contestate.
Le Linee Programmatiche della Giunta Appendino mettono in discussione i cardini
fondamentali della trasformazione di Torino di questi ultimi 20 anni e lo fanno
rivendicandone con orgoglio la specificità e la discontinuità e, in questi termini, noi non
ci sentiamo di condividerle sotto l'impianto generale. Sono Linee Programmatiche
lacunose, perché i problemi non vengono toccati, e, al loro interno, ci sono aggiramenti
e slalom speciali rispetto ad alcuni nodi della Città. Nodi che sappiamo essere
conflittuali, che generano conflitto in questa Città, che generano problematicità
specifiche territoriali, sociali, culturali, etniche e religiose e, con grande accuratezza, in
tutto questo enorme impianto di punti, in questo elenco puntato di cose, non si colgono
le prospettive. Praticamente, non si parla mai di partnership pubblico-privato, se non
accennandone in alcuni aspetti assolutamente ancillari, ma non andando al cuore del
sistema. Non si parla del rapporto di partnership pubblico-privato strutturato come
nuovo paradigma dell'erogazione del servizio (ad esempio, nel campo del welfare o dei
servizi per l'istruzione), senza dimenticare il rapporto di partnership pubblico-privato
nel campo della trasformazione urbana. Mi soffermo brevemente su questo ultimo
punto. Il lungo elenco di buone intenzioni all'interno del documento programmatico, in
particolar modo per quanto riguarda il futuro di molte riconversioni urbane, ha una serie
di elementi che, in linea di principio, il Partito Democratico condivide e che, per certi
versi, trova anche un po' pleonastico ripetere in una Linea Programmatica.
Il tanto decantato tema del consumo di suolo - mi fa un po' sorridere - parte dal
presupposto che a Torino si sia consumato suolo, ma a Torino non si è consumato suolo
in questi 20 anni di trasformazione. Le statistiche (non di parte o di pericolosi facinorosi
cementificatori, ma della nostra Città) dimostrano che il processo di riconversione
urbana di questa Città è insistito sui 10.000.000 di metri quadrati di aree industriali
dismesse che avevamo in eredità nei primi anni Novanta. Lo stesso nostro Piano
Regolatore dice la stessa cosa. Questo come elemento esemplificativo di un elenco di
buone pratiche e di buone azioni su cui, con grande onestà intellettuale e con grande
franchezza, siamo anche d'accordo, ma c'è un problema: la sostenibilità economica di
quanto viene elencato qui dentro e, purtroppo, potremo accorgercene nel momento in
cui partirà l'attività amministrativa in molti dei settori che sono qui elencati. Le buone
intenzioni, i bei pensieri, l'atteggiamento positivo che si ha e questo spontaneismo, per
certi versi anche nobile, talvolta un po' ingenuo rispetto alle grandi tematiche ed alle
grandi questioni della Città si scontreranno contro alcuni paletti molto stretti che,
purtroppo, non dipendono certamente da chi guida la Città e - ahimè - non dipendono
neanche da chi guidava prima la Città, ma da condizioni oggettive di contorno che sono
estremamente critiche: una Città che ha un elevato grado di povertà, che ha una crisi
strutturale del comparto produttivo e che ha un comparto edilizio in grande sofferenza.
Non porsi il problema di come si fa a costruire un meccanismo positivo di relazione tra
pubblico e privato per favorire la leva della trasformazione urbana è un elemento di
sottofondo culturale che manca completamente all'interno di questo programma, che,
purtroppo per noi, renderà molte delle previsioni - se non la stragrande maggioranza - di
queste Linee Programmatiche completamente velleitarie ed aleatorie.
Rispetto alle tante altre questioni, l'elemento che ci pare di poter ulteriormente
evidenziare è proprio la questione della dimensione spaziale della Città e della
dimensione economica della Città nella prospettiva dell'area del Nord-Ovest e dell'area
nel contesto europeo. Si afferma con grande veemenza - tema di cui abbiamo discusso
tanti anni e ne discuteremo ancora - la totale contrarietà al collegamento ad Alta
Velocità Torino-Lione, ma non si discute, ad esempio, dell'esigenza del rafforzamento
dell'Aeroporto di Caselle. Non vi è alcuna traccia della dimensione relazionale e
spaziale tra Torino-Milano e Torino-Genova, come Torino si relaziona con i Comuni
contermini e con quale tipo di innovazione anche nell'erogazione dei servizi della Città
di Torino, in quanto entità comunale autonoma e certamente come capofila della Città
Metropolitana, si pone rispetto a tutti quei Comuni banalmente confinanti. In queste
Linee Programmatiche non c'è traccia di tutto ciò.
Ci sono elementi e spunti interessanti e, peraltro, devo dare atto ad alcuni Assessori di
avere, con grande onestà intellettuale, riconosciuto di essersi insediati in contesti che
non sono stati propriamente distrutti da 20 anni di malgoverno, in cui tutti erano dei
banditi pericolosi, in cui c'erano dei disonesti alla guida, in cui i funzionari erano
corrotti ed i politici incapaci; forse, finalmente, questa narrazione, con cui francamente
ci avete anche un po' stracciato le sfere - lo dico in senso buono -, di questa campagna
elettorale finisce. Una narrazione alla quale abbiamo provato a dare risposte, non ci
siamo riusciti, per cui abbiamo perso le elezioni, ma siamo contenti dell'onestà
intellettuale di alcuni degli Assessori, che hanno riconosciuto di occupare in questo
momento posizioni che hanno personale all'altezza e strategie avviate. Siamo contenti
che molte delle strategie delle Amministrazioni precedenti e, in particolare modo, di
quella che è stata sconfitta alle urne non verranno smontate, perché questa è una delle
preoccupazioni non del centrosinistra, non del Partito Democratico, ma dei cittadini,
delle cittadine e del sistema delle imprese, che guarda con un po' di timore e un po' di
preoccupazione il cambio di governo della Città. Siamo contenti che vi sia la capacità di
cogliere quanto di buono è stato fatto e, da questo punto di vista, vi invitiamo nei
prossimi mesi a non smontare e a lavorare per migliorare, per adeguare e per
perfezionare, ma, certamente, nell'ottica dello sviluppo. Noi abbiamo valutato - poi
sicuramente i Consiglieri del Partito Democratico che decideranno di intervenire
puntualizzeranno ulteriormente queste mie brevi considerazioni -, abbiamo discusso
molto sulle vostre Linee Programmatiche (le abbiamo lette e le abbiamo analizzate) e ci
siamo interrogati su quale atteggiamento tenere nell'ambito di questa discussione.
È importante la discussione sulle Linee Programmatiche che viene affrontata dal
Consiglio Comunale, soprattutto in un momento in cui la geometria politica è
sostanzialmente variata, in cui abbiamo, di fatto, un'Aula completamente rinnovata, con
Consiglieri Comunali al primo mandato, con una Giunta tutta scelta su base di staff e,
quindi, senza alcuna legittimazione politica e democratica, se non quella derivante dalla
legittimazione della nostra Sindaca Appendino, e anche con un modello politico
totalmente inedito e diverso rispetto a quello che era il modello politico dei mandati
precedenti, in cui la dinamica di articolazione del dibattito non scaricava tutta la
responsabilità politica delle scelte in capo alla Sindaca, ma, invece, aveva
un'articolazione maggiore sia all'interno di un quadro coalizionale di forze politiche, sia
all'interno di una Giunta, che evidentemente non solo era espressione di un curriculum
inviato alla Sindaca, ma era espressione di forze politiche o, in taluni casi, anche di
consenso elettorale dei cittadini di Torino. Quindi è una dimensione inedita per noi e per
la Città.
Ci siamo chiesti più volte come intervenire rispetto alle sue Linee Programmatiche e,
poi, abbiamo scelto l'orientamento di non presentare emendamenti alle sue Linee
Programmatiche, in quanto le riteniamo, per le ragioni che ho esposto in premessa,
totalmente inadeguate rispetto alla prospettiva ed alla difficoltà di questa Città.
Oggettivamente, riteniamo di cortissimo respiro la prospettiva contenuta in queste Linee
Programmatiche. Si è parlato molto di periferie: l'attuazione di queste Linee
Programmatiche, ahinoi, tra qualche anno consegneranno Torino ad un ruolo di periferia
nella sua interezza e, quindi, il problema di fondo che abbiamo sarà cercare di evitare
che Torino diventi periferia di Milano e, soprattutto, periferia d'Europa. Questo è il
tema. Se dovessi individuare un hashtag delle sue Linee Programmatiche, lo chiamerei:
"con Appendino Torino periferia di Milano". Cercheremo di evitarlo, abbiamo provato
a valutare come fare ed abbiamo stabilito di non presentare emendamenti. Queste Linee
Programmatiche non ci trovano d'accordo sotto il profilo dell'impostazione culturale e
dell'impostazione metodologica, le troviamo povere di contenuti e, per questa ragione,
ci asteniamo dal contribuire a migliorarle. Sono inemendabili, andrebbero riscritte e, per
questa ragione, il Gruppo del Partito Democratico non ha presentato emendamenti.
Valuteremo caso per caso (man mano che, nelle prossime settimane, si svilupperanno le
questioni inerenti la Città) come la sua Amministrazione, Sindaca Appendino,
analizzerà i problemi. Dicevamo prima che voi vi siete seduti su delle comode poltrone,
per qualche Assessore, in taluni casi, sono comodissime, per qualche altro Assessore,
oggettivamente, sono poltrone un po' meno comode ed un po' più problematiche, ma
certamente, a differenza della sua Collega Raggi che si è seduta in un contesto un po'
diverso, lei guida un'Amministrazione che non è propriamente come è stata descritta in
queste settimane. Siamo consapevoli del fatto che, se non succede nulla, la sua
Amministrazione andrà dritta e tranquilla fino al 2021, ma siamo altresì consapevoli
che, purtroppo o per fortuna, la Città presenta problemi. Si presentano sempre nuovi
problemi e questi problemi sono il banco di prova su cui si misura la qualità della
soluzione o meno. Ne abbiamo avuto contezza in queste settimane: mi dispiace anche
dal punto di vista umano che appena insediata il primo problema che si è posto e che si
è trovata a gestire sia quello del Salone del Libro; è il primo di una serie di altri
problemi, avremo il suk, avremo il MOI, avremo le occupazioni abusive, avremo i
cantieri, avremo "n" mila problemi, avremo i centri sociali, come che diceva il
Consigliere Magliano, ci sarà una serie di altre cose (il problema del Bilancio, il
problema di come finanzieremo il sistema complementare dell'istruzione ed il problema
di come garantiremo il livello di servizi) e, visto che non è scritto da nessuna parte, lì ci
riserveremo di intervenire e finalmente, a distanza di un po' tempo, capiremo - e
potremo anche dare un nostro contributo, se verrà richiesto - come si affronteranno le
singole questioni.
Buon lavoro, Sindaca Appendino. Il Partito Democratico svolgerà correttamente il ruolo
assegnatogli dai cittadini: siamo minoranza consiliare, non siamo opposizione
aprioristica; saremo una forza politica che, anche in virtù del forte consenso popolare,
ha un obbligo particolare, che è quello di garantire agibilità democratica e
funzionamento dell'Istituzione e di provare a dare i suggerimenti. Ci comporteremo in
questo modo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti.

RICCA Fabrizio
Rispetto al 2011, abbiamo deciso di avere una posizione completamente differente su
queste Linee Programmatiche, perché il voto dei cittadini ha risposto ad una necessità di
cambiamento dell'Amministrazione che noi condividiamo, nonostante io dica
orgogliosamente di non aver votato nessuno dei due candidati Sindaci al ballottaggio,
perché mi rappresentavano poco per quelli che erano i loro programmi. Sindaco, le dico
che bisogna guardare i dati: voi avete preso il 30% dei voti al primo turno, che
corrispondono al 15% degli aventi diritto al voto, dopodiché al ballottaggio c'era la
Appendino, ma se anche ci fosse stato "Comodino" avrebbe vinto lo stesso.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Mi permetta: anche questo cambierà.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). È una profezia.
Detto questo, questo programma rappresenta una parziale visione della Città, perché è
una parziale vita che voi avete vissuto sul territorio comunale; avete lavorato al vostro
programma con gruppi di lavoro e con comitati che rappresentano una parte della città,
perché, dall'altra parte di questo Consiglio, c'è quella città che non vi ha votato e che
comunque bisogna tenere in considerazione. Non dovete fare come è stato fatto nel
mandato precedente, perché, dal mio punto di vista, se chi ha governato avesse ascoltato
un po' di più le esigenze del territorio, forse l'esito elettorale sarebbe stato
completamente diverso. Non diciamo "no" a priori, perché, quando ci sono le buone
idee, noi le condividiamo e le portiamo avanti. Dico che è semplice fare l'Assessore al
Commercio quando, prima, l'Assessore al Commercio non faceva niente, per essere più
bravo basta fare qualcosa; non è difficile fare l'Assessore al Bilancio, se poi si parla di
conti concreti, quando l'Assessore al Bilancio precedente parlava tanto e, adesso, ci
troviamo con 6.000.000 di Euro in meno rispetto a quello che abbiamo approvato tre
mesi fa.
Sindaca, quello che deve fare è ascoltare, perché abbiamo letto praticamente dappertutto
il programma, c'è scritto che verrà condiviso online sul sito e la condivisione va
benissimo, però meno Internet e più cittadinanza: la gente va incontrata, con la gente
bisogna parlare.

VERSACI Fabio (Presidente)
Mi scusi se la interrompo, Consigliere Ricca. Chiedo ai Colleghi di evitare di
sghignazzare all'interno dell'Aula; se si può evitare per rispetto nei confronti dei
Colleghi.
Prego, Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Sono amareggiato dal fatto che non sia stata detta una volta la parola "famiglia" o
"famiglie" all'interno degli interventi di tutta la Giunta. Credo che la famiglia sia una
base fondamentale, soprattutto in un momento come questo, dove scopriamo che c'è un
disavanzo di IMU, come ci ha spiegato l'Assessore Rolando questa mattina in
Conferenza dei Capigruppo, di 5.000.000 di Euro e, quando la gente non può pagare, è
uno dei primi segnali della crisi. Sono i valori della famiglia che possono permettere ad
una società di andare avanti. A questo punto, le chiedo di prendere le distanze da chi
vive con leggerezza la morte di un Cardinale e dà dei pedofili a tutti i preti, perché credo
che anche questo debba essere tenuto lontanissimo da questo Consiglio Comunale; dal
mio punto di vista, sono parole davvero gravi.
Detto questo, come ho anticipato all'inizio, quando ci sarà da essere collaborativi, noi
saremo collaborativi; i nostri emendamenti parlano da soli. Credo che ci saranno delle
sorprese, potendoli discutere, perché, quando c'è da creare qualcosa di buono, noi siamo
assolutamente favorevoli. Ho già firmato un emendamento del Movimento 5 Stelle, che
era esattamente identico al mio; questo significa che su determinati argomenti ci sono
dei punti di contatto. Per quanto riguarda, per esempio, l'Urbanistica, dovremo però fare
un ragionamento molto intenso, perché, dal nostro punto di vista, tutto quello che avete
scritto - poi approfondirà meglio il Consigliere Morano - è incondivisibile, almeno così
come lo avete presentato. Il Sindaco sa, non glielo devo dire, che, se avessimo voluto
fare ostruzionismo, con 62 pagine di proposta di deliberazione, l'avremmo votata
nell'aprile del 2017. Quindi, siamo totalmente disponibili al dialogo ed al confronto,
nell'assoluto interesse del miglioramento della Città.
Cito una frase di Gipo Farassino del primo giorno in cui si insediò in Consiglio
Regionale (chi lo conosceva sa che era una persona molto particolare); alla fine del suo
intervento disse al Presidente Ghigo: "Finito lo champagne, finito l'amore". Le ricordo
che il consenso è altamente liquido e tutte le elezioni glielo possono dimostrare, perché
gli equilibri cambiano costantemente. Non vivete di preconcetti, perché, da questa parte,
sicuramente ci saranno ottime idee per continuare a migliorare la nostra Città.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti.

TRESSO Francesco
Il mio intervento sarà molto più breve. Premetto che, rispetto a chi mi ha preceduto, mi
reputo ancora sufficientemente inesperto per fare considerazioni di tipo politico e, tanto
meno, mi permetto di fare confronti con la passata Amministrazione, in quanto mi
limitavo a leggere quello che succedeva, ma non ero sicuramente addentro a queste
situazioni. Mi sono ritrovato in molte delle considerazioni fatte dal Consigliere Lo
Russo, però la mia personale scelta è stata, invece, quella di provare a fare, nell'ottica di
una critica costruttiva, alcune - anche se mirate - considerazioni, quindi basandomi sulla
presentazione di alcuni emendamenti, pur comprendendo la difficoltà di potere incidere
su un programma complesso ed articolato, come giustamente deve essere quello che
intende avere l'ambizione di governare le scelte della Giunta e del governo della Città
per i prossimi 5 anni; è, quindi, molto complicato questo lavoro di lavorare su singoli
emendamenti.
Ho cercato di analizzare il programma nel suo impianto complessivo e di capirne la sua
strutturazione, proprio esaminando i diversi ambiti in cui è articolato, per coglierne
elementi di sinergia e di multisettorialità. A mio modo di vedere, emergono molto
chiaramente e sono anche ben sottolineati degli approcci metodologici fondanti, su cui è
evidente che l'Amministrazione vorrà basare il suo operato: sono i criteri di trasparenza,
di pianificazione partecipata e di monitoraggio periodico degli indicatori che verranno
scelti come indicatori di performance e di risultati, su cui, ovviamente, sono
assolutamente allineato e non posso che condividere. Dall'altro canto, mi sembra che il
programma sia carente sotto il profilo di un'individuazione più precisa di gerarchie, di
priorità e di obiettivi strategici. Mi sarei aspettato che emergessero più chiaramente le
linee, anche in maniera trasversale, per rafforzare meglio proprio gli aspetti strategici.
Farò degli esempi e, poi, li riprenderemo anche al momento dell'analisi degli
emendamenti. Non che sia un indicatore significativo al massimo, ma, per esempio, ho
trovato 20 azioni sul tema della tutela degli animali, che peraltro considero
assolutamente degno ed importante, mentre (anche proprio in termini di spazio) occupa
molte meno pagine - e, quindi, azioni - il tema dell'istruzione. A mio modo di vedere,
anche questo è un elemento che, forse, denota la mancanza proprio di una visione di
priorità. Si spendono parecchi punti sullo sviluppo della mobilità dolce - da sempre mi
muovo in bicicletta e sono felice che si attenzioni su questo tema -, però il tema del
completamento della Linea 1 e della progettazione della Linea 2 della Metropolitana
viene liquidato in un punto e ritengo che, a livello di una Città Metropolitana come
Torino, questi ultimi siano veramente gli interventi che, invece, possano avviare un
mutamento reale delle condizioni anche periferiche e di altri settori della Città, se intesi
in un'ottica di trasformazione delle condizioni socio-economiche di quelle aree e della
valorizzazione stessa di quegli ambiti.
In sostanza, mi sembra che non emerga una visione d'insieme adeguata al governo di
una metropoli importante e di livello europeo come quella che Torino deve avere e che
le proposte non siano commisurate ad un'analisi attenta delle realtà profonde anche di
trasformazione che stiamo vivendo; in sintesi, sono la trasformazione di una realtà post
industriale degli ultimi decenni, con tutta l'emergenza lavorativa che ne consegue, le
nuove occasioni di conflitto sociale - e, quindi, mi riferisco al tema dei migranti in
particolare - e anche, è già stato ribadito negli interventi che mi hanno preceduto, il fare
sistema con le altre grandi realtà metropolitane limitrofe. Credo davvero che -
l'abbiamo già ribadito nei chiarimenti che sono stati dati prima in merito, per esempio,
al Salone del Libro - sia importante, anziché entrare in competizione, lavorare
nell'ottica di creare proprio un hub importante con Milano e solo in questo modo si
riuscirà ad essere attrattivi nei confronti di possibili investitori ad un livello
internazionale.
Mi è sembrato di non leggere con sufficiente risalto la proposta e le idee innovative per
attrarre questi investimenti, affinché questi investimenti sappiano creare opportunità di
sviluppo e di lavoro, che poi è la finalità ultima, prevedendo delle trasformazioni
adeguate ad un livello di grande città e di grande metropoli. In effetti, anche io, come
diceva prima il Consigliere Lo Russo, ho ravvisato una mancanza nel sapere trovare
sufficienti stimoli per coinvolgere attori pubblici e privati in sinergia.
Non vengono citate con sufficiente risalto anche le politiche di rilancio di settori
fondamentali per l'economia della Città, mi riferisco in particolare a quelle del settore
edile, che comunque ha ricadute positive su tutto il sistema economico; non ho visto
citata la salvaguardia del settore manifatturiero, che a Torino ha sempre rivestito delle
punte di eccellenza (come il settore automobilistico, aeronautico spaziale ed a tutto
l'indotto che creano), così come lo sviluppo di reti operative di piccole imprese nella
direzione di un'internazionalizzazione. Si parla di Smart City, c'è un capitolo
interessante a proposito, però, per esempio, non è chiaro il processo con cui si vogliono
attrarre anche dei player importanti a livello mondiale, che siano disponibili a vedere in
Torino un territorio di sviluppo e, quindi, anche a spendere ed a scommettere su questa
realtà.
Ho trovato una diffusa mancanza di omogeneità e nelle diverse sezioni vi sono delle
proposte che, talvolta, evidenziano situazioni di conflitto. Ad esempio, si mette in
guarda, giustificandola dal punto di vista della salubrità ma soprattutto della
sostenibilità ambientale, sull'utilizzo del Wi-Fi - francamente, a mio modo di vedere,
non sufficientemente supportato da atti e risultati di tipo scientifico -, mentre nel
capitolo Smart City si evidenzia la promozione della realizzazione di un sistema a banda
larga su tutta la città; mi sembrano delle dicotomie che andavano comunque risolte.
Come in parte è già stato detto prima, non è sufficiente il rimando ad un'amplificazione,
che comunque deve essere necessariamente di livello sovraordinato ed in coerenza, di
maggiore respiro, anche con quello che è sicuramente l'ambito della Città
Metropolitana; il Piano strategico della Città Metropolitana non viene citato, ma non ho
visto comparire neanche una volta la parola Europa, se vogliamo davvero creare una
realtà che sia di primo ordine a livello europeo.
Nell'ambito di alcune tematiche, trovo ancora che manchi una visione chiara dei ruoli
istituzionali (degli attori che compaiono) e, quindi, una lettura della corretta
collocazione dell'Amministrazione in riferimento ai diversi temi che, per loro natura,
devono necessariamente richiedere integrazione e trasversalità. Insomma, in definitiva
non riscontro una visione sufficientemente chiara in questo programma che sappia
definire linee strategiche ed assi prioritari e, soprattutto, che sappia fornire indicazioni
per allocare criteri di priorità sulle risorse necessarie.
È vero che in premessa si rimanda a programmi operativi che i singoli Assessori
svilupperanno nell'arco di questi 60 giorni, definendo con chiarezza gli obiettivi, i
mezzi, i tempi e gli indicatori, però mi aspettavo già in questa fase almeno le indicazioni
su cui poi far emergere come si intende… In sostanza, è sempre un problema di risorse
e dei criteri con cui allocare le risorse, ma non mi sembra né sufficiente, né chiaro.
L'impressione complessiva è, forse, quella più di un assemblaggio di Linee
Programmatiche con una logica di tipo verticale, ma manca una necessaria definizione
degli aspetti nodali su cui ricostruire questi elementi di trasversalità che offrano una
visione di tipo più sistemico.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Artesio; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti.

ARTESIO Eleonora
Dalla lettura del documento programmatico avevo tratto una sensazione di insieme e
devo dire che la scelta con la quale si è presentato il documento a questo Consiglio è
stata la dimostrazione plastica e la conferma del mio giudizio di partenza; una sequenza
di capitoli di settore giustapposti, ciascuno con una ricerca di coerenza interna, di
obiettivi condivisibili e di azioni minute che possono anche essere apprezzabili, ma
ciascuna non coerente con una visione integrata delle altre politiche pubbliche e,
soprattutto, vi è la grandissima assenza di un racconto di questa Città che restituisca, a
cominciare da questo Consiglio, la visione che questa nuova maggioranza e questo
nuovo governo hanno per la nostra Città.
Ci si potrebbe dilettare ad intervenire su aspetti specifici, anche per dire che, pur
all'interno dei capitoli e delle politiche di settore, è difficile rintracciare una sequenza
ragionevole ed una previsione credibile dei tempi di realizzazione degli obiettivi e delle
azioni; ne cito una, a puro titolo di provocazione, perché so che il Sindaco ama questo
tipo di dialettica e il Vicesindaca ancora di più: ad esempio, il fatto che, all'interno di
tutte le programmazioni di politica urbanistica, si parta con un preambolo molto
insistente sulla manutenzione dell'esistente. Ciò sembrerebbe restituire alla nostra
lettura ed alle nostre aspettative una visione eccessivamente conservatrice e riduttiva,
tutt'altro! Perché, poi, leggendo i capitoli successivi o le ambizioni successive, si vede
che si va ben al di là, ma questo andare ben al di là evidentemente sarà difficile da
raggiungersi con la sola manutenzione dell'esistente, ed è anche vero che in quel
capitolo non ci si accontenta della sola manutenzione dell'esistente, perché, addirittura,
si propone la revisione del Piano Regolatore Generale come questione qualificante per il
futuro.
Il Piano Regolatore Generale è un'impresa di tipo tecnico e, soprattutto, di tipo
culturale, di dibattito pubblico, di protocolli, di procedure, di risorse e di tempi; è
talmente strategicamente importante e potente da richiedere moltissimo tempo e,
rispetto al tempo, forse sarebbe meglio sfruttare gli elementi di flessibilità che esistono
ancora nel Piano Regolatore Generale e che consentirebbero quel miglioramento
dell'esistente e quella cura della realtà, della quotidianità e della manutenzione che ci
venivano restituiti dal preambolo e dalla premessa. In sostanza, il tema della Città fisica
ricorre più volte (non solo nel capitolo dell'urbanistica, ma anche negli altri capitoli)
con una descrizione di futuro che, però, è terribilmente concentrata e contenuta nelle
politiche di settore. Le politiche di settore, in un momento come questo ed in una città
come questa, non bastano a gestire la complessità e non bastano nemmeno a raccontarla
questa complessità. Infatti, la critica più rilevante che muovo allo stile di questo
programma di governo è esattamente quella di avere ridotto il programma di mandato
ad un elenco di casi specifici e ad un elenco indifferenziato dal punto di vista delle
priorità, senza averci restituito una visione integrata.
Se la critica fosse soltanto quella di averci fatto intravedere un mondo più sostenibile ed
il desiderio di praticare con le leve dell'Amministrazione Comunale questo mondo più
sostenibile e, quindi, noi avessimo soltanto un problema stilistico, le mie obiezioni
sarebbero ben risibili, poco più che battute sul protocollo utilizzato dall'Aula per
discutere questo programma; in realtà, credo che la scelta di stesura di questo
programma sia, purtroppo, una scelta che non solo rinuncia ad una visione, ma rivela - e
questa è la vera colpa, è la vera responsabilità ai miei occhi - una pericolosa difficoltà di
leggere la società nella quale ci muoviamo, di rappresentarla e, soprattutto, di agire con
leve di governo. Dico questo perché se in campagna elettorale non sono stata
sicuramente leggera e non lo è stata la mia forza politica nel muovere le critiche al
governo precedente, nel farlo, per quello che mi ha riguardato, sostanzialmente
svolgevo questo tipo di sintesi: la Città che Fassino ci raccontava aveva raggiunto i
traguardi nella scena nazionale ed internazionale ed aveva mutato la pelle dalla vecchia
città manifatturiera per diventare la città del turismo, del terziario e così via, ma quella
Città ci restituiva il racconto di un territorio senza società. Questa era la critica più forte
che muovevo all'Amministrazione precedente. Oggi, al programma della Giunta
Appendino dico che la Sindaca ci racconta una società senza le differenze, le
disuguaglianze e le soggettività che vivono in questa società. Forse questo succede
perché, quando voi ci parlate delle persone che vivono in questa città e che la animano,
parlate di cittadine e di cittadini, ma le cittadini ed i cittadini sono operai piuttosto che
imprenditori, sono studenti piuttosto che studenti lavoratori, sono pensionate al minimo
- lo dico al femminile volutamente, perché sono i redditi più bassi e, quindi, le
situazioni previdenziali più fragili - piuttosto che anziani, sono precari piuttosto che
dipendenti. Le cittadine ed i cittadini, ve lo rivelo, sono differenti.
Se non si considera la condizione delle disuguaglianze che attraversano la società,
compresa la società torinese, non ci si può assumere nemmeno l'impegno di contrastare
quelle disuguaglianze ed è questa la critica sostanziale e radicale che muovo a questo
programma di governo. Vi faccio alcuni esempi del perché produco questa critica:
intanto, è macroscopica in tutto il programma la completa assenza delle politiche attive
per il lavoro, sette righe su 62 pagine. Certamente, si dirà - questo mi stupirebbe, perché
appartiene alla cosiddetta vecchia politica - che il Comune non può fare; noi, per quello
che mi riguarda, siamo qui nel mio piccolo, ma voi, che volete rappresentare la novità,
l'interruzione delle politiche precedenti e la discontinuità, non potete non volere
cambiare il lessico di questa politica rinunciataria e, quindi, dovreste ed avreste dovuto
introdurre una volontà di promuovere il lavoro nella nostra Città.
Questo non lo leggo all'interno del documento; anzi, leggiamo le politiche di settore: il
capitolo di welfare denuncia le insufficienze degli operatori sociali; il capitolo della
cultura vorrebbe ampliare gli orari delle biblioteche, facendo riferimento a nuove risorse
umane; l'istruzione contempla l'ammissione di nuove figure specialistiche; le logiche
operative degli Uffici Tecnici, alla luce dei principi, necessiterebbero di lavorare in
maniera integrata e, quindi, con risorse dedicate al coordinamento. Ebbene, nulla di tutta
questa aspettativa, dal punto di vista degli organici pubblici, si trova all'interno delle
politiche del personale di questa Amministrazione, né sfidando il Patto di Stabilità, né
facendo una programmazione oltre 2018. Quindi, le cittadini ed i cittadini, magari
genitori di giovani laureati o diplomati, non si illudano che il Pubblico promuova del
buon lavoro pubblico. Se non siamo capaci o non possiamo produrre buon lavoro nel
settore pubblico, vorremo preoccuparci almeno della situazione dell'indotto? Ma vi
sembra normale, Consigliere e Consiglieri di maggioranza, che il capitolo sulle politiche
ambientali dedichi attenzione ai criteri vincolanti da inserire nei capitolati di appalto
sull'uso di prodotti detergenti non testati sugli animali e non dedichi una riga sul salario
dei lavoratori addetti alle pulizie? Ma vi sembra un equilibrio ragionevole all'interno di
una programmazione della Pubblica Amministrazione?
Se rinunciate - mi auguro che non lo farete - a contrastare il lavoro povero nella nostra
Città, proviamo a rendere un po' più credibile le proposte operative che, invece, volete
introdurre, come l'uso dei famosi 5.000.000 di Euro, o uno all'anno, per l'assunzione.
Intanto, per favore diteci quanti sono, perché i 5.000.000 di Euro li trovo all'interno
della pagina 37 del capitolo del lavoro e all'interno della pagina 47 del capitolo dei
giovani; uno si chiama: "Risparmi dalla riorganizzazione" e l'altro si chiama: "Risparmi
dagli articoli correttamente citati del personale di staff". Tutti e due li vogliono
utilizzare: l'uno cercando di acquisire anche altri contributi dalle fondazioni e l'altro
limitandosi a dire che saranno destinati al contrasto della disoccupazione giovanile.
Il contrasto alla disoccupazione non avviene magicamente e naturalmente per un
incontro tra domanda ed offerta, ma avviene se ci sono dei percorsi di
accompagnamento e questi percorsi di accompagnamento li mettono in campo le
politiche pubbliche. Quindi, il contrasto alla povertà ed al lavoro povero, la Città
"voucher free", come piacerebbe a me, e le misure di accompagnamento per
l'inserimento lavorativo sono tutti temi che propongono un'idea di una Città che sappia
leggere e riconoscere le proprie differenze, se ne preoccupi e ritenga di svolgere un
ruolo contro le disuguaglianze, ma per svolgere questo ruolo bisogna assumere una
posizione.
So che il Movimento 5 Stelle non è un partito e non mi permetterei mai di discutere
delle prospettive politiche altrui, ma, quando governa, anche il Movimento 5 Stelle deve
prendere partito, deve dire verso quali categorie sociali indirizza le proprie priorità, le
proprie risorse e le proprie scelte. L'indifferenziato mondo di cittadine e cittadini non ha
una risposta. Se, alla fine, anche con questo programma vi permettete di ignorare il
dolore, le umiliazioni e le esclusioni che ci sono nella nostra società e se la
partecipazione e la Smart City vi restituiscono solo le graduatorie sui progetti che
dovrete finanziarie, allora non siete e non sarete la novità, ma soltanto una
riproposizione dei più antichi rapporti di forza.
Per questo motivo non riesco a convincermi del cambiamento contenuto in questo
programma, anzi me ne preoccupo, perché prende meno partito di altre programmazioni
precedenti. Ho provato a migliorarlo con dei contributi che spero saranno apprezzati, ma
la struttura ed il DNA della cultura che ci avete restituito in questa fase di avvio del
governo è certamente ben lontana non solo dalla mia cultura politica, ma da ciò che
credo sarebbe necessario per la Città.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso; le ricordo che ha a disposizione 15 minuti.

ROSSO Roberto
Sono entrato in quest'Aula a capo di una Lista Civica che si proponeva poche cose:
alcuni punti sulla sicurezza (i Vigili di strada, le telecamere nei condomini ed una
sicurezza più generale per la città), un punto sul welfare (cioè, garantire a tanti cittadini
italiani - ho notato che anche il Consigliere Fassino ha recentemente citato questo
episodio - una parità di condizioni e una non discriminazione rispetto a quelli stranieri
nell'assegnazione del welfare e delle case popolari) e, infine, alcuni temi sul lato
economico, sull'infrastrutturazione sotterranea, sia viaria che ferroviaria, della città e,
soprattutto, un fondo per il lavoro (che, in piccolo, è anche presente nel vostro
programma) finanziato sostanzialmente e sostanziosamente soprattutto dalle Fondazioni
bancarie. A proposito delle Fondazioni bancarie, il prossimo anno vedranno la
Compagnia di San Paolo incassare qualcosa come due miliardi di Euro.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Fino a ieri era destinata ad incassare quasi
due miliardi di Euro dalla vendita delle quote di Intesa Sanpaolo. Ogni anno, la
Compagnia di San Paolo eroga al Comune di Torino, sul suo territorio, 150.000.000
Euro, quindi si tratta di somme significative che possono dare un incentivo serio su
come operare all'interno di questa Città soprattutto sul tema del lavoro. Condivido
molte delle questioni, pur essendo di un'altra parte politica, che poneva oggi la
Consigliera Artesio. Però, c'è un tema che ho posto all'attenzione dei torinesi ed ho
notato che molti torinesi, anche di sinistra (da quello che dice l'Istituto Cattaneo), ci
hanno creduto: l'eliminazione del "sistema Torino". Il "sistema Torino" non è
necessariamente soltanto una specificazione del Partito Democratico; probabilmente, la
Democrazia Cristiana, a cui io ho appartenuto quando ero giovane, avrà visto poteri -
soprattutto nel Sud - molto più insistenti di quanto lo stesso Partito Democratico non
facesse a Torino, ma è evidente per chiunque abbia fatto una campagna elettorale in
questa città che questo "sistema Torino" è pervasivo, escludente gli altri e troppo
compromesso con il potere.
Mi sono segnato alcune cose di questo "sistema Torino". La prima è quella di vedere se
il Comune di Torino si è limitato, attraverso la voce della Sindaca, a fare il Babau a
Profumo, dicendo il primo giorno che si sarebbe dovuto dimettere, oppure se vuole
davvero provare a sperimentare la strada di una revoca della persona (lo trovo più
difficile per quanto riguarda Peveraro, ma abbiamo fatto alcuni consulti con uno studio
legale e sul tema di Profumo mi sembra più ragionevole), perché credo che ci debba
essere un'omogeneità di indirizzo politico tra il Presidente della Fondazione ed il
Sindaco di questa Città.
La seconda, quella approvata da voi e di questo vi ringrazio, riguarda la rotazione dei
dirigenti. È una preoccupazione che l'A.N.AC., l'Autorità Nazionale Anticorruzione, ha
posto a tutti i Comuni, che pochi Comuni hanno applicato e spero che il Comune di
Torino, oltre ad averlo dichiarato in una propria deliberazione, voglia anche attuare la
rotazione dei dirigenti, facendo in modo che la gente non si incrosti nel potere.
La terza riguarda le procedure di gara. Vorrei verificare se vi sia l'intenzione onesta da
parte del Comune di Torino di rompere quelle che erano le modalità di assegnazione di
queste gare fino a ieri. Negli asili nido si è addirittura arrivati a fare dei blocchi da
10.000.000 di Euro, che sono incompatibili con la presenza di numerose piccole
cooperative che possono voler giocare nella partita dell'assegnazione delle gare, ma non
poi possono farlo concretamente, avendo 10.000.000 di Euro da affrontare. L'A.N.AC.,
l'Autorità Nazionale Anticorruzione, suggerisce ai Comuni di fare individuazioni
settoriali e non massificate per questo tipo di assegnazioni. Spero che, per quanto
riguarda gli asili nido e per quanto riguarda l'immigrazione (altro appalto da 10.000.000
di Euro), si possa cambiare da domani.
La revisione del Regolamento nomine è altrettanto importante ed ho visto che l'avete
inserito. La partecipazione popolare alle decisioni mi sembra un elemento intelligente,
penso alla Linea 2 della Metropolitana, che avete espressamente citato, oppure a corso
Grosseto, il tunnel che, in molti casi, provocherebbe più danni dei vantaggi che
porterebbe.
Per quanto riguarda l'assegnazione degli impianti sportivi, sono andato con il Presidente
di una delle più importanti federazioni sportive del Piemonte a parlare con il nuovo
l'Assessore allo Sport di questa Giunta ed è incredibile come l'assegnazione degli
impianti passi per vie che con la trasparenza, la correttezza e l'istituzionalità non hanno
nulla a che vedere. Altro che la rotazione dei dirigenti e fare il tagliagola, come diceva il
Consigliere Lo Russo: viva Dio se davvero si arrivasse al cambio di queste regole ed al
fatto che tutti sono pari davanti alla Legge e all'assegnazione di un impianto.
Vorrei introdurre un'altra questione, piccola ma non ultima: le feste di via. Tutte le feste
di via sono monopolizzate - ne parlavo all'ex Sindaco Fassino, che, probabilmente, non
le seguiva neppure, perché sono competenza delle Circoscrizioni - dalla stessa mano
invadente. Queste cose (che valgono per le bocciofile e per i centri sociali) devono
cambiare. Mi auguro che, a monte delle differenze di opinione e di valutazione che ci
saranno tra noi e voi, vi sia almeno una cosa che condividiamo: bonificare il campo da
gioco. Se vogliamo giocare una squadra contro l'altra e se vogliamo essere onesti e
trasparenti - come voi, spesso, affermate di voler essere -, bisogna creare le condizioni
per cui i buchi nel campo vengono tappati, ricresca l'erba e si possa giocare una partita
onesta e trasparente.
Ho avuto modo di leggere le Linee Programmatiche di governo. Ci sono delle cose che
condivido; devo dire che non sono dell'idea che queste Linee di programmazione
prevedano la decrescita felice, perché prevedono una crescita armoniosa; ad esempio, il
fatto di eliminare la programmazione pervasiva di centri commerciali di grandi
dimensioni per ogni intervento urbanistico che si fa in questa Città, credo che sia una
cosa intelligente e utile e, per fortuna, si fa finalmente. Mi chiedo se si farà anche
rispetto a tutte le innumerevoli posizioni che sono state fin qui denunciate dal
sottoscritto, che non riguardano soltanto i due grandi casi della Westinghouse e del
Palazzo del Lavoro, ma infinite altre, in cui le operazioni, persino all'ex Mirafiori, si
realizzavano in cambio di un centro commerciale da costruire.
Mi auguro, anche per la vivibilità della gente in questa città, che il piccolo commercio
possa avere di nuovo un'espansione. Dico sinceramente che mi stupisce che la prima
richiesta che la Presidente dell'Associazione Commercianti ha fatto alla Sindaca di
Torino sia stata quella di avere il centro commerciale alla Westinghouse; mi sembra
davvero incredibile che la Presidente dell'Associazione Commercianti vada a chiedere
questa cosa. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, del centro commerciale alla
Westinghouse; il Centro Congressi è un succedaneo, ma chi muove i soldi è il centro
commerciale della Esselunga e sappiamo anche chi lo propone.
Ci sono degli argomenti che condivido: la ciclabilità, l'ambiente, il verde pubblico, lo
smaltimento dei rifiuti, la tutela del benessere degli animali, il "no" ai centri
commerciali, il "sì" al piccolo commercio e la promozione della produzione culturale e
non solo il consumo di cultura, che è una cosa molto importante per questa Città. Ci
sono geni artistici che non sono mai stati coinvolti nella programmazione culturale di
questa Città. Un direttore d'orchestra come Rimonda, che nella mia originaria Vercelli
ha fatto cose egregie e stupende a favore del patrimonio culturale di Viotti, qui non è
mai stato considerato; un artista come Filippo di Sambuy, che ha lavorato in tutto il
mondo, qui non è mai stato considerato, perché si mettono dei burocrati a ricoprire degli
incarichi per i quali non hanno le giuste competenze.
Da ultimo, vorrei ricordare la compartecipazione alla Fondazione per lo sviluppo del
lavoro. Per come l'avete proposta voi, è una cosa molto misera, perché, se riguarderà
soltanto 5.000.000 di Euro in cinque anni, pur con la programmazione di fondi da parte
della Fondazione CRT e da parte della Compagnia di San Paolo, ribadisco che è una
cosa ancora un po' misera. Ho presentato un emendamento in questo senso e spero che
si voglia cercare di aumentarlo per quanto riguarda il Comune di Torino, ma,
soprattutto, per quanto riguarda le Fondazioni che si impegneranno in questo senso.
Ci sono altre cose che non ho visto; ad esempio, credo che sia giunto il momento - lo
propongo al Vicesindaca - di sganciarsi dall'ATC Regionale, come hanno fatto quelli
del CIT, cioè i Comuni vicini a Torino.
Non è possibile che la gente povera di questa città - ne parlava la Consigliera Artesio -
viva in quelle case, con nessuno che provvede, con l'umidità ovunque, con i rubinetti
che colano acqua per mesi nel serafico menefreghismo di chi dovrebbe dirigere queste
cose. Converrebbe anche al Comune di Torino, sia economicamente sia come modo di
sviluppo della città e sia come funzionalità del servizio, fare un proprio ATC, dare una
propria risposta (non dico un proprio baraccone) autonoma come ha fatto il CIT a queste
cose.
Per quanto riguarda le Circoscrizioni, io personalmente ritengo che sarebbe utile
smettere la strada della riduzione. La mia parte politica è talmente piccola che,
evidentemente, da una rastremazione delle Circoscrizioni avrebbe oggi da guadagnarci,
perché comunque manterremmo uno o due Consiglieri nelle Circoscrizioni, però
sarebbe utile veramente ricostruire una frammentazione della città per quartieri (i 30
vecchi quartieri della Città di Torino) e metterli probabilmente sotto tre persone (un
Presidente, uno di maggioranza e uno di minoranza) che gestiscano le cose utili da fare
in questa città (quindi, i Vigili di quartiere, i nuclei di prossimità - come li chiamava la
Sindaca -, la manutenzione del Verde Pubblico e altre cose che riguardano
oggettivamente il territorio minuto di questa città).
Pongo ancora una domanda al Vicesindaca, relativa al PRG. Ho visto che voi volete fare
un intervento di rivisitazione del PRG, non semplici varianti come avveniva fino
adesso. Mi piacerebbe capire quando partirebbero i tempi, perché, visto che si tratta di
breve termine, è importante capire come e quando, perché la clausola di salvaguardia
potrebbe condizionare molto le condizioni di utilizzabilità della Città.
Infine, gli inciampi; ce n'è uno clamoroso che voi, invece, portate come bandiera: la
TAV è oggi quello che in passato, ai tempi di Cavour, fu il Frejus. Io sono anche
d'accordo che qualcuno da Bologna dica che è più importante un'altra linea (la Genova-
Rotterdam, o quella del Brennero, o la linea 5 Kiev-Lisbona), però come si può pensare
che non ci sia un'utilità fortissimamente oggettiva a far sì che da Torino si arrivi in tre
ore a Parigi? Addirittura, si è arrivati ad ipotizzare - e credo che diventerà a breve dato
di realtà - 26 minuti da Torino a Milano. Pensate che cosa vorrebbe dire, nel nome
dell'Europa, di cui parlava prima il Consigliere Tresso, avere una congiunzione con
Parigi in tre ore e, poi, domani, con i nuovi TGV addirittura in un tempo inferiore.
Come si può pensare che Torino possa rinunciare ad una cosa del genere? Io capisco
che le battaglie di bandiera non si cambiano, però almeno si potrebbe andare
all'Osservatorio a protestare per destinare i risparmi determinati dalla TAV a favore
dell'infrastrutturazione metropolitana della città. Le due Linee (la prosecuzione della
Linea 1 e la nuova Linea 2) rimarranno sempre nel libro dei sogni se non si arriva a
concepire che i 2,6 miliardi di Euro che sono stati risparmiati sulla nuova utilizzabilità
della linea TAV possono venire seriamente utilizzati in questa città. Che voi siate
d'accordo o meno con la TAV, questa deve essere una battaglia che dovete fare nel
vostro interesse, di questa Giunta, di questa Amministrazione e dei cittadini di questa
città.
Per quanto riguarda la privatizzazione, so che voi avete l'idea di mantenimento del
pubblico, forse in ragione del fatto che alcuni di voi compartecipavano a Comitati per i
beni pubblici, ma, sinceramente, per come funziona oggi la GTT, o l'AMIAT, ci deve
essere l'esigenza, non soltanto contabile, per far risparmiare il Bilancio di Torino in
termini di debiti, ma anche funzionale, di mettere nelle mani di qualcun altro queste
amministrazioni. Oggi, chiunque utilizzi un tram sa che questi tram non funzionano; la
gente non paga il biglietto. I tram sono inadeguati e si è persino tolta la linea tranviaria.
Voi dite - credo, giustamente - di aumentare la linea tranviaria rispetto a quella su
gomma, però è stato fatto l'esatto contrario fino a ieri, da questi stessi amministratori e
da queste stesse aziende.
Riguardo ai parcheggi sotterranei nel centro, penso sia assurdo non consentire alla
gente, in mancanza delle due Linee Metropolitane e soltanto in presenza dell'attuale
Linea di Metropolitana, di arrivare fino al centro città non potendo, poi, parcheggiare la
macchina sotto il suolo. Certo, non bisogna fare la porcheria che è stata fatta con
l'avallo della Soprintendenza di andare a toccare i percorsi di mina e antimina che
passavano dalla Cittadella di Pietro Micca, quelle sì che sono cose da non fare, ma in
tutto il resto della città, dove non ci sono sopravvenienze architettoniche ed
archeologiche particolari, mi sembra importante che ci possa essere l'opportunità di
parcheggiare la macchina sotto il terreno.
Dell'assegnazione del welfare e delle case popolari ne ho già parlato: evitiamo un
razzismo dei poveri italiani contro i poveri stranieri; bisogna fare in modo che la
residenza abbia un significato diverso da quello che ha oggi e che la cittadinanza abbia
un valore diverso per l'assegnazione delle case e del welfare. Questo mi sembra
indispensabile, altrimenti consegneremo - lo dico con tutta la simpatia del mondo al mio
amico Consigliere Ricca - quote incredibili di elettorato nelle mani della protesta
populista, perché, francamente, hanno ragione loro a dire con chiarezza che il razzismo
non può essere a parti invertite contro gli italiani. Facciamo qualcosa che consenta agli
italiani di riconoscersi cittadini di questa città e non esteri in questa città.
Faccio un'ultima considerazione e chiudo. Io ho notato con piacere, a differenza dei
miei Colleghi, che oggi l'Assessore alle Famiglie e alle Pari Opportunità abbia parlato
in termini non contundenti di questo argomento. Questo è un tema su cui i cittadini
italiani sono sostanzialmente spaccati a metà, ma, a mio giudizio, si è trovato un punto
di compromesso intelligente alla Camera ed al Senato, che prevedeva la non
adottabilità, ma prevedeva tutte le altre garanzie economiche, patrimoniali, sentimentali
ed affettive nei confronti di chi ha affettività che possono essere tranquillamente omo-
lesbo-bi-transessuali, però, francamente, spero, come ha fatto giustamente l'Assessore
quest'oggi - lo ringrazio di questo -, che possano essere usate non in modo contundente
per irritare gli altri, ma siano modi per consentire a tutti di includere e non di escludere.
All'interno della mia lista, ho avuto la maggiore percentuale di persone dichiaratamente
lesbo, omo e transessuali, ciononostante ritengo che, al di là dell'ampio spettro di libertà
che dev'essere consentito a tutti e del fatto che la violenza non debba essere esercitata
su nessuno, ci debba essere rispetto anche per chi ha della famiglia una concezione
diversa e più attinente a quello che è il regime costituzionale.
Infine, la tempistica per gli impegni. Campi nomadi, ex MOI e risanamento del debito
sono cose sulle quali bisognerebbe mettere un termine. Non si può dire, in modo
generico, che si provvederà a sgombrare i campi rom. I campi rom si possono
sgomberare, anche per dare una sistemazione più degna e più civile a quelle persone, a
quei bambini che devono andare a scuola e che non devono vivere in mezzo ai topi.
Facciamolo in condizioni di tempo realistiche. Ho avanzato anche alcune proposte in
questo senso e speriamo che vengano accolte.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Iaria. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Lo so chi c'era per primo.
La parola al Consigliere Iaria. Se interviene a nome del Gruppo, ha a disposizione 15
minuti.

IARIA Antonino
Presidente, la ringrazio per avermi redarguito ulteriormente, ma io penso che ci fosse
prima il Consigliere Morano.
Ci avete sempre richiesto una visione trasversale ed integrata del nostro programma; in
un certo senso - forse, non è stata colto -, il nostro programma rivede il concetto di
crescita e rivede il concetto di aumento del PIL, perché, come avete notato in tutti i
punti della deliberazione programmatica, mette al centro il cittadino, la persona con
tutte le sue esigenze. Questo parametro, visto che parliamo di parametri, si può
esprimere non con un concetto, per esempio, di aumento del PIL e aumento della
crescita produttiva (perché, come sappiamo - non siamo noi a dirlo, non siamo noi i
fautori della non crescita -, la crescita è pari a zero), ma si può esprimere in un'altra
maniera, con un parametro che è diverso dal PIL, cioè il BIL (Benessere Interno Lordo).
Se noi riusciamo ad aumentare questo parametro (il BIL, che non è soltanto economico,
ma riguarda tutte le esigenze della persona e del cittadino nel vivere quotidiano, sia
nell'ambito lavorativo, sia nell'ambito dell'istruzione, sia nell'ambito sociale) e a
sviluppare ogni parte del nostro programma, anche quella che affronta temi grossi,
anche macroeconomici o di grande impatto come i grandi cantieri, noi riusciremo a
diminuire la diversità che si è creata in questa città in questi anni. Non ci può essere
crescita se non diminuiamo la disparità di situazione sia economica, sia sociale, sia di
vita cittadina che abbiamo visto in questa nostra campagna elettorale e in questa nostra
esperienza sul territorio.
Io continuo a dire che la visione integrata c'è e la visione integrata è cambiare questo
tipo di prospettiva. Partendo dal benessere del cittadino, riusciamo a migliorare anche
altri tipi di parametri della nostra vita cittadina e anche vita economica.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Fassino. Ha a disposizione 10 minuti.

FASSINO Piero
Scontato che i programmi sono sempre onnicomprensivi e l'onnicomprensività,
ovviamente, determina genericità, qui ho l'impressione che si esageri, perché ho letto le
56 cartelle attentamente e c'è tutto; da questo punto di vista, è un programma
ambiziosissimo, non manca nulla. Il punto è che non c'è quantificazione di risorse
finanziarie per fare tutto quello che c'è qui. Avendo amministrato la Città per cinque
anni, posso dirvi che per fare tutte quelle cose lì non bastano le risorse che ha la Città,
ce ne vorrebbero dieci volte tanto e, quindi, intanto, c'è una debolezza di impianto. È un
elenco di buone intenzioni, molte condivisibili e sulle quali ritornerò, ma senza una
quantificazione finanziaria e senza una selezione di priorità che è necessaria in rapporto
al dimensionamento delle risorse.
La seconda cosa è che, in realtà, come è già stato detto, questo non è un programma, è
un elenco di obiettivi che ogni Assessore si propone di fare; essendo tutti di prima
nomina e di fresca investitura, ciascuno ha messo in questo elenco tutto lo scibile
umano e tutto quello che vorrebbe fare e che bisognerebbe ottimalmente fare, ma tutto
questo non esprime un programma di governo della Città e non esprime una visione. La
cosa non mi stupisce, perché, l'ho detto in campagna elettorale e la lettura di questo
vostro programma me lo conferma, Chiara Appendino è diventata Sindaca più con un
programma che diceva dei no che dei sì. Poi, naturalmente si è resa conto che soltanto
una sequenza di no non era sufficiente per governare la Città e, quindi, ha cercato di
darsi un programma, ma questo programma - ripeto - è un assemblaggio di obiettivi,
settore per settore, senza che tutto questo corrisponda ad una visione e ad un'idea di
sviluppo della città.
Adesso, il Consigliere Iaria ci ha spiegato che questa visione, in realtà, c'è perché al
centro si mettono le persone. Certo che si mettono le persone, una città è fatta di uomini
e di donne, una comunità di persone, ma la povertà non si sconfigge senza produrre
ricchezza e una città che diventa più piccola, che ha meno ambizioni, che rinuncia a
politiche di investimento non ridurrà i 100.000 poveri con cui avete fatto la campagna
elettorale. Quindi, da questo punto di vista, io penso che questo sia un programma
assolutamente inadeguato a pensare lo sviluppo di questa Città nei prossimi anni. Non
c'è una visione, non c'è un impianto strategico, c'è una somma di obiettivi che vengono
assemblati l'uno dopo l'altro, senza che ci sia un filo che ci consenta di capire per quale
Torino volete governare.
Peraltro, l'altra cosa che emerge è che, siccome non c'è una visione, ma ogni Assessore
si è sforzato di mettere tutto quello che si poteva mettere, in moltissimi settori - lo ha
già sottolineato il Consigliere Lo Russo -, in realtà, la lettura di quelle pagine manifesta
un'assoluta continuità, perché le cose che sono scritte nella parte su Smart City e che
abbiamo sentito anche questa sera dall'Assessora Pisano sono in assoluta continuità con
quanto ha fatto l'ex Assessore Lavolta. Le politiche ambientali e tutto lo sforzo di
investimento sul Verde che viene descritto sono assolutamente in continuità con il
progetto Corona Verde, con il progetto di valorizzazione dei fiumi e con una serie di
cose che la precedente Giunta ha fatto.
Anche quando si parla di welfare, le cose che io ho ascoltato sono in continuità con
quanto ha fatto l'ex Vicesindaco Tisi. Inoltre, per quanto riguarda i trasporti, salvo dire
che bisogna mettere un po' più di tram al posto dei bus, non ho ritrovato nessun
elemento di discontinuità rispetto alle politiche di trasporto che sono state perseguite
nella precedente Amministrazione, a dimostrazione del fatto che, avendo vinto la
campagna elettorale dicendo che bisogna cambiare tutto, ma non avendo un programma
che esprimesse questo cambiare tutto, poi, quando si è dovuto scrivere un programma,
in realtà, si sono dovute scrivere cose che, in gran parte, sono in continuità con quanto
fatto, salvo in due settori: la cultura e l'urbanistica.
Francamente, lì c'è da essere preoccupati, perché io ho letto e ho ascoltato quanto ci ha
detto il Vicesindaca Montanari: della Città della Salute non si parla, di che cosa si vuole
fare di Italia '61 non si parla, della Cavallerizza non si parla, di via Asti non si parla, di
Torino Esposizioni non si parla, del Centro Congressi non si parla, si dice che non lo si
vuole fare lì, cioè in tutti i progetti di trasformazione urbana, che sono espressione di
una trasformazione e di una revisione, non c'è un solo supermercato, salvo che per il
Centro Congressi, dove l'insediamento commerciale è funzionale al finanziamento della
realizzazione del Centro Congressi, ma in tutte le altre trasformazioni, dalla
Cavallerizza a via Asti, a Torino Esposizioni, non sono previsti centri commerciali; di
tutte queste trasformazioni non c'è una parola.
Probabilmente, il Vicesindaca Montanari ritiene che queste trasformazioni non vadano
fatte ed è del tutto legittimo che lo pensi, ma significa essere una città che rinuncia a
quello che è stato il motore fondamentale per venti anni di quella trasformazione di
Torino, che tutti esaltiamo, perché il principale motore della trasformazione di Torino
negli ultimi venti anni è stata la trasformazione urbana. Il cambiamento dell'identità e
del profilo della città e delle sue vocazioni ha avuto come motore principale la
trasformazione urbana, cioè la trasformazione di quei 10.000.000 di metri quadrati di
aree industriali che si erano svuotate di produzione e di lavoro tra il 1980 e il 1990 e che
sono diventate la leva principale della trasformazione di questi venti anni che abbiamo
alle spalle. Sappiamo che quella trasformazione ha trasformato 6.000.000 di metri
quadrati e ce ne sono almeno altri 4 che devono essere destinati. Di tutto questo non si
fa parola, quindi è un programma di minima, un programma di buona manutenzione
della città, il che non è inutile naturalmente, ma io non penso che con la manutenzione
della città si determinerà lo sviluppo, l'attrazione di investimenti, l'accumulo di quella
ricchezza che serve anche in termini di ridistribuzione ad intervenire sulle fasce deboli e
sulle fasce di povertà.
Sulla cultura, mi permetto di essere abbastanza stupito, perché l'Assessora Leon, fino a
qualche settimana fa, era organicamente inserita nella struttura dell'Assessorato alla
Cultura di questa Città e l'ho sentita fare affermazioni francamente incredibili per chi
abbia condiviso le politiche culturali che si sono fatte e, anzi, abbia avuto il mandato,
per le finalità a cui era destinato il suo incarico, di realizzarle. Intanto, chiedo a tutti un
po' di onestà intellettuale, perché qui viene scritto una cosa che la Sindaca Appendino
ha detto molte volte, cioè, per negare l'investimento culturale che è stato fatto dalla
Giunta Fassino, si sostiene che la grande trasformazione culturale è avvenuta tra il 1980
e il 2000, così è scritto qui. Un po' di onestà intellettuale: i 4.000.000 di visitatori ai
musei non si sono realizzati tra il 1980 e il 2000, ma si sono realizzati tra il 2011 e il
2015; il passaggio per il Museo di Arte Orientale da 50-60.000 visitatori all'anno, da
quando è nato, a 115.000 nel 2015 è avvenuto in questi anni.
La valorizzazione del patrimonio artistico-culturale di questa città, che ha conosciuto un
salto, è avvenuta in questi anni. I grandi eventi che hanno determinato una diversa
immagine della città e una sua maggiore attrattività sono avvenuti in questi anni.
È in questi anni che il New York Times si è raccomandato ai suoi lettori di andare a
visitare Torino, non nel 2000 e non nel 1980. In questi anni i flussi turistici a Torino,
che mi permetto di sottolineare, sono stati legati intrinsecamente e indissolubilmente
all'investimento culturale; tant'è vero che quando La Stampa di Torino, o la
Repubblica, deve fare una rappresentazione iconografica della cultura a Torino, mette le
fotografie delle code ai Musei, che sono la rappresentazione del turismo a Torino.
Quindi, dire che il turismo a Torino va dissociato, separato dalla cultura, che deve avere
altre modalità, io lo trovo assolutamente insensato alla luce del fatto che il principale
volano dello sviluppo turistico della città è l'investimento culturale.

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

FASSINO Piero
Anche questa teoria, che sento ripetere spesso e che ho sempre trovato sbagliata - e dirò
perché -, secondo cui hanno bisogno di investire nei grandi eventi perché c'è un sistema
culturale più diffuso, questa contrapposizione manichea tra grandi eventi e gli altri attori
del sistema è sbagliata in radice. Ve lo dimostra proprio la vicenda del Salone del Libro.
Se Torino perde il Salone del Libro sarà più forte il sistema del libro, il sistema delle
biblioteche, il sistema delle librerie in questa città? No, non sarà più forte.
Il grande evento ha un elemento di traino anche sull'intero sistema. Se il Regio si
deprime non è che il resto del sistema musicale è più forte. Se il Teatro Stabile riduce la
sua capacità di produzione non è che il resto del sistema teatrale è più forte. C'è una
funzione traente, sempre, delle istituzioni principali che, nella capacità di proporsi come
eccellenze, produce un effetto di ricaduta sull'intero sistema culturale. Oltre al fatto che
non è vero, e mi stupisce che lo dica l'Assessora Leon, perché dovrebbe avere le
conoscenze del caso...

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere, Consigliere, per cortesia.

FASSINO Piero
...che a Torino si siano fatte delle mostre a consumo, perché tutte le mostre, anche
quelle organizzate con i grandi musei internazionali (dal Musée d'Orsay al Guggenheim
e altri) hanno sempre avuto un curatore espressione del sistema museale torinese. Sono
sempre state coprodotte, non abbiamo mai comperato esposizioni a scatola chiusa e a
pacchetto.
Concludo, ma si potrebbero fare tante altre considerazioni. Siccome bisogna essere
sintetici, io ve la dico così. Io ho letto attentamente le 56 pagine e ne ho tratto questa
conclusione, che quel che è buono - e ci sono molte cose buone - non è nuovo e molto
di quello che viene presentato come nuovo non è buono.
Anche questo continuo richiamo alla partecipazione, fatto da tutti gli Assessori che sono
intervenuti, come un mantra, spiegandoci all'inizio che avevano elaborato quello che ci
dicevano insieme ai cittadini, insieme ai cittadini poi bisognerà discutere nel merito. È
bastato proporre di allungare la ZTL per vedere che una parte dei cittadini, per esempio
il mondo del commercio, non era d'accordo. È bastato che l'Assessore Montanari
annunciasse tutta una serie di...

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere, Consigliere, per cortesia.

FASSINO Piero
...di suoi obiettivi in materia urbanistica, che gran parte del mondo dei costruttori ha
espresso grandi perplessità. Quindi, la partecipazione va poi misurata sul merito delle
questioni, e lì naturalmente noi (come ha detto il Consigliere Lo Russo) ci saremo e
vedremo, punto per punto, se sarete in grado di soddisfare le esigenze della città, oppure
no.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Napoli. Le ricordo che ha a disposizione 15 minuti.

NAPOLI Osvaldo
Devo dire che, al di là delle appartenenze politiche, il Consigliere Fassino mi ha
anticipato in alcune parti del suo intervento, perché, quando si parla di cultura, avendo
scritto 2000 - devo dire la verità - rimango allibito. Io sono nato a Torino, chiamandomi
Napoli, dove ho vissuto 28 anni, abito a Giaveno da 45 anni, ma non c'è persona a
Torino che non sappia che il livello culturale a Torino è cambiato - con tutte le risorse
che sono state mandate a Torino, al di là dei governi di centrodestra o di centrosinistra -
dal momento in cui sono arrivate le Olimpiade del 2006.
Devo dire che sono rimasto allibito di fronte a chi ha scritto questo, perché, da quel
momento, con la connessione fra una Giunta di centrodestra alla Regione e con una
Giunta di centrosinistra al Comune, Torino ha rilanciato tutto l'apparato turistico e
culturale iniziato dopo il 2006, che è cresciuto costantemente; perché poi le
Amministrazioni locali, insieme allo Stato, capendo che a Torino poteva esserci una
continua crescita turistica e culturale, hanno continuato, al di là delle Giunte di
centrodestra o di centrosinistra, a capire che quel settore diventava trainante per
l'economia della nostra città.
Chi ha scritto quello mi lascia allibito, perché voi parlate di cittadini, ma andate a
chiedere a qualsiasi cittadino se prima del 2006 si poteva pensare che Torino sarebbe
diventata quella che è diventata. Ripeto, non è un problema di Fassino, di Castellani, di
Ghigo o di Cota, perché tutte e due le Giunte hanno fatto in maniera tale di crescere da
quella data. Quindi, dite a chi ha redatto questo documento che la storia è molto
semplice, non c'è bisogno di grandi complicazioni, andando ad inventare per dire chissà
che cosa.
Mi permetta, Consigliere Iaria, lei ha parlato di mettere al centro il benessere del
cittadino. Ma qui parliamo del "sesso degli angeli". Rispetto a quello che ha detto lei
dove sono i dati di fatto? Quali sono le prospettive, qual è il programma? Abbiamo
parlato in campagna elettorale di 150.000 poveri, di 10.000 famiglie povere, ma dov'è
rispetto a quello che lei dice? Anche io sono bravo a parole. Se voglio parlare del sesso
degli angeli, parlo sei ore. Perché dire di mettere al centro il benessere del cittadino, chi
è che non lo dice, Sindaco, lo dicono tutti, basta dirlo nella maniera in cui lo avete detto
voi oggi e in campagna elettorale. Il problema però è un altro.
Le dico che (mi permetto, perché lei è molto più brava di me e non ha bisogno dei miei
suggerimenti) io sono preoccupato, perché con tutto quello che avete scritto, in base a
quello che sta succedendo (il Prodotto Interno Lordo che sta scendendo allo 0,8%), lei si
troverà con la prossima Legge di Stabilità (che da oggi ha un altro nome) in una
condizione per cui il Governo centrale le taglierà talmente tanto (12 miliardi sono stati
tagliati negli ultimi cinque anni di trasferimenti dallo Stato centrale alla periferia) che
dove troverete le coperture finanziarie per fare quello che avete scritto in questo
documento?
Lo dico da modesto amministratore, perché riempire di parole e poi illudere il cittadino
quando poi le cose che avete scritto non riuscite a farle, credo che sia veramente un
peccato. È per quello che mi rivolgevo a lei, Consigliere Iaria, perché lei ha detto delle
banalità; mi permetta, lo dico con profondo rispetto, perché qualsiasi persona parla del
benessere del cittadino, non c'è persona che dica diversamente.
Sindaco, lei è Sindaco dell'Area Metropolitana. Io vivo in montagna e mi auguro (è una
banalità anche questa, lo dico a tutti, però riguarda la vita quotidiana del cittadino,
proprio quello che diceva prima) che tutti gli appalti sulla pulizia della neve, sulla
questione delle scuole, sul riscaldamento, vengano fatti al più presto, altrimenti, ad
ottobre, a Sestriere ci saranno 30 centimetri di neve e nessuno che pulisce le strade, lo
dico da amministratore.
Lei, essendo Sindaco dell'Area Metropolitana, in merito al problema della TAV, che
qualcuno ha tirato fuori, non può rappresentare il No Tav, perché è Sindaco di tutti; in
Val di Susa ci sono alcuni amministratori favorevoli e altri contrari alla TAV, quindi lei
deve svolgere il proprio mandato di Sindaco dell'Area Metropolitana al di sopra delle
parti, andando a coprire tutte e due le posizioni per quanto riguarda la TAV, non
soltanto una posizione.
Aggiungo un'altra cosa per quanto riguarda gli appalti. Facciamo attenzione, perché,
Sindaco, secondo le ultime novità che può leggere sui giornali, ma non soltanto sui
giornali, il Codice degli Appalti ha 190 errori e costringe tutti a non fare appalti, che
sono diminuiti a livello nazionale tra l'80 e il 90%, perché le ditte hanno paura di
partecipare a un appalto, ma anche gli stessi Enti Locali, sapendo sin dall'inizio che
quasi certamente gli appalti non verranno concessi perché nel Codice degli Appalti ci
sono 190 errori. Io raccomando al Consiglio Comunale di fare attenzione.
Quindi quello che voi scrivete è di tutto e di più. Io mi auguro che l'Assessore Rolando
tenga presente che il problema è il sistema economico e che bisogna fare attenzione,
perché - l'ho detto prima - la sostenibilità economica di tutto quello che prospettate in
queste Linee Programmatiche, se tutto va bene, ha la copertura del 10 o 20%. Quindi,
devo dirvi di stare con i piedi per terra.
Per quanto riguarda gli investimenti, Sindaco (l'ho detto prima nell'intervento sul Salone
del Libro), se non andiamo a cercare investimenti e non mettiamo, cosa che non c'è, la
sintesi tra privato e pubblico, noi avremo grandi negatività, perché solo con i nostri
fondi non riusciremo a fare nulla; anche in questo caso lo dico in un clima di
collaborazione.
Io sono uno di quelli che non esprime giudizi su quello che state facendo adesso, e a chi
mi chiede (a Torino, a Roma o in un qualsiasi posto in cui mi trovo) "come va il nuovo
Sindaco?" (è naturale che tutti me lo chiedano, perché è una novità, perché negarlo, è
nella storia umana di chiunque di noi), sa cosa rispondo? Che ne riparliamo fra sei mesi
o un anno, perché parlarne adesso non ha senso, se non quello che uno può dire in
termini generali.
Fra sei mesi o un anno faremo la sintesi e diremo che cosa il Sindaco Appendino,
insieme alla sua Giunta e alla sua maggioranza, sarà riuscita a fare rispetto a quanto
indicato in queste Linee Programmatiche. Oggi, dare dei giudizi, da parte mia, non
sarebbe corretto, però quanto le ho trasmesso credo che possa essere accettato nella
maniera giusta; poi, che sia condiviso o meno, non ha alcuna importanza.
Finisco dicendo una cosa al Consigliere Ricca. Non c'è. In campagna elettorale sono
stato in via Cuneo, dove è nato Gipo Farassino, e anche io sono nato lì vicino. Non è
una banalità, perché ritengo che le persone che hanno dato lustro alla Città, al Piemonte,
in qualunque settore, debbano essere ricordate. Bene, dove è nato Gipo Farassino non
c'è nemmeno una targa che ricordi che in quel luogo è nato Gipo Farassino, che è stato
una grande personalità di Torino e del Piemonte. Io invito il Sindaco (è una piccola
cosa) a ricordarsi di questo, dedicando a quest'uomo una piccola targa di
riconoscimento, dal punto di vista culturale, al di là delle appartenenze politiche. Sono
piccole cose che vanno incontro ai cittadini, specialmente in via Cuneo e in quelle zone,
che sono aree di periferia e di degrado.
Io, Sindaco, mi auguro, al di là degli errori commessi e delle illusioni, che possa essere
realizzato tutto quello che avete scritto nelle Linee Programmatiche, nel bene o nel
male. Per quanto riguarda le critiche, sono completamente d'accordo con il Consigliere
Fassino. Cavallerizza, Torino Esposizioni, Centro Congressi: Torino è una città che vive
di questo e se non si svilupperà in questa direzione credo che la città si fermerà. Lo
vediamo tutti i giorni. Quindi, credo che anche questo aspetto urbanistico non debba
essere visto con troppa negatività.
Io sono tra coloro che dicono che non vanno costruite nuove case, l'ho detto anche in
campagna elettorale in maniera molto chiara. Ho detto no a nuove case, ma ho detto
anche di incentivare, attraverso finanziamenti, la ristrutturazione di quello che c'è,
perché - lo diciamo tutti - non c'è soltanto la periferia, perché via Milano è periferia?
Attorno all'ex Palazzo di Giustizia, il quadrilatero con tutte le vie centrali, è periferia?
San Salvario è periferia? Io non ritengo che sia periferia, tutt'altro, è il centro di Torino.
Quindi, invece di costruire case nuove o di occupare il suolo, al di là della Legge
nazionale sul suolo, credo che sia necessario incentivare anche il privato, piaccia o
meno, a ristrutturare quello che c'è, cambiando specialmente tutte queste zone che
hanno un impatto visivo estremamente negativo. Io non sono uno di quelli che dice che
bisogna costruire a tutti i costi, però una buona edilizia significa anche delle buone
entrate per i Comuni, tenetelo presente. Quindi chiudere totalmente questo settore
sarebbe un grave danno nei confronti delle entrate comunali.
Io ringrazio il Sindaco e mi auguro che riusciate, con tutte le forze immaginabili
possibili, a portare a termine queste Linee Programmatiche, al di là delle negatività che
ci possono essere.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Ferrero; le ricordo che ha a disposizione 10 minuti per
intervenire.

FERRERO Viviana
Colleghe Consigliere e Consiglieri, il Movimento ha una visione diversa e usa anche
linguaggi diversi. Il nostro programma è complesso, frutto di un lavoro continuo di
ascolto, di interazione con i cittadini, con i banchetti per anni e con le associazioni. Noi
abbiamo fatto sistema, quando veniamo accusati di non aver fatto sistema. È un cambio
di passo che tiene assolutamente conto di un sistema generale, direi mondiale, di un
limite di sviluppo. Ricordiamo che a Torino è nato Aurelio Peccei, pensiamo al Club di
Roma e ai limiti dello sviluppo, mostrando i limiti evidentissimi dello sviluppo.
In un sistema globale Torino ha delle peculiarità uniche, è una città ottocentesca, con
università e ospedali. Continuando a guardare la velocità, abbiamo perso troppi pezzi,
come la cura puntuale della città e troppe persone sono rimaste indietro. È riemersa
un'area grigia che proprio la torinesità teneva nascosta la vergogna.
I cittadini ci hanno dato fiducia, i torinesi hanno sognato un cambiamento, e questo
cambiamento, questo ascolto puntuale, questa ricucitura tra Istituzioni e cittadini, questo
sogno lo vogliamo declinare con una qualità di vita che non è solo ricchezza, perché io
ho sentito parlare diverse volte di ricchezza, ma è qualità della vita.
Una città si sviluppa sulla fiducia e noi abbiamo ridato fiducia. Il nostro racconto è
piaciuto. Il futuro appartiene a coloro che credono, che infondono fiducia.
Io vorrei chiudere il mio intervento che vuole essere breve e soprattutto vuole portarvi a
pensare, perché ho sentito tanta ostilità negli interventi, che comunque se i cittadini ci
hanno dato fiducia c'è un motivo. Leggo le parole di Fabio Volo: "Fai vedere al tuo
sogno che veramente ci tieni ad incontrarlo, senza pretendere che lui faccia tutta la sua
strada da solo per arrivare fino a te, poi le cose accadono. I sogni hanno bisogno di
sapere che siamo coraggiosi".

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola alla Consigliera Grippo.

GRIPPO Maria Grazia
Mi scuso se finirò per ribadire concetti già espressi dai miei Colleghi prima di me,
certamente espressi meglio di quanto non saprò fare io, però debbo dire che mi devo
compiacere del fatto che nella lettura del programma il mio Gruppo abbia trovato
terreno per una convergenza mai così piena. Non è stato nemmeno troppo difficile.
Nelle 62 pagine che sono state offerte alla lettura da questa Amministrazione abbiamo
trovato un carattere forte che inevitabilmente ha finito per far convergere le opinioni;
questo elemento fortemente caratterizzante è la genericità degli obiettivi, ma ancor di
più la genericità degli strumenti con i quali perseguire questi obiettivi.
Quando ho letto il programma mi sono detta che probabilmente contiene un'implicita
richiesta di rinvio. La dico male, un modo per prendere tempo e magari spianare la
strada a quelle deliberazioni che verranno e che sono citate nella stessa premessa del
documento.
Però, di fronte a chi oggi non esita a offrire, non tanto a noi, quanto all'opinione
pubblica, un'immagine di città che somiglia più al disegno di un bambino che non alla
road map di cui avremmo avuto bisogno, il minimo che possiamo fare è non chiudere
gli occhi. E se oggi, come è giusto che sia, noi non chiudiamo gli occhi,
immediatamente la preoccupazione per il futuro diventa grande.
Se guardiamo il disegno con cui sono stati tratteggiati i prossimi anni della nostra città
ci accorgiamo quasi subito che il tratto è sempre incerto. Voglio prendere, ad esempio,
il capitolo dello sport, del quale mi sembra che oggi si sia poco parlato e magari riesco a
essere un po' meno noiosa. Qui l'aggettivo più ricorrente è "eventuale", spesso abbinato
ad un altro aggettivo di incertezza che è "ipotetico". Eventuale ed ipotetico messi
insieme rimandano a chi legge un messaggio inevitabilmente di preoccupazione e che
più o meno dice: "Voglio fare una cosa, ma anche no".
Eventuale è considerata, ad esempio, la revisione del Regolamento cittadino per la
gestione degli impianti sportivi comunali. Ora, che questa revisione la si faccia o non la
si faccia resta chiaro che non c'è verso di capire se, e soprattutto, come questa
Amministrazione vorrà, ad esempio, tutelare le numerose società sportive che nel corso
degli ultimi 20 anni hanno rappresentato di fatto l'anima sociale dello sport torinese,
non soltanto gestendo gli impianti sportivi secondo i criteri che questa Amministrazione
gli ha dato, ma anche anticipandone gli oneri, perché questa Amministrazione, come
tutte le Amministrazioni periferiche, è solita pagare con incolpevole ritardo i suoi debiti
verso terzi.
Se rimaniamo allo stesso capitolo, ci rendiamo conto che pressoché tutte le azioni a
breve termine portano con sé l'aggettivo "eventuale"; per contro, però, si elaborano
ipotesi quante se ne vuole, si intraprendono analisi, nei passaggi più coraggiosi si attua
l'esistente, oppure lo si pubblicizza.
Non pervenuti risultano gli enti di promozione sportiva, mentre arrivano puntualmente e
in modo esplicito segnali di ostilità nei confronti dell'iniziativa privata in qualunque sua
forma, compresi i presunti o, se preferite, eventuali sconfinamenti commerciali da parte
dei gestori di quelle bocciofile che pure vengono indicate come un patrimonio da
preservare.
Se si tirano le somme, le maggiori aspettative, più ancora dei grandi eventi e più ancora
dell'eredità olimpica, ricadono quindi sulle palestre scolastiche, metà delle quali però
hanno bisogno di un forte intervento di riqualificazione per poter essere fruite. Quindi, il
documento ci lascia una domanda: con quali denari questa Amministrazione intende
affrontare questa riqualificazione? E, soprattutto, con quale approccio intende reperire
queste risorse?
Faccio un esempio. Le associazioni o i consorzi di associazioni che intendono
partecipare a questa riqualificazione saranno della partita, oppure verranno tenuti ai
margini, magari in vista o in previsione dell'istituzione di un qualche - permettetemi di
dire - eventuale fondo dedicato? Nel documento non abbiamo traccia di questo.
Devo riconoscere invece che - e questo è apprezzabile - numerose sono le citazioni che
il documento fa ai giovani. Il problema è che, tutte le volte che ne parla, ne parla per
dire quasi nulla o, perlomeno, nulla di concreto.
Quindi, la visione complessiva è che leggiamo di tante buone intenzioni, molte delle
quali, come hanno ricordato i Consiglieri Lo Russo e Fassino, sono ampiamente
condivisibili. Addirittura godiamo di una inedita genuinità di approccio, debbo dire
talvolta anche disarmante, ad esempio quando ad un certo punto si parla dell'attivazione
di un servizio per reperire partner con i quali fare delle attività sportive. Servizio che io
utilizzerò moltissimo, ma che potrebbe essere non difficilmente considerato corollarico
nell'insieme delle politiche. Ma non è tanto questo che stupisce, stupisce il fatto di
ritrovarlo indicato tra le azioni addirittura a medio termine, laddove, vi chiedo scusa, per
quanto è nelle mie povere competenze, un'azione a medio termine dovrebbe avere un
carattere un po' più strutturale.
Badate, non è la freschezza della narrazione che scoraggia, anzi, fa venir voglia di
andare oltre e di approfondire; e andando oltre ed approfondendo si finisce per lasciarsi
cullare da continue rassicuranti dinamiche di concertazione, di partecipazione e di
condivisione, però nelle stesse dinamiche poi finisce per perdersi il senso della
proposta, che poi è l'unica cosa sulla quale vale la pena discutere e che sarebbe stata
l'unica cosa che avremmo avuto il piacere eventualmente di emendare.
A questo schema fumoso nessun segmento che viene trattato si sottrae, neppure quello
del welfare, per il quale ci si aspettava, in modo particolare, intanto un'analisi accurata
delle criticità, perché le parole come povertà, abbandono delle periferie, non soltanto
hanno caratterizzato la campagna elettorale, ma credo abbiano condizionato l'esito della
campagna elettorale. Di questa analisi puntuale non c'è traccia, e ancor più non c'è
traccia di quel carattere di innovazione forte nell'offerta delle soluzioni che a me pareva
solamente automatico.
Lo dico prendendo spunto dalla questione dei migranti, che tra l'altro in questo capitolo
vengono definiti stranieri, a proposito dell'approccio. Dei migranti ci si limita a dire
solo in termini di rifugiati e in particolare degli occupanti della palazzina ex MOI, e non
c'è traccia di quella educazione all'interculturalità che invece è fondamentale, nemmeno
nel capitolo dell'istruzione che dovrebbe essere la sua collocazione naturale.
A proposito di comunità di migranti, nemmeno nel capitolo sulla cultura c'è traccia del
contributo all'evoluzione culturale della città che ha prodotto la contaminazione con
persone che vengono da lontano e che vivono qui.
Concludo Presidente. Quindi, in questo meccanismo lillipuziano finiscono per
rimpicciolirsi anche le ambizioni di un tema trasversale (e qui rivolgo un affettuoso
pensiero alla Presidente della Commissione della quale sono Vicepresidente) come le
Pari Opportunità, perché le ambizioni anche delle Pari Opportunità sono confinate alle
politiche di genere e ai diritti LGBT, entrambe questioni sacrosante, ma che poi nelle
azioni concrete vedono l'abbandono di ogni altro gruppo vulnerabile. È questo,
Presidente, che voglio dire, in conclusione, che proprio nel meccanismo lillipuziano
temiamo di scomparire nel prossimo futuro.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Carretta.

CARRETTA Domenico
Io sarò brevissimo nell'illustrare quello che è stato illustrato sicuramente in maniera più
dettagliata dai Colleghi del mio partito. Devo ammettere che faccio addirittura fatica a
leggere il termine Linee Programmatiche, un documento di 43 pagine scritte in carattere
Arial 14, perché per una città come Torino mi sembra un po' poco. In molte parti del
testo sembrava di leggere una sorta di tema di terza media, ma la cosa più sorprendente
è stato il fatto che sono stati resi talmente generici i contenuti, che è stato molto difficile
per noi scrivere le integrazioni.
Anno Domini 2011, dal diario di bordo dell'ex Capogruppo Bertola. Sono andato a
rivedermi i propositi immagino non solo del Capogruppo, ma condivisi dall'allora
Consigliera Appendino, all'inizio della stagione, quando vennero illustrate le Linee
Programmatiche del Sindaco Fassino. Sono andato a rivederle e le ho lette. Ebbene, io
spero davvero che la rivoluzione copernicana, cioè tutto questo casino che avete
montato su, non si concretizzi nel cambiare il format del carattere e nell'aggiungere una
ventina di pagine in più, perché io davvero non è che ci abbia trovato tanto.
E non voglio entrare di nuovo nel merito del documento delle Linee Programmatiche,
perché, in realtà, io non è che mi aspettassi tanto dalle Linee Programmatiche, mi
aspettavo sicuramente qualcosa di diverso, qualcosa che in un certo senso si svincolasse
da quelli che erano i toni ed i contenuti utilizzati durante la campagna elettorale. C'è la
campagna elettorale, si vince o si perde, poi si producono delle Linee Programmatiche
che devono contenere altro, o devono contenere qualcosa per cui davvero caratterizzano
l'azione di governo di un Sindaco importante per una città importante come Torino.
Forse in realtà non abbiamo messo mano alle Linee Programmatiche perché forse ci
sembrava anche destabilizzante mettere mano a questo libro dei sogni che avete
prodotto. Guardate, per una questione mia di studi, uno dei miei autori preferiti
nell'analisi dei testi è il russo Propp, che nel 1920 scrisse un libro fondamentale per il
formalismo in letteratura, sulla morfologia della fiaba, in cui ci sono degli elementi
interessanti, che non c'entrano niente con le Linee Programmatiche, ma che offrono
degli spunti di riflessione importanti.
Propp diceva, sostanzialmente, che le situazioni e i personaggi possono essere tanti, ma
le funzioni sono costanti: si parte da una situazione, che poi viene rivoluzionata e si
ritorna ad una situazione che è diversa da quella iniziale; il tutto deve essere
accompagnato da uno stile narrativo semplice, pochi punti, estremamente generico e che
non faccia assolutamente riferimento alle coordinate spazio-temporali in cui si potrebbe
inquadrare una storia. Ecco perché forse ricorrere a elementi di lettura diversi potrebbe
anche aiutarci a decifrare meglio il programma che avete in mente per la città.
Al di là di questo, però, Propp a parte, quello che davvero non riesco a capire sono delle
omissioni, che so (scusate, non sono tanto ingenuo) non essere figlie dell'inesperienza o
dell'incapacità della Giunta o del Sindaco, assolutamente no, perché io considero il
Sindaco, voi e la Giunta estremamente capaci. Penso invece che quando ci si lancia nel
generico e si prova a cancellare o comunque a mettere da parte certi elementi è perché
dietro c'è un disegno politico ben definito. Ed è questo che ci terrorizza di più, non
tanto il fatto di avere la supponenza di essere migliori, ci mancherebbe altro, ma il fatto
che in un documento così importante come le Linee Programmatiche ci siano degli
omissis inspiegabili.
Città Metropolitana. Signor Sindaco, io oggi l'ho sentita, ho sentito quello che è stato il
suo incipit politico, condivisibile o meno, ho sentito quelle che sono le sue
preoccupazioni per la Città Metropolitana. Ma davvero possiamo pensare di richiamare
la Città Metropolitana nelle Linee Programmatiche di una città come Torino quando
parliamo di parcheggi di interscambio? Cose nobilissime, fondamentali, importanti. O
convocheremo i Sindaci della cintura quando ci sarà da prendere delle decisioni
importanti sull'ambiente.
Questa è ordinaria amministrazione, non c'entra niente con quella che deve essere la
nuova visione di una città in un contesto più ampio, se no - ed è questa la mia
preoccupazione - significa davvero pensare a Torino come un qualcosa di provinciale,
ma all'interno di una nuova governance, all'interno di una nuova Provincia. Io non
parlo di competizione con Milano o con altre Città Metropolitane, ma parlo di una
Torino che si isola all'interno di un contesto particolare.
La Città Metropolitana non è più un modo di dire, poi uno può essere d'accordo o meno
sulla Legge Delrio, sulle dinamiche che l'hanno attivata, ma la Città Metropolitana deve
diventare una risorsa, un punto di partenza, un punto di arrivo.
Io sono d'accordissimo sulla necessità di cambiare il Piano Regolatore, ma è possibile
che in 61 pagine (non sono le 45 pagine di Fassino, ma sono 61, quindi c'era spazio per
ampliare la discussione) non ci sia nemmeno un riferimento al Piano strategico
territoriale, non ci sia nemmeno un riferimento alle politiche integrate per la raccolta dei
rifiuti?
Per quanto siamo all'opposto anche sull'idea, fortemente osteggiata, di solidarietà,
espressa oggi dal Sindaco e da me (concetto che a me veniva insegnato da bambino: la
solidarietà sociale, economica), la solidarietà qui non esiste. Ma non parlo di miopia,
qui siamo oltre, qui siamo a una politica che pensa alla città fino a quando non ci si
imbatte nel cartello Collegno, Grugliasco. Finisce tutto lì.
Io avrei desiderato produrre degli emendamenti che in un certo senso riuscissero a
fornire un contributo; anche perché - l'ho detto l'altra volta - io so qual è la partita in
gioco, conosco quale sarà il nostro ruolo, il ruolo del Sindaco e della Giunta, e noi
saremo disponibili a offrire un contributo, però dobbiamo conoscere il campo dove si
gioca per capire quale potrebbe essere il nostro contributo.
Questo documento non ci offre la possibilità, in maniera sistematica e deliberata, di
offrire dei contributi; lo dico perché ho un'opinione diversa delle qualità espresse da
questa Giunta, quindi non posso immaginare che ci sia davvero il tentativo di ricorrere a
delle Linee Programmatiche così generiche.
Chiudo, anche perché condivido i passaggi che hanno determinato gli interventi dei miei
Colleghi. Però, non ho detto una cosa: sempre secondo il formalismo di Propp, lo status
quo, che viene messo in discussione dalle nuove dinamiche, alla fine, ritorna. Ed è
questo è il mio augurio.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Tisi; le ricordo che ha a disposizione 10 minuti per
intervenire.

TISI Elide
Io ci terrei a fare alcune considerazioni integrative, perché molte cose sono state già
dette, e vorrei partire da una suggestione che ha fatto la Consigliera Ferrero, che mi
pare, parlando di questo programma, facesse riferimento al disegno di un sogno.
Io credo che chi fa il mestiere che noi cerchiamo di fare, quindi di essere al servizio dei
cittadini attraverso lo strumento della politica, abbia assolutamente questo dovere,
questa necessità di riuscire intanto a immaginare quella che può essere la Città, da qui a
5 anni, e disegnare un sogno. Penso, però, anche che, nel momento in cui si assume la
responsabilità di amministrare, bisogna fare il grandissimo sforzo, credo che sia davvero
una cosa estremamente impegnativa, e lo è stata per me negli anni in cui ho fatto questo
lavoro, di tradurre questo sogno in opportunità e possibilità concrete, dentro un quadro
di sostenibilità e di regole che la Pubblica Amministrazione, il momento storico, le
risorse pubbliche e della Città ci forniscono.
Io vi auguro davvero di riuscire a fare questo, perché credo che oggi la politica debba
avere questa capacità di aiutare le persone a guardare oltre, ma debba anche riuscire a
incardinare questo sguardo dentro un contesto di realtà, con il quale bisogna
inevitabilmente fare i conti. E credo che questo contesto di realtà, in questa Città, è stato
e sarà sicuramente non semplice.
Io penso che molte delle cose che ha rappresentato il Gruppo di cui faccio parte - quindi
una visione anche di sviluppo di città, qualcuno ha citato anche il tema della ricchezza,
quando si è parlato di cultura, di infrastrutture, di turismo - non sono da intendersi come
la rappresentazione dell'orgoglio che noi vogliamo avere per la nostra città, o
quantomeno, sicuramente dell'orgoglio che vogliamo avere per la nostra città, ma non
solo quello.
Questa idea di sviluppo anche in questi termini di città rappresenta l'opportunità per
quei cittadini, io vorrei dire per quelle persone che a Torino vivono, di conquistarsi quel
benessere di cui parlava il Consigliere Iaria, che non è influente da questi elementi,
perché siccome molti di voi hanno detto che il tema del lavoro non può non essere
centrale, ecco io credo che noi dobbiamo leggere tutte queste azioni, non solo, come
dicevo, nella gradevolezza di una città che si pone con delle opportunità, ma anche in
termini di occupazione e di lavoro che queste attività producono.
Allora io vi chiedo di fare un'attenta riflessione su questi temi, prima di fare scelte che
potrebbero rappresentare un arretramento rispetto a delle opportunità che sono state
realizzate su questa città.
Poi vorrei fare anche alcune considerazioni rispetto ad alcune parole che ho ritrovato
molto all'interno del programma; una in particolare da cui partire è quella della
partecipazione. Io penso che la partecipazione sia una cosa tutt'altro che semplice,
perché la partecipazione va strutturata; partecipare non è parlare (forse dico una cosa
ovvia) con chi conosco; partecipare significa saper impostare dei modelli di
partecipazione che coinvolgano davvero non solo i cittadini, ma i corpi sociali di una
città, perché la partecipazione deve essere finalizzata. Ad esempio, il tema della
programmazione partecipata è un tema importante che credo vada però declinato
operativamente. Io vorrei capire come la parola partecipazione può avere una
declinazione concreta.
Mentre un'altra parola che non ho ritrovato all'interno del programma è sussidiarietà. Il
concetto di sussidiarietà è sancito dalla nostra Carta Costituzionale. La sussidiarietà
significa che un'Istituzione, come un Comune, sostiene non solo la partecipazione, ma
qualcosa in più, cioè la capacità dei cittadini autorganizzati di rispondere ai bisogni del
loro territorio.
Io sono convinta, anche per la storia di sussidiarietà di questa Città, che un compito
straordinariamente importante che questo Ente deve svolgere sia proprio nel sostegno,
nella promozione e nello sviluppo della sussidiarietà, perché (torno di nuovo alla mia
esperienza di questi anni) bisogna avere anche l'umiltà di comprendere che i problemi
così complessi di una città grande come Torino sicuramente non li può risolvere
l'Istituzione da sola, ma ha bisogno davvero non solo della partecipazione, ma della
sussidiarietà che i cittadini, anche nella loro capacità auto-organizzata, sanno esprimere.
Questa sera sono stati citati due esempi di sussidiarietà: uno quello della FISM, che
ricordava il Consigliere Magliano, l'altro è quello dell'associazionismo sportivo,
ricordato dalla Consigliera Grippo. Io vorrei aggiungere tutto il tema della sussidiarietà
rappresentato dal mondo del terzo settore che lavora nel sociale, nel welfare, che sempre
più spesso rappresenta un elemento fondamentale per lo sviluppo e per la sostenibilità di
questo tipo di politiche.
Credo anche che sia fondamentale ragionare sul rapporto tra Istituzione e privato, non
solo il privato sociale, perché oggi sempre di più abbiamo la necessità, proprio per la
complessità dei problemi da affrontare, di confrontarci e di creare delle sinergie, delle
collaborazioni e anche delle progettualità condivise anche con quei privati che, ad
esempio, anche su un tema come il welfare, possono fare investimenti.
Nella Città di Torino, negli ultimi anni, ci sono stati quasi 100 milioni di Euro di
investimenti che hanno consentito di creare una rete di strutture per anziani che
l'Istituzione da sola non sarebbe stata in grado di fare. Su questo credo che occorra
davvero fare un approfondimento, riflettere, perché di questo non ho trovato
assolutamente riferimenti nel programma.
Voglio ringraziare l'Assessora Schellino per aver ricordato nel suo intervento il tema
dei minori e dei rapporti con la sanità, perché sono temi completamente assenti nel
programma. Il tema dei minori non è soltanto rappresentato dal sistema educativo, il
tema dei minori è centrale, perché dei minori bisogna garantire la tutela. Il Sindaco di
una Città non ha molti obblighi di Legge, solo pochi i compiti istituzionali che vengono
attribuiti alla responsabilità di un Comune; c'è l'anagrafe, c'è la Polizia Municipale e
c'è la tutela delle persone deboli.
I minori, sicuramente, a rischio di pregiudizio, rappresentano un elemento che deve
essere nelle attenzioni di questa Città. Nel programma non c'è alcun riferimento, come
non c'è riferimento al sostegno alla genitorialità. Io non voglio chiamare famiglia o
famiglie, non mi interessa questa dialettica; credo, però, che abbiamo il dovere di
sostenere la genitorialità di chi oggi fa molta fatica o, meglio, di continuare a sostenere
questa importante azione della società, che necessita molto spesso di essere supportata.
In ultimo, e chiudo, il rapporto con la sanità. Il Sindaco presiede la Conferenza della
Programmazione Sanitaria e il tema, per esempio, dei diritti non è una mera
enunciazione, ma il diritto si traduce in esigibilità, soprattutto in campo sanitario.

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

TISI Elide
Concludo, Presidente. Chi è stato presente nel passato Consiglio Comunale sa quante
volte quest'Aula ha preso posizioni anche molto dure, anche attraverso azioni legali
davanti al TAR o al Consiglio di Stato per garantire questo tipo di tutela. Anche su
questo non ho trovato riferimenti dentro il programma, ma spero davvero che questo
fattore non sia secondario e la tutela delle persone fragili, dei disabili, dei non
autosufficienti continui a essere una priorità.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
Io ho letto con grande attenzione il programma, a me risultavano 62 pagine, ad altri 43,
dipende dalle stampanti. Ho ascoltato tutti gli interventi con altrettanta attenzione e
devo dire che alla fine della lettura mi sono chiesto se questo è un programma di
governo di una Città, è un libro dei sogni, o è la sceneggiatura di un film comico mal
riuscito. E, onestamente, qualche dubbio me lo sono posto.
Normalmente, un programma di governo di una Città, di amministrazione di una
società, presuppone la coscienza dei problemi, l'individuazione delle opportunità, delle
prospettive, delle risorse e delle azioni. In questa accozzaglia di buone intenzioni
(perché io non giudico le intenzioni, che possono essere anche buone), si parla di azioni,
non si parla di risorse, non si individuano con dettaglio i problemi, non si indica dove si
vuole che sia la città e non si immagina dove sarà la città se si darà attuazione a tutto
questo. Quindi, è un po' difficile giudicare questo programma, perché forse non si tratta
di un programma.
È stato già detto da altri, tutte le buone intenzioni che ci sono in queste Linee
Programmatiche hanno un costo, ma sembra che a qualcuno sia sfuggito che il Bilancio
di Torino, negli ultimi anni, ha chiuso sempre in sostanziale pareggio, molte volte
arrivando al sostanziale pareggio con delle vendite di asset nell'ultimo mese dell'anno.
Dove si pensa di trovare i soldi per finanziare questi progetti? Dove si pensa che debba
essere Torino tra cinque anni? Quali azioni in concreto si pensa di fare perché Torino
sia dove si vuole che sia?
Io non voglio entrare nel dettaglio di tutti gli argomenti, mi limiterò all'urbanistica, al
lavoro, alla cultura e al turismo. L'urbanistica: è un dato di fatto che lo sviluppo urbano
di Torino è stato il motore del cambiamento. Questo motore del cambiamento oggi non
ci sarà più nella visione dell'Assessore Montanari. Io sono stato tra quelli che ha detto
che non voglio nuove costruzioni a Torino, ce ne sono già troppe e non si riescono a
vendere; però, progetti infrastrutturali sì. Ci sono recuperi di aree che sono importanti,
al servizio della città, se si vuole dare una prospettiva di sviluppo a questa città.
Di converso, scrivere nelle Linee Programmatiche che si vogliono riconvertire aree
edificabili senza titoli abilitativi rilasciati in aree agricole, espone a qualche rischio, dà
un'immagine di poca credibilità, perché chi ha comprato queste aree e ha investito si
vede privato del suo valore. Del pari, prevedere che si vogliono aumentare gli oneri di
urbanizzazione per l'edilizia privata, in un settore che è già morente, che fa fatica a
sostenere il costo della costruzione, perché il prezzo di vendita oggi non copre il costo
di costruzione e gli oneri di urbanizzazione bassi, o più bassi di quelli che hanno in
testa, cosa significa? Significa che non si vuole più l'edilizia privata? Allora diciamolo.
Dire che si vogliono aumentare le quote di edilizia sociale in questa città, sapendo che
l'edilizia sociale ha un mercato limitato, ma come pensiamo di attrarre operatori
torinesi, e non, a investire in questa città?
Lavoro: io nel programma non ho trovato nulla che sia un programma serio per creare
condizioni di sviluppo della città. Non ho trovato nulla che dica seriamente come si
vuole attrarre nuove imprese in questa città. Questo è preoccupante, perché se non si
crea ricchezza non si superano i problemi. La ricchezza non è una parola negativa,
purtroppo solo creando ricchezza si creano le risorse per affrontare i problemi.
Cultura: anche qui si vuole interrompere e invertire la rotta della precedente Giunta. Io
credo di essere stato molte volte critico nei confronti della precedente Giunta, ma
pensare di fare cultura se non ci si rivolge al mercato, se non si vende quello che si fa,
non si crea ricchezza e risorse per la città. Dopodiché, se uno dice che vuole sviluppare
la città senza creare nuove risorse, senza creare nuove ricchezze, allora abbia anche il
coraggio di dirci che vuole una città che lentamente decrescerà.
Turismo: anche qui non ho visto una parola sullo sviluppo del turismo a Torino. È stato
fatto un grande lavoro dalla precedente Giunta, ma c'è un passaggio ulteriore che
andrebbe fatto nello sviluppo del turismo: internazionalizzare il turismo, attrarre a
Torino un turismo più ricco, il turismo che spende. Questo si fa cambiando la politica
degli aeroporti, migliorando la connessione dell'Aeroporto di Torino con le grandi
capitali. Di queste cose non c'è traccia nel programma.
Nel programma, però, troviamo con grande diffusione traccia di nuove piste ciclabili,
nuovi percorsi pedonali, ma questi non sono quanto serve a questa città, servono forse
alla qualità della vita nel breve periodo, ma io non vorrei che i nostri giovani crescano
felici, possano giocare a calcio, praticare lo sport nei giardini, andare in bicicletta e
arrivati a 18 anni prendano la macchina per andare a Milano a cercare lavoro, perché a
Torino non si sono create le condizioni per nuovi posti di lavoro.
È un po' sorprendente inoltre che in un programma di sogni ci siano tre striminzite
paginette sul welfare, che nulla dicono. Si dice "compatibilmente con le risorse
disponibili", forse perché è l'unica parte del programma in cui si è presa coscienza che
le risorse non ci sono, e quindi non si possono vendere sogni di investimenti se non ci
sono i soldi per farli.
L'altro aspetto che lascia un po' perplesso è questo approccio pedagogico del
programma, cioè dire che si vuole favorire la cultura vegana e vegetariana, dire che si
vuole insegnare - c'è nel programma - ai torinesi che lo sport fa bene alla salute.
Ognuno di noi farà quello che ritiene, ma non abbiamo bisogno di un'Amministrazione
che deve governare la città e che si preoccupa della salute dell'individuo. Io non vado in
bicicletta, non sono vegano e non sono interessato a queste cose. Io sono interessato a
una città che crei opportunità di crescita, perché altrimenti fra 5 anni questa città
lentamente morirà.
Finisco, accennando al perché ho parlato di un film comico mal riuscito. Perché con
tutti i problemi di Torino, trovare scritto nel programma che si vogliono organizzare le
Olimpiadi di quartiere per la raccolta dei rifiuti, scusatemi, l'ho trovato veramente fuori
luogo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo all'analisi degli emendamenti.
Comunico che gli emendamenti dal n. 1 al 60 sono ritirati.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 61.
Qual è il parere della Giunta?

ROLANDO Sergio (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 61:
Presenti 31, astenuti 3, favorevoli 4, contrari 24.
L'emendamento n. 61 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Volevo che fosse scritto a verbale il mio voto favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 62.
La parola al Consigliere Rosso. Le ricordo che ha tre minuti.

ROSSO Roberto
Si chiede, per quanto possibile, di contenere il debito pubblico; lo ha fatto l'ex Sindaco
Fassino, egregiamente, in questi 5 anni, lo dico pur essendo un suo contestatore, mi
sembrerebbe strano che il Movimento 5 Stelle non si proponesse di contenere per
quanto possibile il debito pubblico del Comune di Torino. Ci mancherebbe ancora che
non riuscissimo, nei prossimi 5 anni, a rattoppare e ridurre l'indebitamento che
Chiamparino ha lasciato a questa Città.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

ROLANDO Sergio (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 62:
Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 62 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 63.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Si commenta da solo, è il tentativo di dare una direzione di marcia un po' rigida a quelli
che saranno i conti pubblici di questa Città.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

ROLANDO Sergio (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 63:
Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 63 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 64.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
È la continuazione del ragionamento che si faceva prima; visto che si è parlato di libro
dei sogni, non da parte mia, ma di altre componenti di quest'Aula Consiliare, dare la
certezza che sulle indicazioni che voi avete fornito ci siano anche le modalità di
finanziamento adeguate.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

ROLANDO Sergio (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 64:
Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 64 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 65.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Dato che questa mattina alla Conferenza dei Capigruppo l'Assessore Rolando ha
presentato un emendamento, che discuteremo come emendamento alla proposta di
deliberazione successiva, nella quale sembra prefigurarsi un indirizzo analogo a quello
contenuto in questo emendamento, ritiro l'emendamento n. 65.

VERSACI Fabio (Presidente)
Comunico che l'emendamento n. 65 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 66.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo emendamento interviene nel punto delle azioni preliminari in cui si dice: "avvio
in collaborazione con l'Università e il Politecnico di un gruppo di lavoro per identificare
i bisogni e gli standard del nuovo sistema informativo comunale". È un emendamento,
quello che ho presentato, volto a far ricordare a quest'Aula e anche all'Amministrazione
Comunale l'esistenza del CSI (Consorzio informatico pubblico), sul quale ci sono delle
ipotesi di razionalizzazione, riorganizzazione e trasformazione avanzate dalla Regione,
ma di cui anche l'Amministrazione Comunale è socia.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

ROLANDO Sergio (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo. Del CSI ne discuteremo appositamente a breve, penso
dopo il periodo feriale; quindi, riteniamo non opportuno legare iniziative sul Sistema
Informativo a un nome.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 66:
Presenti 28, astenuti 3, favorevoli 1, contrari 24.
L'emendamento n. 66 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 67.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Spero che l'Assessore Rolando non respinga anche questo emendamento, perché è il
tentativo di raccordare i valori premiali dei dipendenti, dei funzionari e dei dirigenti, e
anche l'esito del rinnovo della loro nomina, a effettivi parametri di benchmarking, che
vengono definiti da voi oltretutto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

ROLANDO Sergio (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 67:
Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 67 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 68.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Questa volta sarebbe comico se ci fosse ancora un parere negativo da parte della Giunta,
perché sono le cose che avete messo nel programma, il ritorno sociale ed ecologico
delle azioni amministrative che voi andate a compiere. Se volete respingere anche
questo, mi chiedo perché scrivete queste cose.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

ROLANDO Sergio (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 68:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24.
L'emendamento n. 68 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 69.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Mi piacerebbe capire perché l'Assessore Rolando mi dà sempre contro. Questa è invece
un'opportunità, che viene fornita all'Amministrazione e al Consiglio Comunale, di
acquisire in anticipo informazioni e ragguagli circa le dismissioni che si hanno
intenzione di fare. Questo sta a voi decidere se farlo o meno, però è incredibile che
prima abbiate votato contro anche a cose che avete dichiarato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

ROLANDO Sergio (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo, come gli altri pareri, che non sono influenzati da una
valutazione nel merito del singolo emendamento, ma siccome intendiamo comportarci
come previsto dalle Leggi, su questi temi non abbiamo bisogno di dirlo e di fare un
emendamento al programma di governo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 69:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24.
L'emendamento n. 69 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 70.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Questo emendamento deve essere a pagina 34 e non a pagina 5, c'è stato un errore nella
compilazione. Quindi, se è possibile correggerlo e discuterlo poi quando arriviamo a
pagina 34.

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Ricca, possiamo votarlo in questo momento come se fosse a pagina 34.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Chiediamo, nella parte relativa al commercio, nella linea che indica le azioni da
intraprendere, l'eliminazione dei mercati di libero scambio. Quelli che sono definiti
volgarmente i suk, che adesso interessano le zone di San Pietro in Vincoli, nella
Circoscrizione 7, e la zona adiacente a via Bologna nella Circoscrizione 6, stanno
causando moltissimi problemi sia di ordine pubblico e anche alla Polizia Municipale,
costretta sovente a fare interventi per portare via materiale sequestrato, in quanto rubato.
Noi chiediamo che questa esperienza fallimentare portata avanti dalla Giunta precedente
possa terminare nel più breve tempo possibile. Se la Giunta avrà intenzione di
riformulare qualcosa di simile in maniera più adeguata, ne discuteremo poi in III
Commissione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SACCO Alberto (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo. Formuleremo qualcosa di simile, ma nelle prossime
Linee.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 70
così emendato:
Presenti 27, astenuti 0, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 70 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 71.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Alla riga 14, alla frase "il metodo sarà quello di privilegiare la manutenzione
dell'esistente e realizzare piccole opere", chiediamo di aggiungere "prevalentemente",
perché noi siamo convinti che le grandi opere debbano continuare a essere fatte. Noi
pensiamo che il tunnel che passa sotto piazza Statuto sia un'opera fondamentale, credo
che lo ritengano tutte le persone di Torino che attraversano la città la mattina o il
pomeriggio per andare e tornare da lavoro.
Quindi, va bene privilegiare le opere più piccole, però comunque con un occhio di
riguardo per determinate grandi opere.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è negativo. La parola "privilegiare" comprende già il fatto che si
privilegiano delle cose, non vuol dire che si eliminano le altre. Quindi è ridondante.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 71:
Presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 71 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 72, presentato dalla Consigliera Artesio, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo emendamento tende a precisare il rapporto tra la funzione di programmazione
dell'Amministrazione Comunale e gli altri Enti di programmazione. Il paragrafo dice
che: "occorre decentrare i servizi: scuole e ospedali". La programmazione degli ospedali
non è in capo alla programmazione autonoma dell'Amministrazione Comunale; anzi, la
tendenza non è quella della capillarizzazione del servizio ospedaliero, ma
dell'accentramento del servizio ospedaliero su alcuni centri hub.
Quindi si può, immaginando di interpretare il concetto di prossimità che qui si voleva
fare emergere, fare riferimento alla territorializzazione in rapporto ai servizi di carattere
sociosanitario, non a quelli ospedalieri.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 72:
Presenti 32, favorevoli 30, contrari 2.
L'emendamento n. 72 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 73.
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
È una questione quasi più lessicale. Trovo molto tranchant le accezioni che riguardano
"fermare il consumo di suolo", riproposto negli obiettivi dove veniva ribadito lo stop al
consumo di suolo. Fermo restando l'assoluta condivisione di limitare il consumo di
suolo, provvedendo invece a interventi di rigenerazione, tecnicamente possono esserci
ancora delle zone residuali di PRG o forse anche interventi di riqualificazione in zone
intercluse che prevedono, anche se limitatamente, un consumo di suolo.
Quindi non ne farei una finalità quella di arrivare ad azzerare il consumo di suolo, ma
più uno strumento di buonsenso. Propongo solo questa modifica.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è negativo. Capisco l'intento del Consigliere, però noi non
riteniamo che sia positivo utilizzare questo termine, perché apre troppo la strada a una
concezione che non condividiamo e che tutto sommato è la stessa della Legge in
discussione in Parlamento attualmente, cioè una finta riduzione del suolo. Noi ci diamo
come obiettivo stoppare il consumo di suolo. Poi chiaramente ci si arriverà per gradi,
magari non del tutto, ma è un obiettivo, quindi una finalità.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 73:
Presenti 32, astenuti 1, favorevoli 6, contrari 25.
L'emendamento n. 73 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 74, presentato dal Consigliere Tresso, comprensivo del
subemendamento, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
In questo caso, sempre in termini di obiettivi, avrei aggiunto un obiettivo che ritengo
prioritario, cioè quello di rivisitare il quadro normativo vigente nell'ottica di
semplificarlo, ma soprattutto con la finalità di ridurre le tempistiche autorizzative.
Ero favorevole ad accettare anche una variazione all'emendamento che rinunciasse a
ridurre i margini di discrezionalità interpretativa, in quanto mi è stato fatto notare che
effettivamente l'obiettivo è già chiaro e poi rientra più nella modalità di trovare le forme
con cui ottenere questo risultato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è favorevole, con la modifica accettata dal Consigliere, cioè
togliendo: "ridurre i margini di discrezionalità interpretativa", perché, come è stato
detto, fa parte della Legge; mentre nel quadro normativo vigente, l'ottica di
semplificazione e di ridurre le tempistiche sono due obiettivi che condividiamo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 74
così subemendato:
Presenti 33, favorevoli 33.
L'emendamento n. 74 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 75.
La parola al Consigliere Rosso.

ARTESIO Eleonora
In tutta la redazione del programma e in modo particolare nei capitoli riguardanti il
patrimonio ho notato che viene rimossa una recente rivisitazione normativa, che io
giudico particolarmente brillante, realizzata dal Consiglio Comunale in prossimità della
sua scadenza, il 25 gennaio 2016.
Sto parlando di quell'indirizzo genericamente riassunto con "beni comuni", cioè la
possibilità, attraverso un censimento periodico realizzato dall'Amministrazione
Comunale degli immobili in disuso di proprietà dell'Ente Comune, di attivare la
disponibilità delle organizzazioni intermedie dei cittadini, più o meno formalizzate,
associazioni o gruppi di cittadini, che si facciano carico della cura della manutenzione
del riutilizzo di quegli spazi e di quegli edifici, anche attraverso interventi di
automanutenzione che potrebbero essere riconosciuti a sgravio ad esempio di tributi,
quindi con benefici per i diritti interessati.
Quindi, mi sembra opportuno richiamare un patrimonio collettivo, perché è un atto di
questa Amministrazione che, curiosamente, vedo ignorato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
La Giunta condivide questo spirito; però, da un lato, non riteniamo congruo mettere nel
programma un riferimento a una deliberazione del Consiglio Comunale, eccetera;
dall'altro, richiamo anche il fatto che tutelare e valorizzare i beni comuni è presente nel
nostro programma poche righe sotto.
Quindi, se vogliamo metterlo fino alle prime due righe, si può anche fare, però
sinceramente mi sembra un po' ridondante, cioè è un obiettivo che abbiamo
chiaramente indicato a mio avviso. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se la
Consigliera vuole inserire integralmente l'emendamento, allora il parere della Giunta è
negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 75:
Presenti 30, astenuti 1, favorevoli 6, contrari 23.
L'emendamento n. 75 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 76.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Condividendo la motivazione sull'urbanistica espressa dal Vicesindaca Montanari, visto
che volete concertare con tutti, concertate anche con la proprietà ai fini di
ridimensionare questo sovradimensionamento edificatorio.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 76:
Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 76 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 77.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Viene data l'impressione che il sito internet del Comune di Torino sia fatto da un
bambino di sette anni, invece credo che chi ci lavora abbia sempre lavorato bene.
Quindi propongo di sostituire "revisionare" con "continuare a migliorare", perché credo
che sia stato lo spirito di chi ha sempre lavorato dietro quel sito internet.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta.

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 77:
Presenti 29, astenuti 1, favorevoli 4, contrari 24.
L'emendamento n. 77 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 78.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Sono contento perché finalmente c'è la possibilità, esattamente come abbiamo
condiviso tante volte insieme alla Sindaca, quando era seduta nei banchi della
opposizione, di dare un valore ai pareri delle Circoscrizioni. Dato che si è sempre detto
di dare non solamente un parere scritto con cui poi qualcuno ci fa palline di carta da
buttare nel cestino, invece diamo un peso all'espressione del territorio.
Noi chiediamo di rendere vincolanti i pareri espressi dalle Circoscrizioni stesse, perché
riteniamo che sia importantissimo far sì che il territorio possa esprimersi con un atto
vincolante nei confronti della Giunta. Questo può permettere, a chi governerà nel futuro,
di avere un maggior dialogo con le sempre meno Circoscrizioni che ci saranno nel 2021
e, quindi, credo che sarà anche più facile interagire con esse.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
La Giunta condivide lo spirito dell'emendamento nel senso di valorizzare i pareri dal
basso delle Circoscrizioni, eccetera. Però, questa è una questione regolata dai
Regolamenti e dagli Statuti, quindi non possiamo metterla nel nostro programma.
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Faccio una piccola eccezione. La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
La riforma del decentramento l'abbiamo approvata pochi mesi fa; una riforma su cui la
Giunta aveva messo fortemente le mani. Io credo che, oltre a modificare la Legge
elettorale delle Circoscrizioni, si possa intervenire. Quindi, se mi permette, Vicesindaca,
si potrebbe riformulare, così da fare in modo che lo spirito che lei condivide possa
essere tradotto in una votazione favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Vicesindaca.

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Noi abbiamo scritto poche righe dopo: "rafforzare il ruolo delle Circoscrizioni come
luogo di confronto e partecipazione". Mi sembra che sia chiaro il nostro obiettivo.
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 78:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24.
L'emendamento n. 78 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 79.
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
Questo, l'abbiamo già menzionato prima, è indice di un approccio della nuova
Amministrazione che non possiamo condividere e temo che la concreta attuazione di
questo punto del programma possa esporre la Città a impugnative da parte dei soggetti
lesi, perché se questo avviene in concordia con il soggetto le cui aree vengono portate
da edificabili ad agricole, nulla quaestio, ma se questo avviene senza il suo consenso, la
Città si esporrà, nel fatto concreto, a delle azioni legali.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Solo per tranquillizzare il Consigliere Morano e anche il Consigliere Rosso. È una roba
non fattibile quello che è contenuto in questo programma. Ritengo che forse l'Unione
Sovietica ai tempi di Stalin fosse più liberale di questo programma, sul punto specifico.
Però, siccome viviamo in uno Stato di diritto, in cui esiste ancora la proprietà privata e
la tutela della proprietà privata, vorrei sia su questo argomento che sull'altro che
sollevava il Consigliere Rosso... Io non sto votando gli emendamenti, ma non perché
non ci sia una condivisione, ma perché oggettivamente quando andremo nella pratica
concreta delle questioni ci renderemo perfettamente conto che quanto previsto in queste
Linee Programmatiche è inapplicabile sotto tutti i profili, soprattutto quello giuridico.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Grazie per questa lezioncina assolutamente fuori luogo, perché di aree edificabili
ritrasformate e ritornate in agricole ce ne sono ormai in Italia milioni di metri quadrati;
solo a Rivalta ho tolto 300.000 metri quadrati di area edificabile ritornata ad agricola, lo
si fa a Genova, in Lombardia in tanti Comuni, lo si è fatto a Cassinetta di Lugagnano
che ha iniziato una traiettoria, lo raccomanda la Regione Piemonte, lo raccomanda il
PTC2 della Provincia di Torino. Quindi, non proponiamo niente di sovietico, né di
illegale.
Ovviamente va fatto con gli strumenti urbanistici e con le norme che di volta in volta
verranno proposte. Dunque con molta felicità propongo che questa proposta venga
assolutamente respinta.
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 79:
Presenti 28, favorevoli 4, contrari 24.
L'emendamento n. 79 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 80, presentato dal Consigliere Tresso, comprensivo del
subemendamento, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
L'emendamento fa riferimento al medesimo punto. Anche la riconversione dei titoli
abilitativi rilasciati in area a servizio aree agricole va un po' valutata caso per caso.
Quindi, non si può generalizzare così, nel senso che ci possono essere delle situazioni in
cui addirittura le aree servizi sono già presenti, sono esuberanti e le aree agricole non
hanno un senso.
Mi permetto di proporre una dicitura un po' più morbida, tipo: "valutare la
riconversione di aree edificabili senza titoli abilitativi a seguito di una ricognizione che
tenga conto delle effettive esigenze del territorio", questo mi sembra fondamentale.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
L'approccio è condivisile, lo ritengo accettabile. L'unica cosa, però, nella sua proposta
salterebbe la frase: "anche agevolando le istanze di chi rinuncia a costruire in aree
libere". Se riuscissimo a integrare anche questo con la seconda parte dove lei dice: "aree
edificabili rilasciate... ", la vera modifica che io accoglierei è "a seguito di una
ricognizione che tenga conto delle effettive esigenze del territorio". Questo peraltro è
già espresso in altre parti del nostro programma, però è condivisibile. Se il Consigliere
ritiene accettabile questa proposta.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Sono d'accordo sulla questione dell'agevolare.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Vicesindaca.

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Quindi, dopo "aree libere", si aggiunge "a seguito di una ricognizione che tenga conto
delle effettive esigenze del territorio". Va bene? Se il Consigliere è d'accordo, direi che
è una precisazione più che accettabile.
Con questa specificazione che abbiamo fatto, il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 80
così subemendato:
Presenti 32, favorevoli 30, contrari 2.
L'emendamento n. 80 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 81, presentato dal Consigliere Tresso, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Ovviamente favorevole all'istituzione di un Tavolo permanente, trovo solo
un'omissione non citare tra i partecipanti anche i rappresentanti delle associazioni
professionali, delle imprese del settore e i professionisti, che possono dare un apporto
maggiormente concreto a questo Tavolo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 81:
Presenti 30, favorevoli 28, contrari 2.
L'emendamento n. 81 approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 82.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
In questo emendamento si fa riferimento alla necessità di reperire patrimonio abitativo
per fronteggiare il tema dell'emergenza abitativa. Tra i soggetti potenzialmente portatori
di un patrimonio destinabile ai fini pubblici viene fatto un elenco in parentesi.
Nell'elenco in parentesi mancano le IPAB, gli Enti di Pubblica Assistenza e
Beneficenza, il cui patrimonio pubblico è oggetto, a seconda che abbiano conservato o
non abbiano conservato i fini statutari, di diverse aspettative.
Si presume, almeno questa è la mia opinione e la descriverò più puntualmente nel
capitolo riguardante le politiche sociali, che le IPAB che abbiano esaurito i proprio fini
statutari possano confluire nel patrimonio pubblico. In ogni caso, che si tratti di quelle
che hanno esaurito i fini statutari o di quelle che li hanno mantenuti, il loro patrimonio
potrebbe convergere in questo tavolo di disponibilità, coordinato dall'Amministrazione,
per reperire risorse abitative per l'emergenza.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Io sono d'accordo, il parere della Giunta sarebbe favorevole, però forse più che IPAB
bisognerebbe scrivere ex IPAB. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Allora il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Guardate che c'è un vincolo di legittimità su questo che state dicendo. Se è un'ex IPAB
chiaramente è nella disponibilità di cui parla la Consigliera Artesio, ma se è un'IPAB è
prevista una procedura. Il Comune potrebbe farlo, censisce tutto il patrimonio IPAB
fittiziamente ancora in campo all'Ente, ma che non funziona più, chiede alla Regione di
toglierlo alle IPAB e di conferirlo al Comune come spetta per Legge, non è che
possiamo fare le cose illegittime, scusate se ve lo dico.

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Confermo che il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 82:
Presenti 30, favorevoli 29, contrari 1.
L'emendamento n. 82 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 83.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Premetto che sono sempre stato favorevolissimo a rallentare il più possibile i parcheggi
sotterranei, però ritengo alcuni di questi obiettivamente importanti a livello logistico.
Quindi credo che, mettendo un vincolo stringente ("qualora l'impatto sul territorio
costituisca un danno comprovato per l'ambiente, sottosuolo e/o crei problematiche
relative al patrimonio storico e culturale della Città", che è quello che è successo in
quasi tutti gli ultimi parcheggi sotterranei presenti nella Città di Torino) e se il
parcheggio è utile alla città, si possa dare la possibilità di realizzarlo. Penso al
parcheggio di piazza Bodoni, che è stato realizzato senza che ci fossero problematiche e
senza intaccare eventuali resti, che non c'erano. Quindi, se c'è la possibilità e se diventa
utile alla città, si potrebbe mettere questo vincolo e prevedere la possibilità di
realizzarli, qualora ne sussistano i requisiti. Sono convinto che possa essere una cosa
intelligente.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
A me sembra un emendamento molto ben scritto e intelligente. Capisco la diversa
posizione dell'Assessore Montanari per disincentivare il traffico automobilistico nel
centro della città, ma dico anche che, oggi, il centro città è intasato di automobili perché
quasi nessuno di coloro che vive in centro ha la possibilità di posizionare la propria
macchina altrove.
Allora veniamone fuori, perché se per creare una minore mobilità intasiamo il centro,
facciamo una cosa controproducente. In questo caso, che cosa dice il Consigliere Ricca?
Facciamo in modo che si evitino, come purtroppo è successo in passato (l'ho detto per
quanto riguardava la fortezza della Cittadella), porcherie come quelle che la
Sovrintendenza stessa ha accettato e che si stanno adesso ultimando, e che ci sia la
possibilità di fare le cose in modo ragionevole ed intelligente, senza intaccare il
patrimonio artistico-culturale e l'ambiente, perché non farlo?

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Non si fanno perché portare parcheggi in centro significa portare automobili, quindi
intensificare il traffico, l'inquinamento e tutto il resto. A parte che l'Assessora Lapietra
potrà dirlo meglio di me, comunque questo non è soltanto un problema di danno
comprovato per l'ambiente e il sottosuolo, ma è un problema proprio viabilistico.
Quindi la nostra strategia rispetto all'auto è ridurre la costruzione di parcheggi in centro,
costruirli invece nelle aree esterne della città e potenziare il mezzo di trasporto pubblico.
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 83:
Presenti 28, favorevoli 4, contrari 24.
L'emendamento n. 83 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 84, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà,
Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria,
Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Imbesi.

IMBESI Serena
Questo è un emendamento aggiuntivo alla pagina 9, dove parliamo di attuare il piano di
eliminazione della barriere architettoniche, aggiungiamo "coinvolgendo le
Circoscrizioni, gli uffici e le associazioni del settore", questo anche sulla base di
esperienze positive che ci sono state nella passata tornata amministrativa in alcune
Circoscrizioni.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 84:
Presenti 27, favorevoli 27.
L'emendamento n. 84 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 85.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Questo è un emendamento che ritengo molto importante per la vita concreta dei cittadini
di questa città. Attualmente, gli oneri di urbanizzazione si pagano comunque anche su
quelle aree in cui l'urbanizzazione non viene più fatta. Non è, come dovrebbe essere,
una compensazione di un servizio fatto dal Comune al cittadino che edifica, ristruttura o
manutiene, è una tassa vera e propria, impropria, che viene commessa anche a quello
che ha già tutte le tubazioni agganciate al condominio. Da questo punto di vista, penso
che l'Assessore Montanari non possa non cogliere positivamente in prospettiva
quantomeno una posizione del genere.
La seconda cosa, se noi vogliamo incentivare davvero il rifacimento delle periferie e
premere in modo più urgente nei confronti delle parti centrali, collinari e così via,
mettiamo un parametro di oneri di urbanizzazione che faccia sì che si paghi molto poco
nelle zone periferiche, in cui i valori immobiliari sono molto bassi, e si paghi molto in
quelle zone, come la collina, il centro e così via, in cui i valori sono molto alti.
Dovrebbe essere una linea anche in ragione di quello che andate sempre sostenendo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 85:
Presenti 27, astenuti 2, favorevoli 1, contrari 24.
L'emendamento n. 85 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 86.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Ritiriamo l'emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
Comunico che l'emendamento n. 86 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 87.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Con questo emendamento si chiede semplicemente di allargare la fascia di competenza
del Comune anche verso gli investitori internazionali, che possono davvero favorire
questa realizzazione, perché troppo se ne parla e molto poco si fa.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 87:
Presenti 25, favorevoli 1, contrari 24.
L'emendamento n. 87 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 88.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Vediamo se vi confrontate qualche volta anche su cose ragionevoli. Attualmente, la
gestione di 9.800 alloggi dati in gestione alle ATC regionali costa al Comune di Torino
3,5 milioni di Euro all'anno. È aumentato di 200.000,00 Euro da un anno all'altro
compromettendo la funzionalità del servizio, perché nel frattempo le umidità sono
maggiori, le disfunzioni degli alloggi sono maggiori, le perdite dei rubinetti sono
maggiori e ciononostante è aumentato di 200.000,00 Euro.
Allora, mi sembra ragionevole copiare da chi ha fatto meglio. I piccoli e medi Comuni
dell'area urbana torinese si sono tolti dalla gestione dell'ATC regionale e hanno
risparmiato in un solo anno il 60% del contributo calorico. Almeno i risparmi che volete
fare e che si possono fare provate a considerarli. Io non dico che debba essere un
imperativo, mettiamola in fase dubitativa, ma almeno potremmo considerarlo. Solo
questo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 88:
Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 88 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 89.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Si dimostra nell'evidenza di quello che ho scritto, tanto so che il parere sarà negativo,
quindi non lo illustro neppure.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 89:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24.
L'emendamento n. 89 è respinto.
A verbale il voto favorevole del Consigliere Ricca.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 90.
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
Chiediamo di eliminare la frase: "coinvolgere investitori istituzionali e/o internazionali
per implementare i servizi e migliorare la qualità della vita", non perché non pensiamo
che questo vada fatto, ma perché nel contesto in cui voi andrete a operare è ridicolo.
Quindi, mettere nel programma una cosa che è ridicola, perché nessuno verrà ad operare
in questo contesto, non ci sembra serio.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

MONTANARI Guido (Vicesindaca)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 90:
Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 90 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 91.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Sapendo che il traffico veicolare e del trasporto pubblico, soprattutto negli orari della
mattina, viene rallentato intorno alle aree ZTL, noi proponiamo di eliminare le ZTL.
Dato che sappiamo già quale sarà il parere, anticipo già che proporremo un referendum
e chiederemo ai torinesi cosa ne pensano delle ZTL, soprattutto quelle di quartiere che
volete introdurre, su cui c'è un emendamento più avanti, se non sbaglio. Quindi,
sicuramente il parere sarà negativo, però anticipo che, visto l'amore che torinesi hanno
verso le ZTL, soprattutto verso le multe, vedremo poi cosa vi diranno loro. Ve l'ho già
detto prima e ve lo ripeto: magari, ogni tanto, ascoltate.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 91:
Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 91 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 92.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Detto che le Zone 20 e 30, in determinati casi, hanno un senso e, in altri, possono
solamente rallentare il traffico, noi chiediamo di aggiungere: "laddove esso non
costituisca problematica al normale traffico veicolare", così da non congestionare le
strade.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo, anche se le assicuro che studieremo caso per caso,
adeguatamente, ma sono fatte proprio per rallentare il traffico.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 92:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 92 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 93.
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Forse sono io che ho avuto un problema interpretativo, però non mi è chiara la dicitura,
nel senso che è ovvio che è obbligatoria la validazione dei titoli di viaggio. Per cui,
propongo di cambiare la dicitura: "la validazione obbligatoria dei titoli di viaggio al fine
di ricostruire la domanda attuale del TPL grazie anche al supporto attivo dei cittadini",
inserendo: "strumenti efficaci di controllo delle validazioni al fine di contenere le
perdite di esercizio del TPL".

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
In realtà, la validazione obbligatoria è un obbligo della Legge regionale, quindi, visto
che da settembre partirà questa validazione obbligatoria, non è una misura che
suggeriamo noi, ma servirà proprio per ricostruire la domanda attuale del TPL. Non
studieremo degli strumenti efficaci, ma ci avalleremo proprio di questa Legge
Regionale, che ci fornirà tale dato, con il supporto del BIP obbligatorio, visto che fino a
oggi la domanda non è mai stata studiata.
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Alla luce di questa delucidazione, ritiro l'emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
Comunico che l'emendamento n. 93 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 94.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Questo emendamento è di mera testimonianza per affermare che, a mio giudizio, si
dovrebbe andare proprio nel senso contrario a quello che proponete voi. Cioè, se c'è una
cosa da privatizzare quanto prima è GTT, per le perdite che determina la mancata
validazione di ciò che fa.
Liberi di tenere anche le porcherie in vita, però evidentemente c'è un'esigenza di far sì
che questo invece abbia un contributo privato nella gestione, per migliorare il servizio e
ridurre il costo. Oltretutto, potrebbe servire ad attivare quella rivisitazione delle Linee
metropolitane (voi proponete sulla Linea 1 e sulla Linea 2) che potrebbe costituire un
primo cespite fondamentale per attivare il finanziamento di quelle Linee.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Su questo siamo ottimisti. Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 94:
Presenti 28, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 26.
L'emendamento n. 94 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 95.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Questa è proprio una dichiarazione di intenti più che vaga, nel senso che conosco
benissimo la vostra linea, però rimane la necessità di evidenziare che le cose intelligenti
possono passare anche quando non hanno il consenso democratico della maggioranza,
tipo il fatto di far passare la TAV da Torino.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 95:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24.
L'emendamento n. 95 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 96.
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 96:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 24.
L'emendamento n. 96 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 97.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Questo potrebbe essere modificato come volete, è una cosa di buon senso, cercare cioè
di fare in modo che 2,4 miliardi di Euro che sono stati risparmiati sulla linea TAV, in
corrispondenza della Città di Torino, vengano recuperati a vantaggio di questa città.
Io credo che si possa difficilmente ottenere questo risultato se non si partecipa in modo
attivo ai lavori dell'Osservatorio. Potete parteciparvi anche dichiarando tutta l'ostilità
del mondo, ma fate in modo di gestire la possibilità di recuperare questi soldi per
Torino. Nella contrarietà alla TAV - libera, legittima, consentita, tutto quello che si
vuole - ci dovrebbe però essere anche l'opportunità di far sì che le Linee metropolitane
a Torino si realizzino con i soldi che sono stati risparmiati.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 97:
Presenti 27, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 97 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 98, presentato dal Consigliere Rosso, comprensivo del
subemendamento, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
È una cosa di buon senso, speriamo che possa passare. Si chiede che ci possa essere
l'opportunità di far funzionare la Metropolitana in notturna il venerdì e il sabato sera.
Questo consentirebbe a tanti giovani di non dover usare la macchina, specie con qualche
gradazione alcolica in più, e consentirebbe un utilizzo veramente più pieno dello
strumento metropolitano. Se siete contrari anche a queste cose, non so che cosa dire.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Questo emendamento mi piace. L'unica cosa che le chiedo è di completare la frase con:
"compatibilmente con le risorse disponibili", perché in questo momento le risorse di
capacità della Metropolitana sono limitate.

VERSACI Fabio (Presidente)
Il Consigliere Rosso ha accettato l'integrazione.
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 98
così subemendato:
Presenti 29, favorevoli 29.
L'emendamento n. 98 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 99.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Vorrei fare un atto di fiducia. Ho visto con l'Assessora il contenuto di questo
emendamento e mi sembra che abbia espresso una convergenza rispetto agli intenti, ma
abbia bisogno di una verifica rispetto alle entrate con le quali si vorrebbe finanziare il
potenziamento. Quindi, confido che l'intenzione coincida con la sua attività di
programmazione e ritiro l'emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessora Lapietra.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Esattamente. Siamo in linea. L'unico nostro dubbio è la percentuale di entrate da
dedicare al Biciplan; quindi, rimandiamo al Piano Esecutivo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Comunico che l'emendamento n. 99 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 100.
Chiedo al Consigliere Ricca di specificare la riga della pagina 16.

RICCA Fabrizio
Pagina 16, riga 23.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo, perché non condivido le parole: "forti azioni di
contrasto", che non comprendo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Quindi, i controllori continueranno ad essere picchiati. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 100:
Presenti 26, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 100 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 101.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Ritiro l'emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
Comunico che l'emendamento n. 101 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 102.
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
Già sappiamo che il parere è negativo, però tutte le città del mondo vanno in senso
diverso; quindi è molto interessante pensare a Torino come una città di ZTL e piste
ciclabili.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 102:
Presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 102 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 103.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Questo emendamento e l'emendamento n. 105 sono solo delle testimonianze di una
linea politica diversa dalla vostra, in cui si chiede di fare parcheggi sotterranei in centro,
ma evidentemente voi siete su tutt'altra posizione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 103:
Presenti 25, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 23.
L'emendamento n. 103 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 104.
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 104:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 104 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 105.
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 105:
Presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 105 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 106.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Porto l'esempio della Linea 6, creata in occasione dell'Ostensione della Sindone,
durante la quale aveva obiettivamente un senso, perché la sua portata era importante.
Scopriamo, poi, post Ostensione, che la Linea 6 costa 1 milione di Euro l'anno e ha una
portata per vettura di circa 60 persone. Noi vorremmo che questa cosa venisse
eliminata, perché sarebbe più comodo ed economico portare in giro tutte quelle persone
con un Porsche preso a noleggio che far girare quelle vetture. Noi crediamo che le linee
senza un carico adeguato non debbano esserci, soprattutto in tratti già serviti da mezzi.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Sono pienamente d'accordo con il Consigliere Ricca, però non intendo inserirla in
programma perché è ovvio, è proprio nella linea del programma fare pianificazione
accurata, quindi il parere è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Se tutto quello che viene proposto verrà fatto in un'altra sede, per quale motivo noi
discutiamo di Linee Programmatiche? Tanto verrà fatto tutto dopo; praticamente
chiudiamo il Consiglio, perché non ha più senso stare qui.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Non ho capito, mi sono distratta.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non facciamo discussioni.
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 106:
Presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 106 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 107.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Lo modificherei, se è ancora possibile; non sono esperto di Regolamenti consiliari, però
scriverei: "si lavorerà affinché, durante il mandato in oggetto, la rete metropolitana
comunale possa avere" anziché "dovrà avere". Sostanzialmente, si dice che si cercherà
di lavorare affinché la Sindaca Appendino, che è anche Sindaca della Città
Metropolitana, crei le condizioni già previste dalla precedente Giunta, ma mai attuate,
per arrivare fino al Castello di Rivoli, da un lato, e alla biforcazione Stazione di
Moncalieri e il distretto sanitario di Orbassano dall'altro. Credo che sia una cosa utile
oggettivamente sia alla Città di Torino sia alla Città Metropolitana. Non si impegna, con
la frase che ho modificato, la Giunta a realizzare questo risultato entro 5 anni, però si
veda almeno ad operare in questo senso.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Grazie per i consigli. In realtà, quello che sto trovando in queste settimane è proprio una
mancanza di dati e di analisi proprio della domanda. A seguito, quindi, di un'analisi
attenta verranno fatti tutti gli studi in merito per realizzare le nuove Linee di tratta della
Metropolitana. Non lo voglio inserire a programma perché non le so ancora dire quali
saranno quelle giuste e quelle sbagliate, proprio per una carenza di dati. Nei prossimi
mesi lavoreremo su questo. Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 107:
presenti 25, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 107 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 108.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Questo è un suggerimento, è un'aspettativa, non è che debba essere impegnativa, perché
è una cosa molto complicata. Mi riferisco al progetto per la trasformazione del Lingotto
a Torino, realizzato da uno dei più grandi architetti mondiali, César Pelli (l'architetto
che ha rifatto la stazione ferroviaria di Milano facendola in quella misura molto bella, a
differenza dei nostri grattacieli realizzati a Torino). Vorrei che venisse considerata - non
chiedo certamente che l'emendamento venga approvato - l'ipotesi di mantenere l'asse
ferroviario sulle due stazioni principali, Porta Nuova e Lingotto, con la creazione di un
Grand Boulevard, cioè uno sfogo sia di verde sia di residenze sia di piccolo commercio
e quant'altro da Porta Nuova fino al Lingotto; cambierebbe la faccia di Torino. Non
dico che si possa realizzare domani, però dovreste almeno provare a vedere se ci si può
impegnare in questo senso.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Grazie per il consiglio, ma per ora non lo inserirei nel programma. Il parere della Giunta
è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 108:
presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 108 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 109.
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
È un emendamento di testimonianza, già sappiamo che il parere è contrario. L'unico
auspicio è che, essendo nell'ambito degli interventi a lungo termine, oltre 5 anni, non ci
sia più questa Giunta.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LAPIETRA Maria (Assessora)
Avrei preferito che leggesse quelle ultime quattro righe davanti a tutti...

MORANO Alberto
"Bisognerà incentivare la riduzione del tasso di motorizzazione con conseguente e
graduale ripartizione dello share modale a favore dei mezzi di Trasporto Pubblico
Locale, della mobilità ciclabile e di quella pedonale". Torniamo alla Pechino degli anni
Venti.

LAPIETRA Maria (Assessora)
Se non siamo d'accordo su questo, abitiamo proprio in due città diverse. Almeno su
questo speravo che fossimo d'accordo. Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 109:
presenti 25, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 109 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 110, presentato dalla Consigliera Artesio, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo è soprattutto un emendamento di contesto, nel senso che il tema della casa, della
difficoltà al suo mantenimento, nonché dell'insufficienza dell'accesso alla casa
attraverso le graduatorie dell'Edilizia Residenziale Pubblica è certamente torinese, ma
non è solo torinese. Di conseguenza, l'Amministrazione Comunale di Torino, agendo
con le leve proprie, ha però la responsabilità politica di attivare i livelli interistituzionali,
e in questo caso si pensava all'ANCI, al fine di ottenere un piano nazionale
straordinario sul diritto alla casa. È un emendamento politico.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Siamo d'accordo, il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 110:
presenti 27, favorevoli 27.
L'emendamento n. 110 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 111, presentato dalla Consigliera Artesio, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Il contenuto sostanziale di questo emendamento riguarda la possibilità che
l'Amministrazione Comunale svolga un ruolo di moral suasion anche nei confronti delle
situazioni in cui il proprietario di casa è privato ed interviene con procedimenti, anche
comprensibili dal punto di vista della sua titolarità, a ritornare in possesso del bene,
senza però prendersi carico o aver cura delle conseguenze che questo può comportare
sulle fasce deboli dei conduttori dell'alloggio. L'idea era quella, proprio per esprimere
la presenza dell'Amministrazione Comunale su tutta la tematica dell'abitazione, di
adottare un modello simile a quello di Parigi e delle municipalità parigine, nelle quali in
ogni Circoscrizione, nelle loro municipalità, viene proposta una Commissione
partecipata che fa monitoraggio sull'andamento delle locazioni nella zona. Questo
permette alle parti sociali anche di intravedere per tempo le possibili situazioni di
speculazione, ma soprattutto le dinamiche del mercato e quindi l'andamento dei costi
degli alloggi. Questo è il senso. Poi, il Consigliere Unia mi aveva chiesto di
semplificare, ma adesso non so come abbia semplificato.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Intervengo soltanto per dire che, fortunatamente, nella nostra minoranza abbiamo
opinioni diverse, perché la posizione della Consigliera Artesio, legittima, è una
posizione molto sinistrorsa. Attuare una deliberazione di questo tipo, in una città in cui
non ci sono quasi più gli affitti, perché sono a prezzi stracciati, e dove le persone non
riescono più a tornare in possesso della loro casa, io non so a che cosa serva questo
monitoraggio. Parla anche di vincoli, mi sembra un modo un po' difficile e obliquo per
affrontare il problema della casa a Torino.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Provo a proporle le semplificazioni solo per ragioni di sintesi: "Il Comune deve
svolgere un ruolo in rapporto al mercato privato della casa. Accanto alle funzioni
dell'urbanistica si vogliono promuovere la cultura e la sensibilità diffuse sulla materia: a
tal fine, presso ogni Circoscrizione sarà proposta/promossa una commissione
partecipata. Sul modello di Parigi e delle sue municipalità, l'Amministrazione - anche
solo con finalità deterrenti - deve conoscere le dinamiche del mercato della casa". Le
vanno bene le semplificazioni? Con queste semplificazioni, il parere della Giunta è
favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
È d'accordo? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Va bene.
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 111
come testo coordinato:
presenti 26, astenuti 1, favorevoli 24, contrari 1.
L'emendamento n. 111 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 112.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo era l'emendamento madre dei cosiddetti emendamenti che io chiamo ripetitivi e
che la maggioranza ha chiamato ostruzionistici. Si tratta di assumere il dato del
contrasto alle povertà e del rafforzamento del sistema di welfare torinese, con alcune
certezze di tipo economico. In particolare, per trovare un aggancio rispetto alla
programmazione di queste certezze, ho fatto riferimento all'accordo siglato dalla
Vicesindaco Tisi e dal Sindaco Fassino il 26 maggio 2016, nel quale si impegnavano a
mantenere per l'anno le risorse equivalenti all'anno precedente di 142.000.000 di Euro.
Poiché credo che loro stessi possano affermare la difficoltà incontrata nell'affrontare le
domande con quelle risorse, nonché anche giudizi politici di critica sull'insufficienza di
quelle risorse, ad esempio, da parte nostra, avevo introdotto un impegno di crescita
progressiva del 10% l'anno.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Non ce la sentiamo di prendere un impegno di spesa in sede di Linee Programmatiche
generali, ma - e questo vale anche per alcuni altri suoi emendamenti - ne terremo conto
magari anche articolandolo un po' meglio in sede del programma operativo che verrà
fatto entro i 60 giorni. Con questa specificazione, il parere della Giunta è negativo su
questo punto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 112:
presenti 25, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 23.
L'emendamento n. 112 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 113, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà,
Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria,
Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari, Tevere e Ricca, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Imbesi.

IMBESI Serena
È un emendamento aggiuntivo. Chiediamo di aggiungere, dopo il punto "- Legalità", il
seguente punto: "- Promozione di stili di vita sani e contrasto ai fenomeni di dipendenza
da gioco d'azzardo". Questo emendamento è scritto anche sulla base del programma
nazionale Guadagnare Salute, volto ad incentivare uno stile di vita sano, che passa
dall'alimentazione all'attività fisica, prevenzione delle malattie sessualmente
trasmissibili, fumo, alcol e comportamenti a rischio, ma anche sull'ambito del lavoro da
stress psicofisico, burnout e mobbing e anche per ottemperare a tutti gli atti del
Consiglio Comunale della passata tornata amministrativa sul gioco d'azzardo e le
misure per contrastarne il fenomeno. Ci sono vari atti e ordini del giorno sia del
Consiglio Comunale che del Consiglio Regionale.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Se non erro, è l'emendamento che ho sottoscritto anch'io. Ne approfitto e ritiro
l'emendamento n. 123, che è quello con cui si chiedeva di attuare azioni di contrasto al
fenomeno della ludopatia. Mi auguro - questo lo dico alla Sindaca ed alla Giunta - che si
faccia qualcosa di concreto, non come ha fatto la Giunta precedente che approvava
proposte di ordini del giorno e, poi, lasciava in maniera assolutamente libera l'apertura
di sale scommesse. Basta poter andare nelle periferie della città per potersene accorgere.
Io mi auguro che vengano attuate azioni concrete e che non resti un ulteriore pezzo di
carta, perché con la carta non curiamo davvero nessuno.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 113:
presenti 29, favorevoli 29.
L'emendamento n. 113 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 114.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo è un emendamento che, dal mio punto di vista, segna gli elementi di differenza.
L'emendamento si inserisce in un paragrafo che fa riferimento alla necessità di
affrontare il tema delle povertà e di rimettere in campo nuovi strumenti, in cui la
questione dell'assegno economico e del sostegno economico si congiunge a forme di
restituzione alla comunità. Perché vedo con particolare sospetto, o diffidenza, questo
tipo di inciso? Perché le misure di sostegno al reddito sono misure largamente
insufficienti, come denuncia l'Alleanza nazionale contro la povertà, anche lo stesso
strumento adottato recentemente dal Governo (il SIA) è ampiamente insufficiente.
Allora, mi sembra che la politica debba necessariamente strutturare e rafforzare gli
strumenti di contrasto alla povertà, prima che di preoccuparsi di come chi riceve un
beneficio debba restituirlo alla collettività. Questo è il tema della perplessità politica.
Nel merito, gli esempi citati, invece, mi sembrano oggettivamente sbagliati, per alcune
ragioni. Qui si cita il baratto. Intanto, il baratto amministrativo viene previsto nella
Legge di Stabilità che lo ha istituito come uno strumento per favorire associazioni e
gruppi di cittadini che intendano riqualificare e rigenerare le aree urbane, ricevendone in
cambio sconti o esenzioni su alcuni tributi. In più, la Corte dei Conti dell'Emilia
Romagna l'ha recentemente dichiarato illegittimo.
Il secondo strumento, la Banca del Tempo si fonda sullo scambio, sulla mutualità e sulla
reciprocità, non è uno strumento di sostegno alle persone in difficoltà. I lavori
socialmente utili - dovremmo fare quel famoso dibattito sul lavoro che richiamavo nella
mia introduzione generale - collocati in questo contesto sono uno strumento che rischia
di creare nuovo lavoro povero per persone che già sono in sofferenza economica.
Quindi, ritengo che siano stati individuati come esempi delle situazioni che non
raggiungono quell'obiettivo e creano confusione.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Terremo naturalmente conto delle osservazioni sempre in redazione di documenti più
ampi. Queste erano esemplificazioni che sono state scelte come esempi. Per il momento,
il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 114:
presenti 25, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 114 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 115.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo emendamento si congiunge all'intenzione dichiarata dall'Amministrazione di
costituire un Comitato scientifico ai fini di individuare le migliori metodologie e gli
strumenti più efficaci per intervenire nel contrasto alle povertà. Io aggiungo -
ovviamente, non nego che sia chiaramente un riflesso della mia posizione politica - che
il mandato a questo Comitato scientifico debba essere esplicito. Il mandato esplicito che
io individuo è l'insufficienza, come dicevo prima e non ripeto il discorso, degli
strumenti attualmente in essere, non solo la mancanza di un'analisi su quali sono le
caratteristiche della povertà nei contesti familiari, perché sappiamo che la povertà
adesso riguarda anche il lavoro povero e riguarda prevalentemente le famiglie con
minori, che è la più vergognosa delle povertà, perché la povertà da piccoli riproduce
situazioni di emarginazione e di segregazione in età adulta. Non sto a citare tutta la
ricerca in questo campo, però coloro che si sono costruiti esperienza e cultura (parlo
dell'Alleanza contro la povertà) sostengono anche che, accanto a misure universali e
nazionali, occorrano strategie di welfare locale. È lì che entra in campo anche la
modalità della restituzione alla comunità. Allora, indicavo compiti specifici per questo
Comitato scientifico. Non nascondo che la selezione dei compiti è del tutto
discrezionale dalla mia posizione politica chiaramente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Condivido l'osservazione generale. Ci sembra, però, un argomento da inserire nella
programmazione operativa, nella quale ovviamente si terrà conto di questa indicazione
come di altre, e non nel documento programmatico più sintetico. Quindi, con questa
riserva, il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 115:
presenti 27, astenuti 2, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 115 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 116, presentato dalla Consigliera Artesio, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
La motivazione è la stessa dell'emendamento che introduceva le IPAB per l'urbanistica.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Con le stesse discussioni che sono state fatte, il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 116:
presenti 26, astenuti 1, favorevoli 25.
L'emendamento n. 116 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 117.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo proprio non lo capisco. C'è un principio del tutto condivisibile che riguarda
l'inclusione delle persone con disabilità, in cui viene assunto un impegno per favorire
l'accesso a tutte le opportunità e poi si aggiunge: "tenuto conto del tempo del 'dopo di
noi'". Il tempo del "dopo di noi" sono quelle misure che i familiari delle persone
disabili cercano di mettere preventivamente in campo per garantire un agio e un
benessere ai propri congiunti anche quando appunto loro, i familiari, non ci saranno più.
Non capisco il nesso tra il "dopo di noi" e l'accessibilità alle opportunità.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Cerco di chiarire. L'idea è quella che l'Amministrazione possa essere di aiuto alle
famiglie e alle associazioni delle famiglie nella costruzione di quadri. Anche in questo
senso, è uscita recentemente questa Legge, assolutamente perfettibile, sul "dopo di noi"
e crediamo che l'impegno dell'Amministrazione in questo senso possa avere un qualche
valore. Cercheremo di essere più precisi ed esplicitare meglio nelle Linee
Programmatiche. Grazie per aver sottolineato che non è chiaro, però vorremmo
mantenerlo, quindi il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 117:
presenti 26, astenuti 2, favorevoli 1, contrari 23.
L'emendamento n. 117 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 118, presentato dalla Consigliera Artesio, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo è un emendamento di principio, nel senso che nell'ultimo paragrafo si parla
della condizione delle persone anziane e della volontà di potenziare le azioni di aiuto e,
poi, si fa riferimento alle condizioni di non autosufficienza. La non autosufficienza è
una condizione di malattia cronica. Come condizione di malattia cronica ha come
conseguenza la possibilità di esercitare dei diritti. Questi diritti non sempre sono
esigibili e non lo sono a causa delle riduzioni delle risorse del sistema sanitario e
sociosanitario. Mi sembra, quindi, molto leggera l'intenzione che qui viene espressa di
tutela delle condizioni degli anziani, equiparando la fragilità, la solitudine, la
vulnerabilità, che possono essere supportate con azioni di vicinato, alla condizione della
non autosufficienza che può essere seguita solo con un impianto di cure a domicilio o
nella residenzialità assistita.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Dichiarandomi a favore all'emendamento, spero che la Giunta lo possa recepire.
Segnalo che qui a Torino si parla spesso di Parco della Salute come fosse un problema
attinente all'urbanistica, ai lavori pubblici, ai grandi affari e ai grandi lavori. Il Parco
della Salute ridurrà da 3.200 a 850 la disponibilità di letti in questa città, quindi mi
auguro che la Sindaca di Torino nell'affrontarlo pensi anche a quei tanti che non
debbono andare necessariamente nella sanità privata per salvarsi la vita o per farsi
curare. C'è tanta gente in questa città che ha bisogno di un letto in ospedale e non lo
ottiene. Chissà in futuro che cosa potrà succedere.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 118:
presenti 28, favorevoli 28.
L'emendamento n. 118 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 119.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Credo che questo emendamento potrebbe essere commentato da più parti politiche. Il
tema della non autosufficienza, come dicevo, riguarda l'ambito sanitario. Le persone
che hanno titolo di accedere alle cure sanitarie sono da considerarsi malate e, come gli
altri malati, la compartecipazione alle spese della loro cura deve essere regolata da
norme nazionali e regionali. In particolare, la situazione delle persone non
autosufficienti introduce un aspetto di particolare complessità, che è l'obbligo
all'assistenza dei familiari. La posizione che io qui rappresento, che non è personale, ma
è dell'associazionismo di tutela, è che la condizione di malattia riguarda il singolo e
quindi la partecipazione ai costi debba avvenire sulla base dell'accertamento del reddito
del singolo, non delle condizioni dei familiari. Da questo punto di vista, molti Comuni
hanno cercato di aggirare questo principio in modalità diverse. Dal mio punto di vista,
anche l'Amministrazione Comunale ha adottato, nella valutazione della condizione
reddituale, delle condizioni più restrittive di quelle nazionali, ad esempio rispetto al
nuovo ISEE 2017. Quindi, io qui propongo che vengano modificati i criteri economici
che hanno regolato questa materia.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Di nuovo ci sembra un tema più da programmazione operativa. Terremo conto delle
osservazioni, non al momento. Per ora, il parere della Giunta è negativo.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 119:
presenti 23, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 20.
L'emendamento n. 119 è respinto.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 120.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Lo annunciavo già nel discorso preliminare a questo dibattito sugli emendamenti.
C'è un razzismo al contrario, che fa sì che moltissima gente povera, soprattutto di
sinistra, non è successo in questa città, devo darvene atto, perché moltissimi hanno
votato per voi, quindi in posizione differenziata rispetto al normale... però è normalità in
tutta Italia avere la condizione per cui il welfare è ormai quasi più un'esclusiva
dell'immigrato. L'italiano povero ne è quasi sempre escluso. Io vorrei che si
considerasse la possibilità, per ragioni di equità sociale, di prendere anche in
considerazione gli anni di residenza che includono sia gli stranieri sia gli italiani e,
dall'altro lato, la possibilità di valutare anche la cittadinanza come requisito a cui dare
un punteggio. Questa sarebbe, a mio giudizio, una cosa importante per questa città, che
lo stesso ex Sindaco Fassino ha ricordato essere stato uno degli elementi che ha
determinato la sua sconfitta.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Alcune norme che danno punteggio in base alla residenza già esistono. Per
l'osservazione generale, il parere della Giunta è negativo.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 120:
presenti 24, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 22.
L'emendamento n. 120 è respinto.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 121.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Qui c'è stata un'omissione e chiederei di reintegrarla, dicendo: "Sarà costituito uno
Sportello Unico per le condizioni di povertà sotto la vigilanza di un Osservatorio sullo
stato della povertà", perché altrimenti non aveva senso l'emendamento.
A chi, come il sottoscritto, ha messo il suo numero di telefono sui manifesti con cui ha
fatto campagna elettorale, ricorrono giornalmente non decine, ma centinaia di persone
che sono in uno stato di abbrutimento terribile. Credo che una delle ragioni per cui il PD
ha perso in questa città derivi anche da questo. Ci sono centinaia e migliaia di persone
che non riescono più a mettersi i denti in bocca, che non riescono più a curarsi, che non
riescono più a trovare una casa, che non riescono più a trovare un lavoro. Ora, trovare
una forma intelligente per convogliare, almeno dal punto di vista del dialogo, questa
esigenza mi sembra importante, lo dico accoratamente alla Sindaca Appendino.
Io spero che l'Assessore voglia provvedere con urgenza alla creazione di uno Sportello
Unico in cui si sappia a chi rivolgersi, perché molta di questa in gente non è in grado
neppure di autotutelarsi. Allora, troviamo soltanto una forma, quella che si vuole. Io ho
proposto questo Sportello Unico sotto l'Osservatorio generale, ma si trovi una modalità
con cui affrontare questo problema, perché, davvero, questa è una città che ha
condizioni di povertà diverse da quelle della restante parte del Centro-Nord Italia.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
I temi del coordinamento tra gli sportelli e di un approccio inclusivo dei bisogni della
persona sono già in altri punti trattati nel programma. Per alcuni punti che ha citato, ci
sono le Commissioni Consiliari, altre cose saranno coperte dal Comitato scientifico che
andrà ad essere costituito e quindi riteniamo che ci sia già quello che richiede.
Ne terremo, comunque, conto per meglio esplicitarlo in sede di delibere
programmatiche, però ci pare che ci siano già tutti i requisiti all'interno del programma
generale. Quindi, il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 121:
Presenti 27, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 121 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 122.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Ritengo che questo debba essere un emendamento da approvare.
Ho semplicemente chiesto alla Sindaca, alla Giunta e al Consiglio Comunale che in
questa materia venga fatta finalmente chiarezza su quanto successo fino a ieri. Chiedo di
applicare le norme dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, di modo che sugli appalti
per gli asili nidi, per l'immigrazione e così via non possano accedere soltanto in pochi,
come è successo fino a ieri, addirittura è stato sospesa la cosa dei 10 milioni
dell'immigrazione, ma si facciano piccoli appalti, differenziati per merito, in cui tutti
possono concorrere.
Mi auguro che almeno su questo voi, che parlate sempre di onestà e trasparenza, abbiate
il coraggio di riconoscere che è una cosa dovuta; lo chiede l'A.N.AC. esplicitamente
all'Amministrazione. Fino a ieri in questo Comune, non so se per colpa dei politici o dei
funzionari, non veniva applicato, spero domani venga applicato a partire dal prossimo
appalto per gli asili nido in questa città.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Ci sembra un tema più da determine che non da atto programmatico qual è quello che
stiamo discutendo, quindi il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 122.
Presenti 27, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 122 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 123 è stato ritirato dal Consigliere Ricca.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 124.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Sostituiamo la parola "chiusura" del CIE con "spostamento", effettivamente il CIE lì
non deve esistere, abbiamo avuto modo negli scorsi anni di poterlo visionare più volte e
sicuramente è una struttura fatiscente; chiediamo che venga spostato fuori dalla cintura
di Torino.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Per il CIE è prevista la chiusura, perché questo è stato dichiarato anche in campagna
elettorale, quindi il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 124:
Presenti 28, favorevoli 3, contrari 25.
L'emendamento n. 124 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 125.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Come ce la racconta la Giunta, quello che si vuole fare è regalare case e lavoro ai
nomadi; noi abbiamo un'idea un po' diversa del tema.
Siamo tutti d'accordo che i campi nomadi vadano superati, però nella maniera in cui chi
vuole fare il nomade possa farlo, ovvero arrivare, stare e poi ripartire. Noi chiediamo
che vengano create delle vere e proprie aree di sosta attrezzate nel pieno rispetto della
legalità dove chi si definisce nomade potrà restare sul territorio cittadino per un tempo
prestabilito e poi proseguire il suo cammino. Ne parleremo domani durante la
comunicazione che abbiamo richiesto per i 20 nuclei familiari inseriti nell'ex area
studenti delle palazzine dell'ex MOI, dove stanno creando un sacco di problemi nel
quartiere. Se poi pensiamo che si tratta di un quartiere già particolare, perché alcune
palazzine sono occupate dai presunti profughi, lì abbiamo aggravato una situazione,
però tutte le esperienze in cui sono stati inseriti nuclei familiari dai campi nomadi in
abitazioni ci hanno dimostrato che si creano delle problematiche.
Ritengo che chi voglia una casa la debba comprare o affittare, come tutte le persone
normali, chi vuole un lavoro, fa come tutti i torinesi normali, se lo va a cercare, se lo
trova, dopodiché chi vuole fare il nomade, lo faccia e chi non vuol fare il nomade, se ne
vada.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessora Schellino.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Non è previsto il regalo di case a nessuno, ahimè, non avremo i soldi per farlo. Le linee
sono quelle indicate, il comportamento nei confronti di questi nuclei è quello che
abbiamo indicato nel programma. Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 125:
presenti 25, favorevoli 3, contrari 22.
L'emendamento n. 125 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 126.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Era solo per far sì che quello che voi vi impegnate a fare, cioè lo sgombero dell'ex MOI
e lo sgombero dei campi nomadi, abbia una tempistica, mi sono tenuto abbastanza
largo, due anni per uno e tre anni per l'altro, però almeno impegnarsi in un computo del
tempo, a quando queste cose verranno realizzate.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
I tempi saranno i più ridotti possibili, ma non indichiamo nelle linee delle date certe,
quindi il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 126:
presenti 26, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 126 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 127.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Per venire incontro alla giusta osservazione dell'Assessore, toglierei "entro il 20
novembre 2016" e partirei dalla Giunta, provveda almeno a fare una cosa, siccome si
chiede, giustamente - ho visto il vostro programma a fondo -, di valorizzare le culture
che sono venute da noi da altrove, ci sia l'intelligenza anche di dare una base culturale
un po' omogenea sulla base della Costituzione Italiana e sulla base dei valori della storia
di questo territorio, di questa Città, anche a tutti coloro che arrivano da altri luoghi. È
semplicemente un piano di parità, quantomeno su questo piano.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Ci sono già indicazioni all'interno del programma con l'impegno a far socializzare i
nuovi cittadini e anche queste persone, quindi lo riteniamo superfluo in quanto già
contenuto nel programma.
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 127.
presenti 24, favorevoli 1, contrari 23.
L'emendamento n. 127 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 128.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questa questione si propone di avanzare anche delle possibilità di recupero risorse ai
fini del finanziamento delle politiche sociali. La questione è antica ed è molto
combattuta e dibattuta.
Esiste una norma nazionale secondo la quale i redditi e i patrimoni dei beni con vincoli
IPAB debbano essere destinati a finanziare l'assistenza e in modo particolare la
condizione di povertà. Questo tema è sempre stato controverso, perché può accadere che
l'equivalente del valore patrimoniale dell'estinzione di una IPAB o del bene detenuto
dalla IPAB stessa sia trasferito su altri immobili e si ritenga così di garantire e di
assolvere la predisposizione normativa, dando le risorse alle politiche socioassistenziali.
Il problema che si pone è che non si riesce mai esattamente a misurare questa
equivalenza. È proprio vero che tutto il patrimonio delle IPAB estinte è stato utilizzato
per finanziare le politiche a favore dei poveri e delle politiche sociali?
Ancor di più ci sono, come dicevamo, delle IPAB che sono tuttora attive, pur non
rispettando i fini statutari. Non compete all'Amministrazione Comunale procedere allo
scioglimento, però può competere all'Amministrazione procedere alla sollecitazione di
una legge regionale specifica.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Intervengo solo per dire che è un emendamento molto intelligente, spero che venga
accolto, perché serve moltissimo censire questi immobili per fare in modo che la
Regione li svincoli dalle IPAB non più finalizzate alle funzioni per cui erano nate e
possano essere destinate ai poveri della città.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Tisi.

TISI Elide
Su questo punto volevo specificare che già dalla precedente Amministrazione, con una
serie di atti del Consiglio, si era andati proprio in questa direzione, in particolare per
l'estinzione delle IPAB del Buon Pastore, che era di fatto in fase di conclusione,
mancavano pochissimi atti da parte della Regione per l'estinzione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Siamo d'accordo nel sollecitare la Regione. Tra l'altro c'è in sede regionale un disegno
di deliberazione e dal punto di vista dell'azione sulla Regione abbiamo anche già
provato ad interagire con i Consiglieri Regionali, però ci sembra un tema da
programmazione operativa, da trattare in modo un po' più ampio che non soltanto in
un'aggiunta al programma, quindi con l'impegno di trattarlo in modo articolato nel
programma operativo e non in questa sede.
Il parere della Giunta è negativo, sulla filosofia siamo tutti d'accordo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 128:
presenti 27, favorevoli 4, contrari 23.
L'emendamento n. 128 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 129.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo è un emendamento letterale nel senso che, a fronte dell'intenzione di favorire
l'inclusione e l'uguaglianza delle opportunità alle persone portatrici di disabilità, si
segnalava il vincolo della Legge 179 di riservare una quota non superiore al 15% dei
fondi di edilizia agevolata e sovvenzionata ai fini dei problemi abitativi di particolari
categorie sociali, quindi in modo particolare alla necessità di predisporre alloggi e
comunità alloggio per persone con disabilità.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Come nel caso precedente, c'è condivisione nell'impegno ad interagire al massimo con
la Regione su questo tema, come su altri, anche sul tema dell'ATC e di altre cose, però
in sede di programmazione operativa. Quindi, su questo punto il parere della Giunta è
negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 129:
presenti 26, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 129 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 130.
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Suggerivo di omettere le due frasi in questione, se volete le leggo: "Chiederemo, in
concerto con le altre Amministrazioni pubbliche, di ridurre il tempo e/o la quantità delle
emissioni in modo che venga garantita la connettività per lo stretto necessario", ci
riferiamo alla connettività Wi-Fi. Inoltre: "Ove sarà possibile chiederemo di ridurre il
numero di singoli impianti o emittenti, riducendole al numero strettamente necessario a
garantire la copertura e/o la connettività dei dispositivi mobili".
Premesso il fatto che anche le direttive dell'OMS non hanno reso evidenza scientifica
dei possibili danni alla salute delle onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi router
per la rete Wi-Fi e premesso anche che un router Wi-Fi emette onde per un equivalente
di circa 100 millibar, che sono un ordine di grandezza di quello che emette un forno a
microonde normale, mi sembra anche nettamente in contrasto con quanto si dice invece
nel capitolo delle Smart City, in cui una delle azioni a medio termine è: "utilizzare al
meglio tutte le infrastrutture di rete già esistenti in Città, per costruire un sistema Wi-Fi
a banda larga, attraverso l'installazione di routers e antenne Wi-Fi dedicate all'utilizzo
da parte di cittadini e imprese". Mi sembrava quindi non coerente e propongo
l'omissione di queste due frasi.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Come ho già detto in queste settimane, adotteremo il principio di precauzione. Ricordo
che c'è stata anche una mozione, la n. 45/2013 del Consiglio Comunale della scorsa
tornata amministrativa, che impegnava il Sindaco e la Giunta Comunale affinché
l'Amministrazione Comunale verificasse per l'installazione dei nuovi hotspot Wi-Fi
free non solo l'impatto economico e sociale, ma anche sanitario, con una speciale
attenzione alla fascia dei bambini e adolescenti, tenendo conto del principio di
precauzione a tutela della salute dei cittadini, e altresì a convocare una Commissione sul
tema. Il parere della Giunta è negativo.

TRESSO Francesco
Ne deduco che anche in Sala Rossa non avremo il Wi-Fi.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 130:
presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 130 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 131.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo credo che sia un emendamento inequivocabile, che applica l'articolo 80 dello
Statuto della Città di Torino, che dice cose di nuovo precise e inequivocabili.
In particolare cito il comma 1: "Per tutti i fini previsti dalla legislazione vigente, la Città
si impegna per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia operata senza
scopo di lucro" e il comma 2: "In osservanza della legge, la proprietà delle infrastrutture
e delle reti del servizio idrico integrato è pubblica ed inalienabile. La Città si impegna
per garantire che la gestione del servizio idrico integrato sia effettuata esclusivamente
mediante soggetti interamente pubblici".
Di qui, quindi, la richiesta di inserire esplicitamente all'interno del programma della
Giunta attraverso la trasformazione di SMAT in azienda speciale di diritto pubblico,
come certamente espresso dagli intenti della deliberazione di iniziativa popolare, ma
come è anche ben supportato normativamente dall'articolo 80 del nostro Statuto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 131:
presenti 27, astenuti 2, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 131 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 132.
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
Chiederei all'Assessore di spiegare come funziona questo punto programmatico, se
siamo soddisfatti della spiegazione, ritiriamo l'emendamento.
È la modifica del Regolamento edilizio per la realizzazione di isole ecologiche in ogni
caso in cui sia possibile e l'installazione di sistemi per la differenziata negli spazi e nelle
strutture pubbliche di grande frequentazione; vorremmo solo capire come funziona in
concreto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
Abbiamo chiesto una spiegazione di come funziona. Ci fa piacere che diano un parere
negativo, è segno che l'Assessore non sa come funziona, è molto interessante, ne
prendiamo atto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 132:
presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 132 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 133, presentato dal Consigliere Tresso, comprensivo del
subemendamento, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Stiamo parlando della manutenzione del verde, suggerivo di inserire questa frase:
"individui a livello di territorio metropolitano in coerenza con il Piano Strategico della
Città". Il Piano Strategico, a parere mio opportunamente, ha individuato il territorio
metropolitano come quello a cui far riferimento per i modelli di gestione, anche con
comprensibili vantaggi economici, quindi mi sembrava un'omissione.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessora Giannuzzi.

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Per me la parola "pianificazione" al posto di "gestione" va bene. Propongo di
modificare l'aggiunta del testo dopo: "verde pubblico" semplicemente con le parole: "in
coerenza con la normativa sovracomunale".

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Sovraordinata, sovracomunale, va bene, comunque l'importante è che…

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Potete ripetere il testo per gli Uffici?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Ci sono due modifiche. Una è sostituire la parola "gestione del verde pubblico" con
"pianificazione del verde pubblico" e poi alla fine della frase, dopo le parole: "verde
pubblico", aggiungere: "in coerenza con la normativa sovracomunale" o
"sovraordinata". Sovracomunale va bene. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È
anche a livello regionale, quindi lo lascerei proprio il più generale possibile.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 133
così subemendato:
presenti 23, favorevoli 22, contrari 1.
L'emendamento n. 133 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 134, presentato dal Consigliere Rosso, comprensivo del
subemendamento, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Così come richiestomi dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle, integrerei la parola
"valorizzazione" con "valorizzazione, manutenzione e gestione del verde nei parchi
pubblici della collina torinese".

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Dopo "valorizzazione", "manutenzione e gestione del verde nei parchi pubblici della
collina torinese".

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 134
così subemendato:
presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 134 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 135.
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Si parla di acqua pubblica e di condividere le politiche di investimento. Vengono citati
una serie di attori, mi sembrava importante aggiungere anche l'ente gestore, ovvero la
SMAT, di cui tra l'altro il Comune detiene circa il 65% del capitale sociale.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 135:
presenti 25, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 23.
L'emendamento n. 135 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 136.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
In questo emendamento si riprendono, ovviamente partendo dalla auspicabile
condivisione di principi comuni, le raccomandazioni fondamentali relative alla
considerazione dell'acqua come bene comune, che come tale non debba essere sprecata,
che come tale debba essere gestita pubblicamente nell'interesse pubblico e in forma
partecipata, quindi seguendo le indicazioni del referendum relativo.
In particolare qui si fanno alcuni esempi del tutto praticabili dal punto di vista degli
obiettivi, quali quelli del consumo gratuito di 50 litri al giorno per abitante di acqua
potabile; l'applicazione di tariffe improntate a equità e progressività; la possibilità di
migliorare l'ecologia legata al circuito del consumo dell'acqua, quindi l'introduzione
del divieto di vendita di bottiglie di plastica da mezzo litro per acque e bibite negli
uffici; la formazione dei gestori affinché l'acqua nella caraffa diventi una componente
di ogni coperto, insomma l'esempio delle buone pratiche che conservano il bene
comune.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Curatella.

CURATELLA Cataldo
Abbiamo letto con attenzione questa proposta di emendamento. Anche noi siamo a
favore di una gestione pubblica e di una tariffa che non porti ad avere un guadagno per
chi la gestisce. Ci sono effettivamente alcune interessanti osservazioni o comunque
nella parte dell'emendamento il consumo gratuito dell'acqua, il riuso ai fini idrici, il non
utilizzo delle bottiglie di plastica all'interno degli edifici pubblici, così come la
formazione affinché in tutti i locali ci sia la possibilità di avere le caraffe d'acqua.
Con l'Assessore all'Ambiente andremo ad inserire queste azioni nel dettaglio all'interno
della deliberazione assessorile nei prossimi 60 giorni, quindi non a livello di linea
programmatica, ma come obiettivi e azioni da seguire. Altre azioni, come le tariffe,
sono praticamente già esplicitate nel nostro emendamento, il n. 137, che discuteremo
subito dopo, che riguarda la parte della verifica sulla gestione dell'acqua pubblica.
Altre azioni, come la distribuzione delle borracce, sono interessanti, però tra un po'
voteremo una deliberazione di assestamento del Bilancio per raggiungere la parità di 6
milioni di Euro, quindi ci troviamo in una situazione in cui dovremo anche quantificare
il costo a 835.000 torinesi per un costo medio per ciascuna borraccia di 10 Euro e si
arriva a circa 8 milioni di Euro, direi che in questo momento, come Comune di Torino,
ci penserei un attimo prima di proporre una azione del genere. Dal nostro punto di vista,
come Gruppo, siamo contrari a questo tipo di emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
I punti sono condivisibili, come detto dal Consigliere Curatella li inseriremo nella
deliberazione di Giunta, saranno inseriti nella serie di azioni sulla promozione della
cultura ambientale, però nella successiva deliberazione di Giunta.
Quindi, per quanto riguarda le Linee Programmatiche, il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 136:
presenti 25, astenuti 1, favorevoli 1, contrari 23.
L'emendamento n. 136 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 137, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà,
Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria,
Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, comprensivo del
subemendamento, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Amore.

AMORE Monica
Questo è un tema abbastanza delicato perché l'acqua è un bene primario di vitale
importanza per l'organismo dell'essere umano. Quindi è doveroso da parte
dell'Amministrazione tutelare la sua esistenza, per il bene della collettività occorre
garantirne la qualità. Abbiamo ritenuto opportuno integrare le Linee Programmatiche
per l'ambiente con alcuni aspetti che riassumono le principali linee di governo del
sistema idrico integrato del nostro territorio, inteso come area della Città Metropolitana,
nella quale il governo dell'acqua compete all'autorità d'ambito ATO 3 torinese, che ne
ha affidato la gestione in house a SMAT S.p.A..
Questo è un emendamento aggiuntivo, pagina 25, azioni di breve periodo, al punto
"acqua pubblica" aggiungere dopo il primo capoverso: "il Comune di Torino si impegna
per la propria competenza in sede di ATO 3: - a dotarsi degli strumenti necessari a
garantire che il prelievo idrico corrisponda al fabbisogno dell'area comunale limitando
gli emungimenti dannosi alle falde". Perché limitando gli emungimenti dannosi alle
falde? Gli emungimenti sono dannosi nel momento in cui il prelievo idrico supera il
fabbisogno dell'area comunale, perché impoveriscono la falda.
"- a monitorare la qualità dell'acqua tramite la definizione delle aree di salvaguardia
delle acque destinate al consumo umano per tutte le captazioni esistenti;" perché ad oggi
solo il 14,5% delle captazioni di acqua potabile sul nostro territorio viene salvaguardata,
quindi chiediamo che tutte le captazioni siano salvaguardate.
"- a verificare gli impianti idrici comunali al fine di diminuire la dispersione dell'acqua
potabile nel terreno e monitoraggio delle perdite valutando la sostituzione delle
tubazioni danneggiate o in cemento-amianto". C'è la constatazione che Torino ha
inquinato irrimediabilmente le sue falde acquifere, con la conseguenza di non poter più
estrarre una sola goccia d'acqua che non sia contaminata da ogni sorta di veleni. La
Città è quindi tributaria del proprio approvvigionamento idrico alle nostre montagne e
persino al fiume Po. La sua politica dell'acqua non può pertanto prescindere all'area
metropolitana.

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

AMORE Monica
"- a revisionare le tariffe attraverso una attenta analisi delle priorità economiche e
sociali", perché l'obiettivo è quello di contenere le tariffe, valutando se gli investimenti
previsti sono veramente prioritari; "- a verificare di intesa con gli altri Comuni soci di
SMAT la fattibilità della trasformazione della stessa in azienda di diritto pubblico,
partecipata dai cittadini, e orientata esclusivamente alla produzione, erogazione e
gestione del servizio idrico integrato nel territorio degli enti locali coinvolti, senza fini
di lucro".
Quindi l'intenzione è di avviare un percorso partecipato con tutti i Comuni convolti,
perché sono trascorsi cinque anni dal referendum 2011, dove 26 milioni di italiani
hanno espresso la volontà di non applicare profitti sull'acqua...

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere, Consigliera.

AMORE Monica
Ho quasi concluso, Presidente, abbia pazienza.
E ad oggi questa volontà è stata disattesa. Noi chiediamo che l'acqua non sia una merce.
Concludo dicendo che di questo mondo non siamo proprietari, ma usufruttuari.

VERSACI Fabio (Presidente)
Vi chiedo, per cortesia, di rimanere nei tempi previsti.
La parola alla Consigliera Albano.

ALBANO Daniela
Volevo presentare un subemendamento all'ultima parte dell'emendamento: "a verificare
d'intesa con gli altri Comuni soci di SMAT e i Comuni dell'area metropolitana la
fattibilità della trasformazione della stessa in azienda di diritto pubblico".
Con questo emendamento comprendiamo anche l'emendamento presentato dalla
Consigliera Artesio, il n. 131.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Comprendo che c'è anche la necessità di ascrivere battaglie alla propria appartenenza,
vorrei soltanto dire che la modalità con cui si conclude il tema della gestione pubblica
attraverso un'azienda pubblica in questa proposta di emendamento avanzata dal
Movimento 5 Stelle è identica alla modalità seguita dal Gruppo del Partito Democratico
nel momento in cui è pervenuta in discussione in quest'Aula la deliberazione di
iniziativa popolare.
In allora fu recepita la richiesta, che è invece quella che ho illustrato nel mio
emendamento, esattamente con queste frasi: "a verificare la fattibilità della
trasformazione". Ci sembra di poter dire che è un modo elegante per aggirare la
sostanza del problema; se ritardo c'è stato in precedenza, questa scelta e questa
formulazione proseguiranno in quel ritardo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 137
così subemendato:
presenti 26, astenuti 1, favorevoli 24, contrari 1.
L'emendamento n. 137 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 138.
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
È un emendamento di bandiera, già sappiamo che il parere della Giunta sarà contrario.
Ci auspichiamo che la Giunta e tutti i Consiglieri del Movimento 5 Stelle partecipino
attivamente a queste olimpiadi dei rifiuti e noi ne saremo spettatori.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.
È una azione di sensibilizzazione molto importante visto che la percentuale della
raccolta differenziata della Città di Torino è ferma al 43%, molto lontana dalla
percentuale indicata sia dalla Regione che dalla Commissione Europea, che è del 65%.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 138:
presenti 25, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 138 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 139.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Con questo emendamento chiediamo di fermare l'attività del termovalorizzazione del
Gerbido.

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Ricca, c'è sempre il problema della riga.

RICCA Fabrizio
Al capitolo "Ciclo dei rifiuti" aggiungerei: "fermare, concordando con tutti i tempi
tecnici, l'attività del termovalorizzatore del Gerbido".

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo. Non è nelle competenze del Comune. Noi vogliamo
mettere in pratica la strategia dei rifiuti zero e i principi dell'economia circolare,
diminuendo in modo sensibile la quantità di rifiuti conferiti presso l'inceneritore.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 139:
presenti 25, astenuti 1, contrari 24.
L'emendamento n. 139 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 140.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
A questo emendamento ha già risposto il Sindaco. Ho letto un'intervista ieri su un
quotidiano, dove ha sconfessato tutta la parte della promozione della dieta vegetariana e
vegana, quindi questo emendamento sarebbe anche un po' superfluo, rimane scritto,
però poi dalla sua viva voce abbiamo sentito che ognuno farà quello che vorrà e questa
Città non imporrà niente a nessuno. Comunque tengo l'emendamento, perché ritengo
importante che le parole del Sindaco vengano applicate e quindi, a parte che non so
come si potrebbe promuovere la dieta vegetariana e vegana sul territorio comunale,
detto questo, non so come il Comune possa intervenire per la salute e la salvaguardia
degli animali attraverso interventi di sensibilizzazione sul territorio, quando credo che
pochi torinesi lavorino al mattatoio.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo. Non abbiamo mai detto che imporremo la dieta vegana
e vegetariana, come ha detto lei prima. Come invece poi ha letto alla fine, nel
programma c'è scritto che noi promuoveremo delle azioni di sensibilizzazione della
cultura ambientale, quindi nella promozione di stili di vita più sostenibili c'è anche
quella della promozione di una dieta a basso impatto ambientale, come quella vegana e
vegetariana.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 140:
presenti 25, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 22.
L'emendamento n. 140 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 141.
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Si riallaccia al precedente emendamento. Sono assolutamente favorevole a promuovere
iniziative di sensibilizzazione per diete che siano ambientalmente sostenibili, filiera
corta o quello che si vuole, però rimango sempre dell'idea che ci sia libero arbitrio, per
cui mi sembrava giusto proporre questa variazione e quindi non limitarsi solo alla dieta
vegana e vegetariana, ma promuovere un'alimentazione equilibrata e bilanciata con una
scelta consapevole degli alimenti.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 141:
presenti 27, astenuti 1, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 141 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 142.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Chiediamo di aggiungere ad azioni: "concordare immediatamente insieme ad AMIAT la
bonifica dell'intera zona dell'ex campo Rom di lungo Stura Lazio". Quella è credo forse
una delle aree più inquinate, il sottosuolo è una delle aree più inquinate della Città,
crediamo, anche vista la vicinanza con il fiume, di dover intervenire subito. Crediamo
che la bonifica sia necessaria in tempi strettissimi.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Credo che se non si votasse da parte vostra un emendamento come questo ci sarebbe da
chiedere qual è l'intelligibilità delle norme che voi date. Francamente chi è stato in
lungo Stura Lazio sa che hanno sgomberato i Rom, hanno tenuto tutta la porcheria, altro
che verde pubblico ambientale, per tonnellate di merce sul luogo; hanno recintato il
luogo con la porcheria dentro, la cosa più pazza di tutte. Se non fate qualcosa, siete da
ammazzare.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Non è compito di AMIAT fare le bonifiche ambientali.
Il parere della Giunta è negativo.

RICCA Fabrizio
Se togliessimo "AMIAT"?

VERSACI Fabio (Presidente)
Però non può intervenire così, Consigliere Ricca, non può accendere il microfono e
intervenire, stava parlando l'Assessora Giannuzzi. Oltretutto, visto che è già
intervenuto, non le posso concedere la parola.
Lasciamo finire l'Assessora Giannuzzi.

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca, sull'ordine dei lavori.

RICCA Fabrizio
Se togliessimo "AMIAT" mettendo "organi competenti"?

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 142:
presenti 25, favorevoli 3, contrari 22.
L'emendamento n. 142 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 143, presentato dai Consiglieri Ricca e Morano, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Verificato che in alcuni canili e in quasi tutti i gattili presenti sul territorio della Città di
Torino non ci sono allacciamenti di acqua e gli operatori che lavorano all'interno sono
costretti a fare la spola tra la prima fontana disponibile per riempire le taniche e portarla
direttamente all'interno, chiediamo - qui con SMAT si può concordare, perché gli
allacciamenti idrici li fa SMAT - le modalità per portare l'allacciamento dell'acqua.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere Ricca, gli Uffici vogliono sapere la riga dove aggiungere l'emendamento.

RICCA Fabrizio
Presidente, nel capitolo "Benessere e tutela degli animali" ci sono dei pallini, io
nell'emendamento ho messo un trattino, che aggiungerei a quei trattini, sotto "Azioni",
il primo punto evidenziato è l'emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 143:
presenti 28, astenuti 2, favorevoli 26.
L'emendamento n. 143 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 144 è ritirato dal Capogruppo Rosso?

ROSSO Roberto
(Intervento fuori microfono).

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. L'emendamento n. 144 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 145.
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
Si intende tutelare gli animali selvatici nocivi e non, o solo i non nocivi? Se è solo i non
nocivi, ritiriamo l'emendamento così come lo abbiamo formulato, altrimenti lo
conserviamo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessora Giannuzzi.

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
"Predisporre ed elaborare dei progetti di tutela e salvaguardia delle popolazioni animali
selvatici presenti sul territorio", si riferisce a quello. Si riferisce agli animali selvatici in
generale. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Cosa vuol dire "nocivi"?

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
Nella vecchia storia di scienze naturali si distinguevano animali nocivi e animali non
nocivi. Se lei ritiene di tutelare tutti, il lupo probabilmente è un animale nocivo, il cervo
è un animale non nocivo, anche se si può discutere perché adesso arreca parecchio
danno. Vorrei solo capire, dopodiché per noi se lei ritiene di dare parere contrario,
conserviamo l'emendamento e ne prendiamo atto.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessora Giannuzzi.

GIANNUZZI Stefania (Assessora)
Faremo dei progetti in coerenza con le normative regionali, sovracomunali ed europee.
Quindi, il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 145:
presenti 26, astenuti 1, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 145 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 146.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Ritiriamo l'emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 146 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 147.
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Laddove si cita lo studio per l'ottimizzazione della gestione degli interventi di
manutenzione ordinaria del patrimonio scolastico, essendo un patrimonio piuttosto
cospicuo, che mi risulta consta più di 320 edifici, suggerivo questa frase che
sostanzialmente recita così: "implementare una piattaforma digitale che costituisca una
banca dati sul patrimonio edilizio scolastico, raccogliendo dati architettonico-strutturali,
autorizzazioni e certificazioni, nonché realizzare un programma informatico per
ottimizzare la gestione degli interventi di manutenzione basandosi su indicatori di
priorità". Mi rendo conto che potrebbe già far parte forse dell'aspetto più
programmatico successivo, però era un po' debole, siccome sono situazioni abbastanza
articolate, perché sono anche frequenti, allora proponevo di dotarci di uno strumento
operativo un po' più robusto.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Qual è il parere della Giunta?

PATTI Federica (Assessora)
Volevo solo giustificare il fatto per cui in questo momento il parere non è favorevole,
non perché non ci stiamo lavorando, anzi, abbiamo guardato anche tutti gli archivi
relativi ai lavori. È un tema un po' delicato che preferirei prima affrontare anche
insieme agli Uffici per capire bene in che termine e che in modo questa banca dati possa
essere disponibile e sicuramente sarà oggetto delle Linee Programmatiche più
approfondite, non è un argomento che abbiamo escluso a priori, ma preferirei fare degli
approfondimenti, vista anche la delicatezza del tema.
Il parere della Giunta è negativo.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Mi permetto di far rilevare che c'è una questione anche di messa a norma, che è
parecchio urgente e importante.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola all'Assessora Patti.

PATTI Federica (Assessora)
Sì, la messa a norma è su vari capitoli, su vari ambiti, dall'antincendio alla statica, per
cui c'è anche una normativa che è cambiata, da poco soprattutto, per quanto riguarda la
normativa antincendio e ci sono vari aspetti ed è proprio il motivo per cui ho preferito
non inserire adesso, per capire meglio, anche rispetto ad alcune scadenze, come poter
operare insieme agli Uffici per rendere questi dati consultabili.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Tresso.

TRESSO Francesco
Intervengo solo per ribadire che, purtroppo, la messa a norma non riguarda solo la
manutenzione ordinaria, ma va ben oltre.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola all'Assessora Patti.

PATTI Federica (Assessora)
Sì, ho molto ben presente che non riguarda solo la manutenzione ordinaria, ma riguarda
anche tutta la parte dell'amianto, delle fibre vetrose, insomma ce ne sono di strutturali
assolutamente. Le ripeto che è uno dei temi su cui stiamo lavorando per capire anche
come agire.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 147:
22 contrari, 5 favorevoli, presenti 27.
L'emendamento n. 147 è respinto.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 148.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Semplicemente è la riproposizione del tema della residenza e della cittadinanza con il
criterio di premialità all'interno dell'assegnazione del welfare, in questo caso dei
bambini.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Qual è il parere della Giunta?

PATTI Federica (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 148:
presenti 25, contrari 22, favorevoli 2, astenuto 1.
L'emendamento n. 148 è respinto.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Solo per il verbale, sulla votazione precedente il sottoscritto si era astenuto.
L'emendamento n. 149, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà,
Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria,
Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, recita:


LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola alla Consigliera Albano.

ALBANO Daniela
Questo emendamento è stato presentato al fine di valorizzare le competenze già esistenti
all'interno del personale dei Servizi Educativi, implementando dei percorsi di
autoformazione, anche attraverso la collaborazione con l'Università di Torino.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Qual è il parere della Giunta?

PATTI Federica (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 149:
presenti 25, favorevoli 24, contrari 1.
L'emendamento n. 149 è approvato.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 150.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Se non sbaglio, c'è una richiesta di modifica da parte della Giunta che attenderei di
conoscere.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola all'Assessora Patti.

PATTI Federica (Assessora)
Corrisponde al vero. Noi proponevamo di tenere dall'inizio "sostegno alle disabilità"
fino a "dei servizi sociosanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di
settore", togliendo tutta l'ultima parte e finendo con "compatibilmente con la verifica
della disponibilità di bilancio e della pianta organica".

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Credo che sia difficilmente sostenibile anche la coerenza interna del periodo, però
quello che si vuole tenere è semplicemente la declinazione della Legge 107/2015 e in
quanto tale, essendo un'indicazione della legge di riforma del sistema nazionale, nulla
aggiunge agli impegni del Comune. Peraltro prendo atto, e ho votato favorevolmente,
che un emendamento che prevede la valorizzazione delle competenze attraverso
percorsi formativi che evidentemente hanno un costo, sia per sostenere la formazione
che per distaccarvi il personale, non ha posto alla Giunta problemi di compatibilità
economica; questo che chiede la continuità nell'assistenza educativa delle figure
professionali di sostegno pone problemi di compatibilità economica. Mi dispiace, ma
mantengo l'emendamento e ovviamente il Consiglio valuterà.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Qual è il parere della Giunta?

PATTI Federica (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 150:
presenti 25, contrari 21, favorevoli 3, astenuti 1.
L'emendamento n. 150 è respinto.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 151.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
La Giunta promuove la gratuità dei mezzi di trasporto per i ragazzi fino a 14 anni,
discriminando in base al criterio ISEE. Ritengo che non ci debba essere
discriminazione, soprattutto verso ragazzi di quell'età, quindi proponiamo di eliminare
la parte dove dice "secondo il modello ISEE", così che ci possa essere parità di
trattamento verso tutti i ragazzi.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Qual è il parere della Giunta?

PATTI Federica (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 151:
27 presenti, 23 contrari, 4 favorevoli.
L'emendamento n. 151 è respinto.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 152.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Alla luce di quanto è successo all'Istituto Darwin e visto lo stato di tante scuole torinesi,
credo che un'osservazione di questo tipo sarebbe utile, quantomeno a voi che avete la
responsabilità di amministrare la Città.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Qual è il parere della Giunta?

PATTI Federica (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 152:
23 presenti, 20 contrari, 3 favorevoli.
L'emendamento n. 152 è respinto.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 153.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Lo accennavo già prima, a mio giudizio rimane utile ed è stato accolto anche dalla
Giunta il fatto che si possa dare un'educazione integrativa sul ruolo della Città di
Torino, sulla sua storia, sul suo territorio; credo che possa essere accettato anche in
questo caso.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Qual è il parere della Giunta?

PATTI Federica (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Intervengo sull'ordine dei lavori, perché è incredibile, sulla stessa cosa una volta danno
parere favorevole e una volta danno parere contrario; si tratto dello stesso
emendamento.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
La parola all'Assessora Patti.

PATTI Federica (Assessora)
In realtà credo che sia inutile specificare questo fatto, avviene già normalmente
nell'integrazione dei bambini a scuola, si parla della cultura del territorio, della città,
non vedo quale sia il motivo di precisarlo.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 153:
presenti 27, contrari 23, favorevoli 3, astenuti 1.
L'emendamento n. 153 è respinto.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 154.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Spero che almeno possiate votare questo emendamento, perché rappresenta l'esatto
contenuto della lotta al sistema Torino che voi siete andati a fare a mille commercianti.
Ho sentito con le mie orecchie decine di commercianti dire: "Se vince il Movimento 5
Stelle queste cose non succederanno più, le feste di via saranno libere, potranno
partecipare tutti". Spero che almeno su queste cose così banali e così evidenti, che
rappresentavano il peggio del sistema precedente, possiate votare a favore.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SACCO Alberto (Assessore)
Le riformeremo completamente, quindi il parere della Giunta è negativo solo per questo
motivo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 154:
presenti 25, favorevoli 3, contrari 22.
L'emendamento n. 154 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 155.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Ho avuto già modo di dirlo prima, ma apprezzo molto il fatto che con l'Assessore
stiamo già lavorando per risolvere alcuni problemi lasciati dalla vecchia
Amministrazione, c'è da aggiungere, oltre al sistema di pagamento elettronico, la
trasformazione di quello che gli ambulanti chiamano volgarmente il pagamento unico
giornaliero, ovvero plateatico più TARI vengono pagati allo stesso momento con il
passaggio della tessera. Ci teniamo a ribadire il fatto che non debba esserci l'aggiunta di
quello che adesso è il 25%, perché oggi chi fa il pagamento giornaliero ha una
maggiorazione del 25% sul voucher, quindi vorremmo parificare il pagamento
giornaliero alla tariffa TARI, che poi sarà da andare a ridurre, su questo, Assessore, mi
auguro che possiamo trovarci concordi.
Sugli equilibri di bilancio, come qualcuno paventava prima, non cambia niente perché
se cento persone pagano X, cento persone continueranno a pagare X. Se già c'è
l'indicazione di voler andare nella direzione del pagamento giornaliero, credo che - non
sono un esperto di bilanci -, mantenendo esattamente lo stesso numero di persone che
pagano la stessa cifra, l'equilibrio non cambi.
Credo che questo emendamento sia il completamento naturale di quanto scritto in
deliberazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessore Sacco.

SACCO Alberto (Assessore)
Come ho detto prima al Consigliere, l'idea è assolutamente condivisibile. La metteremo
nella deliberazione di programmazione, vogliamo soltanto capire meglio il discorso del
bilancio. Quindi, al momento il parere della Giunta è negativo, ma la direzione è
assolutamente quella.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 155:
26 presenti, 3 favorevoli, 23 contrari.
L'emendamento n. 155 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Grippo.

GRIPPO Maria Grazia
Volevo far registrare a verbale che il mio voto è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 156, presentato dai Consiglieri Ricca e Morano, comprensivo del
subemendamento, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Informalmente prima abbiamo riformulato l'emendamento, togliendo la parte con
l'opposizione. È un emendamento che chiede di rafforzare il principio della contrarietà
della normativa sulla Bolkestein. Chiediamo di rafforzare il concetto, comunque la
posizione espressa in deliberazione tende a quello, però ci teniamo a questo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessore Sacco.

SACCO Alberto (Assessore)
Siamo assolutamente favorevoli con il subemendamento, quindi "Ribadire la contrarietà
della Città alla normativa Bolkestein" rimarrebbe.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 156
così subemendato:
presenti 28, favorevoli 28.
L'emendamento n. 156 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 157, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà,
Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria,
Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Russi.

RUSSI Andrea
Questo è un emendamento che pone una particolare attenzione alle tematiche relative al
settore agricolo e propone la valorizzazione dei mercati all'ingrosso torinesi e dei
mercati riservati ai produttori agricoli.
Per quanto riguarda la valorizzazione dei mercati all'ingrosso torinesi, sia il CAAT, che
è il Centro Agroalimentare di Torino, che il Mercato all'Ingrosso dei Fiori sono nati con
ambizioni superiori al loro effettivo utilizzo, che già comunque è cospicuo, perché si
parla di flussi di 550 milioni di tonnellate di merce all'anno, di 500 milioni di Euro di
transazioni commerciali soltanto per il CAAT.
Sia per il CAAT che per il Mercato dei Fiori i numeri sono importanti, assolutamente,
ma non basta, perché il primo doveva diventare il polo ortofrutticolo del nord Italia, con
proiezioni verso il Veneto e le regioni francesi di confine; attualmente è sicuramente il
perno tra l'area ad elevata vocazione agricola e i centri urbani. Il secondo, il Mercato
dei Fiori, invece poteva rappresentare sicuramente la piattaforma per la compravendita
di tutto il florovivaismo piemontese. Il loro rilancio sicuramente potrebbe costituire un
elemento per rafforzare tutto il comparto agroalimentare piemontese. Per quanto
riguarda invece lo sviluppo dei mercati riservati ai produttori agricoli, questo potrebbe
avvenire attraverso un ampliamento degli spazi a loro dedicati e un allargamento della
gamma di attività che propongono come, ad esempio, la somministrazione all'interno
dei mercati. Lo spirito dell'emendamento è andare incontro anche al settore agricolo che
molto spesso non viene trattato come tematica comunale.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SACCO Alberto (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 157:
presenti 27, astenuti 2, favorevoli 25.
L'emendamento n. 157 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 158.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo è un esempio concreto di come, almeno nelle intenzioni programmatiche, si
potrebbe dar corso alla sostenibilità di una politica di promozione del lavoro e
dell'occupazione nella Città, assumendo un punto di vista sull'organizzazione del
sistema produttivo e attivando quindi i collegamenti necessari.
Sostanzialmente, mi pare che sia un dato inconfutabile, Torino ha nel proprio DNA una
cultura del lavoro manifatturiero; noi pensiamo che questa cultura possa essere
rilanciata attraverso nuove produzioni e attraverso nuove professioni. È del tutto
evidente, ad esempio, che nel settore dell'automotive siamo ancora in presenza di
piccole e medie imprese, ma non soltanto di una dimensione media di imprese, che
sarebbero in grado di coprire tutta la filiera di produzione dei veicoli. Abbiamo
certamente ottimi carrozzieri che sono in grado di lavorare materiali innovativi e molto
leggeri, creando auto con bassissimi consumi; abbiamo aziende leader nella produzione
dei motori elettrici; abbiamo l'unica azienda europea in grado di assemblare batterie con
ottime prestazioni; abbiamo una condizione di produzione di veicoli elettrici e non
inquinanti, quindi leader nell'innovazione della mobilità che potrebbero competere con
altri partner europei. Pensiamo che la produzione di auto di nuova generazione possa
fondare un distretto, il distretto dell'automotive, con queste caratteristiche a condizione
che l'Amministrazione possa svolgere un ruolo di promozione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SACCO Alberto (Assessore)
Il discorso è uguale all'emendamento n. 155. Al momento devo esprimere parere
negativo, ma solo perché l'idea è assolutamente da condividere e ci stiamo già
muovendo in quella direzione; la metteremo meglio nella deliberazione di
programmazione. Quindi il parere della Giunta è negativo solo per questo motivo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 158:
presenti 26, favorevoli 3, contrari 23.
L'emendamento n. 158 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 159 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 160.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo è proprio quel punto nel quale non riuscivo ad orientarmi sulla destinazione dei
5 milioni di risparmio per la contemporanea citazione in due capitoli differenti del
programma della Giunta. Il tema che però voglio sottolineare non è tanto la possibile
sovrapposizione, quanto il fatto che nella definizione dei patti finalizzati a promuovere
occupazione, secondo me, in conseguenza dell'approccio culturale che ho cercato di
commentare nella mia relazione introduttiva, non si definiscono i target sociali a cui
sono indirizzati questi patti per l'occupazione.
È del tutto evidente che la crisi occupazionale della nostra Città produce, a fronte di una
situazione di esclusione del lavoro, anche ulteriori rischi di emarginazione, che sono
particolarmente evidenti nella popolazione giovanile, quando questa è anche fragile dal
punto di vista del livello di scolarità, dell'accesso alle opportunità formative e
dell'autonomia personale, ma contemporaneamente, se la crisi della disoccupazione
giovanile è quella più evidente, abbiamo una condizione fortemente critica di quelle
fasce di lavoratori adulti che sono stati incolpevolmente espulsi dal mercato del lavoro
per riconversione e chiusura delle attività produttive e non sono ancora in grado di
vivere autonomamente grazie alla copertura previdenziale.
Quindi, propongo che in questi patti per l'occupazione si tenga conto di questi due
target come profili privilegiati.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SACCO Alberto (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo. Terremo in considerazione le sue osservazioni quando
andremo a fare la deliberazione di programmazione, contemperandole anche con le
esigenze delle persone che perdono il lavoro a un'età avanzata. Oggi eravamo in SEAT
e sono tutte persone di 40-50 anni.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 160:
presenti 28, favorevoli 4, contrari 24.
L'emendamento n. 160 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 161.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Nell'ultimo anno la Fondazione della Compagnia di San Paolo ha erogato 150 milioni
di Euro sul territorio di Torino, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ne ha
erogati 50 milioni: questo è il minimo ammontare di contributi erogato negli anni dalle
due Fondazioni. A fronte di 200-250-300 milioni che queste Fondazioni erogano
abitudinariamente sul territorio del Comune di Torino, mi sembra che limitare la
richiesta di loro contribuzione al patto del lavoro che propone la Sindaca Appendino
soltanto a una cifra equivalente a quella che viene messa in campo dal Comune è
veramente poca cosa; sarebbe opportuno che la Sindaca, la Giunta battessero davvero i
pugni nei confronti di due istituzioni che sono nominate nei punti apicali dallo stesso
Comune di Torino.
Se vogliamo fare in modo che il mercato del lavoro si smuova a Torino, ed è lodevole la
vostra iniziativa di mettere in campo questo primo milione di Euro, per arrivare a cinque
milioni sul dato del mandato, però è veramente una cifra molto bassa, allora, siccome
non può essere trovata nelle casse, nelle pieghe del Bilancio del Comune di Torino, mi
sembra opportuno quantomeno chiedere alle due Fondazioni bancarie un contributo
maggiore: davvero dovreste cercare di portare a casa 5 milioni dalla Cassa di Risparmio
di Torino e 10-15 milioni dalla Compagnia di San Paolo, solo così si avrebbe un effetto
anticongiunturale sulla situazione lavorativa che Torino sta vivendo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SACCO Alberto (Assessore)
Anche in questo caso terremo in considerazione le osservazioni del Consigliere Rosso.
Al momento, però, il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 161:
presenti 27, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 161 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 162, presentato dai Consiglieri Ricca e Morano, comprensivo del
subemendamento, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Aggiungerei, davanti a creazione: "- Favorire la creazione, coinvolgendo tutti i soggetti
preposti, di un HUB di compagnie aeree low cost così da aumentare l'attrattività
internazionale, la connessione con altre realtà e incrementare il traffico aereo
dell'aeroporto della città".
Questo va anche nel discorso che si faceva all'inizio sulla discussione della volontà di
aumentare il traffico aereo e comunque la connettività internazionale, questo sarebbe un
ottimo modo sia per attrarre sia per far viaggiare.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SACCO Alberto (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 162
così subemendato:
presenti 27, favorevoli 27.
L'emendamento n. 162 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 163.
Qual è il parere della Giunta?

LEON Francesca Paola (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 163:
presenti 27, favorevoli 3, contrari 24.
L'emendamento n. 163 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 164, presentato dalla Consigliera Artesio, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Si tratta di recuperare all'interno del programma, per le parti di competenza, quanto poi
è contenuto in maniera generale nella mozione di accompagnamento. Devo dire che ho
apprezzato che l'Assessorato per la Cultura si sia preoccupato sia di evitare il ricorso al
volontariato, laddove questo sostituisca il lavoro professionale, e anche di indicare la
tutela della dignità e del costo del lavoro nei servizi appaltati; solo che viene usato come
termine di tutela la condizione salariale minima. Ovviamente immagino che volesse dire
essenziale, nel senso di tutelata dal contratto collettivo più favorevole, ovviamente la
formulo in questo modo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

LEON Francesca Paola (Assessora)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 164:
presenti 29, favorevoli 29.
L'emendamento n. 164 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 165.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Questo tema si inserisce in una serie di emendamenti anche successivi, per cui parlerò
una volta sola, in cui si chiede di fare attenzione a una cosa, perché è giusto rispettare
l'inclusione, l'educazione ai valori delle comunità che vengono da noi, però è altrettanto
giusto rispettare anche i valori costituzionali che dovremmo onorare, perché molte di
queste unità, non tutte, ma alcune propongono nei confronti, ad esempio, degli
omosessuali o delle donne posizioni inaccettabili per la cultura costituzionale e
repubblicana italiana. Non è che nell'accettare l'inclusione della cultura altrui si violi,
come purtroppo è successo in alcune parti d'Italia (lo dico perché non è una cosa
teorica, poi mi rispondete che lo volete fare, però non lo mettete e così via), quello che è
un preciso intento costituzionale, perché mi sembrerebbe contraddittorio fare norme a
livello nazionale con cui rendere più liberi i settori di affettività in questo nostro Paese,
il settore della dignità umana e, contemporaneamente, includere culture che disprezzano
queste cose.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
La Costituzione Italiana, all'articolo 3, recita che è compito della Repubblica, e quindi
delle Istituzioni, rimuovere qualunque ostacolo per la vita di tutte le persone e garantire
la piena uguaglianza sostanziale. Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 165:
presenti 26, favorevoli 2, contrari 24.
L'emendamento n. 165 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 166, presentato dai Consiglieri Unia, Albano, Amore, Azzarà,
Buccolo, Carretto, Chessa, Curatella, Ferrero, Fornari, Giacosa, Giovara, Gosetto, Iaria,
Malanca, Montalbano, Paoli, Russi, Sganga, Sicari e Tevere, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Ferrero.

FERRERO Viviana
Si tratta di un emendamento aggiuntivo. Il testo è: "Prevenire e contrastare lo
sfruttamento e l'abuso sessuale dei minori con riferimento alla convenzione di
Lanzarote del Consiglio d'Europa del 25 ottobre 2007".
Questo è un riferimento legislativo, ratificato nel nostro Paese con questa convenzione
per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. La convenzione
impone agli Stati di criminalizzare globalmente le forme di abuso sessuale, compresi gli
abusi all'interno della famiglia con l'uso di forza, costrizione e minacce.
L'intenzione è dare centralità ai bambini e alle bambine, che giuridicamente chiamiamo
minori, minori di età, ma non di importanza, quindi bambini e bambine che sono voci
troppo spesso inascoltate, vittime mute di violenza domestica, fruitori di una città che
non è stata costruita per loro, figli di migranti atterrati come pacchetti da luoghi lontani.
È quindi molto importante ridare centralità alla figura del bambino e della bambina.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 166:
presenti 29, favorevoli 29.
L'emendamento n. 166 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 167.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Su questo emendamento ho depositato anche un ordine del giorno, che riassume in
maniera più complessiva l'intenzione e la possibile risoluzione organizzativa. Quindi,
se, come mi risulterebbe, la Commissione Pari Opportunità procederà all'esame di
questo ordine del giorno, come lei, Presidente, credo abbia iscritto in apertura della
seduta, ritirerei l'emendamento in attesa della definizione del tema generale.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 167 è ritirato.
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 168.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Chiediamo di sostituire completamente il capitolo Servizio LGBT, in quanto sembra
che per Torino girino squadroni di nazisti pronti a cercare tutto ciò che non è ariano e
pestarlo a sangue. Dato che fortunatamente Torino è una città che negli anni ha
dimostrato di essere all'avanguardia soprattutto su determinati argomenti e dato che è
abbastanza monotematico il capitolo sulle discriminazioni, chiediamo di ampliare il
discorso e di intraprendere azioni volte alla tutela delle persone che si sentono
discriminate per il loro orientamento sessuale, politico, religioso e sociale partendo dal
presupposto che tutti i cittadini torinesi devono avere uguale trattamento, tutela e
possibilità di partecipazione alla vita cittadina.
La costruzione di una rete solida tra l'Amministrazione, le scuole, gli Uffici Scolastici
Regionale e Territoriale, il CE.SE.DI. e altri enti e associazioni vicine al mondo della
scuola per realizzare azioni formative, di sensibilizzazione e sviluppo di corsi di
prevenzione nelle scuole in materia di bullismo e discriminazione di ogni natura.
Noi siamo convinti che facendo un'operazione di questo tipo andiamo a comprendere
tutte quelle discriminazioni che purtroppo vengono fatte in questa città, non solamente
verso il mondo LGBT, a cui diamo totalmente il nostro sostegno quando accadono
determinate cose, però crediamo che sia esclusa una parte di Città.
Soprattutto per la parte dove si dice: "costruzione di una rete solida", abbiamo ripreso
quanto diceva la deliberazione e l'abbiamo spogliata delle parti dove si parlava
esclusivamente di LGBT e ampliata a tutte le forme di discriminazione che vengono
attuate in questa Città.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
Colgo un interesse da parte del Gruppo della Lega Nord sul tema di discriminazioni, che
rilevo in maniera estremamente positiva.
Il parere della Giunta, però, è negativo, ma preferirei motivarlo con due parole in più.
Abbiamo un Servizio LGBT del Comune di Torino, istituito con una deliberazione, tra
l'altro dell'Assessora Artesio nel 2001: si tratta di un vanto, un fiore all'occhiello, tant'è
che i Ministeri e il Governo ci hanno affidato tutta una serie di progettualità a livello
nazionale e internazionale, anche con i progetti che sono stati seguiti e portati avanti con
ottimi risultati e quindi quel capitolo nel programma riguarda il lavoro specifico
dell'ufficio. Sicuramente però il lavoro di quest'Assessorato sarà quello di costruire una
progettualità su tutte le discriminazioni, sulle sei aree di discriminazione dell'Unione
Europea, così come correttamente riportato qui sopra; l'intenzione è di andare in una
piena parità per tutte le cittadine e i cittadini.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 168:
30 presenti, 6 favorevoli, 24 contrari.
L'emendamento n. 168 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 169.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
In una conversazione informale con l'Assessore, che mi chiedeva di specificare
ulteriormente le intenzioni di questo emendamento, e a sua volta mi rappresentava il
tempo necessario per svolgere un'azione di sistema rispetto alle realtà attualmente
presenti, attendo che questa azione di sistema venga svolta e ritiro l'emendamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 169 è ritirato.
L'emendamento n. 170, presentato dalla Consigliera Artesio, comprensivo del
subemendamento, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Sull'emendamento n. 170 propongo un subemendamento che sopprime l'inciso "tramite
un aumento dell'organico", al fine di evitare che mi si risponda che ad oggi non
possono essere previsti incrementi; mantengo, però, l'intenzione e la necessità del
potenziamento del servizio.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 170
così subemendato:
presenti 28, astenuti 1, favorevoli 27.
L'emendamento n. 170 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'emendamento n. 171, presentato dalla Consigliera Artesio, recita:


VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Quando l'Amministrazione si accingeva a redigere le linee guida del programma, si era
ancora in attesa della definizione da parte del Governo dei regolamenti attuativi della
legge sulle unioni civili. Ora noi siamo ad un punto che sembrerebbe essere, salvo
smentite, sufficientemente avanzato per consentire a metà agosto un atteggiamento
omogeneo e uniforme da parte delle Amministrazioni Comunali. Questo ci solleva
anche rispetto alle segnalazioni di situazioni di urgenza avanzate dalle persone e dalle
coppie interessate. Quindi, considerando che gli aspetti generali di omogeneità e di
regolarità sono definiti, resta nella nostra autonomia la determinazione delle forme con
le quali procedere alle unioni civili e all'applicazione della legge.
Poiché i simboli hanno un loro significato, specialmente in contesti nei quali si agisce
sul piano della tutela dei diritti delle persone e sul piano dell'attenzione delle istituzioni
a rendere esigibili tali diritti, si chiede per la celebrazione delle unioni civili che possa
essere adottata (ho usato il termine "celebrazione", ma il termine corretto formalmente è
"costituzione") una procedura di rito analoga a quella che l'ufficiale di stato civile e le
Amministrazioni Comunali adottano per la celebrazione del matrimonio civile e quindi
stessi spazi, orari e forme analoghe, perché le unioni civili almeno dal punto di vista
della loro costituzione siano giudicate agli occhi dell'istituzione e dell'opinione
pubblica come celebrazioni di matrimonio; è evidente che chi parla ha in mente una
successiva evoluzione legislativa verso il matrimonio egualitario.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Ero anche intenzionato a votare questo emendamento, ma poi quando sento che ci si
propone di violare le leggi dello Stato, di cambiarne il tono, la natura, la finalità, per
arrivare a ciò che la maggioranza dei cittadini non ha ancora deciso di accettare, ritengo
che bisognerebbe, invece, accettare la democrazia anche quando è contro di te, non solo
quando è a favore. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, perché lei ha detto che
vorrebbe che ci fosse una omologazione nelle forme al matrimonio, perché questa è la
cosa che lei vorrebbe portare.
Ritengo che sia giusto e logico che qualsiasi tipo di affettività umana, qualsiasi tipo di
relazione possa essere sancito nella forma che la legge ritiene sia doveroso, però
realisticamente credo che sia molto sbagliato continuare a perseguire un atteggiamento
così contundente nei confronti di chi non la pensa alla stessa maniera.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio, per fatto personale.

ARTESIO Eleonora
Intervengo solo per la parte del fatto personale, nella quale vengono attribuite opinioni
che non corrispondono alle dichiarazioni; non mi sento minimamente offesa
dall'intervento del Consigliere Rosso.
La materia mi è troppo cara per consentire che, sulla base di un equivoco, ci possano
essere comportamenti difformi dalla volontà. Ho detto che ho una personale - e credo di
non essere la sola - aspettativa in direzione del matrimonio egualitario, ma
nell'applicazione rigorosa della legge sulle unioni civili, per come è stata votata e come
è stata regolamentata dal Governo, sulle componenti autonome che attengono a come
organizzare gli spazi e l'attività di costituzione delle unioni, chiedo che il Comune di
Torino si comporti nello svolgimento in modo analogo a quello dei matrimoni civili.
Voglio dire usare quei locali, avere un calendario analogo a quello adottato, consentire
che il personale deputato sia presente in forme analoghe, perché non ci sia
discriminazione tra chi deve costituire la propria unione e chi deve celebrare il proprio
matrimonio.
Questo è quanto ho detto; poi l'interpretazione sul tema dei diritti civili attiene ad
ognuno e a quanto saremo bravi a far approvare da leggi nazionali situazioni più
avanzate.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
La volontà della Sindaca, di questa Amministrazione e del Movimento 5 Stelle è in
linea con quanto presentato in questo emendamento. Ci stiamo già attrezzando, anzi, ci
siamo già attrezzati, siamo tra i primi Comuni in Italia ad aver dato la possibilità alle
persone di usufruire di moduli già predisposti, in modo da portarci avanti con il lavoro,
quindi il parere della Giunta è favorevole, proprio perché è già all'interno della visione
dell'Amministrazione e del Comune.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 171:
presenti 31, astenuti 1, favorevoli 28, contrari 2.
L'emendamento n. 171 è approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 172.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Se qualcuno pensava che io e l'Assessore Giusta saremmo stati allineati sulle analisi
politiche, sicuramente ci divideremo su questo emendamento e quindi smentiremo
questi giudizi.
La questione riguarda la famosa destinazione dei 5 milioni di Euro. Credo che sia stato
evidente dagli interventi precedenti come ritenga non solo inadeguato quest'unico
intervento rispetto alle politiche complessive di promozione e di attivazione del lavoro,
ma come sia perplessa rispetto al fatto che la destinazione di queste risorse alle piccole e
medie imprese sia uno strumento efficace per contrastare la disoccupazione giovanile.
Purtroppo l'esperienza maturata a livello di Consiglio Regionale, che pure agiva
attraverso fondi europei, e quindi legittimamente attraverso un sostegno alle imprese, mi
ha portata a verificare durante il periodo di funzionamento di quei programmi, volti alla
tutela e all'incremento dell'occupazione, come le imprese avessero aumentato in termini
percentualmente irrilevanti i propri dipendenti, quindi come poco avessero contribuito
all'aumento dell'occupazione. A contestazione di questa natura mi veniva risposto che,
laddove non ci fosse stato il contributo in quel caso dei fondi europei, non avremmo
avuto il congelamento del livello occupazionale, ma ci sarebbe stata una decrescita,
quindi comunque era stato vantaggioso e utile quel finanziamento.
In realtà, credo che non possano esserci solo sulla base di trasferimenti economici
processi di assunzione, formazione e soprattutto mantenimento in servizio di persone
qualificate, o meno qualificate ma sostenute attraverso percorsi formativi finalizzati,
quali possono essere i giovani disoccupati di cui qui si parla.
Non vedo come soluzione sostenibile e credibile questa ipotesi di trasferire le risorse
alle piccole e medie imprese; se si vuole fare, credo che debba essere fatto con un
governo molto autorevole dell'ente pubblico, che debba essere sensibile alle
diseguaglianze, quindi accompagnare in modo specifico i soggetti più fragili.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Iaria.

IARIA Antonino
Intervengo brevemente per precisare che molte volte si cita questo come l'unico
intervento a finanziare le politiche giovanili sul lavoro; questo è il primo intervento che
possiamo fare ad oggi, però ne faremo sicuramente altri, non è quindi l'unico intervento,
ma è il primo intervento sulle politiche giovanili.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
La stupirò, Consigliera Artesio, in realtà il gruppo di lavoro del Movimento 5 Stelle, che
è il gruppo dei giovani che ha scritto questo pezzo, che ha ragionato anche su questo, ha
fatto un ampio discorso che stiamo ancora finalizzando su come il Comune dovrà
controllare che queste risorse vengano utilizzate per evitare l'uso indiscriminato dei
giovani come forza lavoro senza dare loro una professionalità, ma proprio per un
ragionamento complessivo sull'inserimento lavorativo a 360 gradi.
Oltre a questo, e mi permetto di riprendere un attimo l'emendamento n. 160, che lei
aveva presentato sui target di questo fondo, come Comune di Torino abbiamo un
progetto che è appena stato finanziato, che si chiama "Always On", che dà la possibilità
proprio a un ragionamento complessivo per quanto riguarda i neet, ovvero le persone
che in questo momento non studiano e non ricercano il lavoro. Sarà una ricerca-azione
molto interessante, che ci potrà dire proprio come utilizzare al meglio i fondi per i
giovani e le giovani.
Quindi, in questo momento, il parere della Giunta è negativo, ma il ragionamento sarà
inserito all'interno delle linee di programmazione più dettagliate.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 172:
25 presenti, 1 favorevole, 24 contrari.
L'emendamento n. 172 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 173.
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questo emendamento esplicita la contrarietà, per quanto mi riguarda, a individuare
come interlocutori per possibili collocazioni professionali soltanto le piccole e medie
imprese, magari ci sarà in programma di fare altro verso altri soggetti, poiché non è
l'unica azione, ma è solo la prima, per adesso però leggo quanto c'è, cioè il riferimento
solo alle piccole e medie imprese.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 173:
28 presenti, 4 favorevoli, 24 astenuti.
L'emendamento n. 173 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 174.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Le strade dell'inferno sono percorse da tante buone intenzioni. Intervengo una sola volta
per tre emendamenti, perché sono uguali.
Gli emendamenti n. 174, 175 e 176 cercano di specificare una cosa. Tutti gli atti
dimostrano che attualmente le intelligence contro il terrorismo stanno valutando per
spiegare il perché del terrorismo, non in coloro che immigrano in Europa, ma in coloro
che hanno la famiglia da due-tre generazioni. Abbiamo una cosa per cui confondendo le
etnie, che sono oggettivamente diverse, con le culture si creano delle grandi confusioni.
La cultura deve essere sempre tentativamente unitaria, per questa ragione i paesi
democratici e liberali hanno una Costituzione. L'America che persegue questo scopo
cerca di avere etnie diverse, rispettarle, coltivarne le differenze, ma cerca di avere una
cultura unitaria, costituzionalmente unitaria per tutti coloro che vivono su un dato
territorio. Se non coltiveremo questo tipo di cose e se davvero voi volete andare nella
direzione di una multiculturalità addirittura promuovendola, avremo come esito soltanto
l'accentuarsi della spinta estremistica interna all'Islam e, probabilmente, la conseguenza
anche di un terrorismo di seconda o terza generazione all'interno del nostro Paese che
fino adesso, per fortuna, non abbiamo ancora avuto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
Il ragionamento è in direzione opposta a quello proposto dal Consigliere Rosso, ovvero
nei casi in cui abbiamo una cultura molto forte del paese che ospita tutta una serie di
situazioni, ci rendiamo conto che la mancata relazione con l'altro e la mancata
interazione sono proprio alla base di quei fenomeni di cui raccontavo prima, quando
avevo fatto l'intervento iniziale parlando di marginalizzazione all'interno della società.
All'interno di un'ottica quindi, più che andare a parlare di multietnicità o
successivamente, come da lei proposto negli emendamenti successivi, di etnie, quello di
cui vorremmo farci carico è un ragionamento non solo sulla multiculturalità, ma proprio
sulla interculturalità, quindi il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 174:
presenti 25, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 174 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 175.
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 175:
presenti 25, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 175 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 176.
Qual è il parere della Giunta?

GIUSTA Marco (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 176:
presenti 25, favorevoli 2, contrari 23.
L'emendamento n. 176 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 177.
La parola al Consigliere Rosso.

ROSSO Roberto
Questo era stato uno dei refrain della mia campagna elettorale. Il Comune di Orbassano
che ha realizzato questo stesso obiettivo, garantendo il 50% del costo di ogni telecamera
messa nei condomini della Città, ha speso molto poco finora e ha realizzato molta
sicurezza in più. Penso che una cosa del genere sarebbe utile a prescindere dalla
collocazione politica dei nostri schieramenti e spero che un domani quantomeno la
Giunta voglia approvarla.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SINDACA
Il parere della Giunta è negativo. Ricordo bene il refrain della campagna elettorale,
abbiamo più volte discusso in tal senso e quindi evidentemente l'opinione non è
cambiata in seguito alla chiusura della campagna.
Riteniamo importante andare a rafforzare il sistema delle telecamere, che sono un
importante strumento di sicurezza, ma immaginare di mettere le telecamere per ogni
condominio con il finanziamento previsto ci pare irrealizzabile.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 177:
presenti 25, favorevoli 1, contrari 24.
L'emendamento n. 177 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 178.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Per quanto riguarda la sicurezza, chiediamo di creare un capitolo dedicato ai centri
sociali, dove chiediamo al Sindaco di intraprendere insieme a tutte le autorità
competenti, nel più breve tempo possibile, azioni di chiusura e smantellamento di tutti
gli edifici abusivamente occupati, soprattutto laddove siano create forme di violenza
sovversiva e delinquenziale, così da poter restituire alla collettività spazi non più
utilizzati dall'Amministrazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

SINDACA
Il parere della Giunta è negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 178:
presenti 26, favorevoli 4, contrari 22.
L'emendamento n. 178 è respinto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla proposta di deliberazione.
La parola al Consigliere Ricca, per cinque minuti.

RICCA Fabrizio
Siete riusciti a raccontare una bellissima storia, l'ultima volta che l'ho sentita era il
2011, il Sindaco era Fassino e raccontava di quanto sarebbe stata bella e fantastica
Torino nei successivi cinque anni, non tenendo conto di tutte le osservazioni propositive
da parte delle minoranze, che poi, con il loro lavoro, hanno contribuito a dare il giro a
quell'Amministrazione.
Da quel giorno del 2011 l'unica cosa che trovo differente è la mia collocazione
all'interno di questo Consiglio Comunale, perché ho trovato la stessa miopia da parte di
una Giunta e di una maggioranza incapaci di andare oltre i motivi ideologici,
emendamenti più che di buonsenso non votati, solamente perché non presentati dal
Gruppo di maggioranza, credo che sia un pessimo inizio per questa tornata
amministrativa.
Sono state scritte tante cose che saranno irrealizzabili, perché si faceva fatica nei cinque
anni passati a fare quel poco che era stato proposto, figuriamoci andare a realizzare tutte
queste cose; l'unica speranza, davvero, è che in un sistema economico così complicato
come questo, per un motivo a me ignoto, possano tornare i fondi di dieci anni fa e si
possa ricominciare a fare qualcosa di concreto, soprattutto per il lavoro, perché sul
lavoro si è parlato di creazione di cantieri, si è parlato di valutare opportunità, però,
scendendo nel concreto, è una visione a zero assoluto: i cantieri di lavoro, come
l'Assessore sa, sono un palliativo, non sono un lavoro, ma una cosa a tempo
determinato e non danno sicurezza e neanche la possibilità per una famiglia di poter
avere una prospettiva oltre i due anni.
Non condivido la visione medievale dell'urbanistica proposta da questa Giunta, perché
credo che si debba guardare avanti e non indietro, salvaguardando tutto il nostro
patrimonio. Credo che ci sia una visione miope da parte dell'Assessorato all'Ambiente,
tanto che abbiamo fatto una sola domanda e a quell'unica domanda non si è data
risposta.
Credo che ci sia qualche problema a livello di bilancio e oggi l'Assessore Rolando se ne
è reso conto, forse per la prima volta, e da domani, è vero che la colpa è di chi ha
governato prima, ma dal mio punto di vista se uno non giunge ad una soluzione è causa
del problema. Oggi non ho visto soluzioni, ma ho visto solo tante belle parole, ho visto
un Consiglio Comunale senza dialogo, perché alla fine sul singolo emendamento, dato
che era tutto merito, sarebbe stato bello sapere dalla maggioranza cosa migliorare, a
parte i no secchi della Giunta, perché siamo perfettamente consci di non essere perfetti,
tutto è migliorabile, abbiamo fatto delle proposte che non sono neanche state prese in
considerazione, anzi, si rideva; bene, magari ci faremo anche due risate sulle
deliberazioni successive.
Detto questo, vedremo cosa succederà da settembre, siamo curiosissimi di vedere tutte
queste deliberazioni programmatiche di cui ci hanno parlato gli Assessori, dove
inseriranno tutte le nostre ottime proposte fatte questa sera, ma per il momento bocciate,
perché forse non era l'occasione adatta per presentarle.
Tutto questo per dire che il nostro voto sarà contrario. Io non ho votato Chiara
Appendino al ballottaggio, non l'ho votata al primo turno, non la rivoterei, come non ho
votato Fassino e non lo rivoterei. Quindi, nonostante qualcuno invece abbia detto
pubblicamente di aver dato sostegno, io ritengo di avere le mani completamente libere
e, per questo motivo, il nostro voto sarà contrario.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Lavolta.

LAVOLTA Enzo
Utilizzerò meno dei cinque minuti a disposizione per dichiarare la nostra posizione, la
nostra non partecipazione al voto su questo provvedimento che non ci ha convinti, come
ha già detto il Capogruppo Lo Russo e tanti Consiglieri del Partito Democratico che
sono intervenuti.
Nell'introduzione delle Linee Programmatiche discusse quest'oggi vi è scritto a un certo
punto: "La fiducia, esattamente come accade nei rapporti interpersonali, va
conquistata...". Il provvedimento discusso quest'oggi non ha conquistato la nostra
fiducia, per diversi motivi, sono costretto a riassumerne alcuni, ancorché velocemente.
Il primo: è evidente l'assenza importante della politica all'interno di questo
provvedimento, non c'è visione, è stato detto, non c'è gerarchia, non c'è politica nel
senso che non c'è scelta, cioè non ci si è preoccupati di scegliere all'interno di quel
calderone, che noi rispettiamo, essendo stato probabilmente un lavoro di condivisione,
partecipato, mi pare di aver capito ed intuito che sono stati tanti gruppi di lavoro che
hanno partecipato alla stesura di questo programma. Bene, manca la politica che serve
quando ci sono tanti gruppi di lavoro che si preoccupano di costruire una proposta di
governo, delle proposte utili al nostro territorio, la politica riesce a fare sintesi, riesce a
produrre obiettivi concreti, misurabili, che non vediamo all'interno di queste Linee
Programmatiche. Il primo elemento per cui non parteciperemo alla votazione di questo
provvedimento è l'assenza, dal nostro punto di vista, di politica.
Le Linee Programmatiche sono straordinariamente utili, non solo per verificare di anno
in anno l'andamento delle politiche dell'Amministrazione, quindi per verificare insieme
se la direzione di marcia è quella giusta, sono anche uno straordinario strumento per
immaginare la Città che sarà. Facciamo fatica sinceramente, leggendo queste Linee
Programmatiche, a capire dove sarà la nostra Città nei prossimi cinque anni; facciamo
fatica ad immaginare quale sarà il suo posizionamento nazionale ed internazionale;
facciamo fatica a capire se, come diceva qualcuno quest'oggi, sarà più piccola e
periferica la nostra Torino; perché? Perché manca la politica, manca la visione. Non
pretendevamo una visione necessariamente strategica, ci saremmo accontentati
semplicemente di una direzione di marcia, chiara ed inequivocabile e questo,
evidentemente, non c'è.
Il secondo motivo per cui non parteciperemo al voto è perché manca l'unità di misura,
manca un elemento che ci consenta di misurare gli sforzi. Se ho ben compreso, a queste
Linee Programmatiche seguiranno singoli provvedimenti dei singoli Assessori, mi
auguro che quei provvedimenti e quelle deliberazioni siano circostanziate, siano capaci
di rappresentare l'elaborazione che sinteticamente è stata rappresentata qui oggi; però la
politica ha bisogno di un'unità di misura chiara, ha bisogno di misurabilità, ha bisogno
anche di avere a disposizione degli strumenti che ci consentano di verificare la
rendicontazione, ad un certo punto, dello sforzo di un'Amministrazione. Oggi queste
Linee Programmatiche non hanno un'unità di misura, non sono misurabili, non c'è un
numero, non c'è una percentuale, non sappiamo qual è l'unità di misura dell'azione di
governo di questa Amministrazione; e anche di questo ci dispiacciamo.
Ci sono delle attenuanti, nonostante l'esperienza pregressa della Sindaca Appendino
nella Commissione Bilancio per cinque anni, una è sicuramente la non conoscenza
approfondita della situazione economica e finanziaria; è un'attenuante, dobbiamo essere
onesti intellettualmente. L'audit rispetto alla situazione economica finanziaria della
Città di Torino evidentemente serve - immagino - a comprendere meglio quale sia la
situazione della nostra Amministrazione, forse per questo mi chiedo se manchino
elementi utili a misurare lo sforzo dell'Amministrazione.
Sicuramente alcune attenuanti riguardano naturalmente le nuove esperienze che siedono
sui banchi della Giunta; noi assisteremo, come è già stato ricordato da alcuni miei
Colleghi, cercheremo di contribuire in modo costruttivo al dibattito nei prossimi mesi e
attendiamo con ansia quei singoli provvedimenti che ci consentiranno di capire
effettivamente qual è la direzione di marcia.

VERSACI Fabio (Presidente)
Consigliere, la invito a concludere.

LAVOLTA Enzo
C'è un terzo motivo, e poi mi taccio Presidente. Noi abbiamo fatto uno sforzo,
comprendete e credetemi, non è facile per chi sino a qualche settimana fa cercava
quotidianamente di impegnarsi per migliorare la qualità della vita della nostra Città,
come il sottoscritto e tanti altri Colleghi che sono intervenuti quest'oggi, noi abbiamo
fatto uno sforzo di umiltà, abbiamo cercato quindi di superare un atteggiamento che è
stato fortemente enfatizzato durante la campagna elettorale, abbiamo letto con
attenzione queste Linee Programmatiche e ci siamo detti ancora quest'oggi, questa
mattina prima della conferenza stampa che dobbiamo essere sufficientemente umili e
dobbiamo anche essere capaci di imparare alcune cose che probabilmente non siamo
ancora stati capaci di apprendere fino in fondo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Le chiedo di rispettare i tempi, Consigliere.

LAVOLTA Enzo
C'è una cosa però - e poi mi taccio davvero, Presidente -, una cosa che non siamo
disponibili ad imparare, Sindaca Appendino, e alla quale non siamo disponibili ad
assistere, che si è verificata proprio in queste ore e in questi giorni.
Lei sempre nell'introduzione di questo documento in discussione quest'oggi dice: "È
indispensabile coinvolgere in questo progetto tutte le Istituzioni, quelle locali come le
Circoscrizioni, la Città Metropolitana e la Regione…" e quant'altro. Bene, proprio in
queste ore, mentre ci presentava questo documento, si è nascosta dietro la firma della
Ragioneria della Città di Torino nel comunicare dall'alto alle Circoscrizioni su quali
capitoli di bilancio avrebbero dovuto tagliare, senza chiedere il coinvolgimento delle
Circoscrizioni, senza chiedere la partecipazione; non siamo disponibili ad assistere ad
una restrizione della partecipazione democratica delle nostre Circoscrizioni.
Chiedo scusa, Presidente.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso, per cinque minuti.

ROSSO Roberto
Mi sono convinto sempre di più questa sera che la coazione dell'impulso che aveva
studiato Pavlov sul suo cane riguarda anche gli umani, perché ho visto che persino i
componenti del Movimento 5 Stelle, che ovunque si dichiarano per la partecipazione, la
consultazione, la verifica, vorrebbero consultarsi con tutti, non hanno la capacità di
cominciare a consultarsi con quelli che gli stanno di fronte in Consiglio Comunale, che
è la prima regola della democrazia, cioè la fatica della democrazia è anche questa. Lo
facevano un tempo, ero venuto qualche volta a vedere i lavori di questo Consiglio, il
Partito Democratico, c'erano strilli da parte delle minoranze, da parte dei Consiglieri
Bertola e Appendino, e vedo che oggi, a parti invertite, le cose non sono cambiate.
Abbiamo chiesto cose ragionevoli, abbiamo chiesto alcune cose che erano principi di
battaglie, di bandiere che ci differenziano in modo evidente, però avevamo chiesto cose
normali: dare dei tempi, ad esempio, sulla modalità con cui si sarebbero sgomberati i
campi Rom o l'ex MOI; abbiamo chiesto di dare un po' più di sostegno al fondo per il
lavoro, con i fondi della Fondazione, non quelli del Comune; abbiamo chiesto di poter
mettere telecamere - lo dico alla Sindaca Appendino -, non con il 50% del contributo
comunale, ma con il 50% del contributo pubblico, integrato dal 16% di quello
comunale, dal 16% della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dal 16%
dall'Istituto Sanpaolo. Non siamo matti neppure noi a pretendere cifre impossibili.
Avevamo chiesto molte cose che apparivano in linea con quanto detto anche nelle
ultime dichiarazioni della Sindaca Appendino, che mostravano di essere condivise.
Indirettamente mi ha citato il Capogruppo Ricca, dicendo che ho fatto votare la Sindaca
Appendino, l'ho fatto anche in maniera evidente e non nascosta, senza chiedere mai
nessuna compravendita di voto, non c'è stata nessuna ragione. Da sempre ho pensato di
fare l'opposizione alla Sindaca Appendino e alla sua maggioranza e lei da sempre ha
pensato di non coinvolgermi nelle scelte della sua maggioranza, però credo che anche
questa sera si sia dimostrato un limite: come possono essere veri i discorsi sulla
partecipazione se riguardano il cittadino comune e non riguardano, invece, chi ha una
legittimazione democratica? Mi sembra difficile argomentarlo da parte del Movimento 5
Stelle, credo che una riflessione in questo senso vada coltivata e vada fatta; pertanto, ci
auguriamo che almeno il prosieguo di questa discussione possa avere un esito diverso,
anche imprevedibile.
La Sindaca non c'era quando ho fatto il mio primo intervento, avevo evidenziato una
serie di novità positive nel programma, non le approvavo tutte naturalmente, ma, ad
esempio, la possibilità di avere un diverso atteggiamento sull'ambiente, persino sulla
dieta vegetariana, sulla tutela degli animali, sulla ciclabilità, sulla tutela del verde, su
tanti argomenti intelligenti e interessanti, sulla partecipazione democratica alle scelte
infrastrutturali della Città, pensavo che potessero essere cose su cui intervenire
positivamente; mi sembra che, invece, non vada così la discussione questa sera, spero
che sia soltanto una rondine che non fa primavera e che nel prosieguo dei nostri lavori ci
sia da parte della Sindaca Appendino, della sua Giunta e della sua maggioranza anche la
possibilità di considerare le ragioni altrui.
Così come voglio pervicacemente mantenermi nella condizione di votare a favore tutte
le volte che lo ritengo, anche dei molti emendamenti che voi avete presentato o
emendamenti che cassavano le vostre linee che, secondo me, erano invece non
corrispondenti all'interesse della Città di Torino, spero che anche il Movimento 5 Stelle
abbia l'originalità di non essere un qualsiasi partito, come voi lo definite, nato per
restituire il potere, ma in grado invece di realizzare le cose.
Ultima osservazione: non mi pento di aver fatto votare la Sindaca Appendino, la sua
maggioranza e la sua Giunta, sapendo che sarei rimasto all'opposizione per motivi
evidenti, dalla TAV e tante altre cose, addirittura mi ha stupito questa sera che non ci sia
stata la possibilità neppure di considerare di andare all'Osservatorio per chiedere per
Torino i soldi che sono stati risparmiati; magari lo fate per una questione di principio,
per non dichiararvi favorevoli in questa sede, ma fatelo nell'interesse della Città, create
le condizioni per cui due Linee di Metropolitana possono essere completate e realizzate,
perché i soldi ci sono.
Pertanto, davvero, ritengo che sia stato importante abbattere un sistema, credo anche
nell'interesse della freschezza del Partito Democratico, ci sono qui moltissimi giovani
donne e giovani uomini che lo compongono e lo articolano, fosse importante smetterla
con certe prassi del passato. Queste prassi del passato legavano il Partito Democratico a
una sorta di convettiva del potere, oggi è un Partito più libero di esporre le sue
posizioni, credo che sia nell'interesse suo, nostro e di questa Città avere una Giunta che
propone cose nuove, anche se queste cose spesso non vanno nella direzione che
auspichiamo.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Morano.

MORANO Alberto
Realmente non ruberò cinque minuti. Questo programma o questo abbozzo di
programma non è ricevibile. Manca, come abbiamo detto prima e come è stato ripetuto,
qualsiasi progettualità, non c'è una visione di dove sarà Torino fra cinque anni ed è
triste dover pensare, e speriamo che non succeda, fra cinque anni che si stava meglio
quando si stava peggio, cioè, per chi è al centrodestra e per chi è stato di opposizione
alla Giunta Fassino e per chi oggi è all'opposizione, dover ammettere che forse la
Giunta Fassino ha operato meglio di come potrebbe operare questa Giunta sarebbe
grave. L'auspicio è che nella declinazione dei singoli programmi degli Assessori si veda
qualche segno di concretezza, qualche segno pratico di programmi basati su un bilancio
sostenibile, perché se i programmi sono quelli che abbiamo visto, dove non c'è una
copertura finanziaria, dove non c'è un progetto concreto, credo che per Torino non si
preannunci un futuro molto sorridente.

VERSACI Fabio (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
presenti 27, favorevoli 24, contrari 3.
La proposta di deliberazione è approvata.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
presenti 24, favorevoli 24.
L'immediata eseguibilità è concessa.
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