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"Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato 2016-2021 - Approvazione (articolo 42 comma 3 e articolo 46 comma 3 D. Lgs. 267/2000 - Articolo 38 dello Statuto della Città)" VERSACI Fabio (Presidente) Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201603358/002, presentata dalla Sindaca in data 18 luglio 2016, avente per oggetto: "Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato 2016-2021 - Approvazione (articolo 42 comma 3 e articolo 46 comma 3 D. Lgs. 267/2000 - Articolo 38 dello Statuto della Città)". VERSACI Fabio (Presidente) La parola alla Sindaca. SINDACA Ringrazio il Consiglio della discussione, che credo sarà ampia (visto anche il numero di emendamenti di merito che sono stati proposti e di cui discuteremo nel pomeriggio), e anche chi ha voluto ritirare l'ostruzionismo per permettere all'Aula di entrare nel merito. Come sapete, la proposta di deliberazione relativa alle linee di mandato è una prescrizione normativa del Testo Unico degli Enti Locali, ma noi crediamo che sia qualcosa di più. Crediamo che sia un importante strumento di programmazione, tant'è che, come potete leggere nella prima pagina della proposta di deliberazione, ogni Assessore si farà carico, entro 60 giorni dall'approvazione di oggi, di fare una successiva deliberazione di Giunta che vada a delineare quali sono gli interventi per quanto riguarda i propri Assessorati e, più nello specifico, andando ad inserire anche degli obiettivi e degli indicatori, in modo tale da poter continuare a verificare qual è l'andamento dell'Amministrazione rispetto agli obiettivi che si è dato. Questo permetterà anche un nuovo strumento di dialogo; cioè, al di là di essere uno strumento di programmazione e quindi con obiettivi di breve, medio e lungo periodo verificabili (perché, all'interno di queste deliberazioni che ogni Assessore farà, ci saranno degli indicatori specifici su cui i cittadini ci potranno chiedere conto ed i Consiglieri ci chiederanno conto), riteniamo che sia anche uno strumento di dialogo e, quindi, uno strumento continuo di confronto con i cittadini. È proprio su questa piattaforma che ci confronteremo nei prossimi cinque anni. Ho assunto un impegno importante: ogni sei mesi, gli Assessori e, quindi, questa Giunta si confronteranno anche in un dibattito aperto con i cittadini, per verificare, rispetto a questi obiettivi - quindi, al di là del confronto consiliare -, come sta lavorando la Giunta ed essere anche giudicati a fronte del lavoro svolto. È chiaro che i valori su cui si basano queste Linee Programmatiche sono due: da un lato, la partecipazione e, dall'altro lato, il confronto continuo, sia con questo Consiglio - che, ovviamente, auspico che sia costruttivo, come ho già detto nel mio discorso di insediamento -, sia con i cittadini. Il programma è frutto di un lavoro partecipato, che è stato anche molto impegnativo, iniziato prima della campagna elettorale; ci siamo confrontati con molti cittadini e credo che questo programma non rappresenti le esigenze di Chiara Appendino, della sua Giunta e del Movimento 5 Stelle in senso stretto, bensì sia il frutto di un lavoro di continuo confronto ed ascolto dei cittadini. Sono quindi dei bisogni che sono rimasti inespressi e che, oggi, i cittadini ci hanno chiesto di portare in quest'Aula e di utilizzare come linee guida per i prossimi 5 anni di mandato. Noi siamo disponibili a discutere gli emendamenti nel merito; siamo qui per confrontarci, perché sappiamo bene che l'Aula è composta da più forze politiche e solo dal confronto e dal dialogo possono emergere le decisioni migliori. Spero ed auspico che la discussione che avverrà questo pomeriggio sia nel merito. Come strumento di racconto delle Linee Programmatiche abbiamo deciso di far sì che ogni Assessore intervenga per 5 minuti e spieghi le linee di mandato per quanto riguarda la propria delega. Finita questa prima parte di presentazione, ci sarà un dialogo che auspico sia costruttivo e che possa portare ad un'approvazione delle linee guida per il bene della città. VERSACI Fabio (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Come abbiamo appreso adesso dalle parole della Sindaca e prima, in una condizione fortuita, dalle comunicazioni della Sindaca ai Capigruppo, l'illustrazione delle Linee Programmatiche avverrà a cura dell'intervento di ciascun Assessore della Giunta. In altri contesti avrei molto apprezzato questa disponibilità, ma, poiché alla Conferenza dei Capigruppo di questa mattina e di poco fa è stato chiesto di procedere in maniera consecutiva alla discussione delle Linee Programmatiche e di contingentare i tempi degli interventi, faccio presente che l'articolo n. 99 del nostro Regolamento disciplina la partecipazione degli Assessori alle adunanze e li obbliga alla presenza nelle materie di loro competenza e, ovviamente, la proposta di deliberazione programmatica è materia di loro competenza. Quindi, gli Assessori sono graditi, presenti ed obbligati ad esserlo, però l'articolo n. 117 dice che, quando una proposta di deliberazione non sia demandata all'approfondimento di una Commissione - e questa non lo è stata -, si procede nel seguente ordine: uno dei presentatori ha il diritto di illustrare la proposta per un tempo non superiore a 15 minuti; 5 minuti per i 12 Assessori rappresentano evidentemente un tempo superiore ai 15 minuti dell'illustrazione. Questo tempo assunto dalla Giunta a scapito del tempo concesso al Consiglio, visto che i Consiglieri devono contingentare il tempo, mi pare una questione eccessiva. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliera Artesio, in primo luogo questa non è una proposta di deliberazione normale e, quindi, non è regolamentata da quell'articolo, perché, per quanto riguarda le Linee Programmatiche, non funziona così. È stata presa una decisione conforme a tutti i Capigruppo e lei era presente; è stata fatta una proposta che tutti hanno accettato e la Sindaca ha ripetuto più volte, visto che è stata una discussione lunga, che gli Assessori sarebbero intervenuti per 5 minuti in materia, ma nessuno ha obiettato, neanche lei. Lo fa in questo momento, ma non posso accogliere la sua richiesta. La parola alla Consigliera Artesio. ARTESIO Eleonora Mi serve per spiegare che i tempi dei Consiglieri sono contingentati. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliera Artesio, ne abbiamo discusso per un'ora. La parola all'Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Per le deleghe che mi sono state assegnate, il programma di governo prevede che siano sviluppati determinati argomenti ed inizio l'illustrazione ripercorrendo la scheda presentata nel programma stesso. I mutamenti nei bisogni delle cittadine e cittadini e le difficoltà della macchina comunale di rispondere alle crescenti necessità, dovute anche alle norme nazionali del pubblico impiego, rendono necessario un intervento radicale di riorganizzazione degli uffici e dei servizi. Attualmente la Città di Torino ha un Bilancio di circa 1,2 miliardi di Euro e circa 10.000 dipendenti con un'età media di circa 51 anni. Secondo l'attuale normativa, nei prossimi tre anni dovrebbero raggiungere i requisiti per la pensione circa 1.000 persone e solo dal 2019 dovrebbe essere possibile uno sblocco completo del turnover, consentendo così all'Amministrazione di procedere alla sostituzione integrale dei pensionamenti. Al fine di garantire alla cittadinanza i servizi almeno invariati per quantità e qualità, riteniamo sia necessario procedere ad una riorganizzazione complessiva degli uffici e dei servizi, ciò che comunemente viene definito “macchina comunale”. Tale riorganizzazione sarà fondata su tre pilastri. La riorganizzazione delle risorse umane: rivedendo i carichi di lavoro ed i singoli processi; la riorganizzazione logistica (proseguendo in un'iniziativa peraltro già iniziata dalla precedente Amministrazione): verrà individuata, utilizzando edifici già esistenti, una nuova sede della Città di Torino (raggruppando le sedi più critiche). Il sistema informativo: anche qui è prevista una revisione dei processi, che dovrà essere pensata congiuntamente ad un nuovo sistema informativo che metta il cittadino al centro. I principi sui quali si basa la riorganizzazione sono: la trasparenza di tutte le fasi sia nei confronti della cittadinanza, sia dei dipendenti dell'Amministrazione Comunale; la partecipazione, il riprocesso dei processi sarà attuato con uno schema bottomup (dal basso verso l'alto); l'economicità, al turnover verrà data risposta, secondo i vincoli e le norme vigenti (come si è deciso con una deliberazione già discussa in questa sede), con lo scorrimento delle graduatorie e solo successivamente con il bando di nuovi concorsi pubblici; la programmazione, verrà realizzato un piano triennale dei fabbisogni di ampio respiro; la premialità, verranno definiti degli obiettivi, di gruppo ed individuali, il più possibile basati su criteri quantitativi, attraverso la misurazione dei risultati, per costituire premialità e progressioni; la formazione, verranno programmati percorsi di formazione finalizzati ad investire sulle risorse umane già presenti nell'Amministrazione. Per ciò che concerne invece il Bilancio e le finanze comunali, consideriamo necessario procedere in prima istanza ad una profonda ricognizione dell'esistente, con un'attenta analisi tanto dei conti, quanto degli atti amministrativi sottostanti. Solo a seguito di tale analisi potrà essere pianificata un'attività finalizzata alla riduzione, per quanto possibile, dell'ammontare complessivo del debito. Resta un obiettivo del mandato quello di approvare entro il 31 dicembre di ciascun anno il Bilancio Previsionale, in modo da consentire a questo mezzo di pianificazione di espletare appieno la propria funzione e garantire agli Uffici ed ai Servizi la piena operatività già dai primi giorni dell'anno, anche utilizzando - questo a seguito anche di altre iniziative già del Bilancio di Esercizio dello Stato - per la stesura del documento di programmazione gli indicatori di benessere ecosostenibile adottati a livello internazionale e sviluppati dall'O.C.S.E.. Tra le azioni che dovranno essere avviate nel breve periodo vi saranno la ricognizione generale dello stato del Bilancio Comunale e degli atti amministrativi, l'analisi dei fabbisogni dei settori, dei carichi di lavoro e dei processi, il ridisegno delle funzioni intermedie anche accorpandone gli incarichi al fine di accorciare la catena di comando, l'analisi delle graduatorie attive, comunali e di altri Enti del territorio metropolitano, dalle quali attingere per il turnover, la ricognizione degli edifici adatti per ospitare gli uffici comunali, l'avvio, in collaborazione con l'Università ed il Politecnico, di un gruppo di lavoro per identificare i bisogni e gli standard del nuovo sistema informativo comunale, la revisione dell'attuale Regolamento del Decentramento, la ridefinizione dell'assetto organizzativo delle Circoscrizioni e la risoluzione di eventuali contrasti normativi coi dettami statutari. Aggiungo che le azioni di strutturazione sono citate nella pagina. La prossima proposta di deliberazione vedrà già un primo passo di queste attività. VERSACI Fabio (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano Con tutto il dovuto rispetto, chiederemmo gentilmente alla Giunta di non dare lettura del programma, che i Consiglieri hanno letto; ovviamente, avete piena facoltà di illustrare le Linee Programmatiche come meglio credete, però vi saremmo grati se, gentilmente, avrete modo di inquadrarle in un ragionamento, senza darne pedissequa lettura. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Vicesindaca. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Ringrazio il Consigliere Lo Russo per queste spiegazioni e questi consigli, che accettiamo volentieri. Nessuno qui è a leggere il programma, ma, semplicemente, a sintetizzare in poche parole quello che è l'oggetto del nostro obiettivo. Per quanto mi riguarda, direi due cose rapidamente, così da non tediare la Consigliera (che è uscita). Il programma di urbanistica è il frutto di un lungo lavoro che ho coordinato insieme a molte altre persone e che ha visto coinvolgere e lavorare sul territorio cittadini, comitati, associazioni degli architetti, degli ingegneri, dei costruttori ed i sindacati dell'edilizia. È quindi un lavoro che vede un contributo molto ampio di forze, esattamente nell'ottica del nostro programma, cioè dell'accoglimento e dell'ascolto dal basso dei cittadini e della massima trasparenza e partecipazione nell'organizzazione degli obiettivi. Questo programma si basa soprattutto sul dare un segno di discontinuità rispetto alla lettura che è stata fatta finora del territorio dal punto di vista dell'urbanistica, cioè una lettura che ha visto prevalentemente il territorio come luogo per fare cassa, per portare a casa soldi, indipendentemente dalla qualità della vita dei cittadini e dell'organizzazione degli spazi urbani. È centrato in gran parte su un ridisegno delle aree ancora da trasformare, sulla difesa delle zone verdi, sul risparmio del consumo di suolo, su una viabilità dolce e sostenibile che riduca l'uso dell'automobile, sulla dotazione di servizi e sull'utilizzo al meglio degli edifici pubblici e degli spazi sociali per finalità collettive; quindi, la tutela dei beni comuni ed il rilancio dell'attività edilizia, che attualmente è praticamente ferma. Oggi in Commissione Edilizia c'erano cinque pratiche e vengo da un periodo in cui le pratiche in Commissione Edilizia erano decine e decine, quindi evidentemente questo blocco dell'attività edilizia non è nostro, non è nelle nostre corde; per noi fare ripartire l'attività edilizia vuol dire esattamente ripartire da un'urbanistica rivolta ai cittadini, che non abbia nel suo disegno urbano complessivo quello che è stato finora, cioè, sostanzialmente, mettere nelle aree libere centri commerciali e palazzoni. Questo è quello che non vorremmo più fare, ma pianificare il territorio a scala metropolitana e, ovviamente, coordinare il lavoro su tutte le tematiche nel modo più interdisciplinare e interassessorile possibile. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessore Sacco. SACCO Alberto (Assessore) Anche il mio intervento sarà breve. Avrete già avuto modo di leggere il programma del Commercio, che è frutto di un attento lavoro durato mesi da parte dei gruppi di lavoro. Come sapete, il nostro punto di vista è cercare di agevolare il massimo possibile il commercio di vicinato, tramite la creazione di centri commerciali naturali, evitare l'apertura di ulteriori centri commerciali - lo abbiamo detto più volte -, prestare una particolare attenzione ai mercati - anche questo è stato detto più volte -, cercare di bloccare il più possibile la direttiva Bolkestein, che sta creando dei problemi importanti, e cercare di dare la tariffa giornaliera e degli sgravi a tutti gli operatori di mercato. Per quanto riguarda il discorso dell'Avvocatura, ho incontrato più volte la dottoressa Spinelli; cercheremo di potenziare l'Avvocatura per dare la possibilità di effettuare e di creare al suo interno un servizio di recupero crediti effettivamente efficiente, che attualmente conta soltanto su due persone. Anche il discorso del lavoro andrebbe affrontato per molte ore. Con il dottor Presutti abbiamo già affrontato diversi argomenti, che saranno il potenziamento dei cantieri di lavoro (quindi, cercare di reperire il maggior numero possibile di risorse per i cantieri di lavoro), nonché cercare di sviluppare progetti anche con la Comunità Europea per creare dei centri commerciali naturali e, eventualmente, creare dei manager di quartiere che seguano determinate zone. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Lapietra. LAPIETRA Maria (Assessora) In primo luogo, vorrei ringraziare le persone che hanno impegnato il loro tempo e la loro passione gratuitamente per la stesura di questo programma, che condivido pienamente. La parola "trasporti" la troverete in quasi tutti i capitoli, in quanto è un tema trasversale e che riguarderà i vari Assessorati, al fine di raggiungere tre macro obiettivi: migliorare la qualità della vita dei cittadini, diminuire i livelli di inquinamento e risparmiare sulle spese sanitarie e promuovere la cultura della mobilità sostenibile. La nostra responsabilità è avere uno sguardo lungimirante per la nostra Città e dare continuità ai progetti di mobilità sostenibile attivati da chi ci ha preceduto, implementandoli in modo deciso e partecipato per creare una strada percorribile anche dalle future Amministrazioni. Il dialogo verrà aperto con i comuni cittadini, così come con i commercianti, con gli imprenditori, con i sindacati e con tutti gli altri attori sociali presenti sul territorio metropolitano. Non vi elencherò tutti i punti del programma, perché li avrete sicuramente già letti. Nella nostra visione non servono solo grandi investimenti per ottenere grandi cambiamenti, ma anche piccoli interventi capillari a basso costo su tutta l'Area Metropolitana daranno sicuramente grandi risultati. Vi voglio portare solo qualche esempio di ciò che faremo nei prossimi mesi. La prima problematica da affrontare riguarderà i tagli sul trasporto pubblico. Non sarà una decisione facile; per questo motivo cercheremo di avere una situazione transitoria della minor durata possibile per dare tempo ai tecnici di valutare un piano di ristrutturazione calibrato sulle effettive esigenze dei cittadini. Dico fin da ora che avremo bisogno della partecipazione attiva della città: aiutati dall'introduzione dell'obliterazione obbligatoria anche da parte degli abbonati, riusciremo in tempi brevi a ricostruire la domanda attuale del trasporto pubblico e a fare interventi non più miopi. La campagna: "Fai un bip e salva la tua Linea" sarà il primo passo verso una partecipazione attiva della città sul tema dei trasporti. Per quanto riguarda la fluidificazione dei flussi di ogni tipo di mobilità, nei prossimi mesi verranno aumentati il numero e la qualità dei semafori intelligenti e si interverrà in modo puntuale nelle situazioni di conflitto tra il TPL e la sosta vietata. La priorità sarà data al trasporto pubblico, aumentando la velocità commerciale delle Linee, rendendolo una valida alternativa al mezzo privato motorizzato. Un esempio di progettazione, che speriamo sia il primo di una lunga serie, riguarda la riqualificazione di via Nizza, dove si è dato il giusto spazio alla mobilità dolce per migliorare la vivibilità della strada e favorire così il commercio e la relazione sociale. Queste azioni, insieme a molte altre, fanno parte di una visione strategica di più ampio respiro che ha come obiettivo quello di dare il giusto peso a tutte le forme di mobilità. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Giannuzzi. GIANNUZZI Stefania (Assessora) Questo programma è stato scritto e discusso negli ultimi mesi con tutti i cittadini, i comitati e le associazioni che hanno creduto nel nostro progetto politico e che ringrazio. Difendere l'ambiente in cui viviamo e migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle cittadine sono gli obiettivi prioritari per questo Assessorato. Infatti, non possiamo prescindere dall'ambiente: ne siamo parte e ne siamo dipendenti in misura piena. Per questa ragione è necessario ricorrere a corrette scelte politiche ambientali, che rappresentano un investimento che garantisce un ritorno positivo in termini economici, culturali e sociali. Anche in un'ottica di Città Metropolitana, dobbiamo considerare le politiche per l'ambiente come un investimento, anziché come una perdita o un aspetto secondario, facendo emergere le qualità e le potenzialità dei beni comuni. Queste politiche devono essere strutturate per superare la visione ristretta di emergenza ambientale ed essere pianificate in modo più ampio e lungimirante nel tempo, un tempo operativo che vada ben oltre la durata di una tornata amministrativa. In questa ottica, costruiremo strumenti come il Piano della qualità dell'aria per ridurre l'inquinamento atmosferico o il Piano del verde per creare un sistema del verde e delle aree periurbane integrate in un sistema unico della Città, che sia fruibile da bambini e che aiuti a migliorare la qualità di vita di tutti. Vogliamo attuare una strategia di riduzione dei rifiuti ed applicare il principio dell'economia circolare, diminuendo in modo sensibile la quantità di rifiuti conferiti presso l'inceneritore. Tutti questi strumenti si rendono necessari al fine di perseguire gli obiettivi ambientali a lungo termine della Città. La nostra Giunta si assume un ruolo propulsivo, affinché sia fatta rispettare la volontà popolare espressa nell'esito referendario del 12 e 13 giugno 2011 e sia messo in cantiere un vasto programma di opere indispensabili ed urgenti per tutelare la risorsa idrica, mirato ad attuare efficacemente il risparmio idrico. Si vuole promuovere la sostenibilità ambientale in tutte le sue dimensioni e sensibilizzare la cittadinanza sui temi ambientali attraverso l'informazione puntuale e corretta e la diffusione di buone prassi europee. Torino è una città che si dimostra molto sensibile al tema della difesa degli animali e dei loro diritti, lo dimostrano le numerose associazioni presenti ed attive sul territorio e la sempre maggiore attenzione dei cittadini ai prodotti cruelty free. Noi ci impegniamo a promuovere una cultura del rispetto che riconosca tutti gli animali come soggetti di diritti. A fronte della significativa riduzione delle disponibilità di Bilancio della Città assume fondamentale importanza l'accesso ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali ed investimenti europei e dei nuovi programmi di accesso diretto per il periodo 2014-2020. Si svilupperanno e si rafforzeranno, attraverso network internazionali, partnership con il sistema della ricerca e delle organizzazioni di categoria e sarà fatta una costante ed attenta ricognizione dei bandi europei in corso, operando in maniera coordinata e trasversale con tutti gli Assessorati. Per realizzare le azioni individuate saranno necessari un costante confronto ed una fattiva collaborazione con tutti gli altri Assessorati. Il coinvolgimento della comunità cittadina, tramite la partecipazione attiva e l'ascolto, sarà l'elemento imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi comuni. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Schellino. SCHELLINO Sonia (Assessora) Il programma, che - come è noto - ha origine da un lavoro collettivo, iniziato con l'ascolto del territorio e con l'osservazione dell'impatto dei Servizi Sociali sulla vita dei cittadini, ripercorre i temi che anche in questi primi giorni di lavoro si sono dimostrati urgenti e di forte impatto sulla vita in città: la povertà, la casa e la mancata inclusione. Sono temi fortemente correlati alla mancanza di opportunità di lavoro per tutti coloro che vorrebbero e potrebbero garantirsi un'esistenza dignitosa senza ricorrere ai Servizi Sociali se solo avessero accesso o opportunità occupazionali. Gli obiettivi declinati partono da un piano di revisione dei Servizi Sociali, nel senso di azioni di modernizzazione e miglioramento - naturalmente, laddove necessario e possibile - di procedure che, in qualche caso, risentono del trascorrere del tempo. Alcuni Regolamenti sono stati costruiti in un contesto che è fortemente cambiato, perché la società che conosciamo oggi non è quella di 10 anni fa, anche a causa di una crisi grave e perdurante. Con la collaborazione e partendo dall'esperienza e dalla competenza degli operatori ed anche dall'ascolto delle critiche costruttive dell'utenza, ci impegniamo a modificare le procedure e l'assetto organizzativo per migliorare la soddisfazione dell'utenza, come pure le condizioni di chi lavora al servizio dei cittadini. Il potenziamento delle politiche abitative richiederà non solo la massima attenzione per gli strumenti già in campo, incluso l'impegno per fare tutto quanto in nostro potere affinché il patrimonio di ATC sia pienamente utilizzato, ma anche l'impegno per l'attrazione di nuove risorse, inserendo il tema casa anche nei progetti che partecipano a bandi pubblici nazionali ed internazionali. L'attenzione per il contrasto alla povertà ed alle nuove povertà sarà massima, anche favorendo la continuazione ed il rafforzamento di cabine di regia per interventi con il Terzo settore ed attuando controlli sulla gestione dei servizi. I cittadini diversamente abili chiedono giustamente più opportunità ed attenzione e tra gli impegni che dichiariamo c'è l'adozione di un modello inclusivo della disabilità, anche facendo sistema con gli altri Assessorati per i temi della costruzione di una città più vivibile. Inoltre, l'invecchiamento della popolazione comporta la necessità di tenere alta l'attenzione sul tema delle cure sociosanitarie. Il rapporto con la Regione, che è il principale attore in questo campo, come pure sul tema della disabilità, dovrà essere rafforzato e lavoreremo per promuovere l'ascolto e la collaborazione tra Regione e Comune. Anche il tema dei minori e della loro tutela sarà costantemente presidiato, continuando a privilegiare le azioni volte alla prevenzione di comportamenti a rischio, anche in collaborazione con la Procura dei Minori e le altre Istituzioni. In tema di accoglienza ed inclusione saranno date opportunità di integrazione agli abitanti di Torino provenienti da Paesi extraeuropei e il tema dei campi nomadi, che non ha ancora trovato una soluzione soddisfacente, dovrà essere presidiato con attenzione. In particolare su questi temi, ma non soltanto, occorrerà lavorare in sinergia con gli attori pubblici e privati, superando l'emergenza e mantenendo la legalità. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Patti. PATTI Federica (Assessora) Innanzitutto, vorrei ringraziare il gruppo di lavoro e tutti quelli che hanno contribuito alla definizione del programma in maniera critica e costruttiva; mi auguro che questo lavoro di partecipazione e di scambio continui anche per il dettaglio delle linee di programma, che dovranno essere depositate entro 60 giorni. Le azioni del programma si snodano su due livelli: uno è quello delle azioni concrete, che dovremo fare sui diversi piani che leggete nel programma, e l'altro si muoverà invece su un piano culturale. È pacifico che, in questi anni, i Servizi Educativi hanno vissuto grandi difficoltà su più livelli, date da situazioni, sia a livello locale che nazionale, che si sono intrecciate e, molto spesso, si è lavorato in emergenza, cercando… VERSACI Fabio (Presidente) Le chiedo scusa per l'interruzione, Assessora. Chiedo un po' più di silenzio, perché non si capisce nulla e ci complichiamo tutti quanti la vita. Prego, Assessora. PATTI Federica (Assessora) In questa situazione di difficoltà, spesso la gestione si è tradotta in ricerca di soluzioni di emergenza contingenti e ciò ha lasciato poco spazio ad una reale progettazione di lungo periodo su quello che è il progetto educativo che la Città propone. Credo, senza dubbio, che Torino abbia un passato molto importante nei Servizi Educativi, ma non possiamo più permetterci di appellarci solamente a questo e dobbiamo fare in modo di mettere in campo delle azioni che facciano ritrovare all'Istituzione pubblica quel ruolo autorevole di guida educativa della città. Siamo fermamente convinti - come, credo, tutti in quest'Aula - che i Servizi Educativi, a tutti i livelli, siano il principale strumento di pari opportunità, emancipazione ed uguaglianza e crediamo che la scuola ed i Servizi Educativi non debbano adeguarsi acriticamente alla società ed al mondo del lavoro, ma possano e debbano essere in grado di leggerne i paradigmi e puntare ad uno sviluppo della persona libero da condizionamenti, in un ambiente educativo che aiuti a rinnovare il pensiero e a trovare soluzioni in un mondo sempre più complesso che richiede risposte sempre meno scontate. Crediamo che, in questo momento storico e culturale, ci si debba impegnare molto anche a ricostruire quel rapporto di fiducia tra Istituzioni ed operatori dei Servizi Educativi scolastici e, soprattutto, quel delicato rapporto tra scuola e famiglia, tra Istituzione e famiglie. È indubbio che il Servizio Educativo e tutta la scuola comportino costi elevati per la Città, ma siamo convinti che tutto ciò debba essere impiegato come un investimento sul lungo periodo per la costruzione di una società più inclusiva e più integrata. Intendiamo valorizzare le conoscenze e le capacità che arrivano dal basso e di fare reti con il territorio moltiplicando l'impegno nel mettere a sistema, sostenere e coordinare le esperienze che già esistono e valorizzando i soggetti che riflettono una conoscenza ed un'azione educativa, che è preziosa ed è un bene che diventi un patrimonio collettivo. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Leon. LEON Francesca Paola (Assessora) Anche la parte del programma relativo all'Assessorato alla Cultura è stata redatta grazie alla collaborazione ed alla partecipazione di numerosi cittadini interessati e che partecipano alla vita culturale della Città, i quali hanno identificato criticità ed ipotesi di cambiamento possibile. Nel 2008, con la riapertura al pubblico della Reggia di Venaria Reale, si è idealmente chiuso un ciclo, che ha visto il recupero dell'importantissimo patrimonio culturale della nostra Città. Gli investimenti nelle infrastrutture culturali e nelle sue istituzioni hanno contribuito a creare prospettive di sviluppo per la Città, affiancando alla vocazione industriale quella culturale, turistica e di innovazione. Le Olimpiadi del 2006 hanno reso evidente al mondo ed ai cittadini questa trasformazione. Il modello di sviluppo però non ha tenuto conto della sostenibilità e della solidità del sistema culturale nel lungo periodo. La pesante crisi economica e le politiche messe in campo per affrontarla hanno generato una consistente riduzione di risorse pubbliche e questa riduzione ha messo in luce le grandi criticità che oggi dobbiamo affrontare. La politica dei grandi eventi ha, sì, esaltato l'immagine di una città dinamica, bella ed attraente per chi viene da fuori e per gli stessi cittadini, ma ha portato ad un profondo cambio di impostazione, da creatori siamo diventati consumatori di prodotti altrui. La scelta di fare da palcoscenico per prodotti di altri è stata più semplice da perseguire, ma ha reso il nostro sistema culturale debole e non ha lasciato spazio e non ha sostenuto la capacità produttiva in alcuni settori importanti del sistema culturale; la capacità produttiva genera conoscenza e ricchezza. L'iniezione di risorse private ha privilegiato i grandi eventi culturali, mentre, a causa delle riduzioni di Bilancio, si è sfibrata l'infrastruttura di base e si sono acuite le differenze tra le diverse aree della città e le diverse componenti del settore. Si sono indeboliti presidi strategici come le biblioteche ed i punti di lettura e, se si sono attivate delle esperienze straordinarie, come le case dei quartieri ed i centri di protagonismo giovanile (solo per fare alcuni esempi), occorre recuperare una visione di insieme ed individuare nuovi percorsi condivisi con i cittadini e le Istituzioni. Inoltre, occorre chiedere alle grandi istituzioni culturali di contribuire in modo sistematico ed organico alla crescita ed al consolidamento dei talenti e delle imprese culturali e creative indipendenti, attraverso la messa a disposizione delle proprie risorse produttive e l'utilizzo dei talenti e delle competenze nell'ambito della propria programmazione, per costruire una città culturale policentrica innovativa e capace di produrre conoscenza e ricchezza. Il lavoro dell'Assessorato alla Cultura sarà dunque orientato verso tre direttrici: la prima è il mantenimento in capo all'Amministrazione della definizione delle politiche culturali della Città in un dialogo costante con gli altri Assessorati (dall'Urbanistica, ai Servizi Educativi, al Turismo, ai Trasporti), con gli Enti Locali, con le fondazioni e con i privati interessati allo sviluppo di questo settore, valorizzando le competenze interne, rivedendo l'organizzazione, rivedendo il sistema di gestione di contrattualizzazione delle sponsorizzazioni ed anche individuando forme innovative di reperimento delle risorse con gli attori economici e con i cittadini. La seconda riguarda le infrastrutture culturali e di base diffuse sul territorio cittadino, a partire dal sistema bibliotecario, individuando anche nuovi spazi a destinazione culturale che garantiscano ai cittadini spazi di partecipazione e pratica culturale. La pratica culturale significa portare le persone anche ad una maggiore partecipazione, sperimentando modelli di gestione partecipata all'uso degli spazi. La costruzione delle condizioni per il recupero delle capacità produttive della Città nell'ambito culturale può essere portata avanti ampliando il perimetro della sua interlocuzione attraverso un confronto sistematico con le Circoscrizioni ed i quartieri della Città, coinvolgendone tutti gli attori e la riorganizzazione del sistema dei contributi per la cultura e dei processi, in un'ottica di maggiore trasparenza ed efficacia rispetto agli obiettivi di sostegno ai talenti, allo sviluppo delle imprese culturali ed alla produzione artistica. Come ho detto prima, in questo percorso avranno un ruolo centrale anche le grandi istituzioni museali e di spettacolo, che saranno chiamate a lavorare tra loro ed insieme alle diverse aree e anime della Città. Anche i grandi eventi verranno ripensati in questa ottica. La mia missione è contribuire al rafforzamento dell'ecosistema culturale, riequilibrando programmi ed interventi a favore delle sue diverse componenti. La programmazione dei festival, delle mostre e degli eventi, ivi compreso il Salone del Libro, con le iniziative mirate alla valorizzazione dei beni culturali, dovranno contribuire alla crescita dei talenti e delle imprese culturali, facendo tesoro delle migliori esperienze realizzate in questa direzione. VERSACI Fabio (Presidente) Comunico al Consiglio Comunale che la Sindaca, come ha già anticipato prima in Conferenza dei Capigruppo, tra qualche minuto si dovrà assentare per partecipare al Tavolo di Sicurezza. Questa comunicazione al Consiglio Comunale mi sembra doverosa. La parola all'Assessore Giusta. GIUSTA Marco (Assessore) Giovani, politiche ed integrazione e pari opportunità. Pari opportunità per tutte e tutti i generi e gli orientamenti sessuali, inclusione ed integrazione, giovani ed Università. I tre macrotemi di cui si occupa l'Assessorato che mi è stato affidato sono spesso intesi come filoni di lavoro separati e solo talvolta comunicanti. La prima innovazione che intendiamo apportare nella metodologia di lavoro è quella di acquisire una logica integrata e intersezionale, perché al centro delle nostre politiche e dei servizi di inclusione sociale ci sono le persone e non le categorie. La nostra rivoluzione copernicana è quella di un cambio di prospettiva, in cui sono o saranno gli Uffici a mettersi in relazione tra di loro per garantire servizi e diritti alle persone a 360 gradi e non riducendole a singole caratteristiche, come il genere, l'età, la disabilità, eccetera. La seconda novità riguarda i rapporti con l'esterno, che vogliamo improntati all'ascolto ed al dialogo. Per ogni macrotema costruiremo o potenzieremo tavoli di lavoro in cui Amministrazione e società civile possano incontrarsi e parlarsi. Non saranno tavoli di facciata o avviati una tantum, intendiamo mantenerli e potenziarli durante tutto il mandato e farne un'eredità duratura per la Città e la cittadinanza. Gli sforzi saranno condivisi e le politiche non verranno più percepite come calate o imposte dall'alto. Non si tratta di promesse vuote o altisonanti, la serietà dell'impegno e la consapevolezza della sfida la dimostriamo attraverso obiettivi concreti ed un cronoprogramma realistico. Stiamo già iniziando: ad agosto completeremo lo studio e la mappatura dei soggetti, individui, istituzioni e servizi rilevanti per le tre macroaree; a settembre ed ottobre creeremo, rafforzeremo e gestiremo i tavoli di lavoro con i soggetti mappati in precedenza per far emergere problematiche, buone pratiche, reti ed esperienze. Al termine di questa seconda fase potremo cominciare con l'operatività vera e propria. Pari opportunità per tutte e tutti per noi significa lavorare nella quotidianità delle persone, delle famiglie e dei gruppi sociali in chiave di parità e di non discriminazione. Gli obiettivi generali del mandato in questa macroarea saranno la prevenzione, il contrasto e la sensibilizzazione sui temi della violenza di genere in tutte le sue forme e su quella omo-lesbo-bi-transfobica. Il pieno accesso a spazi e servizi pubblici e privati e l'attuazione di politiche trasversali di mainstreaming dei diritti, grazie all'utilizzo di un linguaggio inclusivo e non discriminatorio (come, ad esempio, è già stato scritto il programma che avete davanti); le politiche di supporto, conciliazione, benessere e piena accessibilità per tutte e tutti e, infine, la valorizzazione dell'impegno del volontariato civico della città. Passando alla seconda macroarea, quella dei giovani e delle giovani della Città Universitaria, non credo di raccontarvi nulla di nuovo nel ribadire che il nodo fondamentale è quello del lavoro e che la situazione è drammatica. I nostri giovani e le nostre giovani ci chiedono di intervenire e non possiamo attendere oltre; è chiaro che l'aspetto del lavoro non si esaurisce nell'aspetto professionale. L'indipendenza economica significa poter uscire dal nucleo familiare e dare inizio a progettualità di vita, un processo che la crisi economica rimanda all'infinito, creando generazioni di persone a cui non è permesso costruirsi una vita indipendente. Quindi, la nostra priorità è definire un progetto giovani organico e di lungo respiro, un progetto che non guardi all'emergenza, ma che abbia una visione complessiva di 10-15 anni. Il primo passo sarà la riorganizzazione della macchina comunale, sempre in seguito ad un dialogo partecipato con i centri del protagonismo giovanile (i centri di aggregazione, i luoghi ed i circoli vissuti ed animati dalle giovani e dai giovani e, poi, ovviamente le associazioni giovanili); lavoriamo per dare fiato, prospettiva e speranza. Potenzieremo le convenzioni culturali per gli studenti e le studentesse e miglioreremo i servizi di accoglienza, di informazione e di orientamento. Prolungheremo gli orari di apertura delle aule studio, perché una città a misura di studente è una città in grado di trattenere le risorse umane, culturali ed intellettuali e permettere loro di creare opportunità di lavoro per tutti e per tutte. Sostenere questi processi significa non dover dire così spesso addio a progetti, iniziative e ricchezze. Questo significa migliorare la quotidianità e non ne faccio un discorso di benessere, vuol dire che tutte le parti della nostra società devono poter accedere ai servizi, pagare le tasse, lavorare per migliorare lo spazio in cui vivono ed essere sostenuti nei progetti di vita. Nessuna e nessuno può essere lasciato indietro, perché l'alternativa sono quei fenomeni di alienazione sociale a cui assistiamo negli altri Paesi e le cui conseguenze sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. Questo ci porta alle politiche di integrazione e le esigenze più pressanti sono due: superare lo stato di emergenza con cui affrontiamo e affrontare l'ondata di intolleranza, xenofobia e tensioni tra maggioranza e minoranze. Anche qui creeremo dei dialoghi di ascolto e di partecipazione con le istituzioni, i servizi e le associazioni di comunità etniche e religiose. Lavoreremo sicuramente sul tema dei rifugiati e dei richiedenti asilo, andando a superare il business dell'accoglienza; ragioneremo sui rom, sinti e camminanti per un percorso di integrazione nella società. Sappiamo che si tratta di un progetto e di un programma ambizioso, ma noi abbiamo un grande obiettivo: in cinque anni vogliamo trasformare questa Città in una capitale internazionale dei diritti e delle possibilità per tutte e per tutti. VERSACI Fabio (Presidente) La parola all'Assessora Pisano. PISANO Paola (Assessora) Il programma riguarda due macroaree: da un lato, la Smart City e, dall'altro lato, l'Anagrafe ed i sistemi informativi. I pilastri della strategia di sviluppo della prima macroarea, ossia della Smart City, si ispirano alle best practice delle Città europee e riguardano i seguenti punti. Il primo è la bidirezionalità della comunicazione tra cittadino e Pubblica Amministrazione, per cogliere le esigenze degli abitanti di Torino, creare fiducia, partecipazione e senso civico, ma, soprattutto, per far conoscere i servizi che il Comune di Torino offre già oggi con standard di eccellenza, che ho avuto modo di constatare positivamente all'interno dell'Anagrafe e dei servizi informativi. Un altro pilastro della Smart City è l'infrastruttura tecnologicamente avanzata, basata sul paradigma Cloud e sul potenziamento della banda ultralarga e del Wi-Fi, ovviamente in accordo con le esigenze attuali e future della nostra Città. Un altro pilastro è l'apertura dei dati della Pubblica Amministrazione e l'incentivo alla creazione di nuove informazioni da condividere al fine di incoraggiare l'innovazione, di costruire una nuova generazione di operatori pubblici capaci di decisioni rapide ed efficienti, di promuovere nel cittadino il senso civico, la partecipazione ed il coinvolgimento, di aumentare la trasparenza ed infine di creare valore per un'economia allargata e partecipativa. Quarto ed ultimo punto: la Smart City e la sperimentazione di nuovi progetti; i quartieri diventano hub di sperimentazione e di progetti altamente innovativi per rilanciare economicamente e socialmente il quartiere stesso e contribuire alla soluzione delle problematiche. Quanto detto fino ad ora riguarda la prima macroarea, ossia la creazione della Smart City; la seconda macroarea riguarda l'Anagrafe ed i sistemi informativi. Ho già avuto modo di incontrare gli Uffici e sono rimasta piacevolmente colpita dalla voglia di fare, dalla competenza e dalla propositività delle persone. Abbiamo posto le basi per avviare un'analisi delle attività delle due aree, per semplificare ed ottimizzare i processi, anche con l'utilizzo della tecnologia, per gestire e monitorare gli indicatori di tali processi, al fine di individuare le aree da potenziare e condividere con il cittadino la qualità dei servizi che noi offriamo, per aumentare i servizi online al cittadino e la loro fruibilità ed infine per creare un canale diretto di comunicazione con le persone che ogni giorno lavorano all'Anagrafe ed ai sistemi informativi. Consiglieri, oggi sono felice ed emozionata di iniziare insieme a tutta l'Amministrazione un percorso lungo cinque anni, convinta di innovare la nostra Torino. VERSACI Fabio (Presidente) La parola al Vicesindaca Montanari, che, in assenza dell'Assessore Finardi, illustrerà la parte riguardante l'Assessorato allo Sport. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Solo poche parole per dire che il programma è incentrato soprattutto sul vedere lo sport come una ricchezza di tutti cittadini, quindi un modo per incrementare le possibilità di socializzare ed aumentare il benessere fisico e per integrare le popolazioni a partire da un patrimonio comunale molto importante che va considerato, valorizzato ed incrementato. L'idea di sport come luogo di crescita, come luogo che si deve collegare con le realtà dei quartieri, con le realtà della scuola e con le realtà anche della terza età, per avere sottomano una possibilità di benessere per i cittadini. Fra l'altro, ho curiosamente trovato molti punti di contatto tra Urbanistica e Sport, perché sul terreno del disegno della città (e, quindi, dei suoi spazi per muoversi a piedi, muoversi in bicicletta e muoversi in zone verdi), lo Sport trova la sua possibilità di svilupparsi davvero. Mi permetto di dire due cose sullo Sport: proprio a partire da questa consapevolezza, disegnare una città dei cittadini, una città dove si cerca di vivere meglio, dove si può vivere meglio e dove ci sono opportunità per vivere meglio, deve essere una Città che, oltre ad avere tutti i servizi di cui abbiamo sentito parlare fino ad ora, deve evidentemente anche avere gli spazi per esercitare il fisico, che è in relazione a tutto il resto per avere una vita sana. VERSACI Fabio (Presidente) La Giunta ha concluso e possiamo procedere con gli interventi da parte dei Gruppi. |