Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Luglio 2016 ore 14,00
Paragrafo n. 11

Comunicazioni della Sindaca su: "Salone del libro".
Interventi
Comunicazioni della Sindaca:
- "Salone del Libro".

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola all'Assessora Leon.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Le vicende del Salone del Libro e dello spazio espositivo del Lingotto sono
strettamente correlate, ritengo pertanto necessario riassumere brevemente i fatti. In
questi giorni abbiamo lavorato con gli Uffici Comunali, che hanno fatto un grande
lavoro e ci hanno aiutato attivamente in ogni momento delle verifiche, quindi ritengo
e riteniamo sia importante ringraziare ciascuno di loro.
La Città di Torino con la convenzione firmata il 21 dicembre 1992 dava attuazione
alle deliberazioni relative al Piano Particolareggiato del Lingotto, in sostanza la
trasformazione del Lingotto alla quale abbiamo assistito e che vediamo tuttora.
Questa convenzione, ancora in vigore, riguarda il Centro Congressi del Lingotto,
composto come ben sapete da sale di diversa dimensione: l'Auditorium e il
Padiglione 5 del Centro Fieristico. Attualmente i locali sono in capo a due differenti
soggetti: il Centro Congresso del Lingotto e l'Auditorium a Fiat Partecipazioni
S.p.A.; il Padiglione 5 a GWM, a seguito dell'acquisto da GL Events Italia S.p.A..
Appare pleonastico evidenziare dunque che i Padiglioni del Centro Espositivo del
Lingotto 1, 2 e 3 non sono mai stati oggetto della Convenzione.
Nella convenzione del 1992 veniva stabilito all'articolo 5, di cui cito tra virgolette il
testo: "La società si impegna a mettere a disposizione della Città per 50 giorni ogni
anno le sale, compresi i locali accessori, destinati a spettacoli, manifestazioni e
congressi che fanno parte del Centro Congressi, del Centro Fieristico Espositivo
(Padiglione 5) e dell'Auditorium per spettacoli, congressi, convegni o manifestazioni
anche espositive di produzione diretta della Città, spettacoli e manifestazioni
culturali di produzione della Circoscrizione o di terzi, realizzati con il patrocinio
della Città, che garantirà attraverso l'Assessorato per la Cultura il livello qualitativo
delle produzioni e delle manifestazioni. È facoltà della Città richiedere che i giorni a
disposizione diretta comprendano almeno cinque sabati e domeniche, per giorni si
intendono 24 ore ciascuno con inizio e termine da determinarsi in sede di programma
e calendario concordato. L'individuazione sia delle date dei giorni messi a
disposizione della Città, sia delle sale che saranno occupate dagli spettacoli,
congressi, convegni o manifestazioni anche espositive organizzate direttamente dalla
Città sarà effettuato sulla base di un programma triennale e un calendario concordato
nell'ultimo trimestre di ogni anno tra la società e l'Assessorato alla Cultura, ma
modificabile di comune accordo anche successivamente in presenza di improrogabili
esigenze di una delle due parti. Le domande di utilizzo da parte di Circoscrizioni o di
terzi dovranno essere presentate all'Assessorato alla Cultura entro il mese di
settembre di ciascun anno".
Appare dunque evidente che il soggetto in grado di richiedere l'utilizzo di queste
giornate sia l'Assessorato alla Cultura, tramite una procedura da avviare nell'ultimo
trimestre dell'anno; agli Uffici non risulta che tale procedura sia stata avviata.
Per quanto di nostra competenza, stiamo predisponendo il calendario - parliamo di
oggi - che, in conformità con quanto stabilito nella Convenzione, sarà inviato ai
soggetti titolari dei locali nel mese di settembre per programmare il 2017.
Per ciò che concerne i locali che fanno capo a FIAT Partecipazioni S.p.A. non vi è
alcun tipo di problema; un altro discorso riguarda invece il Padiglione 5, che
attualmente è stato venduto a un soggetto terzo, GWM, il quale desidera richiedere il
cambio di destinazione d'uso da fieristico a commerciale e quindi una riconversione
di tutto il Padiglione 5. Tale cambio è possibile in virtù di una deliberazione del
Consiglio Comunale del 2010, ma solo a seguito della costruzione del cosiddetto
Padiglione 4, ossia un edificio nello spazio tra gli attuali padiglioni del Centro Fiere e
l'Oval.
Al momento non risulta sia stato ancora costruito questo nuovo padiglione e dunque
in autunno verranno avviate le trattative tra i due soggetti privati e la Città al fine di
definire i futuri assetti urbanistici e di utilizzo, ad esempio sui 50 giorni attualmente
in capo al Padiglione 5.
Come ben sapete, è in corso un'inchiesta della Magistratura e ritengo che sia
doveroso, al momento, sospendere ogni tipo di considerazione, le eventuali
responsabilità penali e patrimoniali saranno accertate dalla Magistratura.
Un altro ragionamento, invece, è doveroso sulla responsabilità politica in capo ai
soggetti che avrebbero potuto mettere a disposizione della Città o di soggetti terzi
quei locali per promuovere eventi, fiere, congressi e altri tipi di occasione di
sviluppo. Va ricordato, infatti, che al successivo articolo 6 viene stabilito che questi
50 giorni sono gratuiti, salvo rimborso delle spese vive per la Città di Torino e con
uno sconto del 50% sul prezzo di listino per altri soggetti che beneficiano del
patrocinio della Città.
Tale ragionamento preliminare sui luoghi era necessario per inquadrare uno dei
problemi strutturali del Salone del libro di Torino: l'elevato costo della
partecipazione all'evento per gli espositori. Come voi ben sapete, prima della
trattativa di venerdì scorso, il contratto di locazione triennale degli spazi prevedeva
che la Fondazione per il Libro pagasse un canone di circa 1,2 milioni di Euro l'anno,
oggi, per i prossimi due anni, saranno 600.000 Euro l'anno.
Un ulteriore elemento di cui avete potuto sicuramente leggere nei giorni scorsi
riguarda il ruolo dell'AIE, Associazione Italiana Editori, nella gestione dell'evento e
nella strutturazione dei contenuti culturali. Come sapete, l'AIE è tra i soci fondatori
della Fondazione per il Libro, ma lamenta e ha lamentato nel tempo, in particolare
nell'ultimo triennio, di non essere stata adeguatamente coinvolta nella
programmazione del Salone del libro e delle attività connesse. Non entriamo adesso
in dispute sulle quali non possiamo entrare perché al momento gli amministratori
della Città erano altri, dobbiamo però notare che avere avviato un dialogo con le
controparti, che sono anche parti in questo caso, perché sono membri della
Fondazione per il Libro, potrebbe consentire lo sblocco di una situazione che
sembrava destinata - non solo consolidata - a rimanere su posizioni inconciliabili.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Lo Russo; le ricordo che ha a disposizione 10 minuti.

LO RUSSO Stefano
Grazie all'Assessora di aver trasferito all'Aula quanto ricostruibile sulla base degli
eventi degli ultimi giorni. Ovviamente si tratta di una questione molto complessa,
che, come è stato opportunamente precisato, risale al 1992, anno della stipula della
prima convenzione e preliminarmente a una considerazione che cercherò di fare,
pure in una posizione complessa che è quella di chi vi parla, che ovviamente
motiverò susseguentemente.
Siccome l'Assessora ha parlato molto rapidamente e non ho capito bene io, volevo
solo comprendere se quanto ha affermato a verbale corrisponde a quanto ho
compreso, cioè che la convenzione del 1992 esclude dall'utilizzo i Padiglioni 1, 2, 3.
Può dirlo a verbale, Assessora, gentilmente? (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Perfetto.
La questione è molto complessa e ovviamente le considerazioni politiche che
dobbiamo fare riguardano vicende che risalgono nel tempo. Credo anche io che, sulla
base di quanto testé detto, occorre circoscrivere la questione dell'applicabilità o
meno della convenzione al solo Padiglione 5, seguendo il filo del ragionamento
espresso dalla Giunta, e non certamente all'intero complesso fieristico espositivo
oggetto della querelle anche giornalistica, in quanto, se non ho capito male - ma
credo di aver capito bene -, l'interpretazione che viene data relativamente
all'applicabilità della convenzione fa riferimento esplicito unicamente al Padiglione
5 e quindi dal 1992 ad oggi discutiamo di questo padiglione.
Faccio riferimento all'affermazione dell'Assessora Leon e do lettura di una nota
stampa del 19 luglio 2016, in cui la Sindaca Appendino ieri ha precisato: "I
padiglioni 1, 2 e 3 del centro fieristico non rientrano nella convenzione del 1992. Il
Padiglione 5 (cito la Sindaca) è stato estrapolato dalla convenzione nel 2010 con una
deliberazione del Consiglio Comunale che poi lo ha inserito nel centro per
l'innovazione, facendo così di fatto decadere i 50 giorni che il Comune avrebbe
potuto utilizzare gratuitamente. È in fase di verifica con Fiat Partecipazioni la
possibilità di usufruire gratuitamente, come previsto dalla convenzione,
dell'Auditorium del Lingotto", 19 luglio.
Il 20 luglio, costretto da questa dichiarazione a verificare se quanto detto dalla
Sindaca era corretto, ho recuperato la convenzione del 1992, che a mio modo di
vedere in realtà era in altri termini da intendersi e non certamente come quanto detto
dalla Sindaca Appendino nel comunicato. Il giorno 20, pertanto, ho presentato questa
richiesta di comunicazione e apprendo che evidentemente il giorno successivo ancora
è stata convocata GL Events ed è stata chiusa positivamente - e la ringraziamo,
Sindaca Appendino - la trattativa di sconto rispetto al canone degli affitti.
Per circoscrivere la questione, volevo solo capire le ragioni per cui in data 19 luglio
la Sindaca Appendino dichiarava ufficialmente quanto detto, salvo poi nei giorni
successivi, sulla base di quanto ha detto l'Assessora Leon, credo, invertire
decisamente la rotta e quindi dare un'interpretazione diversa. Mi piacerebbe che
emergesse, perché siccome ovviamente la querelle politica - di questo si tratta - in
ordine alla gestione del Centro Congressi del Lingotto attiene al solo Padiglione 5,
quanto testé detto e che, sulla base di quanto affermato dalla Sindaca, tra il 19 luglio
e venerdì succede qualcosa, volevo capire - e come me tanti - che cosa è capitato tra
il 19 luglio e il venerdì in cui è stata incontrata GL Events. Se fosse possibile,
Presidente, derogare rispetto a quanto ci siamo detti quando lei ha convocato i
Capigruppo, prima di proseguire, vorrei avere risposta a questa domanda.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prima farei intervenire gli eventuali altri Colleghi che intendono farlo, dopodiché
faccio intervenire la Sindaca per chiudere, altrimenti diventa complicata la gestione
dell'Aula. Se ci sono delle domande, le farei in questo momento, così la Sindaca
chiude e poi procediamo con l'altro punto.

LO RUSSO Stefano
Presidente o Sindaca, guardo lei, se vuole ripeto la domanda: il 19 luglio lei fa una
dichiarazione alla stampa che ho letto, dopodiché, giustamente, chiude una trattativa
a rialzo dal punto di vista della Città, di cui in tutte le sedi le rendiamo merito
davvero efficace; mi interesserebbe capire che cosa è successo tra la dichiarazione
che lei ha reso a mezzo stampa e la trattativa che poi lei ha concluso positivamente
per la Città. Ritengo che la domanda sia legittima e credo anche mediamente
semplice, quindi si può dare tranquillamente una risposta semplice.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Iaria; le ricordo che ha a disposizione tre minuti.

IARIA Antonino
Intervengo sull'ordine dei lavori. Volevo sapere perché il Consigliere Lo Russo può
intervenire venti volte di seguito quando ha concluso il suo intervento.
È già successo altre volte, quindi semplicemente un chiarimento dal punto di vista
regolamentare, visto che sono nuovo di questo Consiglio, vorrei sapere se il
Consigliere Lo Russo può intervenire quante volte vuole o deve seguire delle regole.
Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
No, il Consigliere Lo Russo segue le regole esattamente come tutti voi, la avviso di
questo. Quindi faccio intervenire la Sindaca e dopo non interviene più nessuno,
perché la Sindaca conclude la discussione. Prego, Sindaca. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO) Consigliere Lo Russo, l'Aula era gestita così. Quando ho convocato
i Capigruppo, lei, Consigliere Lo Russo, è venuto qui e ha sentito che davo dieci
minuti per Gruppo. Lei ne ha usati sei e ne poteva usare dieci, non può usare un
minuto, poi interrompersi e usare un altro minuto, altrimenti diventa difficile la
gestione dell'Aula anche da parte mia, visto che ammetto di avere un po' di
inesperienza, mentre lei, Capogruppo Lo Russo, che ha molta più esperienza di me,
sa benissimo come funzionano queste cose.
Per evitare ogni tipo di inconveniente, non mi va neanche di avere questa discussione
perché non voglio toglierle la parola, si figuri, anzi, le ho concesso dieci minuti, si
figuri se voglio toglierle la parola, poteva fare tranquillamente il suo intervento; avrei
fatto rispondere la Sindaca alla fine, come al solito, non è che la Sindaca conclude,
poi lei interviene di nuovo e poi la Sindaca deve nuovamente rispondere.
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Evidentemente abbiamo bisogno di rodaggio e la questione è molto delicata, se mi è
consentito, concluderei l'intervento nei dieci minuti, dopodiché ovviamente alla
Sindaca la replica.

VERSACI Fabio (Presidente)
Facciamo così: le concedo ancora quattro minuti, però questa è l'ultima volta, faccio
una gentile concessione perché è anche colpa mia.
La parola al Consigliere Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Chiarita la questione di partenza, che però è assolutamente imprescindibile
relativamente a quanto poi anche, siccome stiamo parlando a verbale, emergerà nel
prossimo futuro, credo, la considerazione di fondo che ci preme fare riguarda una
piena soddisfazione, una piena condivisione, signora Sindaca, della sua iniziativa di
conclusione rispetto a GL Events, che di colpo addiviene a più miti consigli in una
riunione di due ore nel suo ufficio, di colpo, caso strano, sconta i canoni come li ha
scontati, ma soprattutto ed è questo l'oggetto per cui è nata questa questione,
abbandoniamo definitivamente l'ipotesi da lei ventilata di trasferire il Salone del
libro nello spazio di Torino Esposizioni, perché non dimentichiamoci mai che questa
questione, per quanto riguarda il mero elemento di carattere politico, nasce da una
nota, anche a firma dell'Assessora Leon, che individuava in Torino Esposizioni una
sede potenzialmente alternativa per il Salone del libro.
Ci siamo permessi di far rilevare che Torino Esposizioni, in realtà, è oggetto di
un'altra previsione, che sarebbe stata messa completamente in discussione da questo
tipo di potenzialità, quindi apprendiamo che la posizione espressa il 13 luglio, oggi, a
distanza di 12 giorni, è sostanzialmente cancellata. Se fosse possibile, signora
Sindaca, oltre alla risposta alla domanda semplice che le ho fatto prima, anche su
questo volevo avere rassicurazioni in tal senso, in quanto ovviamente c'è attesa per
quanto riguarda il futuro di Torino Esposizioni, ribadiamo la nostra opinione di totale
inidoneità allo spostamento del Salone del libro dentro Torino Esposizioni e
oltretutto riteniamo assolutamente strategico per lo sviluppo della Città che il Polo
fieristico del Lingotto possa davvero continuare a sviluppare la propria potenzialità,
come Torino Esposizioni.
Abbiamo lavorato in questi dodici giorni nel nostro ruolo di Consiglieri di minoranza
al suo fianco per cercare di dare un quadro generale e rafforzarla quanto più possibile
rispetto al suo margine di trattativa e penso che questo lei con onestà intellettuale ce
lo debba riconoscere. Il margine di trattativa che le abbiamo consentito è stato ampio,
lei l'ha correttamente utilizzato e di questo noi le siamo assolutamente grati.
Speriamo basti, guardo anche l'Assessora Leon, la situazione è molto complicata e
certamente non vorremmo che, come primo atto della Giunta Appendino, il Salone
del Libro sparisse da Torino.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Iaria.

IARIA Antonino
Sono un po' basito nel sentire il Consigliere Lo Russo, lo ero nei miei cinque anni di
Consigliere di Circoscrizione e lo sono anche adesso. Volevo solo ricordare che noi
ci siamo insediati da un mese e per un mese è stato detto che avremmo fatto perdere
il Salone del libro. Sono successe tantissime piccole cose che voi avete omesso, tipo
avvisi di garanzia, arresti e problemi vari e nel suo intervento non è mai stato citato
anche un minimo complimento a questa Giunta che si è appena insediata, che è stata
criticata di inadeguatezza… (INTERVENTO FUORI MICROFONO).

VERSACI Fabio (Presidente)
Non parliamo fuori microfono.

IARIA Antonino
Voglio solo dire che è un mese che siamo qui, è un mese che siamo ad amministrare
la Città di Torino e abbiamo già risolto un problema grosso che mi sembra doveroso
dire che non è stato causato da noi e che voi non avete affrontato nella maniera
giusta. Chi lo dice non è un grillino, non è uno del Movimento 5 Stelle, ma è il vostro
Senatore Esposito, il quale vi ha bacchettato a mezzo stampa dicendo che potevate
risolvere voi questo problema del Salone del Libro, potevate guardare la
convenzione. Poi è chiaro che la convenzione è complessa, è chiaro che non c'è
niente di semplice, sono il primo a dirlo. È chiaro che anche voi come
Amministrazione avete dovuto risolvere tutti i problemi delle vostre Amministrazioni
precedenti, quindi anche voi della vecchia Giunta, in un certo senso, avevate un po'
di problemi e non potevate vedere tutto, mi sembra però corretto ribadire il fatto che
fino a un mese fa tutti voi dicevate che avremmo perso il Salone del Libro.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Albano, per tre minuti.

ALBANO Daniela
Buongiorno a tutti, gentili Consigliere e gentili Consiglieri. Ci troviamo in
quest'Aula perché comunque stiamo per condividere insieme le scelte migliori per la
Città di Torino. Direi che l'accordo raggiunto da questa Amministrazione con GL
Events è una vittoria non solo dell'Amministrazione ma della Città intera. Attraverso
le trattative portate avanti dalla Giunta la Città di Torino ha saputo far valere le
proprie ragioni. Riteniamo tuttavia giusto sottolineare i meriti e i demeriti nel
percorso che hanno portato alla definizione dell'attuale accordo tra GL Events e
Comune.
Il dato di fatto che rimane è che l'attuale Amministrazione ha concluso un accordo
triennale economicamente più vantaggioso del precedente, riuscendo a fare in poche
settimane quello che la precedente Amministrazione non era riuscita a fare in anni. Il
Consigliere Lo Russo cerca di attribuirsi qualche merito andando a recuperare la
deliberazione di Variante votata da lui nel 2010. In questo modo non fa altro che
sottolineare le responsabilità anche personali in merito alla situazione precedente.
Provare a tacciare di superficialità l'attuale Amministrazione e cercare poi di
scaricare le responsabilità all'ex Assessore alla Cultura non le fa certo onore. Ci
sembra piuttosto palese che la questione non è stata gestita in modo disonesto, perché
di questo si sta occupando la Magistratura e quindi non sta a noi dire che è stata
gestita in modo disonesto, ma sicuramente è stata gestita in modo superficiale e
credo che la Città non si meriti una gestione di questo tipo.
Per questo credo che sia arrivato il momento per alcuni Consiglieri e Consigliere che
sono attualmente in quest'Aula di prendersi le responsabilità politiche anche delle
scelte che sono state fatte dalla precedente Amministrazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola al Consigliere Rosso; le ricordo che ha a disposizione dieci minuti.

ROSSO Roberto
A fronte di quanto è successo, che è venuto fuori anche questa sera, abbiamo capito
che alcuni padiglioni non erano in convenzione e, come tale, si limitava soltanto al
Padiglione 5. È altrettanto vero, però, che voi avete potuto ottenere uno sconto su
quello anche perché si basava sulla normativa che consentiva al Comune di Torino di
far valere le sue ragioni.
Vorrei capire, a prescindere dalle indagini giudiziarie che riguardano evidentemente
più amministrativi che politici, se il Comune di Torino ha ritenuto o ritiene - lo
chiedo alla Sindaca, se mi può dare risposta - di procedere nei confronti di eventuali
responsabili rispetto al danno contabile che è emerso; cioè se il Comune di Torino
ritiene di rivolgersi alla Procura della Corte dei Conti per questo oppure no.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Mi accosto a questa discussione cercando di rispettare il testo della richiesta di
comunicazioni che è stata rivolta alla Sindaca ed alla Giunta, ma, soprattutto, spero
anche di interpretare un sentimento ed un'aspettativa della Città, che credo vada oltre
la resa dei conti sulle responsabilità immobiliari dei padiglioni del Lingotto; infatti, il
contenuto della richiesta di comunicazioni era, sì, relativo all'aggiornamento sullo
stato dei rapporti patrimoniali e sulle possibilità di accesso delle istituzioni pubbliche
alle strutture logistiche e su quanto questo potesse influenzare l'interesse degli editori
per la futura edizione, ma riguardava anche il futuro del Salone 2017.
A me sembra che lo sviluppo di questa discussione sia, rispetto all'obiettivo (cioè
all'interesse di mantenere il Salone), un po' surreale e, quindi, riconduco il mio
intervento a quella che era - e che spero possa essere da molti condivisa -
l'aspettativa principale, cioè la credibilità della candidatura torinese rispetto
all'analisi, che verrà fatta mercoledì a Milano da AIE, sulle proposte rispettivamente
avanzate dall'Amministrazione Comunale di Torino e dall'Amministrazione
Comunale di Milano, perché, rispetto al destino, questo mi sembra l'elemento
essenziale.
Mi permetto, dal mio punto di vista, di fare qualche osservazione. Mi pare che ci sia
una coincidenza, che potremo definire della tempesta perfetta, per la quale, dopo 15
anni di mirabili edizioni del Salone del Libro, sia giunta all'apice, in modo
contemporaneo, tutta una serie di fattori negativi; non solo quelli esterni alle
relazioni istituzionali e, quindi, tutto il capitolo delle indagini, ma anche le difficoltà
relative ai rapporti interni nella governance. Sappiamo che esistono soggetti che sono
soci della Fondazione, come AIE, e, contestualmente, aprono la rimessa in
discussione sulla continuità dell'attività del Salone nella città di Torino. Sappiamo
che le motivazioni possono essere esplicite (il tema dei costi e della location, ad
esempio) e sappiamo che le motivazioni possono essere più sottili (le relazioni ed i
rapporti tra gli editori, le Istituzioni, i Ministeri e le Fondazioni bancarie), ma
sappiamo anche che non tutto il mondo dell'editoria converge su questo tipo di
analisi e su questo tipo di obiezione. Penso ai piccoli editori, ma neanche tanto
piccoli (Laterza e Sellerio), che si sono espressi invece per il mantenimento del
Salone a Torino. Allo stesso modo, credo che il dato dell'eventuale diseconomia dei
costi del Lingotto sia contemperato, almeno dal punto di vista di questi piccoli editori
e non solo piccoli editori, da altri fattori di vantaggio, che, nel tempo e negli anni,
sono intercorsi: le riduzioni dei costi del plateatico, oppure, trattandosi di realtà
produttive che si devono trasferire da altre città, anche la possibilità di vantare
gradevoli e più economiche soluzioni alberghiere nella città di Torino rispetto a
quelle che, ad esempio, potrebbero trovare nella città di Milano. Penso anche, visto
che oggi si discute delle responsabilità eventuali delle Giunte precedenti e della
necessità di consentire a questa Giunta di procedere nelle condizioni di maggiore
garanzia, che debba essere sottolineato che l'autorevolezza di coinvolgere i Ministeri
nazionali sia invece un elemento di pregio che possa essere ascritto alla precedente
Amministrazione.
In questo contesto, non so - francamente, tra tutti gli elementi di interesse, lo
considero solo una delle variabili - se l'idea originaria di avanzare la proposta di
Torino Esposizioni (da persona incompetente, mi sembrava un po' imprudente,
perché ricordo l'abbandono di Accornero di Torino Esposizioni un paio di decenni
fa, la necessità degli interventi di messa in sicurezza e quanto veniva detto prima
rispetto ad ipotesi alternative) e, quale che sia stata l'origine di quella proposta,
l'aver posto sul piatto un'alternativa abbia reso più agevole la contrattazione per la
riduzione dei costi di locazione e, quindi, se sia stata un'operazione tatticamente
furba. Non so nemmeno se, di fronte alla prospettiva di perdere la possibilità del
Salone, si sia andati ad una contrattazione che sarebbe avvenuta con qualunque
Amministrazione, non necessariamente con questa, pur di mantenere l'obiettivo
precipuo di realizzare il Salone 2017. Questo non lo so, ma mi auguro che sia uno
degli elementi che potranno pesare nella discussione di mercoledì rispetto alla
possibilità per tutti i soci di decidere il mantenimento del Salone a Torino.
Penso che il nostro ruolo istituzionale, accanto all'affiancamento del ruolo tecnico
degli Uffici che hanno svolto l'istruttoria, debba anche avere una qualche
responsabilità o, se ritenete, una qualche presunzione nel fornire alla Giunta gli
indirizzi utili ad immaginare questo futuro del Salone, nella cui progettazione tutti
dicono di voler essere più e meglio coinvolti. Ad esempio, a me è sembrato che
l'elemento più stridente della vicenda sia che tutti siamo concentrati sulla
competizione tra la Città di Torino e la Città di Milano, quando, in realtà,
l'esperienza del Salone dovrebbe puntare nei principi fondativi alla cooperazione
piuttosto che alla competizione, nell'interesse della diffusione della lettura, che è
l'obiettivo principale di innalzamento del valore civico delle comunità e di
valorizzazione delle professionalità collegate all'editoria e all'organizzazione della
lettura nelle sedi istituzionali, negli accessi consentiti oggi dai nuovi mezzi
dell'informatica e nell'educazione permanente che tutti, almeno in linea di principio,
riteniamo sia auspicabile.
Quindi, più che la competizione tra Torino e Milano, mi interessa la rete delle Città
del Libro, i Parchi del Libro e la dimensione relazionale che da Torino consente di
far partire in tutto il Paese il desiderio e la possibilità organizzativa di costruire il
circuito del libro, della produzione e della cultura verso la lettura; mi sembrerebbero
questi gli elementi di maggiore qualità. Non lo affermo per mia competenza, che non
ho, ma perché, ogni tanto, mi diletto a leggere chi ne ha competenza: so che da parte
dei Consiglieri di Amministrazione della Fondazione sono stati avanzati anche
progetti di merito che tendono a rafforzare la dimensione di Torino come capofila di
una rete delle Città del Libro, piuttosto che una Torino in corsa, in competizione o in
lotta con il Comune di Milano.
Speravo che, in questa sede, potessimo parlare di questo, accanto agli aspetti tecnici
che rendono possibile realizzare gli obiettivi; ovviamente, non li nego e non do
neanche loro un valore inferiore, ma credo proprio che, di fronte all'altezza della
sfida, questa debba essere la qualità della discussione nelle Istituzioni.

VERSACI Fabio (Presidente)
La parola alla Sindaca.

SINDACA
Ringrazio tutti i Consiglieri intervenuti su un tema che so bene che sta a cuore a tutti;
stava a cuore anche alla Consiliatura precedente e, infatti, sono stati fatti molti
dibattiti in quest'Aula in merito al Salone del Libro. Quando ero Consigliera di
opposizione, come faceva anche chi era Consigliere di maggioranza, in quest'Aula si
diceva - a tal proposito eravamo concordi - che il nostro interesse era rafforzare gli
eventi che hanno un'importante ricaduta sul territorio e tra questi vi era proprio il
Salone del Libro.
Non nascondo che, appena entrati, come tutti sapete, ci siamo trovati a gestire una
situazione a dir poco emergenziale e complessa: una governance che aveva necessità
di rinnovamento, una situazione di rapporti abbastanza difficili, in particolare con un
socio della Fondazione del Salone del Libro - mi riferisco all'AIE -, e la necessità di
rilanciare il Salone del Libro e quindi inventare o, in qualche modo, andare a
rivedere un modello che funzionava, ma che aveva necessità di essere rafforzato,
come, tra l'altro, era già stato detto da chi mi ha preceduto in questi banchi e che ha
portato avanti l'indirizzo della Fondazione del Libro in questi anni. È certo che
l'inchiesta che è arrivata non ha facilitato questo processo.
Detto ciò, insieme alla Regione, che ha svolto un ruolo fondamentale, ma anche
insieme ai Ministeri, con cui abbiamo collaborato e stiamo collaborando
nell'esclusivo interesse della Città, ci siamo messi al lavoro per cercare di gestire
quelli che sono i punti di debolezza - così possiamo definirli - del Salone, ma che
ritengo siano ampiamente superati, e di andare invece a rafforzare quelli che sono i
punti di forza, come diceva la Consigliera Artesio, in particolare quella che è la storia
della nostra Città e, quindi, la valenza che ha il Salone del Libro, perché siamo alla
trentesima edizione e perché sappiamo benissimo che, rispetto ad altre città, ha una
cultura forte e ha una storia che ci permette di essere molto più avanti rispetto a
Milano; per quanto riguarda la cultura del libro, dal mio punto di vista è proprio la
storia del Salone il nostro punto di forza.
Purtroppo, a fianco a questo, avevamo un punto di debolezza di cui si è discusso più
volte in quest'Aula e, in particolare, mi riferisco al costo dell'affitto, che,
evidentemente, poi si traduce in un elemento più oneroso per quanto riguarda i
soggetti che vogliono partecipare al Salone del Libro. Per questo, alla luce di quanto
è accaduto, siamo intervenuti immediatamente, abbiamo convocato GL Events ed
abbiamo chiuso una trattativa - a tal proposito, ringrazio il Capogruppo Lo Russo che
immagino l'abbia riconosciuto anche a nome del Partito Democratico - che ha avuto
un risvolto positivo per la Città: infatti, l'affitto sarà di 600.000,00 Euro per due
edizioni e dà certezza sulla sede. Siamo al Lingotto con un affitto più basso e questo,
dal nostro punto di vista, era fondamentale per procedere anche alla luce di quanto
accadrà mercoledì, perché, effettivamente, mercoledì l'AIE dovrà discutere rispetto
al luogo, quindi Torino o Milano.
Il lavoro che abbiamo fatto congiuntamente con le altre Istituzioni e con gli Uffici -
lo ribadisco - è stato quello di lavorare su quelli che sono i punti di debolezza, per cui
siamo andati a ridurre il costo dell'affitto, e di rafforzare il progetto culturale da parte
della Città, in particolare le competenze e la storia che abbiamo sul Salone. Credo
che questa battaglia - se così la vogliamo definire - la si debba fare tutti insieme e
credo che, al di là delle colpe o non colpe che oggi abbiamo, l'interesse della Città
debba essere più forte possibile ed il Consiglio Comunale debba essere più coeso
possibile con tutte le Istituzioni affinché il Salone possa continuare a restare a Torino
ed essere rafforzato. A breve, ci sarà un'assemblea in cui si discuterà della
governance. È obiettivo dell'Amministrazione, della Regione e di tutti i soggetti
coinvolti dare una governance più forte, affinché sia in grado di gestire quelle che
sono le emergenze. Siamo convinti di essere in corsa e di avere tutti gli elementi di
validità per poter mantenere il Salone del Libro e, anzi, rilanciarlo per la prossima
edizione.
Non mi sottraggo alle tre domande: per quanto riguarda Torino Esposizioni, in
settimana è già stato convocato un incontro con il Politecnico ed il Presidente della
Regione, Chiamparino, nel corso del quale ovviamente discuteremo della questione
insieme ai soggetti coinvolti. A proposito di quanto diceva il Capogruppo Rosso, è in
corso un'inchiesta e, a fronte dell'inchiesta, vedremo che cosa emergerà; se ci
saranno delle responsabilità, queste verranno assegnate e, in base a quello, la Città
deciderà come agire. Ovviamente, oggi è difficile poter comprendere quali saranno le
conseguenze dell'inchiesta.
Per quanto riguarda la famosa data del 19 luglio, c'era una prima versione degli
Uffici, che poi abbiamo approfondito e sono emerse delle questioni diverse, che sono
quelle che sono state annunciate. Onestamente, credo che qui ci sia stato un lavoro
davvero importante, fatto non solo dalla Città e, quindi, dalla Giunta, ma anche dagli
Uffici, dalla Regione e dal Ministero. Mi auguro che il Consiglio Comunale ci aiuti
nelle prossime settimane a procedere in tal senso, per dare un segnale forte che
Torino vuole continuare ad avere il Salone del Libro; ci stiamo attrezzando affinché
questo Salone non solo resti a Torino, ma che sia più forte di prima.

VERSACI Fabio (Presidente)
Dichiaro concluso il dibattito sulle comunicazioni della Sindaca.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)