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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 20 Aprile 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 16
INTERPELLANZA 2016-01846
"SICUREZZA SCUOLE TORINESI" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MARRONE ED ALTRI IN DATA 12 APRILE 2016. [Interpellanza generale]
Interventi
"Sicurezza scuole torinesi"
"Messa a norma di sicurezza antincendio ed efficientamento energetico scuole -
Giunta rispetti tempestivamente impegni di Giunta e di Governo"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione congiunta dell'interpellanza generale n. mecc.
201601846/002, presentata in data 12 aprile 2016, avente per oggetto:

"Sicurezza scuole torinesi"

e della seguente proposta di mozione n. mecc. 201601805/002, presentata dal
Consigliere Marrone in data 11 aprile 2016, avente per oggetto:

"Messa a norma di sicurezza antincendio ed efficientamento energetico scuole -
Giunta rispetti tempestivamente impegni di Giunta e di Governo"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessora Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
Io inizierei dalla scuola "Nigra". Con deliberazione della Giunta Comunale del 22
marzo, immediatamente eseguibile, sono stati approvati lo Schema di vincolo di
destinazione d'uso scolastico trentennale e lo Schema di atto d'obbligo di
accettazione del finanziamento per l'intervento di manutenzione straordinaria nella
scuola statale "Nigra" di via Bianzé 7 per l'importo di Euro 500.000, con fondi
finanziati dal MIUR attraverso la quota parte del mutuo più ampio, del mutuo Bei
della Regione Piemonte. Si è già provveduto alla loro sottoscrizione, quindi sono in
corso le procedure per la firma del contratto con la ditta aggiudicataria delle opere
sopra indicate, che riguardano prevalentemente interventi di messa in sicurezza degli
intradossi dei solai.
La consegna dei lavori è prevista entro la fine del mese di aprile, appena concluse le
procedure di accreditamento informatico dell'opera sulla piattaforma regionale.
Quindi, nonostante il mutuo sia stato firmato abbastanza recentemente, ci eravamo
portati avanti con i lavori, nel senso di attivare la progettazione esecutiva e le relative
gare per poter immediatamente partire. Quindi, per quanto riguarda la scuola
"Nigra", partiremo entro la fine di questo mese.
L'interpellanza del Consigliere Marrone faceva poi riferimento, più in generale, a
quella che è la situazione del Patrimonio Edilizio Scolastico torinese, quindi, a
questo punto, entrerei nel merito di questa richiesta di informativa generale.
Intanto partiamo dal fatto - che è una constatazione - che il Patrimonio Edilizio
Scolastico della Città di Torino comprende circa 320 edifici, prevalentemente
costruiti tra gli anni Sessanta e Ottanta, che quindi presentano problemi manutentivi
legati all'invecchiamento fisiologico di alcuni materiali che erano tipici di quel
periodo costruttivo.
Inoltre, la continua evoluzione della normativa tecnica di riferimento impone anche
la realizzazione di opere edili, che sono necessitate proprio dalla necessità di
adeguamento e poi anche naturalmente per migliorare la sicurezza antincendio, la
tutela della salute, della sicurezza e dei luoghi di lavoro. Sappiamo tutti quanto siano
cambiate le normative in materia di sicurezza sul lavoro nel corso di questi anni, e
così tutta la normativa che presiede ai certificati di prevenzione incendi. Quindi, poi
si è lavorato su quello che è l'aspetto principale, e cioè mantenere la sicurezza e il
comfort delle strutture scolastiche.
Per rendere noto e trasparente tutto il lavoro svolto in questo mandato amministrativo
andiamo a riassumere le azioni che si sono svolte nel periodo giugno 2011 -
dicembre 2015 e anche le attività che sono in programma. Peraltro mi piace anche
ricordare come in questi anni abbiamo istituto un'informazione periodica nei
confronti delle Circoscrizioni e dei dirigenti scolastici, per cui ciascuno di questi
soggetti viene messo a conoscenza di quelle che sono le opere programmate nel
corso di quell'anno.
Per quanto riguarda la manutenzione degli edifici scolastici sono stati istituiti dei
gruppi tecnici territoriali di lavoro al fine di predisporre un programma di interventi
necessari ad assicurare e mantenere nel tempo condizioni adeguate di confort e
sicurezza, oggetto di periodico monitoraggio.
In pratica che cosa abbiamo fatto? Ad avvio mandato siamo andati a verificare tutti
gli edifici scolastici per stabilire un ordine di priorità degli interventi. Dopo aver
stabilito l'ordine di priorità degli interventi, che sono ovviamente frutto di
valutazioni diagnostiche fatti con strumenti e anche fatti attraverso la constatazione
visiva, si sono costituiti dei gruppi di lavoro territoriali per poter sviluppare le azioni
di intervento conseguenti.
Per quanto riguarda i fondi, ricordo come nel corso del quinquennio sono stati
impegnati fondi per interventi di manutenzione ordinaria per circa 6 milioni di Euro,
di manutenzione straordinaria per circa 31 milioni di Euro, per efficientamento
energetico circa 15 milioni di Euro, per la vulnerabilità degli edifici scolastici oltre 9
milioni di Euro e poi per la ristrutturazione e nuove opere 6.240.000 di Euro. Ma
credo che questi dati siano noti al Consiglio Comunale, anche perché è il Consiglio
Comunale che delibera l'atto di Bilancio Comunale. Come potete vedere quindi
parliamo di oltre 65 milioni di Euro nel quinquennio.
Per quanto riguarda, invece, la piccola manutenzione sono stati erogati dei fondi alle
direzioni didattiche proprio nell'ambito dei provvedimenti che sono volti a favorire
le autonomie scolastiche. Ogni anno, quindi, la Città provvede ad assegnare a
ciascuna autonomia delle risorse finanziarie che servono per la gestione diretta degli
interventi di minuta manutenzione.
Abbiamo fatto questa scelta perché ci sono alcuni interventi che devono essere
eseguiti prontamente, penso alla sostituzione della maniglia o di un rubinetto e così
via, che se richiesti al Servizio Centrale di Edilizia Scolastica, che deve attendere per
ragioni di economia di averne un certo numero, questo fa sì che l'intervento che è
necessario, ai fini del confort e della sicurezza, eseguirlo velocemente, mentre invece
il Servizio Centrale deve aspettare di avere un certo numero di interventi che
appartengono alla stessa categoria, per poi affidarli all'impresa con una procedura
molto più lunga.
Per questo abbiamo pensato di affidare alle singole autonomie scolastiche, alle
singole direzioni, dei fondi per la gestione diretta degli interventi di minuta
manutenzione. Nel quinquennio sono stati erogati fondi complessivamente per
1.110.000 Euro.
Abbiamo parlato della manutenzione straordinaria, ordinaria e della minuta
manutenzione, adesso parliamo degli interventi che abbiamo posto in essere sulla
vulnerabilità degli edifici.
La deliberazione CIPE del 13 maggio 2010, che era andata a prevedere un
programma straordinario di interventi urgenti finalizzati alla prevenzione e riduzione
del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali degli
edifici scolastici, tutti voi ricorderete che nasceva purtroppo da un fatto accaduto nel
nostro territorio: mi riferisco al crollo del Liceo Darwin.
La Città di Torino ha concorso con un proprio programma per intervenire in 26
edifici scolastici di proprietà, sedi di scuole statali. Anche questo lo sottolineo perché
in molte città d'Italia le scuole, purtroppo, non sono di proprietà del Comune,
dell'Ente Pubblico.
Questi interventi hanno un importo complessivo che in questi 5 anni si è tradotto in
opere pari a 9.015.000 Euro. Quindi a quei 65 milioni di cui sopra si aggiunge 1
milione per la minuta manutenzione e 9 milioni di fondi sulla vulnerabilità degli
edifici. Credo che siamo arrivati a 75 milioni di Euro nel quinquennio investiti in
sicurezza scolastica.
Nell'anno 2012, proprio per le ragioni che ho detto prima, si è ritenuto necessario
integrare il monitoraggio visivo delle strutture scolastiche con indagini diagnostiche.
L'obiettivo era quello di andare a verificare lo stato conservativo degli intradossi dei
solai; siamo partiti con 50 scuole, 50 edifici che ad avviso dei tecnici erano quelli che
più necessitavano di quel tipo di diagnosi considerando l'epoca costruttiva e la
tipologia di costruzione dei soffitti.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Mi perdoni solo un attimo, Assessora Pellerino. Consiglieri Cassiani, Paolino...
chiedo all'Aula di rispettare l'intervento dell'Assessora Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
È stato anche eseguita per 11 edifici scolastici la verifica del sistema di ancoraggio
dei controsoffitti esistenti. Non mi dilungo su questo tema, ma uno degli aspetti
problematici che dagli incidenti che si sono verificati per fortuna in altre città d'Italia
abbiamo imparato che anche il sistema di ancoraggio dei controsoffitti che un tempo
veniva realizzato può non essere sicuro. Per questo siamo andati a verificarlo e nelle
scuole dove abbiamo portato questa verifica, perché erano quelle scuole dove sulla
base di progetti a nostra disposizione risultava questo ancoraggio sospetto, invece per
fortuna è risultato adeguato, come dichiarato nel documento di indagine che è stato
rilasciato dalla società che ha svolto la verifica, che è una società certificata.
Poi abbiamo avuto la Legge Buona Scuola e a seguito di essa il Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha indetto una procedura pubblica
proprio perché in sede ANCI era stato da noi, nella Commissione Istruzione, più
volte portato all'attenzione, anche attraverso il nostro Sindaco, Presidente
dell'ANCI, il tema della necessità di controllare in modo capillare i controsoffitti
esistenti e, quindi, di andare a fare proprio delle indagini diagnostiche sugli elementi
non strutturali dei solai. Quindi abbiamo concorso a questi fondi che il MIUR ha
stanziato; questa procedura di affidamento riguarda 29 scuole della Città, che si
vanno ad aggiungere a quelle su cui avevamo già fatto la nostra indagine diagnostica
e visiva.
Per quanto riguarda il decreto mutui a cui fa riferimento la scuola Nigra, di cui
abbiamo parlato all'inizio, come sapete vi è stato un bando regionale triennale per gli
anni 15, 16 e 17 sull'edilizia scolastica in attuazione del decreto interministeriale del
gennaio 2015 per l'assegnazione dei contributi per il finanziamento di interventi di
edilizia scolastica. Il Comune ha presentato quattro candidature e ha ricevuto
l'assegnazione di finanziamenti per due interventi: la scuola Nigra, come già detto, di
via Bianzé, per Euro 500.000, e anche la manutenzione straordinaria (questa è la
seconda opera) dell'edificio scolastico Pellico, in via Madama Cristina 102. In questo
caso il finanziamento messo a disposizione è pari a 800.000 Euro più 100.000 Euro,
quindi 900.000 complessivi, perché 100.000 sono a carico della Città.
Abbiamo ancora un'altra tipologia di interventi: la bonifica della lana di vetro. Nel
corso degli ultimi decenni qui a Torino lo S.Pre.S.A.L. (Servizio di Prevenzione e
Sicurezza degli Ambienti di Lavoro) ha ritenuto che le fibre artificiali vetrose fossero
non sicure e quindi da sostituire laddove queste fibre fossero a diretto contatto con
l'aria, quindi attraverso dei controsoffitti a doghe.
Quindi abbiamo ricevuto le indicazioni tecniche dallo S.Pre.S.A.L. che riguardano
sia l'utilizzo e sia anche la classificazione. C'è stata una prima indagine conoscitiva
nell'estate del 2013, che è partita proprio da quei manufatti che per quantità ed
estensione potevano presentare maggiori criticità. Qui c'è stata questa
differenziazione tra controsoffitti aperti e chiusi, indicando dove era possibile
rilevarlo senza manomettere il manufatto, perché come potete immaginare questo è
stato un evento non previsto dal punto di vista dello stanziamento dei fondi, perché
nel resto d'Italia queste fibre di lana di vetro sono assolutamente utilizzate come
sistema di coibentazione.
Siamo quindi intervenuti, laddove abbiamo rilevato la presenza di coibente in fibra
minerale, ed abbiamo attivato gli interventi di messa in sicurezza. Qualcuno se lo
ricorderà perché era stato oggetto di alcune interpellanze, perché avendo realizzato
questi interventi nei nidi e nelle scuole dell'infanzia, in alcuni casi avevamo
utilizzato il periodo estivo, ringrazio ancora i tecnici non soltanto dell'edilizia
scolastica, ma in generale dell'edilizia della Città di Torino che si sono messi a
disposizione e hanno lavorato anche il sabato e la domenica, però ciononostante
eravamo partiti in alcuni servizi con alcuni giorni di ritardo nell'avvio dell'anno
educativo.
Prevenzione incendi. Voi sapete che le scuole di ogni ordine e grado con oltre 100
persone presenti e anche gli asili nido (perché recentemente anche i nidi sono stati
accomunati) con oltre 30 persone presenti rientrano nell'ambito di applicazione della
normativa antincendio. Il termine per realizzare il conseguimento di tutta la
documentazione, e quindi poi ottenere il certificato prevenzione incendi, è fissato al
momento al 31 dicembre 2016.
Lo stato di attuazione generale degli edifici scolastici, compresi i nidi, è pari al 74%,
considerato gli edifici scolastici con CPI rilasciato. Naturalmente a questo si vanno
ad aggiungere le altre scuole in cui è stata presentata la documentazione, o è in corso
di presentazione, ma il documento non è ancora stato rilasciato. Anche in questo
Torino si distingue rispetto alle altre grandi città, dove il CPI è presente in una media
circa di un terzo delle scuole, noi siamo ai tre quarti.
Interventi di efficientamento energetico. Questa è un'idea che abbiamo cercato di
mettere a punto poiché credo sia di dominio pubblico che vi sono più fondi erogati
per azioni di efficientamento energetico, che è un obiettivo delle politiche ambientali,
su cui anche a livello europeo si sono andati ad investire risorse. Quindi abbiamo
cercato di individuare delle scuole dove fosse possibile immaginare degli interventi a
duplice valenza, cioè di efficientamento energetico, ma anche di manutenzione
straordinaria. Questa è stata l'idea, ne abbiamo già parlato e credo che sia stato dato
anche risalto di questa pratica virtuosa da parte degli organi di informazione.
Ci sono molti interventi, ad esempio la sostituzione di serramenti, o il rifacimento
della copertura di un edificio, che hanno ricadute sia in termini di manutenzione
straordinaria necessaria e anche di efficientamento energetico. Per cui anche lì per
andare a individuare 30 scuole atte a ricevere questo tipo di interventi, abbiamo
dovuto procedere con uno screening, un'indagine diagnostica da una parte volta a
verificare gli edifici più energivori, quelli in cui era necessario fare manutenzione
straordinaria e quelli che per le loro caratteristiche costruttive avessero sopportato
questo tipo di intervento, perché non tutti gli edifici - penso ad esempio agli edifici
degli anni Sessanta, che sono edifici con delle fragilità costruttive legate ai materiali
usati - possono sopportare un intervento manutentivo di questa portata. Naturalmente
anche edifici che fossero particolarmente energivori, perché l'intervento viene
finanziato proprio attraverso i risparmi della bolletta energetica, che vengono
reinvestiti nelle opere di manutenzione straordinaria.
Da parte dell'Area sviluppo fondi europei innovazione, Smart City e IREN è in corso
la fattibilità tecnica e anche l'individuazione del percorso economico-finanziario, che
non è banale, ed è inserito, l'abbiamo deliberato recentemente, nel PON Metro.
Abbiamo poi eseguito interventi di riqualificazione energetica in sei scuole, che sono
comprese in questo caso nel FESR 2007/2013, che poi ha avuto ricadute di
realizzazione in questo quinquennio, che sono andati a razionalizzare i consumi
energetici del patrimonio immobiliare, per un totale di 15 milioni di Euro, che si
assommano a quei 75 milioni che ho detto prima; quindi siamo a quota 90 milioni di
Euro.
In particolare, le sei scuole sono la scuola primaria Manzoni, la scuola primaria Duca
d'Aosta, il complesso scolastico di via Passoni 913, la scuola secondaria di primo
grado Marconi, la scuola primaria Muratori, succursale Antonelli, la scuola
secondaria di primo grado Cena, succursale Martiri del Martinetto.
Abbiamo poi cercato anche di intervenire per quanto possibile sulle aree esterne,
sulle attrezzature ludiche e sportive. Questo soprattutto per poter dare uno spazio
esterno che fosse sentito dagli alunni; quindi, attraverso il nostro progetto di Torino
Città in Gioco e del laboratorio Città Sostenibile, con architetti tutors (è un progetto
che abbiamo con la Fondazione Ordine Architetti di Torino), si sono avviati dei
percorsi di coprogettazione con le bambini e i bambini, e con gli insegnanti, per gli
interventi delle aree verdi scolastiche; ne abbiamo inaugurato uno proprio la
settimana scorsa.
C'è una metodologia che è quella appunto del percorso progettuale attivato con le
scuole cittadine, che consente la partecipazione alla trasformazione di quei luoghi
dove trascorrono la vita scolastica e non solo, perché come sapete alcuni di questi
cortili sono stati aperti anche in orario extrascolastico e sono un luogo di
aggregazione e di socializzazione.
Un'altra azione è stata quella che abbiamo chiamato "Ottimizzazione dell'uso degli
spazi" scolastici e il documento di identità dell'edificio scolastico. Il documento di
identità delle scuole è stata un'idea che chi vi parla ha avuto a partire dal 2012
proprio per andare a indicare alla Direzione della scuola qual è l'utilizzo ottimale
dell'edificio scolastico.
Siccome esiste un rapporto ben preciso ai fini del benessere, del confort tra aule
didattiche, aule laboratoriali, refettori e spazi comuni, attraverso il documento di
identità della scuola si va a dire al dirigente scolastico per quale numero di alunni
quella scuola è idonea, anche perché un numero più alto potrebbe comportare un uso
eccessivo con anche disservizi dei locali comuni, la mancanza di spazi laboratoriali.
Inoltre, anche per una ragione di politiche educative, ci sembra che sia importante
che la popolazione scolastica sia ben distribuita all'interno di tutto il territorio della
Città e non in alcune scuole in particolare perché magari sono quelle dove la qualità
percepita è più alta, lasciando poi invece altre scuole sotto-occupate e riducendone
anche proprio le potenzialità educative. Quindi il documento di identità delle scuole a
fronte della capienza degli edifici scolastici.
Poi abbiamo anche previsto uno strumento che sia di programmazione dei fabbisogni
futuri sulla base degli andamenti demografici e di quelli che sono anche i flussi tra
cicli scolastici che a partire dai dati demografici sono immaginabili per i prossimi
cinque, dieci anni. Abbiamo chiesto alla Fondazione Agnelli di darci una mano da
questo punto di vista e di svolgere un'attività di ricerca che è stata condotta con il
Servizio dell'edilizia scolastica, che è partito da una fotografia dell'esistente, e poi
insieme al Servizio anagrafico siamo andati a individuare territorio per territorio qual
è l'attuale utilizzo di tutti gli edifici scolastici; questo lavoro è stato presentato in V
Commissione e poi in tutte le Circoscrizioni.
È proprio sulla base di questa indagine che si è conclusa sei mesi or sono che
andremo a riprogrammare la rete della distribuzione delle scuole anche ai fini del
dimensionamento scolastico. Credo di non avere altro. Vi ringrazio per l'attenzione.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
È purtroppo ancora fresca la ferita dei gravi fatti avvenuti in relazione alla sicurezza
delle scuole sul nostro territorio, in particolare l'episodio a Rivoli, quindi non nel
nostro Comune, ma nel nostro tessuto metropolitano, che era addirittura costato la
vita a un giovane studente, Vito Scafidi. È stata una brutta occasione per accorgersi
che in generale la classe dirigente monitora e presta la giusta attenzione al tema della
sicurezza nelle scuole solo dopo il verificarsi di fatti tragici, non invece in chiave
preventiva o soprattutto di monitoraggio, proprio per evitare che questi fatti tragici
avvengano.
Intendiamoci, è vero che la situazione di partenza non sarà stata di sicuro facile.
Ricordiamo anche che su scuole di ordine superiore la Magistratura, con l'allora PM
Guariniello, aveva anche avviato delle inchieste penali sulle messe in sicurezza delle
aule scolastiche. È anche vero però che abbiamo l'impressione che ancora non ci sia
una adeguata sensibilità e attenzione.
Spiace per esempio che, nonostante una calendarizzazione annunciata da molto
tempo, manchi il Sindaco a questo dibattito, che voleva e doveva avere uno spazio da
Consiglio Straordinario, e per semplici esigenze di tempistiche di lavori d'Aula
invece è stato ridotto su un ripiego di interpellanza generale con atto di indirizzo
collegato. Spiace comunque che il Sindaco non partecipi e non sia presente.
Questo perché la situazione non è rosea come è stata dipinta in termini di impegno di
investimenti. Non metto assolutamente in dubbio le cifre in termini di fondi pubblici
investiti; però, sulla base di dati reperiti con accessi agli atti, i risultati a cui siamo
pervenuti non sono soddisfacenti.
Intanto voglio ricordare che le normative che pongono questi obblighi di Legge e di
adeguamento e messa a norma delle strutture scolastiche, sì, sono recenti, nel senso
che non sono di 30 anni fa, però non è che siano così vicine a noi nel tempo.
Ricordiamo che l'equiparazione di allievi con i lavoratori per quanto riguarda gli
obblighi di tutela e sicurezza della salute sul lavoro risale al Decreto Legislativo
81/2008, quindi risale a otto anni, e che il DPR 151/2011 individua l'attività 67,
ovvero scuole di ogni ordine e grado e tipo, collegi o accademie con oltre 100
persone presenti, oppure anche asili nido con oltre 30 persone presenti, e qualifica
questa attività tra quelle soggette al controllo dei Vigili del Fuoco e obbligate al
procedimento di rilascio del CPI, ovvero del Certificato di Prevenzione Incendi, e
della Scia.
Dicevo che sulla base di un accesso agli atti che gli stessi Uffici dell'Assessorato
hanno poi fornito su stimolo del nostro Capogruppo in Circoscrizione 2, Vincenzo
Macrì, che purtroppo ancora attende grossomodo da due anni risposte dalle sue
strutture circoscrizionali (in Comune, grazie al cielo, c'è stata una sicuramente
maggiore celerità), i risultati che ci sono stati comunicati sinceramente mettono
qualche brivido.
Intanto per quanto riguarda le scuole dell'infanzia solo 11, ovvero il 15%, non un
terzo, risulta avere il Certificato Prevenzione Incendi già rilasciato, perché un terzo
se è vero è che sopra al 30%, il 15% è la metà; quindi siamo grossomodo su un sesto
di quelle che hanno già il certificato. Vero è che alcune sono solo in attesa - però
sono solo 27 - del sopralluogo dei Vigili del Fuoco, ma hanno già una bozza di
documento.
Sicuramente non fa piacere che per dieci scuole, quindi il 14%, la documentazione
SCIA sia ancora in corso di redazione e quindi evidentemente non sia già stata scritta
e definita, ma il vero dato che ritengo davvero molto molto preoccupante, un dato di
sicuro piuttosto sconcertante, è che il 21% delle scuole d'infanzia comunali torinesi
abbiano di fatto interventi ancora da programmare.
Leggo proprio la risposta: "interventi ancora da programmare nei limiti delle risorse
economiche assegnate"; significa che, in realtà, l'Amministrazione Comunale
ammette che non sono ancora a norma, perché, evidentemente, ci sono interventi che
non sono realizzati e da certificare, non sono neanche ancora "programmati" - tra
virgolette - perché sono da programmare, e i limiti di risorse sicuramente dovrebbero
avere un carattere di stanziamento prioritario, visto che si parla della sicurezza e
della salute dei bambini, dei figli dei cittadini torinesi.
A questo punto, allora, pensare che sono ben 17 le scuole che non sono a norma e
constano del 24%, quindi questo sì, quasi un quarto del totale di tutti gli asili torinesi,
è sicuramente un dato che ci preoccupa, perché abbiamo dovuto sollevarlo proprio
con un dibattito di questo tipo, perché in ogni caso dubito che entro dicembre di
quest'anno ben 17 scuole vedano realizzati interventi che sono ancora da
programmare, secondo quanto rispondono l'Amministrazione e la Giunta.
Immaginiamo quindi anche che si arriverà, di fatto, ad uno sforamento illecito di
questi obblighi e quindi, anche su questo, bisognerà sollecitare l'attenzione
dell'Autorità Giudiziaria e soprattutto il fatto che poi la risposta della politica spesso
e volentieri rischi di essere - magari qua vado un po' oltre il livello torinese e mi
sposto più su quello del Governo - sempre un tweet, cioè uno spot per cui sapendo
che sono "x" unità, se non decine, le scuole che non sono ancora in sicurezza, invece
di avviare un programma sensato, razionale, responsabile e serio di risanamento di
queste strutture di messa in sicurezza, pensando a tutti i bambini e non invece alla
propaganda, si scelgano invece questi spottoni del tombolone per cui se ne sceglie
una, si dice che comunque quella è stata sanata, si lancia l'obiettivo e il risultato
raggiunto per più giorni sul mainstream mediatico e il problema è risolto così.
Su tutte le altre scuole, invece, su cui evidentemente permane un problema di questo
tipo, che è un problema grave, perché se ci sono scuole che hanno interventi ancora
da programmare e non sono nemmeno nella fase di poter redigere la certificazione
antincendi, vuol dire che non sono a norma sulla prevenzione antincendi, vuol dire
che se c'è un incendio è un problema.
Alla luce di un problema così grave, quello che riteniamo è che non si possa
rispondere con i tweet, non si possa rispondere con la propaganda, non si possa
rispondere con la scrollata di spalle e non si possa rispondere, mi permetta la Giunta,
con un clima, che vediamo, questo sì, ce lo ha rimproverato tante volte il Sindaco in
tempi passati, da campagna elettorale.
Sarei curioso veramente di vedere qual è l'agenda attuale del Sindaco Piero Fassino
in costanza di svolgimento del Consiglio Comunale, sono quasi sicuro che potremmo
indovinare evidentemente un evento elettorale nel suo fitto calendario di eventi
pronti a raccogliere consenso; noi preferiremmo un Sindaco che, invece, vada in
queste 17 scuole per assumersi impegni ben chiari, con tempistiche e un
cronoprogramma ben chiaro di messa in sicurezza e, dall'altra parte, che si eviti
contestualmente di dare messaggi rassicuranti che, peraltro, vanno anche a ledere -
immagino - un diritto di informazione che le stesse famiglie dovrebbero avere.
Per esempio, le famiglie che mandano i figli in queste 17 scuole sanno qual è lo stato
delle strutture? Sanno che non solo non esiste una certificazione, ma addirittura ci
sono interventi che non sono stati ancora programmati? Questo è un dovere -
immagino - di trasparenza che l'Amministrazione deve avere nei confronti delle
famiglie.
Se un'azienda non è a norma con la certificazione antincendio o con lo stato di messa
in sicurezza della struttura viene chiusa e il titolare o il direttore delegato finisce nei
pasticci penalmente: questo è quello che accade.
Solo in Italia quando si parla di strutture, che magari sono frequentate nemmeno da
lavoratori, ma da alunni e, in questo caso, alunni molto piccoli per età, invece si
ritiene una sorta di tara ereditata nel tempo e quindi, tutto sommato, anche
procrastinabile nel tempo. Questa è proprio la mentalità che bisognerebbe evitare,
bisognerebbe andare a sanare, altrimenti l'impressione, soprattutto guardando i
manifesti, è che l'amore per la Città si riscopra ogni cinque anni, sempre e solo per
pochi mesi all'anno, mentre invece un vero Sindaco dovrebbe dimostrare questo
amore e questa attenzione per tutta la durata della tornata amministrativa e non solo
nei mesi di campagna elettorale.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Brevemente, altrimenti non ci stiamo con i
tempi.
La parola all'Assessora Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
Grazie, Presidente, per la parola. Intervengo solo per una precisazione.
Intanto volevo confortare il Consigliere Marrone: il Sindaco si è recato dal medico
perché colpito da una crisi allergica e non è a fare campagna elettorale, viceversa il
Consiglio Comunale in questo periodo... (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Posso parlare? Grazie. Io non l'ho interrotta e ho ascoltato pazientemente tutte le
cose che lei ha detto nel suo intervento che non corrispondono al vero e di cui se ne
assumerà la responsabilità.
Ho parlato di interventi edilizi materiali, per cui abbiamo raggiunto quasi i 100
milioni di Euro in cinque anni.
Altro discorso è la Certificazione Prevenzione Incendi, che non significa che gli
interventi non sono stati fatti, significa solo che non è ancora stata prodotta tutta la
documentazione dai Vigili del Fuoco. Consigliere Marrone, questa Amministrazione
è partita in vigenza del Certificato Prevenzione Incendi, poi c'è stata la normativa
SCIA, che oggi non esiste più, ed è tornata la normativa CPI; tutto questo nell'arco di
poco meno di cinque anni.
Non confonderei gli interventi sulla sicurezza degli edifici scolastici con la
documentazione, l'invio e il ricevimento di certificati, perché sono due aspetti
completamente diversi; pregherei, quindi, di non destare allarme sociale con
argomenti assolutamente infondati.
Inoltre, vorrei ricordare al Consigliere che le scuole dell'infanzia del Comune
attualmente sono poco più di cinquanta, dopo la statalizzazione di alcune di esse. In
ogni caso credo che l'attesa, come ha rilevato lo stesso Consigliere, della
certificazione per 17 di esse sul totale, ripeto, non sia indice di insicurezza degli
edifici, ma semplicemente di mancato riscontro della documentazione che noi
abbiamo regolarmente inviato ai Vigili del Fuoco. Ricordo, quindi, che l'ottenimento
del Certificato Prevenzione Incendi, che è una pratica amministrativa, non ha nulla a
che vedere con gli interventi di manutenzione straordinaria. Se strumentalmente si
confondono i due piani, ognuno si assumerà la responsabilità del proprio dire.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Siamo in un'Aula di Consiglio Comunale, ognuno di noi è libero di affermare le
proprie posizioni dicendo ciò che pensa e assumersene la responsabilità qualora
quanto detto sia mendace o falso. Consigliere Marrone, farei intervenire i due
Consiglieri che hanno chiesto prima… (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
La parola al Consigliere Marrone, solo per un minuto, poi le devo togliere la parola.

MARRONE Maurizio
Leggo un esito di accesso agli atti che i suoi Uffici mi hanno dato e che forse lei non
ha letto, ovvero: 11 scuole (15%) con certificato rilasciato, 27 in attesa del
sopralluogo, quindi il 37% (queste sono quelle in attesa di sopralluogo), 15 più 2,
ovvero 17, cioè il 24%, non hanno la certificazione, non hanno neanche in corso di
redazione la richiesta di certificazione; questo è quello che voi scrivete e lo avete
messo per iscritto, grazie al cielo, forse però non lo sapete e questo ci fa veramente
tremare, bensì, come dite voi, dice: "esame progetto approvato con alcuni interventi
da programmare, nel limite delle risorse economiche assegnate". Vuol dire che voi
non avete redatto la richiesta di certificato perché non siete nelle condizioni di
averlo, perché gli interventi vanno fatti. Se volete le leggo, ma sono 17 scuole. Le
famiglie che tengono i figli lì lo devono sapere, perché veramente prima ho rispettato
la sua relazione, che ovviamente ha cercato di confondere le acque parlando dei
quattrini spesi e non dei risultati ottenuti, ma qua invece si parla di dati su cui lei
cerca di far credere che le scuole abbiano la certificazione o sono in attesa di averla,
mentre invece un quarto degli asili torinesi non sono a norma e siete voi che ce lo
avete detto rispondendo a un accesso agli atti.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Consigliere Marrone, non mi metta in difficoltà!
La parola al Consigliere Ferraris.

FERRARIS Giovanni Maria
Intervengo brevemente, cercando di non portare via tempo.
Sono contento che sia arrivato anche in Aula questo dibattito, perché, tutto sommato,
è interesse nostro e delle nostre giovani generazioni e potrei dire anche dei nostri
figli sapere che si va in scuole sicure.
Sono anche contento dei dati che ho sentito dall'Assessora, sicuramente non sono
allarmanti come è stato detto, ma fanno comunque pensare che si poteva magari
intervenire anche con un po' di anticipo, non solo economicamente ma nelle
verifiche o perlomeno che queste fossero fatte e rese note in modo più puntuale.
Ad esempio, siamo nel 2016 e l'ultima verifica che mi sono annotato sulla lana di
vetro risale al 2013, la prima indagine conoscitiva veniva fatta in quell'anno.
La norma che citava il Consigliere Marrone in realtà è molto più lontana, è del 1994,
poi magari si chiamava Legge 626 e non D. Lgs. 81, e già in quel periodo gli studenti
avevano la stessa valenza dei lavoratori, per cui è molto più in là. Ricordo anche che
il legislatore nazionale prorogò costantemente di 10 anni in 10 anni gli adeguamenti
per le realtà pubbliche, forse per carenza di denaro che destinava ad altro, ma non per
questo si dimenticò degli stessi istituti di natura privata, che invece furono obbligati
già all'epoca ad adeguarsi e che sono stati obbligati costantemente a fare.
Ho partecipato ad alcune riunioni qualche anno fa in Commissione Scuola, dove si
chiedeva a FISM, o agli istituti che aderiscono a FISM, di adeguarsi
tempestivamente e di redigere anche dei documenti a comprova che l'adeguamento
venisse fatto, cosa che peraltro non veniva chiesto alle realtà pubbliche dello stesso
livello.
Questo solo per dire che se dobbiamo fare un unico peso, dobbiamo pensare di farlo
anche quando si chiedono le cose e non solo quando ci si lamenta che i soldi arrivano
in ritardo e che magari vengono anche destinati bene, però sempre con i tempi che la
Pubblica Amministrazione prevede, ma non lo stesso si fa quando invece lo si chiede
allo stesso istituto che, per realtà giuridica, non dipendente dalla stessa Pubblica
Amministrazione.
Solo per richiamare che nel futuro, visto che non lo si è fatto nel presente e
soprattutto nel passato, bisognerebbe portare allo stesso livello le due realtà.
Non ultimo, vengo a sapere che anche alcune scuole elementari che magari non sono
di pertinenza dell'Amministrazione Comunale, ma forse sono di proprietà, avevano
le stesse carenze, una delle quali con il Capogruppo si è discusso anche in una
Commissione Consiliare e per le quali sì, si è intervenuto, ma solo dopo che
crollavano i soffitti, per fortuna senza vittime.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Anche io sarò breve e mi riconosco nelle preoccupazioni manifestate dal Consigliere
Marrone. Il tema su cui volevo fare una riflessione è quello della Scuola Nigra;
perché lo dico? Perché il Consigliere Ferraris ha detto adesso che i tempi della
Pubblica Amministrazione sono importanti.
A mio modo di vedere per quanto capitato alla Scuola Nigra, al di là del fatto che mi
riconosco evidentemente con la ricostruzione fatta dall'Assessora Pellerino, mi viene
da dire che probabilmente è più veloce il tweet di Renzi che quello che fa
l'Amministrazione Comunale di Torino.
Mi spiego meglio: è ovvio che nel Piano triennale delle opere pubbliche e quindi
nell'articolazione finanziaria del Bilancio preventivo del Comune di Torino erano
stati stanziati i famosi 500.000 Euro per il recupero funzionale della Scuola Nigra;
detto questo, si deve correre in fase di approvazione di Bilancio consuntivo con due
deliberazioni del 22 marzo, mi pare di capire, dove quelli che erano stati i fondi,
attraverso il MIUR, come giustamente ha detto… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Va bene, Assessora Pellerino.
Ho detto che mi riconoscevo nella sua ricostruzione. Detto questo, lei abbia la
cortesia di ascoltare e di tenere un atteggiamento corretto nei confronti di questo
Consiglio Comunale, perché nessuno ha un atteggiamento da sbeffeggiare. Da
quando parla il Consigliere Marrone, lei…

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Consigliere, si rivolga alla Presidenza!

GRECO LUCCHINA Paolo
Già, Presidente, occorre far rilevare che le repliche dell'Assessora non sono previste.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
È stata una facoltà.

GRECO LUCCHINA Paolo
Quindi è meglio tapparle la bocca. Grazie, Presidente.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Parli con la Presidenza.

GRECO LUCCHINA Paolo
Io parlo con la Presidenza, ma se interloquisce con me le rispondo. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO).

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Assessora, per cortesia!

GRECO LUCCHINA Paolo
Se vuole rispondere, risponda al fatto che probabilmente l'edilizia scolastica ha dato
subito l'agibilità a un'aula, probabilmente perché siete in campagna elettorale.
Risponda a questo!

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Consigliere, continui il suo intervento.

GRECO LUCCHINA Paolo
Risponda al fatto che nonostante sia corretto che la Giunta possa, e questo è
permesso e lo abbiamo verificato con gli Uffici, vincolare la destinazione d'uso di un
immobile pubblico per trent'anni, non sia meglio che passi dal Consiglio Comunale;
risponda anche a questo, Assessora Pellerino!
Risponda sul fatto che giorni fa, probabilmente, gli Uffici di Edilizia Scolastica, in
fase di campagna elettorale, hanno dato l'agibilità a un'aula subito dopo le polemiche
sui giornali della scuola di Renzi e del tweet di Renzi!

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Signori, vi chiedo la cortesia di utilizzare un atteggiamento consono all'Aula, da
parte dei Consiglieri, da parte della Giunta e chiaramente anche dai banchi della
Presidenza.
Qual è il parere della Giunta?

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
Il parere della Giunta è negativo.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
mozione:
Presenti 27, astenuti 7, favorevoli 7, contrari 13.
La proposta di mozione è respinta.
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