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"Indirizzi e linee guida per nuovo bando ristorazione scolastica" D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201600910/002, presentata dal Consigliere Tronzano in data 1 marzo 2016, avente per oggetto: "Indirizzi e linee guida per nuovo bando ristorazione scolastica" D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Sono stati presentati sette emendamenti. La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea La faccio breve perché il tempo si allunga e non va bene. Parlo anche al Capogruppo del PD, oltre che alla Presidenza. Dal punto di vista pratico (nel merito ci entriamo quando magari facciamo le dichiarazione di voto, ora entriamo nel punto di vista pratico) questa proposta di mozione è stata oggetto di diverse critiche, ma anche di plausi. Detto questo, alla fine dovremmo aver trovato una quadra, Presidente, con alcuni emendamenti. La prima cosa che le chiedo è se è possibile votare il dispositivo per parti separate, in modo da lasciare libertà di coscienza su alcuni punti, perché ci sono ragionamenti ideali che configgono. Quindi magari personalmente sono favorevole del pasto portato da casa, mentre la stragrande maggioranza di questo Consiglio Comunale è contraria. Non per questo, secondo me, si deve inficiare l'impostazione della proposta di mozione che verte su un tema centrale, cioè sul tentativo di provare a dare delle linee guida per il prossimo bando, in modo che le tariffe vengano abbassate a favore dei genitori. Quindi chiedo se possiamo votarla per parti separate. La seconda valutazione è che io emendo la mia proposta di mozione in linea con quanto richiesto anche da altri Consiglieri che vorrebbero votare questo atto per parti separate. Quindi, ho fatto degli emendamenti che consegno alla Presidenza, che sostanzialmente tolgono completamente il punto A del dispositivo della proposta di mozione, cioè tolgono la questione dell'IVA. Poi modificano il punto B, eliminando da "in particolare tolga dai predetti costi", fino a "energia elettrica"; questa parte viene completamente tolta e viene lasciato soltanto: "riduca sensibilmente i costi indiretti che incidono sulle tariffe". Con l'emendamento n. 3 si elimina la parte finale del punto C, cioè da: "ed in linea con le principali Città italiane (Roma e Napoli)"; quella parte si elimina completamente e rimane soltanto "riesca a stabilire una tariffa base che sia di poco superiore al prezzo che la Città paga agli appaltatori". Poi c'è il punto D, che è il punto dirimente, per quanto mi riguarda, ma non voglio che sia un ostacolo all'approvazione di questa proposta di mozione, ed è per questo che chiedo la votazione per parti separate perché la mia valutazione è che il pasto da casa debba essere concesso ai genitori. I genitori secondo me non possono avvelenare propri figli, quindi portare il pasto da casa sarebbe cosa giusta; mentre c'è un indirizzo da parte della maggioranza di questo Consiglio Comunale che va in linea opposta. Se la votassimo tutta insieme non passerebbe questa proposta di mozione, ma siccome su alcuni punti abbiamo trovato un accordo, se il Presidente ci concedesse la possibilità di votarla per parti separate, potremmo trovare la quadra. Chiudo qua l'intervento nella parte di opportunità, non nel merito, perché il quale farò eventualmente le dichiarazioni di voto; adesso mi interessa trovare una soluzione alla votazione della proposta di mozione. Mi pare che anche il Consigliere Curto abbia presentato degli emendamenti; anche lui probabilmente farà delle proposte contrarie credo alla proroga del bando, ma sarà comunque lui a illustrare questo tema. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Consigliere Tronzano, non ci sono problemi; lei deve presentare i suoi emendamenti in modo che gli Uffici possano coordinarli con gli emendamenti presentati dal Consigliere Curto. La parola al Consigliere Viale. VIALE Silvio Il punto D, relativo alla possibilità di portarsi il pasto da casa, viene votato per parti separate? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ok. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Abbiamo avuto modo di ragionare su questo tema con i Colleghi di tutto il Consiglio Comunale in rappresentanza dei Gruppi di maggioranza e minoranza. Io credo che molte delle cose che il Consigliere Tronzano ha proposto non siano condivisibili, glielo abbiamo espresso; in particolare un aspetto è quello che diceva poco fa il Consigliere Viale, che ci vede in modo molto fermo contrari per tanti motivi, che eventualmente poi nella dichiarazione di voto andremo a esplicitare. In particolare ci sono due ragioni: una di carattere più sanitario, legata alla sicurezza alimentare, mentre l'altra riguarda soprattutto il momento del pasto come momento di socializzazione, e una classe consuma il pasto tutti insieme; per tanti bambini, spesso a causa di differenze di condizioni economiche, ma anche di genitori che non hanno la possibilità di fare il pranzo o la cena con loro, è l'unico pasto vero della giornata che va dall'antipasto al dolce. Per cui questo dal punto di vista politico ci vede contrari. Come ci vede contrari il fatto di ipotecare tutta una serie di vicende che dovranno essere affrontate, come abbiamo spiegato al Consigliere Tronzano, dalla prossima tornata amministrativa, come è giusto che sia. Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale e Assessori competenti per materia dovranno mettere mano al nuovo bando, alla nuova gara, importante, che dovrà affrontare il futuro della prossima tornata amministrativa con un bando importante come quello delle mense scolastiche, con tutte le prescrizioni di cui ha parlato anche il Consigliere Curto, che poi dirà sugli emendamenti, per quanto riguarda il massimo ribasso, le gare, la qualità e quant'altro. Però va detta una cosa e questa è l'occasione per dirla, dopo cinque anni di attività amministrativa. Credo che in questi ultimi anni Torino si posizioni a livello nazionale come la Città che ha fatto di più da questo punto di vista per qualità, filiera corta, biologico, controlli sulle mense da parte delle Aziende Sanitarie Locali e dei NAS, attività ispettiva da parte dell'Università. Alla luce delle relazioni che ci hanno mandato e che abbiamo avuto modo di vedere insieme, sia in Commissione sia nei rapporti con l'Assessore, devo dire che ci possiamo ritenere soddisfatti per la qualità, la quantità e la provenienza dei cibi che eroghiamo ai bambini. Quindi, da questo punto di vista, a differenza di altre città medio grandi che hanno avuto gravi problemi, ricordo chiusure di mense in città come Napoli per molti mesi, eccetera, siamo presi a esempio. Molte Città chiedono il nostro capitolato, prendono esempio dalla storia della ristorazione collettiva che la Città di Torino ha messo in campo in questi anni, ma anche precedentemente. Anche il bando e la gara che abbiamo fatto testimoniano che i cibi a filiera corta sono diventati ormai uno dei principali indicatori di qualità che mettiamo in campo. Siamo alla fine della tornata amministrativa e mi pare giusto rivolgere un ringraziamento particolare agli Uffici che hanno gestito un settore difficilissimo, dove c'è un'attenzione particolare e, qualche volta, anche molto stressante, giustamente, da parte delle famiglie, che sono attente ai menù, alla qualità, alla filiera, alla conservazione del cibo, al trasporto e a tutto ciò che riguarda la questione delle mense. Negli ultimi anni la qualità è stata assolutamente rispettata e noi come Commissione, insieme ai Colleghi, abbiamo fatto molti controlli ispettivi, dal tipo di trasporto, alla preparazione dei pasti e al lavaggio addirittura delle posate, che vengono lavate in un centro di lavaggio molto importante che abbiamo visitato recentemente. Devo dire che da questo punto di vista il lavoro è stato importante. Ci sono opinioni diverse, concordo con il Consigliere Tronzano quando dice che forse dobbiamo fare un ragionamento in futuro sui costi indotti che rendono per molte famiglie, soprattutto per le fasce più alte, il prezzo del pasto oneroso. Va detto però che l'introduzione del pagamento a consumo è stato una vera rivoluzione. Se prima si pagava una retta uguale per tutti, in base alla fascia di reddito, indipendentemente dal consumo del pasto, oggi abbiamo una rivoluzione da questo punto di vista: si paga quando si consuma, se l'alunno non va a scuola cinque giorni, quei giorni la famiglia non li paga. Io credo che questo sia assolutamente giusto, sacrosanto ed è un'innovazione che va vista in modo assolutamente positivo. Stiamo riuscendo a mettere tutto questo a regime e lo sarà ancora di più nei prossimi anni, ma la sperimentazione e anche l'innovazione che questo patto ha portato credo che siano di particolare pregio. Quindi, in accordo con il Capogruppo e con i Consiglieri della maggioranza con i quali abbiamo dibattuto, dichiaro che voteremo a favore soltanto i due punti che riguardano la volontà di avere un risparmio quanto più possibile dei prezzi indotti rispetto a quelli della gara di appalto sul costo del pasto singolo. Ovviamente ci impegneremo, chi sarà in questo Consiglio Comunale nella prossima tornata amministrativa, per rendere questa cosa fattibile e possibile. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Cervetti. CERVETTI Barbara Ingrid Sicuramente è stato fatto un buon lavoro per quello che riguarda la ristorazione scolastica. Abbiamo parlato di qualità del cibo, del cibo biologico, di filiera corta, però non possiamo neanche far finta che non esista invece una parte della cittadinanza che ci dice che qualcosa ancora non va bene. Non possiamo far finta che senza i controlli della Città, tutte le aziende che forniscono cibo nelle nostre scuole non agivano nel modo più corretto. Quindi siamo ricorsi ai ripari (meno male) e abbiamo fatto un ottimo lavoro, perché siamo stati attenti, perché altrimenti forse non sarebbe andato tutto così liscio. Non possiamo non ascoltare tutti quei genitori che si sono riuniti in comitati; quindi è giusto dargli voce e ascoltare quello che hanno da dire, rispetto ad alcuni punti che sono solo semplicemente da migliorare. Per cui non mi sento di dire che abbiamo raggiunto il massimo risultato, mi sento di dire che siamo ad un buon risultato ma come maggioranza dobbiamo assumerci la responsabilità di riconoscere che si può ancora migliorare e lavorare per migliorare. Io non voglio arrivare a sentire cori di cittadini che boicottano le mense o che chiedono i permessi d'uscita per il pranzo o che invocano il pranzo casalingo. Io non voglio questi tre cori, perché voglio che le mense siano assolutamente adeguate nella qualità e nel rapporto qualità-prezzo. Voglio assolutamente che i bambini e le famiglie non siano costretti (cosa che invece fanno e solo in alcune scuole sono arrivate a chiedere di proibire questa richiesta) a uscire per l'orario mensa, perché questo va assolutamente a danno del bambino nel momento di socializzazione insieme agli altri bambini nell'orario mensa, ma anche nella sua diversità a essere un bambino che esce per mangiare, anziché rimanere a scuola. Molte famiglie stanno facendo questa richiesta nelle nostre scuole e in alcune scuole hanno chiesto ai genitori di non fare questa richiesta. Come amministratrice voglio arrivare ad un altro risultato, cioè che i genitori non siano messi nelle condizioni di chiederlo. Non sono a favore del pranzo casalingo, perché andiamo incontro ad una serie di problemi rispetto a come può essere preparato quel pranzo, quindi riguardo la sicurezza di sanità e di igiene. Per fare questo c'è ancora una parte di lavoro da fare e io mi sento parte di una maggioranza responsabile, quella che non si chiude dietro a slogan di grandissima qualità, efficienza e di ottimo risultato, altrimenti non ci sarebbero alcuni comitati. Ci sono, hanno invocato certe modifiche e, come maggioranza, mi sento di sposarne alcune presenti in questa mozione, spero che anche l'Assessore Pellerino dia ragione ai punti dell'impegna. Noi voteremo sicuramente sì ai primi tre punti e ci asterremo… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). "riduca in modo sostanziale - quest'ultimo termine è stato poi modificato con un'altra parola che in questo momento non ricordo - i costi indiretti che incidono sulle tariffe". Anche qui c'è assunzione di responsabilità da parte di una maggioranza di ridurre i costi indiretti per quanto si possa fare, per quanto ci sia consentito fare, rimanendo in un bilancio dei costi. Ci asterremo invece sul punto d) che è quello del pasto casalingo, per i motivi che ho precedentemente elencato, perché andrebbe a interferire sulla socializzazione del bambino e non ci renderebbe sicuri rispetto al pasto introdotto nelle scuole, e non lo riteniamo proprio un principio giusto, perché la nostra Città deve andare incontro ad altri modelli, che sono quelli del Nord Europa, dobbiamo andare incontro al modello in cui la scuola dell'obbligo è gratuita, non quello in cui cerchiamo di correre ai ripari diminuendo la tariffa delle mense; quindi ci asteniamo rispetto al pasto casalingo, tutti gli altri punti avranno il nostro voto favorevole. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola alla Consigliera Levi-Montalcini. LEVI-MONTALCINI Piera Quanto detto dalla Consigliera Cervetti mi fa intervenire. Le mie nipoti abitano in Norvegia e in Nord Europa il pasto se lo portano da casa, l'unica cosa che la scuola gli dà è un po' di brodo caldo a un certo punto della giornata, per il resto mangiano quello che si portano da casa e lì la regola è una lauta colazione al mattino, un pranzo molto veloce e poi una bella cena. Magari anche questo potrebbe essere un modello da seguire, se si volesse necessariamente seguire gli altri; non necessariamente dobbiamo fare il pasto frugale a mezzogiorno, se questa è la nostra regola, però devo dire che anche le mie figlie, dall'asilo fino al liceo, si sono portate il pasto da casa, il divertente era scambiarsi il cibo: è un modo per socializzare, cioè il ragazzo marocchino che porta pietanze marocchine insegna ai ragazzi italiani che esiste anche un modo diverso di mangiare. Adesso l'Assessore mi faceva presente i problemi che ci possono essere per le malattie tipo di diabete, piuttosto che altre… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sto dicendo che un bambino diabetico deve essere protetto dal fatto che il compagno di scuola gli dia lo zuccherino, ma fa parte della supervisione dei maestri rispetto ai problemi alimentari, per il resto non ci vedo niente di male che uno si porti da casa il cibo; io voterò a favore di questo punto. PORCINO Giovanni (Presidente) Ho ancora iscritti a parlare, nell'ordine, i Consiglieri Curto, Tronzano, Centillo e Appendino. La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Tanto per cominciare voglio ringraziare il Consigliere Tronzano per aver portato questa discussione in Consiglio Comunale quando sembrava che il tema delle mense non ci dovesse più interessare, un paradosso, perché in realtà l'appalto della Città di Torino volge al termine e trovo giuridicamente molto fragile l'ipotesi di rinnovarlo, lo andremo a rinnovare soltanto perché ci siamo messi nelle condizioni di non poterlo rifare. Non sono d'accordo, tant'è vero che ho presentato un emendamento per cui ognuno si assume le proprie responsabilità, soprattutto chi avrebbe dovuto in questi mesi preparare e approntare il bando in maniera che questo Consiglio Comunale potesse affrontare questa discussione. Ovviamente non lo si è fatto perché questo Consiglio Comunale lo si teme, con questo Consiglio Comunale non ci si vuole confrontare. Dall'altra parte, Presidente, credo che sia importante affrontare questa discussione, perché non si può non vedere quanto sta accadendo nelle mense dei nidi e delle materne in questa Città, checché ne dica la Giunta e l'Assessore, il numero di pasti negli ultimi anni si è ridotto, così come si sono ridotte le iscrizioni ai nidi e alle materne; per una ragione molto semplice: nidi e materne sono ormai diventati servizi che rappresentano un lusso per una parte significativa di questa Città e a questo lusso molte persone purtroppo devono rinunciare. Purtroppo, Consigliere Tronzano, prima di poter affrontare un tema culturale, sul quale - lei sa - io non sono d'accordo, cioè quello del panino da casa sostanzialmente, dobbiamo provare a riaprire, a squarciare il velo di ipocrisia e di demagogia che c'è intorno a questa vicenda e provare ad affrontarla per quella che è, una vera e propria emergenza democratica, perché quando centinaia di persone non possono più accedere ad un servizio fondamentale credo che ci sia un problema in questa Città. Proviamo a riavvolgere quello che il Consigliere Cassiani definisce un buon lavoro, proviamo a vedere cosa è successo in questi anni. Per me il problema principale è rappresentato da quella gara che facemmo, mi pare, nel 2013, adesso non ricordo bene, che ancora oggi non posso che contestare: nove lotti su dieci vinti da un unico accorpamento di impresa; nessun criterio per ATI sovrabbondante inserito, quando ormai viene previsto in quasi tutti i bandi; una scontistica altissima rispetto a quella storica; ma soprattutto 112 persone dei centri cottura lasciate a casa. Quest'ultimo punto per una ragione semplice: sfido chiunque a dire che, se sto cercando delle automobili, inserirò nel bando il fatto che chi me le deve fornire è una fabbrica di automobili e, se sto cercando dei pasti, inserirò il fatto che chi me li deve fornire deve avere dei centri cottura; qualcosa che non fu prevista dal famoso bando. Tant'è vero che per i primi mesi le ditte vincitrici, appunto l'ATI, hanno tirato il collo alla morte agli unici centri cottura che avevano a disposizione: quello che prima facevano tre centri cottura, ad un certo punto, l'ha fatto un unico centro cottura e da lì giustificati i problemi che abbiamo avuto. Ricordo che a verbale dissi una cosa e oggi la voglio ricordare, perché purtroppo la storia si è chiusa. All'epoca dissi che avevo la sensazione che una di queste ditte, l'Eutourist in particolare, volesse prendere questo appalto per capitalizzarsi: effettivamente, tre mesi dopo quell'appalto, la Eutourist è stata messa in vendita, è stata acquistata da un'altra società, che ovviamente ha pagato un appalto. Siamo stati degli allocchi! Se vogliamo andare avanti ancora così, credo che non si possa, e non andare avanti così vuol dire, a mio parere, intervenire su una situazione non più accettabile. Mi fa piacere che anche altri Colleghi della maggioranza abbiano valutato che, effettivamente, non si capisce per quale ragione il nostro pasto costi mediamente 1,6- 1,7 volte il pasto delle altre grandi Città; mi fa piacere che oggi si voglia fare una mozione di indirizzo in cui finalmente si chiede chiarezza su costi che sono quantomeno opachi; mi fa piacere che finalmente si dia risposta a quelle migliaia di donne e uomini torinesi che hanno raccolto delle firme e che sono stati ripetutamente umiliati nelle Commissioni Consiliari, perché non gli si è voluto dare risposta, in un gioco delle parti tra il Presidente della Commissione che faceva finta di non invitare e l'Assessore che faceva finta di non andare: finalmente oggi affrontiamo questo punto, mi fa piacere! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Credo che sia semplice, oggi la tassazione è tutta sulle fasce medie di questa Città. Basta fare un esempio - perché altrimenti poi si va nelle fasce, fascette - semplice: un nucleo familiare composto da due redditi da 1.300,00-1.400,00 Euro, con la casa di proprietà e con un mutuo, oggi pagano il pasto più di 7,00 Euro al giorno, immaginate voi se questa è una situazione sostenibile per una famiglia normale, una famiglia media di questa Città! D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La invito a concludere. CURTO Michele Sì, ho finito, Presidente. Credo sia fondamentale l'approvazione di questa mozione, spiegherò volta per volta gli emendamenti, perché trovo che sia il modo più corretto. Ringrazio ancora il Consigliere Tronzano che avrà il nostro sostegno, ovviamente non per la parte che riguarda il panino da casa, perché non siamo d'accordo, come abbiamo già detto, sarebbe un lusso poterci permettere quella discussione Consigliere Tronzano. Inoltre abbiamo aggiunto un punto che riteniamo fondamentale, cioè che nel prossimo bilancio vengano individuate delle risorse per cui un servizio fondamentale come la mensa scolastica torni al centro delle politiche di questa Amministrazione. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Innanzitutto il Consigliere Tronzano non vuole mettere nessuna bandierina, anzi ritiene che questa mozione debba essere sottoscritta da tutti i Gruppi e non vuole assolutamente nessun merito nello specifico. Ho ritenuto però necessario e importante discuterne prima della fine del Consiglio, perché credo che questo Consiglio abbia tutta la potestà e tutte le competenze per stabilire situazioni che scadranno il 31 agosto 2016, quando probabilmente ancora la nuova Giunta sarà in fase di rodaggio. Secondo me stiamo facendo un favore a coloro che arriveranno dopo di noi, perché probabilmente con l'esperienza che ci deriva da anni di impegni su questa tematica possiamo consigliare che cosa sia più favorevole per i cittadini, ma non perché siamo più intelligenti, ma perché in questo quinquennio abbiamo ascoltato tanti genitori raccontarci le loro spiacevoli vicende, sia riguardo ai costi sia per la qualità. Personalmente mi sono occupato delle mense sin dal 2007, c'era ancora l'allora Assessore Borgogno, che con grande sapienza ha ascoltato alcune cose, siamo arrivati nella presente tornata amministrativa finalmente a cambiare quel benedetto bando. Io rivendico il successo di questo cambiamento, ognuno la pensa come vuole, certamente, ma credo che non andasse più bene che quattro aziende vincessero l'appalto per vent'anni consecutivi, pertanto era giusto portare lo sconto medio, che era 0,9%, a uno sconto adeguato, che adesso è diventato del 15%, Presidente, per utilizzare questo risparmio lì - e questo è quello che non è successo in maniera inadeguata - lo dico anche al Presidente Altamura della I Commissione che è sempre attento, per abbassare le tariffe. Non siamo stati abbastanza efficaci come Consiglio per fare in modo che la Giunta seguisse le nostre intenzioni o le nostre valutazioni. Pertanto, bene la diminuzione dell'aumento dello sconto, male l'utilizzo di questo sconto, che purtroppo non è andato a beneficio delle tariffe. Allora ci troviamo alla fine della tornata amministrativa, Presidente, a discutere nuovamente su quello che sarà il bando successivo, cioè quello che scadrà il 31 agosto 2016. Premesso che anch'io non sono d'accordo sul fatto che venga prorogato; la Giurisprudenza dice che, nel caso in cui non fosse scritto nel bando, questo non si può prorogare; da quello che mi risulta, ma poi c'è chi mi può smentire, non c'è scritto nel bando attuale che possa essere prorogato almeno per un anno e, non essendoci scritto, vale la Giurisprudenza, ovvero il fatto che questo bando non possa essere prorogato e debba essere riscritto, pubblicato e assegnato entro il 31 agosto 2016. Questa è la mia opinione, naturalmente non coincide con quella della maggioranza. La stessa opinione non coincidente è sul pasto da casa. Io lo dico con molta franchezza e trasparenza e con onestà intellettuale: non credo che in questa Città, nonostante tutti gli sforzi che sono stati fatti dall'Assessore, dalla Commissione per andare a fare sopralluoghi, per verificare cosa stava facendo CAMST, eccetera, la qualità sia sufficiente. Non lo dice il Consigliere Tronzano, lo dicono decine e decine di genitori che vedono i loro figli che, purtroppo, non mangiano più volentieri a scuola. Non lo dico per polemica politica, perché non mi interessa, lo dico a vostro favore. Se voi ascoltate quello che dice il Consigliere Tronzano dell'opposizione o altri esponenti dell'opposizione, magari, riuscite a dare una sterzata in questo ultimo mese che vi serve per la campagna elettorale. Non lo dico a mio favore, lo dico perché ci sono decine e decine di genitori che dicono che i loro figli non mangiano più a scuola, ed è per questo - bene ha fatto ad intervenire la Consigliera Levi-Montalcini - che collego il fatto di poter portare il pasto da casa, che non è il panino e non credo neanche che i genitori… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Può essere il baracchino, va benissimo, è una cosa che facevano i nostri genitori quando lavoravano, può anche essere il baracchino, non importa, ma non credo che nella sostanza i genitori vogliano avvelenare i loro figli. Se i genitori fanno il loro pasto a casa e consentono ai propri figli di portarlo a scuola, se il Consiglio Comunale dà questo indirizzo e la possibilità di poterlo fare, ma perché non deve essere concessa questa libertà? Ritengo che questa libertà addirittura vada a vantaggio dei poveri, di coloro che hanno meno soldi, o di coloro che sono i nuovi poveri che con 1.200,00 Euro al mese, per due fa 2.400,00 Euro, faticano a sbarcare il lunario. Forse è meglio portare il pranzo da casa, Presidente, piuttosto che pagare 7,10 Euro o 6,80 Euro a pasto, credo che sia così. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La invito a concludere. TRONZANO Andrea Chiedo scusa, Presidente. Nella sostanza, sono favorevole e grazie per la votazione separata che ci consentirà di fare per il quarto punto, cioè il pasto da casa. Finisco rapidamente dicendo che, nella sostanza, però mi pare che il Consiglio si sia messo d'accordo su una cosa essenziale, cioè i costi indiretti valutiamoli con attenzione, cerchiamo di diminuirli. Vi faccio solo degli esempi velocissimi, forse con il borsellino elettronico possiamo diminuire le spese di spedizione, Assessore, che cubano 1.050.000,00 Euro, oppure le spese di riscossione che gravano su tutti, non solo su quelli che sono inadempienti. Addirittura nelle scuole medie, e lo so che a qualcuno nella maggioranza fa piacere, ma non lo capisco io, la UISP, l'ente di promozione sportiva di base, si fa pagare 1,00 Euro per poter far servizio durante la mensa dei bambini, ma perché la UISP deve caricare 1,00 Euro per queste cose? Non ha alcun senso. Detto questo, ringrazio per il tempo che mi ha concesso in più, grazie per la votazione separata e speriamo che il Consiglio approvi almeno quello per il quale si è messo d'accordo in precedenza. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola alla Consigliera Cervetti, per fatto personale. CERVETTI Barbara Ingrid Sono stata citata per aver dato un dato errato, invece cito io la Consigliera Levi- Montalcini ad andare a fare una ricerca su Internet e vedere quali sono state le ultime riforme dei Paesi nordici. Probabilmente la Norvegia, che è il paese che lei ha citato, è l'unica che ancora ha questa forma di organizzazione della mensa, invece negli altri Paesi la scuola è gratuita e la mensa della scuola è gratuita e non c'è nessun pranzo portato da casa nei paesi del Nord Europa. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola alla Consigliera Centillo. CENTILLO Maria Lucia Molto brevemente perché ha parlato il Presidente della Commissione Cultura a nome del Gruppo. Ci tengo, però, a lasciare a verbale il fatto che, se è vero che ci possono essere certamente dei margini di miglioramento che nessuno nega, bisogna stare attenti a non lanciare un messaggio che, secondo me, guarda all'indietro e che in qualche modo discrimina, cioè quello che riguarda il pasto da casa. Dobbiamo evitare che ci sia la discriminazione di chi non può pagare, e quindi trovare per loro una soluzione, perché questo è assolutamente giusto, ma ritengo sia una cosa gravissima sul piano educativo, nei confronti delle bambine e dei bambini, introdurre il principio che ci si porta il panino o il baracchino. Siccome il momento del pasto è un momento educativo per la classe, per le bambine, i bambini e gli insegnanti… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non è così, Consigliere Tronzano, anzi noi abbiamo recentemente approvato anche una modifica sul nostro Statuto che parla dell'accesso al cibo in termini di giustizia e di equità, quindi dobbiamo essere coerenti. Attorno al discorso del cibo c'è un momento di socializzazione, di educazione e anche ciò che rimane come scarto è elemento che deve essere di trasparenza e di condivisione. Intorno alle questioni poste sulla produttività, sull'occupazione, credo che ci siano delle cose da andare a migliorare, non le miglioriamo certo con una mozione, affermando con il voto che invece si fa marcia indietro rispetto a percorsi di tipo pedagogico e anche per la salute, per la tutela della salute delle persone, quindi non ci sarà assolutamente il mio voto su un atto del genere. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola alla Consigliera Appendino. APPENDINO Chiara Devo dire che molto è già stato detto ed evidentemente quando si parla del tema della mensa sono sostanzialmente due i temi, come anche riportati nella mozione: il primo è la qualità e il secondo è il costo. Per quanto riguarda il tema della qualità, è già stato detto e più volte siamo anche intervenuti in casi specifici in quest'Aula, ci sono stati anche dibattiti accesi, credo che ci sia margine di miglioramento e penso che in parte questo derivi proprio dalle specifiche tecniche richieste dai bandi del Comune, quindi noi voteremo a favore dell'emendamento proposto dal Consigliere Curto. L'altro grande tema è quello relativo al costo, lo dicevano anche i Consiglieri prima di me. Devo essere onesta intellettualmente, nel senso che penso che il fatto che il Comune abbia fissato dei criteri di pagamento secondo l'ISEE sia una cosa positiva e noi concordiamo, anche perché ovviamente il fatto che le fasce sociali economicamente più svantaggiate abbiano tariffe che vanno da 1,25 Euro a 3,50 Euro a pasto penso sia una cosa oggettivamente positiva, perché sono dei minimi con i quali le famiglie in effetti non potrebbero acquistare il pasto. Il problema, però, non è su queste fasce, ma riguarda in particolare, dal nostro punto di vista, la richiesta di una quota fissa da pagare in due rate, e questo fa sì che il costo totale di un pasto arrivi addirittura ai 7,00 Euro, di cui parlava anche il Consigliere Tronzano, costo oggettivamente alto anche rispetto alla media nazionale. Penso che ci sia un buon margine di intervento per quanto riguarda i costi indiretti, quindi sosterremo la mozione presentata dal Consigliere Tronzano per quanto riguarda i primi punti; ci tengo a dire, invece, come hanno già fatto altri Consiglieri prima di me, come Movimento 5 Stelle non approviamo la scelta o la possibilità di ritornare al pranzo portato da casa. Siamo convinti, infatti, che questo approccio potrebbe generare tutta una serie di problematiche: in primo luogo, il fatto che i bambini verrebbero separati durante il pasto, che comporterebbe la previsione di locali idonei al consumo privato di cui in alcuni casi le strutture non dispongono, quindi c'è anche un primo problema logistico, che - come dicevano anche la Consigliera Centillo e il Consigliere Cassiani ed io condivido - penso sarebbe contrario proprio ai principi di socializzazione ed uguaglianza che rappresentano gli obiettivi educativi formativi della condivisione del pasto. Il Movimento 5 Stelle non voterà l'ultimo punto della mozione, quindi sono contenta di poter votare per parti separate, invece condivide in pieno la necessità di intervenire per ridurre il costo del pasto, che viene in qualche modo addebitato ai genitori, perché risulta essere troppo alto. Riteniamo che sia necessario intervenire per quanto riguarda l'appalto, quindi consideriamo giusta la possibilità di fare un nuovo bando e riteniamo soprattutto importante cercare di intervenire sui costi indiretti, come diceva il Consigliere Tronzano. Questi cinque anni ci hanno visto più volte discutere di questo tema, forse avessimo affrontato prima quest'ultima parte avremmo fatto meglio, lo dico come Consiglio Comunale, perché forse saremmo riusciti anche ad intervenire in modo più tempestivo evitando alcune scelte che oggi non si possono fare, penso però che, visto che si tratta di un servizio così importante, sia necessario intervenire su tre grandi temi: la qualità del servizio, il costo e la rimodulazione della tariffa. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Viale. VIALE Silvio Faccio delle osservazioni molto semplici: la prima è che non c'era nessun bisogno di una mozione di questo tipo, perché il prossimo Sindaco, che sarà sempre lo stesso, deciderà cosa fare, però mi fa piacere che chi l'ha proposta si ponga in continuità con l'attuale Amministrazione, tutti quanti vanno in quella direzione. Sulla questione dell'emendamento del Consigliere Curto, non lo voterò, ma credo che sia la posizione maggioritaria anche del Gruppo del Partito Democratico e non spendo una parola. La parte più interessante è quella annosa sul fatto se il bambino può portarsi da casa il pasto e non sia obbligato a mangiare alla mensa. Ho fatto una ricerca velocissima su Internet e una mamma olandese nel 2014 diceva che si mangiava in fretta, in un'ora di intervallo i bambini avevano quindici minuti a disposizione per mangiare i panini, poi non so se nel frattempo l'Olanda abbia rivoluzionato il sistema. A quanto mi risulta gran parte dei Paesi nordici da sempre hanno al massimo delle mense interne in cui paghi, con situazioni diverse: scegli cosa vuoi mangiare, ma non c'è un obbligo strutturato con un menù in cui la società ha deciso cosa tu devi mangiare per il tuo bene. Inoltre, c'è un aspetto molto banale: la libertà delle famiglie. Non sono sicuramente un familista io, però ritengo che sia libertà di un genitore dare al proprio figlio tutti giorni il kebab, piuttosto che un panino e la sera la frutta, perché faccio parte di un gruppo che pensa quello. Che lo Stato debba addirittura entrare non solo sotto le lenzuola, ma anche sul pasto mi sembra veramente una cosa esagerata! Peraltro non credo e spero che nessuna maestra vada a sequestrare le caramelle in tasca ai bambini, quindi tra loro se le passano. Quando i bambini vanno a una festa a casa di qualcun altro mangiano quello che trovano, non si portano il cibo da casa. Dico una cosa banale: in ospedale ormai si fa firmare alle donne un impegno in cui non mangino nulla di diverso da quello che dà l'ospedale, dopodiché la stessa donna dice: "Scusi, posso andare al bar?", "Sì, vada pure" e va al bar a prendersi cosa vuole, oppure arrivano e si mangiano cosa vogliono, non abbiamo la Gestapo interna che va a sequestrare, per il bene delle donne, quello che si portano da casa. Credo che noi dobbiamo fare alcune riflessioni su questo. Ci deve essere da parte delle famiglie la libertà di decidere cosa far mangiare ai propri figli. Poi per la questione che devono socializzare, Consigliera Appendino, dove sta scritto che devono stare in locali separati? Io voglio trovare un medico che mi dica che devono stare in locali separati, perché se uno passa il mandarino all'altro è rovinato; bisogna responsabilizzare la famiglia. Dopodiché, se la logica è che il Comune è responsabile di ogni atto ed è responsabile di cosa dà ai bambini e li costringe a mangiare quello che vuole, poi ci sono i pasti speciali e tutto il resto, che però lo sceglie anche la famiglia, non ci lamentiamo se poi uno cade in un prato correndo e chiede al Comune i danni perché c'era una buca! Credo che l'unica parte che voto volentieri è proprio la parte finale e sono contento che il Consiglio Comunale voti. Passerà una posizione diversa? Perfetto, ma la strada è quella, perché in gran parte degli altri Paesi, non so come funziona all'est, ma nel Nord ci si porta il cibo da casa, se si vuole, a mio figlio faccio fare una colazione robusta e poi gli do cosa voglio. Peraltro, per quanto riguarda la mia esperienza, mia figlia non ha quasi mai mangiato a scuola, pagavamo i pasti, ma non mangiava, perché non le piaceva questo o quell'altro e se, alla fine, a pranzo avesse mangiato un panino o una cosa veloce non sarebbe stata la fine del mondo. L'ultimo punto è che ritengo offensivo e irriguardoso che si pensi che nelle famiglie povere i bambini non mangino o mangino male; ritenere in questa Città che i bambini di famiglie povere non mangiano e muoiono di fame a casa è un'offesa proprio nei confronti dei cittadini torinesi. L'avete scritto voi che a casa non mangerebbero, invece con la mensa scolastica mangiano un pasto completo, rileggetevi perché lo ripetete molto spesso che per fortuna mangiano primo, secondo, contorno e dolce perché a casa non mangerebbero: questa è un'offesa anche per le famiglie più povere, che sicuramente ci sono. È giusto far pagare a queste persone 1,00 Euro e che la collettività paghi il resto, è giusto in base all'ISEE, ma ritenere che, perché si è poveri, i bambini sono maltrattati, è un'offesa a qualsiasi persona civile. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'analisi degli emendamenti. Vi comunico che gli emendamenti nn. 1, 4, 5 e 6 sono ritirati. L'emendamento n. 2, presentato dal Consigliere Curto, recita: D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2: Presenti 26, favorevoli 26. L'emendamento n. 2 è approvato. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'emendamento n. 3, presentato dal Consigliere Curto. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 3: Presenti 25, astenuti 5, favorevole 9, contrari 11. L'emendamento n. 3 è respinto. CASSIANI Luca Scusi, Presidente, ho erroneamente votato a favore, ma volevo votare contrario, se potesse verificare. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Intanto, le ricordo che per poter parlare deve chiedere alla Presidenza l'opportunità di farlo. La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Volevo rettificare a verbale il mio voto contrario a questo emendamento, anche perché ho fatto un intervento poco fa ed ho solo sbagliato. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Registriamo a verbale il suo voto contrario. L'emendamento n. 7, presentato dal Consigliere Curto, recita: D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Questo emendamento è per gran parte pleonastico, visto però che l'ultima volta per varie ragioni - evitiamo la polemica - non è andata così, anche il pleonastico potrebbe essere utile. Chiedo quindi ai Colleghi, visto che tanto è stato bocciato l'emendamento anche se per stretta differenza di voti, che l'appalto venga predisposto immediatamente, almeno questo, lo dico ai Colleghi del Partito Democratico in particolare, secondo me può essere approvato dal momento che parla sostanzialmente… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Siete il partito di maggioranza relativa. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). In questo caso vi blandisco. Almeno sulla conservazione dei livelli occupazionali e sull'ATI sovrabbondante mi sembra che stiamo parlando di cose condivisibili. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 7: Presenti 26, favorevoli 26. L'emendamento n. 7 è approvato. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Passiamo ai tre emendamenti a firma del Consigliere Tronzano. Se avete davanti a voi la deliberazione, l'emendamento n. 1 dice di eliminare nell'impegna il punto a), cioè "non consideri l'IVA tra i costi diretti che determinano le tariffe base". Questo punto viene cassato, quindi se avete compreso… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Anche l'emendamento n. 2 al punto b) dell'impegnativa dice di eliminare da: "in particolare" fino a: "energia elettrica". In pratica rimane soltanto: "riduca in modo sostanziale i costi indiretti che incidono sulle tariffe". Mi fermi, Consigliere Tronzano, se sbaglio. L'emendamento n. 3 al punto c) dell'impegnativa eliminare da: "ed in linea con le principali Città italiane Roma e Napoli". Questa parte viene cassata, quindi il punto c) diventerebbe: "riesca a stabilire una tariffa base che sia di poco superiore al prezzo che la Città paga agli appaltatori". Detto ciò passiamo adesso alla votazione per parti separate di questa mozione. Colleghi, vi chiedo di fare attenzione, perché non vorrei che si creassero equivoci. Le votazioni saranno due: la prima votazione dell'impegnativa è da: "Il Sindaco e la Giunta" fino alla fine del punto c), compresa la narrativa. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La parola all'Assessora Pellerino. PELLERINO Mariagrazia (Assessora) Siccome ho inteso che sia stata richiesta una votazione della mozione per parti separate, vorrei che si facesse più chiarezza su quali sono le due parti in questione, in modo da poter esprimere con più sicurezza un parere. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Cercherò di essere il più chiaro possibile, Assessore Pellerino. In pratica, la prima votazione è dal punto 1) fino alla fine del punto c), con gli emendamenti che sono stati votati poc'anzi. È chiaro che la mozione completa è partendo dalla narrativa con l'impegnativa, fino alla fine del punto c). Se vuole posso concederle un minuto di tempo per valutare. PELLERINO Mariagrazia (Assessora) Il punto 1 è: "a fare in modo che l'Amministrazione calcoli il costo complessivo dei servizi a domanda individuale evitando quindi di separare il servizio di refezione scolastica da tutti gli altri servizi"? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Più l'emendamento. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per quanto riguarda la prima parte, il parere è negativo; per la seconda parte: "individuando nel prossimo bilancio risorse adeguate", il parere è favorevole. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Alcuni emendamenti che sono stati presentati alla mozione sono stati accolti, altri no. Le votazioni per parti separate saranno due: la mozione dalla narrativa fino al punto c), in pratica mettiamo in seconda votazione separata il punto d), quello relativo all'eventuale possibilità di portare il cibo da casa. Nella sua complessità, la mozione rimane così invariata, la seconda votazione è quella relativa esclusivamente al fatto di poter portare da casa il pranzo. Qual è il parere della Giunta? PELLERINO Mariagrazia (Assessora) Se devo esprimere un parere su tutto il testo della mozione, il parere è negativo, se invece il parere riguarda soltanto l'emendamento: "individuare nel prossimo bilancio risorse adeguate a ridurre le tariffe", ovviamente il parere è favorevole. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Scusi, Presidente, avevamo preso un accordo, noi votiamo esclusivamente il punto dove diciamo di inserire nuove risorse nel bando, poi c'è un punto precedente, a cui il Consigliere Tronzano voterà favorevolmente, mentre noi abbiamo già detto che siamo contrari; bisognerebbe dividere questa votazione. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Ha ragione, compreso l'Assessore, perché c'è stato un errore da parte mia. Per evitare dubbi di ogni genere, faccio l'emendamento per togliere: "a fare in modo che l'Amministrazione calcoli" fino a: "tutti gli altri servizi", sostanzialmente il punto 1); tutto il resto della mozione era come negli accordi, quindi si procede normalmente. Il tema è che loro non vogliono votare: "a fare in modo che l'Amministrazione calcoli il costo complessivo dei servizi a domanda individuale", allora lo tolgo. Presento l'emendamento a verbale, Presidente, togliendo il punto 1) e votiamo tutto il resto come previsto. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Consigliere Tronzano, però le chiedo di formalizzare l'emendamento per iscritto e portarlo qui alla Presidenza. Il Consigliere Tronzano ha presentato un'ulteriore emendamento che, di fatto, cassa il punto 1) dell'impegnativa. Non essendoci più questa parte, le votazioni saranno due. Per chi ha la mozione sotto mano, il punto 2) diventerà il primo punto dell'impegnativa, fino alla fine del punto c). PELLERINO Mariagrazia (Assessora) Provo a rileggerlo anche per il verbale. Sostanzialmente sarà: "a redigere il nuovo bando per il servizio di ristorazione nelle scuole dell'obbligo, nelle scuole e nei nidi d'infanzia seguendo gli indirizzi di cui sotto", si elimina il punto a) che riguarda l'IVA, e di seguito: "riduca in modo sostanziale i costi indiretti che incidono sulle tariffe", e qui siamo fino al punto c): "riesca a stabilire una tariffa base che sia di poco superiore al prezzo che la Città paga agli appaltatori.". D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la parte 1 della proposta di mozione: Presenti 27, favorevoli 27. La parte 1 è approvata. D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la parte 2 della proposta di mozione: Presenti 23, astenuti 3, favorevoli 6, contrari 14. La parte 2 viene respinta. |