Interventi |
"Approvazione rapporto conclusivo dell'attività della Commissione Consiliare Speciale di promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi ed indirizzi all'Amministrazione" PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201601594/002, presentata in data 5 aprile 2016, avente per oggetto: "Approvazione rapporto conclusivo dell'attività della Commissione Consiliare Speciale di promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi ed indirizzi all'Amministrazione" PORCINO Giovanni (Presidente) Affrontiamo, quindi, il dibattito sulla relazione conclusiva della Commissione Legalità, che ha predisposto anche questa proposta di mozione. Se siete d'accordo, i tempi di intervento saranno i seguenti: 10 minuti ai componenti dell'Ufficio di Presidenza della Commissione e 5 minuti agli altri Consiglieri che chiederanno di intervenire. La parola alla Consigliera Nomis. NOMIS Fosca Per me è un'occasione importante presentare questa relazione finale dei quattro anni di lavoro della Commissione per la promozione della legalità e del contrasto alle organizzazioni criminali e voglio ricordare che è stata rinnovata due volte da tutto il Consiglio Comunale. Vorrei partire dal ringraziamento non formale a tutti i Consiglieri e a tutte le Consigliere, a partire dalla Vicepresidente, che ne hanno fatto parte e che si sono succeduti nel tempo ed a tutti i componenti esterni della Commissione, perché, come tutti sappiamo, questa Commissione aveva questa caratteristica particolare di avere dei membri esterni. Ci tengo a ringraziare gli Uffici che, in questi anni, ci hanno supportato e, in particolare, la dottoressa Spagna, che ha reso possibile il nostro lavoro. La relazione è una sintesi del lavoro che è stato fatto e che è stato piuttosto corposo. In questa sede, vorrei prendere solo tre spunti, per non entrare nel merito e nello specifico di tutto il lavoro che è stato fatto. Ritengo che una riflessione importante sia stata fatta sulla presenza delle organizzazioni criminali e sul loro radicamento nel nostro territorio. Da quando siamo partiti, a seguito delle vicende del processo Minotauro, ritengo che la nostra Amministrazione e, in qualche modo, questa Città abbiano una diversa consapevolezza rispetto al ruolo che le organizzazioni criminali hanno e possono avere sia nel rapporto con il tessuto socioeconomico, che con il tessuto politico. Questo è un passaggio importante perché ci richiede una consapevolezza nuova e diversa che tutti dobbiamo avere, perché non possiamo più dire che non sapevamo, che non ci rendevamo conto e che non eravamo consapevoli; questo è un cambio di passo che credo tocchi tutti noi, sicuramente tutti coloro che hanno partecipato ai lavori della Commissione, ma non solo. Abbiamo toccato temi diversi nel corso di questi anni: il tema del racket e dell'usura, su cui magari interverrà poi in maniera più approfondita la Vicepresidente, ma su questo argomento voglio solo ricordare l'impegno, che non andrà perduto, di istituire un fondo per il supporto alle vittime del racket e dell'usura; sicuramente, ci impegneremo a riflettere come realizzarlo, con quali modalità, con quali spunti e come lavorare con tutte le associazioni di categoria, quindi tornando a valorizzare anche quei corpi intermedi che possono e devono svolgere un ruolo fondamentale nel contrasto alle organizzazioni criminali. Un lavoro altrettanto importante è stato fatto sul tema degli appalti e delle grandi opere. Ringrazio l'Assessore Mangone, che è presente, con il quale abbiamo approfondito ampiamente ed abbiamo anche avanzato delle proposte, che, purtroppo, dal punto di vista tecnico - benché vi fosse la volontà politica - non è stato possibile portare a termine; vi è però una finestra aperta, anche in funzione della revisione del Codice degli Appalti che oggi è in corso e su cui, tra l'altro, la nostra Amministrazione ha anche un ruolo nel comprendere come possa essere modificato. E, di conseguenza, ci sono tutti quegli strumenti, su cui torneremo, che possono essere utilizzati dalle aziende e devono essere utilizzati dalle Amministrazioni per fare in modo che si ponga un argine a tutto quel mondo imprenditoriale che non è sano. Abbiamo dato un segnale forte sui beni confiscati, nel senso che - condividendolo tutti - abbiamo aperto a dei bandi pubblici per le associazioni che sono interessate alla gestione, con tutte le difficoltà che porta questo tema, perché richiede anche degli investimenti, considerate le condizioni con cui i beni confiscati arrivano all'amministrazione del Comune e poi alle organizzazioni del Terzo Settore che sono interessate a gestirli, aprendo in particolare una porta sull'emergenza abitativa e, quindi, una valutazione di come possano essere contemperate un'opportunità (che è quella che può essere rappresentata dai beni confiscati) ed una necessità (che è quella dell'emergenza abitativa). Per quanto riguarda il gioco d'azzardo, abbiamo approfondito il tema che, nello specifico, riguardava la nostra Commissione, ovvero il collegamento che esiste tra le organizzazioni criminali ed il gioco d'azzardo stesso; ricordo che questo è un tema non irrilevante, considerato che nell'operazione Big Bang - l'ultima che c'è stata - sostanzialmente tutti i commercianti che sono stati vittime di racket e, quindi, di pressione erano legati ad un giro di gioco d'azzardo illegale. Ancora una volta, questo aspetto e questa sfaccettatura di quell'operazione ci riportano ad un legame molto importante. Ovviamente, i temi che riguardano il gioco d'azzardo che hanno una ricaduta sulla dimensione sociale - e, quindi, sulla vulnerabilità di alcuni comparti della nostra società che possono essere più esposti - sono stati approfonditi con le Commissioni competenti, così come è stato fatto anche per altri temi, per i quali la Commissione Legalità è stata un po' un'occasione ed uno spunto di lavoro, essendo una Commissione Speciale, che poi ha coinvolto altri che potessero effettivamente portare avanti in modo stabile e più sostenibile nel tempo le attività sviluppate. Vorrei richiamare un altro tema, perché sugli altri torneranno i Consiglieri che hanno partecipato ai lavori e mi riferisco a tutto il tema delle grandi opere, che magari qualcuno vorrà approfondire, ma ci tengo a sottolineare che questo è stato un altro filo conduttore del nostro lavoro, che peraltro è tornato alle cronache proprio un paio di giorni fa su un tema e su uno spunto rispetto ad un'interdittiva antimafia che abbiamo citato nella nostra Commissione e nella nostra relazione. Questo per dire come, rispetto ad un lavoro di inquadramento generale dei temi, abbiamo cercato di tenerci legati a quella che è l'attualità, a quello che continua a succedere ed ai dati che emergono dal lavoro delle Forze dell'Ordine e della Procura. È stato fatto tutto il lavoro legato al Piano Anticorruzione e ringrazio il Segretario Generale e gli Uffici che ci hanno aiutato ad approfondire questo tema, che, peraltro, è frutto di una modifica normativa recente e che, quindi, ha coinvolto in un percorso del tutto nuovo l'Amministrazione Comunale; riteniamo che sia importante, soprattutto per contrastare i fenomeni corruttivi, che poi sono quelli che favoriscono e creano quel terreno favorevole all'infiltrazione delle organizzazioni criminali. Ci tengo a sottolineare un ultimo argomento, che è stato anche oggetto di approfondimento da parte della Commissione, cioè quello della prevenzione della radicalizzazione. Abbiamo affrontato ed approfondito questo argomento in momenti diversi, a partire dal 9 maggio 2014: abbiamo sviluppato un'attività nelle scuole e con la Consigliera Genisio, che è la Consigliera delegata della Provincia su questi temi, con il Consiglio Regionale; poi abbiamo lavorato con la Commissione Antimafia del Consiglio Regionale e con le altre Commissioni attive. Richiamo solo due aspetti: abbiamo lasciato a traccia per il prossimo mandato amministrativo una serie di spunti e di temi che speriamo possano diventare elemento trasversale di lavoro del prossimo Consiglio Comunale e della prossima Giunta, ritenendo che questi non siano temi specialistici, ma debbano essere temi di cui tutte le parti coinvolte dell'Amministrazione si facciano carico e possano portarle avanti. Le raccomandazioni e le indicazioni sono varie, ne richiamo un paio che ritengo siano importanti e ci aprano nuovi spazi di lavoro: in particolare, un protocollo che è stato proposto con la Prefettura sul tema della legalità e del controllo delle aziende (ritorniamo al tema degli appalti) e, quindi, questa sarà un'area di lavoro; vi è anche un protocollo che coinvolgerà le Organizzazioni Sindacali, la Giunta e l'Amministrazione, perché il tema del coinvolgimento del lavoro e di forme regolari di lavoro è altrettanto rilevante, in quanto è stato sollevato sia da parte delle organizzazioni datoriali, che da parte dei sindacati all'interno della nostra Commissione. Ritengo che questo sia un contributo che questa tornata amministrativa lascia alla prossima Amministrazione, che dovrà valutare con attenzione come affrontare questi argomenti, quali temi approfondire e a quali dare risposta, ma, soprattutto, non tornare indietro, cioè non fare passi indietro, e tenere ben presente che questi argomenti che abbiamo trattato ed il ruolo delle organizzazioni criminali su questo territorio non sono irrilevanti o qualcosa che dobbiamo dimenticare e sui quali dobbiamo ricominciare, perché l'auspicio è che il lavoro che abbiamo fatto tutti insieme, che è stato condiviso, così come la relazione che veniamo a presentare oggi siano un punto di non ritorno per la futura attività su questo argomento. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola alla Consigliera Ambrogio. AMBROGIO Paola Oggi siamo al termine di un percorso che è iniziato nel 2012; ormai, siamo a quattro anni dall'istituzione di questa Commissione. È stato un percorso lungo ed è stato tanto il lavoro svolto. Parto dalla conclusione di quanto detto dalla Presidente Nomis, che ha fatto un quadro ed un panorama abbastanza puntuale, anche se rapido, di quelli che sono stati gli argomenti affrontati in questi anni. Parto dalle conclusioni per dire che è talmente importante il lavoro che è stato fatto e l'attenzione sollevata, che credo che, per il futuro, si debba ragionare nella direzione di considerare anche la Commissione Legalità come una delle Commissioni Permanenti; considerarla una presenza obbligatoria e tassativa all'interno dei lavori del Consiglio Comunale, esattamente come le Commissioni che vanno ad affrontare i tanti altri temi trattati dal Consiglio Comunale. L'auspicio per il futuro è di vedere questa Commissione inserita come Commissione Permanente. Gli argomenti trattati sono tanti e li ha elencati la Presidente. Abbiamo iniziato il percorso soffermandoci su quello che era un po' il contrasto al fenomeno mafioso all'interno del tessuto economico e sociale. In effetti, lo abbiamo iniziato con quella famosa indagine tra gli operatori economici di Torino, che ha visto coinvolta anche l'Università. È un'indagine che ha sondato alcune Circoscrizioni ed alcuni quartieri della nostra città e ci ha fatto capire qual era la sensazione tra gli operatori economici, ma anche qual era il livello di diffusione dell'illegalità sul territorio torinese. Inoltre, ci ha fatto capire quella che era la capacità dell'Amministrazione di rispondere anche attraverso la preparazione e la formazione delle forze della Polizia Municipale, cioè i primi interlocutori, di fronte al problema ed alla segnalazione che arriva dal territorio. Di lì è nata, in effetti, anche l'esigenza di rafforzare la formazione della nostra Polizia Municipale su questo specifico settore. Aggiungo anche che, rispetto a questo, ci siamo confrontati con la Commissione Regionale che è stata recentemente istituita e che, ovviamente, andrà a rafforzare i lavori svolti dal nostro Consiglio. Nel corso di quest'ultimo anno abbiamo incontrato ed audito il Segretario Generale del Comune proprio sul Piano Anticorruzione della nostra Amministrazione e nel corso di questo incontro sono stati illustrati tutti gli atti compiuti per adempiere al piano di trasparenza. Ci siamo confrontati anche con altre Amministrazioni, come ad esempio il Comune di Milano, che sul piano della trasparenza ha un interessante meccanismo, cioè quello del whistleblowing, ed abbiamo valutato se sarà possibile sperimentarlo anche a Torino. Abbiamo audito le Partecipate della nostra Città per capire i meccanismi in atto, in alcuni casi c'è stata qualche complicazione e non ricordo se la Presidente ne ha parlato riferendosi anche alla situazione del CAAT, che è una situazione un po' particolare, che abbiamo cercato di approfondire, ed auspico che anche la prossima Amministrazione vorrà continuare in questo percorso per andare ad adempiere agli obblighi di trasparenza che vengono richiesti a tutte le aziende partecipate dalla nostra Città. Si è trattato di un percorso lungo, nel corso del quale sono state audite le associazioni presenti sul territorio cittadino, anche le associazioni di quartiere, che, in qualche modo, ci hanno paventato i rischi e la reale situazione di infiltrazione all'interno di alcune attività commerciali; per esempio, vi sono state delle lamentele da parte di alcune associazioni (vedi quelle di San Salvario per la movida di piazza Vittorio) anche rispetto al fenomeno della movida. È stato fatto tanto lavoro ed auspichiamo che possa proseguire, anche con una Commissione Permanente del Consiglio Comunale che possa vedere un futuro interessamento da parte della nostra Città. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Chiedo scusa, Presidente, ma, se me lo concede, intervengo, prima di tutto, sull'ordine dei lavori e, poi, nel merito. Vorrei capire perché all'atto deliberativo, che è quindi la proposta di mozione, non è stata allegata fisicamente la relazione finale. Solitamente si approva la relazione finale e la proposta di mozione è un collegato, perché potrebbe anche non esserci quest'ultima. Riconosco il lavoro svolto dalle Consigliere Nomis ed Ambrogio nel coordinarci, ma, se viene meno la relazione, non vorrei semplicemente che venisse considerato un normale... In ogni singola parola di quella relazione c'è un lavoro che è stato svolto dai Colleghi. Presidente, se lei è d'accordo, chiederei una sospensione per capire che cosa è successo e chiederei che venisse prodotta la relazione. Magari sto sbagliando io e, nel caso, mi scuso. PORCINO Giovanni (Presidente) Se ci consente qualche istante, Consigliere Curto, gli Uffici verificano questo aspetto. La parola alla Consigliera Nomis. NOMIS Fosca Tra l'altro, a sua volta, il rapporto ha una serie di allegati, che sono le relazioni precedenti e tutti i documenti prodotti dalla Commissione stessa; quindi, per noi sarebbe particolarmente importante che tutta la documentazione venisse allegata alla proposta di mozione, proprio nella logica di lasciarla, come dicevamo prima, come materiale, documentazione ed atto a memoria. La relazione si porta dietro gli allegati. Mi scuso se c'è stato un problema tecnico anche da parte della Presidenza della Commissione, però, a questo punto, la richiesta è di poter allegare il rapporto conclusivo e tutti gli allegati al rapporto conclusivo alla proposta di mozione. PORCINO Giovanni (Presidente) Concediamo qualche istante agli Uffici per dirimere questo punto. (sospensione) PORCINO Giovanni (Presidente) La questione è stata risolta. Sostanzialmente, il Consigliere Curto chiedeva che fosse votata separatamente la relazione, ma, in realtà, non essendo una relazione conclusiva, la Commissione l'ha già approvata. La relazione stessa rimane nel verbale della seduta e con la votazione della proposta di mozione si dà implicitamente atto che si approva anche la relazione, che comunque verrà integralmente riprodotta nel verbale. Consigliere Curto, ho detto bene? CURTO Michele Presidente, lei l'ha detta al meglio e la ringrazio. Il punto non è questo, ma è che ritengo importante che i Colleghi e le Colleghe abbiano a disposizione il testo. Mi è stato detto che è stato trasmesso via e-mail, ma faccio semplicemente notare che le proposte di deliberazione che approviamo non ci vengono semplicemente trasmesse via e-mail, bensì sono a disposizione nelle cartelline dei Consiglieri. Va bene, ne prendo atto, ringrazio gli Uffici e proseguiamo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Viale. VIALE Silvio Vorrei far notare al Consigliere Curto, dopo 5 anni, che non è vero che i Consiglieri hanno in cartaceo le proposte di deliberazione, perché le hanno solo i Capigruppo e, infatti, è dall'inizio che io mi lamento. Ho voluto ribadirlo a verbale perché, ogni tanto, qui dentro si è convinti che quello che succede a se stessi capiti anche agli altri, ma non è così. In ogni caso, ringrazio i Consiglieri Levi-Montalcini, Sbriglio e Bertola, perché sbircio sempre nei loro faldoni. PORCINO Giovanni (Presidente) Fermo restando che la relazione è stata trasmessa via e-mail, vedremo di farne recapitare una anche qui in Aula a beneficio dei Colleghi che la vogliono consultare in cartaceo. Riprendiamo il dibattito. La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Le confesso che non ho a disposizione il testo, ma non importa, andrò a braccio rispetto a come lo ricordo. Come dicevo prima, ringrazio in particolare la Presidente Nomis e la Vicepresidente Ambrogio per il lavoro fatto. Non voglio svolgere il ruolo di chi lavora con la matita rossa, però credo che, in questo momento, sia particolarmente importante sottolineare non tanto le ombre della Commissione - ribadisco che ha lavorato in modo costruttivo, anche grazie all'apporto degli Uffici e della dottoressa Spagna, che ci ha supportato puntualmente -, ma il fatto che ritengo che non abbiamo raggiunto tutte le aspettative che ci eravamo dati. Credo, quindi, che questo sia il momento anche per evidenziarle per certi versi, anche perché lo considero un momento di passaggio e non vorrei mai che il passaggio tra questa e la futura tornata amministrativa ci facesse dimenticare alcuni degli aspetti su cui bisognerebbe lavorare. Il primo, e mi fa particolarmente piacere che sia presente in Aula l'Assessora Tedesco, è quello che riguarda il CAAT. Un mattino di buon'ora, ci siamo svegliati e ci siamo spostati in quello che - voglio ricordarlo - è il secondo sito produttivo della città di Torino per numero di addetti; voglio ricordare che è sostanzialmente pubblico, perché circa il 97% - un po' come la percentuale dell'acqua minerale - del CAAT è pubblico. In quel luogo, nonostante tutto questo (i nostri sforzi, il passaggio della carovana antimafia, le dichiarazioni, il Presidente che è venuto più volte nominato dalla Città di Torino), si continua ad applicare una normativa non solo privatistica (perché anche il privato può mettere in campo elementi di trasparenza), ma sostanzialmente si continuano ad affidare direttamente e, si direbbe in un gioco di società, senza passare dal via gli appalti per quelli che sono i servizi del CAAT. Uno degli obiettivi che ci eravamo dati come Commissione Legalità era proprio quello di intervenire su questa cosa. Purtroppo, la politica di questa Città non ci è riuscita. Purtroppo, il CAAT continua a fare così e, quindi, abbiamo valutato una cosa - guardo l'Assessora Tedesco e la prego, per favore, di trasmetterlo al Sindaco Fassino -, e questo è nella proposta di mozione che verrà approvata dal Consiglio Comunale e siccome è vero che le nomine nelle partecipate le fa il Sindaco Fassino, ma i criteri su quelle nomine nelle partecipate li fa il Consiglio Comunale, noi chiediamo al Sindaco Fassino, o a chi sarà nel caso il Sindaco intervenga sulla nomina dopo questa Consiliatura, nel qual caso il Sindaco Fassino la considerasse una delle nomine da fare subito, che il futuro Presidente del CAAT si impegni immediatamente ad applicare una normativa di carattere pubblico e trasparente negli appalti del CAAT. Su questo, Assessora, visto che lei è qui presente, le chiederei la cortesia di intervenire e di illuminarci su quali siano le intenzioni dell'Amministrazione, se sia quella di mandare alla prossima Consiliatura la nomina del Presidente del CAAT o se stiate per procedere alla nomina... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Bene, oggi sono in forma con l'Assessora Tedesco, la ringrazio di essere qui, anche perché è una delle poche della Giunta. Secondo, il tema del TAV. Nella prima relazione che approvammo si ricordava, sostanzialmente, un'audizione importante del Commissario del Governo Mario Virano che in Commissione venne e ci raccontò, con molta dovizia di particolari, gli strumenti che erano stati messi in campo per evitare le infiltrazioni mafiose nei lavori dell'alta velocità Torino-Lione. In quell'occasione, io e il Consigliere Bertola gli ponemmo una serie di domande, soprattutto su quelle che vengono considerate le cosiddette opere preliminari. In particolare, io gli posi alcune domande su quelle che erano le evidenze emerse dall'indagine San Michele, in particolare sulle intercettazioni nelle quali il Toro indagato e oggi a processo raccontava che lui (lui che era un subappaltatore delle ditte che erano state scelte al di fuori di procedura ad evidenza pubblica, in quanto l'appalto era stato frazionato per poter affidare direttamente la costruzione del cantiere sull'alta velocità) aveva la possibilità di parlare con alcuni tecnici di LTF che gli dicevano dove fare i carotaggi e, quindi, lui in quei punti posava più asfalto e negli altri punti ne posava di meno, perché sostanzialmente lui aveva un rapporto privilegiato con LTF. Ricordo che a verbale noi avevamo chiesto delucidazioni su questa vicenda al dottor Virano, il quale, dicendo che non era a conoscenza, cosa che ci stupì molto perché erano passati mesi dalla pubblicazione dell'indagine San Michele, ci avrebbe fatto sapere. Ricorreva l'anno 2013, se non sbaglio, o inizio 2014, e nonostante i ripetuti inviti alla Conferenza dei Capigruppo, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte della Commissione Legalità oggi concludiamo il nostro mandato e dobbiamo verbalizzare il fatto che, sostanzialmente, da parte di LTF non abbiamo più avuto risposte. Rimarrà, quindi, agli atti e al verbale, per questo ci tengo particolarmente, che non è noto con quali dirigenti di LTF e di che cosa parlava il Toro indagato e i dirigenti di LTF per spiegargli dove potevano fare i carotaggi. Terza questione: la questione degli appalti, su cui abbiamo avuto la possibilità più volte di confrontarci con l'Assessore Mangone, che ringrazio, prima di tutto, per essere qui in Aula oggi ad ascoltare le conclusioni della nostra Commissione e, poi, per il lavoro che abbiamo fatto insieme. Anche qui, ricordo che abbiamo riportato un passaggio, che io ritengo però politicamente molto significativo nella relazione, che, a questo punto, non è più modificabile. Qual è il punto politico? Il punto politico è molto semplice: il punto politico è che nelle Linee di indirizzo che votammo in Consiglio Comunale ad inizio del mandato avevamo deciso una cosa politicamente (ovviamente, l'aveva deciso la maggioranza di questo Consiglio, ma mi sembra che lo avesse democraticamente discusso tutto il Consiglio Comunale), che, sostanzialmente, sul tema degli appalti noi ci saremmo orientati per una progressiva riduzione delle procedure al massimo ribasso sia in termini di numero di procedure che in termini di valore. Purtroppo, così non è stato, perché nel corso delle audizioni con l'Assessore Mangone abbiamo dovuto prendere atto di due cose: la prima, che le procedure a massimo ribasso in questi cinque anni sono aumentate, sia per numero che per valore anche se in forma differente; la seconda, più importante, che la decisione politica dell'Amministrazione si è riposizionata, nel senso che l'Amministrazione - e questo lo diceva a verbale l'Assessore Mangone - ha valutato che fosse meglio non dare delle indicazioni politiche ai dirigenti, ma che fosse meglio prendere atto dell'impostazione dei dirigenti nella costruzione degli appalti. Io non voglio dire se questo sia giusto o sia sbagliato, l'unica cosa che posso ritenere, e che invece secondo me abbiamo fatto giusto a registrare, è che l'Amministrazione di Torino ha rinunciato ad aggredire le procedure al massimo ribasso. Ultima cosa, Presidente - con questo termine -, è un tema che rimarrà aperto per le prossime tornate amministrative e che fa riferimento alla gestione dei siti olimpici... CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Consigliere Curto, volevo rammentarle che la procedura per il massimo ribasso è regolata dalla Legge. CURTO Michele Ci mancherebbe, Presidente. Se vuole intervenire ha ben 10 minuti, non scambiamoci i ruoli, altrimenti io le ricordo quanto tempo ha e lei interviene sul merito della vicenda. Certo che è regolata dalla Legge, ma se un'Amministrazione dice che non ha intenzione di accedere a quel tipo di procedura e, poi, invece di diminuirle, le allarga, bisogna prenderne atto e, infatti, la Commissione nella sua interezza, maggioranza ed opposizione, ne ha preso atto ed è un dato politico che consegniamo alla prossima Consiliatura e speriamo che la prossima Consiliatura, nell'ambito della Legge, possa decidere come intendiamo trattare i nostri appalti, che mi sembra un dato fondamentale. L'ultima cosa, Presidente, che ci tenevo a sottolineare di questa relazione è il tema del patrimonio post-olimpico, sia nella sua fase di costruzione per le evidenti questioni che riguardano il soggetto D'Agostino per molti anni subappaltatore di un'importante impresa di costruzioni di Torino, che, peraltro, ha realizzato molti dei siti olimpici. Non so se il Presidente ricorderà quella famosa dichiarazione del pentito Varacalli che dice "queste le abbiamo realizzate noi", riferendosi a diverse realizzazioni olimpiche, quelle si sono tramutate in una scrittura della Magistratura che dice che gran parte dei calcestruzzi di questa città, gran parte dei calcestruzzi olimpici sono stati realizzati dalla 'ndrangheta. Sarebbe interessante dopo il decennale delle Olimpiadi - e questo lo mettiamo nero su bianco - capire anche che cosa successe dieci anni fa, come è possibile che la 'ndrangheta a Torino sia riuscita ad arrivare agli esoscheletri di quelle strutture. Perché, quando si arriva ai calcestruzzi, non stiamo più parlando di un po' di movimento terra, di due camion e un paio di terzisti, ma stiamo parlando dell'infrastruttura delle costruzioni di questa città. In ultimo, Presidente, ovviamente mi fa molto piacere che il rapporto conclusivo e la relazione conclusiva impegni questa Amministrazione a ricordare che, in questo momento, il patrimonio olimpico è gestito da un'azienda che è stata colpita da una procedura di interdittiva antimafia a Milano sull'Expo, mentre invece a Torino è considerata parte civile, parte lesa nello stesso processo San Michele. Io credo che qualunque cosa faremo, sicuramente il Consiglio Comunale di Torino, l'Amministrazione di Torino, dovrà affrontare questo tema, perché non potrà permettere che in strutture concesse dalla Città di Torino e costruite con i soldi dei cittadini torinesi i biglietti per le attività di quelle strutture siano oggetto degli interessi della criminalità organizzata di questa città. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Io sarò breve, perché molto è già stato detto, nel bene e nel male diciamo, nel senso che noi fummo, forse cinque anni, fa tra i primi, visto che le scorse elezioni comunali furono segnate da questa contemporaneità con la vicenda Minotauro, a chiedere l'istituzione di una Commissione Legalità e, forse un po' ingenuamente, da cittadini appena approdati nelle Istituzioni, pensavamo che la prima cosa e forse la più importante che avrebbe potuto fare questa Commissione sarebbe stata quella di considerare il problema delle infiltrazioni della criminalità organizzata all'interno della politica, che erano emerse in maniera se volete discutibile, ancora poco certa, però erano emerse da quello che era stato pubblicato dai giornali sull'inchiesta Minotauro. Poi, abbiamo capito presto che, forse, era troppo chiedere che la politica fosse in prima persona lei stessa ad occuparsi di come debellare le infiltrazioni al proprio interno e la Commissione non è mai riuscita ad affrontare questo argomento, però devo dire che la Commissione ha fatto un lavoro utile, positivo, negli anni si è occupata di una serie di problemi, particolarmente legati agli appalti, legati al gioco d'azzardo, legati a tanti argomenti che, comunque, riguardano la legalità di questa città e su cui speriamo anche di essere riusciti a fare qualche passo avanti e, quindi, ad avere magari cambiato in meglio alcune delle procedure interne di questa Amministrazione. Certamente, è stata un'esperienza interessante, anche perché personalmente è stato un po' particolare trovarsi alcuni anni dopo una seduta famosa della Commissione Legalità, in cui peraltro riportai semplicemente quanto già individuato dai Comitati No Tav sulle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti del Tav Torino-Lione, e scoprire che, poi, dall'inchiesta successiva, sui giornali apparvero le intercettazioni tra due delle persone coinvolte in questa inchiesta che commentavano, in maniera non certo favorevole, il fatto che io e il Movimento 5 Stelle avessimo tirato fuori queste carte e addirittura in una sede istituzionale, il che dimostra, però, che fosse involontariamente un elemento importante che ha fatto anche parte dei lavori di questa Commissione, cioè l'importanza di fare rete con la società civile. In questo caso, erano stati dei cittadini attivi della Val di Susa a fare loro le ricerche sui legami tra alcune aziende e alcune persone ed arrivare a segnalare tutte queste informazioni; in altri casi, magari, sono altre forze sociali, però, effettivamente, uno dei punti che ci tengo a sottolineare e positivamente di questa Commissione è stato il coinvolgimento delle forze sociali, di membri esterni che spesso hanno lavorato, forse anche più dei Consiglieri devo dire. I Consiglieri magari, specie nei gruppi piccoli, sono presi da tante questioni e da tante Commissioni, alcuni dei membri esterni invece hanno dato veramente un contributo forte e continuativo ai lavori della Commissione. Tutto sommato, credo che sarebbe utile riprendere questa esperienza nella prossima Consiliatura, possibilmente rendendola però ancora più incisiva, perché, come sempre, il rischio di questo tipo di attività sulla legalità e sull'antimafia è che si trasformi soltanto in una celebrazione ad uso telecamere senza essere però veramente incisiva sulla realtà delle cose. Se questa cosa verrà fatta e, quindi, se si riprenderà la Commissione alla prossima Consiliatura, l'auspicio è che si mantenga questo modello con il coinvolgimento delle forze sociali e dei membri esterni, perché, secondo noi, ha dato qualcosa in più alla nostra Commissione anche rispetto ad altre Commissioni di altre istituzioni piemontesi e non che non hanno questa caratteristica. Nel complesso, quindi, siamo contenti di arrivare oggi alla chiusura dei lavori con l'approvazione di questa proposta di mozione. L'importante però è che tutti, indipendentemente da chi sarà ad amministrare questa Città nei prossimi 5 anni, si adoperino per far sì che queste non siano soltanto delle belle parole e delle belle dichiarazioni di principio, ma poi arrivino ad incidere veramente sull'operato degli Uffici e dell'Amministrazione per evitare i fenomeni di illegalità, che, comunque, purtroppo, continuano a verificarsi. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere Greco Lucchina. GRECO LUCCHINA Paolo Ho ascoltato attentamente la relazione introduttiva della Presidente Nomis e anche quella della Vicepresidente Ambrogio, che sono state relazioni esaustive. Così come ho ascoltato evidentemente i commenti, soprattutto del Consigliere Curto, e, avendo partecipato per poco tempo ai lavori di questa Commissione Consiliare, mi sono ritrovato in quanto detto dal Consigliere Curto, soprattutto sul tema riguardante gli appalti. Faccio riferimento, evidentemente, a quanto detto da lei, che, poi, tra i criteri di valutazione per presentare l'offerta, appare superato quello del tema del massimo ribasso. Chiaro è che c'è l'esigenza e la necessità che ci sia una normativa nazionale che ponga fine a quello che io considero essere ormai un criterio di valutazione superato, ma ho preso la parola soprattutto per ribadire, alla luce di quello che dovrebbe essere, per voce stessa della Presidente Nomis, il Protocollo di intesa firmato dalla Civica Amministrazione e la Prefettura, che ci sia un reale controllo sui subappaltatori. Abbiamo parlato di white list e di tante altre cose sui meccanismi di controllo sulla gestione degli appalti e, quindi, nell'aggiudicazione delle procedure di gara. Credo che sia doveroso e debba essere oggetto di questo Protocollo il controllo sul secondo passaggio, che è quello dei subappaltatori che, a mio modo di vedere, necessita di un controllo e di un rigore maggiore. Quindi, l'auspicio nella firma di questo Protocollo di intesa è che si vada veramente al controllo rigoroso dei subappalti. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere Alunno. ALUNNO Guido Maria Ringraziando la Presidente, la Vicepresidente e tutti i membri della Commissione, io volevo limitarmi a sottolineare un aspetto che mi pare politicamente significativo. Questa Commissione credo che avesse come primo obiettivo quello di cercare di rimettere al centro dell'attività istituzionale della Città di Torino la questione della legalità. Io credo che il risultato lo abbiamo raggiunto insieme, maggioranza ed opposizione, cercando non tanto di strumentalizzare sui singoli temi le situazioni e le scelte politiche dell'Amministrazione, quanto nel tentativo di accendere dei fari che ci permettessero di avere chiaro quali potessero essere le zone grigie dove l'illegalità aveva più facilità di insinuarsi. Mi pare che questo lavoro, sui diversi temi che sono stati richiamati negli interventi precedenti, la Commissione lo abbia svolto in maniera egregia e positiva. Lo ha svolto con un dialogo che io considero molto interessante e utile con soggetti della società civile, dal Collegio Costruttori a diverse associazioni, eccetera, e soprattutto siamo riusciti a riprendere come Istituzione, come Consiglio Comunale, il presidio di un tema che, forse, ci era un po' scappato di mano, non per cattiva volontà credo, ma perché non si era trovata la forma che ci permettesse di riportare in questa sede al centro dell'attenzione il dibattito su questi temi. Allora, io mi fermerei qui, perché credo che non sia corretto allargare troppo i confini del lavoro che abbiamo svolto, perché la funzione che ci eravamo dati era quella dal mio punto di vista e quella l'abbiamo raggiunta. Credo che il ringraziamento vada dato a tutti coloro che hanno partecipato e a tutto il Consiglio che ha ritenuto importante rinnovare la Commissione in un suo secondo mandato, al di là delle singole questioni, ma, anzi, proprio perché sulle singole questioni c'è tema ancora da dibattere e ci sono aspetti che vanno ancora approfonditi, credo che sia ancora più forte la necessità di rinnovare l'invito come Consiglio anche per il futuro perché questa Commissione continui ad esistere e ad essere il luogo dove come Consiglieri e come Giunta ci misuriamo sulla capacità di un ente pubblico di voler mantenersi saldamente dentro le regole della Legge, della norma e del suo rispetto. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Non ho altri iscritti a parlare. Mi pare che quasi tutti gli interventi abbiano auspicato che nella prossima tornata amministrativa non solo questa Commissioni si rinnovi, ma che possa trovare anche una sua stabilità. È chiaro che bisognerà modificare lo Statuto, ma questo è d'auspicio per le prossime Colleghe e i prossimi Colleghi che siederanno in quest'Aula. Non credo, Consigliere Alunno, che ci sia scappata di mano, lei ha precisato bene usando quel termine, ma, sostanzialmente, abbiamo incanalato nella giusta direzione la promozione della cultura della legalità per affrontare e approfondire le tematiche in essa contenute. Il ringraziamento è stato fatto da parte di tutti, reciprocamente, e la Presidenza si aggiunge ai ringraziamenti. Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di mozione: Presenti 32, favorevoli 32. La proposta di mozione è approvata. |