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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Aprile 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 19
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2016-01052
PRESA D'ATTO DELLA DICHIARAZIONE DI RECESSO DELLA S.S.D. VICTORIA IVEST S.R.L. DALLA CONVENZIONE PER LA GESTIONE SOCIALE DELL'IMPIANTO SPORTIVO NELL'AMBITO "5H DE MARCHI" AI SENSI DELL'ARTICOLO 24 DEL REGOLAMENTO N. 295 - APPROVAZIONE BANDO DI ESTERNALIZZAZIONE.
Interventi
"Presa d'atto della dichiarazione di recesso della S.S.D. Victoria Ivest S.r.l. dalla
convenzione per la gestione sociale dell'impianto sportivo nell'ambito '5H De
Marchi' ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento n. 295 - Approvazione bando di
esternalizzazione"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201601052/010,
presentata dalla Giunta Comunale in data 8 marzo 2016, avente per oggetto:

"Presa d'atto della dichiarazione di recesso della S.S.D. Victoria Ivest S.r.l. dalla
convenzione per la gestione sociale dell'impianto sportivo nell'ambito '5H De
Marchi' ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento n. 295 - Approvazione bando di
esternalizzazione".

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che in data 22/03/2016 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola all'Assessore Gallo.

GALLO Stefano (Assessore)
Questa proposta di deliberazione prende atto del recesso del Victoria Ivest S.r.l. dalla
convenzione che era in essere per la gestione sociale dell'impianto sportivo De
Marchi e, come abbiamo illustrato in Commissione, approva anche il nuovo bando
prendendo atto del recesso intervenuto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Assessore, speravamo in un'illustrazione un po' più ampia, visto che qui si tratta di
riprendere le redini di una situazione molto problematica, che si trascina ormai da
anni, per non dire decenni, ovvero quella della società sportiva Victoria Ivest, che è,
da un lato, sicuramente, una realtà da tutelare per quello che rappresenta, da un punto
di vista di offerta sportiva non agonistica e anche agonistica, comunque
dilettantistica, anche per i tanti ragazzini del quartiere, che, in ogni caso, vedono in
quell'esperienza un luogo di aggregazione, che inizia ad una vita sana, improntata
allo sport, all'agonismo e alla vita di squadra, soprattutto in una città dove spesso le
periferie vivono una desertificazione in tema di servizi al cittadino, spesso degradati
ad una specie di dormitorio, quando poi tutto il centro vitale, aggregativo e culturale
viene sempre tenuto nel centro vetrina. Invece, la Victoria Ivest, così come tante altre
società sportive di borgate operaie, mi sento di dire che rappresenta, o forse dovrei
dire rappresentava, rispetto a quello che siamo chiamati a deliberare, un'esperienza
positiva, storica, tradizionale per la città di Torino assolutamente da salvaguardare.
C'è però un problema, che riguarda purtroppo lo storico di questa realtà. Si è creato -
lo sappiamo - un debito mostro rispetto a quella che è la società dilettantistica;
purtroppo, anche il coinvolgimento di soggetti come la Banca Etica, un mutuo che è
stato poi anche garantito in termini di copertura fideiussoria dalla Città, ha creato poi
problemi di agibilità e di solvibilità del debito stesso. Il problema è che, rispetto alla
possibilità di immaginare piani di rientro che fossero sostenibili, una giusta
razionalizzazione, magari anche un cambio di gestione della società stessa, che
erano, a mio modo di vedere, delle richieste oggettivamente più che legittime da
parte dell'Amministrazione (perché non neghiamo che questo debito gigante
milionario c'è e sarebbe stato un errore anche politico per l'Amministrazione
Comunale fingere che non esistesse), dall'altra parte però un'Amministrazione
pubblica comunale deve riuscire a garantire il mantenimento del servizio. Non si
tratta di tutelare nessuno, o, meglio, si tratta di tutelare sì qualcuno, ma non la società
in quanto tale, di tutelare le famiglie, i ragazzini, le bambine, che si trovano a
frequentare, avviati allo sport e quindi in una dimensione sana, uno spazio vivibile e
di aggregazione nel proprio quartiere.
Allora, arriviamo al tema di questa proposta di deliberazione, perché, rispetto ad
un'illustrazione un po' sintetica - la definisco così per il bene che voglio
all'Assessore, e non in altro modo -, si sorvola sul fatto che c'è, da un lato, un regime
provvisorio, un recesso da un punto di vista del provvedimento formale (quello era
ovviamente dovuto rispetto a una situazione ormai incancrenita), un altrettanto
legittimo e penso inevitabile provvedimento di riassegnazione in provvisorio al
soggetto che attualmente è concessionario... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Se il Consigliere Cassiani non è d'accordo avrà modo di intervenire.
È una custodia, infatti stavo dicendo una riassegnazione dei locali per impedire che,
come spesso accade in strutture pubbliche, anche magari sportive della Città, sia tutto
preda di vandali, perché, ormai, siamo in questa specie di nuova barbarie per cui
basta che sia chiusa e non aperta una struttura pubblica per 10 minuti e ci ritroviamo,
poi, come se fossimo in un formicaio, defraudati di tutto il rame delle grondaie, delle
strumentazioni, degli attrezzi ginnici e quant'altro, fino quasi anche ai cavi, ai
sanitari e all'impiantistica, perché questa è una follia che ormai viviamo come
gestione degli immobili comunali.
Al netto di questo, il problema è che, poi, si arriva ad un nuovo bando che apre la
strada, lo vogliamo dire in modo molto chiaro, non tanto nel privilegiare soggetti
rispetto ad altri (è un bando, per cui in questo non entriamo e non è neanche giusto
che vi entriamo), ma porta alla possibilità molto concreta, se non probabilità, che
l'insostenibilità dei criteri portino ad un'assenza di proposte da parte di realtà che
non debbono essere per forza l'attuale, ma che siano al pari dell'attuale realtà
dilettantistiche, realtà di quartiere, realtà spontanee, realtà per questo motivo
necessariamente non strutturate e aprano, invece, magari, dopo un primo bando
deserto, la strada ad una riassegnazione - perché la Giunta non lo ha assolutamente
escluso - a soggetti, invece, di natura commerciale, magari nemmeno sportivi, perché
questo, comunque, è un rischio che la stessa Giunta non ha negato.
Vogliamo una volta tanto metterci una mano sulla coscienza e renderci conto che, a
fine Consiliatura, a meno di un mese dalla fine di questa esperienza amministrativa,
non possiamo e non dobbiamo assumerci la responsabilità di aprire ad una possibile
desertificazione sportiva ed aggregativa su quel sito storico?
Vogliamo dirci che è una follia prendersi, in questi ultimi scampoli di Consiliatura,
quando tutti hanno già la testa altrove, l'onere di andare a fissare il futuro, magari,
dei prossimi 15-20 anni di una realtà che potrebbe vedere scomparire un luogo di
sport sano di quartiere per i ragazzini e andare, invece, ad essere sostituito da uno
spazio sportivo commerciale o, peggio ancora, magari da un centro commerciale?
Perché, alla fine, purtroppo, per come vanno queste vicende, con le deleghe in bianco
che dà il Consiglio, non possiamo arrivare ad escludere niente.
Questo è il motivo per cui l'opposizione, non a questa proposta di deliberazione in
toto, ma ad una parte molto chiara di questa proposta di deliberazione, è assoluta ed è
irremovibile, perché, purtroppo, si è provato a ragionare su condizioni di bando, ma
non si è riusciti a trovare un'intesa. L'unica soluzione di buonsenso, che noi
affidiamo come proposta costruttiva a questa Giunta, è quella di salvare la proposta
di deliberazione per quello che riguarda il recesso, che è legittimo e doveroso, e per
quello che riguarda la riammissione in custodia degli attuali assegnatari, che è di
buonsenso e altrettanto legittima e doverosa, ma tenendo conto che questa
Consiliatura, cari Colleghi, è finita, e quindi andare semplicemente a stralciare la
parte che bandisce il nuovo bando, la nuova evidenza pubblica, non dicendo che non
si fa più, cioè nessuno chiede questo, nessuno propone clientelarismi, a maggior
ragione abbiate pietà dai banchi dell'opposizione, si chiede solo però di immaginare
un nuovo momento di emanazione del bando in una nuova Consiliatura che sia
fresca, che sia scevra da ragionamenti elettoralistici, che sia scevra da ragionamenti
clientelari e che sia libera di poter decidere in piena serenità con quattro anni e passa
davanti a sé su quello che deve essere il futuro della Victoria Ivest.
Questo è un appello che noi lanciamo alla Giunta, ma anche alla maggioranza.
Abbiamo visto in Commissione che c'erano più opinioni diverse tra loro e anche per
questo motivo non abbiamo l'ambizione o l'arroganza di dettare la linea alla
maggioranza sui contenuti del bando, ma per questo motivo chiediamo, invece, che
ci sia un differimento. Gli emendamenti di merito, che chiedono semplicemente di
stralciare il bando, sono già presentati. Per favore, lo dico prima, evitiamo che invece
si arrivi al mercanteggiamento delle percentuali questa o quella, non è questo il
terreno, perché non siamo nelle condizioni di decidere un aspetto di questo tipo.
Quindi, come aveva proposto il Consigliere Ventura - ed è a verbale - e siccome è
una proposta che veniva dai banchi della maggioranza, andiamo piuttosto a stralciare
semplicemente il bando, sostituendo il bando con un impegno puntuale del Consiglio
stesso a ribandire appena inizia la nuova Consiliatura. Si tratta di aspettare due mesi
sugli anni e anni su cui ci siamo incartati come Amministrazione in questa vicenda e
lo si fa in un clima sereno di nuova Consiliatura; se ritenete di essere voi i vincitori, a
maggior ragione, non credo che ci saranno grandissime differenze di linea politica
amministrativa, in ogni caso si tratta di una questione di serietà e per questo invito i
Colleghi di maggioranza a dimostrare anche coraggio nei confronti della Giunta.
È peggio, a mio modo di vedere, dettare alla Giunta condizioni diverse nel merito del
bando, piuttosto che prendersi una pausa di riflessione, che, peraltro, è già sancita
istituzionalmente dalla pausa di Consiliatura, perché non è un caso che noi smettiamo
più di un mese prima delle elezioni di deliberare e di riunirci, è perché non c'è il
clima, non c'è la serenità, non c'è la prospettiva. Per cui, posto che, da quello che
ricordo io - ma non voglio anticipare nulla dei Colleghi, tanto il dibattito sarà lungo -,
se non sbaglio, neanche gli emendamenti che cambiano le percentuali di oneri
rispettivamente a carico della Città o del soggetto concessionario hanno il parere
politico - non dico tecnico - favorevole della Giunta (e vi dico che lo chiederò
espressamente a verbale perché questo ci era stato detto), allora in tal caso, se
bisogna avere un parere politico in un caso e nell'altro, cerchiamo di arrivare in una
convergenza politica sul differire di un paio di mesi questa decisione in modo che sia
il nuovo Consiglio Comunale a decidere. Altrimenti, andiamo a vincolare una realtà
di quartiere importantissima con una delega che - consentitemi - a me sembra
veramente una delega in bianco, perché dire che se il primo bando va a monte, allora
la Giunta può fare sostanzialmente quello che le pare, è una delega veramente
eccessiva.
Concludo, Presidente, tanto ci saranno molte occasioni per intervenire. Auspico che
si possa arrivare ad un'intesa in termini di merito, perché non è una questione di
merito politico-ideologico, sapete che in quelle io ho sempre alzato, se serviva, dei
muri fieri ed indiscutibili e non negoziabili, qui si parla invece di buonsenso, di
dignità e di coerenza amministrativa.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Grazie, Consigliere.
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