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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Aprile 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 13

Esito Conferenza Capigruppo e Comunicazioni del Sindaco su: "Patrocinio della Città allo spettacolo di Grillo".
Interventi
Comunicazioni del Presidente:
- "Esito Conferenza Capigruppo"
- "Richiesta di comunicazioni al Sindaco:
- patrocinio della Città allo spettacolo di Grillo".

PORCINO Giovanni (Presidente)
È stata presentata una richiesta di comunicazioni dal Consigliere Marrone sulla tappa
torinese dello show del comico leader del Movimento 5 Stelle patrocinato dal
Comune di Torino. La richiesta di comunicazioni è stata accolta.
La parola all'Assessora Tedesco.

TEDESCO Giuliana (Assessora)
Come ho già spiegato alla Conferenza dei Capigruppo, non c'è stato alcun patrocinio
della Città sullo spettacolo oggetto della richiesta di comunicazioni. Noi abbiamo
dato il patrocinio come Giunta alla rassegna musicale Colonia Sonora, richiesta di
patrocinio effettuata dall'Associazione Radar, dove erano elencati in maniera ben
precisa gli spettacoli oggetto di questa richiesta, cioè spettacoli musicali e concerti.
Successivamente, l'Associazione ha presentato, in ottemperanza alla deliberazione,
all'Ufficio Affissioni una richiesta di esenzione per poter affiggere 400 manifesti.
L'Ufficio Affissioni riceve settimanalmente dal Settore Patrocini un elenco delle
decisioni della Giunta e nel patrocinio chiesto dall'Associazione Radar erano
specificate esclusivamente le date di svolgimento di questi concerti, per cui è stata
concessa l'esenzione per le affissioni.
Ripeto, la Giunta e la Città non hanno dato patrocinio allo spettacolo di cui si parla
nelle comunicazioni. Esaminando velocemente in questi minuti i passaggi tecnici per
arrivare all'esenzione delle affissioni, mi viene da dire che non c'è stata neanche una
svista da parte dell'Ufficio Patrocini, perché non ha ricevuto e non deve ricevere
l'elenco degli spettacoli, ma riguarda esclusivamente l'arco temporale per poter
affiggere i manifesti. Faremo quindi ora le verifiche direttamente con l'Associazione
e, nel caso, dopo tutte queste valutazioni, decideremo quali provvedimenti assumere
nei confronti della stessa.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
In realtà quando abbiamo scoperto che sulle locandine del Grillo Show affisse in giro
per la Città di Torino c'era il logo istituzionale della Città, tra i vari patrocini e loghi
di associazioni e organizzazioni, sinceramente abbiamo pensato che si trattasse
dell'ennesima svista che questa Amministrazione, lo ricordo, ha collezionato rispetto
a patrocini concessi un po' alla leggera e volevamo segnalare in questa occasione in
Sala Rossa l'assoluta inopportunità di concedere un patrocino istituzionale in piena
campagna elettorale a quello che è, oltre che un comico, un leader politico nazionale,
in un tour che mischia esplicitamente, per rivendicato orgoglio, lo show comico
all'intervento politico elettorale.
Scoprire oggi da voi che, in realtà, una volta tanto l'errore non è stato commesso da
questa Giunta, perché in realtà, parafrasando un po' quello che ci è stato annunciato,
si tratterebbe di una sorta di patrocino abusivo, se quello che riferisce la Giunta
corrispondesse al vero, e non ho motivi di dubitarlo, vuol dire che c'è
un'organizzazione che ha chiesto un patrocinio in generale, senza specificare le date
e gli appuntamenti e l'ha poi inserito sulla locandina dello show di Grillo.
Chiedo alla Giunta e all'Assessora Tedesco di approfondire con gli uffici questo
tema, ma se davvero la collocazione del logo istituzionale sulla locandina ha portato
ed era finalizzato a portare un risparmio sulle affissioni, allora sono dell'idea che ci
troviamo di fronte ad un fatto davvero grave politicamente, perché ci troviamo di
fronte ad un comizio di un leader politico, primo tra i moralizzatori, che ha istituito e
santificato il "vaffa" come risposta a tutta la presunta malapolitica e che si ritrova poi
a farsi sponsorizzare da tutti i cittadini uno show commerciale con i soldi pubblici.
Ricordo che non era un comizio gratuito, bensì uno show commerciale con il
biglietto da pagare e vedeva in tutte le prime file non solo tutti gli esponenti del
Movimento 5 Stelle, ma - sottolineo - gli eletti del Movimento 5 Stelle, cioè i
rappresentanti istituzionali del Movimento 5 Stelle, dalla candidata Sindaco Chiara
Appendino, che sono sinceramente dispiaciuto che oggi non sia in Aula per
affrontare questo dibattito, sarebbe stato interessante conoscere anche il suo pensiero
e il suo commento a questa vicenda, ma non solo, perché lei è Consigliera Comunale
uscente, ma c'erano anche Parlamentari della Repubblica, c'erano Consiglieri
Regionali.
Non è solo grave, a mio avviso, che si siano prestati come novelli balilla a questa
pantomima vergognosa, a questa coreografia squallida della caricatura della
comunione cristiana in quelle ostie consacrate, se sono stati sostituiti degli insetti
rinsecchiti e liofilizzati, ma anche l'abbiano fatto in un evento che, alla fine magari
abusivamente, ma recava il patrocinio della Città e magari ha usufruito abusivamente
anche di sconti sulle affissioni.
Questo non è solo un fatto grave politicamente, ma se fosse confermato, sarebbe
anche un illecito, motivo per cui ritengo che si debba sottolineare questo aspetto,
perché siamo anche un po' stufi di sentirci continuamente moralizzati da un
Movimento 5 Stelle, quando poi vediamo che forse i peggiori riti di leaderismo, di
completa sottomissione degli eletti che rivestono anche incarichi istituzionali di
primo grado, nei confronti del capo, addirittura di mescolanza tra interesse privato,
rispetto agli incassi dello show, e funzione pubblica del comizio politico, tutto questo
era già grave da solo, con questa novità del patrocinio, a quanto pare abusivo,
riteniamo che sia stato superato ogni limite.
Per questo chiediamo all'Assessora di approfondire. Se davvero c'è stato un utilizzo
improprio dell'erario pubblico risparmiando sulle affissioni, bisogna chiedere al
signor Beppe Grillo di pagare e, se verrà accertata l'esistenza di un illecito, bisogna
attivare tutte le procedure nei confronti delle autorità competenti.
Va bene millantare con la propaganda, ma poi alla prova dei fatti bisogna dimostrare
tutti di essere meritevoli del ruolo istituzionale che incarniamo, bisogna anche
dimostrarlo con la coerenza di fare quello che si dice e di essere quello che si dice e,
soprattutto, di fare quello che si promette senza incappare in questo, che mi sento di
dire, è stato veramente uno scivolone evitabile e una brutta figura per il Movimento 5
Stelle, ma indirettamente anche per la nostra Amministrazione Comunale, visto che
in Consiglio ci stiamo tutti.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Il mio è un intervento sull'ordine dei lavori. Vorrei capire come lei intenda
disciplinare questa richiesta di comunicazioni, perché ho avuto modo, pur non
facendo parte della Conferenza dei Capigruppo, di vedere il testo relativo alla
richiesta di comunicazioni, essendo un atto pubblico dal momento che è protocollato,
e ho notato che la richiesta di comunicazioni riguarda solo il tema del patrocinio.
Ho notato (e mi dispiace, perché sa qual è la stima che nutro nei suoi confronti) che
lei non ha interrotto il Consigliere Marrone nel momento in cui egli ha ritenuto - e gli
è stato consentito - di intervenire non solo su un aspetto che, a mio giudizio, è
meramente tecnico - ma che chiaramente poi deve presupporre il rispetto dei vigenti
Regolamenti Comunali -, perché gli ha anche consentito di procedere a valutazioni e
considerazioni di ordine politico.
Vorrei capire, qualora per l'appunto vi siano - questo non è il mio intervento,
perlomeno al momento, ma è sull'ordine dei lavori - altre richieste di intervento, se
lei riterrà di consentire (secondo me, questo rappresenterebbe un vulnus nella regola
che disciplina le comunicazioni del Sindaco) di ampliare la discussione ad un
dibattito politico, oppure se, seppure tardivamente, vuole - come le chiedo
ufficialmente - chiedere ed esigere, qualora vi siano altri interventi, che il tutto si
sviluppi su un piano che riguardi esclusivamente l'oggetto della richiesta di
comunicazioni, ovvero il rilascio o meno del patrocinio.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Paolino e poi le risponderò, Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Se il Consigliere Paolino ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, sono
d'accordo, altrimenti, se interviene sul merito, credo che dovrebbe esprimersi prima
del suo intervento.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere Paolino, interviene sull'ordine dei lavori o sul merito? Se è sull'ordine
dei lavori, bene, altrimenti prima rispondo al Consigliere Trombotto.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Banalmente, dal momento che l'Assessora
Tedesco ha fornito le prime informazioni in sede di Conferenza dei Capigruppo, da
cui è emerso che fosse rilevante anche questo secondo aspetto, è naturale che i
Consiglieri che lo ritengono, avendo appreso quelle notizie, possano intervenire
anche su quel punto, motivo per cui non mi sento minimamente di dover censurare le
affermazioni che, liberamente, ciascuno desidera fare, peraltro rimanendo attinenti
all'oggetto della discussione, seppure, nello specifico, non sull'unico elemento che
lei ha sollevato.
Pertanto, la richiesta di comunicazioni è stata formulata ed i Colleghi che hanno
avuto modo di sentire i primi elementi che l'Assessora ha fornito in sede di
Conferenza dei Capigruppo eventualmente possono articolare il ragionamento sulla
base di ciò che hanno ascoltato e del pensiero che hanno maturato; per queste
ragioni, ciascuno rimane responsabile di ciò che afferma e questo è evidente. Non
ritengo di dover fermare alcun Consigliere, se il tema rimane quello che stiamo
dibattendo.
La parola, nel merito, al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Provo a stemperare con una battuta il clima intimidatorio creato dal Consigliere
Trombotto: è probabile che qualcuno abbia fatto confondere il Consigliere Regionale
Bono con Bono degli U2; nel confondere la politica con lo spettacolo può darsi che
ci sia stato qualche fraintendimento. Piuttosto, credo che il Consigliere Trombotto
faccia bene a richiamarci sul merito, perché il merito è grave. Non c'entra nulla con
il personaggio che porta avanti un suo spettacolo, c'entra con chi lo organizza;
probabilmente c'è stato un atto che va indagato e chiarito, per cui c'è una richiesta
per alcuni spettacoli ed altri spettacoli si pubblicizzano con il patrocinio della Città.
Consigliere Trombotto, mi consenta, tutto questo - mi fa specie rispondere a lei ed
entrare in polemica con lei, che non dovrebbe c'entrare nulla con il Movimento 5
Stelle e con i Grillini - è figlio del fatto che c'è una confusione pesante tra quello che
è il confronto politico, la presentazione e l'illustrazione delle proprie idee, dei propri
princìpi e delle proprie aspirazioni politiche con il mondo dello spettacolo. È questo
il problema.
Per me è inimmaginabile che in uno spettacolo a pagamento, rispetto al quale si
pensa di poter ostentare un presunto patrocinio della Città di Torino, si possa poi
degenerare su questioni politiche e su ritualità politiche che non c'entrano nulla e
sono oltraggiose rispetto alla richiesta o alla presunta richiesta del patrocinio stesso.
È necessario distinguere in maniera netta tra l'organizzatore (chi organizza l'evento,
l'agente, eccetera) e chi realizza l'evento, che probabilmente non sarà informato;
fosse avvenuto per qualcuno considerato vicino alla nostra parte, si sarebbe scatenato
il putiferio.
Noi, invece, vogliamo mantenere questa distinzione: chi ha organizzato quell'evento
ha sbagliato e, in qualche modo, ha anche pubblicizzato in maniera distorta l'evento
stesso; infatti, chi vedeva quei manifesti immaginava che avesse il patrocinio della
Città. Quindi, è necessario dire con chiarezza che quegli eventi non avevano il
patrocinio della Città e che il patrocinio non è stato chiesto per quegli eventi. Gli
Uffici e l'Amministrazione approfondiscano e, poi, se necessario, perseguano, se c'è
stato un dolo, chi ha commesso quel fatto, che non c'entra niente con il signor Beppe
Grillo.
Rispetto all'evento, possiamo però dire che è anche, a dir poco, imbarazzante e che
questa confusione continua tra lo spettacolo e la politica è devastante ed è un danno
per chi persegue la buona politica.
La mia preoccupazione è anche per chi rappresenta le Istituzioni. Il Consigliere Bono
è un Consigliere del Consiglio Regionale e rappresenta tutti, non solo chi l'ha votato,
per cui prestarsi a queste pagliacciate è un danno ed è un'offesa per tutti quanti noi.
Comprendo la Consigliera Appendino, che si è sottratta al rito adducendo la
giustificata motivazione di preservare la figlia, perché è in fase di allattamento; la
preservi in tutte le fasi della vita, la tenga lontana da questi personaggi, perché sono
devastanti.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Non entro nel merito di quello che ognuno fa all'interno dei propri spettacoli, a
pagamento o meno; se qualcuno vuole guadagnare ulteriormente sulla politica
facendo questo tipo di iniziative, sono problemi suoi e mi interessa relativamente
quello che poi nel merito viene fatto nello spettacolo. Sono convinto che al signor
Grillo interessasse davvero poco farsi fare lo sconto sull'affissione.
Dico anche che, secondo me, a Grillo può non interessare, ma probabilmente sotto
c'è un mondo al quale può interessare la cosa, perché magari dichiara una cosa e ne
fa un'altra. Quello che vorrei capire riguarda invece le fatturazioni fatte a queste
società e, tra l'altro, chiedo all'Assessora Tedesco di verificare se queste società sono
nel registro delle associazioni della Città di Torino, perché, se così fosse, queste
associazioni andrebbero stralciate immediatamente ed il Sindaco ha il potere di farlo.
Signor Sindaco, le chiedo, nel caso in cui queste due associazioni fossero all'interno
del registro, di stralciarle immediatamente, così che non ricevano più contributi dalla
Città di Torino, perché ritengo che questo sia un danno grave anche solo di
immagine.
Detto questo, controlliamo anche le fatturazioni, perché non vorrei che, magari, si
fatturi una cosa e poi si prendano i soldi per un'altra, per cui ritengo importante che
ci sia chiarezza. Non vorrei che, di fronte a queste cose, ci fosse un accordo di
campagna elettorale o di supporto, non so con quali mezzi, se con gli associati o con
mezzi che magari possono mettere a disposizione quelle due associazioni, che invece
hanno fatto, dal mio punto di vista e se così verrà accertato, un danno vero e proprio
all'Amministrazione. Non voglio dare la colpa a chi faceva lo spettacolo, do la colpa
a chi lo gestisce e non vorrei scoprire fra qualche mese che a gestire questo
spettacolo sono le stesse associazioni che gestiscono la campagna elettorale di un
candidato.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Ci sono altre richieste di intervento? Consigliere Trombotto, lei è già intervenuto.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Presidente, adesso intervengo, mentre precedentemente - seppure mi ero dilungato e
riconosco questo fatto, per onestà intellettuale - avevo esplicitato da subito che la mia
era una richiesta sull'ordine dei lavori, in quanto avevo chiesto un chiarimento al
Presidente del Consiglio Comunale, che mi è stato dato; non lo condivido, ma ne
prendo atto per rispetto della figura del Presidente del Consiglio Comunale.
Detto questo, una volta l'Onorevole Pannella diceva: "Piatto ricco, mi ci ficco".
Visto che si vuole fare una discussione… (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Lo diceva anche lui. Visto che si vuole fare una discussione di carattere politico, a
questo punto facciamo una discussione di carattere politico generale. Personalmente,
l'ho scritto anche in un post su Facebook (lo cito, perché, ormai, i social network
sono uno strumento imperante nella comunicazione della nostra società), non
condivido questo aspetto dello spettacolo di Beppe Grillo, non posso affermare di
condividerne altri perché, ovviamente, non ho partecipato allo spettacolo, avevo ben
altro da fare. Per quanto riguarda l'aver somministrato dei grilli liofilizzati, se non
altro credo che occorrerebbe avere rispetto verso le altre specie animali e, di
conseguenza, essere anche coerenti e, nel momento in cui si rifiuta un'idea specista
della società, occorrerebbe, appunto, evitare di inserire questi aspetti nello spettacolo.
Mi fa strano, neanche più di tanto mi stupisco, e mi dolgo soprattutto delle parole del
Capogruppo Paolino del Partito Democratico, per il fatto che da lui, da persona
intelligente qual è, mi sarei aspettato che avrebbe compreso quella che era la natura
dello spettacolo, la funzione della satira e l'utilizzo della stessa e, invece, ha voluto,
in questa sede, da questo aspetto dello spettacolo tramutare lo stesso in un attacco
politico; mi stupisco meno che provenga dai banchi del centrodestra, da Fratelli
d'Italia e dal Consigliere Marrone, ma mi stupisco che arrivi da parte del Partito
Democratico, che vorrebbe essere un partito laico ed interclassista e che, invece, sta
diventando sempre più un partito - mi si consenta l'espressione che non vuole essere
assolutamente offensiva e irrituale, ma che, in qualche modo, vuole esplicitare
meglio il pensiero - evidentemente di baciapile.
Mi chiedo dove sia finito quello che era anche lo spirito laico che, in qualche modo,
era stato esplicitato nell'atto fondativo del Partito Democratico.
Spero che, da questo punto di vista, quest'oggi venga espressa qualche voce laica,
penso ai Consiglieri Viale o Altamura, altrimenti, visto anche il dibattito che è
seguito sul web in questo fine settimana (le prese di posizione da parte di esponenti
politici nazionali del Partito), non vorrei poi dovermi associare all'idea che,
effettivamente, il Partito Democratico sia, in qualche modo, la nuova Democrazia
Cristiana del Ventunesimo secolo. Mi sembra che, progressivamente, ne stia
assumendo sempre più gli aspetti più deleteri e negativi; chissà che, poi, non faccia
anche la stessa fine della vecchia Democrazia Cristiana.
Credo che, invece, in questo Paese debba sempre albergare uno spirito laico, di
tolleranza, di libertà, di confronto e di capacità di interpretazione della funzione della
satira, altrimenti mi chiedo questi novelli censori, se oggi Dario Fo volesse ancora
interpretare alcuni spettacoli (come quello del Mistero Buffo o altri spettacoli che lo
hanno portato ad ottenere il premio Nobel per la Cultura), che cosa direbbero,
perché, se vogliamo, non siamo su tematiche molto distanti da queste.
Poi capisco che, ormai, siamo in campagna elettorale ed è una campagna difficile,
dove i sondaggi indicano sempre più chiaramente la futura sconfitta del Partito
Democratico e l'aumentare della distanza che vi è tra la società reale, la cittadinanza
e questo partito, che vorrebbe essere un partito di governo e che ha occupato ormai
tutte le posizioni e tutti i posti di potere, e quindi, in qualche modo, tutto ciò che può
essere utilizzato ai propri fini può servire. Però, scusate, se lo spettacolo, nella parte
della somministrazione dei grilli, per quanto mi riguarda non posso che definirlo - lo
dico a verbale, assumendomene la responsabilità - patetico, per quanto mi riguarda
altrettanto patetiche sono state le reazioni che vi sono state a caldo da parte dei
dirigenti politici nazionali del cosiddetto Partito Democratico e patetiche sono anche
le discussioni in quest'Aula, non tanto la richiesta di comunicazioni (che sull'aspetto
del patrocinio ci può stare, perché, come mi è parso di capire, se non fosse stato
legalmente rilasciato, è giusto assumere i provvedimenti del caso), ma tutte le
considerazioni politiche che ne sono seguite, Consigliere e Capogruppo Paolino.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Viale; le ricordo che ha a disposizione due minuti e 50
secondi per intervenire.

VIALE Silvio
Vorrei portare un po' di buonsenso in questa vicenda, perché noi non abbiamo
discusso sullo spettacolo "La merda": il Colosseo aveva un contratto con GTT e GTT
si è rifiutato di fare la pubblicità. Qui mi sembra che la questione del logo sia la
stessa, cioè qualcuno ha un contratto fisso per attaccare i manifesti, eccetera, e lo usa
per lo spettacolo. Quello di Grillo, in ogni Paese civile (soprattutto da "Je suis
Charlie" in poi, dove tutti si sono fregiati dei colori francesi), è, prima di tutto, uno
spettacolo di satira. In questo Consiglio Comunale abbiamo discusso di LGBTE,
della donna grassa che doveva essere blasfema, abbiamo discusso di Cattelan - ma
nessuno ha osato dire qualcosa, nonostante il logo della Città - e in questa sede ho
portato le cravatte di che cosa era esposto; sono passato per quello che voleva
boicottare e censurare Cattelan, quando era proprio il contrario, perché è stato
Cattelan che non ha avuto il coraggio di prendere posizione contro la censura di un
altro artista.
Credo che, laicamente, bisogna curarsi i nervi, prendere un po' di camomilla e,
quando c'è uno spettacolo di satira, sopportare; poi, c'è l'aspetto politico. L'aspetto
politico è legato a Grillo, è legato al mangiare, ma quello fa parte dello spettacolo di
pessimo o di cattivo gusto. Non ho tempo di vedere tutti gli spettacoli che vengono
fatti a Torino, che possono essere stati di cattivo gusto, a cominciare, più o meno,
dentro i locali pubblici; non me ne frega niente, ma mi sembra veramente ridicolo lo
scattare come una molla semplicemente perché Grillo è anche un politico. Invocare
poi l'aggettivo e dire che è blasfemo come critica è da doppia faccia. Il blasfemo è la
critica che gli integralisti religiosi usano - e l'Islam lo dimostra - ogni volta che c'è
qualcosa che non fa piacere; infatti, erano blasfeme le vignette. Non voglio essere
messo assieme a chi critica le vignette sull'Islam dicendo che sono blasfeme, bisogna
essere molto chiari su questo.
Credo che proprio in quest'Aula i principi di laicità, di tolleranza, di rispetto e di
buonsenso, ognuno con il suo giudizio, debbano prevalere su qualsiasi altro aspetto.
Non pensavo ci fosse il dibattito ed anche questo mi sorprende favorevolmente.
Bisogna dirlo in modo chiaro, Grillo ha il diritto di dire che cosa vuole nei suoi
spettacoli, esattamente come qualunque altro artista; poi ognuno ha il diritto di
criticare, ma non si può pensare ad una forma di censura. Lascio la censura a chi,
nella storia, ne ha fatto una fonte di ispirazione.

D'AMICO Angelo (Vicepresidente Vicario)
Credo che la richiesta di comunicazioni del Consigliere Marrone si riferisse non
tanto al contenuto dello spettacolo, ma alla richiesta di patrocinio e se,
effettivamente, fosse stato concesso. Dopodiché, la risposta è stata chiara da parte
dell'Assessora: la Città non ha concesso alcun patrocinio per quello specifico
spettacolo. Poi, nel merito ognuno è libero di fare quello che meglio crede nei suoi
spettacoli.
Ci sono altre richieste di intervento? No.
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Ho chiesto di intervenire alla fine del dibattito, semplicemente perché volevo
ascoltare gli argomenti di tutte le forze politiche per poter rispondere a tutti
intervenendo una volta sola. Vorrei rispondere ad entrambe le questioni che sono
state sollevate.
Riguardo all'uso o abuso del patrocinio della Città, ovviamente se c'è qualcuno che
ha abusato del patrocinio della Città, tanto più per risparmiare su una tassa pubblica
depauperando le casse comunali, è giusto che venga individuato e perseguito; credo
però che tutti, almeno coloro che hanno seguito l'ambito culturale, sappiano che non
è l'artista o il suo entourage a curare l'organizzazione di un evento in una data città,
perché l'artista ed il suo entourage semplicemente si affidano ad un promoter locale,
che è quello che tiene i rapporti con le Istituzioni locali, che trova la sala e che
gestisce anche tutte le affissioni.
Ho appreso adesso dall'Assessora Tedesco che, in questo caso, il promoter locale era
l'Associazione Radar, che peraltro è ben nota, in quanto è uno dei maggiori
organizzatori di eventi culturali torinesi. È un'associazione che lavora molto, ma
lavora molto poco con il Movimento 5 Stelle. L'associazione e le persone che ne
fanno parte, in passato, si sono occupate del servizio d'ordine alle Feste dell'Unità,
piuttosto che dell'affissione dei manifesti del Partito Democratico e mi risulta,
addirittura, che il patron di questa associazione - di cui non faccio il nome, altrimenti
dovremmo secretare la seduta - fosse candidato alle elezioni comunali del 2011 nelle
liste di SEL, a sostegno del Sindaco Fassino.
Quindi, mi sembra un po' difficile prendersela - come ha fatto, in parte, il
Consigliere Marrone - con Beppe Grillo, che deve venire ripreso e, magari, pagare
quello che non ha pagato, semmai bisogna andarlo a chiedere a questa
organizzazione culturale; di conseguenza, per questo caso bisogna telefonare alla
maggioranza e sicuramente non al Movimento 5 Stelle. Questo evento, però, mi
sembra interessante, perché mi piacerebbe capire se ci sono stati anche altri casi in
cui, per risparmiare sulle affissioni, magari qualcuno di questi organizzatori culturali
della città ha messo un patrocinio che, in realtà, non era stato concesso. Quindi,
auspico che l'Amministrazione faccia un'indagine rigorosa e prenda i dovuti
provvedimenti.
Veniamo, invece, al secondo punto, che è quello del contenuto dello spettacolo.
Premetto che non ho partecipato alla scena in questione, anche se ero in sala, però era
evidente a chiunque l'abbia vista che non vi era alcuna intenzione di offendere la
religione cattolica o le persone che credono nella religione cattolica. Se qualche
persona di religione cattolica si è sentita offesa da quello che è successo, me ne
dispiaccio e me ne scuso, ma non era assolutamente quella l'intenzione, perché è
chiaro a chi abbia visto lo spettacolo per intero - e non soltanto negli estratti, che
sono stati riportati nelle maniere un po' distorte, dai media - che, in realtà,
l'intenzione era completamente diversa. Quella è una scena satirica di Beppe Grillo
sul Movimento 5 Stelle e su se stesso, proprio perché Beppe Grillo, per anni, è stato
accusato dai media, dalle televisioni, dai giornali, dai partiti di questa maggioranza e
un po' da tutti i partiti politici di essere un santone, di essere un guru e di aver creato
una setta o una religione con degli adepti acefali che si prestano a questi riti; quindi,
facendo questa cosa, ha voluto prendere in giro voi, che siete intervenuti fino ad ora,
dicendo che se volevate vedere il santone, vi faceva vedere com'è il santone. Lo
spettacolo - se si fosse vista la scena fino alla fine - si conclude con la proiezione
sullo schermo di un'immagine di Grillo vestito da santone che dice le sue cose e con
il Grillo vero in platea che invita tutto il pubblico a mandare a fanculo - se mi passate
il termine in Aula - l'immagine del Grillo santone proiettata sullo schermo. In realtà,
è una forma di autoironia spinta all'estremo.
Devo dire che lo spettacolo è molto interessante e invito chiunque sia stato colpito da
questo ad andarlo a vedere, perché il messaggio è esattamente l'opposto di quello che
si è voluto rappresentare.
Dopodiché, se anche fosse vero che in uno spettacolo Grillo o chiunque altro prende
di mira la religione cattolica o la sbeffeggia in qualunque modo, siamo di nuovo nel
campo della libera espressione e fa davvero specie vedere l'atteggiamento delle
stesse persone e degli stessi partiti che la settimana scorsa, due settimane fa o il mese
scorso gridavano: "Je suis Charlie", "Je suis Paris" o "Je suis Bruxelles", perché si
può gridare tutto, ma non "Je suis Torino". Alla fine, la libertà di fare materiale di
satira - ben più offensivo di questo - sulla religione islamica e sulle altre religioni,
che giustamente viene rivendicata dall'Occidente, però deve venire rivendicata anche
al nostro interno, in Italia, e non soltanto quando riguarda altre parti del mondo o
altre religioni che sono più diffuse in altre parti del mondo.
Francamente, penso che tutti dovremmo invece dire - come, peraltro, qualche
Consigliere ha effettivamente fatto - "Je suis Torino" o "Je suis Grillo" e, magari,
farsi una risata ed avere un maggiore senso dell'ironia. Però è anche necessario
realizzare che, forse, i problemi di questa città non sono questi e mi stupisce che le
numerose richieste di comunicazioni su argomenti ben più importanti siano sempre
state respinte dalla Conferenza dei Capigruppo; mi riferisco ai dubbi sulle
promozioni interne di alcune partecipate, piuttosto che al regalo di 250.000 Euro
fatto agli organizzatori del Gran Premio del Valentino, non facendogli pagare il suolo
pubblico, perché, sicuramente, quei 250.000 Euro sono molti di più di quelli che può
aver risparmiato chiunque abbia fatto le affissioni dei 400 manifesti dello spettacolo
di Grillo. Il fatto che siano avvenute queste comunicazioni è sicuramente un segnale
politico, se non altro di che cosa è, oggi, la priorità amministrativa di questa
maggioranza per Torino, cioè fare polemiche con il Movimento 5 Stelle su ogni cosa,
perché, evidentemente, si ha paura che la città si sia accorta delle carenze di questa
Amministrazione e che stia per mandarvi a casa.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Dichiaro concluse le comunicazioni.
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